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Delta del Niger

Da: Shell-Responds@shell.com
Inviato: lunedì 21 dicembre 2009 18.52.21

Grazie per la Sua recente comunicazione sulla Nigeria, che Peter Voser mi ha inoltrato chiedendomi
di rispondere. Io provengo da una comunità del Delta del Niger. Ho vissuto nel Delta del Niger per
gran parte della mia vita. Attualmente lavoro per Shell nei Paesi Bassi, ma la maggior parte del mio
tempo presso Shell l'ho passato a Port Harcourt, Rivers State. Il mio lavoro consisteva nella
mediazione tra le comunità e il governo, cercando di trovare un modo migliore per collaborare per il
bene della Nigeria nel suo insieme e delle comunità che vivono in prossimità degli impianti di
gasolio e gas della joint venture Shell Petroleum Development Company of Nigeria (SPDC). Sono
orgoglioso di lavorare per Shell.
Le sfide da affrontare per migliorare la vita delle persone che vivono nel Delta del Niger sono
difficili e numerose; sarebbe sbagliato fingere che non sia così. Per affrontare tutte queste sfide,
tutti devono collaborare; SPDC supporta il governo e altre attori della società civile per fare la
differenza.
Siamo rimasti delusi dal rapporto di Amnesty International, perché avevamo investito molto tempo
e notevoli sforzi nei colloqui con i membri del loro team che lavorava al rapporto, spiegando il
contesto e rispondendo alle loro numerose e specifiche domande. Malauguratamente non abbiamo
avuto molto successo nel comunicare la realtà con cui ci confrontiamo lavorando nel Delta del
Niger e le cause che stanno alla base dei problemi umanitari, quali povertà, corruzione, crimine,
militanza e violenza. Ciò nonostante abbiamo continuato il dialogo, quando ad ottobre il Managing
Director dell'SPDC Mutiu Sunmonumet ha incontrato Amnesty International nel suo ufficio di
Londra.
Ovviamente siamo preoccupati dell'impatto ambientale delle perdite di petrolio e delle conseguenze
per le comunità. Il fatto triste è che un'enorme percentuale dell'inquinamento nel Delta del Niger è
causata da sabotaggi. Spesso si tratta di gruppi con armi pesanti che accedono illegalmente ai
condotti per rubare grosse quantità di greggio. Il petrolio fuoriuscito causa vasti danni ambientali,
ha un impatto sulla vita delle comunità coinvolte e noi abbiamo il compito di pulire. Talvolta è
rischioso o impossibile inviare i nostri team d'intervento per le perdite di petrolio per arrestare le
perdite immediatamente, perché le aree sono sotto il controllo di questi gruppi. Dei gruppi militanti
armati hanno fatto esplodere dei condotti ed altre infrastrutture per arrestare la produzione di
petrolio ed attirare l'attenzione sulle condizioni del Delta del Niger. L'anno scorso 10 attacchi
esplosivi su condotti di petrolio hanno causato la dispersione di 40.000 barili, oltre il 70% del
petrolio disperso in un anno intero. In totale l'85% del volume di petrolio disperso è stato causato da
sabotaggi e attività criminali. So che Amnesty International ed altri mettono in dubbio queste cifre,
ma questi sono i fatti e noi li pubblichiamo apertamente. In effetti, SPDC è l'unica società operante
nel Delta del Niger che fornisce regolarmente dei rapporti pubblici su un'ampia gamma di dati,
compresi il numero e il volume di perdite di petrolio e il progresso delle operazioni di pulizia dei
siti coinvolti in passato.
Qualunque sia la causa, l'SPDC si impegna ad arrestare tutte le perdite tempestivamente ed a pulire
tutti i siti inquinati. La valutazione delle perdite e delle operazioni di pulizia viene sempre
effettuata in collaborazione con le comunità e le autorità governative, usando, dove possibile,
aziende contraenti delle comunità.
Un'altra critica avanzata da Amnesty International è che non pubblicizziamo sufficientemente gli
impatti ambientali e sociali delle nostre operazioni, comprese le Valutazioni dell'impatto ambientale
(EIA). Per tutti i nuovi progetti importanti che prevedono la consultazione di una serie di
stakeholder, comprese le comunità, vengono comunicati ai partecipanti, mettendo a disposizione
delle copie consultabili presso gli uffici governativi locali e statali, nonché presso i ministeri
federali dell'ambiente. Tutte le parti coinvolte - comunità, legislatori nazionali, locali ed
internazionali, ONG e altri - possono inviare commenti ed esprimere le loro preoccupazioni al
ministero, che verranno discusse in occasione di discussioni aperte a tutti gli stakeholder. Dal 2000
al 2008 un totale di 148 EIA dell'SPDC riguardanti tutti i nuovi progetti sono stati completati ed
hanno ottenuto un'approvazione normativa. Oltre la metà di queste riguardavano importanti
progetti nuovi.
Infine, non accetto che Shell abbia omesso di adottare misure adeguate per affrontare gli impatti
sociali. L'SPDC prende in considerazione gli impatti sociali delle sue operazioni e fa in modo che
le comunità ne traggano beneficio, aiutando il governo che, come ogni altro paese, ha la
responsabilità maggiore per lo sviluppo del proprio popolo. L'anno scorso le operazioni di Shell
hanno contribuito con oltre 158$ alla Niger Delta Development Commission (Commissione per lo
sviluppo del Delta del Niger) e con altri 84$ direttamente a dei progetti di sviluppo delle comunità.
Questo è il più importante investimento singolo in comunità, che le società Shell stanziano in tutto
il mondo. I fondi vengono spesi per l'istruzione, la salute e attività per il capacity building, nonché
per infrastrutture come acqua e strade. Un esempio è il programma AIDS in collaborazione con
l'ONG Family Health International, che recentemente ha ottenuto un premio internazionale a New
York.
Ulteriori informazioni sulle attività dell'SPDC sono disponibili all'indirizzo
<http://www.shell.com/home/content/nigeria/news_and_library/publications/dir_briefing_notes.htm
l>
I problemi del Delta del Niger sono molti e complessi; lavoreremo assieme a chiunque ci aiuterà a
contribuire a risolverli. Spero che ci riusciremo - è la mia patria.

Distinti saluti,

Alice Ajeh
International Relations Manager – Nigeria

Shell International Exploration and Production B.V.


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