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LA CADUTA DI MAGRONE

Le ragioni della implosione di una maggioranza che voleva essere n di destra n di sinistra
Rafaele Macina
Editoriale NUOVI ORIENTAMENTI Pag. 1
La maggioranza delineatasi dopo le ultime ele-
zioni comunali (1 turno: 26/27 maggio; 2 turno
9/10 giugno 2013) implosa, determinando lo
scioglimento del Consiglio Comunale e la caduta
del sindaco Magrone: il 22 agosto 13 consiglieri
su 24 (7 della maggioranza, 5 dellopposizione
di centrodestra, 1 di centrosinistra, Lella Ruccia
(gi candidata sindaco e fondatrice del Movi-
mento Cittadini senza fili) hanno presentato al
protocollo del Comune le loro dimissioni, pre-
cedentemente sottoscritte in uno studio notarile
con apposito atto.
Il PD, pur opponendosi alla Giunta Magro-
ne, non ha condiviso la decisione dei 13: ritene-
va, infatti, necessario e prioritario presentare nel
Consiglio Comunale previsto per il 25 agosto una
sua dettagliata proposta per risolvere la dram-
matica crisi delledilizia che la citt sta vivendo
da molti mesi, per poi presentare una mozione
di sfiducia verso il Sindaco, che, naturalmente,
sarebbe stata discussa e messa ai voti in Consi-
glio: posizione pare sia stata parzialmente o to-
talmente condivisa da altri 3 consiglieri della ex
maggioranza.
Limplosione di un sodalizio, se pure si mani-
festa in un dato momento, ha di solito un perio-
do di incubazione, che spesso si pu far risalire
allatto stesso della sua costituzione.
Ed in effetti, limplosione della compagine ma-
groniana (15 consiglieri), se si manifestata pub-
blicamente solo negli ultimi tre mesi, culminando
il 20 giugno nella dissociazione di ben 10 consi-
glieri (dei quali poi 7 si sono dimessi e 3 hanno
avuto una posizione simile a quella del PD), era
latente gi in autunno e si alimentava continua-
mente di posizioni inconciliabili e incomprensio-
ni reciproche, la cui genesi, forse, non azzardato
affermare che risalga gi allimmediato periodo
post elettorale.
Tre sono, a mio avviso, le cause principali di
questa implosione, che ancora una volta ha mes-
so a soqquadro Palazzo Santa Croce.
La prima causa consiste nella profonda ed
inconciliabile eterogeneit per formazione, pro-
venienza e posizioni politiche, dei consiglieri e
dei gruppi che hanno dato vita alla maggioranza:
eterogeneit peraltro acuita dal fatto che diversi
soggetti e gruppi erano stati gi attivi nelle pre-
cedenti tornate elettorali in liste e schieramenti
contrapposti.
Era stato detto che tutti si erano ritrovati con-
cordi nellassumere la Costituzione Italiana come
potente collante, anzi quasi come un secondo
vangelo, che avrebbe ispirato ed illuminato la
loro comune avventura.
Nelleditoriale del numero 155 (ottobre 2013,
p. 1) mi ero permesso di esprimere il mio scettici-
smo sulla possibilit che la Costituzione Italiana
possa essere utilizzata come una sorta di mani-
festo amministrativo, dal quale trarre indicazioni
concrete sulla Tares o sulle opere pubbliche o sul-
la politica culturale o sullurbanistica.
Mi guadagnai un lungo scritto di SudCritica
(25 ottobre), la rivista on line diretta da Nicola
Magrone, che, riferendosi ai settori culturali o
pseudo tali della citt, inseriva dufficio Nuovi
Orientamenti nella cultura di periferia; e per di
pi, lo scritto, adottando per sua stessa ammissio-
ne il linguaggio dei camionisti, ci attribuiva invi-
dia e ci augurava di crepare.
Questa prassi, piuttosto diffusa in diversi am-
bienti, di rispondere ad una argomentazione con
linsulto e loffesa verso la persona quanto di pi
mortificante ci sia oggi nel teatro della politica.
Ora, non le parole ma la realt ha rimesso a
posto le cose: la Costituzione Italiana non stata
n un collante n un secondo vangelo per la mag-
gioranza magroniana, che, s, ha vinto le elezioni,
ma stata del tutto incapace di ritrovarsi in un
comune progetto amministrativo.
A nulla valgono oggi, a matrimonio rato e
consumato, le feroci accuse reciproche in cui
sono impegnati diversi esponenti della ex maggio-
ranza: si grida da un lato agli Scilipoti e ai traditori,
dallaltro al despota che decide solo lui e decide
tutto lui. Forse, i protagonisti della ex maggioran-
za farebbero meglio a partire dalla
evidente constatazione che persone
assai diverse, caratterizzate da for-
mazioni politico-culturali persino
opposte, non possono essere parte-
cipi di un comune progetto politico-
amministrativo, ma tuttal pi solo
di accordi limitati e provvisori.
Purtroppo, qui al Sud, in oc-
casione di ogni tornata elettorale
comunale, si formano eserciti di
candidati che, osannando i loro ca-
pitani di turno, al pari di unarmata
Brancaleone, partono con rumore e
clamore per la battaglia, disperden-
dosi subito dopo in mille rivoli e
non giungendo mai alla meta prefis-
sata. Per incentivare e intensificare
in questi eserciti larruolamento di
fanti e scudieri, si cerca sempre pi
spesso di presentarsi come nuovi, n
di destra n di sinistra, determinan-
do cos schieramenti indistinti, simi-
li alla notte in cui tutte le vacche
sono nere (Hegel mi perdoner
per il ricorso a questa sua originale
metafora in un contesto che non ha
nulla a che fare con la riflessione filosofica).
La destra e la sinistra esistono da quando, con
Pericle, nata la democrazia, e non saranno mo-
vimenti pi o meno venati di grillismo, che, pe-
raltro, riciclano oggi su questo tema vecchi argo-
menti, a rimuovere distinzioni necessarie perch
sia assicurata una corretta dialettica democratica.
Anzi, sarebbe auspicabile che in una tornata elet-
torale comunale chi si ritiene di destra si schieri
a destra e chi di sinistra a sinistra: per lo meno ci
sarebbe un certo freno alla formazione di com-
pagini amministrative segnate da inconciliabili
eterogeneit, che, come anche la nostra storia lo-
cale dimostra in modo evidente, una delle cause
principali della instabilit amministrativa.
La seconda ragione della implosione della
maggioranza consiste nelladozione di una certa
pratica per la quale il Sindaco e i suoi sostenitori
in sintonia con le sue posizioni, salvo qualche ec-
cezione, si sono collocati su un piano di superio-
rit morale, intellettuale e politica che li sospinge-
va o a intruppare gli altri nel partito unico degli
affari o a guardare con sospetto e
diffidenza a tutti coloro che espri-
mevano opinioni autonome. Non
c stata persona, magari anche im-
pegnata in specifiche ricerche, che
non sia stata bacchettata e sottopo-
sta al dileggio sarcastico per aver
espresso una sua certa posizione
sullambiente, sullurbanistica o su
un altro aspetto della problematica
comunale.
Di qui il senso di autosufficienza
nutrito dalla cerchia magroniana,
ma di qui anche il conseguente suo
isolamento allinterno del Consiglio
Comunale e della citt.
Una tale pratica non ha favorito
il dialogo e il confronto con le altre
forze politiche, tutte ridotte a covi
del malaffare. Naturalmente, come
Grillo insegna, particolarmente
duri e fortemente offensivi sono sta-
ti i giudizi sul PD, che, pure, aveva
pi o meno esplicitamente invitato
i suoi iscritti ed elettori a votare per
Magrone al ballottaggio, dando un
contributo, forse determinante, alla
sua affermazione su Fragassi.
Come terzo motivo della crisi della ex maggio-
ranza possiamo considerare la sua difficolt ad
entrare in sintonia con la citt nelle sue varie ar-
ticolazioni. Di qui due atteggiamenti consequen-
ziali: da un lato, con decisioni derivanti da un
certo intellettualismo astratto ( una seconda
citazione di Hegel), si cercato di imporre alla
citt iniziative e proposte pi o meno estranee
alla sua storia (e non mi riferisco certamente al-
lurbanistica, di cui parlo in un articolo succes-
sivo); dallaltro, parti crescenti della cittadinanza
hanno finito col non considerarsi rappresentati
dallAmministrazione Comunale.
In effetti, non sono mancati conflitti, o perlo-
meno notevoli incomprensioni, fra lAmministra-
zione Comunale e diverse parti della citt: le par-
rocchie, alcuni funzionari e dipendenti comunali,
alcune significative realt associative, espressioni
varie del mondo del lavoro e delle professioni.
Gi ognuna di queste tre cause sarebbe in gra-
do da sola di mettere in crisi una compagine am-
Francesco di Giorgio Martini
(1439-1501): la similitudine
citt-uomo
Pag. 2 NUOVI ORIENTAMENTI Editoriale
ministrativa, come in effetti avvenuto pi vol-
te nella nostra storia comunale; ma la presenza e
lintreccio di tutte e tre insieme hanno determina-
to limplosione della maggioranza molto prima di
quanto si potesse prevedere.
Una citt, e una citt come Modugno in parti-
colare, un organismo complesso, che pu fun-
zionare se tutte le sue parti, distinte e impegnate
in funzioni e ruoli diversi, concorrono allarmonia
del tutto, che, ovviamente, messa in discussione
quando si voglia emarginare o ignorare anche una
sola delle parti.
Bisognerebbe riscoprire lidea rinascimentale
della citt come corpo umano, in cui non possono
mancare n la testa (il potere comunale), che svol-
ge le funzioni di progettazione e di coordinamen-
to, n il cuore (la chiesa, oltre che le tradizioni, i
beni culturali, gli affetti), che permette le funzioni
vitali, n lo stomaco (la piazza), che si alimenta di
merci e commerci, n gli arti inferiori e superio-
ri (torri di difesa), che assicurano sopravvivenza
e sicurezza. Sarebbe un bene se queste diverse
parti svolgessero realmente i ruoli che le identi-
ficano, concorrendo cos allarmonia del tutto e
al superamento di una malattia o di un momento
particolarmente critico. E non c dubbio che in
questo momento, quando la sua immagine di cit-
t ai minimi storici, Modugno abbia bisogno
del concorso di ogni sua parte, in special modo
del cuore e delle torri di difesa.
Ora, per, la citt conosce un nuovo periodo di
commissariamento, durante il quale speriamo che
venga favorita una riflessione serena e realistica
sulle possibilit di aprire un nuovo corso politico.
Il dott. Mario Rosario Ruffo, prefetto gi impe-
gnato in realt difficili, si insediato dal 25 agosto
a Palazzo Santa Croce; a lui rivolgiamo laugurio
di buon lavoro, dichiarandoci naturalmente di-
sponibili a collaborare su quei problemi che ci
vedono impegnati da diversi decenni.
Editoriale NUOVI ORIENTAMENTI Pag. 3
(Segue nella pagina successiva la nota di commento
di Italia Giusta secondo la Costituzione)
Dal profilo Facebook di Italia Giusta secon-
do Costituzione
26 settembre 2014
LA CADUTA DI MAGRONE SECON-
DO RAFFAELE MACINA: CHE COSA
CENTRA LA COSTITUZIONE?
Secondo Raffaele Macina [sulla rivista Nuo-
vi Orientamenti, settembre 2014],
la Costituzione italiana non pu esse-
re utilizzata come una sorta di manifesto
amministrativo,dal quale trarre indicazioni
concrete sulla Tares o sulle opere pubbliche o
sulla politica culturale o sullurbanistica.
E a che cosa deve is...pirarsi e da che cosa
lasciarsi guidare lattivit amministrativa?
Lenormit dellaffermazione non consente
alcune replica. Macina questa ribalda bestem-
mia la ripete da tempo; ne , dunque, convin-
to e perci la ripete senza alcuna paura quanto
meno del ridicolo. Naturalmente, bisogna ri-
conoscere al neo costituzionalista lattenuante
di parlare cos in un contesto politico estrema-
mente conflittuale soprattutto, ma non solo,
sul tema urbanistico (non a caso, laffermazio-
ne la fa in un articolo intitolato La caduta di
Magrone; si deve intendere, per fortuna: da
Sindaco).
Larticolo si atteggia ad opera di giornalismo
di inchiesta; ne parleremo. Anticipiamo, qui,
che a nostro giudizio, si tratta di un groviglio di
informazioni vistosamente errate e confeziona-
te con insignificanti citazioni di documenti.
Qui, insomma, necessario ed urgente pren-
dere atto della necessit di tornare alle origini;
mettiamo la famigerate tasse; solo per esempio:
lo sa, Macina, che intanto lui e noi tutti citta-
dini di Modugno non abbiamo pagato la Tasi
in quanto lAmministrazione del fatto cadere
Magrone ha fatto la sua scelta quasi solitaria in
Italia di rispettare il principio di progressivit
nella gestione del sistema fiscale? Non lha pa-
gata nemmeno lui; e tutto, dunque, accaduto
a sua insaputa per opera dello Spirito Santo.
[IGsC]

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