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educazioneNews

Periodico a cura del Centro Culturale della Svizzera Italiana

Editoriale Quando l’educazione soffoca la voce del cuore


Anno II / numero 6 / dicembre 2009

Siamo oggi tutti consape- Un gruppo di studenti partecipa allo spettacolo teatrale “Lager”: tante emo-
voli della situazione dram- zioni che subito svaniscono
matica generata dal vuoto agli stenti non chi ha rubato
dell’educazione. Essa ha il pane, ma chi l’ha condiviso
tra i suoi effetti meno visibili (magari l’ha anche rubato,
ma più distruttivi un indebo- avendone l’occasione, ma
limento della coscienza che alle guardie). Non sono pii
si manifesta nell’incapacità pensieri di una bacia-pile, è la
di rendersi conto, dentro la realtà documentata da tanti
normalità della vita, di ciò scritti di sopravvissuti, per-
che veramente fa crescere sino da quelli di Primo Levi
la nostra persona e di ciò (basti pensare all’amicizia
che invece la avvilisce. Di con Alberto), sebbene l’auto-
conseguenza ci troviamo re stesso preferisca, nella sua
a vivere senza evidenze testimonianza, porre l’accen-
elementari se non, da un to sulla disperazione, sulla
lato, la soggettività istintiva disumanità del lager.
dell’individuo e dall’altro il Non ci sarà dietro, mi chiede-
conformismo protettivo del vo, una visione ideologica per
gruppo che purtroppo sono cui alla fine (in barba a 70 anni
diventati, soprattutto nel di Gulag) saremo trascinati a
mondo giovanile, il nuovo dire ma che bravi i comunisti
criterio di legittimazione dei russi, che hanno posto fine
comportamenti. all’inferno, all’unico inferno,
Sono in gioco le responsa- quello nazista?
bilità personali di adulti e Non mi è mai piaciuto con-
giovani, ma, come diceva trapporre violenza nera a
Benedetto XVI parlando di violenza rossa e viceversa,
“emergenza educativa” an- come se l’una giustificasse
che “un’atmosfera diffusa, l’altra. Una testimonianza è
una mentalità e una forma una testimonianza mi sono
di cultura che portano a detta. E così sono andata
dubitare del valore della con i miei allievi.
persona umana, del signi- Lo spettacolo è stato bello,
P. Cézanne, Mele
ficato stesso della verità e coinvolgente, assolutamente
del bene, in ultima analisi Ho ricevuto da un’amica l’in- da tutti i punti di vista. essenziale nelle scene e nella
della bontà della vita”. vito a portare i miei studenti Di primo acchito mi ha colpito recitazione. Una decina di
Proprio per questo clima (insegno storia in un liceo) la scelta dei testi: Primo Levi, ragazzi, pochi stracci, una
culturale, accettare la sfi- allo spettacolo Lager, una Peter Weiss, d’accordo. Ma musica discreta e davanti ai
da educativa non è facile pièce teatrale scritta a partire nel 2009, solo loro? E perché nostri occhi riviveva un’inim-
e di fronte a difficoltà che da testi di Primo Levi e Peter solo loro? Per me, lo confes- maginabile disperazione. Un
sembrano insormontabili, Weiss e messa in scena dagli so, l’esperienza del lager è grido immenso. Un grido,
la prima reazione può es- allievi di una scuola teatrale prima di tutto S. Massimiliano perché chi descriveva tutto
sere quella di ritenere che di Bologna. Nel volantino di Kolbe e la sua vita offerta per questo l’aveva vissuto e non
la questione non possa ri- presentazione dello spetta- amore (“morì un uomo ma era morto, non era nemmeno
guardare me ma gli “addetti colo si insisteva molto sul l’umanità fu salvata”, disse diventato muto dall’orrore,
ai lavori”: la scuola, i servizi fatto che, per i giovani attori, Giovanni Paolo II), perché in ci parlava, rendeva testimo-
sociali, la politica; come se la recita in questione era lui brilla di piena luce quello nianza di questo dolore ma
non ci fosse più spazio per stata occasione di una pro- che traspare nell’esperienza anche di questa forza, di
accettare personalmente la fonda esperienza personale. di tanti sopravvissuti. E’ stato questo miracolo per cui era
provocazione. Si erano immedesimati con l’amore a tenere in vita tante vivo e ci poteva parlare.
Sappiamo che ci sono tanti il terribile male e dolore, cui persone, l’amore donato, Alla fine gli attori ed il regista
davano voce con la loro arte. l’aver avuto cura di qualcuno. hanno voluto dialogare con
(segue in terza pagina) Un lavoro impegnato dunque, E’ sopravvissuto alla fame ed gli studenti. Dopo un primo,
Centro Culturale della Svizzera Italiana, via Stabile 14, 6900 Lugano, http://www.centroculturale.org
apparentemente imbarazza- nell’immanente del potere La nascita di Cristo,
to, ma in fondo giusto, silen- può ridurre al lumicino. Cosa
zio, le domande hanno dato è accaduto ai miei allievi? Dio che si fa compagnia all’uomo,
la possibilità ai giovani attori Grande emozione nell’imme- sia per tutti sorgente
di dire il loro coinvolgimento diato e dopo pochi giorni più
emotivo, la messa in questio- nulla. Perché? Forse perché
di lieta indomabile speranza.
ne della loro tranquillità (han- non hanno potuto riconosce- Buon Natale!
no parlato di incubi, di diffi- re in questo spettacolo (spet-
coltà a dominare le lacrime in tacolo, non più testimonian- La redazione di EducazioneNews
scena) e la necessità quindi za) la voce del loro cuore.
di prendere distanza, per A loro e a tutti dedico allora
non essere sopraffatti. Della queste poche righe che Vasilij
speranza, che pure gridava Grossman (che fu tra i primi
dalla scena per il fatto che russi ad entrare ed a descri-
tanta tragedia potesse es- vere i lager nazisti, ma per lui
sere detta e potesse divenire questa esperienza fu l’inizio
arte, nulla. Complice anche la di una davvero radicale “con-
selezione dei brani, destinati versione”) mette in bocca al
a documentare la bestialità suo Ikonnikov (un comunista
dell’ideologia nazista, per cui “dissidente” russo rinchiuso
quasi per caso è sfuggito un in un lager nazista insieme
accenno all’amico Alberto ed ad altri comunisti, questi ul-
al “miracolo” del cantastorie timi “ortodossi”): “La storia
(si veda in Bettelheim il valore dell’uomo non è dunque la
del cantastorie nella lotta per battaglia del bene che cerca
la sopravvivenza). di sopraffare il male. La storia
Mi sono allora accorta che dell’uomo è la battaglia del
la censura più grave non grande male che cerca di ma-
era la lettura ideologica della cinare il semino dell’umanità.
storia (lager sì, gulag no) ma Ma se anche ora l’umanità
la riduzione dell’uomo, del nell’uomo non s’è spenta,
mistero della sua grandezza significa che il male non può
nel bene e nel male, ovvero riportare la vittoria definitiva”
nel mistero della sua libertà, (Vita e destino, Milano 2005,
che nulla può sopprimere del pag. 408).
tutto, ma che un’educazione (A.M.)
ideologicamente castrata
Duomo di Milano (part.). Foto: Francesco Soldini
in cattedra e mi dice che
A scuola prevale il conformismo nella vita serve solo ciò che è
e così si può elogiare la ragione e dimenticare la vita utile. Gli chiedo se la ricerca
del vero, l’amore e l’amicizia
Non è vero che “i giovani due livelli. espresso una grande esi- rientrano in questo “utile” e
d’oggi non hanno ideali“ o Tre esempi tra i tanti. genza di giustizia e di bene, lui mi risponde di no. Poi ina-
non si facciano domande o Durante una lezione scopro sdegnandosi di fronte a certi spettatamente mi dice che
non sappiano ragionare. E’ che diversi ragazzi della episodi o leggi (per esempio suo padre si è gravemente
difficile che io esca da un’ora classe pensano che l’etica la pena di morte). Ma questa ammalato, e che l’unica cosa
di lezione senza essere stata concerna solo la dimensione loro innegabile esperienza utile sarebbe la sua guarigio-
colpita positivamente in que- collettiva del vivere e sia frut- è stata in quel momento ne. Non si rendeva conto che
sto senso. to di una pura convenzione totalmente disconosciuta, questo desiderio nasceva
Un’altra cosa mi impressiona sociale. Alla mia domanda: coperta da una determinata proprio dal fatto che lui vuole
però allo stesso modo: la di- “Ma non pensate che vi sia concezione di etica. bene a suo padre, e che mi
sabitudine ad utilizzare queste qualcosa in voi, come un Altra classe. Affermo che stava gridando con tutto se
esigenze (di verità, giustizia, seme, che vi fa dire “questo la filosofia è un tentativo stesso proprio quella esigen-
amore ecc) ed interrogativi, è bene” e “questo è male”?, di riflettere con la ragione za di significato che negava
così drammaticamente sen- mi rispondono che quella sull’esperienza, per coglier- a parole: se no non sarebbe
titi, per giudicare e leggere che noi chiamiamo coscien- ne il significato. Un allievo venuto da me.
le esperienze quotidiane e za è una pura convenzione reagisce con rabbia: “Tutto Il terzo episodio è forse il più
quindi per confrontarsi con arbitraria. Tutto ciò detto da questo interrogarsi non serve significativo.
teorie ed idee. Come uno dei ragazzi che nelle lezioni a niente!” Discuto un po’ con In una verifica scritta riporto
scollamento dualistico tra i precedenti hanno più volte lui. Nella pausa mi raggiunge una frase di Platone intorno
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(dalla prima) alla “ragione” (logos) e chie- Dentro un rapporto vero cadono le cen-
do: sei d’accordo con lui?
esempi straordinari che Tutti mi rispondono di sì, sure e una ragazza è libera di dire chi è
ci mostrano esperienze tessendo un elogio della ra- di fronte alla classe
positive in atto (di cui ab- zionalità umana. Mi insospet-
biamo talvolta riferito anche tisco e al momento della re-
Alcuni giorni fa, un’allieva si è una snob, perché esce con
su EducazioneNews). E’ stituzione dei compiti mi dico
presentata da me per ripren- quel genere di giovani. Lei
opportuno valorizzarle e stupita che nessuno di loro
dersi il portatile che le avevo però non lo è per nulla, esce,
favorirle ma soprattutto ab- abbia espresso disaccordo
confiscato, perché stava na- però, con loro solo perché ha
biamo un grande bisogno con Platone. I ragazzi mi
vigando in facebook durante paura di restare sola.
di imparare di nuovo a dire rispondono candidamente:
un’ora di studio. Lei era felicissima e com-
che cosa ci sta veramente a “Perché? Potevamo non es-
Non avevo un’opinione pre- mossa di aver potuto parlare
cuore. Abbiamo bisogno di sere d’accordo?” Ho pensato
cisa su di lei, ma dai mes- con me di questi argomenti
mettere in gioco noi stessi con terrore che anche l’espri-
saggi che mi era successo e la sera stessa mi mandò
paragonando le nostre esi- mere “la loro opinione”, a cui
di intercettare, mi aveva la- un sms per ringraziarmi. Per
genze più vere con tutto ciò sono frequentemente invitati,
sciato un’immagine piuttosto la verità anch’io lo ero altret-
che ci capita, nel rapporto può diventare un esercizio di
superficiale. tanto, perché un evento così
con i figli, con i colleghi, con retorica. Pensano di sapere
Non ricordo più bene come, non è mai scontato, anzi direi
gli amici o con lo scono- cosa ci si aspetta da loro, e
ma inaspettatamente la con- che anche per me è piuttosto
sciuto che incontriamo. si adattano darwinianamente
versazione superò il livello raro.
E’ il metodo che un grande all’ambiente, quasi senza
della formalità, per cui l’al- L’indomani avevo lezione con
educatore come don Luigi rendersene conto. E ripetono
lieva cominciò a pormi tutta la sua classe. Durante l’ora si
Giussani ha indicato ai suoi così certi ritornelli piuttosto
una serie di domande su Dio, era accesa una discussione
studenti fin dalla sua prima prevedibili, distanti dalla loro
sulla fede e sulla vita. a partire da una mia afferma-
ora di scuola: “Non sono effettiva esperienza. Nel caso
A poco a poco emergeva un zione sul tema della speranza.
qui perché voi riteniate in questione, per esempio,
desiderio vero e profondo, Lei, di solito, non interviene
come vostre le idee che vi solo la ragione – a dire il vero
una serietà sulla vita, sul facilmente, ma in quell’oc-
do io, ma per insegnarvi un più illuministicamente che
rapporto con il suo ragazzo, casione alzò subito la mano.
metodo vero per giudicare platonicamente intesa – sem-
sul dolore per le sue vicende Mi fu subito evidente come la
le cose che io vi dirò, e le brava importante nella vita
familiari, del tutto inaspettati. sua risposta si riallacciasse
cose che io vi dirò sono umana, mentre la dimensio-
Ero stato obbligato ad uscire a quanto ci eravamo detti il
un’esperienza che è l’esito ne affettiva, che nella realtà
dal mio ruolo per raccontare giorno prima.
di un lungo passato”. è per loro così coinvolgente,
a mia volta come affrontavo Quell’iniziale e ancora picco-
Vogliamo anche noi racco- era totalmente dimenticata.
la mia di vita e quali risposte la possibilità di condivisione
gliere questa sfida rivolta al Ho il dubbio che i ragazzi sia-
o certezze la mia esperienza della sua fede e dei suoi
cuore stesso della persona, no quasi sistematicamente
mi permetteva di abbozzare. desideri avevano fatto cade-
a quelle esigenze fonda- invitati a lasciare le esigenze
Abbiamo parlato fitto fitto re, almeno per un attimo, le
mentali che nessuno può ed evidenze del cuore, che
per circa un’ora e mezza e barriere difensive e l’avevano
dimenticare senza perdere vengono a galla nelle espe-
solo un impegno che mi ob- resa libera di essere se stes-
se stesso. In questa dire- rienze quotidiane, fuori dalla
bligava a partire impedì che sa, di esporsi di fronte ai suoi
zione vanno le testimo- porta della scuola e della
lo scambio si prolungasse compagni.
nianze riportate in questo lezione. E così queste diven-
ulteriormente. Non so come continuerà que-
numero. Esse ci descrivono tano sempre meno ricono-
Ad un certo punto la ragazza sto rapporto, ma una cosa mi
esperienze in cui per la pas- sciute in azione e capaci di
si interruppe per un attimo appare più che evidente: il
sione della verità ci si può giudicare ciò che vivono. E la
perché, mi disse, era stata desiderio di non essere soli
anche sfidare, a partire da scuola invece di introdurli alla
colta dalla commozione. di fronte alle questioni ultime
un’esperienza e non da un realtà, e innanzitutto alla real-
Infatti non le capitava prati- della vita, ma di poterle con-
pregiudizio. E chissà che tà dell’io, gliela rende sempre
camente mai di poter con- dividere dentro un’amicizia
su questa strada possa più pallida e distante. Questo
dividere le sue domande, la che ci aiuti a guardare ad
prendere corpo anche un fatto mi mette in discussione,
sua fede e i suoi desideri. Gli affrontare le sfide della vita
giudizio sulla scuola che mi interroga e mi stimola a
amici con cui normalmente senza censurare le nostre
metta al centro la persona cercare, insieme ai colleghi
esce non sono credenti e non esigenze più vere, è quello di
del docente nel suo rappor- che hanno la medesima
affrontano questi argomenti. cui anch’io ho costantemen-
to umano con gli allievi che preoccupazione, che cosa
Mi confessò anche che nor- te bisogno per essere vero e
incontra, per fare assieme possa favorire la dinamica
malmente la maggior parte libero come persona e come
un passo di conoscenza. inversa. (C.T.)
della gente, e all’inizio anche insegnante.
il suo ragazzo, la considerano (L.P.)

educazione-News è sul sito www.centroculturale.org e viene inviato via e-mail a tutti coloro che hanno sottoscritto l’Appello per
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