THE ELEMENT Trova il tuo elemento cambia la tua vita Traduzione di Maria Gabriella Podest 01_Robinson_The Element.indd 3 20/09/12 16:30 Per lillustrazione della Grande Nube di Magellano: NASA, ESA, and the Hubble Heritage Team (STScI/AURA) ESA/Hubble Collaboration. Acknowledgment: D. Gouliermis (Max Planck Institute for Astronomy, Heidelberg). Per le altre illustrazioni: NASA/JPL-Caltech. The Element di Ken Robinson con Lou Aronica Collezione Ingrandimenti ISBN 978-88-04-59804-6 2009 by Sir Ken Robinson and Lou Aronica 2012 Arnoldo Mondadori Editore S.p.A., Milano Titolo dellopera originale The Element I edizione ottobre 2012 01_Robinson_The Element.indd 4 20/09/12 16:30 Indice 9 Ringraziamenti 11 Introduzione 15 LElemento 39 Pensare in modo diverso 63 Al di l dellimmaginazione 93 Essere nella Zona 113 Trovare la propria trib 141 Che cosa penseranno di me? 165 Ti senti fortunato? 178 Qualcuno mi aiuti 195 troppo tardi? 215 Per amore o per denaro 232 Raggiungere la meta 257 Postfazione 267 Note 275 Indice analitico 01_Robinson_The Element.indd 5 20/09/12 16:30 01_Robinson_The Element.indd 6 20/09/12 16:30 The Element A mia sorella e ai miei fratelli: Ethel Lena, Keith, Derek, Ian, John e Neil; ai nostri straordinari genitori, Ethel e Jim; a mio figlio, James, e a mia figlia, Kate, e alla mia anima gemella, Terry. Questo libro per voi. Per le infinite ricchezze, linfinito amore, e le risate che condividiamo. Quando sono con voi e con tutti coloro che amo sono veramente nel mio Elemento. 01_Robinson_The Element.indd 7 20/09/12 16:30 Gillian aveva solo otto anni, ma il suo futuro sembrava ipo- tecato. A scuola era un disastro, o almeno questo era il pa- rere dei suoi insegnanti. Era lenta, aveva unortografia ter- ribile e i voti erano insufficienti. Oltre a ci rappresentava un elemento di disturbo per tutta la classe: faceva chiasso, si distraeva guardando fuori dalla finestra, costringeva la maestra a interrompere la lezione per richiamarla, e subi- to dopo distraeva i compagni vicini a lei. Gillian non se ne preoccupava: era abituata a essere richiamata dai grandi, e non si vedeva come una bambina difficile, diversamente dagli insegnanti. La situazione precipit quando i suoi ge- nitori ricevettero una lettera dalla scuola. A scuola pensavano che Gillian soffrisse di un distur- bo dellapprendimento di qualche genere, e che fosse pi opportuno per lei frequentare un istituto per bambini con esigenze particolari. Tutto questo accadeva negli anni Trenta. Ora, probabilmente, le verrebbe diagnosticato il disturbo da deficit di attenzione e iperattivit, e proba- bilmente le prescriverebbero il Ritalin o qualche farma- co simile. Ma a quei tempi non si sapeva ancora nulla di quella sindrome, non era ancora stata classificata, nessu- no sapeva che esistesse. I genitori di Gillian, ricevuta la lettera della scuola, si preoccuparono seriamente e decisero di darsi da fare. La madre mise alla bimba il vestitino pi elegante e le scarpe 1 LElemento 01_Robinson_The Element.indd 15 20/09/12 16:30 The Element 16 pi belle, le fece la coda di cavallo, e la port da uno psico- logo, temendo il peggio. Gillian mi raccont di essere stata ricevuta in una gran- de stanza rivestita di pannelli di quercia, con libri rilegati in pelle sugli scaffali. In piedi accanto alla scrivania, cera un uomo imponente, con una giacca di tweed. Luomo la accompagn verso il fondo della stanza, e la fece sedere su un enorme divano di pelle. La bambina non arrivava a toc- care il pavimento con i piedi, e lambiente le incuteva timo- re. Preoccupata per limpressione che avrebbe potuto fare al medico, si infil le mani sotto le gambe per tenerle ferme. Lo psicologo ritorn alla sua scrivania, e per venti minuti parl con la madre di Gillian delle difficolt che la bambina stava incontrando a scuola e dei problemi che il suo compor- tamento creava. Pur senza rivolgersi mai direttamente alla bimba, lo psicologo non smise mai di osservarla, facendola sentire sempre pi a disagio e confusa. Malgrado la giovane et, capiva che quelluomo avrebbe avuto un ruolo determi- nante nella sua vita. Sapeva cosa significava frequentare una scuola speciale, e lei non voleva andarci. Era sicura di non avere nessun problema, ma tutti sembravano pensare il con- trario. Dal modo in cui sua madre rispondeva alle domande dello psicologo, era possibile che anche la donna lo credesse. Forse, pensava Gillian, avevano ragione loro. Alla fine, la madre di Gillian e lo psicologo smisero di parlare. Luomo si alz, si avvicin al divano e si sedette accanto alla bambina. Gillian, ti voglio ringraziare perch sei stata molto pazien- te le disse ma temo che dovrai pazientare ancora un po. Ho bisogno di parlare con tua madre in privato. Usciremo per qualche minuto. Non preoccuparti, non ci vorr molto. La bambina annu impaurita, e i due adulti la lasciaro- no sola. Mentre stava uscendo, per, lo psicologo si allun- g sulla scrivania e accese la radio. Non appena arrivarono nel corridoio fuori dallo studio, il dottore disse alla madre di Gillian: Rimanga qui per un momento, e guardi cosa sta facendo. Cera una vetrata su una parete della stanza, e loro si sistemarono in un punto 01_Robinson_The Element.indd 16 20/09/12 16:30 LElemento 17 in cui Gillian non poteva vederli. Quasi subito, la bambi- na si alz e cominci a volteggiare al ritmo della musica. I due adulti rimasero a osservarla per qualche minuto, am- mutoliti di fronte alla grazia dei movimenti della bambi- na. Chiunque avrebbe notato che cera qualcosa di natura- le, addirittura di innato, in essi, e chiunque avrebbe notato lespressione di assoluto piacere che le illuminava il volto. Alla fine, lo psicologo si volt verso la madre della pic- cola e le disse: Sa, signora Lynne, Gillian non malata. una ballerina. La iscriva a una scuola di danza. Chiesi a Gillian che cosa successe dopo. Mi rispose che sua madre segu il consiglio dello specialista. Fu cos meravi- glioso che non riesco neppure a descriverlo mi rispose lei. Sono entrata in questa stanza, e ho scoperto che era piena di persone come me. Persone che non riuscivano a rimanere sedute immobili. Persone che dovevano muoversi per pensare. Gillian frequentava settimanalmente la scuola di danza, e ogni giorno si esercitava a casa. Alla fine, fece unaudi- zione alla Royal Ballet School di Londra, e fu ammessa. Poi entr alla Royal Ballet Company, divent prima ballerina e si esib in tutto il mondo. Al termine della prima parte del- la sua carriera, form una propria compagnia e produsse molti spettacoli di grande successo sia a Londra sia a New York. Infine conobbe Andrew Lloyd Webber, e cre con lui alcune delle produzioni teatrali di maggior successo di tut- ti i tempi, compresi Cats e Il fantasma dellOpera. La piccola Gillian, la bambina senza futuro, divent fa- mosa in tutto il mondo come Gillian Lynne, una delle mi- gliori coreografe dei nostri tempi, unartista che ha sapu- to donare gioia a milioni di persone, e che ha guadagnato milioni di dollari. Tutto questo accaduto perch qualcu- no laveva guardata negli occhi, qualcuno che aveva gi vi- sto bambine simili, e sapeva interpretare i segnali. Qualcun altro forse lavrebbe sedata con dei medicinali, ma Gillian non era una bambina problematica. Non aveva bisogno di frequentare una scuola speciale. Aveva solo bisogno di essere chi era veramente. 01_Robinson_The Element.indd 17 20/09/12 16:30 The Element 18 A differenza di Gillian, Matt and sempre bene a scuola, aveva voti discreti e superava tutti gli esami obbligatori. Tuttavia, si annoiava davvero molto. Per divertirsi, inizi a disegnare durante le lezioni. Non avrei fatto altro che disegnare mi raccont ed ero diventato cos bravo che riuscivo a farlo anche senza guardare, cos gli insegnan- ti pensavano che fossi attento. Per lui, le lezioni di dise- gno erano lopportunit per abbandonarsi liberamente alla sua passione. Coloravamo le figure nei libri, e io pensavo: Non riuscir mai a colorare nei contorni. Oh, cosa mi im- porta!. Quando fu alle superiori, la cosa assunse una di- mensione totalmente diversa. Cerano lezioni darte, e gli altri studenti si limitavano a stare seduti dietro ai banchi, linsegnante era annoiata a morte, e tutte le attrezzature ri- manevano l, inutilizzate. Cos feci quanti pi disegni po- tevo, trenta in una volta! Guardavo la mia opera, come mi sembrava, e poi gli davo un titolo. Delfino in mezzo alle al- ghe, va bene! Avanti il prossimo! Ricordo di aver fatto cos tanti dipinti che quando si accorsero che stavo usando trop- pi fogli, mi obbligarono a smettere. Ero eccitato allidea di creare qualcosa che prima non esisteva nella mia vita. A mano a mano che la mia tecnica migliorava, diventava sempre pi divertente: Oh, questo proprio come dovrebbe essere. Poi, per, mi resi conto che il mio tratto non migliorava molto, quindi iniziai a concentrar- mi sulle storie e sulle barzellette. Lo trovavo pi divertente. Matt Groening, conosciuto in tutto il mondo come il creatore dei Simpson, scopr la sua vera ispirazione se- guendo le orme di quegli artisti i cui disegni mancavano di perizia tecnica, ma i cui stili originali si combinavano con storie originali. Mi incoraggiava vedere persone che non sapevano disegnare bene ma che riuscivano a guadagnarsi da vivere, come James Thurber. Anche John Lennon sta- to molto importante per me. Il suo libro Niente mosche su Frank pieno di disegni scadenti, ma anche di divertenti poesie in prosa e storie folli. Per un certo periodo ho cer- cato di imitare John Lennon. Anche Robert Crumb ha avu- to una grossa influenza su di me. 01_Robinson_The Element.indd 18 20/09/12 16:30 LElemento 19 I suoi insegnanti e i suoi genitori, persino suo padre che era un cartoonist e regista, cercarono di indirizzarlo verso altre carriere. Cercarono di convincerlo ad andare al college, e a trovare una professione pi sicura. In effetti, finch non arriv al college (una scuola non tradizionale, senza voti o corsi obbligatori), incontr un solo insegnante che lo spro- n. La mia maestra di prima elementare conservava tut- ti i disegni che avevo fatto in classe. Voglio dire, li ha tenu- ti per anni. La cosa mi ha commosso, perch... insomma, ha avuto centinaia di alunni. Il suo nome Elizabeth Hoo- ver. Ho dato il suo nome a un personaggio dei Simpson. La disapprovazione delle figure autorevoli non fece de- sistere Matt perch, nel suo cuore, sapeva che cosa lo ispi- rava veramente. Gi da bambino, quando giocavo con i dinosauri o le sta- tuine, sapevo che avrei continuato a farlo per tutta la vita. Guardavo gli adulti entrare nei loro uffici con le valigette in mano, e pensavo: Non posso finire cos. Questo quello che voglio fare. Anche i miei amichetti pensavano la stessa cosa, ma crescendo cambiarono e diventarono pi seri. Per me non mai esistito altro che giocare e raccontare storie. Sapevo qual era il percorso obbligato... la scuola supe- riore, il college, un po di esperienze e poi trovare un lavo- ro. Sapevo anche che per me non avrebbe funzionato. Sa- pevo che avrei disegnato cartoon per tutta la vita... Ho trovato amici con i miei stessi interessi, a scuola. Ci frequentavamo, disegnavamo fumetti che poi portavamo a scuola e ci mostravamo lun laltro. Con il tempo diven- tammo pi ambiziosi e cominciammo a fare film. Era me- raviglioso. In parte, ci compensava del fatto che non aveva- mo una vita sociale molto intensa: invece di restare a casa, il fine settimana, uscivamo e facevamo film. Invece di an- dare alla partita, il venerd sera, andavamo alluniversit a vedere film underground. Decisi di vivere di espedienti, anche se non pensavo che avrebbe funzionato. Pensavo che avrei finito per fare qual- che lavoro schifoso, che avrei odiato. Mi immaginavo di la- vorare in un magazzino di pneumatici. Non so perch pen- 01_Robinson_The Element.indd 19 20/09/12 16:30 The Element 20 sassi sempre una cosa del genere. Immaginavo che avrei rotolato pneumatici avanti e indietro per tutto il giorno, e nelle pause avrei disegnato cartoon. Le cose andarono diversamente. Matt si trasfer a Los Angeles, riusc a piazzare il suo fumetto Life in Hell al L.A. Weekly, e cominci a farsi un nome. Questo suscit linte- resse della Fox che lo invit a creare brevi segmenti anima- ti durante il Tracey Ullman Show. Fu allora che invent i Simpson, su due piedi... non aveva la bench minima idea che avrebbe fatto una cosa del genere quando si era presentato allincontro. Lo show divent un programma di mezzora, in onda ogni domenica su Fox: oggi sono dician- nove anni di programmazione. E da l sono seguiti film, fu- metti, giocattoli e altri innumerevoli gadget. In altre paro- le, un impero della cultura popolare. Nulla di tutto ci sarebbe accaduto se Matt Groening avesse ascoltato chi gli diceva di intraprendere una vera carriera. Non tutte le persone di successo non hanno amato studiare o non andavano bene a scuola. Paul era ancora uno studen- te delle superiori, con ottimi voti, quando entr nella sala conferenze della University of Chicago per la prima vol- ta. Non si era reso conto che varcava la soglia di un san- tuario delleconomia. Sapeva solo che quelluniversit era vicina a casa. Alcuni minuti dopo era rinato, come scris- se in un articolo. La conferenza di quel giorno riguarda- va la teoria di Malthus secondo cui la popolazione umana avrebbe continuato a riprodursi come fanno i conigli fino a che la sua densit per acro di terra avrebbe ridotto i sala- ri al livello minimo di sussistenza, quando il tasso di nata- lit avrebbe eguagliato il tasso di mortalit. Mi risult cos facile comprendere quellequazione differenziale che co- minciai a sospettare (a torto) di essermi perso qualche mi- steriosa complessit. In quel momento inizi la vita di Paul Samuelson come economista. una vita che lui descrive come divertimento puro, che lo ha visto lavorare come professore al MIT, di- 01_Robinson_The Element.indd 20 20/09/12 16:30 LElemento 21 ventare presidente dellInternational Economic Association, scrivere numerosi saggi (compresi i pi grandi best seller di economia di tutti i tempi) e centinaia di articoli, avere un impatto determinante sulla politica e, nel 1970, diven- tare il primo americano a vincere il Nobel per lEconomia. Ero un ragazzino precoce, bravissimo a risolvere proble- mi logici e i test per il QI. Quindi, se si pu dire che lecono- mia era fatta per me, si pu dire anche che io ero fatto per leconomia. Non bisogna sottovalutare limportanza vita- le di scoprire presto che il lavoro per te un gioco. Questo trasforma potenziali insoddisfatti in guerrieri felici. Tre storie, un messaggio Gillian Lynne, Matt Groening e Paul Samuelson sono tre persone differenti con tre storie molto differenti. Ci che le accomuna un messaggio straordinariamente forte: ciascu- no di loro si sentito realizzato e davvero soddisfatto dopo aver scoperto ci a cui era naturalmente portato e che ac- cendeva la sua passione. Io definisco storie come queste epifanie, perch comportano una rivelazione, una divi- sione del mondo in prima e dopo. Tali epifanie han- no rivoluzionato la vita di queste persone, dando loro uno scopo, una nuova direzione e un senso come niente altro avrebbe potuto fare. Queste persone e le altre di cui parler hanno trovato se stesse. Hanno scoperto il loro Elemento, il punto in cui le cose che amiamo fare e quelle per cui siamo portati si ritro- vano insieme. Elemento sinonimo di potenziale. Si mani- festa in modo diverso in ciascuno di noi, ma le sue compo- nenti sono universali. Lynne, Groening e Samuelson hanno raggiunto traguardi importanti nella loro vita. Ma non sono i soli a essere capaci di imprese del genere. Una cosa li rende speciali: il fatto che hanno scoperto ci che piace loro fare, e lo stanno realmen- te facendo. Hanno trovato il loro Elemento. Per esperienza so che la maggior parte delle persone non riesce a trovarlo. Eppure, scoprire il proprio Elemento essenziale per stare 01_Robinson_The Element.indd 21 20/09/12 16:30 The Element 22 bene, per raggiungere il successo e, di conseguenza, per mi- gliorare le nostre organizzazioni e i nostri sistemi educativi. Sono fermamente convinto che se ognuno di noi riuscis- se a trovare il proprio Elemento, tutti avremmo la possibi- lit di raggiungere mete pi importanti e di sentirci realiz- zati. Non voglio dire che tutti potremmo essere ballerine, cartoonist di successo o premi Nobel. Voglio dire che tut- ti possediamo talenti e passioni particolari che ci possono spronare a ottenere molto di pi di quanto immaginiamo. Capirlo pu cambiarci la vita e pu offrirci la migliore oc- casione, forse la sola, per raggiungere un successo vero e sicuro in un futuro molto incerto. Essere nel nostro Elemento dipende dal fatto di riuscire a scoprire i nostri talenti e le nostre passioni peculiari. Per- ch la maggior parte delle persone non ci riuscita? Una delle ragioni principali che quasi tutti hanno una visione molto limitata delle proprie doti. Questo vero sotto mol- ti punti di vista. Il primo limite risiede nella scarsa consapevolezza del- la variet delle nostre abilit. Tutti nasciamo con straordi- narie capacit immaginative, intellettive, emotive, intuiti- ve, spirituali, fisiche e sensoriali. Nella maggior parte dei casi, usiamo solo una parte minima di questi poteri, e al- cuni non li usiamo affatto. Molte persone non hanno tro- vato il loro Elemento perch non hanno compreso le loro potenzialit. Il secondo limite risiede nella mancanza di comprensione di come tutti questi poteri siano interconnessi. Quasi tut- ti noi pensiamo che le nostre menti, i nostri corpi, i nostri sentimenti e le nostre relazioni con gli altri operino in modo indipendente luno dallaltro, come sistemi separati. Mol- te persone non hanno trovato il loro Elemento perch non comprendono la loro reale natura organica. Il terzo limite risiede nella mancanza di consapevolezza del potenziale che abbiamo per crescere e cambiare. Buona parte delle persone sembrano pensare che la vita sia un per- corso lineare, che le nostre capacit scemino con let, e che le opportunit perdute non si ripresenteranno pi. Mol- 01_Robinson_The Element.indd 22 20/09/12 16:30 LElemento 23 te persone non hanno trovato il loro Elemento perch non comprendono la loro costante capacit di rinnovamento. Questa visione limitata di noi stessi pu dipendere dai nostri simili, dalla nostra cultura, dalle aspettative che ab- biamo riguardo a noi stessi. Un fattore determinante per tutti, tuttavia, listruzione scolastica. Siamo tutti diversi Alcune delle persone pi brillanti e creative che conosco non andavano bene a scuola. Molte di loro non hanno sco- perto ci di cui erano capaci e chi erano veramente fin- ch non hanno lasciato la scuola e non si sono affrancate dallistruzione ricevuta. Sono nato in Inghilterra, a Liverpool, e negli anni Ses- santa vi ho frequentato una scuola, la Liverpool Collegiate. Dallaltra parte della citt cera il Liverpool Institute. Uno degli studenti di quellistituto era Paul McCartney. Paul pass la maggior parte dei suoi anni al Liverpool Institute perdendo tempo. Piuttosto che studiare, quando arrivava a casa preferiva ascoltare musica rock e imparare a suonare la chitarra. Questa si rivel una scelta azzeccata, per lui, soprattutto dopo che ebbe incontrato John Lennon a una festa estiva, in un altro sobborgo della citt. Si fece- ro reciprocamente una buona impressione, e alla fine de- cisero di formare un gruppo musicale con George Harri- son e, pi tardi, Ringo Starr. Un gruppo chiamato Beatles. Unottima idea. Nella met degli anni Ottanta, sia la Liverpool Collegiate sia il Liverpool Institute avevano chiuso. Gli edifici rimase- ro vuoti e abbandonati. Poi sono tornati a vivere, seppur in modo diverso. La mia vecchia scuola stata trasformata in un complesso di appartamenti di lusso... un cambiamento notevole, dal momento che la Collegiate era tuttaltro che di lusso, quando la frequentavo. Il Liverpool Institute di- ventato il Liverpool Institute for Performing Arts (LIPA), uno dei pi importanti centri europei per la formazione in campo artistico. Il pi importante benefattore della scuola 01_Robinson_The Element.indd 23 20/09/12 16:30 The Element 24 sir Paul McCartney. Le vecchie aule polverose dove ave- va trascorso i suoi anni adolescenziali ora accolgono stu- denti da tutto il mondo che arrivano fin l per fare ci che lui aveva sempre sognato musica o desiderosi di lavo- rare nel mondo dello spettacolo. Anchio ho avuto un ruolo nello sviluppo del LIPA, e nel decimo anniversario della sua fondazione mi stata confe- rita unonorificenza. Ritornai a Liverpool per ritirare il pre- mio dalle mani di sir Paul, durante la cerimonia annuale di laurea. Tenni un discorso ai laureandi su alcune idee con- tenute in questo libro: la necessit di scoprire le proprie passioni e i propri talenti, il fatto che listruzione scolastica spesso non di aiuto, anzi, spesso un deterrente. Anche sir Paul parl quel giorno, concordando con quan- to avevo espresso. Disse di avere sempre amato la musica, ma mai le lezioni di musica a scuola. I suoi insegnanti pen- savano di indurre lamore per la musica nei loro studen- ti facendo ascoltare loro registrazioni gracchianti di brani classici. Lui trovava la cosa noiosa come tutto il resto che veniva fatto a scuola. Raccont di aver passato tutti quegli anni senza che nes- suno notasse il suo talento musicale. Aveva chiesto di en- trare nel coro della cattedrale di Liverpool, ed era stato re- spinto. Gli avevano detto che non cantava abbastanza bene. Davvero?!? Da chi era composto quel coro? Quanto devo- no essere bravi i coristi? Ironicamente, lo stesso coro che lo aveva rifiutato da giovane, alla fine inser due dei suoi pez- zi nel proprio repertorio. McCartney non certo lunico le cui doti siano state igno- rate a scuola. A quanto pare, anche gli organizzatori della compagnia di canto corale della sua scuola non ammisero Elvis Presley: dissero che la sua voce avrebbe rovinato le loro opere. Come il coro della cattedrale di Liverpool, an- che la compagnia di canto corale aveva degli standard da rispettare. Tutti conosciamo le incommensurabili vette rag- giunte da quella compagnia dopo aver escluso Elvis Presley. Alcuni anni fa tenni varie conferenze sulla creativit in- sieme a John Cleese dei Monty Python. Chiesi a John di 01_Robinson_The Element.indd 24 20/09/12 16:30 LElemento 25 raccontarmi la sua storia scolastica. Apparentemente, an- dava molto bene a scuola, ma non in recitazione, la disci- plina che sarebbe poi stata determinante per la sua vita. Mi ha raccontato che dallasilo fino alluniversit nessuno dei suoi insegnanti not il suo senso dellumorismo. Da allora, molte persone hanno avuto modo di apprezzarlo. Se questi fossero casi isolati, avrebbe ben poco senso ri- cordarli. Ma non lo sono. Molte delle persone di cui parler in questo libro non andavano bene a scuola n ci andavano volentieri. Naturalmente, altrettante eccellono negli studi e amano ci che il sistema scolastico ha da offrire. Ma troppe terminano gli studi o li abbandonano incerte sia delle loro reali doti sia della direzione da prendere. Troppe persone pensano che ci in cui riescono bene non sia apprezzato a scuola. Troppe persone pensano di essere buone a nulla. Ho lavorato per moltissimo tempo nel campo dellistru- zione, e non credo che questa pecca sia da imputare ai sin- goli insegnanti. Ovviamente, alcuni dovrebbero fare un al- tro lavoro, il pi possibile lontano dalle menti dei giovani. Ma esistono molti bravi insegnanti, e molti che potremmo definire addirittura brillanti. Quasi tutti abbiamo avuto almeno un insegnante che ci ha ispirato e ci ha cambiato la vita. Questi insegnanti si sono distinti e sono riusciti ad arrivare a noi, ma lo hanno fatto nonostante la cultura di base e gli schemi dellistru- zione pubblica. Esistono problemi importanti nella scuola, e non vedo sufficienti segni di cambiamento. In molti si- stemi scolastici, i problemi stanno diventando sempre pi seri. una situazione endemica. Quando mi trasferii con la mia famiglia dallInghilterra in America, i miei due figli, James e Kate, iniziarono a fre- quentare le superiori a Los Angeles. Sotto certi aspetti, il sistema scolastico era molto diverso da quello inglese. Per esempio, dovevano studiare materie nuove, come la storia americana. In Gran Bretagna non si insegna la storia ameri- cana. La rimuoviamo. Tendiamo a stendere un velo pietoso sullintero doloroso episodio. Arrivammo negli Stati Uniti quattro giorni prima del Giorno dellIndipendenza, appe- 01_Robinson_The Element.indd 25 20/09/12 16:30 The Element 26 na in tempo per vedere come si celebrava la cacciata degli inglesi dal Paese. Adesso che abitiamo negli USA da alcuni anni, e sappiamo che cosa aspettarci, trascorriamo questa ricorrenza in casa, con le veneziane abbassate, ammirando vecchie foto della regina. Sotto molti aspetti, tuttavia, il sistema scolastico ameri- cano simile a quello inglese e a quello di molte altre parti del mondo. Tre caratteristiche mi sembrano distintive. Pri- mo, ci si preoccupa di un certo tipo di abilit accademica. So che labilit accademica molto importante. I sistemi educativi, per, si focalizzano su certi tipi di analisi e ra- gionamento, in particolare attinenti a parole e numeri. Per quanto tali abilit siano importanti, lintelligenza anche altro. Ne parler pi diffusamente nel prossimo capitolo. Secondo, esiste una gerarchia tra le materie. Al vertice della piramide ci sono la matematica, le scienze e la lin- gua. Nel mezzo stanno le materie umanistiche. In fondo ci sono le arti. Allinterno delle arti, esiste unaltra gerar- chia: la musica e le arti figurative normalmente godono di uno status privilegiato rispetto al teatro e alla danza. In ef- fetti, sempre pi scuole stanno eliminando le arti dal pro- prio curricolo. possibile che anche un istituto superiore molto grande conti un solo insegnante di arte, e persino i bambini della scuola elementare hanno pochissimo tem- po a disposizione per disegnare e dipingere. Terzo, si fa sempre pi affidamento su particolari tipi di valutazioni. Ovunque i bambini subiscono pressioni sem- pre pi forti perch ottengano risultati sempre migliori in test standardizzati. Perch i sistemi scolastici funzionano in questo modo? Le ragioni sono di tipo culturale e storico. Ne discuteremo dif- fusamente in un altro capitolo, dove proporr alcune solu- zioni. Il punto che la maggior parte dei sistemi educativi di massa hanno origini relativamente recenti: sono nati nel diciottesimo e nel diciannovesimo secolo e sono stati proget- tati per andare incontro alle esigenze economiche del tempo, tempo dominato dalla Rivoluzione industriale sia in Ame- rica sia in Europa. Matematica, scienze e abilit linguistiche 01_Robinson_The Element.indd 26 20/09/12 16:30 LElemento 27 erano essenziali per trovare un lavoro. Un altro fattore che ha esercitato una pesante influenza sulleducazione fu la cultura accademica delle universit, la cui tendenza stata quella di escludere ogni sorta di attivit che coinvolgesse il cuore, il corpo, i sensi e una buona parte del nostro cervello. Il risultato che ovunque i sistemi scolastici ci inculcano una visione molto limitata dellintelligenza e delle nostre abilit, e sopravvalutano particolari tipi di talenti e doti. Cos facendo, ne trascurano altri altrettanto importanti e misconoscono la loro importanza per la nostra vita e per quella della nostra comunit. Questo approccio stratifica- to, uguale per tutti, allapprendimento, emargina quanti non sono naturalmente portati a imparare in questo modo. Pochissime scuole, e ancor meno sistemi scolastici nel mondo, istituiscono la danza come materia dinsegnamento. Tuttavia, sappiamo che molti studenti si impegnano solo se possono svolgere anche unattivit fisica. Per esempio, Gil- lian Lynne mi raccont di aver cominciato ad andare bene in tutte le materie, dopo aver scoperto la danza. Era una di quelle persone che devono muoversi per pensare. Pur- troppo, la maggior parte dei bambini non trova una per- sona che giochi nella sua vita il ruolo che lo psicologo ha giocato in quella di Gillian Lynne... soprattutto in questo momento. Quando i bambini sono troppo attivi, vengono sedati con medicinali e vengono invitati a calmarsi. I sistemi attuali, inoltre, pongono limiti rigidi al modo in cui gli insegnanti insegnano e gli studenti apprendono. Labilit accademica molto importante, ma lo sono anche le altre abilit. Le persone che visualizzano mentre pensa- no, possono prediligere un particolare argomento o una particolare materia, ma non riusciranno a comprenderlo se i loro insegnanti glielo presentano secondo ununica mo- dalit, non visiva. Ci nonostante, i nostri sistemi educati- vi incoraggiano sempre di pi i docenti a insegnare con un metodo standard. Per apprezzare e comprendere le epifa- nie raccontate in questo libro, e soprattutto per trovare le nostre, dobbiamo ripensare radicalmente la nostra idea di intelligenza. 01_Robinson_The Element.indd 27 20/09/12 16:30 The Element 28 Questi approcci educativi stanno anche soffocando alcu- ne pi importanti abilit, necessarie ai nostri giovani per farsi strada nel mondo sempre pi esigente del ventune- simo secolo: i poteri del pensiero creativo. I nostri sistemi educativi premiano il fatto di conoscere lunica risposta giusta a una domanda. In effetti, con programmi come No Child Left Behind (un programma federale il cui scopo migliorare le performance degli studenti delle scuole pub- bliche americane, mettendo le scuole stesse in condizione di soddisfare determinati livelli di performance predeter- minati) si insiste affinch ovunque gli alunni si uniformi- no agli stessi standard; in tal modo si esaltano, come mai prima, i principi delluniformit e della risposta giusta. Tutti i bambini cominciano la loro carriera scolastica do- tati di unimmaginazione vivida, una mente fertile e la vo- glia di mettersi in gioco esprimendo i loro pensieri. Quan- do mio figlio aveva quattro anni, il suo asilo organizz una recita sulla Nativit. Durante lo spettacolo, ci fu un momen- to meraviglioso quando tre bambini salirono sul palco nelle vesti dei Re Magi portando i loro doni: oro, incenso e mir- ra. Penso che il secondo bambino si fosse emozionato, di- menticando la sua battuta. Il terzo dovette improvvisare o forse non aveva prestato molta attenzione durante le prove, considerata let. Il primo bambino disse: Ti porto loro. Il secondo disse: Ti porto la mirra. Il terzo disse: Frank ti manda questo. Chi Frank? penserete voi. Il tredicesimo apostolo? Il Libro di Frank che andato perduto? Ci che mi piaciuto particolarmente, a proposito di questo episodio, che mostra come, quando sono piccoli, i bambini non si preoccupano affatto di sbagliare. Se in una particolare situazione non sanno esattamente che cosa de- vono fare, ci provano e stanno a vedere che cosa succede. Non intendo dire che sbagliare equivalga a essere creativi. A volte sbagliare significa semplicemente sbagliare. Tutta- via vero che, se non sei disposto a sbagliare, non ne usci- rai con qualcosa di originale. C una pecca di fondo nellinterpretazione che alcuni 01_Robinson_The Element.indd 28 20/09/12 16:30 LElemento 29 politici hanno dato dellidea di ritorno alle basi per mi- gliorare gli standard educativi. Per loro tornare alle basi equivale a rinforzare la vecchia gerarchia tra le materie dellera della Rivoluzione industriale. Sembrano credere che se propinano ai bambini un menu nazionale di lettu- ra, scrittura e aritmetica, saremo pi competitivi a livello mondiale e meglio preparati per il futuro. un modo di pensare catastroficamente sbagliato perch sminuisce le capacit umane. Diamo unenorme importan- za ai test standardizzati, tagliamo i fondi per quelli che con- sideriamo programmi non essenziali, ma poi ci chiediamo perch i nostri bambini sembrino privi di immaginazione e non ispirati. In questo modo, il nostro sistema scolastico prosciuga sistematicamente la loro creativit. La maggior parte degli studenti non arriva mai a esplo- rare lintera gamma delle proprie abilit e dei propri inte- ressi. Quegli studenti le cui menti funzionano in modo di- verso e stiamo parlando di molti studenti, forse persino della maggioranza possono sentirsi alienati dallintera cultura educativa. proprio questo il motivo per cui alcu- ne persone di successo vi diranno che non andavano affat- to bene negli studi. Si suppone che la scuola debba favo- rire le nostre naturali capacit e metterci in grado di farci strada nel mondo. Invece, soffoca i talenti e le abilit natu- rali di troppi studenti e toglie ogni motivazione a impara- re. C dellironia in questo. La ragione per cui molti sistemi scolastici stanno andando in questa direzione che molti politici credono che cos si favorisca la crescita economica e la competitivit, e sia pi facile trovare lavoro. Ma nel ventunesimo secolo il lavoro e la competitivit dipendono assolutamente dalle qualit che i sistemi scolastici sono obbligati a soffocare e che qui celebriamo. In tutto il mondo le aziende ricercano perso- ne creative che sappiano pensare in modo autonomo. Ma il discorso non riguarda solo le aziende. Riguarda la possi- bilit di vivere una vita con uno scopo e un significato che vada oltre il lavoro che facciamo. Lidea di un ritorno alle basi non sbagliata in s. 01_Robinson_The Element.indd 29 20/09/12 16:30 The Element 30 Anchio credo che sia necessario riportare i nostri bam- bini alle origini. Tuttavia, se dobbiamo veramente farlo, dobbiamo ripartire proprio daccapo. Dobbiamo ripensare la natura fondamentale dellabilit umana e gli scopi che listruzione si prefigge ora. C stato un tempo della nostra storia quando il motore a vapore regnava sovrano. Era potente, produttivo, e mol- to pi efficiente del sistema a propulsione che lo aveva pre- ceduto. Alla fine, tuttavia, non soddisfaceva pi i bisogni della gente, e il motore a combustione interna inaugur un nuovo paradigma. Sotto molti aspetti, il nostro sistema edu- cativo attuale come il motore a vapore... e sta esaurendo il vapore piuttosto in fretta. Questo vecchio modo di pensare non termina con la fine della scuola: si ripropone nelle istituzioni e nelle aziende, e il ciclo continua allinfinito. Come tutti coloro che vivo- no nel mondo lavorativo sanno, allinizio della carriera molto facile venire catalogati. Quando succede questo, diventa davvero difficile trarre il meglio dalle vostre altre, e forse pi reali, abilit. Se il mondo del lavoro vi catalo- ga come un tipo finanziario, sar difficile per voi svol- gere una mansione creativa nellazienda. Si pu ovviare al problema pensando e agendo in modo differente, anche sul posto di lavoro. In effetti, essenziale farlo. Il passo del cambiamento I bambini che hanno cominciato la scuola in questi anni an- dranno in pensione nel 2070. Nessuno pu sapere come sar il nostro mondo tra un decennio, figuriamoci nel 2070. Esi- stono due importanti fattori che segnano il passo del cam- biamento: levoluzione della tecnologia e della demografia. La tecnologia, in particolare quella digitale, si sta svilup- pando a un ritmo per molti insostenibile. anche allorigi- ne di un gap generazionale pi ampio di quello creato dal rocknroll. Le persone con pi di trentanni sono nate pri- ma che la rivoluzione digitale fosse veramente iniziata. Ab- biamo imparato a usare la tecnologia laptop, macchine fo- 01_Robinson_The Element.indd 30 20/09/12 16:30 LElemento 31 tografiche digitali, agende elettroniche, internet da adulti, ed stato come imparare una lingua straniera. Molti di noi se la cavano, altri sono addirittura esperti. Usiamo le e-mail e PowerPoint, navighiamo in internet e pensiamo di esse- re allavanguardia. Paragonati alla maggior parte di coloro che non hanno ancora trentanni, per, siamo solo dilettan- ti. Loro sono nati durante la rivoluzione digitale. Hanno im- parato quel linguaggio come se fosse la loro lingua madre. Quando mio figlio James faceva i compiti aveva cinque o sei finestre aperte sul computer, Messenger lampeggiava continuamente, il suo cellulare non smetteva mai di suona- re, scaricava musica e guardava la TV da sopra la spalla. Non so se stesse veramente facendo i compiti, ma, da come la vedevo io, stava governando un impero, per cui non mi importava. I bambini di oggi che stanno crescendo con tecnologie ancora pi sofisticate stanno gi superando gli adolescenti della generazione di mio figlio. E questa rivoluzione non ancora finita. In effetti, appena cominciata. Alcuni ipotizzano che, nel prossimo futuro, il potere dei laptop sar pari a quello del cervello umano. Come vi sen- tirete, quando darete istruzioni al vostro computer, ed esso vi chieder se siete sicuri di quello che state facendo? Tra non molto, potremmo assistere alla fusione tra i sistemi in- formatici e la coscienza umana. Se pensate allimpatto che gli ultimi ventanni di una tecnologia digitale relativamen- te semplice hanno avuto sul nostro lavoro e sul modo in cui lo facciamo e allimpatto che questa tecnologia ha avu- to sulle economie nazionali , immaginate i cambiamenti che ci aspettano. Non preoccupatevi se non riuscite a pre- vederli: nessuno riesce a farlo. Aggiungete a questo quadro limpatto della crescita de- mografica. La popolazione mondiale raddoppiata negli ultimi trentanni: da tre a sei miliardi di persone. Potreb- be arrivare a nove miliardi entro la met del secolo. Questa nuova immensa massa user tecnologie che devono anco- ra essere inventate, in modi che non riusciamo neppure a immaginare e per lavori che non esistono ancora. 01_Robinson_The Element.indd 31 20/09/12 16:30 The Element 32 Queste forze trainanti, culturali e tecnologiche, sono causa di profondi cambiamenti nelle economie mondiali e rendo- no la vita quotidiana pi differenziata e complessa, special- mente quella dei giovani. Il fatto che questi sono tempi di un cambiamento globale senza precedenti. Possiamo intra- vedere le tendenze per il futuro, ma praticamente impos- sibile fare previsioni precise. Secondo me, uno dei libri pi formativi degli anni Set- tanta stato Lo choc del futuro di Alvin Toffler, in cui lauto- re discuteva dellimpatto sismico dei cambiamenti sociali e tecnologici. Uno dei piaceri inaspettati e dei privilegi di vi- vere a Los Angeles che mia moglie Terry e io siamo diven- tati amici di Alvin e della moglie, Heidi. Durante una cena insieme, abbiamo chiesto loro se condividevano la nostra convinzione che i cambiamenti che stanno sconvolgendo il mondo non avessero precedenti. Ci siamo trovati daccordo: nessun altro periodo della storia umana pu eguagliare il presente per le dimensioni, la velocit e la complessit glo- bale dei cambiamenti che ci troviamo ad affrontare. Alla fine degli anni Novanta, chi avrebbe potuto imma- ginare quale sarebbe stato il clima politico mondiale dieci anni dopo, quale impatto avrebbe avuto internet, il grado di globalizzazione del commercio, e i modi radicalmente dif- ferenti in cui i nostri figli avrebbero comunicato tra di loro? Alcuni di noi avrebbero potuto prevedere uno di questi fat- ti, o persino due. Ma tutti? Pochissime persone sono cos lungimiranti. Tuttavia questi cambiamenti hanno modifi- cato il nostro modo di vivere. E questi cambiamenti sono sempre pi rapidi. E noi non possiamo prevedere come andr a finire. Sappiamo per che certe tendenze indicano che il mon- do sta cambiando in modo stupefacente. Cina, Russia, In- dia, Brasile e altri Paesi giocheranno un ruolo dominante nelleconomia mondiale. Sappiamo che la popolazione con- tinuer a crescere a un ritmo senza precedenti. Sappiamo che la tecnologia aprir nuove frontiere e le sue applica- zioni entreranno nelle nostre case e nei nostri uffici a velo- cit sconcertante. 01_Robinson_The Element.indd 32 20/09/12 16:30 LElemento 33 Tutte queste cose che sappiamo il fatto che pi Paesi e pi persone entreranno in gioco e che la tecnologia sta cam- biando le stesse regole del gioco, proprio in questo momen- to ci portano a uninevitabile conclusione: non possiamo sapere come sar il futuro. Il solo modo che abbiamo per prepararci ad affrontar- lo di dare il massimo, nella convinzione che cos facen- do diventeremo quanto pi flessibili e produttivi possibile. Molte delle persone che conoscerete in questo libro non hanno perseguito le loro passioni semplicemente per la pro- messa di una remunerazione economica soddisfacente. Le hanno perseguite perch non riuscivano a immaginare di fare qualcosaltro. Hanno scoperto la loro vera vocazione e hanno investito tutto in queste loro professioni. Se il mon- do dovesse capovolgersi domani, troverebbero il modo di diversificare le loro capacit per adeguarsi al cambiamen- to. Troverebbero il modo per continuare a fare le cose che le hanno messe nel loro Elemento, perch istintivamente capirebbero come adattarsi al nuovo ambiente. Molte persone hanno accantonato le loro passioni per de- dicarsi a cose di cui non importa loro nulla, semplicemente per amore della tranquillit finanziaria. Il fatto , per, che il lavoro che avete accettato perch serve a pagare i conti potrebbe facilmente sparire nel prossimo decennio. Se non avete mai imparato a pensare in modo creativo e a esplo- rare le vostre reali capacit, cosa farete allora? In particolare, che cosa faranno i nostri figli se continuia- mo a prepararli per la vita usando i vecchi modelli educati- vi? probabile che intraprenderanno molte carriere nellarco della loro vita lavorativa, non semplicemente che avranno lavori diversi. Molti di loro certamente faranno lavori che noi ora non riusciamo neppure a immaginare. Non quin- di nostro dovere incoraggiarli a esplorare il maggior nume- ro possibile di vie, alla scoperta dei loro reali talenti e del- le loro reali passioni? Quando la sola cosa che sappiamo sul futuro che sar diverso, dimostreremo di essere saggi facendo una cosa del genere. Abbiamo bisogno di pensare in modo differen- 01_Robinson_The Element.indd 33 20/09/12 16:30 The Element 34 te alle risorse umane e al modo in cui svilupparle per af- frontare tutte queste sfide. Abbiamo bisogno di abbracciare lidea di Elemento. Che cos lElemento? LElemento il punto dincontro fra le attitudini naturali e le passioni personali. Le persone che avete incontrato e che incontrerete nelle prossime pagine hanno una cosa in comune: fanno ci che amano fare e in questo modo si sen- tono autentiche. Il tempo per loro scorre in modo diverso, sono pi vive, pi centrate e pi vibranti. Essere nel loro Elemento le fa sentire straordinariamente soddisfatte e felici. Non stiamo parlando di risate, diverti- menti, momenti romantici e feste. Quando le persone si tro- vano nel loro Elemento, sono in connessione con qualcosa di fondamentale per il loro senso di identit, per il loro scopo nella vita e per il loro benessere. Essere nel proprio Elemento rivela loro chi sono veramente e che cosa devono veramente fare della loro vita. Ecco perch molte persone intervistate de- scrivono la scoperta del proprio Elemento come unepifania. Come possiamo trovare il nostro Elemento e quello degli altri? Non esiste una formula precisa. LElemento diver- so per ognuno di noi. In effetti, il punto proprio questo. Non siamo limitati a un solo Elemento. possibile che al- cune persone sentano di essere attratte da pi di unatti- vit ed eccellano in tutte. Altre potrebbero avere ununica passione e ununica attitudine, che le fanno sentire piena- mente soddisfatte. Non esiste una regola. Ci sono per, per cos dire, elementi dellElemento che forniscono una corni- ce per capire come si deve pensare a questa cosa, per sape- re cosa cercare e cosa fare. LElemento ha due caratteristiche principali e bisogna sod- disfare due condizioni per ritrovarsi in esso. Le caratteristi- che sono lattitudine e la passione. Le condizioni sono latteg- giamento e lopportunit. La sequenza pi o meno questa: Ce lho; Mi piace; Lo voglio; Dov?. 01_Robinson_The Element.indd 34 20/09/12 16:30