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La parola del Vescovo

ALESSANDRO MAGGIOLINI
PER GRAZIA DI DIO E DELLA SEDE APOSTOLICA
VESCOVO DI COMO
Domenica 2 giugno 1996, la nostra
comunit parrocchiale ha accolto il
Vescovo, Mons. Alessandro Maggiolini,
per la VISITA PASTORALE:
un'occasione bella e importante che ci
ha fatto sentire ancor pi Chiesa e ha
rinnovato in noi l'impegno di
continuare, con entusiasmo, a lavorare
insieme nelle molteplici attivit
parrocchiali. Ora giunta alla nostra
Comunit la LETTERA che il Vescovo
invia, dopo la Visita pastorale, con
alcune riflessioni e indicazioni che
devono servire come traccia per il
prossimo cammino. La riportiamo qui
accanto, in particolare la parte relativa
alle attivit pastorali della parrocchia.
Decreto Visita pastorale
La Parrocchia di Ronago erede di una
ricca tradizione di fede, coltivata da Parroci
zelanti e aperta anche al frutto di straordinarie
vocazioni. Basta ricordare la figura splendida di
Padre Giuseppe Ambrosoli, ispiratrice di una
grande generosit apostolica, unita a profonda
umilt.
Non mancano anche oggi persone che
sanno operare nel silenzio e nell'umilt a
servizio del Regno di Dio: dal nutrito gruppo di
catechisti, a tutti coloro che collaborano a vario
titolo per l'animazione della Parrocchia.
Ho notato con piacere che la vostra
comunit dedica particolare impegno alla
famiglia, ai giovani e alla testimonianza della
carit. Inoltre, si dimostrata molto attenta alla
traduzione concreta del Piano Pastorale,
attraverso le tappe del Battesimo e della
Confermazione. Ora siamo entrati, con il dono
straordinario della visita del Santo Padre,
nell'anno dell'Eucaristia. Mi auguro che la
vostra comunit ne tragga forza per nuovi passi
di conversione e di apertura alla grazia.
Eccovi alcune linee di impegno:
* Si abbia cura della famiglia, tanto minacciata
da un ripiegamento egoistico nella sfera del
benessere materiale. Alla preparazione
immediata dei fidanzati al matrimonio (di cui la
vostra Parrocchia ha direttamente cura),
occorrer aggiungere l'accompagnamento delle
giovani famiglie, ripensando, in qualche modo,
a dimensione familiare, il cammino della
Iniziazione cristiana dei figli, a partire dal
Battesimo. Occorrer anche che le famiglie,
vivendo un cammino di gruppo, con la guida del
sacerdote, per ravvivare la grazia del
matrimonio, si facciano anche carico di qualche
preciso sostegno alle altre famiglie: per
l'educazione degli adolescenti, per i problemi
della scuola, per la formazione alla carit, per
un corretto uso della televisione, ecc.
RONAGO '97 - N. 1 2
IL VESCOVO
SCRIVE
ALLA NOSTRA
COMUNIT
La parola del Vescovo
DECRETO DELLA VISITA PASTORALE
* Si prosegua nel lavoro di formazione degli adolescenti e dei giovani, a partire
dall'immediato post-cresima, secondo le linee del progetto diocesano e senza timore
di mantenere elevato il livello della proposta, secondo le indicazioni molto concrete
che il Santo Padre ci ha dato. Siano esse a suggerirci le mete, la via e gli spunti per
una verifica di quanto facciamo.
* La testimonianza della carit, mentre moltiplica le sue attenzioni, che voi
conoscete bene in svariate forme di volontariato, non dimentichi che il pi
importante dono che possiamo fare l'annuncio del Vangelo nelle concrete scelte di
vita. Ancora: per diventare testimoni del Vangelo della Carit occorre un robusto
progetto di vita cristiana: cultura religiosa, preghiera, confessione frequente,
Eucaristia al centro, ecc.
* Chiedo infine che l'Azione Cattolica venga promossa, sia tra gli adulti che tra i
giovani, come scuola preziosa di formazione cristiana, di senso ecclesiale, di
missionariet e di prontezza nel mettersi a servizio del Regno di Dio.
Seguono infine alcuni rilievi circa gli aspetti amministrativi della parrocchia
relativi ai Registri e agli edifici.
Auguro buon lavoro nel Signore.
Con la mia benedizione
+ Alessandro Maggiolini, Vescovo
Como, 11 settembre 1996
RONAGO '97 - N. 1 3
Consiglio Pastorale
VERIFICAA MET CAMMINO...
VENERD 31 GENNAIO: INCONTRO
DEL CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE
Riportiamo una breve sintesi dell'ultimo incontro del Consiglio Pastorale Parrocchiale. La
riunione, oltre che preparazione del cammino quaresimale, stata occasione per una verifica dei primi
mesi dell'anno circa il cammino della nostra comunit parrocchiale.
A partire dalla lettera del Vescovo dopo la Visita pastorale di giugno, sono stati verificati i
diversi ambiti di impegno.
Per quanto riguarda la famiglia stata sottolineata la maggior attenzione che occorre dare alle
giovani coppie (primi anni di matrimonio); l'occasione della prossima festa della famiglia deve far
maturare qualcosa di concreto per loro.
Circa la catechesi si sottolineata l'importanza di incontri tra tutti i catechisti; mentre riguardo
la catechesi per gli adulti, la cui partecipazione si aggira attorno alle 20-25 persone, si continuer
durante la Quaresima con l'utilizzo delle schede diocesane, in vista, eventualmente, di realizzare dopo
Pasqua alcuni centri di ascolto tra le famiglie. Per le classi superiori e per i giovani si fatto notare che
il cammino procede anche se il numero dei partecipanti limitato (in totale una ventina circa): il limite
maggiore la mancanza di continuit nella presenza agli incontri, per cui, variando le persone, riesce
difficile realizzare e approfondire un programma ben strutturato
Per i ragazzi e i giovani poi, la catechesi si integra con l'esperienza dell'Oratorio, che, sia per
elementari e medie, come per le superiori, continuata con variet di proposte, occasioni e anche
momenti di impegno; si intende dunque continuare sulla medesima strada, cercando piuttosto di
favorire, attraverso il contatto personale, l'avvicinamento e la partecipazione alle attivit dell'oratorio
anche per altri ragazzi.
Sotto l'aspetto liturgico s registrata una maggior animazione delle celebrazioni festive,
soprattutto con l'iniziativa della piccola missione del giorno del Signore; accorre certo continuare per
mantenere e far comprendere meglio gesti, iniziative, che possono favorire un maggior coinvolgimento
nelle celebrazioni; notevole l'impegno e la partecipazione dei ragazzi delle superiori per l'animazione
della Messa delle ore 10.00.
Infine circa la carit e la missione si lavorato con continuit e impegno stimolando la
comunit a fare propria la dimensione caritativa e missionaria della vita cristiana, proponendo
iniziative (ottobre missionario, avvento di fraternit...), incontri (mese della Pace) e creando nuove
opportunit di aiuto (gruppo volontariato); anche in questo settore della vita parrocchiale occorre
certamente la perseveranza nel portare avanti le varie iniziative e un sempre maggior coinvolgimento di
nuove persone che sappiano offrire generosamente e gratuitamente il loro tempo e le loro capacit.
Si notato poi come manchi nella nostra comunit un'attenzione alle problematiche sociali e
del mondo del lavoro: s auspica che, almeno una persona, inizi a partecipare agli incontri mensili che
in zona si svolgono su queste tematiche.
Con la Quaresima siamo ora tutti invitati a continuare il nostro cammino comunitario,
rinnovando l'impegno e le responsabilit personali, ma soprattutto non stancandoci di trovare
nell'Eucaristia, ogni domenica, il punto d convergenza del nostro impegno e il sacramento che ci nutre
e ci rende capaci di rinnovare le nostre forze per meglio collaborare alla crescita del Regno di Dio a
partire dalla nostra comunit parrocchiale.
DON SERGIO
RONAGO '97 - N. 1 4
Avvisi
PROSSIMI APPUNTAMENTI
* La festa delle famiglie e degli
anniversari di matrimonio, prevista al 13
aprile, stata rinviata a domenica 20
aprile, per non accavallarsi all'incontro
zonale delle famiglie in preparazione al
Congresso eucaristico zonale.
* Gioved primo maggio alle ore 10.30
celebrazione del Sacramento della
Confermazione per i ragazzi di prima
media.
* Domenica primo giugno, alla S. Messa
delle ore 10.00 celebrazione della Messa
di prima comunione per i bambini di
terza elementare.
* Domenica primo giugno, nel
pomeriggio, ad Olgiate: Congresso
eucaristico zonale.
QUARESIMA GIOVANI '97
Lettera al duemila
Luned 24 febbraio - ore 20.45
QUESTA FEDE...
Riproporre ai giovani l'annuncio di Cristo
Luned 3 marzo - ore 20.45
QUESTA NOSTRA FEDE...
La centralit dell'impegno educativo.
Luned 10 marzo - ore 20.45
UNA CASA ACCOGLIENTE
Oratorio e Parrocchia.
Luned 17 marzo - ore 20.45
DENTRO AI LUOGHI DI VITA
Lavoro, scuola e altro ancora.
A Olgiate Comasco, Teatro Aurora.
Partenza dalla Piazza della Chiesa
alle ore 20.15.
Verso il Congresso Eucaristico:
iniziative e date
previsto un itinerario culturale in
preparazione alle giornate conclusive del
Congresso. Gli incontri si terranno
presso il Centro Cardinal Ferrari di
Como alle ore 21.00
Mercoled 19 febbraio
Alberto Quadrio Curzio, Preside della
Facolt di Economia e Commercio
dell'Universit Cattolica:
"Efficienza ed equit:
il problema morale in economia".
Mercoled 12 marzo
Eugenia Scabini, Docente di Psicologia
sociale della Famiglia presso l'Universit
Cattolica
"Famiglia: fonte della vita,
cardine della societ".
Mercoled 9 aprile
Fausto Colombo, Docente presso la Scuola
Superiore di Comunicazioni Sociali
dell'Universit Cattolica:
"La societ dei media
e l'annuncio del Vangelo"
Gioved 22 maggio
Giuseppe De Rita, Presidente del CENSIS
e del CNEL:
"Evento cristiano e futuro
della societ italiana".
RONAGO '97 - N. 1 5
Quaresima 97
VERSO LA PASQUA..
CRISTO GES
UNICO SALVATORE DEL MONDO.
questo il tema che ci guider verso la
Pasqua. La Quaresima infatti si propone a tutti
come un cammino verso la Pasqua nel quale i
cristiani sono chiamati a ripercorrere il cammino
del loro Battesimo, per prenderne una coscienza
sempre pi viva e operante.
il cammino della fede e della grazia con
le implicanze di vita morale che ne derivano,
attraverso il ripresentarsi del mistero di Cristo nel
quale siamo immersi. L'ascolto della Parola non
resta chiuso e fermo in se stesso, ma si sviluppa
in risposte di preghiera, carit, digiuno, penitenza.
Il cammino verso il Giubileo ci
suggerisce di riscoprire Ges unico Salvatore. La
Quaresima deve aiutarci a conoscere meglio Ges
per seguirlo, per imitarlo, per rivestirci dei suoi
sentimenti, per pensare secondo i suoi criteri.
Questo tema ci aiuter anche ad
approfondire la centralit dell'Eucaristia nella
nostra vita cristiana e a non dimenticare, anzi
riscoprire il valore della sofferenza e della
malattia; inoltre risveglier in ciascuno lo spirito
missionario aprendoci a un rinnovato impegno
per le Missioni della nostra Diocesi.
Guidati dunque dalla Parola di Dio, di
domenica in domenica, ci prepariamo alla Pasqua
riscoprendo il volto unico e splendido del Signore
Ges, nostro Salvatore.
Ecco i temi delle varie settimane che
potremo approfondire utilizzando il sussidio
distribuito in chiesa fin dal mercoled delle ceneri.
Il volto di Cristo:
Domenica 16 febbraio -
Volto dell'uomo tentato:
il volto dell'uomo libero.
Giornata del malato e celebrazione
dell'Unzione degli Infermi.
Domenica 23 febbraio -
Volto del Mistero: il volto dell'Amico
"II tuo volto,
Signore,
io cerco!"
Incontro del Gruppo Famiglia e mercatino equo
solidale.
Domenica 2 marzo -
Volto del liberatore:
il volto del Maestro.
Presentazione dei Cresimandi.
Domenica 9 marzo -
Volto di misericordia:
il volto del Padre.
Giornata dedicata alle Missioni Diocesane.
Domenica 16 marzo =
Volto della vita:
il volto della luce
Incontro mensile del Gruppo famiglia
Domenica 23 marzo, Le Palme -
II volto dell'Amore.
Processione degli ulivi e Via Crucis serale per le
vie del paese.
Altri "momenti forti", oltre alla domenica, nel
cammino quaresimale sono: i venerd e la
catechesi.
I VENERD' di Quaresima si caratterizzano per
i seguenti momenti:
- la S. Messa: alle ore 6.30 seguita dalla recita
delle lodi
- alle ore 16.00 Momento di catechesi per gli
ANZIANI
la VIA CRUCIS alle ore 16.30.
RONAGO '97 - N. 1 6
Quaresima 97
VERSO LA PASQUA...
La CATECHESI, invece prevede:
- gli incontri per i giovani ad Olgiate nei luned
del 24 febbraio e del 3-10 e 17 marzo:
l'appuntamento della "Quaresima Giovani"
proposto dalla nostra Zona.
- per gli adulti invece gli incontri si terranno:
venerd 21 febbraio
venerd 28 febbraio
gioved 6 marzo
gioved 13 marzo
gioved 21 marzo
I ragazzi delle elementari e delle Medie
saranno aiutati, attraverso il catechismo e
l'Oratorio domenicale, a vivere il cammino
quaresimale; in particolare: per i ragazzi dalla 4
elem. alla Terza media, a catechismo verr
distribuita una scheda con impegni, giochi,
preghiere per la settimana; a tutti i ragazzi verr
distribuito un piccolo salvadanaio per vivere la
solidariet con le missioni diocesane. (Dovr
essere riportato alla Domenica delle Palme alle
S. Messe).
Il cammino quaresimale si completer con la
celebrazione della CONFESSIONE: segno
sacramentale di una rinnovata adesione a Ges
Salvatore e di un rinnovato stile di vita frutto del
lavoro di conversione attuato in questi quaranta
giorni.
Le confessioni si celebreranno:
- Per le classi di 4 e 5 elementare:
GIOVED 20 marzo alle ore 15.00
- Per le classi di 1-2-3 media:
LUNED' 24 marzo dalle 16.00 alle 17.30
- Per giovani e adulti:
LUNED
1
24 marzo alle ore 20.30
- Per gli anziani:
MARTED 25 marzo dalle ore 15.00
IL TRIDUO PASQUALE il grande punto di
arrivo per tutta la comunit cristiana:
nei "tre giorni della Pasqua" celebriamo Ges,
che attraverso la sua morte e risurrezione, diventa
l'unico Salvatore di tutta l'umanit.
Ecco in sintesi gli appuntamenti:
GIOVED SANTO 27 marzo:
ore 20.30 Santa Messa con l'accoglienza degli Oli
benedetti e la lavanda dei piedi. Segue:
adorazione eucaristica.
VENERD SANTO 28 marzo:
ore 7.00 Recita di lodi; ore 15.00 Via Crucis; ore
20.30 Celebrazione e adorazione della Croce.
SABATO SANTO 29 marzo:
ore 7.00 Recita di Lodi
ore 21.0O SOLENNE VEGLIA PASQUALE.
DOMENICA 30 marzo:
PASQUA DI RISURREZIONE
ore 7.30 e ore 10.00 S. Messe
ore 17.30 Lode vespertina
RONAGO '97 - N. 1 7
Caritas
LA GIORNATA MONDIALE DEL MALATO
DOMENICA 16 FEBBRAIO
Celebrata a livello mondiale l'undici febbraio, nella nostra comunit stata vissuta nella
domenica 16 febbraio, anche attraverso la celebrazione del Sacramento dell'Unzione degli Infermi. In
questo modo abbiamo voluto sottolineare anche come la Quaresima debba essere un tempo utile per
riscoprire il senso e il valore della sofferenza proprio a partire da Ges, venuto a prendere su di s il
dolore dell'uomo.
Come spunto di riflessione proponiamo di seguito la lettera del nostro Vescovo, scritta,
in occasione di questa giornata, per tutta la Diocesi
"Stiamo celebrando l'Anno del Congresso eucaristico che ha come uno degli scopi principali il
riprendere e motivare l'attenzione ai malati.
Ges, nella sua vita pubblica, ha considerato i sofferenti come persone tra le pi vicine a Lui e
disponibili ad accogliere il suo messaggio di salvezza.
La Chiesa intera, la nostra Chiesa locale, ciascuno di noi, non pu esonerarsi da questo
impegno di prossimit e di comunione con gli ammalati. Il Rituale degli Infermi dice: "Tutti i cristiani
devono far propria la sollecitudine e la carit di Cristo verso gli infermi. Cerchino, quindi, ognuno
secondo le possibilit del proprio stato, di prendersi cura dei malati, visitandoli e confortandoli nel
Signore, e aiutandoli fraternamente nelle loro necessit".
Dev'essere responsabilit di tutti, specialmente nelle Parrocchie, il conoscere gli ammalati che
vivono magari nascosti nelle loro case o ricoverati negli ospedali.
Dev'essere responsabilit di tutti, specialmente nelle Parrocchie, prestarsi per porgere un
servizio discreto e una parola sincera.
Occorre fare di pi, in questo campo. Ma, ancor prima, occorre riscoprire le motivazioni e le
finalit della fraternit che si deve instaurare con gli infermi. Escludendo frasi fatte di estranea
consolazione, tutti ci si deve impegnare a far comprendere agli infermi che essi non sono inutili, ma
hanno un compito di grandissima importanza nella Chiesa e nel mondo.
Non sembra n umano, n conforme alla fede, indurre alla rinuncia a invocare la guarigione e
perfino il miracolo. E, tuttavia, si impone, alla fine, l'accettazione rassegnata del dolore che cambia
l'animo del malato e rende il malato stesso capace di influire, nella carit, sulla Chiesa intera.
Sar bene suggerire delle "intenzioni" alle quali orientare la sofferenza degli infermi. Quando i
malati sono capaci di intuire le segrete connessioni con Cristo e con i fratelli, si potr suggerire la
preghiera perch lo Spirito faccia capire che, proprio dolorando, si contribuisce a compiere ci che
manca alla passione di Cristo.
Poche parole. Molto ascolto. Il tenere per mano in segno di affetto. E il lasciare che sia
l'infermo a introdurci nei suoi pensieri pi segreti, se vuole. E il non temere di lasciar porre gli
interrogativi pi decisivi anche a noi, poich facilmente siamo prodighi di incoraggiamenti vuoti, ma
siamo restii a lasciarci mettere in discussione noi pure.
E, se si riesce, con pazienza e delicatezza, si preghi insieme. E, al momento opportuno, con
pazienza e affetto, si proponga il sacramento dell'Unzione degli Infermi: per guarire, per predisporsi ad
accettare il dolore, prima ancora che per prepararsi all'incontro definitivo con Cristo, Giudice e Amico,
oltre il tempo".
ALESSANDRO MAGGIOLINI, VESCOVO
RONAGO '97 - N. 1 8
Caritas
IL GRUPPO DI VOLONTARIATO
La Caritas Parrocchiale fa conoscere una nuova iniziativa (gi presentata sul foglietto
domenicale) a servizio della nostra comunit: stato costituito un gruppo di volontari
disponibili a prestare il loro tempo e le loro capacit a favore di situazioni di bisogno che,
chiunque, potr segnalare. Le prestazioni al momento possibili riguardano: l'assistenza ad
anziani o malati, un loro eventuale trasporto in auto per una visita o altro, i mestieri a
domicilio o il procurare la spesa, la compagnia, la cura di bambini piccoli..... Altre prestazioni
potranno rendersi attuabili nella misura in cui entrano a far parte del gruppo nuovi volontari
che potranno prestare il loro aiuto in altri settori. Il gruppo costituito infatti aperto a chiunque
desideri offrire il proprio contributo di tempo e di capacit.
Come fare tuttavia, quando si presenta un bisogno particolare? Quando in caso di
necessit pu essere utile uno dei servizi sopra descritti, occorre rivolgersi personalmente o
telefonicamente a don Sergio (980044) o a Lurati Roberta (980453) spiegando il tipo di
intervento necessario. In base all'effettiva possibilit di far fronte al bisogno segnalato, verr
quanto prima indicata la persona pi adatta per compiere tale servizio.
Crediamo si tratti di una iniziativa utile soprattutto per coloro che verranno a trovarsi in
situazioni impreviste di bisogno. Ci auguriamo che venga accolta con fiducia da tutti e
sostenuta attraverso la stima verso quanti compiono, con rispetto e riserbo, questo servizio, e
attraverso l'ingresso di altri volontari disponibili a dare una mano.
LA CARITAS PARROCCHIALE.
PREGHIERA PER I SOFFERENTI
Signore, accogli le preghiere e i
lamenti di coloro che soffrono e di
quanti si adoperano per alleviarne il
dolore.
Tu che hai percorso la via del
calvario e hai trasformato la croce in
segno di amore e di speranza
conforta coloro che sono afflitti, soli
e sfiduciati.
Dona loro:
la pazienza sufficiente a sopportare
le lunghe attese il coraggio
necessario per affrontare le
avversit la fiducia per credere in
ci che possibile la saggezza per
accettare ci che rimane irrisolto la
fede per confidare nella tua
Provvidenza.
Benedici le mani, le menti e i cuori
degli operatori sanitari perch siano
presenze umane e umanizzanti e
strumenti della tua guarigione.
Benedici quanti nelle nostre
comunit si adoperano per
accompagnare i malati perch si
accostino con umilt al mistero del
dolore.
Aiutaci, Signore, a ricordarci che
non siamo nati felici o infelici, ma
che impariamo ad essere sereni a
secondo dellatteggiamento che
assumiamo dinanzi alle prove della
vita.
Guidaci o Signore a fidarci di Te e
ad affidarci a Te.
Consulta Nazionale della CEI
RONAGO '97 - N. 1 9
Informazioni su...
"PROGETTO RWANDA"
SCHEDA INFORMATIVA
L'intervento della Caritas di Como in
Rwanda - che abbiamo iniziato a sostenere
durante il periodo dell'Avvento con la raccolta di
due milioni di lire (gi versati alla stessa Caritas) -
comincia a prendere consistenza: luned 20
gennaio partito Serafino Cavalleri alla volta di
Ruhuha, per cercare di raccogliere, attraverso la
sua esperienza imprenditoriale, tutte le
informazioni necessarie a rendere operativo
l'intervento.
In questa "fase di preparazione"
vorremmo concentrare la nostra attenzione per
capire meglio cosa sta accadendo nella regione dei
Grandi Laghi, perch il nostro intervento
umanitario non rimanga fine a se stesso,
prescindendo da un contesto storico, politico e
culturale. Vorremmo cercare insomma di capire le
ragioni che hanno determinato questa terribile a
anomala situazione che vede coinvolte milioni di
persone in un forzato "esodo" nel corridoio tra
Zaire, Uganda, Rwanda e Burundi. Esodo che
(per ora) l'ultimo episodio di un conflitto, che ha
radici lontane e si riacutizza nel 1990, tra due
etnie (quella degli Hutu e quella dei Tutsi).
Un conflitto che ha arrestato il processo
democratico in atto nel Rwanda, che si stava
aprendo, dopo il lungo periodo di protettorato
straniero, ad una nuova esperienza pluripartitica.
Il terribile massacro dell'aprile 1994 al quale la
comunit internazionale ha assistito impotente (e
in qualche misura indifferente) ha arrestato questo
processo e ha innescato una pericolosa spirale di
violenza e sopraffazione e centinaia di migliaia di
morti e milioni di profughi che sono andati ad
alimentare i campi profughi del Kivu (Zaire
orientale) e che ora sono in fuga avendo come
primi inseguitori la fame e il pericolo di epidemie.
Gli attuali fatti sono la convergenza di molteplici
fattori che si sono progressivamente aggravati
negli anni.
Gli Stati Uniti hanno sempre aspirato al
controllo della regione dei Grandi Laghi,
considerata strategicamente interessante (perch
nel cuore dell'Africa), ricca di petrolio, giacimenti
di cobalto e nichel. Hanno puntato sui Tutsi,
influenzando il colonialismo belga e fomentando
una separazione etnica per ragioni politiche-
amministrative. La Francia che voleva lo stesso
predominio sulla regione ha armato gli Hutu.
Quando Rwanda e Burundi non
esistevano (secolo V) arrivarono nelle regioni
"delle mille colline" i Bantu, popolo di agricoltori
spinti alla ricerca di nuove terre da coltivare. Pi
tardi (XII
0
secolo) arrivarono i Tutsi, pastori in
cerca di pascoli per le loro mandrie e popolo di
guerrieri. I Tutsi provenivano dall'altopiano
etiopico e dalla regione del Nilo. Imposero il loro
potere, nonostante in minoranza, instaurando una
sorta di monarchia basata su un "contratto sociale"
che riguardava il rapporto tra Hutu e Tutsi, e
l'accesso al potere e alle risorse patrimoniali (terre
e vacche).
RONAGO '97 - N. 1 10
Informazioni su..
"PROGETTO RWANDA"
Questa sorta di equilibrio di potere, che
escludeva di fatto l'altra etnia presente, quella dei
pigmei (popolazione autoctona di cacciatori)
considerati al pari di buffoni di corte o usati come
agili spie di guerra, aveva proprie regole e
gerarchie di natura amministrativa e militare. Un
unico sovrano, Tutsi, che aveva diritto su tutto il
bestiame e su tutto il territorio. Il monarca
amministrava il Paese con l'aiuto di due
funzionari: uno a capo del territorio e uno a capo
del bestiame.
Il potere politico non era suddiviso per
etnie, in modo rigido. Vi erano Tutsi senza potere,
sottoposti a Hutu che avevano ricchezza. Solo in
seguito con la colonizzazione belga le due caste
furono trasformate in due razze tra loro
eternamente in conflitto.
La storia coloniale us le grandi famiglie
tutsi come strumento di potere. In ogni distretto
venne insediato un capo Tutsi che rispondeva al
sistema belga. I Tutsi ricevettero, in questo modo
e per questa precisa scelta, istruzione e potere. Gli
Hutu vennero emarginati, aprendo un varco
probabilmente incolmabile tra le due etnie.
I tristi fatti che dal '90 al '94 si
susseguono evidenziano l'acuirsi di questa spirale
di violenza.. Il Fronte Patriottico Rwandese (Fpr)
capeggiato da Kagame attacca dall'Uganda il nord
del Paese provocando migliaia di vittime e l'esodo
di circa un milione di persone (Hutu e Tutsi).
L'intervento francese, richiesto dal capo del
governo rwandese Habyrarimana per ristabilire la
situazione, accompagnato purtroppo da
inqualificabili epurazioni nei confronti dell'etnia
Tutsi e degli oppositori Hutu. L'attentato a
Habyrarimana con conseguente morte nell'anno
1994 e l'immediata reazione degli squadroni della
morte capeggiata da ufficiali Hutu porta ad una
carneficina senza precedenti, mentre il ritorno a
Kigali dei ribelli del Fpr causa il ritiro
dell'esercito governativo, seguito da una grande
massa di cittadini Hutu, che fuggono per paura di
rappresaglie dai nuovi insediati.
Questi avvenimenti di cambiamento di
potere sono sempre accompagnati da fatti cruenti
che testimoniano l'estrema instabilit di una
situazione sempre pronta ad esplodere, fagocitata
purtroppo da interessi internazionali che per scopi
reconditi preferiscono mantenere aperta una
situazione di grande confusione conflittuale. La
Comunit Internazionale assiste impotente e in
qualche modo inadempiente di fronte a questi
massacri e stenta a promuovere una iniziativa
umanitaria e politica.
Anche recentemente il Rwanda con il suo
esercito ha attaccato la popolazione dei profughi
Hutu per allontanarla dai propri confini,
utilizzando l'etnia Tutsi presente nello Zaire.
Sostanzialmente il Rwanda non vorrebbe n gli
aiuti umanitari per i profughi Hutu, n la presenza
dell'ONU. Sembra utilizzare l'assenza di Mobutu,
Presidente della Repubblica Zairese (lontano dal
proprio Paese perch malato) per aumentare il
processo di destabilizzazione dell'intera zona,
peraltro gi fortemente compromessa
dall'intervento troppo spesso "interessato" delle
grandi potenze mondiali che pur di mantenere il
potere su questi tenitori hanno alimentato la
tensione e i conflitti, riuscendo a soffocare nella
repressione le istanze di cambiamento.
FOGLIO DI COLLEGAMENTO CARITAS
RONAGO '97 - N. 1 11
Gruppo Appoggio Missionario
LA PAGINA DEL G.A.M.
BILANCIO G.A.M.
Entrate:
Giornata G.A.M. 3.616.000
Adesioni mensili
e offerte varie 5.884.000
Da Foc e Fiam 1.000.000
Da Banco vendita 5.276.000
N.N. per Kalongo 1.000.000
Totale entrate: 16.776.000
Uscite:
Per P. Philip Zema 3.000.000
Scuola Ostetriche
Kalongo 8.000.000
Per suor Amelia (Kenya) 2.200.000
Per Ambrogio Spreafico 2.000.000
Per abbonamenti stampe
missionarie 80.000
Per Kalongo 1.000.000
Totale uscite: 16.280.000
Avanzo: . 496.000
Un grazie di cuore a nome dei nostri missionari, a
tutti i Gamiti e sostenitori.
SCRIVE P. Philip
Carissimi, sono lieto di avere
questa occasione per mandarvi due
righe. Sono qui a Maputo
(Mozambico) per un'assemblea Pan-
Africana sull'animazione missionaria
in Africa oggi. la prima assemblea
del suo genere in Africa. Spero che con
essa comincer anche in Africa una
presa di coscienza per un impegno
missionario da parte della chiesa
locale.
Tanti cari saluti a tutti quanti.
P.PHILIP ZEMA
Notizie dalle Missioni Diocesane
La nostra diocesi da anni ormai vive la missione anche in Africa e in Argentina.
In Cameroun, don Felice Cantoni e don Donato Giacomelli sono impegnati
nellopera di evangelizzazione e di promozione umana nella parrocchia di Sir 40.000
abitanti, 900 cristiani, 3.000 catecumeni (persone che si stanno preparando a
ricevere il battesimo), in una realt di povert e di miseria, di grande accoglienza e
di straordinaria ricchezza umana i nostri sacerdoti sono l perch anche i kapsiki
scoprano Ges vita del mondo. Si sta preparando un altro don a partire per Sir:
don Giusto Della Valle, attuale vicario di Livigno.
In Argentina, a Forres e a Clodomira, don Giorgio Quaglia e don Angelo Introzzi
annunciano il Vangelo, preparano i catechisti, seguono le famiglie. La loro
testimonianza preziosa, il loro essere l per accompagnare il cammino della gente
e per annunciare lamore di Ges un segno grande per ciascuno di noi:
impegniamoci a condividere la loro missione con la preghiera e laiuto concreto.
RONAGO '97 - N. 1 12
Cronaca e informazioni
ANAGRAFE 1996
Con il Battesimo, resi figli di Dio,
sono entrati nella comunit cristiana:
Magist Sofia
Bettolini Simona
Grecchi Giacomo
Sassi Giampaolo
Marini Chiara
Scullari Miriana
Benzoni Valentina
Guarisco Stefano
Piva Riccardo
Trobia Nicolas
Dodici bambini hanno ricevuto per la prima
volta la comunione. Dodici ragazzi invece
hanno ricevuto il dono dello Spirito Santo
nella Cresima confermando cos il loro
impegno di vivere come cristiani.
Cinque coppie, nella nostra comunit, hanno
consacrato il loro amore nel Matrimonio:
Peiti Roberto e Nicolini Carla
Barbierato Francesco e leffa Donatella
Bianchi Enrico e Tettamanti Nadia
Fascia Adelio e Mantova Floriana
Taiana Eugenio e Pozzi Maria Pia
Dormono il sonno della pace in attesa della
risurrezione 11 nostri fratelli e sorelle:
Bernasconi Angelodi anni 54
Rezzonico Pierluigi di anni 55
Casolini Emilio Adolfo di anni 72
Robbiani Maria Santina di anni 82
Grisoni Guseppina di anni 90
Cherch Alessio di anni 83
Crignola Erminio di anni 78
Ghielmetti Serafina di anni 93
Nassi Tullio di anni 83
Maffia Domenico di anni 64
Tavasci Alfonso di anni 73
UN PRESEPIO
DA NON DIMENTICARE.
Allestito dai ragazzi dell'Oratorio e
realizzato sotto il portico della Chiesa,
il Presepio di quest'anno ha voluto
richiamare la tragica realt dei campi
profughi nella regione africana dei
Grandi Laghi, ricordandoci che oggi l
Ges continua a nascere, ad essere
presente e ... morire. Un presepio che
annuncia speranza ('Fiorir nei suoi
giorni la giustizia") e che richiama
all'impegno: appunto un presepio da
non dimenticare!
RONAGO '97 - N. 1 13
Anniversario
27 MARZO 1987 - 27 MARZO 1997
DIECI ANNI DI MIRACOLI!
Una data significativa: dieci anni in un
crescendo di ricordi, di esempi, di fatti, di
preghiere, che hanno aiutato tutti noi a percepire
la figura di P. Giuseppe, non ricordo passato, ma
presenza viva. Presenza forte, limpida, che tocca e
risveglia la nostra fede; presenza che tiene viva la
speranza della "sua" gente a Kalongo e che
riaccende continuamente la nostra carit, s che
diventano nostre le gioie e le sofferenze
dell'Ospedale e della Missione, in un continuo
condividere, nella preghiera, le fatiche dei
missionari e della gente, sino a tradurre in
concreta solidariet questa attenzione verso una
realt d'Africa che, ormai, sentiamo tutti come
parte della nostra stessa comunit parrocchiale.
Dieci anni da ricordare, per non
dimenticare un'intera esistenza fatta di semplicit,
donazione, fede genuina. Tale stata la vita di P.
Giuseppe: intrisa di santit che gi assaporiamo,
in attesa che venga anche da tutta la Chiesa
riconosciuta.
Quest'anno l'anniversario della morte
coincide con il gioved santo: "...avendo amato i
suoi che erano nel mondo, li am sino alla fine...";
sono le parole del Vangelo, nell'ultima cena, che
ci aiutano a cogliere il senso profondo e
misterioso della sua morte per amore! Avvolti
dalla grandezza di questi misteri celebreremo
dunque nella Pasqua del Signore, anche la Pasqua
di P. Giuseppe, per cogliere con forza e gioia la
sua continua presenza in mezzo a noi.
Con il Consiglio Pastorale Parrocchiale e
con il G.A.M. stiamo preparando una serie di
iniziative affinch questa significativa data diventi
occasione di riscoperta e di maggior conoscenza e
affetto verso P. Ambrosoli. In una riunione
organizzativa, con la presenza anche di
rappresentanti dell'Amministrazione Comunale,
definiremo alcune proposte che verranno quanto
prima rese note a tutta la popolazione. Si prevede
una celebrazione eucaristica con la presenza del
nostro Vescovo, una serata con testimonianze di
chi ha condiviso con lui parte di vita, la
pubblicazione di un opuscolo che riporter alcune
sue lettere inedite, ricordi e testimonianze di tante
persone che lo hanno conosciuto e amato; e forse
altro ancora.... Consegneremo inoltre, durante la
S. Messa i soldi raccolti nella nostra parrocchia
per la Scuola di Ostetricia che P. Giuseppe ha
voluto e sostenuto: siamo arrivati ai quindici
milioni, con la speranza di raggiungere, per
l'occasione, la quota venti! Il tutto sar versato
nella mani di P. Egidio Tocalli, che con zelo
instancabile, con fede gioiosa e con forte speranza
e impegno sta continuando l'opera di P. Giuseppe
presso l'ospedale di Kalongo; anche lui sar
presente a Ronago in occasione del decimo
anniversario.
Forse, di tutte queste 'cose, P. Giuseppe
non sar molto entusiasta...! Gli chiediamo scusa
e perdono: ma - diciamolo con sincerit - non lo
facciamo per lui, che, nella beatitudine del
Paradiso non abbisogna di nulla! per noi che
facciamo tutto questo: per non dimenticare, ma
soprattutto per imparare cosa significa vivere da
cristiani, affinch, nella terra ancora buona di
Ronago, come allora spunt un fiore cos bello,
possa oggi fiorire, grazie alla rugiada feconda del
ricordo di P. Giuseppe, qualche altro fiore pronto
a farsi prendere per mano dal Dio Amore al fine di
portare ancora nel mondo, in Africa o altrove, il
profumo contagioso del Vangelo.
DON SERGIO
RONAGO '97 - N. 1 14
Spazi aperti
GRAZIE AMBROGIO ...
L'INCONTRO CON AMBROGIO SPREAFICO, ORA RITORNATO IN CAMEROUN
Si svolto mercoled 22 gennaio nel salone del centro parrocchiale un incontro con
Ambrogio Spreafico, un laico, appartenente al Movimento dei Focolari, che da dodici anni
presta la sua opera di perito edile nel continente africano, prima in Costa d'Avorio, e
attualmente a Fontem in Camerun.
Ambrogio, 38enne ronaghese tornato tra noi dopo cinque anni di assenza, ci ha parlato
con entusiasmo della sua esperienza.
stato un incontro ricco e stimolante, perch ha permesso una lettura non stereotipata
della realt di quel continente, che spesso assurge alla cronaca con una connotazione
prevalentemente negativa. Chi conosce da tempo Ambrogio ha trovato confermata la sua
realistica capacit di analisi e la constatazione delle conseguenti difficolt di operare in quel
tormentato contesto sociale e politico, ma anche il suo straordinario e contagioso entusiasmo
per una terra che (lo abbiamo capito tutti) diventata la "sua" terra d'elezione.
Molto interessante si sono rivelate la sottolineatura insistita che spesso le guerre di quel
continente, che i media ci presentano come etniche o addirittura tribali, sono solo l'aspetto pi
drammaticamente evidente di conflitti economici e commerciali tra interessi inconfessabili
delle multinazionali; o la scarsa incidenza, se non in alcuni casi il fallimento, della
cooperazione internazionale incentrata sull'elaborazione di megaprogetti rimasti inattuati o di
difficile gestione. Ambrogio ci ha detto che oggi si punta giustamente all'attuazione di
microprogetti mirati in grado di funzionare poi autonomamente.
Ma l'aspetto che forse merita maggiore riflessione costituito dal fatto che Ambrogio
ci ha parlato dei valori che la cultura del "suo" villaggio esprime: l'accoglienza, il rispetto, la
capacit di ascoltarsi reciprocamente, di spendere il tempo senza rincorrerlo affannosamente,
al punto che cambia il modo stesso di pensarsi e di vivere.
Questi sono apparsi i contrasti pi stridenti con il nostro modo di concepire il tempo e
la vita stessa, un modo che ci riempie solamente di beni materiali, ma che ci lascia nell'animo
un vuoto spirituale incolmabile e una nostalgia profonda per tutto quello che abbiamo
smarrito.
Un confronto culturale che, a dispetto dei nostri progressi tecnologici, ci vede
soccombere.
Qualcuno si chiesto alla fine come recuperare quei valori, come rimetterli al primo
posto nelle nostre relazioni interpersonali. Non si tratta di cercare sofisticate ricette, ma di
riportare al centro l'uomo, con tutti i suoi bisogni e con tutte le sue speranze, servendolo in
ogni condizione e in ogni contesto.
La testimonianza di vita di Ambrogio ne un esempio.
MAURIZIO
RONAGO '97 - N. 1 15
Il mese della Pace
UNA COMUNIT SULLE STRADE
DELLA RICONCILIAZIONE
Pace: una parola tanto breve quanto
ricca di significati e d agganci alla vita di
ogni singola persona e dell'umanit intera.
Perdono: un'altra parola, tanto
profonda quanto difficile da concretizzare nel
vissuto di ognuno e della collettivit.
Queste due "parole" ci hanno chiamati
in causa pi volte nel corso del mese di
gennaio, a partire dal messaggio del Papa per
la 30 Giornata Mondiale della Pace: "Offri il
perdono, ricevi la Pace".
Il perdono, condizione irrinunciabile
per l'edificazione della pace, richiede ad ogni
persona "di buona volont", la
consapevolezza di dover superare alcuni
atteggiamenti, per aprirsi ad un rinnovato
stile di vita.
L'indifferenza verso ci che succede
agli altri o verso ci che non ci riguarda
direttamente, dovrebbe cedere il posto alla
consapevolezza di essere tutti cittadini dello
stesso mondo, con pari dignit, diritti e
responsabilit.
La voglia d vendetta per il male
subito dovrebbe essere superata da una
coraggiosa "purificazione della memoria",
che ci permetta di rileggere il passato con
animo nuovo, per essere liberi di vivere il
presente. L'intolleranza nei confronti di chi
non pu essere all'altezza degli standard
imposti dalla societ odierna e il rifiuto di
coloro che, per motivi culturali, religiosi o
politici, non ci assomigliano, dovrebbero
scomparire di fronte all'accettazione e al
rispetto delle diversit, viste come autentiche
fonti di arricchimento reciproco. Il desiderio
di ricerca della verit e della giustizia
dovrebbe sempre prevalere
sull'approssimazione che a volte ci porta ad
accettare passivamente quello che succede
nel mondo, incapaci di senso di critico; verit
e giustizia sono inoltre "esigenze intrinseche"
del perdono autentico, che non esclude la
riparazione del male commesso ma, allo
stesso tempo, accetta il pentimento e mira alla
riabilitazione delle persone.
RONAGO '97 - N. 1 16
Il mese della Pace
UNA COMUNIT SULLE STRADE DELLA RICONCILIAZIONE
Un momento della festa con gli amici dellAlveare
Tutte queste cose ci sono state
ricordate da don Battista Galli, direttore della
Caritas Diocesana, nella serata del 16 gennaio,
che ha invitato la nostra comunit a non
perdere tempo e a percorrere le strade della
riconciliazione, facendo del perdono un gesto
concreto e presente nelle nostre vite e
imparando ad aprirci ai bisogni, vecchi e
nuovi, che esistono nella nostra comunit e
che ancora attendono risposta.
Don Battista non ha mancato di
ricordarci anche i nuovi volti della
riconciliazione, nei confronti dei quali, come
societ e come cristiani, abbiamo delle
responsabilit: i giovani, spesso svuotati da
una societ che sempre meno trasmette i veri
valori; i carcerati e i pentiti, che non sempre
sono messi in condizioni di ricominciare; i
malati psichici, che la nostra paura ha
rinchiuso e dimenticato nei manicomi e che
dobbiamo invece imparare a conoscere e ad
amare.
Anche la serata di mercoled 22
gennaio con Ambrogio, missionario laico in
Cameroun, ci ha dato molti spunti su cui
riflettere. La sua vita donata a Dio diventata
uno strumento di promozione umana, di
testimonianza cristiana, di condivisione di
vita, fra gli abitanti di Fontem che, attraverso
le parole di Ambrogio, ci hanno ricordato la
bellezza e la necessit, per vivere in armonia e
in pace con le persone che abbiamo accanto,
di costruire rapporti umani pi profondi e pi
veri, che abbiano veramente alla base
l'interesse sincero per il bene degli altri.
Concretamente, la nostra comunit ha
vissuto delle occasioni di riconciliazione con
alcune persone che corrono il rischio di essere
dimenticate o lasciate sole.
L'incontro con gli amici dell'Alveare,
sabato 11 e domenica 12 gennaio, stata una
preziosa occasione per scoprire che le
differenze, fisiche o psichiche, che possono
costruire
RONAGO '97 - N. 1 17
Il mese della Pace
UNA COMUNIT SULLE STRADE DELLA RICONCILIAZIONE
spesso motivo di divisione, non sono e non
devono essere delle barriere che ci separano
dai "diversi", ponendoci sul piedistallo della
normalit, ma risorsa di rapporti umani alla
pari, nei quali sia gli uni che gli altri donano e
ricevono vicendevolmente fino alla
vanificatone di ogni diversit in un'armonia
fraterna.
Il pomeriggio di festa con gli anziani
del nostro paese, domenica 19 gennaio,
trascorso fra tombolate, scenette e
festeggiamenti.. Vivere in pace con gli altri,
instaurare con loro rapporti di amicizia,
comporta la necessit di dedicarsi
vicendevolmente del tempo. quello che
hanno fatto i ragazzi delle classi medie che,
pazientemente seguiti, si sono con tanto
entusiasmo impegnati per la realizzazione di
alcune scenette comiche, che hanno riempito
il salone di tante sane risate; quello che
hanno fatto anche i ragazzi pi grandi,
preparando il materiale e i premi per le
tombolate che, come spesso accade, sono
finiti nelle mani dei "soliti" fortunati; infine,
quello che hanno fatto tutte le persone che,
sfidando persino la neve, hanno accolto
l'invito a condividere questo pomeriggio.
A conclusione di questo mese, la
domenica 26, dedicata alla "mondialit",
durante la quale la nostra comunit, accanto
alla consueta vendita dei prodotti del
commercio equo solidale, ha vissuto la Messa
delle 10.00 con l'animazione del gruppo
africano "Bondeko" (fraternit). stato questo
un piccolo gesto di apertura e condivisione
con una cultura, in particolare con un modo di
vivere ed esprimere la propria fede senza
alcun timore o vergogna che, probabilmente,
ha insegnato ed ha molto altro ancora da
insegnare a noi cristiani dalle "origini
antiche".
Sono dunque questi gli spunti e le
occasioni concrete che ci ha fornito il mese
della pace; a noi ora continuare sulle strade
dell'incontro e della riconciliazione!
PAMELA E MARIANGELA
Alcuni attori.... ... dei pomeriggio con gli anziani
RONAGO '97 - N. 1 18
Ritagli di stampa....
...E PER LA FAMIGLIA LE BRICIOLE
UNA DICHIARAZIONE DEL SINDACATO DELLE FAMIGLIE
Siamo ancora molto lontani
da una politica strutturale
per la famiglia. Arrivano
dallo Stato, al massimo,
interventi per le situazioni di
emergenza
tanziare appena 900 miliardi
in tre anni a favore
dell'infanzia e
dell'adolescenza, non certo
sufficiente e non pu essere
considerato l'avvio di una vera politica
familiare. Lo ha detto al Sir Paola
Soave, del Sindacato delle Famiglie,
commentando il disegno di legge
approvato nei giorni scorsi dal
Consiglio dei Ministri. Secondo
Soave, non si tratta di una scarsa
volont da parte del Ministro
competente, che per giunta senza
portafoglio. Il punto che questo
limite nell'assegnazione dei fondi
concessi dal Governo condiziona
fortemente quello che si pu fare in
concreto. Si tratta di uno sforzo
economico veramente ridotto per un
Paese che, come l'Italia, si definisce
'avanzato'. Il Governo pronto a
finanziare di tutto, persino l'acquisto
delle auto, ma a favore delle famiglie
e dei giovani si fa sempre poco e
comunque in misura minore rispetto
ad altri settori.
s
ovvio ha osservato
Soave che nel limite di queste
poche risorse, il criterio scelto dal
ministro Turco stato quello di
privilegiare le situazioni di pi grave
povert e disagio. Tutto questo
conferma come il provvedimento non
si inserisca in un ambito pi ampio di
politica strutturale a favore della
famiglia ma intervenga piuttosto a
sanare, come pu, una grave
situazione di emergenza. Si tratta di un
atto dovuto, importante, ma che tocca
principalmente le fasce di marginalit
sociale.
All'interno di questo quadro,
Soave ha individuato comunque anche
alcuni segnali positivi. Innanzitutto
l'attribuzione di un 'minimo vitale alle
famiglie in difficolt. Finalmente
ha osservato si accettata la logica
di non ricorrere agli istituti per i
bambini provenienti da famiglie in
difficolt. Si capito che il bene del
minore restare in famiglia e che
dunque quest'ultima che va
sostenuta. Soave ha giudicato anche
positivamente il potenziamento dei
servizi di rete per gli interventi
domiciliari e la sperimentazione di
servizi socio-educativi per la prima
infanzia, anche auto organizzati dalle
famiglie. Il Sindacato delle Famiglie
stato creato nel 1982 e raccoglie
circa 50.000 famiglie in tutta Italia.
(AGENZIA SIR)
RONAGO '97 - N. 1 19
Oratorio
ALLA DOMENICA IN ORATORIO
Pasqua Pasqua . Pasqua Pasqua . Pasqua Pasqua . Pasqua Pasqua . Pasqua Pasqua . Pasqua Pasqua . Pasqua Pasqua . Pasqua Pasqua . Pasqua Pasqua .
VERSO LA PASQUA CON LE SEGUENTI INIZIATIVE:
DOMENICA 23 febbraio ore 14.30 Pasqua ... UOVO
pomeriggio "inscena..."
DOMENICA 2 marzo ore 14.30 Pasqua ... PASSI
pomeriggio "incammino.
DOMENICA 9 marzo ore 14.30 Pasqua ... COLOMBA
pomeriggio "in volo..."
NB. DOMENICA 16 ci sono le giostre di S. Giuseppe (Uggiate) e l'Oratorio rimane
chiuso. DOMENICA 23 la domenica delle Palme.
Domenica 26 gennaio, a conclusione del mese della pace, abbiamo lanciato i palloncini con un
messaggio di pace al mondo. Il nostro amico Tommaso ha ricevuto la risposta al suo messaggio
che qui pubblichiamo:
RONAGO '97 - N. 1 20
Sommario
INVITO ALLA LETTURA...
pag. 2 II Vescovo scrive alla nostra Comunit
pag. 4 Verifica a met cammino
pag. 5 Prossimi appuntamenti
pag. 6 Verso la Pasqua...
pag. 8 La giornata mondiale del malato
pag. 9 II gruppo di volontariato
pag. 10 Informazioni su: Progetto Rwanda
pag. 12 La pagina del G.A.M.
pag. 13 Anagrafe 96
Un presepio da non dimenticare
pag. 14 Dieci anni di miracoli!
pag. 15 Grazie Ambrogio...
pag. 16 Una comunit sulle strade della riconciliazione
pag. 19 ... e per le famiglie le briciole
pag. 20 Alla Domenica in Oratorio
Ciclostilato in proprio
RONAGO '97 - N. 1 21

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