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GEOGRAFIA

Letteralmente la parola geografia significa scrittura della terra e nasce come una scienza
descrittiva che si occupa principalmente di luoghi e ambiente in generale.
Ne esistono diverse tipologie:
- geografia classica (descrizione e misurazione)
- geografia umana (culturale, urbana e politica)
- geografia economica (produzione umana)
- geografia fisica
Tutte queste tipologie si occupano di spazio, ovvero di tutto ci che ci sta attorno, esso
serve a dare una posizione fisica ad oggetti, strutture o elementi naturali (nelle carte
attraverso le coordinate geografiche).
A ridosso del '900 la geografia muta e passa dall'essere solo geografia classica, ovvero
descrizione e misurazione di luoghi e ambienti ad essere umana, economica, fisica ecc.
Spazio e geografia
Il problema principale della geografia la rappresentazione dello spazio; tale
rappresentazione viene attuata attraverso le carte geografiche o mappe.
Un altro problema la questione delle relazioni spaziali, ovvero la localizzazione di
oggetti e di fenomeni nello spazio.
Esiste una sorta di relativit che riguarda la geografia: di fatto viene considerata una
scienza oggettiva, ma da un certo punto di vista pu essere ritenuta anche soggettiva,
parlando ad esempio di distanze -> 10 km sono pochi o tanti?
Bisogna allora porre dei modelli spaziali, per comunicare in maniera consona e uguale,
delle misure, a tutti.
Vi sono diversi modelli spaziali:
-modello di Von Thunen (Deutschland) (1783-1850), attuato in ambito agricolo (fine
700). Egli voleva esprimere come in agricoltura fosse possibile la costruzione di campi
agricoli per ottimizzare costi e livello di produzione.
- modello della "localizzazione industriale" di Alfred Weber, utilizzato per localizzare il
settore industriale. esso si riduce a 3 fattori: trasporti, manodopera e agglomerazione.
Detroit (USA) si sviluppata cos.
-modello di Christaller-Losch: lo spazio urbano e il suo sviluppo ( superficie,
produzione..)
Qualsiasi tipo di modello spaziale ha dei limiti, a partire dal generale presupposto di
considerare sempre lo spazio e l'ambiente in condizioni ottimali, se non perfette che

nella realt sono inesistenti.


NATURA E DETERMINISMO
Ratzel (1844-1904), geografo tedesco, teorizz il determinismo geografico, ovvero la
caratterizzazione dell'individuo a seconda del luogo da cui proviene (influenza dello
spazio da cui l'essere circondato), si dice spesso che chi abita a Nord, in localit
soggette a temperature rigide, abbia un carattere freddo e distaccato.
si parla di antropogeografia (Anthropogeographie 1882-1891)
. movimenti dell'uomo e dipendenza dal territorio
. influenza della natura sugli individui e sui popoli
. limiti del concetto
SPAZIO E SVILUPPO
- Il Nord e il Sud del mondo: sviluppo e sottosviluppo
-la teoria degli stadi di sviluppo di Rostow (1916-2003)
-limiti e critiche della teoria di Rostow
- Nord e Sud - centro e periferia
- la teoria della dipendenza e la relazione centro- periferia
Le varie dinamiche di sviluppo differenziano le tipologie di stato.
Storicamente i paesi a Nord del mondo sono dominanti, avendo un elevato livello di
sviluppo interno, che ha permesso loro anche l'affermazione in campo coloniale.
Secondo Rostow esistono diverse fasi nello sviluppo di una societ ( rurale, industriale,
sviluppo del terziario). tale teoria molto discutibile, poich basata principalmente su
studi effettuati sui paesi occidentali (stati uniti). Oggi come oggi per gli USA
potrebbero saltare la seconda fase e giungere direttamente alla terza.
Si parla poi spesso di netta separazione e distinzione fra centro e periferia. Il centro
richiama, attrae, monopolizza e domina la scena. Nell'ottica mondiale questo rapporto
paragonabile a quello nord-sud, anche se la realt ben diversa (la periferia la sede
reale della produzione), mentre il centro solitamente la sede culturale di una citt.
Nasce da qui la teoria delle dipendenze, negli anni 50 del '900. Studiata da scienziati
brasiliani, per spiegare il ristagno economico del Sud America; le cause di tale ristagno
sono dovute a fattori interni, ma soprattutto a quelli esterni -> esigenze economichee
industriali (materie prime, prodotti nazionali..) di nazioni limitrofe e non, che limitano
lo sviluppo del paese preso in causa, occupando a pieno tempi e spazi di sviluppo.

RAPPRESENTARE LO SPAZIO
La Trahison des images ( il tradimento delle immagini)
Ci che viene riportato su una carta geografica sempre una rappresentazione, con o

senza distorsioni, della realt, un'immagine o una proiezione.


Le carte spesso comportano delle distorsioni, anche e soprattutto per ragioni
ideologiche.
Esistono molti generi differenti di carte geografiche; alcune rappresentano la situazione
fisica, altre quella politica, altre ancora lo sviluppo industriale o l'uso delle risorse
idriche.
Le carte geografiche dell'epoca coloniale presentano delle distorsioni dal punto di vista
ideologico; ad esempio l'Europa veniva disegnata in maniera tale, da sembrare molto
pi vasta e grande dell'Africa.
Lezione 26-02
Abbiamo visto come la geografia serve per rappresentare lo spazio e come la geografia
tenda a ridurre la realt attraverso lavori spaziali. L uomo per noi al centro del
discorso.
Cosa si intende per territorio? Sappiamo che gli animali fanno il loro terriorio.
Quando l uomo si confronta con lo spazio, quello che ne viene fuori proprio il
territorio.
Territorio uno spazio posseduto e un francese ci dice che il territorio uno spazio con
dei limiti, con dei confini.
Abbiamo due definizioni di territorio, di cui la prima secondo De Matteis:
1- un territorio non una semplice area geografica, non una cosa, ma un insieme di
relazioni.
Non ci da la definizione di territorio, non ci dice cosa ma ci dice cosa non . Non ci
dice chi in gioco e quali relazioni ci sono. una definizione degli anni 60.
Abbiamo poi la seconda definizione del 2010 per di Magnaghi:
2- Il territorio non esiste in natura, esso l esito dinamico e stratificato di consecutivi
cicli di civilizzazione, un complesso sistema di relazioni fra comunit insediate e le loro
culture e ambiente di cui il paesaggio antropizzato costituisce l esito sensibile. Il
territorio un soggetto vivente ad alta complessit composto la luoghi o regioni dotate
di identit, carattere, struttura.
Cosa ci dice qua rispetto a De Matteis? Inserisce innanzitutto la componente temporale,
che diversa da quella spaziale perch lo spazio preesistente lo spazio gi dato.
Quello che manca nella definizione di De Matteis presente nella seconda. Il territorio
un paesaggio quindi antropizzato, un paesaggio quello che abbiamo davanti agli occhi
e questo il risultato della relazione uomo ambiente. l incontro tra le culture e la
natura. Dalle culture nel senso anche della storia.
C una terza definizione ed una delle pi accreditate, ed del 1981.
Questa definizione di un geopolitico francese di nome Rafastail. La geopolitica
quella materia che studia le relazioni tra i vari territori, tra i vari enti.
Ci dice ''il territorio generato a partire dallo spazio. il risultato di un azione condotta
dell attore sintagmatico a qualsiasi livello appropriandosi completamente della

rappresentazione dello spazio.''


Ci dice quindi che il territorio generato dallo spazio, deriva da esso. Cosa vuol dire
sintagmatico? un concetto creato dall autore. Quando un individuo crea territorio a
qualsiasi livello diventa attore sintagmatico. A qualsiasi livello vuol dire che si pu fare
territorio a qualsiasi scala: territoriale, familiare, cittadina fino ad arrivare a scala
globale. Non pensiamo che gli attori sono solo individui, possono benissimo essere
anche un impresa, un paese, uno stato. Quando gli stati vogliono conquistare risorse di
altri stati cercano di conquistare territorio. Cosa viene fuori? Che per definire il
territorio noi parliamo di uomo e ambiente. L uomo crea territorio, l individuo in quanto
societ lo crea. Vediamo come li creiamo. Rafaisteil ha lavorato tantissimo oer cercare
quali sono gli elementi di partenza e le dinamiche in gioco.
Vediamo la territorializzazione, ovvero il processo di costruzione del territorio
attraverso relazioni sociali rilevanti a livello spaziale, gli elementi in gioco (attori),
strategie e mediatori. Gli attori abbiamo detto che pu essere una famiglia, uno stato,
una regione. Quando parliamo di strategie, gli attori devono raggiungere degli scopi,
devono attuare delle strategie che dipendono da certi elementi, i mediatori.
Cos una stegia? Mettiamo che l Italia vuole attuare una politica di salvaguardia dell
agricoltura italiana, salvaguardia sia dell agricoltura in quanto risorsa alimentare, sia in
quanto risorsa di estetica perch l agricoltura un patrimonio, ha un valore in se
estetico. L italia vuole attuare questa politica e quindi coss fa? Finanziamenti all
agricoltura, sussidio agli agricoltori, creare un quadro legislativo adatto a tutto questo.
Gli attori in tutto questo sono lo stato, gli agricoltori e chi riceve la strategia. Abbiamo
poi i mediatori, elementi di cui dispongo per attuare la strategia, le informazioni.
Quando noi abbiamo un obiettivo e lo vogliamo raggiungere, lo facciamo tramite le
informazioni che abbiamo. Ci sono due tipi di informazione: funzionale e regolatrice.
funzionale quando serve a raggiungere lo scopo nell immediato: io contadino so che se
semimo in un determinato periodo dell anno ottengo una resa maggiore e allora far
cosi. La seconda ci permette di replicare quello che vogliamo raggiungere. Noi abbiamo
uno scop, abbiamo un progetto e pensiamo al futuro, non pensiamo di realizzarlo ora.
Per fare questo appunto abbiamo bisogno di informazioni regolatrici. Esempio:
pensiamo al disastro di Katrina del 2005. Abbiamo la citt allagata, argini che si
rompono e un sacco di morti. Si sapeva benissimo che gli argini non avrebbero retto e
non soo intervenuti e il risultato quello visto. L informazione regolatrice quindi che ci
permette di portare avanti il nostro progetto che gli argini non reggono e su questo si
fa il progetto. Questi sono gli elementi che sono in gioco secondo Rafaistel.
Abbiamo visto chi in gioco, Rafaistel poi aggiunge due termini nuovi:
viteritorializzazione e riteriterializzazione. Cosa vuol dire? Innanzitutto ricostruire il
territorio, cio ricostruire il territorio su uno gi esistente attraverso cambiamenti sociale
che portano a delle modifiche del terrirorio. In seguito l uomo attraverso tutti i
precedenti di mediatori, strategie rif il territorio dandogli una forma, uno scopo. Questo
procedimento per lo facciamo su un territorio che esiste gi. Questo discorso non si

pu fare per lo spazio perch lo spazio quello che ci dato, il territorio lo costruiamo
noi.
Vediamo il passaggio dal fodismo al post fodismo. Cosa vuol dire?
Il fodismo il sistema produttivo che tente a massimizzare tutti i risultati, il lavoratore
un lavoratore stanardizzato, il prodotto standardizzato, produzione di massa.
Il tutto comporta lo sviluppo di un paese di un certo tipo e il lavoratore di un certo tipo.
Quindi capiamo che un duscorso che interessa un intera regione. Passare da fodismo a
post fodismo interessa lo stato e la societ. In questo caso si incide sul territorio.
Pensiamo alla Cina come sta cambiando, come sta cambiando il territorio cinese. Ci
sono due scale: locale e globale. L individuo si pu considerare attore di un territorio
come cittadino ma anche attore globale, che interessa tutto il pianeta. Questo tutto il
processo che porta l uomo a fare territorio. Il territorio quindi la relazione tra l uomo e
l ambiente. Ma come fa l uomo quindi a fare territorio? Vediamo quindi la
territorializzazione, un processo che secondo un geologo, Turco, diviso in tre fasi.
Denominazione, reificazione e strutturazione.
Denominazione la presa simbolica el territorio da parte dell attore in questione. Io per
fare territorio e quimdi per attuare la territorializzazione devo farlo in primo luogo a
livello simbolico, a livello astratto. Qual dunque la prima cosa da fare? Dare un nome
cosicch si possa riconoscere, trasmettere e comunicare l oggetto in questione.
Dobbiamo dargli un nome, una forma astratta. Secondo Turco questo il primo
passaggio. Abbiamo quindi una serie di denominazioni:
- diretta: la denominazione immediata (guardiamo il Monte Bianco e lo disegnamo
come un triangolo bianco per la neve);
- riflessa: riprende il nome, l attributo dell oggetto in questione (Ponte Longo)
- simbolica: ci vuole riprendere qualcosa di simbolico (Los Angeles dal suo nome
citt degli angeli e quindi della bont, Brasilia nata proprio per far
capitale al Brasile);
- performativa: nomi che derivano da una scelta collettiva, quando una comunit
decide insieme che nome dare ad una determinata cosa.
Questa la prima fase secondo Turco che serve per fare terrotorio e quindi
territorializzazione. Vediamo la seconda fase, la reificazione.
Vuol dire che una volta che ci siamo appropriati politicamente della superfici, del
erritorio, dobbiamo edificarlo con case, servizi, industrie e dare quindi una forma
attraverso strutture fisiche. la presa in possesso dello spazio. Terzo passaggio la
strutturazione. Dobbiamo interagire con tutto quello che abbiamo fatto. Io uomo, una
volta che ho costruito, devo interagire. Devo dare un ordinamento, una forma
intellettuale e non solo fisica. Creo un quadro di leggi sul quale la comunit si muove e
tutto questo va a riflettersi sul territorio fisico.
Questi sono due interpretazioni di due geografi uno francese e uno italiano di come l
uomo fa territorio. Non c n una giusta o sbagliata, esistono solo interpretazioni.

Una volta che abbiamo costruito il territorio va organizzato perch se no non ha utilit.
Cosa vuol dire organizzare un territorio? Facciamo un discorso sull agricoltura.
L agricoltura a tetti aperti la troviamo molto dappertutto nell europa occidentale e la
caratteristica di questo tipo di agricoltura quella che i campi non sono separati tra di
loro, non sono recintati. Tuttavia hanno la stessa propriet e questo perch? Alla base c
il fatto che questi campi, questa forma di territorio nasce perch il terreno poco fertile
e quindi da una situazione di crisi come faccio a risolverla? Chiedo aiuto alla comunit,
in quanto problemi comuni allora soluzioni comuni. Anche se ci sono due tipi di colture,
il terreno lo stesso e quindi si deve risolvere tutti insieme. Altro tipo di struttura il
Bucage, il campo qui diviso e ognuno si fa i problemi suoi. Prima c era forza si
collettivit e qui no, probabilmente percheil terreno pi fertile.
Infine abbiamo il paesaggio mediterraneo che troviamo in Liguria o Campania.
Sono terrazzamenti agricoli: quando il terreno troppo in pendenza si formano degli
scalini dove gli scalini fatti in muretto a secco sono posti in modo per cui la pendenza
non sia pi un problema per la coltivazione.
Ovviamente questo discorso lo possiamo fare anche per l industria, perch composta
ds persone fisiche. Si parla di polo industriale quando si parla di una regione, il distretto
industriale quell area della citt in cui c industria. Centro industriale invece
qualcosa di pi grande.
Abbiamo visto come facciamo territorio attraverso i processi e gli elementi. Abbiamo
visto gli autori. un discorso che si pu quindi fare a scale da quella locale a quella
mondiale.
Bisogna darsi un quadro di regole quando si fa un ambiente perch bisogna avere un
sfondamento su cui muoversi. Mancano per le basi politiche.
Abbiamo una definizione: ''La governance, individua l esercizio dell attivit politica,
edonomica, ed amministrativa nella gestione degli affari di un paese ad ogni livello.
Comprende complessi meccanismi, processi ed istituzioni attraverso le quali i cittadini e
i gruppi articolano i loro interessi, mediano le differenze ed esercitano i loro diritti e
obblighi legali. Per questo esso include lo Stato e le sue articolazioni periferiche,
nonch le istituzioni locali.'' Cosa vuol dire? Che quando parliamo di governance
parliamo di sovranit. La sovranit il diritto di una comunit a spesercitare una forma
di controllo e di scelta in base ai suoi interessi sul suo territorio.
Esempio di sovranit: significa che io, popolo, decido cosa fare senza essere soggetto
alle leggi dei mercati globali. Questo succede soprattutto nei paesi poveri in cui la gente
decide di vendere i propri prodotti al mercato. Si pu anche riacquistare una sovranit
persa riprendendo il controllo del territorio. Tutto quello che ruota intorno all interesse
dell individuo e della societa in questione fa parte della governance.
Lo Stato l entit piu importante con tutte le sue articolazioni, comuni, ecc..
La governance include il cittadino, il pubblico e anche il suo interesse.
Uno scenziato francese dice che la societ civile protagonista di tutto. Ci dice che la
governance implica il costruire un consenso organizzato che include diversi attori per

ottenere obbiettivi comuni che interesssano la comunit.


Il ruolo dei singoli attori in questione qual ? Qual il contributo che questi attori
possono dare alla causa, al discorso? Infine ci dice che bisogna progettate non solo er il
presente ma bisogna anche progettare in prospettiva. Questo il centro del discorso
della gestione del territorio. La governance territoriale agisce attraverso dei principi che
stanno alla base dimtutto questo: quando c da prendere una decisione, questa va presa
al livello pi basso possibile. Cosa significa cio? Che bisogna interrogare in primo
luogo il quartiere, la citt, la provincia fino ad arrivare allo Stato. Ma se possibile
bisogna interrogare a livello pi basso e quindi la societ civile che conosce il problema,
che sa quali sono le problematiche, le possibili soluzioni, gli attori in gioco. Qual il
problema fondamentale per? La conscenza del problema vero e proprio.
Lezione 27-02
Maltus e stato il primo che ci ha detto che le risorse naturali non sarebbero state infinite
ma prima o poi sarebbero finite. Nel 1972 un comitato scientifico di NY pubblica un
rapporto che ci dice che la pressione demografica e lo sviluppo industriale porteranno al
collasso ecomomico perch l ambiente non riesce a supportare il nostro stile di vita.
Questo un po il quadro generale delle risorse naturali, di come utilizziamo l ambiente,
di come sia quest ultimo qualcosa di finito.
Di solito si sfrutta sempre per ricavarne qualcosa, ci sono persone nel sud america che
sfruttano la natura in maniera pi delicata rispetto alla nostra, ma noi abbiamo bisogno
delle risorse naturali. Purtroppo il sistema economico che abbiamo noi ci impone un uso
eccessivo di queste fonti naturali. Il petrolio ad esempio una delle risorse non
rinnovabili maggiore. Vediamo che l arabia saudita, primo paese produttore di petroli,
tra 70 anni finir il suo petrolio. Bisogna trovare un alternativa. Non si vuole fare
allarmismo, ma si vuole mettere in chiaro la situazione. La risorsa rinnovabile ha un
ciclo di riproduzione, come il legno che ha bisogno di un certo periodo di tempo per
rinmovarsi, invece altre non hanno proprio il tempo di farlo. Ad esempio lo sta
diventando il legno della foresta amazzonica, in soli 40 anni la deforestazione
aumentata a dismisura. Un centro abitato come Rondonia, Brasile, che basa la sua
economia sul verde, di certo non trova in questa soluzione una delle megliori per
svilupparsi.
Parlare di disastri ambientali incide tantissimo su di noi e su tutte le altre specie animali.
Moltissime specie sono andate perse a causa di questi processi di disboscamento ma
questo inevitabile, pensiamo quindi a quante specie abbiamo perso! Il lago Powell a
Las Vegas diminuito tantissimo e le cause sono:
primo perch l acqua viene prelevata per le cittadine vicine;
secondo a causa del surriscaldamento globale.
Il lago d Aral nell est un caso particolare. Cosa successo? Nel dopoguerra il regime
sovietico impone un piano di cultura intensiva, soprattutto cotone in questo territorio

arido. Il lago salato, non esce l acqua in quanto il lago non ha estuari. Cosa decide il
governo? Di creare canali per far uscire l acqua per irrigare i campi di cotone nati da
poco e tutto questo viene giustificato con l errorre della natura, perch noi abbiamo
bisogno di acqua. Tutto stato voluto, volevamo ridurre il lago ad una palude per creare
terreno per fare il riso. Tutto quindi voluto e cosa succede? Che nel 1982 si cessano
attivit di pesca nel lago per chi viveva di pesca, succede che per installare la
coltivazione di riso si usano molti pesticidi e cosa succede d altro? Che tutto il vento
porta la terra avvelenata nelle zone limitrofe e tutte le zone saranno cosi inabitabili e
impraticabili dal punto di vista politico. Ci saranno problemi politici perch li c era una
base militare che faceva esperimenti su armi chimiche.
Ma perch la situazione ancora cosi? Perchin primis le coltivazioni di cotone vicine
impiegano 5 volte il numero della manodopera rispetto alla manodopera del settore della
pesca, e poi perch sono stati trovati giacimenti di gas e sono stati stipulati dei contratti
privati tra aziende per usare il terreno e quindi usare il gas. Si puo porre rimedio a
questa situazione ma non economicamente vantaggioso e quindi non lo fanno. Questo
per dire che i disastri naturali dipendono da fenomeni naturali e quindi che non
dipendono da noi, ma noi non siamo attori passivi di tutto questo. Abbiamo parlato ieri
di Katrina, evento evitabile perch si sapeva finissimo che gli argini non avrebbero
tenuto ma economicamente non era vantaggioso. Quindi noi non siamo attori passivi
della natura e pensare che la natura ci sovrasti o che noi abbiami il diritto di controllarla
sbagliato. un rapporto che ci deve essere tra questi due elementi.
Esiste un margine di prevedibilit sull avvenimento, possiamo in qualche modo
prevedere che una cosa accada o no. Questo il rischio: moltiplicazione tra la
probabilit che una cosa avvenga per la vulnerabilit moltiplicato ancora per gli
elementi a rischio. Un elemento vulnerabile, fragile perch non l abbiamo rafforzato.
In Giappone, paese soggetto a terremoti, la vulnerabilit degli edifici bassa. Il calcolo
di questi due elementu d il rischio.
L uomo non quindi un elemento passivo.
Una giornalista, Klein, pubblica un articolo chiamato Shok Economy in cui ci dice che i
governi sfruttano i momenti di crisi politica.
Fa un sacco di esempi e ci dice che poco dopo lo tsunami del 2006, il governo di Sri
Lanka ha detto che ora quella terra diventer terra di turismo dopo ci che successo.
Ci dice inoltre che queste situazioni portano panico collettivo nella situazione e i
governi questo panico lo usano per attuare certe politiche perch noi siamo fragili. Un
altra volta, noi non siamo attori passivi.
Per concludere il discorso ci sono tre parole chiave: previsione, prevenzione e
educazione.
Un francese, Serge Latouches, ci dice che lo sviluppo economico e la crescita
economica non sono possibili perch abbiamo uno stile di vita sbagliato e allora ci dice
che decrescere non e il contrario di crescere, ma significa di ridurre. Ridurre cosa?
Ridurre le risorse ma il tutto e utopico perch noi siamo abituati a tutto ci che abbiamo

e tornare indietro non si riuscirebbe. Noi creiamo questo discorso utopico. Il tutto
dipende da noi, dalle nostre urgenze. Prevenire ed educare sono fondamentali.
Desertificazione.
Parleremo ora di degrado ambientale: tutti quei problemi relativi all ambiente che hanno
origine dall uomo e che hanno il piu delle volte carattere locale.
difficile intervenire su larga scala, la desertificazione un problema di tutto il pianeta,
soprattutto in Africa. Si tratta della riduzione della copertura vegetale in favore del
deserto. Porta sicuramente a molti problemi come anche la disabitazione nel deserto a
causa dell avanzamento del deserto. Cosa comporta? Molti problemi. Cosa fa la gente
del villaggio nel deserto? Si sposta in citt per opportunit ecomomiche o di lavoro e
questo vuol dire esodo della campagna e quindi il lavoro agricolo diminuisce. Si attuano
allora piani di riforestazione. Lo scopo quello di combattere la diforestazione
impiantando specie autoctone per rinvigorire la vegetazione locale. Intorno a tutto
questo c un processo di educazione della gente del posto che ha una conoscenza e una
sensibilit maggiore.
Cos l'erosione del suolo? Significa che vento e piogge e tutti altri agenti atmosferici
erodono il terreno privandolo soprattutto in suoerficie dei sali minerali esseziali alla
crescita dei prodotti e tutto questo impedisce tutta una serie di coltivazioni e di resa
agricola. Come si contrasta questo processo? Tramite barriere anti erosive: barriere fatte
di massi locali posizionati intorno alle curve di livello (curve immaginarie che seguono l
andamento del terreno, curve seguite dall acqua).
Questa la pratica locale che era scomparsa nell ultimo secolo e ripresa poi negli ultimi
20 anni per contrastare questo problema. Queste barriere non servono a molto ma alcuni
studi dicono che recentemente la cosa potrebbe aver funzionato. Siamo comunque in
una zona dove le cose vengono passate oralmente e ora non esiste un perch la cosa sia
stata abbandonata. Forse per questione di pesantezza di massi per cui difficile fare le
dighette.
Altra soluziome potrebbe essere la fossa di compostaggio: fossa riempiti di rifiuti
organici che aiutano a fertilizzzare il terreno ed anche un bel metodo per smaltire
rifiuti. I risultati sono che i fertilizzanti di questo tipo hanno aumentato ls resa dei
prodotti agricoli. Vengono costruiti anche i forni migliorati sulla base di forni in solo
legno. importante per la cottura avere questo tipo di apparecchio ma ovviamente la
legna serve, e ne serve molta e poi non era poi cosi conveniente fabbricare dei forni in
legno datonche il legno brucia. Quindi questi forni vengono rimpiazzati da forni rivestiti
in metallo, cosi da limitare il consumo della legna .

SPAZIO: ci che ci sta attorno; la geografia lo rende organico e leggibile attraverso le


carte geografiche.
TERRITORIO: il termine deriva dallo spazio, qualcosa che ha un confine.
AMBIENTE: problematiche ambientali su scala globale.
PAESAGGIO: segno sul territorio.
LEZIONE 20/02/13
SPAZIO
Quello che si offre a tutte le attivit umane.
Lo spazio largomento principe dello studio della geografia; la geografia nasce come
scienza per descrivere quello che c attorno. Si disinteressa alluomo e si occupa solo
dello spazio fisico; col passare dei secoli luomo ha bisogno di dare dei numeri a tutto
ci che ha attorno quindi inizia a fare delle misurazioni. Ci sfocia nel nozionismo,
semplice conoscenza di dati e termini senza avere conoscenza vera e precisa
dellargomento. La svolta che vede luomo al centro della disciplina avviene a met del
900, quando si rifiuta lidea che il territorio sia un prodotto fatto di semplici
determinanti ma che anche luomo ne abbia a che vedere, che sia luomo a crearlo. C
bisogno quindi di attingere a discipline come leconomia, sociologia, antropologia,
fisica... E cos che nascono i vari tipi di geografia: urbana, politica, fisica, economica,
culturale...
La geografia economica un caso a parte: prassi vuole che non sia considerata come
geografia umana. Essa si occupa delle dinamiche di produzione dando una valenza
spaziale (come i territori hanno a che fare con la produzione).
Queste geografie hanno in comune il fatto di lavorare sullo spazio; luomo infatti agisce
sullo spazio.
Uno dei principali problemi quello di rappresentare lo spazio; si utilizzano quindi le
carte geografiche.
Lo spazio pu servire a localizzare elementi o fenomeni, serve a dare una posizione
(nelle carte attraverso le coordinate geografiche). Un oggetto nello spazio ha valore
assoluto quando vi si fa riferimento con delle coordinate. Quando si paragonano due
elementi nello spazio si ha il valore relativo.
Essendo la geografia una scienza, essa ha bisogno di spiegare assiomi e teorie: questo
avviene attraverso modelli (rappresentazioni che imitano caratteristiche e propriet di un
oggetto/fenomeno).
In geografia i modelli principali sono:
Modello di Von Thunen; siamo a fine 700 e lui aveva un appezzamento di terra ed
osservandolo ha deciso di creare un modello per descrivere come impostare un campo
agricolo per ottimizzare i costi (IMMAGINE nero: citt, bianca: beni facilmente
deperibili, verde: legno, giallo; beni meno deperibili, rosso: agricoltura)
Modello della localizzazione industriale di Alfred Weber; siamo a fine 800 ed egli

cerca un modello per localizzare il settore delle industrie e lo fa in base a tre criteri,
bisogna infatti ridurre tre fattori: i trasporti, il costo della manodopera, la
agglomerazione (tanto pi unindustria vicino al centro urbano, tanto pi sar
vantaggioso dal punto di vista economico)
Modello di Christaller; serve a spiegare lo sviluppo di una citt, di un centro urbano e
cerca di spiegare i rapporti che questo centro urbano tende a creare con i centri vicini
rapporti di gerarchia. Christaller dice che il centro urbano nel tempo REG21
(in realt i modelli di per s sono riduttivi, vanno sempre integrati con spiegazioni di
tipo storico, sociale...)
Quando luomo stato messo al centro del discorso geografico (nel 900 avanzato) si
cercato di capire che relazione luomo avesse con lambiente circostante; Ratzel
(geologo tedesco) sostenne che luomo fosse il prodotto dellambiente in cui nasce e in
cui vive (teoria della antropogeografia). In primo luogo luomo si forma in base al
clima in cui vive. Questa corrente guidata da Vidal de La Blache.
SPAZIO E SVILUPPO
Lo sviluppo ha a che fare con lo spazio, le dinamiche dello sviluppo portano delle
differenze tra i vari paesi; tendenzialmente si associa ai paesi del nord lo sviluppo e ai
paesi del sud del sottosviluppo.
Necessit dei paesi del nord di affermare la loro superiorit nei confronti degli altri
paesi.
- Teoria degli stasi di sviluppo in cui Rostow afferma che una societ si sviluppa
secondo tre fasi: situazione arcaica con popolazione agricola, industrializzazione
economica, terziarizzazione. (la seconda fase pu essere saltata)
Quando ci si riferisce a Nord/Sud si tende a parlare di Centro e Periferia; il Centro
rappresenterebbe il Nord, mentre la Periferia, che profondamente legata al Nord,
rappresenterebbe i paesi del sud.
Da qui nasce la teoria delle dipendenze: nasce grazie a scienziati sudamericani negli
anni 50 per lesigenza di spiegare il ristagno economico del Sud America. Questa teoria
dice che le cause del restagno sono sia interne ma anche esterne perch questi paesi
dipendono, a livello economico e produttivo, da paesi pi sviluppati.

LA CARTOGRAFIA
La proiezione di Mercatore nasce per scopi commerciali ma crea delle distorsioni, d
infatti maggiore rilievo ai paesi sviluppati (le carte hanno spesso anche significato
ideologico).
La proiezione di Peters riproduce esattamente le proporzioni della superficie dei
paese, nasce come risposta alla carta di Mercatore.

Carta popolazione mondiale, ovviamente India e Cina sono rappresentate molto pi


grandi, comunque una carta veritiera.
Carta uso dellacqua, Carta insufficienza di cibo.
IL TERRITORIO
Quando luomo si confronta con lo spazio, emerge il territorio.
Il territorio non una semplice area geografica, una pura entit materiale. Non una
cosa, ma un insieme di relazioni (Dematteis).
Il territorio non esiste in natura: esso un esito dinamico e stratificato di successivi cicli
di civilizzazione; un complesso sistema di relazioni fra comunit insediate (e loro
culture) e ambiente, di cui il paesaggio antropizzato costituisce lesito sensibile e
lidentit percepibile. In questa accezione il territorio un organismo vivente ad alta
complessit, prodotta dallincontro fra eventi culturali e natura, composto da luoghi (o
regioni) dotate di identit, storia, carattere, struttura di lungo periodo (Magnaghi).
Il territorio generato a partire dallo spazio, il risultato di unazione condotta da un
attore sintagmatico (attore che realizza un programma) a qualsiasi livello.
Appropriandosi concretamente o astrattamente (per esempio, mediante la
rappresentazione) di uno spazio, lattore territorializza lo spazio (Raffestin).
Gli elementi per definire il territorio sono: uomo e ambiente.
LA TERRITORIALIZZAZIONE: Processo di costruzione del territorio attraverso le
relazioni sociali rilevanti a livello spaziale.
Gli elementi della territorializzazione:
Attori
Strategie
Mediatori (elementi di cui si dispone per attuare la strategia, informazioni funzionali o
regolatrici)
Il processo di costruzione del territorio: Denominazione, Reificazione, Strutturazione.
(Angelo Turco)
Denominazione: lappropriazione simbolica (astratta) da parte dellattore in questione
Diamo un nome.
Referenziale
Diretta (Costa Smeralda, Monte Bianco), Riflessa (Pontelongo),
Simbolica (Los Angeles, Brasilia), Performativa (Settimo Milanese, Quarto Oggiaro).
Reificazione: dopo esserci appropriati simbolicamente del territorio dobbiamo costruirlo
con strutture fisiche (case, parchi, ecc).
Strutturazione: dobbiamo interagire con ci che abbiamo costruito, dobbiamo viverci e
darci delle regole a livello politico (ordinamento, forma intellettuale).

Bisogna quindi organizzare il territorio:


IN AGRICOLTURA:
Openfields: campi non recintati appartenenti a pi proprietari, questi si hanno quando il
territorio poco fertile, quando c crisi si chiede aiuto alla collettivit.
Bocage: campi divisi (dal francese), idea completamente diversa, assenza dellidea forte
di collettivit, territorio pi fertile.
Paesaggio mediterraneo: terrazzamenti agricoli, intervento sul territorio quando troppo
in pendenza creando degli scalini.
NELLINDUSTRIA:
Centri industriali, distretti industriali, poli industriali.
LA GOVERNANCE TERRITORIALE
La governance individua lesercizio dellautorit politica, economica ed amministrativa
nella gestione degli affari di un Paese ad ogni livello. Comprende i complessi
meccanismi, processi ed istituzioni attraverso le quali i cittadini e i gruppi articolano i
loro interessi, mediano le loro differenze ed esercitano i loro diritti ed obblighi legali.
Per questo essa include lo Stato e le sue articolazioni periferiche nonch le istituzioni
locali, ma li trascende includendo anche il settore privato e la societ civile.
(United Nations Development Programm)
Il concetto di Governance implica:
Un approccio di tipo bottom-up e non top-down
Costruire un consenso organizzato che include differenti attori al fine di definire
obiettivi comuni
Definire e concordare il contributo dei diversi attori sugli obiettivi predefiniti
Concordare su una visione futura del territorio
AMBIENTE
Il problema delle risorse ambientali, analisi delle immagini.
I disastri naturali.
Rifiuti, degrado e possibili risposte.
Lo sviluppo sostenibile.
Luomo fa parte della natura o superiore?
- Tradizionalmente la cultura occidentale (e anche cristiana) dice che luomo superiore
e deve controllare e dominare la natura tramite la scienza.
Il primo momento in cui questa visione viene messa in discussione quando viene
pubblicata Lorigine della specie di Darwin; appare il concetto di selezione naturale
sostenuto anche dalle scienze economiche.
Per affrontare questo discorso, il primo che metter in relazione il discorso economico
con quello ambientale Maltus, il quale dice che i limiti dello sviluppo economico sono

i vincoli economici prima o poi, per una crescita demografica insostenibile, lofferta
non riuscir pi a sostenere la domanda, ci sar quindi un collasso.
Nel 1972 un comitato scientifico (a Boston) pubblica un rapporto che dice come la
pressione demografica e lo sviluppo industriale porteranno al collasso economico
perch lambiente non in grado di sostenere il nostro stile di vita.
Si inizia ad imporre il problema delle risorse ambientali: il sistema economico attuale ci
impone un uso eccessivo di queste risorse. [Il legno che noi usiamo, sebbene fonte
rinnovabile, usato talmente in modo massiccio da non avere il tempo di riformarsi
Deforestazione]
Dovrebbe esserci uno scambio con la natura, non mero sfruttamento; bisogna saper
gestire le situazioni.
Disastri naturali:
Rischio: Probabilit x Elementi a rischio x Vulnerabilit
Disastri Naturali: Vajont*, Seveso*, LAquila
Shock Economy* (Klein), impatto selettivo dei disastri naturali: Katrina, tsunami
Previsione, Prevenzione, Educazione.
*Disastro naturale del 1963. Si vuole costruire una diga ma vi sono continui cedimenti
del suolo (piccole frane), tuttavia il ministero e le universit decidono di non fermare i
lavori. Pochi anni dopo una frana con una base di 2km riversa i suoi sedimenti nella
diga creando unonda di circa 250 metri che si riversa su tutta la valle 2000 morti.
PARLIAMO DI VOLONTA POLITICA.
*Unazienda produce profumi e la popolazione si lamenta degli odori e
dellinquinamento dei fiumi, nel 1976 esplode una turbina provocando una fuoriuscita
di diossina. Questa diossina viene portata dal vento verso Seveso e ancora oggi la
popolazione ha problemi di salute.
*Articolo che sostiene che i governi attuali utilizzano i momenti di panico collettivo per
attuare politiche che altrimenti non si sarebbe riusciti a proporre e applicare.
Luomo non un attore passivo.
Serge Latouche propone un nuovo modo per confrontarsi con lambiente: la Decrescita.
Latouche dice che la crescita economica allo stato attuale non sostenibile poich
abbiamo uno stile di vita sbagliato; decresce significa ridurre: ridurre lutilizzo di alcune
risorse.
[PARCO DELLE CAVE, MILANO]
DEGRADO AMBIENTALE:
Tutte quelle problematiche relative allambiente che hanno il pi delle volte origine a
causa delluomo ed hanno origine locale.
Desertificazione: riduzione della copertura vegetale del terreno che comporta

lavanzamento del deserto. Una soluzione potrebbe esse una Riforestazione.


Erosione del suolo contrastabile con delle barriere antierosive (pietre posizionate vicino
alle curve di livello del terreno).
Fosse di compostaggio: agisce e fertilizza il terreno, diventa un fertilizzante naturale
aiuta a risolvere il problema dei rifiuti.
I forni migliorati (Foyer): risposta per luso eccessivo della legna; i forni, invece di
essere fatti con la legna, sono prodotti in argilla o in cemento.
SCORIE, DEGRADO AMBIENTALE E ALCUNE POSSIBILI RISPOSTE
Buco dellozono
Effetto serra: aumento dei gas serra che innalzano la temperatura terrestre
Inquinamento dellacqua: linquinamento dovuto alle industrie, allaumento
demografico, alla concentrazione degli uomini in centri urbani
Disastro di Seveso: 1976, esplosione in una fabbrica di profumi che sprigion tossine
dannose per luomo
Rifiuti radioattivi: radioattivit di scorie che dura per moltissimi anni
SVILUPPO SOSTENIBILE
Una definizione: il Rapporto Brundtlan (1987)
Sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la possibilit delle
generazioni di soddisfare i propri bisogni.
Summit di Rio 1992
esame dei sistemi di produzione, energie alternative e combustibili fossili, studio dei
sistemi di trasporto, problema scarsit dellacqua.
Politiche ambientali: Nimby vs top-down, partecipazione, sussidiariet.
Sviluppo e post-sviluppo.
Agenda21: linee guida di materia ambientali per il XXI secolo
Trattato di Kyoto: trattato pi importante in materia ambientale (1997). Propone di
ridurre le emissioni di gas serra del 5% per ogni paese firmatario (entro il 2012). Il
trattato entra in vigore nel 2005, poich la Russia entrer a farne parte solo nel 2004.
(Gli USA, sebbene producano il 30% dei gas serra, non hanno mai aderito poich
economicamente ci non porterebbe alcun vantaggio).
Il protocollo funziona attraverso dei meccanismi flessibili, i quali dicono che non
necessario lavorare sul proprio territorio ma un paese pu proporre un progetto a scopo
benefico in un altro paese (in cambio si ottengono dei crediti).
possibile inoltre acquistare e vendere crediti.
AMBIENTE: Condizioni che circondano lumanit, dove per condizioni si intendono le
interazioni tra fattori biologici e fisici, tra fattori naturali e artificiali.

PAESAGGIO: linsieme della realt visibile che riveste o compone uno spazio pi o
meno grande, intorno a noi: cio una realt materiale che si sostanza in forme, in
fattezze visibili, rivestite di colori, e non di rado si esprime anche in suoni e odori.
(Lucio Gambi)
Il paesaggio geografico:
(Sestini) il paesaggio la complessa combinazione di oggetti legati fra loro da mutui
rapporti funzionali, s da costruire una unit organica.
La critica esistenzialista:
(Dardel) il pesaggio un insieme: una convergenza, un momento vissuto.
La critica strutturalista:
(Gambi) gli elementi paesistici (...) sono, di quel mondo, le fattezze esterne,
appariscenti ai sensi fisici. Ma a un esame pi oculato queste fattezze risultano come
parti di complessi ben pi rilevanti; e in realt si legano strettamente, inscindibilmente
con molti fenomeni che non lasciano riflessi nella topografia, e sono la conseguenza di
accadimenti o di istituzioni o di strutture umane che solo in minima parte riescono a
colpire i sensi.
Gambi dice che gli elementi culturali spesso non sono tangibili, ovvero sono elementi
che formano la struttura del paesaggio ma noi non li vediamo perch appartengono alla
cultura di una societ.
-Il paesaggio non ci dice niente sui rapporti tra i villaggi e i centri urbani vicini (che
per sono fondamentali).
-Alcuni elementi del paesaggio a volte non emergono.
IL PAESAGGIO COME PATRIMONIO
Legge 1497/39 Protezione delle bellezze naturali
La critica alla concezione estetica del paesaggio
Normativa (Galasso) 431/85 viene fatta una distinzione degli elementi da tutelare in
base alla morfologia; obbliga tutte le regione a fare una lista delle proprie bellezze e a
dire come comportarsi per la tutela di queste.
Convenzione sul paesaggio (2000): elemento chiave del benessere individuale e sociale
(...) la sua salvaguardia, la sua gestione e la sua pianificazione comportano diritti e
responsabilit per ciascuno
Codice dei beni culturali e del paesaggio (2004-)
IL PAESAGGIO: REALTA O FINZIONE?
Immaginare una citt attraverso lorganizzazione di spazi spettacolari divenne un
mezzo per attirare capitale e persone (del tipo giusto) in un periodo in cui erano pi
intense la concorrenza tra le citt e limprenditorialit urbana.
(D. Harvey, La crisi

della modernit, 2010)


(Vedi la riproduzione di Venezia a Las Vegas)
SECONDO MODULO
IL VIAGGIO
Uno dei fattori chiave della globalizzazione la riduzione del tempo di comunicazione,
di diffusione delle informazioni e della ricezione.
La letteratura di viaggio (genere autonomo) ci dice molte cose: spiega come fosse il
paesaggio negli anni passati Motivo di interesse capire le conoscenze della geografia
in un dato momento.
Si introduce la branca della Geografia della percezione: Robert Downes dice che
importante percepire il territorio e comprendere con che modalit ci viene trasmesso.
[Il rischio che quando qualcosa non chiaro si d la colpa al fatto che ognuno possa
vederlo come vuole]
A favore di Downes vengono proprio questi resoconti (letteratura) di viaggio.
LItalia diventa meta del viaggio per le sue bellezze, inizia a formarsi lidea del Bel
Paese; si aprono passi alpini e altre comunicazioni che si sviluppano tra i paesi. La
classe media sar cos facilitata nella mobilit.
Theobald Walsh nel 1821 compie un viaggio in Italia; punto di arrivo Milano. Il
risultato unimmagine pessima degli italiani (bellissima del paese), trova gli italiani
brutti, falsi e grezzi ed in pi sostiene che non meritiamo questa natura perch non
siamo in grado di capirla e apprezzarla.
Walsh un giornalista che vissuto per la maggior parte della sua vita in Francia, ma si
sa che non avesse competenze tecniche in fatto di paesaggio; si forma su autori che
hanno una visione negativa dellItalia e degli italiani. Considera importante il discorso
dellinfluenza del clima sulla formazione del carattere e della personalit di un uomo.
Quindi adatta quello che vede allimmagine che lui gi ha per legittimare e rafforzare il
pensiero che lui ha gi codificato nella sua testa.
Chateau Vieux fa un viaggio in Italia nel 1812; un agronomo ed ha una forte
formazione per quel che riguarda la capacit di analisi di un territorio rurale.
Destinazione finale la Campania, attraverser tutta la costa; comincia il suo resoconto
di viaggio dicendo di voler abbandonare ogni tipo di idee che gi avesse nei confronti
dellItalia e degli italiani. Nella sua analisi divide il paesaggio italiano in 3 zone (in base
a caratteristiche agricole):
La pianura Padana (Giardino dEuropa)
La Liguria (terrazzamenti)

Costa Toscana (giudicata negativamente in quanto paludosa)


Ci ci fa capire come lui che fosse un agronomo e che avesse conoscenze tecniche
riesca ad analizzare il paesaggio in modo diverso rispetto a Walsh. Inoltre comprende il
grande lavoro che stato fatto dalluomo per coltivare la terra; mette quindi in relazione
luomo/societ e lambiente.
Quando parla della Campania dice che una terra splendida ma i suoi abitanti sono
pigri; si reca a verificare e sostiene che la terra talmente fertile che la gente
invogliata ad andare in quel territorio, ci per crea sovrappopolazione quindi vero,
ma cos a causa della sovrappopolazione, non per la pigrizia in s.
Atteggiamento psicologico: Atteggiamento che porta lautore a privilegiare certi aspetti
del territorio piuttosto che altri. (un cuoco, per esempio, privileger ci che riguarda la
cucina)
Tra i criteri interni importante tenere presente le fonti usate dallautore: sono veritiere?
Come sono state assemblate? Quanto sono state approfondite? Importante anche
latteggiamento
dellautore
nei
confronti
del
paesaggio
(psicologico/naturalistico/estetico).
Tra i criteri esterni dobbiamo confrontare questopera con altre opere dello stesso
periodo per vedere se ci sono differenza (o verificare cosa pensassero gli autori
contemporanei di quello stesso autore).
I non luogo sono quegli spazi impersonali, che non contengono esperienze di vita. Sono
strutture di passaggio (come laeroporto).
Lezione 19-03
CINA: La fertilit dovuta allabbondare di piogge, possibilit di riso tutto lanno.
Popolamento antichissimo.
ZONA OCCIDENTALE: dalla Gran Bretagna fino alla polonia, importante livello
industriale, di conseguenza dallo sviluppo del commercio, favorito dallaccumulo di
ricchezze.
In Egitto tutta la popolazione risiede nella valle del Nilo, viene occupato solo il 3 % del
territorio, quindi bisogna capitre le dinamiche che modificano la popolazione per capire
la densit; i problemi che influiscono sono:
la natalit_ dipende da pi fattori: i fattori culturali vanno ad incidere, ad esempio le
grandi religioni come cristianesimo ed islamismo sono le pi incitatrici, quasi un
dogma quello di procreare, questo comporta un alto numero di figli; fattori economici,
un contadino con la propria propriet che deve dividere i propri appezzamenti tra i figli,
ovviamente la classe media fa meno figli della classe bassa perch vede la possibilit di
unascesa e i figli sono considerati un ostacolo. In ultimo i fattori politici. Tutti questi
fattori hanno ridotto drasticamente la popolazione. I paesi in via di sviluppo sono quelli
che hanno la natalit pi alta.

la mortalit_ non uguale per tutti esistono delle disuguaglianze: dipende dal livello
sanitario e dalle condizioni igieniche di un paese. Nell800 lo sviluppo della medicina
mette un freno importantissimo alla mortalit, specialmente quella infantile, tuttavia
storicamente questo sviluppo e miglioramento delle condizioni igieniche non sono state
eque: prima fase in cui la mortalit prende qualsiasi tipo di categoria, ma con le
medicine sono soprattutto allinizio per llite, quindi la mortalit va a colpire la classe
povera. Altro fattore sono le condizioni di lavoro, che in questo periodo, per esempio in
una periferia, gli immigrati e chi ne aveva davvero bisogno accettavano lavori senza
sicurezza, con condizioni impensabili e con salari bassissimi: la forbice tra ricchi e
poveri aumentava sempre di pi. Svolta con le lotte sindacali che si battevano per
migliori condizioni di lavoro.
Nei paesi in via di sviluppo dove la grande maggioranza della popolazione ha problemi
ha recuperare medicine questo aumenta la mortalit, compensata dallalta natalit.
geografia della popolazione studia le dinamiche tra mortalit e natalit: tutte le analisi
prendono nome di ANALISI DEMOGRAFICHE.
Prima fase_ in cui la natalit e mortalit sono altissime, questo porta ad una crescita
bassa, anzi bassissima.
Seconda fase_ quella centrale, in cui abbiamo un calo della mortalit, dovuto al
miglioramento delle condizioni igieniche e alla scoperta di medicine, ma non ad un calo
della natalit, quindi aumento della popolazione, oggi si parla di esplosione
demografica.
Terza fase_ corrisponde ai paesi pi ricchi, calo della natalit e calo della mortalit, si
raggiunger pi o meno un equilibrio pericoloso: vuol dire che la crescita bassissima,
in certi casi drammaticamente bassa, lItalia il paese pi vecchio del mondo, crescita
praticamente zero (0,2%) una persona su 4 vecchia in Italia, questo a livello sociale
pu voler dire produzione del paese bassa, sono i giovani che portano avanti la
produzione di un paese, let avanzata di un paese va ad incidere sulleconomia.
LAnziano non investe ma mette via il proprio capitale, capitale quindi perso. La
crescita demografica mondiale buona (1,2 %) anche se in realt sta diminuendo (prima
2 %): tra gli anni 30 e gli anni 70 la popolazione raddoppiata, aumento pazzesco,
insostenibile.
Altri fattori influenzano la popolazione:
Immigrazioni_ non un fenomeno nuovo, oggi semplicemente facilitato dai trasporti,
le immigrazioni esistono da sempre, la globalizzazione un fenomeno antichissimo, ora
solo pi accelerata. Per gli Stati Uniti hanno pi peso le immigrazioni/emigrazioni,
che la natalit e mortalit.
2 tipi di emigrazioni:
Volontarie_ individuo decide liberamente di spostarsi, sotto questa definizione
dovrebbero esserci anche le emigrazioni dettate da condizioni esistenti (come i cubani
per problemi politici e ambientali, o le guerre)

Forzate_ quelle imposte con la forza, la pi importante della storia la tratta degli
schiavi (tra i 12 e i 30 milioni) tra lAfrica e le Americhe come forza lavoro per le
piantagioni; a livello sociale questo ha comportato che per anni nel paese darrivo le
donne nere sono state molto meno degli uomini, di conseguenza squilibrio della nuova
societ immigrata, squilibrio che ha impiegato generazioni per tornare alla normalit,
questo ha comportato processi mentali di disadattamento; totale distruzione di comunit
nel paese di partenza perch venivano portati via i giovani. Queste emigrazioni
influiscono molto sul paese: pensiamo alle citt con la nascita di quartieri di immigrati,
questo vuol dire tensioni sociali di un certo tipo perch prima quel quartiere era abitato
da qualcun altro. Questo vuol dire che il mercato, i prezzi di un quartiere subiranno
delle modifiche: il valore scender e ancora una volta vuol dire che in quel quartiere
andranno ad abitare delle classi pi povere.
importante capire come le immigrazioni vadano a generare un impatto ambientale sul
territorio, discorso che possiamo estender anche alle campagne: pensiamo a come
queste siano state modificate dallarrivo di immigrati, questi sono quelli che svolgono
quei lavori che noi non vogliamo fare, un grosso problema che queste persone hanno
unimmagine del paese darrivo completamente sbagliate e allora sono disposti a tutto,
questo modifica il mercato del lavoro. Impatto quindi ad alto raggio: sia a livello urbano
che sociale. Lingresso di immigrati molto elevato e va ad incidere molto sulla
popolazione.
Dato che tutto questo va ad incidere sulla popolazione ed altri fattori, definito mobilit
permanente.
Una forma diversa di mobilit il turismo che per non va ad incidere sulla
popolazione: il turismo nasce nell800, nasce solo per pochi classi dlite. Il concetto
che va a pari passo con il turismo il tempo libero: concetto abbastanza recente, ancora
di pi se la estendiamo alle varie classi della popolazione.
Turismo_ quel complesso, quella serie di manifestazioni ed eventi relative al viaggio,,
con lo scopo di istruzione o di piacere.
Turista_ quellindividuo che decide di viaggiare per un ambiente diverso dal proprio
naturale, che va da una notte o un anno, con motivazioni di istruzione o piacere.
Dal 2011_ il turismo linsieme di tutte quelle manifestazioni di eventi, relative al
viaggio, che hanno uno scopo di piacere o di istruzione. Allora il turista lindividuo
che decide di viaggiare lontano dal proprio paese per andare in un altro paese per un
periodo minimo di 24 ore massimo di un anno sempre per scopi di piacere o di
istruzione.
Spesso superficialmente diamo al turismo unaccezione negativa, esistono citt in cui
questo sentimento fortissimo, come ad esempio Venezia, perch il turismo porta anche
molte esternalit negative: Venezia una citt con una popolazione bassissima, ma
una delle citt con pi turisti al mondo, questo ha comportato il caro degli immobili, con
conseguenze sul mercato in generale, questo ha un effetto negativo sulla popolazione di
Venezia incidendo sulle dinamiche demografiche, Venezia perde ogni anno circa 1000

persone.
Effetto molto negativo del turismo, molto evidente su una citt: pensiamo ad un piccolo
villaggio del Salento che oggi vive sul turismo, se una persona non volesse dedicarsi a
questattivit dovrebbe per forza emigrare, anche in questo caso il turismo va ad
incidere sulla demografia di una citt. Il Salento considerata oggi una meta giovane,
questo fa si che si crei unimmagine collettiva in qualche modo falsa, perch il Salento
non solo quello per cui conosciuta, e molti salentini si lamentano, in questo caso la
popolazione locale ha una percezione negativa del turismo.
Limmagine che si va a creare di una paese si consolida nel tempo ed difficilissimo
cancellarla dal pensiero degli individui, tralasciando tutti degli altri aspetti positivi del
territorio. In questi casi si va a formare il turismo alternativo che tende a riscoprire tali
aspetti persi nellimmaginario collettivi, che vengono riproposti.
Altri aspetti negativi possono essere la fine di certe attivit: ci si concentra cos tanto sul
turismo che genera economia che si perdono altre attivit che sono state per anni alla
base della cultura del luogo e il turismo di massa gioca moltissimo su questo discorso:
la standardizzazione di certi luoghi sono alla base del turismo di massa, di conseguenza
alla base della proposta che ci viene fatta.
Benefici che pu portare il turismo:
Economia.
Popolazione_ pu generare posti di lavoro, ad esempio in un piccolo paese con una
particolare attrazione.
Con conseguenze sui trasporti con nuove forme di pendolarismo.
Genera la valorizzazione di determinate regioni che magari stanno morendo.
Riscoperta di attivit.
Aumento del lavoro per i giovani che lavorano in questo settore (turismo)
Benefici per lagricoltura, perch se un paese famoso per i suoi prodotti culinari,
questo incide sullagricoltura che viene stimolata per generare turismo di questo tipo
Il turismo coinvolge un vasto numero di attori ed un fenomeno molto complesso,
proprio perch bisogna andare ad analizzare tantissimi fattori e tantissime variabili.
Oggi, bene o male, tutti possono fare il turismo, perch si sono abbassati i costi,
ovviamente con forme diverse, tutto questo rientra nel periodo della globalizzazione che
stiamo vivendo.
LEZIONE 20/03 + 10/04 (SANTAGOSTINI-BINI-BOTTA-IANNACCARO)
Le ricchezze dellAfrica nasce intorno al 2000 con lintento di conoscere meglio
questo paese.
LAfrica carica di stereotipi che complicano il nostro rapporto con questo paese; un
punto per il gruppo di ricerca stato il cercare di andare dentro a quelle realt per
decodificare quelle ricchezze che sembrano invisibili a causa degli stereotipi stessi.
Sud Africa: Nel 2013 sono passati 100 anni dallemanazione di una legge (Land Act)
che tentava di regolare lacquisizione della terra della popolazione nera, ma solo il 7%

della terra poteva appartenere alla popolazione nera. Nel 1991 il Land act stato
abrogato e nel 96 si inizia un progetto di ridistribuzione delle terre.
Noi di solito consideriamo lAfrica come un continente isolato, mentre sarebbe utile
proporre unimmagine dellAfrica come uno degli elementi di uno sguardo che deve
essere globale; la storia dellAfrica inizia ben prima dellavvento della schiavit.
LAfrica per noi eccezionale: strana, esotica, il paese della povert e altri
stereotipi. Dobbiamo per imparare a guardare lAfrica non come un paese a cui manca
qualcosa rispetto allEuropa, ma come paese che possiede le proprie ricchezze.
La ricchezza della letteratura quella di dare la possibilit di formazione di s, di
conoscenza e di apertura verso laltro; qualche volta permette di trovare un modo
inedito di guardare la realt.
Le letterature africane francofone sono letterature relativamente giovani; il congresso di
Berlino del 1885 fa s che le potenze europee disegnino una cartina dellAfrica. Nel
congresso lAfrica viene posta in maniera eurocentrica. Le lingue africane non avevano
una tradizione scritta ma solo orale, con larrivo dei francesi i bambini vengono
mandate nelle scuole francesi dove studiano in base al loro modello.
Ancora oggi i bambini hanno un insegnamento francese quando in realt nessun
africano ha come lingua madre il francese, si tratta quindi di una lingua veicolare.
Nella letteratura orale c la possibilit di avere una risposta immediata da parte del
pubblico;
26/03/2013
La mobilit ha messo in discussione il concetto di luogo e di cultura, due concetti che
noi tendenzialmente consideriamo chiusi, definiti. Il luogo un tal luogo, la cultura
una cultura data.
Le forme della mobilit di oggi hanno modificato questi due concetti:
Il concetto di luogo molto complicato perch porta in s il carattere soggettivo
dellindividuo, il luogo personale, ognuno di noi ha i suoi luoghi. Il luogo
identitario, dato da elementi spirituali, materiali, culturali il luogo forma quindi la
nostra identit. Inoltre un luogo porta con s una storia, ci ricorda le nostre origini. Il
luogo anche relazionabile, ovvero le relazioni che noi creiamo sono diverse a seconda
del luogo in cui nascono e si sviluppano.
Auge nasce in Francia, si forma studiando le societ africane, applica questo tipo di
analisi alla societ contemporanea per analizzarla, attraverso questo allinizio degli anni
90 produce la teoria dei non luoghi, che ancora oggi al centro del dibattito.
Prima di tutto Auge fa un quadro della societ di oggi: siamo in una societ sovramoderna, alla fine del XX secolo viviamo in una societ dove tutto collocabile in un
contesto globale, significa che tutto dipende ed influenzato dalla globalizzazione, lo
stesso individuo ne influenzato, attraverso la teoria dei 3 eccessi:

Tempo ridotto, oggi abbiamo tantissime informazioni, manifestazioni da decodificare,


ma il tempo per elaborarle rimasto lo stesso del passato, questo ci porta a relazionarci
in una maniera difficile con la realt.
Spazio, grazie soprattutto ai mezzi di trasporto e di comunicazione le distanze si sono
ridotte.
IO, noi non ci basiamo pi sullaiuto reciproco e sulla collettivit ma siamo portati a
risolvere i problemi da soli, siamo un mondo a discapito della collettivit.
Questi 3 fattori caratterizzano un po la nostra epoca. Questo tipo di societ sta
decostruendo il concetto fortissimo di luogo, oggi si contrappongono i non luoghi: tutti
quegli spazi di transito delluomo, spazi che rappresentano la precariet di questa
societ, spazi che non hanno storia o identit, non si possono considerare luoghi.
Noi allinterno di un centro commerciale perdiamo completamente il nostro significato:
siamo dei numeri, quando facciamo la fila, quando usufruiamo del servizio, quando
paghiamo, quando mostriamo un documento Sono luoghi standardizzati in tutto il
mondo: sono spazi diversi in un unico centro.
Auge dice che questo va bene perch ci da sicurezza, in fondo sono luoghi democratici,
laccesso libero e gratuito, basta rispettare una piccola serie di regole, che sono quasi
sempre le stesse bene o male.
Quindi c una differenza enorme tra uno spazio di questo tipo e lo spazio antropologico
di cui abbiamo parlato prima.
Questi spazi sono il segno della societ di oggi e nascono proprio per la forma che la
mobilit che la societ contemporanea ha assunto.
Una critica forte che si pu fare ad Auge: lui rischia di non dare giusto peso al carattere
personale di un luogo, perch se io lavoro in un centro commerciale per 2 anni, quel
centro far parte della mia vita, certo non avr la sua storia, ma far parte della mia.
I non luoghi non possono essere considerati come esempi estremi della deriva della
societ di oggi, non sono situazioni fuori dalla realt: ad esempio in America il centro
commerciale pi grande del mondo muove circa 40 milioni di visite allanno, cifra
spaventosa, vuol dire che ci sono tour operator che organizzano viaggi apposta ecc;
questi fenomeni non possono essere sottovalutati, perch cambiano la societ di oggi.
Il manuale ci dice che il luogo non un concetto chiuso ma aperto: stesso discorso per
la cultura; e lo fa attraverso una serie di esempi, come ad esempio il discorso sulle
immigrazioni, poi inizia a dire che il luogo ha un suo carattere personale, poi ci dice
come il luogo (proprio per questa sua apertura e accessibilit) pu generare conflitti.
Una critica a Auge: lui rischia di non dare il giusto peso al carattere personale di ogni
luogo; se io lavoro in un centro commerciale per 2 anni, esso far parte della mia
storia/esistenza.
GEOGRAFIA DELE LINGUE

Gli studiosi che si occupano della geografia delle lingue non si occupano delle lingue in
s, ma bens dei processi che legano la lingua al territorio.
La lingua crea conflitti (vedi in Norvegia Bokml/Nynorsk); una lingua riveste un
potere politico e culturale ma bisogna rendersi conto che come la cultura qualcosa di
vivo, anche la lingua ha necessit di farlo.
necessario classificare le lingue:
I dialetti sono le divergenze regionali di una lingua (una modificazione regionale di una
lingua standard)
necessario capire da quale famiglia linguistica e gruppo linguistico deriva una certa
lingua (es. Indoeuropeo lingue Romanze Italiano)
Le lingue europee sono interessanti per limmediata correlazione e identit tra stato
nazionale e lingua nazionale.
ANALISI DEI CAMBIAMENTI FONETICI: studio, analisi a ritroso del lessico di una
lingua. Dal lessico di una lingua attuale si risale alla lingua che sta allorigine. (Latte
Lacte)
Nel XIX secolo Jacob Grimm disse che questo tipo di studio comporta dei cambiamenti
fonetici ma che questi, soprattutto quelli delle consonanti, sono prevedibili e quindi
possiamo ricostruire la parola da cui esse provengono.
Processo di convergenza: contatto con unaltra lingua e un altro popolo e tale contatto
porta allassorbimento di certi termini da parte di una delle due lingue.
Processo di sostituzione.
Inizialmente si pensava che lIndoeuropeo (Teoria della conquista) si fosse diffusa a
partire di una regione a Nord del Mar Nero. Il punto di origine dellIndoeuropeo aveva
unagricoltura molto florida, una popolazione molto numerosa e che viaggiava molto
(diffondendo la lingua).
GEOGRAFIA DELLLO SVILUPPO
Ci riferiamo a delle entit spaziali: regioni, citt, continenti.
Definire uno spazio pi o meno sviluppato unazione azzardata: si deve trovare un
confronto, unalternativa, un elemento da paragonare riuscendo a capire cosa o no sia
sviluppato.
Definendo lo sviluppo definisco il sottosviluppo.
Inizialmente lo sviluppo nell800 era un concetto legato allidea di progresso data dalle
idee illuministe e allidea di crescita economica data dalle idee delleconomia classica.
Quindi progresso e crescita che fanno pensare subito allo sviluppo come qualcosa da
acquisire.
Per un organismo vivente si intende sviluppo tutte le potenzialit che un organismo deve
liberare per raggiungere una forma naturale e completa.
Se cerchiamo di adattare ci a un paese o una citt, realizziamo che tale entit

composta da pi fattori (culturali, ambientali...) tutti questi fattori devono assumere una
forma completa e naturale.
Lo stesso processo che porta alla definizione di sviluppo ha portato al sottosviluppo:
alcuni paesi hanno legittimato la loro posizione rispetto agli altri.
Tutto questo discorso trova nuove forme e viene consolidato in termini politici durante
il colonialismo; in circa 80 anni si sviluppano rapporti di potere e dipendenza tra Nord e
Sud, tra continenti e tra nazioni.
Tutto questo discorso trova una forma legittimata a livello politico e militare: in questo
periodo si definiscono i confini, stabiliti a tavolino, si rafforzano rapporti economici tra
paesi, si definiscono sfere di influenza.
Secondo i paesi sviluppati, lo sviluppo significa portare benessere, migliorare le
condizioni di vita dei paesi sottosviluppati attraverso quei processi per cui le condizioni
di vita occidentale hanno raggiunto lo standard dellepoca, ovvero attraverso
lindustrializzazione.
La prima volta in cui si parl di sottosviluppo fu nel 1949 durante il discorso di
insediamento alla Casa Bianca del presidente degli USA Truman. Il suo messaggio
esprime:
Certi paesi detengono di tecnologie e di progresso
Tali paesi sono in una posizione di vantaggio
Discorso umanitario
I rapporti che si vengono a formare trovano anche una forma teorica ben definita:
teoria degli stadi un paese raggiunge lo sviluppo attraverso alcune fasi:
Da societ tradizionale attraverso lagricoltura
Industrializzazione massiccia
Dominio del settore terziario dei servizi
Teoria delle dipendenze: le decisioni vengono prese dai paesi sviluppati e i paesi
sottosviluppati subiscono queste decisioni solo come produttori di materie prime, loro
forniscono il benessere dei paesi sviluppati, in questo modo quelli sviluppati sono
dipendenti dai sottosviluppati.
La svolta si ha allinizio degli anni 70 con la crisi del petrolio: tale crisi pone una serie
di dinamiche economiche complicate, pone il reale problema dello sviluppo ossia
lindebitamento, il quale viene considerato alla base del sottosviluppo, ancora peggiori
sono gli interessi del debito.
Situazione paradossale: ci si rende conto che certi paesi non potranno mai ripagare il
debito, ma nonostante questo si continua a finanziare il paese perch se non riuscisse a
pagare fallirebbe facendo perdere un enorme capitale al paese che ha prestato.
Negli anni 80 si capisce che c bisogno di intervenire: bisogna migliorare le strutture
interne economiche di un problema affinch tali paesi possano accedere al credito
(Piani Protocolli ricatto).

Ci stato pianificato dalla Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale.


Tali riforme portano solamente a catastrofi.
Lezione 16/04
Tali riforme non portano a niente, anzi portano a catastrofi: portano alla totale
distruzione delle economie di questi paesi, nel momento in cui io taglio il settore
pubblico a chi va in mano questo settore? Al privato, ad investitori esteri, quindi i soldi
arrivano dallestero, questo comporta che in un sistema d mercato globale appena c
una crisi linvestimento pu essere ritirato, una volta ritirato il paese muore.
Si assiste in questo periodo alla affermazione a livello mondiale di nuove entit che
tendono ad occuparsi del sottosviluppo: organizzazioni non governative. Nascono
cooperazioni a livello nazionali, il problema del sottosviluppo comincia ad interessare
alla societ civile. Di positivo c che teoricamente la societ civile ha meno interessi
rispetto alla banca o il fondo, queste societ si dovrebbero muovere su logiche neutre,
ma non sempre cos.
Ma ora siamo in una fase dove non si distingue pi sviluppo e non, si tende a pensare
che siano 2 facce della stessa medaglia: le logiche che stanno dietro alla cooperazione
sono logiche per alcuni versi positivi per altri perverse e pericolose: basti pensare ad un
paese che da 20 anni assiste ad orde di espatriati che vanno regolarmente ad aiutare, nel
momento in cui io vado in un villaggio del Ghana, il bambino mi concepisce come
bianco che porta benessere e sviluppo, questo organismo lo abbiamo a tutti i livelli.
A livello spaziale in una citt, attraverso la cooperazione, succede che si formano le
comunit ghetto_ si creano in una citt in cui tutto protetto, dove vige la sicurezza
interna e linsicurezza esterna. Ho interi quartieri in cui abitano i bianchi che fanno
cooperazioni, questo ridisegna anche la geografia urbana e tutto questo va ad incidere su
un paese.
La tendenza quella di agire attraverso lo sviluppo locale_ quei principi di
valorizzazione dei saperi locali di ogni paese, agendo su quei saperi e su quelle
peculiarit integrando il paese nel globale: perch parlare di sviluppo locale pu essere
pericoloso perch perdo di vista ci che accade fuori, che pu essere molto importante.
Altro binomio che rientra in questo discorso: PERIFERIA-CENTRO
Centro_ storicamente stata lEuropa, ora si considerano Europa e Stati Uniti, insomma
quei paesi che hanno influenza economica e culturale, che creano la periferia
Periferia_ dipende dal centro, tutti quei paesi che non sono il centro formano la
periferia, i 2 terzi della popolazione mondiale
Tra periferia e centro oggi non pi cos, c un rapporto di riflessivit tra questi 2
elementi, uno crea laltro, la globalizzazione ha aperto un sacco di nuovi canali ai paesi
periferici creando questa nuova definizione, inserendoli in un contesto globale.
Il rapporto tra tutti questi binomi cambiato: ci sono altri paesi che si sono inseriti in
questo contesto, non solo nelleconomia, la periferia entra nel centro e viceversa.
Nel momento in cui il mercato talmente globale, siamo tutti interessati dalla crisi.

Prima era il centro a creare la periferia ora la periferia agisce col centro. Tutto questo
discorso ha ridisegnato la cartina geografica del Mondo: lEuropa stata spezzettata,
alcuni paesi sono diventati centro (come Spagna, Portogallo) altri invece lhanno persa
(come i paesi dellest Europa), nascita dello sviluppo di paesi come Brasile, India ecc.
questa stata un po la novit introdotta da quei piani di aggiustamento strutturale che
hanno rovinato le economie, giustamente la forbice stata proprio marcata.
Quando si parlava allinizio di globalizzazione si pensava che fosse la soluzione, perch
avrebbe permesso luso frutto della tecnologia a tutti, non solo, lapertura del
commercio per far accedere ai mercati alimentari, ma cos non stato, ancora una volta
chi stato ai vertici della globalizzazione lo sa e lha ammesso.
Della globalizzazione non tutto da buttare, ha in se dei caratteri che bisogna imparare
e sviluppare, ma bisogna riformare le cose a livello politico.
Dobbiamo misurare questi due concetti (sviluppo e sottosviluppo) per confrontarli, sono
stati creati degli indicatori:
Il debito
PIL che il ricavo che ho da qualunque elemento sottraendo quello che ho speso per
acquisirlo, per il PIL ha dei difetti: non tiene conto di esternalit negative, ad esempio i
mezzi pubblici rientrano nel PIL perch creano economia ma non si tiene conto del
tempo e la fatica che si spendono per prendere i mezzi. I paesi che producono petrolio
come la Libia per la ricchezza nelle mani di pochissimi, cos come listruzione e la
sanit.
ISU che lindice di sviluppo umano, tiene conto del PIL, del livello di istruzione del
paese e sanit, intesa come speranza di vita (longevit della popolazione)
Quando parliamo di sviluppo parliamo di sviluppo sociale, culturale economico e
ambientale, il procedimento quello di sintetizzare e circoscrivere le distanze tra paesi
attraverso una cifra. La geografia dello sviluppo di occupa di questo: di capire il perch
c una situazione in alcuni paesi e unaltra in altri, di valutare i rapporti di potere tra i
paesi, cosa ha prodotto un certo sviluppo e non e lutopia cercare un po la soluzione a
tutto questo.
pericoloso usare termini delicati come sviluppo e sottosviluppo che sono serviti a
legittimare certe posizioni, concetti che sono stati definiti perch sono stati definiti in
base ai rapporti di potere mondiali.
Lezione 17/04
E difficile parlare di geografia dellalimentazione (in Italia non esiste nemmeno);
difficile perch un argomento vastissimo. Lalimentazione non solo il cibo che
mangiamo o le tecniche di coltivazione: lalimentazione interessa unampia gamma
come laccesso e il diritto al cibo e allacqua.
Lalimentazione va a incidere su tutti quegli aspetti come il paesaggio (vedi
terrazzamenti di ulivi e viti in Liguria o le risaie in Lombardia); anche a livello spaziale
evidente (un sistema agrario si struttura sul territorio e lo rende riconoscibile

allestraneo.
Dobbiamo pensare che non esiste alcun tipo di sviluppo senza delle politiche adeguate
sullalimentazione; la questione alimentare al centro del dibattito da relativamente
poco tempo, ora si capito che non c sviluppo senza un discorso alimentare strutturale
serio. Vi sono due politiche fondamentali:
Politiche agricole: tutta la produzione alimentare allinterno di un paese
Politiche alimentari: ci che contraddistingue un determinato paese. Si fa riferimento al
cibo a livello quantitativo e qualitativo.
Entrambe rientrano in politiche di sviluppo alimentare.
Questo discorso attraversato in modo trasversale dal discorso della distribuzione (che
interessa entrambe le politiche). In Italia abbiamo un organo che si occupa di entrambe
le politiche.
La mancanza di cibo, la fame, non obbligatoria: non pensiamo che i paesi con forte
carenze alimentari siano cos a causa dellambiente in cui vivono. La fame a volte una
scelta data da politiche sbagliate; storicamente stato spesso cos. LAfrica negli anni
60 non era un paese importatore di derrate alimentari, aveva una forte autosufficienza
alimentare oggi importa circa il 25% del proprio bisogno alimentare.
Negli anni 50, durante le decolonizzazioni, la politica principale utilizzata (anche
dallAfrica) quella dellautosufficienza alimentare, ossia riuscire attraverso le proprie
risorse interne a soddisfare ogni tipo di domanda.
Il problema che in certi paesi questo diventa slogan delle lite politiche (es. africane,
dove c molta corruzione) e si diventa dipendenti dallambiente, perch se arriva un
anno di particolare siccit non si in grado di soddisfare la politica di scambi.
Si comincia quindi a parlare di sicurezza alimentare: garantire laccesso al cibo alla
popolazione intera, garantire un certo tipo di produzione e uno standard qualitativo degli
alimenti.
Si arriva per a quelle politiche di aggiustamento strutturale che rovinano
completamente le economie locali e nazionali, generando (a livello alimentare)
grandissimi problemi.
Sovranit alimentare: viene proposta in Sud America (dal movimento Via
Campesina) una forma di politica che dia il diritto ai popoli e ad una nazione di
scegliere che cosa fare per la propria produzione agricola, il tutto cercando di mantenere
una particolare attenzione verso lambiente, salvaguardando il piccolo contadino
unagricoltura che salvaguardia lambiente equa a livello sociale perch le distanze
sociali vengono livellate.
( popolo di Seattle)
Come affrontare il problema della fame?
Negli anni 60 si inizia a parlare di sicurezza alimentare e a livello mondiale entriamo

nel periodo della Rivoluzione verde, periodo di sviluppo tecnologico dei sistemi
agrari e che vede luso massiccio di fertilizzanti. Lagricoltura tradizionale si divide in
agricoltura intensiva (tende a massimizzare la produzione, ci per comporta un grande
sfruttamento del terreno ) ed estensiva ( attenta al discorso ambientale ma ha una resa
minore).
La rivoluzione verde ha provocato un passaggio dallagricoltura estensiva ad intensiva
causando per gravi problemi ambientali e sociali, in quanto il numero dei contadini
diminuisce poich la produzione non permette una grande concorrenza.
Ora siamo in una fase di Seconda rivoluzione verde, ovvero quella data dagli OGM
per affrontare il problema alimentare.
Gli attori principali nel sistema alimentare mondiale sono 4:
I Paesi (in quanto attuano politiche)
AUDO e organizzazioni sovranazionali (orientano le politiche)
Le multinazionali
I Produttori/contadini e i Consumatori
Se si accetta di entrare in un sistema di libero mercato, nel momento in cui avviene una
crisi (ambientale, alimentare o economica) a livello mondiale tutti ne risentono in modo
violento si crea quindi una dipendenza dal mercato.
LEuropa si formata cos e non accetta che altri paesi, come lAfrica, facciano lo
stesso. Recentemente (2008) sono stati proposti nuovi accordi tra Europa e Africa e per
la prima volta i paesi dellAfrica hanno detto no.

Lezione 23/04
ALIMENTAZIONE
La crisi nasce nel 2008 quando i prezzi dei cereali esplodono, rincaro dei prezzi del riso
e del grano pazzesco (grano + 80%, grano +20%, per alcune qualit +150%),
ovviamente le popolazioni pi svantaggiate hanno pi conseguenze negative ne
consegue un rincaro dei prezzi dei derivati primari e secondari (necessitano lutilizzo
dei cereali per arrivare alla produzione, come carni latte e uova ecc) di queste materie
prime.
Aumento quindi generalizzato dei prezzi degli alimenti che va a toccare tutta la
popolazione, questo arriva in contemporanea alla crisi finanziaria americana che ha
portato alla crisi economica mondiale, non un caso questa concomitanza.
CAUSE
Cause strutturali_ riduzione delle scorte dei cereali a livello mondiale, motivi non molto
chiari, si diminuiscono le scorte e quindi si alza il prezzo, Cause ambientali_
diminuzione dei raccolti e ancora una volta questo incide sulla quantit
Aspettativa dellaumento della domanda_ di Cina, Brasile e ?? la popolazione

privilegiata aumenta lacquisto e pu avere cos pi potere, quando si alza la domanda il


prezzo cala e si assesta in un lungo periodo, ma allinizio si alzano i prezzi
Riduzione degli investimenti nellagricoltura dei grandi finanziatori_ che in realt
iniziata molto prima, meno investimenti nel settore agricolo pi si alza il prezzo perch
aumenta il costo
Aumento del prezzo di produzione e del costo del trasporto_ dovuto allaumento del
costo del petrolio, per produrre e trasportare la materia aumento delle spese
Riduzione delle terre arabili_ le terre da destinare allagricoltura stanno sempre pi
diminuendo per i problemi ambientali, ma non solo, molte terre stanno subendo il
problema degli bio-carburi (carburanti che vengono prodotti dai cereali mais, grano,
canna da zucchero- che hanno un impatto ambientale minore e sono scorte rinnovabili
ma il problema che stiamo togliendo terre da destinare al cibo e al nutrimento per il
carburante)
Queste sono un po le cause ufficiali riconosciute dalla FAO (organo delle nazioni unite
che si occupa di cibo e agricoltura, occupandosi di proporre politiche agricole, ogni
anno fa stime della situazione mondiale e successivamente attua politiche locali e
globali), riconoscendone principalmente 2:
Biocarburanti
Aumento della domanda dei paesi in via di sviluppo
Tutte le politiche sbagliate degli anni 90 e prima hanno causato a lungo andare questa
situazione.
Abbiamo quindi una situazione ben precedente, una crisi che deriva da un ventennio di
politiche sbagliate.
Per capire un po cos successo basti pensare al volume dei soldi che sono stati versati
negli anni nel mercato agricolo, in 8 anni 150 miliardi di dollari, che comportano
processi di speculazione, questo ci fa capire che dove c un investimento mondiale
simile e poi una crisi finanziaria e agricola sempre mondiale, una correlazione c.
Contemporaneamente abbiamo delle cifre: pi di un miliardo di persone che soffrono la
fame, quindi un sesto della popolazione mondiale; cifre spese in campo sanitario da
destinare alle malattie che derivano da problemi alimentari (circa 30 milioni di dollari
lanno); abbiamo uno spreco generalizzato degli alimenti, in Gran Bretagna il 30% degli
alimenti viene buttato ancora nuovo; il costo che gli sprechi possono avere
sullambiente, il 30 % dei cambiamenti ambientali sono dovuti dallo spreco alimentare,
ad esempio per via dei rifiuti, come gli imballaggi, oppure per i trasporti per importare
alimenti che non possono essere prodotti tutto lanno, oppure ancora perch un terzo
delle terre destinate allagricoltura non sono destinate in realt allagricoltura ma
allallevamento di carne che dannoso, pensare al numero di foreste che vengono
abbattute per lasciar posto ai pascoli.
La sovranit alimentare una linea guida (non una politica) che mira proprio ad
affrontare tutti questi tipi di problemi, in 2 modi:
Affrontando le istituzioni

Andando ad interessarsi della produzione pi debole, agricoltori e contadini


Sovranit (diritto di un popolo alla propria produzione, decidere quali politiche
alimentari avere nel proprio paese, se destinare la propria produzione al mercato interna
o esterna).
Paesi importanti come Venezuela, Ecuador ecc che fanno riferimento a questo tipo di
modello, la FAO stessa dice che la sovranit alimentare non deve essere considerata
unutopia, le deve essere riconosciuta un peso politico.
Proposta che interessa quasi un miliardo di persone, nelle istituzioni abbiamo una forte
presenza, lUnione Europea sta vagliano adesso un modello basato sulla sovranit
alimentare.
Abbiamo tutto il discorso che va ad interessare produttori e consumatori: tornare ad
investire su piccola e media impresa, ovvero quelle piccole aziende in grado di produrre
e ad andare ad interessare il mercato dellagricoltura; rendere pi equo il mercato
offrendo sussidi ai contadini.
La fame del mondo non data per mancanza di cibo ma nata per una mal
distribuzione di alimenti, la sovranit alimentare dice proprio questo. Attraverso
politiche meglio attuate bisogna distribuire meglio il cibo, non si fa un discorso contro il
commercio, anzi ci si rende conto del commercio internazionale per bisogna farlo con
logica e senso. Non si tratta di fare una rivoluzione strutturale, ma parlare di
importazioni ed esportazioni, di politiche proibizionistiche, di apertura al mercato, di
sussidi alle piccole imprese e ai contadini, ecco questo ha senso.
Le multinazionali hanno un sistema di lavoro con un fine, che quello del capitale, non
che gli altri non lo abbiano, che loro hanno sostanzialmente questo, con cause
disastrose sullambiente. Abbiamo politiche aiutate dalle multinazionali, pi o meno
discutibili ad esempio il LANDTRAPPING (?) intere multinazionali o interi paesi
(come Cina) acquistano terreno (pezzi dello stato) da destinare alla propria agricoltura,
per vendere ai paesi sottosviluppati.
Il mercato in mano di pochi ad esempio il commercio mondiale di agricoltura in
mano a 6 imprese multinazionali, tutto il mercato dei pesticidi in mano a 5/6
multinazionali (ecc) concentrazione del potere i mano a pochissime imprese che sono le
stesse che in qualche modo orientano le scelte, avendo potere fortissimo sul mercato. Il
prezzo della multinazionale pi basso di quello delle piccole imprese, quindi queste
sono destinate a chiudere. Basti pensare al Burquina Faso che produceva il 70% di
cotone, poi arrivata una multinazionale americana che ha immesso sul mercato il
cotone OGM con un prezzo molto pi basso con cui il Burquina Faso non pu
concorrere concorrenza sleale.
Discorso ambientale dietro_ una produzione agricola di questo tipo (sovranit
alimentare) per sua natura impostata e basata sul rispetto dellambiente, ma non per
buonismo, ma perch ne fa una sua qualit. La grande produzione di massa ha unaltra
ottica dietro.
In Africa per problemi ambientali e degrado del terreno il 40 % dei terreni non vengono

utilizzati.
Ci vuole una volont politica dietro per agevolare tutto questo, perch non tutti possono
sapere, ad esempio c il gruppo di acquisto solidale: un quartiere si mette insieme e si
compra direttamente dal produttori prodotti biologici, di stagione (quindi Km 0), questa
potrebbe essere una proposta interessante.
In tutto questo, molto interessante a livello politico che per la prima volta una proposta
di questo tipo, che pu andare ad incidere sulle strutture economiche e sociali di un
paese, deriva dalla popolazione civile e non dalle istituzioni.
Squilibri che esistono tra nord e sud, lalimentazione proprio lanello pi importante,
la cosa che crea pi disuguaglianze a livello sociale, perch senza un accesso equo
garantito tra tutte le classi sociali non esiste sviluppo.
Quando parliamo di sviluppo bisogna sempre tenere a mente il discorso
dellalimentazione che risulta ultra-complesso per la miriade di fattori che influiscono.
Questa un po la caratteristica dello sviluppo: bisogna affrontare problemi economici,
sociali e ambientali.
2 fenomeni importantissimi sono:
URBANIZZAZIONE_ sviluppo urbano, della citt, oggi la maggior parte della
popolazione umana vive in citt, la tendenza nei centri soprattutto nel nord a vivere
fuori dalle citt, nel sud senso opposto, esodo rurale, fuga dalle campagne per andare a
vivere in citt, perch ha attrazione economica che la campagna non ha, pi possibilit
di lavoro, comodit ecc.
Spesso sono state adottate logiche non adatte: le citt del terzo mondo si sviluppano
secondo dinamiche completamente differenti dalle nostre, soprattutto perch sono pi
recenti, alla base c linformale (hanno unespansione spaziale spontanea e autonoma,
qualora lo stato non interviene abbiamo lindividuo che si adopera, espansione quindi
disorganizzata quasi anarchica, informale perch non rientrano nelle dinamiche sociali
come PIL e cose simili, sono culture che vivono su questa informalit, ed una
differenza profonda da quello che noi intendiamo per sviluppo urbano).
Il settore privato in questi paesi molto forte: nel senso che dove non arriva il pubblico,
succede che ci si adopera, ad esempio il servizio di taxi fortissimo e importantissimo
perch non esiste il servizio pubblico.
Lerrore delle nostre politiche di sviluppo stato quello di adattare le nostre politiche a
questi contesti e questo sbagliato a livello etico e materiale.
INDUSTRIALIZZAZIONE_ avvenuta in 2 fasi
Internazionalizzazione: si aprono i mercati, lindustria come sede rimane nel proprio
paese ma apre le sue reti internazionali, le merci per sono proprie
Periodo coloniale: uso di risorse, tecnologie, sapienze provenienti dallesterno, forza
lavoro esterna, quindi decentralizzazione dellindustria, la base rimane magari qui in
Italia ma uso la manodopera esterna perch ha un prezzo pi basso, le multinazionali
agiscono in questo modo

Lezione 24/04
RAPPORTO TRA SVILUPPO E AMBIENTE
Po sembrare un rapporto banale ma parlando di sviluppo e sottosviluppo c sotto una
fortissima componente teorica composta a sua volta dal rapporto che luomo ha
instaurato con lambiente.
Il rapporto uomo ambiente si rivede nelle relazioni sviluppo/sottosviluppo/ambiente.
Paolo Faggi affronta questo tema proprio cercando di porre in evidenza tutta la
questione teorica; Faggi utilizza nel suo metodo di ricerca i concetti di Angelo Turco
(Territorializzazione, Deterritorializzazione, Riterritorializzazione). Un fiume non solo
unentit fisica ma viene utilizzato anche come risorsa e quindi diventa parte del
territorio: da materia diventa risorsa.
In questo modo integriamo la materia nella nostra societ; tutte le societ hanno bisogno
di riprodursi e ci avviene attraverso due strategie:
Strategia ingegneristica: in caso di crisi ambientale la popolazione cerca di attuare
strategie che riducano il rischio di una crisi ambientale
Strategia resiliente: si rende passiva alla crisi ma ne minimizza gli effetti, quindi la crisi
ambientale diventa unesperienza da cui imparare.
Una strategia non esclude laltra e spesso vengono utilizzate entrambe (in caso di crisi
ambientali).
Faggi identifica altre due percorsi, uno pi rigido e un pi flessibile. Nel primo caso si
tenta di dominare il territorio mentre nel secondo si tende ad adattarsi; in ambedue le
strategie troviamo sia la strategia ingegneristica sia quella resiliente.
Lambiente in s assume un ruolo periferico: spesso quando si attuano interventi
sullambiente non si tiene conto delle sue peculiarit (nei paesi in via di sviluppo le
societ tendono ad affrontare questo discorso in unottica di sostenibilit).
In tutto questo discorso lambiente non ma passivo ma ha delle funzioni periferiche:
produce risorse primarie (vedi periodo del colonialismo), genera manodopera a basso
costo, [REG22]
Gli ambienti del sottosviluppo sono gli ambienti della fascia tropicale (dal Messico fino
alla punta sud del Brasile); in questi paesi la presenza o meno di acqua che decide.
La natura in caso di crisi pu tornare alla situazione di partenza (Persistenza dello stato
di equilibrio) oppure adattarsi costantemente alla situazione di stress. (A un periodo di
siccit prolungato, al primo acquazzone il terreno riprende forza riadattamento alla
situazione di stress). Questa debolezza intrinseca viene sfruttata come punto di forza dai
fenomeni esterni, esogeni.
Negli ambienti umidi (Amazzoni, Cina sud orientale) le precipitazioni sono maggiori ed

il terreno pi ricco di acqua; questa ricchezza per il loro limite e di fronte ad una
situazione di stress ambientale difficile che si adattino.
Gli ambienti del sottosviluppo hanno sempre seguito unattenzione seguendo anche gli
interessi economici; il centro geografico del sottosviluppo si spostato negli anni
seguendo un discorso economico.
Nel secondo dopo guerra siamo in pieno periodo coloniale e ci porta unattenzione
verso gli ambienti Africani e agli ambienti aridi; la scarsit di questi ambienti viene
vista come causa del degrado ambientale e lambiente che pi rappresenta la scarsit il
deserto Africa. Le tecniche che vengono proposte sono le tecniche di produzione, per
aumentare la produzione; importanti sono le caratteristiche fisiche di questo ambiente e
si creano infiniti studi sullincapacit produttiva dellambiente africano (ogni ricerca
mira ad aumentare la produttivit. La nazione che pi investe in questo la Francia).
C quindi una nuova attenzione allambiente.
Nella fase del colonialismo le risposte che si vogliono dare alle funzioni dellambiente
sono: ridefinire certe logiche e quadri legislativi. Tute queste certezze vengono minate
dalla crisi petrolifera del 73 che crea una condizione economica di totale incertezza;
queste certezza sono minate anche dalla presa di coscienza che certe tecnologie non
hanno funzionato e la disparit tra Nord e Sud del mondo addirittura aumentata.
Questa incertezza si traduce sul piano filosofico con il superamento del determinismo
ambientale: lambiente attivo, influenza luomo e gli risponde, nasce il neoambientalismo.
Il centro geografico degli ambienti che rappresentano il sottosviluppo si sposta in quegli
ambienti che possono produrre capitali, ovvero il Sud America. Nel 77 si ha il trattato
sulla conservazioni delle foreste, mentre nel 92 avviene il Summit di Rio.
Tutte queste nuove concezioni si concretizzano con lipotesi Gaia (i fattori fisici
globali non dipendono da fattori fisici propri, ma si muovono in concordanza con la
societ umana).
Dal Sud America negli anni 90 assistiamo alla crescita della Cina e dellAsia e quindi
lattenzione si sposta l (nel mondo occidentale cresce la paura che questi paesi possano
sovrastare il resto dellEuropa).
Ai giorni nostri osserviamo dei fenomeni relativamente recenti come lesplosione
demografica (che provoca la fuga dalle campagne) e ci porta una grande pressione nei
confronti dellambiente e per questo il degrado ambientale visibile soprattutto nei
paesi in via di sviluppo.
Lezione 30/04
La donna in un certo senso invogliava anche la conquista; la donna africana per esempio

rappresentava la povert, ma porta anche allo sviluppo dellidea di venere nera con la
quale era possibile realizzare dei tab Nasce lidea di Africa come paese del piacere dei
sensi.
Lestremo di questo discorso si ha attraverso una mostra di vere e proprie persone; nel
1874 in Germania (un mercante di animali selvatici) decide di importare dei Lapponi e
mostrarli al pubblico. Ha molto successo e 2 anni dopo verr ripetuta la stessa cosa con
degli africani, ci sar ancora pi scandalo a causa del colore diverso della pelle. Il
successo cos grande da espandersi in tutta Europa.
Quando si capisce quando mostrare delle persone possa essere remunerativo, a Parigi
nascono degli appositi giardini zoologici. Vedere persone in gabbia di origine Africana
fa s che gli occidentali inizino a vedere questa popolazione come selvaggia e debole.
Inoltre la donna nera diventa un merce, che pu essere anche acquistata come schiava;
la donna nera creava limmagine di un ambiente esterno e culturalmente arretrato.
Le immagini hanno contribuito a formare una certa idea di sottosviluppo, ma oggi in
realt non siamo cos lontani dallutilizzo delle immagini per definire cosa
sottosviluppato.
Utilizzare le immagini per definire sottosviluppo, ambiente e il suo sviluppo e le
persone che ne fanno parte.

Lezione 07/05
LO SVILUPPO LOCALE
Il ritorno della dimensione locale dalle politiche top-down alle politiche bottom-up.
Sussidiariet: ogni funzione deve essere attribuita a livello decisionale efficiente pi
basso allinterno del sistema gerarchico considerato.
I rischi della dimensione locale: competenze e risorse, localismo, local trap.

INFORMAZIONI RIGUARDO ALLESAME:


Il prof non ama le domande puntuali, preferisci dei discorsi. Affronta temi ad ampio
respiro, non gli interessano pi di tanto le date (ma dobbiamo saper contestualizzare un
evento).
Consiglio: utilizzare anche un manuale di storia

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