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IL TURISMO FLUVIALE COME STRUMENTO PER UNA RINNOVATA PERCEZIONE

DELLE ACQUE

Dott. Marco Abordi Centro Internazionale Civilt dellAcqua
T.E.R.R.A. SRL
m.abordi@terrasrl.com
Via Vittorio veneto, 114
30027 San Don di Piave (VE)

Avere le fortuna di vivere unesperienza come quella di navigare allinterno di unasta fluviale nella
bassa pianura del veneto orientale, rappresenta senza dubbio il miglior modo di conoscere questo
territorio, capirne le origini storiche, la vita delle popolazioni che nel tempo si sono impossessate
dei terreni palustri ed il loro mutevole rapporto con le acque, la dinamica del paesaggio che nei
millenni stata legata imprescindibilmente alle acque e che, evidentemente, lo sar anche in futuro,
le emergenze ambientali, urbanistiche ed infrastrutturali.
Il titolo di questo intervento, Il turismo fluviale come strumento di una rinnovata percezione delle
acque illustra semplicemente come una attenta gestine di questa forma fruitiva del territorio
consenta di poter tornare sui fiumi e ri-viverli. Questo approccio permetter quindi di rimettere il
fiume al centro del territorio, colmando la distanza che abbiamo creato arginandoli, tombandoli e
nascondendoli alla vista dei nuovi centri urbani.
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Le caratteristiche di questa particolare esperienza sono:
il navigare DENTRO il fiume, con una prospettiva completamente diversa da quella
godibile dallalto degli argini; prospettiva che consente di sentirsi integrati con lelemento
acqua;
il navigare CON il fiume, adattarsi al lento fluire dellacqua che compie il suo percorso
verso il mare e rispettarne i ritmi, i silenzi e gli spazi;
il navigare PER il fiume, evitando un eccessivo carico di transito, utilizzando imbarcazioni
specifiche in grado di evitare il moto ondoso, evitando il transito temporaneamente o
permanentemente nei luoghi ecosistemicamente delicati;
il navigare INSIEME al fiume, conoscerne le caratteristiche idrauliche, la qualit delle acque
(molto spesso cartina tornasole delle attivit antropiche), le emergenze ambientali,
urbanistiche e infrastrutturali.
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I territorio della bassa pianura del veneto orientale il frutto di millenni di interazione tra ambiente,
attivit umane e attivit fluviale.
Se si analizza, anche a rapido volo duccello (per ovvi motivi di tempo), alcuni dei principali eventi
storici di questi luoghi, si noter come essi siano sempre fortemente connessi alla dinamica delle
acque e alla loro regimazione.
Gi in et paleoveneta, le prime comunit erano dedite alla navigazione commerciale lungo la rete
fluviale della bassa pianura; per altro, in quel periodo gli itinerari terrestri non erano molto
frequenti.
Con lavvento dei Romani,i traffici si intensificarono anche lungo le principali aste fluviali, non
dimentichiamoci infatti che questi territori furono oggetto di una notevole immigrazione latina,
queste terre, tra Monti e Lagune, ospitarono un numero impressionante di veterani che si
insediarono pacificamente sui fondi tracciati dalle centuriazioni.
Con le invasioni barbariche si verific un generale declino dellarea, gli argini innalzati dalle prime
bonifiche vennero rotti, le alluvioni insabbiarono canali e spazzarono via interi villaggi.
Dal punto di vista urbanistico, nel periodo delle Citt Stato si realizzarono delle fortificazioni sul
corso dei fiumi, questo era dovuto essenzialmente alla necessit di garantire approvvigionamenti
idrici durante gli assedi.
Come non citare a questo punto il periodo storico della Repubblica Serenissima che ha visto la
realizzazione di opere idrauliche a protezione della citt lagunare dalle torbide provenienti dai
principali fiumi della bassa pianura.
E proprio alla fine del XVI sec che viene realizzata la Litoranea Veneta per collegare,
parallelamente alla costa, Venezia con la fortezza di Palmanova.
La situazione rimane urbanisticamente invariata, con crescita delle citt ad anelli concentrici, fino
all1800. Con lavvento dei francesi e degli austriaci vi fu un nuovo sviluppo viario che, causando
labbandono dei sistemi di trasporto fluviale, ha portato ad unurbanizzazione simile a quella
odierna, abbarbicata agli assi stradali.
Il vero stravolgimento di questi territori avviene di conseguenza allinvenzione della macchina a
vapore nel 1700, con lintroduzione, nei primi del 900, del sollevamento meccanico delle acque di
scolo.
Anche le due guerre mondiali ebbero diversi effetti sullidrografia locale, sia negativi, come i danni
causati dai bombardamenti, sia positivi, come la riattazione della Litoranea Veneta che avvenne
proprio per la necessit di trasporto di materiale bellico verso i fronti orientali durante la grande
guerra.
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In questa immagine vediamo come si presentava il territorio palustre marginale alla laguna
compreso tra il fiume Sile e la Livenza. La carta proiettata la Kriegskarte von Zach risalete al
1800. Nelle fotografia vediamo un tipico ambiente palustre delle laguna veneta. Se proviamo a
sovrapporre la situazione attuale dellidrografia principale e secondaria che recepisce tramite
sollevamento meccanico lacqua drenata dal fitto reticolo di scoline vediamo immediatamente
limpressionante capillarit di questo sistema che pu benissimo essere paragonato per importanza e
morfologia al sistema sanguigno di un organismo animale.
Da qui si capisce bene come in questi luoghi si generato nel tempo un diverso modo di vivere il
territorio, in principio vi erano pochi uomini che abitavano la palude, con dei ritmi, delle attivit e
delle difficolt molto particolari.
Poi vi fu gente che visse in senso attivo la bonifica; oggi vi solo gente che abita un territorio
asciutto senza pi accorgersi che si tratta in realt di un territorio anfibio.
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Uno degli aspetti principali delle vie dacqua presenti nella bassa pianura orientale del veneto il
particolare dimorfismo fluviale che si alterna costantemente passando da acque risorgive ad acque
torrentizie di carattere alpino.
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Le risorgive che si susseguono dal Garda allIsonso, separando lalta pianura dalla bassa, dando
origine a dei luoghi di particolare bellezza (i fontanili) ed attribuiscono allasta fluviale
caratteristiche morfologiche del tutto particolari.
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Nell'alta pianura, le acque piovane e fluviali trovando un suolo molto permeabile formato da
materiali grossolani, purtroppo estremamente sfruttate nellultimo mezzo secolo. Si noti che negli
ultimi 50 anni sono stati edificati 9/10 del patrimonio abitativo attuale, mentre la popolazione
aumentata solamente del 20%. Questo fenomeno, da una parte pu contribuire alle alluvioni per
sottrazione di suoli permeabili, mentre dallaltra ha causato un notevolissimo incremento dei
prelievi in alveo del materiale ghiaioso per le costruzioni.
Ritornando al nostro ciclo delle acque legato al fenomeni delle risorgive, le acque vengono
assorbite per poi tornare in superficie una volta incontrati gli strati impermeabili della bassa pianura
formati da limo ed argilla.
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I corsi dacqua che si generano da punti di emersione delle risorgive sono caratterizzati da una
portata costante e dalla ridotta capacit di trasportare torbide, e quindi non necessitano di essere
chiusi tra alte arginature. Fanno parte di questa tipologia fluviale il fiume Sile, il fiume Livenza ed
il fiume Lemene che come si pu vedere in cartografia sono caratterizzati da un particolare
andamento meandriforme.
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Il Piave, pur essendo d'alimentazione alpina, risente abbastanza dellandamento delle precipitazioni,
anche se una buona parte della portata tra la primavera e linizio dellestate assicurata dalla
fusione delle nevi accumulatesi durante linverno. Il regime del Piave comunque fortemente
alterato dallintenso sfruttamento idroelettrico delle sue acque nel vasto bacino montano.
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Il tipico regime torrentizio caratterizza invece i corsi dacqua prealpini come il Tagliamento, con
prolungate ed accentuate magre nel periodo invernale ed estivo, la cui prevalente caratteristica
fisionomica l'ampio letto ghiaioso, in molti casi del tutto privo dacqua, che occupa il tratto
dellalta pianura.
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Infine vi da ricordare la Litoranea Veneta, percorso in grado di mettere in collegamento
attraverso vie navigabili interne, oltre che tutte le aste fluviali viste in precedenza, la laguna di
Venezia, di Caorle-Bibione e di Marano. Questa via, insieme alla Litoranea Padana, ha avuto una
notevole importanza fino agli anni 50 , prima dellavvento dei mezzi di trasporto motorizzato, che
hanno di fatto sostituito le imbarcazioni per il trasporto merci e creato diverse infrastrutture lungo il
corso della Litoranea impedendone la continuit funzionale (ponti bassi, girevoli ecc.).
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Lapproccio del tutto particolare che il Centro Internazionale dellAcqua ha voluto imprimere a
questi itinerari, oltre ad un aspetto prettamente turistico di svago, quello di una proposta in cui
lelemento Acqua il soggetto principale in grado di tramettere gli aspetti culturali, storici
ecosistemici che, come abbiamo visto, fanno parte integrante di questi territori.
Sono lieto di concludere questo breve intervento invitando tutti presenti alle giornate dellacqua
2006 organizzate per i giorni 21 22 marzo 2006 e dedicate alla memoria di Renzo Franzin. Il
giorno 21 marzo, presso il parco Longobardi di Mogliano Veneto sar presentato il libro di Renzo
Franzin Il respiro delle acque, mentre il giorno 22 marzo si terr un convegno itinerante lungo gli
argini della Piave Vecchia.

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