(N = 151 casi) MarkosMefar, un sistema Angelini con
compressore a membrana ed ampolla in vetro (N=98)
e lArtsana Project
(N = 7) e il Bimboneb
(N=11)
entrambi di MarkosMefar e il Clenny
(N=4) Medel. Il
60% di chi rispose rifer di continuare la nebulizzazio-
ne sino a nire il farmaco e, fra questi circa la met
riport una durata media per ciascuna nebulizzazione
di oltre 30 minuti. I farmaci utilizzati sono stati riportati
da 72 pazienti; quelli di uso pi comune con relativi
dosaggi sono stati descritti in Tabella II, mentre 1 usa-
va ambroxol e 4 nedocromile. Per entrambi gli studi il
volume medio iniziale non era mai stimabile inferiore a
2,5 ml.
Discussione
Questo studio ha alcune importanti limitazioni: i
risultati ottenuti non hanno conferme oggettive e per
la gran parte sono solo fondati su quanto riportato
dai pazienti. Inoltre, numericamente la popolazione
del secondo studio molto pi esigua di quella del
primo, anche se non differisce almeno relativamente
ad et, sesso, livello di scolarit e diagnosi respirato-
ria principale.
Nonostante il passare degli anni e
lintroduzione di nuovi erogatori e far-
maci i nebulizzatori continuano ad es-
sere usati regolarmente da soggetti
con asma e BPCO.
Detto questo, tre ci sembrano i principali riscon-
tri. Primo, nonostante il passare degli anni e lintro-
duzione di nuovi erogatori e farmaci i nebulizzatori
continuano ad essere usati regolarmente da sogget-
ti con asma e BPCO visti da pneumologi; ad onor
del vero e per entrambi gli studi il loro impiego non
sembra tuttavia omogeneo nel territorio, perch solo
alcuni dei centri partecipanti inclusero effettivamente
pazienti che praticavano regolarmente nebulizzazioni
terapeutiche e, chiedendo agli sperimentatori la cau-
sa del mancato arruolamento, fu sempre riferito che
nel loro territorio era poco o per nulla diffusa la pras-
si delluso domiciliare di nebulizzatori. Daltronde,
una distribuzione a macchia di leopardo nelluso
domiciliare di nebulizzatori non una caratteristica
solo italiana: Brandli
10
circa 20 anni fa, rielaboran-
do informazioni della Swiss Lung Association, aveva
gi rilevato come in Svizzera la diffusione a domici-
lio di apparecchi aerosolici differiva molto a seconda
dellarea geograca considerata, verosimilmente in
ragione delle abitudini locali. La diffusa consuetudi-
ne italiana circa lutilizzo domiciliare di nebulizzatori
stata ampiamente criticata
11
. Con il presente studio
noi non siamo in grado di formulare giudizi sullimpie-
go delle nebulizzazioni terapeutiche in Italia nel primo
decennio degli anni 2000, n vogliamo entrare nel
merito se potessero esservi alternative pi valide e
comode alluso domiciliare regolare del nebulizzatore
per i soggetti esaminati nei nostri studi; riteniamo tut-
tavia importante riettere sulla convinzione espressa
da molti pazienti dello studio GENEBU
5
che avevano
in passato utilizzato anche inalatori, ma erano con-
vinti che il nebulizzatore, seppur meno comodo, fos-
se il pi efcace erogatore aerosolico.
Gli utilizzatori del nebulizzatore ri-
spetto a quelli di inalatori erano pi
anziani, con pi grave ostruzione spi-
rometrica e compromissione di qualit
di vita, frequenti ospedalizzazioni e ac-
cessi in Pronto Soccorso.
Questi riscontri sono stati anche confermati dallo
studio GENEBI
7
dove emerge fra laltro come gli uti-
lizzatori del nebulizzatore rispetto a quelli di inalatori
erano pi anziani, con pi grave ostruzione spirometri-
ca e compromissione di qualit di vita, frequenti ospe-
dalizzazioni e accessi in Pronto Soccorso. Altri Autori
avevano gi riportato simili osservazioni
12 13
, ma noi,
in aggiunta
7
, abbiamo anche mostrato come chi uti-
Tabella II. Alcuni farmaci usati dai soggetti dello studio GENEBU e GENEBI, con mediana e ambito dei dosaggi usati per
singola nebulizzazione.
GENEBU GENEBI
N Mediana della dose (e range) in mg N Mediana della dose (e range) in mg
BDP 605 0,8 (0,4-0,8) 51 0,8 (0,4-0,8)
Flunisolide 98 1 (0,5-2) 21 1 (0,5-1)
Fluticasone - 11 0,5 (0,25-1)
Budesonide - 5 0,25 (0,25-1)
Salbutamolo 601 2,5 (1-5) 69 2 (0,75-2,5)
Ipratropio 442 0,5 (0,0625-0,5) 49 0,5 (0,25-0,5)
Fenoterolo 74 1,25 (0,25-1,25) 2 1,25
F. Romano et al.
Rassegna di Patologia dellApparato Respiratorio 40
V. 28 n. 01 Febbraio 2013
lizza regolarmente un nebulizzatore particolarmente
incline a compiere errori critici di uso con inalatori, por-
tandoci a concludere che una cattiva tecnica inalatoria
potrebbe spiegare o essere una delle cause che spin-
ge molti soggetti che continuano ad usare regolarmen-
te a domicilio i nebulizzatori a riferire di trovarvi maggior
benecio rispetto agli inalatori.
Una cattiva tecnica inalatoria po-
trebbe spiegare o essere una delle
cause che spinge molti soggetti che
continuano ad usare regolarmente a
domicilio i nebulizzatori a riferire di tro-
varvi maggior benecio rispetto agli
inalatori.
Comunque sia sembra ragionevole ritenere che
sino a quando rimarranno soggetti incapaci ad usare
bene gli inalatori, questi stessi potranno essere portati
a ricorrere allimpiego degli apparecchi aerosolici che
richiedono un minor grado di collaborazione rispetto
ai primi.
Assai pi spesso sono utilizzati per
nebulizzazione, quasi sempre misce-
landoli, beta-agonisti adrenergici, anti-
colinergici e corticosteroidei.
Secondo, la nostra indagine non rileva fra i 2 stu-
di sostanziali differenze relativamente ai farmaci e alle
dosi usate; assai pi spesso sono utilizzati, quasi
sempre miscelandoli, beta-agonisti adrenergici, anti-
colinergici e corticosteroidei. Il nostro studio conferma
nella vita reale e sino alla ne degli anni 2010 quanto
riportato da una indagine
14
condotta nel 1992 con
questionario su pneumologi di 19 nazioni europee e
che aveva gi rilevato come, mentre i beta-agonisti
erano ubiquitariamente impiegati per nebulizzazione
da tutti gli specialisti, i corticosteroidi erano usati solo
in Germania, Svizzera e Austria e ancora pi frequen-
temente in Italia. Questultima prassi, cos come la
consuetudine di miscelare pi farmaci da nebulizzare,
possono essere considerati una e vera e propria pe-
culiarit italiana.
Mentre vi sono evidenze che luso di
broncodilatatori per nebulizzazione sia
sicuro ed efcace, minore informazio-
ne esiste per lutilizzo dei cortisonici.
Daltronde, mentre vi sono evidenze che luso
di broncodilatatori per nebulizzazione sia sicuro ed
efcace, minore informazione esiste per lutilizzo
dei cortisonici
1
. Tuttavia, sebbene questo aspetto
suggerisca la necessit di ulteriori indagini in futuro
sullargomento, una recente revisione ha mostra-
to, traendo informazioni da studi in vitro e da alcune
piccole esperienze cliniche, che la nebulizzazione di
cortisonici ed anche la sua miscelazione con bron-
codilatatori possono rappresentare pratiche valide ed
accettabili, pur precisando che solo alcuni nebulizza-
tori del commercio risultano adeguati per tale aeroso-
lizzazione
15
.
Solo alcuni nebulizzatori del com-
mercio risultano adeguati per laeroso-
lizzazione di cortisonici.
Questo ultimo aspetto ha grande importanza pra-
tica perch il nostro studio mostra che quasi mai i
medici prescrittori si erano informati sullidoneit
dellapparecchio aerosolico disponibile a domicilio da
parte dei loro pazienti e indica la necessit di una ot-
timizzazione nella pratica dellaerosolterapia con ne-
bulizzatori.
Terzo, fra i 2 studi abbiamo osservato rilevanti dif-
ferenze relativamente agli apparecchi aerosolici usati,
verosimilmente di tipo migliorativo. In particolare, nello
studio pi recente abbiamo riscontrato una netta ri-
duzione nella diffusione delle ampolle nebulizzatrici in
vetro a vantaggio di quelle in materiale plastico, dalle
migliori prestazioni e igiene; poich tuttavia in entrambi
gli studi raramente emerge che i medici danno infor-
mazioni al paziente sul tipo di nebulizzatore da acqui-
stare o vericano se quello in dotazione sia adeguato
alle necessit, tale tendenza pu probabilmente essere
in primo luogo attribuita ad un miglioramento del ma-
teriale disponibile in commercio. Al contrario nel pi re-
cente studio GENEBI i pazienti riportano una tendenza
alla riduzione nelle pratiche di regolare e corretta igie-
ne dellapparecchio aerosolico; questo rilievo par-
ticolarmente importante anche alla luce del riscontro
che il consiglio medico sulla necessit di una accurata
manutenzione e pulizia del nebulizzatore associato
a maggiori attenzioni da parte dei pazienti verso di
esso
4
.
Concludiamo che il confronto fra i dati dei 2 studi
esaminati nella presente indagine e condotti a distanza
di quasi un decennio in Italia mostra come rimangono
simili le dosi ed il tipo di farmaci nebulizzati cos come
le caratteristiche della popolazione che usa regolar-
mente a domicilio nebulizzatori, costituita prevalente-
mente da soggetti molto anziani e con grave compro-
missione funzionale respiratoria e nella qualit di vita. Vi
necessit di maggiori attenzioni da parte dei medici
prescrittori sul tipo, nelluso e nelligiene degli appa-
recchi aerosolici, perch esiste una profonda variabilit
nelle performances tra diversi modelli di nebulizzatori e
un improprio uso e manutenzione dei farmaci e dei di-
spositivi pu ridurre o compromettere il risultato clinico
del trattamento.
Aerosolterapia domiciliare con nebulizzatori in asma e BPCO: cosa sta cambiando in Italia?
Rassegna di Patologia dellApparato Respiratorio V. 28 n. 01 Febbraio 2013
41
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Gli Autori dichiarano di non avere alcun conitto di interesse con largomento trattato nellarticolo.
1
UO Pneumologia Oncologica, Ospedale Mariano Santo, Cosenza;
2
Pneumologia, Ospedale S. Bartolomeo, Sarzana (SP);
3
Dip.Medicina, Pneumologia,
Fisiologia e Nutrizione Umana, Universit di Palermo;
4
Clinica Malattie Apparato Respiratorio, Universit di Siena;
5
Divisione di Pneumologia, Fondazione
Salvatore Maugeri, I.R.C.C.S., Istituto Scientico di Tradate (VA);
6
Divisione di Pneumologia, Fondazione Salvatore Maugeri, I.R.C.C.S., Istituto Scientico
di Cassano Murge (BA);
7
U.O. Pneumologia, Ospedale Villa Scassi - Genova;
8
U.O.C.Pneumologia, Ospedale La Colletta, Arenzano (GE);
9
Fisiopatologia
Respiratoria, IRCCS Regina Elena, Roma;
10
U.O. Pneumotisiatria-Ospedale Bellaria, Bologna;
11
UO Malattie Apparato Respiratorio, Copparo, AUSL Ferrara;
12
Centro antifumo, A.O. A. Cardarelli Napoli;
13
Pneumologia, Ospedale di Crema, Cremona;
14
U.O.C.Fisiopatologia e Riabilitazione Respiratoria, Azienda
Ospedaliera Universitaria Senese, Policlinico Le Scotte, Siena
Lelenco dei centri che hanno partecipato ai due studi disponibile nella versione
online dellarticolo nella sezione Editoria-Rassegna sul sito www.aiponet.it
F. Romano et al.
Rassegna di Patologia dellApparato Respiratorio V. 28 n. 01 Febbraio 2013
Gruppo di Lavoro Educazionale AIPO per i nebulizzatori GENEBU
Stefano Aiol, U.O. Riabilitazione Respiratoria, Ospedale S. Marta, Rivolta dAdda; Maria Aliani, Divisione di Pneu-
mologia, I.R.C.C.S. Fondazione Maugeri, Cassano Murge; Giuseppe Anzalone, Pneumologia, Ospedale Miseri-
cordia e Dolce, Ospedale di Prato; Natalino Barbato, Divisione di Pneumologia, Salerno; Marco Bonavia, Divisione
di Pneumologia, Ospedale La Colletta, Arenzano; Pier Aldo Canessa, Divisione di Pneumologia, Ospedale S.
Andrea, La Spezia; Vincenzo Zag, Cristina Cinti, Presidio di Tisio-Pneumologia, Azienda Citt di Bologna; Vita
Cappiello, Divisione di Pneumologia, Potenza; Vincenzo Cilenti, Fisiopatologia Respiratoria, Istituto Regina Elena,
Roma; Salvatore DAntonio, Ospedale Vannini, Roma; Giuseppe De Angelis, Broncopneumologia e Riabilitazione
Respiratoria, Ospedale Forlanini, Roma; Renato De Tullio, Fisiopatologia Respiratoria, Bari; Antonio Di Gregorio,
Giovanna Baldracchi, Riabilitazione Respiratoria, Ospedale Armanni, Arco di Trento; Mario Del Donno, Clinica
Malattie Apparato Respiratorio, Universit di Parma; Claudine Giacomelli, Servizio di Allergologia, Ospedale di
Viareggio; Giacomo Grande, Clinica delle Magnolie, Caserta; Cristina Maccone, II Broncopneumologia, Ospedale
Forlanini, Roma; Angelo Sena, Paola Martucci, Divisione Broncopneumologia e Urgenze Pneumologiche, Ospe-
dale Cardarelli, Napoli; Fabrizio Peccini, Marco Dottorini, Medicina Generale, Gubbio; Margherita Neri, Divisione di
Pneumologia, Centro Medico di Tradate, I.C.C.R.S. Fondazione Maugeri; Vannucci Franco, Medicina, Ospedale
Pistoia; Doriana Zanchetta, Area Territoriale Tisio-Pneumologica, Vicenza, Andrea Melani S., U.O. Fisiopatologia e
Riabilitazione Respiratoria, Policlinico Le Scotte, Azienda Ospedaliera Universitaria Senese, Siena
Gruppo di Lavoro Educazionale AIPO per gli inalatori e i nebulizzatori
GENEBI
Maria Aliani, Divisione di Pneumologia, Fondazione S Maugeri, I.C.C.R.S Istituto Scientico di Cassano Murge (Ba);
Natalino Barbato, Benedetto Polverino, Divisione di Pneumologia, Ospedale G. da Procida, Salerno; Marco Bonavia,
U.O.C.Pneumologia, Ospedale La Colletta, Arenzano (GE), Piero Aldo Canessa, Roberta Ribolla, Pneumologia, Osp
S Bartolomeo, Sarzana (SP); Vincenzo Cilenti, Eliuccia Mastropasqua, Fisiopatologia Respiratoria, IRCCS Regina
Elena, Roma; Cristina Cinti, Francesco Falcone, Vincenza Mariano, U.O. Pneumotisiatria- Ospedale Bellaria, Bolo-
gna; Vincenzo Zag, Pneumotisiologia Territoriale, AUSL Bologna; Isotta Coloretti, UOS di Pneumologia Ospedale
C. Magati AUSL di Reggio Emilia, Scandiano (RE); Giuseppe De Angelis, U.O.C. Riabilitazione Respiratoria, Ospe-
dale Forlanini, Roma; Mario Del Donno, U.O. Pneumologia, A.O. G. Rummo, Benevento; Renato De Tullio, U.O.
Pneumotisiologia territoriale, Putignano (Bari); Raffaela Giacobbe, U.O.C. Endoscopia toracica e Urgenze Bronco-
logiche, A.O. A. Cardarelli, Napoli; Marco Lodi, UO Malattie Apparato Respiratorio, Copparo, AUSL Ferrara; Pao-
la Martucci, Centro antifumo, A.O. A. Cardarelli Napoli; Andrea Sisto Melani, U.O.C.Fisiopatologia e Riabilitazione
Respiratoria, Azienda Ospedaliera Universitaria Senese, Policlinico Le Scotte, Siena; Margherita Neri, Sabrina della
Patrona, Divisione di Pneumologia, Fondazione S Maugeri, I.R.C.C.S. Istituto Scientico di Tradate (Va); Maria Stella
Delno, Paolo Noceti, SC Pneumologia, Ospedale S.Croce e Carle, Cuneo; Ines Scarlato, Francesco Romano, UO
Pneumologia, Ospedale Mariano Santo, Cosenza; Nicola Scichilone, Dip. Medicina, Pneumologia, Fisiologia e Nutri-
zione Umana, Universit di Palermo; Antonella Serani, U.O. Pneumologia Stab. Osped. Imperia; Maria Serra, U.O.
Pneumologia, Ospedale Villa Scassi - Genova; Albino Sini, U.O.C. Pneumologia, ACO S. Filippo Neri Roma; Adriano
Vaghi, UOC Pneumologia, Ospedale Salvini, Garbagnate (Mi); Ylli Vakefliu, Laboratorio di Fisiopatologia Respirato-
ria, Ospedale Sauk, Tirana; Doriana Zanchetta, Area Territoriale Tisio-Pneumologica, Vicenza