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Limpressione sembra confermata dal motivo del suo ingresso nelle SS: egli entr nel servizio di sicurezza

delle SS
(RSHA) confondendolo con il servizio di sicurezza del partito, ovvero il servizio di scorta delle sue alte personalit. Per
quattro mesi lavor di malavoglia allufficio di raccolta informazioni sui massoni, prima di essere trasferito al
corrispondente ufficio ebraico.
Quando gli fu regalato Lo Stato ebraico, di Theodor Herzl, lo divor avidamente: fu il suo primo libro; imparer poi
la lingua yiddish, e legger di sua iniziativa Storia del sionismo di Adolf Bohm; questa cultura riusc a farlo nominare
esperto in questioni ebraiche. In un contesto come quello delle leggi razziali del 1935 che da molti ebrei erano state
accettate come la semplice regolamentazione di pratiche gi in uso egli si prefiggeva di aiutare gli ebrei a fondare un
loro Stato organizzandone lemigrazione forzata; si considerava un idealista realista: realizzava il volere del partito (una
Germania Judenrein, ripulita dagli ebrei) e il volere della razza ebraica (avere un proprio territorio).
Rubandone lidea a un suo superiore, risolse i problemi che sorgevano nellemigrazione: lebreo doveva comprare i
permessi necessari allespatrio da diversi uffici, ma questi rilasciavano permessi dalla scarsa durata molto spesso
scadevano prima che lemigrante riuscisse a completare la trafila burocratica ed egli risolse il problema concentrando
in un solo edificio un rappresentante di ogni istituto atto a rilasciarli, dotando poi gli emigranti della valuta straniera
(necessaria a entrare nel paese di destinazione) mediante un accordo coi capi delle comunit ebraiche: questi si
facevano prestare ingenti somme dalle comunit ebraiche estere, per rivendere il contante agli ebrei tedeschi ad un
cambio doppio.
Lautrice traccia quindi il profilo di Adolf Eichmann: un uomo mediocre, che vive di idee altrui e si attribuisce meriti che
non ha pur di sfuggire alla mediocrit; oltretutto, sar proprio questo a metterlo nei guai: rilascer un'intervista al
giornalista ed ex-SS Willem Sassen, stanco della vita da nullit che gli offriva il suo nascondiglio in Argentina (dove
lavorava come meccanico), per rivivere le emozioni dei giorni in cui si sentiva realizzato. Il quadro aggravato dalla sua
propensione a parlare per frasi fatte e dalla sua incoerenza: allinizio del processo dichiar di non voler prestare
giuramento in quanto ho imparato che la sola cosa che non vada mai fatta per poi alla prima udienza scegliere di
deporre sotto giuramento.
Quanto poco si rendesse conto di quel che diceva e quanto poco sapesse capire gli altri risult dalla deposizione in cui si
dichiar salvatore del popolo ebraico, in quanto aveva fatto emigrare centinaia di migliaia di persone, altrimenti
condannate a morte. Forse se avesse avuto una memoria migliore e un avvocato pi capace avrebbe potuto
propagandare meglio questidea: allinizio il nazismo considerava in effetti come unici interlocutori proprio i sionisti; si era
addirittura stipulato un accordo secondo cui lebreo poteva mantenere il proprio denaro anche in caso di emigrazione,
purch lo cambiasse in merci prodotte dalla Germania (che al proprio arrivo in Palestina sarebbero state rivendute dai
capi ebraici, che avrebbero tenuto una quota della vendita per la loro mediazione).
La sua cronica mancanza di memoria lo condanner a non poter mai controbattere seriamente alle accuse: egli
ricordava solo i propri successi personali, i suoi stati danimo e le frasi fatte ad essi collegate: ricorder tutte le sue
quattro promozioni tra il 1937 e il 1941, e larrivo al ruolo di comandante del centro per lemigrazione berlinese per lui
una condanna: nel 1941, in piena guerra, non si parlava pi di espellere gli ebrei. La sua carriera era finita.
Le sue responsabilit erano inoltre minori di quanto sembrasse: egli era solo il capo dellufficio B4 sottosezione 4
dellRSHA, ufficio per la sicurezza nazionale delle SS. Il clamore intorno a lui nacque perch durante il Processo di
Norimberga molti cercarono di scaricare su di lui le proprie responsabilit, ritenendolo morto. Uomo di bassa cultura e
bassa estrazione sociale, era estremamente zelante sul lavoro; non per ideologia ma per il desiderio di compiacere i
propri comandanti e guadagnarsi riconoscimenti.
Trovatosi ad organizzare lemigrazione in pieno tempo di guerra, ebbe lidea di realizzare il progetto del Fhrer di uno
Stato Judenrein spostando tutti gli ebrei nella parte orientale della Polonia, fuori dal Reich tedesco. Incontrate le
resistenze di Hans Frank governatore della Polonia, il quale non sopport di vedere prevaricata la propria autorit
abbandon liniziativa personale, sinceramente convinto che Frank volesse pensare da s agli ebrei residenti in Polonia,
e si dedicher ad attuare progetti assegnati al suo ufficio da tempo, ma giacenti in quanto irrealizzabili, come
lemigrazione di 4 milioni di ebrei in Madagascar, progetto assegnatoli dallRSHA come mascheramento (come ovvio,
poich non vi erano mezzi n possibilit logistiche per spostare 4 milioni di persone in un territorio francese, con loceano
Atlantico saldamente in mano agli inglesi).
A lui si deve lorganizzazione di Theresienstadt, ghetto campo di concentramento umano, dove si deportavano vecchi
e personalit ebraiche in vista: Theresienstadt era un paese di campagna evacuato, recintato per loccasione, dove alle
alte personalit ebraiche veniva fatto credere di vivere al confino. I loro averi erano confiscati col pretesto di pagare
lalloggio in cui vivevano, che sarebbe diventato di loro propriet.
Due mesi dopo lattacco allUrss, Reinhard Heydrich mise al corrente Eichmann della decisione del Fhrer: la soluzione
finale. Egli durante la deposizione si perde a raccontare i dettagli del suo senso di vuoto, coerentemente con s stesso.
Lo sterminio non sar mai nominato: si useranno termini quali soluzione finale e lavoro allest.
Al termine della riunione, ad Eichmann verr ordinato di esaminare il nuovo campo di concentramento
di Lublino (Treblinka). Qui abbiamo altre prove dellassoluta normalit di questuomo, e di come lidea che in lui vi sia un
male radicale sia senza senso: egli vicino a svenire quando gli viene mostrata un'esecuzione (effettuata collegando il
motore diesel di un sommergibile russo ad una baracca di legno sigillata); scapper dal campo per rifugiarsi a
contemplare le forme di una stazione ferroviaria, e da qui eviter sempre di recarsi nei campi di concentramento,
eccetto Auschwitz: qui gli erano evitate le visioni pi crudeli, in quanto buon amico del direttore Rudolf Hss.
Sapeva quindi il destino degli ebrei da lui deportati, e malgrado questo ed il senso di disagio non fece nulla per impedirlo;
si costrinse anzi a lavorare con pi zelo, per bilanciare le sue repulsioni. Di fronte alle prove che Eichmann aveva
coscienza di quanto provocato dalle sue azioni, il suo avvocato dichiar che egli aveva agito per ragion di Stato: ma
accettare questa tesi avrebbe significato accettare la tesi che Hitler stesse agendo per il bene dello Stato.
Dalla conferenza di Wannsee, in cui fu spiegato ai vari ministri che Hitler voleva procedere alla soluzione finale,
Eichmann ne usc rinfrancato: egli per la propria estrazione sociale aveva soggezione di fronte a chi avesse completato
gli studi oppure occupasse una buona posizione sociale, e si convinse che dopotutto se quella gente cos rispettabile
si era dimostrata entusiasta della proposta, non spettasse a lui giudicarla.
Da esperto in emigrazione divenne quindi esperto in evacuazione: organizzava il trasporto degli ebrei tra i vari campi, i
quali accettavano senza ribellioni e pronti a collaborare, tranquillizzati dai capi delle comunit ebraiche che avevano
salva la propria vita e quella di altri ebrei illustri in cambio del silenzio; Secondo la Arendt, se gli ebrei non si fossero
lasciati nelle mani dei capi, almeno il 50% di loro si sarebbe salvato; e alla maniera di Eichmann prono a sentirsi
inferiore e legittimare gesti orribili se voluti da gente che riteneva ammirabile si comport il resto della Germania: alla
fine della guerra molti dichiararono di essere sempre stati internamente contrari alle soluzioni naziste, ma di aver
messo da parte le proprie convinzioni personali. La loro morale era data dalla societ che avevano intorno, e nella
Germania nazista le iniziali titubanze erano semplicemente derivanti dallabitudine a una vecchia societ, e venivano
presto sostituite inconsciamente dalla morale che il Fhrer propagandava.
Questa visione venne supportata quando Eichmann, in una successiva udienza, giunse a dire di essersi comportato
secondo letica kantiana; questa prevede, pi o meno, che si debba agire in modo che le nostre azioni possano diventare
una legge. Eichmann pervert il concetto arrivando a dire che egli si comport come pensava che il Fhrer avrebbe
voluto legiferare: a sostegno di questa tesi dichiar di aver avuto una crisi di coscienza quando Heinrich Himmler, verso
la fine del conflitto, ordin di sospendere le deportazioni per aprire trattative con gli alleati, certo della sconfitta. Trovatosi
quindi senza mezzi di trasporto, sui quali non aveva pi autorit, Eichmann fece marciare 50.000 ebrei a piedi verso i
campi di concentramento, poich sapeva che Himmler non stava tenendo una condotta che il Fhrer avrebbe approvato.
Questo fa risaltare ancor di pi quanto poco egli sapesse mettersi nei panni degli altri, se la ritenne una giustificazione a
suo favore in un processo in terra ebraica.

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