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Prot.n 295695/SQ
LAquila, l 07/11/2014
voci del conto del patrimonio in merito ai residui passivi perenti ed ai residui perenti ed economie
vincolate.
Si aggiungono altre criticit riscontrate in merito alla copertura dei residui perenti pari a 2,98% a
fronte del 70% individuato dalla Corte dei Conti, come margine adeguato di copertura, cos come
confermato dalla Corte Costituzionale con sentenze n. 70/2012 e n. 250/2013.
Nel giudizio di parifica la Sezione regionale di controllo ha invitato lAmministrazione a
porre rimedio nel primo esercizio utile, o bilancio utile, alle problematiche descritte nella relazione,
ad adoperarsi per riallineare il ciclo di bilancio ad una tempistica conforme a normativa, ad
utilizzare gli istituti dellassestamento di bilancio e del riaccertamento annuale dei residui, a
provvedere allesatta quantificazione del saldo finanziario positivo e del disavanzo effettivo di
gestione.
La Corte chiede di iscrivere nel primo bilancio preventivo utile, il disavanzo effettivo di gestione
risultante da procedure certe e definitive, trovandone la copertura ed, eventualmente, ipotizzando
anche un piano rateizzato di ripiano.
Risulta evidente che il deludente risultato del procedimento di parificazione dei conti non
attribuibile ad un unico centro di responsabilit, il riaccertamento dei residui onere di ciascuna
direzione regionale, e lassenza di un iter formalizzato di riaccertamento non sottrae le direzioni
interessate da questo tipo di responsabilit giuscontabile. Le irregolarit ed illegittimit riscontrate
nella gestione di alcuni dei capitoli campionati, inoltre, hanno contribuito sicuramente in modo
significativo ad insinuare il dubbio sulla complessiva attendibilit delle scritture contabili di base.
Sicuramente una bella fetta di responsabilit attribuibile anche a cattive prassi politiche del
passato, non pi tollerabili e ripetibili, ancorate ad un concetto di contabilit pubblica distante dalle
regole di corretta ed oculata gestione delle risorse finanziarie, secondo l'applicata diligenza del buon
padre di famiglia, secondo precise regole contabili che possano assicurare anche la misurabilit
della bravura di ogni classe politica, nel saper gestire secondo una pensata strategia omogenea di
sviluppo regionale, che rispetti e valorizzi le potenzialit delle molteplici vocazioni territoriali
dell'Abruzzo, senza trascurarne alcuna.
La cartina al tornasole di questa filosofia politica dell'amministrare allegramente data dal
precostituire condizioni di sottodimensionamento organico delle strutture finanziarie, comprese
quelle di programmazione, di gestione dei fondi nazionali e comunitari, nonch di quelle deputate ai
controlli interni.
Un altro punto fondamentale, sul quale ci si deve concentrare, dato dall'abilit di saper assicurare
una selettiva allocazione delle risorse umane rispettosa delle specifiche professionalit economiche
necessarie. Un'ulteriore riflessione merita la formazione del personale.
Il personale regionale deve essere adeguatamente formato mediante pratiche che contemplino test di
verifica del correlato apprendimento. Per limitare gli aggravi di spesa si possono conciliare
sperimentazioni di sistemi virtuosi di attivit formativa, attraverso l'utilizzo anche di formazione
operata dagli interni per gli interni.
Occorre una selettiva e puntuale formazione sulle procedure da adottare, rispondenti anche alle
esigenze di una ordinata archiviazione dei fascicoli, alla formalizzazione degli iter procedimentali
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integrazione del rendiconto, dopo lapprovazione da parte della Giunta regionale, il Collegio
provveder entro 15 giorni dal ricevimento dei nuovi atti, allintegrazione della relazione gi inviata
ai sensi della citata normativa.
Il mancato rispetto delle menzionate prescrizioni costituisce motivo per procedere a pronuncia
specifica di grave irregolarit al Consiglio regionale.
Le relazioni redatte dalle Sezioni regionali di controllo della Corte dei conti sono trasmesse alla
Presidenza del Consiglio dei Ministri ed al Ministero delleconomia e delle finanze per le
determinazioni di competenza.
A beneficio regionale risulta, invece, la Sentenza della Corte Costituzionale n. 39/2014 che ha
dichiarato costituzionalmente illegittimo, limitatamente alla parte in cui si riferisce al controllo dei
bilanci preventivi e dei rendiconti consuntivi delle Regioni, il comma 7 dell'art. 1 del decreto legge
n. 174/2012.
Dopo la pronuncia di parifica la Regione con DGR. N. 594/C del 23/9/2014 ha approvato il
rendiconto generale dellesercizio 2012, mantenendo immodificato lallegato documento, avendo
premura, di contro, di provvedere allinserimento, per estratto stralcio, della Pronuncia di parifica
della Sezione regionale di controllo per lAbruzzo; ed stato inoltrato in data 22 ottobre 2014 al
Consiglio regionale ai fini della proposizione ex novo delliter legislativo, stante la decadenza del
DDLR per avvenuto rinnovo della legislatura.
Ai fini dell'indagine de quo, la Sezione ha chiesto altri dati istruttori sul personale, sugli
incarichi, sugli enti strumentali e sulle societ partecipate; ci stato preannunciato, inoltre, anche un
focus sui fondi comunitari.
La nostra organizzazione deve tener conto di queste nuove esigenze notiziali della Corte, e
la nostra struttura organizzativa deve saper rispondere con precisione, esattezza e celerit. Questo
deve essere il nostro obiettivo!
E questo passo non finalizzato solo a fare bella figura con la Corte. Essere in regola con i
conti significa aver conquistato il pre-requisito che rende pregiata, come parte integrante e
sostanziale, la carta di identit della Regione.
Per essere credibili, per poter intercettare risorse finanziarie, oltre alle capacit di
progettazione da mettere in campo, abbiamo necessit di ottenere fiducia, e la fiducia si conquista
testimoniando seriet e compostezza nel rispetto delle regole.
La legge di stabilit prevede degli adempimenti molto precisi, certificazioni trimestrali e
annuali per dimostrare il raggiungimento degli obiettivi riguardanti il pareggio di bilancio gi dal
2015.
Le conseguenze sono implacabili! L'art. 36 (Pareggio di bilancio delle regioni) dispone in
caso di mancato conseguimento del pareggio di uno dei saldi di cui al comma 3, per la regione
inadempiente, nell'anno successivo a quello dell'inadempienza: versamento di penalit; limiti di
impegno di spese correnti; divieto di indebitamento per gli investimenti (in quanto non pu essere
resa l'attestazione, divenuta requisito obbligatorio, da cui risulti il conseguimento degli obiettivi di
pareggio; divieto di assunzioni di personale a qualsiasi titolo, con qualsivoglia tipologia
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