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5. Propriet e calcolo di limiti




Se vogliamo andare oltre le funzioni elementari e calcolare limiti di funzioni pi complicate
abbiamo bisogno di qualche propriet in pi. Anzitutto possiamo combinare i limiti che conosciamo
gi: per esempio si ha

2
1
lim( 2 ) 1 2 3
x
x x

+ = + =

ossia se dobbiamo calcolare il limite di una somma, basta fare la somma dei limiti e cos via. Pi
precisamente:

Proposizione 1. Sia
1
f L e
2
g L per
0
x x (oppure per
0
x x

,
0
x x
+
, x ,
x +) . Allora



per
0
x x (oppure per
0
x x

,
0
x x
+
, x , x +)
Ad esempio, dimostriamo la propriet per la somma f + g: sappiamo che
1
f L e
2
g L , quindi
per ogni possiamo trovare tale che


e queste disuguaglianze si possono scrivere anche cos:



Sommando le due disuguaglianze otteniamo



e questo vuol dire esattamente
1 2
f g L L + + per
0
x x .

Esempio 1. La propriet precedente implica subito che per ogni polinomio P(x) si ha



Ad esempio



Osservazione 1. Le propriet precedenti si possono applicare senza problemi quando L1 ed L2
sono numeri reali. Ma facile verificare che molte propriet si estendono anche al caso di limiti
infiniti. Esaminiamo i casi possibili. Cominciamo dalla somma:
2



Resta escluso il caso +: in questo caso non si pu dare una regola generale perch il risultato
pu essere diverso a seconda delle funzioni, e in questi casi si dice che

+ un limite indeterminato

Per capirlo basta un esempio banale: i due limiti seguenti sono entrambi del tipo +, ma il
risultato diversissimo:



Per quanto riguarda il prodotto abbiamo



Anche per il prodotto scopriamo che il caso

0 un limite indeterminato

Infine per il rapporto abbiamo



nei punti 3) e 5) abbiamo usato la notazione


e


Per il rapporto scopriamo che

e
0
0
sono indeterminati
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Proposizione 2 (Il Teorema dei Carabinieri). Se f(x) e h(x) tendono allo stesso limite L per
0
x x
e la funzione g(x) compresa tra di esse, ossia



allora anche g L per
0
x x .
Dimostrazione. Dall'ipotesi sappiamo che: per ogni esiste tale che



per
0
0 | | x x < < ; quindi abbiamo anche



e in particolare



per
0
0 | | x x < < , e questa proprio la tesi.

Proposizione 3. (Permanenza del segno). Se una funzione f positiva ossia ( ) 0 f x , e tende ad un
limite L per
0
x x , allora anche 0 L . In altri termini: il limite di una funzione positiva positivo
(e il limite di una funzione negativa negativo).
Dimostrazione. Se per assurdo fosse L < 0, scegliamo
2
L
= e proviamo ad applicare la definizione
di limite: deve esistere tale che


per
0
0 | | x x < < . Ma la seconda disuguaglianza implica che


e questo assurdo perch sappiamo che la funzione positiva.



Calcolo di limiti
Esempio 3.5.1. Ripassiamo rapidamente i limiti fondamentali che seguono subito dalla definizione
delle funzioni elementari. Per le potenze con esponente positivo abbiamo



e naturalmente anche
4



Inoltre per le potenze pari



mentre per le potenze dispari



Passiamo alle potenze negative: si ha subito per ogni n



e anche



Inoltre per le potenze pari



mentre per le potenze dispari



Per l'esponenziale abbiamo



Questo lo stesso comportamento di tutte le funzioni esponenziali con base maggiore di uno:


mentre se la base minore di 1 il comportamento si rovescia:



La funzione log x definita solo per x > 0 e si ha
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Esempio 2. Molti limiti si calcolano subito utilizzando le regole viste finora. Ad esempio, proviamo
a calcolare i limiti



Per il primo, grazie alla proposizione sulle operazioni fra i limiti, basta calcolare il valore della
funzione nel punto:



Per il secondo basta osservare che il denominatore



tende a +, e quindi abbiamo subito



Infine dato che



abbiamo anche



Esempio 3. Dato il polinomio


calcolare i limiti



I primi due sono semplicissimi: il limite uguale al valore di f nel punto in cui si fa il limite. Infatti,
usando i risultati noti per le operazioni sui limiti,

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Analogamente



Il terzo limite indeterminato, infatti
3
4x , mentre
2
2x +; ma possiamo riscrivere la
funzione cos:



e ora vediamo che


e quindi per le regole note



(abbiamo ottenuto una forma del tipo ( ) ( ) 4 + che non pi indeterminata!).
L'ultimo limite si calcola allo stesso modo:



(qui otteniamo una forma del tipo ( ) ( ) 4 + ).

Esempio 4. Calcoliamo il limite del rapporto di due polinomi:



Notare che sia il numeratore che il denominatore tendono a +, quindi abbiamo una forma
indeterminata. Ma i due infiniti sono dello stesso ordine, quindi il limite infinito: per vederlo
mettiamo in evidenza il grado massimo al numeratore e al denominatore e semplifichiamo:




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per x +.
Se invece i due polinomi hanno grado diverso, il rapporto sar dominato dal grado
maggiore. Ad esempio:


perch il numeratore ha grado pi alto. Come regola empirica possiamo scrivere:



e quindi



Analogamente, possiamo dire che


ossia

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