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Fisco e Diritto

Cassazione 30 novembre 2009, sentenza


n. 25129

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ACCERTAMENTO SALVO ANCHE CON UN SOLO PARAMETRO (CASSAZIONE N.
25129 DEL 30 NOVEMBRE 2009)

E’ sufficiente un solo parametro per rendere legittima la rettifica operata dal Fisco. Per la
Cassazione, in particolare con riferimento all’art. 54 del DPR 633/72, deve essere riaffermato
ancora una volta il principio per cui, in tema di IVA, il Fisco può legittimamente limitarsi ad
accertare, sulla base di elementi emergenti da diverse segnalazioni provenienti da altri soggetti
pubblici, la maggiore imposta dovuta, “prescindendo da una preventiva istruttoria”. Inoltre, l’uso
di elementi acquisiti nell’ambito di procedure riguardanti altri soggetti non viola le quanto già
regola l’accertamento o il principio del contraddittorio. Ciò verificato, l’ufficio può prescindere
dalla preventiva istruttoria trattandosi di ipotesi diversa da quella regolata dall’art. 12 del DL
69/1989, rettificando i compensi o i ricavi dichiarati attraverso la determinazione induttiva degli
stessi dai coefficienti indicati nell’art. 11 del medesimo DL o da altri elementi relativi al singolo
contribuente.

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Cassazione 30 novembre 2009, sentenza n. 25129

Svolgimento del processo

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze e l’Agenzia delle Entrate propongono ricorso per
cassazione nei confronti di ... (che è rimasto intimato) e avverso la sentenza n. 2/18/2001, depositata
il 27-03-01, con la quale, in controversia concernente impugnazione di avviso di rettifica Iva
relativo al 1989 - col quale si contestava l’omessa denuncia di ricavi a seguito di comunicazione
dell’Ufficio II.DD. di ....... -, la C.T.R. Lazio, in accoglimento dell’appello del contribuente,
annullava l’atto impugnato, rilevando che l’avviso di accertamento col quale l’Ufficio II.DD. di
....... aveva rettificato la dichiarazione dei redditi del contribuente mediante l’applicazione di
coefficienti presuntivi previsti dal DPCM 16-5-89 non poteva ritenersi sufficientemente attendibile,
considerato che la rettifica della dichiarazione dei redditi era avvenuta sulla base del solo parametro
della superficie del locale ove si svolgeva l’attività del contribuente.

Motivi della decisione

Con un unico motivo, deducendo illogicità della motivazione nonché violazione degli artt. 11 e 12
d.l. 69/89 e del D.P.C.M. 16-9-89, i ricorrenti rilevano: che l’UDID di ....... aveva considerato
ulteriori parametri (quali i consumi e i beni strumentali) oltre quello della superficie del locale; che,
in ogni caso, nessuna disposizione autorizzava l’abbandono dell’accertamento in presenza di un
solo parametro, come nel diverso caso contemplato dall’art. 4 DM 10-9-92; che l’accertamento
impugnato rinviava legittimamente all’accertamento UDID (in possesso della parte),
immotivatamente ritenuto non attendibile dai giudici d’appello.

La censura è fondata.

Giova innanzitutto rilevare che, a norma dell’art. 54 d.p.r. 633/1972, legittimamente l’ufficio IVA
“può limitarsi ad accertare”, in base agli elementi emergenti da segnalazioni provenienti da altri
soggetti pubblici, l’imposta o la maggiore imposta dovuta, prescindendo da una preventiva
istruttoria (v. tra le altre cass. n. 4222 del 2006) e che, nella specie, la rettifica è intervenuta a
seguito di comunicazione dell’ufficio II.DD. che aveva provveduto a rettificare la dichiarazione dei
redditi del contribuente applicando coefficienti presuntivi.

Tanto premesso, è evidente che la comunicazione dell’ufficio II.DD., al pari di ogni altra
segnalazione, non è “indiscutibile” ma può e deve essere valutata dal giudice come ogni elemento
posto a base di una rettifica, tuttavia gli elementi emergenti dalla suddetta segnalazione, peraltro al
pari di ogni altro elemento, possono essere disattesi solo sulla base di congrua motivazione.

Nella specie, i giudici d’appello hanno motivato la ritenuta inattendibilità degli elementi desumibili
dall’avviso di accertamento dell’Ufficio II.DD. di ....... affermando che esso era basato su di un
unico parametro.

Prescindendo dalla veridicità o meno di tale affermazione, è da rilevare che nessuna disposizione
prevede l’inattendibilità di un accertamento fondato su di un solo parametro, con la conseguenza
che la motivazione resa in tali termini dai giudici d’appello, in assenza di ulteriori precisazioni,
risulta assolutamente incongrua.

Il ricorso deve essere pertanto accolto e la sentenza impugnata deve essere cassata con rinvio ad
altro giudice che provvederà anche in ordine alle spese del presente giudizio di legittimità.

P.Q.M.

Accoglie il ricorso, cassa la sentenza impugnata e rinvia anche per le spese a diversa sezione della
C.T.R.

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