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Salvami Regina

Numero 32
Luglio 2006
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onsiderate perfetta letizia, miei fratelli, quando
subite ogni sorta di prove, sapendo che la prova
della vostra fede produce la pazienza. E la pa-
zienza completi lopera sua in voi, perch siate
perfetti e integri, senza mancare di nulla.
Se qualcuno di voi manca di sapienza, la domandi a
Dio, che dona a tutti generosamente e senza rinfacciare,
e gli sar data. La domandi per con fede, senza esitare,
perch chi esita somiglia allonda del mare mossa e agita-
ta dal vento; e non pensi di ricevere qualcosa dal Signo-
re un uomo che ha lanimo oscillante e instabile in tutte
le sue azioni.
(Epistola di San Giacomo capitolo 1, versetti 2-8).
Chiedete con fede e senza
tentennamenti
San Giacomo Apostolo
(Chiesa del Sacro
Cuore di Ges,
Montreal); sullo sfondo,
deserto della Samaria
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Numero 32 Luglio 2006
Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n 46) art. 1, comma 2, DR PD - Periodico dellAssociazione Madonna di Fatima - Maria, Stella della Nuova Evangelizzazione
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Anno VIII, numero 32, luglio 2006
Direttore responsabile:
Zuccato Alberto
Redazione e Amministrazione:
Via San Marco, 2A
30034 Mira (VE)
CCP 13805353
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ARALDI DEL VANGELO
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riprodotti, basta che si indichi la fonte e si invii
copia alla Redazione. Il contenuto degli articoli
firmati di responsabilit dei rispettivi autori.
Salvami
Regina
Periodico dellAssociazione
Madonna di Fatima - Maria, Stella
della Nuova Evangelizzazione
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Insieme a numerose altre associazioni ecclesiali, gli Araldi del
Vangelo hanno partecipato alla processione del Corpus Domini
presieduta dal Santo Padre (si vedano pagg. 38-39)
450mila fedeli
riuniti per
la veglia di
Pentecoste
applaudono con
entusiasmo
larrivo del
Papa
(Foto: Victor
Toniolo)
Scrivono i lettori ............................................................................................................ 4
Suonano a distesa le campane di bronzo(Editoriale) ............................................. 5
La voce del Papa ............................................................................................................. 6
Commento al Vangelo Da chi andremo, Signore? .................................................. 8
II Congresso Mondiale dei Movimenti Ecclesiali .................................................... 15
Il manto del Carmelo ................................................................................................... 24
Araldi nel Mondo ......................................................................................................... 26
Il pi nobile dei colori ................................................................................................. 32
San Cesidio Martire dellEucaristia ....................................................................... 35
Festa del Corpus Domini a Roma ............................................................................... 38
La Parola dei Pastori ................................................................................................... 40
accaduto nella Chiesa e nel mondo ......................................................................... 41
Rosa o tulipano? .......................................................................................................... 45
Storia per bambini... Audacia materna ..................................................................... 46
I Santi di ogni giorno .................................................................................................. 48
Nei giardini del Vaticano ............................................................................................ 50
4 Salvami Regina Luglio 2006
A VOI DEVO LA RISCOPERTA
DELLA RECITA DEL ROSARIO
Vorrei ringraziare voi tutti per lope-
ra di Evangelizzazione che state svol-
gendo. Ritengo necessario e importan-
te per il nostro futuro, che tutti si av-
vicinino molto di pi a Nostra Signora
Maria. Io che la prego dal giorno del-
la prima Comunione e che in lei mi ri-
fugio nei momenti difficili del lavoro e
della vita quotidiana devo a voi la ri-
scoperta della recita del Rosario; per-
sonalmente ringrazio la Madonna per
aver ascoltato la mia supplica ed averla
esaudita: avere un figlio.
Mi ha dato una gioia immensa e un
grande dono: unaltra vita da amare e
da rispettare nel suo Nome ed in quel-
lo di Nostro Signore.
Dott. Giovanni C.
San Lorenzo Alle Corti (PI)
AFFASCINATO DALLA RIVISTA
Avendo visto in casa di parenti mol-
te vostre pubblicazioni ed essendone
rimasto tanto affascinato, chiedo cor-
tesemente di essere uno dei vostri par-
tecipanti alla Campagna Salvami Re-
gina. Sar lieto di ricevere a casa mia
le vostre pubblicazioni. Colgo locca-
sione per congratularmi per la qualit
e la bellezza dei vostri articoli.
Giovanni F.
Catania (CA)
LA PRESENZA DI DIO
Per la prima volta, adesso che ho il
lettore CD, ho sentito il disco sullEu-
caristia che mi avete mandato. Lho
ascoltato insieme a mia madre che ha
94 anni la ne quale stata molto feli-
ce. Quando ha iniziato a raccontare,
sono rimasta colpita perch, in quella
voce e nel canto, ho sentito la presen-
za di Dio. Io sento subito dove c il
bene e il male e voi avete lo Spirito di
Dio nei vostri cuori, lo fate con amo-
re. Dio benedica con il Suo Spirito te
e tutti gli Araldi.
Restituta C.
Forio (NA)
NUMERI ARRETRATI DA COLLEZIONARE
Leggo la vostra rivista da circa un
mesetto e vi faccio i miei pi dolci e
stimati complimenti per tutto! Vorrei
sapere se posso richiedere gli arretra-
ti della rivista Araldi del Vangelo
in modo che li possa collezionare!
Davide F
Roma (RM)
BENEFICIO SPIRITUALE AI LETTORI
Leggendo il periodico Araldi del
Vangelo, sono venuta a conoscenza
del libro della Madonna di Fatima di
Padre Joo Scognamiglio Cl Dias.
Ho sentito che esso sta portando un
grande beneficio spirituale a tutti
quelli che lo leggono. Vorrei leggerlo
il prima possibile.
Katia B.
Pedavena (BL)
UNA LETTURA DI VITA SPIRITUALE
Da maestro elementare daltri tem-
pi, ho esaminato, con particolare ri-
guardo, il libro Storie per bambini,
che mi ha mandato codesta Associa-
zione.
una lettura di vita spirituale che
insegna ai lettori ad amare quelli che
non si fanno amare.
Esso ha il potere dintrodurre i
fanciulli in un mondo di luce familia-
re, dove non esiste il colore della pel-
le, n legoismo umano e dove si usa-
no regole e linguaggio che mirano a
valorizzare i valori eterni, quelli che
contano per poter alimentare la civil-
t dellamore.
Il suo contenuto di piccoli e pia-
cevoli fatti esalta il bene, quello che
nasce dal profondo del cuore, le vir-
t cristiane per raggiungere unedu-
cazione, capace darricchire anche
lanima.
Storie per bambini un tesoro
per la scuola elementare, volto a sti-
molare gli scolari a crescere dentro.
Francesco S.
Terme (CZ)
ECCELLENTE COMPENDIO AL
SUO PERCORSO FORMATIVO
Concordo pienamente con Lei ri-
guardo la Sua lodevole iniziativa, tesa
a trasmettere ai bambini valori mora-
li e religiosi per difenderli dallimmo-
ralit della nostra societ.
Ho letto ben volentieri ai miei figli
alcuni dei racconti del libro inviato-
mi. Essi li hanno ascoltati con vivo in-
teresse, sollecitandomi a leggerne di
nuovi. Mia figlia maggiore frequenta
il catechismo e sono certo che queste
letture siano un eccellente compen-
dio al suo percorso formativo di cri-
stiana.
Loiodice C.
Silvi (TE)
FONTE DI GRANDE GIOIA
La ringrazio immensamente per
avermi dato lopportunit di leggere
il libriccino delle Storie per bambi-
ni. stato per me fonte di gran-
de gioia, perch vuol dire che il mio
cuore ha percepito, si aperto alla
Parola e soprattutto allAmore del
Signore!
Ringrazio la dolcissima Madon-
na di Fatima per essermi stata sem-
pre accanto, nei momenti di tristezza
ed abbattimento, quando il mio cuo-
re piangeva.
La Madonnina di Fatima di-
ventata per me unAmica, oltre che
Mamma. In qualunque momento
mi basta guardare i suoi grandi oc-
chi per capire che non sono sola, che
il Suo Amore unico ed incondizio-
nato.
Alessandra P.
Ischia (NA)
SCRIVONO I LETTORI
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ditoriale

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Luglio 2006 Salvami Regina 5
ntorno alla vostra persona, i membri dei Movimenti e delle Nuove Co-
munit si sono riuniti traboccanti di gioia e di gratitudine per il dono
di questincontro di preghiera, che costituir un altro marchio indele-
bile nelle loro vite e nel loro servizio alla Chiesa. Rispondendo allin-
vito di Vostra Santit, questo popolo si messo in cammino da ogni
angolo della terra verso il cuore della Chiesa, per rivivere con il Successore di Pietro il
mistero della Pentecoste.
Con queste parole piene damore e venerazione per il Santo Padre, Mons.
Stanislaw Rilko, Presidente del Consiglio Pontificio per i Laici, esprimeva be-
ne i sentimenti che ardevano nei cuori dei 450 mila pellegrini riuniti in quel
memorabile pomeriggio del 3 giugno, in Piazza San Pietro.
Si trattato della chiusura del II Congresso Mondiale dei Movimenti e del-
le Nuove Comunit, che ha riunito, durante tre giorni di fruttuosi lavori, fon-
datori e responsabili di queste realt ecclesiali.
In unepoca di tanta disgregazione e decadenza, di tanto sconforto e dispe-
razione, stato emozionante contemplare quel mare umano proveniente da
tutte le nazioni, professioni e classi sociali, e che parla unimmensa diversit
di lingue, ma saldo e fraternamente unito dalla fede alla Santa Chiesa Catto-
lica Apostolica Romana.
Beatissimo Padre- ha continuato Mons. Rilko- , ci avete insegnato che, dove
lo Spirito Santo irrompe, sempre suscita sorpresa, sconcerto, stupore, perch tra-
sforma le persone, cambia il corso della Storia, genera frutti che non potrebbero
mai nascere dalla pianificazione umana. E oggi noi vogliamo elevare ben in al-
to il nostro canto di lode per i frutti di santit di vita, di comunione, di coraggio e
di ispirazione missionaria che questi nuovi carismi fanno fiorire nella Chiesa del
nostro tempo e che sono segnali di una rinnovata primavera cristiana.
Ma, cos come il corpo senza lanima morto, cos la fede senza opere mor-
ta (Tg 2,26). I fedeli oggi impegnati nei Movimenti ecclesiali non si fermano
alle buone intenzioni, ma sono disposti a lavorare con tenacia per annuncia-
re il Vangelo. Proprio in questa disposizione danimo quei pellegrini stavano l
davanti al Papa. Buon conoscitore di questa realt, Mons. Rilko ha interpre-
tato nuovamente i sentimenti di tutti (e dei milioni di altri che non sono potu-
ti essere presenti), concludendo:
I Movimenti e le Nuove Comunit si sono riuniti qui per dire ancora una
volta al Successore di Pietro: Siamo pronti per la missione! La Chiesa pu conta-
re su di noi! Il Papa e i vescovi possono contare su di noi!
In seguito, Benedetto XVI ha incoraggiato quella moltitudine a consegnar-
si tutta alla fatica dellevangelizzazione, conservando lunit nella variet dei
suoi carismi.
Mentre rivolgiamo allo Spirito Santo una fervida preghiera, chiedendoGli
che faccia in modo che questacclamazione del Papa raggiunga i cattolici di
tutto il mondo, intoniamo linno che settantanni fa cantavano i Congregati
Mariani e le Figlie di Maria:
Giovent vibrante e forte, / lascia linerzia in cui ti trovi,/rinuncia alinazio-
ne criminale. In piedi! In piedi!/ il Papa ha pronunciato il comando,/suonano
a distesa le campane di bronzo, Scendono dallalto le sue grida di fede.
SUONANO
A DISTESA LE
CAMPANE DI
BRONZO
La voce del Papa
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BRANI DALLOMELIA A VARSAVIA, 26/5/2006
Non dobbiamo cadere
nella tentazione del relativismo
Si cerca di creare limpressione che tutto relativo. La
Chiesa, tuttavia, non pu far tacere lo Spirito della Verit.
a fede, come conoscenza e
professione della verit su Dio
e sulluomo, dipende dalla
predicazione e la predicazione a sua vol-
ta si attua per la parola di Cristo, dice
san Paolo (Rm 10, 17). Lungo la storia
della Chiesa gli Apostoli hanno predi-
cato la parola di Cristo preoccupandosi
di consegnarla intatta ai loro successo-
ri, i quali a loro volta lhanno trasmessa
alle successive generazioni, fino ai no-
stri giorni. Tanti predicatori del Vangelo
hanno dato la vita proprio a causa della
fedelt alla verit della parola di Cristo.
E cos, dalla premura per la verit na-
ta la Tradizione della Chiesa.
BRANI DELLE PAROLE NEL SANTUARIO DI CZESTOCHOWA, 26/5/2006
Mantenetevi saldi nella Fede!
Il motto del viaggio del Papa in Polonia pu ben riassumere le sue parole ai
religiosi, seminaristi e Movimenti ecclesiali davanti alla Madonna di Jasna-Gora.
Ai religiosi
Lamore per Ges, riversato nei
vostri cuori per mezzo dello Spirito
Santo che vi stato dato (cfr Rm 5,
5), vi ha indicato la via della vita con-
sacrata. Non siete stati voi a cercar-
la. stato Ges a chiamarvi, invitan-
dovi ad una unione pi profonda con
Lui.(...) Avete allora rinunciato a co-
se buone, a disporre liberamente del-
la vostra vita, a formarvi una fami-
glia, ad accumulare dei beni, per po-
ter essere liberi di donarvi senza ri-
serve a Cristo e al suo Regno. Ri-
cordate il vostro entusiasmo quando
avete intrapreso il pellegrinaggio del-
la vita consacrata, fidando sullaiuto
della grazia? Procurate di non smar-
rire lo slancio originario, e lasciate
che Maria vi conduca verso unade-
sione sempre pi piena!
Anche oggi, come nei secoli pas-
sati, ci sono persone o ambienti che,
trascurando questa Tradizione di se-
coli, vorrebbero falsificare la paro-
la di Cristo e togliere dal Vangelo le
verit, secondo loro, troppo scomo-
de per luomo moderno. Si cerca di
creare limpressione che tutto sia re-
lativo: anche le verit della fede di-
penderebbero dalla situazione stori-
ca e dalla valutazione umana. Per la
Chiesa non pu far tacere lo Spirito
di Verit. I successori degli Aposto-
li, insieme con il Papa, sono respon-
sabili per la verit del Vangelo, ed an-
che tutti i cristiani sono chiamati a
condividere questa responsabilit ac-
cettandone le indicazioni autorevoli.
Ogni cristiano tenuto a confrontare
continuamente le proprie convinzio-
ni con i dettami del Vangelo e della
Tradizione della Chiesa nellimpegno
di rimanere fedele alla parola di Cri-
sto, anche quando essa esigente e
umanamente difficile da comprende-
re. Non dobbiamo cadere nella tenta-
zione del relativismo o dellinterpre-
tazione soggettivistica e selettiva del-
le Sacre Scritture. Solo la verit inte-
gra ci pu aprire alladesione a Cri-
sto morto e risorto per la nostra sal-
vezza.
Tutti i diritti sui documenti pontifici sono riservati alla Libreria Editrice Vaticana. La versione integrale di
questi documenti pu essere trovata in www.salvamiregina.it/lavocedelpapa
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Luglio 2006 Salvami Regina 7
BRANI DEL DISCORSO AI SACERDOTI E RELIGIOSI VARSAVIA, 25/5/2006
Il sacerdote: esperto in vita spirituale
Davanti alle tentazioni del relativismo o del permissivismo, non di fatto necessario
che il sacerdote conosca tutte le attuali correnti di pensiero.
ai sacerdoti i fedeli attendono soltanto una cosa: che
siano degli specialisti nel promuovere lincontro del-
luomo con Dio. Al sacerdote non si chiede di essere
esperto in economia, in edilizia o in politica. Da lui ci
si attende che sia esperto nella vita spirituale. A tal fine, quan-
do un giovane sacerdote fa i suoi primi passi, occorre che possa
far riferimento ad un maestro sperimentato, che lo aiuti a non
smarrirsi tra le tante proposte della cultura del momento.
Di fronte alle tentazioni del relativismo o del permissivi-
smo, non affatto necessario che il sacerdote conosca tutte le
attuali, mutevoli correnti di pensiero; ci che i fedeli si atten-
dono da lui che sia testimone delleterna sapienza, conte-
nuta nella parola rivelata. La sollecitudine per la qualit del-
la preghiera personale e per una buona formazione teologica
porta frutti nella vita. ()
Cristo ha bisogno di sacerdoti che siano maturi, virili, ca-
paci di coltivare unautentica paternit spirituale. Perch ci
accada, serve lonest con se stessi, lapertura verso il diretto-
re spirituale e la fiducia nella divina misericordia.
Cari religiosi, care religiose, care
persone consacrate! Qualunque sia la
missione affidatavi, qualunque servi-
zio claustrale o apostolico stiate com-
piendo, conservate nel cuore il pri-
mato della vostra vita consacrata. Sia
essa a ravvivare la vostra fede. La vi-
ta consacrata vissuta nella fede, uni-
sce strettamente a Dio, desta i cari-
smi e conferisce una straordinaria fe-
condit al vostro servizio.
Ai seminaristi
Fatevi guidare da Maria ad impa-
rare Ges! FissateLo, lasciate che
sia Lui a formarvi, per essere in gra-
do un domani, nel vostro ministero,
di far vedere Lui a quanti vi avvicine-
ranno. Quando prenderete nelle vo-
stre mani il Corpo eucaristico di Ge-
s, per cibare di Lui il Popolo di Dio,
e quando assumerete la responsabili-
t per quella parte del Corpo Misti-
co che vi verr affidata, ricordate lat-
teggiamento di stupore e di adorazio-
ne che caratterizz la fede di Maria.
Come Lei nel suo responsabile, ma-
terno amore verso Ges, conserv
lamore verginale colmo di stupore,
cos anche voi, inginocchiandovi li-
turgicamente al momento della con-
sacrazione, conservate nel vostro ani-
mo la capacit di stupirvi e di adora-
re. Sappiate riconoscere nel Popolo
di Dio affidatovi i segni della presen-
za di Cristo. Siate attenti e sensibili ai
segni di santit che Dio vi far vede-
re tra i fedeli. Non temete per i dove-
ri e le incognite del futuro! Non te-
mete che vi manchino le parole o che
vi imbattiate nel rifiuto! Il mondo e la
Chiesa hanno bisogno di sacerdoti, di
santi sacerdoti.
Ai Movimenti ecclesiali
Cari rappresentanti dei nuovi Mo-
vimenti nella Chiesa. La vitalit del-
le vostre comunit un segno della
presenza attiva dello Spirito Santo!
dalla fede della Chiesa e dalla ric-
chezza dei frutti dello Spirito Santo
che nata la vostra missione. Il mio
augurio che possiate essere sempre
pi numerosi, per servire la causa del
Regno di Dio nel mondo di oggi. Cre-
dete nella grazia di Dio che vi accom-
pagna e portatela nei vivi tessuti della
Chiesa e in modo particolare l dove
non pu giungere il sacerdote, il reli-
gioso o la religiosa.
Benedetto XVI con sacerdoti e religiosi, nella
Cattedrale di San Giovanni, a Varsavia
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Padre Joo Scognamiglio Cl Dias
Presidente Generale
8 Salvami Regina Luglio 2006
COMMENTO AL VANGELO XXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
Signore, da chi andremo?
In un episodio decisivo nellannuncio del Regno di Dio, i
discepoli si divisero tra coloro che si scandalizzarono per
le parole di Ges e coloro che, anche senza capirle, le
accettarono con un atto di Fede.
I GES IL PANE DELLA VITA
La contraddizione dei giudei
Come pu costui darci la sua car-
ne da mangiare? (Gv 6, 52) si chie-
devano lun laltro i giudei dopo che
ebbero udito Ges far riferimento al
Sacramento dellEucaristia. Ed Egli
rispose loro: Se non mangiate la car-
ne del Figlio delluomo e non bevete il
suo sangue, non avrete in voi la vita
(Gv 6, 53).
Con una Fede insufficiente, come
potremmo arrivare a comprendere il
vero significato delle rivelazioni fatte
da Ges?
I giudei non volevano ammette-
re che Ges potesse autoproclamar-
si pane della vita. Di fatto, Egli lo
, tanto per la divinit, come pure per
la sua umanit. In quanto Dio, Egli
crea, sostenta nellessere e alimen-
ta tutti i viventi. Assumendo un cor-
po, la sua Carne vivificante perch
il Verbo di Dio. Come il ferro diventa
incandescente quando viene introdot-
to nel fuoco, acquisendo le propriet
di questo senza smettere di essere fer-
ro, cos anche il Sacro Corpo di Ges
unito alla natura divina. Per questo,
senza lEucaristia, luomo pu aver vi-
ta naturale, ma non la vita eterna.
Oggi ci rendiamo conto di come
il rifiuto dei giudei al prezioso invito
di Ges costituisca un mistero. I lo-
Mentre Mos saliva sul monte Si-
nai per ricevere le tavole della Leg-
ge, gli israeliti si trovavano in sua at-
tesa ai piedi della montagna. Siccome
tardava molto a scendere ed il popo-
lo era ormai stanco, ad Aronne fu ri-
chiesto di fare un dio visibile che es-
si potessero seguire, e che li prece-
desse nei loro spostamenti (Es 32, 1).
In fondo volevano avere un Dio un
ELOIM, il Dio vero che cre il cielo
e la terra sotto forma visibile. Ora,
ci che Ges offre loro in questo di-
scorso Eucaristico del capitolo sesto
di San Giovanni esattamente que-
sto: Io sono il pane della vita (...) il
pane vivo che sceso dal cielo. Chi
mangia di questo pane, vivr in eterno
(Gv 6, 48e 51).
un paradosso: quello che i giu-
dei chiesero ad Aronne, lo riceviamo
noi. S, nellEucaristia c lELOIM
sotto specie visibili. Con una gran-
de differenza: i giudei ritennero che
fosse possibile operare questa mera-
viglia con mani umane e noi invece
crediamo, con tutta la fede, che ci
un paradosso:
quello che
i giudei chiesero
ad Aronne,
lo riceviamo noi
ro predecessori avevano adorato non
pochi di falsi, oltre ad aver accetta-
to le pi assurde dottrine. Quando si
present loro il vero Dio, che si offri-
va come alimento di immortalit, la
loro reazione fu di ripulsa.
Luglio 2006 Salvami Regina 9
si realizzi esclusivamente per autori-
t divina: Fate questo in memoria di
me (Lc 22, 19). La cosa curiosa che
i giudei pur ritenendo possibile che
questo grande mistero si realizzas-
se attraverso forze naturali ed uma-
ne, nel contempo non credettero che
Dio onnipotente fosse capace di con-
cretizzarlo.
Mistero della fede
Nelle stesse parole di Cristo tro-
viamo un grandioso mistero: Caro
mea vere est cibus, et sanguis meus ve-
re est potus La mia Carne vero ci-
bo e il mio Sangue vera bevanda
(Gv 6, 55).
Ascoltiamo San Tommaso: Che il
vero corpo e sangue di Cristo siano nel
sacramento non si pu apprendere coi
sensi, ma soltanto con la fede, che si
appoggia sullautorit divina (
1
)..
Il nodo del problema che ogni
trasformazione che avviene secondo le
leggi della natura formale (
2
).. Ora,
nel caso dellEucaristia dobbiamo
considerare che lazione di Dio ab-
braccia tutta la natura dellessere. Per-
tanto, Egli pu realizzare non solo la
trasformazione formale (...), ma anche
quella di tutto lessere, cos la sua so-
stanza si trasforma in tutta la sostan-
za dellaltro essere. E, in questo sacra-
mento, ci si realizza tramite il potere
divino. Effettivamente, tutta la sostan-
za del pane si converte in tutta la so-
stanza del corpo di Cristo, al medesi-
mo modo, quella del vino, si converte
in tutta la sostanza del sangue di Cri-
sto. Pertanto, questa trasformazione
non formale, ma sostanziale. (...) si
pu chiamare appropriatamente col
nome di transustanziazione (
3
).
Oltre ci, dobbiamo considera-
re che le dimensioni dellOstia consa-
crata non corrispondono a quelle del
Corpo di Cristo. Essa continua ad ave-
re le stesse misure che le erano pro-
prie, quando in Essa si trovava la so-
stanza pane(
4
).. Tuttavia indispensa-
bile confessare, in accordo con la fede
cattolica, che Cristo sta, nella Sua inte-
rezza, in questo sacramento (
5
).
a VANGELO A
60
Molti dei suoi discepoli, dopo aver ascoltato, dissero: Que-
sto linguaggio duro; chi pu intenderlo?.
61
Ges, conoscen-
do dentro di s che i suoi discepoli proprio di questo mormora-
vano, disse loro: Questo vi scandalizza?
62
E se vedeste il Figlio
delluomo salire l dovera prima?
63
lo Spirito che d la vita,
la carne non giova a nulla; le parole che vi ho detto sono spiri-
to e vita.
64
Ma vi sono alcuni tra voi che non credono. Ges in-
fatti sapeva n da principio chi erano quelli che non credevano
e chi era colui che lo avrebbe tradito.
65
E continu: Per que-
sto vi ho detto che nessuno pu venire a me, se non gli con-
cesso dal Padre mio.
66
Da allora molti dei suoi discepoli si ti-
rarono indietro e non andavano pi con lui.
67
Disse allora Ge-
s ai Dodici: Forse anche voi volete andarvene?.
68
Gli rispo-
se Simon Pietro: Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vi-
ta eterna;
69
noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il San-
to di Dio (Gv 6, 60-69).
10 Salvami Regina Luglio 2006
II PAROLE ACCOLTE
CON UN MORMORIO
Incredulit di molti discepoli
[60] Molti dei suoi discepoli, do-
po aver ascoltato, dissero: Que-
sto linguaggio duro; chi pu in-
tenderlo?.
Ecco perch molti discepoli che lo
udirono dissero: Questo linguaggio
duro. Chi pu intenderlo? 8v.60).
mancato loro di intonare il canto:
Praestet fides supplementum sensuum
defectui che la fede illumini e com-
pleti quello che manca ai sensi per ca-
pire, come dice il canto del Tantum
ergo. Visus, tactus, gustus in te fallitur;
sed auditu solo tuto creditur la vista,
il tatto, il gusto qui singannano, solo
quello che odo alimenta la mia fede.
Maldonado, che vissuto in tempi
turbolenti, rigido nei suoi commenti,
sottolineando che proprio degli ere-
tici interpretare i misteri divini in fun-
zione della loro capacit di compren-
sione. Cos, non capendo nessuna ve-
rit relativa a Dio o alla religione, la
qualificano come farneticazione.
[61] Ges, conoscendo dentro di
s che i suoi discepoli proprio di
questo mormoravano, disse loro:
Questo vi scandalizza?
Ges il Verbo eterno e incar-
nato, pertanto con una preveggenza
inimmaginabile conosceva, nei par-
ticolari, la mormorazione dei disce-
poli, la quale rompeva la preceden-
te unione esistente tra loro, tutta fat-
ta dammirazione.
Ges mira a biasimare o
ad evitare lo scandalo?
[62] E se vedeste il Figlio del-
luomo salire l dovera prima?
Maldonado ammette che molto
difficile interpretare in modo inequi-
vocabile il versetto in questione, per-
ch si tratta di una frase interrogativa
e, nel contempo, concisa. Ci sono due
guardo, quello che ci dicono due illu-
stri Padri della Chiesa:
S. Giovanni Crisostomo: Se Egli
avesse detto loro semplicemente di es-
sere disceso dal cielo, senza aggiungere
nientaltro, avrebbe scandalizzato an-
cora di pi quelli che lo udivano. Egli
scelse quindi unaltra via, dicendo che
la sua carne la vita del mondo, e co-
me era stato inviato dal Padre vivo, co-
s vive grazie al Padre. Aggiunse quin-
di di essere disceso dal cielo, dissipan-
do ogni dubbio di qualsiasi tipo. Ge-
s non si espresse in questo modo con
lintuito che le sue parole scandalizzas-
sero i suoi discepoli, ma, al contrario,
per evitare lo scandalo che le sue paro-
le avrebbero provocato. Fin tanto che
lo avessero visto soltanto come figlio di
Giuseppe, non avrebbero inteso le Sue
parole. Ma coloro che avessero creduto
che fosse sceso dal cielo e che vi sareb-
be tornato, avrebbero compreso pi fa-
cilmente quello che veniva loro detto.
SantAgostino: Cos sciolse i dub-
bi che li assillavano, perch credevano
Cos sciolse i dubbi
che li assillavano,
perch credevano
che il Salvatore
avrebbe dovuto
distruggere il
proprio corpo
interpretazioni possibili (sempre se-
condo Maldonado): o Ges voleva di-
re che, nel vederLo durante la Ascen-
sione, avrebbero compreso ci che
Egli stesso aveva affermato, che il suo
Sangue vera bevanda e la sua Carne
vero cibo, oppure che, dopo aver assi-
stito alla sua ascesa al cielo, si sareb-
bero scandalizzati ancora di pi.
Vari sono gli autori che adottano la
prima di queste ipotesi, ma divergono
tra loro su quale dei dogmi formulati
da Ges nel suo discorso Eucaristico
avrebbe acquisito un grado
maggiore di adesione pres-
so il popolo. Alcuni riten-
gono che, con lAscensio-
ne, sarebbe diventata facil-
mente assimilabile la nozio-
ne della sua discesa dal cie-
lo (si veda v.13). Altri sono
dellopinione che, nel vede-
re il ritorno di Ges al Pa-
dre, immediatamente si sa-
rebbero resi conto della sua
divinit e, in questo caso,
avrebbero ammesso anche
la transustanziazione del
pane e del vino realmente
nella Carne e nel Sangue di
Dio. Vediamo, a questo ri-
SantAgostino:
Se la carne non
giovasse a nulla, il
Verbo non risarebbe
fatto carne per
abitare tra noi
(St Marys Church,
Kitchener, Canada)
Luglio 2006 Salvami Regina 11
migliore ci sembra essere quella del
Vescovo di Ippona:
Che senso ha questaffermazio-
ne: la carne non giova a nulla? A nul-
la giova nel senso in cui i giudei lhan-
no intesa. Hanno inteso la carne nel
senso in cui la si considera, quando
La virt propria
di questalimento
divino una forza
dunione che ci
vincola al Corpo
del Salvatore
tagliata nel cadavere o ven-
duta in macelleria, e non in
quanto la carne ha vita, che
le comunicata dallo spiri-
to.( ...)
Cos succede con
lespressione: la carne a nul-
la giova,quando conside-
rata isolatamente. Si unisca
lo spirito alla carne, come si
unisce la carit alla scienza,
e la carne giova in un modo
straordinario.
Se essa non giovasse a
nulla, il Verbo non risareb-
be fatto carne per abitare tra
noi. Se Cristo ci ha giovato
molto per mezzo della car-
ne, come si pu dire che la
carne non giova a nulla?
Ma lo spirito ha fatto ci
che ha fatto in ordine alla
nostra salvezza, per mezzo
della carne. La carne era un
vaso. Tiene conto di quel-
lo che il vaso racchiudeva, e non della
natura dello stesso vaso (
7
).
Alimento spirituale e materiale
Non unesagerazione ritene-
re che lalimento materiale sia sta-
to creato per lo sviluppo e il sosten-
tamento organico delluomo, col fine
di costituire un paradigma per listi-
tuzione dellEucaristia. Vi , intanto,
una distinzione tra lalimento mate-
riale e quello spirituale. Il primo pro-
duce in noi i suoi effetti, converten-
dosi in sostanza del nostro organi-
smo, nel momento in cui da questo
assimilato. Col secondo succede esat-
tamente il contrario: noi siamo as-
sunti da lui, come dice SantAgosti-
no, il quale narra di avere come udi-
to la voce di Cristo che gli diceva: Non
sarai tu che Mi muterai in te, come fai
con lalimento della tua carne, ma sei
tu che ti trasformerai in Me (
8
).. La
virt propria di questalimento divino
una forza dunione che ci vincola al
Corpo del Salvatore e ci fa suoi mem-
bri, al fine che noi ci trasformiamo in
quello che riceviamo (
9
).
lEucaristia va a poco a poco riproducendo in noi gli stessi sentimenti
e virt proprie dellUomo-Dio
(Benedetto XVI amministra la comunione nella festa del Corpus Domini)
che il Salvatore avrebbe dovuto distrug-
gere il proprio corpo; ma Egli disse lo-
ro che doveva salire al cielo col corpo
integro; per questo dice loro: Se vede-
ste il Figlio dellUomo salire verso dove
era prima. Certamente vedreste allora
come non si distrutto il suo corpo, al
contrario di quanto voi pensavate (
6
).
Maldonado mette in dubbio le va-
rie supposizioni, manifestandosi favo-
revole allipotesi che questo versetto
costituisca un rimprovero ai giudei e
non un semplice insegnamento o lof-
ferta di una prova. Secondo lui, il pro-
cedimento abituale del Divino Mae-
stro con gli increduli, che non accet-
tavano punti minimi della Fede, era di
fare loro sempre questa domanda: Se
non Mi credete quando vi parlo delle co-
se della terra , come Mi crederete se vi
parler delle cose del cielo? (Gv 3, 12).
Nel versetto che qui commentia-
mo, Ges si denomina Figlio dellUo-
mo, per rendere chiara lesistenza
dellunione delle due nature, la divi-
na e lumana, nella sua Persona, per-
ch dai cieli disceso come Dio per
ritornarvi come uomo.
III LALIMENTO CHE VIVIFICA
[63] lo Spirito che d la vita, la
carne non giova a nulla; le parole
che vi ho dette sono spirito e vita.
Nel corso dei secoli si sono molti-
plicate, tra i commentatori, varie in-
terpretazioni su questo versetto. La
12 Salvami Regina Luglio 2006
Non mi devo
turbare a causa
delle mie
debolezze e
imperfezioni
che Cristo Ges aumenta in noi la
carit, diminuisce la concupiscenza, di
conseguenza accresce la devozione,
perdona i peccati veniali, ecc. (
13
)
Questo Sacramento produce i suoi
frutti, nellanima che lo riceve, ex
opere operato (
14
). Nel frattempo, i
Ges infatti sapeva fin da principio chi erano
quelli che non credevano e chi era colui che
lo avrebbe tradito (Il bacio di Giuda, Duomo
di Colonia, Germania)
suoi effetti possono essere ec-
cellenti in un grado maggiore
o minore, in funzione della di-
sposizione con la quale rice-
vuto. Quanto pi attenta e cu-
rata sar la preparazione inte-
riore, tanto pi elevati saran-
no i vantaggi spirituali acqui-
siti. La rottura e la rinuncia
esplicita a quanto possa incli-
narci al peccato costituisce la
condizione essenziale per ot-
tenere la pienezza delle gra-
zie conferite dalla Comunio-
ne Eucaristica.
Daltra parte, non mi devo
turbare a causa delle mie de-
bolezze e imperfezioni, perch
esse non mimpediscono di ap-
prossimarmi alla Sacra Mensa,
al contrario, il Pane Vivo mi
dar forza morale per la lotta.
Si tratti pure di un vanitoso, un
arrogante, un pigro o un debo-
le, nellEucaristia egli trover
lispirazione e lenergia per se-
guire il cammino giusto.
Daltronde, nella nostra vi-
ta spirituale non sono poche
le battaglie che dobbiamo af-
frontare contro il demonio, il
mondo e la carne: Si richiede
la forza dello spirito per resistere
a simili difficolt, allo stesso modo co-
me luomo supera e respinge, con la for-
za corporale, gli ostacoli materiali (
15
).
Ora, dove trovare la fonte per questo
rinvigorimento se non nellEucaristia?
O salutaris Hostia (...) Bella pre-
munt hostilia. Da robur, fer auxilium
canta cos bene a proposito limmorta-
le inno eucaristico: O Ostia Salvatri-
ce () Incalzano guerre ostili. Dacci
la forza di resistere, portaci aiuto!
[63] Le parole che vi ho detto so-
no spirito e vita
Ossia: sono spirituali, non aven-
do niente di carnale, n alcuna con-
seguenza naturale, perch sono esenti
dalle necessit terrene e dalle leggi cui
sono sottomesse (
16
).
Con lEucaristia
diveniamo altri Cristi
Per mezzo dellEucaristia,
partecipiamo non soltanto
della stessa vita di Ges ma
anche di tutto il tesoro del suo
Sacro Cuore, dei meriti della
sua orazione, sacrificio, ecc.
Questa realt mistica susci-
ta slanci di entusiasmo nelle
anime dei beati: Per venire al
mondo al fine di redimerci, Dio
si fatto uomo. Quando tu vai
allaltare e Lo ricevi, sei tu che
ti trasformi in Lui. E se dices-
si che ti fai Cristo, non menti-
rei (
10
).
Daltro canto,quando ci co-
munichiamo, diveniamo parte
di Cristo: Quando ti comuni-
chi, diventi membro del Corpo
di Cristo; cos come la mano
parte del corpo, vive e si nu-
tre di lui, cos fai parte di Cri-
sto, vivi e ti nutri di Lui, incor-
porandoti attraverso la comu-
nione in Cristo, come il mem-
bro nel corpo (
11
).
Ora, se lEucaristia, per co-
s dire, ci trasforma in Cristo,
la nostra stessa vita morale
sar anche lei partecipe del-
la santit di Ges. Non sen-
za fondamento che si afferma: Chri-
stianus alter Christus
12
, poich, real-
mente, attraverso il Battesimo dive-
niamo altri Cristi e lEucaristia va a
poco a poco riproducendo in noi gli
stessi sentimenti e virt proprie del-
lUomo-Dio. Con il tempo, e con las-
sidua frequenza a questo Sacramen-
to, penseremo, ameremo e agiremo
proprio come Lui stesso. La nostra
carit, umilt, obbedienza e le altre
virt saranno simili a quelle di Lui.
Antidoto contro il peccato e
forza morale per la lotta
Oltre a questo, lEucaristia un
grande antidoto contro il pecca-
to, dunque, secondo San Tommaso
dAquino, oltre che a conferirci la gra-
zia Essa contiene il proprio Autore,
Luglio 2006 Salvami Regina 13
Chi non aderisce,
resiste; chi resiste,
non crede. E come
pu essere vivificato
chi resiste?
[65] E continu: Per questo vi
ho detto che nessuno pu venire a
me, se non gli concesso dal Pa-
dre mio. [66] Da allora molti dei
suoi discepoli si tirarono indietro
e non andavano pi con lui.
Chi, con precisione e sintesi, com-
menta questi due versetti Fra Ma-
nuel de Tuya, OP: Ma questi inse-
gnamenti di Cristo non trovarono in
molti dei suoi discepoli quellatti-
tudine di fede e sottomissione richie-
ste. E le parole che essi qualificarono
come dure indurirono loro la vita. E
non credettero in Lui. Abbandona-
rono Cristo da allora sia nel senso
causale (Gv 19, 12), sia nel senso tem-
porale (Gv 19, 27), anche se entrambi
i sensi qui si uniscono, perch,sia nel
senso di allora o a partire da allo-
ra, fu precisamente a causa di que-
sto. In un attimo ruppero con Lui, si
tirarono indietro, e gi non Lo segui-
vano pi (
19
).
Ges mette alla prova gli Apostoli
[67] Disse allora Ges ai Dodi-
ci: Forse anche voi volete andar-
vene?.
C un determinato momento del
cammino verso il Regno in cui diven-
ta necessaria, da parte nostra, unade-
sione cosciente ed esplicita.
Ges, con una delicatezza divina,
fa presente ai suoi discepoli il proble-
ma. Egli comprendeva quanto piaccia
alluomo il sostegno delle sue amici-
zie, ma capiva, dallaltro lato, la fer-
ma decisione previamente presa da
loro di seguirLo, cosa che Gli per-
metteva di fare questa domanda per-
ch diventasse esplicita la loro ade-
sione alla sua Persona.
La risposta di Pietro
[68] Gli rispose Simon Pietro:
Signore, da chi andremo? Tu hai
parole di vita eterna;
Ancora una volta, interpretando
il desiderio di tutti, San Pietro che
La dichiarazione
di Pietro una
sintesi della
nostra Fede:
Ges Cristo
il Figlio di Dio
vivo (San Pietro,
Duomo di San
Paolo, Brasile)
III CREDERE PER
ESSERE VIVIFICATO
[64] Ma vi sono alcuni tra voi
che non credono. Ges infatti
sapeva n da principio chi erano
quelli che non credevano e chi era
colui che lo avrebbe tradito.
Uno dei migliori commenti a que-
sto versetto fatto da SantAgosti-
no. Egli afferma che Ges non si ri-
ferito alla mancanza di intendimen-
to, per voler denunciare direttamen-
te la causa, ossia, la mancanza di fe-
de in questi alcuni, basandosi su
Isaia: Se non credete, non compren-
derete (Is 7, 9). Con molta lucidit
dimostra che non possono essere vi-
vificati coloro che oppongono resi-
stenza alla Fede. E, come conseguen-
za, diventano ottusi alla comprensio-
ne: Chi non aderisce, resiste; chi resi-
ste, non crede. E come pu essere vivi-
ficato chi resiste? (...) Credano e i loro
occhi saranno aperti; si aprano gli oc-
chi e saranno illuminati (
17
).
A chi fosse rivolto questo alcuni
tra voi, lo dice Maldonado: A que-
sto proposito condivido di pi lopinio-
ne di Crisostomo, che estende a tutti i
discepoli e a coloro che lo ascoltavano
la portata della protesta di Cristo, ma
esclude da questo numero gli aposto-
li, appoggiandosi al senso generale del-
la polemica, che obbliga a considera-
re Cristo a confronto con coloro che si
erano offesi per le sue parole (
18
).
Secondo alcuni autori, Giovanni
affermando che Ges sapeva fin dal
principio, volle riferirsi alla conoscen-
za eterna di Lui come Seconda Perso-
na della Santissima Trinit. Altri, tutta-
via, interpretano in maniera differente
e ritengono che Giovanni abbia indica-
to con la parola principio il momen-
to che precedette le maldicenze tra
quelli che lo stavano ascoltando.
14 Salvami Regina Luglio 2006
Lobbedienza
un mezzo veloce
per unirci a
Dio ed essere
graditissimi a Lui
prende la parola per rispondere al
Divino Maestro. Tertulliano afferme-
r pi tardi: Anima humana naturali-
ter christiana. Infatti, coscientemen-
te o inconsciamente, quando cerchia-
mo di ottenere beni che non ci por-
teranno la felicit, a Cristo che noi
ci rivolgiamo. Nessuno, come Lui, ha
parole di vita eterna. A questo propo-
sito, commenta SantAgostino che in
forma implicita, Pietro chiede a Ges
di concedere loro un altro Se Stesso,
nel caso li mandasse via.
Bellesempio per noi, secondo San
Giovanni Crisostomo, quando vedia-
mo i nostri fratelli abbandonare la
Fede. Anche se restiamo in pochi, o
addirittura rimaniamo da soli, dob-
biamo conservarci pienamente fede-
li, perch chi o cosa ci dar la felicit
allinfuori di Cristo?
[69] E noi abbiamo creduto e co-
nosciuto che tu sei il Santo di
Dio.
SantAgostino evidenzia che Pie-
tro, per prima cosa, manifesta il suo
credo (crede), per dire, in seguito
che, a causa di questo, intende (sa).
Secondo il Vescovo di Ippona, se fos-
se il contrario, non conoscerebbe e
neppure crederebbe(
20
).
Questa dichiarazione di Pietro
una sintesi della nostra Fede: Ges
Cristo il Figlio di Dio vivo ed, evi-
dentemente, accettando quello che
Lui insegna si arriva alla pienezza di
questa virt.
IV LA VIRT
DELLOBBEDIENZA
Essendo Dio Signore di tutto il
Creato, gli esseri intelligenti An-
geli e uomini hanno lobbligo di ri-
conoscere, amare e servire questau-
torit. Cos gli esseri inanimati pro-
cedono fisicamente, e gli irrazionali,
istintivamente. Egli Signore di tut-
te le nostre facolt e, soprattutto, del
nostro intendimento e della nostra
volont. Da qui San Giovanni della
Croce ha affermato che al tramonto
di questa vita saremo giudicati in ba-
se allamore, perch siamo obbligati
a volere ci che Dio desidera che vo-
gliamo(
21
).
Ora, nellordine delluniverso in-
clusa la volont delluomo la quale,
liberamente, deve essere in armonia
con quella di Dio attraverso la vir-
t dellobbedienza(
22
). Questultima
non una virt superiore alle teolo-
gali: Fede, Speranza e Carit. co-
munque un mezzo veloce per unirci a
Dio ed essere graditissimi a Lui. At-
traverso lobbedienza ci rimettiamo
nelle sue adorabili mani con un va-
lore senzaltro pi grande di qualsia-
si sacrificio da parte nostra(
23
). Co-
lui che dice di conoscerLo e non osser-
va i suoi comandamenti, un bugiar-
do...Ma chi osserva la sua parola, in
costui lamore di Dio veramente per-
fetto (1 Gv 2, 4). N il subire il marti-
rio, n il distribuire ai poveri tutti i pro-
pri beni, ha alcun merito, se non sono
indirizzati al compimento della volon-
t divina (
24
).
Qui messo bene a fuoco linvito
alla pratica dellobbedienza che ci
fatto nella Liturgia di questa 21 Do-
menica del Tempo Ordinario: nella
prima Lettura, nelle parole di Gio-
su: Quanto a me e alla mia fami-
glia, noi serviremo il Signore (Gs 24,
15), ottenendo dal popolo la rispo-
sta: Anche noi serviremo il Signore,
perch Egli nostro Dio (ibid., v. 18);
anche nella lettera di Paolo: Siate
sottomessi gli uni agli altri nel timore
di Cristo (...) Anche Cristo capo del-
la Chiesa, il suo Corpo (...) Come la
Chiesa sta sottomessa a Cristo (...) co-
me Cristo ha amato la Chiesa e ha da-
to se stesso per lei (Ef 5, 21 a 32) e,
soprattutto, nel Vangelo a proposi-
to della Fede, causandoci perplessi-
t quellapostasia di molti discepo-
li, che si rifiutarono di credere e, di
conseguenza, di obbedire.
Eccellente occasione per un esa-
me di coscienza per chi vive nella no-
stra epoca, il quale si deve chiedere:
quale il grado di fede e di sottomis-
sione a Dio, alla Chiesa e al Vange-
lo da parte delluomo dei tempi mo-
derni?
1
) Summa Teologica III, q. 75, a. 1.
2
) Ide, a.4.
3
) Id. ibid.
4
) Cfr. Summa Teologica III, q. 76, a. 4.
5
) Id., a. 1.
6
) Apud San Tommaso dAquino, Cate-
na Aurea.
7
) Vangelo di S. Giovanni commentato
da SantAgostino, Editrice Coimbra,
Coimbra, 1954, pagg. 266-267.
8
) Summa Teologica III, q. 73 a.3 ad 2.
9
) CIC, n. 2.837.
10
) Serm. 58, nelloct. del Corpus D.,
Opere del Beato Avila, BAC, Ma-
drid, t. 2, p. 921.
11
) Id. p. 922.
12
) Il cristiano un altro Cristo.
13
) Cfr. Summa Teologica, III, q. 79, art.
1 a 6.
14
) Operando da solo.
15
) Summa Teologica, II-II, q. 123.
16
) San Giovanni Crisstomo, apud San
ommaso dAquino, Catena Auea.
17
) Cfr. Vangelo di S. Giovanni com-
mentato da SantAgostino, Editri-
ce Coimbra, Coimbra, 1954, vol. II,
p. 269.
18
) Op. cit. p. 449.
19
) Bibbia commentata, BAC, Madrid,
1964, v. II, pp. 1.116 e 1.117.
20
) Cfr. op. cit. p. 272.
21
) Cfr. Summa Teologica II-II, q. 104
a.4 ad 3.
22
) Id. a. 1 e 4.
23
) Id. a. 3 ad 1.
24
) Id.. a. 3.
II Congresso
Mondiale dei
Movimenti Ecclesiali
La veglia di Pentecoste con il Papa, il
3 giugno, stata la conclusione e lapice
del Secondo Congresso Mondiale dei Movi-
menti Ecclesiali e Nuove Comunit. Questo
grande evento ha avuto luogo nei giorni dal
31 maggio al 2 giugno a Rocca di Papa, nei
dintorni di Roma, con la partecipazione dei
fondatori e dei responsabili di circa cento
movimenti. Tra questi, due rappresentanti
degli Araldi del Vangelo, che qui riferiscono
sui risultati e le prospettive. Il Congresso,
oltre a costituire un passo decisivo nellistit
uzionalizzazione di queste realt ecclesiali,
ha messo in risalto la loro provvidenzialit,
la loro forza missionaria ed il loro indispen-
sabile ruolo nellattuale quadro storico.
F
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t
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Juan Carlos Cast
A
16 Salvami Regina Luglio 2006
VEGLIA DI PENTECOSTE A ROMA
Grandioso incontro
col Papa
chiusura del Con-
gresso dei Movimen-
ti e Comunit ec-
clesiali, il Pontificio
Consiglio per i Laici
ha organizzato una veglia di Penteco-
ste in Piazza San Pietro, alla presenza
di Benedetto XVI.
I promotori prevedevano una pre-
senza di 250mila persone... invece,
una moltitudine di 450mila fedeli ha
affollato lintera Piazza espandendo-
si anche per Via della Conciliazione
fino a Castel SantAngelo e per le vie
adiacenti. Un numero cos inatteso
ha causato non poca preoccupazione
alle autorit della Protezione Civile,
obbligandole a prendere misure spe-
ciali, come listallazione di sei ospe-
dali mobili per lassistenza in casi di
svenimento, insolazione e altre emer-
genze ricorrenti in tali circostanze.
Un quadro grandioso che rende
palese la forza della Chiesa
Lambiente era di serenit e gioia,
e si udiva musica da tutte le parti,
in particolare melodie gregoriane e
canti religiosi popolari. I fondatori e
i dirigenti dei Movimenti e Comuni-
t hanno avuto il privilegio di essere
collocati molto vicino al trono del Pa-
pa, di fronte ai Cardinali.
Alle ore 17,30 Benedetto XVI ha
fatto il suo ingresso nella Piazza, ac-
colto da una festante e fragorosa ova-
zione. La figura del Papa, vestito di
bianco, con le spalle protette dalla
mantellina rossa bordata di ermelli-
no, con lo zucchetto che lasciava in-
travedere parte dei capelli argentei,
la sua toccante aria di bont, i gesti di
saluto e le benedizioni date alla mol-
titudine, hanno scatenato calorosi ap-
plausi, mentre si innalzavano e si agi-
Una moltitudine di 450mila fedeli ha affollato lintera
Piazza espandendosi anche per Via della Conciliazione.
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c
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l
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tavano bandiere di quasi tutti i paesi
del mondo cristiano.
Il Pontefice ha percorso tutta Piaz-
za San Pietro e, poich cera una
grande moltitudine in Via della Con-
ciliazione, si diretto anche l, giun-
gendo fino a Castel SantAngelo.
difficile trasmettere il sentimen-
to che abbiamo provato tutti in questi
indimenticabili momenti. Lanziano
pontefice benediceva la moltitudine,
le guardie svizzere che rendevano gli
onori, il popolo che acclamava e agi-
tava bandiere tra le quali ce nerano
tre di Israele , tutto questo costitui-
va un quadro grandioso, che ci face-
va vedere la forza e lindistruttibilit
della Santa Chiesa Cattolica, facen-
doci venire in mente la promessa del
suo divino Fondatore: Tu sei Pietro e
su questa pietra edificher la mia Chie-
sa e le porte degli inferi non prevarran-
no contro di essa (Mt 16,18).
Unione col Successore di Pietro
e i successori degli Apostoli
Il percorso del Papa tra centinaia
di migliaia di suoi figli si prolungato
per mezzora. Alle 18h egli giunto
nel luogo dove si sarebbe svolta la ce-
rimonia. Immediatamente ha prega-
to il Regina Caeli e ha dato inizio al
canto del Vespro.
Tra un salmo e laltro, alcuni dele-
gati dei Movimenti laici hanno preso
la parola, leggendo una meditazio-
ne: Andrea Ricardi, della Comuni-
t di SantEgidio, Kiko Argello, dei
Neocatecumeni, e Don Julin Car-
rn, di Comunione e Liberazione.
Era stata invitata anche Chiara Lu-
bich, fondatrice dei Focolari, ma, es-
sendo molto malata, ha inviato una
lettera che stata letta da una sua
rappresentante.
Al termine del canto dei salmi, Be-
nedetto XVI ha pronunciato unome-
lia di grande profondit teologica sul-
lo Spirito Santo, Creatore e Vivifi-
catore, definito nellinno del Vespro
come fons vivus, fonte viva: Cari
amici, i Movimenti sono nati proprio
dalla sete della vita vera; sono Movi-
menti per la vita sotto ogni aspetto.
La moltitudine ascoltava con
grande attenzione le parole del Pon-
tefice, con un misto di raccoglimen-
to, serenit ed entusiasmo, molto
ben simbolizzati dal luminoso im-
brunire di Roma.
Finita lomelia, stato recitato il Ma-
gnificat e due rappresentanti dei Movi-
menti ecclesiali hanno espresso un rin-
graziamento al Papa: Patti Gallagher
Mansfield, del Rinnovamento Carisma-
tico Cattolico, e Luis Fernando Figari,
del Movimento di Vita Cristiana.
Benedetto XVI ha benedetto la
moltitudine, in mezzo ad unaltra fra-
gorosa ed esultante ovazione che si
protratta mentre lui si ritirava in so-
lenne corteo con i cardinali, vescovi
e prelati, scortato dalle guardie sviz-
zere, entrando per la porta principale
della Basilica di San Pietro.
Alcuni dirigenti di Movimenti
laici hanno preso la parola
(nella foto, Andrea Ricardi, della
Comunit di SantEgidio)
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18 Salvami Regina Luglio 2006
BRANI DELLOMELIA DEL PAPA BENEDETTO XVI NELLA VEGLIA DI PENTECOSTE
Molteplicit e unit sono inseparabili
o Spirito Santo, dando vita e
libert, dona anche unit. So-
no tre doni, questi, insepa-
rabili tra di loro. Ho gi parlato trop-
po a lungo; permettetemi per di dire
ancora una breve parola sullunit. Per
comprenderla pu esserci utile una fra-
se che, in un primo momento, sembra
piuttosto allontanarci da essa. A Nico-
demo che, nella sua ricerca della verit,
viene di notte con le sue domande da
Ges, Egli dice: Lo Spirito soffia dove
vuole (Gv 3, 8).
Ma la volont dello Spirito non
arbitrio. la volont della verit e
del bene. Perci non soffia da qua-
lunque parte, girando una volta di
qua e una volta di l; il suo soffio non
ci disperde ma ci raduna, perch la
verit unisce e lamore unisce.
Lo Spirito Santo lo Spirito di
Ges Cristo, lo Spirito che unisce
il Padre col Figlio nellAmore che
nellunico Dio dona ed accoglie.
Egli ci unisce talmente che San Pa-
olo poteva dire una volta: Voi sie-
te uno in Cristo Ges (Gal 3, 28).
Lo Spirito Santo, col suo soffio, ci
spinge verso Cristo. Lo Spirito San-
to opera corporalmente; non opera
soltanto soggettivamente, spiritual-
mente. Ai discepoli che lo riteneva-
no solo uno spirito, il Cristo risor-
to disse: Sono proprio io! Toccate-
mi e guardate; un semplice spirito
un fantasma non ha carne e ossa
come vedete che io ho (cfr Lc 24,
39). Questo vale per il Cristo risor-
to in ogni epoca della storia. Il Cris-
to risorto non un fantasma, non
semplicemente uno spirito, un pen-
siero, unidea soltanto. Egli rimas-
to lIncarnato risorto Colui che
ha assunto la nostra carne e conti-
nua sempre ad edificare il suo Cor-
po, fa di noi il suo Corpo. Lo Spirito
soffia dove vuole, e la sua volont
lunit fatta corpo, lunit che incon-
tra il mondo e lo trasforma.
Nella Lettera agli Efesini San Pao-
lo ci dice che questo Corpo di Cris-
to, che la Chiesa, ha delle giuntu-
re (cfr 4,16), e le nomina anche: sono
apostoli, profeti, evangelisti, pastori e
maestri (cfr 4, 12). Lo Spirito nei suoi
doni multiforme lo vediamo qui.
Se guardiamo la storia, se guar-
diamo questa assemblea qui in Piaz-
za san Pietro allora ci accorgiamo
come Egli susciti sempre nuovi doni;
vediamo quanto diversi siano gli or-
gani che Egli crea, e come, sempre di
nuovo, Egli operi corporalmente. Ma
in Lui molteplicit e unit vanno in-
sieme. Egli soffia dove vuole. Lo fa
in modo inaspettato, in luoghi inas-
pettati e in forme prima non imma-
ginate. E con quale multiformit e
corporeit lo fa! Ed anche proprio
qui che la multiformit e lunit so-
no inseparabili tra di loro. Egli vuo-
le la vostra multiformit, e vi vuole
per lunico corpo, nellunione con gli
ordini durevoli le giunture della
Chiesa, con i successori degli apostoli
e con il Successore di San Pietro.
Lo Spirito Santo vuole lunit,
vuole la totalit. Perci la sua pre-
senza si dimostra finalmente anche
nello slancio missionario. Chi ha in-
contrato qualcosa di vero, di bello e
di buono nella propria vita luni-
co vero tesoro, la perla preziosa! ,
corre a condividerlo ovunque, in fa-
miglia e nel lavoro, in tutti gli ambi-
ti della propria esistenza. Lo fa sen-
za alcun timore, perch sa di aver ri-
cevuto ladozione a figlio; senza nes-
suna presunzione, perch tutto do-
no; senza scoraggiamento, perch lo
Spirito di Dio precede la sua azione
nel cuore degli uomini e come se-
me nelle pi diverse culture e religio-
ni. Lo fa senza confini, perch por-
tatore di una buona notizia che per
tutti gli uomini, per tutti i popoli.
Mentre loda la molteplicit dei carismi suscitati dallo Spirito Santo,
il Papa fa un appello allunit e richiama alla missione.
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Juan Carlos Cast
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Luglio 2006 Salvami Regina 19
IL CONGRESSO DI ROCCA DI PAPA
La bellezza di essere cristiano
e la gioia di comunicarlo
incontro col Papa sta-
to lapice del II Con-
gresso Mondiale dei
Movimenti Ecclesia-
li e Nuove Comunit,
promosso dal Pontificio Consiglio per
i Laici e realizzato dal 31 maggio al 2
giugno. Lincontro si tenuto presso il
Centro Mondo Migliore, nella pitto-
resca citt di Rocca di Papa, situata in
un bel paesaggio affacciato sul Lago di
Albano, nei dintorni di Roma.
Questo centro tenuto dalla Con-
gregazione degli Oblati di Maria Ver-
gine, fondata nel 1826 dal
Venerabile Padre Pio Bru-
no Lanteri, il cui sapienzia-
le discernimento port al-
lorganizzazione delle Ami-
cizie associazioni di sa-
cerdoti e laici per difende-
re i principi e i diritti della
Chiesa, minacciati nel pe-
riodo delle invasioni napo-
leoniche in Italia.
Il Congresso ha avuto co-
me tema La bellezza di es-
sere cristiano e la gioia di
comunicarla, ispirato al-
le parole del Papa Benedet-
to XVI nellomelia del 24
aprile 2005, quando inizia-
va il suo pontificato: Non
vi niente di pi bello che es-
sere raggiunti, sorpresi dal Vangelo, da
Cristo. Non vi niente di pi bello che
conoscere Lui e comunicare agli altri
lamicizia con Lui.
Vi hanno preso parte circa 300
persone, inclusi fondatori e dirigenti
di circa 100 movimenti e comunit,
membri di vari dicasteri della Curia
Romana e decine di vescovi. Si no-
tavano anche delegati di varie con-
fessioni cristiane, presenza che si in-
serisce nello sforzo del Papa per ri-
costruire lunit ecclesiale tra tutti i
battezzati.
Fondatori e dirigenti di circa 100 Movimenti e
Comunit, membri di vari dicasteri e decine di vescovi
hanno partecipato al Congresso di Rocca di Papa.
Nellambiente regnavano senti-
menti di gioia, di certezza del succes-
so della nuova evangelizzazione, e di
amicizia fraterna tra i rappresentanti
dei diversi gruppi, tutti aperti a cono-
scersi meglio e a collaborare in questa
grande impresa comune, che consiste
nel fare del terzo millennio unera ve-
ramente cristiana. sempre unespe-
rienza incoraggiante prendere parte
a riunioni nelle quali, in mezzo ai pi
diversi carismi, forme dessere e mis-
sioni, vi sia un forte senso di comu-
nione ecclesiale.
Veduta generale dellauditorio durante una delle sessioni del Congresso
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20 Salvami Regina Luglio 2006
BRANI DELLA CONFERENZA DEL
CARDINALE CHRISTOPH SCHNBORN, OP, ARCIVESCOVO DI VIENNA
Cristo, fonte viva di
ogni bellezza
utta la bellezza creata par-
tecipe della bellezza infinita
dellessere di Dio. Se que-
sto vero, dobbiamo fare un passo
avanti e dire che il Verbo, facendoSi
carne, ha per cos dire in-
carnato la bont e lamore,
la verit e la bellezza infinite
di Dio. Cristo il pi bel-
lo dei figli delluomo non a
causa delle sue qualit este-
tiche particolari, ma per-
ch la bellezza incarnata
di Dio. Tutto il suo essere
amore e verit, bont e bel-
lezza.
Cos, se vero che Cri-
sto pu dire di se stesso:
Io sono la via, la verit e
la vita, pu con tutta ra-
gione direIo sono la Bel-
lezza. Cristo pu dire di
se stesso quello che soltan-
to Dio pu dire: Io sono.
LEssere, la Verit e il Be-
ne sono, secondo il termi-
ne ecclesiastico, Conver-
tibili. Se Cristo la Veri-
t e la Bont, anche quel-
lo che il suo splendore, la
Bellezza: Splendor Veritatis,
Splendor Boni!
Le sementi di
bellezza che Cristo semina
crescono e danno frutto
Oso esprimervi una convinzio-
ne che unintuizione che, credo,
si verifica in mille modi: L do-
ve c Cristo, c la Bellezza. Do-
ve i cuori, gli spiriti, le vite si apro-
no a Cristo, l le porte della bellez-
za si aprono ed essa si riversa come
un torrente vivificanti su un mondo
umiliato dal peccato, sfigurato dal-
la bruttura del male.
Dopo 2000 anni questo si veri-
fica, e credo che tutto il senso del
nostro simposio preparatorio per
lincontro di Pentecoste abbia que-
sto senso: guardare come le se-
menti di bellezza che Cristo semi-
na crescono e danno frutto.
Bellezza e arte sacra
Mi fermo qui, con due questioni
che mi suscitano una certa inquie-
tudine:
Prima: Perch tanta arte sacra dei
nostri giorni cos brutta?
Il museo del Vaticano, per
quanto concerne larte sacra
moderna, mi lascia perples-
so e persino interdetto. Cosa
mai successo allarte sacra
per essere tanto lontana dal-
le sue grandi espressioni del
passato? Che sia il risultato
della crisi generale dellarte,
della cultura del nostro tem-
po? Che sia necessario rim-
parare a trovare le espres-
sioni del Mistero di Cristo in
artisti che possono sembra-
re distanti dalla fede? Che
ci siano segnali di una ripre-
sa autentica dellarte ispirata
dal mistero di Cristo?
Seconda: Perch la litur-
gia ha tanto perduto il senso
della bellezza? Perch tanto
cattivo gusto in tutto ci che
circonda la celebrazione del
Mistero della fede? Non do-
vrebbe essa generare la pi
bella delle bellezze? Da dove
viene questo pauperismo,
questo miserabilismo in
tante nostre espressioni liturgiche?
la perdita del senso del sacro? Oppu-
re , pi profondamente, un indebo-
limento della presenza, della perce-
zione del Mistero di Cristo? Ci man-
ca il radicamento in Cristo, fonte del-
la Bellezza, e Bellezza in s?
Tutte le bellezze del mondo, siano quelle della
natura, siano quelle della virt o dellarte,
sono irradiazioni della bellezza di Cristo
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Luglio 2006 Salvami Regina 21
BRANI DELLA CONFERENZA DEL CARDINALE MARC OUELLET, ARCIVESCOVO DI QUEBEC
Bellezza di essere cristiano,
in unione con Maria
iena di Grazia, gratia ple-
na, in latino. Perch sta-
to scelto questo titolo per
la parte centrale della nostra rifles-
sione? Perch in Lei troviamo la bel-
lezza del tutto nel frammento, ri-
prendendo un altro titolo del grande
maestro svizzero [Hans Urs von Bal-
thasar]. Il tutto ossia, Dio, la Chie-
sa, la famiglia in una donna preser-
vata da ogni macchia originale, per-
fettamente trasparente damore di-
vino, coronata di stelle in mezzo ai
dolori del parto della vita eterna in
noi. Una donna, Maria di Nazaret,
Madre di Dio e Madre della Chiesa,
che vive in noi, suoi figli, e dispensa
su noi la sua bellezza incomparabile.
Bellezza di Maria, bellezza di es-
sere cristiani nellunione con Lei,
perch quello che Lei possiede co-
me privilegio unico, Lo propaga in-
tegralmente su di noi, in perfetta
corrispondenza con lo Spirito trinita-
rio che la abita. Lo Spirito Santo in
Dio la Gloria dellAmore (San Gre-
gorio di Nissa). Egli Si d e si eclis-
sa tra il Padre e il Figlio per glorifi-
care il loro mutuo amore. Cos Ma-
ria, la Figlia di Sion, vive nellunit
della Chiesa, in pericoresi col popo-
lo di Dio, da quando fu elevata alla
categoria di Sposa dellAgnello per
la sua permanenza in piedi vicino al-
la Croce. Maria ha condiviso allo-
ra profondamente, nella notte della
Fede, labbandono del Figlio di Dio,
mettendosi, cos, in associazione con
questabbandono e, di conseguenza,
feconda in Lui e per Lui di tutte le
grazie che procedono dalla Croce e
si riversano sulle anime.
BRANI DELLA CONFERENZA DEL CARDINALE ANGELO SCOLA, PATRIARCA DI VENEZIA
Rispetto della diversit
l soggetto cristiano chia-
mato a rendere testimonian-
za allevento incontrato, cio
ad autoesporsi nella sequela di Ges
Cristo sulle tracce del carisma parte-
cipato ed oggettivamente garantito
dallautorit.(...)
Questurgenza di auto-esposi-
zione si giocher inevitabilmen-
te a partire dallo specifico stato di
vita. Il modo con cui un fedele lai-
co sposato, partecipando al carisma
incontrato, si esprimer concreta-
mente nella vita della Chiesa e nella
societ, non sar identico a quello
di quanti seguono Ges nella vergi-
nit consacrata. Quello di un sacer-
dote appartenente ad una societ
di vita apostolica o a forme analo-
ghe nate dallesperienza di un mo-
vimento non sar lo stesso di quello
di un sacerdote diocesano che pur
partecipa dello stesso carisma. (...)
Parlando di priorit e prospetti-
ve occorre evitare il grave rischio di
indebite omologazioni. Per la mis-
sione dei movimenti e delle nuove
comunit non esiste ununica stra-
da che tutte queste realt debba-
no percorrere. Senza questavver-
tenza si ricadrebbe nella tentazio-
ne di voler catturare movimenti e
nuove comunit nelle maglie del
gi noto, facendo loro perdere
la provvidenziale e provocante di-
versit cui lo Spirito li chiama. Co-
me principio, non si deve impedire
allo Spirito la pi grande variet di
configurazioni testimoniali , pur-
ch rimanga allinterno dellobiet-
tivo essenziale del regimen com-
munionis della Chiesa. Questo in-
dica, tra laltro, che il tempo ma-
turo per riconoscere che lazione
e la riflessione sulla missione dei
nuovi movimenti nella Chiesa non
possono pi essere ritenuti un ca-
pitolo a s stante, ma devono ne-
cessariamente svolgersi, allinter-
no della Chiesa universale e del-
le Chiese particolari, nella comu-
ne sinfonia di tutte le aggregazioni
di fedeli, incluse quelle classiche.
Questo ed il secondo punto
rilevante - impone il coraggio e la
pazienza di sapere reperire nuove
forme.
Patricio Amuntegui Monckeberg
Consegliere Generale
N
22 Salvami Regina Luglio 2006
PENTECOSTE 1998-2006:
Verso la maturit ecclesiale
el maggio 1998 eb-
be luogo a Roma il
I Congresso Mon-
diale dei Movimen-
ti Ecclesiali, convo-
cato dal Pontificio Consiglio per i Lai-
ci per trattare il tema: I Movimenti ec-
clesiali: comunione e missione alle so-
glie del terzo millennio. Levento avvi
occasione ad un approfondimento nel-
le relazioni tra queste nuove realt su-
scitate dallo Spirito Santo ed il discer-
nimento e lautorit magisteriale della
Chiesa, che le accoglieva maternamen-
te e le orientava.
Tocc allallora prefetto della
Congregazione per la Dottrina del-
la Fede, Cardinale Joseph Ratzin-
ger, inaugurare i lavori del Congres-
so con una conferenza che si trasfor-
m, a sua volta, in un momento sa-
liente dellinterpretazione ecclesiolo-
gica riguardo ai Movimenti. Con zelo
di pastore e penetrazione di teologo,
il futuro Benedetto XVI inquadra-
va i movimenti ecclesiali e i loro cari-
smi dal punto di vista della storia del-
la Chiesa e della Teologia.
Luogo e ruolo dei
Movimenti nella Chiesa
Nel messaggio rivolto ai parteci-
panti al Congresso, Giovanni Pao-
lo II affermava aver avuto il piace-
re di constatare la disponibilit dei
Movimenti a mettere le proprie ener-
gie a servizio della Sede di Pietro e del-
le Chiese locali e li indicava come
una novit che ancora aspetta di essere
adeguatamente accolta e valorizzata.
Lallora Pontefice faceva unaf-
fermazione che avrebbe illuminato
le riflessioni ecclesiologiche sul te-
ma: non esiste contrasto o opposizio-
ne tra la dimensione istituzionale e la
dimensione carismatica, di cui i Mo-
vimenti sono unespressione significa-
tiva. Entrambe sono co-essenziali alla
costituzione divina della Chiesa fonda-
ta da Ges, perch concorrono insieme
a rendere presenti il mistero di Cristo e
la sua opera salvifica nel mondo.
Fondatori e carismi
Il momento culminante di quelle
giornate fu lincontro della moltitu-
dine con lamato Papa Giovanni Pao-
lo II, in Piazza San Pietro, nella Ve-
glia di Pentecoste. Il Pontefice defin,
allora, il ruolo, nella Chiesa, dei cari-
smi che avevano dato origine ai nuo-
vi Movimenti: Per loro natura, i cari-
smi sono comunicativi e fanno nascere
quellaffnit spirituale tra le persone
e quellamicizia in Cristo che d origi-
ne ai movimenti. Il passaggio dal ca-
risma originario al movimento avvie-
ne per la misteriosa attrattiva esercita-
ta dal Fondatore su quanti si lasciano
coinvolgere nella sua esperienza spiri-
tuale. In tal modo i movimenti ricono-
sciuti uffcialmente dallautorit eccle-
siastica si propongono come forme di
auto-realizzazione e rifessi dellunica
Chiesa
Una tappa nuova
Sua Santit riconobbe le tensio-
ni e problemi pastorali che sorsero:
La loro nascita e diffusione ha reca-
to nella vita della Chiesa una novit
inattesa e talora persino dirompen-
te. Ci non ha mancato di suscitare
interrogativi, disagi e tensioni; talora
ha comportato presunzioni ed intem-
peranze da un lato e non pochi pre-
giudizi e riserve dallaltro. E stato un
periodo di prova per la loro fedelt,
unoccasione importante per verifica-
re la genuinit dei loro carismi.
Infine, il Pontefice lanciava la sfi-
da per il futuro: Oggi dinanzi a voi
si apre una tappa nuova: quella della
maturit ecclesiale. Ci non vuol di-
re che tutti i problemi siano stati ri-
solti. E, piuttosto, una sfida. Una via
da percorrere. La Chiesa si aspetta
da voi frutti maturi di comunione e
dimpegno.
Otto anni dopo
Cosa si pu dire a questo riguardo
nellanno 2006?
Nel Congresso ora realizzato, il
Presidente del Pontificio Consiglio
per i Laici, Mons. Stanislaw Rylko,
ha sottolineato esattamente questa
missione esigente, di cercare la matu-
rit ecclesiale, data ai movimenti da
Giovanni Paolo II nel 1998.
Tre sono gli aspetti principali che
questa maturit deve comportare: il
senso della comunione con il Papa e
con i Pastori e della comunione fra-
terna con gli altri Movimenti, limpe-
gno missionario e lo sviluppo pieno
della gioia del cuore e dellentusia-
smo, non permettendo che sinfiac-
chisca lamore iniziale, la passione
originaria per il proprio carisma.
Nel Primo Congresso, nel 1998, Giovanni Paolo II collocava
come meta per i Movimenti il conseguimento della maturit.
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Luglio 2006 Salvami Regina 23
ESTRATTI DELLE PAROLE DI MONS. STANISLAW RYLKO
ALLAPERTURA DEL CONGRESSO
In cosa consiste la
maturit ecclesiale
l primo segno eloquente della
maturit ecclesiale dei movi-
menti, come diceva Giovanni
Paolo II, il senso della comunione.
Una comunione sempre pi salda
con il Papa e con i pastori, entro la
quale condividere le loro ricchezze
carismatiche, e una comunione fra-
terna tra le diverse realt aggregati-
ve, chiamate ad aprirsi a una sempre
pi profonda conoscenza reciproca
e a collaborare in progetti comuni.
confortante constatare che in que-
sto senso si sta vivendo una stagione
molto promettente. E ci vale anche
per laccoglienza paterna e cordia-
le che i pastori in numero crescente
vanno riservando ai movimenti nel-
le rispettive Chiese particolari, ve-
dendo in essi un dono dello Spirito e
non pi una fastidiosa intrusione co-
me a volte stato il caso. (...)
Il secondo indice di maturit
ecclesiale per movimenti e nuove
comunit limpegno missionario.
Ed essi rendono effettivamente un
grande servizio alla missione evan-
gelizzatrice della Chiesa. La lo-
ro forza di risvegliare nelle perso-
ne slancio e coraggio missionario
stupefacente. Come stupefacen-
te la loro fantasia missionaria,
la capacit di trovare vie sempre
nuove per far giungere lannuncio
di Cristo al cuore degli uomini del
nostro tempo. I carismi dai quali
sono nate queste realt generano
itinerari pedagogici di iniziazio-
ne cristiana di straordinaria forza
persuasiva e percorsi di educazio-
ne cristiana che portano a vivere
la fede con radicalismo evangeli-
co e a un impegno missionario ali-
mentato da una solida e profonda
spiritualit.
MESSAGGIO DEL PAPA AL CONGRESSO DEI MOVIMENTI ECCLESIALI
Il posto dei
Movimenti ecclesiali nella Chiesa
l messaggio di Benedetto
XVI ai partecipanti al Con-
gresso, sebbene breve, costi-
tuisce, in se stesso, un documento di
gran rilievo che fa luce sulla situazio-
ne dei Movimenti nel contesto eccle-
siale. Non a caso, fu lallora Cardina-
le Ratzinger, che tenne una confe-
renza durante il suo Primo Congres-
so Mondiale, nel maggio 1998, a pro-
posito della collocazione teologica di
queste nuove realt ecclesiali.
Ora, affrontando il tema del
Congresso, La bellezza di esse-
re cristiano e la gioia di comunicar-
la, Benedetto XVI mette in risal-
to la portata di questimpegno: In
Cristo sincontrano la bellezza del-
la verit e la bellezza dellamore; ma
lamore, si sa, implica anche la di-
sponibilit a soffrire, una disponi-
bilit che pu giungere fino al dono
della vita per coloro che si amano.
Benedetto XVI menziona, al-
lora, la potente forza che, duran-
te tutta la storia del Cristianesimo,
servita a trasmettere la fede e ad
attrarre molti seguaci: la novit di
vita di persone e di comunit capa-
ci di rendere una testimonianza inci-
siva di amore, di unit e di gioia.
proprio sulla scia di questo svilup-
po storico che si verifica lattuale
fioritura dei Movimenti: attraverso
i loro fondatori e iniziatori, molti e
molti fedeli intravedono con sin-
golare luminosit il volto di Cristo
e si mettono in cammino.
Sulla stessa linea, il Papa si au-
gura dai Movimenti un grande im-
pulso missionario: Portate la luce
di Cristo in tutti gli ambienti sociali e
culturali in cui vivete. in questat-
tivit evangelizzatrice che si confer-
ma la radicalit di unesperienza di
fedelt sempre rinnovata al proprio
carisma, che porta oltre qualsiasi ri-
piego stanco ed egoistico su di s.
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24 Arautos do Evangelho Julho 2006
Cos come ha vestito suo Figlio Ges con una tunica di valore
inestimabile, Maria Santissima vuole vestire, noi, suoi figli adottivi,
con labito pi efficace.
Padre Joo Scognamiglio Cl Dias
Presidente Generale
nticipando il monache-
simo cattolico, alcuni
discepoli di Elia scel-
sero la cima del Mon-
te Carmelo per abbrac-
ciare la contemplazione. Continuarono
cos, di generazione in generazioni, fi-
no alla venuta del Signore. Molti di lo-
ro si convertirono dopo la Pentecoste e
furono i primi ad erigere un oratorio in
lode alla Madonna.
Tacito, ci riferisce che lImperato-
re Vespasiano saliva sul monte Car-
melo per consultare un oracolo, e l
ascoltava le direttive di un sacerdote
chiamato Basilide che, una volta, gli
predisse un grande successo (
1
).
Un altro storico, Svetonio, ci of-
fre un racconto ancora pi particola-
reggiato rispetto a Tacito, aggiungen-
do che Vespasiano andava sul Car-
melo per ricevere conferma riguar-
do il suo destino e i suoi pensieri, do-
po se ne ritornava con rinnovato fer-
vore (
2
).
Autori prestigiosi discutono tra lo-
ro se loratorio ivi esistente fosse di
origine pagana o se, di fatto, si trat-
tasse gi di un santuario dedicato alla
Santissima Vergine. comunque cer-
to che quello del Carmelo un ordi-
ne estremamente antico.
Dopo Elia, il suo discepolo Eliseo
continu ad abitare su quella monta-
gna, attorniato da figli dei profeti
(cfr. 2 Re 2,25; 4, 25; 4, 38, ecc.).
nota lesistenza in quel luogo di una
te Carmelo, della met del sec. XII.
Essi vivevano sotto la guida di un ex-
crociato di nome Bertoldo. Nel 1154
o 1155, un parente di questo, Ayme-
ric, Patriarca di Antiochia, lo aveva
grotta di Elia e di una caverna chia-
mata Scuola dei Profeti.
Ma il primo documento della Sto-
ria che giunto a noi, il quale ripor-
ta di un gruppo di eremiti sul Mon-
La Madonna consegna lo
scapolare a San Simone
Stock (Basilica della
Madonna del Carmelo SP)
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Il manto del Carmelo
Julho 2006 Arautos do Evangelho 25
indirizzato a quelleremitaggio.
Ad un monaco greco, Giovan-
ni Focas, che gli fece visita nel
1185, San Bertoldo raccont
che si era ritirato con dieci di-
scepoli sul Carmelo in seguito
ad unapparizione di SantElia.
Questa comunit ricevette po-
co dopo, dal Patriarca di Ge-
rusalemme, SantAlberto, una
regola, che venne emendata e
definitivamente approvata dal
Papa Innocenzo IV, nel 1247.
Veniva cos costituito lOrdine
del Carmelo.
Il primo abito fu
confezionato da Dio
La prima veste di cui si ab-
bia notizia nella Storia risale
al Paradiso Terrestre. Ci narra
la Genesi (3, 21) che, dopo la caccia-
ta dei nostri progenitori, Adamo ed
Eva, Dio stesso confezion loro tuni-
che di pelle e con esse li rivest. Molto
pi tardi, Giacobbe fece una tunica di
vari colori per il suo amatissimo figlio
Giuseppe (Gn 37, 3). E cos, i vestiti
sono citati nelle Scritture in questa o
quella circostanza (Gn 27, 15; 1 Sm 2,
19; ecc.). Una tunica, tuttavia, occupa
un luogo principe tra tutte le vesti:
quella che i soldati si contesero tiran-
do a sorte, perch si trattava di un ca-
po daltissimo valore, essendo senza
cuciture. Una devota tradizione attri-
buisce alle purissime mani di Maria
larte impiegata nella sua confezione.
I soldati, nel rendersi conto dellele-
vata qualit di quella tunica, presero
la decisione di non strapparla.
Cos Maria vestiva suo Figlio Ge-
s, fin dalla nascita, come una soler-
te e devota Madre. Allo stesso mo-
do vuole rivestire anche noi, suoi fi-
gli adottivi, Colei che come nebbia
ricopre la terra intera. Dunque a Lei
siamo stati consegnati nella stessa oc-
casione in cui i soldati, a sorte, deci-
devano sulla propriet della tunica di
Ges: Donna, ecco qui tuo figlio
(Gv 19, 26).
E che vesti Lei offre a noi?
Lo Scapolare, una delle
vesti pi efficaci
Nel 1251, la Vergine Santissima
apparve a San Simone Stock, sesto
generale dellOrdine del Carmelo,
consegnandogli uno scapolare e pro-
mettendo a tutti coloro che lo aves-
sero usato di liberarli dalla condanna
eterna. Decenni pi tardi (1322), il
Papa Giovanni XXII concesse ai car-
melitani il privilegio sabatino, ossia,
tutti coloro che fossero morti mentre
usavano lo Scapolare sarebbero stati
liberati dal fuoco del Purgatorio il sa-
bato successivo al decesso.
Ecco, dunque, una delle vesti pi ef-
ficaci, oltre ad essere un magnifico sim-
bolo di fede, protezione e salvezza.
I Papi esaltano luso
dello Scapolare
Nel 1951, in occasione della cele-
brazione del 700 anniversario del-
la consegna dello Scapolare, il Papa
Pio XII disse in una lettera ai Supe-
riori Generali dei due Ordini Carme-
litani: Perch il Santo Scapolare, che
pu essere chiamato lAbito o Costume
di Maria, un segno e pegno di prote-
zione della Madre di Dio.
Esattamente 50 anni dopo, il Pa-
pa Giovanni Paolo II afferm: Lo
Scapolare essenzialmente un abi-
to. Chi lo riceve aggregato o as-
sociato in un grado pi o meno in-
timo allOrdine del Carmelo, dedica-
to al servizio della Vergine per il be-
ne di tutta la Chiesa. (...) due sono le
verit evocate dal segno dello Scapo-
lare: da un lato, la costante protezio-
ne della Santissima Vergine, non so-
lo lungo il corso della vita, ma anche
nel momento del passaggio alla pie-
nezza della gloria eterna; dallaltro,
la coscienza che la devozione a Lei
non pu limitarsi ad orazioni e tribu-
ti in suo onore soltanto in alcune oc-
casioni, ma deve diventare unabitu-
dine.
Questi due Pontefici confermano,
cos, le manifestazioni di apprezza-
mento dello Scapolare fatte da vari
loro predecessori, come ad esempio
Benedetto XIII, Clemente VII, Be-
nedetto XIV, Leone XIII, San Pio X
e Benedetto XV. Benedetto XIII
estese a tutta la Chiesa la celebrazio-
ne della festa della Madonna del Car-
melo, il 16 luglio.
1
) II Storie, Cap. 126.
2
) Vespasiano, cap.5.
Il Priorato di Aylesford, Inghilterra, dove San Simone Stock
ricevette lo Scapolare, oggi una meta di pellegrinaggio
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Il manto del Carmelo
26 Salvami Regina Luglio 2006
Dando forza e
coraggio a coloro che sono
pi vicini alleternit...
a gratitudine la pi fragile delle virt, ci in-
segna la dura esperienza della vita. Questa ve-
rit viene sempre in mente ai giovani Araldi, ra-
gazzi e ragazze, quando entrano in un ospizio di
anziani. Alcuni si trovano l perch hanno perso
nel corso degli anni tutti i loro parenti. Altri per e non so-
no pochi! perch sono vittima di negligenza e dimenticanza
da parte di coloro che sono stati in altri tempi loggetto della
loro premura e dedizione. Ora, nella fase della vita in cui han-
no pi bisogno di appoggio e conforto, si vedono abbandonati.
Ricordando il passato, vivono un penoso presente, senza nes-
sun futuro, in apparenza.
In questa difficile situazione, portare loro una parola di
incoraggiamento, costituisce un grande atto di carit. So-
prattutto quando questa parola mira a ravvivare in loro la
fede e a dare loro la speranza della vita eterna nel Cielo,
ove ognuno ricever la ricompensa infinita per tutto quanto
ha sofferto su questa terra per amore di Dio. Offre loro non
poco sollievo la spiegazione che questa ultima fase della vi-
ta ha un obbiettivo: ogni dolore fisico o spirituale accettato
con rassegnazione, purifica lanima, la depura dalle imper-
fezioni e aggiunge meriti per il Cielo.
Ogni visita ad un ospizio si riveste, cos, di una nota par-
ticolare di emozione, in cui molte volte lAraldo accolto
in lacrime dallanziano o anziana che si sente, finalmente,
ricordato almeno da qualcuno!

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Luglio 2006 Salvami Regina 27
Araldi Sacerdoti
incontrano i malati
Almada, Portogallo
Capistrello, Italia
Medellin, Colombia
Curitiba, Brasile
Cuiab, Brasile
Pamplona, Colombia
San Paolo, Brasile
San Salvador, El Salvador
Setbal, Portogallo
Chi ha loccasione di accompagnare gli Araldi Sacerdoti nel-
le visite ai malati, di cui molti in fase terminale, pu verificare con
quale avidit sono ricevuti i Sacramenti dellUnzione degli In-
fermi e della Confessione, inestimabili e divini mezzi di salvezza
che la Santa Chiesa mette a disposizione dei suoi figli in questora
estrema.
Con che gioia gli Araldi Sacerdoti svolgono questa sublime
missione di essere strumenti della Divina Provvidenza per incam-
minare le anime al Cielo!
28 Salvami Regina Luglio 2006
Nicaragua La processione con la statua della
Vergine di Fatima ha segnato profondamente la citt
di Yali. Molto affollata stata anche la Messa celebra-
ta dal Vescovo Diocesano, Mons. Carlo Enrico Herrera
Gutierrez OFM. La Prefettura Municipale ha dichiarato
questo giorno festivo.
Germania Solenne processione e Messa hanno
costituito il momento culminante di dieci intensi giorni
di Missione Mariana nella citt di Gross Gerau.
Inghilterra Su richiesta del Provinciale orionini, gli
Araldi del Vangelo hanno organizzato una processio-
ne in onore della Madonna di Lourdes, nel quartiere di
Hampton Wick, a Londra.
Colombia Durante il mese di Maggio, gli Araldi hanno
portato un messaggio di fede agli alunni di vari collegi
di Bogot (nella foto, il Ginnasio Britannico).
Portogallo La grande processione delle candele esce
in direzione dei viali principali di Lisbona. Su invito del
canonico Carlos Paes, gli Araldi hanno partecipato a que-
sto evento realizzato in lode della Madonna di Fatima.
Messico La statua della Madonna di Fatima, condotta
da Araldi della sezione femminile, ha seguito la visita
pastorale del Vescovo ausiliare di Michoacn, Mons.
Francesco Moreno Barron, alla citt di Tuxpan.
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Luglio 2006 Salvami Regina 29
Per: Consacrazione delle
Forze Armate
ellAnfiteatro Marechal Cceres, a Lima, Mons. Salvador Pieiro,
Vescovo Castrense del Per, ha consacrato alla Madonna le Forze
Armate e di Polizia del paese. Alla presenza dei principali coman-
danti militari, il Ministro dellInterno, Romulo Pizarro, ha incoronato la statua
dellImmacolato Cuore di Maria (foto a sinistra).
In una grandiosa cerimonia nella Base Navale di Callao, la statua pel-
legrina stata incoronata dal contrammiraglio Manuel Prez Zumaeta,
Comandante della Squadra (foto al centro), e ha ricevuto gli onori come
Regina dellArmata Peruviana (foto a destra). In seguito, Mons. Salva-
dor Pieiro ha presieduto alla recita del Rosario, con la partecipazione
di alcune delle principali autorit della Marina.
Johannesburg (Africa
del Sud) A partire da
Maggio, i cattolici della
capitale sudafricana
contano su unespressiva
statua del Cuore
Immacolato di Maria,
esposta alla venerazione
pubblica in un oratorio
adiacente sul lato esterno
alla casa degli Araldi. Il
giorno 31 di questo stesso
mese, il Vicario - Generale
della Diocesi, Don John
Finlayson, ha benedetto la
nuova cappella della casa,
nella quale ha celebrato la
prima Santa Messa.
30 Salvami Regina Luglio 2006
Belo Horizonte (Brasile) Nel Ginnasio Mineiro, 15mila fedeli applaudono la statua
dellImmacolato Cuore di Maria, appena incoronata dallArcivescovo Metropolitano, Mons. Walmor
Oliveira de Azevedo (a sinistra). Nel Nucleo Assistenziale Sentieri di Ges, Serafino Fernandes de
Arajo, Cardinale-Arcivescovo emerito, saluta la statua pellegrina (a destra).
Curitiba (Brasile): Omaggio nella Sede
Municipale Su iniziativa dellassessore Sergio
Ribeiro, lAssociazione Araldi del Vangelo stata
omaggiata nella Sede Municipale di questa citt.
Rio de Janeiro (Brasile) Missione Mariana
La storica Chiesa della Madonna del Carmine ha visto
unenorme partecipazione di fedeli nella Messa di
chiusura della Missione Mariana realizzata dagli Araldi
nella parrocchia.
Mairipor (Brasile) Con
una Messa celebrata da Don
Joo S. Cl Dias il giorno
31 Maggio, concelebrata
da Don Edwaldo Marques,
quattordici giovani della
sezione femminile hanno
ricevuto labito di questa
Associazione. Nellomelia,
il celebrante ha esortato a
seguire lesempio dato dalla
Vergine Maria nel far visita
a sua cugina Elisabetta:
essere sempre disponibili a
prestare servizio alla Chiesa
ovunque sia necessario.
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Luglio 2006 Salvami Regina 31
Missioni Mariane in Italia
er la chiusura del mese de-
dicato alla Madre di Dio,
gli Araldi del Vangelo han-
no portato la statua dellImmacolato
Cuore di Maria al famosissimo San-
tuario della Madonna del Perpetuo
Soccorso, dei Padri Redentoristi, a
Roma, ove ha ricevuto una calorosa
accoglienza (foto 1 e 2).
A Messina, su richiesta di Mons.
Giovanbattista Impoco, gli Araldi
romani hanno promosso una frut-
tuosa Missione Mariana nella par-
rocchia di Santa Maria delle Grazie
(foto 3, 4 e 5).
Pantelleria (Italia) Durante il loro soggiorno in
questisola, gli Araldi italiani hanno approfittato
dellopportunit di portare una parola di conforto e
speranza ai malati ricoverati nellospedale locale.
Padova In un clima di intenso fervore e devozione, circa
150mila pellegrini provenienti da tutte le parti del mondo
hanno partecipato alla tradizionale processione che ha
condotto per le vie del centro storico di Padova, il 13 giugno,
le reliquie di SantAntonio. Ad essi hanno avuto la gioia di
associarsi gli Araldi del Vangelo.
Guy de Ridder
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32 Salvami Regina Luglio 2006
Il pi nobile di
tutti i colori
ggi, la parola porpora
evoca quasi automatica-
mente il manto scarlatto
di qualche cardinale o,
pi ancora, le grandio-
se scene dei prelati riuniti in occasione
di un conclave o concistoro. Sono due
termini talmente correlati che porpo-
rato ha finito per diventare sinonimo
di cardinale.
La porpora considerata la regi-
na dei colori e la sua storia merita
proprio di essere conosciuta poich
svela interessanti panorami, non sol-
tanto nel campo dellarte, ma anche
in quello della psicologia e delle am-
bizioni umane.
Privilegio della famiglia imperiale
Al tempo dellImpero Romano, la
porpora era ritenuta preziosissima.
Solamente limperatore poteva ve-
stirsi interamente di porpora, mentre
per i senatori, i ministri e le altre in-
signi personalit, il suo uso era rego-
lato secondo la categoria di apparte-
nenza o limportanza di ognuno. La
richiesta era cos grande che la com-
mercializzazione di tessuti tinti con
questo colore costituiva uno dei pi
fiorenti commerci di allora.
Cos, si pu immaginare lindigna-
zione che dilag in Roma un giorno,
intorno allanno 60 dellEra Cristia-
na, quando Nerone eman un decreto
che prescriveva che luso del prestigio-
so tessuto si limitasse esclusivamente
alla famiglia imperiale. Siccome que-
sta non era certo epoca di misure soa-
vi, erano stabilite la pena di morte e la
confisca dei beni per chi avesse osato
farne uso o semplicemente comprarla!
Non difficile pensare quante ira-
te reazioni abbia suscitato questatto
del dispotico imperatore tra i membri
del Senato, del Patriziato, delle classi
dirigenti in generale e, soprattutto...
dei mercanti: per i membri delle clas-
si elevate, questa misura arbitraria
rappresentava unumiliazione diffici-
le da digerire; per i mercanti, il falli-
mento puro e semplice.
Una volta morto Nerone, luso
della porpora fu nuovamente libe-
ralizzato per quanti avevano i mezzi
per acquistarla.
Quasi quattro secoli pi tardi, un al-
tro imperatore, che aveva ora la sua se-
de a Costantinopoli, restrinse nuova-
mente il suo uso ai membri della fami-
glia imperiale. I figli della coppia impe-
riale cominciarono a ricevere lappella-
tivo di Porfirogeneti, che significa na-
ti nella porpora. Col tempo, tuttavia,
questo decreto smise di essere applica-
to e il commercio dei tessuti tinti con il
prezioso colore continu prospero fino
alla caduta di Bizanzio, nel 1453.
Commercio di alto lusso, fin
dalla remota antichit
Gi molto prima dellImpero Ro-
mano, la porpora faceva parte del-
la mercanzia di alto lusso e il suo uso
era simbolo di regalit e di potere. In
vari passi della Sacra Scrittura, essa
presentata allo stesso livello delle
pietre e dei metalli preziosi.
Il caso pi caratteristico quel-
lo narrato nel libro dellEsodo. Circa
1250 anni prima della nascita di Cri-
sto, pochi mesi dopo lesodo dallEgit-
to del popolo ebreo, Dio diede ordi-
ne a Mos di costruirgli un santua-
rio. I capitoli 25 e seguenti riporta-
no le meticolose istruzioni del Signo-
re per la realizzazione di ogni detta-
glio. Tra questi si pu vedere la por-
pora violetta e scarlatta menzionata
continuamente, insieme a oro, argen-
to e pietre preziose.
Quando il generale assiro Olofer-
ne assedi Betulia con un colossa-
le esercito, Giuditta usc dalla citt e
and a trovarlo nella sua tenda, dove
lo incontr sotto un baldacchino di
porpora, bordato doro, con smeraldi e
pietre preziose (Gt 10, 19). Anche il
Libro di Ester descrive la manifesta-
zione di ricchezza e splendore del re
Assiro: Tende bianche di cotone e di
porpora violetta; letti doro e dargento
su un pavimento di porfido (Est 1, 6).
Porpora... Chi sa che colore , e qual la sua origine?
Simbolo di nobilt e di potere, stato presente in
grandi momenti storici.
Luglio 2006 Salvami Regina 33
Non sorprende, quindi che nel-
lAntichit la porpora sia stata quali-
ficata come regale, imperiale e perfino
divina. Oltre ad essere il pi bello dei
colori, era anche il pi stabile. Mireil-
le Marlier, grande specialista in ma-
teria, riferisce a proposito il seguente
fatto: Quando Alessandro il Grande
simpossess di Susa, la capitale di Da-
rio, nel 331 A.C., vi trov una fortuna
di vesti tinte di porpora. Conservate da
180 anni, i loro colori si erano conser-
vati belli come il primo giorno.
Si pagava un prezzo elevato per
questa mercanzia tanto preziosa, e
non senza motivo: erano necessari
niente meno che 8-10 milioni di mol-
luschi per produrre un chilo di co-
lorante, il quale bastava appena per
tingere 80 chili di lana. E inoltre il
processo della sua fabbricazione era
complicato, delicato e lento.
Insomma, qual il colore
della porpora?
Nelle varie opere dedicate al tema,
si parla di porpora violetta, scarlatta,
blu... Insomma, qual il suo vero co-
lore? La regina dei colori come la
regina dei fiori, che non soltanto
rosa, ma anche rossa, bianca, gialla e
di varie altre tonalit. Mireille Mar-
lier scrive: Nel senso stretto della pa-
rola, la porpora definisce un colore vio-
letto che varia dal rosso al blu.
La materia prima usata nella sua
fabbricazione estratta dalla ghian-
dola ipobrachiale di una specie di
mollusco marino molto comune, al-
lepoca, nel margine orientale del
Mediterraneo. Una volta esposta al-
la luce e allaria, questa ghiandola tra-
sparente diventa gialla, in seguito pas-
sa al verde che si trasforma in blu e
termina in rosso-violetto o in altre to-
nalit chiarisce Inge Boesken
Kanold, pittrice di rinomanza inter-
nazionale e una delle maggiori au-
torit in colori rari, antichi o scom-
parsi.
Toccava, dunque, allartefice de-
terminare il colore desiderato, espo-
nendo la materia-prima allazione
della luce e dellaria per un tempo
maggiore o minore, conformemente
allordinazione del cliente. La por-
pora autentica poteva, pertanto, es-
sere di colori differenti, ma il colore
che la definisce nel senso stretto del
termine di una tonalit tra lameti-
sta e il rosso scuro.
Un colore perduto per sempre?
Dopo pi di due millenni di gloria,
la porpora ha perduto a poco a poco la
sua importanza come colorante di tes-
suti. Lespansione del Cristianesimo,
NellImpero Romano, solamente il monarca poteva vestirsi interamente di porpora, mentre per
i senatori, ministri e altre insigni personalit, il suo uso era regolato secondo la categoria o
limportanza di ognuno (Limperatore Giustiniano accompagnato dal seguito della sua corte,
mosaico della Chiesa di San Vitale, Ravenna)
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34 Salvami Regina Luglio 2006
con la conseguente nasci-
ta dellarte sacra cristia-
na, le ha aperto un cam-
po dapplicazione me-
no ampio, vero, ma no-
tevolmente pi elevato:
quello delle miniature,
delle pergamene e delle
immagini sacre. Edizioni
della Bibbia, libri liturgi-
ci, manuali religiosi, ecc.
sono stati arricchiti da ar-
tistici disegni e da lettere
doro e dargento scrit-
te su fondo purpureo. In
breve, anche le autori-
t temporali cominciaro-
no ad usarla per scrivere
i contratti di somma im-
portanza.
A partire dal secolo
XI, tuttavia, la porpora
ha cominciato ad essere
sempre meno utilizza-
ta. Troppo cara e consi-
derata fonte di una ma-
nifestazione di lusso per nulla enco-
miabile, il suo uso ha sofferto censu-
re da parte dinfluenti figure del cle-
ro, tra le quali San Bernardo di Chia-
ravalle ed ha finito per essere, in pra-
tica, interdetta dallarte sacra.
La presa di Costantinopoli da par-
te dei turchi, nel 1453, le ha dato il
colpo di grazia.
Simbolismo della
porpora cardinalizia
Spunt allora il blu come stella
di primordine nel mondo delle ar-
ti. Della porpora sono rimasti echi
nostalgici in pittori, in estimatori di
opere artistiche, in filosofi e in per-
sone semplicemente avide di bellez-
za, anime privilegiate che, nellimbat-
tersi in qualcosa di mol-
to bello, ne rimango-
no sbalordite, ma subito
dopo esclamano: De-
ve esserci sicuramente
qualcosa ancora di pi
bello!
Nella memoria del-
luomo comune sono
rimaste alcune tracce.
La pi notevole pro-
prio la porpora cardi-
nalizia, ossia, il man-
to scarlatto dei cardinali
della Santa Chiesa.
Molto pi che avere
unutilit ornamentale,
questo manto conserva
ancor oggi un valore al-
tamente simbolico. Il Pa-
pa Giovanni Paolo II co-
s lo ha definito cos, ri-
volgendosi ai nuovi car-
dinali, nel febbraio 2001:
E lo stesso colore purpu-
reo delle vesti che portate
a ricordarvi questurgenza. Non forse,
quel colore, il simbolo dellamore appas-
sionato per Cristo? In quel rosso acceso
non forse indicato il fuoco ardente del-
lamore per la Chiesa che deve alimenta-
re in voi la prontezza, se necessario, an-
che alla suprema testimonianza del san-
gue? Usque ad effusionem sanguinis,
recita la formula antica.
I.R
.
Per commemorare i 90 anni dalle apparizioni dellAn-
gelo della Pace a Fatima, la Campagna Salvami Regi-
na ha pubblicato il libro Storie per bambini o adulti
pieni di Fede che mira a seminare nel cuore dei bambi-
ni lamore a Ges e Maria, presentando loro esempi di
santit e buoni principi che servano di parametro per la
costruzione di un futuro di vera libert e pace.
Grazie alla partecipazione e alla mobilizzazione
dei membri dellAssociazione, lopera stata divulga-
ta in 400.000 case. In un linguaggio molto accessibi-
le, ben illustrato e di facile consultazione, il libro ha
offerto alle
famiglie un
mezzo di
formazi o-
ne dei gio-
vani nei va-
lori morali e religiosi dimenticati, come lamicizia, fi-
ducia, perdono e devozione. La loro applicazione nel-
la vita quotidiana un tentativo di premunirli contro
i falsi principi pieni di egoismo e brutalit del mondo
moderno.
EVANGELIZZARE
I BAMBINI
Vestigio della porpora originale il manto scarlatto dei
cardinali della Santa Chiesa
(San Geronimo, di Domenico Theotokpulos, noto come El
Greco, Metropolitan Museum of Art, New York)
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Luglio 2006 Salvami Regina 35
SAN CESIDIO
Martire
dellEucaristia
Al momento di partire per la Cina, il suo cuore ardeva dal
desiderio di evangelizzare. Non immaginava che la sua
vocazione era di conquistare anime con lo spargimento del suo
sangue, piuttosto che attraverso la sua opera missionaria.
pr gli occhi a questa vi-
ta il 30 agosto 1873, nel-
la citt italiana di Fos-
sa, in Abruzzo. Il gior-
no stesso della sua na-
scita fu rigenerato dalle acque del bat-
tesimo, ricevendo il nome di Ange-
lo. I suoi genitori, dei contadini di no-
me Giovanni Giacomo Antonio e Ma-
ria Loretta, costituivano con i loro set-
te figli una famiglia profondamente re-
ligiosa.
Angelo si form cos, in un ambien-
te di lavoro e devozione. Negli inter-
valli dei pesanti lavori dei campi- si
prendeva cura del gregge, caricava
grossi fasci di legna e pesanti recipien-
ti di latte-, era visto frequentemente
pregare il Rosario, inginocchiato da-
vanti ad unimmagine della Vergine
Dolorosa, alla cui confraternita appar-
tenevano tutti gli uomini della sua fa-
miglia. Dimostrava una speciale attra-
zione per i pellegrinaggi al Santuario
di SantAngelo, dei Frati Francescani,
il quale spiccava a ridosso di un mas-
siccio roccioso, che gli conferiva unat-
mosfera mistica e di santit, soprattut-
to perch in quello stesso posto erano
vissuti, nel XV secolo altri due grandi
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36 Salvami Regina Luglio 2006
figli di San Francesco: San Bernardino
e San Giovanni da Capestrano.
Vocazione del missionario
Non certo da stupirsi se, a 16 an-
ni, quando decise di farsi religioso,
abbia scelto il Convento di SantAn-
gelo. Ammesso come postulante nel
1889 e ricevette labito di novizio due
anni dopo, adottando il nome di Ce-
sidio. Sintetizz il suo programma di
noviziato con queste tre parole: ob-
bedienza, studio, preghiera. I suoi
colleghi di seminario lo qualificaro-
no subito come un giovane di carat-
tere tranquillo, amabile con i compa-
gni, misericordioso e scrupoloso nel-
ladempiere al suo dovere, preferiva
ascoltare piuttosto che parlare, am-
mirevole per la sua austerit. Nel
1892 prese i voti perpetui e, cinque
anni dopo, ricevette lordinazione sa-
cerdotale, l11 luglio del 1897.
Vedendo la sua grande attitudine
allapostolato, i superiori lo indirizza-
rono al convento di Capestrano, che
a quellepoca curava in modo specia-
le al ministero della predicazione, e,
poco dopo, a quello di San Martino
dei Marsi. In questultimo, egli sen-
t nellanima limpellente richiamo
di Dio a farsi missionario tanto che
scrisse immediatamente una lettera
ai superiori sollecitando il suo trasfe-
rimento ad una terra di missione. Ma
essi, in quel momento, avevano altri
piani per lui e lo inviarono a Roma,
per approfondire i suoi studi teologi-
ci. Da buon religioso, obbed, ma non
smise di pregare la Regina degli apo-
stoli, domandandoLe di rimuovere
tutti gli ostacoli alla sua partenza.
La sua preghiera fu subito esaudi-
ta: incontr provvidenzialmente con
il Frate Luigi Sondini che, dopo 32
anni di impegno missionario in Cina,
era venuto in Italia a reclutare sacer-
doti giovani e disposti ad affrontare
lardua attivit di missionario. Subi-
to si presentarono in tre, fra cui Frate
Cesidio, il quale, per, lo avvert del-
la necessit di ottenere il consenso
dei superiori. Frate Luigi lo ottenne
ma, non senza difficolt, tanto ve-
ro che il superiore immediato di Fra-
te Cesidio, per nulla contento di per-
dere la collaborazione di un subordi-
nato tanto prezioso, gli neg la bene-
dizione al momento della partenza:
che Dio ti benedica, io non lo dico.
Solo due o tre mesi di missione
Lamarezza per questinsolito ad-
dio non fren comunque lentusia-
smo del neo-missionario che simbar-
c per la Cina nellottobre del 1899.
Nei primi giorni del 1900, arriv con
i suoi compagni a Heng-tciou-fu., do-
ve vennero ricevuti festosamente dal
Vescovo Mons. Antonino Fantosati e
da una piccola folla di fedeli.
Frate Cesidio si ferm l solo due
mesi. Tale era la necessit di missio-
nari che, anche se non sapeva parla-
re bene la lingua cinese, fu manda-
to dal Vescovo a Tong- Siong, piccola
comunit di 500 cristiani. La sua pri-
ma preoccupazione fu quella di pre-
parare i catecumeni per la Pasqua; in
pochi giorni, trenta adulti chiesero
il Battesimo. Il suo ardore missiona-
rio si rifletteva in queste sue parole:
Poter essere una torcia che comuni-
ca luce agli altri, la luce della dottri-
na, la luce dei buoni esempi, la luce
della santit... Miserabile me, se non
sapr usare bene i talenti ricevuti da
Dio! Manifestava solo un desiderio:
evangelizzare, conquistare anime per
la Chiesa.
Nella
persecuzione
scatenata
nel luglio del
1900, furono
martirizzati
migliaia di
cristiani nella
provincia di Hu-
nan, tra i quali
il Vescovo di
Heng-tciou-
fu, numerosi
sacerdoti e
suore, oltre a
semplici laici,
europei e cinesi.
Luglio 2006 Salvami Regina 37
Nel convento di SantAngelo, dove fu
novizio San Cesidio, sono vissuti nel
secolo XV due grandi santi francescani:
San Bernardino da Siena e San
Giovanni da Capestrano
Tuttavia, altri erano i disegni della
Divina Provvidenza: questeroe della
fede doveva conquistare anime mol-
to pi attraverso lo spargimento del
proprio sangue che con i suoi due o
tre mesi di attivit missionaria.
Prefer salvare lEucaristia
che salvare la propria vita
Dal punto di vista religioso, la situa-
zione della Cina di quei tempi anda-
va facendosi sempre pi confusa. Ne-
gli ultimi sessantanni, si era accumu-
lato nel paese un grande lodio con-
tro gli stranieri, in seguito alla Guer-
ra dellOppio e ai trattati commer-
ciali imposti a forza dalle cosiddette
grandi potenze europee. Sfruttando
questodio che, in s, non aveva nulla
a che vedere con la religione, i nemi-
ci della Chiesa riuscirono a far scop-
piare una persecuzione che cost la vi-
ta a migliaia di cristiani, soltanto nelle
province di Shan-si e Hunan. Fra que-
sti si contarono vari vescovi, numerosi
sacerdoti e suore, oltre ai semplici lai-
ci, sia europei che cinesi.
Si cominci, ricorrendo alle ca-
lunnie, per istillare nel popolo un ac-
centuato sentimento anticristiano.
Si attribuivano ai cattolici tutti i ma-
li dellepoca, anche quelli dipenden-
ti da inevitabili fattori naturali, come
la siccit o le inondazioni. Latto che
provoc la carneficina fu un decreto
dellImperatrice Tzezi, il primo luglio
del 1900, nel quale si affermava, in
sintesi, che era ormai passato il tem-
po delle buone relazioni con i mis-
sionari europei e i loro cristiani; che
i missionari sarebbero stati espulsi e
i cattolici cinesi obbligati a rinnegare
pubblicamente la loro fede, sotto pe-
na di morte.
Davanti allimminenza dello scop-
pio della sanguinosa persecuzione,
Frate Cesidio decise di chiedere di-
rettive sul da farsi al proprio vesco-
vo. Ma quando arriv alla sede epi-
scopale, Mons. Fantosati era assen-
te. Cerc, allora, di esporre il pro-
blema al vicario Don Quirino Hi-
fling, quando improvvisamente si
udirono grida furiose provenienti
dallesterno: Morte! Morte agli eu-
ropei! Alcuni facinorosi appiccaro-
no il fuoco alla chiesa e invasero la
casa della missione. In un primo mo-
mento, rimasero intimiditi di fronte
ai due sacerdoti, e questi ne appro-
fittarono per rifugiarsi nel presbite-
rio. Alcuni cristiani cinesi riusciro-
no, con una mossa audace, a mettere
in salvo Don Quirino. Frate Cesidio,
invece era scomparso. Cosa gli pote-
va essere mai successo?
Frate Cesidio, pieno di zelo per la
Sacra Eucaristia, non poteva tollera-
re che questa fosse profanata. Cos,
approfittando di quei preziosi minu-
ti nei quali sarebbe potuto scappare,
consum tutte le particole consacra-
te. Proprio l, davanti allaltare venne
aggredito a pugni, sassate e bastona-
te. Gli assassini lo trascinarono fuori,
lo avvolsero in un tessuto imbevuto di
petrolio e lo bruciarono vivo. Di lui ri-
masero solo alcuni resti di ossa che i
cristiani si affrettarono a raccogliere.
Continu cos, con questa furia sa-
tanica, la persecuzione. Tre vescovi, tra
i quali Mons. Antonini Fantosati, ven-
nero martirizzati con unindescrivibile
oscenit. Sette suore francescane, Mis-
sionarie di Maria, morirono cantando
con voce ferma il Te Deum. Non me-
no edificanti furono i martirii dei sacer-
doti, religiose e laici di etnia cinese, i
quali, messi di fronte allalternativa di
rinnegare la fede o soffrire i peggiori
supplizi, non esitarono a testimoniare
il loro amore a Ges Cristo per mezzo
del sacrificio delle loro vite.
Fanno tutti parte dei 120 marti-
ri canonizzati da Giovanni Paolo II il
primo ottobre del 2000.
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[Nome do autor]
De Roma
Maria Teresa Guerra
A
38 Salvami Regina Luglio 2006
Festa del Corpus Domini
a Roma
Fiaccole accese, uniformi, bandiere e stendardi hanno
dato alla tradizionale processione un colorito vivace ed una
atmosfera trionfale.
llora del tramon-
to del 15 giugno, una
moltitudine stimata
di pi di 50mila per-
sone si radunata nei
pressi della Basilica di San Giovanni in
Laterano, la cattedrale del Vescovo di
Roma, dove Benedetto XVI ha cele-
brato la solenne Messa della festa del
Corpus Domini.
In seguito si formata la grandio-
sa processione del Santissimo Sacra-
mento che ha percorso, come di tradi-
zione, la Via Merulana fino alla Basi-
lica di Santa Maria Maggiore. Decine
di migliaia di fedeli con candele acce-
se, pregavano e cantavano inni di lo-
de a Ges nel Santissimo Sacramento.
Molti gettavano fiori al passaggio del-
la camionetta bianca che trasportava
il Pontefice, inginocchiato davanti al-
lOstia Santa. Le uniformi, le bandie-
re e gli stendardi di numerose associa-
zioni ecclesiali, tra le quali spiccavano
quelle degli Araldi del Vangelo, dava-
no allevento un colorito vivo e unat-
mosfera trionfale. Da segnalare par-
ticolarmente la partecipazione di un
gruppo veramente imponente di car-
dinali, vescovi, sacerdoti e religiose.
Nel suo insieme, tutto contribuiva a
formare uno splendido quadro intor-
no allostensorio nel quale era condot-
to il Re dei Re e Signore dei Signori.
Dal portale della Basilica, il San-
to Padre ha impartito la benedizione
apostolica alla compatta moltitudi-
ne dei suoi figli raccolti nella piazza,
chiudendo con questo gesto paterno
la cerimonia liturgica.
LOstia veramente
il Pane del Cielo
Nellomelia della Messa celebra-
ta nella Basilica del Laterano, Bene-
detto XVI ha ricordato le parole del
nostro Redentore nellUltima Ce-
na: Prendete, questo il mio corpo
Questo il mio sangue, il sangue del-
lAlleanza versato per molti (Mc 14,
22-24). Tutta la Storia di Dio con gli
uomini, ha affermato, si riassume in
queste parole, esse costituiscono lav-
venimento centrale della Storia del
mondo e della nostra vita personale.
Dopo aver evidenziato che Ge-
s ha scelto il pane e il vino come se-
Luglio 2006 Salvami Regina 39
Gli Araldi del Vangelo si sono uniti alle
numerose associazioni ecclesiali che hanno
partecipato alla processione
A sinistra, un momento della
processione lungo Via Merulana;
in alto, Benedetto XVI d la
benedizione davanti alla Basilica
di Santa Maria Maggiore
gno della sua presenza, il Papa ha det-
to: Con ognuno dei due segni si dona
interamente, non solo una parte di s.
(...) I segni per rappresentano, a mo-
do loro, ciascuno un aspetto particola-
re del mistero di Lui. Egli ha succes-
sivamente spiegato che nella festa del
Corpus Domini noi contempliamo, so-
prattutto, il segno del pane. LOstia
la manna con la quale il Signore ci nu-
tre veramente il pane dal cielo, me-
diante il quale Egli dona se stesso. Nella
processione noi seguiamo questo segno
e cos seguiamo Lui stesso.
Supplica a Ges presente nel
Santissimo Sacramento
Ha quindi concluso la sua omelia
con questa toccante supplica a Ges
presente nel Santissimo Sacramento:
Guidaci sulle strade di questa nos-
tra storia! Mostra alla Chiesa e ai suoi
Pastori sem-
pre di nuovo
il giusto cam-
mino! Guarda
lumanit che soffre, che vaga insicura
tra tanti interrogativi; guarda la fame fi-
sica e psichica che la tormenta! D agli
uomini pane per il corpo e per lanima!
D loro lavoro! D loro luce! D loro
te stesso! Purifica e santifica tutti noi!
Facci comprendere che solo median-
te la partecipazione alla tua Passione,
mediante il s alla croce, alla rinun-
cia, alle purificazioni che tu ci imponi,
la nostra vita pu maturare e raggiun-
gere il suo vero compimento. Raduna-
ci da tutti i confini della terra. Unisci la
tua Chiesa, unisci lumanit lacerata!
Donaci la tua salvezza! Amen!
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LA PAROLA DEI PASTORI
RELATIVISMO,
ESOTERISMO E
AGNOSTICISMO
NEMICI SUBDOLI
DELLA VERIT
E DEL BENE
Il tema che mi
stato proposto di particolare interes-
se teologico e culturale: Ruolo delle isti-
tuzioni culturali cattoliche di fronte al re-
lativismo e allesoterismo presenti nelle
religioni e spiritualit non-convenzionali.
Di fatto, la presenza e la diffusione di
queste correnti nel mondo costituisco-
no per la Chiesa una reale sfida pasto-
rale che cinvita ad una riflessione cri-
tica che non pu essere procrastinata.
La fragilit della fede
lascia spazio alle sette.
Lespressione religioni e spiritualit
non-convenzionali include anche i fe-
nomeni conosciuti come New Age, esote-
rismo, magia, occultismo, satanismo, co-
municazioni con laldil, e tutte le espe-
rienze, antiche o recenti, che hanno del-
le affinit con le certezze genericamente
religiose o spirituali delle persone.
Tali realt - distinte dalle religioni
denominate grandi, antiche, storiche,
tradizionali -hanno oggi una presenza e
unincidenza non trascurabili, non solo
sul campo sociale, ma anche su quello
ecclesiastico, a livello mondiale. Si trat-
ta, senza dubbio, di fenomeni della cul-
tura globale emergente, le cui prospet-
tive di carattere chiaramente relativi-
sta e, forse, occulto, sono conformi alle
correnti di pensiero post-moderno che
influenzano una grande parte della cul-
tura contemporanea con tendenze for-
temente individualiste.
A volte, alcuni di questi raggrup-
pamenti salgono sul palco dei no-
tiziari proprio per comportamenti
estremi, gravi, manifestazioni di for-
ti disturbi personali e sociali.
Le religioni e spiritualit non con-
venzionali si presentano come for-
me di gnosi che combinano intuizio-
ni spirituali e metodi ecletticamente
presi dalle religioni tradizionali e del-
le antiche pratiche esoteriche. Com-
binano questi elementi con metodi
scientifici o pseudoscientifici di gua-
rigione, di ricerca del benessere fisico
o mentale, e cercano una positiva tra-
sformazione della coscienza attraver-
so determinate tecniche.
Esse ottengono successo fonda-
mentalmente perch trovano un terre-
no ben preparato dallo sviluppo e dal-
la diffusione del relativismo e dallin-
differenza verso la fede cristiana, cui
vanno unite le inestinguibili aspira-
zioni dello spirito umano verso la tra-
scendenza, il senso religioso, che non
solo un fenomeno culturale contem-
poraneo, ma piuttosto una caratteri-
stica costante nella storia delluomo.
Infatti, quando la conoscenza del
contenuto della fede cristiana debo-
le, si lascia spazio alla convinzione che
la religione cristiana non sufficiente
ad ispirare una profonda spiritualit, e
le persone si sentono tentate a cercare
altrove. Frequentemente, le sette si svi-
luppano grazie alle loro pretese rispo-
ste alle necessit delle persone in cerca
di guarigione, di figli, di successo econo-
mico. Lo stesso discorso vale per le reli-
gioni esoteriche, il cui successo si affer-
ma grazie alla fragilit e alla sprovvedu-
tezza dei cristiani poco o mal formati.
In certi paesi, al contrario, persone
ferite dalla vita, rifiutate, fanno la do-
lorosa esperienza dellesclusione, spe-
cialmente nellanonimato della cultu-
ra urbana, e sono pronte ad accettare
qualsiasi cosa per beneficiare di una
visione spirituale che restituisca loro
larmonia perduta e gli permetta di
fare lesperienza di una sensazione di
guarigione fisica e spirituale.
Lottare contro la dittatura
del relativismo
Qual la missione della Chiesa
e delle Istituzioni Cattoliche per ri-
spondere a molte aspettative e aiuta-
re tante persone a trovare o ritrovare
in Cristo il cammino per la Verit che
Vita? (...)
Il dovere che abbiamo oggi davan-
ti a noi vivere, pensare ed esprime-
re il Cristianesimo in un innesto vi-
tale e critico nella cultura del nostro
tempo, caratterizzata dalla miscre-
denza e dallindifferenza religiosa,
dallesoterismo e dal relativismo del-
le religioni e spiritualit non conven-
zionali. Una dinamica missionaria ed
efficace era gi stata messa in eviden-
za da Giovanni Paolo II.
In sintesi: dalla catechesi allome-
lia, dal magistero pi alto della Chie-
sa alla pastorale, dalla lezione acca-
demica alla testimonianza di fede
pi semplice, unico lo scopo che
ci muove, come tante volte ci ripete
il Santo Padre Benedetto XVI: ave-
re il coraggio di lottare contro il rela-
tivismo, cio, il lasciarsi portare qua e
l da qualsiasi vento di dottrina, co-
me ci viene suggerito dalla cultura
dominante come unico atteggiamen-
to allaltezza dei tempi odierni. Colti-
vare una fede chiara, secondo il Cre-
do della Chiesa, questo non fonda-
mentalismo ma intelligenza e perfino
saggezza, per non indulgere alla dit-
tatura del relativismo che non rico-
nosce nulla come definitivo e che ac-
cetta come ultima misura solo il pro-
prio io e le sue voglie.
Relativismo, esoterismo e... agno-
sticismo sono i nemici pi subdoli
della verit e del bene.
(Brani tratti dal discorso nella
Pontificia Universit San Tommaso
di Aquino, 18/5/2006)
Cardinale Paul Poupard,
Presidente del Pontificio Consiglio
della Cultura
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Luglio 2006 Salvami Regina 41
Convegno ecclesiale della diocesi di Roma
a diocesi del Papa ha promos-
so nella Basilica di San Gio-
vanni in Laterano, nei giorni
5 e 8 giugno, un convegno ecclesiale sul
tema La gioia della fede e leducazio-
ne delle nuove generazioni.
Educare nella fede le nuove gene-
razioni un grande e fondamentale im-
pegno che coinvolge tutta la comuni-
t cristiana ha sottolineato Bene-
detto XVI nella sessione inaugura-
le. Aggiungendo poi che questim-
pegno pi importante e urgente che
mai, nellattuale cultura secolarizzata
in cui lagnosticismo, da un lato, ten-
de a soffocare il senso religioso iscritto
nel fondo della no-
stra natura e il re-
lativismo dallal-
tro, corrode i vin-
coli pi sacri e gli
affetti pi dignito-
si delluomo, con il
risultato di rendere
le persone fragili, e
precarie e instabi-
li le nostre relazio-
ni reciproche.
Davanti a ta-
li sfide, il Papa ha
insistito sul fatto
che tutti noi, so-
prattutto i bambi-
ni e i giovani, dob-
biamo vivere la fede con gioia. La
fonte della gioia cristiana, ha quindi
chiarito, la certezza di essere ama-
ti da Dio, amati personalmente dal no-
stro Creatore, da colui che ha nelle sue
mani luniverso intero e ama ognuno
di noi e tutta la grande famiglia umana
di un amore appassionato e fedele, un
amore maggiore delle nostre infedelt e
peccati, un amore che perdona
Il Cardinale-Vicario di Roma, Ca-
millo Ruini, ha analizzato la frattura
esistente, nei giovani, fra la ragione
e lesperienza dei sensi, frutto prin-
cipalmente del fatto che essi vivono
nel mondo dellimmediatezza, della
sensibilit e del linguaggio visuale (...)
imbevuto di sessualit, esposti allat-
trazione dei soldi e del consumo.
Mons. Mauro Parmeggiani, Segre-
tario Generale del Vicariato di Roma e
Direttore della Pastorale Giovanile, ha
ricordato come la giovent attuale vive
in un mondo senza valori solidi comuni
a tutti gli uomini nel quale si margina-
lizzano il sacro e la tradizione.
Benedetto XVI, nella sessione inaugurale del
Congresso, a San Giovanni in Laterano
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Giorno del bambino
che deve nascere
Col decreto n 1441, del 1 giugno,
il Presidente dellEquador, Alfre-
do Palacio Gonzlez, ha istituito in
questo paese cattolico il Giorno del
bambino che deve nascere, da cele-
brarsi il 25 marzo.
Il documento legale afferma che il
concepimento d origine a un bambi-
no al quale si deve assicurare il diritto
alla vita, riconoscendo la sua quail-
t di persona naturale soggetta a diritti
e che non pu essere discriminata dalla
sua condizione di non-nato. Segnala
ancora che un obbligo costituziona-
le dello Stato proteggere e garantire la
vita di ogni essere umano, fin dal suo
concepimento. Dopo aver messo in
risalto la necessit di rendere consa-
pevole la societ riguardo la prote-
zione speciale dovuta ai nascituri, il
decreto afferma: I bambini non-nati
sono un gruppo vulnerabile al quale si
deve dare un trattamento prioritario.
LEquador aumenta, cos, il nu-
mero di paesi che, rispondendo alla
raccomandazione del Papa Giovan-
ni Paolo II, celebrano ufficialmente il
25 marzo come il Giorno del bambi-
no non-nato. Il primo stato il Sal-
vador, nel 1993, seguito dallArgen-
tina (1998), Cile (1999), Guatema-
la (1999), Costa Rica (1999), Nica-
ragua (2000), Repubblica Domeni-
cana (2001), Per (2002) e Paraguay
(2003).
La chiesa Cattolica
fiorisce in Africa
Nella presentazione fatta ai gior-
nalisti dei Lienamenta della II As-
semblea speciale per lAfrica del Si-
nodo dei Vescovi primo passo ver-
so la celebrazione di un secondo si-
nodo per questo continente il Car-
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42 Salvami Regina Luglio 2006
Legionari di Cristo: 54 nuovi diaconi
ons. Paolo Romeo, Nun-
zio Apostolico in Italia, il
7 giugno ha ordinato, 54
diaconi del Movimento Legionari di
Cristo.
La cerimonia, realizzata nella Ba-
silica di San Paolo Fuori le Mura ha
contato sulla presenza di Mons. Lui-
gi di Magistris, Penitenziario Mag-
giore emerito, di Mons. Hctor Ca-
brejos Vidrarte, Arcivescovo di
Trujillo (Per), del Direttore Gene-
rale dei Legionari di Cristo, Don Al-
varo Corcuera e di numerosi sacer-
doti e religiosi, oltre i 7 mila membri
e amici di questo famoso Movimen-
to ecclesiastico.
Il cammino che avete percor-
so finora- ha affermato Mons. Paolo
Romeo nella sua omelia- stato lun-
go e laborioso. Senza dubbio, a par-
te i grandi momenti di gioia e di en-
tusiasmo spirituale, avete incontrato
anche difficolt e momenti dincer-
tezza. Ad ogni modo, non dimenti-
catevi di una cosa: Non siete stati
voi ad avermi scelto, ma Io ad aver
scelto voi. Il Signore colui che vi
ha dato la forza della perseveranza
in questi anni difficili di preparazio-
I neo-ordinati diaconi posano davanti allaltare di San Paolo Fuori le
Mura; in alto, Mons. Paolo Romeo durante lomelia
ne. Lui stesso continuer ad accom-
pagnarvi nel vostro ministero e non
vi far mancare il suo appoggio, se
continuerete ad essere docili al suo
Spirito, in tutta umilt.
I diaconi neo-ordinati provengo-
no da nove paesi: Germania, Brasile,
Canada, Cile, Spagna, Stati-Uniti, Ir-
landa, Italia e Messico.
La legione di Cristo congregazio-
ne religiosa di diritto pontificio fon-
data nel 1943- stabilita attualmen-
te in 18 paesi e conta pi di 650 sacer-
doti e circa 2500 seminaristi.
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dinale Francis Arinze, Prefetto della
Congregazione per il Culto Divino e
la Disciplina dei Sacramenti, ha mes-
so in evidenza che lAfrica il con-
tinente con la maggiore percentuale
annua di crescita del Cristianesimo di
tutto il mondo.
Il Cardinale Arinze ha messo in
evidenza che moltissimi africani ri-
cevono il Battesimo e che, in vari
paesi i seminari e i noviziati hanno
pi candidati di quelli che essi posso-
no accogliere.
Nello stesso tempo sono stati di-
vulgati i numeri relativi alla crescita
dei cattolici in Africa, che dea 1994
al 2004 sono passati da 102.878.000
a 148.817.000, con un incremento del
30,86%.
Nel 1994 i cristiani rappresentava-
no il 14,6% della popolazione africa-
na, percentuale che, secondo gli ul-
timi dati del Vaticano arriva ora al
17%.
Laumento ancora maggio-
re nel caso dei padri diocesani (sa-
cerdoti diocesani) che sono passa-
ti da 12.937 a 31.259, ossia con una
percentuale che rappresenta pi del
58,61%.
La famiglia e la
procreazione umana
Il Pontificio Consiglio per la Fami-
glia ha presentato al pubblico il do-
cumento del suo Presidente, Cardi-
nale Alfonso Lpez Trujillo, intitola-
to Famiglia e procreazione umana,
nel quale egli afferma che mai come
oggi, listituzione naturale del matri-
monio e della famiglia stato vittima
di attacchi violenti. Da correnti radi-
cali, sono sorti nuovi modelli di fami-
glia e di leggi chiamate a legalizzare
forme di unione che destabilizzano il
matrimonio e la famiglia, unico luogo
I
Luglio 2006 Salvami Regina 43
n una commovente cerimonia
che ha avuto luogo il 15 giugno
allo Stadio Mineiro (Belo Ho-
rizonte, MG Brasile), stato beatifi-
cato il Servo di Dio Don Eustachio van
Lieshout.
Davanti a 70mila fedeli che lo
ascoltavano in piedi e in rispetto-
so silenzio, il Cardinale Jos Sarai-
va Martins, Prefetto della Congre-
gazione per le Cause dei Santi, ha
letto la lettera apostolica nella qua-
le il Papa Benedetto XVI proclama:
con la nostra autorit apostolica,
concediamo che il venerando Servo di
Dio Eustachio van Lieshout, Presbite-
ro della Congregazione dei Sacri Cuo-
ri di Ges e Maria, che ha consacra-
to la sua esistenza nel ministero pasto-
rale come missionario della salvezza e
della pace per gli infermi e i peccato-
ri, dora in avanti sia chiamato Bea-
to. La lettura del documento sta-
ta salutata da unesplosione di entu-
siasmo che cresciuto ancora di pi
alla vista di due giganteschi pannel-
li, in rosso e bianco, con la foto del
nuovo Beato.
Latto solenne ha contato sulla pre-
senza di Mons. Walmor de Oliveira,
Arcivescovo Metropolitano, Mons.
Antnio Lamberto Hurkmans, Ve-
scovo di S. Hertogenbosch (diocesi
originaria di Don Eustachio, in Olan-
Beato Eustachio van Lieshout
da), altri 100 vescovi e 500 sacerdoti
provenienti da tutto il Brasile.
Egli considerato santo non a
causa delle sue guarigioni straordina-
rie o degli eventuali miracoli, ma per-
ch ha vissuto nella santit, ha detto
il Cardinale Saraiva. Ha inoltre spie-
gato che essere santo non consiste nel
fare miracoli, ma nel vivere la santit
giorno per giorno, nel genere di vita in-
dicato dal Vangelo, praticando la cari-
t verso i poveri, gli umili, i malati.
La moltitudine ha accolto con spe-
ciali manifestazioni di simpatia la
presenza dei parenti di Don Eusta-
chio venuti dallOlanda per assistere
al grande evento.
A sinistra, il Cardinale Saraiva Martins legge la lettera apostolica; a destra, gli
Araldi intonano lInno Pontificio durante la cerimonia
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adeguato alla procreazione, per una
procreazione responsabile.
Se luomo si arroga il potere
di fabbricare luomo denuncia
il Pontificio Consiglio per la Fami-
glia si scatena una tendenza ine-
sorabile allautodistruzione. Le ten-
denze individualiste e laborto, do-
ve si configura chiaramente, leclis-
si di ogni riferimento a Dio, sono al-
tre minacce da contenere. Gli errori
delluomo e della donna in rappor-
to alla vita sono, innanzi tutto, er-
rori che riguardano la loro relazio-
ne con Dio.
Nel presentare il documento, il
Cardinale Alfonso Lpez Trujillo ha
spiegato che la famiglia fondata sul
matrimonio innanzitutto sede e luo-
go di un amore totale, reciproco, con
una donazione piena e questa totali-
t assolutamente centrale. Centrale
perch una donazione esclusiva, fe-
dele, una donazione stabile nel tem-
po, fino alla morte... una donazio-
ne che si apre alla vita. Pertanto la fa-
miglia il luogo di una procreazione
integrale, non solamente il luogo del
concepimento, sebbene questo sia un
qualcosa di meraviglioso, non so-
lamente il luogo della nascita, quan-
tunque sia un segnale splendido. Ma
linsieme delleducazione, leduca-
zione cristiana, leducazione umana.
Luomo non un prodotto, non lef-
fetto della tecnica, della scienza, di
una mediazione che sostituisce la re-
sponsabilit, ma della grandezza del-
latto umano dellamore.
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44 Salvami Regina Luglio 2006
I cattolici e la vita pubblica
osa significa essere cattolico
nel mondo doggi? Qual il
ruolo delluomo di fede nel-
la societ attuale? Queste e altre que-
stioni di elevato interesse sono state
dibattute nel secondo Congresso Ibe-
ro-Americano Cattolici e Vita Pub-
blica, realizzato nei giorni 8 e 9 giu-
gno nel salone nobile dellUniversit
San Tommaso di Aquino, di Santiago
del Cile.
Hanno partecipato al grande
evento pi di 600 cattolici di spicco
- impresari, filosofi, giornalisti, poli-
tici e liberi professionisti - interessa-
ti a che la luce del Vangelo non si li-
miti allambito meramente
privato, ma illumini la vita
pubblica.
Durante questi due
giorni di incontri e rifles-
sione, si sono dibattuti te-
mi come: Il religioso: un
ornamento, un prodotto o
una vita?- Universit dispi-
razione cattolica, sfide del
XXI secolo- Umanesimo
cristiano, la visione dei politici- Come
si vive la fede nella tua impresa?
Tra le conferenze, si sono distinte
quella del Prof. Guzmn Carriquiry,
sottosegretario del Pontificio Con-
siglio per i Laici, su Cattolici e vi-
ta pubblica nellAmerica Latina, e
quella del Prof. Peter Koslowski, del-
lUniversit di Amsterdam, col titolo
A cosa serve la fede?
Una scommessa per lAmerica Latina
el salone donore della
Pontificia Universit Cat-
tolica del Cile, il 18 giugno,
stata lanciata la nuova edizione spa-
gnola del libro Una scommessa per
lAmerica Latina, del Prof. Guzmn
Carriquiry.
Fra il numeroso pubblico costitui-
to da accademici e rappresentanti di
diverse organizzazioni ecclesiastiche,
si distinguevano il Cardinale-Arcive-
scovo di Santiago, Francisco Javier
Errzuriz Ossa, il Nunzio Apostolico,
Mons. Aldo Cavalli e i vescovi ausi-
liari di Santiago, Mons. Ricardo Ez-
zati Andrello e Mons. Andrs Artea-
ga.
Il Prof. Pedro Moreno, decano
della Facolt di Scienze sociali della
PUC cilena, ha messo in risalto lim-
portanza del libro per coloro che vo-
gliono analizzare con elevatezza di
vedute la congiuntura latino-ameri-
cana. Ha affermato che, osservando
lAmerica Latina da Roma, lautore
lo fa dallalto di una vetta universale
che gli permette di vedere le megaten-
denze e i grandi processi per i quali sta
passando il nostro Continente.
La prefazione di Una Scommessa
per lAmerica Latina stata scritta
dal Cardinal Jorge Mario Bergoglio
SJ, Arcivescovo di Buenos Aires. Il li-
bro conta gi sei edizioni in spagno-
lo, una in italiano e una in
portoghese. Entro la fine di
questanno dovranno essere
lanciate altre due edizioni,
in francese e in inglese.
Il Prof. Carriquiry, sot-
tosegretario del Pontificio
Consiglio per i Laici, occupa
nel Vaticano il pi alto inca-
rico che un laico possa rag-
giungere nella gerarchia cat-
tolica. Conosciuto interna-
zionalmente come specialista in pro-
blemi latino-americani anche au-
tore di numerose opere di carattere
culturale.
Visione dinsieme dellAula Magna
dellUniversit San Tommaso dAquino,
durante la conferenza del Prof. Guzmn
Carriquiry
Mons. Francisco
Javier Errzuriz
prende la parola
durante la
presentazione
del libro
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Jos Antonio Domnguez
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Luglio 2006 Salvami Regina 45
Rosa o tulipano?
Curioso paradosso del destinoDalla rinuncia
di Benedetto da Norcia alla civilt del suo tempo,
nata la pi splendida civilt della Storia.
aro Lettore, lei invitato!
Quando verr a visitare la
nostra chiesa, a Roma
San Benedetto in Piscinu-
la non perda lopportu-
nit di prendere, nel bar vicino, un de-
lizioso cappuccino, raffinata versio-
ne italiana del comune caffelatte. For-
se questo invito le sembrer poco de-
voto. In fin dei conti, chi fa un viaggio a
Roma va in pellegrinaggio, con spirito
di preghiera e certamente non pone
lattenzione su questi particolari profa-
ni... Ed anche molto difficile vedere
una relazione, per quanto remota, tra
questo simbolico tempio e il cappuc-
cino cortesemente servito, nelledifi-
cio accanto.
La storica chiesa di Roma affida-
ta dal vicariato della Citt Eterna agli
Araldi del Vangelo eretta nel luo-
go dove San Benedetto abit, quan-
dera adolescente, per compiere i suoi
studi. Della casa originale, si conserva
ancora una parete di mattoni erosi dal
tempo e consumati dalla venerazione
dei fedeli. Qui, in questo stretto loca-
le si trovava la camera dove dormiva
lo studente Benedetto da Norcia.
Non facile immaginare oggi, nel-
la civilt dellimmagine, del computer e
della velocit, il modo di essere di un
ragazzo di 1500 anni fa. Infatti, nel no-
stro tempo, linfanzia si prolunga, ad-
dentrandosi, alle volte, anche nellet
matura. Ma, in quei tempi primitivi, la
maturit di spirito non aspettava il pie-
no sviluppo fisico delladolescente per
manifestarsi. Era frequente vedere gio-
vani, di pochi anni det, svolgere, con
disinvoltura, le funzioni degli adul-
ti, perfino nel governo delle nazioni.
Quanti casi registra la Storia, di re che
sono saliti al trono a 14 o 15 anni?
Il giovane Benedetto visse in
unepoca di grande decadenza mora-
le e sociale, le cui conseguenze egli ve-
deva con estrema chiarezza. La cor-
ruzione dei costumi di Roma lo scan-
dalizzava e contribuiva a fare di lui un
giovane serio, profondamente medita-
tivo. Senza timore di sbagliare, possia-
mo immaginarlo di temperamento se-
reno, dal tratto affabile e dalleloquio
alquanto coinvolgente. Comunque,
molto probabile che egli non sia riu-
scito a riunire intorno a s veri ami-
ci disposti a seguirlo nel suo ideale di
santit. Questo lo port a fuggire da
Roma per non mettere in serio perico-
lo la sua perseveranza nella fede.
Quei vetusti mattoni, che ancor
oggi si conservano come reliquia ve-
nerabile nella piccola Chiesa di San
Benedetto in Piscinula, furono certa-
mente testimoni muti delle lunghe ri-
flessioni di questo singolare ragazzo.
Forse avranno presenziato i momenti
di angoscia, dincertezza, che prece-
dettero la sua decisione di abbando-
nare la civilt romana decadente, far-
si eremita e vivere solo per Dio.
Curioso paradosso del destino...
Da questa rinuncia alla civilt del suo
tempo, nata la pi splendida civilt
della Storia, lEuropa cristiana, della
quale il Continente Americano ere-
de. I figli spirituali di San Benedetto
hanno fondato in tutto lOccidente i
loro magnifici monasteri, converten-
do, cos, nazioni intere, salvando la
cultura antica, civilizzando i barbari
invasori e trasmettendo a tutta la so-
ciet un anelito di perfezione, raffina-
tezza e bellezza che, 1500 anni dopo,
ancora sopravvive. Perfino nei detta-
gli pi minuscoli dellesistenza quoti-
diana, come per esempio, nel modo
di servire un delizioso cappuccino.
Desidera una rosa o un tulipa-
no? chiede al cliente il simpatico
cameriere del bar attiguo alla Chiesa
di San Benedetto in Piscinula.
La rosa ha le spine... preferisco
un tulipano!
Il cameriere allora comincia a versa-
re lentamente il latte nella tazza. Quan-
do quasi piena, lui, con un movimen-
to agile, elegante e fermo, disegna con
la schiuma del latte un tulipano e pre-
senta al cliente questa singolare ed ete-
rea opera darte. un piccolo dettaglio
del buon gusto che traduce un amo-
re al bello e un desiderio di perfezione
trasmessi da San Benedetto alla civil-
t cristiana. Poteva supporre il giovane
Benedetto da Norcia, quando si rifugi
nellinospitale grotta di Subbiaco, che
la sua eroica rinuncia ai piaceri monda-
ni avrebbe continuato a produrre frutti
anche 1500 anni dopo?
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Lucia Ordez
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46 Salvami Regina Luglio 2006
STORIA PER BAMBINIO PER ADULTI PIENI DI FEDE?
Audacia materna
Protetta dalloscurit della notte, lafflitta Contessa si diresse
alla cattedrale. Si inginocchi davanti alla Madonna, preg per
alcuni istanti... e mise in pratica la sua temeraria decisione!
fogliando vecchie riviste,
ho trovato in una pagina
ingiallita la storia di una
piccola contea sperduta
tra le montagne dEuro-
pa, che, nel mezzo delle turbolente vi-
cissitudini del sec.XVII, si rallegrava di
poter godere da decenni della pi per-
fetta pace.
Certamente, lettore, non sar tem-
po perso se leggeremo insieme lin-
teressante narrazione. Questa inizia
presentando buona parte della popo-
lazione riunita nella maestosa catte-
drale. Si celebrava la Messa della do-
menica. Le vetrate lasciavano filtra-
re il sole estivo in mille colori. Al mo-
mento opportuno, il vecchio vescovo
lesse le intenzioni della Messa, lulti-
ma delle quali era sempre la stessa:
Signore, tieni lontano dalle ca-
se di questa contea le calamit della
guerra!
Nelludire questo, una matrona
della prima fila bisbigli alla sua vi-
cina:
Non ve lho detto? Lui ripete
sempre questintenzione. Che esage-
razione!
Il vescovo, pur essendo avanti con
gli anni, aveva ancora ludito fine, e
rispose:
Molti non danno valore al dono
della pace, perch non sono mai pas-
sati per le terribili sofferenze che la
guerra impone.
Queste sagge parole, comunque,
produssero uno scarso effetto sulla
numerosa assemblea riunita sotto le
volte della grande cattedrale, perch
quel popolo non sapeva pi apprezza-
re dovutamente la pace di cui godeva.
Faceva eccezione in mezzo a tutta
questindifferenza la Contessa Alicia,
che invece prestava molta attenzio-
ne alle parole del vescovo. Un duel-
lo, di quelli cos tanto comuni a quei
tempi, laveva lasciata vedova da or-
mai cinque anni, e da allora lei si de-
dicava con tutto lamore del suo cuo-
re allunico figlio che la Provvidenza
le aveva dato.
Conoscendo bene il dolore di per-
dere un essere caro, si strinse al petto
il suo piccolo Gerardo, mentre il suo
sguardo cercava supplichevole la sta-
tua della Madonna: O vergine San-
tissima, tieni lontano da noi il flagello
della guerra! Gi dei miei cari ne ho
perso uno, che non perda anche lal-
tro!
* * *
Trascorsero 15 anni e oh! Qua-
le sventura! n i timori dellafflitta
madre, n le insistenti preghiere del
devoto vescovo furono sufficienti per
allontanare dalla contea il male tanto
temuto da entrambi.
La ricchezza della regione e la
mancanza di vigilanza degli abitanti
risvegliarono in un avido re confinan-
te il desiderio di una conquista faci-
le e redditizia. E cos, quando meno
se lo aspettavano, si videro obbligati
ad impugnare le armi per difendere
la loro libert e la loro terra.
Prima dellinizio delle ostilit,
unultima Messa fu celebrata nella cat-
tedrale. Nessuno si ricordava di aver-
la mai vista tanto affollata. Incombe-
va un glaciale silenzio, rotto soltanto
dal rumore dei rosari. Nel primo ban-
co si erano sistemati la Contessa e, al
suo fianco, Gerardo, divenuto ormai
un gagliardo ufficiale vestito di unim-
ponente uniforme. Alicia non poteva
nascondere il suo dolore e la sua ap-
prensione. Comerano state pertinen-
ti le preghiere che per anni il vecchio
vescovo aveva elevato al Cielo! Ora
ognuno sentiva incombente e molto
vicina - la minaccia della spada e dei
funesti combattimenti...
Nelle settimane successive singag-
giarono cruente battaglie. Ma lAltis-
simo ebbe compassione di quella gen-
te e, in poco tempo, fu firmato un trat-
tato di pace. Per fortuna, la contea
pot salvaguardare la sua autonomia
e mantenere intatte le frontiere. Ma
quanto caro era stato il prezzo pagato!
Poche, pochissime erano le famiglie
che non avevano morti da piangere.
Anche la Contessa Alicia era im-
mersa nel dolore. Gerardo era sfug-
gito alla morte, ma era caduto prigio-
niero del nemico e ora viveva mise-
ramente nella prigione sotterranea di
Luglio 2006 Salvami Regina 47
uninespugnabile fortezza del regno
aggressore.
* * *
Tutti i giorni, di primo mattino, lei
andava in chiesa, assisteva alla Mes-
sa e poi restava ore a pregare davan-
ti alla statua della Vergine Maria. Le
sue lacrime imbevevano un fazzolet-
to dopo laltro e quanti le passavano
vicino si commuovevano vedendo un
cos grande dolore.
Oltre a porgere insistenti suppliche
al Cielo, Alicia invi vari emissari al re
vicino, presentandogli vantaggiose pro-
poste in cambio della liberazione del fi-
glio. Tutte per furono respinte.
Trascorsero cos quasi due anni e
langustiata Contessa, dopo aver molto
pianto e meditato, prese unardita de-
cisione. Protetta dalloscurit della not-
te, si diresse alla cattedrale in unora in
cui aveva la certezza di trovarla vuota.
Soltanto la luce tenue delle candele vo-
tive illuminava qua e l le secolari pie-
tre. Inginocchiatasi davanti allimma-
gine della Madonna, disse questa pre-
ghiera:
Vergine Santa, per tutto questo
tempo vi ho supplicato la liberazione di
mio figlio, e Voi non avete voluto veni-
re in aiuto ad una infelice madre! Quin-
di Voi ora consentirete che, cos come
mio figlio mi stato rapito, io prenda
il vostro e lo trattenga come ostaggio!
Ma Vi prometto di restituire vostro fi-
glio non appena io avr nuovamente
tra le braccia, sano e salvo, il mio!
Sincerandosi del fatto che nessuno
la vedesse, si avvicin alla statua, pre-
se dalle braccia della Madonna il pic-
colo Ges Bambino, lo nascose sotto
il manto e lo port al suo castello. L
lo avvolse in tessuti riccamente lavo-
rati e lo chiuse in un prezioso cofano.
Nel frattempo, a molti chilometri di
distanza, lo sfortunato Gerardo con-
tinuava la sua vita di prigioniero nel-
le carceri della fortezza. Amareggia-
to, rimuginava sul suo tragico destino
quando, allimprovviso, una luce sfol-
gorante ruppe le tenebre della buia
prigione: ed ecco che apparve davan-
ti a lui proprio la Madre di Dio, splen-
dente di gloria e di bellezza! Ad un
suo soave gesto, le pesanti porte del-
la cella si aprirono, quindi rivolgendo-
gli uno sguardo dolce e fermo nel con-
tempo, la Regina del Cielo gli disse:
Giovane conte, ora sei libero.
Esci, torna alla tua casa, e di a tua
madre che mi restituisca mio figlio,
ora che Io le ho restituito il suo!
Estasiato, Gerardo si sfregava gli
occhi, credendo che si trattasse di un
sogno.
Ma... Ma... Signora!...
La celestiale visione svan ed il
carcere torn alla sua oscurit abi-
tuale. Non senza una certa appren-
sione, il giovane Gerardo usc di sop-
piatto attraverso i corridoi. Con sua
grande sorpresa, tutte le guardie era-
no sdraiate a terra, colpite da un pro-
fondo e misterioso sonno.
Tre giorni dopo, poco dopo il
pranzo, la Contessa Alicia ud un agi-
tato vocio nel grande salone dingres-
so del castello. Incuriosita e presa co-
me da un presentimento, scese velo-
cemente le scale e trov una piccola
folla di cortigiani, guardie e servitori
che faceva capannello attorno ad un
personaggio magro, barbuto e vestito
di stracci. Quando costui si gir verso
di lei, quale sorpresa!
Oh mio Dio! Figlio mio! Oh mio
caro figlio!
Madre e figlio si strinsero in un
lungo e tenero abbraccio. Ripresosi
dalla forte emozione, Gerardo le disse:
Mamma, prima di qualsiasi altra
cosa, necessario che tu mantenga
fede ai patti e compia la tua parte!
La Contessa cap immediatamen-
te il messaggio. Con sorpresa da par-
te di tutti, sal alle sue stanze e ritor-
n mostrando, tra lacrime di gioia, il
piccolo e divino prigioniero che tene-
va tra le braccia.
Un singolare corteo si diresse al-
lora fino alla cattedrale, dove, dinan-
zi ad una stupita moltitudine, la Con-
tessa Alicia si pose ai piedi della Ver-
gine Maria e le disse:
Vi ringrazio, Celeste Signora, per
avermi restituito mio figlio e, fedele
alla mia promessa, ecco qui il vostro!
Pi che concedere la vittoria in una
terribile guerra, la Madonna premi la
contea col prezioso dono di questo mi-
racolo a testimonianza di quanto pos-
sono, davanti al trono di Dio, lamore
e laudacia di una madre.
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1. SantAlfonso Maria de Ligorio,
vescovo e Dottore della Chiesa. Me-
moria obbligatoria.
Beato Pietro Favre, sacerdote
(+1546). Uno dei discepoli di San-
tIgnazio di Loyola che hanno parte-
cipato alla fondazione della Compa-
gnia di Ges.
2. SantEusebio di Vercelli, vesco-
vo; Memoria facoltativa. San Pietro
Giuliano Eymard, fondatore della
Congregazione dei padri Sacramen-
tino.
Santa Maria degli Angeli alla Por-
ziuncola, perdono dAssisi.
3. Beato Agostino Kazotic, vesco-
vo (+1323). Domenicano, Vescovo
di Zagabria (Croazia) e poi di Luce-
ra (FG), dove si prese cura dei pove-
ri e bisognosi.
4. San Giovanni Maria Vianney,
sacerdote. Memoria obbligatoria.
Santo Eufronio, Vescovo (+573).
Restaur molte chiese nella citt di
Tours (Francia), fond nuove parroc-
chie e propag la devozione alla San-
ta Croce.
5. Dedicazione della Basilica di
Santa Maria Maggiore. Memoria fa-
coltativa.
SantEmidio, Vescovo e martire
(s.IV). Nominato Vescovo di Ascoli,
convert innumerevoli pagani.
6. Festa della Trasfigurazione del
Signore.
Beata Maria Francesca di Ges
Rubatto, vergine (+1904). Fond a
Loano (SV) lIstituto delle Suore Ter-
ziarie Cappuccine, per dare assisten-
za ai bambini poveri e ai malati.
7. San Sisto II, papa, e compagni,
martiri; San Gaetano da Thiene, sa-
cerdote. Memorie facoltative.
SantAlberto degli Abati, sacerdo-
te (1306-1307). Provinciale dellOrdi-
ne Carmelitano in Sicilia. Conosciu-
to per il suo amore alla purezza e alla
preghiera. Insigne predicatore, con-
vert molti giudei.
8. San Domenico di Gusmo, sa-
cerdote. Memoria obbligatoria.
Beata Maria della Croce (MacKil-
lop), vergine (+1909). Fond a Syd-
ney (Australia), la Congregazione
delle Suore di San Giuseppe e del Sa-
cro Cuore, per listruzione dei bam-
bini poveri.
9. Santa Teresa Benedetta della
Croce (Edith Stein), vergine e marti-
re. Compatrona dEuropa. Festa.
Beato Giovanni di Salerno, sacer-
dote (1242). Domenicano, fond a
Firenze (FI)il convento di Santa Ma-
ria Novella.
10. San Lorenzo Diacono, marti-
re. Festa.
Beato Agostino Ota, religioso e
martire (+1622). Convertito dai mis-
sionari gesuiti in Giappone, si fece
religioso e si dedic con ardore alla
catechesi dei suoi compatrioti.
11. Santa Chiara dAssisi, vergine.
Memoria obbligatoria.
Beati Giovanni Sandys (+1586)
e Stefano Rowsham (+1587), sacer-
doti, e Guglielmo Lampley (+1588),
martiri. Martirizzati in Inghilterra
durante il regno di Elisabetta I.
12. Santa Giovanna Francesca di
Chantal, religiosa.
Beato Innocente XI, papa (+1689).
Intraprese una grande opera di mora-
lizzazione dei costumi. Impose severe
norme ai Vescovi, dando egli stesso
esempio di austerit.
13. XIX Domenica del Tempo Or-
dinario.
San Ponziano, papa, e SantIppo-
lito, sacerdote, martiri.
Santa Radegunda (587). Mentre
era ancora in vita il marito (Clotario,
re dei franchi), entr nel monastero
della Santa Croce di Poitiers (Fran-
cia).
14. San Massimiliano Maria Kol-
be, sacerdote e martire. Memoria ob-
bligatoria.
Beata Elisabetta Renzi, vergine
(+1859). Fondatrice delle Pie Mae-
stre della Vergine Dolorosa, per dare
una formazione scolastica e cateche-
tica alle bambine povere.
San Luigi IX, Re di Francia
(Metropolitan Museum of Art,
Nova York)
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15. Solennit della Assun-
zione della Madonna
San Giacinto, sacerdo-
te(+1257). Religioso inviato
da San Domenico a propaga-
re lOrdine in Polonia. Predic
il Vangelo nella Boemia e nel-
la Slesia.
16. Santo Stefano dUnghe-
ria. Memoria facoltativa.
Beato Giovanni di San-
ta Marta, sacerdote e martire
(+1618). Missionario france-
scano che continu a predicare
al popolo mentre era condotto
al martirio a Kyoto (Giappone).
17. Santa Giovanna Dela-
noue, vergine (+1736). Mos-
sa dalla carit, raccoglieva nella
sua casa orfani, mendicanti e anziani.
Fond a Saumur (Francia) lIstituto di
SantAnna della Provvidenza.
18. Beato Rinaldo di Concoregio,
Vescovo (+1321). Govern con zelo,
saggezza e grande carit la Diocesi di
Ravenna (RA).
19. San Giovanni Eudes, sacerdo-
te. Memoria facoltativa.
Santo Ezechiele Moreno Diaz, Ve-
scovo (+1906). Agostiniano recollet-
to, nominato Vescovo di Pasto (Co-
lombia). considerato il modello di
missionario.
20. XX Domenica del Tempo Ordi-
nario.
San Bernardo di Chiaravalle, aba-
te e dottore della chiesa.
San Samuele, profeta e giudice.
Per ordine di Dio, consacr il re Da-
vide, dalla cui stirpe sarebbe nato il
Salvatore.
21. San Pio X, papa. Memoria ob-
bligatoria.
Beata Vittoria Rasoamanari-
vo (+1894). Principessa del Regno
di Madagascar, battezzata a 25 an-
ni. In un periodo di persecuzioni, si
mantenne salda nella fede, sostenne i
cristiani e difese la Chiesa davanti ai
magistrati pubblici.
22. Beata Maria Vergine Regina.
Memoria obbligatoria.
San Filippo Benizi, sacerdote
(+1285). DellOrdine dei Serviti, uo-
mo di grande umilt, considerava Cri-
sto Crocifisso il suo unico libro.
23. Santa Rosa di Lima, vergine,
patrona dellAmerica Latina. Memo-
ria facoltativa.
Beato Francesco Dachtera, sa-
cerdote e martire (+1944). Mor nel
campo di concentramento di Dachau,
dopo aver subito atroci torture.
24. Festa di San Bartolomeo Apo-
stolo.
Santa Maria Micaela del Santissi-
mo Sacramento (Desmaisires), ver-
gine (+1865). Fond la Congregazio-
ne delle Adoratrici Schiave del San-
tissimo Sacramento e della Carit.
25. San Ludovico (Luigi IX) re di
Francia; San Giuseppe di Calazans,
sacerdote. Memorie facoltative.
Beata Maria del Transito di Ges
Sacramentato (Cabanillas), vergine
(+1885). Nata a Cordova (Ar-
gentina), fond in questo paese
la Congregazione delle Sorelle
Terziarie Missionarie France-
scane, per dare assistenza allin-
fanzia povera e abbandonata.
26. Santa Teresa di Ges
(Jornet Ibars), vergine (+1897).
Fondatrice dellIstituto del-
le Piccole Suore degli Anziani
Abbandonati, in Spagna.
27. XXI Domenica del Tem-
po Ordinario.
Santa Monica. Madre di
SantAgostino.
SantAmadeo di Clermont,
Vescovo (+1159). Abate di
Hautecombe, fu eletto Vescovo
di Losanna (Svizera).
28. SantAgostino, Vescovo e Dot-
tore della Chiesa. Memoria obbliga-
toria.
Beato Junipero Serra, sacerdote
(+1784). Francescano, apostolo della
California (USA). Fond nella regio-
ne nove missioni che diedero origine,
tra le altre, alle citt di San Francisco,
Sacramento, San Diego e Los Ange-
les.
29. Martirio di San Giovanni Bat-
tista. Memoria obbligatoria.
Beata Maria della Croce (Giovan-
na Jugan), vergine (+1879). Fon-
d in Francia la Congregazione delle
Piccole Suore dei Poveri, che oggi si
occupa di quasi 52mila anziani.
30. Santa Margherita Ward, mar-
tire (+1588). Giovane martirizzata in
Inghilterra, durante il regno di Elisa-
betta I, per aver aiutato un sacerdote
a fuggire dalla prigione.
31. SantAidano, Vescovo (651).
Monaco di grande mansuetudine e
devozione. Nominato Vescovo di Lin-
disfarne (Inghilterra), vi costru il fa-
moso monastero che divenne centro
delle attivit missionarie per tutto il
nord di questo paese.
Santa Chiara dAssisi (Lipo Memi,
Metropolitan Museum of Art, Nuova York)
Victor Hugo Toniolo
da Roma
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I giardini del Vaticano
Non facile poter superare i limiti di questo meraviglioso angolo.
Una volta allanno, tuttavia, esso si trasforma nello scenario di
una intensa manifestazione di devozione.
prendosi come un
ventaglio allombra
della cupola della
Basilica di San Pie-
tro, accampagnando
le ondulazioni della collina sulla qua-
le si distribuiscono, si trova una armo-
nia di piante e fiori di tutti i generi, di-
sposti artisticamente a formare prati,
aiuole e viali, coronati anche da fonta-
ne e palazzetti. uno spettacolo par-
ticolarmente suggestivo, che incanta
gli occhi meravigliati di chi lo contem-
pla; tuttavia, sono pochi coloro i qua-
li hanno il piacere di superare i limiti
rigorosamente sotto controllo di que-
sto diafano recesso meticolosamen-
te vezzeggiato che costituisce uno
dei pi bei giardini del mondo.
Delimitati dalla Basilica di San
Pietro, i Palazzi Apostolici e le mu-
ra vaticane, e occupando circa un ter-
zo del territorio della citt pontifi-
cia, questi giardini hanno la loro re-
mota origine nellalto Medioevo. Nel
corso dei secoli, numerosi pontefici li
hanno arricchiti con artistiche fonta-
ne e piante di rara bellezza. San Pio
V (1566-1572), per esempio, ha in-
caricato il famoso naturalista Miguel
Mercati di crearvi l un giardino bo-
tanico. Altri sono arrivati perfino a
costruire in mezzo al giardino alcu-
ni notevoli palazzetti, come il Casino
Innocenziano, la Villa Pia e il Piccolo
Castel Gandolfo.
Tuttavia, la maggior parte dei Pa-
pi si sono accontentati di camminare
per i sentieri, soli o in compagnia di
uno o pi prelati, vagando qua e l in
questa gradevolissima atmosfera.
* * *
Negli ameni pomeriggi di prima-
vera, non raro che un visitatore, nel
percorrere i Giardini guidato da un
simpatico amico della Curia Romana,
sia sorpreso da una Guardia Svizzera
che gli blocca il passaggio e che con
gentilezza ma anche fermezza, come
solo loro sanno fare , annuncia so-
lennemente nellinconfondibile ac-
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Nelle foto, diversi aspetti del
Rosario nei giardini del Vaticano;
in alto a sinistra, Benedetto XVI
durante lorazione nella replica
della Grotta di Lourdes
Luglio 2006 Salvami Regina 51
cento svizzero: Sua Santit Benedet-
to XVI sta pregando il rosario, percor-
rendo i viali del Giardino; suggerisco ai
signori di seguire un altro percorso...
In realt, non sono molto numero-
se le persone che hanno la fortuna di
oltrepassare i confini di questo mera-
viglioso recinto. Una volta lanno, tut-
tavia, i Giardini del Vaticano si tra-
sformano in unintensa manifestazio-
ne di devozione, allaltezza dei pi im-
portanti Santuari del mondo. Si tratta
del Rosario processionale, in chiusura
del mese di maggio, un atto di lode al-
la Rosa Mystica, il pi bel fiore di quel-
lHortus Conclusus. In questo singola-
rissimo evento promosso dal Vicaria-
to per la Citt del Vaticano, i cardina-
li e altri alti prelati della Santa Sede, si
uniscono ai pellegrini provenienti da
tutto il mondo per pregare i Misteri
Gloriosi della vita di Cristo e Maria.
La processione di questanno si
rivestita di uno speciale splendore.
In alcuni momenti, alla vista di mi-
gliaia di fedeli con torce accese nel-
le mani, i Giardini sembravano esser-
si trasformati nella grande spianata
di Lourdes, o di Fatima. Fermando-
si di fronte alla replica della Grotta
di Lourdes, eretta sul culmine ideale
dei Giardini, la folla ha cantato il Ma-
gnificat. In quel momento arrivato il
Papa Benedetto XVI, che ha voluto
unirsi alla preghiera e salutare i pre-
senti. Le sue parole si sono scolpite
nel cuore di tutti:
Voglio esprimere a Maria la mia
gratitudine per il sostegno che mi of-
fre nel servizio quotidiano alla Chiesa.
So che posso contare sul suo aiuto in
ogni situazione; pi ancora, so che El-
la prevede con intuizione materna tut-
te le necessit dei suoi figli, e intervie-
ne in modo efficace per sostenerli.
Madonna del
Carmelo sec. XVII
Chiesa di San
Pietro (Lima, Per)
A
ve, rifugio e ricovero dei peccatori, unico
asilo ove un colpevole pu trovare protezione
e salvezza (SantEfrem).
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