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[Giurisprudenza]
Il Caso.it
ritenuto che levoluzione giurisprudenziale della questione sul diritto a
contrarre matrimonio tra persone dello stesso sesso e di conseguenza sul
diritto alla trascrizione del relativo atto di matrimonio contratto allestero
stata ricostruita in modo chiaro e puntuale nella pronuncia della Suprema
Corte di Cassazione n. 4184/2012, tenuto conto della fondamentale pronuncia
della Corte Costituzionale n. 138/2010 e dei principi contenuti nella
Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti delluomo e delle libert
fondamentali (art. 8, 12 e 14 CEDU) e della Carta dei diritti fondamentali
dellUnione Europea (art. 9 Carta di Nizza) e delle pronunce della Corte
Europea dei diritti delluomo (sentenza 24 giugno 2010 Prima Sezione caso
Schalk e Kopf contro Austria);
ritenuto che, sulla base dei principi sanciti da tale importante arresto della
Suprema Corte, se pu dirsi superata linterpretazione consolidata della c.d
inesistenza giuridica dellatto di matrimonio tra persone dello stesso sesso,
non pu affatto dirsi affermato il diritto di persone dello stesso sesso a
contrarre matrimonio come diritto riconosciuto dalla nostra costituzione e
dallo stesso ordinamento sovranazionale;
ritenuto, infatti, che, secondo quanto affermato dalla Corte Costituzionale
nella pronuncia 138/2010, pur dovendosi riconoscere in forza dellart. 2 della
Carta Costituzionale lunione omosessuale intesa come stabile convivenza tra
due persone dello stesso sesso cui spetta il diritto fondamentale di vivere
liberamente una condizione di coppia ottenendone, nei tempi, nei modi e nei
limiti stabiliti dalla legge, il riconoscimento giuridico con i connessi diritti e
doveri. Si deve escludere, tuttavia, che l'aspirazione a tale riconoscimento -
che necessariamente postula una disciplina di carattere generale, finalizzata a
regolare diritti e doveri dei componenti della coppia - possa essere realizzata
soltanto attraverso una equiparazione delle unioni omosessuali al
matrimonio. sufficiente l'esame, anche non esaustivo, delle legislazioni dei
Paesi che finora hanno riconosciuto le unioni suddette per verificare la
diversit delle scelte operate. Ne deriva, dunque, che, nell'ambito applicativo
dell'art. 2 Cost., spetta al Parlamento, nell'esercizio della sua piena
discrezionalit, individuare le forme di garanzia e di riconoscimento per le
unioni suddette, restando riservata alla Corte costituzionale la possibilit
d'intervenire a tutela di specifiche situazioni, deve escludersi secondo la
stessa Corte delle Leggi che l'art. 2 Cost. riconosce il diritto al matrimonio
delle persone dello stesso sesso e neppure vincola il legislatore a garantire tale
diritto quale forma esclusiva del riconoscimento giuridico dell'unione
omosessuale, vale a dire ad "equiparare" le unioni omosessuali al
matrimonio;
ritenuto che ad analoghe conclusioni si perviene alla luce dei principi
comunitari come ricostruiti nella citata sentenza della Suprema Corte di
Cassazione l dove, chiarisce la nostra Corte di Legittimit, la stessa Corte
Europea dei diritti delluomo nellinterpretazione evolutiva di tutte le
disposizioni coinvolte nella questione afferma che, pur derivando da tali
disposizioni una pi ampia accezione di diritto al matrimonio come diritto
inclusivo anche del matrimonio contratto tra persone dello stesso sesso, la
"garanzia" del diritto ad un matrimonio siffatto totalmente riservata al
potere legislativo degli Stati contraenti della Convenzione e/o membri
dell'Unione Europea, precisando la stessa Corte Europea dei diritti
dellUomo che l'art. 12 della Convenzione non faccia obbligo allo Stato
convenuto nella specie, l'Austria di concedere l'accesso al matrimonio a una
coppia omosessuale come i ricorrenti". A quest'ultimo riguardo, secondo
l'impostazione della Corte, le ora richiamate disposizioni, pur "riconoscendo"
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detti diritti, sono state tuttavia formulate in modo tale da separare il
"riconoscimento" dalla "garanzia" degli stessi: infatti, l'art.12 della CEDU
riconosce "il diritto di sposarsi e di fondare una famiglia", ma "secondo le
leggi nazionali regolanti l'esercizio di tale diritto"; corrispondentemente, l'art.
9 della Carta di Nizza riconosce "il diritto di sposarsi e il diritto di costituire
una famiglia", ma al contempo afferma che questi diritti "sono garantiti
secondo le leggi nazionali che ne disciplinano l'esercizio". E la ragione di
questa "separazione" - come emerge nitidamente dalla motivazione della
sentenza della Corte Europea - sta nella constatazione delle notevoli ed a volte
profonde differenze sociali, culturali e giuridiche, che ancora connotano le
discipline legislative della famiglia e del matrimonio dei Paesi aderenti alla
Convenzione e/o membri dell'Unione Europea;
ritenuto che la sopra descritta evoluzione giurisprudenziale europea
comporta, come chiarito dalla Corte di Cassazione, unicamente che la ragione
della non trascrivibilit dellatto di matrimonio tra persone dello stesso sesso
contratto allestero non pu pi identificarsi nellinesistenza del matrimonio
per mancanza di un requisito minimo indispensabile, ma nellinidoneit a
produrre quale atto di matrimonio appunto qualsiasi effetto giuridico
nellordinamento italiano; e ci proprio in ragione della mancanza di una
normativa sul punto che sia per lordinamento costituzionale interno sia per
lordinamento sovranazionale riservata in via esclusiva al Parlamento
Nazionale e che non pu certo essere in alcun modo estrapolata in via
interpretativa;
ritenuto poi che la pronuncia della Suprema Corte di Cassazione,
diversamente da quanto asseriscono i ricorrenti anche richiamando sul punto
il precedente del Tribunale Ordinario di Grosseto, non affronta in alcun
modo, proprio perch del tutto assorbita dalle ampie argomentazioni esposte,
la questione della contrariet allordine pubblico che attiene agli effetti
dellatto, questione che per le stesse ragioni in questa sede ben pu ritenersi
assorbita;
ritenuto che conferma della posizione espressa dalla Suprema Corte di
Cassazione o meglio ancora rafforzamento del modello eterosessuale del
matrimonio alla luce dellattuale diritto interno, ferma la discrezionalit del
Parlamento Nazionale di stabilire forme di tutela per le coppie di soggetti
appartenenti allo stesso sesso, si ricava dalla recentissima pronuncia della
Corte Costituzionale n. 170/2014 che, affrontando nuovamente la questione
sia pure in relazione ad una fattispecie specifica diversa, ha di fatto ribadito le
considerazioni esposte nella propria pronuncia n. 138/2010, affermando che
allo stato per il diritto italiano, sia pure interpretato alla luce dei principi della
Convenzione Europea dei diritti delluomo e della Carta di Nizza, in ragione
dellart. 29 della Costituzione e della sua interpretazione consolidata alla luce
della normativa primaria vigente il matrimonio continua ad avere quale
presupposto la diversit di genere dei nubendi, essendo compito del
Parlamento intervenire per individuare e garantire le forme di tutela delle
unioni tra persone dello stesso sesso;
ritenuto, quindi, per tutte le considerazioni su esposte che latto di
matrimonio di cui i ricorrenti chiedono la trascrizione non pu essere
trascritto nei registri dello Stato Civile;
ritenuto che non siano state addotte ragioni tali da indurre il Tribunale a
mutare il proprio indirizzo dovendosi dunque pronunciare in senso conforme
alla decisione su riportata;
ritenuto che il rigetto nel merito renda superfluo lesame delle ulteriori
questioni in rito (cd. principio della ragione pi liquida);
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Visti gli artt. 95 e 96 DPR 396/2000 e 737 c.p.c.;
P.Q.M.
respinge il ricorso proposto in data 6 giugno 2014 da
Manda alla cancelleria per le comunicazioni di competenza.
Cosi deciso in Milano il 17 luglio 2014.
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POLITICA
Ecco il testo della circolare con cui Alfano
chiede di cancellare le trascrizioni dei
matrimoni gay
Ottobre 7, 2014 Redazione
Pubblichiamo la direttiva emanata oggi dal ministro degli Interni per annullare
dufficio gli atti registrati in alcuni comun
Il ministro degli Interni Angelino Alfano ha inviato
questa mattina una circolare ai prefetti per chiedere
come ha egli stesso spiegato la cancellazione
delle trascrizioni dei matrimoni tra persone dello
stesso sesso fatti allestero. Queste trascrizioni fatte
da alcuni sindaci non sono conformi alle leggi
italiane. Come si ricorder, su questa possibilit
erano scoppiate delle polemiche in alcune citt
italiane come Napoli, Bologna, Modena, Empoli,
Grosseto. Con la direttiva ha proseguito il
ministro in unintervista a Rtl si chiede che, ove
siano state fatte le trascrizioni di matrimonio tra
persone dello stesso sesso, ci sia lannullamento
dufficio degli atti. In Italia non possibile che ci si sposi tra persone dello stesso sesso, quindi
se ci si sposa tra persone dello stesso sesso, quei matrimoni non possono essere trascritti nei
registri dello stato civile italiano, per il semplice motivo che non consentito dalla legge.
Tempi.it in grado di trascrivere il testo della circolare. Eccolo di seguito.
Roma,
AI PREFETTI DELLA REPUBBLICA LORO SEDI
AL COMMISSARIO DEL GOVERNO PER LA PROVINCIA DI BOLZANO
AL COMMISSARIO DEL GOVERNO PER LA PROVINCIA DI TRENTO
e, per conoscenza:
AL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE AOSTA DELLA VAL DAOSTA
OGGETTO: Trascrizione nei registri dello stato civile dei matrimoni tra persone dello stesso sesso
celebrati allestero.
Sono stati posti allattenzione degli uffici ministeriali alcuni provvedimenti sindacali che
prescrivono agli ufficiali di stato civile di provvedere alla trascrizione dei matrimoni celebrati
allestero tra persone dello stesso sesso.
Tali direttive, ad ogni evidenza, non sono conformi al quadro normativo vigente. E ci in quanto
la disciplina delleventuale equiparazione dei matrimoni omosessuali a quelli celebrati tra persone
di sesso diverso e la conseguente trascrizione di tali unioni nei registri dello stato civile rientrano
nella competenza esclusiva del legislatore nazionale.
Sul punto, va innanzitutto rilevato che, nonostante la trascrizione abbia natura meramente
certificativa e dichiarativa, la sola sussistenza dei requisiti di validit previsti dalla lex luci, quanto
alla forma di celebrazione, non esime lufficiale di stato civile dalla previa verifica della sussistenza
dei requisiti di natura sostanziale in materia di stato e capacit delle persone.
Al riguardo, occorre fare riferimento, in primo luogo, allart. 27, comma 1, della legge 31 maggio
1995, n. 218 (Riforma del sistema italiano di diritto internazionale privato), secondo cui la
capacit matrimoniale e le altre condizioni per contrarre matrimonio sono regolate dalla legge
nazionale di ciascun nubendo al momento del matrimonio, quindi allart. 115 del codice civile,
secondo cui il cittadino soggetto alle disposizioni contenute nella sezione prima di questo capo,
anche quando contrae matrimonio in paese straniero secondo le forme ivi stabilite.
Pertanto, al di l della validit formale della celebrazione secondo la legge straniera, lufficiale di
stato civile ha il dovere di verificare la sussistenza dei requisiti sostanziali necessari affinch la
celebrazione possa produrre effetti giuridicamente rilevanti.
Non vi dubbio che, ai sensi del codice civile vigente, la diversit di sesso dei nubendi rappresenti
un requisito necessario affinch il matrimonio produca effetti giuridici nellordinamento interno,
come chiaramente affermato dallart. 107 c.c., in base al quale lufficiale dello stato civile riceve
da ciascuna delle parti personalmente, luna dopo laltra, la dichiarazione che esse si vogliono
prendere rispettivamente in marito e in moglie, e di seguito dichiara che esse sono unite in
matrimonio.
Infatti, come stato affermato dalla Corte di Cassazione lintrascrivibilit delle unioni omosessuali
dipende non pi dalla loro inesistenza e neppure dalla invalidit, ma dalla loro inidoneit a
produrre, quali atti di matrimonio, qualsiasi effetto giuridico nellordinamento italiano.
Tali conclusioni non mutano neppure ove la questione venga esaminata sul piano della legittimit
costituzionale ovvero in relazione al contesto europeo.
Con riferimento al primo aspetto, infatti, [a Corte costituzionale, sin dalla nota pronuncia n. 138 del
2010, ha statuito che lart. 29 Cost. si riferisce alla nozione di matrimonio come unione tra persone
di sesso diverso e questo significato non pu essere superato. N, con riferimento allart. 3, comma
1, Cost., le unioni omosessuali possono essere ritenute tout court omogenee al matrimonio,
quantunque la Corte abbia stabilito che tra le formazioni sociali in grado di favorire il pieno
sviluppo della persona umana nella vita di relazione rientra anche lunione omosessuale. Tuttavia,
secondo la medesima giurisprudenza, spetta al Parlamento, nellesercizio della sua discrezionalit
politica, individuare le forme di garanzia e di riconoscimento per tali unioni.
Per quanto, invece, concerne il riferimento al contesto europeo, non possono risultare dirimenti i
richiami alle disposizioni di cui agli articoli 12 della CEDU e 9 della Carta dei diritti fondamentali
dellUnione Europea, nota anche come Carta di Nizza, in quanto entrambe, anzich vincolare i
legislatori nazionali, rimettono a questi ultimi la decisione in materia.
Alla luce del quadro ordinamentale delineato e considerato che spetta al Prefetto, ai sensi dellart. 9
del d.P.R. 396/2000, la vigilanza sugli uffici dello stato civile, si richiama lattenzione delle SS.LL.
sullesigenza di garantire che la fondamentale funzione di stato civile, esercitata, in ambito
territoriale, dal Sindaco nella veste di ufficiale di Governo, sia svolta in piena coerenza con le
norme attualmente vigenti che regolano la materia.
Pertanto, ove risultino adottate direttive sindacali in materia di trascrizione nei registri dello stato
civile dei matrimoni tra persone dello stesso sesso celebrati allestero e ne! caso sia stata data loro
esecuzione le SS. LL. rivolgeranno ai Sindaci formale invito al ritiro di tali disposizioni ed alla
cancellazione, ove effettuate, delle conseguenti trascrizioni, contestualmente avvertendo che, in
caso di inerzia, si proceder al successivo annullamento dufficio degli atti illegittimamente adottati,
ai sensi del combinato disposto degli articoli 21 nonies della legge 241 del 1990 e 54, commi 3 e
11, del d.lgs 267/2001.
Le SS.LL. vorranno, infine, sensibilizzare i funzionari addetti alle verifiche anagrafiche a porre
particolare attenzione, nello svolgimento di tali adempimenti, sulla regolarit degli archivi dello
stato civile prescritta dallart. 104 del d.P.R. 396/2000.
Il ministro Alfano
Ministero dellInterno
Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali
Direzione Centrale per i Servizi Demografici
Area III Stato Civile
Prot. n.15100/397/0009861 Roma, 18 ottobre 2007
-AI SIGG. PREFETTI DELLA REPUBBLICA LORO SEDI
-AL SIG. COMMISSARIO DEL GOVERNO PER LA PROVINCIA DI TRENTO
-AL SIG. COMMISSARIO DEL GOVERNO PER LA PROVINCIA DI BOLZANO
-AL SIG. PRESIDENTE DELLA REGIONE AUTONOMA
VALLE DAOSTA Servizio Affari di Prefettura AOSTA
Piazza della Repubblica, 15
e, per conoscenza:
-AL COMMISSARIO DELLO STATO
PER LA REGIONE SICILIA PALERMO
-AL RAPPRESENTANTE DEL GOVERNO
PER LA REGIONE SARDEGNA CAGLIARI
-AL MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
Direzione Generale Italiani allEstero e Politiche Migratorie Uff.III ROMA
-AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Ufficio Legislativo ROMA
-AL GABINETTO DEL SIG. MINISTRO SEDE
-ISPETTORATO GENERALE DI AMMINISTRAZIONE
Via Cavour, 6 ROMA
-ALLA DIREZIONE CENTRALE PER LA
DOCUMENTAZIONE E LA STATISTICA SEDE
-ALLANCI
Via dei Prefetti, 46 ROMA
-ALLANUSCA
Via dei Mille, 35E/F CASTEL S.PIETRO TERME (BO)
Ministero dellInterno
Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali
Direzione Centrale per i Servizi Demografici
Area III Stato Civile
-ALLA DeA Demografici Associati
c/o Amministrazione Comunale
V.le Comaschi n. 1160 CASCINA (PI)
-AL SERVIZIO DOCUMENTAZIONE DELLA DIREZIONE
CENTRALE PER I SERVIZI DEMOGRAFICI
per gli adempimenti di competenza SEDE
CIRCOLARE N. 55
OGGETTO: Matrimoni contratti allestero tra persone dello stesso sesso. Estratti
plurilingue di atti dello stato civile.
Questa Direzione ha preso atto che in alcune occasioni stata richiesta la
trascrizione in Italia di matrimoni contratti allestero tra persone dello stesso sesso, di cui
uno di cittadinanza italiana, presentando la documentazione richiesta dalla Convenzione di
Vienna dell8 settembre 1976.
Tale convenzione, come noto, prevede un modello plurilingue (formula B),
utilizzato per la redazione dellestratto dellatto di matrimonio che, contratto in uno Stato,
deve essere trascritto in un altro Stato. Tale modello, non specifica il sesso degli sposi e,
al contrario, parlando di sposo e sposa, potrebbe indurre a ritenere che i due siano
sempre di sesso diverso.
E invece emerso che il medesimo modello viene utilizzato nei paesi dove
ammesso il matrimonio omosessuale, per certificare tale matrimonio ai fini della
trascrizione in un altro paese, senza che possa desumersi chiaramente che il matrimonio
stato celebrato tra persone dello stesso sesso. E stato gi interessato sullargomento il
Ministero degli esteri per verificare leventuale possibilit di un aggiornamento della
predetta modulistica, al fine di indicare con chiarezza il sesso degli sposi, ma tale
Ministero dellInterno
Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali
Direzione Centrale per i Servizi Demografici
Area III Stato Civile
intervento, qualora fattibile, potrebbe richiedere tempi lunghi, trattandosi di modificare un
allegato ad una convenzione internazionale.
Nelle more di tale processo di modifica, si ricorda che in mancanza di modifiche
legislative in materia, il nostro ordinamento non ammette il matrimonio omosessuale e la
richiesta di trascrizione di un simile atto compiuto allestero deve essere rifiutata perch in
contrasto con lordine pubblico interno.
Si richiama pertanto lattenzione degli ufficiali di stato civile affinch al momento di
trascrivere un matrimonio contratto allestero da un cittadino, pongano particolare cura alla
verifica che i due sposi siano di sesso diverso, eventualmente richiedendo direttamente al
cittadino o al consolato che ha trasmesso la pratica, in caso di dubbio, un documento di
identit dal quale si evinca inequivocabilmente il sesso degli interessati.
Si pregano codeste Prefetture di comunicare questa direttiva ai Sindaci e di
sensibilizzare i medesimi sullargomento stante la delicatezza della materia ed il fatto che
questi casi potrebbero comunque ripetersi, trattandosi di matrimoni ammessi attualmente
in vari stati esteri.
IL DIRETTORE CENTRALE
(Annapaola Porzio)
rmazza stato civile