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CUBA

Congiuntura
Economica

a) Andamento congiunturale e rischio Paese
Come premessa generale, va detto che le statistiche cubane sono in genere incomplete e poco
affidabili, anche se alcuni miglioramenti sono stati realizzati negli ultimi anni. Per lopposizione
degli Stati Uniti, Cuba non aderisce al Fondo Monetario Internazionale, n alle altre Istituzioni
Finanziarie Internazionali (Banca Mondiale, Banca Interamericana di Sviluppo), il che lascia la
Comunit internazionale priva di statistiche economiche e finanziarie redatte sulla base di una
metodologia condivisa. La contabilit dello Stato e delle imprese redatta, inoltre, utilizzando come
unit di misura il peso cubano convertibile (CUC), che in tali calcoli pari ufficialmente ad un peso
cubano nazionale (CUP). Nella sostanza sia il tasso di cambio non ufficiale CUC/CUP (1 CUC = 24
CUP), utilizzato dalla popolazione, sia il tasso di cambio ufficiale CUC/USD (1 CUC = 1,08 USD)
sono rivalutati unilateralmente dalle autorit cubane. Di conseguenza, le cifre fornite sono
di difficile interpretazione, ma possono essere utili per conoscere, a grandi linee, le tendenze e gli
squilibri delleconomia cubana che sono ufficialmente riconosciuti dalle stesse autorit cubane.
Le statistiche ufficiali definitive sono pubblicate dallUfficio Nazionale di Statistica cubano (ONE)
una volta lanno, generalmente nellestate dellanno successivo a quello di riferimento. Dal 2007
lONE pubblica, ad inizio anno, un breve documento denominato Panorama economico e sociale,
in cui si rendono noti i dati socio-economici preliminari relativi allanno appena concluso.

* * * * *
Secondo i dati definitivi pubblicati nell Annuario statistico 2009 dallONE nel giugno 2010, nel
2009 il Prodotto Interno Lordo cubano, pari a 46,3 miliardi di USD (a prezzi costanti del 1997),
sarebbe cresciuto dell1,4% rispetto al 2008, facendo registrare il pi basso tasso di crescita del
decennio. Tale incremento risulta di gran lunga inferiore allobiettivo di crescita del 6% previsto
dalle autorit cubane ad inizio 2009 e oggetto di due revisioni al ribasso nel corso dellanno (+2,5%
a maggio, +1,7% ad agosto). Per far quadrare i conti dello Stato rispetto agli obiettivi di crescita
inizialmente programmati il Ministero dellEconomia e della Pianificazione (MEP) ha dovuto
apportare, nel corso del 2009, due aggiustamenti del bilancio, che hanno prodotto una drastica
riduzione delle importazioni e tagli alle spese correnti non imprescindibili.
Nel dicembre 2009, allultima sessione dellAssemblea Nazionale del Poder Popular, il Ministro
dellEconomia e della Pianificazione, Marino Murillo, ha menzionato tra le principali cause del
rallentamento della crescita del PIL nel 2009 lembargo statunitense, la crisi economica mondiale, il
peggioramento dei termini di scambio, con particolare riferimento alle quotazioni del nichel, del
petrolio e degli alimenti, il calo degli introiti derivanti dal turismo e gli effetti dei tre cicloni del
2008. Unenfasi particolare stata posta sulla crisi di liquidit del Paese iniziata a fine 2008, che
avrebbe fortemente limitato laccesso del Governo cubano al mercato dei capitali nel corso del
2009. Nonostante la crisi mondiale e le altre circostanze avverse, nel 2009 leconomia cubana
sarebbe pertanto cresciuta, seppur moderatamente, trainata dai settori dellagricoltura (+4,5%), dei
servizi (+4%) e dei trasporti (+4,6%). Anche la Commissione Economica per lAmerica Latina
delle Nazioni Unite (CEPAL) ha stimato che nel 2009 il PIL cubano sia aumentato dell1% (+4,1%
nel 2008), una variazione positiva che stride se raffrontata con la marcata flessione (-1,8%) del PIL
medio del gruppo dei Paesi dellAmerica Latina e dei Carabi registrata nel medesimo anno. Oltre
che dal sostegno venezuelano, i risultati sorprendenti ottenuti da Cuba, soprattutto nel triennio
2005-2007 (+11,2% nel 2005, +12,1% del 2006, +7,3% del 2007), derivano essenzialmente da una
metodologia di calcolo del PIL sui generis, adottata nel 2004, che includeva anche il valore
aggiunto dei servizi comunali, sociali e personali, completamente gratuiti nellisola. Dal luglio 2008
tale sistema di calcolo recepisce in parte la metodologia utilizzata in sede CEPAL: le cifre sul PIL
reale cubano nel periodo 2001-2007 sono state pertanto riviste al ribasso del 6-7% in media.
Merita di essere ricordato, infine, che Cuba fa parte del gruppo dei Paesi che hanno il pi alto Indice
di Sviluppo Umano lindice delle Nazioni Unite che misura il benessere di un Paese tenendo
conto dei diversi tassi di aspettativa di vita, alfabetizzazione e PIL pro-capite collocandosi davanti
anche a Paesi dellUE come Bulgaria e Romania. Secondo lultimo aggiornamento del 2009, basato
su dati del 2007, Cuba si posiziona al cinquantunesimo posto.

Ad inizio 2010 il Governo cubano aveva pubblicato solamente le cifre relative allinterscambio di
beni e servizi relativo al 2009. Stando ai dati dellONE, le importazioni cubane di beni e servizi
sono diminuite del 37% e le esportazioni del 17%. Rappresenta un dato confortante per il Governo
cubano il fatto che nel 2009 il saldo degli scambi di beni e servizi, che nel 2008 era stato negativo
per 2,3 miliardi di USD, ritorni positivo a 1,3 miliardi di USD, grazie ad una drastica riduzione
delle importazioni. Per contro nel 2009 il saldo della bilancia commerciale, pari a un deficit di 6
miliardi di USD, migliora ma rimane negativo, attestandosi sui livelli del triennio 2005-2007. Si
osserva che dal 2008 le autorit cubane non pubblicano altre statistiche sulla bilancia dei
pagamenti ed in particolare sul conto delle partite correnti, che nel 2007 aveva registrato un
surplus di 488 milioni di USD. Tale ultimo indicatore importante per gli analisti perch al saldo
della bilancia commerciale e dei servizi incorpora anche le cifre relative alle rimesse dei cubani
residenti allestero, oggi stimate in un miliardo di USD, e agli interessi dei prestiti. Dal 2004 sia
lONE che la Banca centrale cubana sono poco propense a divulgare statistiche sugli investimenti
diretti esteri, sui prestiti governativi o del settore privato, e sulle riserve valutarie. Queste
ultime sono state stimate dagli analisti in 3,6 miliardi di dollari nel 2009, in flessione del 10%
rispetto ai 4 miliardi di dollari disponibili ad inizio 2008. Dal 2008 non risulta disponibile, inoltre,
alcun dato ufficiale sul debito estero cubano. Mancano allappello anche i dati relativi alla
produzione di nichel relativa al 2008 e al 2009, alla campagna saccarifera 2009/2010 e alla
produzione di caff.

Le numerose omissioni e i continui ritardi nella pubblicazione di alcuni dati statistici fondamentali
considerati dati sensibili nel contesto dellembargo statunitense non lasciano molto spazio
allottimismo circa le reali condizioni delleconomia cubana. Da fine 2008 Cuba sta attraversando
una gravissima crisi di liquidit interna definita dal Ministro Murillo come il problema pi
immediato delleconomia cubana che rischia di trasformarsi in una crisi di solvibilit esterna
nel corso del 2011. Il sintomo pi evidente di tale crisi il blocco dei pagamenti in valuta da parte
delle imprese cubane ed il blocco dei trasferimenti verso lestero della liquidit in valuta accumulata
nei conti correnti delle imprese straniere operanti a Cuba, manifestatosi a partire dal gennaio 2009.
Nellutilizzo della scarsa valuta disponibile le autorit cubane avrebbero attribuito un ordine di
priorit alle importazioni di derrate alimentari, in particolare dagli Stati Uniti (530 milioni di USD
nel 2009, da pagare in contanti), al settore petrolifero ed energetico, alle importazioni indispensabili
per i settori delleconomia che apportano valuta al Paese (sanit, biotecnologie, turismo, rum, sigari,
ecc.) e al rimborso dei prestiti strutturati concessi da alcune grandi banche e delle lettere di credito.
Secondo molti analisti, la crisi di liquidit sarebbe di natura sistemica dal momento che
coinvolgerebbe la Banca centrale e tutto il sistema bancario cubano. Lo Stato cubano non appare in
grado, infatti, di operare come prestatore di ultima istanza in valuta, n pu richiedere il sostegno
finanziario degli organismi finanziari internazionali o regionali, n pu emettere facilmente
obbligazioni nel mercato dei capitali a causa del bassissimo rating internazionale.

Nel suo discorso del 20 dicembre 2009 davanti allAssemblea Nazionale, Raul Castro non ha
mancato di sottolineare che nonostante i segnali di recupero delleconomia mondiale, il 2010 sar
un anno difficile e che si manterranno le restrizioni finanziarie derivanti dalla crisi. Particolari
sforzi sono stati profusi dal Governo cubano per salvaguardare un minimo di credibilit del Paese
nei confronti delle grandi banche straniere, dalle quali dipende in definitiva il costo del credito e la
sua disponibilit nel medio termine. In tale occasione Raul Castro ha inoltre reso noto che gli
insoluti nei confronti di imprese straniere sarebbero stati ridotti di un terzo, ha riaffermato la
volont del Governo cubano di onorare i propri obblighi fino allultimo centesimo nella misura
delle possibilit delleconomia e ha sottolineato limportanza delle ristrutturazioni dei debiti in
corso con i creditori stranieri.

Da un punto di vista macroeconomico un altro dato che suscita una certa preoccupazione
costituito dallaumento del 121% del deficit fiscale relativo al 2008, il pi alto degli ultimi 14 anni,
che ammonterebbe a 4,2 miliardi di USD, pari al 6,7% del PIL. Nel 2009, per effetto delle misure di
risparmio adottate nel corso dellanno, il deficit si sarebbe ridotto a circa 3 miliardi di USD, pari al
4,8% del PIL. La cifra continua ad essere piuttosto elevata, se si considera che dal 2000 al 2007 il
deficit fiscale si era stabilizzato su un livello medio del 3,2% del PIL. Il rischio pi grande per il
Paese che una parte del deficit sia monetizzato dalla Banca centrale cubana attraverso lemissione
di nuovo circolante, circostanza che potrebbe provocare un rialzo dellinflazione ed una consistente
diminuzione dei salari reali. Nel giugno 2009 il Governo cubano ha ridotto del 6% le risorse di
bilancio per il 2009 destinate agli organismi regionali e ad importanti settori delleconomia. I tagli
hanno riguardato alcuni alimenti sussidiati con la cd. libreta, i servizi di trasporto pubblico, i piani
di edilizia popolare e di ristrutturazione delle abitazioni danneggiate dai tre uragani del 2008. Nel
luglio 2009 il Consiglio dei ministri cubano ha deciso nuovi tagli di bilancio, con particolare
riguardo alla spesa sociale. Nel primo semestre del 2010 lesecuzione degli investimenti pubblici
sarebbe diminuita del 14,7% rispetto allo stesso periodo del 2009, registrando un netto ritardo
rispetto agli obiettivi programmatici fissati per il 2010 (+11,6%). Lesecuzione degli investimenti
nei settori dellagricoltura (-67,5%), dellindustria saccarifera (-60%) e dellindustria manifatturiera
(-19%) rallentano, mentre quattro settori generatori di valuta mostrano variazioni superiori a quelle
ottenute nei primi sei mesi del 2009: gli hotel e i ristoranti (+640%), le costruzioni (+29,9%),
lindustria mineraria (+1,2%) e i servizi commerciali ed immobiliari (+24,7%).

Linflazione a Cuba costituisce un altro indicatore da tenere sotto controllo negli ultimi tempi.
Secondo le cifre fornite dal Ministro dellEconomia Murillo lo scorso dicembre, nel 2009 lindice
dei prezzi al consumatore sarebbe diminuito del 3,3% in pesos cubani e sarebbe aumentato
dell1,4% in pesos convertibili. A Cuba, i prezzi, a seconda del tipo di prodotto, sono espressi in
una delle due monete in circolazione: il peso cubano (CUP) e il peso convertibile (CUC), luno pari
a 1/24 di peso convertibile e laltro pari a 1,08 USD. Per la prima volta dopo tanti anni, nel 2009 le
autorit cubane hanno pubblicato un indice inflazionistico anche per i mercati in cui i prezzi dei
beni e dei servizi sono espressi in CUC e che di fatto continuano ad essere proibitivi per la
popolazione. Negli ultimi anni le dinamiche dei prezzi sono oggetto di crescenti attenzioni da parte
delle autorit cubane. Nel 2007, per la prima volta, il Governo ha effettuato unindagine sui prezzi
delleconomia informale, in cui si realizza la vendita di prodotti elaborati da lavoratori autonomi, la
rivendita illegale di beni regolati dal Ministero del Commercio Interno e la rivendita di altri prodotti
acquisiti illegalmente. Nel settembre 2008 il governo di Raul Castro ha inoltre stabilito che i prezzi
dei carburanti saranno aggiornati a cadenza trimestrale sulla base dellandamento delle quotazioni
del petrolio.

Secondo i dati dellONE, nel 2009 la disoccupazione sarebbe cresciuta solo dell1,7% (nel 2008
+1,6%), mantenendosi sui livelli bassi degli ultimi anni. Il numero di lavoratori cubani, pari a circa
5,1 milioni di cittadini (di cui circa 2 milioni di donne), aumentato del 2,6% rispetto al 2008.
Secondo il Ministro Murillo, nel 2009 la produttivit del lavoro sarebbe diminuita dell1,1%
rispetto al 2008. Murillo ha inoltre sottolineato che una delle cause principali della bassa
produttivit della forza lavoro costituita dal sottoimpiego e dalleccesso di organici in molte
attivit produttive del Paese, che ammonterebbe ad oltre un milione di lavoratori. Nel novembre
2009 il Ministero dellAgricoltura cubano ha ridotto del 10% gli organici degli impiegati
amministrativi nelle fattorie statali, ricollocando i lavoratori in esubero in attivit pi produttive.
Misure analoghe sono previste anche in altri organismi dello Stato.

Nel 2009 il salario medio nominale cresciuto del 2,9%, passando in un anno da 415 CUP a 427
CUP al mese, equivalenti a poco pi di 18 USD. In termini reali, alcuni analisti stimano che il rialzo
si aggirerebbe intorno allo 0,9%. Dal maggio 2008 la pensione minima stata aumentata del 20%,
passando da 164 a 200 CUP al mese. Dal gennaio 2009 le autorit cubane hanno eliminato i tetti
salariali e dal giugno 2009 hanno concesso ai lavoratori cubani la possibilit di occupare pi di un
impiego ufficiale. Secondo le previsioni dellONE, la popolazione cubana dovrebbe diminuire
sensibilmente tra il 2010 e il 2050, passando da 11,2 a 9,7 milioni di abitanti. Dal 2010 al 2050 la
popolazione attiva passerebbe da 7,8 milioni a 5,5 milioni. Il tasso di dipendenza degli inattivi
(abitanti di et inferiore ai 15 anni o di et superiore ai 64) passerebbe dal 42% al 75%. Nel
dicembre 2008 lAssemblea nazionale ha approvato, pertanto, la nuova legge sulla sicurezza
sociale, che innalza let della pensione dai 60 ai 65 anni per gli uomini e dai 55 ai 60 anni per le
donne. Il periodo di servizio minimo stato stabilito, per entrambi, in 30 anni di lavoro.

Landamento delleconomia cubana nei primi sei mesi del 2010 ha palesato alcuni segnali di
ripresa, ma le prospettive di crescita per gli ultimi mesi del 2010 e per il 2011 non sono scevre di
incognite. Per il 2010 le autorit cubane continuano a stimare una crescita del PIL intorno all1,9%,
superiore di mezzo punto percentuale rispetto al +1,4% registrato nel 2009. Nel suo rapporto dello
scorso luglio (Estudio econmico de Amrica Latina y el Caribe 2009-2010) anche la CEPAL si
allinea con le statistiche ufficiali cubane, prevedendo una crescita dell1,9% per il 2010, cui farebbe
seguito una crescita stimata al +3% nel 2011. Nel presentare la legge finanziaria per il 2010
allAssemblea Nazionale, lo stesso Ministro Murillo aveva anticipato che lobiettivo di crescita del
PIL (+1,9%) sarebbe potuto essere rivisto al ribasso nel corso dellanno sulla base dellandamento
di alcune variabili esterne, quali la ripresa delleconomia mondiale, le quotazioni del nichel e
laccesso cubano al mercato dei capitali. Nel suo discorso del primo agosto 2010 Raul Castro, nel
commentare landamento delleconomia cubana nel primo semestre del 2010, ha ammesso errori
di direzione che hanno determinato il mancato raggiungimento degli obiettivi prefissati della
campagna saccarifera 2009/2010 e di importanti produzioni agricole (riso, fagioli, tuberi, ortaggi,
caff, agrumi).

Tra i segnali incoraggianti figura la ripresa del turismo verso Cuba nel 2010, che risultava in
flessione a livello mondiale. Nel 2009 il turismo verso Cuba aveva registrato un incremento del
3,3% in termini di visitatori rispetto al 2008, ma le entrate lorde erano diminuite del 10,3% a causa
della crisi. Nel 2010, nei primi otto mesi, si registrato un aumento dell1,8% degli arrivi di turisti
nellisola e un netto miglioramento nel flusso di introiti (+3,9%). Limpatto del disastro ambientale
del 20 aprile scorso sullandamento del turismo nella regione caraibica rimane unincognita, ma le
coste cubane, favorite dalla direzione delle correnti marine, non sono state colpite per il momento.
da considerare, inoltre, un fatto estremamente positivo che nel 2010, come nel 2009, lisola non sia
stata attraversata da cicloni devastatori. Il PIL dellAmerica Latina relativo al 2010 stimato in
crescita del 3% dagli analisti e le quotazioni mondiali del petrolio e del nichel sono in ascesa. Ad
ottobre le quotazioni del petrolio sono in rialzo, avendo toccato quota 82,6 dollari al barile. Il 12
ottobre scorso lOPEC ha inoltre rivisto in leggero rialzo le sue stime sulla domanda mondiale di
greggio per il 2010, puntando su un incremento dell1,3%. I prezzi mondiale del nichel dovrebbero
invece risalire entro la fine del 2010 a 18.750 dollari la tonnellata, per poi mantenersi
sostanzialmente costanti anche nel 2011. Altri segnali confortanti sono stati menzionati da Raul
Castro nel suo discorso del primo agosto scorso: i risultati della produzione petrolifera (n.d.r. in
attesa delle prime, attese perforazioni off-shore), lequilibrio monetario interno, laumento della
produttivit del lavoro, un aumento modesto delle esportazioni ed il risparmio energetico (eccetto
nel settore residenziale). stato inoltre ricordato da Raul Castro quanto era stato gi annunciato
dalle autorit cubane in precedenti occasioni: i progressi nella ristrutturazione dei debiti
commerciali e la riduzione ad un terzo della liquidit in valuta bloccata delle imprese straniere.
Hanno suscitato molte apprensioni e aspettative, che potrebbero stimolare un aumento delle rimesse
da parte dei cubani residenti allestero, i recenti e reiterati annunci di licenziamenti dei dipendenti
statali improduttivi e di aperture alliniziativa privata da parte di Raul Castro, miranti a ridurre
lenorme gravame della spesa pubblica.

Lascia ben sperare per le sorti delleconomia cubana anche levoluzione positiva degli sforzi di
approfondimento dellintegrazione regionale promossi dal Presidente venezuelano Chavez (ALBA,
UNASUR, nel dicembre 2009 la ratifica del Brasile delladesione del Venezuela al Mercosur, etc).
Creato nel maggio 2008 come progetto di comunit politica ed economica tra i dodici Paesi
dellAmerica Latina, lUNASUR (Union de Naciones Suramericanas, con sede a Quito) sta
gradualmente assumendo un carattere meno utopico di quanto percepito inizialmente. Il 26
settembre 2010 Venezuela, Brasile, Argentina, Bolivia, Ecuador e Paraguay hanno infatti siglato il
trattato istitutivo del Banco del Sur, che nelle intenzioni dei fondatori aspira a rimpiazzare gli
interventi e il ruolo nellintera regione del Fondo Monetario Internazionale, della Banca Mondiale e
della Banca Interamericana di Sviluppo. LUNASUR, propulsore di una serie di importanti accordi
in materia energetica (oleodotti, gasdotti, centri per lo stoccaggio e la lavorazione di petrolio, gas e
biocombustibili, fonti rinnovabili di energia) dovr tuttavia fare i conti con le reticenze dei Paesi
con forti legami con gli Stati Uniti (Colombia, Per e Cile, che non hanno aderito al Banco del Sur)
e con i diversi trattati bilaterali di libero commercio (TLC) esistenti che ne minacciano la
realizzazione.

I dubbi maggiori degli osservatori riguardano gli apporti alla crescita che potrebbero derivare dai
flussi di investimenti diretti, anchessi in flessione a causa dellatteso annullamento o
congelamento di alcuni grandi progetti. La possibilit di ottenere nuovi crediti governativi e la
sorte dei vecchi crediti in scadenza (per alcuni dei quali starebbe per scadere il periodo di grazia)
non certa e desta preoccupazioni nelle autorit cubane. Difficolt si intravedono anche per la
concessione allo Stato cubano di nuovi finanziamenti strutturati da parte delle banche private.
La crisi finanziaria mondiale iniziata nel settembre 2008 pur non avendo coinvolto direttamente
leconomia cubana, che risulta priva di una borsa valori e alquanto svincolata dalleconomia
statunitense sta facendo sentire i suoi effetti attraverso una maggiore avversione al rischio
rappresentato da Cuba da parte del sistema bancario internazionale. Il costo dellaccesso al credito
per Cuba e per le imprese straniere che conducono operazioni con controparti cubane di fatto
aumentato. Cuba ha quindi un estremo bisogno di recuperare al pi presto la fiducia degli investitori
e dei fornitori stranieri.

Le probabilit che lembargo statunitense contro Cuba possa essere soppresso nel 2011-2012 e
rappresentare una svolta per leconomia cubana sono molto limitate e irrealistiche, considerato
anche lavvicinarsi delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti, previste per il novembre 2012. Per
le stesse ragioni, in caso di un aggravamento della crisi economica cubana, Cuba non potr essere
soccorso da un prestatore di ultima istanza come la Banca Mondiale, il Fondo Monetario
Internazionale o le Banche Regionali di Sviluppo.

Rimane, inoltre, incerta la capacit del Venezuela di Chavez di continuare a sostenere
finanziariamente leconomia cubana allo stesso ritmo ed intensit garantiti negli ultimi anni alla
luce della crisi economica e dei problemi di stabilit politica e sociale interna. A fine dicembre 2009
il Governo di Raul Castro si rivolto al Venezuela per la concessione di un finanziamento
eccezionale di 3 miliardi di USD per la realizzazione di circa 285 progetti comportanti anche un
trasferimento di tecnologie nei settori delle telecomunicazioni e delle biotecnologie. Tale sostegno
si aggiungerebbe agli attuali trasferimenti netti che Caracas garantisce ogni anno, pari
complessivamente ad almeno 20 miliardi di USD negli ultimi dieci anni. Nel 2009 limpresa
petrolifera venezuelana PDVSA ha fornito a Cuba 68.000 tonnellate di derrate alimentari a titolo di
dono nel quadro dellespansione delle proprie attivit al settore agroalimentare. Al recente
Vertice di Cayo Santa Maria (25-27 luglio 2010) i Governi di Cuba e del Venezuela hanno
annunciato 139 nuovi progetti di cooperazione bilaterale nei settori petrolifero, energetico, agricolo,
minerario e dellindustria leggera, che si aggiungono ai numerosi altri progetti identificati lo scorso
aprile. Al fine di rafforzare ulteriormente lintegrazione economica tra i due Paesi 119 imprese, di
cui 31 miste, dovrebbero essere costituite nei prossimi anni. Cuba continua pertanto a beneficiare di
una certa priorit tra i Paesi membri dellALBA e di Petrocaribe. Non detto, tuttavia, che nel corso
del 2011 il Presidente Chavez sia in grado di esaudire, nella pratica, eventuali richieste cubane
dintervento finanziario da prestatore di ultima istanza. Anche i crediti e la collaborazione bilaterale
offerta da Paesi strategici come Cina, Russia e Brasile stanno diventando sempre pi fattori
determinanti per le prospettive di ripresa delleconomia cubana. Il 2 settembre 2009, in occasione
della visita a Cuba del Presidente del Parlamento cinese Wu Bangguo, la Cina avrebbe concesso a
Cuba crediti e donazioni per un valore totale di 600 milioni di USD, da destinare principalmente ai
settori del trasporto merci e delle telecomunicazioni. Nel luglio 2009, in occasione della visita a
Cuba del Vicepresidente russo, Igor Sechin, la Russia aveva concesso al Governo di Raul Castro
una linea di credito pubblico di circa 150 milioni di USD per lacquisto di macchinari per le
costruzioni e lagricoltura, da destinare principalmente alle zone colpite dai tre uragani del 2008.
Nel luglio 2009 il Brasile ha approvato un primo finanziamento di 110 milioni di USD (su un
impegno brasiliano totale di 300 milioni) destinato alla ristrutturazione del porto di Mariel, situato a
pochi chilometri dalla capitale, che a regime dovrebbe essere in grado di far transitare circa un
milione di container lanno. Nel febbraio 2010 la visita del Presidente Lula a Cuba ha segnato un
punto di svolta nelle relazioni bilaterali: oltre a firmare una serie di accordi di cooperazione
economica e scientifica, il Brasile ha annunciato la disponibilit ad investire circa 1 miliardo di
USD nellisola, di cui 600 milioni di USD da destinare alla produzione di riso e di zucchero e alla
costruzione di strade e porti e 350 milioni di USD da utilizzare per lacquisto di alimenti.
Lattivismo internazionale del Governo cubano contribuisce a facilitare la concessione di nuovi
crediti commerciali, lannuncio e lavvio di nuovi progetti dinvestimento e la ristrutturazione dei
debiti, ma nei prossimi anni potrebbe non bastare pi, qualora non dovesse migliorare il contesto
operativo per le imprese straniere, attualmente penalizzate dalla crisi di liquidit sistemica del Paese
in procinto di trasformarsi in una crisi di solvibilit esterna, dal limitato accesso al mercato dei
capitali, dallassenza di riforme strutturali e da uninsufficiente tutela giuridica degli investimenti
stranieri.

Tra i risultati deludenti figura la strategia di sostituzione delle importazioni, che non avrebbe
ancora prodotto i risultati sperati, avendo realizzato nel 2009 un risparmio di soli 235 milioni di
USD. La drastica riduzione dellimport non infatti accompagnata dallo sviluppo di una produzione
nazionale in grado di soddisfare le esigenze minime della popolazione. Particolarmente grave
risulta, ad esempio, la situazione nel settore farmaceutico, per il quale il Governo cubano ha deciso
nellestate del 2009 il blocco delle importazioni di 10 farmaci che dovrebbero essere sostituiti da
medicine di produzione nazionale, consentendo un risparmio di 1,4 milioni di USD. Gi nel 2008
era stato deliberato il blocco di 6 farmaci stranieri, nel quadro di un provvedimento varato nel 2007,
che prevede la sostituzione, entro il 2012, di un totale di 73 medicinali. Molti analisti ritengono,
peraltro, che la drastica e disorganizzata riduzione delle importazioni starebbe penalizzando alcune
importanti industrie nazionali che producono prodotti destinati alle esportazioni, come la birra e il
rum.

Anche lattuazione della riforma agraria si dimostrata finora un fallimento, nonostante il rilancio
del settore agricolo fosse considerato una questione di sicurezza nazionale dal Governo di Raul
Castro. Secondo i dati dellONE, nel primo semestre del 2009 la produzione agricola era diminuita
in volume del 8,8% (di cui -13% lagricoltura non saccarifera e -3,1% lallevamento) rispetto al
2008. Gli effetti devastanti per lagricoltura causati dai cicloni del 2008 hanno vanificato gran parte
degli sforzi intrapresi, facendosi sentire anche nel 2009 e nel 2010. Nei primi sei mesi del 2010 la
produzione agricola non ha mostrato segnali di ripresa, registrando un calo in volume del 7,5% (di
cui -9,8% lagricoltura non saccarifera e -4,8% lallevamento). I primi risultati della riforma agraria
trainata dal settore privato sono attesi non prima di tre o quattro anni.

La grave crisi cubana del biennio 2008-2009, che proseguita a rimi pi blandi nel 2010, ha
segnato il passaggio della governance economica del Paese, sia a livello di gestione
macroeconomica che di interventi microeconomici, sotto il controllo diretto dei militari delle Forze
Armate Rivoluzionarie (FAR), spinti dalla necessit di fare fronte alla crisi, divenuta oramai una
questione di sicurezza nazionale. Le FAR, attraverso il Grupo de Administracin Empresarial
(GAE) e la Union de Industrias Militares (UIM), sono tendenzialmente orientate alle riforme e
costituiscono oramai il principale punto di riferimento per le grandi iniziative dinvestimento e
commerciali. Il processo iniziato il 2 marzo 2009 con il rimpasto del Governo cubano, che ha
visto lallontanamento di 11 Ministri tra cui quello degli esteri Perez Roque e il segretario del
governo Carlos Lague, fedelissimi di Fidel Castro, poi dimessisi con una lettera inviata a Raul
Castro da tutti gli incarichi parlamentari e di partito, e laccorpamento di quattro Ministeri in due. In
tale occasione il Comandante della Rivoluzione, Ramiro Valdes, titolare del Ministero delle
Comunicazioni dal 2006, stato nominato Vice Presidente del Consiglio dei Ministri e lo scorso
dicembre stato nominato Vice Presidente del Consiglio di Stato. Le redini del governo economico
sono passate dal Banco Central de Cuba al Ministero dellEconomia e della Pianificazione
(MEP), controllato dai militari. Nel marzo 2009 Marino Murillo, un ex colonnello delle FAR,
stato infatti nominato Ministro dellEconomia e della Pianificazione e Vice Presidente del Consiglio
dei Ministri e, lo scorso dicembre, membro del Consiglio di Stato. Nellaprile 2009 il colonnello
Armando Emilio Perez, uno degli artefici dellattuazione del metodo del perfezionamento
imprenditoriale nelle imprese controllate dai militari, stato nominato Vice Ministro
dellEconomia. Dal primo luglio 2009 il MEP ha assunto il controllo dellassegnazione della
liquidit in valuta destinata alla pianificazione economica e alle operazioni con lestero, decisa su
base mensile e versata su base settimanale ai singoli Dicasteri. In tal modo le operazioni con
lestero delle imprese cubane sono state svincolate dalle autorizzazioni al Banco Central de Cuba.
Nel dicembre 2009, davanti allAssemblea Nazionale, il Ministro Murillo ha annunciato alcune
misure essenziali per risollevare le sorti delleconomia cubana: 1) ladozione di schemi chiusi di
finanziamento in valuta a favore di alcuni settori trainanti delleconomia cubana, espressamente
menzionati: lindustria del nichel, le biotecnologie, il turismo, laeronautica civile, le
telecomunicazioni, lindustria del rum e dei sigari; 2) la previsione di livelli di spesa pubblica
commisurati alle entrate in valuta; 3) il rafforzamento della disciplina degli investimenti
pubblici; 4) la realizzazione del piano di risparmio energetico; 4) il miglioramento della strategia di
sostituzione delle importazioni.

Il Governo di Raul Castro ha incontrato enormi difficolt nel definire e realizzare le riforme
strutturali necessarie per risollevare e modernizzare leconomia cubana, senza tuttavia rinunciare
alle conquiste sociali della Rivoluzione. Effetti limitati hanno finora prodotto le prime misure, in
vigore dal marzo 2008, con cui stata autorizzata di nuovo, dopo cinque anni, la vendita di
determinati beni di consumo preclusi ai cubani (computer, attrezzature video, biciclette motorizzate,
cellulari, ecc). Dopo il primo discorso sullausterit di Raul Castro del luglio 2008, le riforme
strutturali annunciate si sono arenate sul nascere (unificazione monetaria) o hanno prodotto effetti
limitati (riforma del mercato del lavoro, fiscalit, edilizia popolare), lasciando leconomia del Paese
in un preoccupante stato di immobilismo. Nel suo discorso del primo agosto 2009 davanti
allAssemblea Nazionale, Raul Castro ha ribadito che la politica dausterit sarebbe stata
rafforzata e ha annunciato nuove riduzioni della spesa sociale, misure supplementari di risparmio
energetico e la creazione di un Controllore Generale della Repubblica facente capo direttamente
al Consiglio di Stato e allAssemblea Nazionale in sostituzione dellattuale Ministero dAuditing e
Controllo. Tra le righe emerso che Raul Castro fosse intenzionato a risolvere in primis il problema
del deficit della bilancia dei pagamenti, lasciando in secondo piano il problema delle riforme
strutturali. Nel dicembre 2009, davanti allAssemblea Nazionale, Raul Castro ha riconosciuto di
nuovo la situazione di grave crisi in cui versa leconomia cubana, ma non ha preconizzato alcuna
riforma significativa, limitandosi ad annunciare il rilancio della pianificazione a medio termine
(piano 2011-2015, da approvare a marzo 2010), il mantenimento delle restrizioni finanziarie, il
rafforzamento della produzione nazionale in sostituzione delle importazioni ed unulteriore
riduzione della spesa sociale (sanit e istruzione). C chi sostiene, tuttavia, che la situazione di
emergenza possa aver creato momentum per adottare decisioni di cambiamento, in passato
impensabili e inattuabili. Da inizio settembre 2009 un dibattito collettivo sul funzionamento
delleconomia stato avviato nei centri di lavoro, nelle scuole, nelle universit, nelle sedi del partito
e del comitati della rivoluzione per identificare formule in grado di aumentare la produzione e
lefficienza, ridurre gli sprechi e lottare contro la corruzione.

I primi segnali di riforma apparsi nel 2009 e nei primi mesi del 2010 sono andati nella direzione
della decentralizzazione, della riduzione degli sprechi e di un minore ruolo dello Stato
nelleconomia sulla falsariga di quanto gi sperimentato dalle autorit cubane nel settore agricolo.
Tra questi figurano in ordine cronologico: 1) Gennaio 2009. Adozione di una nuova politica
salariale, che prevede leliminazione dei tetti salariali (risoluzione n.9/2008 del Ministero del
Lavoro e della Sicurezza Sociale). Dal giugno 2009 le autorit cubane hanno concesso ai lavoratori
cubani la possibilit di occupare pi di un impiego ufficiale (decreto-legge n.268
modificativo del regime laboral); 2) Gennaio 2009. Concessione di nuove licenze per i taxi
privati destinati ai cubani nelle zone rurali e in quelle urbane; 3) Maggio 2009. Decisione storica
di smantellare CUBALSE (Impresa per la prestazione di servizi a stranieri), societ creata nel
1974 che offriva beni e servizi nei campi dellacquisto, distribuzione e riparazione di veicoli, della
logistica, dellattivit immobiliare, del commercio al dettaglio di beni di larga distribuzione,
dellimpiego di personale presso societ a partecipazione straniera e presso le Ambasciate. Lentit
gestiva oltre 900 punti vendita, 21.000 m
2
di abitazioni e magazzini, impiegava oltre 30 mila
persone in tutta lisola, ed era seconda, per dimensione solo alla societ pubblica, tuttora esistente,
CIMEX. Le imprese statali che hanno beneficiato del suo smantellamento sono il gruppo Gaviota,
CIMEX e PALCO; 4) Giugno 2009. Diminuzione progressiva delle quantit di beni alimentari
distribuiti attraverso la libreta, pur mantenendosi lobiettivo di garantire ad ogni cittadino
cubano il consumo giornaliero di 3.100 calorie; 5) Settembre 2009. A partire dal primo ottobre 2009
chiusura progressiva di 24.700 mense operaie nel quadro di una strategia nazionale di risparmio e
di eliminazione dei sussidi. I lavoratori hanno diritto ad una compensazione di 15 pesos cubani
(0,60 USD) al giorno, cifra appena sufficiente per lacquisto di un pasto. Al netto delle
compensazioni monetarie lo Stato cubano dovrebbe realizzare un importante risparmio di risorse:
oltre al costo degli alimenti (350 milioni di USD solo per lacquisto di farina, riso, carne e olio),
esso non sar pi oberato dagli oneri aggiuntivi derivanti dalluso di combustibile e di elettricit,
dalla manutenzione dei locali, dai furti e dalla disorganizzazione; 6) Gennaio 2010. Le autorit
locali di Camaguey, Santiago di Cuba, Granma e Holguin legalizzano la vendita al dettaglio di
frutta e verdura da parte di venditori ambulanti o chioschi situati lungo le strade; 7) Febbraio
2010. A Santiago di Cuba riaprono decine di ristoranti, pizzerie, caffetterie e pasticcerie, che
offrono beni e servizi in moneta nazionale. I prezzi risultano inferiori rispetto a quelli praticati nei
negozi in moneta convertibile.

Dal 2009 il Governo cubano, su impulso delle Forze Armate Rivoluzionarie (FAR), starebbe
tentando di portare nellambito della legalit, e quindi della fiscalit, ampi settori delleconomia
informale, minimizzando limpatto sociale di tali misure. I tagli alla spesa pubblica, la
razionalizzazione del mercato del lavoro, la lotta allillegalit e le riforme favorevoli alliniziativa
privata sarebbero pertanto tutti elementi strettamente connessi di una medesima strategia
riformatrice. Nel settembre 2009, a Santiago di Cuba il Comandante Ramiro Valdes aveva chiesto
ai cubani di non aspettare, come i piccioni, che lo Stato pap risolva tutti i problemi e ha
sottolineato che tutti devono lavorare, dare il proprio contributo, apportare idee e soluzioni per
uscire dalla crisi economica e garantire la continuit della Rivoluzione.

Il primo agosto 2010, nel suo atteso discorso davanti allAssemblea nazionale (a cui non ha assistito
il fratello Fidel), il Presidente Ral Castro ha ribadito la progressiva riduzione degli organici dei
lavoratori del settore statale ed una maggiore apertura al lavoro autonomo cd. cuentapropistas,
passati da circa 210.000 nel 1995 a circa 140.000 nel 2010 finalizzata ad assorbire oltre un milione
di lavoratori in eccesso. Le misure sono state adottate il 16 e 17 luglio 2010 dallultimo Consiglio
dei Ministri, con la partecipazione dei Vice Presidenti del Consiglio di Stato, dei membri del Bur
politico e del Segretariato del Comitato Centrale e dei vertici di altri comitati ed organismi
provinciali. Secondo Raul Castro, i previsti licenziamenti nei prossimi anni saranno cos
accompagnati dalleliminazione di alcuni divieti esistenti alla concessione di nuove licenze e alla
commercializzazione di alcuni prodotti, flessibilizzando la contrattazione della forza lavoro e
dallintroduzione di un nuovo regime tributario per il lavoro autonomo. Anche il Ministro
dellEconomia cubano, Marino Murillo, ha sottolineato che lo Stato non deve occuparsi di tutto,
ma solo delleconomia e delle cose pi importanti. Raul Castro ha ribadito che nessuno sar
abbandonato al suo destino ma che occorre eliminare per sempre lidea che Cuba sia lunico
Paese al mondo dove si pu vivere senza lavorare. Nel caso in cui il lavoratore statale in esubero
non volesse accettare di essere impiegato nei settori statali attualmente pi carenti di manodopera,
come lagricoltura e le costruzioni, i ricollocamenti evolverebbero gradualmente in licenziamenti
(lo Stato garantirebbe solo un mese di salario per ogni dieci anni di servizio). Nel suo discorso Raul
Castro ha escluso lintroduzione di riforme di taglio capitalista, come quelle annunciate dalla
stampa internazionale, e ha ribadito che il carattere socialista della Costituzione e il sistema
politico e sociale in essa contenuti sono irrevocabili. Lo stesso Murillo, ha precisato che non si
pu parlare di riforme quanto piuttosto di un aggiornamento del modello socialista, che sar
realizzato senza fretta e non sar una copia fedele di altre esperienze (chiaro il riferimento alla
possibile imitazione del modello cinese o vietnamita da parte del Governo cubano, ventilata da
molti analisti negli ultimi tempi). Continuer ad esistere la pianificazione centralizzata e non
sar ceduta la propriet, ha quindi ribadito il (super) ministro delleconomia.

Lo scorso 24 settembre il quotidiano ufficiale Granma ha pubblicato lattesa lista delle 178 attivit
autorizzate per lesercizio del lavoro autonomo da parte dei soli cubani (vedi tabella), attivit
considerate in passato un male necessario e che ora complementano lambizioso piano delle
autorit cubane di congedare circa 500.000 lavoratori statali nei prossimi sei mesi fino ad un totale
di un milione di licenziamenti in tre anni. Le autorit cubane hanno annunciato che a partire da
ottobre inizier la concessione di 250.000 licenze per i lavoratori autonomi e che altri 215.000
cittadini potrebbero passare al settore non statale attraverso la creazione di cooperative o
microimprese. stato infatti precisato che nellesercizio di 83 di queste attivit il cd.
cuentapropista potr assumere legalmente lavoratori a contratto che non siano familiari o
conviventi, il che aprirebbe la strada alla nascita appunto di micro-imprese e di cooperative non
agricole (come ad esempio nei settori strategici della costruzione e della trasformazione alimentare),
la vera novit della riforma in corso. Secondo Admi Valhuerdi Cepero, Prima Vice Ministra del
Lavoro cubana, le licenze aggiuntive saranno concesse, in un primo momento, solamente in 29
attivit, di cui 22 gi esistenti, come ad esempio lelaboratore e il venditore di alimenti in differenti
modalit tra cui le cd paladares, che potranno disporre di un massimo di 20 posti a sedere e
offrire pietanze a base di frutti di mare, carne di manzo e patate lelaboratore di vini, il segatore o
il massaggiatore, e 7 attivit del tutto nuove, come il contabile (con limitazioni), il lavoratore
agricolo a termine e il venditore di prodotti agricoli nei punti vendita o chioschi lungo la strada e
addirittura laddetto alla cura dei bagni pubblici. Si prevede che per 9 attivit, che riguardano
principalmente il trattamento di materie prime come il metallo o i marmi, la concessione di nuove
licenze sar oggetto di restrizioni, dal momento che non esiste ancora un mercato legale per
lapprovigionamento di tali materiali.

La popolazione sembra aver reagito alla notizia con un sentimento misto di speranza, apprensione e
scetticismo a seconda della situazione personale. Di fatto un numero crescente di cittadini cubani
lavora gi in proprio, ma senza licenza e senza pagare imposte. In alcuni casi i cubani hanno
addirittura restituito le licenze finora concesse dallo Stato perch considerate troppo onerose,
preferendo continuare ad operare nellillegalit. Il provvedimento del Governo preannuncia anche
gli oneri che graveranno, dora in avanti, sui cubani che gi lavorano in proprio o su quelli che
decideranno di mettersi in proprio e/o di assumere dipendenti: si dovranno pagare imposte, che
variano dal 10% al 40%, sui redditi personali, le vendite, i servizi prestati, la contrattazione di
manodopera, la sicurezza sociale (25%) e addirittura una tassa per la promozione commerciale. Il
Ministro Murillo ha chiarito che i lavoratori autonomi dovranno approvvigionarsi di input nei
mercati al dettaglio ai prezzi correnti, non essendo lo Stato in grado di offrire al momento altre
agevolazioni. Il Banco Central de Cuba sta studiando modifiche del sistema bancario nazionale in
modo da poter concedere crediti ai cubani interessati. La popolazione teme un inasprimento dei
controlli da parte degli ispettori ed un aumento considerevole dei prezzi al consumo di beni e servizi
offerti dal settore informale. Laumento del gettito fiscale, reso necessario ed urgente dalla crisi
in corso, risulta essere lobiettivo principale della riforma economica annunciata, considerato che la
politica dei licenziamenti che stata accompagnata da un contestuale aumento dei prezzi dei
carburanti precede temporalmente e prevale sul tentativo di creare ed organizzare, dal punto di
vista giuridico e logistico, maggiori opportunit alliniziativa privata. Il provvedimento esclude
inoltre i servizi dei liberi professionisti nei settori della salute, del diritto, delle scienze, della ricerca
scientifica e dellistruzione (medici, avvocati, ingegnieri, ecc), con limitate eccezioni regolamentate
(maestri, contabili), e contempla invece una maggiore flessibilit per laffitto delle propriet
intestate ai cubani residenti allestero.



ATTIVIT AUTORIZZATE PER LESERCIZIO DEL LAVORO PER CONTO PROPRIO
Actividades Attivit

Actividades Attivit
1
Afinador y reparador de
instrumentos musicales
Accordatore e
riparatore di strumenti
musicali

92
Productor y vendedor de
artculos religiosos
(excepto las piezas que
tengan valor patrimonial
segn regula el
Ministerio de Cultura) y
vendedor de animales
para estos fines
Produttore e venditore
di articoli religiosi
(eccetto le opere che
hanno valore
patrimoniale secondo il
Ministero della Cultura)
e venditore di animali
per uso religioso
2 Aguador Acquaiolo

93
Productor y vendedor de
bastos, paos y
monturas
Produttore e venditore
di bardature, panni e
selle
3 Albail Muratore

94
Productor y vendedor de
bisutera de metal y
recursos naturales
Produttore e venditore
di bigiotteria di metallo
e materiali naturali
4 Alquiler de animales Affitto di animali

95
Productor y vendedor de
calzado
Produttore e venditore
di calzature
5 Alquiler de trajes Affitto di costumi

96
Productor y vendedor de
escobas, cepillos y
similares
Produttore e venditore
di scope, spazzole e
simili
6 Amolador Arrotino

97
Productor y vendedor de
figuras de yeso
Produttore e venditore
di immagini di gesso
7
Animador de fiestas,
payaso o mago
Animatore di feste,
pagliaccio o mago

98
Productor y vendedor de
flores y plantas
ornamentales
Produttore e venditore
di fiori e piante
ornamentali
8 Arriero Mulattiere

99
Productor y vendedor de
piatas y otros artculos
similares para
cumpleaos
Produttore e venditore
di pentole e di altri
articoli simili per le
feste
9 Artesano Artigiano

100
Productor, recolector y
vendedor de hierbas
para alimento animal o
productor, recolector
vendedor de hierbas
medicinales
Produttore, raccoglitore
e venditore di erbe per
lalimentazione di
animali o produttore,
raccoglitore e venditore
di erbe medicinali
10 Aserrador Segatore

101
Profesor de msica y
otras artes
Professore di msica e
di altre arti
11
Asistente infantil para el
cuidado de nios
Baby-sitter

102
Profesor de taquigrafa,
mecanografa e idiomas
Professore di
stenografia,
dattilografia e lingue
12 Barbero Barbiere

103
Programador de equipos
de cmputo
Programmatore di
attrezzature di calcolo
13 Bordadora-tejedora Ricamatrice-tessitrice 104 Pulidor de metales Lucidatore di metalli
14 Boyero o carretero Bovaro o carrettiere

105
Recolector y vendedor
de recursos naturales
Raccoglitore e
venditore di risorse
naturali
15 Cantero Scalpellino

106
Recolector y vendedor
de materias primas
Raccoglitore e
venditore di materie
prime
16 Carpintero Falegname 107 Relojero Orologiaio
17 Carretillero Carriolante

108
Reparador de artculos
de cuero y similares
Riparatore di articoli in
cuoio e simili
18 Cerrajero
Fabbro (serrature e
chiavi)

109
Reparador de artculos
de joyera
Riparatore di articoli di
gioielleria
19
Chapistero de bienes
muebles
Lamierista di beni
mobili

110
Reparador de bastidores
de cama
Riparatore di telai
20 Cobrador y Pagador Esattore e Pagatore

111
Reparador de bateras
automotrices
Riparatore di batterie
automotrici
21
Servicio de coche de
uso infantil tirado por
animales
Servizio di carrozze
per bambini a trazione
animale

112 Reparador de bicicletas Riparatore di biciclette
22
Comprador y vendedor
de discos
Compratore e
venditore di dischi

113 Reparador de bisutera Riparatore di bigiotteria
23
Comprador y vendedor
de libros de uso
Compratore e
venditore di libri usati

114
Reparador de cercas y
caminos
Riparatore di recinzioni
e cammini
24
Constructor, vendedor o
montador de antenas de
radio y televisin
Costruttore, venditore
o montatore di
antenne radio e TV

115 Reparador de cocinas Riparatore di cucine
25
Constructor, vendedor o
reparador de artculos
de mimbre
Costruttore, venditore
o riparatore di articoli
di vimini

116 Reparador de colchones Riparatore di materassi
26
Criador y vendedor de
animales afectivos
Allevatore e venditore
di animali domestici

117
Reparador de enseres
menores
Riparatore di arnesi
minori
27 Cristalero Vetraio

118
Reparador de equipos
de oficina
Riparatore di
attezzature per lufficio
28 Cuidador de animales
Addetto alla cura di
animali

119
Reparador de equipos
elctricos y electrnicos
Riparatore di
attrezzature elettriche
ed elettroniche
29
Cuidador de baos
pblicos
Addetto alla cura di
bagni publici

120
Reparador de equipos
mecnicos y de
combustin
Riparatore di
attrezzature
meccaniche e di
combustione
30
Cuidador de enfermos,
personas con
discapacidad y ancianos
Badante di ammalati,
disabili e anziani

121
Reparador de
espejuelos
Riparatore di occhiali
31 Cuidador de parques
Addetto alla cura di
parchi

122
Reparador de mquinas
de coser
Riparatore di macchine
da cucire
32
Curtidor de pieles,
(excepto cuero de
ganado mayor)
Conciatore di pelli
(eccetto cuoio di
bestiame pi grande)

123
Reparador de monturas
y arreos
Riparatore di selle e
finimenti
33 Decorador Decoratore 124 Reparador de paraguas Riparatore di ombrelli
y sombrillas
34
Desmochador de
palmas
Cimatore di palme

125
Reparador y llenador de
fosforeras
Riparatore e riempitore
di accendini
35
Elaborador y vendedor
de alimentos y bebidas
mediante servicio
gastronmico
(Paladares). Ejerce la
actividad en su domicilio
mediante el uso de
mesas, sillas banquetas
o similares hasta 20
capacidades
Elaboratore e
venditore di alimenti e
bibite mediante
servizio gastronomico
(Paladares). Esercita
lattivit nel suo
domicilio mediante
lutilizzo di tavoli, sedie
e panche o simili fino
a 20 posti a sedere

126
Repasador. Excepta a
los maestros en activo
Lezioni private, eccetto
per i maestri in attivit
36
Elaborador y vendedor
de alimentos y bebidas
no alcohlicas a
domicilio
Elaboratore e
venditore di alimenti e
bibite analcoliche a
domicilio

127
Restaurador de
muecos y otros
juguetes
Restauratore di
bambole e di altri
giocattoli
37
Elaborador y vendedor
de alimentos y bebidas
no alcohlicas al detalle,
en su domicilio o de
forma ambulatoria
Elaboratore e
venditore di alimenti e
bibite analcoliche al
dettaglio, nel suo
domicilio o di maniera
ambulante

128
Restaurador de obras
de arte
Restauratore di opere
darte
38
Elaborador y vendedor
de alimentos y bebidas
no alcohlicas al detalle
en punto fijo de venta.
(Cafetera)
Elaboratore e
venditore di alimenti e
bibite analcoliche al
dettaglio nei punti fissi
di vendita (caffetteria)

129
Sereno o portero de
edificio de viviendas
Portiere di edifici di
alloggi
39
Elaborador y vendedor
de carbn
Elaboratore e
venditore di carbone

130 Soldador Saldatore
40
Elaborador y vendedor
de vinos
Elaboratore e
venditore di vini

131 Talabartero Sellaio
41
Elaborador y vendedor
de yugos, frontiles y
sogas
Elaboratore e
venditore di gioghi,
cuscinetti imbottiti e
corde

132 Tapicero Tappezziere
42 Electricista Elettricista 133 Techador Posatore di tetti
43 Electricista automotriz Elettricista automotrice

134
Tenedor de libros (Se
exceptan los
contadores y tcnicos
medios en contabilidad
con vnculo laboral en la
especialidad)
Contabile (eccetto i
ragionieri o i contabili in
servizio nella propria
specialit)
44
Encargado, limpiador y
turbinero de inmuebles
Pulitore e addetto alle
turbine di immobili

135 Teidor de textiles
Addetto alla tingitura
dei tessuti
45 Encuadernador de libros Rilegatore di libri 136 Tornero Tornitore
46
Enrollador de motores,
bobinas y otros equipos
Addetto
allavvolgimento di
motori, bobine ed altre
attrezzature

137 Tostador Tostatore
47 Entrenador de animales Allenatore di animali

138
Trabajador agropecuario
eventual
Lavoratore agricolo a
termine
48
Fabricante y vendedor
de coronas y flores
Fabbricante e
venditore di corone e
fiori

139
Traductor de
documentos
Traduttore di
documenti
49 Forrador de botones Foderatore di bottoni 140 Trasquilador Tosatore
50 Fotgrafo Fotografo 141 Trillador Trebbiatore
51
Fregador y engrasador
de equipos automotores
Lavatore e
ingrassatore di
attrezzature
automotrici

142
Vendedor de produccin
agrcola en puntos de
ventas y quioscos
Venditore di prodotti
agricoli in punti di
vendita e chioschi
52 Gestor de viajeros Gestore di viaggiatori 143 Zapatero remendn Calzolaio
53
Grabador y cifrador de
objetos
Intagliatore e cifratore
di oggetti

144
Trabajador contratado.
(solicitado por el
trabajador por cuenta
propia titular para
laborar con l)
Lavoratore a contratto
(richiesto dal lavoratore
in proprio titolare per
lavorare con lui)
54
Herrador de animales
productor/ vendedor de
herraduras y clavos
Maniscalco o
produttore/venditore di
ferri da cavallo e
chiodi

145
Arrendadores de
viviendas, habitaciones
y espacios que sean
parte integrante de la
vivienda
Chi affitta case, stanze
e spazi che siano parte
integrante dellalloggio
55 Hojalatero Stagnino

146
Elaborador y vendedor
de alimentos y bebidas
mediante servicio
gastronmico con
caractersticas
especiales del Barrio
Chino
Elaboratore e venditore
di alimenti e bibite
mediante servizio
gastronomico con
caratteristiche speciali
proprie del Quartiere
Cinese
56
Instructor de
automovilismo
Istruttore di
automobilismo

147
Servicio de paseo de
coches coloniales
Servizio di passeggiate
con carrozze coloniali
57
Instructor de prcticas
deportivas (excepto las
artes marciales)
Istruttore di discipline
sportive (tranne le arti
marziali)

148 Contratistas privados Appaltatori privati
58 Jardinero Giardiniere Figuras costumbristas Figure tradizionali
59 Lavandero o planchador Lavatore o stiratore 149 Habaneras Habaneras
60 Leador Boscaiolo 150 Cartomnticas Cartomanti
61 Limpiabotas Lustrascarpe

151
Artista de danza
folclrica
Artista di danza
folcloristica
62
Limpiador y
comprobador de bujas
Pulitore e verificatore
di candele

152
Grupo musical "Los
Mambises"
Gruppo musicale "Los
Mambises"
63
Limpiador y reparador
de fosas
Pulitore e riparatore di
fosse

153 Caricaturistas Caricaturista
64 Manicura Manicure

154
Vendedoras de flores
artificiales
Venditore di fiori
artificiali
65 Maquillista Truccatore 155 Pintores callejeros Pittori di strada
66 Masajista Massaggiatore

156 Dandy
Istruttore di moda ed
eleganza
nellabbigliamento e
negli atteggiamenti
67 Masillero Stuccatore

157
Peluqueras y
peinadoras de trenzas
Parrucchiere
pettinatrice di treccie
68
Mecnico de equipos de
refrigeracin
Meccanico di
attrezzature di
refrigerazione

158
Pelador de frutas
naturales
Pelatore di frutta
naturale
69 Mecangrafo Dattilografo 159 Do de danzas "Amor" Duo di danze "Amor"
70 Mensajero Messaggero

160
Pareja de baile "Benny
Mor"
Coppia di ballo "Benny
Mor"
71 Modista o sastre Sarto

161
Exhibicin de perros
amaestrados
Esibizione di cani
ammaestrati
72 Molinero Mugnaio

162
Do musical "Los
amigos"
Duo musicale "Los
amigos"
73 Operador de audio Operatore di audio

163 Figurantes Comparse
74
Operador de compresor
de aire, ponchero
reparador de
neumticos
Operatore di
compressore daria o
riparatore di
pneumatici

164 Peluquero tradicional
Parrucchiere
tradizionale
75
Operador de equipos de
recreacin infantil
Operatore di
attrezzature per la
ricreazione infantile

Transporte de carga y pasajeros Trasporto merci
e passeggeri
76
Parqueador, cuidador de
equipos automotores,
ciclos y triciclos
Parcheggiatore,
sorvegliante di
autoveicoli, ciclomotori
e tricicli

165 Camiones Camion
77 Peluquera Parrucchiere 166 Camionetas Camionette
78
Peluquero de animales
domsticos
Parrucchiere per
animali domestici

167 Paneles
Camionette chiuse per
il trasporto di merci
79 Personal domstico Personale domestico 168 mnibus Pulman
80 Pintor automotriz Pittore automotrice 169 Microbs Microbus
81
Pintor de bienes
muebles barnizador
Pittore di beni mobili o
verniciatore

170 Autos Automobili
82 Pintor de inmuebles Pittore di immobili 171 Medios ferroviarios Mezzi ferroviari
83 Pintor rotulista Pittore titolista 172 Jeep Jeep
84 Piscicultor Piscicoltore

173
Embarcaciones para
transporte de pasajeros
Imbarcazioni per il
trasporto di passeggeri
85 Plasticador Plastificatore 174 Motos Moto
86 Plomero Idraulico 175 Triciclos Tricicli
87 Pocero Spurgatore

Traccin animal y humana Trazione animale e
umana
88
Productor y vendedor de
artculos varios de uso
en el hogar
Produttore e venditore
di articoli vari per uso
domestico

176 Carretones Carretti
89
Productor y vendedor de
accesorios de goma
Produttore e venditore
di accessori di gomma

177 Coches Carrozze
90
Productor y vendedor de
artculos de alfarera
Produttore e venditore
di articoli di terracotta

178 Ciclos Biciclette
91
Productor/vendedor o
recolector/vendedor de
artculos de alfarera u
otros materiales, con
fines constructivos
Produttore /venditore
o raccoglitore/
venditore di articoli di
terracotta o di altri
materiali per la
costruzione

Fonte: Granma, Organo Oficial del Comite Central del
Partido Comunista de Cuba, 24 septiembre 2010


Secondo molti osservatori indipendenti Cuba prossimo a rivivere un secondo Periodo Speciale,
se le autorit non adottano interventi mirati. Il rischio di un collasso economico del Paese dovrebbe
indurre le autorit cubane a facilitare il commercio e ad aprirsi ulteriormente agli investimenti
stranieri, nel rispetto dei valori della rivoluzione socialista, come avvenuto negli anni Novanta.
LAvana dispone di tutti i mezzi per rafforzare la fiducia dei mercati in qualsiasi momento, senza
limitarsi agli annunci: pu decidere una svalutazione del CUC come fanno altri Paesi per favorire
lexport e ricostituire le riserve in valuta della banca centrale; pu decidere di avviare
concretamente lunificazione monetaria, il che faciliterebbe la contabilit delle imprese statali e
delle imprese miste e unefficiente allocazione delle risorse pubbliche e private; pu introdurre
maggiori certezze giuridiche sulle attuali alternative esistenti al diritto di propriet, compatibili con i
valori del socialismo, per favorire lafflusso di finanziamenti esteri e rimesse; oppure pu adottare
strumenti giuridici di nuova generazione per tutelare i partner stranieri di imprese miste, ad
esempio, in tema di management congiunto, di rimpatri degli utili o di decisioni di disinvestimento.
Negli ultimi anni LAvana ha concentrato i propri sforzi solamente nella riduzione della spesa
pubblica (eliminazione dei sussidi e degli sprechi) e nel soddisfacimento dei bisogni primari
(alimentare ed energetico) della popolazione e ha fatto affidamento principalmente sul recupero di
un enorme potenziale inutilizzato di risorse umane e materiali e sullemersione delleconomia
informale. La sensazione generale che tale strategia sia attuata in maniera frammentata e
disorganizzata, anche a causa della molteplicit dei centri decisionali intermedi, e che non riesca
ancora a generare un clima di fiducia sulle reali possibilit di ripresa delleconomia n tra i cubani
n tra gli operatori economici stranieri. Le potenzialit di crescita del Paese sono enormi e le
aspettative rimangono elevate, anche in considerazione degli effetti positivi di alcune possibili
variabili esterne (via libera al turismo statunitense, scoperta del petrolio nella zona economica
esclusiva cubana, evoluzione dei progetti dintegrazione regionale sostenuti dal Venezuela, ecc).
Nel complesso, secondo molti osservatori, le riforme economiche annunciate da Raul Castro,
proprio in un momento in cui il fratello Fidel mostra di essersi fisicamente recuperato,
rappresentano, pur apparendo insufficienti e tardive, un punto di svolta e di non ritorno per lo
sviluppo economico del Paese nel rispetto dei valori della rivoluzione.

Un discorso a parte meritano le relazioni tra Stati Uniti e Cuba. Linsediamento
dellAmministrazione Obama (20 gennaio 2009) poteva rappresentare un punto di svolta per la
crescita delleconomia cubana nei prossimi anni, almeno sulla carta, tenuto conto che i suoi effetti
sono al momento imponderabili. Gli Stati Uniti possono giocare un ruolo determinante in numerosi
ambiti: oltre alla revoca dellembargo commerciale, linvio di rimesse, il turismo dei cittadini
statunitensi a Cuba (cd. invasione pacifica), lesplorazione e lo sfruttamento dei blocchi petroliferi,
le telecomunicazioni, le questioni migratorie, i disastri ambientali, ecc. Inoltre, sono circa 5.900 le
domande di indennizzo, ufficialmente riconosciute dal Governo degli Stati Uniti, relative alle
propriet americane nazionalizzate negli anni Sessanta dal Governo cubano: il valore nominale di
tali propriet sarebbe di 1,82 miliardi di USD, corrispondenti oggi, con gli interessi, a circa 6
miliardi di USD. Non da ultimo, Washington deve tenere in conto le conseguenze per gli States di
un clash migratorio nel caso di collasso delleconomia cubana determinato dalla crisi di solvibilit
esterna e potrebbe in tal caso decidere di intervenire. Nel settembre 2009 lOFAC (Office of
Foreign Assets Control) del Dipartimento del Tesoro statunitense ha adottato nuove misure, con
vigenza immediata, che rendono pi flessibile il regime di sanzioni contro Cuba (cd Cuban Assets
Control Regulations o CACR) in materia di visite di cubano-americani ai familiari, rimesse e
telecomunicazioni. Questa accelerazione fa seguito alle prime aperture a favore dei cubano-
americani introdotte con la Legge Omnibus nel marzo 2009, che hanno abrogato le restrizioni
adottate dallAmministrazione Bush nel 2005. Le nuove misure prevedono che sin dora i cittadini
americani con parenti stretti fino al secondo grado di nazionalit cubana potranno recarsi in visita
nellisola tutte le volte che vorranno e per una durata illimitata, ed essere addirittura accompagnati
dai familiari con cui convivono. Il limite di spesa in territorio cubano fissato a 179 USD al giorno.
I cubano-americani potranno, inoltre, inviare rimesse ai propri familiari stretti senza limitazioni e,
nel caso fossero autorizzati a viaggiare a Cuba, potranno portare con s fino a 3.000 USD di
rimesse. Per facilitare gli invii da istituti di deposito, le banche statunitensi potranno stipulare
accordi tecnici con istituzioni finanziarie cubane. Inoltre, i cittadini americani potranno avvalersi di
alcuni servizi di telecomunicazione, purch prestati da imprese non cubane, che vanno a beneficio
di residenti a Cuba, come ad esempio i servizi di telefonia mobile prestati attraverso accordi di
roaming con imprese cubane o la radiodiffusione satellitare verso lisola. Il 9 marzo 2010 lOFAC
ha adottato un emendamento del CACR che rende pi flessibili le condizioni dei pagamenti in
contanti per gli acquisti di alimenti. LOFAC ha inoltre autorizzato lesportazione di alcuni servizi
di comunicazione via Internet ad uso personale rivolti a Cuba. La Casa Bianca avverte, pertanto, in
una certa misura che il vento che sta cambiando: circa 1,5 milioni di residenti negli States hanno
parenti a Cuba e, da unindagine pubblicata dal Miami Herald ad inizio settembre 2009, risulterebbe
che il 41% dei cubano-americani sarebbe favorevole a sopprimere lembargo contro Cuba, una
percentuale che fino a pochi anni fa era impensabile, a fronte di un 40% contrario.


Riportiamo qui di seguito una breve panoramica sulle principali politiche economiche e settoriali
del Paese.

Dal 1997, anno della sua istituzione, fino allestate 2009 il Banco Central de Cuba (BCC) ha
assunto un ruolo fondamentale nella gestione degli squilibri delleconomia nazionale, nel controllo
della liquidit e nei pagamenti. Nel novembre del 2004 la Banca ha decretato il divieto di
circolazione fisica del dollaro sul territorio nazionale, cui ha fatto seguito il divieto di utilizzare il
dollaro come mezzo di pagamento tra imprese cubane. Nel 2005 il peso cubano (CUP) stato
rivalutato del 7% rispetto al peso convertibile (CUC), a sua volta rivalutato dell8% nei confronti
del dollaro e delle altre principali monete straniere. Da allora non ci sono state altre variazioni di
cambio e la Banca centrale ha proseguito gli sforzi per diminuire il dualismo monetario tra il CUP
e il CUC, che determina enormi distorsioni nella contabilit delle imprese statali, nellallocazione
delle risorse pubbliche al sistema produttivo e negli standard di vita dei cubani. Per creare le
condizioni per lunificazione monetaria sarebbe necessario, ad esempio, riavvicinare il tasso di
cambio CUP-CUC, estremamente sopravvalutato, utilizzato a fini contabili dalle imprese statali e
dallo Stato (1:1) a quello vigente per la popolazione (24:1). Nel febbraio 2008 Raul Castro aveva
sollevato la questione del potere dacquisto del peso nazionale nel suo discorso dinsediamento,
creando notevoli aspettative nella popolazione circa una sua prossima rivalutazione rispetto al CUC.
Dal 2009 il tema della riforma monetaria non stato pi sollevato apertamente. Nel giugno 2009 il
Ministro-Presidente della Banca centrale cubana, Francisco Soberon Valdes, in carica dal 1994, si
dimesso e al suo posto stato nominato lallora Presidente del Banco Financiero Internacional,
Ernesto Medina Villaveiran. Dallestate del 2009 il Ministero dellEconomia e della Pianificazione
controlla la governance economica del Paese (legge finanziaria, bilancio dello Stato, pianificazione
a medio termine, ecc) e lassegnazione della liquidit in valuta ai singoli Dicasteri.

Attualmente il sistema bancario e finanziario cubano composto da otto banche commerciali
Banco Nacional de Cuba (BNC), Banco Financiero Internacional (BFI), Banco Internacional de
Comercio S.A. (BICSA), Banco de Crdito y Comercio (BANDEC), Banco Popular de Ahorro
(BPA), Banco Exterior de Cuba (BEC), Banco Metropolitano S.A. (BM), Banco de Inversiones
S.A. e, dal 2005, Banco Industrial Venezuela Cuba S.A. e da diciotto istituzioni finanziarie non
bancarie. Esistono, inoltre, undici uffici di rappresentanza di banche straniere Havana
International Bank Ltd. (Regno Unito), National Bank of Canada (Canada), Banco Bilbao Vizcaya
Argentaria S.A. (BBVA, Spagna), Banco Sabadell (Spagna), Caja de Ahorros y Monte de Piedad de
Madrid (Caja Madrid, Spagna), Caja de Ahorros del Mediterrneo (Spagna), Socit Gnrale
(Francia), BNP Paribas (Francia), Financire Oceor (Francia), Fransabank Sal (Libano), Republic
Bank Ltd. (Trinidad and Tobago) e due uffici di rappresentanza di istituzioni finanziarie non
bancarie straniere (Fincomex Ltd. e la svizzera Novafin Financire S.A., che dal 1999 gestisce
operazioni finanziarie a corto e medio termine con imprese italiane e cubane, soprattutto nei settori
del turismo, farmaceutico e delle telecomunicazioni). Nel 2006 si registra, come conseguenza delle
misure americane volte a rafforzare la stretta finanziaria attorno a Cuba, la chiusura delle attivit di
alcune banche di primo piano (BBVA, Barclays, Scotia, HSBC, Credit Suisse, UBS, ANZ, CDC).
Nel luglio 2007 uscita di scena anche lolandese ING Barings bank, la prima banca internazionale
ad essersi insediata a Cuba nel 1994 e una delle ultime banche presenti con un rating AAA.
Nellagosto 2009, la Banca centrale cubana ha ritirato la licenza alla ING Barings e alla partecipata
Netherlands Caribbean Bank N.V., avendo queste cessato le proprie operazioni a Cuba. Il 9 aprile
2008 a LAvana stata inaugurata la prima succursale al di fuori del Venezuela del Banco del
ALBA (BALBA), una banca regionale di sviluppo che finanzier progetti nel settore della
produzione alimentare, farmaceutico, delle telecomunicazioni e dellagricoltura. Il capitale
sottoscritto di BALBA, pari ad oltre un miliardo di USD, proviene in gran parte dal Venezuela
(85%), mentre Cuba e gli altri Stati membri vi partecipano sulla base delle proprie disponibilit
economiche (Cuba ha apportato inizialmente 118 milioni di USD). La Banca si caratterizza per il
fatto che tutti i Paesi membri dispongono dello stesso potere di voto a prescindere dal capitale
versato.

Per sopperire alle gravi carenze nel settore energetico, le autorit cubane avevano deciso che il
2006 sarebbe stato lanno della rivoluzione energetica, destinando circa 2 miliardi di USD
allesecuzione di programmi energetici (mantenimento delle centrali elettriche esistenti,
miglioramento della rete di distribuzione, acquisto e messa in funzione di migliaia di gruppi
elettrogeni sincronizzati, ecc). Nel 2009 la produzione di elettricit a Cuba si mantenuta sugli
stessi livelli del 2008 (17802 Gigawatt/h, +0,8%). Le centrali termiche e i gruppi elettrogeni
rappresentano, rispettivamente, il 56% e il 24% della produzione totale. Negli ultimi tre anni si
avuto un netto miglioramento del servizio elettrico, con conseguente riduzione dei famigerati
apagones, ossia delle interruzioni dellelettricit programmate per aree introdotte durante il cd
Periodo Especial dei primi anni Novanta. Nel maggio 2008 lAssemblea Nazionale ha creato,
inoltre, una Commissione speciale, composta da 32 deputati, con lobiettivo di monitorare il
risparmio energetico e lo sviluppo di fonti di energia rinnovabili, un settore in costante crescita e
sempre pi aperto agli investimenti stranieri. Dal 1 giugno 2009 entrato in vigore a Cuba un
nuovo Piano nazionale di risparmio energetico (Plan de ahorro) che prevede una drastica
riduzione delluso di elettricit nel settore statale e residenziale. Il nuovo Piano, rivolto
principalmente agli organismi statali, prevede una serie di norme di condotta e severe
penalizzazioni in caso di mancato rispetto dei cd. Piani Provinciali di Consumo Elettrico, ed in
particolare la reintroduzione degli apagones. Se non saranno rispettati i nuovi tetti di consumo nel
settore statale (rivisti al ribasso del 12%), la popolazione dovr sopportare numerose interruzioni
della corrente, sia nelle case che sul posto di lavoro. Nel 2009 il consumo di combustibile per la
generazione nel settore statale sarebbe diminuito di 190.000 tonnellate. Il Plan de ahorro starebbe
tuttavia rallentando anche il funzionamento di una parte del pur modesto apparato industriale
cubano. Molti uffici governativi, fabbriche e imprese cubane hanno modificato i turni lavorativi e
ridotto luso dei condizionatori e dellilluminazione.

Il programma di edilizia popolare, avviato a fine 2005 sotto la Presidenza di Fidel Castro e
rivelatosi di fatto irrealizzabile, in corso di profonda ridefinizione. Stando ai dati ufficiali, nel
2008 sono state costruite 44.775 unit abitative, che corrispondono a quasi il 90% dellobiettivo
annuale programmato. Nel 2007 erano stati invece terminati 52.607 alloggi, una cifra molto al di
sotto del target stabilito (70.300) e corrispondente solo al 50% di quanto realizzato nel 2006. Nel
2009 la priorit stata data alla manutenzione degli immobili esistenti, con la realizzazione di
110.000 azioni di conservazione e di 140.000 azioni di riabilitazione, e ad un maggiore
coinvolgimento dei municipi e della comunit locale nella definizione delle priorit e
nellattuazione di una programmazione edilizia sostenibile. Secondo le statistiche ufficiali, a Cuba
nel 2009 sono stati terminati oltre 35.000 alloggi (44.775 nel 2008), di cui il 57% sono stati
realizzati dal settore statale e il 43% con sforzi propri della popolazione. Consolidamento
dellesistente, realizzazione di costruzioni sostenibili in grado di resistere al passaggio di cicloni,
decentralizzazione e partecipazione della popolazione saranno pertanto le quattro parole dordine
per il settore delledilizia popolare per gli anni a venire. Lobiettivo prioritario delle autorit cubane
sembra essere oggi quello di destinare la scarsa liquidit a disposizione ad investimenti immobiliari
pi redditizi e in grado di attirare capitali stranieri, come nel settore del turismo.

Nel 2009 il settore dei trasporti ha registrato un aumento del 4,6% rispetto allanno precedente
(nel 2008 +7,4%). La carenza di trasporto pubblico, urbano ed extraurbano, stato fino ad ora uno
dei problemi pi gravi per la popolazione cubana, che raramente dispone di mezzi di trasporto
propri, sia per motivi economici che per il divieto allacquisto di autovetture e ciclomotori imposto
da queste autorit. Dal 2005, anno di avvio del programma di recupero del settore, al 2008 le
autorit cubane hanno acquisito complessivamente circa 2.700 autobus, articolati e rigidi. Nel 2008
il trasporto pubblico di passeggeri, pari ad un totale di 1.600 milioni di persone trasportate durante
lanno, cresciuto del 6%, facendo registrare i miglioramenti pi importanti nelle citt di LAvana
e di Santiago di Cuba. Nel 2009 si concretizzata la concessione di nuove licenze per i taxi privati
nelle zone rurali (prezzi ed itinerari fissati dal Governo, carburante sovvenzionato) e in quelle
urbane (prezzi determinati dal mercato, carburante non sovvenzionato). A LAvana, dall11
settembre 2009, i cubani forniti di regolare mezzo di trasporto possono presentare la domanda per la
licenza di taxi.

Riguardo il trasporto ferroviario, prosegue il programma cubano per lammodernamento della
disastrata rete ferroviaria nazionale, con un investimento pluriennale di oltre 595 milioni di USD.
Oltre allacquisto di moderni mezzi di trasporto da Paesi amici come Cina, Iran e Russia (che
concedono importanti crediti governativi), il programma prevede anche la rimessa in funzione di
numerose locomotrici e vagoni merci finora in disuso e la riparazione ed il miglioramento delle
infrastrutture, della segnaletica e delle comunicazioni delle ferrovie cubane. A distanza di tre anni
dal suo avvio, il programma avanza seppur lentamente a causa della mancanza di motivazioni e
disciplina da parte della forza lavoro del settore e delle mal celate difficolt incontrate nel
montaggio delle macchine e nella formazione dei tecnici addetti al loro utilizzo ma non se ne
vedono ancora i risultati. Secondo lONE, tra il 2008 e il 2009 il numero di passeggeri trasportati
via treno diminuito del 6%, mentre il numero di merci trasportate calato dell1,2%. A Cuba la
rete ferroviaria (oltre 9300 km) una delle pi antiche al mondo, creata nel 1837 per le esigenze di
trasporto dellallora fiorente industria saccarifera rappresenta uno strumento fondamentale per
rilanciare lo sviluppo economico del Paese, anche in considerazione della conformazione geografica
dellisola, che si estende per circa 1.225 km da ovest ad est e per circa 80 km da nord a sud.

Il trasporto aereo costituisce un fattore fondamentale per il rafforzamento del turismo a Cuba e,
non a caso, stato inserito tra i settori che nei prossimi anni dovrebbero beneficiare dei cd. schemi
chiusi di finanziamento in valuta elaborati dal Ministero dellEconomia e della Pianificazione.
Secondo dati ufficiali, Cuba dispone attualmente di sei aeroporti internazionali e di 19 nazionali,
presso cui operano oltre 40 compagnie aeree straniere. Nel luglio 2007 LAvana e Mosca hanno
firmato un accordo bilaterale in campo aeronautico (assistenza tecnica, formazione e sviluppo di
servizi in joint venture), che fa seguito allaccordo del settembre 2006 per un programma di
rinnovamento della flotta aerea civile cubana, del valore di 100 milioni di USD in nove anni, che
sarebbero finanziati a titolo di credito daiuto dalla Ilyushin Finance Co. Sulla base di tali intese,
Cuba ha proceduto allacquisto di svariati velivoli (Iliushin IL-96-300, Tupolev TU-204, velivoli
Antonov AN-148, Tupolev TU-154 e Iliushin IL-86) che saranno impiegati nel trasporto passeggeri
o per voli cargo. Nel 2010 il governo cubano avrebbe dovuto investire 45 milioni di USD per
lampliamento dellaeroporto internazionale di Varadero e del terminal 2 dellaeroporto Jos Mart
di LAvana, destinato ai voli diretti da e per gli Stati Uniti (Miami, New York e Los Angeles).

Unattenzione particolare merita lenorme potenziale di espansione del settore delle
telecomunicazioni e delle IT. Secondo gli ultimi dati ufficiali, a Cuba nel 2009 il numero totale di
linee telefoniche di circa 1,8 milioni (nel 2008 1,4 milioni), di cui 620.000 sono linee di telefoni
cellulari (nel 2008 450.000). Nel complesso, a Cuba esistono 14,4 telefoni per ogni cento abitanti,
un lieve progresso rispetto al 2008 (12,6 telefoni). Il dato stride se raffrontato con la densit
telefonica in Giamaica e in Repubblica Dominicana. Secondo le ultime statistiche dellONE, nel
2008 il numero di computer in circolazione di circa 630.000, mentre solo 1,4 milioni di persone (il
13% della popolazione) usufruisce dellaccesso ad Internet, trattandosi nella maggior parte dei casi
di un accesso limitato e controllato dallo Stato. Laccesso libero a internet tuttora limitato a poche
categorie di funzionari governativi, medici e ricercatori. Nel 2007 Cuba e il Venezuela hanno
firmato un accordo per la creazione di un collegamento via cavo di 1500 km tra le coste
settentrionali venezuelane e quelle orientali cubane, da realizzare entro il 2010. La rete nazionale in
fibra ottica stata realizzata nel 2004 da una joint venture tra Cubacel e la societ italiana Sirti.

Dal 2002 lindustria saccarifera entrata in una fase di progressiva riconversione e
ristrutturazione, che ha portato alla chiusura di oltre 100 dei 156 impianti esistenti e al cambio di
destinazione di 720.000 ettari di aree coltivate. Il recente aumento del prezzo mondiale dello
zucchero ha per indotto le autorit cubane a dare un nuovo impulso al processo di recupero del pi
tradizionale settore produttivo del Paese, che nel 1990 era in grado di generare oltre 8 milioni di
tonnellate di prodotto. Il programma di recupero prevede laumento del terreno destinato alla
semina, una maggiore produzione dei derivati dello zucchero con pi valore aggiunto (alcool,
etanolo, acidi grassi, miele, derivati farmaceutici del saccarosio), nonch un maggiore utilizzo della
bagassa (scarto della canna da zucchero) come combustibile per le centrali elettriche. Sebbene non
siano state divulgate cifre, la campagna saccarifera 2009-2010 stata qualificata da fonti ufficiali
come la pi povera della storia cubana dal 1905, penalizzata da errori di direzione come ammesso
dallo stesso Raul Castro lo scorso 1 agosto. Con un fabbisogno domestico pari a 700.000 tonnellate,
Cuba sar pertanto obbligata ad importare zucchero, principalmente da Brasile e Colombia, per
adempiere i propri contratti di fornitura allestero (in particolare, contratti con la Cina).

A causa del passaggio dei tre cicloni, che hanno danneggiato 113.000 ettari coltivati, nel 2008 la
produzione agricola non saccarifera cresciuta solo del 1,5%, un deciso passo indietro rispetto al
+18% realizzato nel 2007, che era stato a sua volta un anno di svolta dopo i deludenti risultati del
2006 (-6%) e del 2005 (-11,6%). Secondo le statistiche ufficiali, nel 2009 la produzione agricola
aumentata del 4,5%, dopo aver segnato un -9,1% nei primi sei mesi dellanno cui hanno contribuito
anche le perdite derivanti dalle difficolt incontrate lestate scorsa nelle attivit di raccolta,
trasporto, stoccaggio e distribuzione. Nel 2009 i maggiori rialzi in volume hanno riguardato la
produzione di cereali (+17%), legumi secchi (+18%), carne bovina (+5,7%) e latte (+10,7%). La
produzione agricola si mantiene tuttavia su livelli bassi e del tutto insufficienti per soddisfare il
fabbisogno alimentare nazionale. Entro il 2013, pertanto, le autorit cubane contano di ridurre del
50% le importazioni di beni alimentari essenziali per la popolazione (riso, fagioli, latte). La
questione agricola, che ha origini remote, stata risollevata da Raul Castro in seno allAssemblea
Nazionale nel dicembre 2006 e ha portato allistituzione di una Commissione speciale, incaricata di
individuare le misure necessarie per raddrizzare la situazione. Dopo le prime misure adottate nel
2007 per stimolare la produttivit dei contadini (liquidazione dellenorme debito dello Stato,
introduzione di meccanismi per il pagamento immediato dei raccolti, aumento dei prezzi pagati ai
produttori di carne e latte), nel marzo 2008 le autorit cubane hanno avviato latteso processo di
decentralizzazione burocratica di quella parte dellagricoltura direttamente controllata dallo Stato.
Tutte le decisioni relative allassegnazione e alluso dei terreni, allacquisto di attrezzature e
materiali e alla commercializzazione dei prodotti agricoli sono ora prese, a livello locale, da 169
delegazioni municipali per lagricoltura, istituite nel maggio 2008, e non pi dal Ministero
dellAgricoltura. Il dato pi innovativo che i delegati municipali, oltre a detenere il potere
decisionale sulla gestione delle circa 150 fattorie statali, avranno anche la possibilit di guardare pi
da vicino le attivit e le migliori pratiche delle circa 150.000 fattorie familiari e delle 4.702
cooperative private [1.762 Unidades Basicas de Produccion Cooperativa (UBPC), 739 Cooperativas
de Produccion Agropecuaria (CPA) e 2.201 Cooperativas de Creditos y Servicios]. La riforma
prevede anche la fusione di 104 imprese agricole statali in un unico organismo e laumento dei
prezzi dacquisto in moneta nazionale ad alcuni produttori (tabacco, latte, tuberi, legumi, caff e
noci di cocco).

Nellestate 2008 Raul Castro ha autorizzato la concessione in usufrutto delle terre oziose, per un
massimo di 13,42 ettari e per un periodo di dieci anni rinnovabile, ai cittadini cubani non detentori
di alcun terreno. Tale limite si eleva a 40,26 ettari per i contadini che gi dispongono della propriet
o dellusufrutto di altri terreni. Anche le persone giuridiche, fattorie statali o cooperative agricole,
potranno acquisire nuovi terreni per un periodo di 25 anni rinnovabile, senza limiti di estensione.
Dopo il passaggio dei tre cicloni, lattuazione della riforma aveva subito una decisa accelerazione: a
fine settembre 2008 era stato dato il via libera allavvio delle procedure per trasferire i diritti
dusufrutto e le assegnazioni sono continuate nei mesi successivi. La riforma agraria presenta,
tuttavia, alcuni punti deboli non di poco conto: 1) innanzi tutto lo Stato trasferisce non un diritto di
propriet, ma solo un diritto di usufrutto, che per di pi non potr essere n venduto n ceduto a
terzi; 2) i contadini dovranno inoltre pagare unimposta, soggetta a variazioni, per mantenere
lusufrutto delle terre; 3) lo Stato rimane titolare della definizione dei piani di produzione di ogni
appezzamento, mentre il contadino tenuto a vendere il 90% della produzione agricola allo Stato ad
un prezzo che viene fissato dalle stesse autorit; 4) Lo Stato non appare intenzionato a fornire a
proprie spese strumenti e materiali agricoli ai privati, ma solo a facilitarne la disponibilit e
lacquisto. In tale settore qualche beneficio della riforma potrebbe arrivare nel breve periodo a quei
contadini gi organizzati in cooperative dalla possibilit di disporre di pi terreni e
dallampliamento delle quote vendibili nei mercati liberi, ma lenorme discrezionalit che lo Stato si
riserva nel fissare i prezzi di acquisto e le tasse per lusufrutto non lascia molto spazio
allottimismo. Dallavvio della riforma i nuovi piccoli agricoltori si sarebbero gi scontrati con le
prime difficolt (terre infestate dal marab, scarsa formazione, assenza di materiali, di strumenti e
di credito). Come emerso nel suo discorso del 1 agosto 2009, Raul Castro sta puntando sullo
sviluppo dellagricoltura urbana e suburbana, che implica un minor consumo di combustibile per
via della prossimit dei raccolti ai mercati e delluso della trazione animale, e sul miglioramento del
sistema di raccolta e di distribuzione dei prodotti agricoli e di approvvigionamento della capitale. Il
potenziale produttivo del settore agricolo rimane enorme. Cuba dispone, infatti, di una superficie
agricola di oltre 6,6 milioni di ettari, di cui solo il 45% risulta coltivato (quasi tre milioni di ettari),
mentre i restanti terreni rimangono inutilizzati perch in stato di degrado o ricoperti dalle piante di
marab. Se attualmente lo Stato coltiva solo 700.000 ettari (il 29% dei terreni a sua disposizione), il
settore non statale gestisce complessivamente quasi 2,3 milioni di ettari coltivati (54%).

Come detto sopra, per il momento lattuazione della riforma agraria si dimostrata un fallimento,
nonostante il rilancio del settore agricolo fosse considerato una questione di sicurezza nazionale
dal Governo di Raul Castro. Gli effetti devastanti per lagricoltura causati dai cicloni del 2008
hanno vanificato gran parte degli sforzi intrapresi, facendosi sentire anche nel 2009 e nel 2010. Fino
ad oggi lo Stato cubano ha concesso in usufrutto terreni coltivabili oziosi per oltre un milione di
ettari, di cui solo il 46% risulta attualmente utilizzato (oltre la met per lallevamento, il 26,8% per
la coltivazione di ortaggi e vegetali e il 7,7% per le risaie) per le difficolt sopra indicate. Fino
allagosto 2010 le richieste di terre in usufrutto da parte di cittadini cubani sono state 133.900, di
cui l83% stato approvato. Nei primi sei mesi del 2010 la produzione agricola non ha mostrato
segnali di ripresa, registrando un calo in volume del 7,5%, di cui -9,8% lagricoltura non saccarifera
e -4,8% lallevamento: in flessione risultano le produzioni di riso, fagioli, tuberi, ortaggi, caff e
agrumi, con la sola eccezione del platano (+48%). Dallo scorso settembre le autorit cubane hanno
aperto i primi negozi, parzialmente riforniti, in cui i contadini potranno acquistare liberamente in
moneta locale alcune attrezzature rudimentali ed altri input agricoli. Fino ad ora ai contadini era
concesso di acquistare input in cambio delle cedole statali ottenute per il pagamento dei raccolti a
prezzi prefissati. I primi risultati della riforma agraria trainata dal settore privato sono attesi non
prima di tre o quattro anni. In assenza di risultati concreti, la dipendenza alimentare nei confronti
dellestero destinata a mantenersi stabile nei prossimi anni e, considerata lattuale crisi di liquidit
dello Stato cubano, potrebbe richiedere soluzioni alternative, come le donazioni di derrate
alimentari da parte di Paesi alleati o i progetti di cooperazione allo sviluppo. Nellottobre 2010 il
rappresentante della FAO a Cuba, Marcio Porto, ha reso noto che a Cuba lorganizzazione realizza
36 progetti di sicurezza alimentare (in primis lotta allanemia e diversificazione produttiva) per un
totale di 3,7 milioni di USD.

Dal 2006 in atto un processo di rilancio dellindustria della trasformazione alimentare (rum,
birra, bevande, conserve, pasta e farine, latticini e derivati della carne, olio) mirante a ridurre le
importazioni di alimenti. Nuovi investimenti sono stati destinati allampliamento degli impianti
produttivi, al montaggio di silos climatizzati per lo stoccaggio di grano e cereali, allacquisizione di
mulini per frumento e mais, di impianti frigoriferi, ecc.

Lindustria mineraria senza dubbio uno dei settori pi dinamici e promettenti delleconomia
cubana. Secondo le statistiche dellUS Geology Survey, Cuba dispone delle seconde riserve di
nichel e cobalto a livello mondiale dietro lAustralia, la maggior parte delle quali sono localizzate
nella provincia orientale di Holguin. LAvana si colloca attualmente al sesto posto come produttore
mondiale di nichel. La produzione di nichel proviene dai giacimenti Comandante Ren Ramos
Latour a Nicaro (100% Cubaniquel, produzione annuale di 11.000 tonnellate), Comandante Ernesto
Che Guevara a Punta Gorda (100% Cubaniquel, 30.000 tonnellate) e Pedro Soto Alba a Moa (Moa
Niquel, impresa mista tra la cubana General Niquel S.A. e la canadese Sherritt Gordon Ltd., 33.000
tonnellate annuali). Nellottobre 2007 Cuba e il Venezuela hanno dato vita ad una societ mista, la
FEMSA, che dovrebbe dedicarsi ad attivit di esplorazione e sfruttamento minerario delle zone
ottenute in concessione. Nel 2009 la produzione totale di nichel e cobalto non avrebbe superato le
70.100 tonnellate (nel 2008 70.400 tonnellate), risultando di gran lunga inferiore agli obiettivi
programmati. Le quotazioni mondiali del nichel al London Metal Exchange sono passate in media
annuale da 37230 USD la tonnellata nel 2007 a 21111 USD nel 2008 (-43%) e a 14655 USD nel
2009 (-30%). Secondo alcuni analisti, tale crollo potrebbe portare ad una riduzione delle attivit
delle imprese del settore controllate al 100% dallo Stato cubano, che risultano essere alquanto
inefficienti e divoratrici di carburante (117 barili di combustibile per ogni tonnellata di nichel
prodotta, a fronte dei 35 barili per tonnellata necessari alla mista Moa Nichel). I prezzi mondiali del
nichel dovrebbero risalire nella seconda met del 2010 a 18.750 USD la tonnellata, per poi
mantenersi sostanzialmente costanti anche nel 2011. Sul fronte consumo gli analisti prevedono per
il 2010 un incremento del 10% rispetto al 2009, pari a circa 1,37 milioni di tonnellate; mentre per il
2011 le tonnellate consumate dovrebbero arrivare a 1,45 milioni, pari ad un +6% rispetto al 2010.
Nel luglio 2008 Raul Castro ha adottato una disposizione denominata Politica Minera de Cuba,
con la quale si intende promuovere la realizzazione, da parte di investitori stranieri, di progetti di
prospezione e sfruttamento di minerali quali oro, argento, rame, piombo e zinco.

Lindustria degli idrocarburi rappresenta un altro settore con grandi potenzialit di sviluppo. Dal
1991 al 2007, grazie ad importanti investimenti stranieri pari ad oltre 500 milioni di USD, la
produzione di combustibile cubano (petrolio e gas) passata dalle 500.000 tonnellate ad oltre 4
milioni di tonnellate (80.000 barili al giorno), equivalenti al 47% del fabbisogno nazionale. Nel
2009 la produzione cubana di petrolio e gas naturale, pari a circa 4 tonnellate, rimasta stabile sui
livelli del 2008. Per coprire il fabbisogno nazionale (170 mila barili al giorno), Cuba continua a
ricevere circa 100 mila barili diari di combustibile dal Venezuela, sulla base di un accordo firmato
nel 2000 a condizioni molto vantaggiose: pagamento in 15 anni, al tasso dinteresse annuale del 2%
con un periodo di grazia di due anni. Grazie al sostegno del Presidente Chavez, Cuba divenuta
meno vulnerabile alle forti oscillazioni del prezzo del petrolio. Inoltre, LAvana riesporta a prezzi di
mercato una parte del petrolio venezuelano sotto forma di prodotti raffinati, quota che potrebbe
aumentare qualora il fabbisogno cubano dovesse diminuire per effetto dellaumento della
produzione nazionale o del buon esito dei programmi di risparmio energetico e di sviluppo delle
energie rinnovabili. Nel 2008 il consumo nazionale di prodotti petroliferi (greggio e derivati)
diminuito del 5%, passando da 152.700 a 145300 barili al giorno. Nel dicembre 2007 Cuba ha
inaugurato la riapertura della raffineria Camilo Cienfuegos, resa possibile da un investimento
venezuelano di 136 milioni di USD (joint venture CUPET-Petroleos de Venezuela S.A.). A regime
tale impianto, che attualmente ha una capacit di 65.000 barili di petrolio al giorno, dovrebbe essere
in grado di raffinare circa 120.000 barili diari. Nonostante i lavori di manutenzione nelle altre due
raffinerie cubane (Hermanos Diaz a Santiago e Nico Lopez a LAvana), nel 2008 la produzione
nazionale di prodotti derivati del petrolio cresciuta del 137% rispetto al 2007, toccando quota 5,46
milioni di tonnellate (equivalenti a circa 110.000 barili al giorno). Nel 2008 i prodotti petroliferi
derivati hanno rappresentato il 22% dellexport totale cubano e, dopo il nichel, costituiscono la
seconda voce delle esportazioni di beni. Per contro nel 2009 si registra un forte calo della
produzione di derivati del petrolio (benzina -31%, cherosene -44%, GPL -18%, oli e lubrificanti -
27%), con leccezione del diesel (+16%).

Il petrolio estratto nei blocchi onshore della costa nord occidentale, dove sono in corso nuove
attivit di esplorazione (la canadese Sherrit International, la venezuelana PDVSA, la cinese
Sinopec, la vietnamita PetroVietnam) del tipo pesante, con alta componente di zolfo, e risulta
pi difficoltoso da raffinare. Le autorit cubane sono pertanto alla ricerca di petrolio di migliore
qualit nelle acque profonde del Golfo del Messico, che fanno parte della zona economica esclusiva
di Cuba. Nel 1999 ben 59 blocchi offshore di tale zona sono stati aperti agli investimenti stranieri
per attivit di esplorazione: di questi blocchi, 24 sono stati dati in concessione a societ straniere
(Sherrit International, la spagnola Repsol YPF, lindiana ONGC Videsh, la norvegese Statoil,
Petrovietnam, la malese Petronas, la venezuelana PDVSA, la brasiliana Petrobras e, in prospettiva,
il consorzio russo Zarubezhneft) e 35 sono disponibili. Nel gennaio 2008 le due societ canadesi
Sherrit International e Pebercan Inc., che fino a poco tempo prima controllavano il 60% della
produzione di petrolio dellisola, sono state estromesse dal blocco n. 7 (20% della produzione
nazionale), regolato da un accordo di production sharing (PSA) con limpresa cubana CUPET della
durata di 16 anni in scadenza nel 2018. Nel 2009 il Governo di Raul Castro ha avviato, con
finanziamenti interamente nazionali, la perforazione di 24 nuovi pozzi nel giacimento Varadero,
con lobiettivo di aumentare la produzione di petrolio e gas equivalente nella costa nord-occidentale
dellisola. Situato nella provincia di Matanzas, il giacimento Varadero, il pi grande del Paese,
disporrebbe di riserve provate pari a 4.500 milioni di barili e 10 miliardi di piedi cubici di gas. Nel
luglio 2009 limpresa spagnola Repsol ha annunciato di aver rinviato sine die lavvio della
campagna desplorazione petrolifera nella zona economica esclusiva cubana, che potrebbe
contenere riserve di oro nero stimate in 20.000 milioni di barili. Il 29 luglio 2009 CUPET e il
consorzio russo Zarubzhnieft (che raggruppa le principali compagnie russe, tra cui Gazprom, Lukoil
e Rosneft) hanno annunciato la firma di quattro contratti per lesplorazione di 2 blocchi offshore e 2
blocchi onshore.

Ad inizio 2011 atteso a Cuba larrivo di una piattaforma petrolifera, denominata Scarabeo 9,
costruita in Cina di propriet della SAIPEM, una controllata della ENI contrattata dal consorzio
Repsol-Statoil per lavvio delle perforazioni da tempo annunciate nelle acque profonde del Golfo
del Messico (uno o due pozzi). Lembargo statunitense contro Cuba limita fortemente la quota di
tecnologie americane utilizzabili per tali attivit (massimo un 10%, incluso il software), tecnologie
che dominano il mercato delle piattaforme esistenti. La costruzione della Scarabeo 9 stata iniziata
in Cina nel 2006 dalla compagnia norvegese Frigstad Discovered Invest, poi rilevata dalla SAIPEM
nel 2007, e rispetta elevati standard di sicurezza ambientale. Con ogni probabilit la piattaforma,
che risulta compatibile con le regole dellembargo, sar utilizzata anche dalle altre compagnie
petrolifere concessionarie di blocchi offshore in un prossimo futuro, a cominciare dalla malese
Petronas secondo indiscrezioni. Lo scorso 20 aprile lincidente della piattaforma Deepwater
Horizon della British Petroleum il peggior disastro ambientale causato dallindustria petrolifera
nella storia degli Stati Uniti, determinato da una fuoriuscita in mare di oltre 780 milioni di litri di
greggio ha sollevato preoccupazioni circa la sicurezza delle piattaforme pi obsolete utilizzabili in
caso di nuove prospezioni nelle autorit cubane, in quelle statunitensi e nelle compagnie petrolifere
straniere concessionarie. Nellagosto scorso, per la prima volta, la International Association of
Drilling Contractos (IADC), con sede a Houston, stata autorizzata a recarsi in missione a LAvana
per uno scambio di opinioni con le autorit cubane su questioni di sicurezza ambientale delle
esplorazioni petrolifere in acque profonde. Lo scorso ottobre lAmministrazione Obama ha
annunciato il ritiro della moratoria delle perforazioni nel Golfo del Messico in cui sono attive ben
3.800 piattaforme e oltre 50.000 pozzi di petrolio e gas per tutte le compagnie che rispetteranno le
nuove regole statunitensi di certificazione della sicurezza. Non escluso, pertanto, che
Washington decida di riconsiderare le proprie strategie e posizioni, anche in relazione allutilizzo di
tecnologie statunitensi, in materia di esplorazione petrolifera nel Golfo del Messico. Intanto, tra la
fine 2009 e il primo trimestre 2010 la quotazione del greggio salita di nuovo verso quota 80 USD
al barile. Il 12 ottobre scorso, inoltre, lOPEC ha rivisto in leggero rialzo le sue stime relative alla
domanda mondiale di greggio per il 2010, puntando su un rialzo dell1,3% (contro l1,2% indicato
in precedenza) a 85,59 milioni di barili al giorno sullinsieme dellanno.

Un altro settore in forte espansione, anche grazie alla tutela garantita dai brevetti internazionali,
lindustria farmaceutica e dei prodotti biotecnologici. Nel 2007 le esportazioni di farmaci e
vaccini cubani, circa 180 prodotti, hanno raggiunto i 350 milioni di dollari (+25% rispetto al 2006),
collocandosi per il terzo anno consecutivo al secondo posto dietro il nichel e davanti a prodotti
tradizionali come il rum e i sigari. Nel 2008 le esportazioni di medicinali sono scese a 180 milioni
di USD e sono state superate dalle vendite di prodotti petroliferi derivati. Per il 2009 non si hanno
ancora dati ufficiali, ma limpresa statale Farmacuba ha previsto un aumento del 22% delle
esportazioni di farmaci (220 milioni di USD), soprattutto di vaccini, medicinali generici ed
emoderivati. Allo stato attuale Cuba ha concluso accordi di joint-venture o di cooperazione
scientifica con Sudafrica, India, Cina, Brasile, Iran, Venezuela e Vietnam. Nel giugno 2008
LAvana ha annunciato di aver registrato il primo vaccino terapeutico per il cancro al polmone,
denominato CIMAVAX EGF. Nel 2009 il Nimotuzumab, un altro prodotto farmaceutico contro i
tumori, sviluppato dallimpresa cubano-canadese CIMYM, ha ottenuto il rinnovo
dellautorizzazione ad essere testato clinicamente negli Stati Uniti (in deroga allembargo) e
dovrebbe essere sottoposto allesame della Foods and Drugs Administration in vista di una sua
possibile commercializzazione negli States.

Comparto ad alto consumo energetico, lindustria siderurgica e meccanica negli ultimi anni si
risollevata grazie alle forniture energetiche stabili garantite dal Venezuela e allutilizzo dei materiali
metallici derivanti dai programmi di riciclaggio e di sostituzione degli elettrodomestici. Proprio con
il Venezuela, Cuba ha costituito due imprese miste in tale settore: in Venezuela unacciaieria (51%
Aceros del Alba, 49% Acinox) per la produzione di 500.000 tonnellate di acciaio allanno per un
investimento di circa 1.500 milioni di dollari, e a Cuba un impianto di Ferronquel (51% cubano,
49% venezuelano), che garantir le forniture della materia prima allacciaieria venezuelana. La
politica di sostituzione delle importazioni voluta da Raul Castro ha portato a nuovi investimenti
anche per la modernizzazione dellindustria leggera. Nel 2007 sono state acquisite nuove
tecnologie e nuovi macchinari (soprattutto dalla Cina) e si promossa ladozione generalizzata di
sistemi di controllo della qualit. I settori maggiormente coinvolti riguardano il tessile, i prodotti in
cuoio, le calzature, i prodotti poligrafici e i mobili. Lauspicio delle autorit cubane di poter
arrivare ad esportare tali prodotti in un prossimo futuro.

Per quanto riguarda il turismo, da gennaio a dicembre 2009 i visitatori stranieri a Cuba sono stati
circa 2,5 milioni, in crescita del 3,3% rispetto al 2008, soprattutto grazie allaumento dell11,8%
degli arrivi dal Canada, primo Paese emissore con quasi il 38% del mercato (914.884 arrivi) davanti
a Regno Unito (-11,1%, 172.318), Spagna (+6,6%, 129.224), Italia (-6,1%, 118.347), Germania
(-7,4%, 93.437), Francia (-8%, 83.478) e Messico (-26,8%, 61.487). Per LAvana si tratta del
miglior risultato degli ultimi sette anni, che conferma la marcata dipendenza dellisola caraibica dal
turismo canadese, in fase di costante crescita (nel 2009 +62,4% degli arrivi rispetto al 2004). Nel
2009 si registrato, inoltre, anche un balzo del 30% del turismo dei cubani residenti allestero.
Nello stesso anno i visitatori in provenienza dagli Stati Uniti, pari a 52.455, sono cresciuti del
25,2% rispetto al 2008. Nel marzo 2008 le autorit cubane hanno abrogato il divieto per i cubani di
soggiornare negli alberghi destinati agli stranieri, misura che sta avendo un effetto positivo
sullandamento del settore. Nel 2009 il Ministero del turismo cubano si spinto oltre ed ha
elaborato offerte di pacchetti turistici per favorire lafflusso di turisti cubani, residenti o non, negli
hotel. Negli anni a venire i flussi turistici verso Cuba potrebbero aumentare per effetto delle nuove
misure in favore dei cubani americani adottate negli Stati Uniti nel settembre 2009 e di eventuali
nuove aperture. Nonostante il buon andamento dei flussi turistici, nel 2009 le entrate derivanti dal
turismo internazionale, pari a circa 2,1 miliardi di USD comprendenti anche il trasporto
internazionale, pari a 180 milioni di USD, sono diminuite del 10,3% rispetto al 2008.

Da gennaio ad agosto 2010 si registra un aumento dell1,8% degli arrivi di turisti nellisola (circa
1,8 milioni) e uninversione di tendenza nel flusso di introiti (+3,9%) rispetto allo stesso periodo del
2009. LItalia, che negli ultimi anni ha occupato alternativamente la terza o la quarta posizione
come Paese emissore di turisti, nei primi otto mesi dellanno si colloca saldamente al terzo posto e
addirittura in fase ascendente (+1,9%, 81.640 arrivi), secondo Paese dellUE dietro al Regno Unito
(-2%, 116.722) e davanti la Spagna (-20,3%, 72.027), in netta flessione, la Germania (-1,3%,
60.398) e la Francia (-9,4%%, 56.907). Se i flussi di turisti provenienti dal Canada, che si colloca
saldamente al primo posto, si sono mantenuti sostanzialmente stabili (-0,6%, 700.019), i
principali rialzi hanno riguardato Paesi che non figurano tradizionalmente tra i principali emissori di
turisti quali il Messico (+21,1%, 47.070), lArgentina (+15,4%, 43.375), la Russia (+32%, 31.073),
il Venezuela (+16,1%, 20.852) e il Brasile (+16,9%, 9.754).

Il rialzo degli arrivi dal Venezuela di Chavez lascia intravedere scenari di turismo sociale a Cuba
nei prossimi anni. Nel quadro della terza Fiera internazionale del turismo (FITVEN 2010) tenutasi
dall8 al 12 settembre a Caracas, si svolta anche la prima Fiera del turismo dei Paesi membri
dellALBA (FITALBA): in tale occasione stata annunciata lintenzione di creare entro la fine del
2011 una compagnia aerea dei Paesi associati, con lobiettivo di assicurare tariffe popolari, pi
convenienti rispetto a quelle proposte dalle compagnie commerciali. Il progetto potrebbe essere
finanziato con un credito del Banco dellALBA.

I principali gruppi turistici cubani in primo luogo Gaviota, di propriet delle Forze Armate
Rivoluzionarie, quindi Gran Caribe, Cubanacan e Habaguanex tendono sempre pi frequentemente
a gestire in proprio gli alberghi a spese dei partner stranieri. Cuba dispone di 66 strutture
alberghiere amministrate da 13 gruppi stranieri, equivalenti ad un offerta di 27.909 camere (cui si
aggiungono 5.500 camere costruite mediante le cd. Associazioni economiche internazionali).
Secondo le statistiche ufficiali, la capacit ricettiva dei poli turistici cubani in netta e progressiva
crescita negli ultimi anni: nel 2009 il numero delle strutture turistiche e delle camere nellisola
caraibica cresciuto, rispettivamente, dell8,4% e del 7,1% rispetto al 2008 registrando un
+15,3% ed un +13,2% rispetto al 2004 ed destinata a crescere ulteriormente nei prossimi anni.
Come da tradizione, lONE non ha pubblicato dati ufficiali su costi, spese, ammortamenti e
investimenti relativi allindustria del turismo cubano nel 2009, statistiche che rimangono un mistero
e che risulterebbero comunque di difficile quantificazione a causa dellanomalo sistema di
contabilit cubano, basato su due valute considerate, contabilmente, di pari valore.

Dal 2007 in atto a Cuba una progressiva riapertura nei confronti degli investimenti esteri,
soprattutto nel settore delle infrastrutture turistiche non alberghiere (marine, campi da golf e parchi
tematici), con particolare riguardo alle zone dellisola ancora pressoch vergini. Attualmente a Cuba
esistono 14 marine facenti capo allimpresa statale Marlin S.A. (Ministero del turismo) o alla
Gaviota S.A. (Marina Hemingway, Marina Tarar, Marina Cayo Largo, Marina Darsena di
Varadero, Marina Varadero, Marina Chapelin, Marina Cienfuegos, Marina Trinidad, Marina Cayo
Coco-Guillermo, Marina Santiago, Marina Internacional Vita Gaviota, Marina Gaviota Cayo Santa
Maria, Marina Gaviota Varadero, Marina Gaviota Cabo de San Antonio), la maggior parte delle
quali situate nella costa settentrionale dellisola. Oltre ai progetti di espansione ed ampliamento
delle marine attualmente in corso di esecuzione, le autorit cubane progettano la costruzione di
nuove marine, tra cui una marina internazionale a Baracoa. Lavvio dei lavori per la ristrutturazione
e lampliamento del porto del Mariel ha creato infine molte aspettative circa la possibile
riconversione del porto di LAvana, attualmente chiuso alle imbarcazioni private, in una marina
turistica.

Lo scorso 1 agosto il Ministro del turismo cubano, Manuel Marrero, ha annunciato che dal gennaio
2011 saranno avviati negoziati con le imprese straniere interessate alla costruzione di 16 campi da
golf nelle province di Holguin, Pinar del Rio e Varadero (attualmente ne esistono uno a LAvana e
uno a Varadero), comprendenti anche alcuni progetti immobiliari, in particolare la costruzione di
ville residenziali annesse. Per questi ultimi progetti sarebbe prevista
la possibilit di compravendita delle ville da parte di stranieri come avvenuto nel 1995. In tale
occasione la legge cubana n. 77 del 5 settembre 1995 aveva dato il via libera agli investimenti esteri
nel comparto dellimmobiliare residenziale limitatamente ai residenti temporanei a Cuba, ma tale
apertura era stata oggetto di un ripensamento e di una moratoria nel 2000. Allo stato attuale le
uniche, assai limitate opportunit di acquisto riguardano gli appartamenti ubicati allinterno di
immobili costruiti da societ miste, che sono stati venduti agli stranieri nel periodo dal 1995 al
2000: rispetto a questi esiste comunque un diritto di prelazione a favore dello Stato cubano in caso
di eventuale cessione da parte del proprietario straniero.

Il quadro giuridico delle nuove aperture annunciate nel corso del 2010 che in linea con i principi
della Rivoluzione cubana non prevede lintroduzione di un vero diritto di propriet privata nel
settore immobiliare residenziale non stato ancora definito dalle autorit cubane: un decreto di
recente adozione avrebbe gi introdotto la concessione in usufrutto fino a 90 anni, anche a favore
degli stranieri, delle propriet di nuova costruzione (cd enclave di lusso), ma sono tuttora allo
studio molti altri aspetti giuridici non trascurabili. Nel suo intervento il Ministro Marrero ha
ricordato che necessario definire lo stato migratorio degli stranieri che diventeranno proprietari
di tali case e che tale processo potr pertanto essere avviato solo dopo la pubblicazione in Gazzetta
Ufficiale di otto strumenti giuridici considerati fondamentali, prevista entro la fine del 2010.
Circa 23 milioni di dollari sarebbero stati inoltre stanziati per la creazione di una catena di 50
piccoli alberghi di lusso (Hoteles Encanto), facendo ricorso al recupero di edifici storici in tutto il
territorio cubano, molti dei quali gi ultimati ed operativi. Nei prossimi anni le autorit cubane sono
orientate a costruire, con capitali spagnoli e cinesi, una decina di alberghi a quattro e cinque stelle
nella zona della capitale (Marina Hemingway, Monte Barreto, Avana Vecchia e Tarar) e, con fondi
propri, quattro hotel di lusso nei poli balneari di Varadero, Cayo Coco, Guardalavaca e Trinidad.
LAvana starebbe, pertanto, puntando sul turismo di nicchia (turismo nautico, turismo
sportivo/campi da golf, hotel di lusso/charme, turismo di salute/spa, turismo ecologico) con
risultati alterni in alcuni casi e margini di miglioramento notevoli con lobiettivo di sfruttare
appieno le enormi potenzialit naturalistiche e patrimoniali del Paese e rilanciare leconomia cubana
in tempi di crisi mondiale. Dal 24 al 26 marzo 2010 si sono riuniti in Messico, a Cancun, i
rappresentanti dellindustria turistica di Stati Uniti e Cuba per iniziare a valutare le possibili
modalit di gestione dei flussi di visitatori statunitensi a Cuba, stimati in circa 1,7 milioni di arrivi
lanno, in vista di possibili aperture legislative negli States. I flussi di turisti italiani a Cuba sono
scoraggiati principalmente dal cattivo rapporto qualit-prezzo che si riscontra anche nelle migliori
strutture turistiche cubane. Ci fa si che il turista italiano preferisca altre mete nella stessa regione
caraibica, gi caratterizzata da una forte concorrenza (ad esempio la Repubblica Dominicana e
Cancn in Messico offrono, a parit di pacchetto, risparmi che possono arrivare al 30%). Inoltre, il
nostro turismo fortemente penalizzato dalla scarsezza dei voli diretti da e per lItalia, che vengono
serviti da compagnie aeree private, come ad esempio la Blue Panorama, con frequenze
generalmente bisettimanali, mentre, ad esempio, Francia e Spagna hanno voli giornalieri delle
rispettive compagnie di bandiera.

TURISMO. VISITATORI INTERNAZIONALI PER PAESI
PAESI GENNAIO-AGOSTO
2009 2010 Var. (%)
Totale 1 737 058 1 769 058 +1,8
Canada 704 552 700 019 -0,6
Inghilterra 119 120 116 722 -2
Italia 88 884 81 640 -8,1
Spagna 90 419 72 027 -20,3
Germania 61 219 60 398 -1,3
Francia 62 799 56 907 -9,4
Messico 38 877 47 070 +21,1
Argentina 37 598 43 375 +15,4
Russia 23 539 31 073 +32
Olanda 22 301 21 767 -2,4
Venezuela 17 953 20 852 +16,1
Portogallo 19 729 13 631 -30,9
Colombia 14 182 13 249 -6,6
Cile 12 791 12 771 -0,2
Svizzera 10 355 10 678 +3,1
Per 9 589 10 505 +9,6
Brasile 8 341 9 754 +16,9
Belgio 10 868 9 223 -15,1
Altri 383 942 437 397 +13,9
Fonte: Oficina Nacional de Estadsticas de Cuba - www.one.cu
b) Grado di apertura del Paese al commercio internazionale ed agli investimenti esteri
Cuba intrattiene relazioni commerciali con 176 Paesi in tutto il mondo, ma i principali Paesi partner
risultano essere solo 14, appartenenti a quattro grandi zone: lAmerica Latina (Venezuela, Brasile e
Messico), lAmerica del Nord (Canada e Stati Uniti), lEuropa (Spagna, Italia, Germania, Olanda e
Francia) inclusa la Russia, e lAsia (Cina, Vietnam e Giappone).

Come detto sopra, stando ai dati dellONE, le importazioni cubane di beni e servizi sono diminuite
del 37% e le esportazioni del 17%. Nel 2009 il saldo degli scambi di beni e servizi, che nel 2008 era
stato negativo per 2,3 miliardi di USD, ritornato positivo a 1,3 miliardi di USD, grazie ad una
drastica riduzione delle importazioni. Anche il saldo della bilancia commerciale relativa al 2009
(che fornisce alcune indicazioni sulla competitivit dellapparato industriale e sui livelli della
produzione delle materie prime), pari ad un deficit di 6 miliardi di USD, stato quasi dimezzato
rispetto al 2008, attestandosi sui livelli del triennio 2005-2007. Nel 2008 il deficit della bilancia
commerciale aveva raggiunto la cifra abnorme di 11,2 miliardi di dollari, pari al 20% del PIL
corrente e ad un aumento del 70% rispetto allanno precedente. Nel 2007 il deficit commerciale
ammontava a 6,4 miliardi di dollari, un cifra che gi allora risultava quasi tre volte superiore al
deficit di 2,3 miliardi del 2003. Nel 2009 le donazioni cubane concesse sono scese ad una modesta
quota di 6,3 milioni di USD (62 milioni nel 2008), mentre le donazioni ricevute dallestero sono
balzate a quota 400 milioni di USD (179 milioni nel 2008). Nel 2009, per la prima volta dagli anni
Novanta, le esportazioni cubane di servizi, che rappresentano un indicatore del sostegno
venezuelano alleconomia cubana e degli introiti derivanti dal turismo, hanno registrato una
variazione negativa: 7,3 miliardi di USD rispetto agli 8 miliardi nel 2008.

Nel 2009 i tre principali prodotti dellexport cubano sono stati, nellordine, il nichel e il cobalto
(874 milioni di USD, nonostante il calo delle quotazioni internazionali, rispetto ai 1,5 miliardi nel
2008 e alla cifra record di 2,1 miliardi nel 2007), i prodotti chimici (568 milioni di USD, pari ad un
incremento del 63%, rispetto ai 348 milioni nel 2008), tra cui figurano anche i prodotti
biotecnologici (vaccini contro la meningite, lepatite B, EPO, anticorpi per il trattamento del
cancro) e i prodotti petroliferi, favoriti dalla ripresa della produzione nella raffineria di Cienfuegos
nel 2008. Nel 2009 alcuni prodotti agricoli tradizionali esportati, quali lo zucchero e i suoi derivati
(225 milioni) e il tabacco (213 milioni) mantengono una posizione importante.

Le importazioni cubane, equivalenti al 14,6% del PIL nazionale nel 2009 (23% del PIL nel 2008),
sono costituite in prevalenza da tre categorie di prodotti: petrolio, macchinari e apparecchiature e
derrate alimentari. Cuba importa inoltre metalli, prodotti dellindustria manifatturiera, veicoli ed
altri mezzi di trasporto.

Le statistiche pubblicate dal Consiglio economico e commerciale USA-Cuba (USTEC) rivelano che
nel 2009 Cuba avrebbe importato alimenti dagli Stati Uniti per un valore di 528,5 milioni di USD
(nel 2008 710 milioni di USD). Nel 2000, con la legge TSRA (Trade Sanctions and Reform Export
Enhancement Act), gli Stati Uniti avevano autorizzato le esportazioni di alimenti verso Cuba in
deroga allembargo, introducendo tuttavia lobbligo di pagare anticipatamente prima che le
navi salpino dalle coste statunitensi ed in contanti. Tra i principali prodotti acquistati da
Washington figurano mais, grano, pollo, fagioli, soia e olio di soia. Negli Stati Uniti varie
associazioni nazionali di produttori agricoli (mais, riso) ed alcuni Stati (Texas, Dakota del Sud,
California) si sarebbero mobilitati per chiedere al Presidente Obama una normalizzazione delle
regole sullinterscambio di prodotti agricoli con Cuba, a cominciare dalleliminazione delle ulteriori
pesanti restrizioni ai pagamenti imposte dallAmministrazione Bush nel 2005. Con la Legge
Omnibus del marzo 2009 il Congresso USA ha quindi approvato misure di facilitazione per la
vendita di generi alimentari e di medicinali a Cuba, cui hanno fatto seguito nuove misure per
facilitare i viaggi daffari connessi alla vendita di tali prodotti ad inizio settembre 2009. A seguito
del via libera dato dal Congresso nel dicembre 2009, il 9 marzo 2010 lOFAC ha adottato un
emendamento delle Cuban Assets Control Regulations che rende pi flessibili le condizioni dei
pagamenti in contanti per gli acquisti di alimenti. Tali misure non sembrano aver sortito finora
particolari effetti positivi per le esportazioni agricole statunitensi. Secondo lUSTEC, nel primo
semestre 2010 le importazioni cubane di alimenti dagli States, pari a 220 milioni di USD, sarebbero
crollate del 28% rispetto allo stesso periodo del 2009, il peggior risultato negli ultimi quattro anni.

Sulla base degli ultimi dati dellONE, nel 2009 i principali Partner commerciali di Cuba, con
riguardo al valore dellinterscambio di merci, sono stati nellordine:
1) Venezuela (3,1 miliardi di dollari, pari a 26,6% del totale, -35,8% rispetto al 2008)
2) Cina (1,7 miliardi, pari a 14,3%, -21,8%)
3) Spagna (907 milioni, pari a 7,7%, -36,4%)
4) Canada (726 milioni, pari a 6,2%, -48,6%)
5) Stati Uniti (675 milioni, pari a 5,7%, -29,8%)
6) Brasile (578 milioni, pari a 4,9%, -9,9%)
7) Italia (352,7 milioni, pari a 3% del totale, -36,1% rispetto al 2008)
8) Messico (317 milioni, pari a 2,7%, -17%)
9) Germania (304 milioni, pari a 2,6%, -24,6%)
10) Olanda (302 milioni, pari a 2,6%, -21,6%)
11) Russia (283 milioni, pari a 2,4%, -12,8%)
12) Vietnam (279 milioni, pari a 2,4%, -45,9%)
13) Francia (185 milioni, pari a 1,6%, -32,1%)
14) Algeria (170 milioni, pari a 1,4%, -31,2%)
15) Argentina (142 milioni, pari a 1,2%, +1,6%)

Dopo lenorme balzo in avanti del 2008 (+81,6%), nel 2009 il Venezuela si conferma pur avendo
registrato una flessione degli scambi commerciali del 35,8% rispetto allanno precedente il
principale partner commerciale di Cuba, saldamente davanti anche alla Cina (-21,8%), con una
quota dellinterscambio pari al 26,6% del totale, circostanza che accresce ulteriormente la
dipendenza commerciale di LAvana nei confronti di Caracas. Risultano, invece, marcati i crolli
registrati nel 2009 dal Canada (-48,6%), che nel 2007 aveva quasi raddoppiato il flusso di scambi
con Cuba e si mantiene ora al quarto posto, e dallemergente Vietnam (-45,9%), passato in un anno
dallottavo al dodicesimo posto. La Spagna ha registrato un discreto - 36,4%, che le consente di
mantenere il terzo posto davanti al Canada. Al quinto posto rimangono stabili gli Stati Uniti (-
29,8%). Le vere sorprese in tempi di crisi mondiale sono costituite dallArgentina (+1,6%),
quindicesima, dal Brasile (-9,9%), che mantiene il sesto posto, dal Messico (-17%), passato
dallundicesima allottava posizione, e dalla Russia (-12,8%), undicesima, che conferma il
buon andamento dei rapporti governativi. Dopo il balzo del 33% degli scambi con Cuba ottenuto
nel 2008, nel 2009 lItalia ha registrato una flessione del 36,1%, ma mantiene saldamente il settimo
posto, incalzata ora dal Messico e non pi dal Vietnam. Germania (-24,6%) e Olanda (-21,6%)
mantengono, rispettivamente, la nona e la decima posizione.

Sulla base degli ultimi dati ufficiali, nel 2009 i principali paesi esportatori di merci a Cuba sono
nellordine, per valore delle esportazioni:
1) Venezuela (2,6 miliardi di dollari, pari a 29,2% del totale, -41,8% rispetto al 2008)
2) Cina (1,1 miliardi, pari a 13,1%, -20,9%)
3) Spagna (752 milioni, pari a 8,4%, -38,9%)
4) Stati Uniti (675 milioni, pari a 7,6%, -29,8%)
5) Brasile (508 milioni, pari a 5,7%, -15,2%)
6) Italia (323,6 milioni, pari a 3,6% del totale, -33,7% rispetto al 2008)
7) Messico (303 milioni, pari a 3,4%, -17,8%)
8) Canada (291 milioni, pari a 3,3%, -55,5%)
9) Vietnam (276 milioni, pari a 3,1%, -46,3%)
10) Germania (275 milioni, pari a 3,1%, -27,1%)
11) Russia (195 milioni, pari a 2,2%, -27,3%)
12) Algeria (169 milioni, pari a 1,9%, -30,6%)
13) Francia (139 milioni, pari a 1,6%, -38,4%)
14) Argentina (117 milioni, pari a 1,3%, -6,1%)
15) Giappone (88 milioni, pari a 1%, -42,3%)
16) Olanda (65 milioni, pari a 0,7%, -32,6%)

Le cifre sopraindicate confermano il ruolo preminente del Venezuela, che assorbe il 29,2% delle
esportazioni verso Cuba (in lieve flessione rispetto al 31,4% nel 2008). A parte leccezione
venezuelana, nel 2009 la politica cubana di diversificazione dei Partner commerciali si
manifestata nei rialzi delle quote di esportazione di altri Paesi come Cina, Brasile e Messico. Nel
2009, nonostante la flessione del suo export verso Cuba, lItalia risale dallottavo al sesto posto,
superando il Vietnam e il Canada.

Nel 2009 i principali paesi importatori di merci cubane, sempre per valore di importazione, sono
stati nellordine:
1) Venezuela (533 milioni di dollari, pari a 18,5% del totale, +28,8% rispetto al 2008)
2) Cina (516 milioni, pari a 17,9%, -23,7%)
3) Canada (434 milioni, pari a 15,1%, -42,6%)
4) Olanda (236 milioni, pari a 8,2%, -17,9%)
5) Spagna (154 milioni, pari a 5,4%, -20,6%)
6) Russia (87 milioni, pari a 3%, +56,7%)
7) Brasile (69 milioni, pari a 2,4%, +66,4%)
8) Antille olandesi (59 milioni, pari a 2%, -8,8%)
9) Francia (45 milioni, pari a 1,6%, -0,9%)
10) Singapore (34 milioni, pari a 1,2%, -70,7%)
11) Angola (33 milioni, pari a 1,2%, +355,9%)
12) Germania (29 milioni, pari a 1%, +8,9%)
13) Italia (29 milioni, pari a 1% del totale, -54,3% rispetto al 2008)

Da tali dati emerge che nel 2009, con un balzo degli acquisti del 28,8% rispetto al 2008, il
Venezuela di Chavez diventato il primo Paese importatore di merci cubane, superando la Cina (-
23,7%) e il Canada (-42,6%). LOlanda (-17,9%) e la Spagna (-20,6%) si mantengono,
rispettivamente, in quarta e quinta posizione. Scalano posizioni anche la Russia (+56,7%), passata
dal nono al sesto posto, e il Brasile (+66,4%), passato dalla quattordicesima alla settima posizione.
La Francia, in flessione dello 0,9%, sale al nono posto, collocandosi dietro le Antille olandesi (-
8,8%), ottave. Da menzionare lascesa dellAngola (+355,9%), undicesima davanti ad una buona
Germania (+8,9%). Nel 2009 lItalia registra invece un crollo delle importazioni da Cuba (-54,3%),
passando dallottavo al tredicesimo posto. Rispetto al 2008 risultano modeste le performance di
Panama, Repubblica Dominicana e Costa Rica.

Le ultime statistiche regionali disponibili relative al 2009 rivelano che i Paesi dellAmerica, trainati
da Venezuela, Canada, Stati Uniti, Brasile e Messico, hanno rappresentato complessivamente il
51,8% del totale dellinterscambio cubano di beni. I Paesi europei (inclusi i Paesi extra-UE come la
Russia) hanno rappresentato il 23,3% del totale, favoriti dalle quote della Spagna (7,7%) e
dellItalia (3%), collocandosi davanti al continente asiatico (21,1%), penalizzato dalle modeste
performance del Vietnam e del Giappone.

Per quanto concerne lUnione Europea, secondo gli ultimi dati della Commissione Europea (2010),
nel 2009 il totale dellinterscambio UE-Cuba stato di 1,4 miliardi di Euro, in netto calo rispetto ai
2,1 miliardi del 2008. Tra i partner commerciali dellUE Cuba scesa dal settantasettesimo al
settantanovesimo posto. Con una quota del 19,4% dellinterscambio cubano, lUE il secondo
partner commerciale di Cuba, dietro il Venezuela e davanti alla Cina. Nel 2009 le esportazioni
verso Cuba, pari a un miliardo di Euro, hanno registrato un crollo del 35,9% rispetto al 2008,
mentre le importazioni da Cuba, pari a 356 milioni di Euro, sono diminuite del 19,4%. Nel 2009 il
deficit commerciale cubano nei confronti dellUE ha toccato quota 704 milioni di Euro. Nel 2009 i
principali Paesi UE che hanno importato da Cuba sono stati, nellordine, lOlanda, la Spagna e la
Francia, mentre tra i pi importanti Paesi esportatori figurano la Spagna, lItalia e la Germania. La
revoca delle sanzioni contro Cuba decisa dallUE nel giugno 2008 cui ha fatto seguito nei mesi
successivi la ripresa della cooperazione tra la Commissione europea e Cuba non sembra aver
offerto, almeno per il momento, particolari opportunit daffari per le imprese europee, nonostante
lesistenza di una politica cubana di diversificazione dei propri Partner commerciali.

LAvana persegue una politica regionale attiva nei Caraibi e con il Venezuela costituisce uno dei
due pilastri dellALBA (Alternativa Bolivariana per le Americhe), un accordo di cooperazione
politica, sociale ed economica tra i paesi dellAmerica Latina ed i paesi caraibici (oltre a Venezuela
e Cuba, Bolivia, Ecuador, Nicaragua, Dominica, Antigua y Barbuda, San Vicente y las Granadinas),
nato dalliniziale accordo di cooperazione tra Chavez e Fidel Castro del dicembre 2004. Focalizzato
sulle problematiche concernenti povert, analfabetismo e malnutrizione, laccordo di cooperazione,
in cui si rivendica il carattere antimperialista, anticapitalista e socialista dellorganizzazione (che in
ambito Mercosur e UNASUR non presente), si propone come alternativa allArea di Libero
Commercio delle Americhe (ALCA), incentrata su politiche neoliberali e sostenuta dagli Stati Uniti.
Tra i Paesi membri dellALBA si realizzano importanti scambi energia-sanit (ad es. Tra
Venezuela e Cuba), energia educazione (ad es. tra Venezuela-Cuba e Bolivia) ed energia-
alimenti (ad es. tra Venezuela e Nicaragua). La strategia energetica il pilastro fondamentale
dellALBA, mentre Petrocaribe, creato nel 2005, e il Banco del ALBA (BALBA) costituiscono gli
strumenti operativi dellorganizzazione. Dal 27 gennaio 2010 entrato in vigore il SUCRE
(Sistema nico de Compensacin Regional), la moneta virtuale comune ai Paesi membti
dellALBA, creata nellottobre 2009, la cui prima transazione commeciale stata lesportazione di
riso venezuelano a Cuba il 4 febbraio scorso. Il 6 luglio scorso il Venezuela ha acquistato 5.400
tonnellate di riso allEcuador, realizzando la seconda transazione commerciale attraverso un sistema
alternativo al dollaro. Nel dicembre 2008 Cuba entrata a far parte del Gruppo di Rio,
unorganizzazione politica degli Stati dellAmerica latina e dei Caraibi nata nel 1986 in alternativa
allOrganizzazione degli Stati Americani (OSA, di cui sono membri gli Stati Uniti) allo scopo di
risolvere i conflitti e dare impulso alla democrazia nella regione.

Dal 2008 le autorit cubane non pubblicano alcun dato ufficiale sul debito estero. Da un rapporto
del Banco Central de Cuba emerge che nel 2007 il debito estero attivo, ossia su quella parte del
debito estero globale che le autorit cubane intendono onorare, sarebbe cresciuto del 14,3% rispetto
al 2006, attestandosi a quota 8,9 miliardi di dollari, equivalenti al 14,4% del PIL nazionale. Il debito
attivo composto da debito ufficiale (bilaterale) per un 51%, debito bancario per un 21% e debito
commerciale per un 28%. Nel 2008 il debito attivo stato stimato in crescita dell11,2% rispetto al
2007 e sarebbe ammontato a circa 10 miliardi di dollari, pari al 15,8% del PIL corrente. Nellestate
2008 Cuba ha interrotto i pagamenti dei debiti ristrutturati nel 2000 con il Giappone e con la
Germania, e del debito con la Francia, che era stato rinegoziato ad inizio 2008. Nel corso del 2009
la Banca centrale cubana avrebbe chiesto ai propri creditori stranieri una proroga di un anno per il
pagamento delle obbligazioni emesse nel maggio 2007 (150 milioni di Euro al 9% e 50 milioni
all8,5%) e scadute nel maggio 2009. Dal 2005 una parte del debito attivo costituita, infatti, da
obbligazioni quotate nella borsa di Londra (London Stock Exchanges Professional Securities
Market). Tutto ci ha dimostrato come la situazione di tesoreria dello Stato cubano per le
operazioni in valuta sia critica e stia progressivamente degenerando. Il debito estero
immobilizzato, per il quale vige una moratoria unilaterale dal 1986, negli ultimi anni si
stabilizzato intorno ai 7,6 miliardi di USD, di cui circa il 60% spetta ai creditori del Club di Parigi.
A tale ammontare va aggiunto il debito di circa 20-25 miliardi di USD nei confronti dellex Unione
Sovietica, non riconosciuto da Cuba.

Dal 2001 lONE non pubblica statistiche sugli investimenti diretti esteri (IDE) a Cuba. Nel marzo
2009, a seguito del rimpasto governativo deciso da Raul Castro, stato istituito il Ministero del
commercio estero e dellinvestimento straniero (il nuovo acronimo MINCEX), un super Ministero
nato dalla fusione tra lallora Ministero per gli Investimenti Esteri e la cooperazione economica
(MINVEC) e lallora Ministero del Commercio Estero (MINCEX). La nascita del nuovo Ministero
dovrebbe garantire un maggiore impulso e una migliore organicit a tutte le iniziative daffari che le
imprese straniere volessero realizzare con partner cubani a Cuba o allestero. Nel suo World
Investment Report 2010 lUNCTAD (CNUCED) indica che a Cuba nel 2009 i flussi
dinvestimento estero diretto in entrata, pari a 31 milioni di USD equivalenti allo 0,07%
del totale nella regione dei Caraibi hanno registrato una flessione del 13,9% rispetto al 2008 (36
milioni). Nel 2009 lo stock di FDI in entrata aumentato del 16,2%, raggiungendo quota 215
milioni di USD (185 milioni nel 2008). Senza fornire ulteriori dettagli, la CEPAL conferma la
flessione dei flussi di FDI a Cuba nel 2009, che risulta tuttavia inferiore a quella media dei Paesi
dellAmerica Latina, anche grazie allapporto del Venezuela e al sostegno crescente di partner come
Cina, Russia, Brasile e Angola. Si osserva, inoltre, che nel biennio 2009-2010 alcune imprese
straniere che a Cuba disponevano di ingenti fondi in valuta non trasferibili allestero potrebbero
aver deciso di reinvestirli in altre operazioni in territorio cubano.

Secondo gli ultimi dati relativi al 2009, pubblicati dalla Camera di Commercio di Cuba nella sua
rivista trimestrale Cuba Foreign Trade (2/2010) in vista della FIHAV 2010, le imprese cubane
associate con un partner straniero attive nel Paese sono 307, di cui 218 imprese miste o
associazioni economiche internazionali (AEI) , 69 contratti damministrazione alberghiera, 14
produzioni cooperate e 6 contratti damministrazione industriale o di servizi. Di queste 307
associazioni con partner stranieri, ben 46 sono state costituite allestero, principalmente in
Venezuela, Cina e Angola. Secondo tali dati ufficiali, il turismo, lindustria petrolifera e lindustria
agroalimentare rappresentano il 41% del totale delle AEI attive. Tra i settori con maggiori introiti
figurano lindustria petrolifera (petrolio, derivati del petrolio, gas ed elettricit), le
telecomunicazioni e lindustria mineraria (nichel e cobalto), che complessivamente rappresentano il
52% del totale. La marcata diminuzione delle imprese miste, che nel 2002 erano ben 403, dovuta
essenzialmente allorientamento delle autorit cubane, che dal 2004 hanno deciso di prendere in
considerazione solo progetti di investimenti di grandi proporzioni, presentati da partner di provate
capacit finanziarie e tecnologiche. Le cosiddette produzioni cooperate peculiari contratti di
collaborazione industriale, che spesso costituivano la prima fase per la successiva costituzione di
unimpresa mista sono state oggetto di una riduzione ancora pi drastica: se nel 2003 se ne
contavano ben 441, nel 2009 erano solo 14.

Nel 2009 i principali Paesi investitori, con riguardo al numero di AEI attive, sono stati la Spagna
(25%, senza considerare i contratti damministrazione), il Venezuela (15%) balzato dal sesto al
terzo posto, superando lItalia il Canada (14%) e lItalia (11%). Se si prende in considerazione il
livello di attivit (fatturazione) il Venezuela si colloca al primo posto (27%), a seguito della messa
in funzione della raffineria di Cienfuegos nel 2008, davanti a Italia (18%), Canada (16%) e Spagna
(16%). Nel 2010 le autorit cubane hanno annunciato la costituzione di nuove associazioni nei
settori relativi allindustria petrolifera, allindustria mineraria, allenergia, allo sviluppo di
infrastrutture portuali, alla produzione di vetro e di imballaggi di vetro, alla costruzione di nuovi
alberghi e allindustria agroalimentare, con imprese straniere di Venezuela, Angola, Russia, Cina e
Brasile. LAvana pare puntare con decisione ad un rafforzamento dellintegrazione economica con
Caracas che non sia limitato agli scambi di beni e servizi ma favorisca piuttosto la costituzione di
imprese miste e la realizzazione di grandi progetti di sviluppo in entrambi i Paesi. lecito
attendersi, pertanto, che i flussi di investimenti esteri tra il Venezuela e Cuba possano aumentare
ulteriormente nei prossimi anni.
c) Andamento dellinterscambio commerciale con lItalia e degli investimenti diretti esteri
bilaterali
I dati ISTAT relativi al 2009 rivelano che linterscambio commerciale tra Italia e Cuba ha segnato
un deficit di 163,4 milioni di Euro, inferiore rispetto al deficit di 245,6 milioni di Euro registrato nel
2008. Nel 2009 le esportazioni italiane di merci verso Cuba, pari a 186 milioni di Euro, sono
diminuite del 36,9% rispetto al 2008 (295 milioni di Euro). Il crollo dellexport italiano verso Cuba
si spiega soprattutto con la crisi mondiale, con la difficile situazione delleconomia cubana e con la
connessa scelta governativa di ridurre le importazioni per ristabilire lequilibrio della bilancia dei
pagamenti. Nel 2009 si registra un netto calo delle esportazioni italiane in quasi tutti i settori
merceologici: macchinari (-33,7%, 63,2 milioni di Euro), prodotti chimici (-30,8%, 23,8 milioni),
prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (-54%, 10,1 milioni), articoli in gomma e in
materie plastiche (-38,7%, 10,6 milioni), prodotti in metallo (-48,2%, 8,9 milioni) e della
metallurgia (-33,3%, 6,1 milioni), apparecchiature elettriche (-49,9%, 13,5 milioni), prodotti
alimentari (-43,2%, 6,6 milioni), prodotti di elettronica e di ottica e apparecchi elettromedicali e di
misurazione (-22,4%, 7,4 milioni), carta e prodotti in carta (-36,2%, 4,8 milioni), mobili (-38,3%,
4,4 milioni) e autoveicoli (-70,2%, 3,4 milioni). Poche le variazioni positive, limitate ad alcuni
prodotti dellindustria manifatturiera (+16,3%, 11,5 milioni) e ad alcuni mezzi di trasporto (+39,1%,
3,2 milioni).

Nel 2009 le importazioni italiane di merci da Cuba, pari a 22,6 milioni di Euro, sono diminuite
del 54,2% rispetto al 2008 (49,4 milioni di Euro), segnando una netta inversione di tendenza. Nel
2008 si era infatti registrato un balzo del 159,1% rispetto al 2007. Nel 2009 sono venute meno le
importazioni di prodotti petroliferi raffinati (-100%, 22,8 milioni nel 2008) e dei prodotti della
metallurgia (-99,5%, 2,6 milioni). In calo nel 2009 anche limport di prodotti alimentari cubani (-
54,9%, 1 milione), di bevande (-3,1%, 9,9 milioni) e tabacco (-6,4%, 2,8 milioni), mentre solo i
prodotti chimici segnano un +97,6% (2,2 milioni).

Nei primi sei mesi del 2010 le esportazioni italiane di beni verso Cuba, pari a 74 milioni di Euro,
hanno mostrato una flessione del 30,7% rispetto allo stesso periodo del 2009. Le uniche variazioni
positive hanno riguardato le categorie merceologiche relative ai prodotti alimentari (+57,9%, 7,2
milioni di Euro), alla carta e ai prodotti della carta (+28,6%, 3,5 milioni), ad altri prodotti della
lavorazione dei minerali non metalliferi (+12,8%, 5,8 milioni) e al legno e ai prodotti in legno e
sughero, esclusi i mobili (+9,1%, 381.000), mentre si sono mantenuti sostanzialmente stabili i
prodotti chimici (-1,8%, 10,8 milioni). Le principali ricadute dellexport italiano rispetto al 2009
hanno coinvolto i macchinari e le apparecchiature (-45,4%, 21 milioni di Euro), gli altri prodotti
della lavorazione dei minerali non metalliferi (-12,8%, 5,8 milioni), le apparecchiature elettriche e
le apparecchiature per uso domestico non elettriche (-20,7%, 4,5 milioni), i prodotti in metallo (-
25,7%, 4,4 milioni), i computer e i prodotti di elettronica e dottica (-36%, 3 milioni), gli
autoveicoli (-16,5%, 1,5 milioni) e gli altri mezzi di trasporto (-85,3%, 349 milioni), i prodotti delle
altre industrie manifatturiere (-76,9%, 1,5 milioni), i prodotti della metallurgia (-62,8%, 1,4
milioni), i mobili (-51,4%, 1,2 milioni), gli articoli in gomma e le materie plastiche (-18,2%, 1
milione) ed, infine, i prodotti farmaceutici di base e i preparati farmaceutici (-52,7%, 624.000).

Nel primo semestre del 2010 le importazioni italiane di beni da Cuba, pari a 11,6 milioni di Euro,
hanno registrato un calo del 10,8% rispetto al 2009. Se le importazioni di tabacco, pari a 1,3 milioni
di Euro, e quelle di prodotti alimentari, pari a 669.000 Euro, sono cresciute (+11,3% e +83,6%
rispettivamente), gli acquisti di bevande cubane, pari a 3 milioni di Euro, si sono pi che dimezzati
(-55,6%) nei primi sei mesi dellanno. Le importazioni di prodotti chimici cubani, pari a 1,1 milioni
di Euro, hanno segnato un -13% nello stesso periodo.

INTERSCAMBIO COMMERCIALE ITALIA-CUBA PER SETTORI Gennaio-Giugno 2010
(valori in migliaia di euro)

ESPORTAZIONI IMPORTAZIONI

2009
gen-giu
2010
gen-giu
var
%
2009
gen-giu
2010
gen-giu
var
%
Prodotti dell'agricoltura, pesca e
silvicoltura
1.037 131 -87,4 1 20 +++
Prodotti delle miniere e delle cave 24 - -100,0 5 - -100,0
Prodotti alimentari 4.555 7.193 57,9 364 669 83,6
Bevande 403 270 -33,0 6.952 3.085 -55,6
Tabacco - - - 1.209 1.346 11,3
Prodotti tessili 436 135 -69,1 - - -
Articoli di abbigliamento (anche in pelle
e in pelliccia)
701 547 -21,9 35 36 2
Articoli in pelle (escluso abbigliamento)
e simili
697 463 -33,6 - 67 -
Legno e prodotti in legno e sughero
(esclusi i mobili); articoli in paglia e
materiali da intreccio
349 381 9,1 17 2 -87,5
Carta e prodotti di carta 2.688 3.458 28,6 - 1 -
Prodotti della stampa e della
riproduzione di supporti registrati
- - - - - -
Coke e prodotti derivanti dalla
raffinazione del petrolio
125 - -100,0 - - -
Prodotti chimici 10.947 10.755 -1,8 1.285 1.118 -13,0
Prodotti farmaceutici di base e preparati
farmaceutici
1.318 624 -52,7 6 2 -65,0
Articoli in gomma e materie plastiche 6.209 5.078 -18,2 - 3 -
Altri prodotti della lavorazione di
minerali non metalliferi
5.157 5.817 12,8 - 1 -
Prodotti della metallurgia 3.793 1.410 -62,8 14 378 +++
Prodotti in metallo, esclusi macchinari e
attrezzature
5.985 4.444 -25,7 75 32 -58,1
Computer e prodotti di elettronica e
ottica; apparecchi elettromedicali,
apparecchi di misurazione e orologi
4.801 3.075 -36,0 108 - -100,0
Apparecchiature elettriche e
apparecchiature per uso domestico non
elettriche
5.701 4.522 -20,7 36 10
-72,2

Macchinari e apparecchiature nca 38.503 21.018 -45,4 133 10 -92,6
Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi 1.797 1.501 -16,5 29 - -100,0
Altri mezzi di trasporto 2.379 349 -85,3 - - -
Mobili 2.487 1.209 -51,4 - - -
Prodotti delle altre industrie
manifatturiere
6.551 1.512 -76,9 - 21 -
Energia elettrica, gas, vapore e aria
condizionata
- - - - - -
Altri prodotti e attivit 133 76 -43,1 2.805 4.857 73,2
Totale 106.778 73.966 -30,7 13.076 11.657 -10,8
Fonte:Elaborazione su dati ISTAT

Secondo le statistiche dellONE, pubblicate nel giugno 2010, nel 2009 le esportazioni italiane di
merci verso Cuba, pari a 323,6 milioni di USD, sono diminuite del 33,7% rispetto al 2008 (488,4
milioni) e hanno rappresentato il 3,6% del totale degli acquisti cubani allestero. Le importazioni
italiane di merci cubane, pari a 29 milioni di USD, corrispondenti ad una quota dell1% del totale
delle vendite cubane allestero, hanno subito nel 2009 un crollo del 54,3% rispetto allanno
precedente. Dopo il balzo del 33% dellinterscambio commerciale con Cuba ottenuto nel 2008, nel
2009 lItalia ha registrato una flessione del 36,1%, mantenendosi tuttavia saldamente al settimo
posto come Partner commerciale (corrispondente ad una quota del 3% del totale degli scambi
commerciali cubani), dietro il Brasile e davanti al Messico.

Dal 2 al 7 novembre 2009 si tenuta, nello spazio ExpoCuba, la XXVII edizione della Fiera
Internazionale dellAvana (FIHAV), la pi importante manifestazione fieristica dei Caraibi
nonch la terza dellAmerica Latina, che ha visto la partecipazione di 4000 espositori in
rappresentanza di 1270 imprese (di cui 838 straniere) e di 53 Paesi, e di 24 delegazioni governative.
Nel 2008 la Fiera aveva registrato una partecipazione leggermente pi ampia, con oltre 1400
imprese, di cui quasi 1000 straniere. Nel corso della Fiera sarebbero stati firmati contratti per un
valore complessivo di 150 milioni di USD, un netto ribasso rispetto ai 350 milioni registrati nel
2008. Il calo delle presenze e del volume daffari alla Fiera senza dubbio una conseguenza diretta
della crisi mondiale e degli squilibri delleconomia cubana. Non un caso se alla cerimonia
dinaugurazione della FIHAV lo stesso superministro per il commercio e gli investimenti esteri,
Rodrigo Malmierca Diaz, abbia ammesso il problema del blocco dei pagamenti e dei trasferimenti
in valuta verso lestero a danno delle imprese straniere, definendolo di natura congiunturale e
dando assicurazioni sulla volont e la capacit del Governo cubano di onorare i propri impegni
finanziari. Per la prima volta nella storia della FIHAV, la delegazione dellUE a Cuba ha allestito
un Padiglione europeo, inaugurato dal Commissario per la Cooperazione allo Sviluppo e gli Aiuti
Umanitari, Karel De Gucht, che ha ospitato i Paesi membri non dotati di un proprio padiglione.

Il Padiglione Italia stato ufficialmente inaugurato, il 2 novembre 2009, dal Vice Ministro per lo
Sviluppo Economico, On. Adolfo Urso, in missione a LAvana e dal Primo Vice Ministro per il
commercio estero e gli investimenti cubano, Orlando Hernandez Guillen. In tale occasione i due
Governi hanno firmato una dichiarazione congiunta per la costituzione di un Gruppo di lavoro
interministeriale tra il nostro Ministero dello Sviluppo Economico (MSE) e il Ministero per il
commercio e gli investimenti esteri cubano (MINCEX), organo bilaterale destinato a dare un
impulso alla concretizzazione dei progetti di cooperazione economica bilaterale.

La missione del Vice Ministro Urso a Cuba, la prima di un esponente governativo italiano negli
ultimi nove anni, era stata preceduta dalla firma a Roma, il 15 ottobre 2009, della dichiarazione
per la ripresa della cooperazione tra i due Paesi da parte del Sottosegretario di Stato agli Affari
Esteri italiano, On. Vincenzo Scotti, e del Vice Ministro degli Esteri cubano, On. Dagoberto
Rodrguez Barrera. Il 17 giugno 2010 si tenuto a Roma un Incontro interimprenditoriale Cuba e
Italia sulle opportunit daffari e di commercio nei settori delle energie alternative, dellinformatica
e delle telecomunicazioni, promosso e ospitato dallENEA, a cui hanno preso parte il Viceministro
Urso e il Viceministro cubano dellInformatica e della Comunicazione, Boris Moreno Cordoves.
Lincontro fra i due rappresentanti governativi, volto a rafforzare il dialogo e la collaborazione
bilaterale in tali campi, potrebbe aprire la strada alla costituzione del citato Gruppo di Lavoro
interministeriale.

Nel campo degli investimenti esteri, stando agli ultimi dati disponibili, in termini di numero di
imprese miste o associazioni economiche internazionali attive (AEI) lItalia risulta essere il quarto
paese investitore a Cuba (11%), dopo Spagna (25%), Venezuela (15%) e Canada (14%). In termini
di fatturato, lItalia si colloca al secondo posto (18%), dietro al Venezuela (27%) e davanti a Canada
(16%) e Spagna (16%).

Dal 1997 Telecom Italia, attraverso Telecom Italia International, detiene il 27% della Empresa de
Telecomunicaciones de Cuba S.A. (ETECSA). A Cuba ETECSA loperatore monopolista per i
servizi di telefonia fissa, mobile e trasmissione dati in base ad una concessione ventennale che
scade nel 2023. Telecom Italia, inoltre, ha siglato con ETECSA un contratto di assistenza tecnica,
rinnovato lultima volta nel 2007, per la realizzazione di specifici progetti nel business fisso, mobile
e per il trasferimento di know-how. Laccordo di corporate governance della societ prevede che la
maggioranza del Consiglio damministrazione spetti a Telecom Italia e a TELAN (azionista cubano
di maggioranza, 51% del capitale), ad anni alterni. Strutturalmente Telecom Italia esprime la
posizione di Primo Vice Presidente della societ con poteri esecutivi, oltre a 4 posizioni di primo
livello e 5 di secondo livello. Come detto, a Cuba nel 2009 il numero totale di linee telefoniche di
circa 1,8 milioni, di cui 620.000 sono linee di telefoni cellulari, destinate a crescere anche per
effetto della liberalizzazione delluso dei cellulari da parte di cittadini cubani in vigore dallaprile
2008. Il fatturato di ETECSA in crescita: nel 2007 stato di 506 milioni di USD e per il 2009
stimato intorno ai 600 milioni di USD.

Tra gli investimenti italiani merita inoltre di essere menzionato il Gruppo Parmalat, che detiene il
55% dellimpresa mista Citrus International Corporation S.A., costituita nel 1998 con limpresa
cubana Citricos Caribe S.A., facente capo al Ministero dellAgricoltura. La Parmalat detiene il
Presidente, la maggioranza dei voti in Consiglio damministrazione e il Direttore della fabbrica.
Limpresa mista produce, in una fabbrica a Pinar del Rio, concentrati di succhi di arance e
pompelmo ed oli essenziali destinati allesportazione. La redditivit dellimpresa mista favorita
dallottima qualit della materia prima e dalla preparazione dei tecnici cubani. Il Governo cubano
sta investendo molte risorse per sostituire le piantagioni afflitte dal greening con nuove piantagioni,
soprattutto di arance, in modo da mantenere alto il livello qualitativo della produzione. Solo
eventuali devastazioni cicloniche, come avvenuto nel 2008, potrebbero frenare lespansione di tale
settore.













































2. INDIVIDUAZIONE DELLE OPPORTUNIT DI MERCATO PER LITALIA
a) Valutazione della penetrazione commerciale dei prodotti italiani sul mercato locale
I settori del made in Italy che generano tradizionalmente le maggiori esportazioni sono la meccanica
strumentale, la subfornitura industriale, i prodotti dellelettronica, della chimica, della metallurgia e
della plastica. Il degrado dellindustria cubana e la strategia di sostituzione delle importazioni
impongono, infatti, un deciso miglioramento della qualit degli impianti e degli standard produttivi.
Per contro, il comparto dei beni di consumo di fascia media-bassa, che un tempo offriva interessanti
opportunit alle imprese italiane, stante la generalizzata penuria di prodotti di tal genere sul mercato
locale, appare oggi sempre pi appannaggio della produzione nazionale o della concorrenza cinese.

Su un piano pi generale i settori che attualmente offrono le maggiori opportunit daffari e
dinvestimento per le imprese straniere sono i seguenti:
1. Il turismo. Costruzione di nuovi alberghi e resort e offerta di servizi e di forniture di
medio-alta gamma. Il turismo di salute e soprattutto quello nautico meritano una
particolare attenzione in vista di una possibile soppressione del divieto di viaggiare a Cuba
imposto dagli Stati Uniti ai propri cittadini. In questa fase per attrarre nuovi turisti le
autorit cubane puntano molto sulla costruzione di strutture extra-alberghiere, quali marine,
spa e campi da golf.
2. Lagricoltura. Nonostante le attuali difficolt della riforma agraria, il settore rimane
prioritario, anche per la cooperazione internazionale, e un suo ulteriore sviluppo
richiederebbe lacquisto di macchinari, attrezzature, sementi e fertilizzanti.
3. Lindustria farmaceutica e le biotecnologie. favorita dai progetti che godono di
finanziamenti considerati prioritari nel quadro dellALBA.
4. Le apparecchiature medico-sanitarie e diagnostiche (idem sopra).
5. Lindustria di base (nichel ed altri minerali metalliferi e non, petrolio, gas, attrezzature e
servizi per lo stoccaggio delle materie prime) e le energie rinnovabili (eolico, solare
fotovoltaica e termica, biogas, idraulica, risparmio energetico).
6. Le telecomunicazioni.
7. Le costruzioni, il settore del marmo ed il restauro architettonico del patrimonio
urbanistico.
8. Le infrastrutture portuali ed il rinnovamento delle infrastrutture ferroviarie.
9. Lindustria della trasformazione alimentare (vendita di macchinari e beni intermedi),
soprattutto nella misura in cui si riesca a trovare costantemente uno sbocco per la vendita
dei prodotti nel sistema della ristorazione alberghiera dellisola o allestero.
10. Lindustria leggera (vendita di macchinari e beni intermedi).
11. La produzione di vetro e di imballaggi di vetro (macchinari e beni intermedi).
12. Trattamento delle acque e smaltimento dei rifiuti solidi urbani
13. In prospettiva, il settore immobiliare e quello bancario-assicurativo.

Si osserva che non tutti i Ministeri cubani dispongono di fondi sufficienti per la realizzazione di
investimenti o per lacquisto di forniture in rapporto agli obiettivi programmatici. Tra i Ministeri
settoriali in sofferenza figurano il Ministero delle Costruzioni (MICONS), il Ministero dei Trasporti
(MITRANS), il Ministero dellIndustria Leggera (MINIL), il Ministero dellindustria siderurgica
(SIME), il Ministero del Commercio Interno (MINCIN) e il Ministero dellInformatica e delle
Comunicazioni (MIC). Come detto sopra, le Forze Armate Rivoluzionarie (FAR), attraverso il
Grupo de Administracin Empresarial GAE (le cui importatrici sono Tecnotex, Tecnoimport e
TRD) e la Union de Industrias Militares (UIM), controllano gran parte delleconomia cubana e
costituiscono oramai il principale punto di riferimento per le grandi iniziative dinvestimento e
commerciali. Di recente, per favorire lo sviluppo del commercio e la strategia di sostituzione delle
importazioni la Camera di Commercio di Cuba ha reso disponibile un dvd intitolato Directorio
industrial de productores de Cuba, edizione 2009-2010, contenente una selezione di contatti delle
principali imprese cubane dellindustria manifatturiera e delle corrispondenti imprese di
commercializzazione.

Nelle relazioni commerciali i problemi maggiori per le PMI derivano dai ritardi nei pagamenti, dal
blocco dei trasferimenti in valuta verso lestero, dalla riluttanza a fornire maggiori garanzie (come
la conferma delle lettere di credito), dallarbitrio nellinterpretazione e nellapplicazione dei
contratti e dal fatto che molto spesso le considerazioni di tipo politico prevalgono su quelle
strettamente economico-commerciali. Le imprese di grandi dimensioni sono le sole in grado di fare
fronte a tali inconvenienti nel quadro di una cooperazione allargata anche al settore finanziario. Alla
luce dellattuale grave crisi di liquidit dello Stato cubano occorre prendere le necessarie cautele
nellattivare relazioni commerciali con partner che potrebbero non trovarsi in grado di far fronte
agli impegni di spesa. Si suggerisce, pertanto, di adottare se possibile la formula del pagamento
anticipato e, come seconda opzione, lutilizzo di lettere di credito confermate. Queste ultime sono
una rarit a Cuba, ma sono utilizzate dalla controparte cubana per beni e servizi la cui importazione
considerata prioritaria o urgente per il Paese. Nel caso non fosse possibile ottenere un titolo di
credito confermato, si suggerisce di aprire la lettera di credito con pagamento su un conto allestero.
Si ritiene opportuno che le imprese straniere si orientino a diversificare il rischio creditizio su pi
Paesi, evitando di concentrare la totalit delle proprie operazioni commerciali a Cuba.

Qualsiasi iniziativa commerciale deve essere improntata alla massima cautela e non pu prescindere
da una conoscenza approfondita della Instruccion n.3/2009 del Banco Central de Cuba. Tale
provvedimento ha trasferito dal primo luglio 2009 al Ministero dellEconomia e della
Pianificazione il controllo dellassegnazione della liquidit in valuta (Euro o USD) destinata alla
pianificazione economica e alle operazioni con lestero, decisa su base mensile e versata su base
settimanale ai singoli Dicasteri. In tal modo le operazioni con lestero delle imprese cubane sono
state svincolate dalle autorizzazioni in precedenza richieste al Banco Central de Cuba. Le nuove
regole sono finalizzate ad introdurre maggiori garanzie di copertura finanziaria nei nuovi contratti
in valuta che saranno conclusi con imprese straniere, rafforzandone la certezza giuridica e la
stabilit nel tempo. In questi casi, infatti, ciascuna impresa cubana, su autorizzazione del Ministero
di riferimento, potr rilasciare al fornitore o partner straniero un documento detto di solvibilit
(CL09) che attribuisce una garanzia e un ordine di priorit nei pagamenti o trasferimenti verso
lestero, che potranno essere operati dalle banche cubane. Nella pratica, lo Stato cubano non sempre
dispone della valuta necessaria per soddisfare tutte le richieste delle imprese straniere e si vede
obbligato a fare versamenti o pagamenti allestero con il contagocce in base alle necessit del
momento, molto spesso chiedendo come contropartita linvio di nuove forniture. Per tale ragione, a
partire da dicembre 2009 Cuba ha iniziato a proporre alle imprese straniere dei certificati di
deposito a 5 anni, pagabili in rate semestrali e remunerati ad un tasso del 2%, strumenti che non
hanno finora riscosso molto successo. In linea di massima Cuba riconosce ed onora i propri debiti
nei confronti di imprese straniere: per il momento il sistema del CL09 sta funzionando regolarmente
per quanto riguarda le nuove transazioni, ma rimane soggetto allalea derivante dalla situazione
macroeconomica e finanziaria generale. Attualmente le aziende italiane in attesa di pagamenti o
trasferimenti allestero continuano ad essere diverse decine con crediti che ammontano al alcuni
milioni di Euro e per alcune di esse il ritardo nella riscossione dei crediti mette in serio pericolo la
loro stessa sopravvivenza aziendale. Le imprese straniere operanti a Cuba sono soggette a frequenti
controlli e attivit di revisione contabile, in netta crescita negli ultimi anni. Essendo
ideologicamente avverse a qualsiasi forma percepita di abuso capitalistico, le autorit cubane
apprezzano i comportamenti delle imprese straniere ispirati al massimo rispetto della legalit e le
iniziative di solidariet nel campo sociale e culturale.

Le imprese straniere, nel momento in cui si apprestano ad effettuare operazioni dinvestimento,
commerciali o finanziarie che abbiano un qualche collegamento, anche indiretto, con Cuba,
dovrebbero prendere tutte le precauzioni necessarie per evitare gli effetti extra-territoriali
dellembargo statunitense contro Cuba. Nel 1996 lUnione Europea ha adottato il regolamento
(CE) n. 2271/96 relativo alla protezione dagli effetti extraterritoriali derivanti dallapplicazione di
una normativa adottata da un paese terzo, e dalle azioni su di essa basate o da essa derivanti al fine
di tutelare, inter alia, le persone fisiche, residenti nellUE e aventi la cittadinanza di uno Stato
membro, le persone fisiche residenti nellUE (eccetto se si trovano nel paese di cui hanno la
cittadinanza) e le persone giuridiche registrate nellUE. Nel 1998 lUnione Europea e gli Stati Uniti
hanno inoltre concluso un Understanding che contempla waiver affinch le imprese europee
siano esonerate dagli effetti extraterritoriali del titolo III dellHelms-Burton Act, deroga che viene
rinnovata ogni sei mesi dagli Stati Uniti. Sarebbe opportuno, inoltre, che le imprese europee
effettuassero tutte le verifiche giuridiche del caso prima di utilizzare in modo permanente terreni
(depositi, laboratori), la cui propriet fosse rivendicata da una persona fisica o giuridica
statunitense. Nella pratica non ci risulta che le imprese italiane soprattutto quelle che hanno la sede
e il conto corrente nellUE o a Cuba e che sono regolarmente iscritte presso una Camera di
Commercio in Italia o a Cuba abbiano incontrato problemi dovuti allembargo nelleffettuare
transazioni in Euro relative a scambi internazionali e/o movimenti di capitali tra lUE e Cuba. Nella
maggior parte dei casi i problemi sorgono per le imprese italiane che effettuano transazioni
connesse a Cuba attraverso una propria succursale negli Stati Uniti, che operano in modo poco
trasparente, utilizzando conti nei cd. paradisi fiscali e tentando triangolazioni finanziarie azzardate
in dollari americani, o che si avvalgono di amministratori o spedizionieri inesperti.
b) Valutazione degli investimenti diretti da e verso lItalia
Cuba si aperta agli investimenti stranieri con la Legge 77 del 1995, i cui elementi pi importanti
sono: 1) la possibilit di trasferire liberamente dal Paese gli utili conseguiti; 2) la possibilit di
acquisire partecipazioni di maggioranza nelle imprese miste con societ cubane e di costituire
societ di capitale interamente straniero; 3) una tassazione sugli utili delle imprese miste pari al
30% e unimposta del 25% sui salari dei dipendenti; 4) il fatto che tutti i settori delleconomia sono
ammessi allinvestimento straniero, salvo tre considerati strategici (istruzione, salute e difesa).

Lapprovazione delle decisioni pi importanti, come la costituzione delle imprese miste o delle cd.
Associazioni economiche internazionali (AEI), presa a livello del Comitato esecutivo del
Consiglio dei Ministri e richiede un iter burocratico molto lungo: in teoria la decisione finale sulla
proposta dinvestimento notificata dopo 60 giorni a decorrere dalla presentazione della relativa
documentazione giuridica ed economica al MINCEX da parte del partner straniero, che avviene
dopo aver ottenuto unapprovazione di massima da parte del Ministero e/o dei Ministeri tecnici
competenti, cui fanno capo le imprese statali coinvolte. Laccordo n.5290 del 2004 aveva introdotto
strumenti contrattuali pi semplici e favorevoli alle PMI, poco utilizzati negli ultimi tempi, che
spesso costituivano la prima fase per la successiva costituzione di unimpresa mista: i contratti di
produzione cooperata (di beni e servizi), i contratti damministrazione alberghiera e i contratti
damministrazione produttiva o di servizi.

LItalia stato il primo Paese occidentale a firmare con Cuba, nel 1993, un Accordo sulla
promozione e protezione degli investimenti. Nello schema concepito dalle autorit cubane,
linvestitore estero deve apportare capitale, know-how e mercato, riservando invece alla controparte
locale lapporto della manodopera (incluso una parte del management), di norma ampiamente
qualificata, e lutilizzo di eventuali strutture, generalmente sopravalutate. Malgrado lapertura
sancita con la Legge 77/1995 e laccordo 5290/2004, il quadro giuridico per gli investimenti
stranieri risulta poco chiaro e si presta ad una discrezionalit che rasenta larbitrariet
nellapplicazione dei contratti da parte delle autorit cubane, spinte dallimperativo di non perdere il
controllo delle dinamiche socio-economiche allinterno del Paese. Tale situazione accettata dagli
operatori stranieri in ragione degli alti profitti che il sistema quasi monopolistico in grado di
assicurare, ma non consente in generale ad imprese di piccole-medie dimensioni di operare
agevolmente su questo mercato. La possibilit di costituire societ di capitale interamente straniero
risulta, di fatto, inesistente, cos come la possibilit di acquisire partecipazioni di maggioranza nelle
imprese miste. Le imprese straniere che costituiscono imprese miste con partner cubani rischiano di
trovarsi in difficolt nel condividere la corporate governance, nel rimpatriare gli utili o nel momento
di un eventuale disinvestimento, soprattutto nel caso dovesse aggravarsi la situazione economica e
finanziaria del Paese.

Per quanto concerne le zone franche, le autorit cubane hanno cambiato del tutto la loro
strategia, operando una razionalizzazione delle stesse ed una riconversione del loro utilizzo, da
centri di distribuzione logistica e magazzinaggio a centri di produzione industriale.


Aggiornato il 24/01/11 sulla base del rapporto congiunto MAE-ICE

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