Sei sulla pagina 1di 26

Politecnico di Torino

Dipartimento di Ingegneria
Meccanica e Aerospaziale
Elementi di Costruzione e Disegno di Macchine
Prof. Teresa Berruti (I corso ) e
Prof. Eugenio Brusa (II corso)
1
ECDM Ruote dentate
Versione del 4/08/12, E.Brusa
TRASMISSIONE DEL MOTO
TRAMITE INGRANAGGI
dimensionamento preliminare
Elementi di Costruzione e Elementi di Costruzione e
Disegno di Macchine Disegno di Macchine
ECDM Ruote dentate 1
i
t
.
1
2
3
r
f
.
c
o
m
ECDM Ruote dentate 2
Trasmissione di potenza e di coppia tramite ingranaggi
Cilindriche, denti diritti, alberi
paralleli
Coniche, assi
concorrenti
Cilindriche, denti elicoidali,
alberi paralleli (azioni assiali)
Vite senza fine
e ruota, assi
non paralleli
n concorrenti
[libro di testo]
Politecnico di Torino
Dipartimento di Ingegneria
Meccanica e Aerospaziale
Elementi di Costruzione e Disegno di Macchine
Prof. Teresa Berruti (I corso ) e
Prof. Eugenio Brusa (II corso)
2
ECDM Ruote dentate
Versione del 4/08/12, E.Brusa
ECDM Ruote dentate 3
http://www.directindustry.it/
S
i
t
o

R
I
B

r
e
t
t
i
f
i
c
a

i
n
g
r
a
n
a
g
g
i
http://www.directindustry.it/
http://www.directindustry.it/
http://www.directindustry.it/
http://www.altaviamilano.it/
ECDM Ruote dentate 4
Trasmissione di potenza e di coppia tramite ingranaggi
Tra le soluzioni costruttive pi utilizzate la trasmissione di coppia
e di potenza per mezzo di ruote dentate assicura:
- Interasse fisso e noto tra gli alberi conduttore e condotto
- Elevate coppie e cospicue potenze
- Velocit di rotazione anche elevate
- Precisione nel trasferimento del moto
- Possibilit di trasmissione sia tra alberi paralleli che disposti a
90 tra loro ovvero sghembi (vite senza fine).
- possibilit di variazione della velocit angolare tra albero
conduttore e condotto, a seconda delle dimensioni delle due ruote
in presa.
Politecnico di Torino
Dipartimento di Ingegneria
Meccanica e Aerospaziale
Elementi di Costruzione e Disegno di Macchine
Prof. Teresa Berruti (I corso ) e
Prof. Eugenio Brusa (II corso)
3
ECDM Ruote dentate
Versione del 4/08/12, E.Brusa
ECDM Ruote dentate 5
La trasmissione del moto avviene per ingranamento tra i denti a
profilo coniugato delle due ruote, quindi per contatto tra superfici,
attraverso il quale viene trasmessa la coppia dalla ruota che
impone il moto (conduttrice, motrice o pignone), alla ruota che
viene trascinata in rotazione, detta condotta.
A seconda delle condizioni di carico e della direzione degli alberi
tra i quali si trasmette il moto le ruote utilizzate sono:
- Cilindriche
- Coniche
- Vite senza fine e ruota
e sono dotate di denti:
- Diritti
- Elicoidali
Trasmissione di potenza e di coppia tramite ingranaggi
ECDM Ruote dentate 6
Azione coniugata tra i profili
[libro di testo]
Lazione coniugata se il rapporto delle velocit
angolari costante.
Nel punto di contatto istantaneo C le superfici sono
tangenti tra loro e le azioni si sviluppano lungo la
direzione normale ab, comune ad entrambe.
La retta ab detta retta dazione o di pressione.
Essa interseca la congiungente tra i centri delle due
ruote OO nel punto P :
tutte le rette dazione devono passare per P
affinch il rapporto di trasmissione sia costante
P il punto di tangenza di due circonferenze
ideali (primitive) che rappresentano il moto delle
due ruote (tracciabili per P dai rispettivi centri O
e O) con raggi primitivi r
A
, r
B
.
Esempio di trasmissione
tra profili generici
Politecnico di Torino
Dipartimento di Ingegneria
Meccanica e Aerospaziale
Elementi di Costruzione e Disegno di Macchine
Prof. Teresa Berruti (I corso ) e
Prof. Eugenio Brusa (II corso)
4
ECDM Ruote dentate
Versione del 4/08/12, E.Brusa
ECDM Ruote dentate 7
Il profilo ad evolvente di cerchio
Tra i profili che si possono scegliere,
quello a evolvente di cerchio consente di
avere ununica retta dazione, lungo la
quale si trovano tutti i punti di contatto
istantaneo tra le due ruote.
Essa interseca sempre in P la congiungente
tra i centri O e O.
Come si vedr nel dettaglio nelle attivit
pratiche di Disegno di Macchine, il profilo
pu essere interpretato come il risultato
della traccia lasciata su un arco cartaceo B
applicato al contorno di un cilindro di base
ideale, quando il cilindro ruota, di una
matita idealmente mantenuta in posizione b,
ad una distanza fissa dal punto e. (come se febd
fosse un ferro rigido incollato sul cilindro in rotazione)
[libro di testo]
ECDM Ruote dentate 8
Il profilo ad evolvente di cerchio, in particolare, ipotizzando che
idealmente i denti siano perfettamente realizzati e che siano
sufficientemente rigidi, assicura:
a) Un contatto continuo e regolare (senza saltellamenti)
b) Un rapporto costante nel tempo tra le velocit angolari (di
trasmissione) tra le due ruote anche in presenza di piccole
variazioni della distanza tra i centri delle due ruote.
Il profilo ad evolvente di cerchio
Politecnico di Torino
Dipartimento di Ingegneria
Meccanica e Aerospaziale
Elementi di Costruzione e Disegno di Macchine
Prof. Teresa Berruti (I corso ) e
Prof. Eugenio Brusa (II corso)
5
ECDM Ruote dentate
Versione del 4/08/12, E.Brusa
ECDM Ruote dentate 9
Il profilo ad evolvente di cerchio
[libro di testo]
Nel caso delle ruote dentate
lelemento aPb corrisponde alla
retta dazione dei contatti tra le
due ruote, normale alla
superficie dei denti.
Essa assimilabile ad una
fune avvolta e tesa su due
circonferenze cosiddette di
base, tangenti alla retta dazione
per definizione.
Il punto indicato con g traccia
idealmente le due evolventi
sulle due ruote, mentre ab ne
la generatrice.
ECDM Ruote dentate 10
Il profilo ad evolvente di cerchio
Propriet interessanti di tale profilo sono:
a) La velocit tangenziale delle due ruote in P uguale, in assenza di
strisciamento V = r
1

1
= r
2

2
b) Il rapporto delle velocit angolari linverso del rapporto dei raggi:

1
/
2
= r
2
/ r
1
c) Dato langolo di inclinazione della retta dazione , detto angolo di
pressione, il raggio di base pari a: r
b
= r cos ( compreso tra
20 e 25)
[libro di testo]
Politecnico di Torino
Dipartimento di Ingegneria
Meccanica e Aerospaziale
Elementi di Costruzione e Disegno di Macchine
Prof. Teresa Berruti (I corso ) e
Prof. Eugenio Brusa (II corso)
6
ECDM Ruote dentate
Versione del 4/08/12, E.Brusa
ECDM Ruote dentate 11
Geometria e propriet delle ruote dentate
Segmento di ingranamento
p = d / N
m = d/N = p/
N n. denti; d diametro primitivo; m modulo; p passo primitivo; pi greco
[libro di testo]
Si noti che
comunemente il numero
dei denti indicato come
z da cui:
d = m z = p z /
Interasse la semisomma dei diametri primitivi di ruota e pignone Interasse la semisomma dei diametri primitivi di ruota e pignone
ECDM Ruote dentate 12
Geometria e propriet delle ruote dentate
[libro di testo]
Caratteristiche del dente secondo
il proporzionamento modulare
sono:
laddendum, a: distanza tra circ.
di testa e primitiva;
a = modulo, m a = modulo, m
il dedendum, d*: distanza tra
circ. piede e primitiva; d = 1.25 m d = 1.25 m
laltezza totale del dente
h = h = a+d a+d = 2.25 m = 2.25 m
larghezza di fascia o di dentatura
(spessore del dente)
NB: NB: Definire il modulo dei denti
corrisponde a dare la dimensione sia
della ruota in termini di primitiva (d =
m z) sia del dente in termini di altezza.
* Il testo lo indica come b, meno usato.
Politecnico di Torino
Dipartimento di Ingegneria
Meccanica e Aerospaziale
Elementi di Costruzione e Disegno di Macchine
Prof. Teresa Berruti (I corso ) e
Prof. Eugenio Brusa (II corso)
7
ECDM Ruote dentate
Versione del 4/08/12, E.Brusa
Normalmente nel progetto dellaccoppiamento tra due ruote:
si fissa linterasse tra le due ruote linterasse tra le due ruote corrispondente alla somma dei diametri
primitivi
si definisce anche il rapporto tra le velocit delle due ruote il rapporto tra le velocit delle due ruote, in termini di:
rapporto di trasmissione: =
ruota
/
pignone
= d
pignone
/ d
ruota
= z
pignone
/ z
ruota
o rapporto di ingranamento: i =
pignone
/
ruota
= d
ruota
/ d
pignone
=
z
ruota
/ z
pignone
convenzionalmente ruote esterne hanno il rapporto negativo perch le
velocit angolari sono discordi in verso, positivo quelle interne.
ECDM Ruote dentate 13
Requisiti cinematici per la progettazione delle ruote dentate
[libro di testo]
esterne
interne
I primi due requisiti chiariscono la relazione tra il diametro primitivo
delle due ruote, fissato uno, laltro automaticamente definito. Il primo
scelto in funzione del diametro dellalbero sul quale va collegata la ruota.
Il diametro primitivo peraltro prodotto di modulo e numero dei denti prodotto di modulo e numero dei denti.
Si noti che il modulo correlato al passo passo essendo m = p/.
per evitare linterferenza tra i denti linterferenza tra i denti delle due ruote e consentire un
corretto ingranamento su un fianco, occorre che il passo tra i denti sia il passo tra i denti sia
lo stesso lo stesso sulle due ruote, pertanto che esse abbiano lo stesso modulo lo stesso modulo.
ECDM Ruote dentate 14
Requisiti cinematici per la progettazione delle ruote dentate
Politecnico di Torino
Dipartimento di Ingegneria
Meccanica e Aerospaziale
Elementi di Costruzione e Disegno di Macchine
Prof. Teresa Berruti (I corso ) e
Prof. Eugenio Brusa (II corso)
8
ECDM Ruote dentate
Versione del 4/08/12, E.Brusa
ECDM Ruote dentate 15
Modulo e numero di denti minimo
Per un corretto ingranamento senza
interferenza tra i denti occorre che il punto a
(intersezione della circonferenza di
addendum con la retta di pressione) non
coincida con T
1
cio che: aP <T
1
P
Il caso peggiore (aP molto grande) quello del pignone 1 che ingrana con una ruota 2 di
raggio cio con una dentiera.
T
1
v
2
m

= =

=
sin sin
d
sin
m
a
2
z m
2
P T
P
1 1
1
Per un corretto ingranamento senza
interferenza aP <T
1
P

<

sin
sin
m
2
z m
1

>
2
1
2
z
sin
Se =20
17 z
1
>
ECDM Ruote dentate 16
Modulo e numero di denti minimo
Il numero di denti minimo numero di denti minimo pu essere direttamente trovato per mezzo di
formule pratiche, messe a punto nella letteratura:
( )

1
sin ) 2 1 (
sin ) 2 1 (
2
2 2
2
= = = = =
+ + +
+
=
i
d
d
z
z
k
k k k
k
z
ruota
pignone
pignone
ruota
pignone
ruota
pignone
Ruote cilindriche
a denti diritti
Oppure tramite diagrammi
espressi in funzione del
rapporto di trasmissione e
dellangolo di pressione.
Politecnico di Torino
Dipartimento di Ingegneria
Meccanica e Aerospaziale
Elementi di Costruzione e Disegno di Macchine
Prof. Teresa Berruti (I corso ) e
Prof. Eugenio Brusa (II corso)
9
ECDM Ruote dentate
Versione del 4/08/12, E.Brusa
ECDM Ruote dentate 17
Modulo e numero di denti minimo
I moduli moduli sono, invece, definiti dalle normative, come numeri
tendenzialmente interi.
[libro di testo]
Il rapporto tra lo spessore spessore del del dente dente (larghezza di fascia) e il modulo modulo
anchesso oggetto di dimensionamento, anche se la prassi lo colloca
tradizionalmente tra 9 e 14.
ECDM Ruote dentate 18
Modulo, numero di denti e larghezza di fascia
I tre valori di modulo, modulo, larghezza larghezza del del dente dente ee numero numero dei dei denti denti si
possono scegliere nei limiti imposti dalle regole precedenti, solo
introducendo il problema del calcolo calcolo aa resistenza resistenza del del dente dente che
soggetto sostanzialmente a due tipi di sollecitazione:
- Flessione Flessione aa fatica fatica per effetto della condizione di ingranamento
- Usura Usura per per contatto contatto tra le superfici.
Tali verifiche necessitano dello studio della distribuzione dei carichi tra
le ruote, a seconda del tipo e della dentatura.
Politecnico di Torino
Dipartimento di Ingegneria
Meccanica e Aerospaziale
Elementi di Costruzione e Disegno di Macchine
Prof. Teresa Berruti (I corso ) e
Prof. Eugenio Brusa (II corso)
10
ECDM Ruote dentate
Versione del 4/08/12, E.Brusa
ECDM Ruote dentate 19
Ruote coniche, con dentatura elicoidale e vite senza fine
Ruote coniche
[libro di testo]
tan = z
pignone
/ z
ruota
tan = z
ruota
/ z
pignone
La forma dei denti la stessa di una
ruota cilindrica a denti diritti con
raggio pari a r
b
(generatrice del cono
complementare).
Dalla figura: r
b
=(D
G
/2) / cos
Il numero di denti equivalente e
immaginario : z = 2 r
b
/ p
p = passo sulla primitiva misurato
sulla parte pi larga del dente
(diametro D
G
).
r
b
D
G
/2
ECDM Ruote dentate 20
Ruote coniche, con dentatura elicoidale e vite senza fine
Ruote cilindriche con dentatura elicoidale
[libro di testo]
La geometria della ruota a dentatura elicoidale interpretata
come quella di una a dentatura diritta equivalente per le
operazioni di dimensionamento.
A tal fine le grandezze normali (n), misurabili nel piano
dellelica, sono messe in relazione con quelle trasversali (t),
nel piano frontale della ruota, dato langolo dellelica :
- Il passo: pp
nn
== pp
tt
cos cos
- Il modulo: mm
nn
== mm
tt
cos cos
- Langolo di pressione: tg tg
nn
= = tg tg
tt
cos cos
Infine, si ricava un numero di denti equivalente (virtuale)
per una ruota cilindrica a denti diritti con lo stesso passo
della dentatura elicoidale (NB z > z z > z ):
z = z (vero) / cos z = z (vero) / cos
33
..
Come per le altre ruote esistono formule per il calcolo del
numero minimo dei denti (sul testo).
Politecnico di Torino
Dipartimento di Ingegneria
Meccanica e Aerospaziale
Elementi di Costruzione e Disegno di Macchine
Prof. Teresa Berruti (I corso ) e
Prof. Eugenio Brusa (II corso)
11
ECDM Ruote dentate
Versione del 4/08/12, E.Brusa
ECDM Ruote dentate 21
Ruote coniche, con dentatura elicoidale e vite senza fine
Ruote cilindriche con dentatura elicoidale
[libro di testo]
http://www.directindustry.it
Lingranamento si ottiene se pignone e ruota hanno elica destrorsa e sinistrorsa
rispettivamente o viceversa, mai concorde.
Il contatto avviene prima in un punto, poi gradualmente si estende lungo una linea
nello spessore del dente. Si presta a una migliore distribuzione del carico sui denti
rispetto al caso dei denti diritti. Il profilo a evolvente anche qui molto usato.
Le forza di contatto trai denti ha una componente assiale a differenza del caso dei
denti diritti.
ECDM Ruote dentate 22
Ruote coniche, con dentatura elicoidale e vite senza fine
Vite senza fine e ruota
[libro di testo]
In questo caso la condizione di ingranamento
data dal fatto che langolo di avvolgimento
dellelica della vite senza fine sia
complementare allangolo dellelica della
ruota.
Il dimensionamento della vite segue alcune
regole pratiche:
- il diametro primitivo della vite pu essere
arbitrariamente scelto, anche se deve essere
correlato con il valore dellinterasse secondo
formule pratiche (sul testo);
- si determina il passo della vite in funzione
del numero dei denti;
- si determina langolo delica della vite in
funzione del suo diametro.
Politecnico di Torino
Dipartimento di Ingegneria
Meccanica e Aerospaziale
Elementi di Costruzione e Disegno di Macchine
Prof. Teresa Berruti (I corso ) e
Prof. Eugenio Brusa (II corso)
12
ECDM Ruote dentate
Versione del 4/08/12, E.Brusa
ECDM Ruote dentate 23
Determinazione dei carichi agenti sulle ruote dentate e sugli alberi
[libro di testo]
Se denominiamo F
ij
la forza che dalla ruota i agisce sulla ruota j (con i,j =
1,2,3) e F
xj
la forza che dallalbero x (con x=a,b,c) agisce sulla ruota
j e viceversa se si permutano i pedici, le forze che si scambiano ruote e
alberi nei vari casi contemplati sono qui di seguito rappresentate.
Cilindriche denti diritti
Albero in flessione e torsione
ECDM Ruote dentate 24
Determinazione dei carichi agenti sulle ruote dentate e sugli alberi
[libro di testo]
Si apprezzano due componenti di forza:
la tangenziale tangenziale percepita dallalbero
come effetto di torsione torsione, ma anche di
flessione in un piano flessione in un piano, mentre nel piano
a questo ortogonale si sviluppa la
flessione indotta dalla forza radiale flessione indotta dalla forza radiale.
In un caso generico si avrebbe flessione
deviata, in quello dellalbero a sezione
circolare, i momenti di area trasversali
in x e y sono uguali, pertanto in ogni
piano diametrale la flessione si presenta la flessione si presenta
retta retta e agisce secondo direzioni
principali di inerzia.
Politecnico di Torino
Dipartimento di Ingegneria
Meccanica e Aerospaziale
Elementi di Costruzione e Disegno di Macchine
Prof. Teresa Berruti (I corso ) e
Prof. Eugenio Brusa (II corso)
13
ECDM Ruote dentate
Versione del 4/08/12, E.Brusa
ECDM Ruote dentate 25
Determinazione dei carichi agenti sulle ruote dentate e sugli alberi
[libro di testo]
Nelle ruote coniche si aggiunge un
carico assiale sullalbero.
ECDM Ruote dentate 26
Determinazione dei carichi agenti sulle ruote dentate e sugli alberi
[libro di testo]
Cos pure nelle dentature
elicoidali di ruote diritte e
nellingranamento ruota-vite
senza fine
Politecnico di Torino
Dipartimento di Ingegneria
Meccanica e Aerospaziale
Elementi di Costruzione e Disegno di Macchine
Prof. Teresa Berruti (I corso ) e
Prof. Eugenio Brusa (II corso)
14
ECDM Ruote dentate
Versione del 4/08/12, E.Brusa
ECDM Ruote dentate 27
Determinazione dei carichi agenti sulle ruote dentate e sugli alberi
[libro di testo]
In ognuno dei casi si tenga presente che lo scopo della
verifica/dimensionamento quello di considerare gli effetti della
trasmissione:
del moto, tale per cui esiste un rapporto di trasmissione tra le velocit
angolari, in ogni ingranamento =
2
/
1
di coppia, tale per cui a fronte della risultante F (nelle figure del testo W),
applicata in ogni contatto, la componente tangenziale F
t
(o W
t
nel testo)
moltiplicata per il raggio primitivo D/2 fornisce la coppia applicata:
M = M = FF
tt
D/2 (nel testo indicata come T = D/2 (nel testo indicata come T = WW
tt
D/2) D/2)
di potenza, per cui la coppia per la velocit angolare, , o la forza per la
velocit tangenziale, v, indicano il valore sviluppato:
P = M P = M = = FF
tt
v (nel testo indicata come H = T v (nel testo indicata come H = T ))
ECDM Ruote dentate 28
Tipici danneggiamenti e rotture caratteristiche negli ingranaggi
Cedimento a fatica dei denti
con conseguente rottura
http://www.materials.open.ac.uk
Cedimento dei denti della
ruota per sovraccarico
http://forums.somethingawful.com
Cedimento per fatica
al piede del dente
http://www.machinerylubrication.com
Pitting da contatto
http://dx.doi.org/10.1016/S0045-7949(98)00251-X
Politecnico di Torino
Dipartimento di Ingegneria
Meccanica e Aerospaziale
Elementi di Costruzione e Disegno di Macchine
Prof. Teresa Berruti (I corso ) e
Prof. Eugenio Brusa (II corso)
15
ECDM Ruote dentate
Versione del 4/08/12, E.Brusa
ECDM Ruote dentate 29
Tipici danneggiamenti e rotture caratteristiche negli ingranaggi
Comportamento statico e a
fatica del dente per flessione
Comportamento ad usura e a
fatica del dente per effetto
del contatto
ECDM Ruote dentate 30
Procedura di dimensionamento e verifica di ingranaggi
cilindrici a denti diritti
Secondo normativa (ad
es.: AGMA ISO)
Flessione del dente
Resistenza a fatica
con tutti gli effetti
Calcolo del
coefficiente di
sicurezza a fatica
Politecnico di Torino
Dipartimento di Ingegneria
Meccanica e Aerospaziale
Elementi di Costruzione e Disegno di Macchine
Prof. Teresa Berruti (I corso ) e
Prof. Eugenio Brusa (II corso)
16
ECDM Ruote dentate
Versione del 4/08/12, E.Brusa
ECDM Ruote dentate 31
Procedura di dimensionamento e verifica di ingranaggi
cilindrici a denti diritti
Secondo normativa (ad
es.: AGMA ISO)
Tensioni di contatto
agenti sul dente
Resistenza a fatica
da contatto con tutti
gli effetti
Calcolo del coefficiente
di sicurezza a fatica da
contatto
[libro di testo]
ECDM Ruote dentate 32
Progettazione di ingranaggi cilindrici a denti diritti
Il problema dellanalisi delle
tensioni nel dente tuttaltro che
banale perch:
1) La geometria del dente solo
apparentemente simile a quella
di una trave (piuttosto tozza e a
sezione variabile)
2) Esiste un intaglio severo al
piede del dente che intensifica
le tensioni
3) Il carico applicato in punti
diversi del profilo, in direzione
a questo normale.
http://www-mdp.eng.cam.ac.uk
testa
verso il
piede
Politecnico di Torino
Dipartimento di Ingegneria
Meccanica e Aerospaziale
Elementi di Costruzione e Disegno di Macchine
Prof. Teresa Berruti (I corso ) e
Prof. Eugenio Brusa (II corso)
17
ECDM Ruote dentate
Versione del 4/08/12, E.Brusa
ECDM Ruote dentate 33
Linterpretazione approssimativa della teoria della trave
In questo senso il pi classico approccio che
introduce il problema del calcolo a
flessione, riportato da molti testi, quello di
W.Lewis che, in primissima battuta,
considera il dente come trave trave incastrata incastrata alla
circonferenza di piede della ruota, di
lunghezza l, che suppone caricato dalla
forza nel nel punto punto di di contatto contatto pi pi lontano lontano dalla dalla
radice radice del dente (caso peggiore) e dalla dalla
componente componente della della forza forza tangenziale tangenziale,
responsabile della flessione del dente nel
piano della figura, nellipotesi peggiore che
solo solo una una coppia coppia di di denti denti sia sia in in presa presa.
(libro di testo NB: per una pi
intuitiva comprensione sono stati
adattati alcuni simboli).
b
F
t
F
F
t
F
r
ECDM Ruote dentate 34
Linterpretazione approssimativa della teoria della trave
Secondo la teoria teoria della della trave trave
elementare elementare studiata in Fond. Mecc.
Strutt. e il sistema di riferimento
allora utilizzato, la tensione normale
massima che si sviluppa per flessione
del dente nella direzione del suo asse
di simmetria frontale vale nella
sezione indicata da a:
b
F
t

zz,max
= y
max
/
xx
= F
t
l t/2 / I
xx
con
xx
= b t
3
/12 quindi

zz,max
= 6 F
t
l / b t
2
z
x
F
F
t
F
r
z
y
t
Politecnico di Torino
Dipartimento di Ingegneria
Meccanica e Aerospaziale
Elementi di Costruzione e Disegno di Macchine
Prof. Teresa Berruti (I corso ) e
Prof. Eugenio Brusa (II corso)
18
ECDM Ruote dentate
Versione del 4/08/12, E.Brusa
ECDM Ruote dentate 35
Linterpretazione approssimativa della teoria della trave
Compreso a grandi linee lapproccio, pi nel
dettaglio Lewis individua nellintersezione intersezione
della della retta retta dazione dazione con con lasse lasse di di simmetria simmetria
del del dente dente il punto di riferimento per
lapplicazione della forza tangenziale, quindi
cerca la la sezione sezione trasversale trasversale del del dente dente
maggiormente maggiormente caricata caricata per definire la
posizione denominata a a in figura,
confrontando la reale geometria del dente
con quella di una trave di uniforme
resistenza, in cui la sezione varia
dallincastro allestremo libero in modo tale
che in ogni sezione la tensione di flessione
massima la stessa.
F
F
t
F
r
ECDM Ruote dentate 36
Linterpretazione approssimativa della teoria della trave
Il ragionamento seguito il seguente :
1. Il momento flettente varia linearmente dallestremo
libero allincastro dove raggiunge il massimo.
2. La tensione massima espressa come:
3. Affinch la tensione massima sia costante su tutta la
trave e se la forza F fissa a parit di b, la larghezza y
della sezione trasversale deve variare in modo
quadratico, ovvero la superficie della trave deve
corrispondere a una parabola:
4. Tale parabola tangente al profilo del dente, proprio
in corrispondenza della sezione aa.
5. Il valore della tensione massima si calcola nella
sezione pi sollecitata aa a una distanza x da F pari a
x=l
0
con y = h dalla figura:
x
2 max ,
6
y b
x F
zz


=
x k y x
b
F
y
max , zz
=

=
2 2
cio
6
a
a
x
2
0
6
h b
l F
max , zz


=
y
Politecnico di Torino
Dipartimento di Ingegneria
Meccanica e Aerospaziale
Elementi di Costruzione e Disegno di Macchine
Prof. Teresa Berruti (I corso ) e
Prof. Eugenio Brusa (II corso)
19
ECDM Ruote dentate
Versione del 4/08/12, E.Brusa
ECDM Ruote dentate 37
Linterpretazione approssimativa della teoria della trave
x
a
a
x
Y m b
F
y
m b
F
m
h
b
m
l
F
h b
l F
n
Lw
n
n
n
max , zz

=


=
2
2
0
2
0
6
6
y
6. Se si esplicita il valore del modulo normale m
n
:
Quindi la tensione massima viene ora correlata al
modulo del dente, m
n
, e ad un parametro tabulato,
che Lewis indic come y
Lewis
. Per praticit il suo
reciproco, detto Y, direttamente tabulato:
ECDM Ruote dentate 38
Commento alla formulazione semplificata della teoria della trave
Com evidente le varie assunzioni che stanno
alla base dellapproccio di Lewis rendono
questa stima della tensione nel dente del del tutto tutto
convenzionale convenzionale ee per per nulla nulla realistica realistica, specie se si
considerano:
- lintaglio al piede del dente
- i carichi dinamici
- la geometria reale delle dentature in tutte le
tipologie di ruote utilizzate.
Le normative la utilizzano come tensione
convenzionale, per poi apportare varie
correzioni, tramite tramite coefficienti coefficienti tabulati tabulati oo
diagrammati diagrammati e avvicinarsi cos alla situazione
reale.
Politecnico di Torino
Dipartimento di Ingegneria
Meccanica e Aerospaziale
Elementi di Costruzione e Disegno di Macchine
Prof. Teresa Berruti (I corso ) e
Prof. Eugenio Brusa (II corso)
20
ECDM Ruote dentate
Versione del 4/08/12, E.Brusa
ECDM Ruote dentate 39
Approccio normativo al calcolo delle ruote dentate
Le normative tecniche come lAGMA (American Gear Manufacturers
Association), lISO, lUNI e altre a copertura nazionale prediligono un
calcolo di verifica/dimensionamento delle ruote dentate del tipo:
contatto da usura a
Z bd
Z K K K K F Z
fatica a
Y bm
K K K K K F
R H s v t E USURA
J t
B H s v t FATICA
1 1
0 max,
0 max,
1
1
=
=

Come si pu notare da queste espressioni che saranno paragonate con le Come si pu notare da queste espressioni che saranno paragonate con le
rispettive resistenze del materiale si possono ricavare valori compatibili rispettive resistenze del materiale si possono ricavare valori compatibili
del modulo m e del diametro del pignone d del modulo m e del diametro del pignone d
11
ECDM Ruote dentate 40
J t
B H s v t FATICA
Y bm
K K K K K F
1
0 max,
=
Tensione in esercizio
massima e di flessione
sul dente
Forza tangenziale
applicata al dente
Condizione di
sovraccarico
Effetto dinamico
Fattore dimensionale
Condizione di
distribuzione
del carico
Effetto dello spessore
della corona
Larghezza di fascia
Modulo (trasversale)
Fattore geometrico con
incluso fattore di
concentrazione delle
tensioni al piede del
dente (K
f
)
[Unit di misura Sistema S.I.; lunghezze in mm]
Politecnico di Torino
Dipartimento di Ingegneria
Meccanica e Aerospaziale
Elementi di Costruzione e Disegno di Macchine
Prof. Teresa Berruti (I corso ) e
Prof. Eugenio Brusa (II corso)
21
ECDM Ruote dentate
Versione del 4/08/12, E.Brusa
ECDM Ruote dentate 41
Tale tensione affaticante viene confrontata con la resistenza del
materiale, espressa tramite una tensione ammissibile di fatica:
Z
N
F
FP
FATICA amm
Y Y
Y
S

=
,
[Unit di misura Sistema S.I.; lunghezze in mm]
Tensione ammissibile
a fatica
Resistenza a flessione a fatica
Coefficiente di
sicurezza a fatica
Correzione per la
temperatura
Correzione per livello
di affidabilit
Correzione per
numero di cicli
ECDM Ruote dentate 42
l
R H s v t E USURA
Z bd
Z K K K K F Z
1
0 max,
1
=
A parit degli altri simboli, nel caso del contatto e della verifica ad
usura del materiale:
Stato superficiale
Effetto elastico
Diametro primitivo
del pignone
Coefficiente
geometrico di
resistenza al
pitting
[Unit di misura Sistema S.I.; lunghezze in mm]
Politecnico di Torino
Dipartimento di Ingegneria
Meccanica e Aerospaziale
Elementi di Costruzione e Disegno di Macchine
Prof. Teresa Berruti (I corso ) e
Prof. Eugenio Brusa (II corso)
22
ECDM Ruote dentate
Versione del 4/08/12, E.Brusa
ECDM Ruote dentate 43
Tale tensione viene confrontata con la resistenza del materiale,
espressa tramite una tensione ammissibile di contatto:
Z
W N
H
HP
CONTATTO amm
Y Y
Z Z
S

=
,
[Unit di misura Sistema S.I.; lunghezze in mm]
Tensione ammissibile
al contatto
Resistenza a flessione a fatica
Coefficiente di
sicurezza a usura
Correzione per la
temperatura
Correzione per livello
di affidabilit
Correzione per numero di
cicli (durata)
Correzione per
durezza del materiale
ECDM Ruote dentate 44
Descrizione dei coefficienti correttivi
J
B
H
s
v
Y
K
K
K
K
K
0
Leffetto del carico sul dente cambia a seconda della velocit, di
vibrazioni, squilibri dinamici, usura del profilo, attrito
Esistono condizioni di sovraccarico per potenza trasmessa, picchi,
condizioni limite di esercizio, fattori di servizio oltre che lesigenza di
tener conto dellintero carico trasmesso.
Come per leffetto scala in fatica, si valutano le dimensioni assolute
del dente e dellingranaggio onde considerare una presenza statistica
maggiore di difettosit nel materiale.
Considera la distribuzione reale di carico sul fianco del dente, anche
tenuto conto della posizione relativa della ruota rispetto ai supporti.
Peggiorazione della sollecitazione nel caso si preveda uno spessore
della corona modesto, rispetto alla dimensione del dente.
Si pone come Y / K
f
m, tiene conto dellintaglio al piede ma anche di
eventuali distribuzioni di carico tra pi coppie di denti.
Politecnico di Torino
Dipartimento di Ingegneria
Meccanica e Aerospaziale
Elementi di Costruzione e Disegno di Macchine
Prof. Teresa Berruti (I corso ) e
Prof. Eugenio Brusa (II corso)
23
ECDM Ruote dentate
Versione del 4/08/12, E.Brusa
ECDM Ruote dentate 45
Descrizione dei coefficienti correttivi
Bench si supponga che il lubrificante non superi i 120 in casi di
moderato scambio termico si tiene conto delleffetto della temperatura.
Il coefficiente di fatto introduce due aspetti: la durezza superficiale del
materiale, associata al comportamento della resistenza a fatica
variabile con il numero dei cicli (secondo Wohler)
Tiene conto della distribuzione statistica delle rotture a fatica del
materiale e associa un livello di affidabilit al calcolo.
Z
N
Y
Y
Y

l
R
E
Z
Z
Z
Introduce nella formule i coefficienti di elasticit dei materiali del
pignone e della ruota, secondo la teoria del contatto*
Esprime le relazioni geometriche che servono per la determinazione
della impronta da contatto secondo la teoria del contatto*
* oggetto di un ciclo di lezioni dedicato
Come gi si visto nella fatica, si tiene conto dello stato superficiale
del materiale e di eventuali tensioni residue.
ECDM Ruote dentate 46
W
N
Z
Z
Poich il pignone ha, in genere, un numero minore di denti, per
prevenire le conseguenze del maggior numero di cicli per dente, si
tratta il pignone affinch sia pi duro della ruota, tuttavia si deve
correggere il rapporto relativo di elasticit dei materiali in contatto.
Il coefficiente di fatto introduce due aspetti: la durezza superficiale del
materiale, associata al comportamento della resistenza a pitting
variabile con il numero dei cicli.
Per i dettagli sulla determinazione dei coefficienti si rimanda al libro di
testo nonch alla attivit di Relazione tecnica.
Politecnico di Torino
Dipartimento di Ingegneria
Meccanica e Aerospaziale
Elementi di Costruzione e Disegno di Macchine
Prof. Teresa Berruti (I corso ) e
Prof. Eugenio Brusa (II corso)
24
ECDM Ruote dentate
Versione del 4/08/12, E.Brusa
ECDM Ruote dentate 47
Schema di progettazione di una coppia di ingranaggi
Dalle specifiche del progetto si conoscono: la la potenza potenza e la la velocit velocit
angolare angolare imposta imposta al al pignone pignone e il valore di rapporto rapporto di di trasmissione trasmissione che si
deve assicurare alla ruota, inoltre si ha linterasse linterasse e una scelta scelta preliminare preliminare
dei dei materiali materiali.
Si determina un diametro diametro primitivo primitivo indicativo indicativo del del pignone pignone,
sufficientemente pi ampio rispetto allalbero, a sua volta preliminarmente
dimensionato a torsione. Noto il rapporto di trasmissione anche il diametro diametro
primitivo primitivo della della ruota ruota definito, preliminarmente.
Si verifica la la compatibilit compatibilit con con linterasse linterasse da specifica.
Si calcolano calcolano le le azioni azioni sul sul dente dente, a partire da potenza e velocit angolare (da
cui si ricava la coppia) e dalla coppia la forza, noto il raggio primitivo.
ECDM Ruote dentate 48
Schema di progettazione di una coppia di ingranaggi
Dai diagrammi disponibili in letteratura (slide 15) per un dato angolo di
pressione, noto a progetto, si pu definire un un numero numero di di denti denti minimo minimo per il
pignone.
Da diametro e numero dei denti si determina un valore valore di di tentativo tentativo del del
modulo modulo.
Si imposta la la disuguaglianza disuguaglianza tra tra la la tensione tensione massima massima di di fatica fatica aa flessione flessione ee
resistenza resistenza aa fatica fatica di di flessione flessione, impostando il valore di primo tentativo del
modulo modulo e considerando che il il rapporto rapporto b/m b/m possa essere compreso entro 9 e
14, per successive iterazioni si assestano i valori di bb e mm (fino a
verificarla). Laltezza del dente somma di addendum e dedendum, ad ogni
tentativo.
Con i valori di b, b, m, m, z, z, dd
pp
,, si procede anche alla verifica al pitting.
Politecnico di Torino
Dipartimento di Ingegneria
Meccanica e Aerospaziale
Elementi di Costruzione e Disegno di Macchine
Prof. Teresa Berruti (I corso ) e
Prof. Eugenio Brusa (II corso)
25
ECDM Ruote dentate
Versione del 4/08/12, E.Brusa
ECDM Ruote dentate 49
Schema di progettazione di una coppia di ingranaggi
Con i dati calcolati si procede alla definizione puntuale della geometria del
dente e della ruota e, quindi, alla determinazione dei carichi agenti sugli
alberi.
ECDM Ruote dentate 50
Commenti finali
[libro di testo]
La trattazione qui proposta ignora molti aspetti costruttivi di dettaglio
relativi agli ingranaggi, quali per esempio i rendimenti dei gruppi di
ingranaggi, gli effetti di strisciamento, la correzione dei profili oppure la
scelta di profili alternativi allevolvente, che saranno oggetto, insieme ad
una pi approfondita disanima delle normative tecniche, di corsi della
laurea magistrale.
Politecnico di Torino
Dipartimento di Ingegneria
Meccanica e Aerospaziale
Elementi di Costruzione e Disegno di Macchine
Prof. Teresa Berruti (I corso ) e
Prof. Eugenio Brusa (II corso)
26
ECDM Ruote dentate
Versione del 4/08/12, E.Brusa
ECDM Ruote dentate 51
I docenti ringraziano la McGraw-Hill Italia per lautorizzazione allimpiego delle
illustrazioni del libro adottato come testo per il corso, nellambito di questa presentazione
in aula, che rimane a sola disposizione degli studenti per uso didattico.

Potrebbero piacerti anche