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Quaresima 82

CONVERTITEVI E CREDETE AL VANGELO


nella preghiera
- in famiglia o da soli, ogni giorno
- insieme ai fratelli ogni domenica alla messa in parrocchia
- ogni venerd la via crucis (ore 15) o un momento di preghiera
comunitaria (ore 20)
nellascolto della Parola di Dio
- ogni marted, ore 20, per i ragazzi delle I e II superiore
- ogni mercoled ore 20.45, per i giovani.
- ogni mercoled alle ore 17, per i ragazzi delle scuole medie.
- ogni gioved, alle 15, per i ragazzi delle scuole elementari
- ogni venerd, alle ore 15 o alle ore. 20 per gli adulti
nella penitenza.
- una penitenza che. deve diventare un gesto di fraternit
verso chi non fortunato
- liniziativa del salvadanaio per i missionari di Como in
America latina e in Africa
VENERD 19 MARZO FESTA DI S. GIUSEPPE
ORE 7.30 S. MESSA
ORE 20 S. MESSA
DOMENICA 21 MARZO
Alla messa delle ore 10 pregheremo insieme ai nostri pap
offriremo un piccolo omaggio.
2
Quaresima :
impegno per la comunit
Quaresima: tempo di conversione e di
penitenza; ogni cristiano chiamata alla
conversione, conversione che significa
salvezza.
Per raggiungere tale scopo egli non pu
camminane solo; il suo cammino di Fede
deve essere percorso in unit con gli altri
fratelli; da solo nulla pu ottenere. lo
stesso Vangelo che lo dice: "....... dove
due o pi sono uniti nel mio nome, io
sono in mezzo a loro "
E non poco poter camminare con Ges
in mezzo a noi; anzi la meta cui ogni
cristiano deve aspirare.
Non certo facile il raggiungimento di
queste unit in quanto sono insiti nella
nostra natura umana legoismo e la
diffidenza; difficile molte volte perdonare
gli affronti subiti, amare il fratello che ci
sta accanto. Ma come cristiani dobbiamo
fare il possibile per mettere in pratica gli
insegnamenti di Cristo. Siamo la sua
Chiesa e siccome la Chiesa universale
e quindi missionaria, tutti noi siamo
chiamati alla missionariet. Ma il nostro
essere missionari non consiste
nellandare in terra di Missione a
convertire gli infedeli ed al limite, subire il
martirio, bens nellamarci a vicenda, nel
saperci perdonare: in parole povere
essere uniti, nellamore di Cristo, tra noi
col Parroco, il Vescovo, il Papa. Ges
stesso nel suo estremo sacrificio, muore
sulla croce per portare tutti gli uomini
allunit. E da questa comunione, dono
dello Spirito Santo, diventeremo come la
lampada sopra il moggio che rischiara
tutta la casa, saremo portatori di grazia e
di salvezza ad altri fratelli, perch
abbiamo saputo camminare con Ges
accanto a noi. Il secondo aspetto della
Quaresima la penitenza, resa possibile
nel sacrificio e nella sofferenza.
Dopo il peccato originale, il dolore una
componente, della vita delluomo.
Ebbene, questo dolore ha valore se lo
sappiamo sopportare con amore, se
sappiamo offrirlo per la salvezza ed il
bene di altri fratelli. In questo modo la
sofferenza diventa gioia e la Croce pi
leggera da portare.
riflessione suggerita dal Gruppo Appoggio
Missionario
3
il ruolo dellanziano
Anno dell'anziano: si sta gi molto parlando intorno al
problema degli anziani a livello di proposte, di
iniziative per il loro reinserimento nella societ....
Ci sono per dei rischi da evitare: rimanere
indifferenti, adagiarsi nel proprio egoismo, aspettare
che siano "gli altri" a muoversi. questo, infatti, un
problema di cui ciascuno deve prendere coscienza,
sentirsi responsabile, apportando un contributo
personale.
A questo proposito, ritengo essere un valido
strumento di riflessione alcuni pensieri del Papa, che,
nella loro semplicit, chiariscono e sottolineano il
valore della persona anziana, del suo insostituibile
ruolo nella societ.
"La Chiesa desidera far sentire la sua voce a sostegno
delle persone anziane, tanto meritevoli, ma talvolta
anche tanto disattese.
Il Papa s'inchina con rispetto davanti agli anziani e
invita tutti a farlo con lui.
L'anzianit un coronamento delle tappe della vita.
Essa porta il raccolto di quanto si appreso e vissuto,
il raccolto di quanto si operato e raggiunto, il
raccolto di quanto si sofferto e sopportato. Come al
finale di una grande sinfonia, ritornano i temi
dominanti della vita, per una potente sintesi sonora. E
questa risonanza conferisce saggezza, bont,
comprensione: amore.
Gli anziani sono perci preziosi e, direi,
indispensabili, alla famiglia ed alla societ. Di quale
aiuto non sono essi ai giovani genitori e ai piccoli, con
la loro scienza ed esperienza! Il loro consiglio e la
loro azione tornano a vantaggio di tanti gruppi, dove
anch'essi sono inseriti, e di tante iniziative nell'ambito
della vita ecclesiale e civile.
Siamone tutti riconoscenti!
Anch'essi hanno per bisogno di essere sostenuti e
confortati nelle difficolt in cui possono venire a
trovarsi, a causa della salute e della solitudine.
Esprimo vivi apprezzamenti a tutte quelle persone che
sanno trovare il tempo di assistere gli anziani pi
bisognosi, perch abbandonati o dimenticati negli
ospizi...."
L'anziano quindi uno di noi, un fratello da amare,
che non chiede grandi cose, spesso solo di essere
ascoltato. E senz'altro avr sempre molto da dirci, in
merito alla sua saggezza, frutto di anni di esperienze.
Siamo in tema di carnevale. Io sono sinceramente
disponibile a partecipare all'allegria del momento.
vero che nella categoria degli anziani, tale
comportamento pu essere stonato, ma anche giusto
che a carnevale ogni scherzo vale. Netta vita di ogni
persona c' il tempo di mangiare, il tempo di pregare,
il tempo di dormire, il tempo di piangere, e il tempo di
ridere. Ora approfittando della situazione presente per
unirsi a fare festa insieme come nel programma.
Giusto? Accettiamo la vecchiaia come un privilegio
che non tutti possono avere, convinti che la vita
quella a qualunque et. La Divina Provvidenza fa
sorgere il sole per tutti, e allora anche per noi che
siamo nellautunno, o forse nell'inverno quasi al
tramonto, ma non scoraggiamoci! Approfittiamo dei
momenti belli per fare risorse di ottimismo, di
amicizia, accettandoci, e a volerci bene. Non saremo
mai tristi. Alle iniziative divertenti collaboriamo con
tutto il cuore, anche per la soddisfazione degli
organizzatori, impegnati a far sorridere, non solo i
bambini, i giovani ma anche noi. Vogliamo
ringraziarli augurando la buona riuscita dei loro
intenti, gustando il buon risotto che si impegnano a
cucinare. Poi arriver la Quaresima a farci riflettere,
disponendoci a fare penitenza; la scena delta vita
cambia ogni giorno. Ogni cosa a suo tempo.
Vittorina Ghielmetti
4
preghiera
di un genitore
Dio Padre,
dammi un figlio che sia abbastanza forte
per aver coscienza delle sue debolezze;
abbastanza bravo
per riprendersi quando avr paura;
un figlio che sappia accettare con fierezza
una disfatta onorevole,
ed essere umile e generoso nella vittoria.
Dammi un figlio che ti conosca
e sappia che la conoscenza di Te
la pietra angolare della sapienza.
Te ne prego, o Dio!
Non condurlo per vie facili,
ma piuttosto, per sentieri
pieni di difficolt e di ostacoli.
insegnagli a restare in piedi nelle tempeste,
e a mostrare compassione
per quelli che cadono.
Formami un figlio di cuore puro,
con aspirazioni elevate,
che sappia essere padrone di s,
prima di voler padroneggiare sugli altri,
che sappia ridere,
senza dimenticare come si piange;
che tenda verso lavvenire,
senza perdere di vista il passato.
E quando avr tutto questo,
aggiungigli, te ne prego,
sufficiente buon umore
perch resti sempre sensibile
senza mai prendere le cose sul tragico.
Dagli umilt, perch ricordi sempre
la semplicit della vera grandezza,
la comprensione della vera sapienza
la mansuetudine della vera forza.
Allora io, suo padre,
oser mormorare a me stesso:
Non sei vissuto invano!
APOSTOLATO
DELLA
PREGHIERA
Forse vale la pena di rivedere un po insieme lo
scopo ed il valore dellApostolato della Preghiera.
Molte persone ricevono mensilmente un foglietto
con la preghiera di offerta della giornata con le
intenzioni date dal Papa. Credo siamo convinti che
un modo bellissimo per essere in comunione con
tutta la Chiesa che prega e offre per la salvezza del
mondo.
Qualche volta si sentono queste frasi. io non sono
capace - oppure: il Signore non mi ascolta - non
vedo Dio non lo sento.
Non ci dobbiamo preoccupare: Egli ci vede, ci
sente ci ama, ci attende.
Dobbiamo solo fare silenzio in noi per scoprire la
bellezza dellintimit con Lui.
Siamo o no il tempo dello Spirito Santo? Sua
dimora? Allora apriamoci a Lui senza paura.
Possiamo incontrarlo nelle forme pi svariate: dal
Rosario in cui si contempla tutta la vita di Ges,
alle diverse formule che conosciamo, dalla lettura
della Parola di Dio che pu essere il Vangelo o la
Sacra Scrittura, ai Salmi, per poi ascoltare e
meditare nel silenzio con Lui.
Allora anche la nostra vita cambierebbe tono.
Le difficolt o le piccole croci che incontriamo nella
giornata possono diventare (e lo diventano) un
dono prezioso da offrire unitamente al sacrificio di
Ges al Padre.
Potremmo sperimentare quanto siano vere le
parole di Ges "Il mio giogo soave il mio peso
leggero". Proviamo a vivere cos. La Quaresima
che stiamo vivendo ci d la possibilit di
intensificare la nostra preghiera e come
conseguenza vedremo i frutti, perch non
dobbiamo scordarci che Dio non si lascia mai
vincere in generosit.
C una preghiera molto bella che possiamo fare
ogni giorno ed questa:
Santissima Trinit, Padre, Figlio e Spirito Santo, ti
adoro profondamente e ti offro il preziosissimo
corpo, sangue, anima e divinit di Ges Cristo
presente in tutti i tabernacoli della terra, in
riparazione degli oltraggi, sacrilegi e indifferenze
con cui Egli offeso. E per i meriti del suo
sacratissimo Cuore e del Cuore immacolato di
Maria, ti supplico per la conversione dei poveri
peccatori.
(preghiera suggerita dallAngelo ai pastorelli di
Fatima)
5
Pellio: la casa della parrocchia
di Giancarlo C.
Forse a Ronago non tutti sanno che la Parrocchia
gi da due anni ha affittato a Pellio Intelvi una
casa per vacanze e per incontri. Pellio si trova in
Valle Intelvi, a 850 m. di altezza, sulla strada che
da San Fedele, che uno dei grossi centri della
valle, dista circa 2 Km. Da Ronago, Pellio dista
circa 30 Km. (via Svizzera) ed facilmente
raggiungibile attraverso il valico della Valmara in
circa 3/4 d'ora di macchina. La casa situata in Via
Lanfranconi, di propriet della famiglia Klutzer
di Milano, di grandi dimensioni: ha circa 30
posti letto e pi di 50 posti pranzo, sala da giochi,
salette per incontri a gruppi, servizi, cucina,
ripostigli, telefono.
Precedentemente era affittata al Collegio Bonoli
che l'aveva attrezzata con gli arredi per le camere,
sala da pranzo, cucina, impianto acqua calda,
stufe a legna e kerosene per il riscaldamento.
Quando il Collegio Bonoli si ritirato stata
offerta in affitto alla nostra Parrocchia.
Gi da tempo si parlava della possibilit di offrire
ai nostri ragazzi l'esperienza di vacanze vissute in
comunit, della utilit di disporre di una casa in
un posto relativamente vicino a Ronago dove
poter fare incontri, di offrire alle famiglie, che lo
volessero, la possibilit di un periodo di ferie, in
montagna a prezzi di parziale copertura delle
spese. Don Matteo e il Consiglio Pastorale hanno
quindi deciso che era un'esperienza che valeva la
pena tentare.
Dal Bonoli per 2.000.000 di lire sono sta te
acquistate le attrezzature; con la propriet si
pattuito un affitto di: 1.700.000 lire annue per tre
anni; alcune famiglie di Ronago hanno offerto
arredi, altre hanno prestato gratuitamente la loro
opera per le imbiancature e le riparazioni; stato
acquistato un congelatore. In questi 2 anni, a
turni di 15-20 giorni ciascuno, gruppi di ragazzi e
di ragazze, nei mesi di giugno e luglio, hanno
soggiornato a Pellio. In agosto qualche famiglia
vi ha passato qualche giorno. Uno dei problemi
che si dovuto risolvere stato quello del
servizio alla casa (cucina, pulizie...) Grazie al
contributo di tutti i partecipanti per le pulizie e il
riassetto delle camere, delle Suore per la cucina
quando c'erano le ragazze e del Sig. Domenico
Roncoroni quando c'erano i ragazzi, si riusciti a
dare una discreta funzionalit.
Come utilizzare Pellio per il futuro?
Ritenendo che i motivi che hanno spinto alla
scelta siano tuttora validi, penso che le possibilit
di utilizzo della casa vadano sfruttate pi
ampiamente, e perch no, anche tutto l'anno.
Con la partecipazione di tutti i Parrocchiani
possibile studiare altre soluzioni che non siano
quelle sin qui adottate. Si potrebbe cercare delle
famiglie che per alcuni periodi (giorni o
settimane) soggiornando a Pellio fungessero da
responsabili della casa e siano di riferimento a chi
volesse soggiornarvi.
Si potrebbe adattare la sistemazione dei locali
ricavando dei mini-appartamenti pur mantenendo
in comune la cucina. Si potrebbe, vista la poca
distanza da Ronago, nei mesi primaverili
utilizzarla per delle giornate di ritiro per gruppi
della Parrocchia o per giornate di vacanza per le
famiglie.
Le vacanze fatte in questo modo, vero, sono un
po' diverse da quelle che abitualmente siamo
abituati a passare, ma le incognite, le difficolt
che si potrebbero incontrare, superabili con un
po' di spirito di adattamento (Pellio non il
Grand Hotel), sono ampiamente ripagate dalle
conoscenze, dalle amicizie rinnovate, da quel
maggiore senso di fratellanza e di comunit che
vacanze del genere consente di fare.
La piazza comera .........
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Si scrive per servire
si scrive per offrire
si scrive per capire
e per progredire.
Si scrive per spiegare
si scrive per cantare
si scrive per fare
scrive per amare.
Si scrive a soggetto
si scrive per diletto
si scrive in dialetto
si scrive con affetto.
Si scrive divertente
si scrive seriamente
si scrive intelligente
si scrive per la gente.
Si scrive di morale
si scrive ci che vale
si scrive bene o male
si scrive al naturale.
Si scrive per chi tace
si scrive per chi piace
si scrive perch piace
si scrive per la pace.
Si scrive per consenso
si scrive per dissenso
si scrive con buon senso
si scrive controsenso.
Si scrive di speranze
e di testimonianze
si scrive di mancanze
si scrive di usanze.
Si scrive d'intenzioni
si scrive d'illusioni
si scrive di campioni
si scrive di bidoni.
Si scrive del corista
si scrive del sacrista
si scrive l'intervista
si scrive della svista.
perch
si scrive?
di Giuseppe G.
Si scrive del curato
si scrive educato
si scrive un po' svitato
si scrive del sagrato.
Si scrive al direttore
si scrive del lettore
si scrive di folklore
si scrive ..... delle Suore.
Si scrive di Lampona
e di sua gente buona,
si scrive per Merlina
di nobilt pi fina,
si scrive dei Mulini
la valle dei quattrini,
eppoi di Ronaghino
localit giardino
e di Ronago-centro
di chi ci vive dentro,
di vita parrocchiale
di quella comunale ....
Si scrive per lEVVIVA!
alla Polisportiva
ai bravi calciatori
al gruppo di sciatori
ai caccia- pescatori
agli accompagnatori ...........
...e scrivere conviene
perch volersi bene.
Con penna ed allegria
insieme.. ..e cos sia!
La piazza durante i lavori ....
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ANGOLI DI RONAGO
via
Ambrosoli
Si direbbe che non sono bastati cinquantanni e
pi di ininterrotta permanenza nellillustre via: per
tutti la mia famiglia ancora quella dei
"Vignascia". C infatti tra i suoi abitanti, una
sottile patina di inconfessata superiorit, una ben
celata consapevolezza di essere i pi progrediti,
vuoi per che lungo questa via che si
concentrato lo sviluppo industriale del paese,
vuoi perch la presenza dei numerosi negozi
conferisce lustro e decoro a tutto il borgo.
Il dinamismo industriale e commerciale sembra
essere una delle principali caratteristiche di
questa strada.
E non poteva essere altrimenti visto che prende
il nome da un pioniere dellindustria dolciaria
italiana che ha saputo gestire con oculatezza la
sua spiccata attitudine imprenditoriale
rafforzando e rinnovando lorganizzazione
produttiva della sua fabbrica.
La via la spina dorsale del paese, lasse
intorno al quale si sviluppato, ed una riuscita
contemperanza di antico e di nuovo, dove
accanto ad abitazioni recenti e ristrutturate,
convivono in modo armonico, le vecchie "corti":
quella bellissima dei Bianchi che si affaccia sulla
via e quella a me altrettanto sentimentalmente
vicina (perch ha visto i miei natali) detta del
"Tognela" per la frequente comparsa di abitanti
che portavano il nome di Antonio. (dialettalmente
Togn).
Per dare unidea di come questa via sia la pi
amena e mondana del paese, ricorderemo agli
eventuali detrattori, che pu vantare ben due bar
di cui uno recentemente ristrutturato, nei quali si
consumano interminabili discussioni su sport,
politica e..... altre che si rivelano sempre pi
croce e delizia delle gentili compaesane.
C poi da aggiungere che la via, che ha inizio
dove finisce via Milano, conduce direttamente in
Svizzera conferendo ancora maggiore
importanza alla stessa.
infatti su questo ultimo tratto di via che ogni
giorno sfrecciano veloci le automobili dei
frontalieri che, noncuranti delle ricorrenti crisi
xenofobe dei vicini elvetici, si recano nella
Confederazione per svolgere il proprio
apprezzato lavoro in cambio di un po di sonante
e preziosa valuta straniera e ......di una punta di
invidia da parte di chi si deve sudare invece le
ormai sempre pi svalutate lirette italiane.
Ah, recidivo nella mia ormai datata
sbadataggine, stavo dimenticandomi di dire che
laria della via zuccherina (vedi fabbrica
Ambrosoli) e che per questo il maggior problema
che assilla gli abitanti dovrebbe essere (secondo
qualcuno ben informato che lo ha scritto tempo
fa) quello di una pronunciata obesit.
Sar che io sono ibride (met ronaghese e met
no) ma di problemi, se mai, ne ho altri e di pi
importanti.
Con le spalle al muro non bello guardarsi
addosso!
Maurizio R.
La piazza com .............
8
doposcuola
Da ormai un mese iniziata l'attivit del doposcuola;
a titolo informativo, dico semplicemente che i
pomeriggi in cui alcuni giovani aiutano i ragazzi delle
medie nelle loro attivit scolastiche.
Ma non mi pare questo il luogo pi adatto per parlare
di come si svolgono queste "afternoon lessons"
(lezioni pomeridiane) mentre vorrei dire alcune mie
impressioni su come si vive il doposcuola, dal
momento che. vi sono coinvolta in prima persona.
Mi sembra che questo impegno sia stato preso con
seriet da parte di noi giovani, perch stiamo cercando
di instaurare un rapporto di dialogo (se cos vogliamo
chiamarlo) con i ragazzi e non ci limitiamo ad aiutarli
passivamente nei loro compiti.
Ma anche vero che difficile instaurare questo
rapporto; infatti sarebbe pi facile per tutti (noi
giovani e loro) dire "Noi vi facciamo i compiti e voi li
scrivete". A questo punto per l'obiettivo che fecondo
me ha il doposcuola crolla: il doposcuola stesso non
pi lo strumento che serve a migliorarci a vicenda. Da
un punto di vista scolastico i ragazzi potrebbero
giungere a pensare di trovare sempre qualcuno su cui
"scaricare" i loro problemi; da un punto di vista
educativo non si impara ad assumersi le proprie
responsabilit. E questo sia da parte dei ragazzi che da
parte di noi giovani.
Comunque penso che valga la pena di continuare
l'esperienza, che in fondo si sta rivelando positiva.
Continuarla collaborando!
Emanuela R.
grazie!
anche a loro .....
Fa d'uopo riferire (e lo facciamo con orgoglio)
l'ammirazione che ha suscitato la nostra corale a
Casanova L. il 7-2 u. s. dove ha cantato in occasione
della festa patronale di S. Biagio.
Portavoce, lieto, di questo successo ha voluto essere
personalmente l'entusiasta Maestro di musica
Ghielmetti: "La miglior corale udita a Casanova"! ha
precisato con soddisfazione.
Questo anziano maestro ha certamente espresso una
giusta considerazione sull'effettivo valore della
interpretazioni offerte dai nostri cantori.
Cosa aggiungere? Pensiamo che le esecuzioni
effettuate a Casanova siano state veramente efficaci,
omogenee, intense, se c chi ha notato segni di
commozione e soddisfazione addirittura
nellesigentissimo Maestro Clerici.
Porgiamo anche noi un affettuoso ringraziamento ed
un ulteriore, seppur superfluo, incoraggiamento a
questi bravi tenaci e perseveranti interpreti- coristi e
nel contempo riteniamo giusto e necessario
coinvolgere in questo "grazie!" anche coloro che, pur
non cantando, offrono umilmente un personale,
prezioso e poco appariscente contributo alla cantoria.
"Grazie!" cio a quei cari, sconosciuti e quasi mitici
eroi moderni delle mura domestiche dove
silenziosamente, detergono stoviglie- cristallerie-
argenterie- porcellana- peltri, per dar modo alla vena
canora ed artistica delle proprie consorti canterine di
servire, cantando, la comunit.
difficile comprendere ed apprezzare chi tace: gli
applausi (del mondo) vanno sempre a chi urla, a chi
canta ...... ma questa volta ...... grazie! Anche a
voi. ........
la piazza come sar ........
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Iorto familiare di Michele G.
In questo periodo si pu seminare o interrare:
aglio, piselli, spinaci, ravanelli, bulbilli di cipolle, porri
da trapiantare, cipolle da trapiantare, verze
quarantine, cavolfiori precoci, cavoli rapa, varie
insalatine; si pu tentare con carote e prezzemolo:
per queste due ultime verdure, a causa della loro
lenta germinazione e di questo periodo ancora
freddo, ci impegneranno duramente a tener pulita la
loro aiuola dall'erba che crescer inevitabilmente
prima di loro. Per altre verdure pi delicate giusto
aspettare periodi fuori gelo per la loro semina.
Pi tardi si potranno trovare in commercio nel
periodo giusto, moltissime variet di piantine di
verdura gi pronte da mettere a dimora. Ecco le pi
note:
pomodori, cocomeri, coste, sedano, zucchette,
melanzane, peperoni, basilico.....
e non sto ad elencarle tutte.
Ognuno ha i propri metodi e sistemi di coltivazione,
tuttavia, per una buona riuscita dell'orto
indispensabile lavorare bene il terreno e nella
vangatura interrare del letame ben maturo; chi non
ne avesse pu spargere un po' del "concime per orto"
che si trova in commercio.
poi necessario tenere accuratamente pulite
dall'erba le verdure, zappare spesso per dare aria al
terreno e alle piantine e lottare costantemente
contro i parassiti, non innaffiare e non trattare
durante le ore calde della giornata per evitare
bruciature alle foglie, aiutare le piantine pi deboli o
che ingialliscono con un concime a pronto effetto
(nitrato di calcio)
Per concludere aggiungo che umano sbagliare e chi
sbaglia perch lavora, chi non sbaglia perch fa
niente.
IL FRUTTETO.
Siamo giunti nel periodo del trattamento di fine
inverno (insetticida + funghicida) per tutte le piante
da frutto sia a granella (pere e mele) che a nocciolo
(peschi, albicocchi, ciliegi, prugni, amaraschi).
Il trattamento va eseguito all'ingrossamento delle
gemme floreali, cio prima della fioritura e bisogna
attenersi scrupolosamente alle dosi prescritte dai
fabbricanti, normalmente accluse insieme al
prodotto.
Durante la fioritura MAI irrorare le piante con un
insetticida, ci causerebbe una grave moria di api
che, attratte dai colori bellissimi, dal polline e dal
nettare, fecondano ogni fiore trasportando il polline
dall'uno all'altro.
Poi dall'inizio della vegetazione a fine giugno (che
l'epoca delle maggiori infezioni dell'albero) trattare le
piante a corti intervalli, contro la ticchiolatura e
l'oidio (con funghicida), irrorare specialmente dopo
un periodo di tempo piovoso persistente e
controllare se occorre aggiungere un insetticida. I
prodotti per i vari trattamenti si trovano come al
solito nei consorzi della zona.
N.B.
FUNGHICIDA: contro e previene il mal bianco, la
ticchiolatura, la ruggine ........
INSETTICIDA: contro ofidi (pidocchi) ragnetto rosso,
carpocassa (camola), coccimiglia .......
10
anche
la violenza
Ieri stata una giornata un po' particolare
perch ho sentito molto parlare dei vari episodi
di violenza che si sono verificati qui nei dintorni
quali la rapina alla cooperativa e al "Sempre
Moda" di Uggiate, la signora scippata all'uscita
del cimitero, la rapina compiuta in pieno giorno
in una casa di Gironico dove i rapinatori sono
entrati e dopo aver immobilizzato i presenti,
hanno portato via tutto quello che hanno
trovato, la rapina in posta a Valmorea e via
dicendo. Tutto ci mi ha colpito a tal punto che
ho proprio dovuto soffermarmi a riflettere su
questo fenomeno terribile: la VIOLENZA. Noi
"teoricamente" viviamo in un paese
democratico e libero, ma libert non poter
uscire la sera a fare una passeggiata, entrare
in un negozio a far compere, andare a lavorare
o a fare qualche commissione in posta o in
banca, o addirittura non poter essere al sicuro
neppure in casa propria perch c' sempre
accanto il pericolo e la paura di essere coinvolti
in una rapina o essere derubati? libert non
poter portare oggetti di valore perch si corre il
rischio che ci vengano strappati rimanendo
feriti o addirittura uccisi come quella povera
bambina che stava seduta nel carrello della
spesa al supermercato ed stata strangolata
mentre gli veniva scippata la catenina d'oro?
No, questa non libert, la libert tutt'altra
cosa!
La violenza non nata oggi, per diciamo che
per noi era un fatto terribile ma forse un po'
fuori dalla nostra realt quotidiana perch
siccome n a Ronago, n nelle zone limitrofe si
erano mai verificati episodi di questo tipo ci si
sentiva abbastanza sicuri, invece ecco che la
spirale della violenza ha incominciato a
interessare anche noi abbastanza da vicino e la
gente molto intimorita. Ma forse ci si poteva
aspettare che questo fenomeno dilagante
prima o poi sarebbe arrivato anche qui, e gi
da un po' di tempo, ancor prima che
succedesse uno dei fatti pi clamorosi, come
quello della gioielleria di Olgiate C. si era
sentito parlare di episodi isolati di delinquenza.
Certo che per sentir parlare di violenza in
posti abbastanza lontani e tramite radio,
televisione, giornali tutta un'altra cosa che
sentir parlare di rapine a Uggiate, Olgiate C.,
Valmorea, ci si sente anche se un po'
indirettamente ma comunque coinvolti da
abbastanza vicino!
Ho sentito la gente commentare con frasi di
questo tipo: "Bisogna avere paura anche ad
andare a fare la spesa oggi, non si pu
neanche pi mettere fuori il naso di casa,
chiss cosa succeder, verr la guerra se
andiamo avanti cos!". Poi ci sono le mamme
che quando i loro figli sono fuori casa stanno
con il cuore in pena.
Per non si pu certo tapparsi in casa a vivere
"sottoterra come le talpe, bisogna continuare
a vivere. Ma secondo la mia opinione buon
segno tutto questo vociare, tutto questo
disgusto di fronte a simili episodi, perch
anche se non di grande aiuto concretamente
per segno che la gente non si ancora
abituata e credo non si abituer mai a una
cosa simile, vuol dire che non ci si fatti
ancora prendere dall'indifferenza che la cosa
peggiore e sarebbe come una "tacita
accettazione" di un simile fenomeno! La
reazione di fronte alla violenza ed ai suoi affini
una conferma che la nostra sensibilit ancora
non morta e che non accettiamo che essa
entra nella nostra vita come una cosa normale
del nostro vivere quotidiano!
Simona F.
11
movimento
dei focolari
Nasce nel 1943 nel quadro della guerra che infuria anche a Trento, citt natale di
Chiara Lubich e delle sue prime compagne. Con i bombardamenti scompaiono cose
e persone che formavano l'Ideate della loro vita. La lezione che Dio offre loro con le
circostanze chiara: "tutto vanit delle vanit, tutto passa". Dio solo resta.
Decidono di far di "Dio l'Ideale della loro vita.
Con le sue prime compagne, Chiara Lubich si trova un giorno in una cantina
buia, con la candela accesa e il Vangelo in mano. Lo aprono. V la preghiera di Ges
prima di morire: "Padre, che tutti siano una cosa sola". Quelle parole sembrano
illuminare ad una ad una e nasce in loro la convinzione che per quella pagina del
Vangelo sono nate.
Poco a poco quello stesso Dio scoperto come Amore, che insegna loro tutti
gli accorgimenti per realizzare il testamento di Ges. Ne nasce una spiritualit
incentrata sull'unit, fondata sulla scelta radicale di Dio, al primo posto nella vita, la
conseguente decisione di fare la volont di Dio come espressione concreta di questa
scelta e particolarmente di attuare tra le varie volont di Dio, il comandamento nuovo,
il cuore del cristianesimo.
L'amore reciproco mantenuto tra tutti e sempre ravvivato, ha come effetto
l'unit e causa della presenza di Cristo fra I membri.
Questa unit ora e nei 40 anni del Movimento opera conversione a Dio, suscita
vocazioni di varie specie, unisce le famiglie smembrate, ravviva comunit, edifica la
societ su Dio.
Ancora questa spiritualit dell'unit si dimostrata efficace per il dialogo con i
cristiani di altre tradizioni e con fedeli di altre religioni, causando pure una rapidissima
diffusione del Movimento. Infatti, questo spirito penetrato in pi di 140 nazioni, fra
persone di tutte le razze, popoli, categoria, lingua, et, di
:
ambo i sessi.
Si contano in circa un milione gli aderenti al Movimento in tutto il mondo.
Net 1977 stato assegnato a Chiara Lubich il premio Templeton per il
progresso della religione, per il suo contributo alla promozione dell'unit tra i cristiani,
considerato una delle realizzazioni pi rilevanti nelle relazioni attuali fra le Chiese e le
religioni.
12
Parola di vita MARZO 1982
Se uno mi vuol servire mi segua,
e dove sono io l sar anche il mio
servo. Se uno mi serve, il Padre lo
onorer (Giov. 12, 26).
Servire
per amore
di CHIARA LUBICH
Proponiamo alta riflessione e alla
vita dei lettori per il mese di marzo
questo commento ad un passo del
Vangelo di Giovanni, tratto dalla
liturgia della quarta domenica del
mese. Chiara Lubich lo presenter in
"Oggi domenica" di Radiodue alle
8,15 del 7 marzo 1982.
es - ricordi? - parla della
sua morte facendo un
paragone molto noto; come
il chicco di grano porta molto frutto
solo se muore, cos sarebbe stato di
lui. Anzi aveva aggiunto che chi
ama la propria vita la perde, e chi la
perde la conserver per la vita
eterna. a questo punto che
aggiunge:
G
Se uno mi vuoi servire
mi segua, e dove sono io, l sar
anche il mio servo. Se uno mi
serve, il Padre lo onorer .
Con queste parole egli
invita chi lo vuol servire a seguirlo
per la stessa sua strada.
Se uno... dice Ges.
A chi dunque si rivolge?
evidente: non ad una categoria di
persone, ma a chiunque, a tutti. Le
sue parole sono dirette ad ogni
credente, quindi anche a me, a te. Il
suo destino, che quello della
glorificazione attraverso la morte,
il destino dei suoi discepoli, il mio,
il tuo. La via di Ges la strada
sulla quale gli uomini debbono
incamminarsi per arrivare alla loro
piena realizzazione, al compimento
della loro vocazione.
Se uno mi vuol servire
mi segua, e dove sono io, l sar
anche il mio servo. Se uno mi
serve, il Padre lo onorer .
... il mio servo . Questo
termine "servo", che Ges usa,
significa la realt di ogni cristiano,
che d' essere l'inviato di Cristo nel
mondo, il suo collaboratore, il suo
ministro.
E per essere vero "servo" di
Cristo il cristiano deve porsi su una
via, quella stessa di Ges. la via
dell'amore. Essa potr richiedergli
un giorno anche la vita per amore
dei fratelli, come stato per Lui.
Certamente ogni giorno gli chieder
di morire a se stesso. Non si pu
infatti amare veramente gli altri
senza rinnegare e mortificare se
stessi.
Questo era l'amore
praticato dai primi credenti, il loro
modo d morire e risorgere, e da
questo amore erano riconosciuti
quali servi di Ges, i suoi discepoli.
Certamente ti. sono note le sue
parole: Da questo tutti sapranno
che siete miei discepoli, se avrete
amore gli uni per gli altri .
Se uno mi vuol servire
mi segua, e dove sono io, l sar
anche il mio servo. Se uno mi
serve, il Padre lo onorer .
Se seguiamo Ges, lo
sbocco della nostra strada sar il
suo stesso: il Paradiso e l'onore del
Padre, che consister per noi nel
condividere la gloria che egli riceve
da lui. una promessa simile a
quella che Ges fa, nei discorsi
d'addio agli Apostoli, quando dice
che se ne va a preparar loro un
posto e che poi torner a prenderli
perch siano con lui.
Se uno mi vuol servire
mi segua, e dove sono io, l sar
anche il mio servo. Se uno mi
serve, il Padre lo onorer .
Come vivremo, allora,
questa parola?
Le promesse di Ges sono
cos grandi, il futuro cos luminoso
e immenso che non il caso di
dubitare un attimo per
incamminarci sulla via indicata da
Ges.
Mettiamoci di fronte ad
ogni fratello, che incontriamo
durante la giornata, nella
disposizione di esser pronti a
morire per lui. Ogni sacrificio
allora sar spontaneo e la morte a
noi stessi e al nostro egoismo verr
da s.
Saremo cosi servi e
discepoli Suoi, con la previsione
del Cielo che ci attende e di un
destino in comunione con Lui.
Non solo: se pi d'uno di
noi si comporter cos, l'amore sar
vicendevole e produrr un effetto
straordinario: Cristo non attender
l'Altra Vita per donarci la sua
compagnia. Egli sar, sin d'ora, in
mezzo a noi, perch ha detto:
Dove sono due o tre uniti nel mio
nome, io sono in mezzo a loro .
E la gioia sar piena fin da
questa terra.
La posta in gioco troppo
alta perch ce la lasciamo sfuggire.
Dunque: abbiamo coraggio!
13
L'esperienza di essere mamma! Un'esperienza che non
possibile descrivere in tutti i suoi aspetti, ma che si
pu tentare di raccontare cercando di mettere a fuoco
le sensazioni pi comuni e pi belle.
Altre mamme saprebbero farlo meglio di me: hanno
figli pi grandi e sono gi passate attraverso situazioni
che io ancora non conosco. Da parte mia vorrei per
donare alcuni sentimenti del tutto nuovi che ho
provato da quando nato Saverio, circa un anno fa.
Per prima cosa mi sono resa conto che il cosiddetto
"insinto materno" (che, detto fra noi, credevo di non
avere a sufficienza) letteralmente saltato fuori
quando per la prima volta ho tenuto mio figlio tra le
braccia. E poi, la gioia e la paura insieme quando
dovevo cambiarlo, il timore di fargli male.
L'idea che magari non mangiasse abbastanza o che
mangiasse troppo, l'apprensione per un inizio di
raffreddore, la tenerezza che provavo guardandolo
dormire tranquillo.
La questione comunque non tutta un'estasi. Specie
nei primi momenti avevo la sensazione di non trovare
pi niente al suo posto in casa. Tutto l'ordine normale
delle cose era stato sovvertito dalle esigenze di
Saverio: il locale che prima mi serviva da refugium
peccatorum" era ora diventato regno del bambino.
Fasciatoio, bagnetto, carrozzina; flaconcini vari,
armadietto pieno di golfini, tutine, pigiamini,
pannolini e affini. Anche la cucina era invasa da
aggeggi vari, con i quali non avevo ancora molta
dimestichezza: scaldabiberon, sterilizzatore,
scovolini, ecc.
Nonostante la mole di consigli che avevo
preventivamente ricevuto da parte delle mamme pi o
meno "recenti" della famiglia, l'intera faccenda si
rivelata comunque un osso un po duro.
Per, con quanto amore si vivono questi. Momenti!
Che soddisfazione quando, anche se con qualche
peripezia, riusciamo a dare a nostro figlio ci di cui ha
bisogno in quel momento: la pappa, una carezza, un
cambio asciutto.
Forse alcune mamme, con un curriculum di quattro o
cinque figli e magari altrettanti nipoti, sorrideranno un
po nel sentire queste parole. Ma anche vero che
ogni prima esperienza ha le sue difficolt e richiede il
massimo impegno e, parlando di figli, credo che se
anche si diventasse esperte e diplomate, non si
riuscirebbe a ridurre il mestiere di mamma ad una
mansione automatica e razionate.
O no?!?
l'angolo
della
famiglia
di Anna B.
I momenti di maggiore apprensione sono passati:
Saverio cresce bene e partecipa sempre di pi alla vita
che lo circonda. bello seguirlo mentre gioca, o
ripete le sue prime parole, o tenta di ballare se sente la
musica, o imita la mamma quando scrive a macchina,
o si ferma ad ascoltare il rumore della macchina del
pap che torna a casa la sera. Non cammina ancora,
ma si sposta rapidamente, sia a quattro zampe sia
cercando appigli vari qua e l. Sta iniziando il periodo
dei disastri in casa, come i cassetti aperti e svuotati,
gli armadietti saccheggiati. Si deve cominciate a
dirgli: No, questo non si fa - No, fai attenzione che
cadi. - No, non chiuderti le dita ne cassetto.
Subentra a questo punto il famoso problema di dargli
o non dargli i cosiddetti "vizi" e si rischia sempre di
sbagliare, per un motivo o per l'altro.
I genitori hanno una certa convinzione, i nonni magari
un'altra, gli zii un'altra ancora. L'unica via quella di
essere uniti, offrendogli un comportamento uniforme
che lo aiuti a capire, senza disorientarlo.
proprio da quando nascono che si incomincia a
camminare con i propri figli, tornando indietro per
prenderli per mano. Per giocare e crescere con loro,
per insegnargli tutte le cose in cui crediamo e
cercando di dare loro un esempio di unita, di serenit
e di amore.
Aprendoli insomma verso la vita, muniti di quegli
ideali e di quei valori che li aiuteranno a dare un
significato ed uno scopo al loro futuro.
14
CARNEVALE 82
insieme per far festa
15
Carnevale una festa che vede raccolti
piccoli e grandi impegnati in cose che
di solito fanno ridere e divertono.
Ci abbiamo provato anche noi questanno:
speriamo di esservi riusciti, anche se ci
siamo accorti che oggi pi che ieri
difficile mettere da parte problemi e
preoccupazioni e guardare con occhi diversi
il mondo e le persone che ci circondano.
In fondo si tratta di scoprire quello che di
bello e di divertente c in ognuno di noi
e di accettarlo con una certa filosofia.
In fin dei conti non poi tutto male!
Un GRAZIE,
a tutti quelli che hanno
partecipato
16
da Mirandola....
a Ronago
DOPO IL RAGNO DELLE CIME ROCCIOSE
CHE A RONAGO HA DATO VANTO E ONORE,
ABBIAMO UN MAGO CHE DA MIRANDOLA
PARTITO
E A RONAGO ATTERRATO,
DOVE SI SISTEMATO.
QUESTO GAVIOLI, PER GLI AMICI MAGO DI
MERLINA, CHE HA DATO IL SUO CUOR
ALL'ANTONINA.
IN CHIESA ANDAVA, NON PER PREGARE IL
SIGNORE,
MA PER VEDERE IL SUO AMORE.
UN GIORNO IL BUON FORTIN IN CHIESA
ANDAVA,
E IL GAVIOLI CHIAMAVA: - HEI TU, LASCIA
STARE I SANTI E VIENI A DAR DA MANGIARE
AI FANTI.-
OR CHE MAGO DIVENTATO,
DA AGNELLINO SI CAMUFFA IN MANIERA
ALQUANTO
BUFFA, SFOTTENTELLO MA INTELLIGENTE
PRENDE IN GIRO, COSI TUTTA LA GENTE.
RINGRAZIAMO IL MAGO STRANO
PERCH BENE GLI VOGLIAMO,
MA PUR SE TERREMOTATO
ANCHE SCRITTOR DEL GIORNALE DIVENTATO.
IL LETTORE, PER RINGRAZIARE
IL GRAN MAGO PI MERLINA, A SAN GIUSEPPE,
GLI SPEDIR UNA CARTOLINA.
GLI ARISTO-PALEOLITICI DI LAMPONA
per voi
CROSTATA CASALINGA,
Si impastano 200 gr. di farina con 150 gr.
di zucchero, 150 gr. di burro, 3 tuorli
d'uovo ed un albume, la scorza di un limone
ed un pizzico di sale. Si lavora a lungo
la pasta e si lascia ripesare per ora
al fresco. Se ne stende poco pi della
met allo spessore di 1 cm., si cosparge di
marmellata, e si guarnisce con strisce di
pasta.
Si passa in forno per 1/2 ora.
Deve risultare bene asciutta e quasi
croccante.
INGREDIENTI:
Farina
Zucchero
Limone
Dova
Sale
Burro
Pierangela V.
TORTA DI RICOTTA.
Passate la ricotta dal setaccio in una terrina.
Lavoratela con lo zucchero e la buccia di limone
grattugiata. Aggiungete, uno per volta, i quattro
tuorli d'uovo ed i frutti canditi tagliati a pezzetti.
Sbattete a neve ben soda due albumi, e
mescolateli delicatamente all'impasto di ricotta.
Prendete uno stampo rotondo a bordo alto,
imburratelo e spolverizzatelo con zucchero
miscelato a pangrattato; versateci il composto e
passatelo a cuocere in forno a medio calore per
circa 1/2ora.
INGREDIENTI: ( per 6 persone )
500 gr. ricotta
60 gr. farina
100 gr. zucchero
100 gr. frutta candita
4 uova
50 gr. uva sultanina
buccia grattugiata di 1 limone
Wanda B.
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