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I. Strumenti per uno studio empirico della politica...............................................................3
Che cosa è la politica? .................................................................................................3
Tre luoghi (o raffigurazioni analitiche) della politica: la Polis, lo Stato e il sistema politico................3
La definizione di Stato in Weber (1919)..............................................................................3
Riflessioni sul concetto di legittimità (analisi della differenza tra legittimità e consenso, ovvero tra
sostegno diffuso e sostegno specifico)...............................................................................3
Tre modalità di legittimazione della forza fisica in Weber.......................................................3
lo schema input-output di Easton.....................................................................................4
Attori, modalità e finalità della politica (“chi, come, perché”).................................................4
Le tre facce della politica: politics, policy e polity................................................................4
Come cambia la politica?...............................................................................................5
II. Il processo (sociale e) politico di costruzione della democrazia.............................................5
Una definizione minima di democrazia...............................................................................5
la scatola di Dahl (1971): coordinate analitiche del modello.....................................................5
analisi di tre percorsi alternativi riferibili a casi storicamente identificati....................................5
la teoria delle quattro “soglie” di Rokkan (1970)..................................................................5
Analisi dell’effetto freezing............................................................................................5
sviluppo e consolidamento della cittadinanza di carattere sequenziale e cumulativo (Marshall, 1949). . .5
Critica del modello di Marshall........................................................................................6
Due percorsi alternativi alla costruzione del welfare state in uno schema domanda-offerta...............6
Tre modelli di intervento nella sfera della protezione sociale nella tipologia di Titmuss (1974)...........6
I tre mondi del welfare capitalistico (Esping Andersen, 1990)...................................................7
Due modelli di social policy definiti dal livello di copertura: welfare state: universalistico e
occupazionale (Ferrera, 1993).........................................................................................7
Ragioni dello sviluppo dei due modelli in diversi contesti sociali e politici.....................................7
concetto di “cultura civica”...........................................................................................9
la democrazia consociativa nella prima tipologia di Lijphart (1968, 1984).....................................9
Tre condizioni essenziali (nella elaborazione di Dahl, 1971)......................................................9
Esiste un rapporto causale tra sviluppo economico e democrazia?..............................................9
le cinque condizioni storiche individuate dalla ricerca di Barrington Moore (1966)...........................9
Riflessioni sulla lezione di Moore circa la natura del processo democratico e le condizioni più favorevoli
alla sua affermazione...................................................................................................9
differenziazione tra modello maggioritario e consensuale (Lijphart 1984-1999)..............................9
Analisi di due diversi contesti........................................................................................10
(*)Elementi per costruire una definizione normativa della democrazia.......................................10
Il concetto di responsiveness.........................................................................................10
Da una definizione normativa a una definizione realistica della democrazia. I contributi essenziali di
Schumpeter (1942).....................................................................................................11
Elementi costitutivi della definizione schumpeteriana. Analogie tra arena politica e mercato: verso una
dottrina economica della democrazia..............................................................................11
La critica schumpeteriana della definizione classica ( o “settecentesca”) di democrazia..................11
Quando non si riscontra un paradosso del voto?...................................................................11
quando un dittatore illuminato può decidere il “bene comune” assai meglio di un’autorità democratica?
(es. Concordato di Napoleone I nella Francia post-rivoluzionaria).............................................11
Riflessioni sulla natura umana nella politica (le dottrine di ispirazione illuministica e utilitarista
sopravvalutano la razionalità e l'autonomia degli individui......................................................12
confronto tra la razionalità del consumatore e quella del cittadino-elettore................................12
perché la comunicazione “manipolata” si rivela del tutto fisiologica nelle strategie comunicative della
leadership?..............................................................................................................12
Ragioni della sopravvivenza della dottrina classica...............................................................12
Vantaggi di una definizione realistica della democrazia.........................................................12
Le politiche come sottoprodotto della competizione per il potere.............................................12
Perché la democrazia resta preferibile a qualsiasi altro regime politico?.....................................12
Quattro condizioni di successo del metodo democratico (Schumpeter).......................................13
(*) Riflessioni in tema di autocontrollo democratico: si può affermare che anche nel pensiero di
Schumpeter si riaffermano valori (e precondizioni) riferibili ad una teoria normativa della democrazia?
............................................................................................................................13
Selettività della partecipazione politica. Modi e intensità della partecipazione.............................13
Chi partecipa di più alla vita politica?..............................................................................13
Due modelli a confronto: Milbrath (1965) e Pizzorno (1966)....................................................13
I movimenti collettivi: elementi costitutivi e definitori..........................................................14
Tra apatia e crisi da sovraccarico delle domande.................................................................14
Defezione, lealtà e protesta: ovvero degli effetti positivi di una intensa partecipazione..................14
Associazionismo e democrazia (da Tocqueville alle teorie del capitale sociale).............................15
La nascita della sfera pubblica.......................................................................................15
il cascade model di Deutsch (1971).................................................................................15
il modello bubble up...................................................................................................15
Esonero I
Altre definizioni:
• Karl Marx [1848]: riflesso dei rapporti di potere della società civile [riduzione della politica
all’economia]
• Max Weber [1922]: attività per esercitare influenza sul gruppo politico che detiene il monopolio
dell’uso legittimo della forza [rischio di riduzione della politica al diritto]
• David Easton [1953]: distribuzione autoritativa di valori (di risorse scarse) nell’ambito di una
comunità
• Giovanni Sartori [1972]: sfera delle decisioni collettivizzate sovrane, coercibili e senza via di
uscita
Tre luoghi (o raffigurazioni analitiche) della politica: la Polis, lo Stato e il sistema politico
POLIS: un’arena di cittadini liberi ed eguali che si autogovernano à concezione orizzontale della politica
STATO: comunità umana che nell’ambito di un determinato territorio rivendica e con successo il
monopolio dell’uso legittimo della forza à concezione verticale
SISTEMA POLITICO:
- come costrutto analitico (Easton, 1953) à concezione diffusa
- come concreta raffigurazione dei rapporti fra le strutture dello stato, della società civile e della
società politica (Farneti, 1971)
Riflessioni sul concetto di legittimità (analisi della differenza tra legittimità e consenso, ovvero tra
sostegno diffuso e sostegno specifico)
Legittimità: azione riconosciuta giusta e necessaria da parte della comunità volta ad ottenete un bene
comune
Consenso: soggetti individuali o collettivi che condividono un interesse personale
domanda
blackBox
servizi sociali autorità
soluzione dei problemi collettivi
problemi economici
sistema politico()
input output
supporto
voto
interessamento alla politica
finanziare
volontariato
polity: le istituzioni e il sistema di governo in cui si riconosce la comunità politica (ambito di vigenza della
pubblica autorità, definizione della identità e dei confini della comunità politica)
Definizione della comunità politica
Relative strutture e processi di mantenimento e cambiamento
Come cambia la politica?
Dalla democrazia liberale alla democrazia di massa (promesse mancate e processi involutivi)
Dalla fondazione del welfare state ad uno scenario di crisi e trasformazione delle politiche di sicurezza
sociale
Dallo stato nazionale alla multilevel governance (sviluppo di nuove ed efficaci istituzioni di governo ad un
livello superiore e inferiore a quello dello stato nazionale)
egemonie chiuse (assenza di competizione, potere assoluto del cao) --- inclusività/partecipazione ---
egemonie includenti (ampia partecipazione)
Al contrario con lo scongelamento non c’è più appartenenza ai partiti, anti-politica, populismo.
Due percorsi alternativi alla costruzione del welfare state in uno schema domanda-offerta
Tre modelli di intervento nella sfera della protezione sociale nella tipologia di Titmuss (1974)
Due modelli di social policy definiti dal livello di copertura: welfare state: universalistico e
occupazionale (Ferrera, 1993)
Occupazionale Universalistico
Ragioni dello sviluppo dei due modelli in diversi contesti sociali e politici
arena politica
polarizzazione ideologica
fratture ancora non ricomposte
arena politica
ap univ
ap occup
cessazione dello scontro
polarizzazione ideologica
patto fiscale
conglitto competizione fra partiti
compromesso politico
contratto sociale (consenso)
riforme in senso occupazionale()
riforme in senso universalistico()
concetto di “cultura civica”
partecipazione di massa con una politica vivace
rispetto per l’autorità politica e le istituzioni
Riflessioni sulla lezione di Moore circa la natura del processo democratico e le condizioni più
favorevoli alla sua affermazione
La democrazia si sviluppa quando:
• si produce un equilibrio nei rapporti di forza tra le classi
• si realizza una solida unità territoriale dello stato in assenza di minacce esterne
• in assenza di forti apparati repressivi, le oligarchie competitive sviluppano orientamenti al
compromesso e all’inclusione delle classi emergenti (estensione suffragio)
• cresce la rivendicazione dei diritti da parte delle classi subalterne e tra le élites si sviluppa una
competizione per intercettare anche il consenso dei ceti popolari
Esiste il rischio che le minoranze si sentano Ridotta distanza ideologica tra i partiti
escluse o discriminate
(esiste una base di valori condivisi che permette
(si impone un costante bilanciamento dei alla maggioranza di decidere)
poteri che favorisca la ricerca di accordi e
compromessi)
Dimensione dei rapporti tra esecutivo e partiti Dimensione unitaria-federale e altri aspetti
la democrazia consensuale
Dimensione dei rapporti tra esecutivo e partiti Dimensione unitaria-federale e altri aspetti
2. Equilibrio dei rapporti di forza tra governo e 2. Bicameralismo (ripartizione del potere
parlamento (relativa autonomia del potere legislativo tra due camere diversamente formate)
legislativo dal governo)
Il concetto di responsiveness
è possibile una democrazia senza alternanza: se essa ha una larga diffusione di strutture e sedi di
partecipazione e contrattazione fra diversi interessi in modo tale da ottenere un rapporto continuo che
sono preposti alle decisioni
Da una definizione normativa a una definizione realistica della democrazia. I contributi essenziali di
Schumpeter (1942)
Il metodo democratico è un insieme di accorgimenti istituzionali per giungere a decisioni politiche, in base
al quale singoli individui ottengono il potere di decidere attraverso una competizione che ha per oggetto il
voto popolare
Elementi costitutivi della definizione schumpeteriana. Analogie tra arena politica e mercato: verso
una dottrina economica della democrazia
“il popolo non solleva né decide nessun problema ma i problemi da cui il suo destino dipende sono
normalmente sollevati e decisi per lui”
La volontà popolare non è che un prodotto della lotta di concorrenza per il comando
quando un dittatore illuminato può decidere il “bene comune” assai meglio di un’autorità
democratica? (es. Concordato di Napoleone I nella Francia post-rivoluzionaria)
scelte importanti, d’ordine qualitativo, che investono l’identità dei singoli e che non possono essere
risolte unicamente attraverso l’espressione e il computo della volontà di una maggioranza
Riflessioni sulla natura umana nella politica (le dottrine di ispirazione illuministica e utilitarista
sopravvalutano la razionalità e l'autonomia degli individui
Nella psicologia delle folle ogni tentativo di ragionamento logico stimola impulsi bestiali (non logici)
perché la comunicazione “manipolata” si rivela del tutto fisiologica nelle strategie comunicative della
leadership?
“la psicotecnica della direzione di partito e la pubblicità di partito, gli slogans e le marce, sono elementi
non accessori ma necessari della vita politica”, dal momento che in assenza di possibili riscontri
d’esperienza, i leader devono costantemente orientare e modificare le preferenze degli individui e dei
gruppi sociali, cambiando le priorità e ridefinendo l’agenda dei problemi da affrontare in relazione alle
attese degli elettori, in una logica di massimizzazione del consenso
Le regole formalizzate non assumono a priori una decisione che può considerarsi predeterminata.
E’ empiricamente corretto sostenere che:
- il regime democratico è quello che consente la maggiore incertezza in ordine al contenuto delle
decisioni che gli organi eletti o elettoralmente responsabili possono assumere
- i confini sono fissati dal fatto che alla base di un sistema democratico vi è un accordo-
compromesso che riconosce le regole di risoluzione pacifica dei conflitti
- i confini si superano quando si cerca di assumere decisioni che contravvengono a quelle regole
oppure [Bobbio] quando si assumono decisioni che toccano interessi percepiti come vitali da attori
sociali rilevanti
(*) Riflessioni in tema di autocontrollo democratico: si può affermare che anche nel pensiero di
Schumpeter si riaffermano valori (e precondizioni) riferibili ad una teoria normativa della
democrazia?
partecipa maggiormente chi occupa le posizioni centrali della struttura sociale [Modello della centralità
sociale perché:
• più forti sono le motivazioni a confermare e migliorare la propria posizione sociale utilizzando (anche)
i canali della politica
• maggiori sono le risorse (economiche, intellettuali, di tempo…) che possono essere investite e le reti
di relazioni percorribili
• minori si rivelano pertanto i costi e maggiori le probabilità di successo (rapporto efficiente tra
investimento e risultati conseguiti)
Pizzorno
partecipa maggiormente chi occupa una posizione centrale all’interno del proprio gruppo sociale, espressa
in termini di consapevolezza (identità, senso di appartenenza) e disponibilità all’impegno
Distinzione tra:
• mobilitazione individualistica degli interessi (disuguaglianza)
• partecipazione come azione in solidarietà con altri per conservare o trasformare la struttura (e i
valori) del sistema di interessi dominante(formazione di aree di uguaglianza)
Attraverso l’azione si trasformano le identità individuali e collettive
Democrazia e apatia (Lipset, 1960): un certo livello di apatia fa bene alla democrazia, la non
partecipazione può essere letta come forma implicita di sostegno a chi governa
Apatia come antidoto ad uno stress da sovraccarico delle domande nel manifesto della Trilaterale
(Crozier, Huntington, Watanuki, 1975) vs “eccesso di democrazia”
Defezione, lealtà e protesta: ovvero degli effetti positivi di una intensa partecipazione
La partecipazione e la protesta come risorse essenziali per la qualità democratica e il successo delle
organizzazioni.
Le reazioni dei cittadini alle scelte collettive, così come quelle dei consumatori all’interno di un mercato,
possono passare attraverso diverse attitudini, riconducibili alle tre seguenti categorie
• exit (defezione) reazione individuale
• voice (protesta) azione individuale e collettiva
• loyalty (lealtà) sostegno condizionato
Albert O. Hirschman [1970]
il modello bubble up
le critiche e le idee vengono dal basso: l’opinione pubblica è più forte delle istituzioni