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Legislazione

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I prodotti tipici
(da http://www.larivieradeicedri.com/it/prodotti-tipici-calabresi/86-prodotti-tipici-calabresi-
promoinformazione-dei-tipici-calabresi.html)
Adesso cerchiamo di dare un significato alle sigle Dop Igp e Stg, prima di elencare i prodotti tipici
calabresi.
Definiamo e spieghiamo la sigla Dop (Denominazione di origine protetta) In Inglese si dice
PDO (protected designation of origin).
Denominazione di origine protetta, meglio nota con l'acronimo DOP, un marchio di tutela
giuridica della denominazione che viene attribuito - solitamente per legge - a
quegli alimenti le cui peculiari caratteristiche qualitative dipendono
essenzialmente o esclusivamente dal territorio in cui sono prodotti.
L'ambiente geografico comprende sia fattori naturali (clima, caratteristiche
ambientali), sia fattori umani (tecniche di produzione tramandate nel tempo,
artigianalit, savoir-faire) che, combinati insieme, consentono
di ottenere un prodotto inimitabile al di fuori di una
determinata zona produttiva.
Affinch un prodotto sia DOP, le fasi di produzione, trasformazione ed
elaborazione devono avvenire in un'area geografica delimitata. Chi fa prodotti
DOP deve attenersi alle rigide regole produttive stabilite nel disciplinare di
produzione, e il rispetto di tali regole garantito da uno specifico organismo di controllo. Il
marchio dop cambia finalemnte il colore, con il Regolamento della Commissione (CE) n.
628/2008 del 2 luglio 2008, lUnione Europea ha finalmente posto rimedio ad un evidente errore di
comunicazione: il marchio DOP, prima identico al marchio IGP (tranne che per la dicitura del
riconoscimento trascritta allinterno) ora evidentemente riconoscibile per il colore rosso della
circonferenza esterna dentellata e del cerchio interno (in precedenza blu); resta il giallo nella corona
circolare intermedia che contiene la dicitura Denominazione dOrigine Protetta. Fino al 1
maggio 2010, i produttori potranno esporre ancora il vecchio marchio per esaurire le confezioni gi
in circolazione.

Definiamo e spieghiamo la sigla IGP (indicazione geografica protetta) In Inglese si dice PGI
(protected geographical indication)
Il termine indicazione geografica protetta, meglio noto con
l'acronimo IGP, indica un marchio di origine che viene attribuito a quei
prodotti agricoli e alimentari per i quali una determinata qualit,
la reputazione o un'altra caratteristica dipende dall'origine geografica, e
la cui produzione, trasformazione e/o elaborazione avviene in un'area
geografica determinata.Per ottenere la IGP quindi, almeno una fase del
processo produttivo deve avvenire in una particolare area. Chi produce
IGP deve attenersi alle rigide regole produttive stabilite nel disciplinare
di produzione, e il rispetto di tali regole garantito da uno specifico
organismo di controllo.
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Definiamo e spieghiamo la sigla STG (specialit tradizionale garantita)
In Inglese si dice TSG (traditional speciality guaranteed)
Il termine specialit tradizionale garantita, meglio noto con
l'acronimo STG, un marchio di origine introdotto dalla comunita europea
volto a tutelare produzioni che siano caratterizzate da composizioni o
metodi di produzione tradizionali. Questa certificazione, disciplinata dal
regolamento CE n.509/2006 (che sostituisce il precedente n.2082/92),
diversamente da altri marchi quali denominazione di origine protetta (DOP)
e indicazione geografica protetta (IGP) si rivolge a prodotti agricoli e
alimentari che abbiano una "specificit" legata al metodo di produzione o alla composizione legata
alla tradizione di una zona, ma che non vengano prodotti necessariamente solo in tale zona.

Lista dei Prodotti Tipici Calabresi Dop-Igp.
Formaggi-Prodotti Tipici Calabresi
Caciocavallo Silano (DOP) Reg. CE n. 1263 del 01.07.96 (GUCE L. 163 del 02.07.96) e Reg. CE
n. 1204 del 04.07.03
Oli di Oliva-Prodotti Tipici Calabresi
Bruzio (DOP) Reg. CE n. 1065 del 12.06.97 (GUCE L. 156 del 13.06.97)
Lametia (DOP) Reg. CE n. 2107 del 04.10.99 (GUCE L. 258 del 05.10.99)
Alto Crotonese (DOP) Reg. CE n. 1257 del 15.07.03 (GUCE L. 177 del 16.07.03)
Oli Essenziali-Prodotti Tipici Calabresi
Bergamotto di Reggio Calabria (DOP) Reg. CE n. 509 del 15.03.01 (GUCE L. 76 del 16.03.01)
Ortofrutticoli e Cereali-Prodotti Tipici Calabresi
Clementine di Calabria (IGP) Reg. CE n. 2325 del 24.11.97 (GUCE L. 322 del 25.11.97)
Cipolla rossa di Tropea Calabria (IGP) Reg. CE n. 284 del 27.03,08 (GUCE n. 86 del 28.03.08)
Preparazione di Carni-Prodotti Tipici Calabresi
Capocollo di Calabria (DOP) Reg. CE n. 134 del 20.01.98 (GUCE L. 15 del 21.01.98)
Pancetta di Calabria (DOP) Reg. CE n. 134 del 20.01.98 (GUCE L. 15 del 21.01.98)
Salsiccia di Calabria (DOP) Reg. CE n. 134 del 20.01.98 (GUCE L. 15 del 21.01.98)
Soppressata di Calabria (DOP) Reg. CE n. 134 del 20.01.98 (GUCE L. 15 del 21.01.98)


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Prodotti Tipici Calabesi Dop-Igp in fase di Protezione Transitoria Nazionale, In attesa di
riconoscimento da parte dell'Unione Europea.
Protezione Transitoria approvata per i seguenti Prodotti Tipici Calabresi
Fichi di Cosenza (DOP) Decreto dell 11.12.2008 G.U. N. 7 del 10 Gennaio 2009
Peperoncino di Calabria (IGP) Decreto dell 11.12.2008 G.U. N. 7 del 10 Gennaio 2009
Liquirizia di Calabria (DOP) Decreto dell 20.02.2008 (modifica) G.U. N. 136 del 15 giugno 2009
Patata della Sila (IGP) Decreto dell 15.05.2009 G.U. N. 136 del 15 giugno






















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I Prodotti De.Co


Sommario


Cos' la De.Co.
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Lideatore delle De.Co.
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I vantaggi della De.Co.
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I prodotti De.Co della Calabria:
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Cos' la De.Co.
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I l bene identificato da una De.Co un bene di un ben limitato territorio che nessuno potr
imitare; frutto della terra, frutto della tradizione, di una particolare abilit manuale non importa:
un bene definito, nel senso etimologico del termine, cio con dei confini.
Ci che dentro , ci che fuori dai confini della De.Co. non di Nichi Stefi
La Denominazione Comunale non un marchio di qualit, ma la carta didentit di un prodotto,
unattestazione che lega in maniera anagrafica un prodotto/produzione al luogo storico di origine.
In altri termini, un certificato notarile contrassegnato dal Sindaco, il primo cittadino, a seguito di
una delibera comunale, che certifica, con pochi e semplici parametri, il luogo di nascita e di
crescita di un prodotto e che ha un forte e significativo valore identitario per una Comunit.
Un orientamento consapevole che molti Comuni dItalia hanno concepito come strumento di
salvaguardia delle proprie produzioni e di sviluppo endogeno del proprio territorio ma al tempo
stesso anche come mezzo per promuovere allesterno le specificit culturali e storiche del proprio
territorio.
Attraverso listituzione della De.Co., ogni Comune, con una procedura amministrativa semplice e
lineare, pu conseguire importanti obiettivi in ambito economico e sociale, ovvero:
rilanciare e valorizzare la produzione locale legata allagroalimentare, allenogastronomia,
allartigianato cos come alla cultura popolare presente sul territorio;
promuovere il territorio attraverso le sue specificit produttive;
salvaguardare il patrimonio culturale e le tradizioni locali dai processi di globalizzazione
uniformanti anche nel gusto e nellalimentazione.
Aspetti importanti che collocano lidea veronelliana delle De.Co. allinterno di un percorso
culturale e di pensiero volto alla difesa delle peculiarit territoriali e delle biodiversit.


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Lideatore delle De.Co.
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Lappiattimento culturale, cos come la sempre pi insistente dipendenza umana da modalit di vita
fast life, ha condotto Gino Veronelli ad inserire nel dibattito nazionale di fine secolo e millennio lo
strumento delle De.Co. per la tutela di quelli che lui amava definire giacimenti
gastronomici dItalia, facenti parte di un patrimonio storico e civile che affonda le sue radici nella
stessa antichit umana.
Nel 1998, attraverso articoli ed editoriali pubblicati su quotidiani e riviste nazionali e la
partecipazione in diversi convegni ed incontri organizzati in varie citt italiane, Gino
Veronelli lancia la proposta dellistituzione della De.Co. quale mezzo di salvaguardia delle
produzioni territoriali ma, soprattutto, come strumento concesso alluomo per iniziare
a patteggiare con la terra. Da tali premesse egli inizia la sua interlocuzione con amministratori,
studiosi e imprenditori aprendo, al contempo, un lungo confronto con lANCI.
Ancora una volta punto di riferimento della sua attivit la sua stessa impostazione ideale,
imbevuta di quella matrice ideologica che lha accompagnato per tutta la sua vita: la filosofia della
terra. Una concezione integra e radicale che per decenni ha portato avanti con passione e impegno
civile sulle pagine di Ex Vinis/Veronelli EV, Il Corriere della Sera,
Class e Carta/Cantieri sociali, apparendo sempre autentico e immediato come lo spirito della
sua creatura, la Denominazione Comunale.
Tuttavia, lidea della certificazione De.Co. risale al suo primo libro I vini dItalia, datato 1959,
nel quale ancor giovane auspicava listituzione di una denominazione di origine per i vini
gestita direttamente dai Comuni, in quanto soggetti direttamente preposti a controllare che il
vino fosse realmente prodotto nel territorio indicato in etichetta. Allepoca per tale iniziativa
non ebbe seguito poich era gi in itinere la prima legislazione sulle denominazioni di origine,
quella che quattro anni dopo regolamenter in Italia la Denominazione di Origine Controllata
(DOC).
Ma qualche decennio pi tardi, nel pieno del fenomeno della globalizzazione, Veronelli rilancia
con forza lidea delle Denominazioni Comunali, dandole uno spirito ed una passione civile ben
pi vigorosa di quella precedente. Cos alle soglie del nuovo millennio rid attualit alla sua idea,
innescando un dibattito fecondo tra scrittori, gastronomi e politici nazionali.
Egli convinto che lunica strada per la sopravvivenza dellintera umanit e per le varie specie
vegetali e animali sia quella di rifiutare unalimentazione di tipo industriale proveniente da un
sistema governato e controllato dalle multinazionali: un sistema per cos dire interamente
globalizzato che, supportato dai mass-media fa consumare le stesse cose in ogni angolo del
mondo, inventa prodotti alimentari con manipolazioni genetiche, insabbia i processi che gli
sono mossi con la potenza del suo denaro. Poich al contrario,qualunque persona che rinunci
ad una scelta ragionata, giorno via giorno, luogo via luogo, dei propri cibi e delle proprie
bevande, condizionato da ci che viene imposto dai mezzi di comunicazione di massa, rinuncia
alla propria libert.
Da queste spinte ideali si struttura il movimento delle De.Co., la cui linea di pensiero innesca un
forte fermento ed una battaglia culturale che parte dalle comunit locali, spesso richiamate dallo
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stesso Veronelli in nome della difesa delle proprie tradizioni, dei propri saperi e della propria storia.
Egli osserva che in tutta Italia e soprattutto al Sud ci troviamo di fronte alla possibilit di
individuare prodotti locali privilegiati che, una volta conosciuti, porteranno alla creazione e
alla conferma di medie e piccole imprese locali, con la necessaria assunzione di manodopera
specializzata e non, attualmente disoccupata o impiegata nelle industrie del Nord.
Lapplicazione delle Denominazioni Comunali avr delle conseguenze reali in termini economici e
sociali, ossia si assister - in Italia - ad uno straordinario aumento delloccupazione, nei
luoghi di nascita e di residenza, e tutto quello che verr proposto col marchio della
denominazione dei luoghi, quanto meglio determinati, costituir un vero e proprio baluardo
vincente contro le proposte delle colossali industrie alimentari.
Questo nuovo percorso dovr essere perci intrapreso non solo chez nous, bens nel mondo intero
e soprattutto nelle terre pi difficili. Luomo vive da sempre anche nelle zone estreme - tropici,
ghiacciai polari - e continuer a viverci, solo che gli sinsegnino tutti gli apporti concessi dalle
tecniche e dalle comodit moderne.
Vedremo, con gioia moltiplicata dallo stupore, realizzarsi le possibilit di lavoro ed interrompersi la
tragica necessit di sradicarsi dal proprio suolo e di emigrare.
Una concezione che va oltre lintento locale e nazionale, la sua idea di sensibilit planetaria
affiora sempre spingendo il suo pensiero e la sua intensit intellettuale verso una dimensione
forse utopica ma fortemente radicata e ancorata ad una visione reale e oggettiva della realt.







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I vantaggi della De.Co.
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La Denominazione Comunale un efficace strumento di valorizzazione e sviluppo del territorio
locale, che indubbiamente apporta tutta una serie di benefici per le aziende locali, i cittadini e
lintero territorio di riferimento:


VANTAGGI PER I CITTADINI
ritrovato prestigio e senso civico e sociale dappartenenza
uno strumento per riappropriarsi delle proprie tradizioni e costumi
importante indotto negli altri comparti produttivi (turistico-
culturale,artigianato,commercio)
aumento del livello di benessere

VANTAGGI PER I PRODUTTORI
aumento delle capacit produttive ed economiche
sviluppo di economie di scala e di specializzazione
allargamento del mercato potenziale
incentivi e agevolazioni pubbliche e private
garanzie e certificazione dei prodotti e/o produzioni
condizioni favorevoli di sopravvivenza

VANTAGGI PER IL TERRITORIO
opportunit legate ad uno sviluppo eco-sostenibile
conservazione e valorizzazione dellintero sistema territoriale
maggiore efficienza ed efficacia del sistema di governance pubblica
apertura e scambi con lesterno, che aumentano il livello socio-culturale e produttivo della
popolazione

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I prodotti De.Co della Calabria:
1 Stocco di Cittanova (Reggio Calabria)
2 Pane di Pellegrina (Reggio Calabria)
3 Seta di Cortale (Catanzaro)
4 Graffiola di Cortale (Catanzaro)
5 I fagioli di Cortale (Catanzaro)
6 Annona di Reggio Calabria
7 Arancia ovale di San Giuseppe (Reggio Calabria)
8 Il morzello di Catanzaro
9 Pane di Cutro (Crotone)
10 Caciocavallo di Cimin (Reggio Calabria)
11 Prugne di Terranova Sappo Minulio (Reggio Calabria)
12 Pomodoro di Belmonte (Cosenza)

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