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RELATORE:
CHIAR.MA PROF.SSA CLAUDIA SANDEI
ABSTRACT .............................................................................................................................. 5
CONCLUSIONI ......................................................................................................................81
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI.......................................................................................89
Il fenomeno delle reti dimpresa stato per lungo tempo privo di una disciplina giuridica
unitaria: mentre lattivazione di un piano di collaborazione era affidata ad alcuni modelli di
associazionismo (come la joint venture o le associazioni temporanee dimpresa), i rapporti di
scambio di beni e/o servizi tra imprese erano regolati dalla disciplina comune dei contratti.
Di recente, tuttavia, la crescente preferenza degli operatori per il modello reticolare - dovuta
a contesti economici sempre pi fondati sulla conoscenza e sullinnovazione, che impongono
alle singole imprese lo sviluppo di rapporti di cooperazione con altre realt - ha indotto il
nostro legislatore a disciplinare il contratto di rete. Introdotto nel nostro ordinamento
dallart. 3, commi 4-ter, quater e quinquies, del d.l. 10 febbraio 2009 n. 5, convertito dalla l.
n. 33/2009, il contratto di rete stato poi modificato dallart. 42, commi da 2 a 2-septies, del
d.l. 31 maggio 2010 n. 78, convertito con modificazioni dalla l. n. 122/2010, e dallart. 45 del
d.l. 22 giugno 2012 n. 83, convertito con modificazioni dalla l. n. 134/2012.
Si tratta di uno strumento estremamente flessibile, che capace di adattarsi alle esigenze di
imprese di ogni dimensione e settore, integrando due concetti ugualmente importanti, ma tra
loro apparentemente distanti: la collaborazione imprenditoriale su programmi condivisi e il
mantenimento dellautonomia imprenditoriale.
*
Cap. 1
Capitolo I
LE AGGREGAZIONI DI RETE COME MODELLO DI SVILUPPO
Oggi le imprese di successo sono quelle che superano i propri limiti dimensionali per
raggiungere la massa critica necessaria a competere a livello internazionale e che puntano
sulle competenze e investono in innovazione. Crescere e accumulare competenze per
crescere, in un circolo virtuoso che si alimenta e rafforza costantemente(Nardozzi, Paolazzi
2011, p.19)1.
In CONFINDUSTRIA, a cura di, 2011. Costruire il futuro. PMI protagoniste: sfide e strategie. Roma: S.I.P.I
S.p.A.
2
FONDAZIONE NORD EST, FRIULADRIA CREDIT AGRICOLE, 2012. Le aggregazioni a Nord Est.
Collana Panel n. 29, febbraio 2012.
Cap. 1
troppo
piccola
non
consente
di
gareggiare
adeguatamente
sui
versanti
CONFINDUSTRIA VENETO, 2011. Osservatorio sui servizi innovativi e tecnologici del Veneto. Collana
Osservatori n.147, febbraio 2011.
4
Comunicazione della Commissione Pensare anzitutto in piccolo (Think small first) Uno Small Business
Act per lEuropa, COM (2008) 394.
Cap. 1
nel 2011. Lo SBA, recepito nel nostro ordinamento con la Direttiva del 4 maggio 2010 5, uno
strumento che, mediante la definizione di dieci principi 6, promuove lo spirito imprenditoriale
e la crescita dimensionale delle PMI incentivando strategie differenziate di cooperazione.
2. Le aggregazioni aziendali
Con lespressione aggregazione di aziende si intende ogni forma di collaborazione,
economica e non, tra aziende di qualsiasi categoria, di natura volontaria o obbligatoria, che sia
istituita e retta per il perseguimento di obiettivi di sviluppo comuni, coordinati e condivisi. Lo
scopo primario che viene perseguito mediante la costituzione di una qualsiasi forma di
aggregazione quindi quello di accrescere il valore delle aziende coinvolte, obiettivo che si
traduce nel conseguimento di vantaggi economici, tecnico-produttivi, innovativi, manageriali
e/o di natura finanziaria. Le diverse tipologie di aggregazioni a disposizione degli
imprenditori possono essere classificate adottando il duplice criterio della formalizzazione
dellaccordo e della natura patrimoniale delle relazioni (ovvero lesistenza o meno di
partecipazioni al capitale delle aziende partecipanti al complesso aggregativo), distinguendo
fra aggregazioni informali, aggregazioni formali non equity e aggregazioni formali di tipo
equity.
Le aggregazioni informali sono associazioni tra aziende che si costituiscono di fatto, senza
particolari relazioni o strutture convenzionali, attraverso la semplice messa in opera da parte
delle societ coinvolte, di una relazione di collaborazione e di coordinazione avente ad
oggetto certe categorie di comportamenti o azioni dei soggetti aderenti. Si tratta situazioni in
cui manca un accordo formale, che assicurano una certa flessibilit nel rispondere alle
minacce e alle opportunit che provengono dallambiente esterno, ma allo stesso tempo sono
5
Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri Attuazione della comunicazione della Commissione U.E.
del 25 giugno 2008, recante: Pensare anzitutto in piccolo, uno Small Business Act per l'Europa (G.U. 23
giugno 2010, n.144 ) disponibile online allindirizzo:
http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/statuto_imprese/DirettivaCDM_04052010.pdf
6
I principi alla base dello Small Business Act sono i seguenti: I) imprenditorialit - dar vita a un contesto in
cui imprenditori e imprese familiari possano prosperare e che sia gratificante per lo spirito imprenditoriale; II)
seconda possibilit - far s che imprenditori onesti, che abbiano sperimentato linsolvenza, ottengano
rapidamente una seconda possibilit; III) pensare anzitutto in piccolo - formulare regole conformi a tale
principio, tenendo conto delle caratteristiche delle PMI quando si legifera; IV) amministrazione recettiva rendere le pubbliche amministrazioni permeabili alle esigenze delle PMI; V) appalti pubblici e aiuti di Stato facilitare la partecipazione delle PMI agli appalti pubblici e usare meglio le possibilit offerte dagli aiuti di Stato;
VI) finanza - agevolare laccesso delle PMI al credito e sviluppare un contesto giuridico ed economico che
favorisca la puntualit delle transazioni commerciali; VII) Mercato Unico aiutare le PMI a beneficiare delle
opportunit offerte dal Mercato Unico; VIII) competenze e innovazione - promuovere laggiornamento delle
competenze delle PMI e ogni forma di innovazione; IX) ambiente - permettere alle PMI di trasformare le sfide
ambientali in opportunit; X) internazionalizzazione - incoraggiare le PMI a beneficiare della crescita dei
mercati.
Cap. 1
per loro natura instabili. Le aggregazioni informali sono a loro volta suddivise in tre categorie:
quelle fondate su legami tecnico-produttivi, quando la finalit dellaggregazione risiede in
motivazioni riconducibili a interdipendenze di carattere produttivo tra le catene del valore
delle aziende coinvolte, quelle fondate su legami personali, quando lo scopo perseguito di
tipo mutualistico-cooperativo e incentrato sul senso di responsabilit delle parti, e quelle
basate su legami finanziari, quando sono presenti relazioni di natura finanziaria e scaturenti
da apporti di capitale a titolo di credito talmente tanto elevati da far s che il soggetto
erogatore influenzi lazienda beneficiaria.
Le aggregazioni formali non equity sono invece forme di associazione caratterizzate dalla
presenza di un legame formale tra le aziende partecipanti, rappresentato da un contratto di
natura giuridica. Lesistenza di un contratto, disciplinato il pi delle volte da norme
giuridiche, rende tali forme pi stabili rispetto a quelle descritte in precedenza poich riduce il
rischio di comportamenti opportunistici.
Infine, in presenza di accordi espliciti che prevedono lacquisizione da parte di una o pi
aziende di una parte del patrimonio di una o pi imprese, si hanno le aggregazioni formali di
tipo equity che, per lelevato grado di coesione e pervasivit della relazione istaurata, hanno
il pi delle volte carattere permanente. La principale forma di aggregazione formale su base
patrimoniale rappresentata dai gruppi di imprese, che sono costituiti da una pluralit di
combinazioni economiche, ciascuna di pertinenza a soggetti giuridici distinti, posta in essere e
governata nellinteresse prevalente di un unitario soggetto economico.
Figura 1. Le principali forme di aggregazioni fra aziende.
AGGREGAZIONI
AGGREGAZIONI FORMALI
AGGREGAZIONI FORMALI
INFORMALI
NON EQUITY
EQUITY
1. Legami tecnico-produttivi:
Reti di sub-fornitura
Costellazioni
Distretti industriali
2. Legami personali:
Communities of Interests
Gentlemens Agreements
Associazioni in partecipazione
Contratto di affitto di azienda
Cartelli
Consorzi
Gruppi di acquisto o di vendita
Franchising
Joint Venture
Associazione temporanea tra
imprese
Gruppo economico di interesse
europeo (GEIE)
Contratto di Rete
3. Legami finanziari
10
Gruppi dimprese
Cap. 1
Secondo F. CAFAGGI, Il contratto di rete e il diritto dei contratti. I contratti, ottobre 2009, p. 915 le reti di
imprese costituiscono una risposta allesigenza di cooperazione in assenza di integrazione proprietaria. Esse
rappresentano uno strumento complementare al gruppo, caratterizzato invece da controllo proprietario e da
limitata o nulla indipendenza dei soggetti che vi appartengono.
11
Cap. 1
CAFAGGI F., IAMICELLI P., 2007. Reti di imprese tra crescita e innovazione organizzativa. Bologna: il
Mulino, p. 21 e ss.
9
Il concetto di rete di imprese come strumento organizzativo della complementariet tra diverse attivit
economiche stato riconosciuto dalla giurisprudenza della Corte di Cassazione nella sentenza Cass., 21 gennaio
2009, n. 1465, in Dialoghi trib., 2009, p. 300 e ss.
12
Cap. 1
che incorpora, anche sul piano giuridico, il concetto della complementariet di risorse e
dellinterdipendenza, assicurando che il coordinamento non si traduca in una forma di
controllo e di direzione unitaria cos da configurare un gruppo in senso giuridico, ii)
prevedono misure di tutela dellassetto cooperativo e di regolazione del rapporto competitivo
(clausole di esclusiva, di non concorrenza, ecc.) e iii) contemplano una durata apprezzabile
della relazione.
Per quanto concerne la nascita dei sistemi reticolari si possono individuare tre diverse
modalit10:
la rete pu formarsi per effetto dello snellimento delle grandi organizzazioni integrate
che, per ridurre i costi, ricorrono sempre pi a forme di outsourcing delle lavorazioni
e delle competenze. In questo caso si parla di impresa a rete che nasce per effetto
del decentramento produttivo della grande impresa;
la rete pu costituirsi quando le piccole e medie imprese desiderano conseguire,
tramite lincremento e la stabilizzazione dei loro processi collaborativi, economie di
scala e di specializzazione che singolarmente non potrebbero raggiungere. Questa
modalit d luogo alle reti di imprese;
la rete pu infine nascere per effetto diretto della globalizzazione che spinge le
imprese che vogliono internazionalizzarsi a gestire piattaforme di relazioni sempre
pi articolate.
Nella maggior parte dei casi le organizzazioni a rete si configurano come forme intermedie tra
la disintegrazione verticale, operata dalla grande impresa mediante accordi di subappalto, e la
rete orizzontale di piccole e medie imprese che si uniscono per raggiungere la massa critica
necessaria a competere in un mercato globalizzato e per conseguire i vantaggi propri delle
forme di cooperazione.
13
Cap. 1
Leconomia europea, e ancor pi quella italiana, caratterizzata dalla presenza quasi assoluta
di micro, piccole e medie imprese11 che hanno una produttivit inferiore e uno sviluppo pi
lento rispetto alle loro omologhe statunitensi: mentre le aziende che sopravvivono negli U.S.A
aumentano in media loccupazione del 60% entro il settimo anno di vita, le societ europee
crescono in termini occupazionali solo del 10-20%. Questa situazione ancor pi accentuata
in Italia dove le PMI rappresentano il 99,9% dei 4,5 milioni di imprese attive e la produttivit
e il prodotto interno lordo sono cresciuti nellultimo decennio meno rispetto a quelli dei
principali competitors europei causando una stagnazione dei salari, una perdita di
competitivit e la disaffezione delle imprese estere a investire nel nostro Paese. La
globalizzazione ha infatti portato alla frammentazione geografica della filiera produttiva e a
una maggior complessit dellarchitettura di prodotto e, nella sfida con le imprese estere pi
strutturate, sono emersi i limiti delle PMI: la limitata capacit di finanziamento, la minor
capacit produttiva, la minor forza contrattuale con gli altri attori della filiera, un capitale
inferiore da investire nella ricerca e sviluppo, nel potenziamento del marketing e della fase
distributiva e cos via.
La partecipazione ai network pu permettere alle PMI di superare le proprie criticit
mantenendo la piena autonomia e indipendenza: garantisce infatti una maggior
accessibilit al credito e il raggiungimento dei vantaggi comuni a tutti gli strumenti di
collaborazione. Inoltre il coordinamento reticolare, riducendo i costi e aumentando le
economie di scala e di scopo, contribuisce non solo alla competitivit delle singole imprese,
ma anche alla creazione di capitale relazionale, secondo modalit talvolta pi efficienti di
quelle del mercato. Pu poi incentivare la produzione condivisa di conoscenza competitiva,
assicurando alle imprese partecipanti una tutela superiore a quella conseguibile tramite
singole relazioni contrattuali bilaterali.
I principali vantaggi ottenibili grazie allimpiego del modello reticolare sono i seguenti:
11
Larticolo 2 della Raccomandazione della Commissione europea n. 2003/361/CE (G.U.U.E. 20 maggio 2003,
L.124) definisce la categoria delle microimprese delle piccole imprese e delle medie imprese (PMI) come la
categoria costituita da imprese che occupano meno di 250 persone e il cui fatturato annuo non supera i 50 milioni
di euro oppure il cui totale di bilancio annuo non supera i 43 milioni di euro. Nella categoria delle PMI si
definiscono a loro volta piccola impresa unimpresa che occupa meno di 50 dipendenti e realizza un fatturato
annuo o un totale di bilancio annuo non superiori a 10 milioni di euro e microimpresa unimpresa che occupa
meno di 10 dipendenti e realizza un fatturato annuo o un totale di bilancio annuo non superiori a 2 milioni di
euro.
Su circa venti milioni di imprese attive in Europa (2011) il 99,8% composto da micro piccole e medie imprese
che occupano circa 87 milioni di persone e realizzano un valore aggiunto di oltre tre mila miliardi di euro.
14
Cap. 1
sulla
valutazione
effettiva
del
contenuto
progettuale
delliniziativa
la riduzione dei costi di transazione: le reti comportano una riduzione dei costi di
transazione, cio dei costi che si sostengono per mettere in atto e gestire le transazioni
nel mercato, dato che istaurare una relazione duratura con altri soggetti riduce sia i
costi di ricerca dei partner che quelli relativi al raggiungimento di un accordo.
Secondo Williamson (1975) infatti le collaborazioni fra imprese si collocano nel
continuum fra mercato e gerarchia, le due strutture alternative per governare le
relazioni economiche, e hanno il pregio di garantire alcuni vantaggi del mercato senza
sostenere i costi della gerarchia dovuti allinternalizzazione delle attivit;
12
Estratto del discorso tenuto dal Direttore Generale di Banca CR Firenze in occasione del convegno Uniti per
crescere. Le opportunit e i vantaggi di una rete di imprese, maggio 2010.
13
CAFAGGI F., 2004. Reti dimprese tra regolazione e norme sociali. Bologna: il Mulino, p. 337.
15
Cap. 1
le reti sono una modalit per uscire dalla crisi finanziaria: sia le istituzioni pubbliche
che le associazioni imprenditoriali individuano nelle reti dimpresa uno strumento per
uscire dalla crisi. Questa convinzione ha contribuito alla decisione di tipizzare il
fenomeno delle reti mediante lintroduzione del contratto di rete dimpresa che
stato infatti inserito nel d.l. 10 febbraio 2009, n. 5 recante Misure urgenti a sostegno
dei settori industriali in crisi. Tale contratto sar oggetto di esame approfondito nei
prossimi capitoli.
Il valore che le reti dimpresa possono avere nellincrementare la competitivit delle
imprese e nel permettere la loro sopravvivenza in un periodo di crisi economica
testimoniato dalla tempestivit con cui Confindustria ha creato, dopo lemanazione
della legge sviluppo dove stata inserita la norma che regola il contratto di rete,
lagenzia Reteimpresa con lo scopo di facilitare il ricorso a tale forma di aggregazione
fra imprese.
CAFAGGI F., IAMICELLI P., 2007. Reti di imprese tra crescita e innovazione organizzativa. Bologna: il
Mulino.
16
Cap. 1
quelli correlati alle relazioni di mercato: pu pertanto presentare costi di governo superiori a
quelli del gruppo e una maggior permeabilit a shock esterni qualora la governance non sia
sufficientemente flessibile da adattarsi ai mutamenti dellambiente esterno.
Le criticit che possono insorgere in presenza di aggregazioni di rete sono quelle proprie di
ogni forma di alleanza fra imprenditori che mantiene lidentit delle singole imprese e
possono riguardare:
la governance: nella gestione di una rete sono insiti due fattori di criticit, il costo del
governo e la distribuzione del potere decisionale. Ogni rete per funzionare richiede
strumenti di coordinazione e organi comuni a cui si affida la gestione efficiente del
network. Gli organi che detengono il potere decisionale, cos come tutti i
comportamenti che mirano a una direzione unitaria della rete, hanno dei costi, che
aumentano al crescere della complessit dei sistemi di governance. Tali costi sono sia
effettivi, come la remunerazione dei membri dellorgano di governo, sia costi
opportunit, come ad esempio la necessit di attendere la riunione di un consiglio di
amministrazione prima di iniziare unattivit, che pu portare alla perdita di parte dei
profitti.
La distribuzione del potere decisionale uno dei momenti pi delicati della
definizione della struttura di una rete, in cui si deve ambire sia a raggiungere
lefficienza che a risolvere i problemi di conflitto dinteresse. Si pu optare per una
distribuzione asimmetrica del potere decisionale o per una distribuzione simmetrica:
nel primo caso si creano unimpresa leader e altre imprese satelliti, si ottiene
snellezza e velocit nel governo ma si rischia una direzione dispotica da parte
dellimpresa leader e una perdita di autonomia delle altre societ, al punto di mettere
in dubbio lessenza stessa della rete. Nel caso in cui si decida invece per una
distribuzione di potere equivalente si potrebbe configurare una certa lentezza
decisionale che rischierebbe di annullare parte dei vantaggi della rete. Una pratica che
pu ridurre i costi di governo e fronteggiare il conflitto di interessi linterlocking
directorates, cio lo scambio e la condivisione di uno o pi membri del C.d.A fra le
imprese partecipanti alla rete. Pu essere poi necessario costituire un organo di
controllo in cui si riproporranno i due problemi tipici dellorgano decisionale.
il conflitto di interessi: le imprese facenti parte della rete possono avere interessi
incompatibili e pu accadere che anche gli interessi della rete e quelli delle singole
imprese siano in conflitto. In questi casi si creano problemi gestionali e problemi di
17
Cap. 1
Cap. 1
Reti contrattuali: nellambito delle reti contrattuali si sono individuati due macromodelli: quello del contratto plurilaterale e quello dei contratti bilaterali collegati. In
entrambe le fattispecie occorre che ricorrano i requisiti di stabilit, durata e
coordinamento propri della rete. Nel primo caso si ha un contratto di rete dimprese,
nel secondo una rete di contratti collegati. La distinzione, dal punto di vista formale,
riguarda lunitariet del negozio: quando questa presente si ha un contratto
plurilaterale di rete, altrimenti si in presenza di contratti bilaterali collegati. Non tutti
i collegamenti negoziali fra una pluralit di contratti danno per luogo a reti: perch vi
sia rete occorre infatti una relazione strumentale di complementariet tra le attivit
delle imprese interessate dal collegamento contrattuale. Non basta quindi il mero
riferimento a unoperazione economica unitaria, ma servono elementi di collegamento
tra i contratti collegati in rete sotto il profilo causale e delloggetto da cui emerga
linterdipendenza tra le attivit.
Dal punto di vista empirico limpiego di contratti bilaterali collegati pi frequente di
quello del contratto plurilaterale e, mentre il primo modello risponde allesigenza di
prevedere un attore leader nella rete, il secondo si utilizza nelle reti di tipo paritetico 15.
I contratti plurilaterali infatti prevedono di regola sistemi decisionali di tipo paritario
con delega gestionale limitata; quando la delega diviene ampia si ricorre allimpiego
del modello organizzativo societario.
Le differenze fra reti organizzate attraverso contratti collegati e reti che invece
operano attraverso contratti plurilaterali non sono di poco conto: nel primo caso la rete
sorge per effetto del collegamento funzionale tra contratti, determinato dalloperazione
economica complessiva e il suo riconoscimento avviene tendenzialmente ex post; nel
secondo caso la rete viene costituita dalle parti con un contratto aperto che pu
consentire ladesione futura di altre imprese. Specularmente, con riferimento allo
scioglimento, si pu dire che questo opera solo in presenza di contratto plurilaterale,
mentre nellipotesi di collegamento non si ha scioglimento in senso proprio;
15
Per questa ragione nella distribuzione i committenti sono soliti costituire reti di contratti bilaterali collegati, in
modo da non attribuire potere decisionale ai subfornitori.
16
Ad esempio pu accadere che a una rete contrattuale di subfornitura si affianchi una societ consortile per lo
sviluppo tecnologico.
19
Cap. 1
Spesso le reti di imprese sono soggette a percorsi evolutivi, muovendo da forme contrattuali a
societ rete, a forme miste o ancora a veri e propri gruppi societari. La rete dimprese
differisce per dal gruppo perch i) le societ partecipanti alla rete conservano la propria
indipendenza, a differenza di quelle nel gruppo che sono controllate, ii) mentre nel gruppo il
coordinamento avviene attraverso la direzione, nelle reti leventuale potere di coordinamento
deve essere attribuito dalle partecipanti al soggetto coordinante, iii) la rete si caratterizza per
la presenza di un interesse collettivo mentre nel gruppo vi solo linteresse dominante della
controllante.
Le reti di imprese possono essere anche distinte sulla base del baricentro attorno a cui ruotano
le motivazioni dei soggetti che vi partecipano, secondo quanto proposto da E. Rullani e E.
Bartezzaghi17.
Infine adottando una logica economico-aziendale possibile classificare le reti sulla base
della loro diversa natura e funzione, a cui corrispondono diversi strumenti giuridici di
coordinamento:
reti inerenti la fase di distribuzione (franchising, joint ventures tra produttori per la
distribuzione in nuovi mercati, accordi strategici tra produttori e distributori, ecc.);
17
In BARTEZZAGHI E., RULLANI E., 2008. Forme di reti: un insieme diversificato, in AA.VV. Reti
dimpresa oltre i distretti. Milano: Il Sole 24 Ore S.p.A. si propone la seguente classificazione: i) Reti
associative: si costituiscono per effetto delliniziativa delle Associazioni di rappresentanza degli imprenditori
coinvolti. Tali Associazioni selezionano e suggeriscono i possibili aderenti e forniscono il know-how necessario
allimplementazione della rete; ii) Reti territoriali: coincidono coi distretti o con un sottoinsieme di relazioni tra
imprese collocate nel sistema distrettuale e assumono lappartenenza territoriale come componente qualificante e
discriminante degli aderenti alla rete, in una logica di promozione e valorizzazione delle filiere locali; iii) Reti
baricentriche: generate dalliniziativa di unimpresa leader che, partendo da una posizione di forza, in grado di
determinare anche la futura evoluzione della rete. La rete tale in funzione delle specifiche esigenze della
societ che ne di fatto capofila, assume una connotazione verticale e costituisce spesso il preludio a logiche di
aggregazione societaria mediante fusioni o acquisizioni; iiii) Reti orizzontali di condivisione: si basano sulla
comune partecipazione alla realizzazione di un progetto o di un prodotto, in cui ognuna delle imprese aderenti d
un apporto specializzato e differenziato. Di solito a questa tipologia di rete partecipano imprese che operano in
settori fra loro complementari in funzione del progetto in oggetto e che si aggregano attorno a specifiche
opportunit di mercato, dando prova di elevate capacit di auto-organizzazione; iiiii) Reti epistemiche: nascono
attorno a unidea forte che incide non solo sullo scopo dellunione, ma anche sul modo di lavorare e di vivere
delle imprese aderenti. Si formano quando attorno a unidea si coagula un gruppo di persone che comincia a
approfondirla e a propagarla e sono per loro natura business-oriented.
20
Cap. 1
21
22
Cap. 2
Capitolo II
IL CONTRATTO DI RETE: ASPETTI GENERALI
Le reti dimprese sono divenute col passare del tempo un fenomeno dai contorni cos ampi e
sfumati da far nascere lesigenza di un intervento legislativo che, attraverso una disciplina
trans-tipica idonea ad abbracciare i diversi modelli organizzativi utilizzati, fornisse risposte ai
vuoti di disciplina che lo sviluppo del fenomeno sociale andava evidenziando 18. La
regolazione stata richiesta con insistenza dalle associazioni di categoria, le prime a rendersi
conto che le reti rappresentano un modello estremamente flessibile e leggero di cooperazione
interaziendale che, coniugando la crescita dimensionale con lautonomia delle singole parti,
pu contribuire a risolvere il deficit di competitivit delle imprese italiane a livello globale,
generato dalla frammentariet del nostro tessuto produttivo. Mediante i meccanismi reticolari
infatti le piccole e medie imprese italiane possono ambire al raggiungimento di migliori
risultati economici, in termini di esportazioni, innovazione e competitivit e proprio a tali
finalit di politica industriale si ispirato il legislatore nel definire la nuova regolazione sul
contratto di rete.
La disciplina del contratto di rete, dopo un primo tentativo nel 200819, stata introdotta con
lart. 3, commi 4 ter, quater e quinquies, del d.l. 10 febbraio 2009 n. 5, recante misure
urgenti a sostegno dei settori industriali in crisi, (convertito dalla l. n. 33/2009) ed stata
successivamente modificata sotto pi profili prima dallart. 42 del d.l. 31 maggio 2010 n. 78,
recante misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitivit economica,
(convertito con modificazioni dalla legge n.122/2010) e poi dallart. 45 del d.l 22 giugno
2012 n. 83, recante misure urgenti per la crescita del Paese (convertito con modificazioni
dalla l. n. 134/2012).
18
Secondo VECCHIA A., 2007. Comportarsi da grandi senza diventarlo. Limprenditore, ottobre 2007, p. 43,
la certezza di un quadro giuridico potr consentire alla rete di farsi riconoscere come interlocutore anche nei
confronti della pubblica amministrazione (ad esempio per partecipare agli appalti), del fisco (con una possibile e
condizionata estensione alle reti della fiscalit di gruppo) e del sistema bancario e creditizio (anche con
riferimento agli effetti di Basilea 2).
19
Cfr. art 6-bis del d.l. n. 112/08 convertito con l. n. 133/08 e successivamente abrogato dalla l. n. 99/09. In tale
articolo le reti erano descritte quali libere aggregazioni di singoli centri produttivi coesi nello sviluppo unitario
di politiche industriali, anche al fine migliorare la presenza nei mercati internazionali e ad esse si estendevano
le disposizioni agevolative riguardanti i distretti, rinviando a un successivo decreto ministeriale per una
definizione dei criteri dindividuazione delle reti. Lestensione alle reti dei vantaggi previsti per i distretti stata
successivamente rintrodotta dallart. 3, comma 4-quinquies, della l. n. 33/2009.
23
Cap. 2
20
MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO, 2012. Osservatorio sui contratti di rete. Analisi dei dati
aggiornati al 14 maggio 2012.
24
Cap. 2
subordinandone
lefficacia
allautorizzazione
della
Commissione
Europea.
21
Cfr. C (2010)8939 final, Brussels 26 gennaio 2011, State Aid n. 343/2010-Italy, Support to set up companies
network.
22
Lex articolo 107, paragrafo 1, del Trattato sul funzionamento dellUnione europea prevede che Salvo
deroghe contemplate dai trattati, sono incompatibili con il mercato interno, nella misura in cui incidano sugli
scambi tra Stati membri, gli aiuti concessi dagli Stati, ovvero mediante risorse statali, sotto qualsiasi forma che,
favorendo talune imprese o talune produzioni, falsino o minaccino di falsare la concorrenza.
23
In caso di recesso di una o pi imprese aderenti e di conseguente tassazione della loro quota singola di riserva
le riserve delle altre imprese mantengono il regime di sospensione dimposta.
24
La circolare n. 4/E 15 febbraio 2011 dellAgenzia dellEntrate ha chiarito che gli imprenditori individuali e le
societ di persone, anche se rientranti nel regime di contabilit semplificata, possono comunque accedere
allagevolazione, integrando le scritture contabili previste dallart. 2217, secondo comma, c.c. mediante lutilizzo
di un apposito prospetto, dal quale devono risultare la destinazione dellutile a riserva e le vicende di
questultimo.
25
Cap. 2
25
Cfr. Circolare n. 4/E 15 febbraio 2011 con oggetto Decreto-legge del 31 maggio 2010 n. 78, convertito dalla
legge 30 luglio 2010, n. 122. Commento alle novit fiscali Primi chiarimenti.
26
Cfr. Circolare n. 15/E 14 aprile 2011 con oggetto Articolo 42, decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito
con modificazioni dalla legge 30 luglio 2010, n. 122 Reti di imprese.
26
Cap. 2
La possibilit che sia il capitale fisico che il capitale umano delle singole imprese possano
essere impiegati dalla rete amplia il piano dei conferimenti introducendo le risorse che, pur
rimanendo di propriet delle singole imprese, possono essere utilizzate per la realizzazione
dello scopo comune.
Rimane in ogni caso fermo lobbligo di dimostrare, con adeguata documentazione contabile e
amministrativa, che i suddetti costi sono stati effettivamente sostenuti per la realizzazione
degli investimenti previsti dal programma di rete.
Per beneficiare dellagevolazione inoltre necessario che (3) il programma di rete sia stato
precedentemente asseverato da parte degli organismi di diritto privato espressione
dellassociazionismo imprenditoriale individuati dal decreto ministeriale 25 febbraio 2011 27.
Tale decreto stabilisce che: Sono abilitati a rilasciare lasseverazione del Programma gli
organismi espressi dalle Confederazioni di rappresentanza datoriale rappresentative a livello
nazionale presenti nel Consiglio Nazionale dellEconomia e del Lavoro ai sensi della legge 30
dicembre 1986, n. 836, espressione di interessi generali di una pluralit di categorie e
territori (art. 3, comma 1). Le Confederazioni di rappresentanza datoriale devono pertanto
presentare allAgenzia delle Entrate la comunicazione, approvata con provvedimento del
Direttore dellAgenzia delle Entrate prot. n. 2011/34839, contenente lelenco e i dati degli
organismi, espressione delle Confederazioni stesse, abilitati a rilasciare lasseverazione.
Lasseverazione latto mediante il quale gli organismi abilitati, entro 30 giorni dalla
richiesta dellorgano comune ovvero del rappresentante della rete, dopo aver verificato la
sussistenza degli elementi propri del contratto di rete e dei relativi requisiti di partecipazione
in capo alle imprese che lo hanno sottoscritto, attestano il possesso dei requisiti, da parte delle
imprese aderenti alla rete, per usufruire degli incentivi fiscali e ne fanno comunicazione
allAgenzia delle Entrate trasmettendo i dati delle imprese 28. Fra le verifiche che lente
asseveratore chiamato a svolgere vi anche quella riguardante la fattibilit del programma
di rete, intesa come eseguibilit del programma e congruit delle risorse destinate alla
realizzazione degli investimenti.
I tre presupposti sopra descritti per accedere allagevolazione devono sussistere al momento
della fruizione del beneficio fiscale, ossia, come prescritto dal comma 2-quinquies, al
momento del versamento del saldo delle imposte sui redditi dovute per il periodo di imposta
27
Decreto del Ministero delle finanze in data 25 febbraio 2011, recante Individuazione dei requisiti degli
organismi espressione dellassociazionismo imprenditoriale che asseverano il programma comune di rete, ai
sensi del comma 2-quater dellarticolo 42 del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, in G.U. 31 marzo 2011, n.
74.
28
27
Cap. 2
relativo allesercizio a cui si riferiscono gli utili 29. Il beneficio fiscale opera in sede di
versamento del saldo delle imposte sui redditi dovute per il periodo dimposta relativo
allesercizio a cui si riferiscono gli utili destinati al fondo comune; quindi ai fini del calcolo
degli acconti per il periodo dimposta successivo laccantonamento a riserva non produce
alcun effetto30.
Per quanto concerne laspetto temporale, lagevolazione si applica agli utili accantonati a
riserva a partire dal periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2010 e fino al periodo di
imposta in corso al 31 dicembre 2012. Lagevolazione pu essere goduta anche prima di aver
realizzato gli investimenti a cui la riserva vincolata, purch gli utili siano impiegati entro
lanno successivo a quello in cui avvenuta la delibera della loro destinazione alla rete.
Lesclusione, dalla formazione del reddito dimpresa, degli utili destinati alla rete dalla
singola societ circoscritta, per espressa previsione del comma 2-quater, allimporto
massimo di un milione di euro per ogni impresa partecipante e per ciascun periodo di imposta,
indipendentemente dal fatto che lazienda partecipi a pi contratti di rete.
Le risorse complessivamente messe a disposizione dallo Stato per finanziare lagevolazione
fiscale destinata ai contratti di rete consistono in 20 milioni di euro per lanno 2011 e in 14
milioni di euro per ciascuno degli anni 2012 e 2013: di conseguenza maggiori sono i
richiedenti inferiore il beneficio per ciascuna impresa dato che la percentuale massima di
risparmio di imposta, spettante a ciascuna impresa appartenente alla rete, viene calcolata
dallAgenzia dellEntrate sulla base del rapporto tra lammontare delle risorse stanziate e
limporto del beneficio fiscale complessivamente richiesto. In relazione al periodo di imposta
in corso al 31 dicembre 2010 la percentuale massima di risparmio di imposta stata pari al
73,37%31, mentre per il periodo successivo la stessa percentuale stata del 86,5% 32. Di
conseguenza ogni impresa ha operato, nel modello unico, una variazione in diminuzione pari
allimporto risultante dallapplicazione delle suddette percentuali al risparmio dimposta
indicato nella comunicazione presentata allAgenzia delle Entrate. Le imprese che richiedono
di poter accedere ai benefici fiscali non sanno quindi a priori in che misura otterranno
effettivamente il risparmio di imposta.
29
In realt per il primo anno di applicazione della misura stato possibile beneficiare dellagevolazione a
condizione che lasseverazione fosse comunicata allorgano comune o al rappresentante della rete entro il 31
dicembre 2011.
30
Per il periodo dimposta successivo lacconto delle imposte dirette calcolato assumendo come imposta del
periodo precedente quella che si sarebbe pagata in mancanza delle previsioni del comma 2-quater.
31
32
28
Cap. 2
Per quanto riguarda gli aspetti procedurali da seguire per ottenere il beneficio fiscale, nel
periodo compreso tra il 2 e il 23 maggio di ogni anno, le imprese interessate 33 devono
presentare in via telematica la comunicazione Modello Reti contenente lindicazione della
quota di utili accantonati e del risparmio di imposta corrispondente. Il risparmio di imposta
deve essere determinato secondo i criteri previsti dalla Circolare 15/E/2011, che sono
differenziati in base alla tipologia di contribuente34.
Lart. 42, comma 2-quater, dispone che lAgenzia delle Entrate, avvalendosi dei propri poteri
di controllo e di accertamento, vigila sui contratti di rete e sulla realizzazione degli
investimenti che hanno dato accesso allagevolazione, revocando i benefici indebitamente
fruiti. Lart. 6 del decreto ministeriale 25 febbraio 2011 declina tale previsione specificando
le caratteristiche dellordinaria attivit di controllo di competenza dellAgenzia delle Entrate:
LAgenzia dellEntrate pu effettuare tra laltro: a) la verifica formale dellavvenuta
asseverazione del programma, anche mediante riscontro presso gli organismi di
asseverazione; b) la verifica dellimputazione degli utili in sospensione dimposta e dei
relativi successivi utilizzi; c) la vigilanza sulla realizzazione degli investimenti che hanno dato
accesso allagevolazione anche in collaborazione con gli organismi di asseverazione in base a
specifici accordi35.
33
Il modello unico deve essere predisposto da ogni impresa partecipante alla rete dato che la rete dimpresa
priva di soggettivit tributaria.
34
Il paragrafo 6.2 della circolare 15/E/2011 prevede che: Il risparmio dellimposta dovuta a titolo di IRPEF o
IRES, da indicare nel quadro A, rigo A1, colonna 2, della comunicazione (modello RETI), dovr essere
determinato come segue:
a) per i soggetti IRES applicando laliquota del 27,5% allimporto della variazione in diminuzione dal reddito
dimpresa (comunque non superiore ad 1 milione di euro) corrispondente alla quota agevolabile e accantonata
nellapposita riserva;
b) per gli imprenditori individuali assumendo la differenza tra lIRPEF relativa soltanto al reddito dimpresa
(senza tener conto, quindi, di eventuali altri redditi posseduti) calcolata al lordo della variazione in diminuzione e
lIRPEF corrispondente al reddito dimpresa al netto di detta variazione (comunque non superiore ad 1 milione
di euro). Ad esempio, se il reddito dimpresa senza laccantonamento pari a euro 1.000 e per effetto di detta
variazione in diminuzione si riduce a euro 800, il risparmio dimposta dato dalla differenza tra lIRPEF
calcolata su euro 1.000 e lIRPEF calcolata su euro 800; in caso di perdita il risparmio dellimposta dovuta
determinato applicando le aliquote progressive allimporto deducibile dal reddito dimpresa, corrispondente
allimporto dellaccantonamento;
c) per le societ di persone (articolo 5 del TUIR) e societ di capitali trasparenti (articolo 115 e 116 del TUIR),
assumendo la somma delle minori imposte dovute da ciascun socio relative al reddito di partecipazione in dette
societ, computate secondo il criterio indicato sub b).
35
I controlli che vengono eseguiti nei confronti delle imprese che hanno usufruito delle agevolazioni fiscali
riguardano quindi i) ladesione al contratto di rete, che deve risultare redatta per atto pubblico o scrittura privata
autenticata e iscritta nel registro delle imprese; ii) lottenimento dellasseverazione del programma di rete da
parte degli organismi abilitati e iii) laccantonamento degli utili desercizio ad apposita riserva vincolata alla
realizzazione degli investimenti previsti dal programma di rete.
29
Cap. 2
Con riferimento alle agevolazioni di natura amministrativa, la lettera b) del comma 368
prevede alcune semplificazioni nei rapporti con la pubblica amministrazione, attribuendo alle
imprese appartenenti ai distretti (reti) la facolt di relazionarsi con le amministrazioni e con
gli enti pubblici per il tramite del distretto (rete). I procedimenti e le domande formulate dai
distretti (reti) nellinteresse delle imprese partecipanti si intendono riferite, per gli effetti, alle
medesime imprese e, qualora il distretto (rete) dichiari di aver verificato la sussistenza dei
presupposti per lavvio del procedimento amministrativo o per la sua conclusione, le
pubbliche amministrazioni provvedono direttamente nei confronti delle imprese aderenti. Per
lo svolgimento di tali attivit da parte dei distretti (reti) ammessa poi la possibilit di
comunicare con gli enti pubblici attraverso modalit telematiche, nonch la facolt di
accedere alla banche dati delle amministrazioni. Si prevede poi che i distretti (reti) possano
fungere da tramite per la presentazione, per mezzo di procedimenti collettivi, delle istanze di
accesso alla fruizione di incentivi e di contributi regionali, nazionali e comunitari, essendo
dotati di poteri di certificazione dei requisiti richiesti per lottenimento di tali contributi. Essi
inoltre possono stipulare convenzioni con gli istituti di credito disciplinanti le garanzie da
prestare per lerogazione dei contributi soggetti a rimborso. Ai distretti (reti) infine concessa
la facolt di stipulare, per conto delle imprese, negozi di diritto privato in qualit di mandatari.
Le agevolazioni di carattere finanziario sono invece contenute nella lettera c) del comma
368 e hanno un duplice obiettivo: rendere pi facile laccesso al credito e il reperimento di
risorse per le imprese appartenenti ai distretti e contenere il rischio di credito in capo agli
istituti di credito che finanziano tali imprese.
Per il raggiungimento del primo scopo sono state previste delle disposizioni volte a
semplificare le norme in materia di cartolarizzazione dei crediti 36 concessi dalle banche alle
36
La cartolarizzazione dei crediti loperazione che mira allo smobilizzo di attivit finanziarie illiquide di cui
sia titolare una banca, un ente pubblico o unimpresa (originator) attraverso la loro cessione a un soggetto
cessionario (special purpose vehicle), che provvede, per ripagare lacquisto, alla cartolarizzazione emettendo
30
Cap. 2
imprese facenti parte del distretto (o aderenti a un contratto di rete) e a individuare le garanzie
a favore dei soggetti che cedono detti crediti, in presenza delle quali il ricavato dellemissione
dei titoli pu essere destinato al finanziamento del distretto (rete) e delle imprese aderenti. Il
legislatore prevede poi che il Ministero delleconomia debba adottare le misure necessarie per
assicurare il riconoscimento della garanzia prestata dai confidi alle imprese e per agevolare la
nascita di agenzie specializzate di valutazione del merito di credito delle imprese appartenenti
al distretto (rete) e del distretto (rete) stesso. Infine sar compito di tale Ministero proporre le
misure occorrenti per incentivare la creazione di fondi di investimento in capitale di rischio
(private equity) delle imprese appartenenti al distretto (rete).
Lart. 42 comma 2 della l. n. 122/2010 ha incluso fra i benefici in materia di finanziamento
anche la possibilit per le reti di stipulare convenzioni con lABI 37 nei termini definiti con un
decreto del Ministero dellEconomia.
Bisogna a questo punto ribadire per che le imprese appartenenti a un contratto di rete
possono usufruire delle agevolazioni appena enunciate solo dopo aver ricevuto
lautorizzazione da parte del Ministero delleconomia e delle finanze. Il comma 4-quinquies
prevede infatti che le imprese aderenti a un contratto di rete debbano, se intendono avvalersi
dei benefici propri dei distretti, presentare una richiesta di autorizzazione alle Camere di
titoli obbligazionari da collocare sul mercato dei capitali. Il pagamento dei titoli avviene mediante i flussi di
cassa prodotti dai crediti oggetto di cessione.
37
Grazie agli accordi stipulati tra Retimpresa e lABI ladesione a un contratto di rete rende possibile il
miglioramento del rating delle singole imprese fino a due punti, aumentando le garanzie patrimoniali per
eventuali investitori e riducendo notevolmente il tasso dinteresse per i fidi bancari.
38
Lo statuto dellAgenzia per la diffusione delle tecnologie per linnovazione reperibile on line allindirizzo:
http://www.aginnovazione.gov.it/wp-content/uploads/2010/10/Statuto.pdf .
31
Cap. 2
Commercio o allo sportello unico. Il Ministero dellEconomia valuter tale istanza entro
trenta giorni e la trasmetter al Ministero dello sviluppo economico, che dovr pronunciarsi
entro i successivi trenta giorni. Lautorizzazione si intender acquisita decorsi sei mesi dalla
presentazione dellistanza, se non stato emesso alcun provvedimento motivato di diniego.
39
32
Cap. 2
40
Secondo CAFAGGI F., 2009. Il contratto di rete e il diritto dei contratti. I contratti, p. 919 col contratto di rete
si realizza uno schema transtipico, in grado cio senza giungere allidentificazione di un nuovo tipo negoziale,
di attraversare una serie di altri contratti anche tipici.
41
La tesi della transtipicit del contratto di rete sostenuta in CAFAGGI F., 2009. Il contratto di rete e il diritto
dei contratti. I contratti, p. 919; in CAMARDI C., 2009. Dalle reti di imprese al contratto di rete nella recente
prospettiva legislativa. I contratti, p. 932; in GENTILI A., 2011. Il contratto di rete dopo la l. n. 122/2010. I
contratti, p. 617.
42
La tesi della tipicit del contratto di rete esposta in MACARIO M., 2009. Il contratto e la rete: brevi note
sul riduzionismo legislativo. Obbligazioni e contratti, p. 953 e in TRIPPUTI E.M., 2011. Il contratto di rete. Le
nuove leggi civili commentate, gennaio 2011, p. 89.
33
Cap. 2
Non tutti gli interpreti sono concordi nellindividuare la causa del contratto di rete. Secondo la lettura
maggioritaria, i cui esponenti sono M. Maltoni (MALTONI M., 2011. Il contratto di rete. Prime considerazioni
alla luce della novella di cui alla l. n. 122/2010. Notariato, gennaio 2011, p. 67) e A. Gentili (GENTILI A., 2011.
Il contratto di rete dopo la l. n. 122 del 2010. I contratti, giugno 2011, p. 625), la volont di accrescere la
capacit innovativa e la competitivit si erge a causa negoziale del contratto, come indicato dalla puntuale
indicazione contenuta nella lettera b) del terzo periodo dellart. 4-ter che prevede come contenuto necessario le
modalit concordate fra le parti per misurare lavanzamento verso gli obiettivi [di miglioramento della capacit
competitiva e innovativa individuale e collettiva]. La necessit di misurare tangibilmente il conseguimento
dello scopo marcherebbe funzionalmente la differenza rispetto ad ogni altro contratto di collaborazione, in cui la
volont di accrescere la competitivit sul mercato presente ma rilegata nellarea dei motivi. Una seconda lettura
interpretativa invece, sostenuta da E.M. Tripputi (TRIPPUTI E.M., 2011. Il contratto di rete. Le nuove leggi
civili commentate, gennaio 2011, p. 63) e C. Scognamiglio (SCOGNAMIGLIO C., 2009. Il contratto di rete: il
problema della causa. I contratti, p. 961), afferma che gli obiettivi perseguiti con il contratto assumerebbero
rilevanza non sul piano della causa, bens sul diverso piano dellautorizzazione ministeriale per lammissione ai
benefici previsti dalla legge. La causa del contratto sembrerebbe invece costituita dallinstaurazione di forme di
collaborazione e coordinamento fra pi imprenditori, sia volte alla realizzazione di servizi e attivit
complementari e ausiliari agli imprenditori aderenti, sia dirette allo svolgimento di nuove attivit economiche .
34
Cap. 2
44
A titolo esemplificativo si avr assunzione di un obbligo di collaborazione (1) quando le parti decidono di
mettersi insieme per produrre un bene innovativo, ma al momento della stipula del contratto non sono ancora in
grado di conoscere con precisione il contenuto delle prestazione cui si obbligano (non potendo pertanto
obbligarsi allo scambio di prestazioni); si avr scambio di informazioni (2) quando lo scambio avviene tra
imprese che condividono conoscenze utili alla produzione, alla commercializzazione o allinnovazione; si avr
esercizio in comune di unattivit (3) quando gli aderenti costituiscono unorganizzazione di stampo societario
dedicata allattivit di ricerca e sviluppo.
35
Cap. 2
I primi due modelli appaiono funzionali allo scopo-fine dellincremento della capacit
innovativa, in quanto tale incremento si realizza attraverso forme leggere di interrelazione tra
imprenditori o fondate su vincoli di tipo obbligatorio, attraverso cui ci si impegna a
prestazioni reciproche, o su accordi di cooperazione, strutturati su base associativa a rilevanza
interna, mediante i quali ci si garantisce il coordinamento fra le attivit secondo criteri
stabiliti. Tali modelli rientrano nella tipologia delle cosiddette reti burocratiche o
contrattuali, dette anche reti di mero coordinamento (prima variante) o di scambio (seconda
variante), che si configurano come contratti plurilaterali con comunione di scopo a rilevanza
puramente interna.
Il terzo modello indicato appare invece fisiologicamente funzionale a realizzare lincremento
di competitivit, anche se questo non esclude che possa essere impiegato per aumentare la
capacit innovativa. Tale soluzione integra la fattispecie della rete associativa o rete a
rilevanza esterna, che senza dubbio lo schema organizzativo dotato di maggiori potenzialit
operative: la rete costituita per lesercizio in comune di una o pi attivit rientranti
nelloggetto della propria impresa pu infatti rappresentare una figura alternativa e
concorrenziale rispetto al consorzio (art. 2602 c.c.), anche con attivit esterna, alla societ
lucrativa (art. 2247 c.c.) o a quella consortile (art. 2615-ter c.c.). La conclusione che la rete
associativa costituisca una fattispecie omogenea al contratto di societ o di consorzio si ricava
dal fatto che lesercizio in comune dellattivit economica costituisce lo scopo del contratto
di societ e lo svolgimento di una o pi fasi delle rispettive imprese, locuzione richiamata
nellart 4-ter con riferimento alle responsabilit dellorgano comune, connota i consorzi di
coordinamento: lattivit svolta da questa tipologia di rete potrebbe quindi essere esercitata
attraverso una societ, un consorzio o societ consortile. La rete associativa si configura come
una nuova impresa collettiva non societaria caratterizzata, a differenza delle fondazioni e delle
associazioni, dalla presenza di uno scopo lucrativo 45. Lo svolgimento di unattivit economica
comune pu poi configurarsi nella prassi secondo tre modelli di carattere generale: i) la retesociet, ovvero una societ tra pi imprenditori che persegue uno scopo di rete ed costituita
secondo le regole proprie del tipo societario prescelto, ii) la rete associativa vera e propria,
dotata di un fondo comune costituito dai conferimenti iniziali delle imprese aderenti la cui
gestione affidata a un organo comune e iii) la rete la cui dotazione patrimoniale
rappresentata dai patrimoni destinati delle imprese aderenti. Mentre i modelli ii) e iii) sono
propriamente riconducibili alla nuova normativa di cui allart. 3, commi 4-quater e ss., che
sar in seguito oggetto di unanalisi approfondita, il primo modello rientra nellambito dello
45
A.I.P, 2011. Reti dimpresa: profili giuridici, finanziamento e rating. Milano: Il Sole 24 Ore S.p.A.
36
Cap. 2
strumento societario, ancorch piegato al perseguimento delle finalit strategiche proprie del
contratto di rete.
acquisire la propriet dei beni conferiti dai soci o acquistati dai soggetti che la
rappresentano;
obbligarsi nei confronti dei terzi, senza che lassunzione di debiti implichi di per s la
responsabilit dei suoi membri;
essere riconoscibile come figura autonoma agli occhi delle istituzioni bancarie e
finanziarie e delle pubbliche amministrazioni, suscettibile di essere valutata
distintamente rispetto agli imprenditori che la compongono (e di poter eventualmente
essere destinataria di un rating di rete).
Prima del chiarimento contenuto nellart. 45, comma 2, della legge 134/2012 analizzando la
disciplina del contratto di rete si individuavano sia degli elementi che militavano a favore
della soggettivit della rete, almeno di quella associativa, sia delle lacune che potevano
ostacolare il suo riconoscimento:
gli elementi a favore della soggettivit del contratto di rete erano contenuti nel comma
4-ter lett. c) ed erano (1) la previsione di un fondo patrimoniale, seppur facoltativo,
come patrimonio distinto rispetto ai patrimoni personali dei membri, come indicato del
rinvio agli artt. 2614 e 2615 c.c., e (2) la qualificazione degli apporti dei partecipanti
alla rete in termini traslativi di conferimento;
Cap. 2
46
La tesi interpretativa della parziale soggettivit del contratto di rete illustrata in IAMICELLI P., 2009. Il
contratto di rete tra percorsi di crescita e prospettive di finanziamento. I contratti, ottobre 2009, p. 946; in
PALMIERI G., 2011. Profili generali del contratto di rete, pubblicato in A.I.P. Reti dimpresa: profili giuridici,
finanziamento e rating. Milano: Il Sole 24 Ore S.p.A, p. 12.
38
Cap. 2
denominazione e una propria sede, che (2) lorgano comune agisca in rappresentanza della
rete medesima e (3) sia incaricato di redigere una situazione patrimoniale e che (4)
liscrizione nel registro delle imprese avvenga nella circoscrizione dove stabilita la sede
della rete47.
Tale articolo quindi, pur non chiudendo definitivamente la discussione, parrebbe offrire
conferma alla tesi secondo cui il contratto di rete dotato di soggettivit giuridica.
47
Con riferimento invece alla questione della soggettivit tributaria della rete lAgenzia delle Entrate ha chiarito,
nella Circolare n. 4/E del 15 febbraio 2011 p. 55, che: Si evidenzia infine che ladesione al contratto di rete non
comporta lestinzione, n la modificazione della soggettivit tributaria delle imprese che aderiscono allaccordo
in questione, n lattribuzione di soggettivit tributaria alla rete risultante dal contratto stesso.
39
40
Cap. 3.
Capitolo III
GLI ELEMENTI COSTITUTIVI DEL CONTRATTO DI RETE
Cap. 3.
NEGATIVO
48
Sono societ controllate (1) le societ in cui unaltra societ dispone della maggioranza dei voti esercitabili
nellassemblea ordinaria, (2) le societ in cui unaltra societ dispone di voti sufficienti per esercitare
uninfluenza dominante nellassemblea ordinaria, (3) le societ che sono sotto linfluenza dominante di unaltra
societ in virt di particolati vincoli contrattuali con essa. Sono considerate collegate invece le societ sulle quali
unaltra societ esercita uninfluenza notevole, che si presume quando nellassemblea ordinaria pu esercitare
almeno un quinto dei voti ovvero un decimo se la societ quotata. La partecipazione di imprese controllate e/o
collegate sar oggetto di approfondimento nel capitolo seguente.
49
La dottrina prevalente ritiene che al consorzio con attivit esterna sia attribuibile la qualifica di imprenditore
commerciale, ai sensi dellart. 2195, comma 5, c.c., in qualit di soggetto che svolge unattivit ausiliaria.
50
Lart. 45, comma 3, della l. n. 134/2012 specifica che al contratto di rete [] non si applicano le disposizioni
di cui alla legge 3 maggio 1982, n. 203 ovvero le norme sui contratti agrari.
42
Cap. 3.
Societ commerciali
Societ semplici
NEGATIVO
Imprese straniere
Professionisti
Pubbliche Amministrazioni
X*
Associazioni imprenditoriali
X*
51
Larticolo 1420 c.c disciplina la nullit del contratto plurilaterale e dispone che nei contratti con pi di due
parti, in cui le prestazioni di ciascuna sono dirette al conseguimento di uno scopo comune, la nullit che colpisce
il vincolo di una sola delle parti non importa nullit del contratto, salvo che la partecipazione di essa debba,
secondo le circostanze, considerarsi essenziale.
52
SCOGNAMIGLIO G., TRIPPUTI M.E., 2011. Il Contratto di Rete per lesercizio di attivit comune: profili
patrimoniali e organizzativi, in A.I.P. Reti dimpresa: profili giuridici, finanziamento e rating. Milano: Il Sole 24
Ore S.p.A, p. 67.
43
Cap. 3.
b) Il programma comune
Numerosi sono i riferimenti al programma comune previsti dal legislatore nel comma 4-ter:
Con il contratto di rete pi imprenditori perseguono lo scopo di [] e a tal fine si
obbligano, sulla base di un programma comune di rete, a [].
[]il contratto deve essere redatto per [] e deve indicare: [] c) la definizione di un
programma di rete, che contenga lenunciazione dei diritti e degli obblighi assunti da ciascun
partecipante, le modalit di realizzazione dello scopo comune e, qualora sia prevista
listituzione di un fondo patrimoniale comune, la misura e i criteri di valutazione dei
conferimenti iniziali e degli eventuali contributi successivi che ciascun partecipante si
obbliga a versare al fondo, nonch le regole di gestione del fondo medesimo [].
Il programma comune rappresenta loggetto del contratto di rete, ossia le attivit che
dovranno essere svolte per raggiungere lo scopo comune di accrescimento della capacit
innovativa e della competitivit sul mercato delle imprese partecipanti (scopo-fine o requisito
finalistico). Tali attivit devono essere riconducibili a una o pi delle tre tipologie di
collaborazione individuate dal legislatore, cio la collaborazione in forme e ambiti
predeterminati attinenti allesercizio delle imprese, lo scambio di informazioni e prestazioni o
lesercizio in comune di una o pi attivit rientranti nelloggetto dellimpresa (scopi-mezzo o
requisito oggettivo) 53.
Numerose e variegate possono essere le attivit in concreto oggetto del programma di rete, le
quali possono essere ricondotte a due diverse tipologie: lerogazione di servizi alle imprese
aderenti (funzione mutualistica) ovvero lofferta sul mercato beni e/o servizi (funzione
lucrativa). Nel primo caso il contratto potr avere ad oggetto un programma che preveda
lintegrazione delle specializzazioni, lo sviluppo delle competenze tecniche, laccrescimento
dellofferta di consulenze o lo sviluppo di politiche di marketing e di comunicazione; nel caso
invece di attivit di produzione industriale il programma potr spaziare dalla progettazione e
prototipazione a tutte le iniziative per creare prodotti da immettere sul mercato attraverso le
attivit promozionali.
Qualsiasi sia la declinazione scelta per il programma (collaborazione, scambio o esercizio in
comune) il legislatore prevede che esso debba possedere un contenuto minimo necessario
costituito da:
1) lenunciazione dei diritti e degli obblighi assunti da ciascun partecipante;
2) le modalit di realizzazione dello scopo comune;
53
Per una trattazione pi ampia del requisito finalistico e di quello oggettivo si rimanda al paragrafo sulla
ricostruzione del profilo causale del contratto di rete.
44
Cap. 3.
Cap. 3.
Cap. 3.
delle quote di mercato o lingresso in nuovi settori o aree geografiche, mentre laumento del
grado di innovazione si potr tradurre nellincremento delle risorse investite nella ricerca o
nella costruzione di un apposito laboratorio di ricerca.
Il legislatore prevede inoltre la necessit che le parti individuino dei criteri e dei meccanismi
per misurare lo stato di avanzamento verso tali obiettivi lasciando piena autonomia ai
contraenti nella loro formulazione. I criteri di misurazione devono presentare carattere di
concretezza e precisione al fine di ottenere poi lasseverazione richiesta per accedere ai
benefici fiscali previsti dal comma 2-quater della l. n. 78/2010 e possono riguardare sia il
miglioramento individuale che quello collettivo. Gli indici prescelti possono essere sia di tipo
qualitativo che quantitativo: si pu ad esempio misurare lincremento di competitivit
attraverso il livello di soddisfazione dei clienti o il numero di nuovi contratti conclusi o di
nuovi clienti acquistati in esecuzione del programma ovvero attraverso lincremento del
fatturato dovuto alla partecipazione alla rete o la riduzione dei costi e quindi laumento della
marginalit.
Internazionalizzazione
Capacit produttiva comune
OBIETTIVI
IMPLICAZIONI
Innovazione e sviluppo di
nuovi prodotti
Cap. 3.
proprio per questa ragione il legislatore non fissa a priori alcuna durata minima, la quale deve
essere per definita nel contratto dalle parti ed essere compatibile con il perseguimento degli
obiettivi fissati nel programma di rete. Nel modello standard di applicazione del contratto di
rete, delineato nelle Linee Guida, notai e imprenditori affermano per che tale termine
temporale non potr essere sindacato dal notaio rogante, a meno che risulti palesemente
impossibile raggiungere in cos breve tempo le finalit del contratto, dato che ci
implicherebbe conoscenze e competenze estranee a un giurista.
La disciplina tace anche relativamente a un limite massimo di durata54; in assenza di
indicazioni espresse quindi difficile stabilire se la durata predeterminata costituisca
elemento essenziale del contratto o se sia invece ammissibile un contratto di rete stipulato a
tempo indeterminato, con laccortezza che in questultima ipotesi si dovr riconoscere in ogni
caso ai contraenti la facolt di recedere ad nutum. Un elemento indicativo della possibilit di
concludere un contratto di rete a tempo indeterminato sarebbe presente nel rinvio, sempre
nella lettera d) del comma 4-ter, alle regole generali di legge in materia di scioglimento
totale o parziale dei contratti plurilaterali con comunione di scopo. Fra tali regole infatti vi
il principio di portata generale che riconosce alle parti il diritto di recesso da un contratto
tutte le volte in cui al rapporto non sia apposto un termine finale; si otterrebbe in tal modo una
conferma indiretta della libert riconosciuta alle parti di creare una rete anche a durata
illimitata.
Secondo quanto sostenuto nelle Linee Guida sui contratti di rete, emanate da Retimpresa e dal
Comitato interregionale dei Consigli Notarili delle Tre Venezie, un limite massimo alla durata
del contratto di rete potrebbe per derivare dallapplicazione dellart. 2596 c.c. sui limiti
contrattuali della concorrenza. Di conseguenza allipotesi di un contratto di rete in cui le parti
si obblighino con un patto sostanzialmente di non reciproca concorrenza si applicherebbe il
limite massimo di cinque anni di durata55.
e) Forma e pubblicit
Il legislatore prevede per il contratto di rete una forma vincolata e liscrizione al registro delle
imprese:
54
In tema di consorzio invece lart. 2604 c.c. prevede che in mancanza di determinazione della durata del
contratto esso si ritenga essere valido per dieci anni.
55
Oltre al limite temporale lart. 2596 c.c. prevede un limite territoriale, secondo cui il patto deve essere
circoscritto a una determinata zona, e un limite operativo, in base al quale il patto deve essere limitato a una
determinata attivit.
48
Cap. 3.
Ai fini degli adempimenti pubblicitari di cui al comma 4-quater, il contratto deve essere
redatto per atto pubblico o per scrittura privata autenticata, ovvero per atto firmato
digitalmente a norma degli artt. 24 e 25 del codice di cui al d. lgs. 7 marzo 2005, n. 82, e
successive modificazioni, da ciascun imprenditore o legale rappresentante e trasmesso ai
competenti uffici del registro delle imprese attraverso il modello standard tipizzato con
decreto del Ministero della Giustizia, di concerto con il Ministero delleconomia e delle
finanze e con il Ministero dello sviluppo economico.(comma 4-ter con modifiche
introdotte dalla legge 137/2012)
Il contratto di rete soggetto a iscrizione nella sezione del registro delle imprese presso cui
iscritto ciascun partecipante e lefficacia del contratto inizia a decorrere da quando stata
eseguita lultima delle iscrizioni prescritte a carico di tutti coloro che ne sono stati
sottoscrittori originali. Le modifiche al contratto di rete sono redatte e depositate per
liscrizione, a cura dellimpresa indicata nellatto modificativo, presso la sezione del registro
delle imprese presso cui iscritta la stessa impresa. Lufficio del registro delle imprese
provvede alla comunicazione dellavvenuta iscrizione delle modifiche del contratto di rete, a
tutti gli altri uffici del registro delle imprese presso cui sono iscritte le altre partecipanti, che
provvederanno alle relative annotazioni dufficio della modifica []. (comma 4-quater con
modifiche introdotte dalla legge 137/2012)
La previsione dellonere formale non stupisce dato che presente in tutti i contratti conclusi
fra imprenditori, tuttavia sembra discostarsi dalla finalit di tutela del contraente pi debole
propria dei precedenti interventi normativi, come il contratto di fornitura o il contratto di
franchising, che prevedono la forma scritta per riequilibrare le posizioni dei partecipanti. Nel
contratto di rete infatti tale prescrizione funzionale, oltre allesigenza di pubblicit attraverso
liscrizione nel registro delle imprese, al successivo controllo di meritevolezza delle autorit
amministrative volto allestensione delle agevolazioni previste per i distretti, cos come
sancito dal comma 4-quinquies; serve cio per evitare che i partecipanti possano sfruttare in
maniera impropria i vantaggi offerti dalla legge.
Il contratto di rete quindi un atto giuridico soggetto a pubblicit mediante liscrizione nel
registro delle imprese e, a tal fine, richiesta la forma dellatto pubblico o della scrittura
privata autenticata o dellatto firmato digitalmente56. Si ritiene che lobbligo pubblicitario non
56
La firma digitale disciplinata dagli artt. 24 e 25 del d. lgs. 7 marzo 2005, n. 82 che definisce il Codice
dellamministrazione digitale. Lart. 24 prevede che: co.1- La firma digitale deve riferirsi in maniera univoca ad
un solo soggetto ed al documento o allinsieme di documenti a cui apposta o associata;
co. 2 - Lapposizione di firma digitale integra e sostituisce lapposizione di sigilli, punzoni, timbri, contrassegni
e marchi di qualsiasi genere ad ogni fine previsto dalla normativa vigente;
49
Cap. 3.
assolva solo a finalit informative per i terzi sullesistenza della rete e sugli eventuali poteri di
rappresentanza dellorgano comune (pubblicit notizia), n produca esclusivamente leffetto
di conoscibilit legale o presunzione assoluta di conoscenza di quanto iscritto (pubblicit
dichiarativa), ma che sia condizione della stessa efficacia del contratto. Lefficacia costitutiva
si ricava infatti dal dato testuale del comma 4-quater. Peraltro si ritiene che, in caso di
mancata iscrizione nel registro delle imprese, il contratto risulter comunque validamente
stipulato e produrr effetti fra le parti ai sensi dellart. 1372 c.c., gli risulterebbero invece
precluse lapplicazione della disciplina relativa al contratto di rete e laccesso alle misure
agevolative e ai benefici (come la responsabilit limitata in presenza di un fondo comune)
ricollegati a tale qualificazione57.
La pubblicit nel registro delle imprese era stata inizialmente organizzata dal legislatore su
base soggettiva ed era quindi eseguita in relazione a ciascun soggetto aderente alla rete sia per
la costituzione iniziale del contratto che per le sue successive modifiche. Ci aveva
comportato da un lato una sottorappresentazione del fenomeno, dato che non era possibile
ricercare direttamente la rete senza conoscere almeno uno dei soggetti che ne facevano parte,
dallaltro una sovrarappresentazione, dal momento che ogni rete non risultava da ununica
iscrizione, ma da tante iscrizioni quanti erano gli imprenditori partecipanti. Il legislatore,
resosi conto dellonere imposto dai risvolti pratici della previsione normativa,
successivamente intervenuto, prima con la Circolare del Ministero dello Sviluppo
Economico n. 3649/C del 18 gennaio 2012 e poi con lart. 45 della legge 137/2012. La
citata circolare ha introdotto nuove specifiche tecniche relativamente alla modulistica prevista
per gli adempimenti pubblicitari nel registro delle imprese. Tali specifiche tecniche sono
entrate in vigore il 9 marzo 2012 e, dopo un periodo transitorio di 60 giorni, hanno sostituito
co. 3 - Per la generazione della firma digitale deve adoperarsi un certificato qualificato che, al momento della
sottoscrizione, non risulti scaduto di validit ovvero non risulti revocato o sospeso;
co. 4 - Attraverso il certificato qualificato si devono rilevare, secondo le tecniche stabilite ai sensi dellarticolo
71, la validit del certificato stesso, nonch gli elementi identificativi del titolare e del certificatore e gli eventuali
limiti duso.
Lart. 25 recita: co. 1 - Si ha per riconosciuta, ai sensi dell'articolo 2703 del codice civile, la firma elettronica o
qualsiasi altro tipo di firma avanzata autenticata dal notaio o da altro pubblico ufficiale a ci autorizzato;
co. 2 - L'autenticazione della firma elettronica, anche mediante l'acquisizione digitale della sottoscrizione
autografa, o di qualsiasi altro tipo di firma elettronica avanzata consiste nell'attestazione, da parte del pubblico
ufficiale, che la firma e' stata apposta in sua presenza dal titolare, previo accertamento della sua identit
personale, della validit dell'eventuale certificato elettronico utilizzato e del fatto che il documento sottoscritto
non e' in contrasto con l'ordinamento giuridico;
co. 3 - L'apposizione della firma digitale da parte del pubblico ufficiale ha l'efficacia di cui all'articolo 24,
comma 2;
co. 4 - Se al documento informatico autenticato deve essere allegato altro documento formato in originale su
altro tipo di supporto, il pubblico ufficiale pu allegare copia informatica autenticata dell'originale, secondo le
disposizioni dell'articolo 23, comma 5.
57
DI SAPIO A., 2011. Casi e problemi di interesse notarile i contratti di rete tra imprese. Rivista del Notariato,
p. 216.
50
Cap. 3.
la precedente normativa. Esse prevedono che per ogni contratto di rete sia individuata
unimpresa di riferimento, che non deve necessariamente coincidere con quella a cui
affidato lincarico di organo comune (se presente), la quale d pubblicit al contratto di rete in
quanto tale presentando una dichiarazione completa di tutti i dati richiesti e riportando
lelenco delle imprese partecipanti58. Le altre imprese sono tenute esclusivamente a iscrivere,
ciascuna sulla propria posizione, il contratto e le successive modifiche che lo concernono. I
contratti di rete vengono inoltre identificati dalle Camere di Commercio mediante un codice
numerico, ottenuto dal numero di repertorio del notaio rogante e dal numero di registrazione
allUfficio delle Entrate; bisogna di conseguenza procedere alla registrazione presso
lAgenzia delle Entrate prima di provvedere alliscrizione del contratto presso il registro delle
imprese.
Lart. 45 del d. l. 22 giugno 2012 n. 83, convertito con modificazioni con dalla l. n. 134/2012,
ha semplificato ulteriormente gli oneri pubblicitari prevedendo da un lato che in presenza di
un contratto che prevede listituzione di un fondo patrimoniale comune e di un organo
comune [] la pubblicit di cui al comma 4-quater si intende adempiuta mediante
liscrizione del contratto nel registro delle imprese del luogo dove ha sede la rete, dallaltro
che le modifiche al contratto siano depositate dallimpresa indicata nellatto modificativo nel
registro delle imprese presso cui essa iscritta e che sia poi tale ufficio a darne
comunicazione agli altri uffici presso cui sono registrate le altre partecipanti.
Lart. 45, primo comma, ha inoltre sancito che, qualora il contratto di rete preveda
listituzione del fondo patrimoniale59 e dellorgano comune, entro due mesi dalla chiusura
dellesercizio annuale lorgano comune redige una situazione patrimoniale osservando, in
quanto compatibili, le disposizioni relative al bilancio desercizio della societ per azioni 60 e
la deposita presso lufficio del registro delle imprese dove ha sede; si applica, in quanto
compatibile, larticolo 2615-bis, terzo comma, del codice civile61. Il legislatore ha quindi
dato risposta alle pressioni della dottrina che chiedeva di inserire un obbligo formale di
58
I campi dei modelli S2 (modifica della societ) e I2 (modifica delle imprese individuali) richiedono le seguenti
informazioni: tipo di adempimento, numero repertorio precedente e numero registrazione precedente, nome del
contratto di rete, codice fiscale assegnato al contratto di rete, obiettivi, programma comune e durata del contratto,
data di scadenza, organo comune e fondo patrimoniale ed asseverazione. Riguardo ai singoli partecipanti
vengono invece richiesti il codice fiscale delle imprese, la denominazione e il soggetto mandatario comune.
59
In presenza invece di patrimoni destinati ai sensi degli art. 2447 bis e ss. c.c trover applicazione la disciplina
ad essi relativa, incluso lart. 2447 septies c.c. che prevede che gli amministratori debbano redigere un apposito
rendiconto da allegare al bilancio e da depositare presso il registro delle imprese.
60
61
Lart. 2615 bis c.c, comma 3, disciplina i consorzi con attivit esterna e prevede che: Negli atti e nella
corrispondenza del consorzio devono essere indicati la sede di questo, lufficio del registro delle imprese presso
il quale iscritto e il numero di iscrizione.
51
Cap. 3.
rendicontazione dellattivit svolta, al pari di quello previsto per la figura del consorzio con
attivit esterna, in modo che i terzi potessero reperire informazioni sulla rete.
62
Le Linee Guida sul contratto di rete offrono un elenco degli aspetti che devono essere disciplinati
relativamente al procedimento di assunzione delle decisioni: i) lapplicabilit della modalit assembleare o di
unaltra diversa modalit; ii) lindicazione delle modalit di convocazione dellassemblea o comunque le
modalit di informazione preventiva dei partecipanti; iii) le regole di funzionamento dellassemblea, ove si sia
optato per tale modalit; iiii) le indicazioni delle maggioranze con le quali sono adottate le decisioni; iiiii) le
indicazioni delle forme di pubblicit cui deve essere sottoposta la decisione; iiiiii) lindicazione del momento dal
quale la decisione assunta si considera efficace.
63
Lespressione deliberazioni invece presente nella disciplina dei consorzi nellarticolo 2606 c.c.
52
Cap. 3.
sanzione della nullit dellintero contratto di rete, ma debba applicarsi in via sostitutiva la
regola dellunanimit64.
Passando ora allanalisi delle cosiddette decisioni modificative, bisogna in primis precisare
che, anche se il testo normativo fa riferimento alle decisioni di modifica del programma
comune, non vi sono ragioni per escludere che tale espressione possa essere estesa a tutte le
modifiche che riguardano gli elementi del contratto di rete, ad eccezione delle nuove adesioni
e dei recessi per i quali il legislatore ha previsto norme ad hoc. Dalla lettura della disposizione
emerge che, in assenza di una diversa regola, il contratto di rete modificabile solo con
lunanimit dei consensi degli aderenti; allautonomia contrattuale per concessa la
possibilit di derogare e di prevederne la modificabilit a maggioranza, indicando le relative
regole per lassunzione delle decisioni di modifica del contratto. Tali regole ricalcano gli
aspetti illustrati per le decisioni gestionali.
Le decisioni modificative dovranno essere iscritte nel registro delle imprese dai soggetti
partecipanti alla rete e dallimpresa di riferimento ai sensi della Circolare 3649/C del MSE.
PATRIARCA C., 2011. La costituzione delle reti dimpresa, pubblicato in A.I.P. Reti dimpresa: profili
giuridici, finanziamento e rating. Milano: Il Sole 24 Ore S.p.A, p. 112.
53
Cap. 3.
La presenza dellorgano comune, ritenuta obbligatoria per le reti associative, uno degli elementi che fanno
propendere verso la loro entificazione. Per la classificazione dei contratti di rete e la tematica relativa alla loro
soggettivit si rimanda al terzo e quarto paragrafo di questo capitolo.
54
Cap. 3.
patrimoniale della rete basandosi sulle norme previste per la redazione del bilancio delle
societ per azioni e dei consorzi con attivit esterna.
Il rapporto fra i partecipanti alla rete e i membri dellorgano comune riconducibile al
contratto di mandato, disciplinato dagli artt. 1703-1730 c.c., ovvero al contratto con cui una
parte si obbliga a compiere uno o pi atti giuridici per conto dellaltra. Tale mandato sar
dotato di rappresentanza e avr natura di mandato collettivo, anche se nulla esclude la
possibilit che i singoli partecipanti alla rete affidino allorgano comune anche incarichi
individuali o mandati plurimi.
Lorgano comune quindi dotato del potere di rappresentanza, la cui comprensione presenta
per non poche difficolt. La disciplina infatti si caratterizza per la sovrapposizione di due
profili, quello relativo alla rappresentanza delle singole imprese aderenti e quello della
rappresentanza della rete in quanto tale.
Per quanto riguarda la rappresentanza delle singole imprese, la disciplina riconosce
sicuramente allorgano comune il potere di agire in nome e per conto di ciascun aderente alla
rete per le operazioni espressamente indicate nella lett. e) dellart. 4-ter, facendo cos cadere
gli effetti degli atti compiuti direttamente nella sfera giuridica delle imprese. Le parti hanno
per la facolt di escludere o di estendere tale potere di rappresentanza dellorgano comune
anche al compimento di ulteriori negozi di diritto privato. In ogni caso si ritiene che per le
obbligazioni assunte dallorgano comune in nome della rete ma per conto degli aderenti
sussista la responsabilit di cui allart. 2615, comma 2, c.c. Tale articolo, redatto in materia di
consorzi con attivit esterna, prevede la responsabilit solidale del fondo consortile e del
singolo consorziato per le obbligazioni assunte per conto di questo dagli organi del
consorzio66.
Il potere di rappresentanza della rete in quanto tale ammissibile sia in caso di reti a rilevanza
esterna, sia in caso di reti meramente interne. In questultima ipotesi infatti comunque
ammissibile che lorgano diventi interlocutore, in qualit di rappresentante, della rete
complessivamente intesa. Lorgano comune pu quindi anche agire in nome e per conto della
rete, con le conseguenze di cui allart. 45, comma 1, punto 2), della legge 137/2012: [] in
66
Lart. 2615, comma 2, prevede che: Per le obbligazioni assunte dagli organi del consorzio per conto dei
singoli consorziati rispondono questi ultimi solidalmente col fondo consortile. In caso di insolvenza nei rapporti
tra i consorziati il debito dellinsolvente si ripartisce tra tutti in proporzione delle quote.
55
Cap. 3.
ogni caso, per le obbligazioni contratte dallorgano comune in relazione al programma di rete,
i terzi possono far valere i loro diritti esclusivamente sul fondo comune67.
Per una trattazione pi approfondita del regime di responsabilit patrimoniale si rinvia al
paragrafo dedicato al fondo patrimoniale comune.
Fig. 4. Le principali funzioni dellorgano comune emerse nella prassi.
FUNZIONI GESTIONALI E DI
RAPPRESENTANZA:
Prima dellemanazione della legge 137/2012 il regime della responsabilit verso i terzi dellorgano comune
che agisce in rappresentanza della rete veniva ricavato, su espressa previsione della lettera c) del comma 4-ter,
dallart. 2615, comma 1, c.c, che prevedeva lo stesso regime di responsabilit patrimoniale. Tuttavia il richiamo
allart. 2615 c.c era vincolato dallespressione in quanto compatibile e ci aveva portato a ipotizzare
lesistenza di situazioni in cui non fosse possibile applicare la responsabilit limitata per le obbligazioni in
esame.
68
In assenza di una scelta espressa fra amministrazione congiuntiva o disgiuntiva trova applicazione il principio
di cui allart. 1716, comma 2, c.c. in base al quale opera la gestione disgiuntiva.
56
Cap. 3.
condivisione delle decisioni. In entrambi i casi lincarico pu essere affidato agli stessi
imprenditori aderenti alla rete, in proprio o rappresentati da un procuratore, o a soggetti
esterni in considerazione di particolari competenze tecniche da questi possedute. Lufficio
dellorgano potr poi essere ricoperto sia da una persona fisica che da una societ di persone o
di capitali, come emerge dal riferimento al nome, alla ditta, alla ragione o denominazione
sociale.
Cos come per la composizione, il legislatore non disciplina la nomina, la revoca, la
sostituzione e la retribuzione dellorgano comune; tutte queste questioni devono quindi essere
valutate attentamente e regolate dalle parti nel contratto, per evitare problemi di
malfunzionamento della rete. In particolare gli imprenditori dovrebbero definire, nella fase di
stipulazione del contratto di rete, i seguenti punti69:
composizione dellorgano;
durata dellincarico e cause di cessazione del rapporto tra le quali la rinuncia la cui
efficacia dovrebbe essere regolata sulla base degli artt. 2385 e 2386 c.c sulle societ
per azioni;
maggioranze con le quali si potr procedere alla nomina o alla sostituzione dei membri
dellorgano;
regole di organizzazione;
69
57
Cap. 3.
Cap. 3.
occhi dei terzi, e dei potenziali finanziatori in particolare, una garanzia dellaffidabilit della
rete70: ad esempio un fondo costituito prevalentemente da prestazioni dopera, pur essendo
lecito, potrebbe non essere apprezzato sul piano creditizio. Le Linee Guida sul contratto di
rete suggeriscono quindi alle reti di ricorrere in primis alle ipotesi classiche di conferimento di
denaro e di beni mobili e immobili, oggettivamente misurabili e maggiormente idonei al
raggiungimento degli obiettivi prefissati.
Lampia autonomia concessa alle parti nella scelta dei beni da conferire trova conferma anche
nellassenza di regole relative alla valutazione dei conferimenti iniziali, la quale pu essere
affidata alle imprese contraenti, allorgano comune della rete ovvero a un terzo estraneo, ai
sensi dellart. 1349 c.c., munito di adeguata professionalit. Questultima ipotesi sembrerebbe
da preferire dato che alla rete concessa lautonomia patrimoniale, grazie allapplicazione
degli artt. 2614 e 2615, nei limiti della compatibilit, e ci implica che lunica garanzia per i
creditori della rete rappresentata dal fondo comune. Il soggetto incaricato di redigere la
perizia di stima pu essere identificato ricorrendo alle norme previste dallesperienza
societaria: per la valutazione dei beni in natura e dei crediti nelle societ a responsabilit
limitata, ai sensi dellart. 2465 c.c, si prevede che lesperto sia un revisore legale o una societ
di revisione, mentre nelle societ per azioni si individua un esperto indipendente e dotato di
adeguata e comprovata professionalit, ai sensi dellart. 2343-ter, comma 2.
Quanto alla finalit di tale valutazione, essa potrebbe risultare funzionale a determinare in via
approssimativa la consistenza del fondo, vista la sua funzione di garanzia, ma anche a
individuare le quote di partecipazione alla rete, per ripartire i benefici e le perdite derivanti
dallattivit, e ad attribuire i diritti e gli obblighi delle imprese contraenti. La ripartizione dei
benefici e delle perdite, cos come quella dei diritti e degli obblighi, avverr solitamente in
misura proporzionale a quanto apportato da ciascuno alla rete; le parti possono per optare per
una distribuzione asimmetrica sia dellobbligo di conferimento, sia dei poteri decisionali e dei
rischi e vantaggi derivanti dallattivit della rete. In tal caso la deroga al principio di
proporzionalit richieder lunanimit dei consensi delle imprese partecipanti.
Lamministrazione del fondo pu realizzarsi attraverso lattribuzione allorgano comune di
una competenza esclusiva oppure attraverso una regolazione che ripartisce il potere gestorio
fra tale organo e i partecipanti; nelle modalit di gestione determinate nel contratto potrebbe
70
Il fondo patrimoniale assolve a una duplice funzione: una funzione produttiva, che serve a consentire lavvio e
lesercizio dellattivit programmata nel contratto, e una funzione di garanzia, che serve a fondare nei terzi un
ragionevole affidamento sulla consistenza patrimoniale della rete e sulle sue capacit di far fronte alle
obbligazioni assunte.
59
Cap. 3.
senza dubbio includersi lindicazione dei criteri a cui essa debba ispirarsi in caso di conflitti di
interesse fra la rete e le parti.
Lart. 45 comma 1, punto 2), stabilisce che al fondo comune si applicano, in quanto
compatibili, le disposizioni di cui agli articoli 2614 e 2615 secondo comma del codice civile
e prevede un regime di responsabilit limitata per lorgano comune che agisce in
rappresentanza della rete. Tale disposizione ha modificato parzialmente la precedente
versione contenuta nella l. n. 33/2009, che richiamava lart. 2615 c.c nel suo insieme e
ricollegava alla stipulazione del contratto di rete lattivazione di un regime di autonomia
patrimoniale analogo a quello previsto per il consorzio con attivit esterna. Attualmente infatti
il richiamo alla disciplina del consorzio, in quanto compatibile, effettuato solo con
riferimento al regime della responsabilit per le obbligazioni assunte dallorgano comune per
conto delle singole imprese e alle modalit di amministrazione del fondo comune. Tali
richiami continuano per a essere subordinati a un giudizio di compatibilit non meglio
specificato dal legislatore, che ha dato adito a molteplici interpretazioni della dottrina.
Autorevole dottrina, ad esempio, ha definito la nozione di non compatibilit sostenendo che
il regime dellautonomia patrimoniale [] risulta incompatibile con la natura della rete tutte
le volte in cui dia vita a una forma di collaborazione che non generi una nuova organizzazione
imprenditoriale dotata di una sua autonomia funzionale e operativa [] al punto che gli atti
compiuti dallorgano comune [ ] siano strumentali allesercizio delle singole imprese
(Cafaggi 2009, p. 73). Secondo tale ricostruzione quindi lautonomia patrimoniale non
opererebbe nelle reti prive di unorganizzazione complessa, a prescindere dallinstaurazione
di rapporti coi terzi. Tale interpretazione non si ritiene per condivisibile poich far dipendere
lapplicazione degli artt. 2614 e 2615 secondo comma c.c. dalla struttura organizzativa in
concreto usata dalle parti significherebbe dover accertare di volta in volta quale sia il regime
di responsabilit applicabile, generando una grande incertezza. Unaltra tesi interpretativa 71
individua la compatibilit nelle reti non assimilate, cio non ammesse, attraverso
lautorizzazione prescritta, agli stessi benefici previsti per i distretti, con conseguente
applicazione del n. 3 lett. b), comma 368, dellart. 1 della l. n. 266/05. Questa tesi si basa sul
richiamo normativo, nel comma 4-quinquies, alle agevolazioni riconosciute ai distretti, ma i
pi ritengono che tale richiamo non possa essere assunto come base per la ricostruzione della
disciplina civilistica sullautonomia patrimoniale dato che ha come unico scopo lestensione
di un regime agevolativo.
71
ONZA, 2010. Il contratto di rete: alcuni profili di qualificazione e di disciplina. Inedito, consultabile sul sito
dellAssociazione Culturale Orizzonti del diritto commerciale.
60
Cap. 3.
Il riferimento alla compatibilit si potrebbe invece spiegare in considerazione del fatto che il
legislatore opera un rinvio alla disciplina prevista per i consorzi con attivit esterna, che
esercitano unattivit economica destinata allesterno dellarea del contratto, dalla quale
deriva linstaurazione di rapporti coi terzi. Pertanto gli articoli 2614 e 2615, secondo comma,
c.c saranno compatibili in tutti i casi in cui la rete abbia una rilevanza esterna, sia cio
configurata come rete associativa.
Larticolo 2614 c.c stabilisce che il fondo consortile costituito dai contributi dei consorziati
e dai beni acquistati con questi contributi e che per tutta la durata del consorzio i consorziati
non possono chiedere la suddivisione del fondo. Applicando tale norma al contratto di rete ne
discende che il fondo comune costituisce un patrimonio autonomo della rete sia verso i
partecipanti che verso i creditori e che, per tutta la durata del contratto, tale patrimonio sar
indivisibile e indistribuibile tra le parti. In caso di recesso di una parte la giurisprudenza ha
affermato lesistenza di un diritto alla liquidazione della quota del consorziato recedente, ma
ha posticipato la soddisfazione di tale diritto al momento in cui il vincolo funzionale sul fondo
venga meno; tale conclusione si estende quindi anche al soggetto che recede da un contratto di
rete, a meno che le parti prevedano diversamente in fase di stipulazione del contratto.
Il rinvio alla disciplina della responsabilit patrimoniale del consorzio per le obbligazioni
assunte in nome della rete ma nellinteresse di un singolo membro di essa (art. 2615, comma
2, c.c.) fa s che alla rete si applichi un regime di responsabilit solidale tra i singoli membri e
il fondo patrimoniale: alla responsabilit del fondo si aggiunge quella dei partecipanti per i
quali le obbligazioni sono state assunte e, in caso di insolvenza nei rapporti fra le imprese
partecipanti, il debito dellinsolvente si ripartisce fra tutti i partecipanti in proporzione delle
quote.
2) I patrimoni destinati
La realizzazione dello scopo comune pu essere perseguita anche mediante il ricorso alla
costituzione di uno o pi patrimoni destinati allaffare, ai sensi dellart. 2447-bis, lett. a) c.c.,
da parte di ciascun impresa aderente. La costituzione di patrimoni destinati non rappresenta
pi, come in passato, una modalit di dotazione patrimoniale della rete alternativa e autonoma
rispetto al fondo comune, ma integra una peculiare modalit di esecuzione del conferimento,
utilizzabile in presenza di una espressa previsione nel contratto.
La figura dei patrimoni destinati di cui allart. 2447-bis, lett. a) c.c. stata introdotta nel
nostro ordinamento a seguito della riforma del diritto societario del 2003 con lo scopo di
ampliare le modalit di finanziamento delle societ per azioni. Tale istituto si caratterizza per
avere leffetto di determinare una segregazione di determinati beni o rapporti giuridici
61
Cap. 3.
rientranti nel patrimonio delle S.p.A in un patrimonio separato, destinandoli in via esclusiva
alla realizzazione di un affare specifico e determinato. Con tale destinazione i creditori sociali
possono rivalersi unicamente sul restante patrimonio della societ, mentre i creditori relativi
allo specifico affare possono soddisfarsi unicamente sul patrimonio separato.
Bisogna per fare delle precisazioni. In primo luogo il rinvio contenuto nella lettera c) del
comma 4-ter fa riferimento solo ai patrimoni destinati di cui alla lettera a) dellart. 2447-bis e
non anche alla lettera b), escludendo cos la figura dei finanziamenti cosiddetti destinati come
forma di sostentamento delle reti.
In secondo luogo si pone il problema di accertare se la possibilit di costituire patrimoni
destinati resti relegata alle sole societ per azioni o se, nei contratti di rete, si possa
prescindere dalla veste giuridica adottata dalle imprese. In seguito allemanazione dellart.
2645-ter c.c, che prevede la possibilit di costituire vincoli di destinazione per interessi
meritevoli di tutela, si infatti formata una tesi interpretativa secondo cui questo strumento
potrebbe essere utilizzato da parte di societ diverse dalle societ per azioni o dagli
imprenditori individuali. Tuttavia bisogna precisare che larea di operativit dellart. 2645-ter
c.c non affatto chiara dato che, per parte della dottrina, il riferimento agli interesse
meritevoli di tutela riguarderebbe solo gli interessi costituzionalmente rilevanti, con
lesclusione di quelli riferibili allattivit dimpresa. Per queste ragioni oggi la dottrina sul
contratto di rete afferma che lo strumento del patrimonio destinato riservato solo alle
imprese aderenti che siano organizzate in forma di societ per azioni e ad esso trover
applicazione la disciplina contenuta nellart. 2447-bis e ss. c.c. Tale disciplina prevede, fra
laltro, il rispetto delle seguenti regole al fine di poter costituire un patrimonio destinato:
previsione a mezzo di delibera dellorgano amministrativo adottata a maggioranza
assoluta dei suoi componenti, salvo che lo statuto attribuisca tale competenza
allassemblea;
per un valore complessivamente non superiore al 10% del patrimonio netto della
societ;
indicazione precisa e dettagliata dellaffare cui il patrimonio destinato e dei beni e
dei rapporti giuridici che ne fanno parte;
predisposizione di un piano economico finanziario e necessit di tenere separatamente
le scritture contabili.
La dottrina ha inoltre osservato che la costituzione di patrimoni destinati per la partecipazione
a una rete richiede, da parte delle societ coinvolte, un collegamento tra le delibere istitutive,
sia con riferimento allindividuazione dello specifico affare, sia con riferimento al regime
della separazione patrimoniale. La specificit dellaffare deve essere assicurata sia con
62
Cap. 3.
riferimento al patrimonio della societ che rispetto al fondo comune e ai patrimoni destinati
eventualmente costituiti dalle altre societ, in modo che a ogni patrimonio si associ una
specifica area di rischio. Ne consegue che tale figura possa essere usata solo in presenza di
unattivit della rete suddivisibile in una o pi operazioni ben distinguibili fra loro. Il
collegamento tra la delibera costitutiva e il contratto di rete necessario anche per quanto
concerne il regime della responsabilit: se infatti leffetto legale lautonomia patrimoniale
perfetta la delibera pu comunque disporre diversamente.
Una grande peculiarit del conferimento mediante patrimonio destinato, che lo distingue dal
fondo comune tout court, la non riferibilit alla rete dei beni e dei rapporti segregati poich
le societ costituenti ne rimangono titolari pur destinandoli alla rete. I patrimoni destinati
continuano infatti a essere gestiti dagli amministratori delle societ che hanno istituito il
vincolo di destinazione, ma essi, mediante mandato con rappresentanza o procura, possono
incaricare lorgano comune di coordinare le varie gestioni, in modo da raggiungere gli
obiettivi strategici della rete.
72
Si definisce contratto chiuso il contratto in cui i soggetti originari sono destinati a rimanere parte del contratto
fino al suo termine, a meno che non intervengano ipotesi di cessione della posizione contrattuale o di modifica
del contrato stesso. Il contratto aperto invece il contratto nel quale prevista la possibilit che soggetti non
originariamente contraenti possano essere ammessi a farne parte. Nellambito dei contratti aperti si distinguono
ulteriormente i cosiddetti contratti a struttura aperta, come quello di rete, nei quali la possibilit di nuove
adesioni costituisce un essetiale negotii.
63
Cap. 3.
Viceversa, in caso di contratto chiuso, ladesione alla rete richieder la modifica del contratto
originario (decisioni di modifica) con il consenso di tutti, salvo che il contratto disponga
diversamente.
Lespressione modalit di adesione comporta la necessit di disciplinare le questioni
attinenti alle modalit del procedimento di adesione definendo in particolare (1) le qualit che
deve possedere il soggetto aspirante (se deve esercitare attivit dimpresa in una forma
specifica, possedere alcuni requisiti dimensionali o di performance, ecc.), (2) gli aspetti
relativi alla presentazione della domanda di ammissione (i documenti da predisporre, lorgano
a cui inviarli, ecc.) e (3) gli aspetti riguardanti la valutazione della richiesta di adesione (che
organo competente a decidere e in che modo avviene la decisione, se a maggioranza o
allunanimit).
Affinch il procedimento di adesione si possa dire effettivamente concluso si dovr infine
aggiornare, mediante liscrizione nel registro delle imprese, lindicazione delle imprese
aderenti alla rete, come sancito dal comma 4-ter lettera a) secondo cui il contratto deve
indicare il nome, la ditta, la ragione o la denominazione sociale di ogni partecipante per
originaria sottoscrizione del contratto o per successiva adesione.
A prescindere dallapertura o meno della rete gli interpreti stimano che, in tutte le ipotesi in
cui uno dei partecipanti alla rete ceda ad altri lazienda, lacquirente subentri nel relativo
rapporto. Tale conclusione si basa su due considerazioni: in primo luogo, operando col
trasferimento dazienda anche quello di tutti i contratti in corso, si applicher anche al
contratto di rete lart. 2558 c.c.73, in secondo luogo il subentrare dellacquirente previsto
espressamente anche dalla disciplina sul consorzio ai sensi dellart. 2610 c.c. 74. Allautonomia
privata viene comunque concesso di impedire la vicenda traslativa del rapporto di rete
mediante la facolt, prevista dallart. 2558 c.c., di escludere la successione nei contratti in
corso attraverso unapposita clausola contrattuale.
Larticolo 2558 c.c. sulla successione nei contratti recita: Se non pattuito diversamente, lacquirente
dellazienda subentra nei contratti stipulati per lesercizio dellazienda stessa che non abbiano carattere
personale.
74
Larticolo 2610 c.c in materia di consorzio prevede che: Salvo patto contrario, in caso di trasferimento di
qualunque titolo dellazienda lacquirente subentra nel contratto di consorzio:
64
Cap. 3.
condizioni per lesercizio del relativo diritto, ferma restando in ogni caso lapplicazione delle
regole generali di legge in materia di scioglimento totale o parziale dei contratti plurilaterali
con comunione di scopo.
Lo strumento del recesso una possibile reazione di un partecipante agli eventuali
inadempimenti dellorgano comune o delle altre imprese; per opportuno che il contratto di
rete disciplini in maniera dettagliata quali siano i presupposti per esercitare tale diritto e quali
i relativi effetti.
Nel silenzio della norma la dottrina ritiene sicuramente ammissibile la clausola di recesso ad
nutum volontariamente introdotta dalle parti75. Nellottica di tutela degli altri partecipanti e di
corretta esecuzione del rapporto appare tuttavia congruo subordinare il recesso ai principi
della correttezza e della buona fede e prevedere un obbligo di preavviso e, eventualmente, di
cessazione differita del rapporto per quanto attiene ladempimento degli obblighi assunti dal
recedente.
Sono inoltre ritenute ammissibili la previsione di un recesso subordinato al verificarsi di una
situazione precedentemente definita (recesso vincolato) e di un recesso collegato al verificarsi
di un evento non predeterminato, ma individuabile attraverso un parametro di valutazione
indicato nel contratto (recesso per giusta causa)76. Il recesso per giusta causa pu essere
invocato anche laddove non previsto espressamente dal contratto come rimedio generale, ad
esempio in caso di violazioni gravi degli obblighi contrattuali o della legge da parte dei
contraenti o dellorgano comune.
In ogni caso il contratto di rete dovrebbe gi disciplinare tutte le possibili fattispecie di
recesso, gli eventuali obblighi di preavviso o di motivazione, i termini e le procedure da
utilizzare.
La disciplina del contratto di rete non richiama testualmente la figura dellesclusione, ma essa
senza dubbio ritenuta utilizzabile; nel contratto quindi le parti sono libere di inserire delle
clausole di esclusione.
Per quanto riguarda le conseguenze del recesso o dellesclusione di un partecipante, in
assenza di una previsione espressa dal contratto si applicher la disciplina del consorzio che
ammette il diritto alla quota di liquidazione 77, calcolata nel momento in cui si verifica la
causa, ma differita al momento in cui si scioglier la rete.
75
TRIPPUTI E.M., 2011. Il contratto di rete. Le nuove leggi civili commentate, gennaio 2011, p. 83.
76
Lart. 2609 c.c stabilisce che in caso di recesso o esclusione la quota di partecipazione del consorziato si
accresce proporzionalmente a quelle degli altri. Tale quota secondo la dottrina non la quota di liquidazione e
65
Cap. 3.
Con riferimento allo scioglimento dellintero contratto il legislatore rinvia alle norme generali
relative allo scioglimento dei contratti plurilaterali con comunione di scopo 78; pertanto, in
prima battuta, si pu individuare come prima causa di scioglimento dellintero contratto
lipotesi in cui venga meno, per recesso, esclusione o altra causa, una parte la cui
partecipazione debba considerarsi essenziale. Le ulteriori cause di scioglimento possono
essere invece individuate attraverso lapplicazione analogica di quanto stabilito dallart. 2611
c.c. in tema di consorzio: il contratto si scioglier quindi per scadenza del termine, per il
conseguimento delloggetto, per volont unanime dei consorziati o per volont della
maggioranza al sussistere di una giusta causa, oltre che per le altre ipotesi previste nel
contratto. Il contratto di rete infatti pu essere arricchito con ulteriori cause di scioglimento
per volont delle parti.
Lo scioglimento del vincolo pone il problema di stabilire in che modo avverr la fase di
liquidazione del fondo comune. Nel caso di rete che svolga unattivit economica comune con
rilevanza esterna, la cosiddetta rete associativa, si render necessaria la previa liquidazione
del patrimonio in favore dei creditori alla cui garanzia vincolato il fondo comune, solo in un
secondo momento sar possibile distribuire la restante parte tra gli aderenti. In assenza di
indicazioni sulle modalit di liquidazione potrebbe applicarsi la disciplina dettata dagli artt.
2274 e ss. c.c. per le societ di persone, come prospettato anche per il consorzio. In base a tale
norme, dal verificarsi della causa di scioglimento lorgano comune non potr pi esercitare le
operazioni richieste per lattuazione del programma di rete e dovr compiere gli atti necessari
per lo svolgimento dellattivit di liquidazione.
Nellipotesi di conferimenti al fondo comune mediante lo strumento dei patrimoni destinati
invece lo scioglimento comporter lapplicazione dellart. 2447 novies c.c., con lobbligo, a
carico degli amministratori, di redigere il rendiconto finale e di depositarlo presso il registro
delle imprese, nonch di provvedere alla liquidazione dei creditori secondo le disposizioni sul
tema proprie delle societ di capitali, di cui agli artt. 2484 e ss. c.c.
pertanto si deve riconoscere al recedente o allescluso il diritto alla quota di sua spettanza, la quale sar costituita
da un credito per la parte di valore che ha contribuito a creare con i propri versamenti.
78
Tali regole sono contenute negli articoli 1420 c.c., sulla nullit del vincolo contrattuale, 1446 c.c.,
sullannullabilit di tale vincolo, 1459 c.c., sulla risoluzione per inadempimento e 1466 c.c., sullimpossibilit
sopravvenuta della prestazione.
66
Cap. 4
Capitolo IV
UN CASO PARTICOLARE: IL CONTRATTO DI RETE TRA SOCIET
FACENTI PARTE DI UN GRUPPO
Il recentissimo intervento legislativo sui contratti di rete, incluso nellart. 45 del Decreto
Sviluppo 22 giugno 2012 n. 83 recante Misure urgenti per la crescita del Paese e convertito
con modificazioni dalla legge 7 agosto 2012 n. 134, ha permesso di colmare alcune lacune che
caratterizzavano tale strumento e che la prassi era stata in grado di superare solo in parte.
Restano per aperte ancora numerose questioni. Una di queste riguarda la possibilit che il
contratto di rete sia validamente stipulato solo o anche tra imprese di grandi dimensioni e/o
facenti parte di un gruppo di societ. Il dubbio nasce dalla considerazione che tale contratto
stato ideato con lo scopo di creare una nuova forma di associazionismo destinata alle piccole e
medie imprese italiane, per favorirne il processo di crescita e internazionalizzazione. Invero il
contratto di rete stato concepito in attuazione dello Small Business Act per lEuropa, la
principale iniziativa politica comunitaria per rafforzare la crescita sostenibile delle PMI, che
richiedeva agli Stati membri ladozione di una serie di interventi volti a promuovere e
garantire la competitivit delle micro, piccole e medie imprese 79. Nondimeno va detto che il
nostro legislatore, nel recepire gli orientamenti comunitari, sembrerebbe aver esteso la facolt
di ricorrere al contratto di rete a qualsiasi soggetto, purch imprenditore, senza prevedere
criteri di esclusione per le imprese di dimensioni ampie o per quelle gi aggregate. Il comma
4-ter dellart. 3 del d.l. 5/2009, modificato dal d.l. 78/2010, recita infatti: Con il contratto di
rete pi imprenditori perseguono lo scopo di accrescere, individualmente e collettivamente, la
propria capacit innovativa e la propria competitivit sul mercato [].
Il testo normativo parrebbe quindi non avere distinto sul piano dimensionale i soggetti a cui
permesso di stipulare un contratto di rete e sembrerebbe includere, di conseguenza, anche le
grandi imprese.
79
La Legge Annuale sulle PMI 2010 ha riconosciuto nel contratto di rete una soluzione in grado di
promuovere limprenditorialit e la promozione delle competenze delle PMI e lo ha valorizzato prevedendo le
seguenti disposizioni:
Art.1 comma 2 Tutte le misure di agevolazione finanziaria o fiscale devono prevedere specifici criteri a
favore di tutte le forme di aggregazione delle imprese previste dallOrdinamento, tra cui il Contratto di rete;
Art.1 comma 3 Al fine di sviluppare processi di innovazione e internazionalizzazione delle piccole e medie
imprese, al Contratto di rete possono partecipare Universit e centri di ricerca e soggetti che offrono servizi di
assistenza allinternazionalizzazione;
Art.1 comma 4 In caso di imprese aggiudicatarie di un appalto pubblico, la stessa impresa pu avvalersi di
altre imprese purch facenti parte, insieme allimpresa aggiudicataria, di un Contratto di rete, senza che ci
costituisca subappalto.
67
Cap. 4
Tuttavia questa scelta apre nuovi scenari di discussione e nuovi margini di incertezza con cui
la dottrina dovr presto misurarsi con maggior compiutezza di quanto non abbia fatto sino ad
ora. Da un lato infatti il coinvolgimento delle imprese di grandi dimensioni mostra profili di
dubbia compatibilit con la normativa nazionale e comunitaria in tema di concorrenza80,
dallaltro, ed questo secondo problema che si intende qui brevemente trattare, viene da
chiedersi se anche le societ inserite in una realt di gruppo, che sono cio gi unite da un
legame giuridicamente rilevante, possano sottoscrivere un contratto di rete o se la
partecipazione esclusiva di societ controllate e/o collegate di uno stesso gruppo possa, in
alcuni casi, far venir meno il requisito legale della pluralit di imprenditori, e/o se sussistano
altri ostacoli.
80
A tal proposito la Commissione Europea ha specificato che la decisione che nega la natura di aiuto di Stato di
tale fattispecie contrattuale non pregiudica lapplicazione dellart. 101 del TFUE e che il fatto che le autorit
pubbliche incoraggino un accordo di cooperazione orizzontale non significa che tale accordo sia a priori
ammissibile ai sensi dellart. 101 (Comunicazione 2011/C-11/01), mentre lAutorit Garante della Concorrenza e
del Mercato ha osservato che listituto del contratto di rete non pu costituire una deroga ai principi della libera
concorrenza del mercato (Comunicazione dell11 maggio 2011).
Nel valutare la compatibilit di un contratto di rete (ma anche delle decisioni dellorgano comune, ove presente)
con il divieto di intese concorrenziali, che sono sanzionate con la nullit, va prestata attenzione a due ipotesi che
sono considerate ammissibili: (1) sono lecite le intese minori, cio quelle intese che non incidono in modo
rilevante sullassetto concorrenziale del mercato e (2) possono essere autorizzate le intese restrittive della
concorrenza che contribuiscano a migliorare la produzione o la distribuzione dei prodotti o a promuovere il
progresso tecnico o economico (art. 101, co.3, TFUE), purch i benefici che scaturiscono dallintesa per gli
utilizzatori siano prevalenti rispetto agli effetti anticompetitivi cui gli stessi siano esposti. Tramite la stipulazione
di un contratto di rete si potrebbero poi costituire altre due fattispecie vietate, per cui sono previste sanzioni di
tipo amministrativo: labuso di posizione dominante (art. 102 TFUE) e la concentrazione di imprese (artt. 5, 6 e
7 l. 287/90 e Reg. CE 139/2004); il primo caso si configura in presenza di uno sfruttamento abusivo di una
situazione di potenza economica tale da consentire allimpresa/e che la detiene/detengono di vanificare una
posizione di effettiva concorrenza sul mercato di riferimento, il secondo invece quando si verifica una riduzione
del numero di imprese indipendenti operanti in un settore e si altera il regime concorrenziale. Infine il contratto
di rete potrebbe prestarsi a integrare la fattispecie dellabuso di dipendenza economica (art. 9 della l. 192/1998),
ovvero una situazione in cui unimpresa in grado di determinare nei rapporti commerciali con unaltra impresa
un eccessivo squilibrio di diritti e obblighi, che viene colpita con la nullit del contratto.
68
Cap. 4
infatti, nella quasi totalit dei casi esaminati, delle esclusioni per le imprese che si trovavano
nelle condizioni di cui allart. 2359 del c.c., come si evince dai seguenti esempi:
Il contratto di rete e la costituzione dellaggregazione non saranno ammissibili qualora, a
partire dai 6 mesi precedenti la data di presentazione della domanda, le imprese partecipanti si
siano trovate nelle condizioni di cui allart. 2359 del Codice Civile (societ controllate e
societ collegate) o siano partecipate, anche cumulativamente, per almeno il 25%, dagli stessi
soggetti anche in via indiretta81;
Non sono ammissibili le spese di cui allart. 5 se relative ad operazioni di aggregazione in
cui limpresa richiedente risulti gi controllata o controllante delle altre imprese coinvolte per
almeno il 30% del capitale (in modo diretto o tramite altre societ)82;
Le imprese aderenti per beneficiare del contributo devono [] risultare autonome; non sono
pertanto ammissibili nella stessa aggregazione imprese che risultino tra loro associate o
controllate ai sensi dellart. 383 del decreto del Ministero delle Attivit Produttive del 18 aprile
200584;
Non saranno considerati ammissibili (senza possibilit di produrre variazioni di progetto e/o
di partenariato) i progetti proposti da aggregazioni costituite da societ controllate e collegate
tra loro (art. 2359 c.c)85.
81
Clausola inserita nel Bando di concessione contributi per la costituzione del contratto di rete dimprese per
lanno 2012 emanato dalla Camera di Commercio di Avellino e nel Bando a sostegno della costituzione di reti
fra imprese emanato dalla Camera di Commercio di Savona.
82
Bando per la promozione e lo sviluppo di contratti di rete tra PMI con capofila e maggioranza delle imprese
aderenti con sede legale in Piemonte, emanato da Unioncamere Piemonte.
83
Art. 3 comma 3 - Sono considerate associate le imprese, non identificabili come imprese collegate ai sensi
del successivo comma 5, tra le quali esiste la seguente relazione: unimpresa detiene, da sola oppure insieme a
una o pi imprese collegate, il 25% o pi del capitale e dei diritti di voto di unaltra impresa. La quota del 25%
pu essere raggiunta o superata senza determinare la qualifica di associate qualora siano presenti le categorie di
investitori di seguito elencate, a condizione che gli stessi investitori non siano individualmente o congiuntamente
collegati allimpresa richiedente: []
Art. 3 comma 5 - Sono considerate collegate le imprese fra le quali esiste una delle seguenti relazioni:
a) Limpresa nella quale unaltra impresa dispone della maggioranza dei voti esercitabili nellassemblea
ordinaria;
b) Limpresa in cui unaltra impresa dispone di voti sufficienti per esercitare uninfluenza dominante
nellassemblea ordinaria;
c) Limpresa su cui unaltra impresa ha il diritto, in virt di un contratto o di una clausola statutaria, di
esercitare uninfluenza dominante, quando la legge applicabile consenta tali contratti o clausole;
d) Le imprese in cui unaltra, in base al accordi con altri soci, controlla da sola la maggioranza dei diritti di
voto.
84
Bando per la costituzione di reti dimpresa nei settori del commercio, turismo e servizi emanato dalla Regione
Lombardia.
85
Bando sotto forma di contributo per la costituzione e lo sviluppo di reti e aggregazioni fra micro, piccole e
medie imprese dei settori industria, artigianato, commercio e servizi alla produzione emanato dalla Regione
Piemonte.
69
Cap. 4
Tali forme di discriminazione, che sono a tutti gli effetti legittime, rispondono a una semplice
valutazione di merito, con cui si vuole favorire la nascita di nuove collaborazioni fra imprese
e non semplicemente strutturare o intensificare quelle gi in atto, oppure riflettono una
diversit nelle reti create tra societ autonome e tra societ di gruppo?
86
L. AZZINI, in I gruppi aziendali. Milano: Giuffr, 1975, definisce il gruppo come unimpresa le cui unit
economiche relative sono dotate di indipendenza giuridica.
87
La tesi della holding come societ senza impresa stata presentata da FANELLI, 1960. Limiti e condizioni
di legittimit delle partecipazioni di societ ad altre imprese. Rivista di diritto civile, n.1.
70
Cap. 4
88
E quindi sulla presenza o meno della qualit di imprenditore ai sensi dellart. 2082 c.c. e sulla capacit
dellattivit svolta dalla holding di formare oggetto di una societ a norma dellart. 2247 c.c.
89
Tale assioma stato esplicitato da RONDINONE N., 1999. I gruppi di imprese fra diritto comune e diritto
sociale. Milano: Giuffr Editore S.p.A, p. 832 ss.
90
Lart. 147 della legge fall., distinguendo fra fallimento della societ e fallimento dei soci illimitatamente
responsabili, precisa che la societ fallisce come imprenditore diretto e i soci illimitatamente irresponsabili
falliscono come imprenditori indiretti.
91
Lart. 2602 c.c definisce il consorzio fra imprenditori come lorganizzazione costituita per lo svolgimento di
determinate fasi delle rispettive imprese, sicch alla consorziate attribuito il compito di esercitare direttamente
alcune fasi delle proprie imprese e di esercitare indirettamente, per il tramite di un altro imprenditore aderente al
consorzio, le altre fasi formanti loggetto del rapporto consortile.
71
Cap. 4
gruppo, ciascuna titolare di fronte ai terzi di propri diritti e doveri, unica invece limpresa
che le societ di gruppo concorrono a esercitare, esercitandola la holding in modo mediato e
indiretto92 e le controllate in modo immediato e diretto, dando cos luogo a una forma di
titolarit plurima di una medesima impresa.
La necessit di combinare lunitariet del fenomeno imprenditoriale di gruppo, che fa s che
lesercizio del potere da parte della societ al vertice si debba necessariamente ispirare a una
valutazione che tenga conto dellesigenza dellimpresa nel suo complesso, con la circostanza
che tutte le societ del gruppo permangono formalmente come autonomi soggetti di diritto,
con proprie dinamiche gestorie e interessi potenzialmente divergenti, ha portato il legislatore
della riforma disciplinare lesercizio del potere di direzione e coordinamento nei gruppi. Tale
disciplina, contenuta nelle norme del capo nono del codice civile dedicate alla direzione e
coordinamento di societ, seppur incompleta93, parte dal presupposto che l dove una societ
o un ente ha il potere di influenzare altre societ in virt di un rapporto di controllo ai sensi
dellart. 2359 c.c, lesercizio di questo potere in funzione della soddisfazione di esigenze che
possono trascendere quelle delle singole societ, costituisce un elemento fisiologico, e per
questo non pu risolversi in un pregiudizio per coloro i cui interessi sono legati alla
conservazione dellintegrit patrimoniale delle singole societ 94. Ed proprio per tutelare i
terzi che il legislatore ha previsto tre diversi strumenti: gli obblighi di pubblicit, gli obblighi
di trasparenza e uno specifico regime di responsabilit della holding.
Con riferimento agli oneri pubblicitari, la legge ha posto a carico della societ soggetta al
potere di direzione e coordinamento lobbligo di attuare una specifica forma di pubblicit di
tale vicenda, sia attraverso liscrizione in una sezione speciale del registro delle imprese
dedicata alla societ controllate, sia mediante lindicazione di tale situazione nei propri atti e
nella propria corrispondenza (art. 2497-bis c.c.). Il regime della trasparenza stato invece
delineato con lo scopo di rendere conoscibili ai terzi le scelte di gestione compiute dagli
amministratori delle societ controllate che sono state determinate da direttive provenienti
92
Secondo la Cassazione il carattere imprenditoriale della holding non deriva dallattivit di coordinamento, ma
dallattivit di produzione che forma oggetto dellattivit delle controllate: limprenditorialit della holding non
deriva dal fatto che essa svolga lattivit di partecipazione e di coordinamento tecnico e finanziario, in s e per s
considerata, ma deriva dalle specifiche attivit di produzione e scambio che formano oggetto delle societ
operanti e il cui esercizio, in forma indiretta tramite la direzione e il coordinamento, attuabile dalla
capogruppo. La capogruppo quindi imprenditore per il fatto di esercitare attivit imprenditoriale nella sua
completezza, in una fase in via diretta, in unaltra in via indiretta.
93
Secondo SANDEI C., 2010. La responsabilit della holding nei gruppi di societ. Studium Iuris, gennaio 2010,
p. 34, ci che colpisce lassenza di una compiuta individuazione della fattispecie disciplinata di cui il
legislatore fornisce solo alcuni indizi negli ultimi due capitoli del capo nono, lasciando cos principalmente alla
dottrina il compito di identificare le caratteristiche essenziali, ossia i presupposti e le modalit di esercizio di
quella attivit di direzione e coordinamento che costituisce il fulcro applicativo di tutta la normativa.
94
AA. VV., 2008. Diritto delle societ. Manuale breve. Milano: Giuffr Editore S.p.A., quarta edizione, p. 351.
72
Cap. 4
dalla capogruppo; a tal fine la legge ha obbligato gli amministratori delle societ che
soggiacciono al potere di direzione e coordinamento a motivare le scelte gestorie che si
uniformano alle direttive ricevute, individuando quale interesse abbia la societ a
conformarvisi, e a dar conto delle decisioni condizionate dalla politica di gruppo e dei loro
effetti allinterno della relazione sulla gestione allegata al bilancio (art. 2497-bis e 2497-ter
c.c.).
Lintervento pi significativo nel salvaguardare gli interessi dei terzi comunque senzaltro
costituito dalla previsione di una responsabilit specifica per la societ capogruppo, sia verso i
suoi creditori, che verso i soci, nel caso in cui il suo non corretto esercizio arrechi un danno al
patrimonio della societ che vi sottoposta. Tuttavia non vi responsabilit quando il danno
risulta mancante alla luce del risultato complessivo dellattivit di direzione e coordinamento
[..] (art. 2497 c.c.). evidente come tale norma si muova nella gi citata logica di
compromesso tra considerazione unitaria del gruppo e valorizzazione dellautonomia delle
singole societ che ne fanno parte.
Cap. 4
2011, che possono accedere allagevolazione (prevista dagli art. da 2-quater a 2-septies del
d.l. 5/2009) sia le imprese che hanno originariamente sottoscritto un contratto di rete, sia le
imprese che hanno aderito a un contratto di rete gi esistente, indipendentemente dalla forma
giuridica, dalle dimensioni aziendali, dalla tipologia di attivit svolta o dal settore economico
di riferimento, nonch dalla localizzazione territoriale. Non esistono quindi esplicite
limitazioni nemmeno in materia tributaria.
A prima vista lassenza di espressi divieti di stampo normativo potrebbe indurre a ritenere che
si tratti di un falso problema, dato che nel gruppo le imprese non perdono la propria
autonomia, tuttavia vi sono delle fattispecie in cui lunitariet sostanziale del gruppo assume
rilievo e di cui bene tenere conto.
In primo luogo necessita di essere segnalata la sentenza della Corte di Cassazione, Sezione
Tributaria Civile, n. 8481 del 8 aprile 2009 in tema di abuso del diritto tributario95. Tale
sentenza si occupata di una controversia relativa a unoperazione di sale and lease back96
realizzata tra societ appartenenti al medesimo gruppo e ritenuta dallAmministrazione
finanziaria abusiva ai fini Irpeg. In tale occasione la Cassazione ha affermato che il gruppo
societario deve essere concepito come soggetto unitario dal punto di vista imprenditoriale,
perci anche se i soggetti facenti parte del gruppo sono autonomi, sia dal punto di vista
fiscale che civilistico, deve essere riconosciuta la rilevanza della sostanziale unit del
gruppo. Di conseguenza per la Suprema Corte loperazione in esame aveva dato luogo a un
abuso del diritto e a una fattispecie elusiva, ai sensi dellart. 37-bis97 del dpr 600/1973, poich
era lecita sotto il profilo dellautonomia contrattuale dei singoli soggetti facenti parte del
gruppo, ma, per il gruppo stesso, era priva dellesimente costituito dalla valida ragione
economica.
95
Il principio del divieto di abuso del diritto stato concepito dalla Cassazione le cui sentenze sanciscono che:
Non pu non ritenersi insito nellordinamento, come diretta derivazione delle norme costituzionali (art. 53
cost.), il principio secondo cui il contribuente non pu trarre indebiti vantaggi fiscali, pur se non contrastanti con
alcune disposizioni. In realt il principio costituzionale della capacit contributiva deve essere coniugato con
lart. 23 cost. secondo cui in materia tributaria opera la riserva di legge e quindi il giudice non pu sostituirsi al
legislatore.
96
Con il contratto di vendita con clausola di ritorno unimpresa vende un proprio bene a una societ di leasing la
quale lo concede contestualmente, tramite locazione finanziaria, allalienante; questultimo per lutilizzo del
bene paga dei canoni periodici con facolt di riscattare poi il bene al termine del contratto di locazione. La
funzione del contratto di sale and lease back essenzialmente quella di finanziamento.
97
Lart. 37-bis del dpr 600 del 29 settembre 1973 comma 1 recita: Sono inopponibili allAmministrazione
finanziaria gli atti, i fatti e i negozi, anche collegati tra loro, privi di valide ragioni economiche, diretti ad
aggirare obblighi o divieti previsti dallordinamento tributario e ad ottenere riduzioni di imposte o rimborsi,
altrimenti indebiti.
74
Cap. 4
98
La revocatoria fallimentare colpisce i rapporti anteriori al fallimento, ma avvenuti in un periodo sospetto in cui
si presume essere gi sorta linsolvenza. Lart. 67 della legge fallimentare recita:
I. Sono revocati, salvo che l'altra parte provi che non conosceva lo stato d'insolvenza del debitore:
1) gli atti a titolo oneroso compiuti nell'anno anteriore alla dichiarazione di fallimento, in cui le prestazioni
eseguite o le obbligazioni assunte dal fallito sorpassano di oltre un quarto ci che a lui stato dato o promesso;
2) gli atti estintivi di debiti pecuniari scaduti ed esigibili non effettuati con danaro o con altri mezzi normali di
pagamento, se compiuti nell'anno anteriore alla dichiarazione di fallimento;
3) i pegni, le anticresi e le ipoteche volontarie costituiti nell'anno anteriore alla dichiarazione di fallimento per
debiti preesistenti non scaduti;
4) i pegni, le anticresi e le ipoteche giudiziali o volontarie costituiti entro sei mesi anteriori alla dichiarazione di
fallimento per debiti scaduti.
II. Sono altres revocati, se il curatore prova che l'altra parte conosceva lo stato d'insolvenza del debitore, i
pagamenti di debiti liquidi ed esigibili, gli atti a titolo oneroso e quelli costitutivi di un diritto di prelazione per
debiti, anche di terzi, contestualmente creati, se compiuti entro sei mesi anteriori alla dichiarazione di
fallimento.
III. Non sono soggetti all'azione revocatoria: [].
Lart. 70 della legge fall., che disciplina gli effetti della revocatoria, comma 2 prevede che: Colui che, per
effetto della revoca prevista dalle disposizioni precedenti, ha restituito quanto aveva ricevuto ammesso al
passivo fallimentare per il suo eventuale credito.
75
Cap. 4
Fatto: il commissario liquidatore di Pianelli & Traversa Industrie S.r.l richiede che venga
revocato, ai sensi dellart. 67, comma 2, l. fall., il pagamento effettuato dalla societ a favore
di Fiorini & C. S.a.s nellanno anteriore al decreto di amministrazione straordinaria
assumendo la conoscenza da parte della S.a.s dello stato di decozione in cui versava Pianelli
& Traversa Industrie S.r.l.
Massima: In caso di sottoposizione ad amministrazione straordinaria di una societ
appartenente ad un gruppo, qualora il commissario agisca, ai sensi dellart. 67, secondo
comma, della legge fall., per la revoca dei pagamenti liquidi ed esigibili effettuati dalla
societ in favore di un soggetto estraneo al gruppo, la prova della scientia decoctionis pu
essere desunta, in via presuntiva, anche dallo stato dinsolvenza in cui versava lintero
gruppo, purch risulti provato che laccipiens era a conoscenza non solo del predetto stato
di decozione, il quale si riflette sulla solvibilit dellimpresa collegata, ma anche
dellappartenenza della societ al gruppo99.
Con lintroduzione degli adempimenti pubblicitari previsti dallart 2497 bis c.c. si superata la parte della
motivazione relativa allonere di provare lappartenenza al gruppo della societ contraente con il convenuto in
revocatoria fallimentare.
76
Cap. 4
Cap. 4
attivit che alterino in modo sensibile e diretto le condizioni economiche e patrimoniali della
societ soggetta ad attivit di direzione e coordinamento; quando (2) a favore del socio sia
stata pronunciata, con decisione esecutiva, condanna di chi esercita attivit di direzione e di
direzione coordinamento ai sensi dell'articolo 2497 []; (3) all'inizio ed alla cessazione
dell'attivit di direzione e coordinamento [] se ne deriva un'alterazione delle condizioni di
rischio dell'investimento [].
Da tale articolo si evince che si possono applicare delle regole organizzative diverse a
seconda che si ci si trovi con societ isolate o facenti parte di un gruppo e che lappartenenza
al gruppo incide quindi non solo nei rapporti coi terzi, ma anche nei rapporti interni alle
singole societ. Inoltre, ancor pi importante, la previsione della possibilit di recedere per le
societ controllate nellipotesi in cui la controllante modifichi il suo oggetto sociale avvalora
la tesi dellunitariet del gruppo dato che il recesso un diritto attribuito ai soci come rimedio
alle modifiche delloggetto sociale della propria impresa e quindi, nel caso in esame, come
se le modifiche fossero eseguite direttamente sulle societ controllate e le imprese che
compongono il gruppo fossero un tuttuno.
In conclusione, nonostante questi indizi che riconducono il gruppo ad unit, al quesito se un
contratto di rete pu essere concluso esclusivamente da societ sottoposte ad attivit di
direzione e coordinamento senza violare il requisito della pluralit dei soggetti previsto
dallart. 3, comma 4-ter, della legge 122/2010 pare ragionevole rispondere, in linea di
massima, affermativamente. Il contratto di rete stipulato fra societ controllate e/o collegate
sarebbe quindi valido, ovvero in s idoneo a produrre i suoi specifici effetti giuridici.
Daltra parte la validit di un siffatto contratto di rete potrebbe essere messa in
discussione sotto un diverso punto di vista, ossia non quello della numerosit dei
partecipanti ma del rispetto del requisito della causa.
Il legislatore, allart. 1325 c.c, indica la causa fra i requisiti essenziali di un contratto: ogni
contratto per essere valido deve avere una funzione economico-sociale tipica e costante, che
nel caso del contratto tipico di rete da rinvenire nel coordinamento volto ad accrescere la
capacit innovativa e la competitivit delle imprese partecipanti. Ma le societ facenti parte di
un gruppo sono per loro natura gi sottoposte ad attivit di direzione e coordinamento.
Sovrapponendo quindi alla struttura di gruppo larchitettura di un contratto di rete si
otterrebbe sempre una qualche utilit in termini di maggior coordinamento fra le parti? O in
alcuni casi, da dimostrare di volta in volta, si potrebbero avere dei contratti di rete afflitti da
difetto causale?
78
Cap. 4
La dottrina da sempre divisa sulla possibilit che lattivit di direzione e coordinamento abbia una fonte di
natura contrattuale. La discussione sui gruppi contrattuali iniziata negli anni ottanta, quando la dottrina si per
la prima volta interrogata sulla possibilit di importare nel nostro ordinamento la figura tedesca del gruppo di
dominazione, con cui una o pi societ si obbligano ad agire uniformandosi alle direttive provenienti da altre
societ, e ha ricevuto nuovo impulso grazie al dato testuale dellart. 2497-septies c.c., che a prima vista
sembrerebbe confermare lammissibilit di tale tipologia di contratti. Lart. 2497-septies stato interpretato in
vari modi: secondo una prima tesi i negozi a cui il legislatore intendeva riferirsi sarebbero semplicemente gli
accordi di natura economico-finanziaria capaci di creare un controllo sul piano economico e gi disciplinati
dallart. 2359, comma 3. Altri autori sostengono invece che tra i contratti dellart. 2497-septies sarebbero inclusi
anche i cosiddetti contratti di dominazione debole, ovvero i contratti in cui lobbligo di uniformarsi alle direttive
dellaltra societ non assoluto, ma limitato ai casi in cui non si causi un danno per la societ dominata. Questa
tesi, probabilmente da preferire, sarebbe confermata anche dallart. 2545-septies c.c. che istituisce il gruppo
cooperativo paritetico.
Un ulteriore contributo al tema dellammissibilit dei gruppi contrattuali viene (1) dalla sentenza del Trib.
Pescara, 2 febbraio 2009, in Foro it., 2009, I, c. 2829, in cui il tribunale in epigrafe ha ravvisato attivit di
direzione e coordinamento di societ individuandone la fonte in contratti di affiliazione commerciale e si posto
il problema di capire se vi fossero i presupposti per lapplicazione della disciplina sulla responsabilit della
capogruppo, e (2) dalla sentenza del Trib. Palermo, 3 giugno 2010, in Foro it., 2011, I, 936, la cui massima
recita: La configurabilit del controllo esterno di una societ su di un'altra e la conseguente presunzione di
direzione e coordinamento esercitata dalla prima nei confronti della seconda postulano I'esistenza di rapporti
contrattuali la cui costituzione ed il cui perdurare rappresentino la condizione di esistenza e di sopravvivenza
della capacita di impresa della societ controllata. Nella specie, il tribunale ha escluso che ricorra tale
presupposto qualora il contratto di concessione di vendita intercorrente tra due societ non preveda alcuna
esclusiva e lasci al distributore una notevole autonomia quanto alle attivit di vendita e di marketing. Tali
sentenze potrebbero costituire un precedente per rinvenire nellorgano comune di un contratto di rete lo
svolgimento di unattivit di direzione e coordinamento ed estendere a tale organo le disposizioni del nono capo
del codice civile.
79
Cap. 4
lapplicazione della disciplina dei gruppi e del relativo regime della responsabilit per la
societ che svolge lincarico gestorio, potrebbe rappresentare un disincentivo alla creazione di
reti di collaborazione forti, per altro verso la soluzione negativa potrebbe portare gli operatori
a preferire il contratto di rete al gruppo. gggggggggggggggggggggggggggggggggggg
80
CONCLUSIONI
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APPENDICE NORMATIVA
tale soggetto, nonch le regole relative alla sua eventuale sostituzione durante la vigenza del
contratto. Lorgano comune agisce in rappresentanza della rete e, salvo che sia
diversamente disposto nel contratto, degli imprenditori, anche individuali, partecipanti al
contratto, nelle procedure di programmazione negoziata con le pubbliche amministrazioni,
nelle procedure inerenti ad interventi di garanzia per laccesso al credito e in quelle inerenti
allo sviluppo del sistema imprenditoriale nei processi di internazionalizzazione e di
innovazione previsti dallordinamento, nonch allutilizzazione di strumenti di promozione e
tutela dei prodotti e marchi di qualit o di cui sia adeguatamente garantita la genuinit della
provenienza;.
2. Al comma 4-quater dellarticolo 3 del decreto-legge n. 5 del 10 febbraio 2009, convertito in
legge n. 33 del 9 aprile 2009 sono aggiunti, in fine, i seguenti periodi:
Le modifiche al contratto di rete, sono redatte e depositate per liscrizione, a cura
dellimpresa indicata nellatto modificativo, presso la sezione del registro delle imprese
presso cui iscritta la stessa impresa. Lufficio del registro delle imprese provvede alla
comunicazione della avvenuta iscrizione delle modifiche al contratto di rete, a tutti gli altri
uffici del registro delle imprese presso cui sono iscritte le altre partecipanti, che
provvederanno alle relative annotazioni dufficio della modifica; se prevista la costituzione
del fondo comune, la rete pu iscriversi nella sezione ordinaria del registro delle imprese
nella cui circoscrizione stabilita la sua sede; con liscrizione nel registro delle imprese la
rete acquista soggettivit giuridica.
3. Al contratto di rete di cui allarticolo 3, comma 4-ter, del decreto-legge 10 febbraio 2009,
n. 5, convertito dalla legge 9 aprile 2009, n. 33, cos come sostituito dallarticolo 42, comma
2-bis, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30
luglio 2010, n. 122, non si applicano le disposizioni di cui alla legge 3 maggio 1982, n. 203.
4-quinquies. Alle reti delle imprese di cui al presente articolo si applicano le disposizioni dell
articolo 1, comma 368, lettere b), c) e d) della legge 23 dicembre 2005, n. 266, e successive
modificazioni, previa autorizzazione rilasciata con decreto del Ministero delleconomia e delle
finanze di concerto con il Ministero dello sviluppo economico, da adottare entro sei mesi
dalla relativa richiesta.
88
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Small
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Sulla fiscalit:
Agenzia delle Entrate, Circolare n. 4/E 15 febbraio 2011 con oggetto Decreto-legge del 31
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fiscali Primi chiarimenti.
Agenzia delle Entrate, Circolare n. 15/E del 14 aprile 2011 con oggetto Articolo 42,
decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito con modificazioni dalla legge 30 luglio
2010, n. 122 Reti di imprese.
Agenzia delle Entrate, Protocollo n. 2011/81521 del 13 giugno 2011.
Agenzia delle Entrate, Protocollo n. 2012/80186 del 14 giugno 2012.
94