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Ing.

Alessandro Pattaro 1
IN MERITO ALLO STUDIO DI COMPATIBILIT IDRAULICA DELLA PROPRIET COTOROSSI A VICENZA
Il Piano attuativo P.I.R.U.E.A. Cotorossi, approvato con delibera del C.C. n. 79 del 22, 23, 24 Dicembre
2003 e successivamente modificato con delibera del C.C. n. 77 del 26.11.2009, prevedeva ledificazione di
un complesso edilizio in unarea di circa 100.000 metri quadrati localizzata alla confluenza dei fiumi
Bacchiglione e Retrone.
Configurandosi come Variante Urbanistica al P.R.G., il PIRUEA Cotorossi era (allepoca della prima variante
del Dicembre 2003) assoggetto alla DGRV 3637/2002 sulla Valutazione di Compatibilit Idraulica per la
redazione degli strumenti urbanistici.
Infatti la Regione del Veneto aveva espresso dettagliate disposizioni in materia di perimetrazione delle aree
a rischio idraulico e idrogeologico e fornito indicazioni per la formazione dei nuovi strumenti urbanistici,
approvate con Delibera G.R. n. 3637 del 13.12.2002, ponendo dei vincoli stringenti allattivit di
pianificazione urbanistica. Lapprovazione di nuovi strumenti urbanistici, o di loro varianti, venne
subordinata al parere di conformit idraulica espresso dalla competente autorit idraulica, individuata dalla
Regione del Veneto nella unit complessa del Genio Civile Regionale. Al fine di emettere detto parere,
lautorit doveva avvalersi del giudizio degli Enti di settore competenti per territorio.
La DGRV 3637/02 prevedeva che lo studio idraulico dovesse [] verificare l'ammissibilit delle previsioni
contenute nello strumento urbanistico considerando le interferenze che queste hanno con i dissesti idraulici
presenti o potenziali e le possibili alterazione del regime idraulico che le nuove destinazioni o trasformazioni
duso del suolo possono venire a determinare. Nella valutazione devono essere verificate le variazioni della
permeabilit e della risposta idrologica dellarea interessata conseguenti alle previste mutate caratteristiche
territoriali, nonch devono essere individuate idonee misure compensative, come nel caso di zone non a
rischio di inquinamento della falda, il reperimento di nuove superfici atte a favorire l'infiltrazione delle
acque o la realizzazione di nuovi volumi di invaso, finalizzate a non modificare il grado di permeabilit del
suolo e le modalit di risposta del territorio agli eventi meteorici.
Con nota prot. n. 2805 del 26.03.2003 lallora Genio Civile di Vicenza esprimeva parere favorevole ad una
relazione idraulica prodotta da BETA STUDIO srl.
La conclusione dellanalisi idraulica di BETA STUDIO srl era la seguente:
Non si proceduto ad una valutazione delleffetto della trasformazione delluso del suolo dellarea di
nuova urbanizzazione stante la mancanza, allo stato attuale, di informazioni sul convogliamento previsto
per il nuovo insediamento.
Quindi,
non sono state prodotte analisi sulla variazione della permeabilit,
non sono state individuate misure compensative,
non erano noti quali dovessero essere i corpi idraulici di recapito finale dei deflussi.
La relazione idraulica non ottempera ai requisiti della DGRV 3637/2002.

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Nella relazione idraulica si riproduce linviluppo dei profili idraulici del fiume Retrone per due diversi
scenari: il primo per un evento di piena storico (Novembre 2000) e laltro per un evento di piena
probabilistico (con tempo di ritorno pari a 100 anni).
Lanalisi idrodinamica (la simulazione della propagazione dellonda di piena lungo il Retrone) non
supportata da alcun dato numerico: lunico dato numerico riguarda la quota del tirante dacqua che si stima
inferiore, per entrambi gli scenari, a 32 m s.m.m., che rappresenta il valore di riferimento dellanalisi in
quanto quota minima delle nuove realizzazioni.
Il secondo scenario (quello probabilistico) considera una condizione al contorno di monte ineffabile: piena
con tempo di ritorno di 100 anni con portate in ingresso laminate dalle casse di espansione.
Non noto a quali casse di espansione si faccia riferimento, n quale effetto le casse abbiano prodotto
sullonda di piena con tempo di ritorno pari a 100 anni.
Si dichiara, invece, che la quota minima delle nuove realizzazioni dovrebbe essere portata a 32 m s.m.m..
Quindi implicitamente si dichiara che il piano dimposta dellarea interclusa fra il Retrone e il Bacchiglione
verrebbe portato a quota superiore.
In effetti confrontando le quote della tavola 2 Stato di fatto rilievo costruzioni e manufatti esistenti
allegato alla delibera di G.C. 139/8676 del 28 Marzo 2003 con le quote della tavola 2 Stato di fatto:
Costruzioni e manufatti esistenti allegato alla delibera di G.C. 192 del 24 Giugno 2009 si constata un
innalzamento del piano di imposta di circa 1 m.
Tavola URB-41-4 del Progetto esecutivo delle Opere di urbanizzazione Secondo stralcio presentata dalla
ditta Maltauro Immobiliare allegata al Permesso di Costruire 9252/2012 del Comune di Vicenza (si noti che
la quota di imposta dellarea interclusa stata portata a 34 m s.m.m.)


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Tavola URB-41-3 del Progetto esecutivo delle Opere di urbanizzazione Secondo stralcio presentata dalla
ditta Maltauro Immobiliare allegata al Permesso di Costruire 9252/2012 del Comune di Vicenza (sezione
trasversale con aumento della quota dimposta)

Linnalzamento del piano di imposta di unarea a pericolo idraulico aggrava la condizione di pericolosit
delle aree circostanti. Il principio che sottende la precedente asserzione intuitivo e fisicamente pu essere
spiegato con un esempio molto semplice: in un ambito territoriale soggetto ad allagamenti, linnalzamento
della quota di una parte della superficie, comporta laumento del tirante idrico dellarea circostante.
Tale principio fisicamente fondato stato anche riconosciuto dalle ordinanze del Commissario Delegato per
lemergenza concernente gli eccezionali eventi meteorologici del 26 settembre 2007 che hanno colpito
parte del territorio della Regione Veneto:
ART. 6 Ordinanza n. 3 del 22 Gennaio 2008
Le quote dimposta degli interventi edilizi ed urbanistici non debbono comportare limitazioni alla capacit di
deflusso delle acque dei terreni circostanti, n produrre una riduzione del volume di invaso preesistente.
Ci significa che non solo non si sono valutate misure compensative per la variazione di permeabilit
dellarea urbanizzata, ma nemmeno per linnalzamento della quota dimposta, magnificando la condizione
di pericolosit idraulica a pregiudizio del territorio circostante.

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E opportuno considerare che una parte significativa della variante urbanistica riguarda unarea non
interclusa fra Bacchiglione e Retrone.
Larea si trova nella sinistra idrografica del Bacchiglione e come mostra la foto aerea allegata, si trattava di
unarea che, prima dellintervento edilizio, era completamente a verde (cfr FOTO 01 e FOTO 02).
Nella relazione idraulica del 2003 non viene dichiarato quale sia il corpo idraulico di recapito di questa
significativa area da urbanizzare.

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Estratto della planimetria tavola 2 Stato di fatto: Costruzioni e manufatti esistenti allegato alla delibera di
G.C. 192 del 24 Giugno 2009 (le frecce indicano le aree nella sinistra idrografica del Bacchiglione)


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FOTO 1 Larea di intervento del PIRUEA (Piano di riqualificazione urbanistico e ambientale)

FOTO: 2 - lArea di intervento ante PIRUEA

Il corpo idraulico di recapito delle aree nella sinistra idrografica del Bacchiglione sar costituito, con ogni
probabilit, da fossi e canalizzazioni della rete idrografica secondaria.

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Limpermeabilizzazione di aree di tale estensione senza misure compensative e mitigative cagiona
unalterazione significativa del regime idraulico della rete idrografica minore, facendo esitare a valle
portate maggiori di quelle corrispondenti allo stato attuale, potenzialmente non compatibili con la capacit
di deflusso dei corpi idrici di valle.
Quando venne approvata la successiva variante urbanistica del 2009 (delibera del C.C. n. 77 del
26.11.2009), la DGRV 3637/02 era stata modificata da altre delibere (la pi recente delibera regionale sugli
studi di compatibilit idraulica la DGRV 2948 del 06.10.2009) che illustravano con maggior dettaglio la
metodologia da applicare negli studi di compatibilit idraulica.
Si ritiene che la variante urbanistica del 2009 dovesse essere sottoposta ad una Valutazione di
Compatibilit Idraulica.
Nel 2009, inoltre, sarebbero potute essere accolte le prescrizioni delle Ordinanze del Commissario Delegato
per lemergenza concernente gli eccezionali eventi meteorologici del 26 settembre 2007 che hanno colpito
parte del territorio della Regione Veneto, prescrizioni improntate ad un principio di precauzione, dove
questultimo pu essere definito come una strategia di gestione del rischio nei casi in cui si evidenzino
indicazioni di effetti negativi sull'ambiente o sulla salute degli esseri umani, degli animali e delle piante, ma i
dati disponibili non consentano una valutazione completa del rischio.
In base ad un principio di precauzione, il Commissario per lemergenza idraulica specifica che : Per quanto
concerne eventuali casi di demolizione con ricostruzione, si precisa che una volta demolito il fabbricato
preesistente, il nuovo edificio da realizzarsi va considerato come un nuovo intervento edilizio, che si
configura quindi come una nuova edificazione, per la quale non possono essere scomputati n il volume, n
la superficie.
Lapplicazione delle prescrizioni delle Ordinanze del Commissario per lemergenza idraulica avrebbero
comportato misure molto severe per compensare le aree urbanizzate, in quanto la demolizione degli edifici
esistenti avrebbe restituito al terreno lo status di terreno non edificato.

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In conclusione, si ritiene che le varianti urbanistiche del 2003 e del 2009 non siano state sottoposte a
Valutazioni di Compatibilit Idraulica, in quanto:
non sono state prodotte analisi sulla variazione della permeabilit,
non sono state individuate misure compensative,
non erano noti quali dovessero essere i corpi idraulici di recapito finale dei deflussi,
E pertanto:
non stato rispettato quanto previsto dalla normativa in tema di invarianza idraulica;
La mancata individuazione di misure compensative e mitigative ha magnificato la condizione di
pericolosit idraulica a pregiudizio del territorio circostante.
Si sono aggravate le condizioni di pericolosit delle aree circostanti sia per l'aumento considerevole della
impermeabilizzazione, sia per linnalzamento del piano dimposta a difesa esclusiva dei nuovi edifici.


Ing. Alessandro Pattaro
Via Monte Paularo 1/12
Venezia (VE)

Venezia, 07 Aprile 2014

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