Corso di Laurea di II Livello in Discipline Musicali
indirizzo: ORGANO - curriculum: SOLISTICO
Tesi di Laurea Storia ed Estetica della Musica LOrgano a Canne: la Grande Macchina Celeste
Relatore Chiar.mo M Galliano Ciliberti
Laureanda Mafalda Baccaro
Anno Accademico 2010/2011
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Lorgano lunico strumento sul quale possibile mantenere una nota tanto a lungo da produrre unimpressione di tempo e di eternit. (Olivier Messiaen)
PREMESSA
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Lidea di una tesi, che avesse come titolo: Lorgano a canne: la Grande Macchina Celeste, si formata man mano che sviluppavo i miei studi di Storia ed Estetica della Musica. Nel corso della II annualit, sviluppando il tema dellutopia in musica, mi sono lasciata affascinare dalla teoria dellarmonia delle sfere, nella quale lorgano a canne - per la sua grandezza ed imponenza, per le complicate tecniche costruttive, per la sua storia e la storia del temperamento, per la sua diffusione mondiale, per la sua peculiare caratteristica timbrica e per le sue pi varie forme e dimensioni, per essere un capolavoro dellingegno umano riveste un ruolo considerevole. La tradizione attribuisce a Pitagora la capacit di aver udito per primo la sinfonia planetaria, trovando una stretta somiglianza tra i suoni delle sfere celesti e quelli dei colpi di un martello su unincudine. Gaffurio e Zarlino erano certi che, gi molto prima di lui, altri avessero equiparato i suoni prodotti dal martello sullincudine allarmonia divina. Nel testo biblico a cui i due teorici fanno riferimento, scritto: Il fratello si chiamava Iubal: egli fu il padre di tutti i suonatori di cetra e flauto (secondo altre traduzioni, il flauto diventa lorgano). Zilla a sua
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volta partor Tubalkain, il fabbro, padre di quanti lavorano il rame e il ferro. Iubal e Tubalkain erano quindi fratellastri, luno musico, laltro fabbro. (Genesi, Cap. 4). Per gli antichi Greci, cera un nesso fortissimo tra il nostro sistema solare e la scala musicale. In essa, i suoni pi acuti appartenevano a Saturno e al Cielo delle stelle fisse. Il Sole, al centro del cosmo corrisponde alla nota centrale che unisce i due tetracordi per formare la scala. Nel Medioevo, larmonia delle sfere trova pieno appoggio nel Salmo 18, che recita: "I cieli cantano la gloria di Dio e lopera delle sue mani annunzia il firmamento". Dio, si afferma, ha creato luniverso grazie allintreccio di matematica, geometria e musica, riconosciute come la triade sapienziale.
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La Chiesa Cattolica, nel Cinquecento, comincia a venerare Santa Cecilia e la elegge patrona dei musicisti, sebbene la celebrata martire romana forse non sapesse neanche suonare. Raffaello Sanzio, nellEstasi di Santa Cecilia 1 , raffronta la perfezione musica celestiale degli angeli con la caducit e limperfezione della natura umana, che si deduce dalle canne che stanno per cadere dallorgano tra strumenti rotti. Tra questi ultimi giacciono i simboli dellastrologia: a sinistra, il triangolo (il trigono, aspetto astrologico benefico), su cui vi un flauto diritto (lopposizione, aspetto malefico); a destra, dei tamburelli e piatti (la congiunzione, aspetto benefico). Anche per Raffaello, nel Rinascimento, Dio resta Geometra e Musico supremo.
1 Raffaello Sanzio, Estasi di Santa Cecilia, olio su tavola, poi su tela (236 149 cm), 1514, conservato nella Pinacoteca Nazionale di Bologna.
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Sul frontespizio di un'opera di un famoso gesuita, Musurgia universalis, sive ars magna consoni et dissoni di Athanasius Kircher (Geisa, 1602 Roma, 1680) agli angeli affidata l'esecuzione di un coro a 36 voci, che celebra l'armonia celeste e la struttura armonica della creazione. Secondo Kircher, la nascita armoniosa del mondo ha origine da un organo cosmico.
L'ordine del cosmo cristiano sintetizzato nella teoria dei quattro elementi, cui lorgano si ispira: nato come Hydraulis, per evolversi in uno strumento ad aria, che costruito con materiali della terra e le cui canne si proiettano con forza verso il Creatore, Dio, lUnico Sole, il fuoco inestinguibile.
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L'armonia delle sfere assume con Keplero un carattere pi marcato. Egli osserva le orbite ellittiche descritte dai pianeti con diverse velocit e distingue pianeti lenti e pianeti veloci. Secondo la sua teoria, ogni pianeta produce una musica durante il suo moto di rivoluzione, il cui suono pi grave corrisponde alla velocit minima percorsa e quello pi acuto alla massima. Il pentagramma non altro che la struttura armonica del cosmo: l'ampiezza degli intervalli (tra la nota pi grave e quella pi acuta) direttamente proporzionale all'eccentricit dei pianeti, ossia il rapporto della distanza tra i due fuochi. A fine Rinascimento, il teosofo e alchimista inglese Robert Fludd rappresenta un monocordo in cui le sfere dei quattro elementi, dei pianeti e degli angeli sono disposte verticalmente, in una sorta di ordine gerarchico, mentre la mano di Dio accorda lo strumento.
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Un secolo prima di Fludd, Franchino Gaffurio, aveva disposto i pianeti intorno a un'irreale corda musicale.
Nel 1492, anno della scoperta dellAmerica, Gaffurio, per il trattato Theorica musice Franchini Gafurii laudensis, disegn una tavola in cui era raffigurato un organo a canne costruito secondo precisi parametri matematici e geometrici.
Secondo Tolomeo, la perfezione armonica dei cieli si riflette nelle tre consonanze interne al cerchio dello zodiaco, nel quale le proporzioni musicali scaturiscono dal rapporto tra gli archi sottesi al diametro,
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corrispondente all'intervallo di ottava, ai lati del triangolo, corrispondente alla quinta, e del quadrato, corrispondente alla quarta.
Leonardo, nel 1490 circa, aveva racchiuso luomo allinterno di un cerchio e di un quadrato concentrici, secondo precisi rapporti geometrici. Si fa sempre pi forte lanalogia tra la perfezione della creazione sintetizzata nella bellezza e nellarmonia del corpo umano e lequilibrio dei suoni.
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Lincisione affianco fa da copertina al Trait de lEau de Vieou Anatomie thorique du Vin, divis en trois livres. Composez autrefois par feu Me. I. Brouart Mdecin, stampato a Parigi da Jacques de Senlecques, nel 1646. Ancora una volta lorgano, con le canne numerate accostato ai simboli dei pianeti iscritti nei segni delle congiunzioni o opposizioni astrali.
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In questaltra illustrazione del medesimo tipografo parigino, appare, in abito monacale, colui che era allora definito il Filosofo Occidentale, rappresentato Basilio Valentino; nellaltra met, o forse sarebbe meglio dire allopposto, in proporzioni pi ridotte, c il greco Ermete Trismegisto, il Filosofo Orientale. Le canne dorgano, in ordine crescente, sono contrassegnate dai simboli dei pianeti e dei metalli. Al di sopra dellorgano, si legge: Psallite Domino in chordis et organo, ossia: Cantate al Signore con le corde e con lorgano, dal Salmo 150. Lo stesso Salmo, lultimo del libro biblico, invita a dare lode al Signore nel suo santuario con il suono di vari strumenti. Ecco il testo del Salmo in latino: Laudate Dominum in sanctis eius. Laudate eum in firmamento virtutis eius. Laudate eum in virtutibus eius. Laudate eum secundum multitudinemmagnitudinis eius. Laudate eum in sono tubae. Laudate eum in psalterio et cithara. Laudate eum in tympano et choro. Laudate eum in chordis et organo. Laudate eum in cymbalis bene sonantibus. Laudate eum in cymbalis iubilationis.
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Omnis spiritus laudet Dominum!
L'armonia delle sfere ci impone una meditazione su cosa siamo, da dove proveniamo e verso quale misterioso futuro siamo diretti. Tale meditazione ci spinge ad osservare quale grande capacit creativa abbia lUomo, o abbia ricevuto da Dio, nel momento in cui in grado di inventare e realizzare opere di alto ingegno, qual lOrgano a Canne. Nei capitoli di questa tesi, analizzando approfonditamente le basi scientifiche e tecniche, le potenzialit espressive, le molteplicit delle forme e dei prospetti, le varianti di temperamento, di tocco organistico e quanto altro concerne questo grande strumento, spero di restituire chiaramente al Lettore limmagine di una Grande Macchina Celeste.
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1. LORGANO A CANNE 1.1 - Lorgano a canne. 1.2 - I materiali
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1.1 LORGANO A CANNE Lorgano (dal greco organon = strumento, attrezzo, utensile) un grandioso strumento musicale, risultato di una serie di competenze artigianali: falegnameria, carpenteria, metallurgia, meccanica, produzione e distribuzione dellaria, intonazione e accordatura delle canne. Una definizione dellorgano potrebbe essere: strumento musicale nel quale i suoni sono prodotti da canne alimentate da aria prodotta da una manticeria e regolata per mezzo di tasti e di registri. Lorgano costituito da diversi elementi: 1) Il complesso dei comandi (la consolle), che comprende: il/i manuale/i, la pedaliera, i registri, accessori (unioni delle tastiere, tremolo); 2) le canne (labiali, o ad anima, aperte o tappate, e ad ancia, con innumerevoli variet di tipi, dimensioni, materiali); 3) la struttura (articolazione dello strumento in un unico corpo o pi corpi dorgano: GrandOrgano, Espressivo, Positivo, Tergale, ecc);
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4) la trasmissione (meccanica, pneumatico-tubolare, elettrica, mista); 5) la manticeria (a cuneo o a lanterna); 6) il/i somiere/i (a tiro, a vento); 7) la cassa e il prospetto (amalgamare e orientare i suoni, disposizione delle canne a seconda dellintonazione e del temperamento desiderato). 1.2 I MATERIALI Diversi sono anche i materiali impiegati nella costruzione di un organo. 1.2.1 I L LEGNO Il somiere, che serve a contenere laria a forte pressione che, alla pressione dei tasti, sar inviata nelle canne per la produzione dei suoni, di solito in legno di noce; dello stesso legno sono di solito anche le leve dei tasti, le stecche di sostegno del somiere, i tasti della pedaliera. Un tempo le canne di legno erano costruite in legno di cipresso.
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Labete il legno pi largamente impiegato: la cassa, le leve dei tasti, il fondo dei somieri, le canne prismatiche, le tavole di catenacciatura, sono di solito di questo pregiato materiale. Non di rado, altri tipi di legno costituiscono parti fondamentali dello strumento: il pioppo, il salice, il rovere, il faggio, il castagno, il bosso, il palissandro, lebano. 1.2.2 I METALLI Lo stagno il metallo preferito per la realizzazione delle canne di facciata, ma anche per le canne del Ripieno. Alcune scuole o famiglie di organari utilizzavano e utilizzano lo stagno per alcuni registri solistici e per alcuni registri ad ancia. Talvolta, lo stagno utilizzato in lega con il piombo. Il piombo, scuro e opaco, non si presta bene per le canne di facciata, perci lo si preferisce per le canne interne. il metallo pi malleabile, che meglio si presta ad essere lavorato, ma se non in lega con altri metalli, facilmente deformabile. Lottone si usa per la lingua delle canne ad ancia, talvolta anche per la Tuba.
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In Toscana, la latta stata spesso utilizzata in passato per le tube dei registri ad ancia. Lo zinco il metallo presente allepoca dellinizio della decadenza dellorganaria tradizionale; ultimamente, viene utilizzato per canne ad anima di maggiore lunghezza. In filo di ferro, ma anche di ottone, si realizzano i tiranti delle trasmissioni e i catenacci delle meccaniche. 1.2.3 LE PELLI La pelle dagnello (soato) serve per le guarnizioni dei somieri, sui ventilabri. Anticamente, si usava il cuoio, piuttosto che il legno o il cartone, per il crivello, il piano forato che serve a tenere perpendicolari le canne sul somiere. La pelle di montone si usa spesso per i mantici. 1.2.4 I L CARTONE Per quanto possa sembrare strano, il cartone era impiegato abitualmente in Lombardia, nel 700, per il crivello, ma anche per le tube dei registri ad ancia del tipo regale.
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1.2.5 OSSO E AVORI O Materiali essenziali per ricoprire i tasti e per le ornamentazioni. 1.2.6 I L FELTRO Tradizionalmente, il panno di feltro rosso, guarniva la parte anteriore dei tasti a partire dal 400.
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2. FONICA DELLORGANO 2.1 - La Consolle. 2.2 - Le Canne. 2.3 - La Trasmissione. 2.4 - La Manticeria. 2.5 - I Somieri. 2.6 - I Registri.
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2.1 LA CONSOLLE La Consolle contiene lassieme delle Tastiere (Manuali), della Pedaliera e dei Registri. Essa contiene anche le Placchette, o i Tiranti, per inserire i registri, i Pedaletti, i Pistoncini, le Staffe, il Segnalatore del crescendo. I tedeschi la chiamano Spieltsch (Tavola per suonare). Il Congresso di Trento del 1929 stabil che i Manuali dellorgano debbano essere di 61 tasti (Do-Do, come facevano gi i Serassi) e la Pedaliera di 32 tasti (Do-Sol). Le Placchette sono di solito disposte ad anfiteatro, dalla destra alla sinistra dellorganista. Possono a volte essere di diversi colori, a seconda che esse contengano indicazioni di registri di un Manuale o della Pedaliera. I Tiranti, invece, sono collocati verticalmente solo ad un lato negli organi ad un Manuale (in genere negli organi antichi), ad entrambi i lati negli organi a due Manuali. Per inserire un registro, bisogna tirare in fuori il pomello che trascina il sistema di leve e di squadre collegate al somiere. I Tiranti si usano soprattutto negli organi meccanici e sono di derivazione francese e tedesca, pi recentemente anche nella trasmissione pneumatica.
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In alcuni organi vi sono dei Pistoncini con le indicazioni: PP, P, MF, F, FF (dal pianissimo al fortissimo, oggi comandi trasformati in combinazioni aggiustabili). Vi sono i Pistoncini che servono per fissare le combinazioni (fissatori) e per togliere ogni combinazione (annullatori). La Pedaliera pu essere a tasti retti o paralleli rispetto al piano della tastiera (la pi tradizionale, usata sin dai tempi di Bach), a ventaglio (concava-radiale, detta anche tridentina), concava. Le Unioni affiancano i Registri e servono per aggiungere ad un manuale (o alla Pedaliera) i suoni dei registri di un altro manuale. Il manuale che pu contenere tutte le Unioni il GrandOrgano. La funzione pi importante delle Unioni il Tutti, che attiva tutti i Registri. Negli organi a trasmissione meccanica si tratta di una leva che si chiama Tiratutti. I Pedaletti sono dei dispositivi che si azionano con i piedi. Possono essere a pressione, ad incastro o a bilico. Essi servono per inserire le Unioni o le combinazioni. Essi sono allocati sul frontalino che sovrasta la Pedaliera, in modo tale da essere raggiunti facilmente dai piedi dellorganista, senza intralciare il movimento sui pedali. I Pedali
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a bilico sono meglio noti come Staffe: si tratta di una leva che accoglie lintera pianta del piede, che pu spingerla in avanti o indietro. Le Staffe permettono di aprire la cassa espressiva o chiuderla, o di attivare il crescendo sugli altri Manuali. La staffa del crescendo deve trovarsi allineata con il RE 15 del Pedale. Un organo veramente completo, sintetizzando le scuole organarie europee, deve avere almeno tre Manuali: il GrandOrgano, il Recitativo Espressivo e il Positivo Espressivo (detto anche solo Positivo, o Corale Espressivo). Il manuale su cui, grazie agli accoppiamenti (Unioni), si centralizza tutta la forza dello strumento il GrandOrgano. Le canne dellOrgano Espressivo si trovano chiuse in una cassa, detta per lappunto cassa espressiva. Si tratta di una cassa che ha un lato munito di griglie che si aprono e si chiudono con un comando che viene azionato dal piede dellorganista su unapposita staffa. In questo modo, si possono dare al suono i coloriti del piano e del forte. In un organo a tre manuali, anche il secondo manuale espressivo 2 .
2 A questo proposito occorre ricordare che lorgano italiano solo da circa un secolo ha sviluppato lidea di un organo a due o pi manuali. N i Serassi, n i Lingiardi, o il De Lorenzi, volevano abbandonare la costruzione di organi a tastiera unica, con registri spezzati e con la pedaliera monca, anzi essi giudicavano questi organi migliori di quelli europei. Tuttavia, vi sono aneddoti
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Negli organi meccanici, la consolle non un mobile a s, ma si trova in un varco sottostante il prospetto, perci viene detta consolle a finestra. La prima consolle staccata dalla cassa e rivolta al pubblico apparve in Italia, allesposizione di Torino, nel 1884, per opera dellorganaro Gaetano Zanfretta di Verona. Sono accessori della consolle: lilluminazione, il leggo, la panca, i dispositivi elettrici ed elettronici (oggi si trovano organi con schede di memoria che contengono centinaia di combinazioni aggiustabili, con ingressi per chiavette USB, come lorgano Zanin del Conservatorio di Monopoli, anno 2010).
2.2 LE CANNE Su ciascun Registro risuona una serie di canne, che possono essere: - ad anima o labiali,
che ci rivelano limportanza, anzi addirittura la necessit, di uniformarsi allorgano europeo. Il pi significativo il rifiuto di Camille Saint-Sans (organista allEglise de la Magdeleine di Parigi), nel 1879, di suonare lorgano del Conservatorio di Milano, dichiarando di essere incapace di maneggiare quel piccolo strumento a tastiera unica, registri spezzati e pedaliera minima. Ci fu raccontato da un testimone e provoc unaccesa polemica sulla Gazzetta della Lombardia. Lepisodio gener un movimento di riforma organaria, detto riforma ceciliana, dal nome di S. Cecilia, patrona dei musicisti, di cui furono esponenti gli organisti M. E. Bossi e G. Tebaldini.
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- ad ancia o a lingua. Il registro risuona nelle canne, perch esse sono per lappunto solo il corpo risonante; il corpo eccitante (lelastico sonoro) laria. Lunit di misura lineare delle canne dorgano il piede, una misura inglese antica, pari a 32,484 cm. Lindicazione dei piedi di un registro si riferisce alla prima canna (il Do pi grave del Manuale, Do 1 , o della Pedaliera a cui si riferisce). Questo vuol dire che la prima gigantesca canna di un Registro di 32 piedi (registro che si pu trovare al Pedale) alta pi di 10 metri. 2.2.1 LE CANNE AD ANI MA O LABI ALI Le canne ad anima o labiali sono composte di tre parti essenziali: piede, bocca e corpo. Laria fluisce dal somiere ed entra, attraverso limboccatura, nel piede della canna con una pressione superiore a quella atmosferica, attraversa la luce in forma di lama o di lingua (un taglio, o meglio una stretta fessura praticata nel labbro inferiore) e va a frangersi contro il labbro superiore, provocando una turbolenza dentro e fuori il corpo della canna, dovuta allopposizione della massa daria contenuta nel
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corpo. Si genera unoscillazione a carattere pendolare che sempre direttamente proporzionale: - alla lunghezza della lama (altezza della bocca); - allelasticit della lingua (pressione dei mantici); - allo spessore della lingua (larghezza della luce) 3 . La nota musicale emessa legata alla lunghezza del tubo (corpo). Infatti, modificando laltezza della bocca, lasciando immutata la lunghezza della canna, oppure aumentando lievemente la pressione, non si altera lintonazione musicale; mentre modificando la lunghezza del tubo, lasciando intatta la lama, si modifica il tono. Ecco perch lintonazione si regola dal riccio di lama, posto dietro la canna, che serve per accorciare il tubo sonoro. Tutte le canne di prospetto sono labiali. Talvolta le canne di prospetto non sono sonore, ma soltanto ornamentali. Le canne labiali possono essere di metallo o di legno. Le prime sono cilindriche, le seconde sono prismatiche.
3 A. Cavaill-Coll ha formulato questa legge a seguito dei suoi esperimenti, descritti in Etudes exprimentales sur les tuyaux dorgues, in Comptes rendus (Paris, 1860), pag. 11.
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A volte si trovano saldate, lateralmente alla bocca, due alette rettangolari, chiamate orecchie o baffi, che costituiscono un ponte tra i due labbri. Tra il piede e il corpo della canna, a livello del labbro inferiore, viene saldata la lingua, detta anche anima, che determina la turbolenza dellaria allinterno della canna. Talvolta, lanima pu essere incisa con minuti intagli, detti denti, che servono a creare maggiore turbolenza allinterno del corpo della canna. Le canne labiali hanno una caratteristica peculiare: il transitorio di attacco (detto anche ictus). Il suono, prima di raggiungere il regime stazionario, attraversa un periodo transitorio, nel quale non ancora definito, ma in via di formazione. Questo fenomeno dovuto alla progressivit di immissione dellaria nella canna e ne rende pi spiccata la pronuncia. Nei sistemi meccanici il transitorio di attacco dipende dal meccanismo di apertura della valvola che permette lafflusso del getto daria, quindi anche dal modo in cui viene abbassato il tasto da chi suona lo strumento. Leffetto sonoro risultante una componente del timbro delle canne. Agli organari barocchi piaceva molto la presenza di questi suoni transitori e intonavano le loro canne in modo che producessero quel che in gergo era detto sputo.
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Ci dovuto al tipo di tecnica utilizzata dal somiere per dare aria alle canne (vd. pag. 30). 2.2.2 LE CANNE AD ANCI A Come le canne ad anima, anchesse sono formate da tre parti: il piede, una parte centrale e il risuonatore. Il piede ha le stesse forme e le stesse funzioni delle canne ad anima. La parte centrale, che contiene lancia fissata in una noce di piombo, costituita da pi elementi: - il canaletto, quasi sempre in ottone, a sostegno dellancia; - lancia vera e propria, una linguetta leggermente incurvata, in ottone, che batte contro i bordi del canaletto producendo il suono; - laccordatore, una gruccia di metallo che serve a bloccare lancia ad una lunghezza modificabile, che permette di accordare la canna senza doverla smontare; - il risuonatore, in legno o in metallo (se si tratta di canne di facciata, di stagno), un tubo di varie fogge, che determina il timbro della canna.
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Il movimento elastico dellancia determina il movimento dellaria e la produzione del suono. Quindi, alla luce delle leggi della fisica acustica, il numero delle oscillazioni : - inversamente proporzionale al quadrato della lunghezza dellancia; - direttamente proporzionale al suo spessore; - indipendente dalla larghezza; - direttamente proporzionale allelasticit. I cambiamenti della temperatura hanno uninfluenza notevole sul suono delle canne ad ancia. Se si scalda la canna, la nota prodotta cresce di tono; se invece si scalda solo lancia, la nota cala. Nel primo caso, laria contenuta nel tubo si riscalda e le sue vibrazioni aumentano di frequenza; nel secondo caso, lancia si dilata, pertanto aumenta di dimensioni e produce vibrazioni pi lente. Le canne ad ancia, generalmente, richiedono unaccordatura pi frequente rispetto alle canne ad anima; abitualmente, sono le ultime canne a dover essere accordate prima di un concerto.
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2.2.3 LE CANNE TAPPATE Oltre alle canne descritte finora, dobbiamo spendere qualche attenzione per le canne labiali. Siano esse in legno o in metallo, le canne labiali sono aperte nella parte superiore, come si pu dare per scontato. Ma nellorgano vi possono anche essere canne tappate, cio chiuse nella parte superiore. In questa canne, laria che vibra nella lunghezza del tubo, incontrato lostacolo del tappo, ritorna verso il basso, compiendo il doppio del percorso che compirebbe in una canna aperta. In questo modo, facendo suonare una canna tappata di 4 piedi, si pu sentire un suono di unaltezza pari a quello che si sentirebbe in una canna aperta di 8 piedi. Per maggior chiarezza, la canna di un registro di Bordone 8, che una canna tappata, lunga 4. Il timbro di una canna tappata pi velato e oscuro, misterioso. I Registri labiali di 8 e 4, corrispondenti a canne aperte o chiuse, con esclusione dei Registri oscillanti, si dicono Registri di fondo, perch formano la base del suono maestoso, piramidale, dellorgano.
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2.2.4 DI APASON Generalmente, le canne labiali hanno forma cilindrica, eppure, da esse si ottengono suoni di diverso timbro: i Flauti hanno un timbro molto differente di Principali, come dalle Viole. Ci dovuto principalmente alla differenza di Diapason (perch intervengono anche altri fattori, come per esempio i baffi, la misura della bocca, ecc.). Il Diapason la larghezza della canna. Il Flauto ha un diapason pi largo del Principale. Il Principale, a sua volta, ha un diapason pi largo della Viola. Il diametro influisce sul timbro: un diapason largo produce un timbro dolce; un diapason stretto, un timbro aspro. Il timbro assume una caratteristica nasale se invece la forma della canna strozzata (cio il diametro superiore del corpo della canna pi stretto di quello della parte inferiore); al contrario, nelle canne cilindriche, il timbro risulta aperto. Per esempio, il Flauto a fuso (Spitzflte) ha un timbro pi nasale e chiuso rispetto al semplice registro di Flauto.
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2.2.5 LE CANNE ARMONI CHE Le canne armoniche sono canne in cui viene praticato un foro a met del corpo, se si vuole far produrre un suono allottava superiore, o in altri punti, secondo la tabella di Cavaill-Coll. Il vantaggio delle canne armoniche sta nellottenere nuovi timbri. Considerato il costo delle canne corrispondenti ai toni pi gravi, le canne armoniche si usano soprattutto per i suoni pi acuti. Un Principale 8, in cui venga praticato un foro a met corpo, produrr un suono pari ad un Principale di 4, ma con un timbro pi vicino al Flauto (perch, a differenza di un registro reale di Principale 4 diverso il diapason, cio il diametro della canna). Facendo suonare la canna armonica, si pu ottenere, nellesempio, un suono acuto di Flauto armonico pi delicato, meno stridente e fastidioso del Flauto reale. 2.2.6 IL WERKPRINZIP L'aspetto strutturale dello strumento rispetta il cosiddetto Werkprinzip, allorch ad ogni manuale e alla pedaliera corrisponde una propria cassa di risonanza dimensionata secondo l'altezza dei rispettivi Principali. Questo principio una rielaborazione dellorgano medievale ed tipico dellorgano tedesco barocco.
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2.3 LA TRASMISSIONE Il collegamento tra consolle e canne avviene tramite la trasmissione, cio quel meccanismo mediante il quale si trasmette lazione del dito che preme il tasto alla valvola (ventilabro) che d aria alla canna o alle canne che devono suonare su quel tasto. La trasmissione pu essere: - meccanica (effettuata tramite fili di ferro); - pneumatica (tramite tubi daria); - elettrica (tramiti fili elettrici). Si possono trovare organi con trasmissione mista, per esempio trasmissione meccanico-pneumatica (meccanica per i tasti e pneumatica per i registri), o elettrico-pneumatica. Negli organi meccanici, per trasmettere il movimento c un sistema di leve, cavi e bilancieri (la cosiddetta catenacciatura). Lorganista deve esercitare sui tasti una maggiore pressione allaumentare del numero dei registri che utilizza contemporaneamente. La leva Barker, cos denominata dal nome del suo inventore, linglese Carl Spackman Barker (Bath 1806, Maidston 1879), con un sistema di differente convoglio dellaria compressa e di fasi ritmiche comandate nella fase
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di manovra delle valvole, alleggerisce la pesantezza della tastiera meccanica. Non tutti gli organisti apprezzano la leva Barker. Per esempio, Tagliavini ritiene che lappesantimento del tocco sia un contributo alla vivezza e alla personalit dellesecuzione (); un fortissimo su un pianoforte da concerto esige senza dubbio uno sforzo superiore a quello richiesto da tre manuali uniti in un grande organo meccanico 4 . Il sistema della trasmissione pneumatica apparve intorno alla met dellOttocento. Si tratta di tubicini, che collegano i tasti alle valvole che permettono di immettere aria nelle canne. Alla pressione del tasto, laria entra a forte pressione nel relativo tubicino, azionando lapertura della valvola con cui comunica il tubo. Con la trasmissione pneumatica si risolvono i problemi legati alla pesantezza del tocco, che qui leggerissimo, e si pu montare la consolle anche molto lontana dalle canne, in modo che lorganista possa stare pi vicino allassemblea, o al pubblico, nel caso lorgano si trovi in un Auditorium.
4 Tagliavini, L.V., Nuove vie dellarte organaria italiana, in LOrgano (1961), n. 1-2, p.86.
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Questo sistema di trasmissione ha per anche pi di un inconveniente. Uno il ritardo di attacco del suono, poich laria, per raggiungere la pressione necessaria a far aprire le valvole, impiega del tempo che, per quanto breve, pu rendere difficoltosa lesecuzione di brani molto veloci. Altri sono le frequenti riparazioni che si rendono necessarie per tenere lorgano in buono stato e che, in caso di perdite daria, alcune parti dello strumento rimangono mute o, peggio ancora, si mettono a suonare da sole. Allinizio del XX secolo, con laffermarsi dellingegneria elettrica, si applic allorgano la trasmissione elettrica: grazie a sottili fili di rame, nei quali scorre corrente a bassa tensione (da 12 a 15 Volt circa) scattano degli elettromagneti, agganciati ai tiranti delle valvole situate sotto le canne. Lavvento dellelettricit ha reso possibile linvenzione di congegni che permettono allorganista di poter memorizzare combinazioni di registri; ci stato determinante per la composizione di tutta una letteratura organistica che si avvicinasse sensibilmente allo stile sinfonico, con continui cambiamenti di timbri e colori.
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Lorganaria contemporanea impiega anche interfacce elettroniche MIDI e si pu parlare di organi a trasmissione informatica. Vi sono organi, come quello della chiesa di Notre-Dame a Parigi, in cui un computer gestisce le combinazioni e le unioni tra le varie tastiere.
2.4 LA MANTICERIA La manticeria quel complesso sistema di produzione, di raccolta e distribuzione dellaria compressa alle canne. I mantici sono talvolta definiti come i polmoni dello strumento. La grandezza e relativa capacit dei mantici corrispondente al numero, alle dimensioni e allintonazione dei registri, allesigenza di reggere il Tutti, ma anche subordinata alla possibilit di perdite nelle condutture e nelle valvole. La costruzione dei mantici deve tener presente le propriet dellaria fluente: - la quantit, che strettamente collegata alla capacit dei serbatoi;
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- la qualit o densit, che collegata alla pressione che deve mantenersi costante nei somieri (le casse in cui laria viene convogliata, per essere distribuita alle canne). La produzione del vento avviene in due modi: - antico sistema di pompa a soffietto; - moderno sistema di ventilatore a turbina. Per la produzione del suono, occorre sapere cosa sia laria. Laria atmosferica definita dalla chimica come la somma di cinque gas: azoto al 78%, ossigeno al 21%, argon all1%, vapore acqueo da 0,01 a 4%, anidride carbonica per circa 0,03%. Inoltre, dobbiamo sapere che nellaria, ad una temperatura di 16 e alla pressione barometrica di 760 mm., il suono di diffonde alla velocit di 340 metri al minuto secondo. A 0 di temperatura, i metri si riducono a 330, mentre aumentano con temperature maggiori di 16. Se una chiesa sovraffollata e poco ventilata, aumenter la temperatura dellambiente, per effetto di una maggiore percentuale di anidride carbonica nellaria e del suo grado di umidit. In questo caso, pompe che prelevano aria (pulita e pi leggera) da un locale separato e
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ben asciutto, permetteranno una produzione esatta dei toni delle canne, anche se non vi sar una buona risonanza, perch comunque le canne contengono unaria ad una diversa temperatura, pi pesante, meno veloce nella vibrazione. Al contrario, pu succedere con un elettroventilatore: se una chiesa ben riscaldata, ma la ventola si trova in una camera pi fredda, si ottengono risultati indesiderati nellintonazione delle canne. molto importante che pompa e ventilatore non assorbano polvere, un grande nemico del buon funzionamento di un organo. Per questo bene applicare di filtri. I mantici pi comuni oggi sono del tipo a lanterna (movimento verticale), ma esiste anche il mantice a cuneo (movimento con fulcro laterale). Per regolare bene il mantice, lorganaro deve conoscere cosa sia la pressione atmosferica, come si misuri e quale pressione permetter allaria di distribuire il vento nei somieri. Un abile organaro dovrebbe sapere anche che bene avere pi mantici, uno per ogni somiere, per dare aria ai diversi corpi dorgano.
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Secondo lEsperimento di Torricelli 5 , la pressione dellaria, a livello del mare, di 1032, 84. Per il calcolo della pressione dei mantici il valore viene arrotondato a 1033. A questo punto, con un manometro ad acqua (anemometro), si controlla la differenza daria in millimetri tra laria dei mantici e quella atmosferica: la cifra risultante quella che in termine organario chiamata pressione. La pressione del mantice si potr regolare aggiungendo o togliendo peso di zavorra dal mantice.
2.5 I SOMIERI Un organo a canne pu avere uno o pi somieri, in relazione alla quantit di manuali e alla pedaliera. Lorigine etimologica del termine si trova nel latino tabula summa (il coperchio del somiere, che gli antichi Greci chiamavano invece cann musiks, da cui lantico nome canone, sinonimo di somiere).
5 La pressione atmosferica il peso esercitato in qualsiasi punto dallatmosfera terrestre. Il valore della pressione atmosferica varia anche in funzione della temperatura e della quantit di vapore acqueo contenuto nell'atmosfera e decresce con l'aumentare dell'altitudine, rispetto al livello del mare, del punto in cui viene misurata. Lesperimento del Tubo di Torricelli consiste nel riempire di mercurio un tubo lungo 1 m. e della sezione di 1 cm. 2 , sigillato a un'estremit; il tubo viene posto, con l'apertura verso il basso tenuta chiusa in modo che non entri aria, in una bacinella anch'essa piena di mercurio. A questo punto viene aperta l'estremit inferiore e si constata che il tubo non si svuota e che il mercurio scende solo per un certo tratto. Torricelli calcol che il mercurio si fermava allaltezza di 76 cm. per effetto di una forza antagonista: quella della pressione dellatmosfera.
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Il somiere una cassa in cui avviene convogliata laria prodotta dal mantice. Nel somiere, laria compressa viene distribuita alle canne in modo che le canne maggiori non assorbano maggiore aria di quelle minori. Deve essere costruito a regola darte per evitare sfiati e mantenere una pressione regolare, per non danneggiare lintonazione e la velocit di distribuzione dellaria. Esistono due tipi di somieri: - il somiere a vento, tipico dellarte organaria italiana; - il somiere a tiro, tipico dellorgano tedesco e del centro-Europa. Il somiere a tiro pi facilmente asservibile dai comandi elettrici. I somieri a vento, invece, sono pi robusti, durevoli nel tempo e pi facili da riparare. Lorgano Antegnati della chiesa di S. Giuseppe a Brescia funziona perfettamente dopo circa 500 anni, con un somiere a vento. Parlando del transitorio di attacco udibile dalle canne labiali, ho anticipato che ci dovuto principalmente alla tecnica utilizzata dal somiere per inviare aria alle canne. Da un punto di vista tecnico, infatti, il somiere pu distinguersi in:
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- somiere a canali per tasto; - somiere a canali per registro. Nel somiere a canali per tasto, laria contenuta in un'unica cassa, nella quale vi sono tanti canali longitudinali quante sono le note della tastiera (per es. 61). Su ogni canale, negli appositi fori, sono montate le canne corrispondenti a quel tono. Il canale chiuso da una valvola con molla, il ventilabro, che si manovra azionando il tasto corrispondente. Fino a quel momento, non c aria nel canale: essa entra con forza quando si apre il ventilabro. In questo modo accadrebbe per che suonino contemporaneamente tutti i registri per quel tono. Per evitare ci, nel somiere, in corrispondenza longitudinale alle diverse file di canne dei registri, viene inserita un'asse di legno (per lesattezza, una per ogni registro) su cui vi sono tanti fori quante sono le canne corrispondenti alla fila di canne di un determinato registro. Questasse fuoriesce da un lato e termina in un pomello azionato dall'organista. Quando il registro chiuso, cio il pomello non sporge, i fori che lasciano passare laria dal somiere alle canne sono spostati rispetto allimboccatura delle stesse, quindi laria non pu passare. Se invece lorganista tira il pomello, fa s che i fori coincidano e che laria passi dal somiere alle canne del registro
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desiderato. Ovviamente occorrer premere i tasti corrispondenti che azioneranno lapertura dei ventilabri per far suonare i diversi suoni. Il somiere a canali per registro una variante di quello a tiro, perch vi sono tanti canali quanti sono i registri. Una volta inserito un registro, il canale si riempie di aria compressa. Quando si abbassa un tasto, laria entra con forte spinta nella canna e ci potrebbe essere visto come un difetto del sistema. Il somiere a vento invece permette di evitare il fenomeno degli strassuoni, che capitano di frequente negli organi aventi il somiere a tiro. A causa dei cambiamenti delle condizioni climatiche (temperatura e umidit) il legno pu dilatarsi o restringersi, oppure si possono formare delle fessure tra il somiere e le assi scorrevoli con i fori, di cui ho parlato pocanzi. Laria sfugge e si produce uno sfiato. Per la verit lo strassuono pu prodursi anche se il ventilabro un po sporco di polvere e non chiude bene. Altro vantaggio del somiere a vento che i registri si azionano con uno sforzo molto minore.
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2.6 I REGISTRI Per registro reale si intende una serie di canne di uguale struttura, timbro e intensit, le cui dimensioni diminuiscono cromaticamente dal primo allultimo tasto del manuale o della pedaliera. Un manuale a 61 tasti avr quindi una fila di 61 canne, che suoneranno dal Do 1 al Do 61 . Per essere pi corretti, le canne diminuiscono non solo di altezza, ma anche di diametro, secondo precisi rapporti numerici. Il nome di ciascuna serie di canne scritto sul dispositivo che comanda la trasmissione di via libera dellaria dal somiere allinterno delle stesse, che viene azionato dallorganista. Un tempo, gli organi potevano contenere dei registri spezzati, ovvero un registro diviso in due mezzi-registri, per esempio Principale Bassi e Principale Soprani. Aprendo insieme i due mezzi-registri, si otteneva il registro completo. Il motivo delle presenza di questi registri spezzati era dato dal fatto che i registri della prima met del manuale (i suoni pi gravi, corrispondenti alle canne di maggiori dimensioni) erano i pi costosi, necessitavano di maggiore spazio sul somiere e di maggiore aria per alimentarle. I Serassi montavano registri Soprani in maggior numero rispetto ai registri Bassi. C anche una diversa
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motivazione: un registro di Flautone Bassi 8 poteva sostenere sia un registro di Flauto Reale 8 che un Flauto traverso 8, o qualunque altro tipo di Flauto. In un registro di 8, il Do 25 del manuale corrispondente al Do 3 ovvero al Do centrale di un pianoforte. Il pianista ha come Do pi grave il Do 0 , mentre un organo a canne, se dotato di canne di 32 piedi, pu produrre un Do di unottava ancora pi bassa. Il pi acuto dei suoni dellorgano dato dal registro di Flauto 2; pur esistendo registri di 1, accade infatti che salendo verso i suoni pi acuti ad un certo punto si avverta il tipico ritornello, cio un salto indietro. Ci per porre un limite verso lacuto, per la difficolt, se non impossibilit, di costruire canne di dimensioni ridottissime, che produrrebbero vibrazioni acustiche ai confini con il campo di udibilit. Per esempio, il Do 1 del Registro del Principale, il registro base di un organo a canne, corrisponde ad una canna di 230 cm. di lunghezza. La canna corrispondente al Do 1 del Registro del Principale 4, lunga la met, cio 115 cm. Di questo passo, il Do 1 del Registro del Principale di 1/16 corrisponde ad una canna di cm. 1,80. Poich le dimensioni
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regrediscono con laumentare dellaltezza dei suoni, possiamo immaginare canne infinitamente piccole? I registri si sviluppano in un organo a canne seguendo la progressione naturale degli armonici. Un registro di 4 ci dar su un tasto di un registro di 8 un suono allottava superiore; un registro di 2 ci dar lintervallo di 15 a . Per questo sugli organi antichi troviamo registri denominati semplicemente Ottava, Decimaquinta, Vigesimaseconda, Vigesimanona. Tutti i registri delle canne labiali in rapporto tra loro di una o pi ottave, dal registro di 32 a quello di 8 (talvolta anche di 4) costituiscono i registri di fondo. Sono detti registri di mutazione quelli che invece non danno la nota corrispondente al tasto, ma un suono mutato, cio costituito da un intervallo in quinta o in terza col suono fondamentale corrispondete al tasto. I registri di mutazione possono essere di mutazione semplice, se corrispondenti ad una sola fila di canne, o di mutazione composta, se corrispondenti a pi file di canne. I registri di mutazione non si usano mai da soli, ma devono essere accoppiati su una base adeguata, i registri di fondo, che sono la base della sintesi armonica.
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I registri, combinati insieme danno differenti timbri e colori ai suoni. Mettendo insieme i registri dello stesso piede, cio mescolando i suoni delle canne di stretto, medio e largo diapason, abbiamo unamalgama dei registri. Usando i registri secondo la proiezione verticale, o piramidale, dei registri labiali, abbiamo il Ripieno, il Cornetto, la Sesquialtera. Le sonorit organistiche possono essere distinte in: - Registri del primo gruppo (medio diapason): Principale e Ripieno. - Registri del secondo gruppo (diametro largo): Flauti, Bordoni e Corni. - Registri del terzo gruppo (diametro stretto), detti anche Registri di colore: Ance e Violeggianti. 2.6.1 REGI STRI DEL PRI MO GRUPPO: PRI NCI PALI E RI PI ENO Il Principale si pu definire come la voce dellorgano. Il suono, povero di armonici, naturalmente puro, pu differenziarsi da organaro ad organaro per intensit dellintonazione, dovuto al taglio delle canne. Un Principale degli Antegnati, con misure tendenti allo
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stretto, tenue e delicato, un Principale serassiano pi corposo, un Callido ci d un Principale dolce e velato, che pu reggere anche la piramide dei Flauti. Al Pedale, il Principale rappresentato dal registro di Contrabbasso 16 e Subcontrabbasso 32. Il registro di Ottava 4 si lega benissimo con il Principale, conferendo pi chiarezza e brillantezza. Il Ripieno italiano la piramide fonica che esalta il suono fondamentale per mezzo di armonici artificiali in ottava e in quinta, graduati in forza verso gli acuti 6 . Si trovano tracce del Ripieno italiano gi agli inizi del 1600 7 . Il Ripieno italiano inizia ad utilizzare le file in quinta con la Decimanona, non con la Dodicesima del suono fondamentale. La Sesquialtera una variante del Ripieno, registro di mutazione composta; fa vibrare su due file di canne la 12 a e la 17 a del suono fondamentale, (per esempio dato il suono fondamentale Do 1 , sentiamo il Sol 20 e il Mi 29 ), oppure la 19 a e la 24 a del suono fondamentale (cio gli stessi Sol e Mi della composizione precedente spostati unottava sopra). Letimologia del registro di radice latina:
6 Definizione data dal Comm. Giacomo Sizia, organologo, in vari Convegni e Congressi. 7 La voce Ripieno gi presente nel Transilvano, di Girolamo Diruta, 1609.
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sex(ta) qui(ntae est) altera, cio, la nota pi alta la sesta della quinta (cio ad intervallo di terza). Il Ripieno italiano differisce da quello degli organi tedeschi (Mixturen) e degli organi francesi (Plein Jeu). Anche questi registri di fondano sul principio scientifico del ripieno, ma differiscono per disposizione ed effetto. Come registro di mutazione composta, il Ripieno raggruppa quattro file di canne: la Decimanona, la Vigesimaseconda, la Vigesimasesta e la Vigesimanona. Questo significa che il Ripieno non si pu usare se manca la base, il fondo, il suono fondamentale, che il Principale 8, con la seria naturale degli armonici: lOttava, la Duodecima e la Decimaquinta. I Serassi si spingevano a file ancora pi acute: la Trigesimaterza e la Trigesimasesta. Lorganaria italiana moderna ha invece abbandonato le file pi acute: a seguito del Congresso di Musica Sacra tenutosi a Milano nel 1881, si stabilito di non oltrepassare la Vigesimanona e di abbandonare file che producono suoni cos acuti da risultare striduli e poco piacevoli. Negli organi pi moderni, il Ripieno suddiviso in
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due registri: Ripieno acuto (26 a , 29 a , 33 a , e 36 a ) e Ripieno grave (15 a , 19 a , 22 a , 26 a , oppure 12 a , 15 a , 19 a , 22 a ). 2.6.2 REGI STRI DEL SECONDO GRUPPO: FLAUTI , BORDONI , CORNI I registri del secondo gruppo sono anche detti fondi di misura larga. Sono accomunati dalla capacit di emettere suoni dal timbro scuro e dallattacco dolce. Ci dovuto al taglio delle canne (taglio a cono, a tronco di cono, a imbuto, a cilindro con coperchio a caminetto, a cilindro con coperchio a cono). I registri corrispondenti a canne in legno hanno un suono pi opaco, quelli corrispondenti a canne in metallo producono suoni pi brillanti e con un transitorio dattacco. I Flauti sono complemento indispensabile alla sonorit dello strumento e, nella complessit delle dimensioni, danno origine alla piramide dei flauti, o piramide femminile. Tenuto conto che, nella storia orchestrale, il flauto (diritto e traverso) apparso solo nel XVII secolo, si pu ben dire che lorgano ha dato molto prima dignit a questo strumento ritenuto popolaresco.
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I Bordoni sono le tipiche canne tappate allestremit superiore. Il loro timbro vellutato, misterioso, toccante. I Corni (da non confondere con il Cornetto), sono registri conici e a caminetto, che producono suoni ancor pi attenuati e scuri delle canne aperte. Tra questi registri, spiccano il Corno di notte e il Corno di camoscio (Gmshorn). Il Cornetto un registro che contiene larmonico in terza ed ha avuto origine in Francia. Fu introdotto in Italia da Hermans e Casparini. Il registro pu essere a tre file, fino anche a 5 file. 2.6.3 REGI STRI DEL TERZO GRUPPO: VI OLEGGI ANTI , OSCI LLANTI , ANCE I registri violeggianti, quelli oscillanti e le ance costituiscono questo terzo gruppo di registri. I primi hanno un timbro che richiama il suono degli strumenti a corde sfregate da un archetto. Le canne, pi strette di diametro, uniscono il mordente delle ance con la dolcezza dei Flauti. Vi tuttavia una lentezza di attacco, che favorisce la produzione degli armonici superiori. Sta proprio nella quantit degli armonici la differenza tra le
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Viole di intonazione italiana e quelle doltralpe tipiche del XX secolo: le Viole italiane pare quasi producano accordi, tanto si odono ben distinti gli armonici, mentre le Viole pi recenti, munite di freno, orecchie, intagli, emettono un suono pi raffinato e vibrato. Alle Viole, si aggiungono i registri del Salicionale e della Dulciana. Il Salicionale, nome proveniente da un antico flauto in legno di salice, ha una bocca pari ad 1/5 della circonferenza della bocca di una Viola da Gamba, mentre il corpo pi largo. Sembra di udire un amalgama di Viola e Flauto. La Dulciana, invece un suono intermedio tra Viola e Principale. Tra i registri del terzo gruppo, vi un particolare tipo di registri, quelli oscillanti. Per comprendere il fenomeno acustico che determina leffetto dellondulazione del suono, bisogna prima soffermarsi sullintonazione delle canne, che deve fare riferimento ad un suono base: il corista. Il diapason-corista fu stabilito ufficialmente durante un congresso tenutosi a Londra nel 1939 e confermato dalla Convenzione Culturale Europea del Consiglio dEuropa nel 1954, a Parigi.
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La sua altezza fisica consiste nella frequenza di 440 Hertz (numero di vibrazioni doppie compiute in un minuto secondo da un corpo elastico posto in eccitazione, cio in vibrazione), alla temperatura di 20 Celsius, pari al La 34 dellorgano a canne (La 3 di un pianoforte). Il corista 8 lapparecchio acustico che d la nota del diapason. Esso pu essere a forchetta dacciaio o ad ancia. Il corista fu inventato a Londra nel 1711 da John M. Schore, ma ogni Stato custodisce uno strumento campione. In Italia, il corista-campione custodito a Torino, dallIstituto Nazionale Elettrotecnico Galileo Ferraris. La stessa frequenza trasmessa continuamente nella rete telefonica urbana. Non vanno confuse lintonazione con il temperamento, argomento su cui sar dedicato una pi vasta trattazione in seguito. Per ottenere londulazione del suono bisogna sapere cosa sia il fenomeno fisico-acustico del battimento, che si verifica quando si sentono contemporaneamente due suoni aventi la stessa ampiezza e due frequenze leggermente differenti tra loro, nel nostro caso,
8 Il corista fu in genere alto in Italia settentrionale fino a tutto il Seicento (durante il Settecento poi gli strumenti vennero regolarmente abbassati), mentre in Italia meridionale (compresa Roma) esso era basso (dalla fine dell'Ottocento gli strumenti vennero alzati).
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bisogner accordare un registro leggermente calante o crescente rispetto a quello di riferimento (di solito il Principale). I due suoni daranno origine ad unonda in cui la sovrapposizione determina una fluttuazione lenta dellintensit percepita, dando leffetto finale di una pulsazione regolare. Ad eccezione del Fiffaro, tutti i registri oscillanti risalgono al secolo scorso, quando la volont di realizzare un organo "sinfonico" spinse lorganaria a sperimentare nuovi colori timbrici. L'unico registro oscillante che affonda le sue origini nell'antichit dell'organo la Voce Umana 8 o Fiffaro. Si tratta di un registro intonato sul Principale di 8, rispetto al quale accordato crescente. Inoltre, le canne della Voce Umana sono simili, ma pi strette del Principale. Questo registro particolarmente adatto a sottolineare momenti di meditazione, come per esempio un Post Communio. Il rischio nelluso di questo registro quello di avere limpressione di sentire uno strumento scordato: per questo motivo la Voce Umana va suonata solo con il Principale 8. per questo motivo che viene esclusa dal graduatore (crescendo). Lultima considerazione su questo registro sta nellevidenziare che la Voce Umana italiana non
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lequivalente della Voix Humaine, un registro ad ancia tipicamente francese. L'Unda Maris assomiglia alla Voce Umana, ma vi una differenza nello scarto tra le due frequenze simili sullo stesso tono, che rende i battimenti pi lenti, dando leffetto di onda marina. Al contrario della Voce Umana, le canne dellUnda Maris sono di misura pi larga. Il registro dell'Unda Maris va accoppiato alla Dulciana 8, rispetto alla quale accordata un poco pi crescente. In Franck e nella musica organistica romantica, presente un altro registro oscillante: la Voce Celeste 8, che si accompagna al Salicionale 8. Si tratta di una fila di canne dello stesso timbro del Salicionale, dal diametro pi stretto, accordate crescenti. Gli organari francesi prediligono un suono pi robusto, accostando la Voce Celeste alla Viola da Gamba: non raro trovare un registro denominato Viola Celeste negli organi francesi. Raramente presente negli organi italiani il Concerto Viole, costituito da tre file di canne. La prima parte dal Do 2 , la seconda dal Sol 2 e la terza dal Do 3 . La caratteristica peculiare di questo registro sta
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nella diversa accordatura: la prima fila e la terza sono accordate giuste, mentre la seconda crescente. 2.6.4 REGI STRI AD ANCI A: LE ANCE I registri ad ancia non sono classificabili in famiglie, poich ognuno ha una sua propria caratteristica, sebbene si possa affermare che esistono tre prototipi fondamentali: 1) Ance con padiglione conico a lunghezza reale (Tromba, Clarone); 2) Ance con padiglione cilindrico, a lunghezza dimezzata (Cromorno); 3) Ance con padiglione cilindrico, canne lunghe del normale (Regale). Le Ance possono, in base alleffetto sonoro, essere distinte anche in: 1) Ance squillanti; 2) Ance dolci; 3) Ance antiche. Nelle canne ad ancia il suono il risultato della vibrazione di una sottile lamina di metallo che batte contro la canna al passaggio
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dell'aria. Tale linguetta metallica si trova nel piede della canna, su un canaletto, anchesso metallico. E' importante sapere che il suono si produce anche se la canna privata della tuba. Una canna labiale non pu funzionare senza la parte superiore alla bocca (mancherebbe la colonna d'aria da mettere in vibrazione); al contrario, in una canna ad ancia basta solo il piede per produrre il suono. Nelle canne ad ancia, sono le dimensioni della lamella metallica (ancia) a determinare l'altezza del suono, non la lunghezza delle tube. Le tube servono invece a dare ricchezza timbrica e forza al suono, ecco perch vengono denominate risuonatori. Le ance possono essere libere o battenti. Nel primo caso, l'ancia fissata da un lato, mentre dall'altro vibra liberamente nel canaletto; nel secondo caso, invece, l'ancia batte contro i bordi del canaletto. I registri ad ancia libera sono tipici degli organi antichi; in quelli moderni prevalgono i registri ad ancia battente. 2.6.5 REGI STRI I TALI ANI ED EUROPEI A CONFRONTO LOttava 4 corrisponde al francese Prestant, perch si presta bene ad essere accoppiata al Principale 8.
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Dopo la 15 a il Ripieno italiano inserisce la 19 a , invece il Plenum francese inserisce la 17 a (1, 3/5), detta Tierce (dato il Do come fondamentale, la Tierce corrisponde al Mi ad intervallo di 17 a ). La 19 a (con Do come fondamentale un Sol) corrisponde al francese Larigot. Le canne del Principale, proprio perch canne di facciata, si chiamano in francese Montre, in inglese Diapason. Il Bordone si trova in tutti gli organi sotto diverse denominazioni. In Inghilterra e Paesi Anglosassoni si chiama Stopped Diapason, in Germania Gedackt, in Francia Bourdon ed in Spagna Tapado. 2.6.6 REGI STRI MECCANI CI Dobbiamo spendere, infine, qualche parola sui registri meccanici, che non servono per produrre direttamente dei suoni, ma per combinare tra loro le tastiere e permettere un amalgama dei suoni. I primi organari ad inserire i registri meccanici furono i Serassi, che costruivano organi che possedevano la Terza mano (una raddoppio dei suoni allottava acuta), lUnione tasto-pedale e lUnione tastiere, in quegli organi in cui avevano inserito due o tre manuali.
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Negli organi moderni, vi sono vari tipi di accoppiamenti, per esempio: G.O. al Ped., O.P. al Ped., Unione Manuali, eccetera. Abbiamo gi detto che il Manuale che incorpora la potenza dello strumento il GrandOrgano. Un altro registro meccanico moderno il Tremolo: leffetto di rapide pulsazioni si ottiene inserendo nella conduttura che porta il vento alle canne una valvola a contrappeso che batte in modo ritmico laria diretta ai somieri. Il Tremolo non va usato con i registri oscillanti, che gi possiedono la caratteristica di produrre suoni tremolanti, e va accostato a registri dolci e con parsimonia.
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3. ESTETICA DELLA REGISTRAZIONE 3.1 - Amalgami e contrasti. 3.2 - Alcuni esempi di registrazione.
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3.1 AMALGAMI E CONTRASTI Un buon organista deve conoscere i principi tecnici, ma anche usare con saggezza e creativit i registri. Lorganista svolge unazione creativa attraverso la scelta della registrazione; a differenza di un qualunque altro esecutore, egli non si pone soltanto il problema di tradurre in musica i segni scritti e di interpretare il pensiero di un compositore. Lorganista deve ricercare e far rivivere la concezione originale di una composizione, combinando i registri in modo da ottenere la migliore sonorit per un brano musicale. Lorganista compie unazione ancora pi delicata ed importante di quella che compie un direttore dorchestra. Questultimo sa di poter contare sugli strumenti musicali e sulla capacit professionale di chi li suoner; invece, lorganista ha davanti a s una partitura ideale, che deve tradurre in musica vera e propria. Lorganista quindi pi un creatore, che un esecutore.
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Per scegliere con saggezza i registri e combinarli insieme, lorganista deve osservare se vi sono note del compositore, deve conoscere le potenzialit foniche del proprio strumento ed il carattere del pezzo. Lorgano, potendo combinare insieme i registri, applica un altro principio di fisica acustica, finora non contemplato: la sintesi acustica. La sintesi consiste nel formare un timbro dato dalla somma di altri timbri. Un classico esempio il Ripieno, ma vi sono anche altre possibilit di ottenere dei suoni per sintesi: 1) Amalgama su piano verticale, o piramidale; 2) Amalgama orizzontale (secondo il timbro); a cui si oppongono suoni ottenuti per: 1) Contrasto di timbri; 2) Contrasti di altezza e intensit. Nellamalgama verticale, conoscendo gi le differenze che contraddistinguono i registri di fondo da quelli di mutazione, lorganista sintetizza un suono sommando i registri di differente piede, scurendo o schiarendo il timbro, a seconda che inserisca nella piramide sonora registri flautati o violeggianti.
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Nellamalgama orizzontale, si amalgamano i suoni allunisono. Il contrasto timbrico permette di assegnare ad un discorso a pi parti il proprio colore, per esempio per un bicinium, o per dare vita ad un Corale di Bach. Il contrasto di altezza e intensit si ottiene con il Ripieno, fino ad arrivare al Tutti.
3.2 ALCUNI ESEMPI DI REGISTRAZIONE Per un primo esempio di come vada scelta una combinazione di registri, faccio riferimento alle opere organistiche di Domenico Zipoli (1688-1726), su cui Luigi Ferdinando Tagliavini si espresso con competenza. Secondo Tagliavini, per interpretare al meglio le Suonate dIntavolatura per Organo e Cembalo, bisognerebbe conoscere lorgano di cui dispose a Roma, nella Chiesa del Ges, Domenico Zipoli. Poich purtroppo non pi conservato, ci riferiamo ad un Hermans (lorganaro dello strumento di Zipoli) e alle annotazioni scritte dal Compositore.
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Un Postcommunio va eseguito co flauti, scrive lAutore; sulla base di un organo Hermans della stessa epoca che si trova a Pistoia, dovremmo utilizzare un Flauto coperto di 8 piedi e un Flauto in quinta di 2, 2/3. Per lElevazione, bisogner utilizzare una registrazione espressiva e delicata, quale quella ottenuta unendo il Principale 8 alla Voce Umana 8, oppure Principale solo o Flauto coperto solo, con laggiunta del Tremolo. Per la musica del Rinascimento italiano, si pu pensare al tipico organo italiano dellepoca, quale quello completato da Graziadio Antegnati nel 1581 per la Chiesa di S. Giuseppe, a Brescia. Questorgano comprende solo Principali, Flauti e lunione tasto- pedale; i suoni sono di una particolare dolcezza timbrica, dovuta ad una bassa pressione, di circa 42 mm. Il Tutti una versione raffinata del Blockwerk medievale. Lunica vera innovazione apportata da questo strumento consisteva nel Fiffaro, basato sul tremolo acustico. Questo registro va usato insieme al Principale in brani lenti ed espressivi come le Toccate per la levatione nei Fiori Musicali di Frescobaldi, del 1635. Nella sua prefazione, Frescobaldi suggerisce
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allesecutore di entrare nel clima emotivo del brano, di ricorrere ad una variet di tempo alla maniera della Madrigale, di articolare i passaggi rapidi e di ritardare le cadenze. Per la registrazione, le Toccate fanno uso del suono pieno del Tutti. Per le Canzoni, dovendo assecondare il loro spirito secolare di vivacit ritmica, sono appropriati i Flauti e i Principali leggeri. Per i lenti e severi Ricercare, con tutte quelle tecniche cos sapienti di contrappunto dello stretto, dellinversione e dellaumentazione, che sono alla base della fuga, bene usare esclusivamente altezze unisone di 8, 4 e 2. Il pedale, allora, si usava solo per note di lunga durata, specialmente nei brani che usavano la tecnica dellimprovvisazione. Se proprio necessario, si user la sola unione tasto-pedale. I primi esempi di un uso melodicamente indipendente del pedale si trovano nella musica francese di J. Titelouze (1563-1633), in cui il pedale era usato per il cantus firmus, con un Flauto di 8 e registri ad ancia. Per la musica rinascimentale proveniente dallInghilterra, poich lorgano era solitamente un positivo con una dotazione di sei registri, come si pu desumere dal Mulliner Book, la principale fonte della
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musica organistica inglese del XVI secolo, si usino i registri della piramide dei principali. Per ben interpretare la musica spagnola del Rinascimento, bisogna sapere che lorgano spagnolo si differenzi dalle caratteristiche degli strumenti italiani e nordeuropei, sebbene la maggior parte degli organari avesse origini italiane o olandesi. In questorgano prevalgono le misture, ance di coloritura, effetti giocosi, come tamburi, usignoli, tremoli. A riguardo della musica rinascimentale francese, occorre precisare che lorgano risente dellinflusso della scuola fiamminga. Il mondo timbrico si arricchisce del Petit Plein Jeu e del Grand Plein Jeu, cio di insiemi misti eseguiti sul Positivo o sul GrandOrgano. Unico registro non fiammingo la Tierce, a cui si aggiunsero presto basse de Trompette, Cromorne en Taille, Rcit de Nazard e Tierce en taille. In Germania, J. S. Bach fu testimone dei grandi mutamenti delle idee nellambito della registrazione. Il suo mondo sonoro era per lo pi quello del Werkprinzip. Egli suon soprattutto su organi Silbermann, che fondevano elementi dellorgano tedesco con elementi dellorgano francese. Secondo C. Ph. E. Bach, suo padre non ebbe mai
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lopportunit di suonare su un organo veramente eccellente. Per eseguire un Preludio e Fuga di J. S. Bach, lorganista Arthur Wills consiglia la seguente registrazione: per il Preludio una combinazione basata su un timbro di Principale 16, colorata con ance leggere di 16 e di 8; per la Fuga, si escludano le ance e i fondi da 16, ma si aggiunga un registro di mistura. Per il pedale, entrambi i movimenti richiedono una combinazione con misture e ance di 16, possibilmente in accoppiamento con i manuali per dare unit timbrica. Le trascrizioni di concerto fatte da Bach risentono della scrittura italiana per strumenti ad arco. Contemporaneo di Bach, G. F. Handel, che aveva studiato sugli organi tedeschi ed era un vero virtuoso dellorgano, afferm che tutto quanto serve ad un organo buono e grande sono una tastiera, registri interi e nessuno a mezzo; per lui i registri ideali sono sette, che poi corrispondono allorgano che ora si trova nella Great Packington Church: Principale 8, Principale tappato 8, Ottava 4, Duodecima, Decimaquinta, Terza, Flauto in ottava. La musica romantica per organo cerchi invece di imitare le sonorit orchestrali. I compositori di scuola francese quali Franck, Widor,
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Vierne, hanno chiamato in modo appropriato sinfonie i loro lavori. Altri grandi come Guilmant, Dupr, Messiaen, pur nella loro libert espressiva, hanno seguito lo stile dei loro predecessori. Quando si esegue musica della scuola romantica francese utile tenere presenti: - le caratteristiche timbriche dellorgano di Cavaill-Coll (in particolare quello della chiesa di St. Sulpice, costruito tra il 1857 e il 1862); - la disposizione dei manuali; - le indicazioni dinamiche in relazione al contesto di una data registrazione.
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4. IL TOCCO ORGANISTICO
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Il tocco organistico legato al tipo di trasmissione. Di solito, si usano espressioni come trasmissione leggera e trasmissione sensibile. Senza un meccanismo che possa offrire allesecutore la possibilit di controllare la velocit di attacco e il rilascio di un suono, le note assumerebbero una monotona uniformit. Lorganista deve abituarsi a riconoscere la velocit alla quale si apre la valvola e prendere confidenza con la relazione che lega il tocco con la velocit di risposta sonora. Un bravo organista non deve solo fare attenzione a ci che fanno le proprie dita, ma deve affinare la relazione tra tatto e udito. Nellorgano a trasmissione pneumatica, come abbiamo gi detto, vi un ritardo temporale nellattacco del suono; negli organi elettronici, il tocco quasi coincide con lemissione sonora. Quando un organista che ha suonato questi organi passa allorgano meccanico, questo costituisce per lui una rivelazione, addirittura una rieducazione. Ci perch bisogna rieducare lo strumento pi dotato di trasmissione sensibile, lo strumento di controllo pi preciso di qualunque altro: lorecchio.
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Lorganista deve riconoscere la risposta sonora in relazione al carattere dei singoli registri e dei registri in gruppo; deve saper dosare il tocco a seconda del carattere della musica per cui stata scelta una certa registrazione; deve fraseggiare, dando un tocco diverso alle note a seconda che esse siano allinizio di una frase, al suo interno o a chiusura di essa. Sebbene risaputo, ad eccezione della tastiera, che una caratteristica comune, lorgano notevolmente diverso dal pianoforte e dal clavicembalo. La prima evidente differenza sta nel fatto che il corpo vibrante non una corda, ma aria in movimento, per cui la musica per organo pi affine a quella vocale o per strumenti a fiato. Non per niente, le prime fonti di musica organistica si ritrovano nel canto gregoriano, nel bordone aggiunto al basso per sostenere il canto, nellelaborazione del cantus firmus, nelle trascrizioni di mottetti vocali. Lo stile legato e il fraseggio, caratteristici della musica vocale, sono alla base della tecnica esecutiva organistica. F. Couperin diceva, parlando della tecnica clavicembalistica, che un legato cantabile deve essere conservato, qualunque cosa venga eseguita, questo perch il clavicembalo generalmente considerato
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carente nella tenuta dei suoni. Tuttavia, per quanto perfetto, il legato deve rispettare il respiro, quella necessaria articolazione per dare senso ad una frase musicale. Lorganizzazione ritmica si esprime attraverso larticolazione. Il tempo forte deve essere indicato chiaramente, poich da quello discende la gerarchia degli altri movimenti allinterno della misura. Nel pianoforte, la percussione d laccento ritmico: in un movimento di quartine per battito, le quattro note possono avere senzaltro la stessa durata: Nellorgano o nel clavicembalo, invece, per produrre leffetto dellaccento, sar necessario prolungare il primo suono, evitando ovviamente di cadere nellerrore di eseguire una quintina con le prime due note unite da legatura di valore. Se un cantante, pur in un passaggio fluido, dar alla propria voce una certa variet di timbro e di accento (a meno che non sia richiesto il contrario), ci vale anche per lorganista. Il legato organistico deve essere nitido ed equilibrato. Riguardo al legato nitido, nel suo Die Kunst das Klavier zu spielen del 1750, Friedrich Marpurg spiega che questo modo di suonare pu essere chiaramente compreso se si pensa di dover eseguire una progressione di suoni utilizzando lo
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stesso dito: lasciare un tasto un attimo prima di premerne uno nuovo. Si tratta di una modalit esecutiva che assomiglia molto alla tecnica dellarco-sciolto degli strumenti ad arco. Una volta acquisita questa tecnica, lorganista dovr poi considerare lo stile dellarticolazione storicamente appropriato, che richiede anche una diteggiatura appropriata. Una particolare articolazione quella della musica antica. Prima del XVIII secolo, il pollice e il mignolo erano raramente usati. Una diteggiatura comoda non sempre filologicamente corretta. Vi anche una differenza di articolazione per la musica dei periodi anteriore e posteriore al 1800. In Titelouze e Sweelinck le semicrome devono essere lasciate libere ed avere vita propria allinterno di un motivo o di una frase. Nella musica di Liszt, invece, essere avrebbero pi una funzione coloristica. Costituisce un caso a parte la musica di Mendelssohn, che si pone a met strada tra queste due possibilit. Le tessiture di certe Sonate richiedono unarticolazione di genere barocco. Per esempio, la Sonata in La maggiore contiene un movimento che richiama la musica di J. S. Bach (vd. Fig. 1). Sempre in questa Sonata, non vi sono indicazioni di fraseggio, ma piuttosto
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legature di espressione e di articolazione uguali a quelle che si usano per gli strumenti ad arco. Nella musica del XIX secolo, limpiego di imponenti linee melodiche determin la necessit di rendere omogenea la texture. Per questo, si svilupp la tecnica della sostituzione di dita. Bisogna dire anche qualcosa riguardo luso dei Pedali. Nella musica antica, lo stile detach si applica anche alla pedaliera, per la quale consigliabile usare solo la punta del piede. Storicamente, la tecnica di incrociamento dei piedi stata introdotta solo nel 1750. Larticolazione dipende, infine, da altri fattori, come il tempo che si stabilisce di tenere per la musica o lacustica dellambiente. Il tocco , per lorganista, una sfida costante, tenuto conto che non esiste un organo a canne uguale ad un altro e che per ogni strumento bisogna adottare la giusta tecnica.
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Fig. 1 dallOrgan Sonata op. 65 n. 3 di F. Mendelssohn.
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5. GRANDEZZA E PROSPETTO DEGLI ORGANI ITALIANI
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La grandezza dello strumento, almeno in Italia, storicamente non stata determinata dal numero di registri o dei manuali, ma dalle misure delle canne maggiori di facciata. Per la collocazione si sono seguiti ragioni funzionali, acustiche e di estetica architettonica. Riconoscendo allorgano la prevalente funzione di intonare i canti o alternarsi al coro che esegue il canto gregoriano, lo strumento anticamente veniva collocato in prossimit o allinterno delle cantorie. Altre volte, il corpo fonico (il complesso delle canne) pu trovarsi appeso al muro perimetrale della navata unica o centrale, oppure ancora alle pareti laterali del presbiterio o dietro al ciborio. In Veneto e Lombardia, durante i secc. XVIII e XIX, lorgano era collocato a met altezza tra pavimento e soffitto, in modo da permetter al suono di diffondersi in maniera uniforme nellambiente e giungere in maniera avvolgente alle orecchie dei fedeli. Un tempo, larchitetto che costruiva la chiesa, prevedeva gi nella sua progettazione il luogo in cui sarebbe stato collocato lorgano a canne. Il prospetto ha subito mutazione a seconda degli stili architettonici, ma anche del gusto musicale e dellaccordatura che lorganaro intendeva
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dare alle canne. Non un caso che le canne siano disposte a cuspide o ad ali. Gli organi del 400 e 500 sono di solito a campate; in facciata vi si possono trovare delle canne finte, che non producono alcun suono, il cui scopo era solo ornamentale. Queste canne venivano dette organetti morti e sovrastavano le canne dei campi minori. Alcuni organi del sec. XIX hanno mantenuto questo tipo di prospetto. Del 600 sono tipici gli organi a 3 campate, sebbene vi siano anticipazioni nel secolo precedente a Roma e a Cremona e sopravvivenze fino all800. Lunica campata propria del 700 e dell800, anche se variamente strutturata: 6. a cuspide unica (in Lombardia, seconda met del 700); 7. a cuspide con ali (scuola veneziana del 700 e 800, struttura praticata anche in Lombardia); 8. a tre cuspidi (Lombardia, prima met dell800). Tradizionalmente, il prospetto dellorgano italiano, in ogni epoca, piatto, ma, influenzato dagli stili costruttivi doltralpe, spesso si pu
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trovare anche con prospetto inflesso (es. concavo-convessi, a 3 campi convessi) specialmente in Liguria e in Toscana, ma talvolta anche a Roma, in Abruzzo, in Puglia, solo nel 700. In Italia gi da epoca remota, non solo per influsso di organi stranieri, si trovano organi articolati in pi corpi. interessante vedere la collocazione in prospetto di registri ad ancia corrispondenti al pedale in torri di pedale, praticata dai Serassi, dai Montesanti, dai Lingiardi, dai Bossi. Lestensione delle tastiere, cos come le misure dei tasti, sono state determinate dalle esigenze della prassi esecutiva. Gli organi antichi potevano avere lottava corta, detta anche scavezza (o in sesta), cio priva dei primi quattro suoni cromatici (Do diesis, Mi bemolle, Fa diesis, Sol diesis), con i suoni diatonici disposti in modo piuttosto particolare: Do, Fa, Re, Sol, Mi , La, Si bemolle, Si, ecc. La grandezza dei tasti prevede tasti corti e relativamente larghi, fino ai primi decenni dell800, allorch le dimensioni furono uniformate alluso dei pianoforti di Vienna (in Italia questo detto si usava soprattutto in Lombardia, poich il Regno Lombardo-Veneto faceva parte dellImpero austro-ungarico).
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Il tipo di somiere preferito era tradizionalmente quello a vento, documentato fin dalla seconda met del 400 e praticato fino alla prima met del XX sec. Presso gli organari lombardi e toscani. La Scuola Veneta del 700 cominci a preferire il somiere a tiro, che era lunico tipo di somiere in uso nellItalia meridionale. Negli organi antichi si impiegava preferibilmente bassa pressione (sui 40/45 mm. con i somieri a vento, sui 50/55 mm. con i somieri a tiro). Nel 1500, ogni chiesa aveva il suo diapason. Esso poteva scendere anche a 390 vibrazioni doppie al secondo. In genere, il diapason era cos basso perch gli organari, quando dovevano accordare lo strumento, spesso risolvevano con una limatura delle canne, che, con il tempo, rispetto allepoca della loro installazione, si accorciavano, dando suoni di diapason sempre pi acuto. Non a caso, la musica sacra del 1500 appare ai nostri cantanti di oggi molto difficile da eseguire nei registri acuti. Il corista fino a tutto il 600 era alto nellItalia settentrionale (tanto che nel futuro laccordatura degli strumenti fu abbassata), mentre da Roma in gi era basso (tanto che dal XIX secolo furono alzati).
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Anche ai tempi in cui Mozart scriveva i suoi capolavori, il diapason era allincirca di 385 vibrazioni al secondo, il che vuoi dire che, a confronto con un La di 440, esso era un tono e mezzo pi basso di quello che il diapason attualmente in vigore (quindi probabile che il famoso FA della Regina della notte sia piuttosto un RE). I cantanti si trovavano a loro agio cantando su di una tessitura pi naturale e comoda. Il problema dei differenti diapason si pose nella met del secolo scorso, con lavvento delle incisioni su disco delle performance delle pi importanti orchestre del mondo. Ci si accorse che tra lorchestra di Pietroburgo e alcune orchestre dellEuropa centrale cera una differenza di circa mezzo tono e per questa ragione pi tardi si sent la necessit di uniformare il diapason. Nel 1885, a Vienna si tenne un Congresso in cui si invit il grande Giuseppe Verdi ad esprimere la propria opinione. Il Nostro, con la passione che lo contraddistingueva, ripet che il diapason si fissasse sulle 430 frequenze semplici al secondo. Laver portato il diapason a 430 e poi a 440, ha determinato negli archi, che in tempi passati riuscivano a sostenere la pressione di una taratura normale, la necessit di ricorrere a corde di plastica piuttosto
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che a quelle di budello, perch le prime sono pi resistenti, con la conseguenza di dover rinunciare, per, a suoni pi morbidi. Quando si visitano organi antichi, pu capitare di vedere delle aggiunte alle canne, nella parte superiore del corpo: in fase di restauro, lorganaro riporta al giusto diapason le canne, tagliate e limate nel corso del tempo per accordarle. Nel Rinascimento era tipico il temperamento del tono medio. Dalla seconda met dell800, fu adottato il temperamento equabile. Ma sul temperamento occorrer soffermarsi ulteriormente.
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6. TEMPERAMENTO
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La cultura occidentale legata al temperamento degli strumenti musicali, poich di questo ambito si sono interessate le scienze, la religione, la filosofia, larte, leconomia, la politica (per quanto ci possa sembrare strano per il lettore). Osservando la successione dei tasti bianchi e neri su un organo o su un pianoforte, cos come scrivendo le altezze dei suoni su un pentagramma, si pu ritenere che i suoni si succedano ad eguale distanza (intervallo), come i gradini di una scala precisamente /costruita. Isaac Newton (Inghilterra, 1643-1727), alla ricerca ardente di un misterioso sistema che reggesse luniverso, ebbe unintuizione mentre studiava il comportamento della luce mentre attraversava un prisma: i colori in cui essa si divideva non erano equidistanti e pens che ci potesse essere qualcosa di simile anche per la successione dei suoni. Per Newton, infatti, il problema delle accordature musicali, un enigma che luomo si posto sin da tempi antichissimi, era strettamente legato alle leggi della natura, allarmonia delluniverso. Dobbiamo quindi fare un salto in tempi pi remoti.
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Archita (430-348 a.C. tarantino di scuola greca), teorizz unintonazione naturale (detta erroneamente temperamento naturale), secondo cui i suoni si succedevano nellordine naturale degli armonici. Questo perch i suoni che udiamo non sono mai soli, ma sempre accompagnati da suoni pi acuti che determinano il timbro. Intorno al 530 a.C., nellantica Crotone, il filosofo e matematico Pitagora, sfuggito allinvasione dei Persiani nellAsia Minore, elabor una teoria della musica, basata sulle vibrazioni prodotte da corpi elastici. Anche Pitagora, come pi in l nel tempo pens Newton, riteneva che ci fosse un legame tra la musica e la voce musicale degli dei. Egli fu il primo ad usare il termine cosmo (= ordine) per definire lordine delluniverso. Altri pensatori prima di lui erano avevano cercato di definire la materia elementare di cui era costituito luniverso. Talete di Mileto (Aristotele pensava fosse il fondatore della filosofia occidentale) riteneva che tale elemento fosse lacqua; Anassimene pensava fosse laria; Eraclito, il fuoco. Pitagora, invece ritenne che lelemento-base che regola la natura fosse il numero.
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Lidea che numero e suoni fossero collegati tra loro gli venne casualmente, passando davanti ad unofficina in cui alcuni fabbri stavano battendo i loro martelli contro le incudini, producendo dei suoni che a volte erano assordanti e fastidiosi, altre volte, invece, gradevoli e armoniosi. Fu cos che decise di analizzare il fenomeno acustico. Egli osserv che i suoni che risuonavano in modo armonioso avessero precisi rapporti numerici tra di loro (2:1, 3:2, 4:3, ecc.) ed arriv a formulare la teoria delle sfere. Larmonia pi gradevole era data da due toni ottenuti lasciando vibrare una corda sonora per intero ed unaltra capace di vibrare secondo il rapporto 2:1 (accorciandola di met lunghezza, alla pari tensione e forza con cui si produce la sollecitazione, la corda pi corta produce il doppio delle vibrazioni rispetto allaltra corda). I due toni, uno pi grave, laltro pi acuto sono tra loro ad un intervallo, che oggi noi definiamo lottava. E strano come la percezione visiva non sia pari a quella uditiva: se due punti fossero posti ad una determinata distanza e poi uno lo si avvicinasse secondo il rapporto 1,9:1, questa minima variazione
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sarebbe tollerata dallocchio, mentre ci non avviene per lorecchio: la pi elementare delle proporzioni musicali proprio quella che tollera meno variazioni! Andando avanti secondo questo procedimento, cio facendo vibrare una corda secondo il rapporto 3:2, Pitagora ottenne un tono ad intervallo di 5 a (quindi se, per esempio, la corda pi lunga fosse un Do, con 2:1 si otteneva il Do pi acuto di unottava, con 3:2 si otteneva il Sol). Con il rapporto 4:3, si otteneva la 4 a (nellesempio, il Fa). Pi in l nel tempo, Gioseffo Zarlino (Italia, 1517-1590) fiss laltezza dei suoni della scala diatonica, proseguendo la teoria fisico- numerica della scuola pitagorica. Unisono 1:1 Seconda maggiore 9:8 Terza maggiore 5:4 Quarta giusta 4:3
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Quinta giusta 3:2 Sesta maggiore 5:3 Settima maggiore 15:8 Ottava 2:1
Nelle formule di Pitagora si nascondeva, tuttavia, un errore (di cui lui era consapevole e che determin il culto pitagorico), che assimilava la musica alla relazione tra la diagonale e il lato di un quadrato. I teoremi di Pitagora possono essere usati per calcolare qualunque diagonale, ma non quella di un quadrato, il cui risultato sempre un numero irrazionale, che non si pu esprimere con un numero intero, ma con un numero che non ha un limite definibile. Per comprendere meglio lanalogia con le proporzioni musicali, immaginiamo ci che fece Pitagora: egli produsse un suono (pari per esempio ad un Do) su una corda e, spostando un ponticello mobile secondo un rapporto di 2:1, ottenne lo stesso tono (un altro Do) pi
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acuto e cos oltre, fino ad ottenere una successione di sette ottave consecutive giuste. Su unaltra corda, applicando il rapporto 3:2, ottenne tanti intervalli di quinta, fino ad arrivare di nuovo al Do. Le quinte ottenute erano perfettamente consonanti, ma i due DO delle due diverse corde erano fortemente dissonanti. Da un punto di vista matematico, le ottave sono basate su multipli di due, mentre le quinte su multipli di tre. Due e tre sono numeri primi entrambi, non possono mai avere un multiplo in comune. Lintonazione pitagorica, dunque, aveva dei vuoti che il tempo avrebbe dovuto colmare. Inoltre, il sistema di Pitagora andava bene, finch non si superavano i limiti dellottava, con soli sette suoni. Quando nella storia dal canto allunisono si pass alla semplice polifonia dellorganum, si cominci a sentire la necessit di curare lintonazione, ma in Inghilterra, come aveva gi scritto Giovanni Diacono, si cantava con voci grezze, che ruggivano come il tuono. Gli inglesi si muovevano su nuove armonie: le armonie di terza.
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Le terze avevano fatto la loro prima comparsa in una raccolta di musica per organo del 1300, noto come Codice di Robertsbridge: vi sono alcuni brani in cui le terze procedono per moto parallelo. Se in un intervallo di quinta, inseriamo un suono intermedio (la terza), non otteniamo due terze uguali: una una terza maggiore (formata da 4 semitoni successivi), laltra una terza minore (3 semitoni successivi). Se gi le quinte in relazione alle ottave ponevano problemi di intonazione, ancor pi il problema si avverte intonando gli strumenti con le terze. Il problema tanto pi grave, quanto si andavano costruendo strumenti musicali a suono fisso (lorgano, per lappunto), poich con la voce o con gli strumenti a corda, il problema era meno grave. Usando il sistema di accordatura di Pitagora, prendendo una corda che produca il Do e costruendone una che sia in rapporto di 3:2 otterremmo il Sol. Otteniamo il Fa, con una corda in rapporto di 4:3. Quindi cerchiamo di ottenere il Re, calcolando una quarta perfetta sotto il Sol. Per ottenere il La, basterebbe applicare la formula di 3:2 sul Re. Ma il La anche una terza maggiore di Fa, ossia in rapporto
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con il Fa di 5:4. Per i due La non sono uguali. Come possiamo determinare quindi il Mi (la terza, armonicamente inserita nellaccordo Do-Mi-Sol)? Accordando uno strumento con il sistema tradizionale del circolo delle quinte, si ottenevano terze spiacevoli e stridenti. Gi per evitare le formule pitagoriche, alcuni musicisti riorganizzarono laccordatura delle loro tastiere, sostituendo tasti ad intervalli di dodici parti uguali dellottava: un sistema (il nostro temperamento moderno) che allora risult catastrofico, una violazione delle leggi naturali. Ecco che arriva il termine temperamento (dal latino temperare = unire nelle giuste proporzioni): luomo tempera, modifica, la natura, cercando di arrivare allutilit del sistema musicale. Il primo interessante esperimento fu quello del temperamento mesotonico. Costruire uno strumento a tastiera secondo lintonazione giuste delle quinte sarebbe stato un disastro, senza il tentativo del temperamento mesotonico. Infatti, ottenendo le quinte giuste, per salti di quinta, partendo dal Do avremmo: Do Sol Re La - Mi
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Questultimo Mi suona consonante rispetto al La, ma non una terza pura con il Do allorecchio (perch non un intervallo 5:4): essa leggermente pi ampia di un microintervallo, chiamato comma sintonico o comma di Didimo (pari ad 81/80). Se si manipolassero i quattro intervalli che hanno permesso di arrivare al Mi, limandoli di di comma sintonico, avremmo delle quinte leggermente accorciate, ma una terza perfettamente consonante. Le quinte accorciate non lo sono cos tanto da dare leffetto di un ululato (dovuto ai battimenti), ma c anche in questo temperamento qualcosa che non quadra: continuando a ridurre di una piccolissima frazione di comma tutte le quinte, si arriva a dover sistemare una quinta di lupo (lupus), uno strano e brutto intervallo che bisogna collocare in una qualche posizione per chiudere il cerchio dei dodici toni (in genere questa quinta si trova tra il Sol# e il Mib). La collocazione del lupus determina, nel temperamento mesotonico (detto anche del tono medio), alcune tonalit che non si possono suonare, tanto sono cacofoniche. Suonando una triade maggiore a partire dal Do, il risultato molto gradevole; suonando una triade maggiore a partire dal Sol, il risultato ancora molto buono; ma, basta
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spostarsi pi in alto di un semitono, a partire dal Lab, che il risultato sgradevole (quel Lab, abbiamo gi detto in realt un Sol#, che forma con il Mib una quinta insopportabile). Il temperamento procede di pari passo con levoluzione della musica corale, allorquando si passa dal canto gregoriano eseguito solo dalle voci al canto accompagnato dallorgano, prima ancora di arrivare alla polifonia. Padre Anselmo Susca, illustre gregorianista del quale sono stata stretta collaboratrice a partire dal 2006 fino alla sua scomparsa, avvenuta nellottobre del 2012, affermava che lorecchio, portato a riconoscere e ricercare le terze pure, come le quinte giuste, fa s che il cantore, laddove intoni il gregoriano partendo da un suono determinato sullorgano (con un temperamento diverso dal pitagorico), arrivi al suono finale leggermente crescente rispetto allo stesso suono prodotto sullo strumento. Il problema delle diverse regioni tonali fu superato da organi che avevano tastiere con 17 o 19 tasti in unottava, come venne documentato da Marin Mersenne 9 (vd. Fig. 2).
9 Mersenne, Marin. Harmonie universelle. 1636.
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Fig. 2 La tastiera ideata da M. Mersenne.
La popolarit del tono medio coincise con lo sviluppo della pratica del basso figurato e di un linguaggio basato su un sistema armonico verticale, che si basava sulle tensioni create da dissonanze quali la quarta diminuita Fa#-Sib, sul carattere melodico dato dalla successione di semitoni a volte pi larghi, altre pi stretti. I tasti spezzati permisero di tamponare alla carenza di enarmonicit, offrendo variet coloristiche differenti a seconda del livello di tonalit e delle modulazioni. Ad esempio, una sesta napoletana in tonalit di Do minore assume una colorazione drammatica, che non si pu ripetere con il temperamento equabile. Andreas Werckmeister, organaro, organista e compositore di cui non rimane praticamente alcun suo lavoro musicale, perfezion il buon temperamento, anzi ne formul ben quattro tipi. Egli scopr nel 1691
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che un'accordatura ciclica che contenga cinque quinte mesotoniche e sette quinte giuste (ossia "pitagoriche") chiude (quasi) perfettamente il ciclo delle quinte e pertanto elimina la quinta del lupo, permettendo di suonare in tutte le tonalit. Prima di allora, possiamo immaginare che, prima di scrivere musica per uno strumento da tasto, il grande Bach impostasse prima il temperamento desiderato. Lobiettivo era quello di ottenere i rapporti tra i suoni che egli voleva sentire, nel far s che le melodie e le armonie assecondassero la sua immaginazione creativa. Molto recentemente, Bradley Lehman, un clavicembalista e ricercatore americano, ha approfondito il temperamento bachiano e interpretato uno scarabocchio del Compositore (vd. Fig. 3). Il risultato della sua ricerca stato registrato nel 2005. Il BBC MUSIC MAGAZINE ha dato in quello stesso anno molto spazio ai saggi dei questo studioso. Lo scarabocchio in realt rappresenta la descrizione simbolica dellaccordatura ideale per Bach, applicabile a qualunque strumento musicale, ovviamente.
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Fig. 3 Lo scarabocchio di J. S. Bach studiato da B. Lehman.
Quelli che Lehman definisce scarabocchi, Herman Keller 10 , studioso tedesco scomparso nel 1967, li aveva trovati dei graziosi arabeschi, privi di un significato. Levoluzione dellarte musicale ha comportato levoluzione di diverse formule di temperamento che purtroppo non possono convivere: se si rispetta una formula non se ne pu usare unaltra. Uno strumento a note fisse, poi, deve essere assolutamente fedele ad un temperamento in cui il maggior numero di combinazioni sonore deve risultare il pi possibile dolce e consonante.
10 Herman Keller, Dos Wohltempererte Klavier von Johann Sebastian Bach, 1965, Brenreiter- Verlag, Kassel
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Ma se il temperamento equabile la soluzione di tutti i problemi di accordatura, dobbiamo capire come mai sono pi di trecento anni che se discute e quindi dobbiamo tornare a quel 1691, anno in cui il citato Andreas Werckmeister pubblic un'opera dal lunghissimo titolo: Musicalische Temperatur oder deutlicher und wahrer mathematischer Unterrcht wie man durch Anweisung des Monochordi ein Klavier, sonderlich die Orgel-Werke, Positive, Regale, Spinetten, und dergleichenwol temperiert stimmen knne (Temperamento musicale, ovvero chiaro e autentico metodo matematico col quale si pu, seguendo le indicazioni del monocordo, accordare in modo ben temperato una tastiera, in particolare organi, positivi, regali, spinette, e simili). Con quel trattato era nato il temperamento equabile! Quando si parla di temperamento equabile, si torna sempre con il pensiero alle tante volte in cui abbiamo sentito dire che Il Clavicembalo ben temperato di Bach (1772) sia il tentativo o la dimostrazione che si possa comporre musica in tutte le tonalit senza il rischio di imbattersi in un lupus. Non tutti gli studiosi la pensano cos!
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Il Keller sopra menzionato aveva analizzato il Clavicembalo ben temperato ed era convinto che i 24 Preludi e Fughe fossero stati scritti per clavicordo e non per clavicembalo. La convinzione era data dal fatto che i celebri 24 non superano mai lestensione Do 1 Do 5 , mentre nelle Suites pour le clavecin, della stessa epoca, lAutore oltrepassa quei limiti. Il clavicordo, era, tra laltro, uno strumento ideale per lo studio, data la sua debole sonorit. Si instilla il dubbio relativo al titolo dellopera: non Clavicembalo ben temperato, ma Tastiera ben temperata. Ci quanto afferma anche il teorico musicale R. M. Bosanquet, il quale avanza lipotesi che Bach non amasse il temperamento equabile, perch il titolo si riferisce a un buon temperamento, che potrebbe essere anche un altro. Sempre riguardo il titolo, si noti che se lopera fosse stata da Bach intitolata Il Clavicembalo ben temperato, in tedesco avremmo dovuto leggere: Das gleichwebende (oppure: gleichstufige) Clavier 11 . Inoltre bisogna anche notare la differente scrittura delle parole Clavier e Klavier, questultima traducibile come pianoforte.
Nel trattato Larte della composizione naturale della musica, Johann Philipp Kirnberger, allievo di Bach, cita un passo di una lettera di Philipp Emanuel Bach, figlio di Johann Sebastian, in cui scritto: Puoi anche gridarlo che i miei princpi fondamentali, come quelli del mio amato padre, sono anti-Rameau proprio perch sia chiaro a tutti che il Grande di Eisenach contro tutte le forme esagerate di razionalizzazione della musica. Questo moderno temperamento equabile dunque il compromesso finale, con il quale si abbandonano tutte le proporzioni fissate dallantichit. Le discussioni nel campo dellestetica, a tuttoggi vedono i musicisti e i critici schierati in due opposte fazioni: - alcuni lamentano la perdita dellimpatto emotivo della musica, dovuto ad intervalli regolari, tutti uguali tra loro (in realt anche il temperamento equabile non poi perfetto!); rimpiangono i poteri della musica antica, capace di agire sulla psiche umana, dando impulsi energici, snervanti o calmanti; ricordano che certi compositori prediligevano non a caso determinate tonalit, capaci di imprimere un carattere particolare alle loro opere;
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- altri, invece, vedono nel temperamento equabile un cammino della civilt occidentale; una possibilit di adattamento della musica, attraverso il trasporto di tonalit; un linguaggio universale.
7.1 SCHEMA FONICO DELLORGANO CLASSICO Nellorgano classico, si raggiunge la completa estensione della piramide maschile. Il Principale la base del Ripieno, che raggiunge, attraverso i vari piani sonori, la Trigesimasesta. La piramide femminile si presenta con pochi registri: Flauto 8, Flauto 12, Flauto 15. Appare il Fiffaro (molto amato da Girolamo Frescobaldi, un registro di combinazione che batte con il Principale. Le Ance si riducono alla famiglia del Regale. Il Pedale non ha unautonoma registrazione. La pedaliera , il pi delle volte, a scavezza (vd. Fig. 4).
Fig. 4 Ottava scavezza e ottava normale a confronto.
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7.2 SCHEMA FONICO DELLORGANO BAROCCO La piramide maschile si conserva come nellorgano classico, mentre la piramide femminile si avvale di nuovi registri, tra i quali quelli corrispondenti a canne tappate e a camino. Lorgano si arricchisce anche sul piano armonico, con lintroduzione di registri di mutazione composta, tra cui il Cornetto e la Sesquialtera (le file in terza). Il Fiffaro cambia denominazione e diventa Voce Umana. A questo registro oscillante si aggiungono la Voce angelica e lUnda Maris. Appaiono, soprattutto nellItalia del centro-sud, alcuni effetti particolari, come lUccelliera, 3 o 4 piccolissime canne metalliche, saldate tra loro e capovolte allinterno di una vaschetta ovale che si riempiva con acqua. Produceva limitazione del cinguetto degli uccelli, ma bisognava stare attenti a riempire la vaschetta dacqua quando evaporava, per non sentire uno stridulo fischio. Oltre allUccelliera, si potevano trovare registri di Zampogna e Rollanti. Si arricchiscono i registri ad ancia, con vari tipi di Trombe, il Fagotto, lOboe.
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Il Pedale ha finalmente una registrazione autonoma, con Contrabbassi e Bassi di 16 e 8.
7.3 SCHEMA FONICO DELLORGANO NEOCLASSICO I registri dei Principali si tagliano un po pi larghi e la piramide femminile torna allo schema classico. Le canne sono montate a cuspide. Le Ance sono poco numerose, mentre si arricchisce di registri la Pedaliera.
7.4 SCHEMA FONICO DELLORGANO ROMANTICO Lorgano romantico aggiunge alle piramidi dei Principali e dei Flauti, le Viole e tutti i registri di combinazione. Le Ance si moltiplicano su tutti i manuali e sulla Pedaliera.
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7.5 SCHEMA FONICO DELLORGANO ROMANTICO- ORCHESTRALE Lo schema fonico di questorgano ben rappresentato dallOrgano della Basilica di S. Giovanni in Laterano, a Roma, costruito da Nicola Morettini, nel 1886, a tre tastiere di 56 note e pedaliera di 30. La tavolozza dell'organo si adegua all'esigenza di riprodurre gli effetti di contrasto dinamico, di differenziazione timbrica fra accompagnamento e melodia, di caratterizzazione netta delle parti tipica del linguaggio musicale ottocentesco.
7.6 SCHEMA FONICO DELLORGANO SINFONICO- ECLETTICO Accrescono le qualificazioni del Principale, che pu essere forte, dolce, violino, eufonio, armonico, eccetera. Sono molto presenti i registri attenuanti del Corno di camoscio, Dulciana, Principalino. Oltre al Ripieno Italiano, compaiono le Misture, le Fourniture, le Sesquialtere. Ci sono registri violeggianti e di combinazione, nonch
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ance dai 16ai 4. In alcuni organi, al Pedale si pu trovare un registro di 64. Questo schema fonico giustificato dallingresso dellorgano nel panorama concertistico, trovandosi installato non solo nelle Chiese, ma anche nelle grandi sale da concerto. Allorgano sinfonico-eclettico si ispira prevalentemente larte organaria degli Stati Uniti dAmerica. 7.6.1 LA QUESTIONE DELLORGANO A CANNE NELLAUDITORIO PARCO DELLA MUSICA DI ROMA Purtroppo, lItalia ancora indietro rispetto al resto del mondo. Purtroppo neanche il progetto del 1995, dellArch. Renzo Piano, con la collaborazione di una commissione tecnica di cui fanno parte Tagliavini e Carnini, riguardante la costruzione di un organo nellAuditorio Parco della Musica di Roma, ha trovato realizzazione. Probabilmente, il posizionamento di corpi fonici separati, distanziati in modo inadeguato, hanno portato alla decisione di Luciano Berio di far bloccare (o perlomeno sospendere) il progetto, agli inizi del 2000. Per la verit, i giornali dellepoca hanno reso note altre motivazioni, che nuocciono allimmagine di Berio, tra le quali laver trovato
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inadeguato un organo a canne in un luogo non sacro e la sua presunta antipatia nei confronti dellorgano. (vd. Fig. 5)
Fig. 5 Il progetto dellorgano a canne nellAuditorium Parco della Musica, Roma.
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8. PROGETTARE UN ORGANO
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Per progettare un organo a canne: 3. Lambientazione acustico-architettonica orienta le scelte della trasmissione, del somiere e della composizione fonica. 4. I Registri del I gruppo devono prevalere sugli altri. I Registri del II gruppo sono complementari a quelli del primo. I Registri del III gruppo non devono essere per forza complementari, se ne pu anche fare a meno, senza che ci incida sulla qualit dello strumento. 5. Bisogna tenere presente che nei Registri di I gruppo, gli armonici superiori danno colore al timbro, mentre il timbro gi ricco di Flauti e Bordoni pu ottenere solo arricchimento cromatico dagli armonici superiori (questo un problema di sintesi sonora). Per i Registri del III gruppo, invece, il problema che si pone di colore/amalgama. Per le Ance, si pu accogliere dallestero la collocazione delle Trombe in posizione orizzontale. 6. Un organo di proporzioni limitate pu fare a meno dei Registri violeggianti.
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7. Per i Registri oscillanti, ne potr bastare solo uno in un piccolo organo: in tal caso, si preferisca la classica Voce Umana battente col Principale. Se se ne potesse aggiungere un altro, si pensi al Registro della Voce Celeste. In organi grandiosi, possono essere inseriti Concerto Viole, oppure Voci Eteree. 8. Nella scelta dei Registri, si tengano presenti i repertori organistici, senza eccedere nel tentativo di realizzare un organo da concerto universale, che rischia di far perdere una precisa fisionomia allo strumento. Nella progettazione, occorre osservare attentamente lambiente. La lunghezza, laltezza e la larghezza della chiesa, il tipo di volta, leventuale cupola, se vi una o pi navate, il transetto, i cornicioni, pilastri e colonne, spigoli e mensole, la fattura dellaltare ed il suo arredamento (dai candelabri alle tovaglie), statue, arazzi e tappezzerie, porte, finestre, banchi, pavimentazione e, non in ultimo, lelemento umano determinano unincidenza sul fenomeno della riflessione sonora. Lambiente si comporta come una cassa armonica o come una colossale canna dorgano. I materiali assorbono energia acustica oppure la restituiscono sotto forma di risonanza.
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A volte possiamo provare leffetto della riverberazione, che si ha quando le nostre orecchie percepiscono il prolungamento del suono originale anche dopo che la sorgente sonora si spenta, finch tale suono gradatamente non viene pi udito. Tale fastidioso fenomeno (tanto pi fastidioso se si dovesse eseguire, in un ambiente con un lungo periodo di riverberazione, della musica polifonica o molto rapida, perch le note si accavallerebbero e lascolto diverrebbe confuso) si pu evitare con alcuni accorgimenti, per esempio installando dei pannelli fonoassorbenti. Leco e il rimbombo sono fenomeni di riflessione particolarmente fastidiosi, che di solito avvengono in ambienti grandi, vuoti, spogli, dove le onde sonore non vengono assorbite e rimbalzano. Occorre anche evitare le interferenze. Se due onde, quella diretta e quella riflessa hanno lo stesso movimento vibratorio, incontrandosi si annullano. Ci pu accadere specialmente con suoni molto bassi, che hanno onde lunghe, come il Subbasso 16: il suono che si propaga incontra la propria onda riflessa, si annulla e scompare, per poi comparire allorecchio a breve distanza.
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9. CONTRATTO E COLLAUDO
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Il contratto, stipulato tra committente (es. Amministrazione ecclesiastica, oppure un istituto o un privato) e lorganaro, redatto a norma di legge, deve specificare, con descrizione analitica, sia la componente fonica, che la struttura meccanica dello strumento. In particolare deve riportare: a) il numero dei corpi dorgano, cio dei manuali e della pedaliera; b) numero e disposizione dei Registri per ciascun corpo dorgano; c) materiale usato per la costruzione delle canne, del somiere e dei mantici; d) specificazione delle Combinazioni, degli Annullatori, dei Dispositivi di comando e degli accessori; e) tipo di somiere; f) sistema di trasmissione; g) descrizione della Consolle; h) descrizione del basamento; i) eventuali lavori di ebanisteria; j) tempi e modalit di consegna; k) costo dello strumento e definizione delle modalit di pagamento.
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Il prezzo dellorgano stabilito in base al numero dei Registri reali, al valore funzionale delle canne (non solo il valore venale dei tubi sonori, ma il complesso delle strutture e dei fattori che necessitano alle canne per suonare). Il collaudo (che non va sostituito o confuso con il Concerto di Inaugurazione) consiste nel: a) verificare lesattezza delle definizioni contrattuali; b) verificare limpiego dei materiali utilizzati per la fabbricazione delle canne, dei somieri e dei mantici; c) esprimere un giudizio sullintonazione, laccordatura, lamalgama, pregi/difetti dei vari registri; d) controllare la rispondenza sonora dellambiente; rilevare eventuali difetti e definire quali sono imputabili allorganaro e quali sono indipendenti dalle sue responsabilit; e) valutare le funzionalit dello strumento in rapporto ai suoi compiti (organo liturgico, da studio o da concerto). Sarebbe buona norma che il collaudo sia fatto sia in fabbrica, sia dopo il montaggio in loco. Progettisti e collaudatori devono essere scelti in
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accordo tra i due contraenti e devono essere periti sia dellarte organaria, sia dellestetica organistica.
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10. MANUTENZIONE E RESTAURO 10.1 - Manutenzione ordinaria. 10.2 - Manutenzione straordinaria. 10.3 - Conservazione, restauro e ripristino di organi antichi.
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10.1 MANUTENZIONE ORDINARIA Per mantenere un organo a canne efficiente, sufficiente usarlo spesso. Linattivit dello strumento la prima causa del suo deterioramento. Sono nemici dellorgano i seguenti agenti:
10.1.1 LA POLVERE Essa si deposita ovunque, ma particolarmente dannosa se si deposita sulla bocca delle canne (anima), nellancia e nelle valvole dei somieri, in cui arriva trasportata dal flusso del vento. Luso frequente dello strumento tiene in movimento i meccanismi e, se non altro, allontana la necessit di una manutenzione.
10.1.2 I RAGNI Se lorgano non suona spesso, piuttosto frequente che il malfunzionamento dello strumento possa essere causato dalle ragnatele, che i ragni possono tessere indisturbati. Le ragnatele diventano luoghi dove si depositano detriti ed insetti morti, che precipitando, possono otturare piccole canne.
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10.1.3 I TOPI I topi sono molto pericolosi per lorgano perch divorano pelli, rodono le canne di legno e di piombo, che ha un sapore dolciastro. A volte, cadono allinterno dei padiglioni delle Trombe, rimanendo incastrati, morendo soffocati, determinando il blocco della vibrazione dellancia ed emanando fetore. Per tenerli lontano, si usano veleni, sostanze dallodore repellente come lacido fenico, ma la prevenzione il modo pi conveniente per evitare questo danno: si pu provvedere allisolamento ermetico delle basi dellorgano e del pavimento.
10.1.4 I PI PI STRELLI I pipistrelli alloggiano tra le canne dorgano poco suonate. Se poi si dovessero rivestire con un telone, essi depositano i loro escrementi, i quali, venendo a contatto con le parti dello strumento, le bruciano e dissolvono chimicamente.
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10.1.5 AGENTI XI LOFAGI Insetti e funghi xilofagi possono determinare gravi danni alle strutture lignee, che devono essere disinfestate, onde evitare il degrado di casse e strutture di abbellimento.
Detto ci, tenuto conto che polvere e ragnatele sono agenti con cui conviviamo abitualmente, bene sapere come provvedere ad una corretta ed usuale manutenzione. Per esempio: sarebbe bene effettuare le pulizie ordinarie con aspiratore e stracci umidi, spazzare la chiesa con della segatura bagnata che assorbe la polvere e ne facilita leliminazione; questa pratica efficace anche per la manutenzione di dipinti e dorature. Oltre che ben pulito, lambiente che ospita lorgano a canne deve anche essere ben arieggiato: leccesso di umidit o di secco sono dannosi sia per i somieri e i mantici, sia per le canne. Lorgano va anche preservato dalle correnti dirette e dei raggi del sole. Infine, bisogna proteggere lorgano dai fulmini, che sono attirati dalla notevole massa metallica o creano danni tramite i collegamenti
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elettrici. Non sono rari incendi provocati da corto-circuito o danni irreversibili alle schede-madri o di memoria di organi elettronici. Oltre che delle canne, un buon organista deve preoccuparsi di tenere pulita e in ordine anche la Consolle: togliere la polvere, ma anche annullare le registrazioni dopo aver suonato e lasciare aperte le griglie delle casse prima di chiudere lo strumento, per fare in modo che latmosfera interna sia uguale a quella esterna.
10.2 MANUTENZIONE STRAORDINARIA La manutenzione straordinaria prevede prima di tutto laccordatura delle Ance, che un organaro dovrebbe effettuare pi volte allanno. La pulizia dalla polvere e dalle ragnatele andrebbe effettuata almeno una volta ogni dieci anni e da un buon organaro. A volte, affidare questo compito a dei mestieranti pu determinare danni molto gravi allo strumento. Lorganaro dovr essere interpellato anche se si rilevano difetti o guasti, prima che lo strumento diventi in suonabile.
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Se lorganaro si trova molto lontano, le chiese e le istituzioni vicine possono stipulare un contratto collettivo di manutenzione, di modo che lorganaro si muova una sola volta per tutti, con notevole riduzione delle spese.
10.3 CONSERVAZIONE, RESTAURO E RIPRISTINO DI ORGANI ANTICHI Restaurare un organo antico, significa coniugare la necessit di conservarne lintegrit con lesigenza di riportare lo strumento alla funzionalit sonora. Nel caso degli organi storici, per determinarne il valore bisogna tenere presenti let dello strumento e il suo valore artistico. Per antico si intende uno strumento che sia stato costruito tra il 500 e gli inizi del 900. Spesso accaduto che, divenuto in suonabile per incuria, per ignoranza lorgano sia stato pure mutilato, vendendone alcune parti o modificando, anzi deformando, le canne. Oggi, ci si rende conto a volte dei danni fatti e si cerca di salvare il salvabile. Molti strumenti sono oggetto di interesse della Sovrintendenza dello
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Stato ai Beni artistici e culturali. La legge 1 giugno 1939, n. 1089 ritiene che siano strumenti di pregio quelli costruiti da autori non pi viventi e costruiti da oltre 50 anni. Il restauro comporta problemi di ordine tecnico ed estetico quando ne oggetto un organo meccanico con somiere a tiro o a vento. Il restauratore dovr cercare di scoprire se lo strumento abbia subito gi degli interventi o addirittura delle manomissioni riparabili o irreparabili. In genere, vale la regola del ripristinare un organo cos comera stato costruito in origine, perci il caso di sapere cosa non si deve fare: 1) Non modificare il diapason-corista dei vecchi organi. Oggi si applica il corista ufficiale di 440 vib. doppie al secondo, ma non sempre stato cos. Nel tentativo di abbassare il tono, alcuni restauratori poco abili hanno aumentato le lunghezze donda, facendo scorrere le canne e aumentandole tutte di mezzo tono. Venendo a mancare quindi la prima canna, la si ricostruita ex novo, quindi si sono tagliate le sommit delle canne ancora eccedenti, intervenendo sulla resa sonora, che alla fine dei lavori, risultava pi dura e velata.
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2) Non sostituire i registri. 3) Non modificare la pressione originaria, cio non modificare lassetto dei somieri. 4) Non modificare le trasmissioni meccaniche (per es., non aggiungere leve Barker, non sostituire le manette laterali dei registri con bottoni frontali). 5) Non alterare le misure delle bocche delle canne. Ovviamente, il lavoro dellorganaro deve essere monitorato in tutte le sue fasi. Devono essere eseguite delle fotografie che documentino lo stato di conservazione dello strumento prima di qualunque intervento, fotografie il pi possibile dettagliate, che forniscano informazioni su fratture, tarlature, fessure, stratificazione di interventi passati. importante sapere che si applica anche al restauro degli strumenti musicali la Carta Italiana del Restauro, del 1932, che stata redatta dal Consiglio Superiore per le Antichit e Belle Arti. Rifacendosi a questo documento, va sottolineato che: 1) bisogna lasciare inalterati tutti quegli elementi che hanno un unico carattere storico-artistico, perch si possa mantenere il principio
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dellunit stilistica. Ci, per esempio, pu voler dire che non si possono apportare modifiche alle strutture lignee o alle cantorie. 2) Se si aggiunge del nuovo materiale, questo deve integrarsi con lo stile costruttivo, salvo che le aggiunte non diano informazioni sul lavoro di restauro che stato effettuato. Questo il principio che si applica alle aggiunte apportate alle canne metalliche: sempre pi frequente che gli organari mostrino le aggiunte alle canne preesistenti, piuttosto che sostituirle con altre del tutto nuove (vd. Tavv. 2 e 3).
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11. CENNI DI STORIA ORGANARIA
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Per restaurare un organo e portarlo cos come poteva essere allorigine, o per trovare ispirazione per la costruzione di un organo in stile, bene conoscere la storia organaria. Alcuni organari hanno realizzato degli strumenti con delle caratteristiche peculiari. Gli Antegnati (Brescia, 1500): 10. inserirono Registri della Piramide maggiore (i Principali di 8, la Decimaquinta, la Vigesimaseconda, la Vigesimanona, anche la Trigesimasesta; come mutazioni la Decimanona, la Vigesimasesta, la Trigesimaterza) e della Piramide minore (la piramide dei Flauti); 11. non vollero usare la Terza; 12. non inserirono il Fiffaro (registri oscillanti); 13. usarono canne solo di stagno e di piombo (non usarono il legno); 14. tagliarono le canne sempre a cilindro (escluse, ovviamente, le canne coniche, a caminetto, tappate); 15. il pedale non aveva registri autonomi; 16. impiegarono solo somieri a vento (un ventilabro per ogni canna).
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Giovanni Battista Facchetti (Brescia, 1500): 17. contrabbassi in metallo; 18. non c il Fiffaro; 19. diversamente dagli Antegnati, raddoppi i registri di Ripieno (Principale compreso). A met del sec. XVI, si costruirono organi con il Positivo Tergale. Il fiammingo Hay inserisce un Tromboncino (registro ad ancia). Per quanto riguarda lOrgano barocco italiano, lorganaro Hermans inser nellorgano classico italiano due sonorit complementari dellorgano nordico: 20. le mutazioni in Terza; 21. le ance squillanti. Egli rispett tuttavia: 22. il Ripieno a file separate; 23. registri a file multiple del Cornetto e della Sesquialtera. Ammirato dai suoi contemporanei, durante la riforma ceciliana gli fu rimproverato di aver creato lorgano da concerto (opposto dellorgano liturgico).
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Contemporaneo di Hermans, fu Casparini, che si impegn per rafforzare la qualit timbrica. Entrambi svilupparono le piramidi foniche del Ripieno e del Cornetto. Nellorgano barocco italiano, riassumendo: 24. troviamo lintonazione con le quinte superiori e le terze; 25. lorgano a manuale unico; 26. la base piramidale di 8 piedi. La Scuola Veneta del 700 ha come fondatore Pietro Nacchini (attivo dal 1727). Egli: 27. miglior la meccanica (fu il primo a realizzare la catenacciatura); 28. realizz il prospetto delle canne a campata piramidale e ad ali laterali; 29. costru la cassa a grande fornice; 30. us solo il Principale alla base della piramide sonora. Gli organi Callido mancano di ance, hanno piccole tastiere, non hanno registri orchestrali. Una sola base, il Principale largo, fa da
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fondamento sia alla Piramide maschile (dei Principali) sia alla Piramide femminile (dei Flauti e Bordoni). Lorgano romantico segue gli stili propri delle Scuole Nazionali. Quello italiano deve essere adatto a tradurre la musica melodico- sentimentale e bandistico-marziale, ispirata dalla musica operistica di Rossini, Verdi, Bellini, Donizetti. Queste caratteristiche furono perfettamente espresse dai Serassi (famiglia di costruttori). I Serassi progettarono organi a due e a tre tastiere, ma restarono legati alla tastiera unica con registri spezzati. Giuseppe Serassi, il pioniere della famiglia, criticava gli organi esteri. Il somiere serassiano era a vento (poteva cos raccogliere un gran numero di registri di un solo manuale), mentre i somieri a tiro usati fuori dallItalia dovevano essere di proporzioni ridotte. Da qui la necessit di avere pi tastiere. Nel periodo tardo-romantico fu inserita la leva Barker.
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12. IL SIGNIFICATO SIMBOLICO DELLORGANO NELLA STORIA 12.1 - Organo: strumento per la liturgia o strumento da concerto? Cosa ci insegna la storia? 12.2 - Lorgano nellantichit. 12.3 - Lorgano nel Medioevo. 12.4 - Lorgano nellUmanesimo e Rinascimento. 12.5 - Lorgano nel Barocco. 12.6 - Lorgano nel Romanticismo. 12.7 - Lorgano dal Novecento fino a noi.
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12.1 ORGANO: STRUMENTO PER LA LITURGIA O STRUMENTO DA CONCERTO? COSA CI INSEGNA LA STORIA? Da molto tempo si dibatte intorno alla questione se lorgano debba essere considerato prevalentemente uno strumento liturgico (lo strumento liturgico per eccellenza) o se esso possa essere pienamente considerato come strumento da concerto. Il dibattito piuttosto animato, e talvolta assume i contorni di una vera e propria polemica, anche perch ingloba unaltra spinosa questione, quella che riguarda la figura dellorganista: nel primo caso, egli sarebbe un ministro della liturgia (e con ci la Chiesa giustifica la volontariet della sua funzione, accettando anche che chi suoni durante le celebrazioni non sia proprio uno specialista); nel secondo caso, invece, la figura dellorganista-concertista chiederebbe un riconoscimento professionale e artistico. Per cercare una risposta, senza entrare nella querelle, preferibile analizzare la storia e cercare in essa il significato simbolico che lorgano a canne ha assunto nelle diverse epoche, per trarre unidea che possa rivelarsi utile anche ai nostri giorni.
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12.2 LORGANO NELLANTICHIT ben nota lorigine dellorgano nellantico o (Hydraulis o Hydraulos, letteralmente: aulos che funziona con lacqua), inventato da Ctesibio di Alessandria nel III sec. a.C. Erone di Alessandria e Vitruvio lo semplificarono e descrissero tra la fine del II sec. e linizio del I sec. a.C. Ci sono pervenute diverse raffigurazioni degli Pneumatika di Erone e di Vitruvio su mosaici, bassorilievi, medaglie; due esemplari di organi vitruviani sono venuti alla luce negli scavi di Pompei e nellantica Aquincum (nellattuale Ungheria).
Schema dellHydraulis di Erone e di Vitruvio La neonata Chiesa cristiana sfrutt il potenziale sonoro dellantico Hydraulos: San Gerolamo, nel 400 d.C., menziona un organo che si
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trovava nel tempio di Gerusalemme, il cui suono poteva essere udito fino al Monte degli Ulivi, distante quasi un miglio. Lorgano era diffuso anche nellantica Roma, sebbene utilizzato per la musica profana: i Romani se ne servivano per allietare banchetti, per accompagnare danze. Secondo la tradizione - e probabilmente secondo unerronea interpretazione dellantifona di Introito della Messa del giorno della festa di Santa Cecilia, vissuta a Roma tra il II e III sec. - la santa sarebbe divenuta martire, avrebbe cio affrontato le torture, mentre cantava il suono dellorgano: Cantantibus organis, Cecilia virgo in corde suo soli Domino decantabat dicens: fiat Domine cor meum et corpus meum inmaculatum ut non confundar. Per questo motivo, Essa raffigurata con un organo portativo ed divenuta la patrona dei musicisti (vd. Tav. 4).
12.3 LORGANO NEL MEDIOEVO Lorgano asseconda pienamente la concezione della musica nellambito della concezione pi ampia del sapere medievale. Dallinizio del V secolo, quasi a cavallo tra let antica e il Medioevo, la Musica inserita tra le artes o disciplinae (le arti liberali) e
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appartiene al quadrivium insieme alla Geometria, allAritmetica e allAstronomia. Lorgano mette insieme tecnica e filosofia, conoscenze geometrico-matematiche e teologiche, lasciando presagire che la liturgia celeste sia immagine della liturgia terrena. La data pi importante della storia dellorgano lanno 757: fu allora che limperatore dellImpero Romano dOriente, Costantino Copronimo, don a Pipino il Breve, re dei Franchi, un organo. Ben 22 cronisti raccontarono nei loro scritti questo episodio, ritenuto, evidentemente, di significativa importanza. Lorgano a canne, grazie a questo dono, entra a far parte della storia culturale europea ed assume un significato simbolico che perdurer nel tempo: lorgano diventa simbolo del potere imperiale, segno di regalit, potenza e raffinatezza. Nellanno 826, in et carolingia, avvenne un fatto interessante, descritto dal cronista Eginardo: Venne un certo prete di Venezia, chiamato Giorgio, che affermava di saper costruire organi; limperatore (Carlo Magno, n.d.r.) lo mand ad Aquisgrana col suo tesoriere Tancolfo ed impart lordine che gli fosse messo a
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disposizione tutto quanto era necessario per costruire lo strumento. Tale Giorgio il primo organaro di cui si abbia notizia! La corte dei re franchi, a partire da Pipino il Breve fino al IX secolo circa, fu un centro importante sia perch si perfezion la costruzione degli organi (dallarrivo dellorgano bizantino fino alla commissione organaria fatta al prete Giorgio di Venezia), sia perch si avviarono varie riforme liturgico-musicali, che compresero il riordino dei canti, linvio di cantori e antifonari da Roma, la diffusione del cantus planus (mozarabico in Spagna e Portogallo, anglicano in Inghilterra, gallicano in Francia) fino a determinare la fusione tra il canto romano e quello gallicano, da cui deriv il canto gregoriano. Quando dalle raccolte chiese romaniche, in cui il canto gregoriano echeggiava incontrastato, si pass alle imponenti cattedrali gotiche, mentre il canto evolveva verso la polifonia, si sentiva anche la necessit di reggere il suono delle voci con uno strumento che fosse anche in grado di sottolineare lo splendore dei cerimoniali. Lorgano, nel Medioevo, era largamente impiegato nella pratica musicale liturgica per un duplice motivo: esso non solo consentiva lesecuzione di melodie o laccompagnamento di canti monodici, favorendone
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lintonazione, ma poteva realizzare comodamente un bordone 12 , un pedale fisso di una singola nota o di due note. A quellepoca le dimensioni degli organi erano molto contenute, in quanto gli strumenti disponevano di poche canne. Ne esistevano di due tipi, entrambi sprovvisti di pedaliera, che comparir nel 1400 circa: 31. Organo portativo, munito di una cinghia che permetteva di tenere lo strumento a tracolla o di imbracciarlo; mentre la mano sinistra azionava il mantice, la mano destra agiva sulla minuscola tastiera (vd. Tav. 5). 32. Organo positivo, cos detto perch doveva essere posato su un ripiano (tavolo, panca, ecc.). Pi grande del portativo, il positivo aveva una maggiore estensione e quindi un maggior numero di canne. Pi pesante ed ingombrante, si trovava allinterno della chiesa e poteva essere spostato solo allinterno della stessa. Esso necessitava di una persona diversa dal musicista per azionare il mantice (vd. Tav. 5).
12 Il suono lungo del bordone aveva anche lo scopo di indurre alla meditazione e allestasi. In molte religioni presente lintonazione lunga e ripetuta di un unico suono. Si pensi allintonazione della parola Om contenuta nel canto Om Namah Shivaya, della religione induista. Om Namah Shivaya uno dei mantra pi celebri e recitati. Questa formula sacra di origine sanscrita descrive laspetto personale di Dio ed traducibile come Signore, sia fatta la tua volont, oppure Signore, mi abbandono a te.
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Lorgano portativo era di dimensioni ridottissime, composta da una o due file di canne con una base di circa 2 e due ottave di estensione. Le tastiere erano puramente diatoniche, poich il sistema musica di riferimento era quello degli Octoechos, con la presenza del solo Si bemolle (lunica alterazione esistente nel canto gregoriano). Con luso delle trasposizioni e levolversi della musica ficta, furono aggiunti gli altri tasti cromatici. I tasti erano diversi da quelli che si svilupperanno nel Rinascimento ed erano molto simili a leve o a bottoni appoggiati su dei bastoncini (pironi) che premevano direttamente i ventilabri. Le canne potevano essere di piombo, di rame, di legno, di tela inamidata o persino di cartone; erano tutte dello stesso diametro (il che provocava sicuramente uno squilibrio nella sonorit, che sar stata chiara e delicata nel registro grave, rotonda e piena nel registro acuto), non si sa se fossero esclusivamente aperte o se si usassero anche canne tappate. La loro accordatura doveva essere, quasi certamente, pitagorica, come ammetteva la teoria dellepoca. Lunico mantice, a cuneo, era posto verticalmente dietro al somiere, privo di pesi regolatori, ed era regolato esclusivamente dalla mano sinistra del suonatore. La mano destra, perci, non poteva che eseguire una polifonia allinterno dellottava e ci era un bene, perch data
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laccordatura per quinte giuste, non si pregiudicava lintonazione del canto, che prevedeva come unica forma polifonica lorganum, per quarte o quinte parallele. Tuttavia, lautonomia del mantice era non superiore a quella di un cantore: il tempo di ricarica era brevissimo, ma la corsa del mantice era corta, perci il portativo assecondava le esigenze di respirazione dei cantori. Dellorgano portativo si ritrova, in organi successivi, la presenza di canne costruite con materiali diversi dai tradizionali legno o metallo. Persino in grandi organi dellet barocca si trovano interi registri costruiti con materiali insoliti. Per esempio, il Flageolet 2 del IV manuale del grande organo Gabler di Weingarten costruito con tavolette davorio; il Regale dellorgano Bonatti di San Tommaso Cantuariense, a Verona, fatto con tubi di cartone. Verso la fine del IX secolo, lorgano entr stabilmente nelle chiese ed parte integrante delle celebrazioni liturgiche. Risale all872 una testimonianza di papa Giovanni VIII, il quale scrisse al vescovo di Frisinga, in Baviera: Ti prechiamo, inoltre, di portarci o inviarci un ottimo organo con lartista che lo sappia suonare, per linsegnamento dellarte musicale.
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Nei monasteri, lorgano fu perfezionato, arrivando a raggiungere la conformazione moderna intorno allanno 1000. La prima descrizione del Ripieno si trova in un manoscritto ebraico dellXI secolo: Dietro ogni canna mettetene unaltra dellaltezza di una quinta. Se non disponete di una quinta, mettete dietro una canna pi piccola della pi piccola della prima fila. Cos dietro la prima fila disporrete effettivamente altre canne che risultano ciascuna la met di quelle della fila fondamentale sia in taglia che in lunghezza e in larghezza. E secondo limportanza dello strumento, ponete a fianco di ogni canna delle quarte, delle quinte, delle ottave. Lorgano acquista sempre pi uno status, divenendo re incontrastato rispetto agli altri strumenti e acquistando una posizione di rilievo allinterno della liturgia: la sonorit solenne dello strumento lo rende il pi adatto a trasferire preghiere e invocazioni a Dio per suo tramite. Lorgano acquisisce un particolare significato simbolico: esso rappresenta il riflesso terreno del Soggetto Musicale Celeste, cio Dio. Quale macchina complessa, nella quale tutti i meccanismi hanno un unico scopo: emettere il suono, lorgano come la Grande Macchina Celeste, ovvero Dio secondo la cosmologia cristiana. Secondo questa
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concezione, la musica ha origine in Dio stesso e larmonia della natura fa parte dellordine celeste. Le rappresentazioni iconografiche di angeli musicanti o di cori angelici che lodano Dio rappresentano il movimento incessante dei corpi celesti, che in cerchi concentrici descrivono orbite intorno allunico Sole (lidea dei cerchi concentrici sar utilizzata da Dante Alighieri nella sua descrizione del Paradiso, nella Divina Commedia). questa la teoria dellarmonia delle sfere, secondo cui i pianeti ruotano secondo velocit esprimibili numericamente, con gli stessi rapporti numerici che Pitagora utilizz per ottenere i suoni (2:1 lottava, 3:2 la quinta, 4:3 la quarta e cos via). Lorgano, con il Ripieno, con la piramide sonora data dalla sommatoria fonica dei registri di 8, 4, 2, 1, con aggiunta di suoni sempre pi acuti al suono di base, rappresenta lascesa delluomo verso Dio, limmagine sonora dellharmonia mundi, delle proporzioni celesti.
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12.4 LORGANO NELLUMANESIMO E RINASCIMENTO Dal 1450 in avanti lorgano svilupp principalmente il sistema dellunico blocco, il Blockwerk, in cui non si potevano inserire a piacere le file di canne tramite i registri. Ci rafforza proprio quanto appena detto: lorgano poteva suonare sempre e soltanto con il Ripieno, cio con la sua sonorit massima, perch lo scopo principale del suo esistere nella liturgia consisteva nel raccogliere il desiderio delluomo di raggiungere Dio e di portare al cielo questa preghiera: note e incenso si elevavano insieme! Se le canne suonavano insieme, lorgano poteva ben simboleggiare lunit totale della Chiesa, cos come nelluniverso larmonia delle sfere funziona perfettamente quando ogni corpo celeste compie il suo movimento rotatorio senza sottrarsi alle leggi cosmiche. E cos come ciascun pianeta compie la sua orbita senza invadere lorbita di un altro, cos organo e coro, due entit diverse e distinte, erano manifestazioni separate della musica divina. Lorgano, nel 1500, non rivestiva il ruolo di accompagnamento a cui siamo abituati a pensare oggi. Esso, gi rivestito di significati regali, in quanto simbolo del potere imperiale bizantino, arriva a diventare
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rappresentazione terrena della musica generata dalla macchina cosmica. Il Ripieno o il Regale (introdotto intorno al 1450, con canne ad ancia, senza registri labiali) sono il simbolo della vita ultraterrena. La collocazione in alto rispetto al piano su cui basata la chiesa, in arditissime cantorie, non si spiega soltanto con la necessit di ottenere una buona resa acustica, ma anche allo scopo di ricordare che lorgano musicalmente la voce di Dio, creatore dellarmonia universale. Lorgano, fiero e magnifico, doveva docre, delectare e movre (secondo i tre gradi della persuasio retorica). La sua musica doveva raggiungere lintelletto, doveva provocare emozione e commuovere intensamente lanimo umano. Ci riusciva perfettamente nellalternatim, cio nella prassi di alternare lorgano al canto. Lorgano pleno avrebbe reso impossibile intendere le parole dei canti: ve ne era gi una stupenda testimonianza di ci nel IX canto del Purgatorio di Dante: Io mi rivolsi attento al primo tuono, e Te Deum Laudamus mi parea udire in voce mista al dolce suono. Tale imagine a punto mi rendea ci ch'io udiva, qual prender si suole
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quando a cantar con organi si stea, ch'or s, or no s'intendon le parole. (Purgatorio Canto IX, vv. 139-145)
Qui si legge chiaramente che era prassi, gi dal XIII secolo, luso di alternare le voci allorgano. In questo modo, si eseguivano quasi tutti i canti dellOrdinarium Missae (Kyrie, Gloria, Credo, Sanctus e Agnus Dei), il Magnificat e gli inni. Questa prassi si protratta fino al Concilio Vaticano II, permettendo nel frattempo che fosse composta una ricca letteratura di versetti dorgano e di Messe in alternatim. Con la concezione di organo inteso come macchina celestiale, si entr nel Rinascimento. Mentre gli Antegnati costruivano un organo nella Chiesa di S. Giuseppe, a Brescia, che completeranno nel 1581, applicando il principio dei registri separati e del ripieno italiano, la prescrizione liturgico-normativa imponeva di dar via alla celebrazione con il suono del ripieno, come attestato da moltissime fonti teoriche e musicali dellepoca. Le famose Toccate avanti la Messa (come quelle di Frescobaldi) erano, nel contempo, un espediente sonoro per caratterizzare la solennit del rito che stava per iniziare e
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unintroduzione regale alla liturgia terrena, ad immagine della liturgia celeste. Dal 1500 in poi larte organaria, specialmente quella italiana, raggiunse il suo culmine artistico. Nella costruzione dellorgano confluirono tutte le arti: lignea, pittorica, architettonica: Si costruirono strumenti-capolavoro: complesse cantorie, portelle protettive delle canne dipinte da grandi maestri, casse lignee con la scritta soli Deo gloria, per non dimenticare mai quale legame tenesse unito lorgano a Dio. Si delinea a questo punto un nuovo significato simbolico dellorgano: la prassi dellalternatim, unitamente alla magnificenza strutturale dellorgano, esprime la lode universale. Nel Rinascimento, persino la disposizione delle canne assunse un significato simbolico. Ricordando che uno dei compiti dellorgano era il delectare, e che pertanto lo strumento doveva essere anche una meravigliosa macchina ornamentale, si iniziarono a costruire organi con canne capaci di oltrepassare gli 8 metri di altezza, arrivando a produrre la profondit del Fa 2 .
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Anche la disposizione delle canne di facciata doveva rimandare a significati precisi. Le canne raggruppate in torri di diversa altezza (che pi tardi ispireranno gli organi transalpini costruiti secondo il Werkprinzip) lasciarono il posto a forme e disposizioni che ricordavano la classicit greca e latina. La cassa dorgano medievale cedette il posto a una trabeazione lineare sormontata da timpano e retta da colonne, come un tempio greco. Oppure, si cercava di rappresentare la conformazione di un tempio cristiano, in cui le navate centrale e laterali erano rappresentate dalle campate delle canne: di maggiore altezza quella centrale, pi basse ai lati. A dilettare ancor pi ci pens larte lignea e pittorica: oltre i fregi dorati, sulla cassa si potevano trovare statue di santi, angeli musicanti, simboli vari attinenti alle letture bibliche. La fonica assecondava il diletto attraverso nuove risorse timbriche: il Fiffaro, la Voce Umana, i Flauti di diverse altezze e certi registri; pur tuttavia, allorgano non vi era destinata una musica specifica (specialmente per quanto riguarda la musica profana), ma una produzione destinata anche ad altri strumenti da tasto. Persino la tecnica organistica non era poi cos tanto differente da quella clavicembalistica, sebbene, a partire dalla met del Cinquecento, esse si andarono sempre pi precisando.
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Durante il XV secolo, si fece un uso sempre pi sistematico degli intervalli di terza in accordi che non fossero di passaggio e poich la terza pitagorica non era molto consonante, si sent la necessit di accordare leggermente calanti le quinte, per favorire una pi verosimiglianza delle terze alle vere terze maggiori. Nel secolo successivo, il temperamento mesotonico divenne il sistema di temperamento adottato in organaria, sistema che perdur per oltre un secolo. Il temperamento mesotonico aveva tuttavia un difetto: non chiudeva esattamente il ciclo delle quinte, lasciando una quinta molto crescente (la quinta di lupo, usualmente tra le note Sol# e Mib). La novit del temperamento e la normativa liturgica rinascimentale e barocca si intrecciano, fino a definire forme musicali e perfino tonalit adatte alle funzioni del docre e del delectare dellorgano. Proprio per evitare urti sonori con le voci del coro, la messa si apre con una Toccata iniziale; al posto del Graduale vi una Canzone dopo lepistola, e alla fine si conclude con un virtuosistico Capriccio. La Messa, per, ha soprattutto il compito di celebrare il Sacrificio di Cristo, pertanto la musica dellorgano deve movere, cio trasportare affettivamente, deve sottolineare il momento pi drammatico del
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mistero eucaristico. Il cromatismo del Ricercare cromatico dopo il Credo di Frescobaldi esprime proprio la sofferenza; la Toccata per lelevazione esprime invece li duri et aspri tormenti della passione, con tutte le dissonanze, i passaggi aspri e con la scelta dei registri oscillanti. Compito dellorgano e dellorganista era quindi commuovere, favorire la devozione, che non era allora un atteggiamento mistico, intimo, ma lapparizione pubblica e solenne della Maest Divina. A sottolineare ancora di pi lemozione di alcuni tempi liturgici cera luso di aprire o chiudere, a seconda delle necessit, le portelle di protezione delle canne dellorgano, due ante montate ai lati della cassa. Normalmente, durante luso dello strumento, le portelle venivano aperte, ma, durante i tempi di Avvento e Quaresima esse erano lasciate chiuse. Durante lannuncio della Nascita o della Resurrezione di Cristo, le portelle venivano aperte, con un impatto emotivo non indifferente: a parte la migliore prestazione sonora dellorgano, si potevano ammirare pregevoli raffigurazioni di angeli musicanti, di colori e forme che rimandavano allarmonia delle sfere e a tutti i simboli della Chiesa universale.
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12.5 LORGANO NEL BAROCCO Il XVII secolo rappresent let doro dellorgano. Lo strumento divent sempre pi espressivo, si potevano realizzare passaggi virtuosistici, furono incrementati i registri solisti, si perfezion il colore timbrico. Lorgano influenz il lavoro di D. Buxtehude e di J. S. Bach (1685-1750). Non un caso che il pi grande compositore del periodo barocco fosse anche il pi grande compositore di musica organistica. Diceva M. Bukofzer, uno dei musicologi pi competenti in materia di musica barocca, che in Germania era dato allorgano il posto pi alto nella gerarchia degli strumenti musicali. I principi di base dellorgano tedesco si svilupparono nel barocco, arrivando al Werkprinzip, che segu levoluzione naturale dellorgano medievale. Alla cassa principale furono aggiunti il Positiv o tergale e torri di pedale separate. I due manuali erano nello stesso tempo bilanciati e contrastanti. La musica di J. S. Bach sta allorgano come quella di L. van Beethoven sta allorchestra. Proprio Beethoven, giocando sul significato letterale del cognome Bach, che in tedesco vuol dire ruscello, disse che J. S. avrebbe dovuto chiamarsi Oceano, non
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Bach. La musica di Bach abbonda di simboli tradotti in note. La musicologa tedesca Helga Thoene parla di gematria musicale in Bach. La gematria il metodo per decifrare il nome da un numero, sommando i valori numerici delle lettere dellalfabeto ebraico. In effetti, il nome BACH traducibile in B.A.C.H., ovvero in un semplice motivo musicale dato dal si bemolle, la, do, si bequadro: lo stesso Johann Sebastian usa quel motivo per rappresentare il peccato e la caducit delluomo; molti altri compositori gli faranno omaggio, utilizzando lo stesso motivo. Sul manoscritto del Clavicembalo ben temperato Bach inser uno strano ghirigoro (vd. pag. 132). Il musicologo e clavicembalista americano, Bradley Lehman, lo ha studiato a fondo, scoprendo che in realt si tratta di un Codice di accordatura particolare con tre quinte larghe (che rappresentano la Trinit), quattro quinte giuste (la Terra con i quattro elementi fondamentali) e cinque quinte strette (lessere umano stato creato il quinto giorno, materia, formato da quattro elementi ma possiede una quintessenza, che la sua aspirazione alla perfezione, ad essere vicino a Dio). Cos anche una questione meccanica come laccordatura diventa per Bach il modo per ottenere un buon temperamento, nel senso pi largo del termine. Bach il
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musicista teologo per eccellenza: nella sua musica lequilibrio tra etica ed estetica, tra vitalit e spiritualit, tra empatia e oggettivit, tanto perfetto da renderla capace di travalicare il tempo, lo spazio e la cultura stessa dei suoi ascoltatori, cercando di raggiungere la dimensione dellassoluto. Il teologo protestante Karl Barth ha detto una volta che in Paradiso, quando il buon Dio si trova in riunione con gli spiriti eletti, si suona Bach; quando per si ritira con gli angeli, per i suoi momenti privati, allora si suona Mozart. Dopo la morte di Bach, nel 1750, la tendenza filosofica comune si orient sempre pi sullUomo, mentre fino ad allora si concentrava su Dio. Se era vero che lorgano era lo strumento di Dio, non ci pu sorprendere constatare che sia lorgano che il suo repertorio intrapresero un cammino in discesa con la stessa velocit con cui ci si distacc dallidea della presenza di Dio nellanimo umano. Lo stesso Bach, compositore inebriato da Dio, venne per molto tempo dimenticato. In Francia, lopera e la danza, influenzarono, durante il tardo barocco, lo stile musicale. Let dei lumi, lateismo dilagante, condannano in blocco il medioevo quale et di fanatismo e oscurantismo religioso e
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rifiutano il Cristianesimo, perch ritenuto causa di superstizioni e limitativo della libert delluomo. Joseph Ratzinger, futuro pontefice della Chiesa cattolica, scrive tuttavia che lIlluminismo, proclamando tre ideali che appartengono alla fede cristiana (libert, uguaglianza e fraternit) di fatto ha riproposto i valori originali del Cristianesimo in un periodo in cui esso era diventato semplice tradizione e religione di Stato. Lorgano fu trascinato nel vortice degli eventi ed inizi una fase di declino: la Grande Macchina Celeste perse i suoi significati simbolici e non fu pi fonte di ispirazione per gli scultori lignei e per i pittori. Le casse-cantorie si impoverirono, nonostante restasse curato laspetto fonico dellorgano.
12.6 LORGANO NEL ROMANTICISMO Se nel Rinascimento e nel Medioevo lorgano si era meritato il titolo di re degli strumenti (il primo a dare questa definizione fu G. Diruta ne Il Transilvano del 1609), agli inizi dellOttocento lorgano abbandon il suo ruolo liturgico e divent, come alle origini, uno strumento profano. Lorgano a canne inglob in s unintera orchestra
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o una banda. Gli organari si lanciarono in nuove avventure: arricchire i timbri fino a che lorgano non diventasse in grado di imitare gli strumenti principali delle moderne orchestre romantiche. Gli organari inserirono registri come il Corno Inglese, il Flauto Traversiere, il Corno da caccia, la Bombarda, lEufonio. Lorgano romantico assunse un nuovo significato simbolico: la sua musica era decorativa, pertanto lorgano non doveva pi limitarsi ad alternare il suo intervento al canto gregoriano. Il nostro strumento lasci il suo ruolo di sostegno alla liturgia, per contribuire al successo del melodramma. Nel XIX secolo, si eseguivano allorgano trascrizione da opere e di brani popolari.
12.7 LORGANO DAL NOVECENTO FINO A NOI La continua evoluzione tecnologica ha portato lorgano sempre pi lontano dalla sua originale concezione basata sulla trasmissione meccanica tra il tasto e la canna. La freddezza del suono elettronico e digitale ha fatto desiderare agli organisti di tornare verso gli antichi principi costruttivi dellorgano.
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Alcuni critici ritengono che la musica moderna per organo sia orfana di repertorio dalla fine dellet barocca, altri invece ritengono che vi siano opere di grande valore per lorecchio moderno. Tuttavia, lorgano sempre meno voce dei fedeli nelle celebrazioni liturgiche, soppiantato da, talvolta, inascoltabili schitarrate pop, ma non riesce neanche ad apparire come strumento tecnologicamente nuovo, tanto fissa la sua identit liturgica nel comune pensiero. Oggi lorgano ritenuto quasi uno strumento da museo: molte chiese dimenticano di averlo, lasciandogli il solo ruolo di riempire ledificio, un ruolo che non riesce neanche ad essere decorativo, perch il tempo lascia inevitabilmente i suoi segni. Gli organari americani si sono invece spinti verso lorgano eclettico, sul quale sia possibile eseguire qualsiasi cosa, dallorgano di William Hill per la Cattedrale di Ely agli organi di Harrison & Harrison, gli organi eclettici si sono posti lo scopo di permettere lesecuzione di un repertorio vastissimo, per epoche e stili, basandosi sulla somma di varie copie storiche. Lorgano, in America, uno strumento che si presta a varie situazioni: strumento delle grandi hall per concerti a cui affluiscono migliaia di
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persone, o strumento liturgico per le celebrazioni di rito ebraico e cristiano. Un capitolo interamente dedicato alla musica liturgica dei neri. Si rifletta sul fatto che storicamente lorgano ha finito per simboleggiare il culto cristiano in modo tale che esso impiegato come strumento liturgico nel rito ebraico, ma non si trovano tracce di esso in altri grandi religioni, come lislam, ad esempio.
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13. OLTRE I CONFINI EUROPEI: LORGANO IN AMERICA
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Desiderosi di convertire gli Indiani del Nuovo Mondo alla Cristianit, i missionari spagnoli riconobbero il valore della musica nei riti e nelle cerimonie religiose. Gli Indiani dAmerica apprendevano con entusiasmo i canti e le teorie della Chiesa cattolica e si applicarono nel suonare strumenti di origine europea. Quasi un centinaio di anni prima della fondazione della colonia del New England, gli Spagnoli istituirono la prima scuola di musica in Messico. La prima risale al 1524 ed il fondatore fu Pedro de Gante. Vi si insegnavano vari strumenti musicali, ma ad un certo punto fu necessario fare ordine. C un documento di fine Cinquecento in cui si dice espressamente: invitiamo tutto il clero ad installare organi dappertutto, cos che gli strumenti indecoroso e improprio possano essere banditi dalla chiesa. L'organo lo strumento adatto per l'uso liturgico e vogliamo che esso diventi universale in Messico. Dagli inizi del 1700, molti organi furono importati dalla Francia, altri dalla Germania. Si racconta che prima che la Messa avesse inizio, gli organisti francesi suonassero La Marseillaise. Nelle chiese delle colonie inglesi, lorgano non fu inserito fino alla met del XIX secolo: si preferivano il flauto, il clarinetto, il fagotto, il violoncello. Nelle
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colonie del sud, in Virginia, in Carolina, in Georgia, si afferm invece sempre pi questo strumento proveniente dallEuropa. La vita nel sud delle colonie inglesi, si svolgeva per lo pi nelle immense piantagioni. I proprietari amavano che i loro figli imparassero la musica e richiedevano che un tutore avviasse i bambini ad una precoce istruzione musicale, affinch si distinguessero dai figli della gente pi semplice. Le tastiere e gli organi in particolare diventarono i simboli di una classe sociale in via di espansione economica. La diffusione della Chiesa luterana e di quella evangelica contribuirono alla diffusione dellorgano a canne. Nel 1739, a New York fu costruito un organo per la Trinity Church. Lorganaro era Klemm. Sebbene le dimensioni fossero contenute, lorgano aveva alcune particolari caratteristiche: un Cornet e una Sesquialtera, ma anche mutazioni come il registro 1 3/5 . I manuali del G.O. e del Positivo (detto Choir) erano di 57 tasti ciascuno. In origine, non cera una pedaliera; nel 1824 fu aggiunto un Subbasso con 18 tasti al pedale. datato 1756 lorgano costruito da Richard Bridge nella Kings Chapel di Boston, nel Massachussetts. Si tratta di un organo a tre
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manuali, con una variet notevole di registri: piramide dei principali e dei flauti, registri di mutazione e ance, anche allo Swell e al Choir. La musica dorgano americana degli inizi dellOttocento era fortemente influenza da quella inglese, che a sua volta era dominata da Handel e Mendelssohn. Ma vi erano anche compositori come Samuel Wesley e Sir Edward Elgar. Lo stile inglese era alla base della Chiesa Episcopale, ma ben presto esso si mescol allo stile di Franck e dei suoi successori. Su questa scia si formarono organisti come Charles Ives, celebre per le sue Variations on America e Anton Heiller, tedesco trapiantato in America. Fig. 6 Lorgano di Atlantic City.
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Oggi in America si trova lorgano pi grande del mondo: lorgano della Convention Hall di Atlantic City negli Stati Uniti dAmerica (vd. Fig. 6). Questo gigantesco strumento fu costruito negli anni Venti del secolo scorso e ha unenorme Consolle, sebbene il numero dei registri sia inferiore ad altri organi. Il progetto fonico fu steso dal Senatore Emersone L. Richards, che segu tutte le fasi della costruzione dello strumento. Per costruirlo, la Midmer-Losh Organ Company dovette assumere oltre cento addetti e tre tra gli ingegneri pi accorsati dellarte organaria americana. La ditta costruttrice dovette anche installare una fabbrica organaria in loco, poich non era possibile trasportare le gigantesche canne da 32 o da 64 piedi. Fig. 7 Le canne dellorgano di Atlantic City.
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Lorgano fu installato in una sala che pu ospitare 41.000 persone a sedere. In questa sala la voce dellorgano risuona anche durante Conventions politiche o durante le elezioni di Miss America, o durante le premiazioni dei campioni del Football americano. I 22 corpi dorgano, riuniti in 8 gruppi di canne sistemati in punti diversi della sala, ospitano i registri pi svariati e stravaganti, come per esempio Orchestra Reeds Gallery, oppure Percussion Division, comprendente Arpa, Marimba, Xilofono. Il registro pi basso il Diaphone Profunda di 64. I comandi manuali della Consolle sono 1439. I registri reali sono 1255. Le canne sono 33.112. I dispositivi elettrici occupano ben 12 stanze. I turisti possono effettuare un giro turistico dellorgano e visitare tutti i corpi dorgano, purch abbiano a disposizione un tempo di circa cinque ore.
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14. LORGANO NELLE CELERAZIONI LITURGICHE DEI CRISTIANI NERI
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Le radici africane della musica gospel nera si ritrovano nelle grida e nella danza sacra, che caratterizzano la musica nelle chiese e nei movimenti religiosi dei neri. Il grande patrimonio di musica e di riti religiosi si traduce molto spesso in una sorta di unione tra sacro e profano, tra spiritualit africana e liturgia e stili di vita afroamericani. Nei riti religiosi dei neri, si avverte la coscienza della presenza di un Dio immanente, presente e vicino alluomo. Descrizioni di elementi basilari del culto dei neri sono state raccolte (e sono ancora in corso di raccolta) da vari membri di gruppi pentecostali e altri gruppi religiosi, sensibili alle questioni teologiche e pratiche della liturgica. Se vero che tutta la musica religiosa ha una natura teandrica (si pensi al simbolismo sacro nella musica di Bach), ci si riscontra anche nella musica religiosa dei neri: se inni e cantici sono prodotti concretamente dalla bocca delluomo, tuttavia lo Spirito che suggerisce al cuore delluomo parole e sentimenti. Le danze hanno un significato simbolico-escatologico: essa rappresenta il cammino delluomo verso Dio e di Dio verso luomo.
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In America esistono (aggiungerei: tuttora) due stili distinti di musica liturgica cristiana: quella cristiana, di qualunque confessione, purch bianca e quella nera. Per capirne il motivo, dobbiamo risalire allepoca della deportazione degli schiavi. I neri catturati in Africa, prima di salire sulle navi, dovevano rinunciare alla loro religione, abbracciando forzatamente la religione cristiana. Essi venivano battezzati in loco, ma, una volta arrivati nel Nuovo Mondo, ritrovavano nelle letture bibliche la loro storia. Lesodo dallEgitto, la deportazione in Babilonia, la Passione di Cristo erano affini alla loro triste condizione di schiavit. Molti passi biblici e salmi parlano di danza dedicata a Dio. Eccone due a titolo esemplificativo: Quando i cavalli del faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri furono entrati nel mare, il Signore fece tornare sopra di essi le acque del mare, mentre gli Israeliti avevano camminato sullasciutto in mezzo al mare. Allora Maria, la profetessa, sorella di Aronne, prese in mano un tamburello: dietro a lei uscirono le donne con i tamburelli e le danze. Esodo 15, 19-20 (La Bibbia, Nuova versione CEI, 2009) Lodatelo con tamburelli e con danze, / lodatelo sulle corde e sui flauti Salmo 150, 4 (La Bibbia, Nuova versione CEI, 2009)
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La musica nera, oggi, prevede un largo uso della musica organistica. Affianco a versioni tradizionali dello svolgimento del rito religioso, che si usano per lo pi nelle feste solenni, vi sono anche versioni informali, pi tipiche dei nostri giorni. Nellelenco dei brani che si eseguono durante un rito religioso nelle chiese cristiane protestanti nere, lorgano ha dei ruoli solistici, ma pu accompagnare un coro o il celebrante. Nellelenco dei momenti liturgici di una celebrazione-tipo (riportati a fine capitolo) gli interventi musicali sono riportati in corsivo. Nella musica organistica delle chiese protestanti, specialmente nelle chiese nere, dato grandissimo spazio allimprovvisazione. Il punto di maggior interesse il Sermone (che sostituisce il momento dellEucarestia di una Messa cristiana cattolica), allorch il Celebrante (Worship Leader, alla lettera: Capo del Culto), pronuncia il suo lungo discorso per illuminare o ammonire i fedeli. Durante il Sermone, stacchi di organo, o brevi interventi corali, rafforzano, rendono maggiormente incisive le idee fondamentali. Il saper improvvisare permette allorganista di calibrare il proprio intervento, che non deve essere troppo lungo per non spezzare il filo logico del sermone, ma neanche troppo breve da non riuscire ad enfatizzarne i contenuti.
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La scelta della registrazione deve essere varia e deve procedere in un crescendo sonoro, facendo s che la fine del sermone coincida con il Tutti. Per quanto a noi europei possa sembrare strano, lorgano a canne strumento di sostegno alla danza spirituale, spesso accompagnata anche dal battito delle mani.
Fig. 8 Lorganista Diane Bish accompagna un coro gospel.
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TRADITIONAL FORMAL VERSION Organ Prelude Announcements Introit Processional (Choir and Clergy) Invocation Doxology Welcome by Worship Leader Reading of Scripture Hymn of Praise inno di lode Pastoral Prayer Choral Response Congregational Singing (canto fedeli) Anthem, Spiritual, or Other Special Music by Choir (inno, spiritual) Offertory Offertory Music Choral Response Baptism (with Singings) Hymn of Consecration Sermon Seasonal Oratorio Often Replaces Sermon Closing Hymn Benediction Choral Response Recessional INFORMAL OR CONTEMPORARY VERSION Prelude (Organ or Other Keyboard) Processional (optional) Choral Praise (Led by a Team of Musicians) Prayer Welcome Announcements Congregational Response Greeting and Communal Fellowship with Embraces and Handshakes Congregational Song of Praise Reading of Scripture Or Anthem, Spiritual, or Other Special Music by Choir Offertory Offertory Music Doxology Congregation Singing Sermon Occasionally replaced by Drama or Special Music Offering or Other Art Form Closing Song Benediction Recessional (occasionally)
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15. LORGANISTA LITURGICO OGGI
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Nellantica Grecia, la musica fu per la prima volta considerata forma darte, capace di agire sugli stati emotivi. Per gli antichi filosofi, la domanda principale riguardante lestetica era: cos il bello? Ai nostri giorni, invece, in cui tutto deve avere una ragion dessere ed una funzione, la domanda : a cosa serve la musica? Dovremmo forse staccarci dalle idee consumistiche che accompagnano anche la fruizione e la composizione della musica e rileggere il trattato Del bello e del sublime, scritto in epoca alessandrina, da Cassio Longino. Sublime ci che porta allestasi, non ci che si sforza di convincere; il bello con valenza morale. In un momento storico in cui i valori morali sono messi continuamente in discussione, lorganista liturgico dovrebbe porsi il fine non solo di farsi da tramite tra lassemblea e Dio, traducendo in espressione sonora lespressione dei sentimenti, delle pi profonde preghiere dellassemblea stessa, ma anche di fornire una possibilit di crescita culturale, attraverso lavvicinamento al Re degli strumenti, come fu definito lOrgano a Canne da Diruta e da Mozart, e al Canto Gregoriano, riconosciuto dalla Chiesa Cattolica come il canto proprio della liturgia romana.
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Cos si esprime la Costituzione sulla Sacra Liturgia Sacrosantum Concilium, del 4 dicembre 1963, firmata da Papa Paolo VI, in merito al Canto Gregoriano e alla Musica Liturgica: Canto gregoriano e polifonico 116. La Chiesa riconosce il canto gregoriano come canto proprio della liturgia romana; perci nelle azioni liturgiche, a parit di condizioni, gli si riservi il posto principale. Gli altri generi di musica sacra, e specialmente la polifonia, non si escludono affatto dalla celebrazione dei divini uffici, purch rispondano allo spirito dell'azione liturgica, a norma dell'art. 30. 117. Si conduca a termine l'edizione tipica dei libri di canto gregoriano; anzi, si prepari un'edizione pi critica dei libri gi editi dopo la riforma di S. Pio X. Conviene inoltre che si prepari un'edizione che contenga melodie pi semplici, ad uso delle chiese pi piccole.
Il canto gregoriano educa al controllo della propria emissione sonora, sviluppa una certa flessibilit, fa adeguare la respirazione alla parola da pronunciare, mette al centro il testo, pi che la musica, ma la musica non resta secondaria al testo cantato. tradizione della chiesa romana, ma anche il canto liturgico pi bello e dignitoso, che rispetta la Parola proclamata, corrisponde al senso del mistero celebrato.
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L'organo e gli strumenti musicali 120. Nella Chiesa latina si abbia in grande onore l'organo a canne, strumento musicale tradizionale, il cui suono in grado di aggiungere un notevole splendore alle cerimonie della Chiesa, e di elevare potentemente gli animi a Dio e alle cose celesti. Altri strumenti, poi, si possono ammettere nel culto divino, a giudizio e con il consenso della competente autorit ecclesiastica territoriale, a norma degli articoli 22-2, 37 e 40, purch siano adatti all'uso sacro o vi si possano adattare, convengano alla dignit del tempio e favoriscano veramente l'edificazione dei fedeli.
Lorgano, come affermato in pi di unenciclica, ritenuto lo strumento musicale pi adatto alla liturgia. Forse per quella naturale lontananza tra lorganista e la parte vibrante dello strumento, perch aggiunge splendore, ma anche dolcezza alle cerimonie della chiesa. Esso si fa eco dellassoluto, difatti figura allegorica della Santa Chiesa di Dio: come le molteplici forme, le svariate composizioni foniche danno una sola sonorit, cos (parafrasando lapostolo Paolo nella prima lettera ai Corinzi 12,4) tanti sono i carismi, ma uno solo lo Spirito.
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Padre Anselmo Susca ha descritto i ruoli dellorgano e dellorganista con una bellissima immagine: lorgano un altare e lorganista un sacerdote che raccoglie i sentimenti dei fedeli e li eleva a Dio. Lorganista quindi deve avere specifiche competenze musicali, tra le quali una certa conoscenza del repertorio organistico, capacit di improvvisazione, conoscenza delle esigenze liturgiche, per poter assicurare decoro della sacra celebrazione, secondo la natura delle varie parti della celebrazione, il tempo liturgico, la solennit di un rito. Per esempio, non si deve confondere la Messa solenne, con la Messa cantata o la Messa letta. Pur tuttavia, tornando al fatto che lorganista pu ritenersi una specie di sacerdote, lorganista non deve sostituirsi al vero sacerdote e lorgano non deve distogliere i fedeli dal vero altare. Lorganista ci riuscir se far sacrificio di se stesso, della tentazione di mostrare le proprie abilit, la propria personalit. stato anche detto: se lintervento musicale non apporta alla liturgia maggiore vita spirituale, meglio che taccia. Lo stesso Papa Benedetto XVI lo ha ribadito: piuttosto che un brutto canto o una musica inadeguata o mal suonata, meglio il silenzio. I brutti canti, accompagnati dallorganista liturgico con semplici successioni
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armoniche, solo perch ritenuti orecchiabili, non vero che coinvolgono di pi lassemblea. Di fatto, le chiese si svuotano, i giovani trovano che i canti pop siano brutta musica pop. Non da poco anche elencare alcune responsabilit dellorganista liturgico (che, ci si augura, sia un organista che abbia compiuto studi completi dello strumento): - Educare le nuove generazioni alla bella musica. - Far ascoltare a chi la musica la ascolta solo la domenica durante la messa un bel pezzo musicale. - Educare allascolto e allattenzione. Lorganista liturgico deve prendere coscienza che la sua musica pu diventare mediazione tra la Parola di Dio e il cuore delluomo, travalicando la dotta disciplina esegetica o il moralismo. La musica la forma di linguaggio che ha come scopo linfinito (parafrasando il romantico Hoffmann), perci lintervento organistico durante una celebrazione abbandona il puro tecnicismo per entrare nel misticismo. La musica nella liturgia diventa preghiera e lorganista sintetizza la preghiera del popolo di Dio. Egli rifugge gli effetti sbalorditivi del concertismo e piega la sua musica al fiammeggiare degli aneliti, delle agonie, delle ansie, ma anche dei desideri, dei sogni, delle gioie, che
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ogni uomo prova durante la propria vita ed affida alla Grazia divina, affinch con il suo intervento misericordioso trasformi ogni dolore in Salvezza e moltiplichi la gioia per leternit.
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Ringraziamenti
Il primo ottobre 2012, si spento dopo una lunga sofferenza il mio caro Maestro e padre spirituale Dom Anselmo Susca, monaco benedettino dellAbbazia Madonna della Scala di Noci, fondatore del Centro Studi di Musicologia Liturgica Novum Gaudium e Vicario del nascente Conservatorio di Monopoli, all'epoca in cui il M Nino Rota dirigeva la sede centrale del conservatorio di Bari.
Dal 2006 fino alla sua morte, sono stata al suo fianco come obbediente collaboratrice, potendo oggi testimoniare direttamente la sua bont, la sua grande intelligenza, la sua forza interiore che, nonostante la malattia, gli ha permesso di tenere persino dei corsi di canto gregoriano nel recente seminario estivo da lui organizzato in abbazia.
Quante volte gli ho detto che avrei tanto desiderato che esistesse una specie di cavetto USB per fare un download di tutto ci che lui aveva nella sua mente e lui mi rispondeva: "Bimba, puoi prendere da me tutto quello che vuoi".
La parte della mia storia in cui presente Padre Anselmo la parte pi bella della mia vita. Era un mio grande desiderio che nel giorno in cui avrei sostenuto lesame finale degli studi di Laurea di II livello in Discipline Musicali, indirizzo Organo Solistico, lui fosse fisicamente presente e potesse ascoltarmi, per poi ringraziare insieme la patrona dei musicisti Santa Cecilia, rivolgendo alla santa il nostro canto dellantifona gregoriana a lei dedicata e che Padre Anselmo tanto amava. So che egli continua a farmi sentire la sua presenza silenziosa. A Padre Anselmo Susca dedicato questo mio lavoro di tesi ed il mio esame finale dorgano.
Desidero inoltre ringraziare tutti i docenti, in particolare il Relatore, Chiar.mo M Ciliberti, che nel corso delle sue lezioni ha aperto la mia mente verso nuovi percorsi di studio e dindagine nel campo della storia e dellestetica della musica; Padre Gregorio Santolla o.s.b. dellAbbazia di Noci, per tutti i consigli ricevuti nel corso dei miei studi; la mia famiglia, Giuseppe e i miei figli Eleonora, Giovanni e Angela Maria, per avermi sopportata e supportata con il loro amore in questi anni in cui ho sottratto loro del tempo per dedicarmi allo studio.
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Bibliografia
Alighieri, Dante. Divina Commedia. Bossi-Tebaldini. Metodo per organo. Milano: Carisch, 1893. Cavaill-Coll, Aristide. Etudes exprimentales sur les tuyaux d'orgues. Paris, 1860. Dalpr, Michele. Degrado biotico del legno. Daniela Piazza, 2007. Diruta, Girolamo. Transilvano. 1609. Howard-Bellows. Breve storia della musica in America. Storia e letteratura (collana "Nuovo Mondo"), 1963. Isacoff, Stuart. Temperamento - Storia di un enigma musicale. Torino: EDT, 2005. La Bibbia, Nuova versione CEI. Cinisello Balsamo (Milano): EDIZIONI SAN PAOLO, s.r.l., 2009. Mammarella, Alberto. L'antico organo Luciano D'Onofrio (1791). Pizzoferrato: Parrocchia "San Domenico" di Pizzoferrato, 2003. Mersenne, Marin. Harmonie universelle. 1636. Mischiati, Oscar. L'organo italiano tra storia e arte. Quaderni, 1988: 30-39. Moretti, Corrado. L'organo italiano. Monza: Casa Musicale Eco, 1973. Peter Williams, Barbara Owen. The Organ. W W Norton & Co Inc, 1998.
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Sizia, Giacomo. I grandi maestri dell'intonazione. Torino, 1928. Sovik, E. A. Meeting House Essays. Liturgy Training Publications, 1991. Tagliavini, Luigi Ferdinando. Nuove vie dell'arte organaria italiana. L'Organo, 1961: pag. 86. Wilson Costen, Melva. In spirit and in truth: the music of African American worship. Westminster John Knox Press, 2004. Zanetti Roberto, La Musica Italiana, Busto Arsizio, Bramante Editrice, 1985.
Sitografia www.preservationnation.org/magazine/story-of-the-week/2003/an-organic- matter.html (per le immagini relative allorgano di Atlantic City). www.oradimusica.it/sitopub/seconda/organo/organo.pdf (per immagini relative allorgano medievale) http://it.wikipedia.org/wiki/Pagina_principale http://www.olir.it/areetematiche/15/documents/SacrosanctumConcilium-It.PDF
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Sommario
PREMESSA pag. 2
1. LORGANO A CANNE pag. 13 Lorgano a canne. I materiali.
2. FONICA DELLORGANO pag. 19 La Consolle. Le Canne. La Trasmissione. La Manticeria. I Somieri. I Registri.
3. ESTETICA DELLA REGISTRAZIONE pag. 58 Amalgami e contrasti. Alcuni esempi di registrazione.
4. IL TOCCO ORGANISTICO pag. 67
5. GRANDEZZA E PROSPETTO DEGLI ORGANI ITALIANI pag. 74
10. MANUTENZIONE E RESTAURO pag. 114 Manutenzione ordinaria. Manutenzione straordinaria. Conservazione, restauro e ripristino di organi antichi.
11. CENNI DI STORIA ORGANARIA pag. 123
12. IL SIGNIFICATO SIMBOLICO DELLORGANO NELLA STORIA pag. 128 Organo: strumento per la liturgia o strumento da concerto? Cosa ci insegna la storia? Lorgano nellantichit. Lorgano nel Medioevo. Lorgano nellUmanesimo e Rinascimento. Lorgano nel Barocco. Lorgano nel Romanticismo. Lorgano dal Novecento fino a noi.
13. OLTRE I CONFINI EUROPEI: LORGANO IN AMERICA pag. 153
14. LORGANO NELLE CELERAZIONI LITURGICHE DEI CRISTIANI NERI pag. 159