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anche per te viene il signore...

Li hai visti quei due giovani sulla copertina di RONAGO '84? Non
dirmi che sei passato a guardare il giornale, senza pensare al possi-
bile significato di quei due giovani.
Anch'io ho pensato, anche perch mi sto accorgendo che corro il ri-
schio di lasciare sempre meno spazio alla riflessione, all'ascolto, alla
preghiera, al dialogo.
Ma credo che sia cos un po' per tutti: quante cose dobbiamo e vo-
gliamo fare per cui non troviamo pi il tempo di impegnarci in cose
ugualmente importanti, ascoltare, riflettere, pregare, dialogare.
Non dire che non sei pi un bambino, che certe cose si fanno quan-
do si ragazzi, quando non si ha niente a cui pensare. Tutti dobbia-
mo avere il coraggio di fermarci, per pensare, per confrontarci con i
grandi "perch della vita, con le grandi "verit che diciamo alla
base delle nostre scelte e del nostro agire.
Corriamo il grosso pericolo di andare avanti senza sapere dove an-
diamo, senza entusiasmo, senza convinzione, con spirito di rasse-
gnazione.
due giovani sono invece un invito per te, per me, per ciascuno di
noi a cercare sempre per trovare il meglio di noi stessi, della vita, del
mondo, per viverlo pieni di speranza. Convinti che il domani sar mi-
gliore di oggi, che anche il pi piccolo sacrificio che avrai fatto non
inutile, che non puoi pensare solo a te stesso, perch dietro
all'angolo dell'oggi, del tuo impegno, della tua generosit, c' Lui, il
Signore che ci viene incontro, a Natale come nella vita di ogni gior-
no. n tanti modi e nelle pi diverse circostanze.
Non dire "non mi interessa" o che cosa "pu cambiare". Forse pro-
prio Lui che cerchi, di Lui che hai bisogno.
Viene anche per Te.
2
per essere catechisti
Domenica 23 settembre, partecipando al man-
dato dei catechisti, tenutosi presso il Seminario
maggiore, sono stata colpita dalle parole schiet-
te e reali di Monsignor Ruffini e del nostro Ve-
scovo,
Rivolgendosi ai catechisti Mons. Ruffini ci ha
detto:
"Ci sotto molti catechisti, ma forse pochi sono
preparati a svolgere questa importante missio-
ne.
l catechista deve vivere in prima persona
(come fece Ges ) ci che annuncia.
Per una vera formazione si deve camminare an-
cora molto.
processo di formazione dei catechisti, sar un
cammino di tempo e di molti anni di preparazio-
ne.
Ci si deve impegnare in maniera pi grande nei
diversi contesti catechistici, coinvolgendo la
Parrocchia, la scuola e la famiglia.
Solo cosi si potranno formare dei cristiani au-
tentici che vivano in ogni momento e con coe-
renza la parola di Ges.
Specialmente noi catechisti, che abbiamo un
compito non indifferente: dobbiamo per primi
dare al mondo questa luce di Ges.
seguita poi la celebrazione Eucaristica presie-
duta da Monsignor Ferraroni il quale ci ha inco-
raggiato nel nostro compito dicendoci parole
molto belle.
"Sentiamoci tutti uniti a Lui, come lo siamo ora.
Anche se con il corpo siamo in luoghi diversi, le
nostre anime devono essere coma tante lampa-
dine collegate ad un unico contatore, che
l'Amore del Padre e danno al mondo una gran-
de luce d'amore e carit gratuita".
Questa grande lezione mi ha fatto capire che io
per prima devo vivere e testimoniare sempre di
pi il mio essere cristiana, per poter portare agli
altri il messaggio d'amore di Ges.
un compito molto difficile e a volte impossibi-
le, ma con la buona volont e l'aiuto di Dio che
ci Padre e vuole il bene di tutti i suoi figli, una
piccola fiammella spero di riuscire ad accender-
la con la mia testimonianza.
Vittorina
un aiuto alle mamme
catechiste
M. Pia F.
L'anno scorso ho assistito al catechismo che
la suora teneva ai bambini di prima elementa-
re.
Sinceramente andavo molto volentieri a que-
gli incontri, era molto bello, certo diverso dal
catechismo di un tempo ricco di domande e ri-
sposte; ora quasi un colloquio tra catechista
e bambino.
Cos quest'anno, quando, mi venne proposto
di prendere un gruppetto di quei bambini per
continuare a insegnare loro il catechismo, non
vi nascondo la mia incertezza nell'accettare, il
timore di non sapere fare o spiegare loro delle
cose cos essenziali per aiutare la crescita del-
la loro fede.
Ora, dopo cinque incontri mi sento un poco
pi sicura, anche perch mi sembra di essere
seguita dai bambini, avverto il loro desiderio
di capire e imparare di pi.
Certo sono anche un po' turbolenti, pieni di
entusiasmo, ma sono bambini.
o spero di fare sempre meglio con il loro aiu-
to.
Vorrei anche rivolgere un invito ai genitori:
quando i loro bambini tornano a casa, chiede-
re loro, guardare l'album dove ogni gioved
scrivono; e se c' qualche cosa che a loro
sembra sbagliato o che non va, vengano pure
a parlarne. Anche il loro aiuto prezioso, per-
ch sono una catechista alla sua prima espe-
rienza.
3
preghiere
insieme
per una idea
di forza
Dopo la pausa estiva, sabato 6 ottobre ripresa
l'attivit dell'apostolato della preghiera: all'incon-
tro ha preso parta una nostra rappresentanza.
L'assistente diocesano ha ricordato a tutti come
sia importante il contributo di ciascuno perch il
regno venga annunciato all'umanit.
Ha-ribadito il concetto che la nostra preghiera
sia fatta di supplica, di adorazione e di ringra-
ziamento.
noltre ha presentato la figura del grande con-
templativo S. Bruno, uomo di Dio e di preghiera
e rifacendosi a lui ci ha esortato a compiere
ogni azione alla presenza di Dio e in sintonia
alla sua Santa Volont.
Sarebbe allora tanto bello che ogni gruppo par-
tecipasse, assimilasse e facesse sue le inten-
zioni del Santo Padre che ogni mese propone
per capire e penetrare sempre di pi nel cuore
di Ges, per poi vivere i suoi insegnamenti e
annunciarli al mondo intero.
Sia il contributo di impegno di ciascuno di noi
una testimonianza che faccia rivivere le espe-
rienze di fede e di amore dei primi seguaci di
Cristo, che venivano riconosciuti da questo:
"Guardate come si amano.
questo l'unico mezzo per arricchire la Chiesa
che pur nella diversit dei doni e del carismi non
crea divisioni, ma unifica tutti in un solo corpo:
Cristo Ges.
A tale scopo sono, stati preannunciati momenti;
forti per tutti coloro che desiderano partecipare:
il primo incontro sar tenuto sabato primo di-
cembre, alle ore 14,30 presso l'istituto Canos-
siano. Sono gi iniziati anche in Parrocchia i no-
stri incontri di preghiera, ogni primo gioved del
mese, per tutte le intenzioni dall'apostolato dalla
preghiera.
ndipendentemente da quanti sono iscritti, tutti
siamo invitati ad aderire ad un'opera cos bella
e grande. Si sentano impegnati in modo partico-
lare coloro che fanno parte del gruppo dell'apo-
stolato della preghiera. Sentiamoci responsabili.
Signore, grazie
Signore, Padre nostro, anche nel dolore, an-
che nella prova,
il Tuo amore presente.
n questo mio momento di solitudine apparente,
quanto amore attraverso i fratelli!
La mia corsa verso la speranza in un paese lon-
tano,
mi sembrata tanto vicina.
Signore, grazie,
per un fratello che attraverso il Tuo amore ha
donato tutto se stesso, perch questo viaggio si
realizzasse in modo materiale e spirituale.
Signore, grazie,
per i fratelli che si donano senza calcolo anche
dal lato finanziario.
Signore, grazie,
per un fratello che ci ama e che unisce la comu-
nit nella preghiera, per chiederti una grazia per
me.
Signore, grazie,
per tanti fratelli che sento nell'anima e nel cuo-
re, coma potrei sentirmi solo?
Signore, grazie,
di aver scelto per me la compagna della mia
vita,
pronta a vivere e fare suo ogni momento della
mia esistenza.
Solo Tu puoi averle dato questa grazia.
Signore, come potrei dire grazie a tanti?
Questa mia preghiera di ringraziamento l'elevo
a Te,
perch questi fratelli sono frutto del Tuo amore.
LT.
4
notizie del G.A.M.
A tutti i Gamiti un grazie veramente sentito da
parte dei nostri Missionari.
A me sembra per che non dobbiamo acconten-
tarci del solo contributo economico; sarebbe
troppo poco.
l Signore vuole molto di pi da noi; dobbiamo
aiutarlo a nascere e crescere nei nostri fratelli
Pokot e Ugandesi che ancora non lo conosco-
no.
La nostra continua conversione a Lui, la nostra
fiduciosa preghiera, con l'offerta quotidiana del-
le nostre fatiche e sofferenze, unite a quelle di
Ges, tutto possono presso il cuore del Padre.
"Qualunque cosa chiediate al Padre nel mio
Nome, Egli ve lo dar, oppure "Dove due o pi
sono uniti nel mio Nome, o sono in mezzo a
loro e noi siamo pi di due o tre . siamo in tan-
ti.
Preghiamo dunque molto, preghiamo "forte
come spesso ci hanno raccomandato i nostri
Missionari, partecipando possibilmente agli in-
contri mensili di preghiera che faremo e siamo
certi che non solo faremo del bene ai nostri fra-
telli, ma avremo un vantaggio spirituale anche
noi.
gli aderenti 1984 - 1985
Capiaghi Arturo
Capiaghi Fernando
Capiaghi Giulio
Guarisco Angela
Ghielmetti Andrea
Ghielmetti Mario
Ghielmetti Luigi
leffa talo
Merlo Luigina
Della Valle Giuseppina
Gavioli Giuseppe
Arzuffi Antonio
Zariatti Anita
Ciceri Rino
Ciceri Lauretta
Grisoni Ambrogina
Grisoni Sofia
Merlo Gh, Maria
Gandola Rosalia
Gandola Sergio
Rezzonico Enrico
Somaini Amelia
Bianchi Egidio
Fasola Sabina
Grisoni Maria
Turchetti Rosa
Gorla Maria
Grisoni Giuliano
Robbiani Romano
Visconti Angela
Ongaro Angelo
Marchetto Angelo
Spreafico Tomaso
Tropeano Annamaria
Corti Maria
Fasola Romeo
Fasola Antonio
Grisoni Michele
Capiaghi Giancarlo
Lucchina Paola (Va)
Maestrali! Paolo
Ramuscello Alessan-
dro
vagnes Umberto
Somaini Espedito
Somaini Lucia
Somaini Leonilde
Somaini Antonietta
Rogantini Alba
Balatti Giuseppe
Bianchi Pierina
Bottinelli Enrico
Bottinelli Gianni
Bianchi Silvaldo
Lando Giuseppe
Pastori Elisabetta
Robbiani Vincenzina
Rezzonico Mario
Robbiani Erminio
Minotti Michelangelo
Minotti Lidia
Fraquelli Don Antonio
Bianchi Luigia e Anto-
naz
Bianchi Gerardo
Bottinelli Vittorina
Brambilla Luigia
Cer da
Arzuffi Teresa
Anselmi Giulia
Bottinelli Lina
Corti Giulia
banco vendita: per i nostri missionari
8-9 dicembre presso il centro parrocchiale
5
in preparazione al convegno diocesano Felice G.
giovani e numeri
Forse qualcuno non se n' ancora accorto, non
ne ha ancora sentito parlare, anche se penso
sia pressoch impossibile, ma in tutta la nostra
diocesi c' un fermento per la preparazione di
un convegno giovanile.
una novit per la nostra Chiesa locale: un
grosso avvenimento; pensare a tanti giovani riu-
niti di fronte al Cristo per trovare "linee di pasto-
rale" senz'altro una grazia grande. anche
un grosso impegno. nfatti le giornate del 3 - 4 -
5 maggio 85 non sono che la punta di iceberg,
la parte visibile di un lungo e sommerso lavoro
di preparazione, di un cammino che gi inizia-
to.
E questo permettetemi alcune semplicissime
considerazioni.
La prima nasce dal metodo. l lavoro comincia-
to con un'inchiesta presso ogni comunit par-
rocchiale sulla realt giovanile, vista in alcuni
suoi aspetti che possono essere significativi per
il convegno. Questa pu essere una novit: im-
postare un problema sulla base di una rilevazio-
ne, di uno studio della realt in cui nasce. Non
siamo molto abituati, mi sembra, a guardarci in-
torno per cercare di capire le situazioni che ci
sfiorano da vicino e quindi intervenire in un
modo il pi appropriato possibile. Spesso si
parte con iniziative basate su considerazioni
fatte di "secondo me, a me pare che... e spes-
so tali proposte risultano poco rispondenti agli
effettivi bisogno, non ottengono i risultati spera-
ti; e si cade nell'apatia del: " impossibile fare
qualcosa...
Lo studio lo si considera un qualcosa di inattivo;
un "non agire" inutile, ingiustificato. Si spesso
troppo legati ad una mentalit "interventista
una mentalit "del fare qualcosa" che spesso ri-
mane un agire fine a s stesso che non cambia
le situazioni alla radice. Per fare un esempio un
po' semplicistico, giusto per rendere meglio
l'idea. Magari siamo convinti che per aiutare
RONAGO '84 sufficiente dare qualche spiccio-
lo a chi ce lo consegna per sostenere le spese
di gestione, mentre se andassimo a fondo, con
domande a coloro che lo mettono insieme, ci
accorgeremmo che molto pi utile un apporto
di articoli, interventi, lettere, diffusione con i vici-
ni.... perch sia sempre pi a "misura di comu-
nit". Cos con una semplice "inchiesta si sco-
prirebbero le vere radici del "bisogno e si po-
trebbe tentare un intervento pi incisivo.
Quindi un metodo di lavoro forse un po' nuovo
per la nostra comunit ma che vale la pena di
tenere ben presente: uno studio dei problemi,
una maggiore attenzione a ci che ci sta attor-
no, un'analisi di una realt esistente per migliori
e pi precisi interventi.
Una seconda riflessione si sposta su alcuni dei
numeri emersi dall'inchiesta. C' un divario ab-
bastanza accentuato tra il numero totale di gio-
vani e quello dei giovani frequentanti la Messa
Domenicale. Perch i giovani non vanno pi a
messa? Forse val la pena approfondire questo
interrogativo. Non penso che questa "defiance
sia da imputare ad una perdita di valori o di no-
vit della proposta cristiana (non avrebbero
senso i milioni di persone attorno al Papa).
Piuttosto varrebbe la pena di analizzare l'annun-
cio della Buona Novella da parte della nostra
comunit (Non ho detto del Prete). O da parte
delle nostre famiglie (quanti dicono ai figli "vai a
Messa" e quanti invece vanno insieme a loro tra-
lasciando per un'ora l'orto, la caccia, qualche
lavoretto...
E sempre a proposito di numeri, un altro divario
che salta all'occhio quello tra i giovani prati-
canti e coloro che frequentano la catechesi par-
rocchiale o sono impegnati in qualche gruppo.
Mi viene alla mente una domanda: "Quanto
vera scelta di vita l'annuncio di Cristo? Quanto
serve per la vita il "soddisfare un precetto? Per-
ch tanti non riescono a fare il passo dell'impe-
gno che ogni domenica la Parola provoca?
Forse sarebbe importante che la comunit si in-
terrogasse su queste cose, soprattutto che, at-
tenta al cammino in preparazione al Convegno
Giovanile ne segua con trepidazione
:
e pre-
ghiera i germi di speranza e ne assuma le
istanze di impegno.
6
scuola materna
rinnovo di un consiglio
Erano pochi i genitori presenti la sera di marted
16 ottobre?
Statisticamente direi di s, perch essi rappre-
sentano, uno pi uno meno, il 50% dei bambini
frequentanti la Scuola Materna. Eppure non era
la solita assemblea! L'ordine del giorno com-
prendeva anche "l'elezione di tre genitori" che
sarebbero andati a far parte del nuovo Consi-
glio d'amministrazione dell'asilo.
Forse qualcuno, nel ricevere l'avviso, ha confu-
so queste elezioni con le solite, noiose ed insi-
gnificanti, che ogni anno si svolgano nelle altre
scuole per la nomina dei rappresentanti di clas-
se. Non per farsene un vanto, ma ritengo che,
nel caso della nostra Scuola Materna, ci si trovi
di fronte ad una cosa ben diversa e pi impor-
tante. opportuno per dare delle spiegazioni
e delle chiarificazioni su ci che questa Scuo-
la; solo cosi si potr capire esattamente il ruolo
che avranno i genitori eletti nel Consiglio di Am-
ministrazione.
Per fare questo, approfitto del "Giornale" della
Parrocchia, sperando che venga letto dai geni-
tori assenti ed in particolar modo da coloro che
hanno mandato par la prima volta i bambini alla
Scuola Materna.
Si tratta di una scuola "privata", derivata dal
vecchio "Asilo Parrocchiale", da cui ha ereditato
alcune cose come le Suore, lo stabile, e che
ora ha le sue caratteristiche precise, la pi im-
portante delle quali ritengo sia il "Consiglio
d'Amministrazione". l perch della sua impor-
tanza subito detto.
Esso composto da sette membri che rappre-
sentano il Paese (o la Comunit, se preferite)
ed n particolare tutto ci che nel paese lega-
to ai bambini ed alla loro educazione. Tre sono i
genitori, in rappresentanza delle famiglie che
mandano i figli alla Scuola; vi poi un rappre-
sentante comunale, un rappresentante degli in-
segnanti, un rappresentante del Consiglio Pa-
storale Parrocchiale e, per finire, il Parroco.
Dal Consiglio di Amministrazione passano tutte
le decisioni importanti per la vita della Scuola
Materna e nell'esprimerle esso completamen-
te autonomo, affidato cio solo alla volont dei
suoi membri.
Da questo si pu capire che i tre genitori eletti
hanno un ruolo non indifferente da svolgere.
Ecco il perch della domanda iniziale.
La risposta, alla luce delle considerazioni appe-
na fatte, non pu essere che "s". nfatti troppi
genitori hanno rinunciato, forse con eccessiva
leggerezza, a mettere il loro peso nella scelta di
questi tre membri del Consiglio.
Questa rinuncia, spero non sia stata causata da
sfiducia verso lo stesso Consiglio e dalla delu-
sione per delle aspettative che non si sono po-
tute realizzare. Se cos fosse, l'aver scelta la
strada del non "partecipare" potrebbe essere un
errore, poich nessuno di loro potr mai fare il
possibile per porre dei rimedi ad una situazione
ritenuta non giusta, per rimuovere eventuali
ostacoli od incomprensioni.
L'essere presente, il dare il proprio contributo di
idee e di opinioni, nelle occasioni che contano,
come nello svolgimento delle elezioni di marte-
d, l'unico mezzo a disposizione del genitore
per stabilire un fattivo dialogo con coloro che di-
rigono questa nostra Scuola.
7
c
La votazione si svolta nella piena normalit e
con essa i genitori presenti hanno scelto quali
loro rappresentanti: Ghielmetti Maria Enrica,
Balatti Anna e Fontana Agnese.
A queste persone, che hanno accettato la nomi-
na, essenzialmente sono state chieste due
cose: una presenza critica in modo costruttivo,
nel Consiglio stesso, quali veri rappresentanti
dei genitori; una partecipazione attiva ed atten-
ta alle necessit nella gestione della Scuola
Materna.
Agli eletti, tutti genitori, anche quelli che non li
hanno scelti, perch non presenti, devono dare
il loro aiuto in modo che possano rivelarsi veri
rappresentanti. A loro ed agli altri membri del
nuovo Consiglio di Amministrazione auguriamo
buon lavoro per i prossimi tre anni.
Nella stessa riunione sono stati, esaminati il Bi-
lancio consuntivo dell'anno scolastico 1983/84
e quello di previsione per l'anno 1984/85, bilan-
ci che vengono qui pubblicati.
Come si pu vedere, i costi hanno superato i ri-
cavi per pi di un milione e questo nonostante
la collaborazione di tutti! La perdita, per cosi
dire, stata coperta grazie ad un contributo del-
la Parrocchia di L. 2.200.000; contributo che
servir, per quanto non utilizzato quest'anno, a
far fronte alle prossime probabili necessit di bi-
lancio.
Approfitto di questo foglio per ringraziare tutti
coloro che hanno dato, vuoi in occasione di ma-
nifestazioni come il "Banco del dolce" e "l'Albe-
ro di Natale", o con una semplice offerta per un
matrimonio od un lutto? vuoi con il frutto di sere
di fatiche cene il "Foc e Fiamm" o con contributi
particolari come la Ditta Ambrosoli e la Coop
Ghielmetti.
l mio ringraziamento molto sentito perch,
dopo ogni somma ricevuta, ho sempre visto
questo gesto, oltre che nella concretezza delle
cifre, anche come un "essere veramente vicini"
da parte di chi ha dato alla nostra Scuola Ma-
terna, alle sue necessit ed ai suoi problemi.
Per questo, nonostante le grosse difficolt di or-
dine economico, sono convinto che bisogna an-
dare avanti e mi sento di chiedere ancora a tutti
aiuto e collaborazione concreta. Questa richie-
sta rivolta per in particolare ai lettori di que-
sto Giornalino, perch ritengo pi vicini allo spi-
rito comunitario della Scuola Materna di Rona-
go.
Vorrei sperare che tra nessuno di essi possa
farsi strada l'idea di una scuola vista solo come
un'"utenza, cui accedono coloro che ne hanno
bisogno e che conseguentemente debba esse-
re da questi completamente pagata.
Sarebbe la morte della Scuola Materna della
nostra Comunit, per lasciare posto all'anoni-
mato della scuola pubblica; sarebbe la fine di
un'educazione che cerchiamo di dare "in egua-
glianza" a tutti i bambini di Ronago, per lasciale
spazio, causa gli alti costi, ad un qualcosa cui
solo le famiglie che "possono hanno la facolt
di accedervi.
Di certo questo non accadr ma, ripeto, sono
necessari l'aiuto e la collaborazione di tutti.
8
BLANCO CONSUNTVO 1983/84
ENTRATE USCTE
RETTE FAMGLA 12.565.000.= RSCALDAMENTO 5.024.510.=
CONTRBUT ENT PUBBLC () 14.008.000.= LUCE E TELEFONO 882.400.=
CONTRBUT AZENDE (-) 4.000.000.= STPEND NSEGNANT 19.937.283.=
MANFESTAZON (+) 5.724.000.= CONTRBUT SOCAL 9.991.214.=
OFFERTE E ENTRATE VARE 4.026.748.= CONVENZONE SUORE 2.577.000.=
VARE ED AMMORTAMENT 2.335.868.=
Sub totale 40.232.748.= Sub totale 40.748.275.=
BUON PASTO 9.168.000.= ACQUST ALMENT 6.990.906.=
CONTRBUTO PROVNCA 1.846.000.= PERSONALE CUCNA 4.000.000.=
ALTRE ENTRATE PER
REFEZONE
565.950.= COMBUSTBL E EN.ELETTR. 800.000.=
VARE PER REFEZONE 461.750.=
TOTALE ENTRATE 51.903.698.= TOTALE USCTE 53.000.931.=
AMMANCO GENERALE 1.097.233.=
() Comune Ronago L. 13.000.000.= + Ministero Pubbl. str. L. 1.0008.000.=
(-) G.B. Ambrosoli L. 3.000.000.= + Coop. Ghielmetti L. 1.000.000.=
(+) Foc & Fiamm L. 1.500.000.= + Doni Albero Natale L. 2.135.000.=
Lotteria teatro L. 592.000.= + Banco Dolce L. 1.497.000.=
BLANCO D PREVSONE ANNO SCOL. 1984/85
GESTONE GENERALE
ENTRATE USCTE
Contributi Aziende 5.000.000.= Riscaldamento 5.700.000.=
Contributo Ministero 1.000.000.= Luce/Telefono 1.000.000.=
Contributo Comune 14.500.000.= Convenzione 2.500.000.=
Manifestazioni 6.000.000.= Stipendi () 31.400.000.=
Offerte 2.000.000.= Didattici 500.000.=
28.500.000.= Varie 1.500.000.=
Rette 40x350000x10 14.000.000.= Ammortamento 500.000.=
TOTALE ENTRATE 42.500.000.= TOTALE USCTE 43.100.000.=
Entrate extra 600.000.=
43.100.000.=
GESTONE REFEZONE
ENTRATE USCTE
Blocchetti 22x1400x35x10 10.780.000.= Alimenti 7.500.000.=
Contr. Provincia 1.850.000.= Personale 4.000.000.=
Entrate varie 170.000.= Luce/Riscald. 800.000.=
Spese varie 500.000.=
TOTALE ENTRATE 12.800.000.= TOTALE USCTE 12.800.000
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Appunti
din don dan
Natale.
Felice momento in 'cui si disponibili anche alla
bont.
Felici per essere buoni o buoni per essere
felici?
La pace.
"La Messa finita, andiamo in pace!"
E la pace finisce con la Messa ...
Cristiani . brancaleoni?
Se ognuno di noi vuol fare il cristiano a modo
proprio, se vuol credere in un Dio personalizza-
to, se lo cerca su misura, se lo vuole, con gli
"optionals, cio con accessori pi piacevoli, al-
lora insieme formiamo un'armata "branca-
leone", non una comunit cristiana.
"Ringraziamento.
"Grazie a Dio sto bene... mi va bene ... non
posso lamentarmi!...
Ma ... a quale Dio si rivolge per i lamenti?
Un compromesso?
Nell'era del consumismo, Dio Trino o... quat-
trino?
L'amico.
Un tesoro, per chi lo trova.
'amicizia.
Un tesoro introvabile.
Dialogo.
nquinamento.
Eccesso di opinioni.
Misericordia.
La comprensione che pretendiamo dagli altri.
Ricchezza.
Possedere pi del necessario.
Trattenere cose d'altri.
Mettere Dio alla porta.
Povert.
Lo spazio di Dio.
preti.
o non sono un buon cristiano perch ci sono i
preti.
lo non posso essere un buon cristiano se non ci
sono i preti, perch Ges ha detto che ciascuno
deve avere una Croce.
Protestanti.
Tutto, o quasi.
limiti.
Maria ha potuto incontrare Elisabetta perch
Elisabetta stava al proprio posto.
Doveri quotidiani.
Grandi inciampi per piccoli cristiani.
Offerta.
Aiuto a s stessi.
Consigli Pastorali.
Amici volonterosi ed impegnati che studiano ed
elaborano indirizzi generali di lavoro, d'impe-
gno, d'intenzioni, da trasmettere a noi.... indiffe-
renti.
Solitudine.
Abbandonare Dio.
U.F.O. a Ronago.
Sono tuttora attuali gli avvistamenti di quegli og-
getti luminosi ed a Ronago non se ne vedono
proprio.
nfatti, il Vescovo chi lo avvista mai?
La sua foto apparsa nell'ultima pubblicazione
non tragga in inganno: risale a qualche decen-
nio addietro per cui non pu dimostrare niente,
n, quindi, di essere stato fotografato su... Ro-
nago.
silenzio.
Passaporto per la Carit. (Da me smarrito).
Giuseppe G.
10
ultimissime su . ripensando al recital
la terza castagnata
ronaghese
stata una festa di grandi e piccoli vissuta in-
tensamente da chi ha partecipato e da chi l'ha
organizzata !!!
fatidico pomeriggio stato quello dal 28 otto-
bre, un pomeriggio grigio di nuvole, ma anche
di fumo proveniente dall'attrezzatissima
:
cucina
del Foc e Fiam.
La preparazione della castagnata, cominciata
ben 15 giorni prima, con due spedizioni nei bo-
schi ronaghesi per raccogliere la "star" della fe-
sta (= ca-stagna) e continuata nei locali dell'ora-
torio, ha richiesto l'impegno di un gruppo di gio-
vani, nonch dei cuochi specializzati del Foc e
Fiam.
La domenica pomeriggio, quando tutto era
pronto, si dato il via alle gare, che spaziavano
da quelle pi tradizionali (corsa nei sacchi, salto
dell'oca) a quelle di nuova "creazione", ma non
meno coinvolgenti.
All'inizio il gruppo non era numeroso, ma poi via
via i ragazzi sono aumentati par arrivare in tan-
tissimi alla grande abbuffata di castagne, occu-
pando tutto lo spazio predisposto dai Foc e
Fiam.
Naturalmente non potevano mancare i premi
per i vincitori delle gare, che si sono visti conse-
gnare degli splendidi regali.
Tutti per si sono sentiti appagati perch ognu-
no si divertito, sia i piccoli concorrenti che gli
spettatori, in gran parte genitori, che hanno un
po' deluso le nostre aspettative evitando di par-
tecipare ai giochi: pazienza, sar par la prossi-
ma volta!!!
Be', i ringraziamenti, a questo punto sono dove-
rosi: un GRAZE a tutti quanti hanno preparato
la festa, in particolare agli amici del Foc e Fiam
che sono sempre disponibili a sostenere tutte le
iniziative per i ragazzi (e non solo per- loro).
Vogliamo chiudere con un pensiero profondo: la
castagnata era, negli intenti, un tentativo per rin-
francare i rapporti di amicizia che ci avevano
uniti durante il GREST '84; un tentativo, speria-
mo riuscito, che vuol proseguire puntualmente
ogni domenica pomeriggio (ore 14) ritrovandoci
a realizzare la nostra ''operazione Natale"...
Che cos'?
Venite e vedrete .
By: Ie tre G.
la voce
di chi non ha voce...
"La voce di chi non ha voce...": questo il titolo
dell'ultimo Recital presentato dai giovani la sera
del 28 ottobre.
Ad una profonda riflessione mi ha chiamato
questa rappresentazione, riflessione che ve-
nuta maturando lentamente man mano che si
allestiva lo spettacolo.
Una scossa molto forte venuta dalla risposta
di Dom Camara durante l'intervista: . Una
cosa da fare principalmente: cambiare la vo-
stra mentalit assistenzialistica che pensa di ri-
solvere ogni problema sociale con l'assistenza
ai poveri, con la "carit". - Occorre lavorare per
l'avvento della giustizia. - Se qualcosa non
giusto bisogna toglierlo, anche se da luogo tem-
po fa parte dell'ordine sociale tradizionale..."
Altra frase scottante stata quella di S. Ambro-
gio riportata nella presentazione del Recital
stesso; " ...Non del tuo avere che fai dono al
povero; tu non fai altro che rendergli ci che gli
dovuto...
Meditando queste due frasi, ho esaminato (e
tuttora esamino) il mo comportamento di cristia-
no... l Vangelo predicato 2000 anni fa tutto un
atto di amore e di donazione verso gli altri. Tut-
tavia il mettere in pratica il suo contenuto cozza
contro certi pregiudizi, certi modi di comporta-
mento ormai radicati che fanno risultare utopia
l'insegnamento di cristo. Eppure "LU ha parla-
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to chiaro, donando persino la sua vita per la
salvezza di noi uomini..,. Nulla possedeva,
nemmeno un giaciglio su cui posare il capo, ep-
pure con le sue parole di giustizia e di amore ed
il suo comportamento ha conquistato tutto il
mondo... Pure me ha conquistato, quindi sono
un suo seguace e come tale "dovrei" mettere in
pratica il suo insegnamento.... Purtroppo non
cos. Ho un giaciglio su cui posare il capo, una
certa agiatezza economica e non m'accorgo
della persona bisognosa che mi sta accanto e
che LU stesso mi ha insegnato ad amare come
fratello.... Ed questo il punto dolente per me
cristiano...
Non riesco a concepire che quanto in mio pos-
sesso non di mia spettanza... sono solo am-
ministratore di questi beni...
Questi stessi beni sono dovuti anche ai fratelli
pi bisognosi....; non con la semplice offerta
che posso zittire la ma coscienza o ritenere la
classe politica responsabile della miseria esi-
stente nel mondo .... o pure ne sono responsa-
bile... nutile gridare; "...Signore, Signore.. "
quando per opportunismo o indifferenza giudico
non di mia pertinenza i problemi di migliaia di
fratelli che vivono nelle "Favelas", di milioni di
uomini che muoiono di fame o semplicemente
di altri che, vivendomi accanto, hanno bisogno
di un piccolo aiuto anche morale.
Una preghiera sale spontanea: "Signore, come
tuo seguace sono una nullit; prendi questo mio
nulla e, secondo la tua volont, trasformalo in
qualcosa di concreto per il bene di tanti fratelli
bisognosi.
celebrazione alla scuola materna
i santi
La scuola materna un ambiente comunitario,
di autentici valori umani e cristiani, dove il bam-
bino impara a vivere con gli altri, sperimenta la
gioia di collaborare, di cogliere in Ges l'amore
pi grande di tutti, proprio per questo abbiamo
vissuto un momento di gioia festeggiando tutti i
Santi.
Ci sono delle motivazioni "grandi" che ci hanno
spinto a festeggiare insieme bambini, genitori,
educatrici il Santo di ogni bambino.
nfatti il nome dato nel Battesimo al bambino ri-
corda molte volte il nome di un Santo, di un pro-
tettore e questo indica sempre una chiamata
nominativa personale.
Ogni bambino chiamato ad essere ci che
nessun altra persona mai stata e mai sar.
Tutti occupiamo un posto nella comunit, che
solo nostro e nessuno pu sostituirlo.
ncamminarsi sulla via della Santit vuol dire:
servizio, perdono, comprensione, donazione.
Per questo i Santi non sono solo quelli che la
Chiesa venera, ma ognuno di noi chiamato ad
essere Santo. molto importante che i bambini
imparino a simpatizzare per il Santo di cui por-
tano il nome. Queste sono alcune riflessioni che
propone la festa dei Santi.
n occasione dell'incontro fatto alla Scuola Ma-
terna abbiamo cercato di sottolineare queste ri-
flessioni mediante una celebrazione fatta di
canti e preghiera.
La nostra festa stata molto semplice: ha volu-
to per essere un'occasione per scoprire
l'importanza dei Santi.
nsieme abbiamo tentato di capire come ogni
"amico di Dio" deve impegnarsi a costruire una
vita santa, cominciando dalle piccole cose, dal-
le occasioni che ogni giorno si presentano.
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un... disinganno Giuseppe G.
La nostra vita (anche) un procedere, un alter-
narsi di esperienze, di stimoli, di illusioni e di .
disinganni.
disinganni sono tanto pi amari quanto pi
profonde ed incisive ne sono state le esperien-
ze vissute.
Personalmente, i segni, l'impronta, le conse-
guenze di una esaltante esperienza vissuta nel
'70 e conclusa con un... disinganno, ancora mi
fanno pensare.
Mi fanno pensare che il diverso modo del vivere
quotidiano, delle capacit nel recepire, nel dare,
nel donare, condizionano od escludono la possi-
bilit sia dell'uguaglianza che della fraternit cri-
stiana. Chi ha cinque talenti non li unisce a chi
ne possiede tre n tanto meno a chi ne ha uno
solo, per cui la fratellanza cristiana, da reale e
concreta negli Apostoli ed individualmente nei
Santi, divenuta preminentemente argomento
di discorsi, prediche, scritti.
ncomprensibile.
cristiano che non si adegua e non accetta
questo compromesso, trova addirittura ostacoli
e difficolt se vuole rendere comprensibile, con-
creta, vivibile la fraternit.
Don Bosco, i don Cottolengo, i don Guanella, i
don Zeno, ecc., divenuti, come gli Apostoli, pic-
coli deboli ultimi poveri, pari alla gente piccola
debole ultima povera e sfruttata, chinati su di
essa e non "eretti" a presunti depositari della
Fede, hanno subito in vita umiliazioni, avversio-
ne, condanne, contestazioni, calunnie, derisioni
proprio dagli stessi "fratelli" sacerdoti evangeliz-
zatori del Dio-Amore. La fraternit comunitaria
cristiana, quindi, continua a rimanere quella im-
maginaria e sconosciuta, ufficiale e predicata,
non quella, del singolo Santo. Se la fraternit
cui il cristiano viene chiamato a vivere, resta
dunque incomprensibile, allora essa una
grande illusione, se non un inganno.
Se la fraternit, come immagine di riconosci-
mento, e resta sbiadita, camuffata, offuscata
ed indecifrabile, allora essa , e noi siamo, un
grande fallimento.
Ma se la fraternit cristiana rimane cos, non
credibile, inaccessibile, disimpegnata, incerta, e
che tutt'al pi scuce qualche elemosina di soli-
dariet umana, perch noi, mediocri ipernutriti
borghesucci, sciaguratamente sazi anche di noi
stessi, ombrosi, suscettibili, presuntuosi, una
fratellanza diversa non la vogliamo; mai l'accet-
teremmo,
Triste disinganno per i nostri Magnifici Apostoli
e per i nostri Grandi Santi; eredit ed avvenire
buio per i nostri figli.
E allora?
Allora, oltre il lavoro, il week-end, l'automobile,
la casa, ecc. per un cristiano c' ben altro!....
......
Meditiamo, gente, meditiamo...
non solo sulla birra!
per gli adulti
la vita
e il mistero della chiesa
ogni venerd,
alle ore 15 o alle ore 20,30
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biblioteca comunale
mostra fotografica
vita a Ronago
ieri e oggi
orari d'apertura
sabato 1 dicembre 15.30 -18.00-20.00 -22.00
domenica 2 dicembre 8.00- 12.00
sabato 8 dicembre 8.00- 12.00
domenica 9 dicembre 8.00-12.00
nuovi libri
La Biblioteca Comunale-ha acquistato nuovi libri.
Ci sembra che l'acquisto sia indovinato, come potrete constatane dall'elenco,
che comprende romanzi, saggi, libri d'attualit.
Angela Piero Viaggio nella scienza Crichton Michael La vita elettronica
Bach Richard Straniero alla terra Dalla Chiesa Nando Delitto imperfetto
Balbi Rosellina Madre paura Festa Campanile P. Per amore, solo per
amore
Barbiellini Amidei G. La riscoperta di Dio Goldoni Luca Viaggio in provincia
Bevilacqua Alberto La donna delle meravi-
glie
Marchi Cesare mpariamo l'italiano
Biagi Enzo Mille camere Masina Ettore ferro e il miele
Bigiaretti Libero viaggiatore Moncalvi Gigi Oltre la notte di piombo
Bocca Giorgio talia .anno uno Petacco Arrigo Come eravamo
Buscaglia Leo Vivere, amare, capirsi Vacca Roberto Dio e il computer
E infine di
De Amicis Edmondo Cuore
Con le immagini tratte dallo sceneggiato televisivo, pi volte richiesto dai bambini.
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