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kerygma compiuto alla parola "cattolicesimo", seppe più intime e insieme anche le più universali,
P. Grassi e S. Natoli presentano trovare una dimensione ecumenica del dialogo quando l'oggetto diventa la dimensione umana
"Opere scelte"di Italo Mancini attraverso il quale, nell'ascolto di tutte della condivisione e dell'alterità considerata
le differenti posizioni, sapeva identificare nei suoi risvolti più concreti e quotidiani.

7.
Venerdì 31 ottobre, la convergenza di punti di vista apparentemente
Palazzo Montani Antaldi, Pesaro. inconciliabili, nella costante volontà di
La sala/conferenze di Palazzo Antaldi attribuire all'esperienza della condivisione
è piena per metà, Piergiorgio Grassi un valore supremo. L'innovazione manciniana,
(Università di Urbino) e Salvatore Natoli che pone l'ermeneutica tra la teologia

n 1
2 (Università di Milano Bicocca) si dividono
la scena su di un tema che riguarda da vicino
la realtà universitaria urbinate:
e la storia delle religioni, poggia, secondo
l'esposizione di Natoli, su un'idea di religione
costituita da quattro concetti,

ma che
l'opera di don Italo Mancini, uno dei più quattro colonne portanti: l'evento, il kerygma,
importanti pionieri della filosofia della la comunità, il comandamento. Attraverso questi
religione, fondatore dell'Istituto Superiore quattro punti si esprimerebbe necessariamente
sottometto le di Scienze Religiose urbinate che porta il
suo nome. Italo Mancini si è formato presso
la dimensione religiosa, ognuno di essi
è assolutamente necessario alla genuinità
mie opinioni l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano,
dove si laureò nel '53 con G.Bontadini e dove
del fenomeno. In particolare la nozione
di "evento", di memoria heideggeriana
al giudizio cominciò ad insegnare prima del suo trasferimento
ad Urbino. Grassi sottolinea come il 1968 sia
e barthiana, esprime ciò che Natoli definisce
l'"eccedenza", il "di più" che contraddistingue

dei più saggi stato l'anno cardine attorno al quale ruota


tutta la vicenda intellettuale di Mancini.
la prospettiva religiosa e la rende sfuggente
alla tenaglia teorica dell'antropologia

e all'autorità
all’autorità Il '68 è anno di cambiamenti, di mutazioni
improvvise più o meno rivoluzionarie.
strutturalista, che tende a riportare tutti
i fenomeni studiati ad un linguaggio

della Chiesa È anche l'anno in cui Mancini pubblica


"Filosofia della religione", attuando così
matematizzato che permetta di dominarli.
C'è quindi una "rottura" data dall'irriducibilità
la trasformazione definitiva del modo italiano dell'evento primigenio, che altra cosa non è se Don I. Mancini
di pensare il fatto religioso: è la svolta non ciò che chiamiamo "divino". Divino è ciò
ermeneutica, che permette a religione e filosofia che l'uomo non può dominare, è pura eccedenza,
di dialogare, di venire a contatto attraverso è accadimento originario: in questo senso Ecco le risposte che il Prof. Natoli
il momento dell'interpretazione, mantenendo è proprio il kerygma, l'annuncio, la cui ha voluto gentilmente concedere
e rispettando le reciproche differenze. interpretazione non può che darsi in una alle nostre domande.
Grande è l'influenza che su Mancini ha esercitato dimensione sociale, in un contesto comunitario,
un pensatore come K. Barth, fautore di una per esprimersi poi nella sua dimensione normativa 207. -L'"annuncio" è qualcosa di unico,
n°2_10 novembre
n°1_24 ottobre 2008
2008
teologia che rimettesse in primo piano più propria, quella del "comandamento". come l'evento, o è piuttosto qualcosa
Hanno collaborato:
hanno
il kerygma, la Parola, al di là degli sterili Natoli suggerisce dunque che la dimensione che viene ripetuto nel tempo?
Alessandro Franca problemi razionalistici, a partire dalla dell'interpretazione, l'ermeneutica, coincide
Carlo Maria
Andrea Zurlini
Cirino
Cecilia M.
Giampaoli/grafica/
Giampaoli
fondazione razionale del concetto di Dio. con la dimensione dell'annuncio stesso e della Natoli -Viene fatto una volta, ma parla a tutti,
Grassi sottolinea come per Mancini la filosofia sua appropriazione; l'eccedenza, l'inspiegabilità risuona nel tempo. Lo incontri sempre, no?
(e quindi la metafisica) avesse il ruolo dell'evento portano a considerare la religione
di costruire uno schema di possibilità della come utopia, come oggetto infinito: l'esperienza 207. -La domanda è appunto questa,
religione, mentre vedeva come l'essenza più religiosa rimane sempre incompiuta rispetto al come facciamo al giorno d'oggi a cogliere
207. non ha una redazione stabile
né un direttore editoriale. intima della religione stesse nel messaggio suo oggetto. Un altro punto forte del discorso l'"annuncio", come possiamo accorgerci ancora
207. viene prodotto senza scopo di lucro; rivelato, nell'"annuncio", che corona di Natoli è ciò che riguarda la dimensione che c'è, con il frastuono di immagini e parole
la stampa si autofinanzia attraverso e riempie attraverso l'esperienza esistenziale pratica del pensiero religioso di Mancini: superflue che continuamente ci circondano?
le offerte raccolte. vissuta in prima persona quella che è la sua la religione si risolve in una pratica se è
207. è composto da pensieri, articoli precomprensione concettuale. Natoli sottolinea capace di liberare dalla sofferenza chi si apre Natoli -Mancini attraverso le sue opere
ed immagini libere da censura. la portata rivoluzionaria, di inedita "apertura" al suo ascolto. Natoli, che non nasconde parla di una parola che libera, la parola
Ogni autore è responsabile dei testi della filosofia di Mancini: prima di lui l'ambito la sua posizione atea (ha come riferimento soteriologica: di essa tu vedi la fecondità
pubblicati a suo nome. degli studi religiosi era spartito da una parte costante Spinoza e la filosofia pratica quando nell'"incontro", che è ermeneutico
207. viene distribuito ogni tre settimane tra chi si occupava del ristretto ambito della e soprattutto esistenziale, vedi che questa
greco-romana), si concede qui una critica
circa, o comunque ogni qualvolta
teologia fondamentale, dall'altra tra storici stimolante sul modo cattolico di intendere parola, come direbbe Bonhoeffer, libera dal
venga raccolto materiale sufficiente
a giustificarne l'impaginazione.
l’impaginazione. della religione non sempre attenti alla dimensione la sofferenza: troppo spesso, dice, la sofferenza dolore, riscatta. C'è allora un'efficacia del
Chiunque può prendere parte alla speculativa e pratica dell'oggetto dei loro studi. è stata in ambito cristiano lodata e ricercata bene che ne è la prova pratica; in questo senso
realizzazione
alla realizzazione
del giornale
del giornale
inviando i La moderna filosofia della religione italiana come buona in sé, ma ciò che l'uomo deve possiamo dire che Mancini riscopre la pragmatica
inviando i propri
propri testi testi indirizzo e-mail:
al seguente nacque insomma con Mancini, che seppe trovare ricercare è essenzialmente la libertà dalla e si incontra con la filosofia della liberazione.
al seguente indirizzo e-mail: la forza di aprire il discorso religioso sofferenza. Nota poi che un aspetto di pieno Qual è allora il segno di una parola feconda?
207.liberastampa@libero.it alla linfa rigeneratrice di discipline come assenso con il pensiero di Mancini può essere La parola del Padre Nostro "libera dal Male":
207.liberastampa@libero.it l'etnologia e l'antropologia, di inserire nel trovato anche da un non credente soprattutto contestualmente a questo da un lato
dibattito tradizionale spunti che venivano dallo se consideriamo le ultime fasi del suo pensiero, Mancini sviluppa il tema della prassi,
strutturalismo, dalla filosofia della liberazione, in particolare laddove egli si confronta con dall'altro valorizza moltissimo Kant,
dall'esistenzialismo. Natoli fa presente Levinas, con Tolstoj, quando cioè Mancini si apre l'idea di "male radicale", quella dimensione
che Mancini riuscì a dare un senso veramente a quelle che sono le sue preoccupazioni di scissione che c'è nell'uomo e che di volta

Carlo M. Cirino e Cecilia M. Giampaoli 1/2


groviglio Via Petrucci 19, 61121 Pesaro
in volta la parola di Dio in qualche modo salva.
In questo lui vede l'esperienza religiosa.
Quella stupenda consapevolezza della morte
andava pian piano affievolendosi,
lasciando posto ad una assennata investigazione

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207. -Anche in riferimento alla domanda di tutta la realtà, in cerca di qualcosa
precedente, può soffermarsi ancora sul valore che non morisse. Era la mia proiezione nel mondo,
della filosofia come prassi? In che senso del mio non voler accettare che io fossi
dobbiamo intendere, con Mancini, un essere destinato a consumarsi.
l'idea di pratica filosofica? Questo modo di comportarsi aveva radicalmente
strappato la felicità e la spontaneità del vivere
Natoli - Lui parla di filosofia della religione le giornate. La frenesia, l'attaccamento alle
in senso stretto. Dio non nasce, c'è, cose, la paura, l'angoscia, la depressione,
è una regione che ha a che fare con le grandi l'amarezza, la freddezza regnavano sovrane
masse di vita religiosa: queste sono costituite in questo nuovo comportamento.
da riti, segni, comportamenti, in queste grandi E quando mi illudevo di esser arrivato
masse di vita religiosa c'è quella che chiamiamo a una "certezza" della vita, immancabilmente

7.
esperienza dell'eccedenza. La filosofia della attraverso l'esperienza acquisivo nuove
religione dinanzi a questa realtà si domanda qual in-formAzioni, che demolivano la mia certezza.
è il senso, il significato. Da un lato si cerca i ritrovavo costretto a re-interrogare la natura
di comprendere, come direbbe Spinoza, e me stesso alla ricerca di nuovi principi.
come nascono queste cose, e allora l'alterità Entrando, senza accorgermene, in un felice
è una relazione salvifica; dall'altro recupera circolo vizioso della scontentezza.
la tradizione neoclassica, dove la relazione Foto di Cecilia M. Giampaoli
è ontologica perché il Creatore è la prima forma so di non sapere
di relazione. In conclusione: l'esperienza
ti dice che c'è una relazione con un evento è venuto come un angelo dal cielo per salvarmi,
di salvezza, la teoria te ne dà le condizioni per restituirmi la Libertà che mi spettava "Eppure amo il mio tempo perché è il tempo
formali di possibilità, la pratica infine ti dà in quanto uomo. "La forma incatena la materia" in cui tutto vien meno ed è forse,
la possibilità di esperirlo nella vita. La scelta diceva il celebre Picasso; e i concetti, proprio per questo, il vero tempo della fiaba.
di fede diventa quindi un'opzione personale. il sapere incatenavano la mia vera Essenza. E certo non intendo con questo l'era dei tappeti
So di non sapere, so che non "posso" sapere. volanti e degli specchi magici, che l'uomo
Alessandro Franca So che sarò libero per sempre, ha distrutto per sempre nell'atto di fabbricarli,
in continuo divenire con tutto l'universo, ma l'era della bellezza in fuga, della grazia
da cui non sono affatto separato. e del mistero sul punto di scomparire,
Sganciato da ogni immobilità, mi trasformerò come le apparizioni e i segni arcani della fiaba:
so di non sapere continuamente, in una vorticosa danza senza fine. tutto quello cui certi uomini non rinunziano mai,
Ora che approdo di nuovo a questa splendente che tanto più li appassiona quanto più sembra
Viaggio all'interno di me stesso, e dopo molto consapevolezza, mi riconosco finalmente perduto e dimenticato. Tutto ciò che si parte
navigare scopro che l'unica cosa di cui posso come essere umano. Non posso conoscere la natura, per ritrovare, sia pure a rischio della vita,

ke-
esser Certo è la mia morte. Mi rendo conto posso viverla. Non organizzo sante inquisizioni come la rosa di Belinda in pieno inverno.
che nel momento in cui sono nato ho iniziato contro il beato ignorante che non sa di essere Tutto ciò che di volta in volta si nasconde
a morire. Mi rendo conto che nel mio primo un inFedele, perché non conosco qual'è la Verità. sotto spoglie più impenetrabili,
respiro di vita era contenuta anche l'ultima Smetto di essere lo scienziato nel fondo di più orridi labirinti."
esalazione, che la morte non è improvvisa, che deve continuamente ri-adattare
ma un "compimento". Il compimento di un graduale le sue immobili teorie all'incessante Esratto da "Gli imperdonabili"
processo che tuttora è in atto. Una stupenda dinamismo della natura. di Cristina Campo
consapevolezza che ha pervaso gli anni
della mia infanzia e parte dell'adolescenza, so di non sapere

ryg-
che riempiva le mie giornate di gioia
e "presenza" giorno per giorno. Poiché il domani comprendo che non è possibile comprendere,
era incerto e l'oggi era amorevolmente sicuro. che non è alla MIA portata, che va oltre
Poi dalla seconda parte dell’adolescenza in poi, le MIE possibilità... Questa umile presa d'atto
qualcosa in me voleva sostituire della realtà mi rigetta verso me stesso.
quella "certezza della fine", con un'altra, Tutto quello che credevo di "sapere"
cioè la certezza che io potessi conoscere era un ostacolo alla Conoscenza.
qualcosa, che potessi conoscere la natura, E spogliandomi finalmente da tutti questi
la società, la morale, la filosofia. ostacoli, uccido tutti i miei IO legati
L'attaccamento alla vita era iniziato, l'avanzare alla materia, a tutto ciò che non mi appartiene,

ma
degli anni era l'avvicinarsi della fine, al Non-Io. I miei "IO VOGLIO"
ma se avessi trovato qualcosa di eterno, si dissolvono finalmente...
di immutabile, mi sarei reso giustizia da solo, E la leggerezza che provo, mi permette
avrei rivendicato i miei diritti, contro un padre di morire a passo di danza.
celeste che mi fa innamorare della vita
per poi togliermela senza preavviso. Andrea Zurlini

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