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Zen e Buddismo

"Se apriamo le mani, possiamo ricevere ogni cosa.


Se siamo vuoti, possiamo contenere l'universo".


Da diversi anni mi sono avvicinato allo
Zen ed al Buddismo, grazie ad alcune
esperienze di meditazione vissute con il
mio primo Maestro di Arti Marziali ed un
suo allievo gi monaco Zen italiano legato
alla setta Soto.
La pratica quotidiana delle Arti Marziali mi
ha pian piano portato a considerare e
praticare le religioni orientali, sino a
sentirmi quasi completamente buddista.
Dico quasi perch nel mio intimo rimane
!orte una credenza animista, in cui ogni
essere vivente, animali, piante, l"essere
umano ha un"anima e merita rispetto. #o
trovato nel Buddismo e nello Zen tutti gli
insegnamenti e il con!orto di cui avevo
bisogno. $cco il perch di questa pagina,
come semplice punto di ri!lessione.

ZEN %inizio&
'er noi occidentali cos( distanti dalla
cultura orientale, ed in particolare da
quella giapponese, non ) !acile accettare
e comprendere cosa signi!ica praticare
Zen e perch lo Zen ) compagno ideale
delle Arti Marziali. $d ) mio desiderio
sollevare un velo a !avore della
comprensione di questa disciplina.
* in +ina che si concretizza la prima
corrente di pensiero che dar vita alla
!orma di Buddismo +h"an, grazie agli
insegnamento del monaco indiano
Bodhidharma. Successivamente portato in
,iappone si svilupper in diverse -sette
Zen- tra le quali emergeranno nei secoli la
scuola .inzai e la Soto. La 'rima per lo
supremi dell"arte giapponese, e oserei dire
anche mondiale. /ata inizialmente in
+ina, quale estensione della scrittura a
pennello e delle opere calligra!iche,
divenne mezzo !ondamentale nella
di!!usione dello Zen. 0l colpo di pennello,
che sembra cos( spontaneo, semplice,
immediato ) !rutto di anni di studio, come
il !endente dello spadaccino, l"assoluta
precisione del colpo di pennello pu1
essere eseguito solamente da una
persona la cui mente ed il cui corpo sono
tutt"uno. L"artista esprime l"illuminazione di
un istante e quindi non ha il tempo per
elaborare ogni singola pennellata, la
tecnica deve !luire dalle pro!ondit
interiori, catturando le immagini
dell"in!init, al di l del pensiero. La carta
di riso usata dai pittori Zen, assorbe
immediatamente l"inchiostro e quindi non
) possibile alcuna correzione, come uno
spadaccino che esegue un a!!ondo, che
colga il bersaglio o no, non potr mai
correggerlo.

Lo Zen ed il Teatro No.
0l teatro /o ) sicuramente la !orma di arte
Zen pi2 di!!icilmente comprensibile per
un"occidentale. $" un teatro dei particolari,
delle mille arti, danza, musica, mimica, ed
ancora architettura e scultura. Le sole
maschere in legno ad esempio, spesso
antiche di centinaia di anni, possono
mutare espressione a seconda del gioco
di luci creato dai movimenti della testa
dell"attore. /on si pu1 descrivere il teatro
stile austero e le metodologie, verr
pre!erita dalla casta dei Samurai, la
seconda sar abbracciata dal resto della
popolazione.
/el +h"an non esistevano immagini sacre,
non c"erano dei da adorare, e poca
importanza veniva data alle scritture,
perch la regola era la non regola,
l"insegnamento era, paradossalmente, che
nulla poteva essere insegnato. Secondo il
+h"an prima, e quindi lo Zen poi, la
comprensione ) possibile solamente
ignorando l"intelletto e prestando ascolto
agli istinti, all"intuizione.
La sperimentazione della realt senza
l"uso dell"intelletto, ci1 non signi!ica non
cultura, anzi, ma la completa accettazione
della natura dei suoi !enomeni, senza una
spiegazione logica per ogni pi2 piccola
s!umatura. Lo Zen porta alla calma
interiore, una !orma di quietismo positivo,
che ha alla sua base una grossa !orma di
umorismo, che si pu1 intravedere nei
3oan, gli esercizi di meditazione
particolarmente utilizzati dalla setta
.inzai. o nelle risposte dei maestri. Lo
Zen, ha in!luenzato la cultura ,iapponese,
utilizzando e !acendo proprie le varie
!orme culturali e di pensiero4 dalle Arti
Marziali alla +erimonia del 5he, dalle
+omposizioni di 6iori al 5eatro /o, dalla
'oesia alla 'ittura ad 0nchiostro, dai
,iardini all"Architettura. Ma per noi
occidentali, quali vantaggi la pratica dello
Zen pu1 portarci 7 0nnanzi tutto vorrei
precisare che la pratica dello Zen non
comporta l"abbandono della propria
religione, e, come disse uno dei pi2 grandi
Maestri Zen viventi, 5aisen Deshimaru,
-Lo Zen ) al di l delle religioni-, ovvero la
pratica dello Zen non ) in -concorrenza-
con le religioni, ma anzi pu1 aiutare a
comprendere e vivere meglio la propria
dimensione mistica.
5ornando alla nostra domanda, un primo
insegnamento basilare dello Zen )
racchiuso nella !rase -qui ed ora-, ovvero
concentrarsi su ogni istante della vita
quotidiana.
-8ui ed ora- signi!ica essere interamente
in quello che si !a, mentre mi lavo, mentre
mangio o cammino, mentre combatto.
/on pensare pi2 in modo !renetico o
troppo pro!ondo al passato od al !uturo,
ma vivere completamente i nostri atti e le
nostre parole e pensieri del momento.
/ella cultura attuale, molte cose sono
date per scontate, molte le cose !atte o
vissute in maniera veloce, super!iciale. 0l
ritmo !renetico impostoci dalla -civilt- dei
/o, per un occidentale ) incomprensibile,
cos( imperniato della pi2 ra!!inata estetica
Zen, che spesso lo ) anche per un
giapponese.

Lo Zen e l'architettura.
La casa tradizionale ,iapponese ) !redda
d"inverno e calda d"estate, l"assenza di
mobilio costringe gli occupanti a passare
gran parte della giornata in ginocchio. 'er
dormire un ripiano di legno ricoperto da
un"imbottita di cotone. La squisita casa
tradizionale ,iapponese ) come un"
ombrello aperto sul paesaggio, che si
integra con l"ambiente, non lo domina.
L"uso di materiali naturali, spesso lasciati
al grezzo, sono un"accurata ricerca di
integrazione con l"ambiente. Ma perch
questa scomodit, queste privazioni
!isiche7
La casa ,iapponese ), grazie alla cultura
Zen, un raro esempio di !usione tra
necessit !isiche e spirituali. /on a caso la
struttura di base ricorda un santuario
Shinto, spartano ed elegante. L"aspetto
!ragile della casa ben si adatta ad una
terra scossa da !requenti terremoti, in!atti
la leggera struttura, non ancorata a terra
da tradizionali !ondamenta, tende a
-!luttuare- in sintonia con il terreno. Senza
addentrarci nei particolari architettonici,
vorrei citare un passo di .alph Adams
+ram che visit1 il ,iappone all"inizio del
nostro secolo-, in relazione alla sobriet e
spartanit della casa nipponica9 -La
singola stanza costituisce un ambiente
che richiede la presenza e la
partecipazione dell"uomo per colmare il
vuoto. 0n assenza di distrazioni decorative
non resta che concentrarsi sulla propria
mente e su quella dei presenti. :gni
parola, ogni gesto appaiono pi2
signi!icativi.-

Lo Zen e la Cerimonia del T.
La cerimonia del 5) riunisce in s) tutti gli
aspetti dello Zen, arte, quietismo,
estetismo. La si potrebbe de!inire
l"essenza della cultura Zen, con momenti
pro!ondi che vanno oltre l"esteriorit della
cerimonia stessa. Sicuramente una delle
bevande aromatiche pi2 antiche tra quelle
note, utilizzata nei monasteri per
combattere la sonnolenza nelle lunghe
sedute di meditazione, apprezzata dai
nobili e dai guerrieri, l"assunzione del t)
!in( con essere ritualizzata nella cultura
Zen. +ha;/o;<u, ovvero la +erimonia del
5), lentamente prese !orma, divenne un
momento solenne, intimo e sereno. Lunga
consumi pu1 essere ridimensionato
tramite una buona pratica Zen. Lo Zen si
pu1 praticare in qualsiasi momento della
giornata, curando la giusta postura
%posizione& Za;Zen, concentrandosi sulla
respirazione, senza per1 cercare di
ottenere o raggiungere qualsiasi cosa.
-Se apriamo le mani, possiamo ricevere
ogni cosa. Se siamo vuoti, possiamo
contenere l"universo-.

Postura
La postura detta Za;Zen ) interpretata in
due modi, la prima, tradizionale, adottata
dalla setta Soto si ottiene sedendosi su un
apposito cuscino rotondo %Za!u& con le
gambe incrociate nella posizione del loto,
ereditata dalla cultura 0ndiana. 'ortando il
piede destro sulla coscia sinistra e
viceversa, otteniamo questa posizione
non !acile e inizialmente piuttosto
scomoda. Le ginocchia toccano terra, la
schiena e ben dritta, le spalle rilassate, il
mento rientrante e nuca ritta. La seconda
posizione ) quella normalmente utilizzata
da chi pratica arti marziali ed ) la
posizione di Sei;Za, ovvero seduti sui
talloni, le ginocchia ben divaricate, mentre
per il busto vale quanto detto prima.
.aggiunta la giusta posizione del corpo
%anche con brevi oscillazioni di
assestamento& si esegue il saluto
%,assho&, congiungendo le mani
all"altezza delle spalle, palmo contro
palmo, ed e!!ettuando un leggerissimo
inchino. Le mani poi adottano una
posizione ben de!inita, appoggiate in
grembo, la destra accoglie la sinistra,
palme verso l"alto con i pollici che si
toccano senza tensione. $" possibile
adottare anche altre posizioni delle mani,
prese dalla cultura 5aoista. La lingua deve
toccare il palato, appena dietro i denti
anteriori o nel punto in cui il solletico ) pi2
intenso.

espira!ione
+oncentrandosi sul proprio corpo si inizia
a controllare la respirazione. Si inspira ed
espira tramite il naso. La respirazione )
lenta ed impercettibile, ci si pu1
inizialmente concentrare sull"immagine dei
propri polmoni per !acilitare il
raggiungimento del giusto ritmo, che
prevede circa quattro respirazioni
complete al minuto. L"inspirazione avviene
naturalmente al seguito dell"espirazione
con contrazione dell"addome provocando
anche un salutare massaggio agli organi
addominali.
da descrivere, gi il considerare la
particolare porta di una sala per il t), che
obbligando il passaggio in ginocchio,
induce ad abbandonare all"esterno le
superbie, pu1 aiutare a capire i pro!ondi
concetti dietro questa cerimonia.
L"incenso, lo scarno arredamento, il
cerimoniale creano le premesse per una
disponibilit interiore che permette a tutti i
sensi di partecipare alla cerimonia del 5)
e di entrare in armonia con gli altri.

Lo Zen e la Poesia.
Anche la poesia ricalca i canoni di
semplicit e istintivit tipici dello Zen, ma
per1 anche la sua ermeticit, per chi non
si ) addentrato in pro!ondit nello studio di
questa disciplina. 6orse nata dalle
risposte dei maestri ai discepoli, !orse dai
3oan, la poesia divenne un"espressione di
momenti particolari, dalla -illuminazione-
alla -morte-. Attorno al =>??, nasce la
!orma poetica chiamata #ai@u,
generalmente de!inita la poesia Zen per
eccellenza. +ostituita da =A sillabe o
meno, con un motivo dominate come
l"isolamento, la povert, mistero, l"#ai@u
ha il diritto di avere un suo posto nella
letteratura mondiale, se ) vera
l"a!!ermazione che l"arte del poetare
consiste nel saper dire cose importanti col
minor numero di parole possibili.

"ai#u$ le Poesie.

Senza impronta, non pi bisogno di
nascondersi.
Ora il vecchio specchio
Riflette ogni cosa; luce d'autunno
Inumidita da pallida nebbia.
%SB0A/&

Sopra il picco una distesa di nuvole,
Il fiume freddo alla sua sorgente.
Se vuoi vedere,
Scala la cima del monte.
%#A3B<:&

Senza impronta, non pi bisogno di
nascondersi.
Ora il vecchio specchio
Riflette ogni cosa; luce d'autunno
Inumidita da pallida nebbia.
%SB0A/&

%oan$ Pensieri per &editare
-+ome !ai a vedere tutto cos(
chiaramente7-
chiese un allievo al suo Maestro

L' atteggiamento mentale
L" atteggiamento mentale o dello spirito
nello Zen ) unico, ma in!inito nelle
s!umature. Zan Shin lo spirito vigile,
coinvolto nell"azione, ma attento a ci1 che
viene dopo, qui e ora, nello sviluppo
completo del tempo. Zan Shin si applica in
ogni attimo della vita, dalle cose pi2
semplici come accudire alla pulizia del
proprio corpo, al guidare un"auto, ai
rapporti con le persone, al
combattimento. $" la strada per una
completa !usione del corpo e della mente.
8uando svolgiamo un"azione si deve
essere integralmente parte di ci1 che
stiamo !acendo. Se guardo una
montagna, cerco di essere una montagna,
se guardo uno stagno, cerco di essere
calmo ma pieno di vita come uno stagno
pu1 essere. 8ui e ora, essere interamente
in quello che si !a, non pensare al passato
od al !uturo, essere nel
presente. 5roviamo scritto nello Shodo@a
del Maestro <o@a9 -/on si deve cercare la
verit, n) troncare le proprie illusioni-. Si
devono lasciare passare i pensieri, non
trattenerli, ma viverli. 0l nostro spirito )
complicato, di!!icile da dirigere, agile come
una scimmia.
Ma come disse il mio Maestro, prendiamo,
quando occorre, la scimmia per la coda,
ovvero !ermiamo il nostro pensiero i nostri
sogni per salire a bordo e viverli con reale
intensit, qui ed ora. Dobbiamo per1
ricordarci, di non vivere lo Zen in maniera
assoluta come spesso accade ai mistici
orientali, che lentamente si chiudono su
se stessi. Dobbiamo sviluppare quelle
parti dello Zen che ci permettono un
dinamismo e una presenza mentale utili
nella vita quotidiana, ovvero qui ed ora. La
meditazione in Za Zen deve essere quindi
una !ase iniziale e !ondamentale della
crescita e non una !ase !inale in cui
rinchiudersi e costruire un proprio mondo
limitato e statico.

Lo Zen nelle 'rti &ar!iali
Lo Zen nelle Arti Marziali ha ottenuto un
posto di rilievo, in particolare nell"arte della
spada e del tiro con l"arco. L"abilit tecnica
in combattimento nulla vale se non )
accompagnata da una tranquillit
interiore, da uno spirito vigile che non si
!erma da nessuna parte. +ome disse il
monaco Zen 5a@uan %=CAD;=E>C& -0l vero
spirito ) come l"acqua e lo spirito malcerto
) come il ghiaccio-, ovvero quando lo
spirito si !erma su qualcosa, come il
-+hiudo gli :cchi- rispose questi.
5re monaci osservano una bandiera che
si agita nella brezza.
:sserva uno9 -La bandiera si muove-, ma
il secondo ribatte9
-$" il vento che si muove-. Allora dice
terzo9
-Sbagliate entrambi. $" la vostra mente
che si muove-.
La perdita diventa guadagno. 0l guadagno
diventa perdita.
La !elicit diventa in!elicit. L"in!elicit
diventa !elicit.
Se ottenete una cosa, perdete un"altra
cosa.
Se perdete quella cosa , ne ottenete
un"altra.
0l grande sentiero non ha porte,
Migliaia di strade vi sboccano.
8uando si attraversa quella porta senza
porta,
Si cammina liberamente tra cielo e terra.

()**+S&, Cenni Storici
Siddharta ,autama Buddha visse nel F0
secolo a.+. in un periodo in cui in +ina
+on!ucio e Lao;5se pongono le basi della
!iloso!ia cinese, mentre in ,recia i !iloso!i
presocratici gettano le basi della !iloso!ia
occidentale. 0l pensiero di Budda era
rivolto a tutti coloro che desideravano
mettere in pratica i suoi insegnamenti e
non ad un numero ristretto di asceti.
8uesto seme col tempo svilupper un
immenso albero con tanti rami
diversi!icati, dal 5antrismo tibetano allo
Zen giapponese. Siddharta ,autama
principe, nato nel CED a.+. ai piedi
dell"#GmalaGa, crebbe in un ambiente
ricco e ra!!inato, poi si stacc1 da questo
mondo per diventare monaco. Mor( verso
il >HD.

+ concetti.
0 concetti che stanno alla base del
messaggio del Budda sono il risveglio, di
illuminazione o liberazione. 0l risveglio da
un "sonno" della mente, dal mondo dei
miraggi e dei !antasmi. L"illusione di
credere di esistere come qualcosa di
individuale e separato dal resto. +ome se
un"onda del mare credesse di essere
unica e sola. L"onda ) solo come un
disegno che emerge e dura un" attimo,
legata al movimento continuo dell"acqua.
Se tentasse di credere di essere unica e
sola si troverebbe in una lotta disperata
contro la realt.

La pratica.
ghiaccio ad un ramo, si ) vincolati ed
inermi, quando ) come l"acqua, mille sono
le possibilit e le strade. +on la pratica
dello Zen si arriva alla dimensione del
-tempo esploso- ovvero in una
dimensione in cui gli avvenimenti sono
qualcosa di distaccato e sembrano ripresi
al rallentatore. /el combattimento
a!!iorano gli istinti pi2 ancestrali, la parte
pi2 pro!onda del nostro essere, e lo Zen
con la meditazione, permette al
subconscio di risalire in super!icie. 0n
questo modo si prendere contatto con se
stessi ed entrare in sintonia prima con il
proprio spirito e poi con l"universo e di
conseguenza con l"avversario. 6orse con
questo #ai@u che segue Fi potr aiutare a
comprendere questo concetto9

'ac!ua dello stagno di "irosa#a
$on pensa a riflettere la luna,
n, per parte sua, la luna cerca di
essere riflessa sull'ac!ua.

:vvero, non c") che una luna in cielo, ma
la super!icie di ogni !iume ri!lette una luna.
Se non c") acqua, la luna non si ri!letter,
ma non ) l"acqua a creare la luce della
luna. La luce della luna non cambia se
viene ri!lessa da molti !iumi, n) cambia la
dimensione della luna. 0l nostro spirito non
deve preoccuparsi delle cose su cui si
posa, cos( come le cose non devono
accorgersi della presenza del nostro
spirito.

Lo Zen ed i -iardini.
La disposizione e la creazione di un
giardino come simbolo della ricerca
interiore. 0l voler rendere omaggio alla
natura, con un rispetto reverenziale, a
quella natura che costituisce una delle
pietre miliari della !iloso!ia Zen. 0l giardino
visto come un quadro in cui la prospettiva
e l"astrazione guidano la mano
dell"artista. La cura nella scelta degli
oggetti, dei sassi, delle piante, la struttura
dei laghetti, nulla ) lasciato al caso, ma
tutto calibrato per guidare l"occhio
dell"osservatore dove l"artista desidera,
sino al limite in cui il muro di recinzione
non serve per tenere lontano gli sguardi
indiscreti, ma per impedire a coloro che
osservano il giardino dall"interno, dai punti
prestabiliti dall"artista, di spingere lo
sguardo all"esterno e quindi introdurre
!attori estranei nella visione. Bn giardino
su cui non oziare, ma da guardare. Si
arriva verso la !ine del =>?? all"astrazione
totale con i giardini di pietra, intesi a
Mille sono le pratiche che si possono
adottare. /el tempo l"uomo che ha
necessit di immagini e riti ha costruito a
discapito del vero e puro insegnamento
del Budda una serie di cerimoniali. 6orse
la cosa migliore ) leggere il Dhammapada
una semplice raccolta di !rasi ed a!orismi
attribuiti allo stesso ,autama Budda.

'lcuni passi del *hammapada$

%ome il fabbro raddrizza
una freccia,
cos& il saggio governa i suoi
pensieri,
per loro natura instabili,
irre!uieti
e difficili da controllare.
$on lasciare che la ricerca
del piacere
ti distragga dalla meditazione
e dal tuo stesso bene.
'nzich badare agli errori
altrui
osserva i tuoi,
esamina ci( che hai
commesso
e ci( che hai omesso di fare.
%ontrolla la rabbia
come un buon auriga
governa il suo carro
impazzito.
)ratica ci( che predichi.
)rima di cercare di
correggere gli altri
fa una cosa pi difficile*
correggi te stesso.
$obile colui che non fa del
male
ad alcuna creatura vivente.
+u sei il tuo solo maestro.
%hi altro pu( guidarti,
-iventa padrone di te stesso
e scopri il tuo maestro
interno.
a padronanza della propria
mente,
ribelle, capricciosa, e
vagabonda,
la via verso la felicit..
!avorire la meditazione. Dove prima si
ricercava una bellezza scenogra!ica, in
questi piccoli giardini invece, si
cercavano strumenti tramite i quali la
mente contemplativa poteva dilatarsi a
cogliere l"essenza dello Zen. 0l giardino si
avvicina alla pittura ad inchiostro.

Lo Zen ed il disegno ad +nchiostro.
La pittura ad inchiostro monocroma !iorita
nel periodo Ashi@aga %==DD;=CAD&, )
senza dubbio uno dei momenti

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