nella preghiera - in famiglia o da soli, ogni giorno - insieme ai fratelli ogni domenica alla messa in parrocchia - ogni venerd la via crucis (ore 15) o un momento di preghiera comunitaria (ore 20) nellascolto della Parola di Dio - ogni marted, ore 20, per i ragazzi delle I e II superiore - ogni mercoled ore 20.45, per i giovani. - ogni mercoled alle ore 17, per i ragazzi delle scuole medie. - ogni gioved, alle 15, per i ragazzi delle scuole elementari - ogni venerd, alle ore 15 o alle ore. 20 per gli adulti nella penitenza. - una penitenza che. deve diventare un gesto di fraternit verso chi non fortunato - liniziativa del salvadanaio per i missionari di Como in America latina e in Africa VENERD 19 MARZO FESTA DI S. GIUSEPPE ORE 7.30 S. MESSA ORE 20 S. MESSA DOMENICA 21 MARZO Alla messa delle ore 10 pregheremo insieme ai nostri pap offriremo un piccolo omaggio. 2 Quaresima : impegno per la comunit Quaresima: tempo di conversione e di penitenza; ogni cristiano chiamata alla conversione, conversione che significa salvezza. Per raggiungere tale scopo egli non pu camminane solo; il suo cammino di Fede deve essere percorso in unit con gli altri fratelli; da solo nulla pu ottenere. lo stesso Vangelo che lo dice: "....... dove due o pi sono uniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro " E non poco poter camminare con Ges in mezzo a noi; anzi la meta cui ogni cristiano deve aspirare. Non certo facile il raggiungimento di queste unit in quanto sono insiti nella nostra natura umana legoismo e la diffidenza; difficile molte volte perdonare gli affronti subiti, amare il fratello che ci sta accanto. Ma come cristiani dobbiamo fare il possibile per mettere in pratica gli insegnamenti di Cristo. Siamo la sua Chiesa e siccome la Chiesa universale e quindi missionaria, tutti noi siamo chiamati alla missionariet. Ma il nostro essere missionari non consiste nellandare in terra di Missione a convertire gli infedeli ed al limite, subire il martirio, bens nellamarci a vicenda, nel saperci perdonare: in parole povere essere uniti, nellamore di Cristo, tra noi col Parroco, il Vescovo, il Papa. Ges stesso nel suo estremo sacrificio, muore sulla croce per portare tutti gli uomini allunit. E da questa comunione, dono dello Spirito Santo, diventeremo come la lampada sopra il moggio che rischiara tutta la casa, saremo portatori di grazia e di salvezza ad altri fratelli, perch abbiamo saputo camminare con Ges accanto a noi. Il secondo aspetto della Quaresima la penitenza, resa possibile nel sacrificio e nella sofferenza. Dopo il peccato originale, il dolore una componente, della vita delluomo. Ebbene, questo dolore ha valore se lo sappiamo sopportare con amore, se sappiamo offrirlo per la salvezza ed il bene di altri fratelli. In questo modo la sofferenza diventa gioia e la Croce pi leggera da portare. riflessione suggerita dal Gruppo Appoggio Missionario 3 il ruolo dellanziano Anno dell'anziano: si sta gi molto parlando intorno al problema degli anziani a livello di proposte, di iniziative per il loro reinserimento nella societ.... Ci sono per dei rischi da evitare: rimanere indifferenti, adagiarsi nel proprio egoismo, aspettare che siano "gli altri" a muoversi. questo, infatti, un problema di cui ciascuno deve prendere coscienza, sentirsi responsabile, apportando un contributo personale. A questo proposito, ritengo essere un valido strumento di riflessione alcuni pensieri del Papa, che, nella loro semplicit, chiariscono e sottolineano il valore della persona anziana, del suo insostituibile ruolo nella societ. "La Chiesa desidera far sentire la sua voce a sostegno delle persone anziane, tanto meritevoli, ma talvolta anche tanto disattese. Il Papa s'inchina con rispetto davanti agli anziani e invita tutti a farlo con lui. L'anzianit un coronamento delle tappe della vita. Essa porta il raccolto di quanto si appreso e vissuto, il raccolto di quanto si operato e raggiunto, il raccolto di quanto si sofferto e sopportato. Come al finale di una grande sinfonia, ritornano i temi dominanti della vita, per una potente sintesi sonora. E questa risonanza conferisce saggezza, bont, comprensione: amore. Gli anziani sono perci preziosi e, direi, indispensabili, alla famiglia ed alla societ. Di quale aiuto non sono essi ai giovani genitori e ai piccoli, con la loro scienza ed esperienza! Il loro consiglio e la loro azione tornano a vantaggio di tanti gruppi, dove anch'essi sono inseriti, e di tante iniziative nell'ambito della vita ecclesiale e civile. Siamone tutti riconoscenti! Anch'essi hanno per bisogno di essere sostenuti e confortati nelle difficolt in cui possono venire a trovarsi, a causa della salute e della solitudine. Esprimo vivi apprezzamenti a tutte quelle persone che sanno trovare il tempo di assistere gli anziani pi bisognosi, perch abbandonati o dimenticati negli ospizi...." L'anziano quindi uno di noi, un fratello da amare, che non chiede grandi cose, spesso solo di essere ascoltato. E senz'altro avr sempre molto da dirci, in merito alla sua saggezza, frutto di anni di esperienze. Siamo in tema di carnevale. Io sono sinceramente disponibile a partecipare all'allegria del momento. vero che nella categoria degli anziani, tale comportamento pu essere stonato, ma anche giusto che a carnevale ogni scherzo vale. Netta vita di ogni persona c' il tempo di mangiare, il tempo di pregare, il tempo di dormire, il tempo di piangere, e il tempo di ridere. Ora approfittando della situazione presente per unirsi a fare festa insieme come nel programma. Giusto? Accettiamo la vecchiaia come un privilegio che non tutti possono avere, convinti che la vita quella a qualunque et. La Divina Provvidenza fa sorgere il sole per tutti, e allora anche per noi che siamo nellautunno, o forse nell'inverno quasi al tramonto, ma non scoraggiamoci! Approfittiamo dei momenti belli per fare risorse di ottimismo, di amicizia, accettandoci, e a volerci bene. Non saremo mai tristi. Alle iniziative divertenti collaboriamo con tutto il cuore, anche per la soddisfazione degli organizzatori, impegnati a far sorridere, non solo i bambini, i giovani ma anche noi. Vogliamo ringraziarli augurando la buona riuscita dei loro intenti, gustando il buon risotto che si impegnano a cucinare. Poi arriver la Quaresima a farci riflettere, disponendoci a fare penitenza; la scena delta vita cambia ogni giorno. Ogni cosa a suo tempo. Vittorina Ghielmetti 4 preghiera di un genitore Dio Padre, dammi un figlio che sia abbastanza forte per aver coscienza delle sue debolezze; abbastanza bravo per riprendersi quando avr paura; un figlio che sappia accettare con fierezza una disfatta onorevole, ed essere umile e generoso nella vittoria. Dammi un figlio che ti conosca e sappia che la conoscenza di Te la pietra angolare della sapienza. Te ne prego, o Dio! Non condurlo per vie facili, ma piuttosto, per sentieri pieni di difficolt e di ostacoli. insegnagli a restare in piedi nelle tempeste, e a mostrare compassione per quelli che cadono. Formami un figlio di cuore puro, con aspirazioni elevate, che sappia essere padrone di s, prima di voler padroneggiare sugli altri, che sappia ridere, senza dimenticare come si piange; che tenda verso lavvenire, senza perdere di vista il passato. E quando avr tutto questo, aggiungigli, te ne prego, sufficiente buon umore perch resti sempre sensibile senza mai prendere le cose sul tragico. Dagli umilt, perch ricordi sempre la semplicit della vera grandezza, la comprensione della vera sapienza la mansuetudine della vera forza. Allora io, suo padre, oser mormorare a me stesso: Non sei vissuto invano! APOSTOLATO DELLA PREGHIERA Forse vale la pena di rivedere un po insieme lo scopo ed il valore dellApostolato della Preghiera. Molte persone ricevono mensilmente un foglietto con la preghiera di offerta della giornata con le intenzioni date dal Papa. Credo siamo convinti che un modo bellissimo per essere in comunione con tutta la Chiesa che prega e offre per la salvezza del mondo. Qualche volta si sentono queste frasi. io non sono capace - oppure: il Signore non mi ascolta - non vedo Dio non lo sento. Non ci dobbiamo preoccupare: Egli ci vede, ci sente ci ama, ci attende. Dobbiamo solo fare silenzio in noi per scoprire la bellezza dellintimit con Lui. Siamo o no il tempo dello Spirito Santo? Sua dimora? Allora apriamoci a Lui senza paura. Possiamo incontrarlo nelle forme pi svariate: dal Rosario in cui si contempla tutta la vita di Ges, alle diverse formule che conosciamo, dalla lettura della Parola di Dio che pu essere il Vangelo o la Sacra Scrittura, ai Salmi, per poi ascoltare e meditare nel silenzio con Lui. Allora anche la nostra vita cambierebbe tono. Le difficolt o le piccole croci che incontriamo nella giornata possono diventare (e lo diventano) un dono prezioso da offrire unitamente al sacrificio di Ges al Padre. Potremmo sperimentare quanto siano vere le parole di Ges "Il mio giogo soave il mio peso leggero". Proviamo a vivere cos. La Quaresima che stiamo vivendo ci d la possibilit di intensificare la nostra preghiera e come conseguenza vedremo i frutti, perch non dobbiamo scordarci che Dio non si lascia mai vincere in generosit. C una preghiera molto bella che possiamo fare ogni giorno ed questa: Santissima Trinit, Padre, Figlio e Spirito Santo, ti adoro profondamente e ti offro il preziosissimo corpo, sangue, anima e divinit di Ges Cristo presente in tutti i tabernacoli della terra, in riparazione degli oltraggi, sacrilegi e indifferenze con cui Egli offeso. E per i meriti del suo sacratissimo Cuore e del Cuore immacolato di Maria, ti supplico per la conversione dei poveri peccatori. (preghiera suggerita dallAngelo ai pastorelli di Fatima) 5 Pellio: la casa della parrocchia di Giancarlo C. Forse a Ronago non tutti sanno che la Parrocchia gi da due anni ha affittato a Pellio Intelvi una casa per vacanze e per incontri. Pellio si trova in Valle Intelvi, a 850 m. di altezza, sulla strada che da San Fedele, che uno dei grossi centri della valle, dista circa 2 Km. Da Ronago, Pellio dista circa 30 Km. (via Svizzera) ed facilmente raggiungibile attraverso il valico della Valmara in circa 3/4 d'ora di macchina. La casa situata in Via Lanfranconi, di propriet della famiglia Klutzer di Milano, di grandi dimensioni: ha circa 30 posti letto e pi di 50 posti pranzo, sala da giochi, salette per incontri a gruppi, servizi, cucina, ripostigli, telefono. Precedentemente era affittata al Collegio Bonoli che l'aveva attrezzata con gli arredi per le camere, sala da pranzo, cucina, impianto acqua calda, stufe a legna e kerosene per il riscaldamento. Quando il Collegio Bonoli si ritirato stata offerta in affitto alla nostra Parrocchia. Gi da tempo si parlava della possibilit di offrire ai nostri ragazzi l'esperienza di vacanze vissute in comunit, della utilit di disporre di una casa in un posto relativamente vicino a Ronago dove poter fare incontri, di offrire alle famiglie, che lo volessero, la possibilit di un periodo di ferie, in montagna a prezzi di parziale copertura delle spese. Don Matteo e il Consiglio Pastorale hanno quindi deciso che era un'esperienza che valeva la pena tentare. Dal Bonoli per 2.000.000 di lire sono sta te acquistate le attrezzature; con la propriet si pattuito un affitto di: 1.700.000 lire annue per tre anni; alcune famiglie di Ronago hanno offerto arredi, altre hanno prestato gratuitamente la loro opera per le imbiancature e le riparazioni; stato acquistato un congelatore. In questi 2 anni, a turni di 15-20 giorni ciascuno, gruppi di ragazzi e di ragazze, nei mesi di giugno e luglio, hanno soggiornato a Pellio. In agosto qualche famiglia vi ha passato qualche giorno. Uno dei problemi che si dovuto risolvere stato quello del servizio alla casa (cucina, pulizie...) Grazie al contributo di tutti i partecipanti per le pulizie e il riassetto delle camere, delle Suore per la cucina quando c'erano le ragazze e del Sig. Domenico Roncoroni quando c'erano i ragazzi, si riusciti a dare una discreta funzionalit. Come utilizzare Pellio per il futuro? Ritenendo che i motivi che hanno spinto alla scelta siano tuttora validi, penso che le possibilit di utilizzo della casa vadano sfruttate pi ampiamente, e perch no, anche tutto l'anno. Con la partecipazione di tutti i Parrocchiani possibile studiare altre soluzioni che non siano quelle sin qui adottate. Si potrebbe cercare delle famiglie che per alcuni periodi (giorni o settimane) soggiornando a Pellio fungessero da responsabili della casa e siano di riferimento a chi volesse soggiornarvi. Si potrebbe adattare la sistemazione dei locali ricavando dei mini-appartamenti pur mantenendo in comune la cucina. Si potrebbe, vista la poca distanza da Ronago, nei mesi primaverili utilizzarla per delle giornate di ritiro per gruppi della Parrocchia o per giornate di vacanza per le famiglie. Le vacanze fatte in questo modo, vero, sono un po' diverse da quelle che abitualmente siamo abituati a passare, ma le incognite, le difficolt che si potrebbero incontrare, superabili con un po' di spirito di adattamento (Pellio non il Grand Hotel), sono ampiamente ripagate dalle conoscenze, dalle amicizie rinnovate, da quel maggiore senso di fratellanza e di comunit che vacanze del genere consente di fare. La piazza comera ......... 6 Si scrive per servire si scrive per offrire si scrive per capire e per progredire. Si scrive per spiegare si scrive per cantare si scrive per fare scrive per amare. Si scrive a soggetto si scrive per diletto si scrive in dialetto si scrive con affetto. Si scrive divertente si scrive seriamente si scrive intelligente si scrive per la gente. Si scrive di morale si scrive ci che vale si scrive bene o male si scrive al naturale. Si scrive per chi tace si scrive per chi piace si scrive perch piace si scrive per la pace. Si scrive per consenso si scrive per dissenso si scrive con buon senso si scrive controsenso. Si scrive di speranze e di testimonianze si scrive di mancanze si scrive di usanze. Si scrive d'intenzioni si scrive d'illusioni si scrive di campioni si scrive di bidoni. Si scrive del corista si scrive del sacrista si scrive l'intervista si scrive della svista. perch si scrive? di Giuseppe G. Si scrive del curato si scrive educato si scrive un po' svitato si scrive del sagrato. Si scrive al direttore si scrive del lettore si scrive di folklore si scrive ..... delle Suore. Si scrive di Lampona e di sua gente buona, si scrive per Merlina di nobilt pi fina, si scrive dei Mulini la valle dei quattrini, eppoi di Ronaghino localit giardino e di Ronago-centro di chi ci vive dentro, di vita parrocchiale di quella comunale .... Si scrive per lEVVIVA! alla Polisportiva ai bravi calciatori al gruppo di sciatori ai caccia- pescatori agli accompagnatori ........... ...e scrivere conviene perch volersi bene. Con penna ed allegria insieme.. ..e cos sia! La piazza durante i lavori .... 7 ANGOLI DI RONAGO via Ambrosoli Si direbbe che non sono bastati cinquantanni e pi di ininterrotta permanenza nellillustre via: per tutti la mia famiglia ancora quella dei "Vignascia". C infatti tra i suoi abitanti, una sottile patina di inconfessata superiorit, una ben celata consapevolezza di essere i pi progrediti, vuoi per che lungo questa via che si concentrato lo sviluppo industriale del paese, vuoi perch la presenza dei numerosi negozi conferisce lustro e decoro a tutto il borgo. Il dinamismo industriale e commerciale sembra essere una delle principali caratteristiche di questa strada. E non poteva essere altrimenti visto che prende il nome da un pioniere dellindustria dolciaria italiana che ha saputo gestire con oculatezza la sua spiccata attitudine imprenditoriale rafforzando e rinnovando lorganizzazione produttiva della sua fabbrica. La via la spina dorsale del paese, lasse intorno al quale si sviluppato, ed una riuscita contemperanza di antico e di nuovo, dove accanto ad abitazioni recenti e ristrutturate, convivono in modo armonico, le vecchie "corti": quella bellissima dei Bianchi che si affaccia sulla via e quella a me altrettanto sentimentalmente vicina (perch ha visto i miei natali) detta del "Tognela" per la frequente comparsa di abitanti che portavano il nome di Antonio. (dialettalmente Togn). Per dare unidea di come questa via sia la pi amena e mondana del paese, ricorderemo agli eventuali detrattori, che pu vantare ben due bar di cui uno recentemente ristrutturato, nei quali si consumano interminabili discussioni su sport, politica e..... altre che si rivelano sempre pi croce e delizia delle gentili compaesane. C poi da aggiungere che la via, che ha inizio dove finisce via Milano, conduce direttamente in Svizzera conferendo ancora maggiore importanza alla stessa. infatti su questo ultimo tratto di via che ogni giorno sfrecciano veloci le automobili dei frontalieri che, noncuranti delle ricorrenti crisi xenofobe dei vicini elvetici, si recano nella Confederazione per svolgere il proprio apprezzato lavoro in cambio di un po di sonante e preziosa valuta straniera e ......di una punta di invidia da parte di chi si deve sudare invece le ormai sempre pi svalutate lirette italiane. Ah, recidivo nella mia ormai datata sbadataggine, stavo dimenticandomi di dire che laria della via zuccherina (vedi fabbrica Ambrosoli) e che per questo il maggior problema che assilla gli abitanti dovrebbe essere (secondo qualcuno ben informato che lo ha scritto tempo fa) quello di una pronunciata obesit. Sar che io sono ibride (met ronaghese e met no) ma di problemi, se mai, ne ho altri e di pi importanti. Con le spalle al muro non bello guardarsi addosso! Maurizio R. La piazza com ............. 8 doposcuola Da ormai un mese iniziata l'attivit del doposcuola; a titolo informativo, dico semplicemente che i pomeriggi in cui alcuni giovani aiutano i ragazzi delle medie nelle loro attivit scolastiche. Ma non mi pare questo il luogo pi adatto per parlare di come si svolgono queste "afternoon lessons" (lezioni pomeridiane) mentre vorrei dire alcune mie impressioni su come si vive il doposcuola, dal momento che. vi sono coinvolta in prima persona. Mi sembra che questo impegno sia stato preso con seriet da parte di noi giovani, perch stiamo cercando di instaurare un rapporto di dialogo (se cos vogliamo chiamarlo) con i ragazzi e non ci limitiamo ad aiutarli passivamente nei loro compiti. Ma anche vero che difficile instaurare questo rapporto; infatti sarebbe pi facile per tutti (noi giovani e loro) dire "Noi vi facciamo i compiti e voi li scrivete". A questo punto per l'obiettivo che fecondo me ha il doposcuola crolla: il doposcuola stesso non pi lo strumento che serve a migliorarci a vicenda. Da un punto di vista scolastico i ragazzi potrebbero giungere a pensare di trovare sempre qualcuno su cui "scaricare" i loro problemi; da un punto di vista educativo non si impara ad assumersi le proprie responsabilit. E questo sia da parte dei ragazzi che da parte di noi giovani. Comunque penso che valga la pena di continuare l'esperienza, che in fondo si sta rivelando positiva. Continuarla collaborando! Emanuela R. grazie! anche a loro ..... Fa d'uopo riferire (e lo facciamo con orgoglio) l'ammirazione che ha suscitato la nostra corale a Casanova L. il 7-2 u. s. dove ha cantato in occasione della festa patronale di S. Biagio. Portavoce, lieto, di questo successo ha voluto essere personalmente l'entusiasta Maestro di musica Ghielmetti: "La miglior corale udita a Casanova"! ha precisato con soddisfazione. Questo anziano maestro ha certamente espresso una giusta considerazione sull'effettivo valore della interpretazioni offerte dai nostri cantori. Cosa aggiungere? Pensiamo che le esecuzioni effettuate a Casanova siano state veramente efficaci, omogenee, intense, se c chi ha notato segni di commozione e soddisfazione addirittura nellesigentissimo Maestro Clerici. Porgiamo anche noi un affettuoso ringraziamento ed un ulteriore, seppur superfluo, incoraggiamento a questi bravi tenaci e perseveranti interpreti- coristi e nel contempo riteniamo giusto e necessario coinvolgere in questo "grazie!" anche coloro che, pur non cantando, offrono umilmente un personale, prezioso e poco appariscente contributo alla cantoria. "Grazie!" cio a quei cari, sconosciuti e quasi mitici eroi moderni delle mura domestiche dove silenziosamente, detergono stoviglie- cristallerie- argenterie- porcellana- peltri, per dar modo alla vena canora ed artistica delle proprie consorti canterine di servire, cantando, la comunit. difficile comprendere ed apprezzare chi tace: gli applausi (del mondo) vanno sempre a chi urla, a chi canta ...... ma questa volta ...... grazie! Anche a voi. ........ la piazza come sar ........ 9 Iorto familiare di Michele G. In questo periodo si pu seminare o interrare: aglio, piselli, spinaci, ravanelli, bulbilli di cipolle, porri da trapiantare, cipolle da trapiantare, verze quarantine, cavolfiori precoci, cavoli rapa, varie insalatine; si pu tentare con carote e prezzemolo: per queste due ultime verdure, a causa della loro lenta germinazione e di questo periodo ancora freddo, ci impegneranno duramente a tener pulita la loro aiuola dall'erba che crescer inevitabilmente prima di loro. Per altre verdure pi delicate giusto aspettare periodi fuori gelo per la loro semina. Pi tardi si potranno trovare in commercio nel periodo giusto, moltissime variet di piantine di verdura gi pronte da mettere a dimora. Ecco le pi note: pomodori, cocomeri, coste, sedano, zucchette, melanzane, peperoni, basilico..... e non sto ad elencarle tutte. Ognuno ha i propri metodi e sistemi di coltivazione, tuttavia, per una buona riuscita dell'orto indispensabile lavorare bene il terreno e nella vangatura interrare del letame ben maturo; chi non ne avesse pu spargere un po' del "concime per orto" che si trova in commercio. poi necessario tenere accuratamente pulite dall'erba le verdure, zappare spesso per dare aria al terreno e alle piantine e lottare costantemente contro i parassiti, non innaffiare e non trattare durante le ore calde della giornata per evitare bruciature alle foglie, aiutare le piantine pi deboli o che ingialliscono con un concime a pronto effetto (nitrato di calcio) Per concludere aggiungo che umano sbagliare e chi sbaglia perch lavora, chi non sbaglia perch fa niente. IL FRUTTETO. Siamo giunti nel periodo del trattamento di fine inverno (insetticida + funghicida) per tutte le piante da frutto sia a granella (pere e mele) che a nocciolo (peschi, albicocchi, ciliegi, prugni, amaraschi). Il trattamento va eseguito all'ingrossamento delle gemme floreali, cio prima della fioritura e bisogna attenersi scrupolosamente alle dosi prescritte dai fabbricanti, normalmente accluse insieme al prodotto. Durante la fioritura MAI irrorare le piante con un insetticida, ci causerebbe una grave moria di api che, attratte dai colori bellissimi, dal polline e dal nettare, fecondano ogni fiore trasportando il polline dall'uno all'altro. Poi dall'inizio della vegetazione a fine giugno (che l'epoca delle maggiori infezioni dell'albero) trattare le piante a corti intervalli, contro la ticchiolatura e l'oidio (con funghicida), irrorare specialmente dopo un periodo di tempo piovoso persistente e controllare se occorre aggiungere un insetticida. I prodotti per i vari trattamenti si trovano come al solito nei consorzi della zona. N.B. FUNGHICIDA: contro e previene il mal bianco, la ticchiolatura, la ruggine ........ INSETTICIDA: contro ofidi (pidocchi) ragnetto rosso, carpocassa (camola), coccimiglia ....... 10 anche la violenza Ieri stata una giornata un po' particolare perch ho sentito molto parlare dei vari episodi di violenza che si sono verificati qui nei dintorni quali la rapina alla cooperativa e al "Sempre Moda" di Uggiate, la signora scippata all'uscita del cimitero, la rapina compiuta in pieno giorno in una casa di Gironico dove i rapinatori sono entrati e dopo aver immobilizzato i presenti, hanno portato via tutto quello che hanno trovato, la rapina in posta a Valmorea e via dicendo. Tutto ci mi ha colpito a tal punto che ho proprio dovuto soffermarmi a riflettere su questo fenomeno terribile: la VIOLENZA. Noi "teoricamente" viviamo in un paese democratico e libero, ma libert non poter uscire la sera a fare una passeggiata, entrare in un negozio a far compere, andare a lavorare o a fare qualche commissione in posta o in banca, o addirittura non poter essere al sicuro neppure in casa propria perch c' sempre accanto il pericolo e la paura di essere coinvolti in una rapina o essere derubati? libert non poter portare oggetti di valore perch si corre il rischio che ci vengano strappati rimanendo feriti o addirittura uccisi come quella povera bambina che stava seduta nel carrello della spesa al supermercato ed stata strangolata mentre gli veniva scippata la catenina d'oro? No, questa non libert, la libert tutt'altra cosa! La violenza non nata oggi, per diciamo che per noi era un fatto terribile ma forse un po' fuori dalla nostra realt quotidiana perch siccome n a Ronago, n nelle zone limitrofe si erano mai verificati episodi di questo tipo ci si sentiva abbastanza sicuri, invece ecco che la spirale della violenza ha incominciato a interessare anche noi abbastanza da vicino e la gente molto intimorita. Ma forse ci si poteva aspettare che questo fenomeno dilagante prima o poi sarebbe arrivato anche qui, e gi da un po' di tempo, ancor prima che succedesse uno dei fatti pi clamorosi, come quello della gioielleria di Olgiate C. si era sentito parlare di episodi isolati di delinquenza. Certo che per sentir parlare di violenza in posti abbastanza lontani e tramite radio, televisione, giornali tutta un'altra cosa che sentir parlare di rapine a Uggiate, Olgiate C., Valmorea, ci si sente anche se un po' indirettamente ma comunque coinvolti da abbastanza vicino! Ho sentito la gente commentare con frasi di questo tipo: "Bisogna avere paura anche ad andare a fare la spesa oggi, non si pu neanche pi mettere fuori il naso di casa, chiss cosa succeder, verr la guerra se andiamo avanti cos!". Poi ci sono le mamme che quando i loro figli sono fuori casa stanno con il cuore in pena. Per non si pu certo tapparsi in casa a vivere "sottoterra come le talpe, bisogna continuare a vivere. Ma secondo la mia opinione buon segno tutto questo vociare, tutto questo disgusto di fronte a simili episodi, perch anche se non di grande aiuto concretamente per segno che la gente non si ancora abituata e credo non si abituer mai a una cosa simile, vuol dire che non ci si fatti ancora prendere dall'indifferenza che la cosa peggiore e sarebbe come una "tacita accettazione" di un simile fenomeno! La reazione di fronte alla violenza ed ai suoi affini una conferma che la nostra sensibilit ancora non morta e che non accettiamo che essa entra nella nostra vita come una cosa normale del nostro vivere quotidiano! Simona F. 11 movimento dei focolari Nasce nel 1943 nel quadro della guerra che infuria anche a Trento, citt natale di Chiara Lubich e delle sue prime compagne. Con i bombardamenti scompaiono cose e persone che formavano l'Ideate della loro vita. La lezione che Dio offre loro con le circostanze chiara: "tutto vanit delle vanit, tutto passa". Dio solo resta. Decidono di far di "Dio l'Ideale della loro vita. Con le sue prime compagne, Chiara Lubich si trova un giorno in una cantina buia, con la candela accesa e il Vangelo in mano. Lo aprono. V la preghiera di Ges prima di morire: "Padre, che tutti siano una cosa sola". Quelle parole sembrano illuminare ad una ad una e nasce in loro la convinzione che per quella pagina del Vangelo sono nate. Poco a poco quello stesso Dio scoperto come Amore, che insegna loro tutti gli accorgimenti per realizzare il testamento di Ges. Ne nasce una spiritualit incentrata sull'unit, fondata sulla scelta radicale di Dio, al primo posto nella vita, la conseguente decisione di fare la volont di Dio come espressione concreta di questa scelta e particolarmente di attuare tra le varie volont di Dio, il comandamento nuovo, il cuore del cristianesimo. L'amore reciproco mantenuto tra tutti e sempre ravvivato, ha come effetto l'unit e causa della presenza di Cristo fra I membri. Questa unit ora e nei 40 anni del Movimento opera conversione a Dio, suscita vocazioni di varie specie, unisce le famiglie smembrate, ravviva comunit, edifica la societ su Dio. Ancora questa spiritualit dell'unit si dimostrata efficace per il dialogo con i cristiani di altre tradizioni e con fedeli di altre religioni, causando pure una rapidissima diffusione del Movimento. Infatti, questo spirito penetrato in pi di 140 nazioni, fra persone di tutte le razze, popoli, categoria, lingua, et, di : ambo i sessi. Si contano in circa un milione gli aderenti al Movimento in tutto il mondo. Net 1977 stato assegnato a Chiara Lubich il premio Templeton per il progresso della religione, per il suo contributo alla promozione dell'unit tra i cristiani, considerato una delle realizzazioni pi rilevanti nelle relazioni attuali fra le Chiese e le religioni. 12 Parola di vita MARZO 1982 Se uno mi vuol servire mi segua, e dove sono io l sar anche il mio servo. Se uno mi serve, il Padre lo onorer (Giov. 12, 26). Servire per amore di CHIARA LUBICH Proponiamo alta riflessione e alla vita dei lettori per il mese di marzo questo commento ad un passo del Vangelo di Giovanni, tratto dalla liturgia della quarta domenica del mese. Chiara Lubich lo presenter in "Oggi domenica" di Radiodue alle 8,15 del 7 marzo 1982. es - ricordi? - parla della sua morte facendo un paragone molto noto; come il chicco di grano porta molto frutto solo se muore, cos sarebbe stato di lui. Anzi aveva aggiunto che chi ama la propria vita la perde, e chi la perde la conserver per la vita eterna. a questo punto che aggiunge: G Se uno mi vuoi servire mi segua, e dove sono io, l sar anche il mio servo. Se uno mi serve, il Padre lo onorer . Con queste parole egli invita chi lo vuol servire a seguirlo per la stessa sua strada. Se uno... dice Ges. A chi dunque si rivolge? evidente: non ad una categoria di persone, ma a chiunque, a tutti. Le sue parole sono dirette ad ogni credente, quindi anche a me, a te. Il suo destino, che quello della glorificazione attraverso la morte, il destino dei suoi discepoli, il mio, il tuo. La via di Ges la strada sulla quale gli uomini debbono incamminarsi per arrivare alla loro piena realizzazione, al compimento della loro vocazione. Se uno mi vuol servire mi segua, e dove sono io, l sar anche il mio servo. Se uno mi serve, il Padre lo onorer . ... il mio servo . Questo termine "servo", che Ges usa, significa la realt di ogni cristiano, che d' essere l'inviato di Cristo nel mondo, il suo collaboratore, il suo ministro. E per essere vero "servo" di Cristo il cristiano deve porsi su una via, quella stessa di Ges. la via dell'amore. Essa potr richiedergli un giorno anche la vita per amore dei fratelli, come stato per Lui. Certamente ogni giorno gli chieder di morire a se stesso. Non si pu infatti amare veramente gli altri senza rinnegare e mortificare se stessi. Questo era l'amore praticato dai primi credenti, il loro modo d morire e risorgere, e da questo amore erano riconosciuti quali servi di Ges, i suoi discepoli. Certamente ti. sono note le sue parole: Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri . Se uno mi vuol servire mi segua, e dove sono io, l sar anche il mio servo. Se uno mi serve, il Padre lo onorer . Se seguiamo Ges, lo sbocco della nostra strada sar il suo stesso: il Paradiso e l'onore del Padre, che consister per noi nel condividere la gloria che egli riceve da lui. una promessa simile a quella che Ges fa, nei discorsi d'addio agli Apostoli, quando dice che se ne va a preparar loro un posto e che poi torner a prenderli perch siano con lui. Se uno mi vuol servire mi segua, e dove sono io, l sar anche il mio servo. Se uno mi serve, il Padre lo onorer . Come vivremo, allora, questa parola? Le promesse di Ges sono cos grandi, il futuro cos luminoso e immenso che non il caso di dubitare un attimo per incamminarci sulla via indicata da Ges. Mettiamoci di fronte ad ogni fratello, che incontriamo durante la giornata, nella disposizione di esser pronti a morire per lui. Ogni sacrificio allora sar spontaneo e la morte a noi stessi e al nostro egoismo verr da s. Saremo cosi servi e discepoli Suoi, con la previsione del Cielo che ci attende e di un destino in comunione con Lui. Non solo: se pi d'uno di noi si comporter cos, l'amore sar vicendevole e produrr un effetto straordinario: Cristo non attender l'Altra Vita per donarci la sua compagnia. Egli sar, sin d'ora, in mezzo a noi, perch ha detto: Dove sono due o tre uniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro . E la gioia sar piena fin da questa terra. La posta in gioco troppo alta perch ce la lasciamo sfuggire. Dunque: abbiamo coraggio! 13 L'esperienza di essere mamma! Un'esperienza che non possibile descrivere in tutti i suoi aspetti, ma che si pu tentare di raccontare cercando di mettere a fuoco le sensazioni pi comuni e pi belle. Altre mamme saprebbero farlo meglio di me: hanno figli pi grandi e sono gi passate attraverso situazioni che io ancora non conosco. Da parte mia vorrei per donare alcuni sentimenti del tutto nuovi che ho provato da quando nato Saverio, circa un anno fa. Per prima cosa mi sono resa conto che il cosiddetto "insinto materno" (che, detto fra noi, credevo di non avere a sufficienza) letteralmente saltato fuori quando per la prima volta ho tenuto mio figlio tra le braccia. E poi, la gioia e la paura insieme quando dovevo cambiarlo, il timore di fargli male. L'idea che magari non mangiasse abbastanza o che mangiasse troppo, l'apprensione per un inizio di raffreddore, la tenerezza che provavo guardandolo dormire tranquillo. La questione comunque non tutta un'estasi. Specie nei primi momenti avevo la sensazione di non trovare pi niente al suo posto in casa. Tutto l'ordine normale delle cose era stato sovvertito dalle esigenze di Saverio: il locale che prima mi serviva da refugium peccatorum" era ora diventato regno del bambino. Fasciatoio, bagnetto, carrozzina; flaconcini vari, armadietto pieno di golfini, tutine, pigiamini, pannolini e affini. Anche la cucina era invasa da aggeggi vari, con i quali non avevo ancora molta dimestichezza: scaldabiberon, sterilizzatore, scovolini, ecc. Nonostante la mole di consigli che avevo preventivamente ricevuto da parte delle mamme pi o meno "recenti" della famiglia, l'intera faccenda si rivelata comunque un osso un po duro. Per, con quanto amore si vivono questi. Momenti! Che soddisfazione quando, anche se con qualche peripezia, riusciamo a dare a nostro figlio ci di cui ha bisogno in quel momento: la pappa, una carezza, un cambio asciutto. Forse alcune mamme, con un curriculum di quattro o cinque figli e magari altrettanti nipoti, sorrideranno un po nel sentire queste parole. Ma anche vero che ogni prima esperienza ha le sue difficolt e richiede il massimo impegno e, parlando di figli, credo che se anche si diventasse esperte e diplomate, non si riuscirebbe a ridurre il mestiere di mamma ad una mansione automatica e razionate. O no?!? l'angolo della famiglia di Anna B. I momenti di maggiore apprensione sono passati: Saverio cresce bene e partecipa sempre di pi alla vita che lo circonda. bello seguirlo mentre gioca, o ripete le sue prime parole, o tenta di ballare se sente la musica, o imita la mamma quando scrive a macchina, o si ferma ad ascoltare il rumore della macchina del pap che torna a casa la sera. Non cammina ancora, ma si sposta rapidamente, sia a quattro zampe sia cercando appigli vari qua e l. Sta iniziando il periodo dei disastri in casa, come i cassetti aperti e svuotati, gli armadietti saccheggiati. Si deve cominciate a dirgli: No, questo non si fa - No, fai attenzione che cadi. - No, non chiuderti le dita ne cassetto. Subentra a questo punto il famoso problema di dargli o non dargli i cosiddetti "vizi" e si rischia sempre di sbagliare, per un motivo o per l'altro. I genitori hanno una certa convinzione, i nonni magari un'altra, gli zii un'altra ancora. L'unica via quella di essere uniti, offrendogli un comportamento uniforme che lo aiuti a capire, senza disorientarlo. proprio da quando nascono che si incomincia a camminare con i propri figli, tornando indietro per prenderli per mano. Per giocare e crescere con loro, per insegnargli tutte le cose in cui crediamo e cercando di dare loro un esempio di unita, di serenit e di amore. Aprendoli insomma verso la vita, muniti di quegli ideali e di quei valori che li aiuteranno a dare un significato ed uno scopo al loro futuro. 14 CARNEVALE 82 insieme per far festa 15 Carnevale una festa che vede raccolti piccoli e grandi impegnati in cose che di solito fanno ridere e divertono. Ci abbiamo provato anche noi questanno: speriamo di esservi riusciti, anche se ci siamo accorti che oggi pi che ieri difficile mettere da parte problemi e preoccupazioni e guardare con occhi diversi il mondo e le persone che ci circondano. In fondo si tratta di scoprire quello che di bello e di divertente c in ognuno di noi e di accettarlo con una certa filosofia. In fin dei conti non poi tutto male! Un GRAZIE, a tutti quelli che hanno partecipato 16 da Mirandola.... a Ronago DOPO IL RAGNO DELLE CIME ROCCIOSE CHE A RONAGO HA DATO VANTO E ONORE, ABBIAMO UN MAGO CHE DA MIRANDOLA PARTITO E A RONAGO ATTERRATO, DOVE SI SISTEMATO. QUESTO GAVIOLI, PER GLI AMICI MAGO DI MERLINA, CHE HA DATO IL SUO CUOR ALL'ANTONINA. IN CHIESA ANDAVA, NON PER PREGARE IL SIGNORE, MA PER VEDERE IL SUO AMORE. UN GIORNO IL BUON FORTIN IN CHIESA ANDAVA, E IL GAVIOLI CHIAMAVA: - HEI TU, LASCIA STARE I SANTI E VIENI A DAR DA MANGIARE AI FANTI.- OR CHE MAGO DIVENTATO, DA AGNELLINO SI CAMUFFA IN MANIERA ALQUANTO BUFFA, SFOTTENTELLO MA INTELLIGENTE PRENDE IN GIRO, COSI TUTTA LA GENTE. RINGRAZIAMO IL MAGO STRANO PERCH BENE GLI VOGLIAMO, MA PUR SE TERREMOTATO ANCHE SCRITTOR DEL GIORNALE DIVENTATO. IL LETTORE, PER RINGRAZIARE IL GRAN MAGO PI MERLINA, A SAN GIUSEPPE, GLI SPEDIR UNA CARTOLINA. GLI ARISTO-PALEOLITICI DI LAMPONA per voi CROSTATA CASALINGA, Si impastano 200 gr. di farina con 150 gr. di zucchero, 150 gr. di burro, 3 tuorli d'uovo ed un albume, la scorza di un limone ed un pizzico di sale. Si lavora a lungo la pasta e si lascia ripesare per ora al fresco. Se ne stende poco pi della met allo spessore di 1 cm., si cosparge di marmellata, e si guarnisce con strisce di pasta. Si passa in forno per 1/2 ora. Deve risultare bene asciutta e quasi croccante. INGREDIENTI: Farina Zucchero Limone Dova Sale Burro Pierangela V. TORTA DI RICOTTA. Passate la ricotta dal setaccio in una terrina. Lavoratela con lo zucchero e la buccia di limone grattugiata. Aggiungete, uno per volta, i quattro tuorli d'uovo ed i frutti canditi tagliati a pezzetti. Sbattete a neve ben soda due albumi, e mescolateli delicatamente all'impasto di ricotta. Prendete uno stampo rotondo a bordo alto, imburratelo e spolverizzatelo con zucchero miscelato a pangrattato; versateci il composto e passatelo a cuocere in forno a medio calore per circa 1/2ora. INGREDIENTI: ( per 6 persone ) 500 gr. ricotta 60 gr. farina 100 gr. zucchero 100 gr. frutta candita 4 uova 50 gr. uva sultanina buccia grattugiata di 1 limone Wanda B. 17