Sei sulla pagina 1di 54

La nostra Europa

La nostra Europa
testo di Vincenzo Guizzi
illustrazioni di Yukio Gohara
pref azione di Luciano Bolis
Ringraziamo il Signor Ottorino Donati perla sua preziosa collaborazione al-
la ricerca iconografica; la Associazione I nternazionale Giovent Europea; il
Consiglio Ita liano del Movimento Eu ropeo; gli Uffici per l'Italia del Parla-
mento Europeo e della commissione della Comunit Eu ropea ed in particola-
re il dottor Arnaldo Ferragni; la Signora Magda da Passano. Ringraziamo
inoltre le scuole romane Montessori di Villa Paganini e la Media Luigi Set-
tembrini per i validi suggerimenti.
.
J

1.
Miei cari amici,
l'Europa sta entrando anche nella scuola. Esiste infatti un progetto, che
spero presto realizzato, per fare della Comunit europea materia di insegnamento. Pi in
generale, la dimensione europea, non sostituendo ma completando quella nazionale, dovr
inf ormare di s tutti i programmi di studio, da quelli della storia e della geografia, a quelli
della letteratura (che sar sempre pi comparata }, da quelli della musica e delle arti
figurative, a quelli concernenti il sapere scientifico e tecnologico, la cui circolazione dovr
essere sempre pi f acilitata. Se la scuola deve diventare lo specchio -della vita (come in un
certo senso la vita di domani non potr non essere che lo specchio della scuola di oggi) non
possibile che l' Europa non ne f accia parte, perch essa costituisce ormai, in tutti i campi, un
aspetto important e della realt e nemmeno potr evitare di fare, f orse pure soltanto incon-
sciamente, i conti con essa . Non vorrei per che questa mia presentazione dell ' Europa come
futura materia scolasti ca fi nisse per sortire l' effetto contrario a quello sperato, che era di farvi
ama re l' Europa, come si ama naturalmente ci di cui ci si sente partecipi . L' Europa siamo
noi e sar quella che noi vorremo, se ci preoccuperemo fin d' ora di concorrere afo rmarla per
il nostro meglio; altrimenti sar quella che gli altri (i pi fu rbi, che sono poi anche i pi
egoisti) ci imporranno. L'Europa una fi nestra aperta sul f uturo. Se da essa vedremo splendi-
di e rasserenanti paesaggi o terrificanti scene di ecatombi e di stragi, dipender da noi.
Racconiarvi la storia degli uomini e delle idee che hanno contribuito a costruire il progetto
dell' Europa unita sarebbe troppo lungo anche se interessante, dato che stato oggetto di mille
controversie.
Gi allafi ne della seconda guerra mondi ale ci sono stati dei timidi tentati vi di mettere assieme
gli stati europei, almeno quelli liberi e disposti a farlo, ma ne venne fu ori una fami glia
piuttosto sballata, i cui membri erano troppo miopi e egoisti per saper affrontare con gioia e
senso del dovere gli obblighi che toccano ai componenti di una stessa comunit, qualunque
essa sia, se essa deve nascere e svilupparsi nell' interesse generale. Per prima cosa, bisogna
che quest' interesse sia riconosciuto e assunto come proprio da tutti e che, di conseguenza, si
sia anche disposti ad affro ntare insieme i sacrifici necessari a una vita in comune . quello che
certi europei, particolarmente lungimiranti, avevano intui to fi n dall' immediato dopoguerra,
ma fo rse con non sufficiente chiarezza e perseveranza, visto che i risultati della loro azione
Miei cari amici,
l' Europa sta entrando anche nella scuola. Esiste infatti un progetto, che
spero presto realizzato, per fare della Comunit europea mat eria di insegnamento. Pi in
generale, la dimensione europea, non sostituendo ma completando quella nazionale, dovr
inf ormare di s tutti i programmi di studio, da quelli della storia e della geografia, a quelli
della letteratura (che sar sempre pi comparata ), da quelli della musica e delle arti
figurative, a quelli concernenti il sapere scientifico e tecnologico, la cui circolazione dovr
essere sempre pi faci litata. Se la scuola deve diventare lo specchio 'della vita (come in un
certo senso la vita di domani non potr non essere che lo specchio della scuola di oggi) non
possibil e che l' Europa non ne f accia parte, perch essa costituisce ormai, in tutti i campi, un
aspetto importante della realt e nemmeno potr evitare di fare, f orse pure soltanto incon-
sciamente, i conti con essa . Non vorrei o er che auesta mia n r esentrr ri on fl plI ' F u ran o r-rvm e
consenta di trovare il giusto punto di equilibrio tra il nostro particolare interesse, personaLe o
di gruppo, e l'interesse dell' intera collettivit , aLLa quaLe pure, come persone e come gruppo,
apparteniamo e che dobbiamo quindi egualmente senti re come cosa nostra. Questo vuoLe f are,
questo vuole essere, La Comunit, di cui troverete succintamente ma chiaramente descritti in
questo libro, struttura e fu nzionamento. Chi lo ha scritto non solo un uomo che se ne
intende, perch ha dedicato tutta la sua vita a questo problema, ma anche un padre di
famiglia, che ha voluto fo rnire ai suoi ragazzi e ai loro amici un quadro il pi sincero e
completo possibile deL mondo in cui vivono e vivranno in futuro. Leggete quindi questo libro,
non solo per saperne di pi su di un tema di cos grande importanza e attualit, ma anche e
soprattutto per imparare a padroneggiare meglio il vostro destino e a essere, in una parola,
voi stessi . Questo sar sempre il miglior regalo che potrete fare a voi e agli altri.
Luciano Bolis
soprattutto per imparare a padroneggiare meglio il vostro destino e a essere, in una parola,
voi stessi . Questo sar sempre il miglior regal o che potrete fare a voi e agli altri.
Luciano Bolis

Che cos' la Comunit?


Vediamo insieme che cos' questo oggetto misterioso.
La Comunit un insieme di 9 Stati : Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Gran Bre-
tagna, Irlanda, Italia, Lussemburgo ed Olanda.
Questi Stati cercano di risolvere uniti i loro problemi economici e sociali. Lo scopo della
Comunit di arri vare a formare un unico grande paese eliminando le differenze tra le
varie regioni. Si cerca di dare a tutti i cittadini dei nove Stati migliori condizioni di vita e
di lavoro.
Sono eliminate le frontiere interne: le persone e le cose passano liberamente da un Paese
all'altro. Anche, per, se si parla normalmente di Comunit europea esistono ancora tre
distinte Comunit, come vedremo tra poco.
La Comunit non ha ancora una sua vera capitale come l'hanno gli Stati. Possiamo dire
che di capitali ce ne sono tre, dove lavorano gli organi della Comunit di cui parlere-
mo dopo: Lussemburgo, Strasburgo e Bruxelles.
vane regiom. l cerca l are a u l l Cl aoirn el nove
di lavoro.
Sono eliminate le frontiere interne: le persone e le cose passano liberamente da un Paese
all'altro. Anche, per, se si parla normalmente di Comunit europea esistono ancora tre
distinte Comunit, come vedremo tra poco.
La Comunit non ha ancora una sua vera capitale come l'hanno gli Stati. Possiamo dire
che di capitali ce ne sono tre, dove lavorano gli organi della Comunit di cui parlere-
mo dopo: Lussemburgo, Strasburgo e Bruxelles.

Come sono nate le Comunit.


Dopo l'ultima guerra mondiale, che ha devastato l'Europa, due dei principali avversari ,
Francia e Germania, hanno capito che era meglio unirsi invece di combattere. In passa-
to, infatti, le ricche regioni minerarie al confine tra i due Paesi erano state contese e ave-
vano causato terribili guerre.
Dopo la seconda guerra mondiale gli Stati dell'Europa occidentale avevano perso l'im-
portanza che avevano prima, mentre erano divenute molto potenti l'America (U.S.A.) e
la Russia (U.R.S.S.).
Di fronte a queste due grandi potenze gli Stati europei sentirono la necessit di unirsi
per essere insieme pi forti. Questo progetto non poteva realizzarsi tutto in una volta,
come disse anche uno degli ideatori della Comunit, il ministro degli Esteri francese Ro-
bert Schuman nel suo famoso discorso del 9 maggio 1950. L' Europa - egli afferm -
non si far in un sol colpo, essa si costruir gradualmente. Un anno dopo, il 18 aprile
1951, con il Trattato firmato a Parigi da sei Paesi (Belgio, Francia, Germania, Italia,
Lussemburgo e Olanda) nacque la Comunit Europea del Carbone e dell'Acciaio (CE-
CA). Si faceva cosi solo un piccolo passo verso l'unit europea perch si creava solo un
mercato comune di due prodotti, anche se importanti, carbone e acciaio. Gli uomini po-
litici che avevano contribuito maggiormente al progetto di unit europea (oltre ai fran-
cesi Schuman e Monnet) gli italiani De Gasperi, Sforza e Martino, il belga Spaak e il te-
desco Adenauer) capirono che non bastava unirsi solo per mettere in comune due pro-
dotti.
Di fronte a queste due grandi potenze gli Stati europei sentirono la necessit di unirsi
per essere insieme pi forti. Questo progetto non poteva realizzarsi tutto in una volta,
come disse anche uno degli ideatori della Comunit, il ministro degli Esteri francese Ro-
bert Schuman nel suo famoso discorso del 9 maggio 1950. L' Europa - egli afferm -
non si far in un sol colpo, essa si costruir gradualmente. Un anno dopo, il 18 aprile
1951, con il Trattato firmato a Parigi da sei Paesi (Belgio, Francia, Germania, Italia,
Lussemburgo e Olanda) nacque la Comunit Europea del Carbone e dell'Acciaio (CE-
CA). Si faceva cosi solo un piccolo passo verso l'unit europea perch si creava solo un
mercato comune di due prodotti, anche se importanti, carbone e acciaio. Gli uomini po-
litici che avevano contribuito maggiormente al progetto di unit europea (oltre ai fran-
cesi Schuman e Monnet) gli italiani De Gasperi, Sforza e Martino, il belga Spaak e il te-
La Comunit ha stabilito accordi con Paesi di varie parti del mondo ; dell' Africa, dell' A-
sia e dell' America.
Pi di recente altri tre paesi europei hanno chiesto di aderire alla Comunit: Grecia (che
dovrebbe entrare al pi tardi nel 1981), Portogallo e Spagna.
A che cosa servono le tre Comunit
La CECA: un'organizzazione originale.
La CECA incominci a funzionare nel 1952 a Lussemburgo. Lo scopo della CECA era
di formare un mercato comune del carbone e dell'acciaio. La regola fondamentale di
questo grande mercato europeo era, ed anche oggi, la libera concorrenza. La libera
concorrenza vuoi dire:
a) che le industrie possono vendere i loro prodotti allo stesso modo nei vari paesi senza
pagare dazi (cio tasse che gli Stati fanno pagare quando entrano i prodotti prove-
nienti da paesi stranieri);
b) che i produttori non possono imporre i loro prodotti e i loro prezzi ai compratori.
Ma lo scopo dei Paesi che hanno creato la CECA non era solo quello di dare vita ad un
grande mercato del carbone e dell'acciaio ma anche di concorrere con l'espansione del-
le loro produzioni fondamentali al miglioramento del tenore di vita e al progresso delle
opere di pace (cosi si esprime il Trattato) sostituendo alle rivalit secolari una fusione
dei loro interessi essenzial.
Per realizzare questo obiettivo stata ideata una struttura ingegnosa con organi che
rassomigliano a quelli esistenti nei vari Stati. Per la prima volta un'organizzazione inter-
nazionale ha poteri che normalmente hanno gli Stati.
Sono stati creati una specie di Governo, chiamato Alta Autorit, di Parlamento (As-
semblea Comune) e di Tribunale (Corte di Giustizia) europei.
Questo Governo europeo, l'Alta Autorit, aveva il potere di dettare regole, simili a leggi,
che gli Stati e le industrie dovevano rispettare. Se le industrie non seguivano queste re-
gole, l'Alta Autorit poteva punirle con una multa. Poteva, inoltre, riscuotere dalle indu-
strie una tassa, detta prelievo CECA.
L'Assemblea Comune era composta di deputati e senatori dei Parlamenti nazionali. Es-
sa aveva il compito di dare il suo parere sulle decisioni dell' Alta Autorit e di controllare
l'attivit di questa. Per la prima volta si sono visti seduti gli uni accanto agli altri un sici-
liano e un olandese, un napoletano e un bavarese, un parigino e un berlinese, un romano
ed un lussemburghese!! (*)
La Corte di Giustizia era il Tribunale della Comunit; ad essa si rivolgevano gli Stati, le
altre istituzioni ed anche i cittadini dei 6 paesi per mezzo dei tribunali nazionali quando
La CECA: un'organizzazione originale.
La CECA incominci a funzionare nel 1952 a Lussemburgo. Lo scopo della CECA era
di formare un mercato comune del carbone e dell'acciaio. La regola fondamentale di
questo grande mercato europeo era, ed anche oggi, la libera concorrenza. La libera
concorrenza vuoi dire:
a) che le industrie possono vendere i loro prodotti allo stesso modo nei vari paesi senza
pagare dazi (cio tasse che gli Stati fanno pagare quando entrano i prodotti prove-
nienti da paesi stranieri);
b) che i produttori non possono imporre i loro prodotti e i loro prezzi ai compratori.
Ma lo scopo dei Paesi che hanno creato la CECA non era solo quello di dare vita ad un
1 1 1 1 1 11' _ ~ -.lo . ~ ,, ~ ~ ...J_l
l
t
I
l
L'acciaio serve per molti usi, per costruire macchine, ponti, edifici. In questi anni la pro-
duzione aumentata molto, tanto che la CECA al primo posto nel mondo per l'ac-
ciaio.
Il carbone, invece, dopo alcuni anni dall'inizio della CECA entrato in crisi, perch
stato sostituito nei vari usi dal petrolio (ad esempio per riscaldare le case, per produrre
l'elettricit etc.) Molte miniere di carbone sono state chiuse e gli operai, i minatori , sono
rimasti senza lavoro.
L'Alta Autorit ha svolto un'attivit importante per fare creare nuovi posti nei quali im-
piegare i minatori disoccupati; ha aiutato questi lavoratori pagando, con i propri fondi,
perch potessero imparare un nuovo mestiere ed essere poi utilizzati fuori della miniera.
L'Alta Autorit intervenuta allo stesso modo a favore dei lavoratori delle miniere di
ferro e dell'industria siderurgica (cio del settore dell'acciaio), quando questi lavoratori
perdevano il loro impiego.
In questi anni sono state costruite molte case per i mmaton e i lavoratori delle industrie
siderurgiche. La Comunit ha dato un contributo per costruirle pagando una parte delle
somme necessarie.
La CECA ha anche fatto studi e ricerche per migliorare le condizioni di lavoro nell'in-
dustria del carbone e dell'acciaio. Si occupata molto della sicurezza delle miniere, per
evitare le tremende sciagure che si sono verificate in passato. Dopo il disastro minerario
di Marcinelle in Belgio (agosto 1956) stato creato un Organo permanente che deve
studiare tutti i mezzi opportuni per migliorare la sicurezza nelle miniere ed evitare nuove
sciagure (ad esempio speciali apparecchiature che avvisano in tempo se c' gas, in modo
da evitare che questo scoppi).
Ma la CECA non si preoccupata solo di evitare i disastri nelleminiere, ha anche studiato
le malattie che vengono ai minatori e ai lavoratori delle industrie siderurgiche, specie ai
polmoni (le cosiddette malattie professionali).
Fino al 31 dicembre 1977 sono stati costruiti 151.644 alloggi con i contributi CECA.
La CEEA o Euratom: un tentativo di fornire energia all'Europa.
Durante la seconda guerra mondiale l'energia nucleare era servita per ottenere una terri-
bile arma di distruzione: la bomba atomica. Questa, infatti, distrusse due citt del Giap-
pone uccidendo decine di migliaia di persone e procurando a molte altre malattie ingua-
ribili.
Gli scienziati avevano, per, scoperto che l'energia atomica, o nucleare, poteva essere
utilizzata per scopi di pace; in particolare per produrre energia elettrica.
Sino ad allora l'energia elettrica era prodotta facendo bruciare carbone in speciali im-
pianti (le centrali termiche, che vuoi dire produttrici di calore). Quando vi fu petrolio o
gas come il metano in abbondanza si utilizzarono questi per produrre energia.
Dove si pu sfruttare la caduta dell'acqua dall'alto (con la costruzione di dighe) l' ener-
gia elettrica ottenuta usando l'acqua dei fiumi e dei laghi. In alcuni casi si sfrutt a la
forza del vento che fa girare le pale ai grandi mulini. Queste a loro volta azionano dei
meccanismi dai quali esce la corrente elettrica.
L'energia atomica si ottiene con un metallo, l'uranio, che ha una forza particolare: la ra-
dioattivit. Per trasformare l'energia atomica in elettricit o comunque per usarla a fini
di pace sono state fatte molte ricerche e si sono costruiti degli impianti speciali, chiamati
reattori nucleari. Queste ricerche costano molto. Ecco perch i sei paesi che avevano
creato la CECA decisero di unire gli sforzi per continuare gli studi, sviluppare una po-
tente industria nucleare (cosi dice il Trattato Euratom), avere molta energia e contri-
buire cosi al benessere dei popoli.
Nacque, in tal modo, la Comunit Europea dell'Energia Atomica. Come avete visto an-
che questa Comunit ha come scopo il progresso delle opere di pace (cosi si esprime
ancora il Trattato Euratom).
.....,--.- .: - I ....
::;1110 ao auora energia e et fica "er a proGotta ruciare car one 111 peciau Im-
pianti (le centrali termiche, che vuoI dire produttrici di calore). Quando vi fu petrolio o
gas come il metano in abbondanza si utilizzarono questi per produrre energia.
Dove si pu sfruttare la caduta dell'acqua dall'alto (con la costruzi one di dighe) l'ener-
gia elettrica ottenuta usando l'acqua dei fiumi e dei laghi. In alcuni casi si sfrutt a la
forza del vento che fa girare le pale ai grandi mulini. Queste a loro volta azionano dei
meccanismi dai quali esce la corrente elettrica.
L'energia atomica si ottiene con un metallo, l'uranio, che ha una forza particolare: la ra-
dioattivit. Per trasformare l'energia atomica in elettricit o comunque per usarla a fini
di pace sono state fatte molte ricerche e si sono costruiti degli impianti speciali, chiamati
reattori nucleari. Queste ricerche costano molto. Ecco perch i sei paesi che avevano
creato la CECA decisero di unire ali sforzi nel' continuare ali studi. svilunnare una no-
Per questo motivo stato creato un Centro comune di ricerche nucleari , che ha stabili-
menti nei vari paesi della Comunit. In questi stabilimenti si fanno esperimenti per stu-
diare i modi migliori e pi sicuri per costruire e far funzionare i reattori nucleari.
La Comunit si preoccupa molto della sicurezza degli impianti nucleari e della protezio-
ne delle persone. Anche in questo campo si fanno molte ricerche perch i materiali ra-
dioattivi possono essere molto pericolosi per gli uomini, gli animali e le piante. Purtrop-
po tutti gli studi fatti non hanno ancora ottenuto grandi risultati.
La Comunit produce ancora poca energia dai reattori nucleari e molte persone sono
addirittura contrarie perch pensano che l'energia nucleare sia troppo pericolosa. Que-
ste persone vogliono vedere come si pu ottenere pi energia in altri modi: non solo con
il carbone, il petrolio, il gas, la caduta dell'acqua, ma anche usando la luce del sole (si
parla perci di energia solare).
T ' pnpr"i" ;,.
...
iI!--"
W;'-.,.
J .,.,..,.,..

,,,r
Per realizzare anche il mercato comune nucleare il Trattato Euratom ha previsto lo stes-
so tipo di organi che aveva gi la CECA: una specie di Governo (che ha un nome diver-
so: Commissione), di Parlamento (Assemblea Parlamentare Europea), di Tribunale
(Corte di Giustizia) e un Consiglio dei Ministri (che, come quello CECA riunisce i rap-
presentanti dei Governi dei paesi che partecipano alla Comunit).
Di questi organi parleremo a parte fra poco.
La CEE: iI mercato comune di tutti i prodotti, agricoli e industriali.
L'unione doganale.
Mentre la CECA riguarda solo due settori - carbone e acciaio - e l'Euratom un unico
settore - l'energia atomica -la Comunit Economica Europea (CEE) si occupa di tutti
gli altri settori.
Scopo fondamentale della CEE :
a) il miglioramento costante delle condizioni di vita e di occupazione dei popoli euro-
pei (cos si esprime il Trattato);
b) il rafforzamento dell'unit delle economie dei paesi della Comunit, il loro sviluppo
armonioso per ridurre le differenze tra le varie regioni e il ritardo di quelle meno favo-
rite;
c) un'espansione economica continua ed equilibrata;
d) una stabilit economica accresciuta;
e) pi strette relazioni fra gli Stati che partecipano alla Comunit.
Anche la CEE, come la CECA e la CEEA, ha, per, come scopo ultimo quello di raf-
forzar e <de difese della pace e della liberte di porre le fondamenta di una unione sem-
pre pi stretta fra i popoli europei .
I mezzi per raggiungere questi scopi cos importanti erano :
a) la creazione di un mercato comune;
b) il graduale ravvicinamento delle politiche economiche degli Stati membri.
Come abbiamo gi visto prima, si cercava di arrivare all'unione degli Stati e dei popoli e
cio all'unione politica dell'Europa incominciando a mettere insieme le varie economie.
Il primo passo per l'unione economica era considerato l'eliminazione delle dogane. Pen-
sate che prima per passare da un paese all'altro le persone e le cose incontravano grandi
difficolt. Un lavoratore italiano non poteva andare a lavorare liberamente in Francia o
Germania. Era necessario avere un permesso dal Governo francese o tedesco e spesso
questo permesso non era dato. Un dottore francese non poteva andare in Olanda a fare
il medico.
La CEE: iI mercato comune di tutti i prodotti, agricoli e industriali.
L'unione doganale.
Mentre la CECA riguarda solo due settori - carbone e acciaio - e l' Euratom un unico
settore - l'energia atomica -la Comunit Economica Europea (CEE) si occupa di tutti
gli altri settori.
Scopo fondamentale della CEE :
a) il miglioramento costante delle condizioni di vita e di occupazione. dei popoli euro-
pei (cos si esprime il Trattato);
Immaginate di essere in un mercato della vostra citt e che i contadini che portano i loro
prodotti (frutta, verdura) dovessero pagare una tassa per entrare in citt e consegnare
solo un numero limitato di questi prodotti ai venditori. (Del resto molto tempo fa, nel
medio evo, ad esempio, queste cose accadevano). Pensate ancora se i compratori doves-
sero comprare solo da certi venditori e non da altri. La stessa cosa potete immaginarla
tra due citt dello stesso paese, Napoli e Roma, Parigi e Marsiglia, Amsterdam e Leyda.
Lo scambio delle merci, il commercio, sarebbe molto difficile e il mercato non sarebbe
libero.
Capite perch era necessario abbattere le barriere doganali. Questo non si fatto in una
volta sola (come aveva previsto Schuman); il grande, libero mercato europeo si sta an-
cora completando.
Comunque si pu dire che dal IO luglio 1968 i prodotti agricoli e industriali possono es-
sere venduti e comprati liberamente nei vari paesi europei.
Non vi , ad esempio, nessuna differenza tra una automobile italiana o tedesca se viene
comprata a Roma o a Monaco. Il prezzo diverso dovuto al fatto che una automobile
italiana, ad esempio, pi economica rispetto ad una tedesca e non dipende, invece, co-
me prima della CEE, dal fatto che in Germania bisognava pagare per quella costruita in
Italia un forte dazio doganale.
La stessa cosa si pu dire per i lavoratori. Dal 1968 un lavoratore italiano pu andare a
lavorare in Germania liberamente, senza avere bisogno di permessi speciali. Deve essere
trattato come un lavoratore tedesco. Se in una industria si presentano un lavoratore ita-
liano, un francese o un tedesco, quest'ultimo non pu essere preferito.
Se tutt i e tre sono ammessi devono ricevere la stessa paga se fanno lo stesso lavoro.
Da quanto abbiamo visto potete capire che cosa vuole dire che nel mercato comune eu-
ropeo persone e merci circolano liberamente.
Spesso sentirete chiamare la CEE con un nome strano: MEC. Non si tratta di un tipo
particolare di Ufo, ma del Mercato Comune.
D' altr a parte per indicare l'insieme delle tre Comunit si usa sempre pi il singolare co-
me se fosse: Comunit europea = CEE.
Abbiamo visto invece che vi sono ancora tre Comunit.
Ma certamente, nonostante la distinzione formale, (perch vi sono ancora tre distinti
Trattati) in pratica si comincia a formare una sola Comunit. E si parla di CEE, perch
questa la Comunit che comprende tutti i settori, si occupa di tanti problemi, quasi co-
liano, un francese o un tedesco, quest'ultimo non pu essere preferito.
Se tutti e tre sono ammessi devono ricevere la stessa paga se fanno lo stesso lavoro.
Da quanto abbiamo visto potete capire che cosa vuole dire che nel mercato comune eu-
ropeo persone e merci circolano liberamente.
Spesso sentirete chiamare la CEE con un nome strano: MEC. Non si tratta di un tipo
particolare di Ufo, ma del Mercato Comune.
D' altra parte per indicare l'insieme delle tre Comunit si usa sempre pi il singolare co-
me se fosse: Comunit europea = CEE.
Abbiamo visto invece che vi sono ancora tre Comunit.
Ma certamente, nonostante la distinzione formale, (perch vi sono ancora tre distinti
Trattati) in pratica si comincia a formare una sola Comunit. E si parla di CEE, perch
me un nuovo Stato distinto dai vari paesi che lo compongono. Ci avviene anche per il
fatto che in questi anni invece di avere tanti organi separati per le tre Comunit (3 Go-
verni europei, 3 Parlamenti etc.) si pensato di unificarli. Ma di questo parleremo meglio
tra poco.
Tornando all'unione doganale bisogna dire che per realizzarla non basta eliminare le
barriere doganali tra i vari paesi della Comunit. necessario anche stabilire una fron-
tiera unica verso gli altri paesi (che sono chiamati rispetto alla Comunit: paesi terzi);
una specie di cintura che circonda i confini della Comunit. A questa cintura il Trattato
CEE ha dato un nome: Tariffa Esterna (o Doganale) Comune (TEC o TDC). Essa ser-
ve a difendere i beni prodotti nella Comunit.
Se, infatti, le merci venute dai paesi terzi (si dice importate) avessero un prezzo pi bas-
so rispetto alle stesse merci (ad esempio frigoriferi) dei paesi comunitari sarebbero ven-
dute all'interno della Comunit meno care.
Un prodotto di un paese esterno alla Comunit paga lo stesso dazio doganale in tutti i
posti di frontiera tra la Comunit e i paesi terzi (ad es. un carico di cacao o di banane
paga lo stesso dazio nel porto di Napoli, di Amsterdam o alla dogana tra Italia e Au-
stria o tra Francia e Svizzera).
Se si pagassero dazi diversi accadrebbe che uno stesso prodotto sarebbe venduto a
prezzi diversi nei vari paesi della Comunit e ci non perch stato prodotto in condi-
zioni diverse.
a dato un nome: Tan a Esterna o Doganale) Comune (TEC o TDC). Essa ser-
ve a difendere i beni prodotti nella Comunit.
Se, infatti, le merci venute dai paesi terzi (si dice importate) avessero un prezzo pi bas-
so rispetto alle stesse merci (ad esempio frigoriferi) dei paesi comunitari sarebbero ven-
dute all'interno della Comunit meno care.
Un prodotto di un paese esterno alla Comunit paga lo stesso dazio doganale in tutti i
posti di frontiera tra la Comunit e i paesi terzi (ad es. un carico di cacao o di banane
paga lo stesso dazio nel porto di Napoli, di Amsterdam o alla dogana tra Italia e Au-
stria o tra Francia e Svizzera).
Se si pagassero dazi diversi accadrebbe che uno stesso prodotto sarebbe venduto a
prezzi diversi nei vari paesi della Comunit e ci non perch stato prodotto in condi-
7;nn; { l p r ~ p
Ad esempio se per un prodotto svizzero ci fosse in Francia un piccolo dazio e in Italia un
grande dazio questo prodotto potrebbe passare dalla Francia all'Italia, come se fosse un
prodotto francese e a un prezzo pi basso. In tal modo non sarebbero rispettate, ma alte-
rate, le regole del mercato comune europeo, nel quale vale, come abbiamo visto, il princi-
pio generale della libera concorrenza.
Anche la tariffa esterna comune entrata in vigore, cio ha avuto inizio, il l" luglio
1968. In questo modo si poteva dire quasi realizzata l'unione doganale.
Ho detto quasi perch restano ancora alcuni problemi da risolvere. Ad esempio una
merce non passa da un paese comunitario all'altro perch contiene una sostanza che in
uno considerata pericolosa ed in un altro no. Pensate ai coloranti nei cibi e nelle be-
vande. Anche le differenze tecniche possono complicare gli scambi, essere un ostacolo
al commercio all'interno della Comunit.
Dall'unione doganale all'unione economica.
Un'unione doganale ancora poco, solo un primo passo verso l'Unione degli Stati euro-
pei. Lo sapevano anche i padri della CEE, perch nel Trattato pensavano che era ne-
cessano:
a) fare migliorare l'agricoltura (cio produrre meglio con un maggiore guadagno per gli
agricoltori);
b) far funzionare meglio i trasporti ed eliminare le differenze nelle tariffe (per uno stesso
tratto un viaggio in treno costava molto meno per i viaggiatori in Italia che non in Ger-
mania o in Olanda);
c) rendere pi facile la vita dei lavoratori e la stessa possibilit di trovare lavoro;
d) aumentare le risorse (cio i beni e prodotti che rendono pi ricco un paese);
e) avvicinare le situazioni, in partenza diverse, esistenti nei paesi e nelle varie regioni del-
la Comunit.
merce non passa da un paese comunitario all'altro perch contiene una sostanza che in
uno considerata pericolosa ed in un altro no. Pensate ai coloranti nei cibi e nelle be-
vande. Anche le differenze tecniche possono complicare gli scambi, essere un ostacolo
al commercio all'interno della Comunit.
Dall'unione doganale all'unione economica.
Un'unione doganale ancora poco, solo un primo passo verso l'Unione degli Stati euro-
pei. Lo sapevano anche i padri della CEE, perch nel Trattato pensavano che era ne-
cessano:
a) fare migliorare l'agricoltura (cio produrre meglio con un maggiore guadagno per gli
Per raggiungere questi obiettivi a poco a poco la Comunit doveva prendere le decisioni
che prima erano prese dai singoli Stati. Altrimenti ogni Stato poteva continuare a deci-
dere in modo differente e danneggiare gli altri.
Il fatto che le persone e le cose potevano spostarsi liberamente da un paese all'altro era
certamente un passo in avanti. Ma non ci si poteva fermare a questo. I vari paesi, attra-
verso gli organi comuni e le regole comuni a tutti dovevano fissare gli obiettivi da rag-
giungere nei vari campi e aiutarsi.
Come abbiamo detto, vi sono paesi e regioni pi ricche di altre, e settor i forti e deboli.
Di
8
fi,'
O
-o
DJ
(J\
c-t-
()
C\J
Se vi sono difficolt per un settore (mettiamo che si tratti dell'acciaio) perch i prodotti
si vendono meno (ad esempio perch si incomincia ad usare la plastica invece dell'ac-
ciaio), i prezzi diminuiscono, le industrie con quello che guadagnano non riescono a pa-
gare tutto ci che serve per produrre. Sono costrette a licenziare gli operai. Si dice che il
settore in crisi. Se in un caso del genere un paese pi ricco decide di aiutare le sue in-
dustrie, potr pagare molto di pi di un paese pi povero, come l'Italia. In tal modo le
industrie tedesche potranno risolvere i loro problemi, la Germania sar sempre pi forte
e l'Italia sempre pi debole.
Con le decisioni prese in comune in campo economico, cio con la politica economica
della CEE, si cerca di risolvere i problemi, superare i periodi di crisi, e portare le regioni
europee ad un livello di vita migliore, eliminando a poco a poco le differenze.
Onesta 110::1 p"r::1nnp m n r p ~ ~ P ,....{"\tnP ""cotr11'ir.o n ~ rr ....nnrlo ",o nn o. ............... : +"'_+- ,.., _ .... _ ..... - .. -
Queste leggi si chiamano regolamenti e direttive, come vedremo meglio tra poco.
Gli obietti vi, gli scopi da raggiungere per i diversi settori ed i mezzi da impiegare costi-
tuiscono le politiche comuni.
Il Trattato oltre alla politica economica, che prima ho ricordato, ne ha previste altre :
- la politica agricola comune (che tutti chiamano con un nome un po' buffo: PAC);
- la politica comune dei trasporti ;
- la politica sociale.
- la politica Commerciale Comune.
Molte altre politiche comuni sono state inventate dopo: la politica dell'energia, la poli-
tica industriale, la politica della ricerca. Molta importanza sta acquistando la politica re-
gionale.
La Comunit aveva anche bisogno di strumenti finanziari , cio di mezzi per poter dare
il suo contributo a chi ne aveva bisogno e lo richiedeva.
Le varie politiche comunitarie costano. Il Trattato ha previsto che in un primo momento
gli Stati dessero loro i mezzi finanziar i (cio i soldi, che sono chiamati: contributi degli
Stati membr i) alla Comunit. In un secondo tempo a partire dal l gennaio 1971 la Co-
munit ha cominciato ad avere dei soldi suoi (il termine esatto : risorse proprie). Ma
come si procura la Comunit questi soldi? Essa prende per s i dazi doganali sui pro-
dotti industriali e sui prodotti agricoli (per questi il nome un po' diverso, lo stesso
usato per la CECA: prelievi) e in pi una parte di un'altra tassa, che pure ha un nome
strano, di cui tutti sentite parlare: l'IVA.
Le politiche comunitarie.
Per realizzare le varie iniziative promosse dalla Comunit vi sono vari Fondi e una Ban-
ca. I Fondi sono la raccolta delle risorse proprie della Comunit o sono presi in prestito.
Oltre ai contributi CECA che abbiamo gi visto, vi sono:
- il Fondo Sociale Europeo (FSE, per la politica sociale);
- il Fondo Europeo Agricolo di Orientamento e di Garanzia (FEAOG, meglio conosciu-
to con la sigla francese FEOGA, per la politica agricola);
- il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR, per la politica regionale);
- il Fondo Europeo di Sviluppo (FES; per gli aiuti ai paesi sottosviluppati, cio poveri,
che hanno stretto accordi con la Comunit).
- la Banca Europea per gli investimenti.
a) La politica agricola comune.
Molte altre politiche comuni sono state inventate dopo: la politica dell'energia, la poli-
tica industriale, la politica della ricerca. Molta importanza sta acquistando la politica re-
gionale.
La Comunit aveva anche bisogno di strumenti finanziari , cio di mezzi per poter dare
il suo contributo a chi ne aveva bisogno e lo richiedeva.
Le varie politiche comunitarie costano. Il Trattato ha previsto che in un primo momento
gli Stati dessero loro i mezzi finanziari (cio i soldi, che sono chiamati: contributi degli
Stati membr i) alla Comunit. In un secondo tempo a partire dal l gennaio 1971 la Co-
munit ha cominciato ad avere dei soldi suoi (il termine esatto : risorse proprie). Ma
come si procura la Comunit questi soldi? Essa prende per s i dazi doganali sui pro-
dotti industriali e sui prodotti agricoli (per questi il nome un po' diverso, lo stesso
(
In questi casi si dice che le strutture agricole sono arretrate. Anche quando c'erano alcu-
ne macchine i contadini non sapevano usarle perch non avevano potuto studiare abba-
st anza (normalmente si dice che non avevano sufficiente formazione professionale). I
contadini con una piccola aziend a (l' azienda fatta della terra da lavorare, dei fabbricati ,
dei vari arnesi, del bestiame, un po' come le fattorie dei film western) guadagnavano poco
in tutt a la Comunit; nelle regioni pi povere, come quelle del Mezzogiorno italiano, gua-
dagnavano addirittura pochissimo.
Non solo. Spesso accadeva che in alcuni anni vi era una produzione troppo abbondan-
te, in altri scarsa; in conseguenza i prezzi oscillavano: o troppo bassi o troppo alti. Si
avevano come delle ondate (in questi casi si usa la parola fluttuazione dai flutti, che
sono un tipo di onde del mare; il contrario della fluttuazione la stabilit). Coloro che
comprano i prodotti agricol i per mangiarli - cio i consumatori - erano soggetti a que-
sti alti e bassi , a queste ondate.
La Comunit si proponeva, quindi , con la politica agricola comune: di aumentare la
produzione in alcuni settori e soprattutto di migliorarla; di far lavorare gli agricoltori
(cio i contadini) in condizioni pi moderne; di farli guadagnare di pi; in altre parole di
assicurare ai contadini un tenore di vit a pi giusto. Ma nello stesso tempo di rendere i
mercati stabili (evitando cos le ondate di cui prima ho parlato) e di assicurare prezzi ra-
gionevoli ai consumatori.
I politici europei pensarono che il modo pi adatto per migliorare la situazione dell'agri-
coltura era quello di fare un grande mercato comune anche per i prodotti agricoli . Anzi
per ogni prodotto si st abilivano delle regole comuni per la produzione e la vendit a. Que-
ste regole costituivano l' eorganizzazione europea di mercato. Nello stesso tempo i vari
paesi, con l'aiuto della Comunit, dovevano intervenire per migliorare le strutture (cio
fatt orie pi moderne, condizioni di vita dignitose per i contadini, etc.).
Per discutere in modo approfondito tutti questi argomenti fu organizzata nel luglio 1958
una Conferenza a Stresa, dove i Governi dei 6 Stati (allora erano ancora 6) si misero
d'accordo sul da farsi .
Non tutt o quello che avevano deciso i Governi a Stresa fu fatto. Alcune decisioni furo-
no prese presto, altre molto tardi o non furono mai prese.
Si dette inizio con alcuni regolamenti. (che il nome delle leggi comunitarie, come vi
ho detto) alle organizzazioni di mercato per vari prodotti. Ma non per tutti allo stesso
tempo e nello stesso modo.
I principi o regole fondamentali di queste organizzazioni sono:
- prezzi unici ;
- preferenza comunitaria;
te, in altri scarsa; in conseguenza i prezzi oscillavano: o troppo bassi o troppo alti. Si
avevano come delle ondate (in questi casi si usa la parola fluttuazione dai flutti, che
sono un tipo di onde del mare; il contrario della fluttuazione la stabilit). Coloro che
comprano i prodotti agricol i per mangiarli - cio i consumatori - erano soggetti a que-
sti alti e bassi, a queste ondate.
La Comunit si proponeva, quindi, con la politica agricola comune: di aumentare la
produzione in alcuni settori e sopr att utto di migliorarla ; di far lavorare gli agricoltori
(cio i contadini) in condizioni pi moderne; di farli guadagnare di pi; in altre parole di
(
(
,
"
,
"
(
j
.,
E, invece, necessario che tutti capiscano di che cosa si tratta, perch le decisioni che so-
no prese dai 9 Governi a Bruxelles fanno sentire i loro effetti tutti i giorni.
Quando sentite dire alla televisione che a Bruxelles i 9 ministri che si occupano dell'agri -
coltura hanno deciso un aumento della carne, i vostri genitori possono subito provare
cosa vuoi dire. Vanno dal macellaio e quando comprano la carne pagano di pi, perch
le decisioni prese dai 9 Ministri della CEE devono essere rispettate da tutti i cittadini dei
9 Stati.
In pratica i cont adini si avvantaggiano poco dell'aumento dei prezzi. Essi, infatti, sono
costretti a pagare prezzi molto alti per tutte le cose che servono per produrre i vari pro-
dotti agricoli (grano, frutta, ortaggi , bestiame che d latte o carne); queste cose sono: i
concimi per la terra, i mangimi per gli animali, la benzina per far funzionare il trattore,
la plastica per coprire certi prodotti pi delicati, etc. ... Quindi un aumento del prezzo
vantaggioso in quelle regioni nelle quali i contadini possono produrre meglio, ad esem-
o i o ~ anda: n fa ::ll1mpnt .. ~
Preferenza comunitaria vuoi dire che in ciascuno dei 9 paesi i prodotti degli altri 8 de-
vono essere comprati di pi rispetto ai prodotti dei paesi che non fanno parte della Co-
munit. Per raggiungere questo scopo vi la cintura costituita dai dazi della Tariffa
Esterna Comune, che rendono pi cari i prodotti esteri.
Solidarietjnanziaria significa che la Comunit interviene con propri soldi attraverso
il Fondo agricolo (FEOGA) per aiutare gli agricoltori se ce ne bisogno e assicurare al-
meno un prezzo minimo. Se il prezzo dei prodotti scende troppo, tanto che non conviene
pi vendere perch non ci sarebbe guadagno per i contadini, i regolamenti della PAC
prevedono che gli Stati comprino i prodotti pagando gli agricoltori con i soldi della Co-
munit. In questo modo si toglie una grande quantit di prodotto e il prezzo sale al pun-
to giusto, che permette un guadagno degli agricoltori.
I prodotti comprati dagli Stati e ritirati cos dal mercato dovrebbero essere conservati in
speciali magazzini (per il grano e i foraggi nei silos) o essere trasformati (ad es.: la frutta
fresca in succhi o in frutta sciroppata). Ci spesso non accade e i prodotti che si guasta-
no (mele, pere, pesche, pomodori) sono distrutti. Questo un grave difetto della politica
agricola comunitaria; spesso, per, la colpa non della Comunit, ma degli Stati che
non sanno organizzarsi bene. Per evitare la distruzione dei prodotti e smaltire quelli che
si sono accumulati , la Comunit permette che siano dati a certe persone pi bisognose
di aiuto (vecchi negli ospizi, malati negli ospedali, bambini nelle scuole) o che siano ven-
duti a prezzo ridotto. Avete tutti visto, ad esempio, nei negozi la vendita di burro di Na-
tale, che burro a un prezzo molto ridotto stabilito dalla Comunit.
A parte questo difetto ve ne sono altri. Non tutti i produttori sono difesi allo stesso mo-
do. Mentre infatti i produttori di grano o di formaggio o di carne sono molto favoriti
dalla Comunit che paga automaticamente quando il prezzo scende al di sotto di un
certo livello, per altri prodotti (come gli ortaggi e la frutta) questo non accade. La cosa
strana che sono pi protetti e garantiti i contadini delle regioni pi ricche (dove soprat-
tutto vi sono prodotti come il grano, il formaggio etc.), mentre hanno una scarsa prote-
zione i contadini delle regioni pi povere.
Questo deve essere cambiato, non deve pi accadere, altrimenti i contadini delle regioni
povere potranno ricordare la conclusione di una famosa favola: La ragione del pi for-
te sempre la migliore. E cos non crederanno molto nei benefici della Comunit. L'i-
dea stessa dell'unione europea basata sulla solidariet che vuoi dire che si sta insieme e
che i pi forti devono aiutare i pi deboli. L'idea molto bella. Allora bisogna cambiare
quelle regole che sono state fissate e che sono in contrasto con essa. Perci anche la Co-
munit parla di revisione della PAC.
E del resto nel Trattato e varie volte in seguito stato scritto che bisognava fare il gran-
de mercato agricolo, ma mettendo tutti nelle stesse condizioni. Per fare questo erano
state previste iniziative per migliorare le strutture agricole delle regioni pi deboli (come
il Mezzogiorno d'Italia), cio creare condizioni pi avanzate di produzione: macchine
r - -- . - - - -. - - - r - - - - - - - - - - - - - ---- -- - - \ J ~ 1- - - . H -- 7- _ ,-, -. _ _ 0 - - -.. -
prevedono che gli Stati comprino i prodotti pagando gli agricoltori con i soldi della Co-
munit. In questo modo si toglie una grande quantit di prodotto e il prezzo sale al pun-
to giusto, che permette un guadagno degli agricoltori.
I prodotti comprati dagli Stati e ritirati cos dal mercato dovrebbero essere conservati in
speciali magazzini (per il grano e i foraggi nei silos) o essere trasformati (ad es.: la frutta
fresca in succhi o in frutta sciroppata). Ci spesso non accade e i prodotti che si guasta-
no (mele, pere, pesche, pomodori) sono distrutti. Questo un grave difetto della politica
agricola comunitaria; spesso, per, la colpa non della Comunit, ma degli Stati che
non sanno organizzarsi bene. Per evitare la distruzione dei prodotti e smaltire quelli che
si sono accumulati , la Comunit permette che siano dati a certe persone pi bisognose
di aiuto (vecchi negli ospizi, malati negli ospedali, bambini nelle scuole) o che siano ven-
La politica delle strutture, infatti incominciata 14 anni dopo , solo nel 1972.
La Comunit ha previsto:
- di aiutare i contadini che volessero rendere pi moderne le loro aziende;
- di dare una specie di pensione ai contadini pi anziani che davano le loro terre ai pi
giovani, in modo che questi potessero coltivarle meglio;
- di contribuire con propri soldi a pagare l'insegnamento dato ai contadini.
Lo strumento per dare i contributi il FEOGA. Questo serve, quindi, per i mercati (per
garantire un intervento comunitario ai contadini; perci si dice Garanzia) e per mi-
gliorare le condizioni di produzione (cio per il migliore orientamento della produzio-
ne).
Il FEOGA in certi casi d una gran parte delle somme necessarie per aiutare i contadi-
ni, in altri casi d una parte pi piccola di danaro. Quasi tutti i soldi del FEOGA sono
dati per la garanzia dei prezzi , pochissimo per l'orientamento delle produzioni, cio per
migliorare le strutture agricole.
Anche questo deve essere cambiato.
V i cnn", "'7""0 1"'" : .._ _ .J ! 1 ~ ~ . e - - - - - ~ _. _. __ --. L...1 "J '"" P\,;1 llJ.l -
gliorare le condizioni di produzione (cio per il migliore orientamento della produzio-
ne),
b) La politica dei trasporti.
Per fare un mercato comune era necessaria una politica comune dei trasporti, cio delle
decisioni prese dalla Comunit e non dai singoli paesi. Dei trasporti ben organizzati ser-
vono per fare spostare pi rapidamente le persone e le merci. Solo cos si possono fare
arrivare ad Amburgo nella Germania del Nord le arance siciliane o calabresi e viceversa
portare a Milano il pesce del Mare del Nord.
Con il mercato comune non devono esservi differenze nei trasporti nei paesi comunitari,
altrimenti le merci non ricevono lo stesso trattamento e non vi pi libera concorrenza
e quindi neppure un vero mercato comune.
Il Trattato ha previsto regole comuni solo per i trasporti su strada, cio con i camions e
le automobili, per ferrovia e per vie navigabili (cio sui fiumi e laghi). In seguito la Co-
munit si occupata anche dei trasporti con le navi per mare e con gli aerei.
La Comunit si anche preoccupata di stabilire delle regole a favore dei conducenti dei
camions. Per i tratti lunghi , ad esempio, previsto che vi siano sempre due autisti. In
ogni camion deve esserci una cuccetta per dormire. Gli autisti hanno anche diritto a ri-
posarsi per alcune ore dopo avere viaggiato a lungo.
Per controllare che queste regole siano rispettate la Comunit ha deciso che nei camions
ci sia sempre un apparecchio che segna le ore di viaggio. Questo apparecchio si chiama
tachigrafo.
La politica sociale.
Come abbiamo gi visto per la CECA anche la CEE ha come obiettivo principale quel-
lo di eliminare le discriminazioni (cio le differenze) tra i lavoratori dei vari paesi e di mi-
gliorare le condizioni di vita e di lavoro.
La politica sociale della CEE cerca di raggiungere questo scopo e di far s che tutti ab-
biano un lavoro. In altre parole si dice che lo scopo la piena occupazione. Altra con-
quista il libero spostamento dei lavoratori. Un pugliese pu andare a lavorare in una
industria in Danimarca o in Germania senza pi ostacoli. Non solo, ma mentre prima
un lavoratore italiano per farsi curare in un altro paese doveva pagare tutto, non aveva
cio l'assistenza sanitaria, ora dovunque si trovi pu avere le medicine o andare in
ospedale per le malattie etc. (come poteva farlo nel proprio paese). Anzi si cerca anche
in questo campo di dare nei vari paesi lo stesso tipo di aiuto.
La CEE ha fatto vari programmi per la politica sociale e ha approvato vari regolamenti
e direttive (le leggi comunitarie).
La CEE si preoccupata - come gi aveva fatto la CECA per i lavoratori del carbone
e dell'acciaio - dei lavoratori che perdono il loro posto di lavoro e diventano disoccupa-
ti. stato creato un Fondo Sociale Europeo per dare aiuti ai lavoratori disoccupati, in-
1nrf'l 11" nllA"" 0 lln!:l nl1r\l''::l Tl I2n":l nll'inrll "por l c
altrimenti le merci non ricevono IO stesso trattamento e non VI e piu roera concorrenza
e quindi neppure un vero mercato comune.
Il Trattato ha previsto regole comuni solo per i trasporti su strada, cio con i camions e
le automobili, per ferrovia e per vie navigabili (cio sui fiumi e laghi). In seguito la Co-
munit si occupata anche dei trasporti con le navi per mare e con gli aerei.
La Comunit si anche preoccupata di stabilire delle regole a favore dei conducenti dei
camions. Per i tratti lunghi , ad esempio, previsto che vi siano sempre due autisti. In
ogni camion deve esserci una cuccetta per dormire. Gli autisti hanno anche diritto a ri-
posarsi per alcune ore dopo avere viaggiato a lungo.
Per controllare che queste regole siano rispettate la Comunit ha deciso che nei camions
ci sia sempre un apparecchio che segna le ore di viaggio. Questo apparecchio si chiama
t::lrhior::lf()
T
I
1
t
I
t
l

l
,
l'
l-
I
I
\
La politica regionale.
Giacch abbiamo parlato di regioni diciamo subito che una politica non prevista dal
Trattato la politica regionale. Che cosa vuoi dire politica regionale? I vari paesi e gli
organi comunitari hanno pensato che era necessario aiutare con una speciale politica e
un salvadanaio speciale le regioni pi deboli, per far diminuire la differenza tra le varie
regioni. Pensate che certe regioni sono 6 volte pi ricche di altre. Nelle regioni povere vi
sono molte persone che trovano da lavorare solo in agricoltura. Molte sono disoccupate
e sono costrette ad andar lontano, cio ad emigrare.
Il nuovo salvadanaio. il Fondo regionale. Esso d i soldi per contribuire a costruire
porti , strade, acquedotti e a far nascere industrie. In questo modo si creano possibilit di
lavoro. Migliorano le condizioni della regione, perch vi sar pi acqua per le industrie,
per le campagne e nelle case. Potr aumentare il commercio perch i trasporti saranno
pi veloci.
Come per gli altri Fondi anche per il Fondo regionale quando si deve finanziare, cio
dare i soldi, per un progetto (una strada, un porto) una parte dei soldi li mette la Comu-
nit, una parte lo Stato; se si tratta di una industria, per una parte contribuisce anche il
proprietario dell' industria.
e sono costrette ad andar lontano, cio ad emigrare.
Il nuovo salvadanaio il Fondo regionale. Esso d i soldi per contribuire a costruire
porti , strade, acquedotti e a far nascere industrie. In questo modo si creano possibilit di
lavoro. Migliorano le condizioni della regione, perch vi sar pi acqua per le industrie,
per le campagne e nelle case. Potr aumentare il commercio perch i trasporti saranno
pi veloci.
Come per gli altri Fondi anche per il Fondo regionale quando si deve finanziare, cio
dare i soldi, per un progetto (una strada, un porto) una parte dei soldi li mette la Comu-
nit, una parte lo Stato; se si tratta di una industria, per una parte contribui sce anche il
proprietario dell'industria.
La Banca Europea per gli Investimenti.
Mentre gli altri Fondi (Sociale, Agricolo, Regionale) danno i soldi senza farseli restituire
la Banca Europea per gli Investimenti (BEI) fa come tutte le Banche: prende i soldi in
prestito a buone condizioni , cio a basso interesse (sapete che l'interesse il prezzo del
denaro) e lo presta a sua volta. Gli Stati o le industrie che ricevono i prestiti li restitui -
scono dopo alcuni anni pagando gli interessi. Per le industrie importante avere soldi in
prestito, perch non sempre facile procurarseli, per potere rinnovare i loro impianti e
creare nuovi posti di lavoro. Quando l'industria ispira fiducia la BEI presta i soldi, an-
che perch lo Stato garantisce la restituzi one.
Il Trattato CEE prevede che la BEI faccia prestiti nelle regioni meno sviluppate della
Comunit.
Dal 1964 la BEI fa prestiti anche al di fuori della Comunit a favore dei paesi sottosvi-
luppati , che hanno accordi con la CEE.
1--_ 0
CT'
t ~
t---{?
1---&
1---8J
~ t--I
~ ~ i
creare nuovi posti di lavoro. Quando l'industria ispira fiducia la BEI presta I soldi, an-
che perch lo Stato garantisce la restit uzione.
Il Trattato CEE prevede che la BEI faccia prestiti nelle regioni meno sviluppate della
Comunit.
Dal 1964 la BEI fa prestiti anche al di fuori della Comunit a favore dei paesi sottosvi-
luppati, che hanno accordi con la CEE.
l
La Comunit e il resto del mondo.
Spesso la Comunit viene accusata di essere protezionista, cio di avere creato con la
sua cintura doganale una zona chiusa al commercio con il resto del Mondo. vero
che la Comunit un'unione doganale ed ha, come avete visto, una Tariffa Esterna Co-
mune, cio fa pagare un dazio uguale nei vari posti di dogana ai prodotti dei paesi terzi .
Ma la Comunit non chiusa al resto del Mondo.
La prova dat a dal fatto che la Comunit ha scambi commerciali con moltissimi paesi di
tutti i continenti. Non solo le sue merci escono per essere vendute nei vari continenti (ri-
cordate che queste si chiamano esportazioni), ma ent rano anche le merci dai vari paesi.
Una politica, quindi , sempre pi importante la politica commerciale comune. Questa
ha lo scopo di favorire gli scambi commerciali tra la Comunit e il resto del mondo, di eli-
minare gli ostacoli al commercio e di evitare che gli Stati che compongono la Comunit
agiscano ognuno per proprio conto.
n men l. on so o e sue merci escono per essere vendute nei vari continenti (ri-
cordate che queste si chiamano esportazioni), ma entrano anche le merci dai vari paesi.
Una politica, quindi , sempre pi importante la politica commerciale comune. Questa
ha lo scopo di favorire gli scambi commerciali tra la Comunit e il resto del mondo, di eli-
minare gli ostacoli al commercio e di evitare che gli Stati che compongono la Comunit
agiscano ognuno per proprio conto.
present andosi uniti che i Nove paesi possono a poco a poco trasformarsi in un solo
grande paese.
Un'altra prova dell'importanza che sta acquistando la Comunit e della sua apertura
verso l'esterno data dal numero di paesi che vogliono avere rapporti particolari con es-
sa. Questi rapporti speciali sono gli accordi per il commercio o le associazioni. La Co-
munit attira gli altri Stati , tanto vero che tre paesi, di cui uno , la Grecia, gi associato
alla Comunit, hanno chiesto di entrarvi: oltre la Grecia, la Spagna e il Portogallo.
Questo allargamento (si parla anche di ampliamento) della Comunit con l'entrata
della Grecia, della Spagna e del Portogallo pu creare difficolt, specie nelle regioni del
Mezzogiorno sia francese che italiano. I tre nuovi paesi, infatti, producono gli stessi pro-
dotti che si producono nel Sud della Comunit (arance, limoni , in genere frutta, olio, vi-
no, tabacco etc. ). Si venderanno, quindi, pi difficilmente frutta e verdur a del Mezzo-
giorno italiano negli altri paesi della Comunit e i contadini it aliani potrebbero guada-
gnare di meno ed essere costretti ad andare via.
.... . ".
della Grecia, della Spagna e del Portogallo pu creare difficolt, specie nelle regioni del
Mezzogiorno sia francese che italiano. I tre nuovi paesi, infatti, producono gli stessi pro-
dotti che si producono nel Sud della Comunit (arance, limoni , in genere frutta, olio, vi-
no, tabacco etc. ). Si venderanno, quindi, pi difficilmente frutta e verdur a del Mezzo-
giorno italiano negli altri paesi della Comunit e i contadini it aliani potrebbero guada-
gnare di meno ed essere costretti ad andare via.
t
!
Ma giusto che questi paesi entrino, perch la Comunit diventer pi grande e impor-
tante e questi paesi che non sono ricchi verranno anch'essi a far parte di un grande pae-
se con un mercato grande dove vendere i prodotti. Essi avranno cosi la possibilit di di-
venire insieme agli altri pi forti. Ecco perch la Comunit deve fare di pi per aiutare le
regioni pi povere e farle raggiungere il livello delle pi ricche.
La Comunit ha accordi commerciali con altri paesi dell'Europa occidentale (Norvegia,
Portogallo, Austria, Svizzera), con i paesi che si affacciano nel Mare Mediterraneo, con
i paesi dell'Europa orientale, con paesi dell' Africa, dell' America del Centro e del Sud,
dell' Asia, dell'Oceania).
Le associazioni sono accordi pi stretti, non solo per il Commercio.
La Comunit ha associazioni con la Grecia, la Turchia, Malta, Cipro.
L'associazione pi importante della Comunit quella con i paesi molto sottosviluppati
dell' Africa, dei Caraibi e del Pacifico (ecco un'altra sigla: ACP), che sono in gran parte
ex colonie degli stati europei.
Gi il Trattato CEE prevedeva questa associazione; anzi per alcuni anni alcuni dei paesi
non completamente indipendenti erano considerati territori d' Oltremare dei paesi eu-
ropei .
Poi dopo l'indipendenza di tutte le ex-colonie fu firmato in una capitale dell' Africa:
Yaound, un Accordo tra la CEE e i 18 paesi dell' Africa e dell'isola di Madagascar.
Dopo l'ingresso dell'Inghilterra nella Comunit si avuto un nuovo accordo firmato nel
1975 sempre in una capitale africana: Lom, con molti altri paesi. Oggi questa associa-
zione abbraccia i 9 paesi della Comunit e ben 56 paesi dell' Africa, dei Caraibi e del Pa-
cifico.
L'importanza di questa associazione sta nel fatto che essa stata un po' il modello dei
nuovi rapporti tra l'Europa e i paesi che prima erano stati sfruttati come colonie. Ora al-
lo sfruttamento coloniale sono stati sostituiti la collaborazione e l'aiuto in vari campi:
economico, sociale e tecnico.
stato creato sin dall 'inizio uno speciale strumento finanziario: il Fondo Europeo di
sviluppo (FES) per aiutare con i soldi della Comunit i paesi sottisviluppati (anzi si dice:
paesi in via di sviluppo).
Con la Convenzione di Lom del 1975 si previsto un metodo simile a quello ideato per
gli agricoltori europei: se i prezzi dei prodotti dei paesi ACP sono molto pi alti rispetto
a quelli del mercato mondiale, la Comunit interviene attraverso il FES per compensare
le spese sostenute da questi paesi nelle loro produzioni. Per indicare questo metodo di
riequilibrio (ostabilizzazione) stata inventata un'altra parola strana: Stabex.
importante ricordare che per la prima volta con questa Associazione stato creato
una specie di Parlamento (l'Assemblea consultiva) nel quale siedono i rappresentanti del
Parlamento della Comunit e i rappresentanti dei paesi ACP. Gli europei siedono a
fia!lco .:fir,
dell' Asia, dell'Oceania).
Le associazioni sono accordi pi stretti, non solo per il Commercio.
La Comunit ha associazioni con la Grecia, la Turchia, Malta, Cipro.
L'associazione pi importante della Comunit quella con i paesi molto sottosviluppati
dell' Africa, dei Caraibi e del Pacifico (ecco un'altra sigla: ACP), che sono in gran parte
ex colonie degli stati europei.
Gi il Trattato CEE prevedeva questa associazione; anzi per alcuni anni alcuni dei paesi
non completamente indipendenti erano considerati territori d'Oltremare dei paesi eu-
ropei.
Poi dopo l'indipendenza di tutte le ex-colonie fu firmato in una capitale dell' Africa:
Yaound, un Accordo tra la CEE e i 18 paesi dell'Africa e dell'isola di Madazascar
Innanzitutto con le cosiddette preferenze generalizzate, cio facendo entrare nella sua
cintura doganale senza dazio o con un piccolo dazio le merci dei paesi poveri . In tal mo-
do queste merci possono essere vendute pi facilmente in un grande mercato, come
quello europeo. Questo permette ai paesi poveri di avere dei soldi, vendendo i loro pro-
dotti , e di sostenere le loro produzioni. Un secondo tipo di aiuto ai paesi poveri l'aiuto
alimentare per combattere la fame in alcune parti del mondo. La Comunit d milioni
di tonnellate di grano e di altri prodotti gratuitamente o a condizioni particolarmente
vantaggiose.
L'unione monetaria. Lo SME. Verso la moneta europea.
Voi sapete che anticamente gli scambi si facevano cedendo un prodotto per averne un
altro. Questo si diceva baratto. Il baratto era scomodo e gli uomini trovarono una cosa
che indicava quanto valessero i vari beni e inventarono cosi la moneta.
La moneta legata a una societ organizzata, a uno Stato. Si pu dire che uno dei sm-
boli pi importanti della indipendenza di uno Stato proprio la moneta. L'espressione
usata : lo Stato batte moneta.
Fino a quando non stato inventato il sistema per fare la carta, le monete sono st ate
di metallo: oro. argento, bronzo. In epoca moderna accanto alle monet e metalliche si
diffuso l'uso della carta-moneta. cio dei biglietti speciali che lo Stato stampa come
moneta.
europea. In particolare lo hanno detto coloro che credono nella nascita di uno Stato fe-
derale, cio che unisca i vari Stati europei in uno solo.
Non si pu fare una vera unione economica senza risolvere i problemi della moneta. Fi-
no ad oggi le varie monete della Comunit hanno fatto riferimento ad una specie di mo-
neta comune, che corrisponde al valore di una certa quantit di oro. Quella che io chia-
mo in termini semplici una specie di moneta nel linguaggio comunitario si chiama
unit di conto europea (u.c.e.), Fino al 1971 il valore di ogni moneta in u.c.e, era fisso.
,... ..
-
ri . .... . " , ..
#
-._
. . ..
1f '.
..
. ....
" .
..'-". ..

' ,",- .. "' ..-.r.,,""!" ,.. ,
... 11\ II "'ti
'.t "iIl"lit. . ...
.a.... . ... __JIil
r mo a quan o non e s a o inventato il sistema per far e la carta, le monete sono st ate
di metallo: oro. argento, bronzo. In epoca moderna accanto alle monete metalliche si
diffuso l'uso della carta-moneta. cio dei biglietti speciali che lo Stato stampa come
moneta.
europea. In particolare lo hanno detto coloro che credono nella nascita di uno Stato fe-
derale, cio che unisca i vari Stati europei in uno solo.
Non si pu fare una vera unione economica senza risolvere i problemi della moneta. Fi-
no ad oggi le varie monete della Comunit hanno fatto riferimento ad una specie di mo-
neta comune, che corrisponde al valore di una certa quantit di oro. Quella che io chia-
mo in termini semplici una specie di moneta nel linguaggio comunitario si chiama
unit di conto europea (u.c.e.). Fino al 1971 il valore di ogni moneta in u.c.e. era fisso.
t
I
,
Successivamente, questo valore ha incominciato a non essere pi sempre lo stesso, cio
a oscillare, anzi si dice a flutt uare. Alcuni paesi hanno deciso di fare oscillare le pro-
prie monete insieme, altri (Italia, Inghilterra, Irlanda e per un lungo periodo la Francia)
a farle oscillare liberamente. Questa oscillazione o fluttuazione di alcune monete insieme
stata chiamata : serpente monetario.
In questi anni dopo il 1971 accaduto che la fluttuazione delle monete ha avuto gravi
conseguenze, soprattutto sui prezzi agricoli. Questi, infatti, non erano pi veramente
unici , come richiede la PAC. Bisognava porvi riparo.
D'altra parte la moneta legata all'economia di un paese. Se il paese forte economica-
mente, ha molte ricchezze sue naturali o acquistate con i commerci, la moneta forte.
Se il paese pi debole economicamente, cio pi povero, la moneta pi debole.
I Governi e gli uomini politici dei vari paesi e gli organi della Comunit hanno capito
che non si poteva arrivare ad una vera moneta europea senza avvicinare di pi le econo-
mie dei 9 paesi.
Fu deciso, perci, nel 1971 di arrivare entro il 1980 ad una unione economica e moneta-
ria.
Era necessario in quest'opera di unificazione andare anche al di l di quello che era pre-
visto nel Trattato CEE.
Per ora i 9 Governi si sono messi solo d'accordo per rafforzare la loro collaborazione in
campo monetario. stato immaginato un nuovo congegno in verit piuttosto complica-
to : lo SME, il Sistema Monetario Europeo.
Per alcuni lo SME solo un nuovo serpentone.
Per altri, invece il Sistema Monetario Europeo un nuovo passo avanti verso la Moneta
europea. Questa avrebbe anche un suo nome: ECU , che in italiano si pu tradurre
con Scudo (10 scudo il nome di una vecchia moneta di alcuni stati europei ed italiani,
prima dell'unit d'Italia).
Qui basta dire che con lo SME si tenta di fare avvicinare tra loro le monete, in modo da
far finire le fluttuazioni ed incominciare ad avere un punto costante di riferimento, una
specie di superrnonet a, accanto alle singole monete nazionali.
D'altra parte la moneta legata all'economia di un paese. Se il paese forte economica-
mente, ha molte ricchezze sue naturali o acquistate con i commerci, la moneta forte.
Se il paese pi debole economicamente, cio pi povero, la moneta pi debole.
I Governi e gli uomini politici dei vari paesi e gli organi della Comunit hanno capito
che non si poteva arrivare ad una vera moneta europea senza avvicinare di pi le econo-
mie dei 9 paesi.
Fu deciso, perci, nel 1971 di arrivare entro il 1980 ad una unione economica e moneta-
ria.
Era necessario in quest'opera di unificazione andare anche al di l di quello che era pre-
visto nel Trattato CEE.
Per ora i 9 o v ~ r n i si sono. messi .solo d'accordo per rafforzare la loro collaborazione in
.... n _"" _ D ~ . __ _ ---- -- - -- - - - - - .- - - - - ' . '\ ' ..
Accanto a questi tentativi, si dovrebbero aiutare le regioni pi povere per evitare le forti
differenze di ricchezza che creano gli squilibri.
Solo eliminando le differenze tra le economie dei 9 (e poi dei 12) paesi si pu pensare ad
una vera unione di Stati . Per arrivarci bisogna avere degli organi comuni (Parlamento e
Governo) che possano prendere le decisioni per tutti insieme e non lasciare che i singoli
Governi e Parlamenti vadano ciascuno per suo conto.
L'unione politica: i primi tentativi.
I Governi sapevano che era necessario aumentare la collaborazione, estendendola a
quei campi, dei quali normalmente si occupano gli Stati. In particolare la difesa (cio
tutto quello -che riguarda gli eserciti e gli armamenti) e tutti i rapporti, non solo economi-
ci con gli altri paesi , cio quella che si chiama politica estera.
Dal 1970 i Governi dei paesi della Comunit hanno incominciato a discutere insieme
della politica estera. Ma le decisioni sono prese sempre solo dai singoli Stati. E questi
non hanno ancora discusso n deciso niente in comune di difesa.
Molte decisioni in vari campi restano solo degli Stati e semmai sono decise dai Governi
nel Consiglio dei Ministri della Comunit, ma il Parlamento della Comunit non pu
ancora prendere delle decisioni che valgano per tutti.
In questi anni si sono fatti dei tentativi per rafforzare la collaborazione dei vari paesi in
tutti i campi e non solo per fare il mercato comune. Si voleva, cio, trasformare l'unione
doganale e l'unione economica in una vera unione politica dell'Europa (sia pure di alcu-
ni paesi europei).
Uno di questi tentativi stato fatto con un documento preparato nel 1975 dal Capo del
Governo belga e si chiama Rapporto Tindemans.
Nel frattempo poco si fatto. Ma si capito che per fare affezionare gli europei alla
Comunit si devono eliminare tutte le barriere non solo le dogane. Deve esserci un pas-
saporto unico, uguale per tutti, in modo che non vi siano tedeschi, italiani, francesi , etc.
sempre distinti tra loro, ma cittadini della Comunit, quale che sia il luogo di nascita
(Germania, Italia, Francia etc.),
Per questi motivi si pensato di preparare un passaporto europeo uniforme e si fanno
sforzi per avvicinare le scuole dei vari paesi.
giusto che sempre continuino ad esserci scuole inglesi, belghe o olandesi, ma anche
giusto che uno scolaro possa frequentare la scuola elementare a Lussemburgo, il liceo in
Francia e l'Universit in Inghilterra. Finora questo non ancora possibile, perch vi so-
no troppe differenze tra i tipi di scuola. Quello che si fatto dare un modello di scuola
e di Universit.
Sono cosi nate le Scuole europee a Lussemburgo e Bruxelles (e poi anche in altri paesi ,
ad esempio ad Ispra in Italia dove sono gli stabilimenti di ricerca dell'Euratom) e l'Uni-
versit Europea a Firenze.
Le scuole europee sono le prime che danno un diploma di mat urit che vale per entrare
in tutte le Uni versit dei 9 paesi.
L'Istituto Universitario europeo di Fi renze permette agli studiosi dei 9 Stati di scambiar-
si le diverse esperienze, di fare insieme le ricerche in molti campi ed iniziare a confron-
tare le differenti mentalit e i differenti sistemi di studio. Immaginate un laboratorio nel
quale si fa un esperimento. In questo caso l'esperimento : fare una Universit che pos-
"n deciso 'niente in comune di difesa. -
Molte decisioni in vari campi restano solo degli Stati e semmai sono decise dai Governi
nel Consiglio dei Ministri della Comunit, ma il Parlamento della Comunit non pu
ancora prendere delle decisioni che valgano per tutti.
In questi anni si sono fatt i dei tentativi per rafforzare la collaborazione dei vari paesi in
tutti i campi e non solo per fare il mercato comune. Si voleva, cio, trasformare l'unione
doganale e l' unione economica in una vera unione politica dell'Europa (sia pure di alcu-
ni paesi europei).
Uno di questi tentativi stato fatto con un documento preparato nel 1975 dal Capo del
Governo belga e si chiama Rapporto Tindemans.
Nel frattempo poco si fatto. Ma si capito che per fare affezionare gli europei alla
Gli organi comuni: le istituzioni del1a Comunit Europea.
Finora abbiamo visto che cosa fanno le Comunit. Ora cerchiamo di vedere come, o
meglio con quali mezzi, esprimono la volont dei Governi e soprattutto dei popoli euro-
pei.
In uno Stato quando si parla del Parlamento, del Governo, della magistratura si dice
che questi sono gli organi costituzionali o le istituzioni di quello Stato.
Anticamente le decisioni venivano prese direttamente dal popolo in una grande riunio-
ne. Ma aumentando le persone e allargandosi lo Stato che non era fatto solo di una
citt, si pens che era necessario affidare il compito di decidere e di giudicare a poche
persone, che venivano scelte dal popolo stesso e che esprimevano la sua volont. Quando
il popolo a scegliere si parla di democrazia (da una parola greca che vuoi dire governo
del popolo). Ma spesso accadeva che una sola persona comandava, faceva le leggi, giudi-
cava. In questo caso si parla di dittatura. Se sono pochi a decidere e questi pochi non so-
no scelti dal popolo questa si chiama oligarchia (da un'altra parola greca che vuoi dire
appunto governo di pochi). I nove paesi della Comunit sono degli Stati democratici e
hanno voluto che la Comunit, pur non essendo ancora un vero Stato, rassomigliasse,
per, a uno Stato democratico.
La Commissione, il Consiglio dei Ministri, la Corte di Giustizia, il Parlamento europeo
sono le istituzioni della Comunit.
Bisogna ricordare che le stesse istituzioni esistevano gi nella CECA, sia pure con nomi
diversi. Con la creazione delle altre due Comunit, la CEE e l'Euratom, si pens che, in-
vece di avere istituzioni separate per ogni Comunit, era meglio unirne almeno una par-
te. Nel 1958 cominci, quindi, a funzionare un solo Parlamento Europeo (invece di tre)
e una sola Corte di Giustizia. Rimasero per alcuni anni distinti l'Alta Autorit e il Con-
siglio speciale dei Ministri della CECA, la Commissione e il Consiglio dei Ministri del-
l'Euratom e la Commissione e il Consiglio dei Ministri della CEE. Nel 1967 furono uni-
ficati l'Alta Autorit e le due Commissioni e fu creata una Commissione delle Comu-
nit europee; furono unificati i tre Consigli in un unico Consiglio dei Ministri delle Co-
munit Europee.
Come abbiamo visto restavano formalmente le tre Comunit distinte CECA, CEE e
Euratom, ma si univano le istituzioni: una Commissione, un Consiglio, un Parlamento,
una Corte di Giustizia. Queste istituzioni si occupano di volta in volta di carbone, di ac-
ciaio, di energia atomica, di industria e di agricoltura, ma sono sempre le stesse. In tal
modo si comincia a formare una sola Comunit. Restano da unire i tre Trattati; si avr
cos una legge fondamentale della Comunit, come negli Stati vi la Costituzione.
Gi ora, come avviene negli Stati, vi un solo bilancio. Il bilancio mette insieme le en-
trate (i soldi della Comunit) e le spese, ci che serve per dare soldi per l'agricoltura, per
gli aiuti ai lavoratori, far costruire strade, porti etc.
ne. Ma aumentando le persone e allargandosi lo Stato che non era fatto solo di una
citt, si pens che era necessario affidare il compito di decidere e di giudicare a poche
persone, che venivano scelte dal popolo stesso e che esprimevano la sua volont. Quando
il popolo a scegliere si parla di democrazia (da una parola greca che vuoi dire governo
del popolo). Ma spesso accadeva che una sola persona comandava, faceva le leggi, giudi-
cava. In questo caso si parla di dittatura. Se sono pochi a decidere e questi pochi non so-
no scelti dal popolo questa si chiama oligarchia (da un'altra parola greca che vuoi dire
appunto governo di pochi). I nove paesi della Comunit sono degli Stati democratici e
hanno voluto che la Comunit , pur non essendo ancora un vero Stato, rassomigliasse,
per, a uno Stato democratico.
La Commissione, il Consiglio dei Ministri, la Corte di Giustizia, il Parlamento europeo
. . . -
La Commissione: un primo Governo della Comunit.
La Commissione delle Comunit rassomiglia a un Governo nazionale. Poich il gover-
no chiamato anche Esecutivo perch esegue, cio mette in pratica le leggi e le decisioni
del Parlamento, anche la Commissione spesso chiamata Esecutivo comunitario. La
differenza rispetto ai Governi nazionali che la Commissione esegue le decisioni non
del Parlamento ma del Consiglio, che come vedremo, l'unico che veramente decide tra
le istituzioni della Comunit.
Questa non la sola differenza tra l'Esecutivo europeo e gli Esecuti vi nazionali. Perci
ho detto che la Commissione rassomiglia solo a un Governo. I membri della Commis-
sione dal l" gennaio 1973, quando sono entrati nella Comunit la Gran Bretagna, l'Ir-
landa e la Danimarca, sono 13. Vi sono un Presidente e 5 Vicepresidenti.
Sono rappresentati tutti i paesi.
Essi sono nominati dal Consiglio dei Ministri , cio dai Governi nazionali. Nei vari Stati
il Governo incomincia la sua attivit quando il Parlamento gli d la sua fiducia, cio
d'accordo su quello che il Governo far. Si dice che il Parlamento d l' investitura al Go-
verno.
Il Parlamento europeo, invece, non pu dare nessuna investitura alla Commissione,
che deve sottostare, invece, alle decisioni del Consiglio dei Minist ri.
Il Parlamento europeo, pu, per votare la censura, se ritiene che la Commissione non
abbia fatto quanto doveva fare. Se la censura approvata i membri della Commissione
devono dimettersi, cio andar via ed essere sostituiti da altre persone.
I membri della Commissione - che si chiamano Commissari - sono un po' come i Mi-
nistri nazionali, c' chi si occupa di agricoltura, chi di trasporti, chi di energia etc.
Alle loro dipendenze lavorano molte persone, che sono i funzionari della Commissione
(come nei Ministeri vi sono molte persone che lavorano in tanti uffici). La Commissione
ha la sua sede a Bruxelles, ma alcuni uffici sono anche a Lussemburgo.
La Commissione deve svolgere molti compiti. Presenta le proposte al Consiglio dei Mi-
nistri che poi deve approvarle, dopo che il Parlamento Europeo ha espresso la sua opi-
nione (si dice il suo parere), Ad esempio la Commissione chiede al Consiglio che siano
stabiliti con una legge comunitaria i prezzi per il latte, per la carne, per il grano, per le
arance, etc. Le sue richieste sono scritte in un documento che si chiama la proposta del-
la Commissione al Consiglio.
Il Consiglio dei Ministri si riunisce, discute sulle proposte della Commissione e le appro-
va o le respinge.
Se le approva le proposte diventano leggi. Le leggi comunitarie sono di due tipi:
- regolamenti ai quali tutti i cittadini dei paesi della Comunit devono obbedire, cosi
come obbediscono alle leggi del loro Stato.
- direttive, che dettano delle regole o norme agli Stati ; i Governi e i Parlamenti nazio-
Questa non la sola differenza tra l' Esecutivo europeo e gli Esecutivi nazionali. Perci
ho detto che la Commissione rassomiglia solo a un Governo. I membri della Commis-
sione dal l" gennaio 1973, quando sono entrati nella Comunit la Gran Bretagna, l'Ir-
landa e la Danimarca, sono 13. Vi sono un Presidente e 5 Vicepresidenti.
Sono rappresentati tutti i paesi.
Essi sono nominati dal Consiglio dei Ministri , cio dai Governi nazionali. Nei vari Stati
il Governo incomincia la sua attivit quando il Parlamento gli d la sua fiducia, cio
d'accordo su quello che il Governo far. Si dice che il Parlamento d l'investitura al Go-
verno.
Il Parlamento europeo, invece, non pu dare nessuna investitura alla Commissione,
che deve sottostare, invece, alle decisioni dei Consiglio dei Ministri .
In questo suo compito la Commissione svolge un'importante attivit di amministrazio-
ne. Essa cio si preoccupa di fare andare avanti tutte le politiche comunitarie. Ammi- nistra i soldi che bisogna pagare attraverso i vari Fondi : FEOGA, FSE, FESR. la
Commissione, ad esempio, che con il FEOGA d agli agricoltori i soldi perch rinnovi- no le loro fattorie. sempre la Commissione che d agli Stati i soldi per pagare i conta-
dini che portano i loro prodotti affinch siano ritirati dal mercato.
La Commissione ha anche altri compiti importanti : deve far rispettare il Trattato, i re-
golamenti e le diretti ve. Si dice in questi casi che la Commissione come un guardia-
no; fa la guardia ai Trattati.
Se, per esempio, uno Stato non applica un regolamento, cio non rispetta le regole con-
tenute in esso, l'Esecutivo richiama lo Stato al rispetto.
Se lo Stato non ubbidisce la Commissione chiama lo Stato davanti al Tribunale della Comunit, che, come abbiamo visto si chiama Corte di Giustizia.
La Commissione lavora in stretto contatto sia con il Consiglio dei Ministri che con il Parlamento.
Un suo rappresentante partecipa alle riunioni del Consiglio e del Parlamento. La Commissione prima di presentare le sue proposte sente sempre l'opinione dei rappre-
sentanti dei lavoratori, dei contadini, degli industriali. Questi hanno formato delle unioni
europee: per i lavoratori vi la Confederazione Europea dei sindacati (CES), per gli in-
dustriali l'UNICE; per gli agricoltori il COPA.
A Bruxelles ogni giorno vi sono nell'enorme palazzo della Commissione (una specie di
grattacielo, pieno di grandi finestre, con molte sale nei piani sotterranei) numerose riu-
nioni. Come fanno a capirsi tutte queste persone che vengono da paesi che parlano lin- gue tanto diverse?
Vi sono delle persone che si chiamano interpreti che, in speciali cabine, traducono da una lingua in un'altra. Ad esempio un signore parla inglese. Gli italiani presenti prendono un apparecchio speciale che si chiama cuffia (come, del resto, ne vedrete nei film) dove arriva la voce di un signore che mette in italiano le parole dell'inglese.
Tutto questo richiede un gran lavoro e una efficace organizzazione.
Pensate che gli stessi problemi ci sono al Parlamento europeo, al Consiglio dei Ministri ,
alla Corte e in genere in tutte le riunioni che riguardano le Comunit europee.
Jt'
1" li.
, 1 r c -
!5
le oiretnve. ~ dice in questi casi che la Commissione come un guardia-
no; fa la guardia ai Trattati.
Se, per esempio, uno Stato non applica un regolamento, cio non rispetta le regole con-
tenute in esso, l'Esecutivo richiama lo Stato al rispetto.
Se lo Stato non ubbidisce la Commissione chiama lo Stato davanti al Tribunale della Comunit, che, come abbiamo visto si chiama Corte di Giustizia.
La Commissione lavora in stretto contatto sia con il Consiglio dei Ministri che con il Parlamento.
Un suo rappresentante partecipa alle riunioni del Consiglio e del Parlamento. La Commissione prima di presentare le sue proposte sente sempre l'opinione dei rappre-
sentanti dei lavoratori, dei contadini, degli industriali. Questi hanno formato delle unioni
europee: per i lavoratori vi P. 1" r,...... r o r l O ~ M ..., -
Il Consiglio dei Ministri: l'organo di collegamento con gli Stati.
Il Consiglio dei Ministri riunisce i 9 Governi dei paesi membri.
Il Consiglio ha un Presidente. Questo cambia ogni 6 mesi. Per 6 mesi vi un Presidente
italiano, per altri 6 un presidente tedesco e cos via.
Alle riunioni del Consiglio partecipano i Ministri che si occupano delle varie materie; di
volta in volta degli affari esteri, dell'agricoltura, del lavoro, delle poste etc.
Il lavoro del Consiglio preparato dagli ambasciatori che stanno sempre a Bruxelles per
seguire l'attivit delle Comunit; per questo si chiamano rappresentanti permanenti.
Il Consiglio discute le proposte della Commissione. Prima di approvarle sente il parere
del Parlamento europeo. Chiede anche il parere di altri due organi comunitari, che riuni-
scono i rappresentanti dei lavoratori, dei contadini, degli industriali; il Comitato Consul-
tivo per i settori del carbone e dell'acciaio; il Comitato Economico e Sociale per tutti gli
altri settori .
Parlando dell'attivit della Commissione vi ho gi detto alcune cose che riguardano il
Consiglio ed il Parlamento.
Bisogna qui dire che il Consiglio l'istituzione comunitaria nella quale gli Stati fanno
sentire tutto il loro peso.
Facendo il paragone tra la Comunit e uno Stato nazionale si vede che il Consiglio non
trova corrispondenza nelle normali istituzioni statali.
In ogni paese chi fa le leggi e prende le decisioni definitive il Parlamento, nella Comu-
nit , invece, proprio il Consiglio.
Poich molte decisioni che prima prendevano gli Stati (e negli Stati i Parlamenti) ora le
prende la Comunit attraverso il Consiglio, vedete bene che si creata una situazione
anormale. La Comunit ha operato una strana trasformazione: le decisioni prese prima
dai Parlamenti nazionali ora sono prese dai Governi, sia pure tutti riuniti in una nuova
istituzione, che il Consiglio dei Ministri delle Comunit.
come un treno che arriva in una stazione. L si costretti a cambiare treno. Si parte
egualmente, ma con un altro conducente e per una destinazione che pu essere anche
diversa da quella voluta.
Vi , quindi, un grave difetto in quel meccanismo complicato che costituito dalla Co-
munit europea (avete presente certi congegni pieni di ruote dentate che sono messe in
modo che l'una fa girare le altre? Vi pu essere un dente mancante in una ruota e tutto il
meccanismo gira male, non ha pi equilibrio).
Questo difetto pu essere corretto. Devono essere i popoli e i loro diretti rappresentanti
a correggerlo. La correzione facile: formare un vero Parlamento europeo, che possa
prendere decisioni, da fare poi applicare nei vari paesi sotto la vigilanza di un vero Go-
Mllrr\!sf\!i\, i nartiti. i
Il lavoro del Consiglio preparato dagli ambasciatori che stanno sempre a Bruxelles per
seguire l'attivit delle Comunit; per questo si chiamano rappresentanti permanenti.
Il Consiglio discute le proposte della Commissi one. Prima di approvarle sente il parere
del Parlamento europeo. Chiede anche il parere di altri due organi comunitari, che riuni-
scono i rappresentanti dei lavoratori, dei contadini, degli industriali; il Comitato Consul-
tivo per i settori del carbone e dell'acciaio; il Comitato Economico e Sociale per tutti gli
altri settori .
Parlando dell'attivit della Commissione vi ho gi detto alcune cose che riguardano il
Consiglio ed il Parlamento.
Bisogna qui dire che il Consiglio l'istituzione comunitaria nella quale gli Stati fanno
sentire tutto il loro oeso.
1
(
r
I

Il Consiglio, incontra spesso grandi difficolt nel suo lavoro perch i Governi hanno
opinioni molto diverse e non riescono a mettersi d'accordo. Pensate che certe volte i Mi-
nistri sono stati riuniti per giornate intere senza arrivare a decidere. E in certi casi le de-
cisioni erano molto importanti. Una volta i contadini si sono arrabbiati e per dimostrare
questa loro rabbia hanno portato una mucca nella Sala in cui erano riuniti i Ministri del-
l'agricoltura.
Il Consiglio si riunisce normalmente a Bruxelles. Alcune volte le riunioni si svolgono a
Lussemburgo o anche in altre citt europee.
I funzionari che aiutano i Ministri e preparano le riunioni hanno la loro sede di lavoro
a Bruxelles.
Fin dai primi anni della Comunit quando si volevano prendere decisioni molto impor-
tanti e non vi riuscivano i Ministri si presa l'abitudine di far riunire i Capi di Governo
o addirittura i Capi degli Stati che fanno parte della Comunit. Queste riunioni solenni
avevano il nome di Vertici (perch vertice significa cima, sommit).
Da alcuni anni queste riunioni sono divenute un'abitudine. Si svolgono almeno due volte
l'anno e si chiamano Consigli Europei. Sono discussi i problemi sui quali pi difficile
trovare un accordo. In seguito i Ministri prendono le decisioni e approvano i vari rego-
lamenti e direttive.
La Corte di Giustizia: il tribunale delle Comunit
Come vi ho accennato gi parlando della CECA, un altro punto originale della costru-
zione della Comunit Europea la Corte di Giustizia. Essa composta di 9 giudici e 4
avvocati generali. Anche alla Corte sono rappresentati i vari paesi, ma i suoi componen-
ti, come i componenti della Commissione, una volta nominati sono indipendenti cio
non dipendono pi dal loro paese. Essi devono giudicare come tutti i giudici ascoltando
solo la propria coscienza.
Questo tribunale chiamato a decidere sulle cause tra Stati, tra Stati e Istituzioni della
Comunit, tra Istituzioni comunitarie. I cittadini possono rivolgersi ai tribunali dei loro
paesi per chiedere che la Corte di Giustizia dica la sua opinione sui regolamenti e le di-
rettive della Comunit.
..-Jo.. . .-
Lussem urgo o anche in altre citt europee.
I funzionari che aiutano i Ministri e preparano le riunioni hanno la loro sede di lavoro
a Bruxelles.
Fin dai primi anni della Comunit quando si volevano prendere decisioni molto impor-
tanti e non vi riuscivano i Ministri si presa l'abitudine di far riunire i Capi di Governo
o addirittura i Capi degli Stati che fanno parte della Comunit. Queste riunioni solenni
avevano il nome di Vertici (perch vertice significa cima, sommit) .
Da alcuni anni queste riunioni sono divenute un'abitudine. Si svolgono almeno due volte
l'anno e si chiamano Consigli Europei. Sono discussi i problemi sui quali pi difficile
trovare un accordo. In seguito i Ministri prendono le decisioni e approvano i vari rego-
lamenti e direttive.
Le decisioni della Corte si chiamano sentenze. Gli Stati e le Istituzioni Comunitarie so-
no tenute ad osservarle, cio ad obbedire ad esse.
Queste sentenze sono molto importanti, perch spesso hanno contribuito a chiarire il
contenuto delle norme, cio delle regole stabilite dal Trattato o da regolamenti e diret -
tive.
Le sentenze hanno spesso difeso i diritti dei cittadini dei paesi Comunitari ed hanno
aperto la strada per l'affermazione di una vera Comunit democratica.
L'esistenza della Corte una delle maggiori garanzie di democrazia della Comunit.
Il Parlamento Europeo: la partecipazione dei popoli europei alla Comunit.
Finora abbiamo visto organi che in modo diretto o indiretto sono legati ai Governi na-
zionali. Il Consiglio formato direttamente dai Ministri dei paesi che fanno parte della
Comunit; i componenti della Commissione (i commissari europei) e i giudici della Cor-
te di Giustizia, pur svolgendo in modo indipendente le loro funzioni , sono nominati, cio
scelti dai Governi.
Abbiamo visto, per, che l'aspetto pi originale della Comunit rispetto alle altre orga-
nizzazioni internazionali che hanno unito gli Stati per uno scopo determinato l'esisten -
za di un organo nel quale sono presenti i popoli di questi Stati: il Parlamento europeo.
vero che il Parlamento europeo non ancora eletto direttamente dal popolo, perch i
suoi componenti sono eletti dai 9 Parlamenti nazionali. Resta il fatto che questi compo-
nenti sono tutti parlamentari (cio deputati e senatori dei nove paesi) e quindi per il loro
Parlamento sono eletti direttamente dal popolo. Il legame con questo molto stretto.
Manca ancora un pezzo da fare: eleggere i deputati per mandarli direttamente al Parla-
mento europeo e non farli passare prima per il proprio paese. Finora, infatti , un deputato
quando veniva eletto, ad esempio alla Camera dei Deputati italiana, non sapeva che poi
sarebbe andato al Parlamento europeo. Questa decisione non la prendevano direttamen-
te i suoi elettori; non erano questi a scegliere, li sceglieva il Parlamento nazionale (nell'e-
sempio fatto: la Camera dei Deputati).
I Trattati comunitari hanno previsto che i popoli europei avrebbero eletto direttamente i
loro rappresentanti al Parlamento Europeo. Il Parlamento doveva preparare il docu-
mento nel quale era prevista l'elezione diretta. Il Parlamento delle tre Comunit lo ha
fatto, gi nel 1960. Ma il Consiglio, che doveva prendere la decisione finale non lo ha
approvato. Il Parlamento ha fatto un nuovo documento nel gennaio del 1975. Dopo
lunghe discussioni il 20 settembre 1976 a Bruxelles i 9 Governi lo hanno approvato, si so-
no messi d'accordo per fare eleggere il Parlamento europeo direttamente dai cittadini
della Comunit. Per ora i cittadini di un paese eleggeranno i rappresentanti al Parlamen-
to europeo con delle regole stabilite dai loro parlamenti e Governi.
Il Parlamento Europeo: la partecipazione dei popoli europei alla Comunit.
Finora abbiamo visto organi che in modo diretto o indiretto sono legati ai Governi na-
zionali. Il Consiglio formato direttamente dai Ministri dei paesi che fanno parte della
Comunit; i componenti della Commissione (i commissari europei) e i giudici della Cor-
te di Giustizia, pur svolgendo in modo indipendente le loro funzioni , sono nominati, cio
scelti dai Governi.
Abbiamo visto, per, che l'aspetto pi originale della Comunit rispetto alle altre orga-
nizzazioni internazionali che hanno unito gli Stati per uno scopo determinato l' esisten-
za di un organo nel quale sono presenti i popoli di questi Stati: il Parlamento europeo.
Le prime elezioni dirette del Parlamento Europeo avverranno tra il 7 e il lOgiugno 1979.
180 milioni circa di elettori dovranno eleggere 410 parlamentari europei cos ripartiti.
. '
Una prova della diversit del Parlamento rispetto alle altre Istituzioni, del suo carattere
pi fortemente europeo data dal fatto che nelle riunioni i oarlamentari non sono distin-
Dopo un periodo di 5 anni, cio dopo la prima legislatura europea, il Parlamento Eu-
ropeo sceglier da solo il sistema per fare eleggere i parlamentari che lo compongono. Il
Parlamento europeo non ha ancora tutti i poteri dei parlamenti nazionali, ad esempio
non ha il potere legislativo, cio di fare le leggi. Le leggi comunitarie (regolamenti e di-
rettive) le fa il Consiglio, come abbiamo visto. Ma il Parlamento europeo' ha acquistato
maggiore importanza, cresciuto molto rispetto al Parlamento della prima Comunit
(cio rispetto alla Assemblea Comune della CECA, che era composta di soli 78 parla-
mentari). Con le altre due Comunit il Parlamento ha avuto sino al IO gennaio 1972
142 componenti. Anzi bisogna ricordare che i Trattati CEE e CEEA parlano di Assem-
blea parlamentare. stato il Parlamento europeo a decidere di chiamarsi cos : con l'in-
gresso nella Comunit degli altri 3 paesi (Inghilterra, Irlanda e Danimarca) i parlamen-
tari sono divenuti 198, cos ripartiti:
Una prova della diversit del Parlamento rispetto alle altre Istituzioni, del suo carattere
pi fortemente europeo data dal fatto che nelle riunioni i parlamentari non sono distin-
ti per paesi, ma per gruppo politico. Nel Parlamento europeo vi sono 6 gruppi politici:
Socialisti, Democratici-Cristiani, Liberali, Comunisti, Democratici europei di progresso
e Conservatori. In pratica, un socialista italiano siede accanto ad un socialista belga o
francese e un democristiano tedesco vicino ad un democristiano olandese. Tutti quelli
che hanno le stesse idee politiche formano insieme nel Parlamento un gruppo politico.
Non vi sono ancora dei veri partiti europei. Questi si stanno formando. stato gi fatto
un partito popolare europeo che riunisce i partiti democristiani dei vari paesi. Vi sono
poi l'unione dei partiti socialisti, e l'unione dei liberali, l'unione Democratica europea
(che comprende i conservatori di vari partiti dei 9 paesi). Ma, come abbiamo visto, sen-
za che fossero dei partiti europei, sin dall'inizio dell'attivit del Parlamento i partiti na-
zionali si sono uniti in gruppi parlamentari.
Vediamo come funziona il Parlamento. Come i parlamenti nazionali anche il Parlamen-
to si riunisce in Assemblea plenaria cio con tutti i parlamentari. In genere queste riu-
nioni durano una settimana e si chiamano sessioni. Vi una sessione tutti i mesi tranne
agosto. In qualche mese vi sono due sessioni.
Queste riunioni plenarie hanno luogo a Strasburgo e da qualche tempo anche a Lus-
semburgo, dove il Parlamento europeo ha i suoi uffici con tutti gli impiegati che vi lavo-
rano (e che si chiamano funzionari parlamentari).
Per chi non c' abituato questo fatto di sessioni in due citt un po' strano. Se, per
vi t rovl'!tp. su111'! tra- Strasburoo e. hurllo nrim
142 componenti. Anzi bisogna ricordare che i Trattati CEE e CEEA parlano di Assem-
blea parlamentare. stato il Parlamento europeo a decidere di chiamarsi cos : con l'in-
gresso nella Comunit degli altri 3 paesi (Inghilterra, Irlanda e Danimarca) i parlamen-
tari sono divenuti 198, cos ripartiti:
36
14
lO
6
36
14
lO
6
Francia, Germania, Gran Bretagna e Italia
Olanda e Belgio
Danimarca e Irlanda
Lussemburgo
Francia, Germania, Gran Bretagna e Italia
Olanda e Belgio
Danimarca e Irlanda
Lussemburgo
)
Si riuscir mai a mettere d'accordo i vari 'paesi per trovare un posto unico (si dice una
sede) per il Parlamento europeo e le altre istituzioni comunitarie? Chissa? N i viaggi
sono solo tra Lussemburgo e Strasburgo.
: ..... -.
.. ..
Il Parlamento, infatti, non lavora solo in Assemblea plenaria, lavora anche nelle Com-
missioni. E queste Commissioni si riuniscono normalmente a Bruxelles per discutere
con l' Esecuti vo comunitario, che ha la sua sede appunto a Bruxelles.
Che cosa sono le Commissioni ? Poich sarebbe difficile discutere tutti gli argomenti
sempre in Assemblea plenaria con tutti i deputati, si pensato che fosse meglio far di-
'a, rl P'l lil" .
:.::.: .:.;.:::---i::..-. . . .. .::..
.. .....
',' :':;',
,, 0_ '
J
Le Commissioni parlamentari hanno il compito di preparare i lavori dell' Assemblea ple-
naria. Esse, in particolare preparano un documento, chiamato relazione; questa parola
vuoi dire riferire. Le Commissioni, infatti, presentano tutte le considerazioni e le idee
che poi l'Assemblea discute. Normalmente vi un deputato che parla a nome della
Commissione e che si chiama relatore.
Le Commissioni rassomigliano in piccolo all' Assemblea, hanno un presidente che dirige
i lavori e i vari deputati sono riuniti nei vari gruppi politici. In tutti i Parlamenti molto
importante il Presidente. Questo fa funzionare l'Assemblea sia quando riunita, sia nei
periodi in cui non vi sono riunioni. Da lui dipendono tutti , anche gli impiegati del Parla-
mento. Nessun deputato pu parlare se il Presidente non gli d il permesso di farlo. Voi
sapete come fatta un' Assemblea parlamentare. I parlamentari sono seduti in un semi-
cerchio. Quando devono parlare si alzano e usano il microfono. Gli altri deputati se non
capiscono la lingua nella quale parla si servono delle cuffie dove arriva la voce dei tra-
duttori nella loro lingua.
L'Assembl ea discute la relazione e alla fine approva una risoluzione. Questa un do-
cumento con il quale il Parlamento europeo esprime il suo parere sui vari argomenti e
in particolare sulle proposte presentate dall'Esecutivo della Comunit. In genere il Par-
lamento approva queste proposte, ma pu anche respingerle e quasi sempre chiede che
siano cambiate in qualche parte.
Abbiamo visto come si formano le oggi comunitarie: la Commissione presenta al Consi-
glio dei Ministri una proposta di regolamento o di direttiva. Il Consiglio la invia al Par-
lamento per avere il suo parere. Si dice che cos il Consiglio consulta il Parlamento.
Prima il Consiglio consultava il Parlamento solo quando ci era scritto nel Trattato.
Da alcuni anni il Consiglio chiede sempre l'opinione del Parlamento. In molti casi il
Cons iglio chiede anche il parere del Comitato Economico e sociale. Dopo che il Parla-
mento ha espresso il suo parere il Consiglio discute sulla proposta e se vi un accordo
di tutti o almeno della maggioranza la proposta approvata e diventa direttiva o regola-
mento.
Una volta nel 1965 accaduto che su alcuni problemi i Ministri non sono riusciti a met-
tersi d' accordo. Il paese che era pi contrario alla proposta dell'Esecutivo addirittura
and via dal Consiglio e non partecip a nessuna riunione per 6 mesi. Solo nel gennaio
del 1966 i Governi riuscirono a mettersi d'accordo e la Comunit riprese il suo lavoro
normalmente.
Dovete sapere che questo bisticcio tra Governi era dovuto proprio al fatto che l'Esecu-
tivo aveva proposto di dare pi poteri al Parlamento, cio voleva che il Parlamento con-
tasse di pi, prendesse delle vere decisioni e non esprimesse solo pareri.
La Commissione proponeva di dare alla Comunit le risorse proprie. Dove ci sono
questioni finanziarie, soldi da amministrare, l soprattutto che deve essere presente un
Parlamento. La storia di tutti i Parlament..mostra_cbe_Dnesti_.I1a.-'\C.onn.. P..re!' EQl?Q,.12
r
l:\,.
periodi in cui non vi sono riunioni. Da lui dipendono tutti , anche gli impiegati del Parla-
mento. Nessun deputato pu parlare se il Presidente non gli d il permesso di farlo. Voi
sapete come fatta un' Assemblea parlamentare. I parlamentari sono seduti in un semi-
cerchio. Quando devono parlare si alzano e usano il microfono. Gli altri deputati se non
capiscono la lingua nella quale parla si servono delle cuffie dove arriva la voce dei tra-
duttori nella loro lingua.
L'Assemblea discute la relazione e alla fine approva una risoluzione. Questa un do-
cumento con il quale il Parlamento europeo esprime il suo parere sui vari argomenti e
in particolare sulle proposte presentate dall'Esecutivo della Comunit. In genere il Par-
lamento approva queste proposte, ma pu anche respingerle e quasi sempre chiede che
siano cambiate in qualche parte.
, comunque, il Parlamento che approva definiti vamente il bilancio (vi ricordate che il
bilancio comprende le entrate e le spese). Questa una grande conquista per il Parla-
mento e per l'Europa. Ma non sufficiente che il Parlamento controlli le spese della Co-
munit, necessario che possa decidere nel momento in cui sono approvati i regolamen-
ti e le direttive che stabiliscono le spese. Dovrebbe essere il Parlamento e non il Consi-
glio a decidere o almeno il Parlamento e il Consiglio insieme.
Per aiutare il Parlamento a controllare il bilancio stato creato un nuovo organo che si
chiama Corte dei Conti.
Il Parlamento europeo non esercita solo il controllo sul bilancio, ma anche su tutta l'at-
tivit comunitaria. Il mezzo costituito dalle interrogazioni parlamentari, cio dalle do-
mande rivolte dai deputati europei per iscritto o oralmente al Consiglio e alla Commis-
sione.
Se qualche cosa non funziona i parlamentari chiedono che si prendano iniziative, che si
faccia in modo da cambiare la situazione.
Se l'Esecutivo non ascolta il Parlamento, questo pu arrivare, come abbiamo gia visto,
alla censura, cio pu obbligare la Commissione ad andare via. Finora sono state pre-
sentate richieste (si chiamano: mozioni) di censura, ma nessuna mai stata approvata.
Questa possibilit di votare la censura comunque un fatto molto importante, un'altra
prova che la Comunit comincia a rassomigliare a uno Stato con un Governo e un Par-
lamento (normalmente il Parlamento che censur a il Governo negli Stati nazionali).
In questi ultimi anni poco a poco il Parlamento Europeo sta conquistando una maggio-
re importanza. In passato il Consiglio dei Ministri andava solo una volta l'anno a espor-
re il suo programma. Da qualche anno il Consiglio partecipa a tutte le sessioni del Par-
lamento.
Una vera svolta si avuta il4 marzo 1975, quando vi stato un accordo tra Parlamen-
to e Consiglio dei Ministri, che hanno deciso di incontrarsi nei casi di contrasto su qual-
che problema. Il Consiglio non prende decisioni definitive finch non trova un accordo
con il Parlamento.
Questo modo di fare stato chiamato procedura di concertazione.
Certamente sono stati fatti grandi passi in avanti, ma, come vi ho detto, il Parlamento
non partecipa ancora in modo determinante alle decisioni. ancora il Consiglio, e cio i
Ministri, che decide.
importante che il Parlamento abbia pi forza, perch il Parlamento pi direttamente
voluto dal popolo. Molte volte il Parlamento ha detto che vuole un'Europa di eguali,
senza tante differenze. Ecco perch necessario conoscere la politica europea, che cosa
sono le Comunit e che cosa fanno. Per essere sicuri che servir molto vot are per eleg-
gere direttamente 410 parlamentari europei. Tutti i paesi si stanno preparando, si prepa-
rano i partiti. Il traguardo importante: un nuovo Parlamento per un'Europa dei po-
poli e non solo dei Governi.
Il Parlamento europeo non esercita solo il controllo sul bilancio, ma anche su tutta l'at-
tivit comunitaria. Il mezzo costituito dalle interrogazioni parlamentari, cio dalle do-
mande rivolte dai deputati europei per iscritto o oralmente al Consiglio e alla Commis-
sione,
Se qualche cosa non funziona i parlamentari chiedono che si prendano iniziative, che si
faccia in modo da cambiare la situazione.
Se l'Esecutivo non ascolta il Parlamento, questo pu arrivare, come abbiamo gia visto,
alla censura, cio pu obbligare la Commissione ad andare via. Finora sono state pre-
sentate richieste (si chiamano: mozioni) di censura, ma nessuna mai stata approvata.
Questa possibilit di votare la censura comunque un fatto molto importante, un'altra
prova che la Comunit comincia a rassomigliare a uno Stato con un Governo e un Par-
. .
DATE DA RICORDARE:
9 maggio
18 aprile
25 marzo
l luglio
l luglio
31 dicembre
l gennaio
l gennaio
1950: Dichiarazione di Robert Schuman
1951: Firma a Parigi del Trattato che istituisce la CECA
1957: Vengono firmati a Roma i Trattati che istituiscono la CEE e l'Eu-
ratom (CEEA)
1967: Entra in vigore il trattato che istituisce un Consiglio unico ed una
Commissione unica delle Comunit europee.
1968: Realizzazione dell'unione doganale.
1969: Fine del periodo transitorio (di dodici anni) del mercato comune.
1971: Entra in vigore il sistema delle risorse proprie della Comunit.
1973: La Gran Bretagna, l'Irlanda e la Danimarca entrano nella Comu-
nit.
TRE COMUNIT
CECA - CEE - CEEA (Euratom)
Le istituzioni (indirizzi)
Parlamento Europeo:
Lussemburgo, Plateau du Kirchberg, Case Postale 1601,
tel.: 43001, telex 494, parleuro l .
Sede di riunione dell'Assemblea: Strasburgo, Maison de l'Europe, tel.: 359.222 .
Riunioni delle Commissioni Parlamentari: Bruxelles, 3, Bd. de l'Empereur, te/.:
134.130.
Ufficio per l'Italia: Roma Via Poli 29, te/. 6790507 - 6790618
Commissione delle Comunit Europee:
Bruxelles, rue de la Loi, 200 - 1049, Bruxelles, tel.: 7350040 - 7358040.
Ufficio per l'Italia: Roma Via Poli 29, tel. 6789722
Consiglio delle Comunit Europee:
Bruxelles 1048, 170 Rue de la Loi, tel. 7367900 - 7368940.
Corte di Giustizia delle Comunit Europee:
Lussemburgo, Plateau du Kirchberg, tel.: 43031.
Banca Europea per gli Investimenti:
Lussemburgo, 2 Piace de Metz, te!. : 435011. Ufficio di Roma, Via Sardegna 38, tel.:
483651-482162.
Corte dei ' Conti europea
Lussemburgo; 29, rue Aldinger, te!. 47731
Comitato economico e sociale
Bruxeffes, 2, rue Rovenstein, te!. 5123920 - 5139595
FONDI COMUNITARI :
FEOGA o FEAOG = Fondo europeo agricolo di orientamento e garanzia
FSE =- Fondo sociale europeo
FSER Fondo europeo di sviluppo regionale
FES =-- Fondo europeo di sviluppo
SIGLE:
BEI: Banca europea per gli investimenti
CECA: Comunit europea del carbone e dell'acciaio
CEE: Comunit economica europea
CEEA: Comunit europea dell'energia atomica
p p . Pn..Inm o nt n t>1J ..rmor
Riunioni delle Commissioni Parlamentari: Bruxelles, 3, Bd. de l'Empereur, te/.:
134.130.
Ufficio per l'Italia: Roma Via Poli 29, te!. 6790507 - 6790618
Commissione delle Comunit Europee:
Bruxelles, rue de la Loi, 200 - 1049, Bruxelles, tel.: 7350040 - 7358040.
Ufficio per l'Italia: Roma Via Poli 29, tel. 6789722
Consiglio delle Comunit Europee:
B-ruxelles 1048, 170 Rue de la Loi, tel. 7367900 - 7368940.
Corte di Giustizia delle Comunit Europee:
Lussemburgo, Plateau du Kirchberg, tel.: 43031.
,

-..

Potrebbero piacerti anche