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"Quell'attimo di ignoto"

Non c' alcun paragone, n legame, tra l'ultima


pubblicazione di Conte e la prima con Musicaos. Dal
romanzo al saggio, Gianluca Conte, poeta e scrittore, si
mostra in un'altra faccia, quella del filosofo. Con
naturalezza abbandona un abito leggero per indossare
quasi una toga. E non lo fa con superficialit, n con
presunzione. !o fa perc" lo . #ceglie di parlare di
Carmelo $ene e della tensione all'inorganico, cos%
presente nello scrittore salentino. #ceglie di farlo in un
percorso difficile e tortuoso, seguendo le orme
calpestate da altri& '!'istinto di morte e la pulsione di
morte, cos% come (engono delineati da )reud, sono
elementi imprescindibili della natura umana...'.
*l punto di partenza, dunque, per il gio(ane filosofo, non
affatto semplice. Conte sceglie infatti di parlare di
$ene, attra(erso altri grandi filosofi e pensieri. !o fa con
Empedocle, e 'la presenza di un conflitto uni(ersale tra
le forze dell'+more o +micizia e ,dio o Discordia', e
nell'influenza del suo pensiero presente in )reud, nota
quel frangente dell'orizzonte beniano, 'superato in un
istante dall'inumanit e dalla macc"ina'. Carmelo $ene
per l'autore fuor(iante e contraddittorio nella sua
tensione all'inorganico& '!a macc"ina-attoriale-
inorganica di $ene, auto-costruendosi in materia
inumana, disconosce la natura stessa dell'umano'
a((iandosi (erso l'originale inorganicit.
*n questo saggio di Conte, (iene fuori tutta la sua natura
pi. intima, di pensatore e uomo di cultura, in cui
Nietzsc"e si ritro(a con Deleuze, Guattari e )reud, e poi
$odini. '$odini a(e(a sfiorato l'inorganico nel suo lirismo
non urlato, radente il suolo, con la faccia puntata sulla
terra'. !o cita e lo interpreta& '/utto cade a pezzi,
sprofonda0 senza rumore0 nelle botole dei morti'. Nella
(isione di Conte su $ene, niente passa inosser(ato.
,gni cosa assume un'importanza nuo(a, il deus e1
mac"ina, il deserto beniano 'slegato dalla terra e
percorribile in ogni luogo', il suo interesse per il di(erso,
come nel caso del santo di Copertino, #an Giuseppe.
+mato dall'autore0attore, non solo per le sue incredibili
capacit, ma anc"e per il suo essere lontano 'dal #,
dunque in pieno abbandono'.
Conte riesce a cogliere ogni aspetto di quest'animo
complesso, riesce a farlo con la consape(olezza di c"i
"a dalla sua parte la conoscenza. !'uni(erso beniano
(iene cos% sciolto e analizzato in un piccolo libro pieno
di pensiero. '!'inorganico beniano', dice Conte, ' come
l'ultimo (olo castanediano, come una le(itazione del
santo dei (oli, un attimo d'ignoto, dato una (olta e per
sempre, eppure inconosciuto, non fissabile nella
memoria'
1 Ottobre 2014 - Laura Mangialardo su QuiSalento
recensisce "Carmelo Bene inorganico" di Gianluca Conte

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