Il Progetto prevede, un forte intervento sullospedale con l'obiettivo di ricreare le condizioni,
sanitarie, organizzative e gestionali, capaci di risollevare lospedale rendendo lattivit del St, Orsola nuovamente competitiva e attraente, garantendo la sopravvivenza dell'intera struttura e l'erogazione di tutti i servizi di base tornado ad essere un ospedale di eccellenza. LA STRATEGIA La strategia non la totale presa in carico dellospedale, ma la volont di affiancare alla gestione locale altre forze e competenze, attraverso una serie di azioni in cui la presenza continuativa di personale italiano di buon livello, medico e non, ne rappresentano il cardine. LE AZIONI Migliorare La Governace La Tecnologia La struttura Il coordinamento delle associazioni italiane Il rapporto con la Diocesi Ottimizzare Le Missioni Il turnover del personale italiano volontario
In tal modo dovrebbe essere possibile: 1) Continuare lattivit di Assicurazione sanitaria (NHIF) : rinnovo tessere e nuovi iscritti 2) Riaprire al minino il St. Orsola Hospital, iniziando con la riapertura di poche camere da aumentare in funzione delle esigenze e delle risorse: a. Reparti di degenza (Medicina Generale e Chirurgia, Materno Infantile) b. Sala Operatoria, sala travaglio e sala parti c. Ambulatorio per Out Patients d. Servizi di diagnostica (Laboratorio, Radiologia) e. Distribuzione farmaci (servizio di Farmacia) 3) Arricchire lofferta con specialit qualificanti, ampliando il bacino dutenza attraverso lattivazione di una Orthopaedic Unit, ad indirizzo prevalente pediatrico, e una Ophthalmology Unit 4) Riprendere il percorso Formativo per il personale locale 5) Riattivare le Attivit territoriali per implementare programmi di educazione sanitaria, di vaccinazione e di prevenzione 6) Continuare / rafforzare la presenza / collaborazione con DREAM: la presenza del progetto della Comunit di S Egidio, con le attivit di alta specialit nella prevenzione, trattamento e follow up dellAIDS, un elemento importantissimo in senso sanitario, ed essendo fortemente qualificante per lospedale rappresenta un notevole punto di attrazione. 7) Riattivare il Centro Nutrizionale 8) Essere il riferimento delle associazioni italiane per intensificare la presenza di equipe di medici specialisti volontari (trasferimenti, ospitalit, selezione pazienti e predisposizione liste di interventi) in modo da rendere efficace al massimo la loro presenza a Matiri 9) Tentare Attivit di collegamento con altre strutture ospedaliere della regione del Meru, iniziare una politica dinterrelazione con le strutture sanitarie diocesane di vicinanza Rete Ospedaliera. La Diocesi di Meru dispone di 7 Health Center, 29 Dispensari e 8 Ospedali: 1. Consolata Hospital - Nkubu 2. St Theresa Hospital - Kiirua 3. St John of God Tigania Hospital 4. Cottolengo Hospital - Chaaria 5. St Ann Hospital- Igoji 6. Consolata Hospital- Chuka 7. St Orsola Hospital- Materi 8. St Lukes Hospital Kiamuri
E inutile, dispendioso e di difficile sostenibilit che tutti gli ospedali cerchino di attrezzarsi per erogare prestazioni di ogni genere, sar pertanto necessario attivare incontri con la Diocesi, gli operatori sanitari dell'area e le autorit distrettuali affinch emerga la possibilit che tutte le diverse realt sanitarie collaborino a fornire, ciascuno per la propria parte e per le proprie capacit, la miglior prestazione al minor costo. Sarebbe interessante e rivoluzionario far nascere una rete di ospedali/dispensari/punti salute e che avvenisse uno scambio di professionisti tra le varie strutture. IL MODELLO ORGANIZZATIVO Il modello organizzativo che si ritiene opportuno adottare quello della compartecipazione diretta attraverso lintegrazione del personale del Progetto con il personale locale in funzione delle singole professionalit italiane che confluiranno a Matiri. Lattuale direzione dellospedale mantiene la gestione amministrativa con tutte le sue prerogative interagendo con il Responsabile del nostro Progetto che dovr avere la responsabilit di tutto il personale, italiano e locale, legato al progetto e dei casi clinici presi in carico dal personale italiano. LA DURATA Il progetto, salvo proroghe avr la durata di 3 anni , 2015/2016/2017, monitorati, con una prima verifica a 12 mesi vincolante ogni attivit seguente. MONITORAGGIO, VERIFICA DEI RISULTATI E VALUTAZIONE FINALE Il monitoraggio dovr essere periodico ed avverr attraverso i report di attivit trimestrale, semestrale ed annuale dellOspedale. Alla fine del periodo di tempo previsto dal progetto le associazioni, dopo una verifica dei risultati, trarranno collegialmente la valutazione finale se opportuno continuare o no limpegno su Matiri. LE RISORSE evidente la necessit di disporre di risorse che, scolasticamente, devono essere: Risorse umane Come detto la presenza di personale italiano lelemento fondamentale e dovrebbe essere cos articolato: un medico fisso italiano (preferibile) o locale, autorizzato dal Servizio Sanitario Kenyota, assicurato e pagato dalle associazioni, (Volo A/R, Vitto, alloggio ed un salario minimo mensile da definire); presenza continuativa, per tutti i 3 anni, di volontari sanitari e non sanitari tra i volontari sanitari uno dovr essere laureato in medicina (garantendo in tal modo la presenza del 2 Medico), possibilmente specialista, di qualsiasi specialit. Questi volontari dovranno sostenere tutte le spese; presenza di personale medico e infermieristico oculistico dellOspedale C. Sperino; presenza di personale medico e infermieristico di Bologna. Risorse Tecniche/ Tecnologiche La perdita e lobsolescenza di molte delle attrezzature presenti ci impongono di intervenire anche in tale settore, acquisendo attrezzature e materiale sanitario dismesso da enti pubblici e/o privati. I settori pi critici sono il blocco operatorio e la radiologia, ed attualmente le associazioni dispongono di molto materiale pronto da inviare in Kenya, ma evidente che il problema della tecnologia gravato dalla realt economica. Oltre al materiale sanitario sar opportuno e necessario intervenire: 1) Sulla manutenzione alle strutture 2) Ristrutturare la Sala operatoria e la Maternit 3) Costruire un Padiglione infettivi Risorse economiche Dallanalisi dei Budget degli ultimi anni gli introiti autonomi su cui pu contare lospedale (Ticket, Rimborso NHIF, DREAM, Governo, Diocesi) sono in grado di garantire circa 2/3 del Budget annuale per cui senza supporti esterni la Sostenibilit Economica impossibile. Il budget che negli anni 2005/2006, era intorno ai 500.000 si lentamente ridotto a 250.00 nel 2012, a 200.000 nel 2013 a circa 150.000 nel 2014. Per valutare le risorse economiche minime necessarie a garantire la gestione ordinaria di un anno di funzionamento a medio regime, quindi utile utilizzare come end point il 2012: cerano pazienti, 1 medico, 2 anestesisti, lospedale non era pieno ma lavorava e con tutte le attivit extraospedaliere il budget era di 241.000. Considerando che lautonomia economica pari a un 2/3, le associazione dovrebbero farsi carico , ogni anno, di circa 70.000/80.000 pari a 2/3 del budget. Valore che potrebbe essere anche minore, in quanto la presenza delle equipe italiane produce un incremento di attivit, sopratutto chirurgica, con secondario incremento notevolmente gli introiti. Questo naturalmente per la gestione ordinaria, senza gli interventi nuovi e/o straordinari.