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Organo di Stampa Ufficiale delle Associazioni "LA TECA"
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COPIA OMAGGIO
Anno 0 - Numero 0
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Gurdjieff-Ouspensky
Gurdjieff e il Cristianesimo?
Numero 0
La Quarta Via
Informazioni
In copertina
Altri Gruppi di Stud io sono attivi nelle seguenti citt:
AREZZO, PERUGIA, TRENTO,
CATANIA, VICENZA
Il Logo dellAssociazione di Umanit e Cultura
Per informazioni sulle sedi operative di ciascun
LA TECA che, attraverso la sua opera, permette
Gruppo di Studio, contattare una delle
al reale pensiero di Gurdjieff di essere conosciuto,
Confraternite Centrali.
tramandato e compreso.
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Numero 0
La Quarta Via
Sommario
Sommario
Una lettera di benvenuto a tutti
i nuovi Lettori delle dispense di
Studio La Quarta Via
Pagina 4 Un benvenuto ai nuovi lettori
Lettera di G. M. Quinti
Vivere dAmore Cosciente
Pagina 5 Editoriale
Le Sacre Scritture e
la Quarta Via
Luomo ha a disposizione un
potente strumento di
comunicazione: quello della
parola.
Pagina 13 Una presentazione per i nuovi lettori
Gurdjieff e il
Cristianesimo delle Origini
Il sito www.quartavia.org
pubblica alcune e-mail per
divulgare linsegnamento.
Pagina 20 Le e-mail dal sito di Quarta Via
La Casa dellAnfitrione
Pagina 21 Fare amicizia con il limite
Il 5 aprile di questanno, il mio
unico fratello morto
La Maestra Oscura
Pagina 23 Le lettere al Fondatore
Pagina 24 Flacone 0
Le risposte del nostro
Fondatore e una nuova rubrica
vengono letti, studiati ed approfonditi dai Gruppi di Studio LA TECA presenti in Italia.
Se desideri partecipare manda una richiesta a: La Teca Via Gottardo, 66 00141 ROMA
Ti invieremo lindirizzo e gli orari degli incontri del Gruppo di Studio a te pi vicino.
Pagina 3
Numero 0
La Quarta Via
Dispensa di Studio
Lettera di G. M. Quinti
Conduttore delle Associazioni LA TECA
Regista e Produttore Teatrale
Fondatore della Compagnia
GLI ASCOLTATORI DELLA VOCE
Gentile Lettore - Cortese Lettrice,
avevo appena 11 anni quando intrapresi lo studio delle Scritture. In quel periodo nulla sapevo di Quarta Via
o di monsieur Gurdjieff. Il mio Maestro allora era Guglielmo Standridge, un Pastore evangelico, che
nonostante la mia giovane et mi accolse con amore e minsegn ad applicarmi nello Studio e nella Ricerca
Spirituale.
A 13 anni produssi la mia prima pubblicazione, un trattato di numerose pagine sul primo capitolo
dellApocalisse. Solo due anni dopo un parente, fisicamente lontano, mi fece conoscere la Quarta Via. Mio
nonno, dalla parte materna, ebbe un contatto con il gruppo di Gurdjieff a New York. Nulla so su quelluomo
che, anchegli di nome Giovanni, ebbe un contatto con lInsegnamento. E morto prima della mia nascita.
A parte linteresse di mia madre con nessun altro potevo, nella mia famiglia, parlare dellInsegnamento.
Cercai una scuola e quel parente, pur stando lontano, sinformava di ci che facevo. Ogni tanto, quando
andavo a trovarlo in Sicilia, mi consegnava dei libri, o mi parlava di Steiner, di Genon, del Sufismo. Ma mi
faceva anche fare dei lavoretti: mi faceva raccogliere la frutta, lavorare la terra e mi faceva mangiare solo
ci che io stesso raccoglievo e pulivo. Quanto lho odiato per questo!
In alcune scuole istituzionalizzate che trovai su dei segnalibri e che frequentai mi guardavano con sospetto
o anche terrore: non avevo ancora 15 anni. Mi ricordo la discussione di alcuni membri respondabili, fatta in
mia presenza, su quale tariffa far pagare ad un ragazzino per la sua frequentazione nella scuola. E anche:
Un ragazzino pu frequentare la Quarta Via? La vietiamo ai minorenni?
Intanto continuavo i miei studi, persi alcuni mesi di scuola, perch mi rifugiavo in biblioteche per studiare il
greco antico, lebraico, ma anche alcune dottrine parallele ed ebbi un maestro di Kabbala e fui iniziato da
una maestra Esseno-Egizia, dal cuore immenso. Mi ricordo ancora la sua insistenza nel volermi regalare un
accappatoio, lunico che aveva, solo perch mi piaceva. Economicamente se la passava molto male. Da quel
giorno, ogni volta che andavo a trovarla, rimanevo in silenzio e non feci pi alcuna osservazione su nulla, per
non ritrovarmela nelle mani. Quanto fu prezioso tale insegnamento! Oggi quellaccappatoio ancora nel mio
armadio e ogni tanto lo guardo con dolcezza.
A 17 anni tenni la mia prima conferenza pubblica. Siccome ero un appassionato di simbologia sacra, ritenni
utile iniziare a divulgare alcuni parallelismi fra liconografia dei Tarocchi e il Sistema della Quarta Via. Quel
mio parente venne a sapere di questa mia iniziativa spontanea. In quel primo incontro, dove erano presenti
pi di cento persone, uno studioso demol punto per punto i presupposti sui quali poggiavano le mie teorie.
Non posso dire di aver fatto una splendida figura e non mi azzardai pi, per numerosi mesi, a parlare in
pubblico. Il giorno dopo la conferenza quel parente mi telefon e mi chiese come stavo. Ero non solo
arrabbiato, ma anche amareggiato per la figuraccia fatta. Sapevo che quel mio amico sarebbe venuto a
trovarti mi disse e mi diede una descrizione fisica delluomo che aveva demolito il mio discorso! Allora
compresi che forse il nostro peggior nemico mandato proprio da chi ci ama.
Oggi sono qui a presentare queste dispense di studio, molti anni sono passati da allora, molti Maestri mi
hanno aiutato, molti mi hanno insegnato ed ora spero che queste dispense possano essere unoccasione per
qualcuno che, come me allora, sia alla Ricerca del Vero.
Do il benvenuto ai nuovi lettori che non conoscono la Confraternita della Teca, una Confraternita dove si
pratica il Vero Sistema, che ha come obiettivo quello di far rivivere lInsegnamento di Gurdjieff, oggi in
mano a molti maldestri affaristi. A tale Confraternita dobbiamo la produzione di questi Quaderni di Studio.
Non sapevo che avrei avuto la Responsabilit di guidare un Gruppo cos importante, n che avrei incontrato
alcuni Fratelli che, prendendomi per mano, mi avrebbero mostrato cosa vuol dire essere degli allievi. A loro
Editoriale dei
Fondatori della Dispensa
E noi ciechi e sordi seguitiamo cocciutamente a
parlare di amore. Ne siamo degni?
Questo sacro nome lo abbiamo confinato nel
dimenticatoio, oppure lo abbiamo trasformato
alla nostra maniera, sfigurando la sua immagine
divina, deturpandolo per poi parlarne senza
nessunemozione o intimo intenerimento,
veicolandolo con parole prive di commozione,
da pronunciare con glaciale indifferenza.
Perch a volte, la nostra lingua distruttiva,
offensiva; il pensiero perverso e farcito di io
che pretendono, bramano, feriscono, si
infuriano, si dimenano in una lotta furibonda che
Da quando stato concesso anche a me di
comprendere lamore del Cuore, confesso che
lAmore ha cacciato dal mio cuore ogni timore.
un ricordo che mi parla di misericordia e
damore. Quando si gettano le proprie colpe ed i
propri rancori, con fiducia tutta filiale, nel
braciere divorante dellamore, come potrebbero
non essere consumate per sempre?.
lamore la nostra ancora
di salvezza. una scelta
faticosa la Via
dellamore. Sembra folle
pensare allamore come
lavoro, come sforzo
cosciente. Siamo stati
abituati a darlo per certo,
a parlarne come se fosse
parte integrante di noi
stessi, del nostro modo di
essere. Forse non cos.
Forse lamore una lunga
ricerca, una conquista,
una dura responsabilit
che passa attraverso la
sofferenza di chi prende
coscienza che predi-carlo
attraverso la bocca non
equivale certamente a
renderlo cosa viva.
Perch?
Perch i suoi poli contrari,
il disprezzo o il
risentimento non possono
essere considerati una
scelta.
Rappresentano piuttosto il
semplice o il normale susseguirsi di
condizionamenti meccanici, di comportamenti
da sempre considerati attitudini ordinarie o
reazioni umane abituali e per questo, troppo
spesso, giustificate.
Non faticoso odiare, conseguenza naturale
della nostra animalit. pi semplice detestare,
seguendo i flussi ininterrotti dei nostri impulsi
egoistici. Il nostro giudicare che ci fa sentire cos
innalzati nei confronti delle debolezze altrui
cosa assai banale altro non nasconde che le
nostre debolezze, imperfezioni, incongruenze,
inadeguatezze.
ha come trofeo il
possesso dello
effimero.
Lamore non
analisi dellintelletto
ma un profondo
sentire, una totale
comprensione e
compassione per
tutto ci che ci
circonda.
Lamore dedicazione infinita, senza
bisogni e senza
ricompense. Lamore
come simbolo di
assoluzione e
perdono.
Smettere di sognare,
imparare ad amare
per diventare uomini.
Impegnarsi a ricordare lamore segreto,
nascosto nel nostro
essere, sepolto dalle
brame dellego,
offeso dalla nostra
indegna negligenza.
Vivere damore dare senza tregua, senza
pretesa di compensi umani. Senza misura io
do, ben certa che non si calcola quando pur si
ama! Al Cuor Divino colmo di dolcezza ho
dato tutto ed or leggera corro, altro non ho
che la mia ricchezza: vivere dAmore.
Vivere damore delle antiche colpe bandire
ogni timore, ogni ricordo. Dei peccati nessun
segno vedo: in un lampo lamor tutto ha
bruciato! Fiamma Divina, Fornace
dolcissima, nel tuo braciere prendo dimora!
Nelle tue fiamme libera io canto: vivo
dAmore. Vivere damore custodire in s un
grande tesoro in un vaso fragile. Mio Amato!
Estrema la debolezza mia e sono ben altro
che un angelo celeste! Ma se ogni momento
cado e ricado, Tu mi vieni in soccorso e mi
rialzi. Ad ogni istante mi doni la tua grazia:
vivo dAmore. Vivere damore, o mio Divino
Maestro, ottenere perdono dai peccatori. Mi
rintrona nel cuore la bestemmia; per
cancellarla voglio cantare: il tuo Santo
Nome io adoro e amo. Vivere damore, oh,
che follia strana! Tutti i miei profumi sono per
te solo, senza rimpianti lascio il mondo e
canto: muoio dAmore.
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La Quarta Via
Dispensa di studio
troverete una serie di domande che potranno aiutarvi a concentrare lattenzione sui punti salienti
del
discorso. Potete rispondere verbalmente, se fate parte di un gruppo, oppure scrivendo le vostre
risposte su
un quaderno a parte. Ci vi aiuter a redigere un vero e proprio materiale di approfondimento
personale.
Consigliamo di leggere ciascun articolo per almeno tre volte. Buon Lavoro!
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Dispensa di studio
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Dispensa di studio
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La Quarta Via
Dispensa di studio
Le Sacre Scritture e
la Quarta Via
di Fratel Gaio
Il linguaggio della Quarta Via presenta moltissime
analogie con quello dei Testi Sacri delle Religioni di
Occidente. Lintento di questi approfondimenti proprio
quello di evidenziare i possibili parallelismi fra il Sistema
Gurdjieff e soprattutto lAntico e il Nuovo Testamento.
Scopriremo che tutti gli aspetti dellInsegnamento del
Maestro, dai concetti di Lavoro, di Essenza, di
Personalit, alla divisione fra Centri Inferiori e Superiori,
hanno un corrispettivo nelle Sacre Scritture e nei Vangeli.
Chi sono o chi erano i profeti? Il termine profeta proviene dal
greco prophetes, che una derivazione di pro (prima) e phanai
(dire), cio colui che dice prima. Il termine greco phanai
vicino al termine logos. Profeta, quindi, non ha soltanto il
significato di vaticinatore, di chiaro-veggente che predice gli
eventi, ma anche di colui che prima della parola, cio che ha un
contatto con la Parola, il Logos cristiano, la Parola di Dio, la Voce
Essenziale. Quindi, nel linguaggio della Quarta Via, il profeta
colui che parla attraverso la Parola Essenziale che intimamente
collegata ai Centri Superiori (C.S.). (1) I testi sacri antichi ci
mostrano che questo rapporto profondo con lEssenza pone
lindividuo in uno stato dunit e gli permette di accedere a quel
mondo interiore dove presente passato e futuro sono ununica cosa.
Lo studio della vita dei profeti sia del Vecchio che del Nuovo
Testamento, di tutte le tradizioni fra cui anche quella islamica,
fonte di grande arricchimento per lanima. Il profeta, luomo che
ha raggiunto lUnit Essenziale, una sola cosa con le sue parole;
non esiste differenza fra quello che dice e quello che , i suoni che
escono dalla sua bocca, sgorgano direttamente dal suo cuore. Nei
momenti di necessit, egli sa utilizzare la forza della Parola.
Nellultimo libro della Bibbia, lApocalisse, leggiamo che
Giovanni, in una visione mistico-profetica, vede il Cristo immerso
in una simbologia assolutamente affascinante: i suoi piedi
erano simili a terso rame, arroventato in una fornace; e la sua voce
era come la voce di molte acque. Ed egli teneva nella sua mano
destra sette stelle; e dalla sua bocca usciva una spada a due tagli,
acuta, e il suo volto era come il sole, quando splende in tutta la sua
forza. (Ap. 1:15,16).
Questa spada che esce dalla bocca di Cristo simboleggia la Sua
Parola, la Parola Profetica, Essenziale che usa per due scopi (a
doppio taglio): per distruggere il male e per separare il bene dal
male, la polpa dalla buccia, lapparente dal sostanziale. Nel Nuovo
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Dispensa di studio
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La Quarta Via
Dispensa di studio
GES: Colui che vince sulla morte.
MAOMETTO: Il Messaggero di Dio, colui che parla attraverso la
sua Essenzialit. Lesempio massimo dei Profeti.
La Bibbia, come accade ai Testi Sacri, soggetta a diverse
interpretazioni. Possiamo interpretarla dandole un valore storico
assoluto oppure possiamo intravedere nei fatti raccontati dei miti
didattici, con lo scopo di educare a comprendere simbolicamente
un concetto spirituale pi vasto. Prendiamo lesempio di Adamo ed
Eva nel Giardino dEden. Alcuni autori fondamentalisti (il
fondamentalismo quella corrente che legge la Bibbia in maniera
letterale e crede nella realt storica e assoluta di ci che vi
scritto) difendono lidea che sia esistito davvero un giardino vicino
al fiume Tigri con tanto di albero e serpente. Altri, invece, danno al
racconto un valore mitico. Esemplare, a questo proposito, la
posizione di Oswlad Loretz, professore di Antico Testamento
allUniversit di Munster: la scienza ha dimostrato
inconfutabilmente che i primi tre capitoli della Genesi riguardanti
la creazione, parlano delle origini con un linguaggio simbolico.
(Creazione e Mito, 1974, pag. 24).
A chi dare ragione? (5) Credo che la natura di questi problemi sia
da lasciare dietro le nostre spalle, agli esegeti e ai professori che si
occupano di queste tematiche. Ci che un cercatore dovrebbe fare
, invece, andare verso ci che gli utile praticamente, nella sua
vita di uomo che lavora su se stesso. La storicit o meno degli
eventi non dovrebbe interessarlo, egli attento AL MOTIVO per
cui quegli eventi sono riportati, al loro valore strumentale di
supporto e crescita. La Bibbia prima ed il Corano dopo sono
strumenti utilissimi sui quali ogni serio ricercatore dovrebbe
meditare, alla ricerca dei tesori nascosti fra le loro righe. Per fare
questo dobbiamo conoscere, almeno in parte, le influenze storicoculturali che hanno subito. Non possiamo pensare che alcune
norme etiche, morali o, ad esempio, alimentari non siano
condizionate dal background di quel tempo e di quelle tradizioni.
Luomo sulla Via dovrebbe utilizzare questi strumenti per trovare
informazioni volte allevoluzione del suo essere, evitando
interpretazioni rigide o dogmatiche o partorendo formalismi
antiquati. Fra linterpretazione fondamentalista e linterpretazione
mitica noi tendiamo verso una terza interpretazione: quella
(5) Qual la tua posizione in
merito?
(6) Cosa ne pensi di una rilettura
dei testi sacri da questo punto di
vista?
simbolico-psicologica. (6)
Dovremo avere, alla mano, le Scritture Sacre Occidentali per poter
leggere, direttamente dalla fonte, le diverse avventure di ciascun
protagonista. Per confrontare i diversi riferimenti scritturali
necessario chiedersi: in che modo sono suddivisi capitoli e versetti
nei libri sacri? Iniziamo con la Bibbia (Vecchio e Nuovo
Testamento). La Bibbia, (dal greco i libri), un insieme,
appunto, di libri composti in un periodo storico che va da centinaia
di anni prima di Cristo, fino al primo secolo dopo Cristo. Ciascun
libro ha limpronta e la forma che ogni autore gli ha trasmesso.
Solo successivamente sono stati raccolti e considerati come un
libro unico. Si pensa sia stato Giovanni Crisostomo, patriarca di
Costantinopoli (398-404 d.C.), ad impiegare per primo la parola
greca Bibbia, per indicare linsieme di libri sacri. Ciascuno di
questi libri allinterno della Bibbia contrassegnato, (nella
maggior parte dei casi), dal nome dellautore o (se lautore
sconosciuto) da un termine che ne riassume il contenuto. Ad
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esempio il libro di Isaia o di Daniele, oppure la Genesi (dal gr.
Ghenesis le origini) o il Deuteronomio (gr. Copia della Legge)
ecc. Ciascun libro , al suo interno, suddiviso in capitoli e versetti.
Questa suddivisione viene fatta risalire al XIII sec. d.C. Nella
scrittura il capitolo viene sempre trascritto prima del versetto,
separandolo da : (due punti). Ad esempio se voglio leggere la
frase: Nel principio Iddio cre i cieli e la terra dovr andare al
primo libro della Bibbia (Genesi), nel primo capitolo, al primo
versetto. Il modo in cui lo trascriver sar il seguente: Gn
(abbreviazione di Genesi) 1:1. Questa dicitura Gn 1:1-6
significher che dovr leggere la Genesi al primo capitolo DAL
versetto 1 AL versetto 6. La dicitura Gn 1:1,4,6 significher che
dovr saltare, nella lettura, dal vers. 1 al 4 al 6 senza leggerli
continuativamente. Posso anche trovare questi due sistemi
impiegati contemporaneamente. (Ad es. se trovo Gn 1:1,3,5-9). (7)
Il Corano, invece, stato scritto da un solo autore ispirato
(Mohammad) ed suddiviso in 114 sure e ciascuna sura divisa in
versi (in arabo aya segno). I nomi delle sure derivano da parole
chiave tratte dal testo di ognuna; a volte la stessa sura indicata
con nomi diversi. Per comprendere esattamente il significato di ci
che Maometto scriveva, dovremmo leggere il Corano in Arabo, ci
dicono i nostri amici e fratelli mussulmani. Daltro canto
dovremmo avere dimestichezza con lebraico, laramaico ed il
greco dialettale (koin), perch anche il Nuovo ed il Vecchio
Testamento sono soggetti a non poche manipolazioni
interpretative. Fin quando questo non sar possibile dovremo
armarci di un buon vocabolario e cercare, quando qualcosa non
chiaro, di rivolgerci alla fonte del testo originale, studiando le
sfumature che lautore voleva trasmettere e che si sono perdute
nella traduzione. Per quanto riguarda le traduzioni italiane abbiamo
scelto per il Nuovo e Vecchio Testamento la Versione Riveduta e
per il Corano la Versione di Hamza Piccardo edito da Newton
Compton. (Nel caso in cui aveste difficolt a reperire tali testi,
contattate la sede di Roma).
Abbiamo detto che ogni sura suddivisa da un aya (versetto) e la
grafia la seguente: per leggere la sura 18 (considerata una fra le
pi belle dai mussulmani) ai versetti 23 e 24, scriver
semplicemente 18,23-24. (8) Ora siamo pronti per iniziare questo
affascinante viaggio verso lo studio dei testi Sacri, alla luce del
punto di vista essenziale per un Cercatore della Quarta Via: il
Lavoro su di S. Non dimentichiamoci che dovremo armarci di
pazienza e di cuore puro, fino al punto da renderci conto che i
versetti di tali testi si aprono a noi solo quando noi ci apriremo ad
essi. Potremo renderci conto che, nellaffannosa ricerca fra un
versetto e laltro, un poco qui e un poco l, (Isaia 28:10),
stiamo, in realt, cercando noi stessi.
(7) Chi di voi riesce a trovare,
nella Bibbia, il pi velocemente
possibile i seguenti versetti: Mt
12:33 e Gv 13:34-38?
(8) Chi di voi sa trovare nel
Corano, questi versetti il pi
velocemente possibile?
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Dispensa di Studio
PERCH queste
DISPENSE?
La Redazione
Oggi molti pensano che la Quarta Via sia una creazione slegata dalle
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Gurdjieff e il
Cristianesimo delle
Origini
di Giorgio C. Tagliafico
Che
relazione
C
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sapienti, comporta due parti. La prima insegna ci che deve essere
fatto. Questa parte rientra nella sfera delle conoscenze generali e si
corrompe col tempo man mano che si allontana dalla sua origine.
Laltra parte insegna come fare ci che insegna la prima. Essa
conservata segretamente in certe scuole e col suo aiuto sempre
possibile rettificare ci che stato falsato nella prima parte, o
reintegrare ci che stato dimenticato.
Senza questa seconda parte, non pu esistere conoscenza della
religione o, in ogni caso, questa conoscenza resta incompleta e molto
suggestiva. Questa parte segreta esiste nel Cristianesimo, cos come in
tutte le altre religioni autentiche, e insegna come seguire i precetti del
Cristo e ci che essi realmente significano. (Pag. 337-8). (2)
A chi, come me, ha subito linfluenza della religione essoterica
(esteriore), sentendola come un grave peso da cui liberarsi al pi
presto, lassociare il pensiero, il metodo Gurdjieff, al Cristianesimo
pu suonare al primo impatto una forzatura, soprattutto se il percorso
lo portasse ad incrociare idee che pensava di avere definitivamente
liquidato come menzogne o comunque non aderenti alla sua idea di
realt: come limmagine di un Dio antropomorfizzato, o luso di rituali
e mantra che rievocano quelli della religione come noi tutti la nonconosciamo.
Ma ritorniamo ad un passo del testo di Ren Zuber in cui tratta della
sua nuova comprensione: Nellistante in cui mi attravers, come un
lampo di fuoco, lidea che linsegnamento non era altro che una
versione del Vangelo in un linguaggio diverso, fui preso da una grande
gioia ed ad un certo tempo da una certa inquietudine. Perch? Diciamo
per semplificare che avevo la sensazione di entrare in un territorio
riservato. Perch il Cristianesimo non nato ieri ed appartiene di
diritto ai santi ed ai dottori della Chiesa. In pi, nonostante ai nostri
giorni sia universalmente messo in dubbio, chiaro che esso il
fondamento delle nostre istituzioni, dei nostri codici, della nostra etica
ed impregna molto profondamente i nostri pensieri.
Era possibile che non lavessimo fino ad allora riconosciuto
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Matteo 10:38 Chi non prende la sua croce e non viene dietro a me,
non degno di me.
Matteo 10:39 Chi avr trovato la sua vita la perder; e chi avr
perduto la sua vita per causa mia, la trover.
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Giovanni 3:3 Ges gli rispose: In verit, in verit ti dico che se uno
non nato di nuovo non pu vedere il regno di Dio.
Svegliarsi, morire, nascere, sono tre stadi successivi; e se studiate
attentamente i Vangeli, vedrete che sovente vi sono riferimenti sulla
possibilit di nascere, ancora pi sovente sulla necessit di morire e
pi spesso ancora sulla necessit di svegliarsi: Vegliate e pregate
perch non sapete n il giorno n lora Abbiamo gi abbastanza
parlato della nascita. Nascere sta a significare linizio di una nuova
crescita dellessenza, linizio della formazione dellindividualit,
linizio dellapparizione di un Io indivisibile.
(pag. 241-242)
Matteo 6:21 Perch dov' il tuo tesoro, l sar
anche il tuo cuore.
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La Casa dellanfitrione
Carissimi Amici di QuartaVia.org,
vogliamo inviarvi una parabola sul concetto di scuola,
maestro e allievo. Certi che potr darvi qualche
indicazione aggiuntiva sul profondo significato di questi
termini, vi diamo appuntamento alla prossima volta!
LO STAFF
Il sito www.quartavia.org, (Organo
Ufficiale dellAssociazione di
Umanit e Cultura La Teca) invia
settimanalmente una e-mail per
informare e divulgare lInsegnamento.
Molti ci hanno chiesto di poter
leggere le e-mail gi inviate (abbiamo
iniziato nellanno 2000). Questa
loccasione per farlo. Ogni mese ne
inseriremo una fra quelle che ci
sembrano essere state maggiormente
apprezzate.
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Dispensa di Studio
La Maestra Oscura
di Michele Pirolo
Vi proponiamo queste pagine scritte da Michele Pirolo, un nostro Confratello.
Crediamo che i nostri lettori sapranno intravedere i lampi di coscienza racchiusi in
queste parole.
Il 5 aprile di questanno, il mio unico fratello morto. Eravamo in casa per pranzo con i
miei genitori. Una telefonata: ... si sentito male in strada. Stanno tentando di
rianimarlo. Non si riprende. Mia madre, in angoscia come tutte le volte, preme su me e
mio padre affinch in fretta, ci avviamo alla porta. In macchina, nel traffico alienante ed
annullante del Raccordo Anulare di Roma, la preoccupazione lascia il posto al dolore.
Sempre pi forte. Una telefonata, poi due. Non si riprende, non si riprende.
Faccio quel che posso nel traffico, pur sapendo in cuor mio che mio fratello stavolta non
ce lha fatta. Lho sentito con tutto me stesso.
Altre volte mi capitato di sentire e di vivere i suoi incidenti, i suoi malanni sempre
taciuti, nascosti, coperti. Stavolta no, non cos semplice. Lo so.
Arriviamo al pronto soccorso e annullo ogni protesta dei miei genitori circa il fatto di
lasciare la macchina dove si trova, per raggiungere al pi presto mio fratello. Ma Io so.
Li faccio scendere e cerco un posteggio vicino, giusto per darmi il tempo di resistere alla
nostalgia che gi assale la mia umanit e per non aggiungerci la visione di mia madre
nellatto di questa separazione.
Trovo mia madre in terra su unaiuola contornata da gente e mio padre colmo di lacrime,
tornato quel bambino, quando non aveva neanche sette anni, che seppe della scomparsa
di mio nonno. Tutti non sono pi quelli con cui contendevo nella quotidianit.
Tutti sono la stessa cosa ora. Io compreso. Ununica differenza. Una voce. La conosco da
un po di tempo. Sono qui! con me. Gli spasmi del pianto che mi avvolgono si
smorzano in dolcezza ed una luce di barbigli mi fortifica, vivificando un senso
dappartenenza e damore dimenticato. Abbraccio tutti come non facevo fin da bambino.
Devi rimanere in piedi tu, ora! Poi sarai libero di piangere e di ricordare. Ora per,
sostieni damore gli altri. Questa la cronaca di un addio. A Dio, appunto. Poi, oltre, le
cose che rimangono, assumono un nuovo valore. Il valore degli insegnamenti.
La morte, dir il mio Maestro qualche tempo dopo, ha qualcosa di magico. questa
magia che mi permette di percepire Dio. Quando muore qualcuno a te vicino, come
se Dio ti riportasse a quando sei nato. Abbatte tutte le difese e si mostra a te come se tu
fossi tornato un bambino. Si mostra a te, cos come davvero sei. Questo: Come davvero
sei, ti fa comprendere delle cose che prima avresti solo detto di capire a parole. Ecco
allora Dio, inaspettato, presentarsi alla porta. Dun tratto, i centomila veli che il mondo
pone sullAnima, bruciano di colpo e si ha la possibilit di comprendere mille mondi,
mille cose. Mio fratello non era una persona semplice con cui relazionarsi. La sua
complessit risiedeva nel fatto che, al suo modo di intendere la vita e agli atteggiamenti
distruttivi che utilizzava, a volte contrapponeva slanci di spontanea umanit. Questo
particolare, rendeva chi gli stava attorno, guardingo.
Costruire le maschere di fronte a lui, per chiunque non avesse maturato in s la propria
Essenza, era quasi naturale. Io tra questi, costruivo un muro dindifferenza alle sue
smargiassate, alla sua prorompente ironia, alle sue dissacranti battute su tutto e tutti.
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La Quarta Via
Dispensa di Studio
Ero scostante alle sue passioni, messe su, costruite, artefatte, predisposte attorno a miti
in continua alternanza, come a voler rincorrere una soluzione, a voler trovare il modello
migliore, per colmare quel vuoto e quel dolore immenso che subiva nel cuore.
Quel vuoto e quel dolore, erano la domanda e laffermazione che mio fratello (e cos tutti
noi) proponeva al mondo: Amami! Io ti amo!.
Io, indifferente, scostante, infastidito dagli atteggiamenti esteriori, analogamente gridavo:
Amami, io ti amo! . Due lingue. Una sola domanda. Una sola affermazione.
Il senso della differenza e della ricerca della strada del ritorno allindifferente, allUno,
racchiuse in una domanda e in unaffermazione. Le stesse per tutti.
La mia indifferenza, laccondiscendenza emotiva di una madre, il borbottio di un padre,
la complicit di un amico: tutti con lingue diverse a chiedere Non comportarti cos, non
ci che voglio da te. Voglio solo che tu mi ami ed accetti il mio Amore.
Mio fratello aveva lo stesso meccanismo. Tutti noi, lo stesso.
Questo ci che sempre mettiamo in pratica. Nei rapporti familiari come in quelli sociali.
Chiediamo e sentiamo chiederci solo, Amore.
Anche chi pratica la violenza pi bieca, per assurdo, in qualche modo, sta chiedendo
Amore. un estremo, ma lo sento profondamente veridico. Pi crudo e basso il proprio
linguaggio, pi il bisogno di chiedere ed affermare alto; pi il vuoto, la distanza dal
sentirsi amati e dal sentirsi Uno con il mondo, causa di tutto il meccanismo, profondo.
Mio fratello, non parlava la mia lingua. Io, non parlavo la sua. Questo nodo di Gordio,
era risolvibile solo con lesperanto di Dio.
Sarebbe bastato abbraccio di cuore e tutto sarebbe stato pi semplice. Mio fratello
sarebbe cambiato. Io sarei cambiato.
Quellesperanto lAmore. Quellesperanto di Dio, Dio stesso.
Difficile, sacrificante, doloroso da raggiungere con il Lavoro su di s, ma
sostanzialmente, lunica cosa per cui valga la pena esistere.
Nelle piccole cose di tutti i giorni, come nelle grandi motivazioni di vita, occorrerebbe
innamorarsi. In questo modo, non si parlerebbero due lingue. Con il proprio partner,
con i propri amici, con i propri familiari, con la propria attivit, persino con lalbero che
ti sta sotto casa. Tanto difficile
Tutti coloro che hanno partecipato a questa morte hanno avuto, anche solo per poco,
questoccasione. Hanno avuto la possibilit magica, di prendere coscienza della facilit
con la quale ci si abbracciava, si piangeva, si viveva levento della separazione con il
medesimo stato dellanima. Hanno avuto la possibilit, di osservare come, con il passare
del tempo; tutto ci si sia allontanato.
la vicinanza stretta con la morte, con la fucina di Dio, con lorigine che abbatte le mire
della personalit. Che abbatte la maschera.
Purtroppo, senza un terreno umano adatto, pronto, il seme dellEterno non fa in tempo a
germogliare, prima che le mura della nostra individualit siano ricostruite.
Per un breve momento, ho compreso solo lAmore che era in mio fratello. Ho compreso
Dio in lui e nel profondo senso dumanit e comunione di chi, in quel momento, sentiva
mio fratello come proprio.
Dio con te, in pienezza. Tinsegna, ti parla, tavverte e si mostra. Gioia e dolore, si
mescolano in un insieme indistinto. Una luce ti davanti. A volte, quando le condizioni
tinvitano e tabbandoni ad un dolce pianto, la luce si presenta e quellenergia nostalgica,
si trasforma in pace assoluta. Amore. impossibile descrivere quei momenti, nel pieno
del loro valore spirituale, con le parole. Non il mio scopo qui e in ogni modo non ci
riuscirei compiutamente. Quello che per lo scopo di queste brevi righe, posso tentare
di trasmetterlo. Perch in esso vi sono delle possibilit. Dio me le ha donate e ritengo
opportuno trasmetterle. Queste possibilit, rappresentano per me lessenzialit di un
insegnamento. Le strade per ottenere queste lezioni, sono misteriose ed a volte passano
attraverso la morte di un fratello.
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Numero 0
La Quarta Via
Lettere
Le Lettere al
Fondatore
informazioni@quartavia.org
Pagina 23
0
Flacone
Ma che cos
lAttenzione Divisa?
LAttenzione Divisa lo strumento per facilitare il Ricordo di s. Ma come possiamo svilupparla?
L
a grande forza che si oppone al ricordo limmaginazione, che lo stato costante in cui
si trova la mente umana. Ora abbiamo limmaginazione creativa cosciente e
limmaginazione inconscia o automatica. Limmaginazione automatica (il sonno da
svegli nel quale abitualmente viviamo) particolarmente dannosa perch spreca molte energie
che potremmo usare per la nostra evoluzione. Soprattutto quando siamo preda di emozioni
negative quali ansia, paura e rabbia, siamo trascinati da forze sulle quali non abbiamo nessun
controllo. fondamentale ridurre le funzioni che comportano un inutile dispendio di energia
e creano una continua agitazione mentale, e il lavoro sul ricordo va quindi portato avanti
parallelamente ad altri tipi di lavoro, come ad esempio quello sulle emozioni negative.
Lesercizio iniziale che viene insegnato nelle scuole della Quarta Via per sviluppare il ricordo
di s quello della cosiddetta attenzione divisa (Ouspensky, Frammenti p. 134). Quando
osserviamo qualcosa, la nostra attenzione diretta sulloggetto osservato; se
contemporaneamente riusciamo a portare lattenzione anche su noi stessi,
avremo una simultanea percezione di noi e delloggetto esterno. Esercitandosi
costantemente svilupperemo nel tempo un nuovo modo di percepire le cose, pi
profondo ed anche pi interessante. Diventeremo osservatori delle nostre
dinamiche interne, dove ci confrontiamo con i nostri pensieri ed emozioni, e di
quelle con il mondo esterno, che coinvolgono il nostro rapporto con gli altri.
Quando questa capacit acquisir un certo grado di sviluppo, la maggiore
consapevolezza di noi stessi, soprattutto dei nostri conflitti e disarmonie, porter
anche frustrazione e desiderio di cambiamento. Ci si render per conto che
trasformare se stessi, cercando di intervenire sulle nostre dinamiche interne ed
esterne, molto difficile e si rischia di creare ancora pi confusione. In questa
Spieghiamo in
Pillole cosa sia
lAttenzione
Divisa indicata
da Gurdjieff
come strumento
per stabilizzare
il Ricordo di S.
fase possiamo solo osservarci. Perch lesercizio dellattenzione divisa possa aprire la strada
al reale cambiamento di s necessario sviluppare un altro elemento, un punto di riferimento
costante esterno a noi. Nelle situazioni che ci vedono coinvolti saremo allora consapevoli di
noi stessi, delloggetto di fronte a noi e di questo terzo elemento che permetter di creare una
dinamica nuova. Nellarticolo di Fratel Gaio Da Abramo ad Abrahamo (La Quarta Via n.3
Anno 2) questo elemento stato chiamato Dio: purtroppo questa parola richiama in molte
persone delle associazioni che provengono dalla propria cultura ed educazione religiosa e
possono creare sentimenti conflittuali. Se riusciremo, per, a mantenere questo terzo
elemento sempre vicino a noi, esso ci permetter in ogni situazione di collegarci ad una terza
dimensione e sempre pi spesso ci fornir laiuto necessario a trovare nuove modalit per
risolvere i conflitti e superare i dualismi interni ed esterni.
Quarta Via. Ultimamente questo Metodo, ben precedente allo stesso fondatore (G.I.
Gurdjieff) che a lei ha
dato questo nome, viene mal interpretata e indebitamente trascurata.
Per una comprensione completa del Sistema dobbiamo, necessariamente, fare uno studio
comparato con le
fonti Tradizionali dellOccidente e dellOriente a noi pi vicino. Questo studio apre al
ricercatore orizzonti
nuovi e gli permette di intravedere lintelaiatura comune dietro il sistema occidentale di
spiritualit: la
Quarta Via. Chiamata, nel corso dei secoli in maniera diversa, la rinveniamo negli studi
alchemici
medioevali, nei simboli sacri delliconografia religiosa, nei testi arabi di tradizione sufi, negli
insegnamenti
di alcune sette precristiane e nella Chiesa Cristiana del primo secolo. Non a caso, quindi, lo
stesso monsieur
Gurdjieff aveva definito il suo insegnamento cristianesimo esoterico delle origini.
Su questi punti verte la trattazione delle dispense di studio della nostra Associazione e
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presso il sito
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