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RONAGO '98 - N.

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Verso il 2000... Verso il 2000... Verso il 2000... Verso il 2000... Verso il 2000... Verso il 2000... Verso il 2000... Verso il 2000... Verso il 2000... Verso il 2000...
In commino
verso
iI Podre
Lultimc cnnc
di preporofone
cl 6iubilec.
Continuiamo le riflessioni in preparazio-
ne al Giubileo dell'anno 2000 guidati
dalla parola del Papa nella sua Lettera
Apostolica 'Tertio millennio adveniente'
l 1999, terzo e ultimo anno prepara-
torio, avr la funzione di dilatare gli orizzonti
del credente secondo la prospettiva stessa
di Cristo: la prospettiva del "Padre che nei
cieli", dal quale stato mandato ed al quale
ritornato.
"Questa la vita eterna: che cono-
scano Te, l'unico vero Dio, e colui che hai
mandato, Ges Cristo" (Gv.17,3). Tutta la
vita cristiana come un grande pellegrinag-
gio verso la casa del Padre, di cui si riscopre
ogni giorno l'amore incondizionato per ogni
creatura umana, ed in particolare per il "figlio
perduto" (Le. 15,11 -32). Tale pellegrinaggio
coinvolge l'intimo della persona allargandosi
poi alla comunit credente per raggiungere
l'intera umanit.
l Giubileo, centrato sulla figura di Cri-
sto, diventa cos un grande atto di lode al
Padre: "Benedetto sia Dio, Padre de! Signo-
re nostro Ges Cristo, che ci ha benedetti
con ogni benedizione spirituale nei cieli in
Cristo. n lui ci ha scelti prima della creazio-
ne del mondo, per essere santi ed immaco-
lati al suo cospetto nella carit" (Ef.1,3-4). n
questo terzo anno il senso del cammino ver-
so il Padre dovr spingere tutti a intrapren-
dere, nell'adesione a Cristo redentore
dell'uomo, un cammino di autentica conver-
sione, che comprende sia un aspetto "nega-
tivo" di liberazione dal peccato sia un aspet-
to "positivo" di scelta del bene, espresso dai
valori etici contenuti nella legge naturale
confermata e approfondita da! Vangelo.
questo il contesto adatto per la riscoperta e
la intensa celebrazione dei sacramento della
Penitenza nel suo significato pi profondo.
L'annuncio della conversione come impre-
scindibile esigenza dell'amore cristiano
particolarmente importante nella societ at-
tuale, in cui spesso sembrano smarriti gli
stessi fondamenti di una visione etica
dell'esistenza umana.
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RONAGO '98 - N. 3
Verso il 2000... Verso il 2000... Verso il 2000... Verso il 2000... Verso il 2000... Verso il 2000... Verso il 2000... Verso il 2000... Verso il 2000... Verso il 2000...
In commino verso iI Podre
Sar pertanto opportuno specialmen-
te in questo anno, mettere in risalto la virt
teologale della carit, ricordando la sintetica
e pregnante affermazione della prima lettera
di Giovanni: "Dio amore" (4,8,16). La cari-
t, nel suo duplice volto di amore per Dio e
per i fratelli la sintesi della vita morale del
credente. Essa ha in Dio la sua scaturigine
e il suo approdo.
n questa prospettiva, ricordando che
Ges venuto ad "evangelizzare i poveri",
come non sottolineare pi decisamente
l'opzione preferenziale della Chiesa per i
poveri e gli emarginati? Si deve anzi dire
che l'impegno per la giustizia e per la pace
in un mondo come il nostro, segnato da tan-
ti conflitti e da intollerabili disuguaglianze
sociali ed economiche, un aspetto qualifi-
cante della preparazione e della celebrazio-
ne del Giubileo. Cos, nello spirito del libro
di Levitico (25,8-28) i cristiani dovranno farsi
voce di tutti i poveri del mondo, proponendo
il Giubileo come un tempo opportuno per
pensare, tra l'altro, ad una consistente ridu-
zione, se non proprio al totale condono, del
debito internazionale, che pesa sul destino
di molte Nazioni. l Giubileo potr pure offri-
re l'opportunit di meditare su altre sfide del
momento quali, ad esempio, le difficolt di
dialogo fra culture diverse e le problemati-
che connesse con il rispetto dei diritti della
donna e con la promozione della famiglia e
del Matrimonio.
Due impegni saranno ineludibili spe-
cialmente nel corso del terzo anno prepara-
torio: quello del confronto con il secolarismo
e quello del dialogo con le grandi religioni.
n tutto questo ampio orizzonte di im-
pegni, Maria santissima, figlia prescelta del
Padre, sar presente allo sguardo dei cre-
denti come esempio perfetto di amore, sia
verso Dio che verso il prossimo.
GOVANN PAOLO
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RONAGO '98 - N. 3
Cammino comunitario Cammino comunitario Cammino comunitario Cammino comunitario Cammino comunitario Cammino comunitario Cammino comunitario Cammino comunitario Cammino comunitario Cammino comunitario
MeIIobbroccio deI Podre
Nel Consiglio Pastorale del mese
di settembre abbiamo elaborato, a parti-
re dalle indicazione del Piano Pastorale
de! nostro Vescovo, il cammino che la
nostra comunit parrocchiale vuole com-
piere nell'anno 98-99.
Le riflessioni e le proposte emerse
sono state poi riassunte in una semplice
frase che diventa frase-guida del nostro
cammino: "NELL'ABBRACCIO DEL
PADRE".
n quest'anno infatti siamo tutti
chiamati a riscoprire il volto paterno di
Dio, in un cammino di CONVERSIONE
e RICONCILIAZIONE che porti ognuno
di noi a riconciliarsi con il Padre e con gli
"altri" che, alla luce dei 'Padre nostro',
diventano fratelli e sorelle, figli dell'unico
Dio.
Un cammino certo non facile che
chiede di esercitare la virt della PENI-
TENZA e cio la gioiosa fatica di "cam-
biare" il nostro modo di essere e di agire
lasciandoci sempre pi illuminare dalla
Parola di Dio, dal Vangelo, attraverso la
guida dello Spirito; virt che trova poi la
sua espressione visibile nel sacramento
della Penitenza (confessione), quale ge-
sto che ci riporta nell'abbraccio del Pa-
dre e nella pace con i fratelli.
Un'altra virt che chiede di essere
vissuta la CARIT: essa innanzitutto
dono di Dio, esperienza del suo amore,
ed chiamata a riversarsi sul prossimo
con gratuit e generosit appunto per
costruire legami di autentica fraternit
universale.
Se queste sono le mete, sicura-
mente "alte", verso cui tendere insieme
durante l'anno, occorre tuttavia tener
presente i "gradini" che ci possono por-
tare al conseguimento delle stesse. Si
tratta di intraprendere con perseveranza
i piccoli passi che la vita di comunit
suggerisce se vogliamo quantomeno in-
camminarci verso gli obiettivi proposti.
Questi "piccoli passi" non sono al-
tro che il quotidiano vivere il nostro cri-
stianesimo nella comunit parrocchiale
sulle vie ben note della catechesi, della
liturgia e della carit. su queste tre
strade che i vari gruppi che operano nel-
la parrocchia hanno individuato proposte
differenziate per ogni et; si tratta di
suggerimenti concreti che ci possono
aiutare a crescere insieme "nell'abbrac-
cio del Padre".
Nelle pagine che seguono la pre-
sentazione delle diverse proposte... a
ciascuno poi la libert della risposta....
con l'augurio di essere in tanti a compie-
re insieme lo stesso cammino!
DON SERGIO
Anno parrocchiale 1998-1999
MELL ARAccTO
DEL PADRE
per un cammino di riconciliazione e di fraternit
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Ca Ca Ca Ca Ca Ca Ca Ca Ca Calend lend lend lend lend lend lend lend lend lendario ario ario ario ario ario ario ario ario ario
Appuntumenti
du non
dimenticure
OTTOBRE
Domenica 18 = Giornata missionaria mon-
diale e mercatino dei prodotti equo solidali.
Battesimi.
Gioved 22 = ore 20.45, incontro genitori
dei ragazzi di 1 e 2 media (Cresima)
Sabato 24 = Raccolta carta per le missioni
Marted 27 = ore 20.45, incontro genitori
dei bambini di 3 elementare (Prima comu-
nione)
Gioved 29 = ore 20.45, incontro della Cari-
tas Parrocchiale.
Venerd 30 = ore 20.45, incontro del Consi-
glio Pastorale parrocchiale.
NOVEMBRE
Domenica 1 = Festa di Tutti i Santi;
ore 14.30: processione al Cimitero
Gioved 5 = ore 20.45, inizio della Cateche-
si per gli adulti
Domenica 15 = alla Messa della ore 10.00:
nizio del cammino verso la Cresima per
quinta elementare.
Domenica 22 = Festa di Cristo Re e giorna-
ta missionaria con P. Carlo Castelli Batte-
simi
Marted 24 = ore 20.45, inizio degli incontri
per la preparazione della Messa domenica-
le.
Domenica 29 = nizio dell'anno liturgico:
tempo di Avvento.
DICEMBRE
Venerd 4 = ore 20, Celebrazione peniten-
ziale
Domenica 6 = Giornata per i! Seminario
Dal 6 all' 8 = Banco vendita del G.A.M.
Marted 8 = mmacolata Concezione di Ma-
ria
Mercoled 16 = nizio della Novena di Nata-
le
Venerd 25 = Natale del Signore
Gioved 31 = Veglia per la pace
GENNAIO 99
Venerd 1 = Giornata mondiale della Pace
Sabato 2 = S. Defendente
Mercoled 6 = Epifania, festa della S. nfan-
zia e dei Doni dell'Albero per la Scuola Ma-
terna.
Domenica 10 = Battesimi
FEBBRAIO
Venerd 5 = ore 20.00, Celebrazione peni-
tenziale
Sabato 6 = Veglia per la vita
Domenica 7 = Giornata in difesa della vita -
Battesimi
Mercoled 17 = Le Ceneri - nizia la Quare-
sima
Gioved 25 = Catechismo degli adulti (2 par-
te)
MARZO
Venerd 5 = ore 20.00. Celebrazione peni-
tenziale
Domenica 28 = Le Palme
Giornata mondiale della giovent
APRILE
Domenica 4 = Pasqua di risurrezione
Domenica 11 = Battesimi
Sabato 24 = Pellegrinaggio giovani al Soc-
corso
Domenica 25 = Giornata delle Vocazioni
Venerd 30 = Veglia del lavoro
MAGGIO
Venerd 7 = ore 20.00, Celebrazione peni-
tenziale
Sabato 8 = S. Vittore
Sabato 15 = Raccolta indumenti per la Cari-
tas
Domenica 16 = Ascensione Battesimi
Sabato 22 = Veglia di Pentecoste
Domenica 23 = Pentecoste
(Cresima o Festa delle Famiglie)
Domenica 30 = Giornata della Carit
(Cresima o Festa delle Famiglie)
Luned 31 = chiusura del mese di maggio
GIUGNO
Dal 3 al 6 = Giornate eucaristiche
Domenica 6 = Corpus Domini, prima Comu-
nione e processione eucaristica serale.
Domenica 13 = Giornata del G.A.M.
e festa di chiusura dell'attivit dell'Oratorio.
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RONAGO '98 - N. 3
Ca Ca Ca Ca Ca Ca Ca Ca Ca Cat tt tttttt te ee eeeeee eches ches ches ches ches ches ches ches ches chesi ii iiiiii i
Per riscoprire iI voIfo deI Podre
"Luce ci miei pcssi lc Tuc Pcrclc"
* PER I RAGAZZI (eIementari e me-
die)
Al luned, alle ore 16.30,
incontro per le classi medie.
Al gioved, alle ore 14.45,
incontro per le classi elementari
(Prima elem. inizier gioved 12 novem-
bre)
* PER LE CLASSI SUPERIORI
Al luned sera, ore 20.45,
suddivisi nei seguenti gruppi:
- prima e seconda superiore;
- terza, quarta e quinta superiore.
* PER I GIOVANI (oItre Ia 5
superiore...)
Al mercoled alle ore 20.30.
* PER GLI ADULTI (fino ai 60 anni)
Al gioved sera, alle ore 20.45, nei se-
guenti periodi:
- dal 5 novembre al 10 dicembre;
- dal 25 febbraio al 25 marzo;
- dal 22 aprile al 27 maggio.
La seconda parte degli incontri (feb-
braio-marzo) prevista nei centri di pre-
ghiera presso le famiglie della parroc-
chia.
* PER GLI ANZIANI (oItre i 60 anni)
Ai venerd pomeriggio, alle ore 15.00,
nei seguenti periodi:
- dal 27 novembre al 18 dicembre;
- dal 19 febbraio al 26 marzo.
* ALTRE OCCASIONI importanti
di ascolto e formazione sono:
- gli incontri per i GENTOR dei ragazzi
che partecipano al catechismo;
- gli incontri per le FAMGLE
in preparazione al Battesimo dei figli.
GRUPPO CATECHST
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Li Li Li Li Li Li Li Li Li Lit tt tttttt turg urg urg urg urg urg urg urg urg urgi ii iiiiii ia aa aaaaaa a
Per ceIebrore Iomore deI Podre
"ccnterc in eternc lcmcre del Signcre"
Alcuni suggerimenti e iniziative
per vivere le celebrazioni liturgiche come
esperienza e incontro con il Padre che ci
ama e ci accoglie.
* Riscoprire I'ANNO LITURGICO,
quale cammino di rinnovata ade-
sione alla vita di Ges attraverso le varie
tappe (avvento, natale, quaresima, pa-
squa, tempo pasquale...) e in particolare
attraverso la partecipazione all'Eucari-
stia della DOMENCA, Pasqua della set-
timana.
A questo scopo, a partire da Mar-
ted 24 novembre, ogni MARTED, alle
ore 20.30. ci ritroveremo, con coloro che
desiderano partecipare, per preparare
insieme la Messa della Domenica, aiu-
tandoci nella comprensione della parola
di Dio e preparando insieme l'animazio-
ne della liturgia (canti, preghiere,
gesti....).
* In questo anno particoIare vivremo
in modo straordinario Ia QUARESI-
MA,
tempo favorevole per la conver-
sione, la penitenza, il ritorno a Dio e ai
fratelli.
* Con il gruppo liturgico (e anche nella
catechesi) ci aiuteremo a capire meglio
iI sacramento deIIa Penitenza (con-
fessione) per poi cercare di celebrarlo e
viverlo in modo autentico.
* Si suggerisce di ridare vaIore aI VE-
NERD, quale giorno dove esercitare la
virt della penitenza,
sia dando spazio alla preghiera e
all'ascolto della Parola di Dio,
sia assumendo scelte di vita so-
brie e semplici finalizzate a creare situa-
zioni di maggiore fraternit e giustizia tra
le persone (visita ai malati, non spreco
del cibo, volontariato, digiuno
televisivo..., gesti di solidariet e di per-
dono reciproco....)
A questo scopo, a partire dal ve-
nerd 2 dicembre, e poi in ogni primo ve-
nerd del mese, vivremo la GORNATA
DELLA RCONCLAZONE, celebrando
alle ore 20.00 il sacramento comunitario
della Penitenza.
* Continua ogni primo GIOVED deI
mese, dalle ore 15.30 alle ore 20.00
l'adorazione eucaristica e la preghiera
per le vocazioni.
L GRUPPO LTURGCO
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Carit Carit Carit Carit Carit Carit Carit Carit Carit Carita aa aaaaaa as ss ssssss s
Perche fuffi si senfono omofi
"chi ncn cmc ncn hc ccncsciutc Dic, perch Dic cmcre"
La carit, che deriva dalla scoper-
ta e dall'esperienza dell'amore del Pa-
dre, chiamata a tradursi in fraternit
dentro la comunit parrocchiale e oltre i
suoi confini, fino ad abbracciare il mon-
do intero.
A questo scopo la Caritas suggeri-
sce alcune proposte:
* Vivere I'Ottobre missionario apren-
doci alla fraternit universale e senten-
doci maggiormente coinvolti nella mis-
sione stessa della chiesa.
* Educarci aIIa sobriet di vita, quale
scelta per creare tra gli uomini maggior
giustizia e quindi maggior fraternit.
A questo scopo si propongono al-
cune iniziative:
- ogni mese, alla terza domenica,
viene allestito in Oratorio il mercatino dei
prodotti equo solidali, aiutandoci cos a
un consumo alternativo oltre che solida-
le;
- durante l'Avvento di fraternit
verranno suggerite modalit concrete
per attuare, soprattutto nelle famiglie,
scelte di fraternit;
- lo stesso mese della pace (gen-
naio) sar vissuto in una costante atten-
zione alle dimensioni mondiali;
- attraverso le iniziative del G.AM.
(giornata annuale, banco vendita di di-
cembre,...) sostenere i missionari legati
alla nostra comunit, impegnandosi an-
che a conoscere, tramite i loro scritti, le
situazioni in cui vivono e pregando per
loro (Rosario Missionario al terzo merco-
led di ogni mese);
- si suggerisce inoltre, in occasio-
ne della celebrazione dei sacramenti
(matrimoni, prime comunioni, cresime,
battesimi) di programmare feste sobrie e
possibilmente comunitarie, evitando
sprechi e consumi inutili, anzi a volte
apertamente in contraddizione con
quanto viene celebrato nel sacramento.
* Continuare e qualificare meglio la ge-
stione del IocaIe d'accogIienza (arriva-
to alla terza esperienza di ospitalit)
coinvolgendo in particolare il gruppo fa-
miglia.
* Sostenere con generosit iI Fondo
di soIidariet (Banca Briantea c/c n.
1325): sicuramente uno strumento che
permette di creare condivisione e frater-
nit soprattutto tra famiglie e persone in
difficolt.
* Suscitare attenzione e disponibiIit
a sceIte di voIontariato in particolare
tra i giovani, ma non solo.
A questo proposito diverse sono le pos-
sibilit:
- dedicarsi all'animazione delle at-
tivit di Oratorio a favore dei ragazzi;
- rendersi disponibili per l'accom-
pagnamento di persone in difficolt;
- compiere lavoretti a favore
dell'Ancora (al marted ad esempio gli
anziani si ritrovano quindicinalmente alle
ore 14.30);
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Carit Carit Carit Carit Carit Carit Carit Carit Carit Carita aa aaaaaa as ss ssssss s
Tesfimoniore Iomore deI Podre
- far visita ai malati presso gli
Ospedali, alla domenica;
- dare disponibilit per un servi-
zio presso il Centro di Ascolto Zonale;
- pensare con seriet alla possi-
bilit dell'obiezione di coscienza al ser-
vizio militare....)
LA CARTAS PARROCCHALE
22029 UGGATE TREVANO (CO)
Via Roma, 14 Tel. 031 / 94.88.75
ORARI
MARTED 9,00-12,00
SABATO 9,00-12,00
Un punto di riferimento per chi in difficol-
t.
Uno spazio libero dove incontrare persone
disponibili ad ascoltare garantendo la mas-
sima riservatezza.
Avviso corifos
Durante lo scorso anno un gruppet-
to di persone si reso disponibile
per la visita, a nome della comunit
parrocchiale, alle persone ricovera-
te in ospedale. Quest'anno vorrem-
mo ripetere la positiva esperienza
in modo pi organizzato e continua-
tivo, fissando dei turni, in base alla
disponibilit di ciascuno (solitamen-
te le visite sono alla domenica,
nell'orario di apertura pomeridiana).
Per poter coinvolgere tutti coloro
che sono interessati e per non di-
menticare nessuno molto impor-
tante una duplice collaborazione:
a) facendo presente la propria di-
sponibilit per le visite;
b) segnalando in parrocchia quando
qualcuno di trova in ospedale.
questo un gesto semplice ma
concreto di comunione e di amicizia
della nostra comunit, uno strumen-
to fra tanti per camminare insieme.
Per saperne di pi:
Ivagnes Mariangela, tel. 980107.
ACCOGLERE
ASCOLTARE
AUTARE
Un'offerta sincera di collaborazio-
ne per cercare, insieme, le possi-
bili soluzioni ai problemi, avvalen-
dosi delle risorse umane e dei ser-
vizi presenti sul territorio.
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RONAGO '98 - N. 3
La pagina del G.A.M. La pagina del G.A.M. La pagina del G.A.M. La pagina del G.A.M. La pagina del G.A.M. La pagina del G.A.M. La pagina del G.A.M. La pagina del G.A.M. La pagina del G.A.M. La pagina del G.A.M.
0iornofo Missionorio MondioIe
Dcmenicc 18 cttcbre
"Tuffi i popoIi conoscono
Te, unico vero Dio"
Dal Messaggio di Giovanni
Paolo II
in occasione della giornata
missionaria mondiale.
"Avrete forza dallo Spirito Santo
che scender su di voi
e mi sarete testimoni
a Cerusalemme,
in tutta la Ciudea e la Samaria
e fino agli estremi confini della terra"
La Giornata missionaria mondiale di
quest'anno ha nello Spirito Santo il punto di
riferimento. Lo Spirito infatti il protagoni-
sta di tutta la missione ecclesiale.
Non certo possibile comprendere
l'azione dello Spirito nella chiesa e nel mon-
do con analisi statistiche o con altri sussidi
delle scienze umane, perch essa si situa
su un altro piano, che quello della grazia,
percepito dalla fede. Si tratta di un'azione
spesso nascosta, misteriosa, ma sicura-
mente efficace. Lo Spirito Santo non ha
perso la forza propulsiva che aveva all'epo-
ca della chiesa nascente; agisce oggi come
ai tempi di Ges e degli apostoli. Le mera-
viglie da Lui compiute, riferite negli Atti degli
Apostoli, si ripetono ai nostri giorni, ma
spesso rimangono sconosciute, giacch in
molte parti del mondo l'umanit vive ormai
in culture secolarizzate, che interpretano la
realt come se Dio non esistesse.
La Giornata missionaria mondiale
viene allora a richiamare opportunamente
la nostra attenzione sulle meravigliose ini-
ziative dello Spirito Santo, perch si rafforzi
in noi la fede e ci sia, grazie proprio all'azio-
ne dello Spirito, un grande risveglio missio-
nario nella chiesa. Non , infatti, il rinvigori-
mento della fede e della testimonianza dei
cristiani l'obiettivo prioritario del Giubileo?
Lo Spirito presente nella chiesa e
la guida nella missione alle genti. conso-
lante sapere che non noi, ma Egli stesso
il protagonista della missione. Questo da
serenit, gioia, speranza, coraggio. Non
sono i risultati che debbono preoccupare il
missionario, perch essi sono nelle mani di
Dio: egli deve impegnarsi con tutte le sue
risorse, lasciando che sia il Signore ad agi-
re in profondit. Lo Spirito inoltre allarga la
prospettiva della missione ecclesiale ai
confini del mondo intero.
A questo ci richiama ogni anno la
Giornata missionaria mondiale, sottolinean-
do l'esigenza di non circoscrivere mai gli
orizzonti dell'evangelizzazione, ma di tenerli
sempre aperti alle dimensioni dell'intera
umanit. Persino il fatto che nella chiesa,
nata dalla croce di Cristo, ancora oggi ci sia
persecuzione e martirio, diviene un forte
segno di speranza per la missione. Come
non ricordare, in proposito, che missionari e
semplici fedeli continuano a dare la vita per
il nome di Ges? Anche la storia di questi
ultimi anni dimostra che la persecuzione
suscita nuovi cristiani e che la sofferenza,
affrontata per Cristo e per il Vangelo, indi-
spensabile allo sviluppo del regno di Dio.
Desidero, altres, ricordare e ringraziare le
innumerevoli persone che, nel silenzio di
loro servizio quotidiano, offrono a Dio le
loro preghiere e sofferenze per le missioni e
i missionari.
GIOVANNI PAOLO II
9 99 999999 9
RONAGO '98 - N. 3
Offobre missionorio
Io. qui e oro. missionorio.
"Tutti i cristiani, dovunque vivono, sono
chiamati a manifestare con l'esempio della
loro esistenza e la testimonianza della paro-
la l'uomo nuovo di cui sono stati investiti nel
Battesimo " (Ad Gentes)
l mese di ottobre, da sempre missionario
nella programmazione della Chiesa, ripro-
pone questo interrogativo: chi sono i missio-
nari?
La missione nasce dall'esperienza religiosa
della nostra vita, dall'incontro-comunione
con Dio: ogni cristiano, per la sua stessa
adesione di vita a Ges, posto in stato di
missione per annunciare e portare quella
vita di Dio che si fatta visibile,
Ges.
La mia esistenza quindi, in ogni sua stagio-
ne e manifestazione deve esprimere, testi-
moniare, e dunque predicare quella novit
di vita divina che mi stata donata in Cristo.
"Andate e predicate!" Non a conquistare,
non a fare da maestri come signori e padro-
ni della regola di vita... Ma andate, per mez-
zo della vostra vita di cristiani, ad annuncia-
re, a comunicare; andate a servizio della
parola di Dio, l'unica che salva, ieri e oggi,
l'uomo.
DA UNA RVSTA MSSONARA.
Do IoIongo : Io domondo ufficioIe
per iI riconoscimenfo deIIo vifo sonfo di P. 0iuseppe
Ecco la lettera inviata dalla comunit di Kalongo al Padre provinciale dei Comboniani e al Vescovo di Gulu
Carissimo P. Elia,
insieme con tutta la popolazione di Kalongo esprimiamo la nostra gioia e gratitudine
a Dio per il dono che ci ha Iatto nella vita di P. Dott. Giuseppe Ambrosoli.
Egli ha speso piu' di 30 anni in questa Missione consumando le sue energie per il bene spirituale e
Iisico dei moltissimi malati che a lui accorrevano da tutta l'Uganda. E desiderio sincero di tutti noi
missionari Comboniani, insieme con la nostra gente, quello di mettere in luce la sua vita e le sue
virtu.
A) P. Ambrosoli e apparso come una persona che nella sua attivita di Sacerdote e di Medico mostro
di praticare le virtu teologali e cardinali cristiane - a quanto pare - in modo eroico.
B) Ci risulta che questa Iama continua viva non solo nell'ambito ospedaliere e della missione di Ka-
longo, ma anche altrove e all'interno del nostro Istituto Comboniano.
C) Risulta inoltre che sua Ecc. il Vescovo di Como, Mons. Alessandro Maggiolini, abbia espresso
uIIicialmente il giorno 11 aprile 1997 nella chiesa di Ronago durante l'omelia in occasione del 10
anniversario della morte di P. Ambrosoli il desiderio ed incoraggiamento ad iniziare i primi passi
per il riconoscimento uIIiciale da parte della Chiesa dell'eroicita delle sue virtu.
Per tutti i motivi sovra esposti chiediamo uIIicialmente con questa lettera ai nostri Superiori di apri-
re le investigazioni riguardo alla vita e Iama di santita di P. Ambrosoli, in vista di aprire un vero e
proprio Processo Canonico per la causa di Canonizzazione.
10 10 10 10 10 10 10 10 10 10
RONAGO '98 - N. 3
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Africo:
doIIo giusfi;io, poce e sviIuppo
Ri!lessicni sul Rcppcrtc di Amnesty Tnterncticncl
Amnesty International ha pubblicato il "Rap-
porto annuale 1998" dove riporta le viola-
zioni dei diritti umani registrate in 141 Paesi
e descrive le atrocit commesse dai governi
e dai gruppi di opposizione armata: uccisio-
ni, torture, sparizioni e imprigionamenti per
motivi di opinione.
Appena ho preso in mano il rapporto di
Amnesty nternational ho voluto dare
un'occhiata a quel che era stato scritto sui
16 Paesi africani nei quali lavorano i Missio-
nari Comboniani. Solo due non vengono ci-
tati, il Benin e il Centrafrica, che per hanno
il loro pesante fardello di problemi, povert
e squilibri sociali. Nell' "Africa Comboniana"
almeno 4 paesi sono in guerra (Eritrea/Etio-
pia) oppure colpiti dalla guerra civile (Sudan
e Uganda). Di tutti gli altri, una buona per-
centuale tormentata da conflitti sociali,
violazione dei diritti umani da parte delle au-
torit e di ricorso alla violenza da parte di
chi vuole sopravvivere e uscire dalla trappo-
la della povert. Caso tipico il Kenia, di-
ventato un paese "violento", una polveriera
pronta ad esplodere.
SEGNAL POSTV.
Ci sono per anche paesi dove si registra
un certo miglioramento e un passaggio defi-
nitivo dallo stato di guerra a quello di pace e
di sviluppo. l Mozambico impegnato nel
processo di riconciliazione tra le parti in
guerra e in quello di risanamento del territo-
rio con l'opera di sminamento, che per pro-
cede lentamente, mentre le mine antiuomo
continuano a fare vittime tra la gente dei
campi. La Repubblica Sudafricana, uscita
dal regime dell'apartheid, continua il proces-
so di costruzione di un nuovo stato, unito e
riconciliato.
LA RCONCLAZONE. Un importante ruolo
stato giocato dalla Commissione Verit e
Riconciliazione incaricata di esaminare i cri-
mini commessi durante l'apartheid sia dai
bianchi che dai neri. La scoperta della verit
sui fatti porta i protagonisti a ritrovarsi faccia
a faccia con le vittime e con i familiari delle
vittime, li induce all'ammissione della colpa
e alla richiesta di perdono. un processo di
purificazione e di riconciliazione che contri-
buisce a chiudere con il passato, spinge a
pensare al futuro e a forgiare i cittadini del
nuovo Sudafrica.
COME VVONO MSSONAR COMBO-
NAN QUESTA STUAZONE?
La vita del missionario va avanti con il lavo-
ro fatto metodicamente e con costanza.
Dice una di loro:, "Pianifichiamo come se
dovessimo restare ancora per molti anni,
ma lavoriamo come se dovessimo partire
da un momento all'altro". n Uganda, nelle
zone della guerriglia, la vita ancora pi
dura. Viene a mancare la continuit. Le limi-
tazioni imposte dai pericoli reali della guerri-
glia costringono a vivere alla giornata e ren-
dono vani i tentativi di programmazione a
lunga scadenza. Ma il restare tra la gente,
condividendo l'incertezza e i pericoli, gi
una testimonianza di fede e di amore che
crea solidariet e ridona speranza.
n Mozambico c' l'entusiasmo per un futuro
tutto da costruire, con l'impegno nel Semi-
nario, nell'Universit Cattolica, nella radio,
nella formazione dei catechisti e nella cura
pastorale delle comunit cristiane. l missio-
nario e la missionaria si sentono coinvolti
nel lavoro di riconciliazione. Vedono la ne-
cessit i lavorare di pi nella formazione dei
giovani e nell'appoggio da dare al maestri di
scuola. Capiscono che la priorit va data
alla gente.
DALLA RIVISTA "MISSIONARI COMBONIANI"
11 11 11 11 11 11 11 11 11 11
RONAGO '98 - N. 3
Emergenze Emergenze Emergenze Emergenze Emergenze Emergenze Emergenze Emergenze Emergenze Emergenze
Iosovo: fermiomo i mossocri
Un cppellc per pcrre !ine cllcdissec dei prc!ughi
Donne, bambini e vecchi trucidati.
Le foto pubblicate sui giornali hanno su-
scitato l'indignazione dei cittadini e dei go-
vernanti di tutto il mondo. Mentre l'ONU e
la NATO stanno discutendo quali misure
adottare, il dramma umano che si cela
dietro quelle immagini interroga in profon-
dit le coscienze ed esige risposte ade-
guate.
dati, confermati dai nostri operato-
ri sul posto, sono impressionanti: in questi
sette mesi la guerra tra le truppe di Milo-
sevic e l'Esercito di liberazione del Kosovo
stata causa di sofferenza soprattutto per
la popolazione civile, provocando pi di
mille morti, 300mila sfollati di cui 100mila
si sono rifugiati nei paesi vicini, contri-
buendo a destabilizzarne la situazione in-
terna gi precaria. A tutt'oggi, 50mila per-
sone vivono all'addiaccio nei boschi que-
sta vigilia dell'inverno balcanico, esposti al
freddo e alle malattie. n 18 dei 29 munici-
pi del Kosovo ci sono stati bombardamenti
e razzie; pi di 20mila case sono state in-
cendiate. La distribuzione degli aiuti uma-
nitari alle popolazioni colpite sistemati-
camente ostacolata o quanto meno rallen-
tata.
La Comunit internazionale ha pre-
ferito ignorare le richieste degli albanesi
durante i dieci anni della loro lotta non-vio-
lenta seguita alla soppressione dell'auto-
nomia della provincia. Anzi, in certa misu-
ra il Kosovo stato "sacrificato" a Dayton
per la Bosnia. Con l'inizio dello scontro ar-
mato e delle violenze sui civili sono au-
mentate le preoccupazioni ed i tentativi di
mediazione, anche se non migliorata
l'efficacia nel fermare la guerra.
"Ora tempo di agire: le centinaia
di migliaia di sfollati, i neonati che stanno
morendo di fame e stenti nei boschi, i volti
dei civili cos barbaramente assassinati
impongono un intervento immediato, per il
rispetto dei diritti umani", dice don Elvio
Damoli, direttore della Caritas taliana. La
Caritas taliana auspica che il Governo ita-
liano si faccia promotore presso il Gruppo
di Contatto, l'Unione Europea, il Consiglio
di Sicurezza dell'ONU di un intervento in-
ternazionale che garantisca la protezione
delle vite dei civili inermi, l'avvio di un se-
rio negoziato tra albanesi e serbi con me-
diazione internazionale, il libero accesso
delle organizzazioni umanitarie alle zone
colpite dalla guerra, il ritorno degli sfollati
alle loro case in condizioni di sicurezza e
la rapida ricostruzione dei villaggi distrutti.
Da parte sua, la Caritas taliana
continuer ad accompagnare e sostenere
con aiuti economici e risorse umane la
chiesa e la Caritas dell'Albania nella loro
opera di soccorso dei profughi kosovari. A
Scutari stato realizzato un centro di ac-
coglienza per 300 persone (soprattutto
malati cronici, donne incinte, anziani,
bambini), che gi svolge un prezioso ser-
vizio, unanimemente apprezzato.
noltre, la rete dei missionari e della
Caritas Albania operante su tutto i! territo-
rio nazionale, ha portato aiuti materiali e
conforto a migliaia di altri profughi nella
stessa Scutari e a Tirana, Durazzo, Fier-
ze, Kavaja.
Lanciamo un appeIIo per soste-
nere Ie iniziative in atto in favore dei
profughi deI Kosovo e invitiamo a ver-
sare contributi su: conto corrente po-
staIe 347013, intestato a: Caritas ItaIia-
na, viaIe F. BaIdeIIi 41, 00116 Roma,
specificando neIIa causaIe "Kosovo".
CARITAS ITALIANA.
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RONAGO '98 - N. 3
Grandangolo Grandangolo Grandangolo Grandangolo Grandangolo Grandangolo Grandangolo Grandangolo Grandangolo Grandangolo
Abbiomo Ieffo per voi...
e ccn vci vcglicmc ccndividere
Le moni di mio podre
e Ie Iobbro di mio modre.
A casa mia la religione non aveva
nessun carattere solenne: ci limitavamo a
recitare quotidianamente le preghiere della
sera tutti insieme. Per c'era un particolare
che ricordo bene e me lo terr a mente fin-
ch vivr: le orazioni erano intonate da mia
sorella e, poich per noi bambini erano trop-
po lunghe, capitava spesso che la nostra
'diaconessa' accelerasse il ritmo e si ingar-
bugliasse saltando le parole, finch mio pa-
dre interveniva intimandole di ricominciare
da capo.
mparai allora che con Dio bisogna
parlare adagio, con seriet e delicatezza. Mi
rimase vivamente scolpita nella memoria
anche la posizione che mio padre prendeva
in quei momenti di preghiera. Egli tornava
stanco dal lavoro dei campi e dopo cena si
inginocchiava per terra, appoggiava i gomiti
su una sedia e la testa fra le mani, senza
guardarci, senza fare un movimento, n
dare il minimo segno di impazienza.
E io pensavo: mio padre, che cos
forte, che governa la casa, che guida i buoi,
che non si piega davanti al sindaco, ai ric-
chi, ai malvagi... mio padre davanti a Dio di-
venta come un bambino. Come cambia
aspetto quando si mette a parlare con Lui!
Dev'essere molto grande Dio, se mio padre
gli si inginocchia davanti! Ma dev'essere an-
che molto buono, se gli si pu parlare senza
cambiarsi di vestito.
Al contrario, non vidi mai mia madre
inginocchiata. Era troppo stanca la sera, per
farlo. Si sedeva in mezzo a noi, tenendo in
braccio il pi piccolo... Recitava anche lei le
orazioni dal principio alla fine e non smette-
va un attimo di guardarci, uno dopo l'altro,
soffermando pi a lungo lo sguardo sui pi
piccoli. Non fiatava nemmeno se i pi picco-
li la molestavano, nemmeno se infuriava la
tempesta sulla casa o il gatto combinava
qualche malanno.
E io pensavo: dev'essere molto sem-
plice Dio, se gli si pu parlare tenendo un
bambino in braccio e vestendo il grembiule.
E dev'essere anche una persona molto im-
portante se mia madre quando gli parla non
fa caso n al gatto, n al temporale!
Le mani di mio padre e le labbra di
mia madre mi hanno insegnato cose impor-
tanti su Dio!
(PADRE A. DUVAL)
Picordi e sogni
Nel mondo di ricordi che mi ha lasciato il
nonno c' qualcosa che questo secolo ha
quasi completamente cancellato. E questo
qualcosa "il timor di Dio", il sentimento
della fragilit e della finitezza dell'uomo e di
come questa fragilit e questa finitezza sia-
no misteriosamente inserite in un progetto
pi grande.
Da un po' di tempo a questa parte mi capita
di incontrare persone che sempre pi spes-
so dicono: "Ci pensi che orrore! Tra poco,
pochissimo, ci sar il Capodanno del 2000!"
A me quel giorno non fa per niente orrore,
anzi lo attendo con un senso di allegria cu-
riosa. Non vedo l'ora che il Novecento se ne
vada portando via con s il suo grande e
gravissimo delirio di onnipotenza. Non vedo
l'ora che l'uomo torni ad essere un umile
giardiniere, che conosca l'arte della semina
e i! tempo del raccolto, l'amore per ci che
nasce e vive e per ci che muore. Un esse-
re umano che cammini sopra una terra nuo-
va e sotto un nuovo cielo.
(SUSANNA TAMARO, DA:
"NON VEDO L'ORA CHE L'UOMO CAMMINI")
13 13 13 13 13 13 13 13 13 13
RONAGO '98 - N. 3
Personaggi Personaggi Personaggi Personaggi Personaggi Personaggi Personaggi Personaggi Personaggi Personaggi
Popo do ZO onni
7 - 199
La sera del 16 ottobre 1978, quando
fu annunciata l'elezione del nuovo Papa,
nell'udire quel cognome esotico - Voitiua,
pronunci correttamente il cardinal Pericle
Felici - in piazza S. Pietro ci fu chi esclam:
" un africano! Abbiamo un Papa nero!"
L'equivoco fu subito dissipato dall'affacciarsi
del neoeletto dalla loggia della basilica vati-
cana. Era un Papa bianchissimo, cresciuto
tra i monti Tatra e i rigidi inverni di Cracovia.
Veniva s dall'Est ingessato nel sistema co-
munista, ma dal pi cattolico dei Paesi slavi,
dove nelle chiese si praticavano il culto divi-
no e la resistenza all'oppressione.
Nei vent'anni da quella tiepida sera
d'ottobre, Giovanni Paolo ha percorso
molte volte il mondo (oltre 1.100.000 Km.,
tre volte la distanza terra-luna) per procla-
mare il Vangelo della liberazione. (n Vatica-
no circola una facezia sulla differenza tra
Dio e Giovanni Paolo : "Dio in ogni luo-
go, il papa c' stato").
l suo pontificato si immerso nei
grandi problemi del nostro secolo: nella per-
sona di papa Wojtyla e nella sua azione dot-
trinale e pastorale sono infatti presenti sia
l'Oriente che l'Occidente, sia il settentrione
che il meridione del mondo, e appare prefi-
gurato quello che potrebbe essere il mondo
unito del secolo XX
0
.
l Papa, poi, ha aiutato molto anche
l'talia ad andare oltre la tendenza a rinchiu-
dersi in stretti orizzonti, ad evitare campani-
lismi sterili, ad allargare le frontiere della co-
munione e della solidariet.
Giovanni Paolo
0
il primo Papa
che parla in prima persona singolare, ab-
bandonando la formula del "noi" maiestatico
per parlare pi da vicino alla gente. il pon-
tefice che ha abbandonato la ieratica sedia
gestatoria per camminare in mezzo alle per-
sone; allo stesso tempo ha voluto la 'papa-
mobile' in modo da poter arrivare a tutti.
il successore di Pietro a cui, in quel
13 maggio 1981, furono sparati colpi di pi-
stola che lo lasciarono miracolosamente
vivo. Da allora ha iniziato a vivere il "vange-
lo della sofferenza": nel '92 fu operato di tu-
more, nel '93 si frattur una spalla e, l'anno
successivo, un femore, mentre nei '96 gli
stata asportata l'appendice. Adesso proce-
de spesso sorreggendosi ad un bastone,
che peraltro ruota divertito quando sosta. l
tremolio alla mano sinistra si fatto pi insi-
stente, ma da questa fragilit fisica la testi-
monianza di Giovanni Paolo
0
si leva pi
alta e pi credibile. Pur invitato dai medici a
porre un freno alla sua intensa attivit pa-
storale, egli procede instancabilmente verso
il futuro, memore di una sorta di profezia
uscita, a conclave finito, dalle labbra del suo
connazionale cardinale Wyszynski: "Se il Si-
gnore ti ha chiamato, tu devi introdurre la
chiesa nel terzo millennio". A lui il nostro au-
gurio e la nostra preghiera.
C RoNc4o '98 - N.3 j
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RONAGO '98 - N. 3
Orator Orator Orator Orator Orator Orator Orator Orator Orator Oratori ii iiiiii io oo oooooo o
"E gIi corse inconfro"
Un ccmminc per rcgc;;i e gicvcni nellcnnc 98-99
La vita e un cammino verso l'abbraccio di Dio che scopriamo Padre di tutti noi.
In queste parole e riassunto l'invito del Papa in preparazione all'appuntamento del
2000. Tutta la chiesa e anche la nostra comunita parrocchiale vogliono in quest'anno
riscoprire il volto paterno di Dio.
In tanti modi possiamo aiutarci in questa riscoperta; abbiamo pero a disposizio-
ne un luogo particolarmente adatto per aiutare i ragazzi e i giovani a conoscere la pa-
ternita di Dio. Questo luogo e l'ORATORIO: non e Iorse la casa dove ogni Iiglio e in-
vitato a vivere nella Iraternita e cosi sentirsi accolto e amato da una comunita che e
chiamata a esprimere il volto paterno di Dio? Non e inIatti compito della comunita
cristiana testimoniare concretamente ai ragazzi e ai giovani che Dio e amore? E come
se non creando un luogo dove Iare concreta esperienza di questo messaggio?
L'anima dell'Oratorio inIatti e il bene che Dio vuole ai suoi Iigli. E per questo
che occorre attivarci tutti aIIinche cio si realizzi al meglio. E necessario cioe collabo-
rare insieme realizzando in Oratorio un clima attraente dove ogni attivita e ambiente
traspira di genuina e serena amorevolezza; occorre creare occasioni di ascolto per in-
tercettare e decodiIicare i veri bisogni di speranza, di senso, di vita, di relazioni au-
tentiche, di Iede, che abitano nell'animo dei ragazzi; occorre Iar si che ogni iniziativa
sia annuncio e proposta del Vangelo di Gesu quale cammino liberante, concreto, im-
pegnativo e aIIascinante; occorre ancora essere sempre piu attenti a coloro che Ianno
piu Iatica e camminare con loro dal punto in cui si trovano...
Per riuscire in questo serve attenzione e collaborazione di tutte le Iorze vive
della comunita cercando di 'tessere' una rete educativa che coinvolga nel medesimo
progetto Iamiglie, catechisti, educatori e quanti in modi diversi si propongono di ac-
compagnare la maturazione dei ragazzi (scuola, biblioteca, societa sportive....)
E diIIicile vedere realizzato tutto cio nel nostro Oratorio? Forse puo sembrare
impossibile considerando la sproporzione esistente tra i propositi e le eIIettive risorse.
Ma se sapremo tenere Iisso io sguardo al Padre, ascoltare la sua voce, vivere in gioio-
sa collaborazione tra noi, riusciremo certamente a compiere passi in avanti.
"E gli corse incontro": e questo lo slogan che abbiamo scelto per il cammino
di quest'anno. E invito per tutti a ricordarci che Dio e sempre alla ricerca di ciascuno
di noi; e invito per noi adulti ed educatori a correre incontro al Padre, lasciarci amare
da Lui per saper trasmettere ai nostri ragazzi la Iorza e la bellezza del suo amore pa-
terno; e invito per tutti i nostri ragazzi e giovani aIIinche sappiano di nuovo "alzarsi e
correre verso il Padre che li attende", sappiano risvegliare in loro la voglia e l'impe-
gno di tornare in questa casa, nell'Oratorio, per condividere con tanti altri un'esperien-
za di Iraternita e riscoprire insieme il volto paterno di Dio.
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Orator Orator Orator Orator Orator Orator Orator Orator Orator Oratori ii iiiiii io oo oooooo o
Un ccmminc per rcgc;;i e gicvcni nellcnnc 98-99
Per compiere questa esperienza e aiutarci tutti a portare a maturazione i propo-
siti accennati abbiamo predisposto con gli educatori un programma annuale, una spe-
cie di calendario, che accompagnera tappa dopo tappa il lavoro oratoriano cosi che
diventi proposta di valori e esperienza di vita per quanti, piccoli e grandi, desiderano
camminare con noi.
don Sergio e gli Animatori dellOratorio
LE 1APPE DEL CAMMIAO
Il cammino annuale si suddivide in 6 tappe piu la festa finale, ogni tappa e caratteri::ata da un tema che
verra vissuto attraverso le varie ini:iative in programma, non solo. per ogni tappa un simbolo servira da
richiamo al tema proposto e per le elementari e le medie diventera anche segno di partecipa:ione attraverso
una scheda personale che verra loro consegnata al catechismo, sulla quale metteranno i vari simboli che
riceveranno durante lanno.
PRIMA TAPPA:
Ritroviumoci
Ritroviumoci Ritroviumoci Ritroviumoci Ritroviumoci Ritroviumoci Ritroviumoci Ritroviumoci Ritroviumoci Ritroviumoci
OTTOBRE: DOMENCA 11 apertura anno oratoriano,
diapositive dell'estate, castagnata.
DOMENCA 18 Giornata missionaria mondiale; giochi in
Oratorio.
DOMENCA 25 Giochi organizzati ; preghiera e
consegna "simbolo"
* Anche per le Classi superiori le attivit riprendono con
DOMENICA 11 per poi continuare al SABATO sera
dalle ore 20.30 alle ore 23.00.
SECONDA TAPPA:
Prepuriumo Io zuino
Prepuriumo Io zuino Prepuriumo Io zuino Prepuriumo Io zuino Prepuriumo Io zuino Prepuriumo Io zuino Prepuriumo Io zuino Prepuriumo Io zuino Prepuriumo Io zuino Prepuriumo Io zuino
Dalla domenica 8 NOVEMBRE alla domenica 20 DCEMBRE : preparazione al
Natale
TERZA TAPPA:
Stiumo uniti
Stiumo uniti Stiumo uniti Stiumo uniti Stiumo uniti Stiumo uniti Stiumo uniti Stiumo uniti Stiumo uniti Stiumo uniti
Dalla domenica 10 GENNAO 99 alla
domenica 14 FEBBRAO: mese della Pace
QUARTA TAPPA:
Cumminiumo
Cumminiumo Cumminiumo Cumminiumo Cumminiumo Cumminiumo Cumminiumo Cumminiumo Cumminiumo Cumminiumo
Dalla domenica 21 FEBBRAO alla Pasqua, domenica 4 APRLE
"tempo della quaresima
QUINTA TAPPA:
Insieme
Insieme Insieme Insieme Insieme Insieme Insieme Insieme Insieme Insieme Le domeniche 11 -18 - 25 APRLE
SESTA TAPPA:
Con gioiu verso
Con gioiu verso Con gioiu verso Con gioiu verso Con gioiu verso Con gioiu verso Con gioiu verso Con gioiu verso Con gioiu verso Con gioiu verso
Domeniche 16 -23 -30 MAGGO.
FESTA FINALE
I'Abbruccio
I'Abbruccio I'Abbruccio I'Abbruccio I'Abbruccio I'Abbruccio I'Abbruccio I'Abbruccio I'Abbruccio I'Abbruccio
DOMENCA 13 GUGNO
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RONAGO '98 - N. 3
Cronaca Cronaca Cronaca Cronaca Cronaca Cronaca Cronaca Cronaca Cronaca Cronaca
Impressioni... furchel
MercoIed 12 agosto 1998 (MLANO-STANBUL)
Aeroporto di Linate, ore 11,00: la nostra av-
ventura ha inizio. Sbrigate le formalit in aero-
porto ci imbarchiamo sul volo che ci porter
diritti a stanbul, la capitale storica della Tur-
chia. All'arrivo ci accoglie Mait, la preziosa
guida che ci accompagner lungo tutto il no-
stro viaggio.
Gioved 13 agosto (STANBUL-ADANA)
La nostra giornata inizia di buon'ora: la citt
pi grande della Turchia ci attende e, in pro-
porzione alle sue ricchezze, il giorno che ab-
biamo a disposizione per visitarla veramen-
te poco.
n breve tempo arriviamo sulla collina pi alta
di stanbul, luogo dove sorge la Moschea di
Solimano, la pi grande della citt, con i suoi
quattro sottili minareti. La mattinata prosegue
con due ore di libert per girare le gallerie del
Gran Bazar. Qui, oltre ai colori e alla gran va-
riet di articoli, piacevole fermarsi a chiac-
chierare con i negozianti, esperti venditori po-
liglotti, con i quali conviene far affari soprattut-
to a chi bravo nell'arte del contrattare. Una
volta usciti ci attende la visita della Moschea
di Ahmed, l'unica con sei minareti, meglio co-
nosciuta dai turisti come "Moschea Blu"; que-
sto colore infatti presente in pi sfumature al
suo interno.
Portandoci dentro la bellezza e maestosit di
quest'opera umana, ci apprestiamo a contem-
plarne un'altra certamente non da meno: il
museo di Santa Sofia, dedicato alla saggezza
di Dio. Proseguiamo con la suggestiva visita
alla cisterna sotterranea e alla piazza
dell'ippodromo.
Dopo un buon pranzo a base di specialit lo-
cali, dedichiamo il pomeriggio ad una piace-
vole gita in barca sullo Stretto del Bosforo.
Concludiamo la giornata con la Messa presso
la comunit cristiana dei Padri Cappuccini,
punto di riferimento per qualsiasi persona che
in questa citt cerchi fraternit, amicizia, ospi-
talit, in particolare, padre Adriano ci racconta
la sua esperienza improntata sulla ricerca del
dialogo con le altre religioni. n serata, trasfe-
rimento aereo ad Adana.
Venerd 14 agosto (ADANA-ANTOCHA)
La giornata incomincia con il viaggio in pull-
man da Adana verso Antiochia. L visitiamo il
museo della citt, ricco di mosaici di stile elle-
nistico, stele, statue, monete antiche e altri re-
perti storici. Antiochia il luogo dove per la
"prima volta i discepoli furono chiamati cristia-
ni" (Atti 11,26). Unica testimonianza "storica"
della cristianit in questa citt la Chiesa di
San Pietro, una grotta scavata nella collina,
dove l'Apostolo Pietro si incontrava con la co-
munit. Testimonianza "viva" del cristianesimo
invece la piccola comunit dei Cappuccini,
dove stato aperto uno sportello Caritas in
collaborazione con gli ortodossi, con la finalit
di aiutare i giovani in cerca di lavoro e di far
fronte alle altre necessit delle persone che l
si rivolgono.
Sabato 15 agosto (ANTOCHA-TARSO-CAPPADOCA)
Oggi ci aspetta il primo lungo trasferimento
(465 km) per arrivare fino in Cappadocia. Sul-
la via per la Cappadocia ci fermiamo a Tarso,
citt natale di San Paolo. n questa zona si ri-
fugiarono i cristiani fuggiti da Gerusalemme a
causa delle persecuzioni. Oggi non rimane al-
cun segno di questa loro presenza; esiste
solo un pozzo dedicato, per tradizione, a San
Paolo, presso il quale ci raduniamo per una
breve riflessione sulla vita dell'apostolo.
l viaggio prosegue per la Cappadocia, una
regione di 100 kmq di diametro, che si esten-
de dal Monte Argeo al Monte Asan (vulcani
ormai spenti). Attraversiamo l'Altopiano Ana-
tolico, una delle regioni pi povere della Tur-
chia, dove la gente vive soprattutto di agricol-
tura e pastorizia. Kaymakli l'ultima visita del-
la giornata: una citt sotterranea del 9 secolo
a.C., scavata nel tufo dagli abitanti di queste
zone e utilizzata come rifugio per sottrarsi alle
invasioni che si sono succedute nel corso dei
secoli. Scendiamo fino al quinto piano sotto
terra, senza quasi accorgercene: infatti l'aria
respirabile nel piano pi profondo come in su-
perficie. Ancora una volta restiamo stupiti
dall'ingegnosit di questi popoli.
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RONAGO '98 - N. 3
Cronaca Cronaca Cronaca Cronaca Cronaca Cronaca Cronaca Cronaca Cronaca Cronaca
Diorio deI peIIegrinoggio in Turchio
La giornata si conclude con una passeggiata
notturna per le vie del paese; incontriamo alcu-
ne contadine che stanno terminando di siste-
mare la paglia messa a seccare durante il gior-
no. Non poteva certo mancare uno sguardo alle
stelle: guidati dall'astrologo Paolo, facciamo co-
noscenza con Arturo, Cassiopea, Antares.....
Domenica 16 agosto (CAPPADOCA)
L'intera giornata dedicata a questa regione,
molto ricca sia dal punto di vista storico che na-
turalistico. Celebriamo la messa nella chiesa
rupestre dedicata a San Basilio (330-379), uno
dei tre padri cappadoci, fondatore di diversi mo-
nasteri. Lasciamo la chiesa e i suoi affreschi
deturpati e, dopo aver visto scorrere dai finestri-
ni il villaggio rupestre di Urgup, ci fermiamo per
una breve escursione fra i "monti" della Cappa-
docia. Un ampio orizzonte si presenta davanti a
noi: da una parte l'Altopiano Anatolico con il
verde ed il marrone dei suoi campi, dall'altra le
singolari conformazioni rocciose che gli agenti
atmosferici hanno modellato nel corso dei seco-
li.
l pomeriggio incomincia con la visita, nella Val-
le dei Monaci, ai famosi camini di fata, forma-
zioni di pietra che assomigliano a dei comignoli,
con il tetto scuro di pietra basaltica ed il tronco
pi chiaro fatto di tufo. Alla mano del tempo e
delle acque che li hanno formati si aggiunta la
mano dell'uomo: molti di questi coni sono stati
lavorati per scavarvi abitazioni o eremi, che an-
cora oggi si possono visitare.
La prossima tappa una fabbrica di tappeti,
dove rimaniamo colpiti dalla bravura e pazienza
di tante ragazze e donne che intrecciano sottili
fili ad una velocit sorprendente. L'occasione
unica per un acquisto direttamente dal produt-
tore e, con i bagagli appesantiti ed il portafoglio
alleggerito, risaliamo sul pullman che ci porta
diretti alla Valle di Goreme. Qui si trova un'area
che ospit una comunit religiosa (voluta da
san Basilio) di monaci cenobiti, che conduceva-
no vita comunitaria durante il giorno e alla sera
si ritiravano nelle proprie celle. Dalle rocce cir-
costanti ricavarono numerose chiese che veni-
vano affrescate all'interno; grazie all'impermea-
bilit del tufo e al clima favorevole, molti di que-
sti affreschi si sono conservati fino ad oggi.
Lunedi 17 agosto CAPPADOCA-KONYA-PAMUKKALE)
Anche oggi ci attendono molti km in pullman e,
sulla via verso Konya, ci fermiamo presso un
caravanserraglio del 13 secolo che serviva
come posto di pernottamento per le carovane.
Riprendiamo il viaggio e, lasciando l'Altopiano
Anatolico, giungiamo a Konia, una citt in cre-
scita con numerose case in costruzione. Nel 1
secolo d.C. fu luogo di predicazione dei santi
Paolo e Barnaba e nel 3 secolo ospit un Con-
cilio; ora invece la popolazione di religione
islamica. Esiste per una piccola chiesa cattoli-
ca, gestita da due religiose di una comunit del-
la diocesi di Trento. Con loro condividiamo la
Messa, che non possono celebrare quotidiana-
mente a causa della mancanza di un sacerdote
stabile; infatti in tutta la citt, oltre 100.000 abi-
tanti, i cristiani sono una ventina, di cui solo tre
cattolici. Un incontro davvero significativo, so-
prattutto per la serenit che traspare dai loro
volti. Sempre a Konya visitiamo il Mausoleo di
Mevlana, poeta e filosofo fondatore della setta
dei dervisci danzanti.
Dopo un buon pranzo in un ristorante-caravan-
serraglio, fra canti di montagna e marce trionfali
arriviamo a Pamukkale. n serata una "dolce"
sorpresa d il via per il compleanno di Felicita
(non ci hai detto quanti) e l'onomastico di Ele-
na.
Martedi 18 agosto (PAMUKKALE-EFESO-ZMR)
La giornata inizia sulle bianche cascate pietrifi-
cate di Pamkkale, le cui sorgenti termali dalle
ottime propriet curative venivano utilizzate an-
che nell'antichit. l pomeriggio interamente
dedicato alla visita di Efeso.
ncominciamo con la traversata della citt anti-
ca, la cui fondazione risale tra il 16 e l'11 se-
colo a.C.. Fu conquistata e abitata da diversi
popoli, ma visse il suo pi grande splendore
sotto il dominio romano. Percorriamo il sentiero
che porta alla Basilica del Concilio, tempio ro-
mano del 2 secolo trasformato in chiesa dai Bi-
zantini, che ospit ben due concili (431 e 449).
la prima chiesa ad essere dedicata alla Ma-
donna, Madre di Dio. Proseguiamo la nostra tra-
versata: passiamo oltre il teatro e usciamo sulla
Via dei Marmi, che ci porta fino a lla grandiosa
Biblioteca di Gelso che, un tempo conteneva
ben 25.000 rotoli
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RONAGO '98 - N. 3
Cronaca Cronaca Cronaca Cronaca Cronaca Cronaca Cronaca Cronaca Cronaca Cronaca
di pergamene. Apprestandoci a lasciare Efeso
dalla Porta di Magnesia, ci voltiamo per un ulti-
mo sguardo per fotografare con le nostre menti
lo splendore delle sue rovine.
L'ultima visita, sempre a Efeso, a Meryemana,
dove si trova quella che sarebbe stata l'ultima
dimora della Madonna. Qui celebriamo la Mes-
sa all'aperto, mentre fedeli musulmani e cristiani
ininterrottamente si recano nella piccola cappel-
la per pregare e chiedere grazie. Al termine del-
la celebrazione, Padre Carlo con grande sem-
plicit ci racconta la fatica e la gioia di poter es-
sere, in quel luogo, segno dell'amore di Dio per
ogni persona, senza alcuna distinzione.
n serata arriviamo a zrmir. Dopo cena faccia-
mo i nostri doverosi e meritati ringraziamenti
alla guida, Mait, e all'accompagnatore, Dario,
con la speranza che anche loro possano serba-
re piacevoli ricordi di questa settimana trascor-
sa insieme.
Mercoledi 19 agosto (ZMR-TALA)
Un bel gioco dura poco...
...il brusco risveglio e la colazione frugale ci ri-
chiamano alla triste realt: la vacanza finita; in
albergo ci congediamo da Mait e, dopo un volo
tranquillo, ci salutiamo, nell'afa di Milano, con la
promessa di ritrovarci al pi presto.
RAD1OGIORNALE DI JIAGGIO...
ECONOMIA. Mario e Jittorio dopo il cambio della
Lira gridavano la gioia dellessere milionari. Ma il
bel gioco dura poco....E bastato un caffe alla cena
per ridurli al lastrico'
BOLLETTINO MEDICO. Gia dal secondo giorno si
ricercano disperatamente farmaci tipo. Bimixin,
Dissenten, Diastop... causa forti scombussolamenti
interni. In mancan:a di medicinali tutto va bene. Au-
silia si salva con gli integratori salini. Paolo, Gio-
vanni, Daniele e Rosanna, profondamente inCULtu-
rati nellambiente ini:iano il ramadan. Oltre il dan-
no la beffa. fuori albergo ogni scarica alla turca
25.000 lire turche'
TAPPETI JOLANTI. Un componente del gruppo ha
avuto la fortuna di incespicare in un classico tappe-
to volante turco, misurando la lunghe::a della hall
dellalbergo. Per la legge di tutela della privacv non
facciamo nomi..., solo cognomi. Gasparini.
FESTIJAL BAR. II coro interna:ionale e intergene-
ra:ionale diretto dal Maestro Paolo Conconi si e
esibito in un serrato tour sulle vie di S Paolo... So-
prano. Nilde di Balerna, contralto. Pierina di Ar:o
e Donatella di Cologno, Baritono. Dario, laccom-
pagnatore, basso. don Sergio...'
OFFERTE PROMOZIONALI. Giovane curato di
campagna si avventa su un piatto di miele e vogurt
pensando di mangiare a sbafo, trovandosi poi a do-
ver sborsare ben 400.000 lire turche.
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RONAGO '98 - N. 3
Invifo oIIo Ieffuro
pag. 1 Verso il 2000: n cammino verso il Padre
pag. 3 "Nell'abbraccio del Padre": il cammino comunitario
pag. 4 Calendario: appuntamenti da non dimenticare.
pag. 5 La Catechesi: per riscoprire il volto del Padre
pag. 6 La Liturgia : per celebrare l'amore del Padre
pag. 7 La Carit: perch tutti si sentano amati.
pag. 9 Giornata Missionaria Mondiale
pag. 10 Ottobre missionario e ultime da Kalongo...
pag. 11 Africa: dalla giustizia, pace e sviluppo
pag. 12 Kosovo: fermiamo i massacri.
pag. 13 Abbiamo letto per voi...
pag. 14 Papa da 20 anni
pag. 15 "E gli corse incontro": il cammino dell'Oratorio
pag. 17 mpressioni turche... diario di un viaggio!
Ciclostilato in proprio
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