a
rma dInfarinato.
Un po di tempo fa uno dei partecipanti al Forum si chiedeva se anche Dante (ai
suoi tempi) aspirasse la c alla maniera dei (centro) toscani doggi. La risposta data
in quelloccasione da un altro dei partecipanti, benche parzialmente condivisibile, richiede
una precisazione. Di pi u: quando si tratta dellargomento, si suole citare sempre le solite
fonti (le cui tesi sono oggi spesso superate), il che `e ovviamente pi u che perdonabile ai
non addetti ai lavori, ma lo `e assai di meno per molti dialettologi che si rifanno tuttora
pervicacemente ad esse.
In realt` a, il punto sulla questione `e stato fatto, e molto bene, in un convegno tenutosi,
ormai pi u di ventanni fa, a Colle Val dElsa (Agostiniani & Giannelli 18). A benecio
dei partecipanti al forum (o almeno di quelli interessati allargomento), riassumer` o qui di
seguito i contributi pi u importanti di questa tappa miliare nella denizione del proble-
ma delleventuale inuenza delle aspirate etrusche sulle spiranti toscane integrandoli con
qualcuno pi u recente. Concluder` o con alcune riessioni personali sulla questione e alcune
considerazioni di natura generale sui fenomeni fonetici operanti oggi in Toscana.
Prima di procedere, sono per` o necessarie due premesse: la prima di carattere notazio-
nale, la seconda a introduzione dellargomento.
Notazione
Per ragioni duniformit` a, in quanto segue la notazione fone[ma]tica `e la mia. A tal riguardo
utilizzer`o, anche in ` ambito propriamente fonetico, una trascrizione volutamente larga.
Segnatamente, non noter` o la durata vocalica, che in italiano non `e distintiva, ne le sottili
variazioni tassofoniche dellitaliano standard, e.g. scriver` o ["kjaro] per ["k
ja:Ro] chiaro,
&c. Per non complicare inutilmente la trattazione (il cui ne, in fondo, `e un altro), non
A rigore, in toscano, [Z] pu` o risultare raorzato in contesti particolari come, ad esempio, nella parola
disgelo [diZ"ZElo] (in italiano standard, [diz"Elo]).
0 Paolo Matteucci
) il far s che un contoide (lungo o) composto (ancorche unitario o ben fuso co-
me in italiano) quale [ ] non compaia mai dopo sillaba aperta ( [S Z]... /
dz/ non presentano questo problema in quanto sono sempre raorzate in posizione
posvocalica).
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