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C 10
min, e raffreddati (nell'intervallo 800 * 5 00 C) con velocit
differenti per ciascun campione facendo uso del dilatometro
FORMASTOR.
Per una migliore definizione delle trasformazioni di fase,
campioni dilatometre! sono stati osservati al microscopio
ottico; sugli stessi si determinata inoltre la durezza Vickers
utilizzando un carico da lOKg.
La determinazione del costituente MA, dopo attacco di
evidenziazione particolare, stata realizzata facendo uso d
sistemi automatici di analisi d'immagine (QTM 92 0) .
Si evidenzia:
3.3.2.a Acciai caratterizzati da Mn 1.5% e Cr = 0.8%
Acciaio 8R:
Acciaio d riferimento caratterizzato da aggiunte di Mn e Cr.
la massima percentuale della fase MA si ottiene per velocit d
raffreddamento in cui non si ha pi formazione di perlite;
a velocit superiore la MA diminuisce al diminuire della fase
ferritica ed all'aumentare della fase bainitica.
Quando non avviene pi trasformazione ferritica oltre alla
bainite si forma la martens ite.
5
- ACCIAIO 8S:
L'aggiunta di silcio all'acciaio base ha l'effetto di
anticipare a velocit di raffreddamento pi basse la formazione
di strutture martensitiche a discapito della MA.
La durezza Vickers HV10 in relazione alla percentuale di
martensite subisce un notevole incremento.
Il massimo e minimo d MA corrispondono a velocit di
raffreddamento in cui non avvengono pi trasformazioni
perlitche e ferritiche.
- ACCIAIO 8M:
L'aggiunta di molibdeno all'acciaio di riferimento ha lo stesso
effetto del silicio, a velocit d raffreddamento pi basse, si
ottengono strutture martensitiche e non formazione della
fase MA comunque inferiore in percentuale "a quella presente
sull'acciaio 8S.
- ACCIAIO 8V:
L'aggiunta di vanadio all'acciaio base ha un effetto similare a
quello del molibdeno. Tra due acciai (8V e 8M) si rilevano
differenze modeste.
- ACCIAIO 8RB:
L'aggiunta contemporanea del Boro e titanio anticipa a
velocit di raffreddamento pi basse la formazione d strutture
martensitiche a discapito della frazione volumetrica di MA.
- ACCIAIO 8MB:
Con l'aggiunta degli elementi Mo, e Ti a velocit d
raffreddamento molto basse si ottengono strutture di bainite
+ MA. La massima frazione volumetrica di MA si ottiene per
velocit di - 6 * 10 C/min.
Anche la durezza HV10 subisce un notevole incremento gi a
basse velocit di raffreddamento.
- ACCIAIO 8SB:
L'aggiunta degli elementi quali Si, e Ti restringe
notevolmente il campo di formazione della bainite, con la
presenza della fase martensitica a velocit di raffreddamento
molto basse. La fase MA presente, risulta massima -18% su
campioni raffreddati con la stessa velocit di quella ottenuta
raffreddando all'aria lamiere di spessore 15 * 25 mm.
- ACCIAIO 8VB:
L'aggiunta di B, Ti, V e Nb anticipano a velocit pi basse la
presenza della fase MA con percentuale max del 20% a velocit
di circa 40 * 50C/mm.
In generale il comportamento simile all'acciaio 8SB.
3.3.2.b Acciai caratterizzati da Mn=1.5% e Cr=1.5%
- ACCIAIO 15R:
Acciaio di riferimento con un tenore di cromo maggiore
6 -
rispetto alla serie precedente 8R.
In questo caso non si ha pi la formazione della fase MA, alle
stesse velocit di raffreddamento si ottengono strutture
martensitiche a discapito della bainite; la durezza subisce un
notevole incremento.
ACCIAIO I5M:
L 'aggiunta di molibdeno all'acciaio base, permette di
ottenere con basse velocit di raffreddamento la formazione di
MA, la cui quantit va aumentando al diminuire della ferrite
sino a raggiungere un massimo di circa il 15% in corrispondenza
di una velocit di raffreddamento di - 18*C/min.
ACCIAIO 15 RB:
La presenza del boro e titanio permette di ottenere per
velocit di raffreddamento interessanti ai fini del presente
lavoro strutture con la presenza della fase MA.
La percentuale max stata del 15% circa.
ACCIAIO 15 MB:
Con l'aggiunta degli elementi quali il Mo, Ti e si ottengono
strutture bifasiche di bainite + MA.
La max frazione volumetrica di MA risultata del 15%.
Nelle fg. 12 * 15 s riportano per ciascuno acciaio gli
andamenti delle fasi presenti e della durezza al variare della
velocit di raffreddamento .
Dall'esame delle fig 12-4-15 si evidenzia che:
a) acciai caratterizzati da Mn=l,5% e Cr=0,8%. la durezza
riscontrata sui campioni raffreddati con velocit tipica di
quella delle lamiere (raffreddate all'aria), risultata
compresa tra 180 * 250 HV10.
Solo sull'acciaio 8MB sono state rilevate durezze
decisamente pi alte (-300 HV10).
La percentuale max della fase MA nell'intervallo d velocit
di raffreddamento d lamiere spessore 13+25 mm risultata
circa il 20% per gli acciai 8SB e 8VB.
b) acciai caratterizzati da Mn=l,5% e Cr-1,5%.
La durezza rilevata sui campioni dilatometrici risultata
compresa, per velocit di nostro interesse, tra 300*350 HV10;
solo sull'acciaio d riferimento stata di 180*250 HV10.
Nello stesso intervallo di velocit di raffreddamento la max
percentuale di MA stata del 5%.
Nell'acciaio 15MB si sono ottenute strutture bifasiche di
bainite + MA.
Per velocit di 30*60 C/min (tipica di quella ottenuta
raffreddando all'aria a livello industriale lamiere d
spessore 15*25mm), emerso che migliori risultati in
termini microstrutturali (con particolare attenzione alla MA),
sono forniti dagli:
- 7 -
- acciai 8MB, 8SB e 8VB con durezza compresa tra 180*240 HV30
caratterizzati da Cr=0,8%;
- acciai 15RB e 15MB (Cr=l,5%) con durezza decisamente pi alta
compresa tra 300 +- 350 HV30 caratterizzati da strutture
bifasiche di bainite + MA:
3.3.3. Simulazione di cicli di raffreddamento al DATA TRAK
Sulla base delle indicazioni microstrutturali descritte nel
paragrafo precedente e di alcuni risultati preliminari di usura
del tipo "PIN TEST" ottenuti sfruttando i campioni dilatometrici,
stata condotta una serie di simulazioni di cicli termici al
DATA TRAK su campioni dalle dimensioni 12x12x120 mm, al fine di
disporre per ciascun acciaio selezionato, materiale sufficiente
per le caratterizzazioni tribologiche e meccaniche.
Oltre agli acciai precedentemente selezionati, si sono esaminati
anche gli acciai 8 S e 15M caratterizzati da 0,8% Cr + 1% Si il
primo e da 1,5% Cr + 0,2% Mo il secondo, entrambi esenti da
aggiunte di boro.
Gli acciai sono stati austenitizzati ad una temperatura pari ad
AC3 + 50* C per un tempo di 20 minuti con successivo
raffreddamento controllato di 30 e 60C/minuto.
In particolare sono state adottate le seguenti temperature:
acciaio 8S = 940C acciaio 15M = 890C
" 8SB = 980C " 15RB = 920C
" 8VB = 920C " 15MB = 930C
Dopo simulazioni sono stati caratterizzati con:
- Determinazione della durezza HV30 a TA;
- Trazione a TA;
- Determinazione della tenacit espressa in resilienza KCV;
- Esami microstrutturali per la valutazione percentuale dei vari
costituenti con particolare attenzione alla MA;
- Caratterizzazione tribologica con prove di usura abrasiva del
tipo "PIN TEST".
3.3.3a Caratterizzazione meccanica
La tab. VII mostra una sintesi dei risultati delle prove
meccaniche eseguite sugli acciai alle due velocit d
ra f freddarne nto.
Tutti gli acciai esaminati mostrano tendenzialmente curve
tensione/deformazione contnue, limitatamente agli acciai 8S e
8SB raffreddati con velocit di 30C/min, lo snervamento stato
invece del tipo discontinuo.
I migliori risultati sono forniti dagli acciai 15M e 15MB
indipendentemente dalla velocit di raffreddamento.
Per quanto riguarda la durezza si sono ottenuti valori compresi
tra 180 * 250 HV30 per gli acciai contenenti circa 0,8% di Cr e
valori compresi tra 280*350 HV30 per gli acciai a pi alto
contenuto d cromo pari a 1,5%; peraltro le durezza risultano
uguali a quelle ottenute sui campioni dilatometrici ciclati alle
8 -
stesse velocit di raffreddamento.
La tenacit dei materiali, misurata a T.A. con prove di
resilienza KCV, risultata max (-45*60J) negli acciai 8S e 8SB
con velocit di raffreddamento di 30C/mn, e minima nell'acciaio
15 MB in relazione alla durezza riscontrata.
3.3.3.b Esami microstrutturali
La determinazione delle varie fasi presenti alle due velocit di
raffreddamento valutata al M.O. con il metodo del "point -
counting"(n.100 punti per ciascun campo ), per un totale d n. 20
determinazioni, presentata nella tab.VIII e nelle fig. 16 e 17.
In particolare si evidenzia:
- per velocit di raffreddamento di 30 C/min le microstrutture
risultano prevalentemente ferritiche con .tracce di perlite
(in relazione alla presenza d elementi di lega) per gli
acciai contenenti Cr=0,8%, e bainitiche per gli acciai ad un
pi alto contenuto di Cr=l,5%;
- per velocit di raffreddamento di 60 C/min si evidenziano
strutture miste di ferrite - bainite per gli acciai a basso
contenuto di cromo e completamente bainitiche per i
materiali con cromo elevato.
Particolari esami sono stati effettuati al QTM con tecniche
automatiche (dopo attacco CSM 2 di evidenziazione), per la
determinazione della frazione volumetrica MA e relativa
distribuzione dimensionale.
Nella tab. IX si riporta una sintesi dei valori ottenuti.
La frazione di MA risulta compresa tra il 2.3% e 21.5% per
l'acciaio 8SB raffreddato a 30 e 60C/min rispettivamente.
Per quanto riguarda la distribuzione dimensionale delle
particelle, gli acciai 8S e 8SB ciclati alle due velocit
presentano una MA grossolana ( -20 um2 ) indipendentemente dalla
frazione volumetrica presente, come anche l'acciaio 8VB ciclato
con 30C/min ( - 23 ^m2 ).
In tutti gli altri casi l'area media delle particelle compresa
tra 2 * 6 um2.
Nella fig. 18 si riportano a titolo di esempio gli aspetti
microstrutturali osservati dopo attacco Nital 2% e CSM2 per
l'acciaio 8VB raffreddato con una velocit di 30C/min.
3.3.3c Caratterizzazione triboloaica.
Sono state condotte con la metodologia messa a punto dal CSM,
prove di usura abrasiva del tipo "PIN TEST" (circa sei
replicazioni per ciascun materiale alle due velocit di
raffreddamento), al fine di procedere al calcolo dell'usura media
su pin 0 3 mm.
Nella Tab. X si riportano i valori dell'usura media e della
frazione volumetrica MA.
Si evidenzia:
- tra gli acciai ciclati a 30 C/min la migliore resistenza
ali'usura
40.000 X 0,0078
(espressa come W.R. = [mm/mm3]),
(g)
s riscontra su quelli contenuti aggiunte di cromo di
circa 1,5%, ed in particolare sugli acciai 15M e 15MB; la
minima resistenza si rileva sull'acciaio 8SB caratterizzato da
un contenuto di cromo inferiore (Cr - 0,8%);
- anche tra gli acciai ciclati a 60*C/min, la miglior resistenza
si riscontra sempre su quelli ad un pi alto contenuto di
cromo.
Nella fig. 19 sono riassunti tutti risultati di usura
abrasiva riscontrati sugli acciai della classe C2.
I risultati sono stati diagrammati con la relativa
dispersione, tenendo presente oltre alla frazione volumetrica
MA, anche della durezza riscontrata.
Pi precisamente sono state individuate tre fasce di durezza i
cui limiti risultano 180*227HV30; 240*270HV30, 320*345HV30
rispettivamente per le curve a, b e e.
Dall'esame della figura si riscontra che:
- per gli acciai esaminati la resistenza all'usura a parit di
durezza HV30 (curva a, b e e) aumenta all'aumentare della
frazione volumetrica di MA come d'altra parte verificato sugli
acciai della classe CI;
- i migliori risultati di resistenza all'usura (curva C) sono
forniti dagli acciai con durezze comprese tra 320*345 HV30 ed
elevate frazioni volumetriche di MA, risultala peraltro
distribuita uniformemente e molto piccola (- 2*5
/
um2).
Dall'insieme dei risultati di usura, dalla analisi dei
componenti microstrutturali (F,P,B, MA etc), appare evidente
un effetto combinato della fase bainitica e soprattutto
della MA (%, forma, distribuzione) sulla resistenza all'usura
abrasiva. Modesto appare invece il contributo della fase
perlitica.
Nella fig. 20 presentata una sintesi dei risultati
ottenuti.
3.4. ACCIAIO 25C (C=0.25%; Mn=1.5%; Cr=1.0% della classe C3
3.4.1. Cicli di raffreddamento al dilatometro FORMASTOR ed esami
microstrutturali
Le caratteristiche di trasformazione di fase dell'acciaio
suddetto, sono state definite mediante diagramma di
trasformazione in raffreddamento continuo, con cicli termici al
dilatarnetro Formastor.
I campioni dilatometrici sono stati austenitizzati ad una
temperatura pari ad AC3 + 5C 10 min..
Nella fig. 21 si riportano gli andamenti delle fasi presenti e
della durezza al variare della velocit di raffreddamento.
Per velocit comprese tra 30*60C/min (tipica di quella ottenuta
raffreddando all'aria lamiere di spessore 15*25 mm) si
- 10
riscontrano elevate frazioni volumetriche della fase MA (- 25%),
abbinata ad una matrice prevalentemente banitica.
3.4.2 Simulazioni di cicli di raffreddamento al DATA TRAK.
Come per gli acciai della classe C2,spezzoni del materiale in
esame, sono stati trattati termicamente al DATA TRAK, al fine d
effettuare le dovute caratterizzazioni meccaniche e tribologiche.
Anche in questo caso l'acciaio stato austentiioo-toad una
temperatura pari ad AC3 + 50C x 20 minuti con successivo
raffreddamento di 30 e 60C/min.
3.4.2a Caratterizzazione meccanica.
La tab. XI evidenzia una sntesi dei risultati ottenuti alle due
velocit. ^
L'acciaio mostra una resistenza a trazione a T.A. di - 1000 MPa
1230 MPa alla velocit di raffreddamento di 30 e 60 C/min
rispettivamente, mentre la durezza risulta essere pari a 276 e
360 HV 30.
La tenacit del materiale misurata a T.A. con prove KCV
risultata pressoch identica ( - 18J).
3.4.2b Esami microstrutturali
La microstruttura indipendentemente dalla velocit di
raffreddamento risultata essere prevalentemente bainitica-
ferritIca con percentuali della frazione volumetrica di MA non
trascurabili.
La distribuzione dimensionale d questa ultima risultata 10*15
/mi.
Nella tab. XII si riporta una sintesi dei valori ottenuti.
3.4.2c Caratterizzazione triboloaica
Prove di usura abrasiva del tipo "PIN TEST" (tab XIII) sono state
condotte su campioni di materiale prelevato alle due velocit d
ra f freddamento.
E' stata riscontrata una notevole resistenza all'usura
soprattutto alla velocit di raffreddamento di 60C/min (W.R.=3145
mm/mm3) associata ad una elevata frazione volumetrica di MA
- 30%) risultata peraltro di dimensioni ridotte ( - 12,5 um2 ) .
3.5 ACCIAI CLASSE C3
3.5.1 Cicli di raffreddamento al dilatometro Formastor ed esami
microstrutturali.
In fig. 22 si riporta come esempio il diagramma CCT ricavato nel
caso dell'acciaio 40R (C-0,25% Mn=l,95% Cr=4,02%).
Per effetto degli elevati tenori di elementi tempranti, la
microstruttura risulta completamente martensitica fino a velocit
d raffreddamento dell'ordine di ioc/min con durezza superiore a
11 -
500HV10.
Non avendo ottenuto strutture d tipo bifsico con il semplice
trattamento termico di normalizzazione (Ta= 880*900C ), sono
stati condotti trattamenti termici specifici che prevedono una
temperatura di austenitizzazone decisamente pi elevata per
assicurare una solubilizzazone sufficiente degli elementi d
lega al fine di ottenere strutture d tempra bifasiche di
martensite con austenite residua ai bordi delle lamelle d
martensite stessa.
3.5.2. Trattamenti termici sperimentali
Per quattro acciai presi in considerazione sono stati condotti
trattamenti termici su spezzoni di lamiere.nelle condizioni
riportate negli schemi di fig. 23.
Oltre ad un trattamento di normalizzazione di riferimento, sono
stati condotti due trattamenti che prevedono austenitizzazone a
1100C, tempra in OLIO e distensione a 200*C. Nel secondo caso si
prevista la condizione di una seconda austenitizzazone, prima
della distensione, di affinamento del grano ad 870C. Su questi
materiali dopo T.T. si sono eseguiti:
- esami microstrutturali al MO e TEM;
- determinazione dell'austenite residua;
- determinazione delle caratteristiche meccaniche;
- valutazione della resistenza all'usura.
3.5.3. Caratterizzazione microstrutturale
Nelle figg. 24 - 25 - 26 - 27 sono presentate le micrografie
ottenute sui materiali nelle diverse condizioni di trattamento
termico.
La microstruttura si presenta in tutti i casi completamente di
tipo martensitico con tenori non trascurabili di austenite
residua (determinata attraverso i raggi x) i cui risultati sono
presentati in tab. XIV.
Con il trattamento di normalizzazione (ciclo A) , si riscontrano
in tutti gli acciai tenori elevati e compresi tra il 4% per gli
acciai di riferimento a basso silicio, e del 7% circa per gli
acciai a pi alto silicio.
Passando poi dalla semplice normalizzazione ai trattamenti
termici di austenitizzazone pi rinvenimento (cicli e C), la
frazione volumetrica di austenite residua diminuisce su tutti gli
acciai; peraltro non dato rilevare differenze significative tra
questi ultimi due trattamenti.
Per quanto riguarda lo studio della distribuzione dell'austenite
residua, sono stati effettuati esami al TEM al fine di
evidenziare eventuali differenze in termini morfologici tra i tre
trattamenti eseguiti.
In tutti i casi stata rilevata la presenza di un film quasi
continuo di austenite residua al bordo delle lamelle d
martensite come evidenziato nella fig. 28 che si riferisce in
particolare al campione 3 OS trattato termicamente secondo la
condizione A.
- 12
Nella figura riportata l'immagine in campo scuro che evidenzia
appunto la presenza della austenite residua interlamellare. Gli
esami di microscopia elettronica non hanno consentito di
evidenziare particolari differenze tra diversi materiali nella
morfologia e nella distribuzione di questa fase.
Per quanto riguarda infine la dimensione del grano austenitico,
tab. XV, si nota come era da attendersi che le dimensioni
maggiori competono ai materiali sottoposti al trattamento termico
di tipo B, mentre sono dello stesso ordine di grandezza nelle
altre due condizioni A e C.
3.5.4 Risultati delle prove meccaniche.
Prove di trazione a T. A. sono state effettuate su tutti gli
acciai, neili tab XVI si riporta lina sntesi.
La resistenza a rottura risultata essere compresa tra 1550*1700
MPa con durezza variabile tra 470:520 HV30. I valori pi bassi
sono stati riscontrati sull'acciaio 30R di riferimento a basso
silicio indipendentemente da T.T. effettuati.
Per quanto riguarda la resistenza allo snervamento va segnalato
un incremento per tutti gli acciai passando dalla semplice
normalizzazione al T.T. di doppia tempra+rinvenimento.
Per gli acciai 3OR e 3OS, limitatamente al trattamento tipo C,
stata inoltre verificata l'influenza della temperatura d
rinvenimento sulle caratteristiche meccaniche i cui risultati
sono presentati in tab. XVII.
Entrambi gli acciai presentano le migliori caratteristiche di
tenacit ad una temperatura di rinvenimento prossima a 200C, al
di sopra di questa temperatura appare evidente il peggioramento
dovuto essenzialmente alla trasformazione dell'austenite residua
in carburi.
Per quanto riguarda la tenacit misurata con prove d resilienza
KCV a T.A (tab. XVIII), stato evidenziato che valori pi
alti competono ai materiali trattati secondo il ciclo B, mentre
con la semplice normalizzazione (ciclo A) , si ottengono valori
inferiori, e pi bassi di quelli ottenuti con il ciclo C
risultato intermedio.
3.5.5. Risultati delle prove triboloaiche
Con metodologia del tipo "PIN TEST" messa a punto dal CSM sono
state condotte prove di usura abrasiva su pin 03 mm al fine di
valutare anche per questi acciai a matrice completamente
martensitica ad elevata durezza (500 HV30) la loro resistenza
all'usura.
I risultati presentati in tab.. XIX evidenziano che la resistenza
all'usura abrasiva ad alto carico d questi materiali e'
confrontabile con quella ottenuta sugli acciai sperimentali della
classe C2 (C-0,15%; Mn=l,5%; Cr=0,8* 1,5%), caratterizzati da
strutture bifasiche del tipo "BAINITE + MA" e durezze dell'ordine
di 300*350 HV 30.
- 13 -
3.6. Valutazioni dei risultati ottenuti.
Nella fig. 29 si riporta una sntesi dei risultati delle prove
trbologiche condotte su tutti gli acciai sperimentali.
Risulta evidente che strutture bifasiche opportunamente
progettate ed ottenute allo stato grezzo di laminazione possono
garantire livelli interessanti di resistenza all'usura.
In particolare qualunque sia la distribuzione delle fasi
maggioritarie di ferrite o bainite all'aumentare della fase MA si
registra comunque un miglioramento della resistenza all'usura.
Ci vale per gli acciai della classe CI laminati in controllo e
per gli acciai della classe C2 raffreddati in aria dopo la
laminazione.
In particolare per questi ultimi si e' verificato che le migliori
prestazioni di resistenza all'usura si ottengono per strutture
completamente bainitiche associate a frazioni volumetriche di MA
dell'ordine del 15%.
In queste condizioni microstrutturali, ottenute allo stato grezzo
di laminazione, .si possono ottenere valori di resistenza
all'usura W.R. .2600*2800 mm/mm3, associati a livelli di
resistenza meccanica di -1000* 1200 MPa e valori di tenacit'
espressi in resilienza KCV a T.A.^ 20J.
Con l'acciaio sperimentale denominato 15M, e' stato raggiunto il
miglior compromesso tra resistenza all'usura e caratteristiche
meccaniche soprattutto per quanto riguarda la tenacit; infatti
per questa ultima, sono stati raggiunti valori di circa 30J a
T.A..
La contemporanea indagine svolta sulla classe innovativa d
acciai denominata C3 caratterizzati da strutture bifasiche del
tipo martensite + Austenite residua), riportata in letteratura
(11) come particolarmente interessante per impieghi antiusura, ha
dimostrato che con elevati tenori di Mn e Cr ed appropriati cicli
di trattamento termico talvolta anche complessi, si possono
effettivamente raggiungere valori notevoli di resistenza
all'usura W.R. (confrontabili con i migliori acciai della classe
C2 ), accompagnati da migliori livelli di tenacit (30J a T.A.),
e di resistenza meccanica.
La fattibilit industriale d lamiere d questo tipo appare
piuttosto onerosa.
Per quanto riguarda infine l'acciaio C25 (C=0,25%; Mn=l,5%;
Cr=l,0%) ciclato con velocit di raffreddamento di 30 e
60* C/min. (tipica di quella ottenuta raffreddando all'aria a
livello industriale lamiere di spessore 15* 25 <mm. ) , va
segnalata la notevole resistenza all'usura in relazione alla
microstruttura prevalentemente baintica con elevate frazioni
volumetriche di MA (^30%).
3.7. Scelta e caratterizzazione degli acciai ad elevate
caratteristiche di resistenza all'usura e tenacit'.
In relazione al programma originariamente definito, e sulla base
dei risultati ottenuti, sono stati sottoposti a prove di
saldabilit', piegabilita' i seguenti acciai:
- 14
acciaio 15 M (C 0,15%; Mn 1,5%; Cr 1,5%; Mo = 0,2%) ;
acciaio 15 MB (C 0,15% Mn 1,5%; Cr 1,5%; Mo 0,2%; Ti
0,1%; 30 p p m ) ;
acciaio C25 (C 0,25%; 1,5%; Cr 1,0%; Ti 0,1%; 37
p p m ) ;
acciaio 40 S (C 0,25%; Si 1,0%; 2.0%; Cr 4,0%) di
riferimento con trattamento termico d tipo A.
3.7.1. Prove di saldabilit'.
Per l'impiego delle lamiere antiusura qui sviluppate, che
generalmente vengono utilizzate a tutto spessore allo stato
grezzo di laminazione e/o trattate termicamente limitatamente
agli acciai per la classe C 3 , il procedimento d saldatura
autogena che e' stato preso in esame e' quello' relativo all'arco
manuale.
Per la esecuzione delle prove si e' fatto uso di cianfrini a V
con spalla da 2 mm ed elettrodi dal diametro di 4 mm.
Si sono esaminati giunti saldati con elettrodi basici del tipo
PHILIPS 250 e con elettrodi ad alto tenore di elementi di lega
del tipo LASTEK 90.
La loro scelta e' stata operata in relazione alle caratteristiche
meccaniche della lamiera base da saldare (300*350 HV 3 0 ) .
In particolare il primo elettrodo e' indicato per saldature in
cui e' richiesta una durezza del deposito d 250*350 HV 30 in
relazione alla velocita' di raffreddamento, mentre il secondo e'
indicato in generale per tutti gli acciai difficili da saldarsi.
Prima del loro impiego, sono stati essiccati a 250*C 2h e
temperature di mantenimento di 100C.
Il riempimento del cianfrino e' avvenuto con tecnica "ARCO
MANUALE MULTIPASS" e temperature di interpass dell'ordine d i
150C.
L'apporto termico operato corrisponde a quello abitualmente
impiegato per questo tipo di saldatura ( 1,3 kjoule/mm). In
queste condizioni durante il processo di ricarica, gli elettrodi
non hanno dato problemi all'uso, peraltro sui giunti saldati non
si sono riscontrate cricche a freddo.
3.7.2. Qualificazione giunti saldati.
Con l a s eguent e procedura dell'ARCO MANUALE MULTIPASS
precedentemente des cri t t a s sono es egui t i gi unt i :
15M/1; 15MB/1; C25/1; 40S/1 con l ' e l e t t r odo basi co PHILIPS 250 e
15MB/2, C25/2 con l ' e l e t t r odo LASTEK 90. Nel l a f i g. 30 sono dat i
esempi mi c r o s t r ut t ur a l i dei g i unt i s a l d a t i con l ' e l e t t r o d o
PHILIPS 250.
La microstruttura in zona di fusione risulta prevalentemente
bainitica grossolana con carburi aghiformi, e leggera diluizione
all'interfaccia con il metallo base.
Nella fig. 31 sono presentati infine gli esempi microstrutturali
dei giunti ottenuti con l'elettrodo LASTEK 90; la microstruttura
e' del tipo austenitico, pi' seconde fasi, non s evidenzia
diluizione del riporto con il metallo base.
15
Nelle tab. XX e XXI sono riassunti i risultati delle prove
meccaniche dei giunti. Si evidenziano caratteristiche
insufficienti per materiali esaminati, valori ottenuti
raggiungono appena lmiti inferiori previsti dalle tabelle di
impiego.
Pertanto suddetti risultati sono solo rappresentativi del tipo
d microstruttura presente nella zona d fusione. Al di la' dei
risultati ottenuti resta comunque valida la buona saldabilit'
degli acciai esaminati ivi compreso l'acciaio 40S ad alto
contenuto di C, Mn e Cr trattato termicamente, non sottoposto
alla qualificazione meccanica.
Le stesse considerazioni valgono per le prove di piega laterale
sul giunto saldato.
4. Confronto degli acciai sperimentali prodotti con acciai di uso
corrente.
Lo sviluppo e messa a punto di nuove composizioni chimiche di
resistenza all'usura abrasiva e tenacit', ha comportato in
questa fase una indagine d mercato al fine di rilevare le
problematiche della domanda di offerta ed acquisto in relazione
al costo - proprieta' del prodotto, nel campo degli acciai
resistenti all'usura destinati all'impiego sottoforma di lamiere.
I produttori sono presenti sul mercato Italiano con una vasta
gamma qualitativa d prodotti aventi caratteristiche specifiche
in funzione dei particolari tipi d impiego.
II mercato non risulta peraltro regolato da norme che ne
definiscano organicamente il campo di applicazione.
Tuttavia la qualit' dei prodotti disponibili va dall'acciaio al
carbonio - manganese agli acciai variamente legati in relazione
alle caratteristiche tribologiche richieste.
Circa la dimensione del mercato delle lamiere antiusura, si stima
la richiesta totale di lamiere in circa 25.000 tonn/anno.
La tendenza attuale e' quella di immettere sul mercato solo due
famiglie di acciai con specifici requisiti di cui:
- una famiglia ad alta durezza ( 450 HB) per impieghi severi,
cui s richiedono elevate caratteristiche d tenacit' e di
resistenza all'usura abrasiva;
- una famiglia innovativa che utilizza lamiere non trattate
termicamente caratterizzate da un livello di durezza medio-bassa
(HB = 320*360), accompagnata da una ottimale combinazione d
resistenza all'usura e tenacit'.
A tale proposito il CSM ha sviluppato nell'ambito della ricerca
in oggetto, oltre agli acciai della classe C3 trattati
termicamente (HB-500), indicati in letteratura come interessanti
per applicazioni in cui e' richiesta una elevata resistenza
all'usura, una serie innovativa appunto di acciai a struttura
bifsica del tipo bainite + MA (denominata classe C2 con HB =
320*360), che allo stato grezzo di laminazione presentano
caratteristiche elevate di resistenza all'usura associata a
buoni livelli delle caratteristiche meccaniche.
Focalizzando l'attenzione su questi ultimi acciai di nuova
formulazione, si evidenzia come gli stessi caratterizzati da un
16 -
livello medio basso di carbonio ed aggiunte di elementi
controllori della temprabilit' quali Cr, B, Mo, V etc.,
presentino una combinazione ottimale delle caratteristiche
meccaniche/tribologiche.
La tab. XXIII che mostra una sintesi delle caratteristiche
meccaniche degli acciai di uso corrente e quelle ottenute sugli
acciai sperimentali, mette bene in evidenza questo aspetto.
Infatti, gli acciai correnti sono in genere posti sul mercato
dopo un T.T. di qualit' che va dalla semplice normalizzazione al
trattamento di tempra+rinvenimento con notevoli costi aggiuntivi
di trasformazione.
Nella stessa tabella si evidenzia come la durezza superficiale
degli acciai sul piano commerciale, rappresenti solo una
grandezza di riferimento spesso indicativa, e che non e' l'unica
garanzia del loro comportamento in esercizio anche in relazione
al fatto che spesso questi acciai non sempre sono utilizzati per
gli impieghi specifici.
5. Conclusioni.
Il lavoro sperimentale ha in pratica riguardato lo sviluppo di
nuove classi di acciai a basso e medio contenuto di carbonio
caratterizzati da una combinazione ottimale di resistenza
all'usura abrasiva e tenacit'.
Lo sviluppo e la messa a punto di composizioni innovative e'
stato ottenuto attraverso:
- una attenta valutazione della influenza degli elementi
addizionati controllori della temprabilit' e del costituente MA
su composizioni a tre diversi livelli di carbonio (0,1%; 0,15%; e
0,25%);
- una valutazione della microstruttura bifsica (del tipo F+MA;
B+MA; M+A) progettata ad Hoc al fine di garantire elevata
resistenza all'usura abrasiva ad alto carico senza penalizzare le
caratteristiche meccaniche;
- la messa a punto di una nuova metodologia tribologica del tipo
"PIN TEST" per valutare il comportamento all'usura dei materiali
sperimentali.
Questa attivit' ha comportato la fabbricazione e successiva
caratterizzazione tribologica-meccanica di - 20 colate da 100 Kg
effettuate al forno Heraeus - VIM.
I risultati della sperimentazione hanno consentito di evidenziare
che strutture bifasiche opportunamente progettate allo stato
grezzo di laminazione possono garantire livelli interessanti di
resistenza all'usura.
In particolare qualunque sia la distribuzione delle fasi
maggioritarie di ferrite o bainite all'aumentare della fase MA si
registra comunque un miglioramento della resistenza all'usura (a
parita' di durezza).
Cio' vale per gli acciai della classe CI laminati in controllo e
per gli acciai della classe C2 raffreddati in aria dopo la
laminazione.
In particolare per questi ultimi e' stato verificato che le
migliori prestazioni di resistenza all'usura si ottengono per
17
strutture completamente bainitiche associate a frazioni
volumetriche di MA dell'ordine del 15% con livelli di durezza
compresa tra 320*350 HV 30.
Per quanto riguarda la fase MA, va ricordata la sua positiva
influenza quando e' distribuita uniformemente e molto piccola (-
2*5>c/); modesto affare invece il contributo della fase
perlitica.
Nelle condizioni ottimali di microstruttura, precedentemente
descritte ed ottenute allo stato grezzo di laminazione, si
possono ottenere valori di resistenza all'usura W.R. - 2600*2800
mm/mm3 associati a livelli di resistenza meccanica ^1000*1200 MPa
e valori di tenacit' espressi in resilienza KCV a T.A. fino a
30J.
La contemporanea indagine svolta sulla classe innovativa di
acciai denominata C3 (caratterizzati da strutture bifasiche del
tipo Martensite + Austenite residua) riportata in letteratura
come particolarmente interessante per impieghi antiusura, ha
dimostrato che con elevati tenori di Mn e Cr ed appropriati cicli
di trattamento termico talvolta anche complessi, si possono
effettivamente raggiungere valori notevoli di resistenza
all'usura W.R. (confrontabili con migliori della classe C2), e
livelli di tenacit' KCV fino a 50J a T.A.
La fattibilit' industriale di lamiere di questo tipo appare
tuttavia piuttosto onerosa.
Nell'ambito della ricerca in oggetto e' stata inoltre sviluppata
e messa a punto dal CSM una nuova metodologia di prova rapida per
valutare la resistenza dei materiali all'usura abrasiva ad alto
carico del tipo "PIN TEST".
Per quanto riguarda infine le prove di saldabilit' delle lamiere
antiusura qui sviluppate in relazione al loro impiego e' stato
considerato, il procedimento ad "Arco Manuale" con elettrodi
basici del tipo PHILIPS 250 ed elettrodi ad alto tenore di
elementi di lega del tipo LASTEK 90.
La tecnica utilizzata e' stata quella ad "Arco Manuale Multipass"
con temperature di interpass dell'ordine di ^ 150C.
Gli acciai esaminati hanno presentato una buona saldabilit',
senza peraltro riscontrare sui giunti saldati cricche a freddo.
Tuttavia i risultati delle prove meccaniche (trazione, piega)
effettuate sui giunti raggiungono appena i valori minimi previsti
dalle tabelle di impiego per questi elettrodi.
La messa in opera delle lamiere antiusura qui sviluppate con
caratteristiche di resistenza all'usura, di tenacit' e
saldabilit' ottimizzate, richieder pertanto una preventiva
messa a punto della zona fusa di saldatura allo scopo di
raggiungere caratteristiche .meccaniche confrontabili se non
superiori a quelle del materiale base.
18 -
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20
T A B E L L E
TAB
. I C o m p o s i z i o n i c h i m i c h e d e g l i a c c i a i s p e r i m e n t a l i .
8
CLASSI
CI
C2
SIGLA
NV1S
mio
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M
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88.
SI
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IV
1 }
1 SU
15H
15 MM
C25
3 0 t
30S
* O I
OS
COUTOS I H O CHIKJCA (X)
C
0 . 0 6
0. 075
0. 057
0 . 1 5
0 . 1 *
0. 13
0 . 1
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0 . 1 3
0 , 1 3
0 . 1 *
0 . 1 *
0 , 1 3
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0 . 2 *
0 , 2 6
0 , 2 *
0. 23
0. 23
Si
0 . 2 6
0 . 3 5
0 . 2 7
O.JO
0 . 2
0 . 3 0
0 . 3 0
. 0 . 9 7
1. 00
0 . 3 1
O.JO
0 . 3 1
0 . 2 9
0 , 3 1
0 . 2
0 . 3 0
0 . 3 0
0 . 3
0 . 3 5
1 . 0 *
(1
l. t l
1. 70
2 . 0 *
1 . '
.
l . * 6
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1. 30
: . *
1. 30
1. 30
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1 . *
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2 . 0 0
1 . 9 *
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0 . 70
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0. 18
o. i a.
0 un
0 . 7
O.SO
0. 50
0 . 8 0
0 . 7
O.SO
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1. 50
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l . * 9
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3,02
3. 00
* , 0 2
* . 0 0
Ito
0 . 0 9 2
0. 2O
0 . 2 0
0 , 2 1
0.21
.
Hb
0 . 0 3 1
0 . 0 3 *
0 . 0 * 0
0 , 0 5 6
Ti
0 . 0 8 0
0 , 0 1 2
0 . 1 0 0
0 . 1 0 0
0 . 1 0 0
0 . 1 0 5
0 , 1 0 0
0,100
0 , 1 0 0
V
0 , 0
0 . 0 79
0 . 0 * 9
0 . 0 5 6
PP
100
3 ]
39
38
32
31
29
37
S
o . o i :
0 . 0 1 0
0 . 0 0 6
0 , 0 0 8
0 . 0 0 8
0 . 0 0 9
0 . 0 0 8
0 , 0 0 8
0 . 0 0 8
O.0O8
0 . 0 0 *
0 . 0 0 9
0 . 0 0 8
0 , 0 0 9
0 . 0 0 8
0 . 0 0 8
0 . 0 0 9
0 , 0 0 8
0 . 0 0 8
0 , 0 0 9
r
0 , 0 1 0
0 . 0 1 1
0 , 0 0 9
0 . 0 0 8
0 . 0 0 6
Al
0 . 0 1 6
0 . 0 2 7
0. 023
0 , 0 5 0
0 , 0 * 0
0 . 0 0 6 | 0 . 0 * 6
0 . 0 0 6
0 , 0 0 6
0 . 0 0 7
0 . 0 0 7
0 , 0 0 6
0 , 0 0 7
0 . 0 0 6
0 , 0 0 6
0 . 0 0 6
o.oo*
0 . 0 0 6
0 , 0 0 6
0 . 0 0 3
0 . 0 0 *
0 . 0 * 8
0 . 0 5 3
0 , 0 5 0
0 . 0 5 0
0. 03O
0 , 0 * 9
0 . 0 5 0
0 , 0 5 2
0 . 0 69
0 . 0 * 0
0 . 0 5 5
0 . 0 5 2
0 , 0 5 0
0 . 0 5 8
Cu
O.SO
0 . 1 8
0 . 1 9
0. 1
0 . 1
0 . 1
0 . 1 9
0 . 1
0 . 1 9
0 . 1
0 , 2 0
0 , 2 0
0 . 1 9
0 . 1 9
0 . 1 9
0 , 1 9
0 , 1 9
P P
9
31
28
2J
31
2S
0
90
SI
32
2
. 3 9
27
0
31
45
23
TAB. I I - C a r a t t e r i s t i c h e m l c r o s t r u t t u r a l i d i t r a s f o r ma z i o n e e
d u r e z z a d e i m a t e r i a l i .
Condi zi oni
di
Laminazione
Mi e r os t r ut t ur a
Ac Ac.
1 ""3
( 'C )
HV
30
NV15 1150 710
Fe r r i t e p o l i g . , Ba i n i t e 6,01
MA 5, 3_+ ,
238
Cl
NV20 1150 710
Fe r r i t e p o l i g . , Ba i n i t e 5, 0
MA 13, 2 +1.3
TBI
8R
1100 720
Ferrite polig. e aciculare
MA 4,6 1,7Z
1200 1000 Perlite, Ferrite, tracce bainite 746 858
240
236
182
8RB 1010 Ferrite, Bainite 738 872 280
8M 1010 Ferrite, Bainite 732 854 262
8MB 1025 Ferrite, Bainite 739 893 306
8S 990 Ferlite, Ferrite, tracce di bainite 757 889 189
C2
8SB 1010 Bainite, Ferrite 750 926 295
8V 1010 Ferrite, Bainite, tracce di perlite 748 858 216
8VB 1010 Ferrite, Bainite 745 873 289
15R 1000 Ferrite, Bainite 752 845 280
15RB 1030 Bainite 722 870 321
15M 1000 Bainite 727 841 320
15MB 1030 Bainite 736 882 341
C25 990 Bainite, tracce di ferrite 735 842
330
30R
C3 30S
1000 Martensite, Bainite
742 830
1020 Martensite 708 830
469
509
40R
40S
1010 Martensite 727 834
1015 Martensite 738 852
508
515
24
Tab. III - Acciai classe CI.
Risultati delle prove meccaniche.
SIGLA
ACCIAIO
TBI
NV15
NV20
HV30
236
238
240
RESILIENZA
KCV
(J)
16,0
12,8
11,4
TRAZIONE
Rm
(MPa)
695
707
702
Ro.2
(MPa)
482
538
426
(%)
61
57
38
A
(%)
37
39
33
25
TAB.iv - Acciaio TBI laminato in controllo - risultati delle prove
di usura abrasiva.
Prova
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
X
Val max
Val min
s
(g)
0,2103
0,1910
0,1817
0,1732
0,1931
0,1816
0,1769
0,1888
0,2142
0,2011
0,1911
0,2142
0,1732
0.014
W.R.
(mm/mm )
1483
1635
1717
1801
1615
1718
1764
1652
1456
1551
1639
'
x
l
USURA
ASSIALE
PIN
(mm)
3,82
3,46
3,27
3,18
3,56
3,30
3,23
3,42
3,84
3,60
3,47
%
j - 0,1911+0.
MA
%
4,6
013
HV30
236
40.000x0.007.8 , 3
W.R. = mm/mm
(g)
26
TAB v Acciaio NV15 laminato in controllo - risultati delle prove
di usura abrasiva.
Prova
1
2
3
4
5
6
7
8
9
X
Val max
Val min
8
(g)
0,2101
0,2001
0,1868
0,1820
0,2007
0,1834
0,1918
0,1824
0,1661
0,1893
0,2101
0,1661
0.013
W.R.
(ram/mm
3
)
1485
1559
1670
1714
1554
1701
1626
1710
1878
1655
USURA
ASSIALE
PIN
(mm)
3,82
3,69
3,45
3,33
3,64
3,34
3,45
3,29
3,20
3,47
MA
t
5,2
HV30
238
* Q > 9% ]* '
1 8 9 3
-
0
0 1 3
27 -
TAB vi - Acciaio NV20 laminato in controllo -
Risultati d elle prove di usura abrasiva.
Prova
N.
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
X
Val max
Val min
s
(g)
0,1768
0,1689
0,1640
0,2059
0,2015
0,1895
0,1768
0,1678
0,1655
0,1791
0,1743
0,1750
0,1787
0,2059
0,1640
0.017
W.R.
(mm/mm
3
)
1764
1847
1902
1515
1548
1646
1764
1859
1885
1742
1790
1782
1753
USURA
ASSIALE
PIN
(mm)
3,26
3,04
2,96
3,74
3,69
3,42
3,21
3,10
3,03
3,29
3,27
3,29
3,28
X[
99%
] - 0,1787
MA
%
13,2
i 0,012
HV3 0
240
- 28 -
Tab. VII - Acciai classe C2.
Risultati delle prove meccaniche.
VELOCITA'
RAFFREDCX.
3DC/min
0C/min
SIGLA
ACCIAIO
8S
8SB
8VB
15M
15RB
15MB
8S
8SB
8VB
15M
15RB
15MB
DUREZZA
HV30
192
180
195
317
272
331
242
227
240
334
324
345
RESILIENZA
KCV
(J)
4 2
'
2
A
49,1
4 5
'
6
5* 6,9
5 7
'
2 5
'
5
25,0
24,5 '
32,4
26,5
29
'
5
S:i >
:l .
19,6
18,6
1 9 , : L
2 0
'
6
22 6
24,5
2 2
'
6
2 9
'
4
28,0
26,5 '
29,4
29,4
2 9
'
4
1 5
'
7
15 2
14,7
1 5
'
2
2 3
'
5
23 0
22,6 " '
Rm
(MPa)
637
598 '
701
1031
874
1062
956
760
807
1005
985
1072
TRAZIONE
R 0.2
. (MPa)
363
361
362
361
369
673
541
830
448
412
454
710
626
758
(%)
64
72
46
60
52
59
38
49
52
61
59
61
A
(%)
25
27
19
19
17
15
18
20
20
17
16
15
29
TAB. VIII - Acciai classe C2
Percentuali delle fasi presenti e della durezza al variare
della velocit di raffreddamento.
VELOCITA
1
DI
RAFFREDD,
30 C/min
60 c/nin
SIGLA
ACCIAIO
8S
ess-
ere
15*
15HB
19IB
8s
8SB
8VB
13
15RB
15 tB
DUREZZA
W
3 0
192
180
195
317
272
331
242
227
240
334
324
345
ICA
5.8
2. 3
13.3
15 .9
, 14.7
13. 5
18. 3
21. 5
4*8
5.8
12. 2
7-7
FERRITE
64. 0
80.7
71. 2
4.5
30. 0
0
34.1
45 . 5
5 7. 2
0
5 . 0
0
PERLITE
i
27*2
7. 0
15 .0
0
2. 0
0
5 . 0
0
2. 0
0
0
0
BAINITE
i
3. 0
10. 0
0. 5
79.4
5 3. 3
86. 5
42. 6
33. 0
36. 0
94. 2
82. 8
92. 3
- 30
TAB. IX - Acciai c l a s s e C2
Frazione volumetrica di MA e di st ri buzi one dimensionale su
campioni d c l a t i al DATA-TRAK.
VELOCITA '
DI
RAFFREDD.
5 0 C/min
60
e
C/min
SIGLA
ACCIAIO
8s
8SB
8VB
191
15RB
13CB
8s
8SB
8VB
15*
15RB
^%B
Mi
%
5 .8
2.3
13.3
15.9
14.7
13.5
18.3
21.5
4. 8
5 . 8
12.2
7.7
AREA
MEDIA
f/um2 )
20.2
18.7
23.1
4.1
6. 8
3.3
19.0
21.8
5.5
2. 8
3.6
3.4
31
TAB. Acciai classe C2
Ri sul t at i del l e prove di usura abrasiva su campioni ci cl at i
al DATATRAK.
VELOCITA'
DI
RAFFREDD
30
e
C/ mi n-
60 C/ mi n
SIGLA
ACCIAIO
8S
BSB
8VB
19
15RB
15MB
8S
8SB
8VB
15M
15RB
19
DUREZZA
HV30
192
180
195
317
272
331
242
227
240
334
324
345
MA
(*)
5. 8
2. 3
13.3
15.9
14.7
13.5
18. 3
21. 5
4. 8
5. 8
12. 2
7. 7
(e)
0.1391
0.1475
0.1375
0. 1142
O.1278
0.1224
0.1217
0.1320
0.1306
0.1230
0.1192
0.1220
V.R.
v EQUI / J
2243
2115
2269
2732
2441
2549
2563
2364
2394
2536
2617
2557
USURA
ASSIALE
PIN
(mm)
2. 48
2.65
2.46
1.99
2. 30
2.20
2.16
2.35
2. 34
2.21
2. 12
2.19
32
ACCIAIO
C25
VELOCITA'
DI
RAFFRED.
30
60
DUREZZA
HV30
276
360
RESILIENZA
KCV A T.A.
(J)
19.6
17.1
14.6
17.6
18.1
18.6
TRAZIONE
Rm
(MPa)
999
1233
R0.2
(MPa)
529
771
38
35
A
(%)
12.0
I2.5
TAB. XI- Risultati delle prove meccaniche
ACCIAIO
C25
VELOCITA'
DI
RAFFRED.
30
60
MA
(%)
16.7
3O.5
FERRITE
(%)
29.3
I9.5
PERLITE
(%)
20.0
2.0
BAINITE
(%)
34.0
1*8.0
TAB. XII- Percentuali delle fasi presenti alle due velocit di
raffreddamento.
33
ACCIAIO
C25
VELOCITA'
DI
RAFFRED.
(C/min)
30
60
DUREZZA
HV30
276
360
MA
(%)
16.7
30.5
(g)
0.1084
0.0992
W.R.
(mm/nun* )
2876
3145
USURA
ASSIALE
PIN
(mm)
I.94
1.80
. Tab. XIII - Risultati delle prove di usura abrasiva PIN-TEST
ACCIAIO
30R
30S
4 OR
40S
TIPO DI TRATT. TERMICO
A
4,37
7,16
5,24
7,33
B
3,70
5,56
3,48
3,41
C
2,97
3,80
2,96
2,70
Tab. XIV - Acciai classe C3 trattati termicamente.
Frazione volumetrica di austenite residua presente (%),
- 34
TAB. XV
ACCIAI CLASSE C3
Dimensioni del grano austenitico in u
m.
S I G L A
AC C I AI O
3 O R
30S
4 O R
4 OS
TRATT. TERM I C O
A
24
25
29
45
B
187
118
112
95
C
50
44
32
42
- 35 -
ACCIAI
30R
30S
40R
40S
A
C
A
C
A
C
A
C
HV30
500
473
485
500
510
522
510
500
474
510
490
503
TRAZIONE
Rm
(MPa)
1612
155^
1563
1668
1677
1621
1647
1660
1653
1704
1640
1623
Rp0.2
(MPa)
988
1126
1209
987
1183
1254
1026
1170
1250
1057
1163
1234
(%)
4"6
38
49
38
43
48
39
43
49
34
45
51
A
(%)
11.9
11.3
11.5
10.6
11.7
12.4
10.1
11.5
12.4
10.9
11.7
12.3
TAB.xvi- ACCIAI C3- Proprieta' Meccaniche
36
Tab. XVII Acciai classe C3 Propriet meccaniche
ACCIAIO
30R
30S
TEMP.
DI
RINVE
NIMENTO
C
T.A.
150
200
300
T.A.
I50
200
250
300
I
RESI
LIENZA
KCV
a T.A.
(J)
25.O
33.4
39.7
32.4
27.0
31.9
38.2
38.7
36.3
)OPO TRATTA]
Durezza
HV30
515
515.
485
459
512
520
522
521
507
KENTO TERM
Rm
(MPa)
1620
1563
1451
.
1610
1621
1602
1573
ICO TIP
TRAZIONE
R0.2
(MPa)
1183
1209
1194
.
1209
1254
1267
1260
O C
(%)
46
49
55
.
49
4B
49
50
A
(%)
11.4
11.5
11.4
I3.I
12.4
11.6
23.0
_
37
Tab.XVIIl- Acciai classe C3 trattati termicamente.
Risultati delle prove meccaniche.
ACCIAIO
A
30R
C
A
30S
C
A
40R
C
A
40S
C
TENACIT'
KCV
(J)
28,9
51,0
38,2
24,5
51,2
36,8
22,5
50,5
33,3
25,0
55,9
36,8
DUREZZA
HV30
482
473
493
490
497
500
505
497
484
506
500
513
AUSTENITE
RESIDUA
1%)
4,37
3,70
2,97
7,16
5,56
3,80
5,24
3,48
2,96
7,33
3,41
2,70
- 38
TAB. ZZZ
ACCIAI CLASSE C3
Risultati delle prove di usura abrasiva.
S I G L A
A C C I A I O
3 OR
3 OS
4 OR
4 OS
A.
A
A
B
A
B
(9)
0.1381
0.1343
0.1358
0.1455
0.1295
0.1111
0.1506
0.1455
0.1142
0.1264
0.1290
0.1303
W . R.
(mm/mm 3)
2260
2323
2297
2144
2409
2808
2071
2144
2732
2468
2418
2394
USURA
ASSIALE
PIN
2.37
2.42
2.45
2.64
2.34
1.99
2.73
2.64
2.02
2.33
2.32
2.37
A. R.
%
4.37
3.7
2.97
7.16
5.56
3.80
5.24
3.48
2.96
7.33
3.41
2.70
HV 30
482
473
493
490
497
500
505
497
484
506
500
513
39
ELETTRODO
PHILIPS
250
LASTEK
90
SIGLA
GIUNTO
15M/1
15MB/1
C25/1
15MB/2
C25/2
DUREZZA GIUNTO SALDATO
Metallo
Base
(1)
310
318
330
334
326
335
335
341
315
318
Z.TvA.
(2)
305
310
368
402
337
407
368
372
368
360
Riporto
in zona
fusa (3)
250
266
240
273
258
278
266
270
255
250
TAB. XX - DUREZZA H V
3 0
GIUNTI SALDATI
- 40
TIPO
DI
ELETTRODO
PHILIPS 250
LASTEK 90
N O T
SIGLA
ACCIAIO
GIUNTO
15M/1
15MB/1
C25/1
15MB/2
C25/2
E
TRAZIONE TRASVERSALE
Rm
(MPa)
814
782
869
810
820
R0.2
(MPa)
654
398
613
-
-
(%)
23
-
22
10
7
A
(%)
6.2
6
6
2
2
Rottura provette in
zona di fusione
PIEGA
Angolo di
Piega
150*
98*
73'
28'
36*
LATERALE
Esito
criccato
criccato
criccato
criccato
criccato
DUREZZA RIPORTO
IN ZONA DI
FUSIONE
(HV30)
258
250
268
268
252
media di
due valori
TAB. XXI- RISULTATI DELLE PROVE MECCANICHE GIUNTI SALDATI
ro
S i g l a
A C C I A I O
15M_
15 MB
15 BB
2 5 SL
10_
A B R A C O R B g S
lh&Sh 225
ITARCA 32 1
ITARCA 3 2 1
I T A R C A 3 4 0
I T A R C A 3 6 0
ASA A 90
H A R D O X 4 0 0
ABRAPVR M 14
ABRAPVR P M 3 5
| 1 D"RO
Compo s i zi o n e chi mi ca (%)
0. L5
0. 1?
P.14
0 . 2 5
0 . 2 5
0. 10
9J. 4Q
0 - 2 0
0 - 2 0
0 . 2 0
9. 2 9
0 - 2 0
0. 2 0
1.20
0. 16
0. 10
_i_
0 . 3 1
0. 2 9
0- 29
0 - 3 0
1. 04
0_^3_
0. 55
0 . 4 0
0 - 4 0
0. 4 O
0 . 4 0
0 . 4 0
0 . 3 0
Mn
1. 49
1.49
1.47
1.49
2 . 03
0. 50
2- Q
1- 65
1- 6
l x i .
JULJL
1x5.
LJ_
13. 0
J^f i .
J .
JUL
I.SO
J U L I I
1- 30
1- 00
4 . 0 0
4 . QO
JLL4_
Qj_
0 . 6
^6_
fl^.
Li .
l . SO
0 . 5 0
Jl a.
0, 21
9. 21
0 . 2 0
0 . 5
0 . 6
P_,_6_
SLA.
SUS-
0 . 2 0
0 . 5 0
JUL
o- i oo
o- i oo
o- i oo
0 , 0 3 5
0. 035
0 . 0 3 5
0. 10
0. 10
0 . 1 0
0. 10
0 0 8
%
22.
11
37
52.
0
5 0
S_o_
50
CU
0 2 0
0 . 2 0
0 . 1 9
0 . 1 9
0 . 2 0
0. 5
0 4 5
b J i
0 75
9 . 7S
0 . 8 O
.AL
0. 65
Nat e
spes. 6 ? 30iB
s p e s . 6 25m
s p e s . 6 * 20w
Propri et Meccaniche
R e s i s t .
U s u r a
Rm
1 0 3 1 / 1 0 0 5
1 0 6 0 / 1 0 7 2
8 7 4 / 9 8 5
1 0 0 0 / 1 2 0 0
.1639
950
n.ricK
980
. r i c h .
n.rich.
.rich.
780T930
1 2 5 0
900
1 1 0 0
n . r i c h .
Rs
6 7 5 / 7 1 0
8 3 0 / 7 5 8
5 4 1 / 6 2 6
5 8 0 / 7 7 1
13. O O
700
n.rlch.
735
n.ricli.
n.rich.
rich
690
1000
350
850
n.rifr,
HE_
317/ 334
3 3 1 / 3 4 5
2 7 2 / 3 2 4
2 7 6 / 3 6 0
500
360..
2 2 5 *2 7 0
32 1.
321.
3 4 0
"3 6 0
f2801
.400
200.
3 2 0 T 3 5 0
321
T . T .
C R U D O LAM
RVPQ LAM
C R U D O LAM
C R U D O IAM
T t R
T e m p . i n a r l a
C R U . e / o N O R M
HPRM,
T . + R l n v
T . * R l n v
T . + R i n v
T . + R i n v
ISMB
I m p e r t .
N o r m a l i z z a t o
T e m p . * R i n v
K C V T . A .
_22_
13/ 2 3
15 / 2 2
17/ 18
35
*30J
rich.
2 5 J
n . r l c h .
n . r l c h .
n . r l c h .
>30
= 2 0 J
n . r l c h .
r i c h .
n . r i c h .
W . R .
2 S O O / 2 7 0 0
2 6 0 0
2 4 0 0 / 2 6 0 0
2 9 0 0 / 3 1 0 0
2 4 0 0
ppm
Tab. XXII - Lamiere antiusura di uso corrente e di nuova formulazione
F I G U R E
ssSS
^sy^
L
w^s. '^
Acciaio NV 15
500
1507
Acciaio NV 20
500
1505
Acciaio TBI
500
1508
FIG. 1 - Acciai classe Cl
Aspetto microstrutturale osservato al M.O
- 45 -
Acciaio 8R
500
L 26689
Acciaio 8RB
500
L 26691
Acciaio 8M
500
L 26697
Acciaio 8MB
500
L26699
FIG. 2- Acciai classe C2.
Aspetto microstrutturale osservato al M.O.
- 46 -
Acciaio 8S
500
L 26676
Acciaio 8SB
x 500
L 26678
Acciaio 8V
500
L 26693
Acciaio 8VB
500
L 26695
FIG. 3- Acciai classe C2.
Aspetto microstrutturale osservato al M.O
47
Acciaio 15R
500
L 26680
Acciaio 15RB
500
L 26682
Acciaio 15M
500
L 26684
Acciaio 15MB
500
L 26686
FIG. 4- Acciai classe C2.
Aspetto microstrutturale osservato al M.O.
48 -
Acciaio 30R
500
L 27364
Acciaio 30S
500
L 27366
Acciaio 40R
500
L 26368
Acciaio 40S
500
L 27370
FIG. 5- Acciai classe C3.
Aspetto microstrutturale osservato al M.O
- 49
L 27361 Nital 2% 100
L 27362 Nital 2% 500
FIG. 6 - Acciaio C25
Aspetto tipico della microstruttura osservato al M.O.
50
F I G . 7- Attrezzatura MILLER per prove di usura abrasiva da Slurry
- 51
F I G . 8 - At t r e z z a t u r a CS M pe r pr o v e d i u s u r a a b r a s i v a
"P I N T E S T " . P a r t i c o l a r i d e l s i s t e m a di
a ppl i c a z i o n e d e l c a r i c o
- 52
25,4 mm ,
A
+
"
1 mm
I ,
I "
12,7 no *
ml
R A * '
8 u m
Indice
MILLER
(mg/h)
7
a 1 |_
TBI
*. NV15
10
ZMA
t
NV20 ->
FIG. 9> ~ Relazione tra indice di MILLER e frazione volumetrica di MA nel
caso degli acciai laminati in controllo.
53
.
( g )
0, 20
0, 19
0, 18
0, 17
V TBI
^ NV15
I I I I
> w NV20
1 !
10 12
( % MA)
Fig lo- Relazione tra perdita in peso e frazione volumetrica MA
nel caso degli acciai laminati in controllo.
54
5 10 15 2 0 25 3 0 35
S p e s s o r e l a m i e r a , ( mm )
F I G . i l - Ve l o c i t i di r a f f r e d d a m e n t o in f u n z i o n e d e l l o s p e s s o r e
su l a m i e r e d e l l ' a c c i a i o 8R di l a r g h e z z a di 300mm.
- 55
20 40 O 100 20C 4 00 ( 00 1000 2000
A c c i a i o 8ft
A c c i a i o 8S
A c c i a i o 8M
Fi g. 12
Andamento de lle fasi
pr es enti e del la du-
r ezza al var iar e de lla
ve locit di r affr edda-
mento.
20 . 40 tO 100 20O 400 tOC 1000 20O0
Velociti di rif rddtante ( *C/in ) .
- 56
20 40 (O 100 200 40C tOC 100C 2000
A c c i a i o 8V
A c c i a i o 8RB
A c c i a i o 8MB
Fl g. 13
Andamento del l e f asi
presenti e del l a du-
rezza al vari are del l a
vel oci t di raf f redda-
mento.
20 40 O 100 200 400
Velociti dl ririddinntci'ti;.-. .
- 57 -
A c c i a i o 8SB
A c c i a i o 8VB
A c c i a i o 15R
Fi g. 14
Andamento del l e f asi
presenti e del l a du-
rezza al vari are del l a
vel oci t di raffredda-
mento.
20 4 0 t O IOC 20C 4 00 600 10CO 2000
Ve lociti ci r' ifriiinntol ' C/nin) .
58
Ac c i a i o 15M
A c c i a i o 15R B
A c c i a i o 15M B
4 t ie 20 40 tO 100 20C 400
Velociti di raftroddiaante ('C/min!
Fig. 15
Andamento delle fasi
presenti e del la du-
rezza al variare della
velocit di raffredda-
mento.
- 59 -
Ace iaio 8S
L 45115 500
Acciaio 8SB
se
L 45119 500
Acciaio 8VB Acciaio 15M
si:* ! * / '
\ ,/' '> '' , 'VI-
L 44960 500 L 44952 500
Accia io 15RB Accia io 15MB
L 44954 500 L 44948 500
FIG. 1 6 Accia i della ciasse,C2
Aspetto microstruttura le osservato al M.O
(velocit di ra ffredda mento: 30C/min)
60
Acciaio 8S Acciaio 8SB
L 45117 500 L 45121 . 500
Acciaio 8VB Acciaio 15M
L 45113 500 L 44950 500
Acciaio 15RB Acciaio 15MB
L 44958 500 L 44956 500
FIG. 17- Acciai della classe C2.
Aspetto microstrutturale osservato al M.O
(velocit di raffreddamento: 60*C/min)
- 61
,
*-*
?
~?
J O" * "y ^ ^
'f*d. '
:
>>4*yV%*'*'*
:
: * M . '
L 43030 X 200
L 43024 X 200
D I S T R I B U T I O N OF F E A T U R E C O U N T vs AREA
Totl F E A T U R E C O U N T
U n d e r s i z c Count
3 3 2 4 . Haan
0. Oversize Count
2 3.1 Std Dev
2 7 .
42.1
AREA
LI MI TS
0 . 3 0
1 . 0 0
2 . 0 0
3 . 0 0
4 . 0 0
3 . 0 0
6. 0 0
7. 0 0
S. 0 0
9 . 0 0
1 0 . 0 0
1 2 . 0 0
1 4 . 0 0
I S. 0 0
I S. 00
2 0 . 0 0
2 3 . 0 0
3 0 . 0 0
3 3 . 0 0
4 0 . 0 0
4 3 . 0 0
3 0 . 0 0
3 3 . 0 0
60 . 0 0
63 . 0 0
70 . 0 0
73 . 0 0
8 0 . 0 0
8 3 . 0 0
9 0 . 0 0
1 0 0 . 0 0
1 2 3 . 0 0
1 3 0 . 0 0
1 73 . 0 0
2 0 0 . 0 0
1 . 0 0
2 . 0 0
3 . 0 0
4 . 0 0
3 . 0 0
6. 0 0
7. 0 0
8 . 0 0
9 . 0 0
1 0 . 0 0
1 2 . 0 0
1 4 . 0 0
1 6. 0 0
1 8 . 0 0
2 0 . 0 0
2 3 . 0 0
3 0 . 0 0
3 3 . 0 0
4 0 . 0 0
4 3 . 0 0
3 0 . 0 0
3 3 . 0 0
60 . 0 0
63 . 0 0
70 . 0 0
73 . 0 0
8 0 . 0 0
8 3 . 0 0
9 0 . 0 0
1 0 0 . 0 0
1 2 3 . 0 0
1 3 0 . 0 0
1 73 . 0 0
2 0 0 . 0 0
3 0 0 . 0 0
COUNT
5 1 .
72 9 .
3 73 .
2 3 2 .
174.
1 2 0 .
113.
8 2 .
9 1 .
69 .
1 0 7.
B7.
70 .
3 6.
64 .
1 1 8 .
9 2 .
79 .
72 .
3 1 .
4 7.
3 1 .
3 2 .
2 6.
2 9 .
3 3 .
2 8 .
1 3 .
2 1 .
3 8 .
3 3 .
' 42.
27.
2 2 .
4 6.
**
j t t t i t t * * * * * * * * * * * * * * * * * * * l e t t e m i t
t t t t t t t t t t t t t t t t t t
: i i i i i i i t i i i
: t i t i l l i t i
S I t i l i
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1 I I I I
; i t e
t i n t
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I I
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>
I t
!
I l t
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:
1 1
: i t
Fi g. 18 - Acci ai o 8VB/30
Aspet t o mi c r os t r ut t ur al e os s e r v at o al M.O.
A: At t acco Ni t al 2%
B: At t acco CSM 2
62
W.R.
wn/nun )
2 500
2 000
1500
1000
I
(,
320-345)
4'
ff
f-+'ii,
1
(HV
30
=180-227)
1
10 12 14 16 18 20
Frazi one vol umet ri ca MA, (%)
--
FIG. 19.- Andame nto de l l a re s i s t e nza a l l ' us ur a abrasi va i n
f unzi one de l l a f razi one vol ume t ri ca MA.
63
CD
- *
W.R.
(mm/mm )
2600 '
y
,118.
l 5, C
3%MA
0%P
y
y
y
2 4 0 0
l
/ X
4
'
/ 21,5%MA ( 2,
y (jO%P
tl4,7%MA
12%P
8%MA
0%P
2200
/
13,3%MA
(tl5,0%P
MA
2%P
tv-'--
* (5,81
127,:
y
y
y
/
{*:
y
2000
3%MA
o%p y
y
y
y
.
#
1*15,9%MA
L0%P
fl2,2%MA
(0%P
t7,7%MA
r |0%P
Jl3,5%MA
1
5
, 8%
(%
r
^{
0
%P
10 2 0 30 40 50 60
70
80 90 OO
Fr a z i o n e d l b a i n i t e , (%)
FI G. 20- Re l a z i o n e d e l l a r e s i s t e n z a a l l ' u s u r a i n f unz i one d e l l a f r a z i o n e v o l u me t r i c a d i b a i n i t e .
( t )
t>0
60
*0
20
.
J
F
^
^
V
1 0
B
X
\M\
^
|
H V
1 0
400
300
200
100
20 30 40 bo 1 0 0 200 400 600 1000 2000
Velocita di raffreddamento ( C/ )
min
F I G. 2 1 A c c i a i o 2 5 C .
A n d a m e n t o delle fasi p r e s e n t i e della d u r e z z a al v a r i a r e
d e l l a v e l o c i t di r a f f r e d d a m e n t o .
65
(*C)
BOO
600
400
200
10 10 10 10
Tempo, (s)
10"
FIG.22- ACCIAIO 40R- Diagramma CCT.
- 66 -
A)
f f r e d d a m e n t e
' n a r i a c a l m a
< u
c
E
r
Tempo
1100 Cx60min .
^Tempra in
Olio
B)
2 00*Cx60min.
Tempra in
Acq ua
Tempo
1100*Cx60min.
/ Tempra in Olio
870*Cx60min.
"Tempra in Olio
2 00"Cx60min.
O
empra in
[Acqua
lempo
FIG.2 3 Schemi dei trattamenti termici sperimentali condotti
su spezzoni di lamiera degli acciai della classe C3.
67
Trattamento
termico A
L 33465 100
L 33466 500
L 33467
L 33459
100
^^
^JPj^^&i
^ ^ i ^ ^ :
x loo
L 33468
Trattamento
termico
500
Trattamento
termico C
L 33460 500
F I G . 2r A C C I A I O 3 0 R
A s p e t t o t i p i c o d e l l a m i c r o s t r u t t u r a o s s e r v a t o al M . O .
N i t a l 2 % .
68
Trattamento
termico A
L 33463 100 L 33464 500
L 33469 100
L 33461 100
Trattamento
termico
L 33470 500
Trattamento
termico
L 33462 500
FIG .2 5 - ACCIAIO 30S
Aspetto tipico della microstruttura osservato al M.O.
Nital 2% .
- 69 -
L 3238
x 100
L 33471 x 100
Trattamento
termico A
L 32637 500
Trattamento
termico
L 33472 500
Trattamento
termico
L 3284 100
L 32842 500
FIG. 26 ACCIAIO 40R
Aspetto tipico della microstruttura osservato al M.O.
Nital 2%.
70
L 32839 100
Trattamento
termico A
L 32840 x 500
L 33473 100
L 33474 500
Trattamento
termico
Trattamento
termico
L 32843 100 L 32844 500
FIG.2 7- ACCIAIO 40S
Aspetto tipico della microstruttura osservato al M.O.
Nital 2% .
71
27122
X 20K
0 0
t e Ihr
ni/ oi/eo2
r
111 Martensite Orientation
110 Austenite Orientation
27124
X 20
P I C . 28 ACCIAIO 30S (T.T. eecondo ciclo A )
Aspetto della microstruttura osservata al TEM
72
3500
ooo
W.R.
M . '
2 500
o
K
:
o
t
i
2000
1500
2 5 C( 6 0
e
C/ mi n)
2 5 C( 3 0 ' C/ mi c )
( HV- - - 320- 345) t
I (HV
J0
-i e<
H-'
| (
-1-2 2 7)
Ac c i ai c l a c c e CI
( HV
30
- 2 0)
Acciai cl asse C2
O O O L i i i i a
' ' '
0 2 4 10 12 14 IC IS 20 2 * 2 4 2 6 2 2>o 3 2
f r a z i o n e v ol umet ri ca HA, (%)
F1g. 29 Andamento della resistenza all' usura abrasiva 1n funzione
della frazione volumetrica MA
73
Elettrodo tipo
PHILIPS 250
L 48596
L 48599
250
250
15M/1
L 48597 250
15MB/1
L 48600 250
25C/1
L 48593 250 L 48594 X 250
FIG. 30- Aspetto microstrutturale osservato al M.O. sui
giunti saldati.
- 74 -
Elettrodo tipo
LASTEK 90
15MB/2
L 48609 250 L 48608 x 500
C25/2
L 48605 x 250 L 48606 500
FIG. 3i~ Aspetto nierostrutturale osservato al M.O. sui
giunti sai dati.
- 75 -
Comunit europee Commissione
EUR 12497 Sviluppo di nuove classi di acciai saldabili
a basso e medio tenore di carbonio caratterizzati
da una combinazione ottimale di resistenza all'usura e tenacit
U. Franzoni, A. Scaccia
Lussemburgo: Ufficio delle pubblicazioni ufficiali delle Comunit europee
1990 XXXIV, 75 pag., tab., ill. 21,0 29,7 cm
S erie : Ricerca tecnica acciaio
IT
ISBN 9282611914
N. di catalogo : CDNA12497ITC
Prezzo in Lussemburgo, IVA esclusa : ECU 8,75
Il lavoro sperimentale ha riguardato lo sviluppo e messa a punto di nuove
classi di acciai a basso e medio contenuto di carbonio in grado di sviluppare
una combinazione ottimale di resistenza all'usura e tenacit.
Il criterio di scelta degli acciai stato quello di ottenere strutture bifasiche
(del tipo F+MA, B+MA, M+A) che si prospettano interessanti per impieghi
antiusura. Pertanto l'attenzione stata concentrata su acciai a basso e
medio contenuto di carbonio (0,10,25%) ed aggiunte di elementi control
lori della temprabilit quali il Cr, Mo, V, S i e B.
I risultati della sperimentazione hanno consentito di evidenziare che
strutture bifasiche allo stato grezzo di laminazione possono garantire buoni
livelli di resistenza all'usura. In particolare qualunque sia la distribuzione
delle fasi maggioritarie di ferrite o bainite, all'aumentare della fase MA si
registra comunque un miglioramento della resistenza all'usura (a parit di
durezza).
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