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Gli Angeli
(p.Enrico Zoffoli I Vol. Cristianesimo)
Esistenza
Dal greco nunzi o messaggeri, gli Angeli sono creature intelligenti, superiori alluomo e inferiori a
Dio. Comunemente sono detti spiriti e, secondo la terminologia scolastica, sostanze separate,
ossia immateriali, aventi una personalit concreta, una vita propria, compiti ben definiti,
subordinati al volere di Dio, che se ne serve nel governo del mondo.
Trattandosi di esseri immateriali, nessuna scienza sperimentale pu provarne o rifiutarne lesistenza.
Possiamo essere certi degli Angeli soltanto se fondati su di una positiva rivelazione di Dio. Chi non
laccetta, pu sospendere ogni giudizio, ma non ha il diritto dirridere il credente.
Fonti bibliche
Per il credente lesistenza degli Angeli non un prodotto della fantasia popolare n una deduzione
arbitraria della teologia speculativa; ma un dato positivo ampiamente documentato tanto nellA.T.
quanto nel N.T.(cfr. Ricerca biblica su questo sito)
Altre fonti:
- i Padri
- il Magistero
In particolare questultimo con S. Leone Magno, conferma che lopera della creazione si estende a
tutti gli esseri corporali e spirituali, compreso il demonio, come poi ribadiscono il Concilio
Lateranense IV (D-S 800) e Clemente VI contro le sette neo-manichee (D-S 1078). Il Concilio di
Braga, in Portogallo, fin dal VI secolo precisa che Angeli ed anime umane, pur essendo di natura
spirituale, non emanano dalla sostanza di Dio (D-S- 455). In quanto sono creati dal nulla.
Perch esistono gli Angeli
Due le premesse di una conferma razionale del dogma sullesistenza degli angeli:
1 - E DI FEDE che essi esistono come creature incorporee, distinte dal mondo fisico e
ad esso superiori
2 - E SENTENZA COMUNE (talmente che dal 500 in poi, non c teologo che non la
condivida) che gli Angeli sono forme pure, cio separate da qualsiasi genere di
materia
Quanto premesso, la ragione fondamentale che rende intrinsecamente credibile lesistenza degli
Angeli come sostanze immateriali che questi, colmano il vuoto immenso che separa Dio dal mondo
visibile, contribuiscono a rendere lopera della creazione assai pi degna della sapienza e dellamore
con cui Egli tende a comunicare Se stesso.
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Infatti:
- lAngelo somiglia a Dio pi di tutte le altre creature perch la sua immaterialit
riflette meglio la purezza della forma intelligibile (= Idea) secondo la quale Dio, Causa
prima, precontiene in S luniverso;
- lAngelo somiglia pi a Dio perch, come Lui, persona esclusivamente
intellettuale, del tutto autonoma rispetto al mondo;
- lAngelo partecipa della causalit di Dio in modo irriducibilmente superiore
alluomo, perch opera in se e fuori di s semplicemente volendolo, senza ricorrere
alla mediazione di una distinta facolt esecutrice dei suoi piani;
- proprio in virt della sua immaterialit, lAngelo si eleva al di sopra dellintero
universo al punto da contenerlo, partecipando alla stessa ubiquit di Dio.
In sintesi: conviene che la realt creata, come riflesso della perfezione di Dio, contenga, oltre
alluomo (composto di materia e spirito), anche langelo, pi luminosa espressione dello spirito,
contrapposto alla materia come tesi ed antitesi: ne risulta un mondo pi completo ed armonico. La
Rivelazione, informando di questa superiore categoria di creature, soddisfa una profonda esigenza
razionale.
[ S.th., I, q 50, a.1; S.C.G., II, c. 46; Q. De Spirit.creat., a.5; Comp.th., c.75; Op. De Substantiis
separatis, c. 18; De Causis., lect. 2; De Div. Nom., 4, lect. 1; in Metaphys.III, lect. 9, n. 455; VII, lect. 17,
n. 1648]
NATURA
- Immaterialit
Se limmaterialit dellangelo obbliga a ritenerlo del tutto incorporeo, bisogna attribuirgli anche
quella semplicit che, propria dello spirito, esclude la classica composizione di materia e forma
contro lopinione di alcuni antichi Scolastici (Alessandro di Hales, S. Bonaventura, ecc.).
Gli Angeli, come sostanze immateriali, non fanno parte del nostro universo, anche se possono
pensarlo, contenerlo, esercitarvi uninfluenza quali esecutori dei piani di Dio. Influenza tuttavia che
sfugge a qualsiasi osservazione, non si rivela in modo tale da farne arguire lesistenza e la presenza.
Ci non esclude che Dio talvolta possa farli apparire in forme corporee, senza ovviamente
assoggettarli alle leggi della materia.
[Tb 12,19. S.th., I, q. 51, aa. 2-3: Q. De Pot. 6, aa. 7,8; Sent. II, d.8, q. 2, a.4, q 1 a, 2,3,5]
Gli Angeli essendo immateriali sono anche incorruttibili, sottratti a tutti gli agenti e le alterazioni del
mondo fisico: una volta create, godono una vita imperitura:
(S. th. I, q. 9, a.2; q. 50, a.5; q. 65, a.1, lum; q. 104, aa. 4-4; S.C.G, II, c.55, Comp th., c. 74; Q De Pot. 5,
aa.3, 4.ecc.)
Limmaterialit degli Angeli sinonimo di spiritualit, la quale per lascia nei limiti di una
determinate natura. Anche la natura angelica una natura finita, composta, contingente,
mutevole, eteronoma, e ci perch anchessa non il proprio atto dessere. Anchessa si compone
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realmente di essenza ed essere: tale composizione costituisce la struttura metafisica dellAngelo,
creatura come tutte le altre. Forse alcuni Padri hanno confuso la materia degli Angeli con la loro
natura che, pur essendo nobilissima, resta sempre al livello di una essenza, o potenza, che dice :
ordine, rapporto allessere.
(S.Th I, q. 50, a.2, 3um; SCG II, c. 52; Op. De Ente et essentia c.4; Q. De Spirit.creat. a.1; SCG II c. 53;
Com.th cc.74,80)
le categorie
Gli Angeli sono moltissimi: si tratta di molte migliaia (Eb 12,22), di legioni (Mt 26,53). In Daniele si
legge che mille migliaia servivano il Figlio dellUomo e diecimila miriadi lo assistevano (Dn 7,10).
Tuttavia conosciamo soltanto il nome di tre arcangeli: Michele, Raffaele e Gabriele (Dn 10,13; tb 12,15;
Lc 1,19). La tradizione ordina questa immensa folla di spiriti secondo una gerarchia comprendente
nove cori: angeli, arcangeli, troni, dominazioni, virt, potest, principati, serafini, cherubini (gen
3,24; Is 6,2; Ef 1,21; Col 1,16; 1 Ts 4,15). Ignoriamo la natura e le funzioni delle categorie accennate. E
certo soltanto il numero incalcolabile degli Angeli.
Di dogmaticamente certo non sappiamo altro: ma la riflessione teologica ha qualcosa da aggiungere
di particolarmente serio.
1) essendo sostanze immateriali, gli angeli non possono distinguersi tra loro
come gli individui della medesima specie; al contrario, ciascuno costituisce una specie
a s, risultando perci a livello ontologico, una moltitudine di ordini, grandezze,
dignit, di variet strabiliante propria del mondo dello spirito, superiore a quella dei
modelli del mondo fisico
2) lindividuazione comporta una distinzione esclusivamente numerica. Essendo
nellAngelo esclusa la materia, resta la forma pura quale atto distinto da altri atti,
come sua essenza specifica in se completa e immoltiplicabile.
La vita
Gli Angeli possono pensare, volere e agire in modo superiore allumano, data la loro indipendenza
dal mondo dei sensi. Per tale autonomia essi pensano mediante: Idee infuse, non acquisite
dallesperienza. Ci consente ad essi di pensare intuendo, senza n giudicare n ragionare. Il loro
intelletto, non essendo vincolato ad un organismo, sempre desto a agile; non impara e non
progredisce passando dal confuso al distinto; non dubita, non sbaglia, anche se non onnisciente,
avendo anchesso i suoi limiti.
NellAngelo la perfezione delle idee esige un rispondente vigore della facolt intellettiva, la quale
suppone un proporzionato grado di immaterialit della sostanza: la naturale gerarchia degli spiriti si
fonda su questa maggiore o minore capacit intellettuale, a cui associata una particolare potenza
espressiva delle idee. Ora, un superiore grado di conoscenza esige idee pi universali e quindi meno
numerose, risultandone una vita pi intensa e insieme meno complicata
Lautocoscienza dellAngelo perfetta, escludendo qualsiasi mediazione di un mondo esterno. Egli
conosce il nostro universo con le singole cose e fatti, ma ignora il futuro-libero, i segreti delle
coscienze e senza una rivelazione, i misteri della grazia. La conoscenza che ha di Dio mediata
perch si fonda su quella che egli ha di s e delle creature, quindi procede a posteriori come lumana.
Inoltre pur essendo immateriale, la sua sostanza si distingue dal suo pensare, donde il bisogno di una
facolt che medi tra luna e laltra. Cos anche il suo pensare non sidentifica col suo atto-dessere,
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seguendone la necessit delle idee; le quali, per quanto siano universali nella loro comprensione del
reale, tuttavia sono molteplici, obbligando lintelletto angelico a passare dalla potenza allatto, ossia
ad intuire una cosa dopo unaltra, situandolo perci nel tempo.
La volont dellangelo superiore ad ogni seduzione del sensibile e conseguenti passioni, che
ovviamente suppongono un organismo di cui privo. Perci la sua libert perfetta, anche se non
impeccabile, potendo prevaricare per la superbia, lodio, linvidia, aberrazioni proprie dello spirito.
Ma pur essendo estraneo al mondo corporeo lAngelo pu avere dei rapporti con esso, come
dimostrano le sue apparizioni in sembianze umane. Ci non significa che possa animare un corpo.
Inoltre pu essere in un certo luogo, non per in modo circoscrittivo e continuo, com possibile ai
corpi, i quali per le dimensioni vi restano contenuti, misurati. E piuttosto lAngelo che, essendo
spirito, lo contiene, non solo pensandolo, ma anche applicandovi la propria energia. Siccome per
questa limitata ogni luogo in cui opera vincola la sua presenza.
Per quanto siano sorprendenti le forme in cui lo spirito pu agire sulla materia, tuttavia lAngelo non
pu creare n compiere dei veri prodigi, riservati allAutore e Legislatore della natura: da Dio
dipendono il modo e la sfera dinfluenza dei singoli angeli.
Anchessi formano una societ, la migliore desiderabile , essendo tra loro uniti e solidali come e pi
di noi. Ciascuno volendolo pu confidare allaltro le proprie idee. Pur restando misterioso per noi il
modo del loro linguaggio, innegabile che la reciprocit tra loro fondata sul potere che ciascuno
pu esercitare sullaltro comunicandosi le idee, dialogando.
La storia
E di fede che gli Angeli sono stati creati nel tempo; comunemente si pensa che precedono sia il
mondo fisico che luomo.
E teologicamente certo che sono stati elevati allordine soprannaturale, cio arricchiti della grazia
santificante e destinati a partecipare della visione beatifica. Lo si arguisce dal fatto che essi gi la
godono. Ges infatti dichiara che gli Angeli custodi dei bambini vedono sempre il volto del Padre
che nei cieli (Mt 18.10). Ora tale privilegio suppone unelevazione soprannaturale.
E sentenza comune che gli Angeli sono stati sottoposti ad una prova di fedelt a Dio, lunica ad essi
possibile come puri spiriti. Ed comprensibile che la beatitudine eterna fosse da loro meritata come
frutto di uniniziativa personale degna di esseri intelligentissimi e liberissimi, capaci , come nessuno,
di rispondere di s e del proprio avvenire.
Dio ha creato gli Angeli tutti buoni, anche se non infallibili. Alcuni di essi sono i soli responsabili
della propria rovina. E quanto il Concilio Lateranense IV dichiar perentoriamente contro Catari e
Albigesi (DS. 800)
La prima origine del male nel mondo stata labuso dellarbitrio dovuto allorgoglio col quale la
creatura angelica presunse di essere sufficiente a se stessa nel rifiuto di Dio. Verissimo dunque che il
principio di ogni peccato lorgoglio.
Al riguardo occorre distinguere quanto affermano i Padri. Alcuni di essi (Giustino, Atenagora,
Tertulliano, Clemente Al. S. Ambrogio) ritengono, erroneamente che quello degli Angeli sia stato un
peccato carnale, mentre limmaterialit della natura angelica non poteva consentirlo. Altri Padri e
teologi invece parlano della caduta degli Angeli in riferimento ad un gesto di ribellione o allassurda
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pretesa di eguagliare lAltissimo. S. Pietro nella sua seconda lettera (2,4) afferma che Dio non ha
perdonato agli Angeli che peccarono, ma li ha precipitati nellabisso, consegnandoli alle catene
dellinferno per essere tormentati e riservati al giudizio. Si tratta di una eterna separazione da Dio.
Come spiegare lapostasia degli Angeli?
E uno dei problemi pi insolubili. Siamo davanti ad un male commesso dalla creatura pi
intelligente e libera di tutte; la quale, appunto per questo, non ha attenuanti: la decisione scaturita
dal fondo dello spirito, che lucidissimamente e nel pieno esercizio della sua autonomia rifiuta il
proprio Bene, il solo indispensabile.
Quale ne fu il motivo?
LAngelo certamente non poteva credere di fare a meno di Dio, di ritenersi principio, fine o legge a se
stesso, perch egli conosceva la verit dei propri rapporti con Dio, per cui nessuna ragione oggettiva
poteva indurlo al rifiuto. Esclusa, pertanto, la possibilit di un errore, resta il mistero della colpa
che ha la sua spiegazione remota nella radicale inconsistenza di ogni creatura, tratta dal nulla e
capace, se libera, di tornare al nulla (cfr. S. Agostino, Contra Iulianum, opus imperf., 5, 42, PL 45,
1479).
Superata la prova, per gli Angeli fedeli ebbe inizio la vita eterna, cui si contrappose la morte eterna
dei ribelli, unici autori dellinferno. Nella scelta di questa duplice condizione si conclude la storia
degli Angeli.
La Missione
E di fede divina cattolica lesistenza degli Angeli custodi, come dimostrano ampiamente la S.
Scrittura, la tradizione patristica e teologica, il Magistero universale ordinario della Chiesa. La
Liturgia della festa dei SS. Angeli Custodi da parte di Paolo V nel 1608 , estesa da Clemente X a tutta
la Chiesa nel 1670. Istituzione preceduta dalla festa di S. Michele Arcangelo e di tutti gli Angeli che
risale al secolo VI. conferma tutto.
Buone ragioni dimostrano la somma convenienza e credibilit della missione affidata agli angeli dalla
Provvidenza.
- Resta validissima quella dordine generale per la quale Dio non suole operare nel
mondo senza avvalersi della causalit propria delle creature per attuare i suoi piani.
Ora la causalit degli Angeli la pi nobile ed efficace di ogni altra nelluniverso, essa
dunque non avrebbe una ragione sufficiente, se dovesse restare inoperosa.
- Conviene che la Provvidenza si valga dellopera degli Angeli soprattutto per
soccorrere luomo, creatura, pi infelice dogni altra, essendo fisicamente fragile e
vulnerabile, immerso nellignoranza, mortificato da continui errori, dilaniato dal
dubbio, estraneo ad una natura spesso a lui ostile, incapace di comunicare pienamente
con gli altri, insidiato dalle passioni, incerto dellavvenire, terrorizzato dalla morte.
Soltanto creature a lui superiori possono assisterlo ben pi di quanto i genitori sono in
grado di proteggere i propri figli.
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- Del resto , se il nostro nemico il diavolo, come leone ruggente, va in giro,
cercando chi divorare (1 Pt 5,8). pi che credibile che luomo abbia anche un angelo
che lo difenda.
- Infine se in alcune circostanze gli angeli hanno assistito Ges, comprensibile
che essi pensino anche a noi, ben pi bisognosi.
Dobbiamo dunque credere che ogni uomo ha il suo angelo custode. Alcuni testi biblici lo indicano
chiaramente : Mt 18,10; At. 12,12. Riflettendo seriamente possiamo riconoscere: ciascun uomo, per
quanto inferiore allAngelo, nondimeno cos grande da raggiungere la sfera dellAssoluto, per cui
soltanto Dio penetra le sue intenzioni, opera nella sua volont, conosce il suo ultimo destino.
Dunque la vita delluomo, con la sua vocazione, i suoi problemi, limprevedibilit del suo avvenire,
non sono inferiori allintuito dellAngelo, non sono indegni dellamore di cui dispone, delle premure
di cui capace. Dio, dunque, pu averglielo affidato come amico fedelissimo ed eternamente
inseparabile, data appunto laffinit che associa lAngelo ad ogni persona umana. E moralmente
certo, infine, che il proprio angelo tutelare labbiano non solo gli individui ma anche i popoli, le
nazioni, le chiese particolari e quanti esercitano un potere, hanno delle responsabilit.
Riflettendo, in conclusione, possiamo riconoscere che il fatto per il quale non percepiamo
sensibilmente linfluenza degli Angeli non dimostra che questa sia irreale, anzi proprio questo pu
comprovarne la verit, essendo proprio dei grandi agire nel silenzio, di beneficare restando
ignorati, esposti allincomprensione e allingratitudine di creature deplorevolmente ottuse e
meschine, come la stragrande maggioranza degli uomini. La sorte degli Angeli, da una parte,
paragonabile a quella di Dio e dallaltra richiama quella delle infinite energie cosmiche operanti nel
mondo in modo misterioso, occulto anche alle pi raffinate indagini della ricerca scientifica.
Esistenza del Demonio.
Diavolo, da dibolos = calunniatore, accusatore, detto anche Satana (avversario), e demonio =
daemon, damon : genio (buono o cattivo), esperto, astuto; un angelo ribelle e decaduto, infelice e
temibile. E stato per invidia del diavolo che la morte entr nel mondo. Egli osa tentare perfino Ges,
il quale per lo ha sconfitto, ha distrutto il dominatore della morte (Eb 2,14). Ed certo che fino
allultimo la famiglia umana rester divisa tra i figli della Luce e i figli delle tenebre (1Ts 5,5; Lc
16,8) Appunto questi ultimi sono i figli del diavolo, padre della menzogna.
Dunque ancora terribile la lotta dei fedeli contro le potenze del male. Da ci deriva il dovere della
vigilanza, perch il diavolo come leone ruggente va in giro cercando chi divorare (1 Pt 5,8). Bisogna
rivestirsi dellarmatura di Dio per poter resistere alle insidie del diavolo (Ef 6.11). Con la quale
necessario cingersi i fianchi con la verit, rivestirsi con la corazza della giustizia e avendo come
calzatura ai piedi lo zelo, tenere in mano lo scudo della fede, col quale possibile spegnere tutti i
dardi infuocati del maligno (Ef 6, 13-17).
Questo il diavolo della fede: realt personale, con una sua originaria dignit, con una sua fisionomia
e una sua storia. Esercita uninfluenza nefasta, ma condizionata dalla volont umana, sempre libera;
subordinata al piano di Dio, invincibilmente superiore a tutte le spinte disgregatrici del male.
Il potere del demonio reale quanto maligno e formidabile. Lo spiega bene limmaterialit della sua
natura, leccellenza delle sue potenze operative, la sua disperata condizione di miseria. Egli come per
istinto portato ad isolarsi nel rifiuto di Dio, nellodio per luomo, nellostilit contro una natura
creata da Dio e destinata al bene delluomo. Se tutto ci certo, non pu negarsi che il demonio pu
servirsi di individui che a lui liberamente si rivolgono per danneggiare il prossimo, tutto questo per:
se, quando, quanto e come Dio lo permetta e luomo acconsenta. Da ci la notissima e antichissima
magia nera ripetutamente riprovata nellA.T.
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Le manovre preferita dal demonio, degne di uno spirito intelligentissimo quanto malvagio sono
occulte, quasi impenetrabili e di solito inavvertite. Esse si estendono a tutti gli strati sociali; ma
interessano soprattutto personalit influenti in tutti i settori della vita sociale; puntando sui membri
pi qualificati dei grandi centri di propaganda delle idee e del costume, a livello filosofico, religioso,
politico, morale, educativo, letterario, artistico, economico.
Il male che nel mondo occasione e effetto di un intervento, in noi e nella nostra societ di un
Agente oscuro e nemico, il Demonio. Il male non soltanto una deficienza, ma un essere vivo,
spirituale, pervertito e pervertitore. Terribile realt. Misteriosa e paurosa (Paolo VI , 15.11.1972).
Ove c da travisare nozioni, falsare dati, sconvolgere le coscienze, inasprire gli animi, provocare
malintesi, accendere e acuire discordie, scoraggiare le imprese migliori, demolire quelle realizzate,
ostacolare o ritardare il progresso civile, il demonio l che concentra i suoi sforzi.. Insomma il
diavolo per la fede cristiana, una presenza misteriosa, ma reale, personale, non simbolica (J.
Ratzinger, Rapporto sulla fede, Ed. paoline Roma 1985 p. 145).
In tutti i casi la temuta potenza dellInferno assai pi limitata di quanto si possa supporre. Luomo
da solo non ha la forza di opporsi a Satana, ma questo non un altro Dio, uniti a Ges abbiamo la
certezza di vincerlo. E Cristo il Dio vicino che ha forza e volont di liberarci. In realt, la potenza e
la rabbia del demonio sinfrangono contro i piani di Dio , allinsaputa del quale egli non pu osare
mai nulla contro qualcuno. Se poi Dio permette che si scateni, soltanto:
- per umiliare e far rinsavire chi ne resta colpito;
- perch ripari particolari colpe commesse
- acquisti i meriti di una pazienza anche eroica
- subisca la purificazione necessaria per raggiungere un alto grado di maturit
interiore e di unione con Dio
- sia associato alla Passione redentrice per la conversione delle anime e la causa
del Regno.
E certo che il demonio come ogni altro spirito creato non pu agire direttamente sullintelletto
delluomo, non pu sostituirsi alla sua volont, che perci resta libera. Indice eloquente
dellimpotenza demoniaca limpossibilit di prevedere con certezza le future scelte delluomo. La
pi valida difesa delluomo contro linfluenza diabolica resta la volont stessa, con la quale
possibile resistere anche alle seduzioni pi abili e ostinate. Resta alla volont sempre la possibilit di
dire: NO. Oltre tutto le nostre capitolazioni non sono mai definitive, irreversibili e ci per quel
potere di resipiscenza che non si perde mai, almeno finch si vive. A difesa della creatura umana c
tutta la paterna assistenza di Dio e dei suoi Angeli, la quale, meritata dal Redentore, si rende
operante ed efficacissima:
- per la preghiera personale e liturgica
- per la virt dei sacramenti
- per il ricorso a Maria
- per il vigore di una vita di grazia sempre pi matura, e un dominio di se sempre
pi totale.
Non manca il soccorso della Chiesa con i suoi sacramentali, specialmente nei casi di vera
ossessione diabolica.
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In tutti i casi, siano pur gravi e irriducibili, il credente pu risolvere tutto, accettando ogni prova con
fede e abbandono in Dio, nella certezza incrollabile che tutto pu concorrere al bene di coloro che
Lo amano.