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CNN.com - Alleged bin Laden tape: Moussaoui not part of 9/11 23-04-2006
UNITED 93
«United 93», presentato fuori concorso al
Festival di Cannes, in America ha sollevato
vibrate proteste fin dalla presentazione dei
primi trailer. Diretto dall'inglese Paul
Greengrass, l'autore di «Bloody Sunday», il
film ricostruisce la storia vera dei passeggeri
imbarcati sul volo della United Airlines diretto
da New York a San Francisco e precipitato a
Shankville, una località sperduta della
Pennsylvania. Nelle intenzioni dei terroristi,
l'aereo avrebbe dovuto schiantarsi a
Washington, obiettivo Pentagono, ma i
passeggeri, insieme all'equipaggio, riuscirono
a ribellarsi ai kamikaze, sacrificando se stessi
per evitare una strage di dimensioni ancora più ampie. Davanti alle prime immagini,
proiettate in alcuni cinema d Manhattan, gran parte del pubblico non ha retto allo shock.
Anche alla prima presentazione ufficiale del film, in apertura del «Tribeca Film Festival», ci
sono state lacrime, emozione, incapacità di reggere alla ricostruzione del dramma. La
terribile vicenda è trattata con lucidità e distacco senza alcuna concessione di tipo
sentimentalistico: il film segue gli avvenimenti della mattina dell'11 settembre dal punto di
vista del personale delle torri di controllo, del centro militare nordoccidentale, e dell'FAA
(l'Amministrazione Federale dell'Aviazione statunitense), alternando la frustrazione,
l'angoscia e l'impotenza di militari e civili di fronte ai monitor e ai radar, alla ricostruzione
degli avvenimenti che ebbero luogo a bordo. Greengrass ricostruisce le vicende sulla base
dei pochi documenti disponibili (la scatola nera, le chiamate telefoniche dei passeggeri e
dell'equipaggio), utilizzando uno stile da reportage televisivo che riproduce alla perfezione
le immagini incerte, imprecise e traballanti che si ripeterono per diversi giorni sui
telegiornali di tutto il mondo. Il racconto alterna sapientemente la descrizione della
tensione, del panico e del caos a bordo dell'aereo, all'incredulità, lo sconcerto e la
frustrazione e la paura del personale a terra, facendo leva sull'impatto dello stile
documentaristico e su una recitazione di tipo immediato e iperrealista. Non vi è alcuna
spiegazione di tipo storico-politico. Chi sono questi dirottatori dai gesti insicuri, che
pregano in arabo e confidano in Allah dalle prime immagini dei titoli di testa a quelle finali
precedenti lo schianto? Quali sono le loro motivazioni? E, soprattutto, per chi lavorano?
(25 04 2006)
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