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La parola del Parroco

Dire
grazie
Stiamo vivendo l'anno eucaristico e,
soprattutto in quest'ultimo periodo, abbiamo
piu volte avuto occasione di ritrovarci attorno
all'altare del Signore per celebrare l'Eucaristia.
Le Ieste pasquali, la Iesta delle Famiglie, la
Cresima, le giornate eucaristiche, la prima Co-
munione, il Congresso Eucaristico Zonale...
Momenti diversi, ma, nella sostanza,
uguali: un dire grazie a Dio, che non si stanca
di volerci bene e ci dona in abbondanza, grazie
al suo Spirito, Gesu, il pane vivo che ci nutre,
ci unisce, ci sostiene. E attraverso Lui, una in-
Iinita di doni che segnano e abbelliscono la
nostra vita personale e comunitaria. Siamo
amati.
Dire grazie e il minimo che possiamo
Iare. E se i nostri occhi rileggono con attenzio-
ne le trame del vivere quotidiano, coglieranno
indubbiamente tanti altri doni - Iorse scontati -
ma pur sempre ricevuti gratis, da un Padre che
nei cieli provvede continuamente a quanti sul-
la terra vivono per Lui. Quanti doni, piccoli e
grandi, segnano la nostra vita. Dire grazie vuol
dire riconoscerli, apprezzarli, gustarli, impie-
garli al meglio.
Eucaristia: rendere grazie. La Messa e
il momento dove possiamo, come cristiani,
esprimere al meglio questa consapevolezza; li,
ogni domenica riconosciamo i doni di Dio, li
oIIriamo a Lui con tutta la nostra vita, il nostro
lavoro, le nostre Iatiche; li, rendiamo grazie
per il grande dono che e Gesu in mezzo a noi.
li, tutta la nostra vita diventa eucaristica: cioe
un rendimento continuo di grazie espresso non
solo a parole, ma con il nostro operare e im-
piegare e Iar IruttiIicare i doni ricevuti.
Eppure il nostro vivere di ogni giorno
non e sempre cosi sereno; anzi! Le nostre gior-
nate sono spesso costellate di prove, Iatiche,
soIIerenze, contraddizioni, dolore... Non e Ia-
cile riconoscere che tutto e dono; non e Iacile
sempre dire grazie! A volte la vita ti mette cosi
alle strette che le uniche parole che ti vengono
sembrano essere solo parole di ribellione, di
insulto, di amaro sIogo. In quei momenti il no-
stro sguardo si restringe e Iatichiamo a ricono-
scere la mano amica del Padre che provvede a
noi, che ci porta nel cuore e ci ama.
RONAGO '97 - N. 4 1
La parola del Parroco
DIRE CRAZIE
Ed e ancora una volta nell'Eucaristia che possiamo essere aiutati a leggere in
modo diverso la nostra esperienza, unendola all'esperienza del Cristo, anche lui pro-
vato, tentato, messo alle strette da riIiuto, dolore, morte. E li, che rivivendo il suo soI-
Irire e sacriIicarsi per amore, come dono e oIIerta, impariamo a leggere le nostre pro-
ve quali momenti cruciali per esprimere il massimo dell'amore e del dono e per speri-
mentare il massimo della Presenza, del sostegno e quindi dei doni che non mancano,
e ancora una volta imparare, pur a denti stretti, a dire grazie a Chi mai ci abbandona.
I doni di Dio non vengono meno anche nei momenti piu oscuri, anzi, proprio in
quei momenti Dio non ti da qualcosa, ma ti oIIre se stesso, la sua Presenza, il suo so-
stegno, condividendo con te l'ora della prova, aIIinche diventi, grazie a Lui, ora di
luce e di gioia. Ed e ancora nella Messa che possiamo capire e cogliere la Iorza di
questa Presenza amica, Iino a nutrirci di Lui, grazie a quel Pane vivo dato "perche
tutti abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza".
Non stanchiamoci dunque di dire grazie; impariamo a dire grazie; viviamo
ogni nostra giornata non dimenticandoci di dire grazie per i doni dell'amore che se-
gnano sempre la nostra vita e che sempre possiamo gustare alla mensa dell'Eucaristia,
ogni Domenica: e la mensa apparecchiata per noi, per tutti, aIIinche possiamo attinge-
re con abbondanza alla ricchezza di doni che Dio prepara per i suoi amici e imparare
cosi a vivere sempre in rendimento di grazie!
DON SERGIO
RONAGO '97 - N. 4 2
Zona Pastorale Prealpi
IL CONGRESSO EUCARISTICO 2ONALE
OLCIA1E COMASCO, 1 CIUCAO 1997
Quasi 2000 persone hanno partecipato alla ce-
lebrazione del Congresso Eucaristico Zonale.
Le diciotto parrocchie della nostra Zona Pre-
alpi erano presenti per vivere un Iorte e signi-
Iicativo momento di Chiesa: insieme, radunati
attorno all'unico altare, nell'ascolto dell'unica
parola, per nutrirci dell'unico pane e cosi, uni-
ti in Cristo, diventare sempre piu capaci di
realizzare questa unita nel lavoro pastorale
che deve sempre piu trovare le nostre parroc-
chie capaci di generosa e Iattiva collaborazio-
ne. E stato bello ritrovarci insieme, nella
grande chiesa di Olgiate (l'inclemenza del
tempo ha impedito lo svolgimento all'aperto
presso villa Peduzzi), sacerdoti, diaconi, reli-
giose, ragazzi e giovani, membri dei consigli
pastorali, catechisti, volontari e persone impe-
gnate nell'ambito della Caritas o del sociale,
Iamiglie, anziani, cantori, conIratelli....: ecco
la Chiesa nella molteplicita dei servizi e dei
doni e nell'unita dello Spirito, che ritrova,
nell'incontro con Cristo pane dato "per la vita
del mondo", il suo slancio e il suo impegno a
servire, insieme, quell'umanita da sempre
amata da Dio Iino al dono del Suo Unico Fi-
glio. La traduzione concreta di questo nostro
essere chiesa e di questa comune volonta di
servizio e stata espressa nel "Mandato" Iinale
(che qui pubblichiamo): sono precise indica-
zioni sulle quali ogni nostra comunita e chia-
mata a lavorare in collaborazione con tutte le
altre parrocchie.
Il "mandato"finale
Linee di impegno pastorale
delle comunit della zona Prealpi
a chiusura del Congresso Eucaristico.
"Per la vita del mondo, Signore Gesu, sei ve-
nuto tra noi e ci hai amato sino alla fine..."
"Per la vita del mondo, Signore Gesu, rimani
fra noi ogni giorno, sino al tuo ritorno glo-
rioso..." "Per la vita del mondo, Signore
Gesu, ci incarichi della gioia e della speran-
:a dellumanita..."
La preghiera del Congresso Eucaristico conti-
nua a scandire il cammino dell'anno pastorale
che stiamo vivendo e trova in questa nostra
assemblea una risonanza proIonda: "Signore
Gesu, sei venuto tra noi, rimani tra noi, ci in-
carichi della gioia e della speranza dell'uma-
nita..."
Prima che la nostra assemblea si sciolga e
ognuno di noi Iaccia ritorno nella propria co-
munita, vogliamo assumere alcune linee di
impegno in ordine alla nuova evangelizzazio-
ne e alla carita sul territorio, come questa ce-
lebrazione eucaristica, intensamente vissuta,
ci domanda. Nel pane che abbiamo spezzato e
condiviso, abbiamo accolto il dono di Dio per
noi, perche anche noi sappiamo divenire dono
per i Iratelli.
1. Apriamo il cammino delle nostre comunita
parrocchiali ad un'azione pastorale che non
sia "un Iai da te", ma il Irutto di un discerni-
mento attuato in comunione con i sacerdoti e
in seno agli organismi zonali: il Consiglio Pa-
storale di Zona con le sue diverse commissio-
ni. Ogni nostra comunita parrocchiale ha una
sua storia, una sua ricchezza di tradizioni e
una sua originalita, ma tutte le nostre comuni-
ta hanno nuove sIide comuni che necessitano
tentativi di soluzione che non possono essere
prese se non insieme. Ne evidenziamo alcune,
sulle quali occorrera impegnarci.
RONAGO '97 - N. 4 3
Zona Pastorale Prealpi
IL COACRESSO EUCARIS1ICO ZOAALE
2. Le nuove poverta chiedono che ogni co-
munita sostenga e potenzi il cammino o la
Iormazione delle Caritas Parrocchiali, quali
strumenti per animare e Iormare a quella ca-
rita che trova nell'Eucaristia la sua sorgente
e che e "Iorma e modello" della comunita
cristiana. Insieme operiamo per la realizza-
zione di un Centro di Ascolto e di Aiuto zo-
nale, quale strumento necessario sia per rac-
cogliere le domande di bisogno del territo-
rio, sia per dare ad esse risposte adeguate at-
traverso la collaborazione ampia e concreta
delle Parrocchie e delle Istituzioni.
3. Le condizioni della Iamiglia chiedono di
prenderci cura, con particolare attenzione e
continuita, di tutte le problematiche che si
presentano. Preparare i Iidanzati al matri-
monio, accompagnare il cammino delle gio-
vani Iamiglie, abilitarle nel loro compito
educativo nei conIronti dei Iigli, Iavorire il
sorgere di gruppi Iamiliari, sono scelte inde-
rogabili. A tale scopo si dara vita ad una
commissione o un gruppo zonale di Iamiglie
che si Iaccia promotrice di iniziative e per-
corsi appropriati.
4. La realta giovanile oggi richiede una
maggiore attenzione agli ambienti educativi
di cui ogni nostra parrocchia e dotata: gli
Oratori. Vengano aiutati a svolgere in modo
adeguato la loro Iunzione educativa e di pre-
venzione, mediante la Iormazione di educa-
tori, da anni gia avviata, e il coinvolgimento
delle Iamiglie. Si continui a preparare perso-
ne capaci di Iarsi carico del disagio giovani-
le.
Su questo altare, attorno al quale Cristo ci
ha convocati, deponiamo umilmente questi
nostri propositi. Cristo, che a noi si e ancora
una volta donato, ci inIonde Iiducia e corag-
gio: "Andate!- ci dice - Io sono con voi".
Maria e i nostri patroni intercedano per noi.
Zona PastoraIe PreaIpi
Santo patrono Beato nnocenze X, papa (1676-1689)
Parrocchie 18 (38526 abitanti)
Sacerdoti 23 Parroci 17
Vicari 3
Quiescenti 2
Religiosi 1
EIenco deIIe Parrocchie
B. V. Annunciata Albiolo 25 marzo
S. Evasio, vescovo Bizzarone 1 dicembre
S. Michele, arcangelo Cagno 8 maggio
S. Margherita, verg. e mart. Camnago 20 luglio
S. Biagio, vescovo e martire Casanova 3 febbraio
SS. Giovanni Bosco e Donato Caversaccio 31 gennaio
SS. Cosma e Damiano, martiri Civello 26 settembre
SS. Fermo e Lorenzo, martiri Concagno 9-10 agosto
SS. Rocco e Sebastiano, mart. Drezzo 16 ago.-20gen.
Conversione di San Paolo Gaggino 25 gennaio
SS. Nazaro e Gelso, martiri Gironico 28 luglio
S. Maria Assunta Maccio 15 agosto
SS. ppolito e Cassiano Olgiate 13 agosto
S. Giovanni Battista Par 24 giugno
SS. Simone e Giuda Rodero ultima di ottobre
SS. Vittore e Defendente Ronago 8 maggio
S. Alessandro, martire Solbiate 26 agosto
SS. Pietro e Paolo, apostoli Uggiate 29 giugno
Sacerdoti
Don Egidio Frangi Albiolo
Don Giorgio Cristiani Bizzarone
Don Angelo Ferrario Cagno
Don Giuseppe Corti Camnago
Don Tiziano Raffaini Casanova
Don Tiziano Raffaini Caversaccio
Don Guido Fontana Civello
Don Maurizio Salvioni Concagno
Don Giovanni Valassina Drezzo
Don Giovanni Quadrio Gaggino
Don Luigi Bravosi Gaggino
Don Domenico Peduzzi Gaggino
Don Gerardo Bernasconi Gironico
Don Luigi Savoldelli Maccio
Don Lorenzo Calori Olgiate
Don Gino Bianconi Olgiate
Don Maurizio Uda Olgiate
Don Mario Ziviani Par
Don Adolfo Bernasconi Rodero
Don Sergio Tettamanti Ronago
Don Guido Calvi Solbiate
Don Giovanni Gavazzi Solbiate
Don Gianluig Vercellini Uggiate
Don Loris Flaccadori Uggiate
RONAGO '97 - N. 4 4
Verso il Congresso Eucaristico Diocesano
UN GESTO DI CARIT
LAPPLLO DL NOSTRO VSCOVO
Dall'incontro con l'Eucaristia, segno concreto della Carita di Dio per noi, devono matura-
re gesti concreti di carita verso i Iratelli. Il Vescovo ci chiama a sostenere economica-
mente alcune iniziative della Diocesi: durante i prossimi mesi, in chiesa, sara possibile
oIIrire il proprio contributo per i diversi progetti in cantiere e presentati nella lettera del
Vescovo. Tuttavia la carita non e solo Iare un'oIIerta, un'elemosina: e piuttosto uno stile
di vita che apre mente, cuore, braccia e anche... casa, tempo, denaro, per andare verso
l'altro, imparando ad accogliere il Iratello bisognoso, Iacendo propri i problemi dell'altro,
condividendo le sue diIIicolta e prestando, quando e come e possibile, il proprio solidale
aiuto.
La Casa di accogIienza
per maIati di Aids
come impegno deI
Congresso Eucaristico.
II 15 giugno giornata
straordinaria di raccoIta
ari Sacerdoti. Cari Re-
ligiosi/e. Cari CristiIi-
deli laici. I pre-Con-
gressi eucaristici che si svol-
gono nelle diverse Zone stan-
no rivelando la Iorza di attra-
zione di Gesu CrociIisso e Ri-
sorto, che vive al centro delle
nostre comunita. E riaccendo-
no, in modo consolante, il gu-
sto della preghiera e singolar-
mente per la Visita e l'Adora-
zione al Signore Gesu nella
Eucaristia.
C
Ci orientiamo, ormai, alle
giornate conclusive di Settem-
bre. Il Congresso diocesano
non puo e non deve esaurirsi
in maniIestazioni di culto, sia
pure grandiose. Rinnova la
vita. Percio deve esprimere
l'impegno di tutti noi in opere
concrete.
Come sapete, dopo lunga ri-
Ilessione e conIronto, ci siamo
orientati verso la Iondazione
di una Casa per malati termi-
nali di Aids. In piu, e stato de-
ciso un appoggio alla "Corte
della vita" (progetto di cui piu
volte si e parlato e che e in
Iase di realizzazione), alla co-
struzione di una chiesa nella
missione diocesana di Sir, in
Cameroun, e a una Casa di ri-
poso per sacerdoti anziani.
Vorrei non si perdesse tempo.
Vorrei che il soccorso econo-
mico che tutte le Parrocchie e
i singoli Iedeli oIIrono, parti-
colarmente a Iavore della Casa
per malati terminali di Aids,
potesse essere presentato
all'OIIertorio della Messa con-
clusiva del Congresso, il 21
settembre allo Stadio Siniga-
glia.
A questo scopo, chiedo che
per Domenica 15 giugno sia
indetta una giornata straordi-
naria di raccolta di oIIerte.
Si deve trattare di una rinun-
cia che incida sul bilancio Ia-
miliare e personale.
I malati terminali di Aids
meritano tutta la nostra com-
prensione e il nostro aiuto.
Anche perche nella loro soli-
tudine proIonda, temperata
dalla vicinanza di persone di
sincera Iede, possano avviarsi
verso l'incontro deIinitivo e
disvelato con il Signore, in un
atteggiamento di abbandono al
Suo amore misericordioso.
Gli esiti della raccolta siano
spediti quanto prima all'UIIi-
cio Amministrativo diocesano.
L'eucaristia sa operare mira-
coli di carita.
Aspetto con Iiducia e benedi-
co tutti di cuore
mons. ALESSANDRO MAGGOLN
VESCOVO D COMO
RONAGO '97 - N. 4 S
Avvisi
PROSSIMI APPUNTAMENTI...
` Domenica 22 giugno:
una giornata per famiglie e giovani a conclusione
del cammino compiuto insieme durante l'anno. Ecco il programma.
-ore 8.00 partenza dalla piazza detta Chiesa in pullman (. 10.000)
- ore 10.00 Arrivo a Dongo; a piedi (15 minuti) presso la chiesa
di San Gottardo: celebrazione della S. Messa
- ore 12.00 Pranzo al sacco
Pomeriggio di giochi o escursioni tra il verde e i prati...
- ore 17.00 In pullman per il rientro
Sono invitate tutte le famiglie e i giovani
A settembre:
Si terra il Congresso Eucaristico Diocesano. Sul prossimo numero
pubblicheremo il programma dettagliato. Ricordiamo ancora che e ne-
cessario segnalare a don Sergio, (solo in modo orientativo, per Iacili-
tare l'organizzazione), se si intendera partecipare a due momenti del
congresso:
a) il Meeting dei Grest (per ragazzi e giovani) che si terra a Sondrio,
domenica 7 settembre: si organizzera un treno speciale per raggiun-
gere Sondrio;
b) la S. Messa di chiusura del Congresso Eucaristico, celebrata dal
Card. Saldarini, presso lo Stadio di Como, Domenica 21 settembre
alle ore 16.00. In base al numero di partecipanti verra organizzato il
trasporto in pullman.
Domenica 31 agosto:
Festa della Madonna della Cintura, Madre della Consolazione. La nove-
na avra inizio venerdi 22 e l'esposizione della statua si terra domenica
24 agosto.
RONAGO '97 - N. 4 6
Grazie, Suore!
UN GRA2IE SINCERO, MA SOFFERTO...
...ALLA JICILIA DELLA PAR1EAZA DELLE SUORE DA ROAACO
Una teleIonata, un invito in quel di Ver-
celli, un incontro, un colloquio: attorno allo
stesso tavolo il sottoscritto, con Ernesto - il
presidente della Scuola Materna - e la Superio-
ra Generale delle Suore di S. Maria di Loreto.
Sul tavolo due buste aspettavano di essere
consegnate; il loro contenuto tuttavia veniva
anticipato dalle parole che la Madre ci rivolge-
va.
La Congregazione ha deciso di togliere
le suore dalla Comunita di Ronago, dopo qua-
rantanni di lavoro, di generoso e umile servi-
zio. Una decisione soIIerta - spiega la Superio-
ra - ma obbligatoria: il numero delle Suore e in
diminuzione, cresce invece l'eta di quante re-
stano, nuovi si Ianno i bisogni e i servizi ri-
chiesti... altre comunita sono interessate a que-
sto ridimensionamento.
La notizia non era del tutto inaspettata:
inIatti dopo i diversi episodi di malessere Iisi-
co che hanno segnato l'ultimo periodo di per-
manenza delle Suore, si sospettava che, prima
o poi una simile decisione sarebbe stata presa.
Erano pero solo sospetti, in Iretta allontanati
dalla speranza che questo momento non sareb-
be mai arrivato, che tutto si sarebbe risolto,
che la presenza preziosa delle Suore sarebbe
certo continuata. Invece, in quel momento, at-
traverso le parole della Madre i sospetti diven-
tavano realta; visibilmente dispiaciuti abbiamo
accolto le decisioni della Congregazione,
esprimendo il nostro rammarico per la scelta
compiuta e, ancora una volta, sottolineando la
preziosa e signiIicativa presenza delle Suore
nella nostra comunita. L'invito a ripensare la
decisione, trovava comprensiva ma Ierma ri-
sposta: non c'erano altre possibilita sia per il
bene della Congregazione che delle Suore
stesse. Certo non per il bene di Ronago!
Ma Iorse per Ronago il bene e gia ma-
turato in questi quarantanni di presenza... Anzi
-senza Iorse - le Suore sono sempre state in
mezzo a noi un segno luminoso e signiIicati-
vo, testimonianza semplice della vocazione re-
ligiosa, esempio di servizio e di generosita, di
preghiera e di accoglienza. E questo e il bene
da loro seminato in questi anni.
Bene raccolto da tanti ronaghesi, che
passati attraverso la Scuola Materna, hanno
avuto la possibilita di segnare nella loro me-
moria la Iigura, l'esempio, il nome di una della
diverse Suore da qui passate.
Bene riconosciuto da tutta la gente che
sempre ha amato le Suore cogliendo, al di la
delle singole persone, il segno alto di una vita
oIIerta e donata per Dio e i Iratelli.
Ed e proprio a causa di tutto questo
bene ricevuto che ora, davanti alla spiacevole
notizia della loro partenza, dobbiamo, piu che
rattristarci per cio che viene tolto, ringraziare
per il molto ricevuto, Iacendo tesoro di parole,
esempi, aiuti ricevuti.
Il vuoto lo sentiremo sicuramente: vuo-
to Iisico nei locali della Scuola Materna, nei
banchi della chiesa, in oratorio o a catechismo,
nelle case dei malati e degli anziani; vuoto spi-
rituale per una testimonianza di vita cristiana
che viene meno, per una guida, diligente e pre-
ziosa, nella preghiera, nel Rosario, nella litur-
gia; vuoto aIIettivo per un'amicizia e per lega-
mi da tempo costruiti che ora si allentano...
RONAGO '97 - N. 4 ?
Grazie, Suore!
...ALLA JICILIA DELLA PAR1EAZA DELLE SUORE DA ROAACO
Un vuoto che cercheremo in tutti i
modi di riempire: innanzitutto con il vivere
quella Iede da loro testimoniata, con il con-
tinuare quei servizi da loro resi sempre con
silenziosa generosita; e poi mantenendo
con la Congregazione e con le Suore passa-
te tra noi legami di amicizia e di aIIetto.
Inoltre sara mia premura Iare il possibile
per riuscire ad avere ancora tra noi la pre-
senza delle Suore, attraverso la ri-
cerca-richiesta presso altre Congregazioni
religiose.
Un ultimo particolare: ora ci la-
mentiamo, e dispiace a tutti, per la par-
tenza delle Suore; ma quante volte abbia-
mo invitato o guidato le nostre ragazze a
compiere scelte di donazione e di consa-
crazione? quanto siamo disponibili a 'oI-
Irire' al Signore e alla chiesa una nostra
Iiglia o solamente a ricordarle che, oltre
alla carriera, alla 'sistemazione', al succes-
so, alla Iamiglia, c'e anche la possibilita di
dedicare tutta la vita per alti ideali? La par-
tenza delle nostre Suore risvegli la preghie-
ra e l'impegno per Iavorire il sorgere di vo-
cazioni alla vita religiosa e consacrata,
creando nelle nostre Iamiglie il 'buon terre-
no' che permetta di lasciar Iiorire le rispo-
ste piu belle alle molteplici chiamate di
Dio.
Ora non ci resta che salutare e ac-
compagnare con la preghiera e la stima le
nostre Suore; non ci resta che esprimere a
loro e a tutta la Congregazione delle Suore
di S. Maria di Loreto un grazie sincero e
senza misura per tutto quel bene che since-
ramente e smisuratamente hanno seminato
in mezzo a noi!
DON SERGIO
RONAGO '97 - N. 4 S
Grazie, Suore!
GRA2IE A TUTTE LE SUORE!
Una presenza discreta che dopo tanti anni si sta per concludere. Non e certo Iacile
riassumere in poche righe il lavoro, l'impegno e il tempo dedicato dalle nostre suore alla
Scuola Materna e quindi a generazioni di bambini e a tante Iamiglie.
Tutti noi sappiamo che l'impegno delle nostre Suore e mutato nel tempo; inIatti,
da un inizio come educatrici a diretto contatto con i bambini, hanno continuato con una
attivita di sostegno alla vita della scuola, senza per questo perdere l'entusiasmo, la volon-
ta e la capacita di stare vicine ai bambini e alle loro Iamiglie. In modi diversi: dall'acco-
glienza di ogni mattina con un benvenuto al bambino ed una parola al genitore,
dall'augurare ai bambini un buon appetito e un buon riposo, dall'accompagnare, in alcune
occasioni, con attenzione i piccoli al pulmino... All'apparenza possono sembrare piccole
cose, ma, in realta, sono Iatte con amore e anch'esse contribuiscono alla serenita della
vita del bambino.
Un grazie di cuore a tutte le Suore che sono "passate" nella nostra Scuola e che
hanno lasciato un segno, sia come educatrici e non, nei bambini di oggi e ieri. Sicura-
mente la loro partenza lascera un vuoto per quello che ciascuno di noi ha ricevuto, sotto
diverse Iorme, e che avrebbe potuto continuare a ricevere! Grazie!
I BAMBINI E TUTTE NOI DELLA SCUOLA MATERNA.
RONAGO '97 - N. 4 9
Grazie, Suore!
RITAGLI DI STAMPA...
DALLA RUBR1CA 1NCONTR1 : "COLLOQU1O CON L SUOR"
Riportiamo un articolo-intervista preso dall'alloro bollettino parrocchiale intitolato:
"Comunit 8" Anno 2 n.4 (agosto-ottobre 199)
Le abbiamo trovate intente ad un paziente lavoro di cucito, mentre ascoltavano le parole
del Vescovo di Vercelli. Questo Iatto ci ha Iornito lo spunto per una conversazione, molto aperta
e cordiale, che ci ha altresi permesso di conoscere piu da vicino la vita e i problemi di queste
persone, Iorse troppo dimenticate e che pure da molto tempo sono tra noi: parliamo di Suor Co-
lomba, Suor Adriana e Suor Ermelinda che si trovano a Ronago rispettivamente da sette, due e
otto anni. Di Ironte al nostro stupore per l'ascolto di quel disco si sono cosi spiegate:
- La nostra Iondatrice era nativa di Vercelli, dove attualmente si trova la nostra Casa-Madre; per
questo motivo stavamo ascoltando la parola del vescovo da cui dipendiamo. La nostra Congre-
gazione porta il nome di "Suore della Madonna di Loreto" perche la Iondatrice ebbe l'idea di
istituirla visitando il santuario di Loreto. Essa si dedica in modo particolare all'assistenza nelle
scuole Materne, negli Ospedali, nei Collegi e negli orIanotroIi.
Qual'e l'attivita principale da voi svolta?
- Ci occupiamo soprattutto della Scuola Materna, che, in Iunzione dal 1956, conta attualmente
43 bambini dai 3 ai 6 anni. Questi vengono assistiti per la maggior parte del tempo da suor Co-
lomba, coadiuvata da suor Ermelinda il cui compito speciIico e l'insegnamento del canto; suor
Adriana invece si occupa del pranzo e delle pulizie.
Parlateci un poco dell'esperienza Iatta a contatto dei bambini...
- Prima di tutto vorremmo dire che i bambini, oggi piu che mai, si mostrano aperti e sensibili,
con interesse molto spiccato verso i Iatti concreti di ogni giorno; partecipano attivamente alle
attivita svolte, e, nella maggior parte dei casi la loro indole ci permette di nutrire buone speran-
ze su di loro, qualora siano seguiti anche in Iuturo dal punto di vista educativo. Gia Iin d'ora sa-
rebbe auspicabile una maggiore collaborazione Ira la Scuola Materna e le Famiglie. Per ora
l'interesse prevalente dei genitori nei conIronti dei bambini e di ordine materiale. Ci si preoccu-
pa solo che il bambino abbia mangiato e non di continuare a casa, con concordanza di metodo,
l'opera educativa svolta dalle Suore.
Quali altre attivita svolgete?
- Oltre ad assolvere gli impegni della Scuola Materna, dovremmo ottenere un laboratorio di cu-
cito per le ragazze. Da tempo abbiamo rinunciato a questa attivita, a malincuore, per il progres-
sivo calo del numero delle partecipanti. E pure nostro compito il provvedere alla biancheria e ai
Iiori della chiesa; occupiamo il rimanente tempo libero con i lavori di ricamo, che si rivelano,
per altro modo distensivi dopo le ore trascorse con i bambini. Come religiose poi, non possiamo
tralasciare di dedicare nel corso della giornata alcune ore alla preghiera e all'approIondimento
della nostra vita spirituale.
Come vi trovate nell'ambiente ronaghese?
-1 nostri rapporti con i ronaghesi sono buoni; lamentiamo solo di non riuscire a stabilire un dia-
logo con le adolescenti e con le ragazze. Ci rattrista molto il ritrovarci sempre sole, specialmen-
te la domenica, quando avremmo tempo disponibile da dedicare loro.
(INTERVISTA FIRMATA DA: SANDRA E GIANNI)
RONAGO '97 - N. 4
10
Grazie, Suore!
Lettera aperta...
...PR NON D1MNT1CAR UN ROSAR1O D1 DON1!
Carissime Suore di S. Maria di Loreto,
speravamo tanto che
questo momento non sarebbe mai arrivato. Era
un pensiero che abbiamo cercato di scacciare,
un timore che credevamo svanito quando -
dopo la recente assenza - vi abbiamo visto tor-
nare.
Le parole della vostra Madre Generale,
seppur colme di rammarico, ci Ianno ora aI-
Irontare - insieme a voi - una realta che non e
piu possibile evitare. Ella esprime anche la sua
gratitudine per la nostra collaborazione in tutti
questi anni e per la benevolenza di cui vi ab-
biamo sempre circondato. Era Iorse possibile
il contrario?
Voi siete state, per Ronago, uno dei piu
bei regali del dopoguerra. Don Carlo Porlezza
in persona era venuto a prendervi a Vercelli,
nel 1957 perche vi stabiliste in mezzo a noi.
Vi chiamavate Lucia, Emerenziana, Al-
berta e SteIania. La nostra gente vi ha accolte
Iestosamente, maniIestando la gioia di avervi
accanto, di poter condividere con voi la vita
della Parrocchia e del paese, Iatta di liturgia e
preghiera, ma anche di asilo, di oratorio Iem-
minile, di lezioni di ricamo e cucito per le ra-
gazze, di catechismo, di mensa per i bambini
delle elementari che abitavano ai Mulini, di re-
cite e via dicendo.
Ora, come i grani di un rosario, i vostri
nomi tornano nella mente e nel cuore. Nomi e
volti di donne che si sono succedute e avvi-
cendate, mescolandosi come un dono in mezzo
a noi. Ermelinda, Dorotea, Teresa, Adriana,
Paolina, Cesira, Firmina, Lorenzina, Luisa, Li-
dia, Maria Adele, Donata, Anacleta, Elena,
Maria Assunta, Iino a Colomba, Adelaide e
Antonia, a cui tocca concludere questo abbrac-
cio durato quasi mezzo secolo.
Noi vi abbiamo conosciute e amate
cosi, come voi stesse avete voluto: senza co-
gnome, senza titoli, "dimentiche" delle proprie
radici, protese verso il vostro Ideale. Sorelle
tra voi e per noi. Diverse, eppure unite e soste-
nute da quell'unico, Ioltissimo Iilo chiamato
vocazione e da quei voti che tante volte vi ab-
biamo ascoltato rinnovare, a voce alta, nella
nostra chiesa.
Vi vogliamo allora ricordare cosi, da
queste pagine, senza intruIolarci a richiamare
volti, sorrisi o aneddoti. Ciascun ronaghese li
ha certamente nel cuore. Sono i Irutti silenzio-
si della vostra presenza in mezzo a noi, della
vostra missione, di quanto di piu bello ci avete
oIIerto, senza chiedere nulla.
Ci mancherete: educatrici alla Scuola
Materna, presenza costante e attenta in chiesa
con i piu piccoli, sguardi vigili e comprensivi
sugli adolescenti e sui giovani. Amiche e con-
sigliere di noi mamme, catechiste nostre e dei
nostri Iigli. Sollecite verso gli ammalati. Maga-
ri gia anziane, eccovi animatrici di tanti mo-
menti sereni per i nostri anziani. Donne consa-
crate che ci ospitavano per la Iesta di S. Agata.
Aiuto prezioso per i nostri parroci e per la cura
della nostra chiesa.
RONAGO '97 - N. 4
11
Grazie, Suore!
...PR NON D1MNT1CAR UN ROSAR1O D1 DON1!
Si, ci mancherete. Il vostro velo, che racchiude e trasIorma anche tutte le nostre
ansie, le gioie, le preoccupazioni e i dolori, vi chiama all'obbedienza ma chiama anche
noi a riIlettere su quanto essa possa umanamente signiIicare per voi, che ci avete sempre
insegnato a non allontanare il calice.
Scusateci, se a volte ci siamo comportati come i discepoli addormentati nell'orto,
se abbiamo preso per scontata la vostra presenza, se non vi abbiamo sempre compreso.
Grazie di cuore!
E... restateci accanto con la vostra preghiera. Anche la nostra vi seguira.
ANNA
APPUNTI DI 'DIARIO' PER RESTARE...
Un altro intervento sulle pagine di "Comunit 8" del novembre 199.
E una mamma che scrive:
"Sono convinta che le Suore sono molto amate! Anche se esse non lo sanno
e pochi lo Ianno loro capire, le nostre Suore sono stimate. Quando le vedia-
mo in chiesa, le guardiamo con ammirazione e compiacimento perche sap-
piamo che pregano anche per tutti noi. Possiamo veramente dire che sono
"lampade viventi", e questo ci Ia piacere. Noi, cosi presi dalle preoccupa-
zioni di ordine materiale, abbiamo chi supplisce in uno dei doveri piu gran-
di che e quello della preghiera".
RONAGO '97 - N. 4
12
Grazie, Suore!
...NEL RICORDO DI TUTTI
Quando una persona cara parte, si respira nell'aria un senso di nostalgia, di dispia-
cere. Nello stesso tempo la mente scivola nel passato pensando a tanti momenti belli tra-
scorsi assieme, al bene ricevuto e a tantissime cose piccole e grandi.
Mi ricordo quando andavo all'asilo: c'erano suor Colomba e suor Ermelinda; certe
volte erano un po' severe, ma avevano un cuore grande, aperto a tutti e tanta voglia di in-
segnarci a conoscere Gesu, a crescere in amicizia con lui e con gli altri.
Il vuoto che lasciano le nostre Suore non lo si nota solo alla Scuola Materna, ma
in tutta la comunita, dove verra a mancare una presenza importante e signiIicativa. Agli
anziani manchera una parola di conIorto, agli adulti e ai giovani un consiglio, ai bambini
mancheranno le candide vesti che erano segno della presenza di Gesu in mezzo a loro.
Di sicuro sappiamo che il bene Iatto non va perso e resteranno sempre nei nostri
ricordi. Le nostre preghiere saranno di aiuto per continuare la loro missione a servizio di
Gesu e dei Iratelli.
Grazie ancora di tutto!
ERNESTO POZZI
RONAGO '97 - N. 4
13
Caritas
Proponiamo l'appello proposto dalle Iorze missionarie italiane in vista del Giubileo, aIIinche
venga letto, accolto e possibilmente Iirmato. Domenica 15 giugno si terra, in piazza delle
chiesa una raccolta di Iirme a Iavore di questo appello.
Se vuoi puoi anche: fotocopiare, firmare (meglio ancora raccogliere liste di firme; sufficiente allegar-
le alla fotocopia del primo firmatario) e inviare il tutto presso la Parrocchia o direttamente a: "Nigri -
zia", Vicolo Pozzo 1 - 37129 Verona. La scadenza ultima per il 30 settembre 1997.
"Per iI GiubiIeo dei 2000,
Iiberiamo i Paesi poveri dai debiti"
Giovanni Paolo II (cf Lev 25,8ss)
Nell'ottobre '96, la Banca Mondiale ed il Fondo Monetario nternazionale approvarono un programma di risana-
mento del debito estero degli 8-10 Paesi pi poveri. Ma sono 41 "quelli il cui reddito pro capite il pi-basso: 600
milioni di uomini e donne che sopravvivono con appena un dollaro al giorno in nazioni i cui interessi sui debiti con-
tratti con Paesi terzi assorbono oltre la met dell'export, impedendo perci qualsiasi possibilit di sviluppo" (Avve-
nire, 9/11/96).
Questo risanamento verrebbe finanziato con parte dei propri utili e con la vendita di parte dello stock d'oro della
Banca Mondiale, delle banche regionali di sviluppo e dei Paesi ad alto reddito. Ma sembra che ci siano gi degli
impedimenti alla realizzazione di questo programma: la Banca Africana ha gi fatto sapere di non essere in grado
di contribuire, e diversi Paesi del Nord, fra cui l'talia, la Germania, la Svizzera, l'Austria e la Finlandia, sono restii
ad accettare questo programma.
Sempre nell'ottobre scorso, Mons. Monsengwo, vescovo zairese, durante una conferenza a Roma nell'ambito
della Settimana per la Pace organizzata dalla Comunit di S. Egidio, faceva notare il ciclo perverso dell'indebita-
mento al quale sono sottoposti i Paesi pi poveri, denunciando fra l'altro il fatto che buona parte dei capitali "pre-
stati", in realt non lasciano mai le banche dei creditori per varie ragioni: sia per coprire debiti precedenti o i loro
interessi, sia per pagare servizi, materiale e personale occidentali impegnati in programmi di Stato o di armamen-
to, sia perch parte degli aiuti sono trasferiti in conti pi o meno privati di rappresentanti dei Paesi beneficiari.
Poco o niente arriva realmente alla base. E, per colmo di ironia, quei soldi sono "riciclati" due, tre, quattro volte in
nuovi prestiti, gonfiando ulteriormente il debito di questi Paesi con lo stesso capitale, fenomeno tipico dell'usura
pi spietata.
di dominio pubblico, inoltre, che i crediti concessi sono spesso utilizzati in modo non appropriato per incre-
mentare l'armamento o semplicemente sviati dai loro utilizzo originale di risanamento dell'economia del Paese a
favore dei pochi che sono al potere e che, appropriandosene per uso privato, li riinvestono nelle banche occiden-
tali.
Alla luce di queste realt,
unendoci all'appello di Giovanni Paolo ,
CHEDAMO ALLE AUTORT COMPETENT:
di liberare dai debiti i 41 paesi pi poveri, adesso e non fra tre o sei anni come proposto da! programma:
che i nuovi prestiti non siano utilizzati per pagare vecchi debiti, ma investiti per la lotta contro la povert nei
Paesi beneficiari.
CHEDAMO NOLTRE:
che venga istituita una Commissione internazionale d'inchiesta, composta di rappresentanti di istituzioni in-
ter-governative e di organizzazioni
;
non governative, per raccogliere dati circa la destinazione e l'utilizzo dei prestiti
concessi a governi sospettati di appropriazione indebita;
che le violazioni estese e reiterate (gross violations) del diritto allo sviluppo, riconosciuto come diritto umano in-
dividuale e collettivo dalla Dichiarazione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite del 1986 e dall'articolo 22
della Carta africana sui diritti dell'uomo e dei popoli del 1986, siano inseriti nella lista dei "crimini contro l'umanit"
e vengano pertanto perseguite dalla Corte penale internazionale permanente, di cui sollecitiamo la rapida costitu-
zione.
Ci rivolgiamo infine al Tribunale permanente dei popoli perch indica una sessione speciale che giudichi sia del-
le responsabilit dei governi dei Paesi del Sud in ordine alla gestione degli aiuti pubblici allo sviluppo, sia delle re-
sponsabilit dei Paesi industriali del Nord in ordine alla destinazione e utilizzazione dei fondi pubblici perla coope-
razione allo sviluppo.
COGNOME E NOME__________________________________________________________________________
NDRZZO_________________________________________________________________________________
DATA________________________________ FRMA_______________________________________________
RONAGO '97 - N. 4
14
La pagina del G.A.M.
L'IMPEGNO CONTINUA
DOPO L CLBRA21ON1 PR 1L DCNN1O DLLA MORT D1 P. G1USPP
Abbiamo ricordato e celebrato il decimo anniversario della morte di P. Giuseppe Ambroso-
li. Il ricordo della sua figura, la preghiera con P. Egidio, suor Caterina e tanti suoi amici e
familiari, la solidarieta per la Scuola Ostetriche, hanno creato in me::o a noi momenti in-
tensi di comunione, quasi da sentire concreta tra noi la sua presen:a, una presen:a che co-
stantemente ci richiama e ci invita a un cristianesimo generoso e coraggioso. La figura di
P. Giuseppe deve rimanere sempre viva tra noi e limpegno per Kalongo non puo certo venir
meno. Abbiamo consegnato a P. Egidio, prima della sua parten:a i 20 milioni promessi,
frutto dellimpegno e della solidarieta di tanti ronaghesi e non, di questi 20 milioni, 3 sono
stati offerti dallAmministra:ione Comunale e gia anticipati dalla Parrocchia e . 500.000
offerti dai giovani del gruppo teatrale. Riportiamo in queste pagine i ringra:iamenti di P.
Egidio, di suor Romilde, del Jescovo e un ricordo di P. Giuseppe da parte di Suor Amelia.
IL GRA2IE DI P. EGIDIO E DI KALONGO
13/04/1997
Carissimo don Sergio
con tutti i Iratelli e sorelle della Parrocchia di Ronago: Cristo nostra gioia e
speranza e Risorto ed e con noi Iino alla Iine dei tempi!
Viva P. Giuseppe, viva Ronago, viva noi tutti che ci siamo uniti a tenere vivo il Dr.
Ambrosoli Memorial Hospital. Grazie a voi tutti, incluse le Autorita del Comune per il ge-
neroso dono a Iavore della Perla di Kalongo: la Scuola che Iorma Ostetriche cristiane per la
salvezza della donna e del bambino... Viva la vita dono di Dio! Viva chi la diIende! Vi ab-
braccio tutti e assieme a P. Giuseppe che "ci sorride", vi benediciamo.
Con aIIetto assieme al popolo di Kalongo,
P.S. Ogni Domenica e ogni venerdi quando celebriamo la S. Messa con le studenti della
Scuola vi ricordiamo tutti. Ciao.
VOSTRO P. EGIDIO
LETTERA DI SUOR ROMILDE
Kalongo, 4 maggio 1997
Carissima Antonietta,
ho ricevuto la vostra grande oIIerta di . 1.000.000 versata lo scorso 6 marzo per i
nostri orIani, vedove e anziani che hanno Iame e Ireddo e i senza casa. Fin'ora le oIIerte le
ho destinate per questi motivi. Se il Gruppo missionario desidera avere qualche Ioto degli
orIani speciIicando il nome (magari per qualche adozione) me lo Iaccia sapere. Ho spedito a
suor Caterina, a Buccinigo, i cartoncini che mi aveva chiesto, altri ne ho ordinati a Morulen.
A tutto il gruppo missionario il mio sincero grazie per la vostra grande oIIerta. Vi sono tanto
riconoscente che esprimo con le mie preghiere a Colui che ritiene Iatto a se cio che Iaccia-
mo agli altri: Egli vi ricompensi largamente. Anch'io chiedo una preghiera, per avere conti -
nua assistenza da Dio, nel mio doveroso compito quotidiano, sia religioso che nel Iavorire
gli altri. A tutti il mio saluto e un Iorte abbraccio con tanto aIIetto.
SUOR ROMILDE SPINATO
RONAGO '97 - N. 4
1S
La pagina del G.A.M.
SUOR AMELIA RICORDA P. GIUSEPPE
Chi Iu e chi e Padre Giuseppe per me?
Un vero FRATELLO e mi spiego.
Dapprima, anche se era missionario, essendo
pero un Ambrosoli non osavo avvicinarlo. In-
Iatti, sebbene che le sue testimonianze sulla
Missione Iurono per me un grande incoraggia-
mento alla mia risposta ed il suo zelo mi aves-
se animato molto nel mio Si alla chiamata di
Dio, non ebbi mai il coraggio di Iare un dialo-
go con lui. Come ero piccola !!!
Ma quando arrivai in Uganda Iu molto
diverso pero, perche Iu lui a venirmi incontro,
ad interessarsi a me, a Iarmi sentire la sua vici-
nanza, a consigliarmi, a darmi il suo sostegno
spirituale e morale, non solo: lui voleva Iare la
parte di tutti coloro che mi volevano bene,
comparrocchiani e Iamiliari..., percio tante de-
licatezze e premure. Potete immaginare le mie
meraviglie! Una persona cosi grande che si in-
teressi a me!
Cosi, tra una meraviglia e l'altra, mi di-
ventava sempre piu FRATELLO, Iratello nel
vero senso della parola, che io ogni volta acco-
glievo come tale ma anche come dono di Dio,
poiche davvero era sempre 'pieno di Dio'. In-
Iatti le sue parole non erano tante, ma la sua
vita veramente cristiana, quanto parlava ! Mi
sono recata due volte a Kalongo a trovarlo.
Nel constatare le sue delicatezze (pur nel gran-
de lavoro) con le Suore, il personale e con i
malati, quanto mi ha insegnato! Era veramente
il Dottore e Missionario della Carita. Una cari-
ta che, perche viveva in semplicita e poverta,
diventava un meraviglioso Iiore che tutti pote-
vano vedere, assaporare e gustare, aumentando
in chi lo circondava il desiderio di provare a
Iare altrettanto.
Ecco, tutto questo per me e ancora un
grande programma ed ogni giorno mi rivolgo a
P. Giuseppe perche mi interceda dallo Spirito
Santo tutta la Iorza necessaria per vivere la
vera carita, in semplicita e nascondimento.
Auguro quindi che, tutto e tutti siano un segno
dell'Amore di Dio nel quale siamo immersi e
dal quale siamo compenetrati e che, gustando
questa grande realta, diamo, come P. Giusep-
pe, gloria al nostro Dio: Padre, Figlio e Spirito
Santo.
Unitissimi in Lui ed in tutto e pregando
per ciascuno, vi saluto e auguro tanto bene
VOSTRA SUOR AMELIA
RONAGO '97 - N. 4
16
Corrispondenza
DAL BRASILE
SCRIVE E RINGRA2IA SUOR FRANCESCA PINTONELLO
Joao Neiva - Brasile - 09,03,1997
Cari amici,
ho ricevuto un mese Ia dalla mia co-
gnata Onorina Balatti, la notizia che il grup-
po del teatro di Ronago aveva dato, una rap-
presentazione con la Iinalita di aiutare, col
ricavato, le necessita piu urgenti della mis-
sione dove mi trovo.
Vorrei attraverso questo scritto Iin
d'ora inviarvi il mio grazie riconoscente. La
somma di 500 mila lire mi sara inviata per
mezzo di mia sorella suora....
Ora vorrei mettervi al corrente della
mia attivita. Fino all' 8 Iebbraio mi trovavo a
S. Paulo, nella zona est di quella
"mostruosa" citta. Lavoravo quasi esclusiva-
mente con gli ammalati di AIDS in Iase
avanzata e terminale. Svolgevo il mio com-
pito come missionaria mettendomi a disposi-
zione del "Progetto Esperanza", che attraver-
so visite domiciliari appoggia e orienta i sie-
ro positivi e i loro Iamiliari. L'AIDS e una
realta ancora oscura e dolorosa che ormai
contagia centinaia di paesi del mondo. Il
Brasile occupa l'incomoda posizione del 2
posto nel mondo in numero di casi. Nel Bra-
sile, lo stato di S. Paulo registra piu della
meta di tutti i casi della nazione. E la citta di
S.. Paulo ha il maggior numero di persone
contaminate. Milioni di persone, inclusi i
bambini, sono dipendenti della solidarieta di
tutti noi per aIIrontare cosi grande soIIerenza
e discriminazione a cui questa malattia li sot-
tomette. All'interno del "Progetto Esperanza"
e sorta un'altra sezione che si occupa esclusi-
vamente dell'adozione di bambini "aidetici"
o orIani di genitori con AIDS. InIatti una
delle piu drammatiche conseguenze di que-
sta epidemia e negare il 'Futuro' a piu di 10
milioni di bambini che nel 2000 nasceranno
gia contaminati e un numero maggiore sara
quello di bambini e bambine che resteranno
orIani.
Ecco, questo era il mio obiettivo: es-
sere in mezzo a questi nostri Iratelli, segno
di speranza e di misericordia.
Poi, la Congregazione, e entrata con
altri piani e mi ha richiesto di inserirmi nel
campo pastorale, cosi eccomi da un mese a
Joao Neiva, piccola parrocchia dello Stato
dello Spirito Santo. La Parrocchia ha 29
CEBS (Comunita ecclesiali di base) piccole
e... la maggior parte povere. Molti sono di-
scendenti di italiani, ma Iorte e anche l'ele-
mento aIricano. Non posso dire molto del
mio nuovo campo missionario, so pero che
gia lo amo e che e qui, in mezzo a questa
mia gente che il Signore mi vuole per annun-
ciare la sua "Buona Notizia".
Finisco qui. A tutti il mio grazie sin-
cero, anche a nome di tutti coloro che usu-
Iruiranno della vostra generosa collaborazio-
ne.
Mi e caro ricordarvi pero che la Mis-
sione non solo si sostiene con gli aiuti mate-
riali, ma anche con la preghiera. Conto sulla
vostra!
Cordialmente vi saluto. In Cristo,
SUOR FRANCESCA PINTONELLO
MISSIONARIA COMBONIANA.
RONAGO '97 - N. 4
1?
Spazi aperti
LA RIFORMA DELLA SCUOLA
II 3 giugno e stato presentato al Consiglio dei Ministri il Disegno di Legge del
Governo che prevede l'innalzamento dell'eta dell'obbligo scolastico nel suo complesso.
Tra le novita maggiormente signiIicative compaiono anche l'obbligatorieta di Ire-
quentare l'ultimo anno della scuola d'inIanzia (a 5 anni), il riordino dei cicli della scuola
elementare (d'ora in poi deIinita "primaria") e la tanto auspicata revisione dell'esame di
maturita in vigore dall'ormai lontano 1968.
E un cambiamento strutturale, che investe tutti gli ordini di scuola e che avvicina
l'Italia agli altri Paesi Europei, cercando di raccordare il nostro sistema Iormativo alle
trasIormazioni economiche e sociali in atto e riducendo la divaricazione, sempre piu evi-
dente, tra scuola e mondo del lavoro.
Se sara approvata dal Parlamento, questa riIorma potra essere operante nell'anno
scolastico 1999/2000, anche se la parte relativa all'innalzamento dell'obbligo a 15 anni
potrebbe essere "stralciata" e quindi entrare in vigore prima.
Mi sembra importante sottolineare che il testo parli dell'ultimo anno obbligatorio
di scuola materna come di un anno non preparatorio alla scuola primaria, scongiurando
cosi il rischio di una precoce scolarizzazione, che avrebbe snaturato questa Iase educati-
va cosi strettamente legata alla dimensione ludica (del gioco). Il ministro ha anche an-
nunciato un disegno di legge riguardante la parita tra scuola privata e scuola statale, che
risolverebbe una volta per tutte l'ormai antistorica contrapposizione tra questi due tipi di
scuola, con un riconoscimento reciproco che potra essere registrato con soddisIazione,
nell'ottica di un conIronto culturale aperto e pluralistico.
Non e Iacile per ora, davanti ad un progetto teorico, valutare con compiutezza gli
aspetti positivi e negativi della riIorma.
Rimane aperto poi il capitolo, sempre spinoso nel nostro Paese, delle risorse Ii-
nanziarie necessarie a questa opera di ammodernamento. Se pero si avra la consapevo-
lezza che la centralita del sistema educativo e decisiva per lo sviluppo della nazione, non
sara diIIicile darle priorita, evitando sprechi e diseconomie, che speriamo di esserci la-
sciati deIinitivamente alle spalle.
MAURIZIO
RONAGO '97 - N. 4
1S
Cronaca
CONFERMATI NELLO SPIRITO SANTO
1 maggio 1997
Jieni Santo Spirito,
riempi i cuori dei tuoi fedeli,
accendi il fuoco del Tuo Amore.
Accompagnati dalle parole di questo
canto di invocazione allo Spirito Santo, hanno
Iatto il loro ingresso in chiesa, insieme a don
Sergio e a Mons. Valerio Modenesi i 14 ra-
gazzi di prima media che, dopo un cammino
di preparazione di due anni, hanno chiesto di
ricevere il Sacramento della Cresima.
Seri, emozionati, composti, non ci
sembravano piu i 14 vivaci ed esuberanti ra-
gazzini che eravamo abituati ad incontrare
ogni settimana a catechismo. Si sono presen-
tati alla Comunita rispondendo con voce chia-
ra il loro "Eccomi" al sacerdote che li chiama-
va per nome, esprimendo cosi la loro scelta di
seguire Gesu. Hanno ascoltato con attenzione
l'omelia di mons. Modenesi: che li invitava, a
partire dal grande dono della Iede che ci ren-
de Iigli di Dio, ad essere testimoni gioiosi ed
entusiasti dentro la propria comunita cristia-
na, a saper mettere al servizio di tutti i doni e
le capacita che ciascuno di noi ha ricevuto da
Dio.
Il momento dell'unzione con il sacro
Crisma, che li ha consacrati e resi capaci di
essere testimoni di Gesu nel mondo, e stato
per loro, per i genitori e anche per noi cate-
chiste un momento di particolare emozione. I
canti della corale hanno accompagnato questo
momento solenne; lo Spirito Santo, lo Spirito
di Gesu Risorto donato ai credenti prende di-
mora in questi ragazzi: lo stupore e la gioia
cedono il passo alla preghiera e alla contem-
plazione. Abbiamo pregato con loro e per loro
perche lo Spirito Santo, come dice il canto,
"riempia i loro cuori e accenda in loro il Iuo-
co del suo amore", perche possano diventare
nella Iamiglia e nella comunita segno vivo
dell'amore di Dio.
Nella processione oIIertoriale sono
state portate all'altare, insieme al pane e al
vino, anche le oIIerte Iatte dai ragazzi e dalle
loro Iamiglie per aiutare il progetto della
"Corte della vita", un complesso di mini al-
loggi in costruzione a Civello per ragazze ma-
dri o piccole Iamiglie disagiate. In questi
giorni andremo con i ragazzi a consegnare i
soldi raccolti ai responsabili di questa iniziati-
va. Sara un modo per concretizzare l'impegno
preso dai neo-cresimati di essere cristiani at-
tenti e solidali con i piu bisognosi.
SILVANA E ELISABETTA.
LE IMPRESSIOAI DEI PRO1ACOAIS1I
Ascoltiamo la voce di alcuni dei quattordici
protagonisti di quel giorno:
"Prima della celebrazione della Cresima ero
emozionato, sia perche dovevo ricevere il
dono dello Spirito Santo, ma anche perche
dovevo leggere una preghiera di ringrazia-
mento alle catechiste. Durante la Messa Eli-
sabetta si e dimenticata di darci i cestini per
raccogliere le oIIerte. Silvana, invece, men-
tre mons. Modenesi ci segnava con il crisma,
si e commossa per noi" (Daniel)
"Ero teso e non molto preparato, ma Ielice.
Quando mons .Valerio doveva passare da-
vanti a noi per ungerci con il crisma ero cosi
teso che mi ero dimenticato cosa dire..."
(Maikol)
"Mi e piaciuto quando mi e stato Iatto il se-
gno della croce sulla Ironte. Non mi sono
stancato e questo perche il celebrante ha Iat-
to una bella predica dove io ho preso degli
impegni" (Achille)
RONAGO '97 - N. 4
19
Cronaca
LE IMPRESSIOAI DEI PRO1ACOAIS1I
"Nel ricevere la Cresima ho provato un momento di gioia. Prima di entrare in Chiesa
il rappresentante del Vescovo mi ha rivolto una domanda: 'Se tu avessi una sorellina
di sei anni che ti chiede: perche Iai la Cresima? " - io ho risposto: perche lo voglio e
sono pronto a ricevere la conIermazione del vescovo e a diventare testimone di Gesu"
(Andrea)
"Prima di entrare in chiesa mons. Valerio mi ha Iatto una domanda. Io non me l'aspet-
tavo. Mi ha chiesto: 'E meglio dire: che cosa e lo Spirito Santo, o chi e lo Spirito San-
to?' Da quella domanda ho capito che lo Spirito Santo e una persona con cui posso
conIidarmi, perche e la terza persona della Santissima Trinita". (Brenda)
"Durante la celebrazione della Cresima ero molto emozionato sia quando sono stato
segnato con il crisma, sia quando ho letto la preghiera. E stato comunque un momen-
to molto bello e appassionante: la cosa piu bella per me e essere diventato testimone
di Gesu. Percio mi impegno a partecipare piu vivamente con la comunita" (Massimo)
"Quando il Vescovo mi ha segnato la Ironte con l'olio proIumato ho provato una Iorte
emozione. Mi sono preso l'impegno di seguire di piu la Messa con attenzione e buona
voglia" (Simone)
"Per me la Cresima e un avvicinarmi di piu a Dio... Mi sono piaciuti molto anche i
canti che mi Iacevano sentire piu vicino a Dio. Quando il mio padrino mi ha messo la
mano destra sulla mia spalla io mi sono sentito protetto e aiutato da lui per tutta la
vita. Questa e stata una Iesta bellissima per me e per la mia Iamiglia" (Stefano).
RONAGO '97 - N. 4
20
Cronaca
LA VOCE DEI BAMBINI
DELLA PRIMA COMUNIONE
DOMN1CA J G1UGNO J99?
Ecco i pensieri di alcuni dei protagonisti
della festa di Prima Comunione:
"II momento piu bello e stato quando ho ri-
cevuto Gesu. Il catechismo e stato importan-
te per imparare a essere buoni" (Diego)
"Quando ho ricevuto il corpo di Gesu mi
sono emozionato. Ho poi ringraziato Gesu
che mi ha aiutato a Iare la comunione" (Da-
vide)
"II mattino della mia prima comunione ero
molto emozionato, perche in quel momento
stavo per ricevere Gesu. Ho ricevuto molti
regali belli, pero il piu bello e stato quello di
ricevere Gesu. Io non sapevo che ricevere
Gesu era cosi bello. Grazie Gesu!" (Mattia)
"Io a Gesu ho promesso che non diro mai piu
bugie, non diro piu parolacce e ubbidiro ai
miei genitori" (Elisabetta)
"Quel giorno ero molto emozionata. Prima
della Messa continuavo a cantare le canzoni
della Prima Comunione. Mentre mangiavo
l'ostia ero contenta" (Hilarv)
"Ero emozionata e contenta. A Gesu ho pro-
messo di ubbidire i genitori e non dire piu
tante parolacce. Vorrei che la gioia di quel
giorno rimanga sempre in me" (Arianna)
"Io ringrazio molto Gesu perche mi ha dato
la possibilita di essere nel mio cuore. Io ho
capito che Gesu mi vuole bene e tutte le sere
ascolto la sua parola, andando a Messa"
(Luca G.)
"Prima di andare a Messa era tanta la gioia
che mi sono messo a cantare i canti di prima
Comunione, perche ero cosi Ielice di riceve-
re Gesu. Durante la Messa ero un po' emozio-
nato, ancora piu di prima". (Luca R,)
"Entrata in chiesa iniziammo la Messa con il
canto. Don Sergio e altri genitori hanno letto
le letture. Finalmente arrivo il momento piu
bello della mia vita: quando il prete alzo quel
pane (il corpo di Gesu), capii che avrei tro-
vato un amico importante, speciale. Quando
Gesu entro nel mio cuore lo ringrazia di aver
accettato la mia amicizia e gli promisi che
non avrei piu Iatto i dispetti a mia sorella"
(Camilla)
RONAGO '97 - N. 4
21
Cronaca
DOMN1CA J G1UGNO J99?: FSTA D1 PR1MA COMUN1ON
"Tanta era la gioia in me, che prima di entrare in chiesa mi sono messo a ballare; per la pri -
ma volta ho ricevuto Gesu, posso essere suo amico e lui mio amico del cuore" (Jalerio)
"Domenica 1 giugno era il giorno della mia prima comunione e mi sentivo molto emoziona-
ta. Io voglio che quel momento rimanga sempre nel mio cuore" (Eleonora)
"Quando don Sergio ci chiamo all'altare avevo paura di inciampare mentre salivo i gradini,
ma per Iortuna non e successo. Mentre ricevevo la prima comunione ho pensato che Gesu e
entrato nel mio cuore" (Jaleria)
"II momento piu bello e stato quando abbiamo trascorso la giornata insieme, perche abbia-
mo parlato di Gesu. Quando eravamo a Messa e che ho ricevuto il corpo di Gesu ho pensato
che devo Iare la brava e ubbidire" (Samuela)
"Il momento piu importante e quando ho mangiato l'ostia che e Gesu. Io ero rossa e credevo
che la particola mi Iosse restata appiccicata in gola, io mi immaginavo gia la mia sIortuna:
la particola mi cade a terra e tutti ridono di me..." (Chiara)
"All'inizio quando ero all'altare ero agitata perche ero davanti a tantissima gente. Quando ho
ricevuto la comunione mi sono ritirata con le mani giunte a pregare per i miei parenti. La
comunione e bellissima perche si riceve Gesu in noi" (Monica)
"Ero molto Ielice perche sapevo che Gesu entrava in me; io mi sentivo tanto emozionato...
Tutto e andato a meraviglia: quello Iu il giorno piu bello della mia vita. E oggi e l'ultimo
giorno di catechismo e mi dispiace molto perche io mi devo trasIerire, pero non mi dimenti-
chero mai" (Mario)
"Quando ho ricevuto Gesu ero emozionato, pero e stato il momento piu bello, anche grazie
alle nostre catechiste che ci hanno aiutato a prepararci alla prima comunione" (Tommaso)
"II momento piu bello e stato quando ho ricevuto Gesu. Gesu voglio che tu rimanga sempre
con me" (Micael)
Don Sergio, suor Adelaide, le Ca-
techiste e tutti i compagni di ter:a
salutano con amici:ia Mario che
tra pochi giorni lascera Ronago. ti
auguriamo di trovare ancora tanti
amici. Noi non ti dimenticheremo
mai' Ciao'
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Oratorio
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Loro1or1o d1 Ronogo propone
per i raga::i e i giovani le seguenti proposte per ... camminare la vita
passo dopo passo'
Per le classi S1PER1OR1 e i G1OVAN1
Per le classi S1PER1OR1 e i G1OVAN1 Per le classi S1PER1OR1 e i G1OVAN1 Per le classi S1PER1OR1 e i G1OVAN1 Per le classi S1PER1OR1 e i G1OVAN1 Per le classi S1PER1OR1 e i G1OVAN1 Per le classi S1PER1OR1 e i G1OVAN1 Per le classi S1PER1OR1 e i G1OVAN1 Per le classi S1PER1OR1 e i G1OVAN1 Per le classi S1PER1OR1 e i G1OVAN1
SERA1E 'SPECIALI':
CIUCAO: Serate in "piazza":
per stare insieme e giocare a... pallavolo, ping-pong, calcetto..
i marted (17 e 24) e i gioved (19 e 26)
LUCLIO : Jenerd 11 ore 19.00 tramonto al Generoso...'
Jenerd 18 ore 19.00 degusta:ione prodotti tipici in CH
Due giorni in montagna. (2 - 27 luglio):
presso la Capanna Como (Alto Lario) rifugio del CAI
ACOS1O: 4 giorni al mare (17- 21 agosto)
il programma e ancora da definire e verra in seguito distribuito agli interessati
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APPUNTAMENTO AL... CRES1...
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Da Luned 3 giugno a Domenica 20 luglio
ogni pomeriggio dalle 14.30 alle 18.00.
Questanno il Grest ha come tema la STRADA ovvero la JITA. La strada infatti ci
parla di cammino, ricerca, incontro. tutto questo che cose se non la nostra vita di
ogni giorno? Ognuno di noi la percorre e lungo il cammino si muove passo dopo
passo, rallenta, corre, incontra, si perde, riparte, cerca... Percorre una strada. vive
la vita. E allora vogliamo questestate fare un po di STRADA INSIEME?
Iscrizioni: entro Jenerd 27 giugno (L 15.000)
(vedi modulo in ultima pagina)
APPUNTAMENTO in ORAAOR1O
dall' 1 al 5 settembre
ogni pomeriggio dalle ore 14.30 alle ore 17.30
DOMENICA 7 SETTEMBRE :
Meeting dei Grest a SONDRIO
Ci sara un TRENO SPECIALE.
se pensi di partecipare avvisa subito don Sergio
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Oratorio
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...1n montagna.
a S1UE11A di Monte Spluga
(Val Chiavenna - SO; a due passi dal passo dello Spluga, a metri 1900
Da DOMEN1CA 3 (ore 8.00) a G1OVEDI 14 agosto (pomeriggio):
per le classi medie (compresi coloro che inizieranno le medie a settembre).
Essendo i posti limitati (max. 27 tra ragazzi e animatori) occorre iscriversi quanto prima;
la precedenza e per ragazzi e giovani di Ronago (altri, di Iuori paese, solo se resteranno
disponibili i posti).
Iscriversi presso don Sergio.
.3. - (vedi modulo in ultima pagina)
MOD1L1 D1 1SCR1Z1ONE.
da staccare e consegnare in casa parrocchiale
Le iscrizioni si chiuderanno all'esaurimento dei posti disponibili.
1SCR1Z1ONE AL GRESA
Noi GENITORI di:
Nome e Cognome:via
tel.Classe Irequentata:
iscriviamo nostro/a Iiglio/a al Grest che si svolgera dal 30 giugno al 20 luglio presso l'Ora-
torio di Ronago. Versiamo . 15.000 quale contributo spese.
FIRMA di uno dei genitori.
1SCR1Z1ON1 PER LA VACANZA A SA1EAAA di Monte Spluga
Nome e Cognome:Via :
tel.Classe Irequentata:
partecipa alla vacanza in montagna dal 3 al 14 agosto: - versa la quota di 300.000 - si im-
pegna a compilare la scheda medica ricevuta all'atto dell'iscrizione
Firma di un Genitore.
Sommario
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INVITO ALLA LETTURA:
pag. 1 Dire grazie
pag. 3 II Congresso Eucaristico Zonale
pag. 5 Un gesto di carita
pag. 6 Prossimi appuntamenti
pag. 7 Un grazie sincero, ma soIIerto...
pag. 8 La lettera della Superiora Generale
pag. 9 Grazie a tutte le Suore!
pag. 10 Ritagli di stampa...
pag. 11 Lettera aperta...
pag. 12 Appunti di 'diario' per restare...
pag. 13 ...nel ricordo di tutti
pag. 14 Con la Caritas verso il Giubileo
pag. 15 La pagina del G.A.M.
pag. 17 Dal Brasile: suor Pintonello
pag. 18 La riIorma della scuola
pag. 19 ConIermati nello Spirito Santo
pag. 21 La voce dei bambini della Prima Comunione
pag. 23 Oratorio: proposte estate 97
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