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Revisione
ago. 2014
dal fondo del barile della
DINAMICA NEWTONIANA
Claudio Magno
CM_Portable PHYS Notebook Series
dal fondo del barile della DINAMICA NEWTONIANA 1



Richard Phillips Feynman Richard Phillips Feynman Richard Phillips Feynman Richard Phillips Feynman (1918-1988)

dal fondo del barile della DINAMICA NEWTONIANA 2
Richiami di Cinematica elementare
Nel moto rettilineo uniformemente accelerato, laccelerazione media e laccelerazione istantanea
coincidono, ovviamente,

v v
v
a a
t t t


=
0
0
. (1)
Dalla definizione generale di valore medio scalare della velocit in un intervallo di tempo t ,
:
s s
s
v
t t t

0
0
, (2)
dove s indica la coordinata di posizione finale al tempo t vs. quella iniziale s
0
al tempo t
0
( t < )
lungo una traiettoria di forma qualsiasi, si ha, per un moto rettilineo uniformemente accelerato
(e.g., nella direzione dellasse Z ), che il valore medio scalare della velocit in un intervallo di
tempo t uguale alla media aritmetica tra le velocit finale,
z
v , e quella iniziale,
, z
v
0
, i.e.,

, z z
z
z z v v
z
v
t t t

+
= =

0 0
0
2
. (2.1)
Combinando i due membri a destra nellEq. (2.1), si trova lespressione della velocit finale
z
v ,

, ,
( )
z z z
z z
z
v v v
t t t

0
0 0
0
2
2
; (2.2)
questa, sostituita nellEq. (1) specificata per il moto rettilineo nella direzione Z (s z ),
,

z z z
z z
v v v
a a
t t t


=
0
0
,
d lespressione generale dello spostamento (rettilineo) accelerato uniformemente,

,
( / ) ( )
z z
z v t a t +
2
0
1 2 . (3)
Inoltre, se si ricava t dallespressione dellaccelerazione (media\istantanea) in un moto rettilineo
accelerato uniformemente (nella direzione Z ),

,
/ ( )/
z z z z z
t v a v v a =
0
, (4)
e se ne sostituisce lespressione nellEq. (3), risulta
,
( )/( ) ( )/( )
z z z z z
z v v a v a =
2 2 2
0
2 2 ,
o, in forma equivalente,

, z z z
v v a z = +
2 2
0
2 . (5)


dal fondo del barile della DINAMICA NEWTONIANA 3
Problema 1
Un veicolo in moto rettilineo a km/h 90 incomincia a rallentare uniformemente a m/s
2
5 .
Si trovi la distanza di arresto del veicolo misurata dallistante iniziale del rallentamento.
Soluzione
Poich km/h m/s v =
0
90 25 , m/s v 0 e m/s a =
2
5 , lEq. (5) diventa
v a z = +
2
0
0 2 , i.e.,
( m/s)
. m
( m/s)
v
z
a



= = =

2
2
0 25
62 5
2 2 5
.

Problema 2
Una palla da tennis viene scagliata a m/s 17 verticalmente verso il basso da un ponte che scavalca un burrone.
Qual la velocit della palla m 20 sotto il punto di lancio?
Soluzione
DallEq. (5.1), si ha che z < 0 , perch la quota z al di sotto della quota z
0
. Quindi,
( m/s) ( . m/s ) ( m) . m/s v v g z = =
2 2 2
0
2 17 2 9 81 20 26 1 (i.e., verso il basso).

Problema 3
Una pietra viene lanciata verticalmente verso lalto, con una velocit di m/s 15 , dal bordo del camminamento in cima
a una torre. La pietra ricade verticalmente sfiorando la torre.
3.1 In quanto tempo la pietra raggiunge laltezza massima? Quanto misura laltezza massima (dal punto di lancio)?
3.2 Quali sono la posizione e la velocit della pietra dopo s 4 dal lancio?
3.3 Qual la velocit della pietra a unaltezza di m 8 al di sopra del punto di lancio?
Soluzione
Circa la caduta libera nel campo gravitazionale in prossimit della superficie della Terra, si ha
z
a g ( g > 0 ).
Qui, assumendo s m t z = =
0 0
0 0 (i.e., con lorigine del riferimento orario nel punto di lancio), risulta
3.1
, 0
m/s
z z
v v gt = 0 e, quindi,
, 0
/ ( m/s)/( m/s ) s . .
z
t v g = =
2
15 981 1 53 . Ne segue che

max
( m/s) ( s) ( / ) ( m/s ) ( s) m . . . . z
2 2
15 1 53 1 2 981 1 53 11 47 ;
3.2 ( m/s) ( s) ( / ) ( m/s ) ( s) m . . z =
2 2
15 4 1 2 9 81 4 18 48 , i.e., sotto il punto di lancio, in fase di caduta;
m/s ( m/s ) ( s) m/s . .
z
v =
2
15 9 81 4 24 24 , velocit istantanea in fase di caduta;
3.3 ( m/s) ( m/s ) ( m) m . .
z
v =
2 2
15 2 9 81 8 8 25 , velocit istantanee simmetriche, di salita e di caduta.

Problema 4
Un mattone, in bilico sul bordo di un pozzo, si inclina e cade nel pozzo. Dopo un tempo s = 2 , si sente il tonfo di
impatto con lacqua. Se la velocit media del suono in aria m/s
s
v = 343 , a quale profondit si trova lacqua?

dal fondo del barile della DINAMICA NEWTONIANA 4
Soluzione
Dopo aver assunto s m t z = =
0 0
0 0 (i.e., con lorigine del riferimento orario al bordo del pozzo), si osserva che
il tempo trascorso dallinizio del moto del mattone alla percezione dellonda sonora di impatto con lacqua la
somma dei tempi di caduta uniformemente accelerata del mattone,
m
t , e di propagazione uniforme ascendente
dellonda sonora,
s
t . Pertanto, unespressione della profondit | | z a cui si trova lacqua,
,
| | |
z
z v =
0 m m
( / ) | t gt
2
1 2 ,
con z < 0 (moto discendente). Poich, per
m
t , vale la sola soluzione fisica ( > 0), risultano
m s s
/ e / | | | | t z g t z v = = 2 .
Quindi,
m s s
/ / | | | | t t z g z v + = + 2 e, posto
/
: | | z =
1 2
( > 0), si scrive lequazione risolvente
s s
g v g v + =
2
2 0 ,
che fornisce lunica soluzione fisica quella > 0
s s s
( ) v v v g
z
g

+ +
=
2
2
2
.
Infine, per la profondit del livello dellacqua del pozzo, si trova
( ) ( ) s s s
( )
m/s ( m/s) ( m/s ( m/s ) ( s))
m
( m/s )
.
| | .
.
v v v g
z
g
+ +
+ +
= =
2 2
2
2
2
343 343 343 2 9 81 2
18 57
2 2 9 81
.

dal fondo del barile della DINAMICA NEWTONIANA 5
LAVORO
Rispetto a una direzione Z assegnata di spostamento rettilineo, si pu scrivere
( ) W

= + = +

F z F F z F z F z F

z z , (6)
avendo scomposto la forza risultante esterna F agente sul sistema nei suoi due vettori componenti

F e

F , rispettivamente, tangente e normale (o centripeto) vs. lo spostamento rettilineo locale


z . In generale, sar W 0 secondo che il vettore

F sia equi-verso o contro-verso a z .


Problema 5
Il lavoro eseguito dal campo (esterno) di forza-peso (i.e., dal campo di forza gravitazionale alla superficie terrestre)
su un corpo di kg . 4 5 mentre viene cade liberamente per m 18 (

F w ww w )

( ) ( ) W mg mg = = = w ww w z z z z z
( kg) ( m/s ) ( m) J . . . = =
2
4 5 9 81 18 794 61 ( > 0).

Problema 6
Un macigno di kg 57 viene sollevato di m 2 . Il lavoro eseguito dal campo (esterno) della forza-peso w ww w sul macigno
durante il sollevamento dato da (attenzione! Qui, lo spostamento z di verso opposto a quello del Problema 5)
( ) ( kg)( m/s ) ( m) J . . W mg = = = w ww w
2
57 9 81 2 1118 34 z z z z ( < 0 ).
Questa, per, solo una parte del lavoro totale eseguito sul macigno. Infatti, essa non include il lavoro necessario di
segno opposto a quello gravitazionale per sollevarlo dalla sua posizione iniziale!

Problema 7
Un buco nero di massa
h
m , posto in
h
= z z , attrae una stella nana bianca di massa
s
m , posta inizialmente in
s
= z z . Lasse Z scelto come la direzione della forza di attrazione.
Si determini unespressione del lavoro gravitazionale che porter la stella a collassare dentro il buco nero.
Soluzione
h s h s
, h-s h s h s
h s h s
( ( )) ( ( ))
( )

Gm m Gm m
W = = = >

2
0



F z z z z z z
z z z z
.
Si noti che il lavoro di attrazione positivo perch la forza gravitazionale e lo spostamento hanno lo stesso verso.

Problema 8
Si determini unespressione per il lavoro eseguito da una molla lineare su un corpo di massa m, attaccato
allestremit libera della molla, nellistante in cui il corpo si trova a una distanza z da una posizione di riferimento
0
z assegnata (sullasse Z ). Al solito, ( ) z z
0 0
z z z z .
Soluzione
Il comportamento dinamico lineare della molla, espresso dal moto periodico di estensione\contrazione, implica che la
dal fondo del barile della DINAMICA NEWTONIANA 6
molla sollecitata inizialmente da una forza esterna della forma
ext
( ) ( ) z z = z F , dove > 0 la misura della
durezza della molla, detta costante elastica.
Per la 3.a Legge della Dinamica, la molla reagisce sviluppando, al suo interno, una tensione meccanica opposta,
ext
( ) ( ) ( ) z z z = z F F .
Nel calcolo del lavoro di reazione della molla sul corpo ad essa attaccato allestremit libera, si deve tener conto del
carattere lineare della variabilit di ( ) z F a partire dalla posizione
0
z di riferimento del moto. In altre parole,
lallungamento o la compressione progressivi della lunghezza della molla, da z
0
a z , corrispondono allaumento
progressivo dellintensit della sua forza di reazione, da 0 a z . Il carattere lineare di ( ) z F implica che
leffetto reattivo totale della forza F alla variazione z di lunghezza imposta coincide con la media aritmetica
( )
z
z

F di F vs. z . Tale circostanza in analogia formale evidente con il moto rettilineo uniformemente
accelerato, per il quale, la velocit media in un intervallo t di tempo coincide con la media aritmetica tra le velocit
finale e iniziale in t . Va sottolineato, per, che tale propriet specifica del solo regime elastico lineare!
Pertanto, con
( ) ( ( ) ( ))
z
z z z z

= + = F F F
0
1
2
z ,
dove, ( )/ z z z +
0
2 , si trova che il lavoro (di reazione) della molla lineare ideale, per un tratto z del suo
spostamento periodico, dato da
( ) ( ) ( )
z
z z
W z z z z


+
= = = F
0 2
0
1
2 2
z z z ,
dovendo intendersi sinteticamente ( ) z z z
2 2 2
0
.
Infine, il segno nellespressione di W mantiene in evidenza la natura reattiva di F (effetto) alla forza esterna
(causa o sorgente) applicata,
ext
F .

Problema 9
Quanto vale il lavoro della forza di attrazione della Terra sulla Luna, assumendo circolare il moto di questa intorno
alla Terra? E quello della Forza di Lorenz generata da un campo di induzione magnetica esterno su una particella
carica?
Soluzione
I lavori sono entrambi nulli perch lo spostamento sia della Luna che della particella carica sono ortogonali alla
direzione locale della forza specifica.
Lo stesso ragionamento si applica alle cosiddette forze apparenti (o fittizie), quali, e.g., la forza centrifuga e la forza di
Coriolis,
rel C
m = 2 F v vv v . Questultima compare nel moto relativo tra sistemi che appaiono reciprocamente
come accelerati (i.e., non-inerziali luno vs. laltro) e nella teoria delle forze di marea esercitate dalla Luna.

Osservazioni e dettagli formali
A meno che s indichi la lunghezza di un segmento rettilineo AB (i.e., s AB 0 ), quando s rappresenta la
lunghezza (o coordinata curvilinea) di un tratto di linea non-retta, generalmente regolare (

), i.e., s 0 la
lunghezza di un arco rettificabile

AB , allora, il simbolo vettoriale s ss s perde di significato. Infatti, s ss s , riferito ad

AB , non pu essere un vettore, i.e., un elemento geometrico intrinsecamente rettilineo (e orientato). Tuttal pi, per
una - n partizione qualsiasi di

AB , { , , , , , }
n
A P P P B
1 2 1
P (
n
A P B P
0
), si pu valutare vs. un ordine
di grandezza caratteristico arbitrario la qualit dellapprossimazione scalare
dal fondo del barile della DINAMICA NEWTONIANA 7
n
k
n P
k k k
k P P
s s P P

= =


1
1
1
.
Chiaramente, P , risulta,
{ }
sup
n
k
P
k k
P P
s P P

=
=

1
1

P
.
Come applicazione importante, se

AB rettificabile, allora, il lavoro eseguito su un sistema mobile da una forza


media (esterna) F lungo il percorso

AB approssimabile come
( ) cos
n n
k k
P P
AB k k k k k
P P P P
W P P P P

= =


F F
1 1
1 1
,
con
( )
, cos
k k k k
P P

= F
1
0 .
Lespressione esatta di
AB
W resta, definitivanente,
B
AB
A
W d =

F r ,
che discende dai limiti simultanei ( ) lim
k k
k k
d


1
1
r r
r r r e n + in P . Il vettore r indica la posizione variabile
del CM del sistema mobile vs. lorigine, O , del sistema di riferimento; il vettore
k k

1
r r , semplicemente, la corda
vettoriale - k esima in

AB descritta vs. O .
____________________

(

) Si consulti, e.g., PAGANI, C. D. - SALSA, S., Analisi Matematica, 2, P. 11-12, ZANICHELLI (RIST. 1998).

dal fondo del barile della DINAMICA NEWTONIANA 8
ENERGIA
Che cos lENERGIA? Come la si pu definire?
LEnergia la grandezza fisica che misura pure in joules lattitudine di un sistema fisico di riferimento, S
0
,
a interagire con un altro sistema-test fisico, S, eseguendo (+) lavoro su S e/o subendo () lavoro da S.
Da che cosa determinata questa attitudine?
Essa dipende da varie propriet fisiche che caratterizzano il sistema di massa m in considerazione,
e.g., la velocit, la posizione, la carica e la corrente elettriche, la geometria del sistema stesso, la
struttura e la dinamica microscopiche, etc..
Il principio di Equivalenza Lavoro-Energia (1.a forma)
Si supponga, per comodit, che un sistema di massa m si muova di moto rettilineo uniformemente
accelerato. Moltiplicando i membri dellEq. (5) per m, dividendo per 2 luguaglianza ottenuta ed
esplicitando il termine ma z , si trova ( / ) ( / ) ma z mv mv =
2 2
0
1 2 1 2 , i.e.,
(( / ) ) : W mv = =
2
1 2 z F , (7)
dove,
: ( / )mv =
2
1 2 , (8)
detta Energia Cinetica del sistema di massa m e di velocit v vv v .
Il risultato espresso dallEq. (7) ha, in realt, validit generale, indipendente dalla natura della
forza F , e corrisponde al Principio di Equivalenza seguente:
il lavoro esterno risultante (i.e., totale) eseguito su/da un sistema di massa m e di velocit v vv v produce un
aumento\diminuzione equivalente di Energia Cinetica del sistema.
evidente che lenergia cinetica di un sistema di massa m e velocit v vv v pu essere rappresentata
in termini di momento lineare, moltiplicando e dividendo per m il termine destro nellEq. (8):
:
p
mv
m m


=
p p
2
2
1
2 2 2
. (8.1)
Ne segue, per lEq. (7), la rappresentazione equivalente
( )/( ) W p m
2
2 . (9)
Diversamente dalla (8), la rappresentazione (9) in termini di momento lineare risulta formalmente
valida anche in Relativit Speciale e in Fisica Quantistica. La sua convenienza risiede, soprattutto,
nella sinteticit di trattamento dei processi di collisione classica e non tra particelle e nel controllo
immediato ed esplicito del Principio (vettoriale!) di Conservazione del Momento Lineare durante
processi di reazione in sistemi isolati.
Problema 10
Quanto lavoro deve essere eseguito su un carrello da supermercato di kg 50 per accelerarlo da fermo a m/s . 3 5 ?
Soluzione
( / ) ( / ) W mv mv =
2 2
0
1 2 1 2 ( / ) ( kg) ( m/s) J . . = =
2
1 2 50 3 5 306 25 .

dal fondo del barile della DINAMICA NEWTONIANA 9
Forze CONSERVATIVE e NON-CONSERVATIVE
Le forze si classificano come conservative e non-conservative. La condizione sufficiente affinch
una forza sia definita conservativa che
il lavoro che essa esegue tra due posizioni fissate risulti invariante rispetto a qualsiasi cammino che le connette.
La conseguenza immediata della condizione di conservativit che
il valore del lavoro eseguito da una forza conservativa dipende unicamente dalle posizioni terminali dello
spostamento cos che la scelta del cammino tra essi completamente arbitraria! Pertanto, il lavoro che una forza
conservativa esegue lungo ogni cammino chiuso (ciclo) nullo.
Una forza non-conservativa NON obbedisce a tale condizione. Esempi di forze conservative sono:
la forza attrattiva gravitazionale Newtoniana (attrazione di m
1
su m
2
),
m g
2 21
r o ,
Gm m

1 2
21 2
2 1

r
r r
con
/
:
( )

r r

=
+
2 1 2 1
21 2 2 1 2
2 1 1 2 1 2
2
r r r r
r
r r r r
;
la forza elastica di reazione, ( ) z z ,
la forza elettrostatica, attrattiva o repulsiva, esercitata dalla carica q
1
sulla carica q
2
,
( )

q q q q
r r

+
1 2 1 2
21 21 2 2 2
0 2 1 0 1 2 1 2
4 4 2
r r
r r r r
.
Alla norma (valore assoluto o modulo) della forza di attrito radente
a
f tra un corpo che striscia su
un piano scabro non-verticale, associata, generalmente, la forma empirica

k
: f
a


= F , (10)
dove,
k
il coefficiente di attrito cinetico (radente) un numero puro caratteristico delleffetto
di sfregamento tra i materiali di cui sono fatti il corpo e il piano (e.g., legno vs. cemento) mentre

F la norma del componente, ortogonale al piano, della forza di natura qualsiasi esercitata
dal corpo contro il piano stesso. Il verso di
a
f risulta sempre opposto a quello dello spostamento
(relativo) locale corpo\piano. Le forze di attrito sono non-conservative.
Problema 11
Una macchina lavatrice di kg 110 viene trascinata con moto rettilineo su un pavimento da A a B e, quindi, trascinata
indietro ad A. Il coefficiente di attrito (cinetico) tra il pavimento e il fondo della lavatrice
k
. = 0 65 ; la distanza tra
A e B m 4 .
Si verifichi che la forza di attrito tra la lavatrice e il pavimento non-conservativa mostrando che la condizione di
conservativit non soddisfatta.
Soluzione
Lo spostamento totale indicato un ciclo perch esso termina al suo punto iniziale.
Per il lavoro eseguito dalla forza di attrito (nella direzione z ), si calcola

, , k k
( ) ( ) ( ) ( ) f f
BA AB a BA B A a AB A B B A A B
W W W z z z z N z z N z z + = + +

k k k k k
( ) ( ) ( ) ( ) ( )
B A A B B A B A B A
mg z z mg z z mg z z mg z z mg z z = + 2
( ) ( kg) ( m/s ) ( m) J . . . = =
2
2 0 65 110 9 81 4 5611 32 0 .

dal fondo del barile della DINAMICA NEWTONIANA 10
In che cosa si trasformato il lavoro prodotto dalla forza di attrito? Principalmente, in energia
termica (calore) prodotta dallo strisciamento tra la lavatrice e il pavimento e riassorbita in parte da
entrambi in parte dallambiente circostante; poi, in misura variabile, in energia distruttiva e/o di
deformazione meccanica associate, tipicamente, ad alterazioni elettrostatiche e/o chimiche anche
permanenti delle superfici poste a contatto. La quantit


: E W = (11)
rappresenta lenergia, prevalentemente termica, prodotta nel moto relativo tra la lavatrice e il
pavimento. In larga misura, essa viene persa in modo irreversibile, non essendo accumulabile n
convertibile completamente in alcuna forma controllata e riutilizzabile.

W costituisce il lavoro non-conservativo. Pertanto, nel lavoro totale, W , si distinguono una


parte conservativa,
c
W , e una parte non-conservativa,

W , appunto, cos che lEq. (7) si riscrive

c
W W W = + ,
ovvero, in forma pi significativa,

c
W W = . (12)
LEq. (12) costituisce un passaggio importante nella discussione. Poich
c
W rappresenta il lavoro
conservativo eseguito dal sistema, la quantit
c
W interpretabile come la quantit di un certo
tipo di energia conservativa accumulata nel sistema a seguito dellazione di un qualche agente
esterno e disponibile per essere convertita in lavoro da parte del sistema. La quantit

c
: U U U W =
0
(13)
prende il nome di variazione di Energia Potenziale U del sistema. In parole:
la variazione U di Energia Potenziale di un sistema interagente qualsiasi equivale al lavoro conservativo
eseguito sul sistema da un agente dinamico esterno.
Inoltre, va sottolineato il fatto che lEnergia Potenziale U di un sistema proviene unicamente dal
lavoro conservativo eseguito su di esso.
spesso conveniente prendere U =
0
0 (in J) come valore di riferimento per U . Allora, dagli
Esemp 4, 5 e 6, si ottiene,
per lenergia potenziale associata alla forza-peso e riferita al livello medio della superficie
(quasi-sferica e quasi-omogenea) terrestre ( z =
0
0),
c
U W mg = = w ww w z z ;
per lenergia potenziale di interazione gravitazionale a due-corpi, riferita alla posizione,
e.g., della massa m
1
, considerata come sorgente singolare (U 0 per +
2 1
r r ),
c /
( )
U
Gm m Gm m
W
r r
=
+
1 2 1 2
2 2 1 2
2 1 1 2 1 2
2 r r r r
;
per lenergia potenziale di interazione elastica lineare riferita alla posizione di equilibrio
0
z
del sistema oscillatore armonico (cfr/c Problema 6),
c
( / ) ( ) | | U W z =
2
1 2 ;
dal fondo del barile della DINAMICA NEWTONIANA 11
per lenergia potenziale di interazione elettrostatica, riferita, e.g., alla posizione-sorgente
della carica q
1
, il discorso formalmente identico al caso gravitazionale. Quindi,
c /
( )
U
q q q q
W
r r
=
+
1 2 1 2
2 2 1 2
0 2 1 0 1 2 1 2
4 4 2 r r r r
.
In generale, lenergia potenziale di un sistema interattivo non-elettrodinamico dipende dalla sua
posizione vs. a un riferimento
0
r assegnato opportuno, e.g., tale che ( ) U U =
0 0
0 r .
Il principio di Equivalenza Lavoro-Energia (2.a forma)
Combinando le Eq. (10) e (11), si arriva al risultato fondamentale

( ) ( ) U U U W = + +
0 0

( ) ( ) U U E E E = + + =
0 0 0
, (14)
che si esprime dicendo che
il lavoro non-conservativo (e.g., quello eseguito dalla forza di attrito) su un sistema fisico uguale alla
variazione E dellEnergia Meccanica di questo.
La definizione di Energia Meccanica evidente dallEq. (14):
: ( / ) E U U mv = + +
2
1 2 . (15)
Lespressione formale di U dipende dalla natura della forza (conservativa) specifica che esegue
lavoro sul sistema di massa m, come indicato dallEq. (13).
Poi, va osservato il fatto importantissimo che il lavoro conservativo tra due posizioni date fornisce
(lopposto del-)la variazione dellEnergia Potenziale tra quei due punti, non un qualche suo valore
locale specifico!
Energia dissipata in un processo
Le espressioni (11), (12) e (14) di

W danno luogo a rappresentazioni alternative utili, quali




c
E W W = +
0
, (16.1)

, U E + = ovvero,

U E U E + = +
0 0 0
, (16.2)

E E E E = =
0
, (16.3)
enunciabili senza difficolt con formulazioni conseguenti.
Dalla compensazione continua tra le variazioni di Energia Meccanica vs. le varie quantit casuali
insorgenti di energia non-conservativa, lEq. (16.3) esprime il principio fondamentale di
Conservazione dellEnergia Totale, E , interna a un sistema dinamico isolato (i.e., totalmente
non-interagente con qualsiasi altro sistema dinamico esterno):
lEnergia Totale di un sistema fisico isolato NON pu essere creata N annichilata. Essa pu SOLO mutare
(trasduzione) in forme differenti ed essere ridistribuita in quantit differenti tra le parti (interagenti) del sistema
totale isolato, mostrando, cos, il suo carattere estensivo.
Allora, dallEq. (16.3), discende la condizione di conservativit globale per un sistema isolato:
dal fondo del barile della DINAMICA NEWTONIANA 12

E U E + + = 0. (17)
Spesso, a una quantit infinitesima di energia non-conservativa si riserva il simbolo speciale

E o ,
diverso da E d , riservato allenergia conservativa. Il simbolo

E o un richiamo allimpossibilit
di definire in modo univoco una funzione Energia Potenziale

U per

E , analoga a U per E . Il
calore un esempio tipico di tale situazione.
Cos, non si pu assegnare un valore iniziale e un valore finale ad

E e costruire esplicitamente
una variazione

E indipendente dal processo (cammino) seguito. Ci che si pu solo dire che,


sommando quantit infinitesime

E o di energia non-conservativa, si arriva a ottenere una quantit


macroscopica di energia non-conservativa trasferita tra due stati energetici terminali, niente di pi!
Problema 12
Tra le forze non-conservative agenti su un aereo transcontinentale di linea, dallinizio del rullaggio sulla pista di
decollo al raggiungimento della quota di crociera, la pressione p di spinta (reazione) dei gas espulsi tra lingresso e
luscita delle camere di combustione dei quattro jet, di volume totale V
0
, di gran lunga la pi importante.
Un jumbo Boeing 747, di 420 t (inclusi passeggeri e carico) e 22 t di cherosene, si avvia per il decollo, raggiungendo,
in 4 min, laltezza di 13500 m e la velocit orizzontale di crociera di 913 km/h.
Si stimi la potenza media prodotta dai gas espulsi dallinizio del rullaggio al raggiungimento della quota di crociera.
Soluzione
Il lavoro medio non-conservativo di reazione dei gas espulsi espresso dallEquazione fluidodinamica di Bernoulli:

(( / ) ( / ) E U p V W mv mv + =
2 2
0 0
1 2 1 2 ) (mgz mgz +
0
) (( / ) ) m v gz = +
2
1 2
(( ) kg) . . = +
3
5
1 10
4 20 0 22 10 913
2
m
.
3
36 10
( m/s ) ( m) J
s
. . .
| |
| |
|
+ |
| |
\ \
2
2 4 10
9 81 1 35 10 4 35 10 .
Quindi, la potenza media sviluppata dai gas espulsi , circa,

J
: W kW
s
p V
W
t t

.
.
10
0 8 5
4 35 10
1 81 10 2 10
4 60
P .

Problema 13
Una scatola di 3 kg viene spinta su per un piano ruvido, inclinato di un angolo = 30 , imprimendole unenergia
cinetica iniziale di 35 J. Quanto vale il coefficiente di attrito (cinetico)
k
se la velocit della scatola ridotta di / 3 5
del suo valore iniziale v
0
quando questa raggiunge, sul piano inclinato, laltezza h = 40 cm dalla quota iniziale?
Soluzione
La riduzione di energia cinetica della scatola vale
( / ) ( / ) ( / ) (( / ) ) ( / ) (( / ) ) ( / ) mv mv m v v mv = = =
2 2 2 2 2
0 0 0 0 0
1 2 1 2 1 2 2 5 21 25 1 2 21 25 .
Ora, nellEq. (14), si ha che U mgh = . Inoltre, lo spostamento ( > 0 ) della scatola lungo il piano inclinato misura
csc x h = .
Quindi, il lavoro non-conservativo eseguito sulla scatola dalla forza di attrito (opposta allo spostamento) vale

k k
( ) cos cot W mg x mgh = =
( / ) U mgh = + = +
0
21 25 .
dal fondo del barile della DINAMICA NEWTONIANA 13
Ne segue che
k
( / )
( / ) ( J)
( kg) ( m s ) ( m)
tan .
. . mgh



| | | |
= =
|
|

\ \
0
2
21 25
3 21 25 35
1 1 0 86
3 3 981 0 4
.

Il sistema dinamico conservativo
Se nessuna forza non-conservativa agisce su un sistema dinamico (o, pi realisticamente, se tale
tipo di forze pu essere trascurato), allora,

W 0 e lEq. (14) si riduce a


E = 0 ovvero E E =
0
. (18)
In altre parole, lEnergia Meccanica del sistema (idealmente) invariante. Questo caratterizza il
sistema come CONSERVATIVO. Come conseguenza immediata, dallEq. (13), si ha che

c
U W = . (18.1)
In parole:
un aumento\diminuzione di Energia Cinetica compensato\a da una diminuzione\aumento della stessa quantit
di Energia Potenziale del sistema (corrispondente a lavoro esterno conservativo subto\eseguito).
Esplicitamente, si scrive:

( / ) ( / ) ( ) U U U U mv mv =
2 2
0 0 0 0
1 2 1 2 , (18.2)
ovvero,
( / ) ( / ) U U mv mv + = +
2 2
0 0
1 2 1 2 . (18.3)

Problema 14
In una gara di salto con lasta, un atleta di massa kg m = 78 raggiunge la velocit di m/s 9 a fine rincorsa.
Si stimi laltezza raggiunta dal centro-di-massa (CM) dellatleta, assumendo che, durante la rincorsa, esso si muove a
m 1 sopra la pista e che, nel salto, tutta lenergia cinetica dellatleta viene convertita in energia potenziale.
Soluzione
a. Configurazione iniziale:
il saltatore, a fine rincorsa, pianta lasta nella tasca di sabbia appena prima di staccarsi dal suolo: m/s v =
0
9 ;
m z =
0
1 ( altezza minima dal suolo del CM del saltatore);
b. configurazione finale:
il CM del saltatore supera il livello dellasticella. Quindi, con velocit quasi nulla, latleta si torce e si lascia
cadere sul materasso sottostante: m/s v = 0 , ? z = (altezza massima del CM del saltatore dal suolo).
Il saltatore sfruttando leffetto-fionda dellasta in modo controllato approssima il moto del suo CM a quello di un
sistema conservativo. Pertanto,
( / )mv
2
1 2 ( / ) mgz mv mgz + = +
2
0 0
1 2 , da cui, si determina
/( ) ( m/s) /( m/s ) m m . . z v g z = + = +
2 2 2
0 0
2 9 2 9 81 1 5 13 .
Si noti come la massa dellatleta sembri irrilevante nel processo. Al contrario, questo, dipendendo dal quadrato della
velocit di stacco dal suolo, v
2
0
, discende dal lavoro di spinta delle gambe, quindi, implicitamente, dalla massa.

dal fondo del barile della DINAMICA NEWTONIANA 14
Nel caso di un sistema dinamico isolato (i.e., non-interagente), limpossibilit di eseguire o di
subire lavoro da parte dei suoi costituenti elementari riduce lEq. (7) alla forma accidentale di
Conservazione dellEnergia Cinetica totale del sistema, che si affianca alla Legge pi generale di
Conservazione (vettoriale) del Momento Lineare totale. Formalmente, si scrive (v. Eq. (9))
/( )
i i
i
p m =

2
2 0 . (19)
Questo il caso della collisione frontale binaria (non-relativistica) e perfettamente elastica tra due
particelle libere, rappresentata in istanti precedenti e successivi allevento di collisione locale.
[In una collisione frontale (head-on), i CM delle due particelle rimangono allineati sulle traiettorie di incidenza e di
rimbalzo, entrambe rettilinee e coincidenti.]
Problema 15
Due particelle, di masse rispettive m
1
e m
2
e di componenti scalari algebriche delle velocit incidenti v
1
e v
2
,
collidono frontalmente (i.e., v v <
1 2
0 ) ed elasticamente. La collisione non-relativistica.
Si determinino espressioni delle componenti scalari algebriche delle velocit, v
1
e v
2
, delle particelle nel canale
duscita, i.e., dopo la collisione, lungo le traiettorie di rimbalzo rispettive.
Soluzione
Poich sia il momento lineare totale che lenergia cinetica totale del sistema delle due particelle di conservano nella
collisione elastica, si ha, simultaneamente,
,
p p p p

+ = +

+ = +

1 2 1 2
1 2 1 2
da cui, ,
p p p p

=

1 1 2 2
1 1 2 2
i.e.,
( ) ( )
( ) ( )
m v v m v v
m v v m v v
=

1 1 1 2 2 2
2 2 2 2
1 1 1 2 2 2
.
Dividendo membro-a-membro la seconda equazione per la prima, si ottiene v v v v + = +
1 1 2 2
, i.e.,
( ) v v v v =
1 2 2 1
, (1)
che esprime la relazione tra le velocit relative opposte, ovviamente nei canali di ingresso e di uscita.
Combinando lEquazione (1) con quella esprimente il Principio di Conservazione del Momento Lineare,
( ) ,
( ) ( ) ,
v v v v
m v v m v v
=

1 2 2 1
1 1 1 2 2 2
e risolvendo vs. v
1
e v
2
, si trova simmetricamente che

m m m
v v v
m m m m

= +
+ +
1 2 2
1 1 2
1 2 1 2
2
, (2.1)

m m m
v v v
m m m m

= +
+ +
1 2 1
2 1 2
1 2 1 2
2
. (2.2)
Le eventualit alternative che sia v v
1 2
0 indicano, rispettivamente, vs. il sistema di riferimento inerziale, o un
rimbalzo ( v v <
1 2
0 ) o un inseguimento ( v v >
1 2
0 ) tra le particelle dopo lurto.
La generalit delle Eq. (2.1) e (2.2) consente la loro applicazione con masse e velocit iniziali (non-relativistiche)
assegnate qualsiasi (e.g., nel gioco del bigliardo o nelle reazioni nucleari a basse energie).


dal fondo del barile della DINAMICA NEWTONIANA 15
LEnergia Meccanica del Campo Gravitazionale
(determinazione di parametri orbitali)
Nella Teoria Classica Newtoniana (

), la traiettoria impressa a un sistema fisico di massa m da un


campo di forza centrale,
: ( ) f r r r F (20)
con ( ) f r 0 (attrattiva\repulsiva) e || || r = r , piana. Se il sistema schermato (isolato) vs. altri
tipi di forze (e.g., quelle dipendenti dalla velocit, come le forze viscose e quelle magnetiche),
allora, lEnergia Meccanica E del sistema e il suo Momento Angolare L LL L sono costanti del moto
(o invarianti dinamiche temporali), i.e., si conservano nel tempo.
Si dimostra, nel caso di un campo di forza centrale proporzionale al reciproco del quadrato della
distanza r tra il centro di forza e il sistema fisico orbitante,
r

2
r r F , (20.1)
(e.g., le forze gravitazionale newtoniana ed elettrostatica coulombiana) che le condizioni semplici
seguenti sul valore di E corrispondono alle uniche forme possibili della traiettoria (piana):
se E < 0 , la traiettoria ellittica (orbita legata), (21.1)
se E = 0, la traiettoria parabolica (orbita di transizione), (21.2)
se E > 0, la traiettoria iperbolica (orbita libera). (21.3)
In questi tre casi orbitali, il centro di forza coincide con luno o con laltro dei fuochi (lunico, per
lorbita parabolica).
Inoltre, si dimostra (

) che, in un campo di forza del tipo Eq. (20.1), alle condizioni (21.1), (21.2) e
(21.3) su E , corrispondono le (norme delle) velocit orbitali rispettive seguenti:

/
E v
m r a
| | | |
< =
| |
\ \
1 2
2 1
0 , (22.1)

/
E v
mr
| |
= =
|
\
1 2
2
0 , (22.2)

/
E v
m r a
| | | |
> = +
| |
\ \
1 2
2 1
0 , (22.3)
nelle quali, r la distanza istantanea del sistema orbitante, di massa m, dal fuoco mentre a la
distanza tra il centro dellorbita e luno o laltro vertice principale di questa (semi-asse maggiore).
Nel caso della forza gravitazionale newtoniana, si ha la costante di Newton
Gmm
0
. (23)
G la costante gravitazionale universale e m
0
la massa-sorgente del campo interattivo con il
sistema orbitante, posta nel fuoco fisico dellorbita (e.g., il Sole vs. la Terra).
In un campo gravitazionale, la corrispondenza tra Dinamica e Geometria Analitica straordinaria:
la soluzione particolare dellequazione (differenziale) del moto orbitale, alla quale, venga imposto
lannullamento dellEnergia Potenziale a distanza infinita (condizione di frontiera), esprimibile
attraverso la funzione distanza dal fuoco fisico del sistema orbitante (

):

/
/( )
( )
( /( ))
L G
EL G cos
m m
r
m m

+ +
2 2
0
2 2 3 2 1 2
0
1 1 2
. (24)
dal fondo del barile della DINAMICA NEWTONIANA 16
In questa, L costante del moto! rappresenta la norma del momento angolare orbitale mentre
lampiezza dellangolo (anomalia) formato da r con lasse principale (focale) della traiettoria;
lorigine (polo) del sistema di riferimento il celebre Riferimento Newtoniano
N
il fuoco
fisico stesso della traiettoria. Infine, si ricordi che pu essere E 0 .
Se si confronta lEq. (24) con la rappresentazione generale di una sezione conica in coordinate
polari nel sistema
N
(

),

/
( )
cos
r


+
2
1
, (25)
si riconoscono prontamente le espressioni dei parametri latus rectum, , e delleccentricit, ,
dellorbita in termini delle quantit fisiche implicate:

/
( )
L
G
r
m m


=
=
2
2 2
0
2
2 , (26)

/
EL
G m m

| |
+
|
\
1 2
2
2 3 2
0
2
1 , (27)
con 0. In particolare, per unorbita ellittica ( [ , ) 0 1 ) fisicamente realizzabile, richiesta
la condizione di realt

G
E
L
m m
< <
2 3 2
0
2
0
2
. (27.1)
Dalle espressioni degli invarianti orbitali (26) e (27), si determinano senza difficolt quelle di altri
parametri importanti analiticamente correlati (

):
semiasse maggiore ellittico

( ) | |
G
E
mm
a

0
2
2 1 2
; (28.1)
distanza focale (centro orbitale-fuoco) ellittica

/
|
| |
G
E| L
E G
mm
c a
m m

| |
=
|
\
1 2
2
0
2 3 2
0
2
1
2
; (28.2)
semiasse minore ellittico

/
/
( )
( | )
L
E|
b a
m
=
2 1 2
1 2
1
2
; (28.3)
distanza focale (fuoco-vertice) parabolica

FV
( )
L
G
r r
m m

=
2
2
0
0
4 2
; (28.4)
semiasse maggiore iperbolico

( )
G
E
mm
a

0
2
2 1 2
; (28.5)
dal fondo del barile della DINAMICA NEWTONIANA 17
distanza focale (centro orbitale-fuoco) iperbolica

/
G
EL
E G
mm
c a
m m

| |
= +
|
\
1 2
2
0
2 3 2
0
2
1
2
; (28.6)
semiasse minore iperbolico

/
/
( )
( )
L
E
b a
m
=
2 1 2
1 2
1
2
. (28.7)
Infine, dalle equazioni (22.1), (22.2) o (22.3), si calcola prontamente il momento angolare orbitale
L LL L , ortogonale al piano dellorbita,
( ) mrv r = L LL L n. (29)
____________________
(

) La Teoria Classica delle Orbite in campi di forze centrali discussa, a livelli diversi di approfondimento, e.g., in
FETTER, A. L. - WALECKA, J. D., Theoretical Mechanics of Particles and Continua, CAP. 1, MCGRAW-HILL (1980),
GOLDSTEIN, H., Classical Mechanics, 3
RD
ED., CAP. 3, ADDISON-WESLEY PUBL. CO. (2001),
MARION, J. B. - THORNTON, S. T., Classical Dynamics of Particles & Systems, CAP. 7, 5
TH
ED.,
BROOKS/COLE PUBL. CO. (2004),
SPIEGEL, R. C., Theoretical Mechanics, CAP. 5, Prob. (5.37), SCHAUM OUTLINE SERIES, MCGRAW-HILL (1967),
SYMON, K. R., Mechanics, 3
RD
ED. CAP. 3, ADDISON-WESLEY PUBL. CO. (1971),
WELLS, D. A. - SLUSHER, H. S., Physics, CAP. 13, SCHAUM OUTLINE SERIES, MCGRAW-HILL (1983).
(

) Si veda, e.g., dellautore: Le SEZIONI CONICHE reali - Elementi e metodi operativi, p. 28, Eq. (70).

Problema 16
Si verifichi la 3.a Legge di Kepler con un calcolo in media, i.e., utilizzando variazioni finite di grandezze fisiche:
Nel Campo Gravitazionale, il quadrato del periodo T di rivoluzione (ellittica) proporzionale al cubo della
lunghezza del semiasse maggiore, a .
Soluzione
Sia larea di un settore ellittico focale (i.e., con il vertice nel fuoco fisico dellorbita) approssimabile da
( / )|| ( )|| ( / ) || || sin r + + 1 2 1 2 r r r r r , (1)
dove, lampiezza dellangolo acuto tra r e + r r , i.e., dellangolo di variazione della direzione di r .
Per variazioni angolari di r (uscente dal fuoco fisico), finite ma abbastanza piccole, risulta sin e
|| || r r . Pertanto, poich || || sin r + r r e r r (quindi, r r ) in , si ha che
( / ) ( ) ( / ) r r r
2
1 2 1 2 . (1.1)
Quanto pi piccola tanto pi sono precise lapprossimazione || || || || || || + r r r r e lapprossimazione
(1.1). Dalla divisione di questultima per t associato a , risulta la cosiddetta velocit areale media,
( )
L m rv L
r r r r
t t m m m




= = =
2 2
1 1 1
2 2 2 2 2 2
, (2)
proporzionale alla costante del moto L attraverso linvarianza temporale orbitale del prodotto ( ) rv r (v. Eq. (29)).
Segue, per sovrapposizione, che il rapporto tra larea interna allorbita ellittica
ell
e il periodo di rivoluzione T
dal fondo del barile della DINAMICA NEWTONIANA 18
uguale alla costante del moto / t , calcolabile convenientemente dallEq. (22.1) prendendo r a :
ell /
( )
( )
L
G
a mv a
a m
m m

= =
1 2
0
1
2 2 2 T
.
Pertanto,

/
ell / /
( ) ( ) G G G
a
ab b
m a m a m

| |
= =
|
\
1 2
1 2 1 2
0 0 0
2 2
2 T . (3)
Infine, resta verificata la 3.a Legge di Kepler:

( ) ( )
G G G
ab a a
a a
m m m

= =
2 2 2 2 2 2 2
2 3 3
0 0 0
4 4 1 4 1
T . (4)

Problema 17
Disponendo soltanto delle misure delle distanze di perielio, r

, e di afelio, r
+
, della Terra ( m) vs. il Sole ( m
0
) e
volendo rappresentare lorbita di rivoluzione terrestre in forma canonica cartesiana sul piano X Y ,

x y
a b
+ =
2 2
2 2
1 , (1)
si esprimano
1. lequazione dellorbita di rivoluzione terrestre;
2. leccentricit dellorbita terrestre, ;
3. la lunghezza del latus rectum dellorbita terrestre, ;
4. i moduli della velocit della Terra al perielio, ( ) v v r
+
, e allafelio, ( ) v v r
+
, con v v
+
< ;
5. le costanti del moto orbitali terrestri E e L ;
6. il periodo orbitale terrestre, T ;
7. la lunghezza dellorbita terrestre.
Soluzione
1. Relativamente alla rappresentazione analitica (1), si hanno, per unorbita ellittica,
a c r
a c r

+
=

+ =

, da cui, segue che


( )/
( )/
a r r
c r r
+
+
= +

2
2
.
Quindi, poich r r a c
+
=
2 2
e a c b
2 2 2
per unellisse, lEq. orbitale (1) si riscrive

( )
x y
r r r r
+ +
+ =
+
2 2
2
4
1 ; (2)
2. la forma geometrica delleccentricit dellorbita terrestre, alternativa a quella fisica dellEq. (27), p. 15,

( )/
( )/
r r r r
c
a r r r r

+ +
+ +

= = =
+ +
2
2
; (3)
3. poich il latus rectum di una conica a centro espresso dal rapporto : / b a =
2
2 , risulta, dalla risposta 1.,

r r
r r

+
+
=
+
2
; (4)
4. dalle Eq. (22.1) e (23), p. 14, si determinano immediatamente le (norme delle) velocit orbitali estreme:
dal fondo del barile della DINAMICA NEWTONIANA 19

/
Gm r
v
r r r
+

+
| |
=
|
|
+
\
1 2
0
2
, al perielio, (5.1)

/
Gm r
v
r r r

+
+ +
| |
=
|
|
+
\
1 2
0
2
, allafelio. (5.2)
Quindi, v v
+
< e / / v v r r
+ +
= , conservandosi vs. tempo, in L , il vettore (normale al piano dellorbita)
/ ( ) ( ( ) ) ( ) ( ) m r v r r r = v vv v
2
L r r r r r n n ; (5.3)
5. considerate le relazioni disponibili, conviene riferirsi alla distanza r a = dal fuoco fisico e applicare l i principi
di conservazione rispettivi. Pertanto, ricorrendo allEq. (22.1), si ottengono le espressioni delle costanti del moto
( ( )) E
Gmm Gmm Gmm Gmm
m v a m Gm
a a a a a r r
+
| | | |
= = =
| |
\ + \
0 0 0 0 2
0
1 1 2 1
2 2 2
, (6.1)

/ /
( ) ( ) ( ) ( / ) ( ( )) L G G r mv r amv a m m a m m r r
+
= = +
1 2 1 2
0 0
2 ; (6.2)
6. dallEq. (3), Problema 16, si trova immediatamente

/
( )
G
r r r r
m

+ +
+ | |
=
|
|
\
1 2
0
2 T ; (7)
7. il calcolo della lunghezza, , dellorbita di rivoluzione terrestre si esegue completando in [ , / ] 0 2 la Funzione
Ellittica Legendriana di 2.o tipo, espandibile in serie uniformemente convergente di potenze delleccentricit (si
veda, e.g., dellautore: Integralmania, IE, p. 82, Eq. (4.2) e (5.1)):
( )
/ / (( )!)
( / , ) ( )
( ) ( !)
E sin
n
n
n
n
a a d a
n n



+
=
| |
= =
|

2
2 1 2
2 2 2
4
0
1
1 2
4 2 4 1 4 1
2 2 1 2

( ) r r
+
| |
= +
|
\
2 4 6 8 10 12 14
1 3 5 175 441 4851 14157
1
4 64 256 16384 65536 1048576 4194304
, (8)
essendo leccentricit esprimibile con Eq. (3) precedente o, in modo equivalente, con lEq. (27), p. 15.
Con i primi termini dellespansione (8), il calcolo numerico d m .
11
9 3989 10 . Lordine di grandezza
quello corretto; comunque, non vanno dimenticate le assunzioni, alquanto semplificatrici, di stabilit geometrica
dellorbita e di trascurabilit del moto solare.
I valori parametrici necessari nelle stime numeriche, tratti dalla tabella Astrophysical Constants and Parameters,
PDG (2012), sono:
m . r


11
1 4710 10 ,
m . r
+

11
1 5210 10 ,
.


2
1 6711 10 ,
m kg s G .


11 3 1 2
6 6738 10 ,
kg . m
24
5 9726 10 (Terra),
kg . m
30
0
1 9885 10 (Sole),
m kg s G . mm


44 3 2
0
7 9261 10 (costante di Newton).

Problema 18
Un veicolo spaziale di massa m, in moto circolare uniforme intorno alla Terra su unorbita stabile di raggio r
0

opportuno, si separa in due capsule, A e B, di masse rispettive
A
m m = e
B
( ) m m = 1 (quindi, ( , ) 0 1 ).
Allistante della separazione, ancora sullorbita circolare originaria, le capsule acquistano velocit
A
v vv v e
B
v vv v , ad angoli
e sulluno e laltro lato della direzione della velocit v vv v
0
del veicolo appena prima della separazione.
dal fondo del barile della DINAMICA NEWTONIANA 20
Assumendo la Terra sostanzialmente ferma vs. il veicolo spaziale, si determinino espressioni parametriche generali
1. dei moduli
A
v e
B
v delle velocit delle capsule appena dopo la separazione;
2. dellenergia totale spesa nella separazione;
3. delle forme possibili delle orbite di ciascuna capsula dopo la separazione;
4. delle distanze maggiore e minore dalla superficie terrestre,
A,
h
+
e
A,
h

, della capsula A su unorbita ellittica.
Soluzione
1. Lespressione || || v v vv v
0 0
della norma (modulo) della velocit del veicolo spaziale prima della separazione si
determina riconoscendo la natura centripeta della forza gravitazionale sul veicolo,
T
/ / G mv r mm r
2 2
0 0 0
. Risulta

/
T
( / ) G v m r =
1 2
0 0
. (1)
dove
T
m la massa della Terra. Nel sistema di riferimento istantaneo definito dalle direzioni di v vv v
0
(ascisse) e
0
r (ordinate), la conservazione del Momento Lineare totale prima e dopo la separazione,
A A B B
m m m = + v v v v v v v v v v v v
0
,
fornisce il sistema di equazioni scalari (vs. rotazione antioraria del veicolo spaziale e moduli delle velocit)
A A B B
A A B B
cos cos
sin sin
mv m v m v
m v m v


= +

0
0
, i.e.,
A B
A B
( )
( )
cos cos
sin sin
v v v
v v


= +

0
1
0 1
.
La soluzione costituita dal vettore parametrico, simmetrico vs. gli scambi simultanei e ( ) 1 :

A
B
( )
( ) ( )
sin
sin
sin
sin
v
v
v
v


| |
|
| | +
|
=
|
|
\
|
+
\
0
0
1
; (2)
2. lenergia totale spesa nella separazione delle capsule data dalla variazione di energia cinetica

A A B B
m v m v mv
| |
= +
|
\
2 2 2
0
1 1 1
2 2 2


( ) ( ) ( )
( ) ( ( ))
sin sin
sin
mv


| | +
=
|
+
\
2 2
2
0 2
1 1
1
2 1
, (3)
mediante le Eq. scalari (2) e ricordando che
A
m m = e
B
( ) m m = 1 ;
3. lEnergia Meccanica totale della capsula A una costante del moto di A. Rispetto allistante iniziale della
separazione, si scrive, con le Eq. (1) e (2),

A T
A A A
G
E
m m
m v
r
=
2
0
1
2

( )
( ) ( )
sin sin
sin sin
m v mv mv



| |
| | | |
= |
| |
|
+ +
\ \ \
2 2
2 2 2
0 0 0
1 1 1
2
2 2
. (4.1)
Analogamente, si ottiene

B
( )
( )
sin
E
sin
mv



| |
| |
= |
|
|
+
\ \
2
2
0
1 1
2 1
2 1
. (4.2)
Dopo la separazione, le orbite gravitazionali possibili per ciascuna capsula ellittica, parabolica o iperbolica
dipendono dai segni delle energie meccaniche rispettive,
A
E 0 e
B
E 0 . In particolare, la condizione
meccanica del moto parabolico della capsula A, i.e.,
A
E = 0 , si traduce nella condizione parametrica

( )
sin
sin


=
+ 2
. (5.1)
dal fondo del barile della DINAMICA NEWTONIANA 21
Procedendo in modo identico con la capsula B,
B
E = 0 corrisponde a

( )
sin
sin


=
+
1
2
. (5.2)
Da ultimo, se i moti sono entrambi parabolici, allora, / = 1 2 , i.e.,
A B
m m = . Quindi, uguagliando i membri
destri delle Eq. (5.1) e (5.2), si trova che

( )
sin sin
sin


+
=
+
2 . (5.3)
La relazione (5.3) vale per / = 4 (velocit ortogonali nel canale di uscita:
A B
= + p p p p p p p p p p p p
0
);
4. indicando con
A
r e
A
v la distanza e la velocit (in modulo) generiche (variabili) di A su unorbita ellittica,
successive alla separazione da B, si pu esprimere la conservazione dellEnergia Meccanica totale riferendola al
suo valore istantaneo alla separazione (v. Eq. (4.1)):

A T
A A
A
( )
G
sin
sin
m m
m v mv
r



| |
| |
= |
|
|
+
\ \
2
2 2
0
1 1 1
2
2 2
. (6)
Inoltre, la conservazione del Momento Angolare totale orbitale, sotto le stesse condizioni di confronto iniziali
dellEq. (6), esprimibile nella forma

A A
( / )
( )
sin
sin sin
sin
r v r v



| |
=
|
+
\
0 0
2 , (7)
dalla quale, sfruttando la conservazione del momento angolare al perielio\afelio dellorbita ( ) sin = 1 , si ottiene

A
A
( )
cos sin
sin
v r
r
v


=
+
0 0
. (7.1)
Sostituendo le espressioni (1), (7.1) e
A
m m nellEq. (6), si arriva allequazione quadratica

A A
( )
( )
sin sin
cos sin sin
v v v v


| |
+ | |
+ = |
|
|
+
\ \
2
2 2
0 0
2 2 0 , (8)
le cui soluzioni sono

( )
/
A
( ( )) ( ( )) ( ( )) ( ) ( )
( )
sin sin cos sin sin cos sin
cos sin sin
v v


+ + + +
=
+
1 2
2 4 2 2 4
0
2
. (8.1)
Quindi, introducendo le espressioni (8.1) di
A
v nellEq. (7.1), si ricavano quelle estreme di
A
r dal centro della
Terra (perielio\afelio), sullorbita ellittica (parametrica) di A:

( )
A /
( )
( ( )) ( ( )) ( ( )) ( ) ( )
cos sin
sin sin cos sin sin cos sin
r r


=
+ + + +
2
0 1 2
2 4 2 2 4
2
. (9)
Infine, le Eq. (9) forniscono le distanze maggiore e minore dellorbita ellittica dalla superficie terrestre,

A, A, T
h r r

= . (10)

Problema 19
In Meccanica Gravitazionale, la velocit di fuga la velocit minima che consente a un sistema di massa m, posato
inizialmente sulla superficie di un pianeta sferico, di massa M ( m ) e di composizione omogenea vs. la direzione
radiale, di sfuggire allattrazione gravitazionale di questo.
Se
M
r il raggio del pianeta di massa M , si trovi unespressione generale per il valore assoluto
e
v della velocit di
fuga di m. Si applichi il risultato generale ottenuto ai casi della Terra e di Giove.
dal fondo del barile della DINAMICA NEWTONIANA 22
Soluzione
Lenergia cinetica (finale) di soglia (i.e., minima) sufficiente per contrastare lattrazione gravitazionale deve essere
uguale allopposto dellenergia potenziale attrattiva alla superficie del pianeta di massa M .
Pertanto, dallEq. (18.1), p.12, si scrive

e e
( / ) ( / ) G
M
mv Mm r =
2
1 2 , da cui, si determina

/
e
( / ) G
M
v M R =
1 2
2 . (1)
Con m kg s G .

=
11 3 1 2
6 6738 10 e utilizzando i dati medi seguenti:
Terra:
T T
kg , m , . . M R
24 6
5 9736 10 6 3710 10
Giove:
J J
kg , m , . . M R
27 6
1 8986 10 69 911 10
si calcolano, con lEq. (1), le velocit di fuga medie rispettive:
e, T
m/s km/h v 11187 40273 ,
e, J
m/s km/h v 60207 216744 .
Dato il rapporto /
M
M R maggiore, evidente che pi difficile sfuggire allattrazione di Giove che a quella della
Terra. Questo spiega, in parte, perch la Luna, avendo un tale rapporto relativamente piccolo (quindi, una velocit di
fuga relativamente bassa), abbia perso nello spazio la sua atmosfera originaria.

Problema 20
Umbriel, un satellite di Urano, ha unorbita di rivoluzione quasi-circolare, il cui raggio medio
U
km . r
5
2 6598 10
e il cui periodo
U
s .
5
3 5804 10 T .
1. Si stimi la massa di Urano, , e, quindi, il periodo di rivoluzione
O
T di un altro suo satellite, Oberon, la cui
orbita intorno a Urano ha un raggio medio
O
km . r
5
5 8342 10 ;
2. il raggio medio di Urano km . R
4
2 5266 10 . Si calcoli la velocit di fuga approssimativa per un corpo
situato alla superficie del pianeta.
Soluzione
1. Se lorbita di Umbriel intorno a Urano quasi-circolare, allora, la sua eccentricit trascurabile,
U
0 .
Quindi, dal Problema 16, Eq. (4), la 3.a Legge di Kepler d, come misura della massa di Urano,

U
U
kg .
G
r


2
3 25
2
4
8 6830 10
T
. (1)
Inoltre, ancora dalla 3.a Legge di Kepler, i quadrati dei periodi delle orbite di Umbriel e di Oberon, entrambi
riferiti alla massa di Urano, costituiscono il sistema

O O
U U
/( )
/( )
G
G
r
r


=

2 2 3
2 2 3
4
4
T
T
. (2)
Dividendo membro a membro le Eq. (2) tra loro e risolvendo vs.
O
T , risulta

/
O O U U
( / ) s d h . r r =
3 2 6
1 1631 10 13 11 T T ; (3)
2. come per la Terra e per Giove, v. Problema 19, Eq. (1), si calcola prontamente

/
e
( / ) m/s km/h G . v R =
1 2
2 21417 5 77103 . (4)

dal fondo del barile della DINAMICA NEWTONIANA 23
Problema 21
Un corpo A di massa m fermo, libero sulla superficie sferica di un corpo B di massa omogenea e di raggio R .
Si calcoli il lavoro
ex
W eseguito su A per aumentare di ( ) r R r R > la distanza del suo CM dal centro di B e il
valore dellEnergia Potenziale ( ) U r di A vs. la superficie di B;
definito : h r R = , si determini unespressione approssimata dellEnergia Potenziale ( ) U r di A vs. la superficie
di B nel caso in cui sia h R < , introducendo il parametro accelerativo : / G g R =
2
.
Soluzione
Il lavoro
ex
W eseguito su A in opposizione allenergia potenziale attrattiva gravitazionale esercitata da B (cfr/c
Problema 6) si manifesta come un aumento dellenergia Potenziale di A:
ex ex grav
( ) ( ) ( ) ( )
G G G
U U U U
m m m
W r R r R
r R rR


| |
= = = = >
|
\
0 .
Collocando il riferimento dellEnergia Potenziale di A alla superficie di B, i.e., assegnando ammissibilmente
( ) U R = 0 , segue che il valore dellEnergia Potenziale ( ) U r di A risulta dalla differenza
( ) ( ) U U r R ( ) ( )
G
U
m
r r R
rR

= > 0 ;
dalla definizione di g e per h R < , si scrive
( ) ( / ) ( )
/
U U
r r
mg
r mg h mg h h mgh h r mgh h
r r h h r
= = = = +
+ +
0 0
0
0 0
1
1
,
risultato ben noto quando ci si trova in prossimit del suolo terrestre.

Problema 22
Una sfera di massa omogenea e di raggio R attraversata da un canale rettilineo di lunghezza ' A A R 2 e di
sezione R , trascurabile. Nel piano contenente ' A A e il centro O della sfera, si fissi un sistema di riferimento
X Y X Y X Y X Y con lorigine in O e lasse X XX X parallelo ad ' A A; inoltre, sia

AO
+

0
X XX X , indicando
+
X XX X il semi-asse delle
ascisse positive.
Una particella di massa m si muove, senza attrito ma vincolata verticalmente, allinterno del canale sotto lazione
della sola forza gravitazionale esercitata dalla sfera.
Si determinino espressioni dei moduli della velocit maggiore e dellaccelerazione maggiore della particella nel
canale e della sua Energia Meccanica totale.
Soluzione
Osservato che, a una distanza r R da O , la particella subisce una forza lineare efficace nella sola direzione X XX X ,
(
G m G m
x y
R R

= +
3 3
F r x y )
G m
x
R

=
3
x , (1)
segue che il suo moto nel canale ' A A armonico, parallelo a tale asse, con ' cos A A R =
0
2 e con il punto medio di
' A A posto sullasse Y YY Y .
Pertanto, i parametri elastico-armonici del moto della particella indipendenti dalla lunghezza del canale! sono
la costante elastica equivalente, / G m R
3
, (2)
la frequenza ciclica,
/ /
( / ) ( / ) G m R =
1 2 3 1 2
2 , (3)
il periodo del moto,
/
/ ( / ) G R
3 1 2
1 2 T . (4)
dal fondo del barile della DINAMICA NEWTONIANA 24
DallEq. (3), si trovano prontamente espressioni per le norme della velocit maggiore e dellaccelerazione maggiore
(di forma centripeta) della particella, al centro del canale e, rispettivamente, in A e in ' A :

/
+
|| || ( / ) ( / ) ' G cos AA R = = v vv v
1 2
0
2 , (5)

+
|| || ( / ) ( / ) ' G cos AA R = = a aa a
2 2
0
2 . (6)
Per unespressione dellEnergia Meccanica totale E della particella, va osservato che E si conserva nel campo della
forza elastica lineare. Quindi, E coincide con la quantit maggiore di Energia Potenziale disponibile per essere
trasformata in lavoro di reazione,
r,
W
+
, della molla equivalente nella configurazione o di massimo allungamento o di
massima compressione:

+ r,
( )
' '
E U cos
AA AA G m
W
R


+
| |
= = = =
|
\
2
0
1
2 2 2 2
. (7)
Ovviamente, si ha anche E
+
, come facile verificare al centro del canale.
Come osservazione ulteriore, il periodo T del moto, Eq. (4), risulta uguale a quello di un satellite in orbita circolare
appena al di sopra della superficie della sfera.

Problema 23
Si ritiene che un buco nero costituisca la configurazione evolutiva estrema di una stella che, invece di esplodere al
termine dellespansione progressiva caratteristica del suo ciclo di invecchiamento, collassa (implode) su se stessa
contraendosi sotto lazione delle sue proprie forze gravitazionali. Queste crescono in intensit auto-alimentandosi
dalla contrazione della materia nucleare, la quale, attraverso una transizione di fase di stella di neutroni, evolve
irreversibilmente in uno stato di densit elevatissima, praticamente infinita.
A tale stadio dellevoluzione stellare, lattrazione gravitazionale , localmente, cos intensa da precludere lemissione
della radiazione elettromagnetica (di energia E ) equivalente alla massa relativistica contratta ( / E m m c =
2
0
).
La coordinata collettiva spazio-temporale della materia contratta detta singolarit; la superficie spazio-temporale che
inviluppa la singolarit detta lorizzonte degli eventi. Qualsiasi sistema materiale o radiazione che venga catturato
dentro lorizzonte degli eventi, viene accelerato verso la singolarit del buco nero, andando ad aggiungersi alla materia
nucleare contratta, nellaltrove assoluto relativistico, fuori del cono di luce, dove ogni inversione spazio-temporale
preclusa definitivamente!
A causa della sua simmetria spaziale, giustificata dalle delle sue dimensioni trascurabili (vs. le dimensioni cosmiche
ordinarie), sembra realistico rappresentare un buco nero ordinario come una sfera di raggio
bh
km r < 80 (valore
radiale critico dellorizzonte degli eventi).
Si usi lEq. (1), Problema 19, della velocit di fuga per stimare la densit minima
bh
della materia nucleare di
un buco nero con un orizzonte degli eventi di raggio
bh
km r = 6 .
Si confronti la massa di cm
3
1 di materia nucleare del buco nero sia con quella di una zolletta di zucchero sia con
quella di materia terrestre media dello stesso volume.
Soluzione
La densit minima della materia nucleare nel buco nero corrisponde alla velocit di fuga massima ammissibile
fisicamente, i.e.,
e
v c , la velocit del segnale elettromagnetico nel vuoto, che, a sua volta, corrisponde alla soglia
di intrappolamento e, quindi, di formazione di un buco nero.
DallEq. (1), Problema 19, con
e
v c , si scrive
bh bh bh bh
bh
( ) ( / ) G G G M V r
r
c c c

= =
3
2 2 2
2 2 2 4 3

e, quindi,

/
/ /
bh /
bh bh
kg m .
G
c
r

| |
=
|
\
1 2
13 1 2 1 2
1 2
3 1
1 2679 10
2 2
. (1)
dal fondo del barile della DINAMICA NEWTONIANA 25
In modo equivalente, risolvendo vs. la densit
bh
, si ottiene

bh
bh bh
kg/m .
G
c
r r

| |
=
|
\
2 26
2 2
3 1 1 6075 10
8
, (2)
DallEq. (1), o (2), qui sopra, si osserva che la densit della materia nucleare aumenta\diminuisce come linverso del
quadrato del raggio dellorizzonte degli eventi. In altri termini, pi piccolo il buco nero pi improbabile sfuggire
da esso! Infatti, con la densit
bh
, cresce la massa
bh
M e, di conseguenza, la forza attrattiva gravitazionale.
Che dire, allora, del modello che ipotizza lUniverso fisico come un immenso buco nero, di densit evanescente tale
da poter essere assimilato a un gas ideale, le cui particelle debolmente interagenti sono i corpi celesti (si veda il
Problema 24)?
Con
bh
km r = 6 , si trova
bh
kg/m g/cm . .
18 3 15 3
4 466 10 4 466 10
(i.e., circa quattro miliardi e mezzo di tonnellate per centimetro cubo!), valore non confrontabile con quelli di una
zolletta di zucchero n della densit media della Terra, che circa g/cm .
3
5 515 (dai dati del Problema 19).

Problema 24 (Il modello del Cosmo gassoso)
Forzando un po il modello classico stazionario dei sistemi fisici strutturati microscopicamente, il Cosmo pu essere
rappresentato come un immenso buco nero occupato da un gas molto rarefatto (~ ideale) in equilibrio statistico. I corpi
stellari costituiscono la specie microscopica (le particelle) preponderante in tale gas cosmico, con una massa
media
S
kg m =
30
1 99 10 . e una velocit traslazionale media
S
m/s v =
4
1 97 10 . , i.e., quelle tipiche del Sole.
Un veicolo spaziale di massa kg m
7
0
10 (
S
m ), a propulsori spenti, naviga di deriva nello spazio interstellare.
Rispetto a un sistema di riferimento (assoluto) assegnato, si stimi la velocit media terminale di deriva, v

, del
veicolo quando sia trascorso un intervallo di tempo sufficientemente lungo dallavvio dellosservazione temporale. Si
supponga che il moto proceda imperturbato, senza collisioni n catture gravitazionali da parte di altri corpi cosmici.
Soluzione
Trascorso un intervallo caratteristico di tempo, tutte le specie cosmiche microscopiche avranno, circa, la stessa
energia (~ cinetica) media. Il campo gravitazionale totale agente nello spazio tender ad accelerare il veicolo spaziale
fino a fargli raggiungere la velocit terminale di deriva v

. Inoltre, lenorme differenza tra gli ordini di grandezza


della massa di riposo m
0
del veicolo vs. quello medio dei corpi stellari richiede che lenergia cinetica media di deriva
del veicolo sia espressa in forma relativistica, ( ) m c =
2
0
1 . Allequilibrio statistico, il valore del termine
di correzione relativistica sar
/
( ) / v c


=
2 2 1 2
1 .
Uguagliando lenergia cinetica del veicolo spaziale a quella media dei corpi stellari,
S S
( ) ( / ) m c m v

=
2 2
0
1 1 2 ,
si trova la soluzione fisica esatta
/
/
S S
( )
m c
v c c
m c m v

| |
| |
|
= |
| |
+
\ \
1 2
2
2
0 2 1 2
2 2
0
2
1 1
2
,
con
S S
m c
m c m v

+
2
0
2 2
0
2
2
.
Il termine quadratico
2
trascurabile, essendo dominato drasticamente dal prodotto
S S
m v
2
, che dellordine
di grandezza dellenergia cinetica media solare. Infatti, con m/s c
8
3 10 e il valore-test kg m
7
0
10 per la massa
(di riposo) del veicolo spaziale, si trova che ha un ordine di grandezza di
30
10 .
Pertanto, secondo il modello statistico stazionario, il veicolo spaziale approssimerebbe, di deriva, la velocit di gruppo
dal fondo del barile della DINAMICA NEWTONIANA 26
della radiazione elettromagnetica nel vuoto,
v c

!
____________________

Sono lasciate a chi legge considerazioni sulla consistenza e lapplicabilit su scala cosmica del modello statistico
microscopico, quando entrino in gioco distorsioni gravitazionali dovute al carattere probabilmente inflazionario
dunque, dinamico dellUniverso, perturbato da buchi neri e dominato, si ipotizza per almeno il 95%, dalla Materia
Oscura e dallEnergia Oscura


dal fondo del barile della DINAMICA NEWTONIANA 27
Lavoro e Potenza nel moto rotazionale vs. un asse fisso
Il lavoro rotazionale eseguito da una forza (esterna) F su un corpo rigido fissato a un asse pu
essere espresso in termini di momento di forza (o meccanico) e di variazione angolare.
Se F , di intensit costante F , applicata tangenzialmente al bordo di un cilindro rigido di raggio
R fissato al suo asse, Z , liscio, il cilindro ruota di un angolo finito .
Il lavoro eseguito da F sul cilindro esprimibile, in coordinate cilindriche { , , } z vs. lasse di
rotazione del cilindro, le pi naturali per la geometria del sistema,
( ) ( ) ( ) F F W s R FR = = = z . (30)
Per convenzione, lampiezza dellangolo di rotazione relativo allo spostamento circolare finito
s ha la rappresentazione vettoriale (destrorsa) ortogonale al piano X Y di rotazione

s R R = z . (31)
Dal Teorema di Equivalenza (7), si vede che lEq. (23) fornisce, anche, la variazione di energia
cinetica rotazionale del disco, in forma alternativa a quella espressa con il momento di inerzia I ,

( / ) ( ) I =
2
1 2 . (32)
NellEq. (30), la grandezza (qui, costante) misurata in m N , non in J ! nel sistema MKSA,

( )/( ) FR I I = = =
2
2 , (33)
la componente algebrica del momento (esterno) di forza corrispondente al lavoro W sul cilindro,
: F R = z . (34)
R il braccio di intorno allasse Z di rotazione del cilindro. La componente algebrica della
accelerazione angolare uniforme, 0 , lanaloga rotazionale di
z
a , nellEq. traslazionale (5).
Lo spostamento s del sistema puramente rotatorio, quindi, n la forza F esegue lavoro nella
direzione radiale n il momento di forza ha componente radiale.
Dividendo per t i membri delle Eq. (30) o (32),
:
W
t t t



= = P , (35)
si ottiene la potenza media assorbita dal disco, associata alla sua velocit angolare media.

Problema 25
Lasse di trasmissione di unautomobile ruota a giri/min 3600 , trasferendo kW . 59 7 di potenza media alle ruote
motrici. Si calcoli la coppia rotazionale media sviluppata dal motore.
Soluzione
La velocit angolare media vale
/ ( giri/min) ( rad/giro)/( s/min) rad/s t = = = 3600 2 60 120 .
Quindi, la coppia rotazionale media fornita dal motore alle ruote motrici si trova essere
kW
m N
rad/s
.


= =

59700
158 36
120
P
.

dal fondo del barile della DINAMICA NEWTONIANA 28
Problema 26
Si discuta sinteticamente il pendolo semplice (e.g., una sfera omogenea oscillante di massa m), ricavandone, in modo
elementare, espressioni appropriate delle grandezze cinematiche e dinamiche.
Soluzione



























Fig. 1 - Cinematica Fig. 2 - Dinamica
a. velocit tangenziale
Nel sistema di riferimento X Y indicato nelle Fig. 1 e 2, il moto avviene in un piano contenente la forza-peso
w , con unampiezza | |
0
vs. OB . Il lavoro (conservativo) W eseguito da w sul pendolo di massa m,
trattenuto da un filo inestensibile, teso e di massa trascurabile, dato da
( ) ( ) ( ) ( ) ( )

W y y mg y y mg y y = =
0 0 0
w y y y
( ( / ) ( / )) ( ) sin sin cos cos mg l l mgl = =
0 0
3 2 3 2 .
l la distanza tra il punto di sostegno O e il CM G della sfera oscillante.
Dal Principio di Conservazione dellEnergia Meccanica o dal Teorema dellEnergia Cinetica in un campo
conservativo, si ha che U W = , i.e., esplicitamente, che
,
( / ) ( / ) mv mv
2 2
0
1 2 1 2

( ) cos cos mgl =
0
,
e, quindi, per la velocit tangenziale (con versore azimutale sin cos = + x y , anti-orario), che

/
( ( )) ( )

cos cos gl =
1 2
0
2

v v . (1)
DallEq. (1), si osserva che v = 0

v per =
0
mentre v

massima in B , quando = 0 :

/ /
, max
( ) ( ( )) ( ) ( / ) cos sin v v gl gl = =
1 2 1 2
0 0
0 2 1 2 2

. (1.1)
evidente che il pendolo non oscilla con moto circolare uniforme bens con moto accelerato sia tangenzialmente
che radialmente (Fig. 1), essendo

v dipendente da .
O O
Y Y
X X
0

( )

T F
l

G
G
m
0
= v 0 00 0
m

a
B
B
0
y
y

w
( ) m w g gg g
dal fondo del barile della DINAMICA NEWTONIANA 29
b. accelerazione tangenziale, periodo, frequenza
Laccelerazione tangenziale ha norma massima alle ampiezze estreme delloscillazione ( ) =
0
e nulla in
B . Tale comportamento analogo a quello delloscillatore armonico (e.g., della molla lineare ideale) ma va
riferito allo spostamento circolare s l = ( 0 ). Lespressione del vettore

a si legge immediatamente dal


componente tangenziale della forza di reazione (di richiamo) del pendolo (Fig. 2),
/ ( )

sin m g = =

a w a . (2)
Nellespressione (2), il segno indica che la componente algebrica di reazione del pendolo opposta a quella
esterna che ne ha causato lo spostamento s .
Per oscillazioni piccole (i.e., rad . 01 6 ), vale lapprossimazione (algebrica) del regime armonico:
/ ( / ) w mg mgs l mg l s s =

, (3)
indipendente da . Ne seguono immediatamente le espressioni del periodo e (del reciproco) della frequenza del
moto (per oscillazioni piccole)

/ / /
/ ( / ) ( /( / )) ( / ) m m mg l l g =
1 2 1 2 1 2
1 2 2 2 T . (4)
Il calcolo esatto del periodo e (del reciproco) della frequenza del moto generale ( qualsiasi) del pendolo porta
al risultato classico seguente, espresso per mezzo della Funzione Ellittica Legendriana Completa di 1.o tipo (si
veda, e.g., dellautore: Integralmania, IE, p. 82, Eq. (4.1) e (5.1)):

/ / /
/
/
(( )!)
( / , ) ( / )
( ( ) ) ( !)
F
sin
n
n
n
l l d n
l g
g g n



+
=
| |
| | | |
= = +
|
| |

\ \
\


1 2 1 2 2
2
1 2 2
2 2 1 2 4
1 0
1 2
4 2 4 2 1
1 2
T

/
l
g

| | | |
= + + + + + + + +
|
|
\
\
1 2
2 4 6 8 10 12 14
1 9 225 1225 3969 53361 184041
2 1
4 64 2304 16384 65536 1048576 4194304
,
(4.1)
dove ( / ) sin
0
2 il modulo ellittico, dedotto dalla semi-ampiezza di oscillazione.
c. accelerazione centripeta, tensione nel filo
Essendo il moto descritto da G vs. O circolare, la componente algebrica dellaccelerazione centripeta, causata
dalla sovrapposizione tra la tensione T nel filo e il componente trasversale (radiale)

w (Fig. 2),

( )
( ) ( )

cos cos
v
g
l



= =
2
0
2

a a (5)
( cos sin = x y ). Quindi, vs. il sistema di riferimento X Y , lespressione della forza centripeta (Fig. 2)
( ) cos cos m mg

=
0
2 F a
deve uguagliare la somma
( ) cos mg

+ = + T w T .
Ne segue lespressione della tensione nel filo:
( ( ) ) cos cos cos mg mg

= =
0
2 T F w
( ) ( ) cos cos mg =
0
3 2 T . (6)
subito evidente che T T massima per = 0 , in B , risultando

max
( ) ( ) cos T T mg =
0
0 3 2 , (6.1)
mentre, minima per =
0
, dove si ha

min
( ) ( ) cos T T mg w

=
0 0 0
. (6.2)
d. altre grandezze rotazionali correlate
dal fondo del barile della DINAMICA NEWTONIANA 30
Tenendo presente lortogonalit dellasse di oscillazione del pendolo vs. il piano del sistema inerziale X Y di
riferimento, si possono determinare agevolmente espressioni dipendenti da ! di altre grandezze meccaniche
rotazionali:
d.1 velocit angolare vs. O

/
( )
( ) ( ) cos cos
v
g
l l


| |
=
|
\
1 2
0
2
z = z ; (7.1)
d.2 momento dinerzia vs. O
se si assume che il corpo oscillante sia una sfera omogenea di raggio R e che il filo sia inestensibile, teso e
di massa trascurabile, il Teorema dellAsse Parallelo (di Huygens-Steiner) fornisce il risultato esatto

O G
R
ml mR ml ml
l

| |
= + = + +
|
\
2
2 2 2 2
2
2 2
1
5 5
, (7.2)
con
O
( / ) ml ml <
2 2
7 5 , ordinatamente, per R l < 0 ;
d.3 momento angolare vs. O

/
O O O
( ) ( ) cos cos
g
m l R
l

| || |
= = +
| |
\ \
1 2
2 2
0
2 2
5
L L z ; (7.3)
d.4 momento della forza-peso vs. O e accelerazione angolare

O O
( ) ( ( )) ( ) sin cos cos l mg lmg lmg = + = y z (7.4)
e, poich vale anche la relazione generale
O O
= , risulta, per laccelerazione angolare acquisita da
una sfera omogenea di raggio R ,

O
O
( )
cos

l g
l R

=
+
2 2
5
5 2

z . (7.5)
e. forza totale sul corpo oscillante
Poich il filo di massa trascurabile vs. m, la tensione T e il peso w costituiscono le sole forze esterne agenti
sul CM G del corpo omogeneo oscillante (Fig. 2), tirandolo come le due stringhe elastiche di una fionda. La loro
somma rappresenta la forza totale
tot
F sul corpo; langolo (ottuso) tra T e w ha unampiezza variabile .
Dopo aver completato il parallelogramma vettoriale , T w , i.e., di lati T e w , mediante il Teorema di Carnot
(o del coseno) relativo alla diagonale minore, detta KG , si calcola

/
tot
( ) K G = + +
2 2 1 2
2 F T w T w

/ /
( ( )) ( ) cos cos = + + +
2 2 1 2 2 2 1 2
2 2 T w T w T w T w

/
tot
( ( ) ( ) ) ( ) cos cos sin mg = +
2 2 1 2
0
4 F , (8.1)
sfruttando lEq. (6) e la definizione
mg = w y .
Infine, ricorrendo al Teorema di Euler (o del seno), si arriva a determinare agevolmente, dal parallelogramma
vettoriale , T w , lampiezza istantanea dellangolo (acuto) compreso tra
tot
( ) F e lasse X . lasciata
allinteressata\o la dimostrazione che

tot
( )
( )
( )
sin
sin

| |
=
|
\
1
2


T
F
, (8.2)
da esplicitare, per un calcolo esatto, mediante le Eq. (6) e (8.1).

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