Il Chinino | Bimestrale dinformazione | Anno IV - numero TRE - Agosto 2014 | Copia gratuita Deserto industriale Anche la Sapa chiude e licenzia LINCHIESTA La comunit ferrarese nella bonica pontina Cristina Rossetti e le testimonianze dei coloni Pontinia in Europa, lEuropa a Pontinia Il progetto green dellassociazione Gap PONTINIA OTTANTA CRONACHE CITTADINE il Il Comune dice no al biogas senza regole Primo passo contro la proliferazione selvaggia AGRI_CULT L alberg Potino, in origine Albergo Pontino, una spina nel cuore di chi ama Pontinia. E un pugno nellocchio per chi ci capita. Oltre a essere brutto, anche perico- lante. Questo il nostro patrimonio storico. Le nostre radici, tanto difese a parole sui social network, stanno ineso- rabilmente crollando. Proprio in piazza. Com possibile che non ci sia un uso migliore di quello attua- le, ovvero di dimora per i ratti? Si potrebbe farne di tutto, da una biblioteca a un ostello della giovent (come accaduto a Roccagorga, con il palazzo baronale che stato riconvertito). Si potrebbe dare occupazione a chi di questi tempi non lha. Possibile mai che a nessuno importi nemmeno della prospetti- va del lavoro, se non quello del recupero artistico? Quanti sono gli Alberg Potini nel territorio? Tanti, troppi. Ecco una lista sommaria, giusto per rendere lidea. Lospedaletto dellOnc in via Migliara 48, divenuto riparo per senzatetto, op- pure gli edifici del Consorzio di Bonifica come le idrovore di For- cellatta e del Lungo Ufente, oltre a tutte le case cantoniera lun- go la via Appia, ma lelenco sarebbe veramente troppo lungo. A non voler essere nemmeno un pochino sentimentalistici, quantomeno stiamo parlando di un patrimonio immobiliare la- sciato l a crollare. Facendo cos crollare il nostro passato. E con esso anche il nostro futuro. chiaro che non sar un edito- riale scritto da un gelataio a cambiare le cose, perch saranno solo le nostre coscienze a poterlo fare. SOSTIENI IL CHININO Ecco l e coordi nate bancari e: Associ azi one Il Chi ni no Causal e: contri buto vol ontari o I BAN: IT 41 H087 3874 0600 0000 0027 024 Simone Coco SPINA NEL CUORE E PUGNO NELLOCCHIO Il Chinino Bimestrale dinformazione Anno IV numero 3 Agosto 2014 Registrato al Tribunale di Latina numero 6 del 29/04/2011 Copia gratuita http://ilchinino.blogspot.com - ilchinino@gmail.com Direttore Vicedirettore Collaboratori
Fotografe Progetto Grafco Stampato presso Andrea Zuccaro Paolo Periati Federica Guzzon, Gianpaolo Danieli, Alessandro Cocchieri, Ilenia Zuccaro, Graziano Lanzidei, Lucre- zia Zuccaro, Simone Coco, Giancarlo Incitti. Emanuele Palombi, Alessandro Rogato, Simone Olivieri, Fabrizio Bellachioma, Antonio Morelli. Foto di copertina: Emanuele Palombi. Keller Adv Nuova Grafca 87 srl, Via del Tavolato, snc 04014 Pontinia (LT) SOMMARIO 4 LINCHIESTA Sullorlo della disoccupazione 8 CRONACHE CITTADINE AAA pediatri cercasi 10 CRONACHE CITTADINE Molluschi giganti 12 AGRI_CULT Regole per il biogas 14 PRIME PIETRE Pomezia 18 PONTINIA OTTANTA Perch i ferraresi? 20 LANGOLO DEL POETA Rispetto per la citt 22 ANTICHE ORME Viaggio sullAppia antica 24 CRONACHE CITTADINE Il progetto della Gap 27 I SEGRETI DEL MAP Le medaglie del papa 29 TIPI PONTINI Pasquale Rinaldi leroe 30 CRONACHE CITTADINE Una rotonda piccina piccina 32 BCC Molto pi di una festa 34 SPORT CITTADINO Dieci anni in Ducati LINCHIESTA di ANDREA ZUCCARO foto di EMANUELE PALOMBI F ossanova non si tocca!. Lavoro! Lavoro! Lavo- ro!. Da qualche settimana nella zona industriale di Mazzocchio si odono le urla degli operai della Sapa Proli, impegnati in una lotta durissima con la propriet aziendale per evitare la chiusura dello stabilimento e il licenziamento di 136 operai e impiegati. Una lotta impari. Da una parte la propriet, la multinazionale Sapa As, che nel 2013 si fonde con la Norsk Hydro per dare vita a un colosso mondiale nella lavorazione dellalluminio, dallaltra gli operai, affancati dai sindacati e dai sindaci della zona, gli unici politici che fnora hanno portato il proprio sostegno beccandosi anche una denuncia penale per aver partecipato alloccupazione della fabbrica insieme ai dipendenti. Lo schema portato avanti dalla Sapa nel perseguire il proprio tornaconto un classico della storia industriale degli ultimi anni: avviso di licenziamento, chiusura dello stabilimento e tutti a casa con qualche spicciolo e zero prospettive. Dopo la fusione, la nuova azienda ha gi chiuso e venduto lo stabilimento di Bolzano e si appresta a fare lo stesso con quello di Fossanova per concentrare tutta la pro- duzione negli ultimi tre siti rimasti: uno ad Adessa, vicino Chieti, e due in provincia di Belluno. Secondo gli operai che da un mese occupano la fabbrica, la scelta di chiudere Fossanova rimane incomprensibile e illogica. A meno che non conti la politica locale, e allora anche lillogico diventa logico: probabilmente nelle zone dove rimarr la produ- zione di alluminio c un politico di peso che riesce ancora a far sentire la propria voce. Mentre qui a Latina il massimo che stato concesso agli operai sono stati quattro incontri presso la sede dellUnindustria del capoluogo, un incontro informale in Regione, mentre presso il Ministero delle Attivit Produttive c un tavolo aperto, ma virtuale. Alla Sapa bastato presen- tare un documento di poche pagine per mettere in crisi due- cento persone, se si considera anche lindotto. Il ritornello sempre lo stesso: per via della crisi, della caduta di domanda dellalluminio lavorato lazienda in perdita da svariati anni. In particolare, secondo i calcoli economici della propriet, nel 2013 lazienda ha chiuso con 35 milioni di euro di perdite e lo stabilimento di Fossanova ha registrato un passivo di 4 milioni. vero spiega Antonio, uno degli operai pi combattivi che la produzione scesa: da quasi 25mila tonnellate si passati alle attuali 14 o 15mila, ma anche vero che cambiato il nostro fornitore. Dopo la chiusura dellAlcoa in Sardegna, lallu- minio arriva dallo stabilimento Sapa di Feltre, ma la qualit non la stessa e c molto pi scarto. E poi sono stati licenziati lamministratore delegato di Sapa Italia e il direttore dello sta- bilimento di Fossanova. Non che le liquidazioni di queste due fgure apicali sono state inserite nel bilancio dello stabilimento di Fossanova?. Un dubbio che sorge guardando i dati forniti dalla stessa azienda, dove si nota che le perdite sono schizzate da 251mila euro del 2010, ai 4 milioni del 2013. Questo stabilimento continua Antonio non pu chiudere. La nostra tecnologia di estrusione dellalluminio unica in Italia e siamo fornitori di importanti aziende nel settore automobilisti- co e in quello delledilizia. Certo sono lontane le 35mila tonnel- late prodotte nel 2003, ma questo stabilimento si pu salvare come lElectrolux. Di questo ne convinto anche Enzo, operaio cinquantenne, di cui ventisette spesi proprio alla Sapa: Cera un po di crisi, ma si poteva chiedere aiuto al governo, alle parti sociali. Tra il 2009 il 2013 abbiamo fatto cassa integrazione a rotazione. Il futuro non roseo. Non so quale sia il rimedio, ma la politica va avanti a parlare di senato e legge elettorale quando la priorit il lavoro. Anche perch senza lavoro non facile per nessuno, soprat- tutto per chi amministra il territorio, come sottolinea il sindaco di Pontinia Eligio Tombolillo: Ci troviamo in una situazione gra- vissima e temo problemi di ordine pubblico. I Comuni possono fare quello che possono, ma devono intervenire enti posti pi in alto, noi possiamo stare vicino agli operai. Questo un duro colpo alla zona industriale di Mazzocchio. Siamo di fronte a un capitalismo selvaggio fglio della globalizzazione. Un capitalismo LORA DELLA LOTTA Sapa ultima trincea della crisi. I lavoratori occupano lo stabilimento di Mazzocchio IL CHININO Agosto 2014 4 IL CHININO Anno IV n 3 5 Operai della Sapa mentre occupano la Strada Regionale dei Monti Lepini. IL CHININO Agosto 2014 6 di rapina che non pensa al territorio e alle famiglie. Perch non si tratta solo di salvare lo stabilimento di Fossanova. Qui c un intera provincia, quella di Latina, che sta lentamente morendo sotto i colpi di una crisi che riguarda tutti i settori produttivi. Lo ha certifcato uninchiesta de Il Sole 24Ore di qualche setti- mana fa: Latina al secondo posto tra tutte le province italiane ad aver distrutto pi ricchezza in questi ultimi sette anni. Al primo posto c Viterbo. I dati della cassa integrazione (ordina- ria, straordinaria e in deroga), sono impietosi: nel solo settore industriale si passati dalle 971mila ore del 2008 ai 4 milioni e mezzo del 2013. Il problema riguarda tutti i settori: nelledili- zia si passati da 85mila ore del 2008 alle 900mila del 2013. In pratica si sono moltiplicate per dieci volte le richieste di aiuto in un settore che a Latina si praticamente fermato. E se si ferma lindustria e ledilizia si ferma anche il resto: solo nel commercio, un settore che nel 2008 non faceva neanche unora di cassa integrazione, nel 2013 si arrivati a 765mila ore, anche se il picco si registrato nel 2012, con quasi 900mila ore di cassa, autorizzate dallInps. Segue il settore de- gli artigiani, dove dal 2008 al 2013 i numeri si sono moltiplicati per dieci, arrivando al picco massimo di 162mila ore del 2012 per scendere leggermente nel 2013. Ma sempre in piena crisi siamo, perch anche il settore impiegatizio ha dovuto ricorrere agli ammortizzatori sociali passando dalle 200mila ore del 2008 ai 2 milioni del 2013. Finiti poi i sussidi di disoccupazione e la cassa integrazione, rimane il nudo dato dei disoccupati che a Latina sono raddoppiati. Il tasso di disoccupazione era del 7,93 per cento nel 2007, oggi sfora il 15 per cento dati arrangiati per difetto, perch non comprendono quelli che hanno smesso di cercare impiego e non rientrano nelle statistiche. Cos come crollato il potere dacquisto dei cittadini. Non ci sono pi aziende che producono ricchezza e allora anche il portafogli si svuota: da un reddito di 21mila euro si scesi a 17mila, con una perdita secca di 4mila euro per abitante. In sette anni abbiamo bruciato il 25 per cento della nostra ricchezza pro capite. Si tratta comunque di medie: qualcuno nella crisi ci sguazza, altrimenti non si spie- gherebbe come mai i depositi bancari medi sono aumentati da 8mila euro del 2007 agli attuali 13mila e 700. C chi prefe- risce tenere soldi in banca piuttosto che investirli, ma un tale aumento non pu avere questa unica spiegazione. Sullo sfondo restano le storie delle operaie e degli operai come quelli della Sapa di Fossanova, il cui futuro non incerto. nero. Lavoro qui da 18 anni spiega Giuseppe e ne ho 44. Questo uno stabilimento di operai giovani. Bisogna creare una corsia preferenziale per chi non ha neanche 50 anni. Altre offerte di lavoro non ci sono. Oppure c chi pensava di aver trovato una tranquil- lit con la frma di un contratto a tempo indeterminato, come Cristian: Ho 26 anni e dopo otto anni di lavoro non me lo sarei mai aspettato di essere licenziato. Ho fatto sei anni di contratti settimanali, poi due contratti da nove mesi e mi avevano preso fsso il primo dicembre del 2013. Non sono ottimista per niente sul mio futuro. La disperazione palpabile negli occhi di Giovanni: Lavoro qui da 17 anni, ho fatto anche il ca- poreparto. Mancava il lavoro ma per il sindacato andava tutto bene. Poi il 5 maggio arrivata la lettera di licenziamento. Ci hanno offerto tre anni di mobilit. E poi? Sono in mezzo a una palude con un fglio e una moglie a carico e un piccolo fnan- ziamento che ho preso alcuni mesi fa per far fronte a spese mediche. Ora non so proprio dove sbattere la testa. Latina una delle province pi colpite dalla crisi di questi anni. LINCHIESTA Lo stabilimento Sapa nellarea industriale di Mazzocchio di Pontinia. IL CHININO Agosto 2014 8 Se tre pediatri sembran pochi nonostante a Pontinia rimangano esclusi circa duecento bambini dal rango dei medici del paese, questo non risulta anomalo. La zona rossa Latina. Avendo pi bambini e una densit abitativa pi elevata, ha la precedenza per lo stabilirsi di nuovi professionisti. Bisogna tener conto, inoltre, che lin- sediamento di un nuovo pediatra a Pontinia non affatto vantaggioso per il medesimo, poich avrebbe la possibilit di accogliere solo un terzo dei bambini rispetto alla quota avente diritto. Lo stipendio percepito dai pediatri mutuabili, infatti, relativo al numero dei pazienti. Sarebbe quindi pi facile che lAsl alzasse il tetto di pazienti per pediatra in modo da garantire a tutti i genitori di non doversi spostare nelle citt limitrofe. Molte mamme e pap per questo si sono lamentati, in particolare chi ha diffcolt per gli spostamenti urgenti. La Asl vuole sottolineare che sempre nelle libert dei genitori scegliere il medico curante, per bisogna attenersi a quelli disponibili. In ogni caso per coprire i giorni in cui il pediatra mancante prevista la guardia medica e la stessa dottoressa Peppina Di Mambro ha affermato che le capitato spesso di visitare pazienti non di sua pertinenza o stranieri in viaggio, quindi almeno per le urgenze sembra esserci una copertura. Di certo importante uscire dalla realt di paese e inse- rirsi in un contesto maggiore, ma ogni scelta che porta alla creazione di una rete pi grande andrebbe correlata con altre decisioni, come quella di garantire dei servizi di trasporto pi effcienti e che colleghino pi zone e abbiano pi fasce di orario coperte. CRONACHE CITTADINE Q uando si parla di bambini ogni attenzio- ne non mai sufciente, in particolare quando hanno bisogno di cure, perch la salute viene sempre al primo posto. Da qualche tempo, alcune madri di Pontinia hanno posto in risalto la questione dei pediatri: a loro dire, pochi e di diffcile accesso. In effetti, i pediatri a Pontinia sono sol- tanto due: la dottoressa Peppina Di Mambro e il dottore Sergio Morandini, i quali coprono lorario di cinque turni a settimana secondo le indicazioni stabilite dalla Asl. Da qualche mese, inoltre, a questi si aggiunta la dottores- sa Maria Antonietta De Felice, la quale per attiva solo per un turno a settimana. Il caso, dunque, piuttosto legato alle normative della Re- gione Lazio, che attualmente li ritiene tutti occupati, indi per cui i nuovi nati devono giocoforza essere assegnati ai pediatri di Sabaudia e Latina, con le famiglie che si vedo- no costrette ad affrontare tutte le conseguenze del caso. La Regione Lazio, infatti, organizza la dislocazione dei medici mutuabili in base a dei piani calcolati per distretto e non per citt. Cos Latina, Sabaudia, Pontinia e Norma vengono riconosciute come una sola zona nella quale viene stabilito il numero di pediatri necessari in rapporto agli abitanti da zero ai sei anni. Il distretto comprende settantadue pediatri di cui ne sono rimasti liberi solo ven- ti. Ogni pediatra pu coprire ottocento bambini cos che, Lingresso della Asl di Pontinia. di FEDERICA GUZZON IL CHININO Agosto 2014 10 CRONACHE CITTADINE di LUCA GHIDONI LINVASIONE DEI VONGOLONI Uno dei molluschi trovati vicino a Borgo Hermanda. Foto di Antonio Morelli. lacqua. Infatti, quando in salute capace anche di filtrarne pi di 40 litri allora. Ad avvistarli nei bacini nostrani sono stati dei pesca- tori che in alcune di essi hanno trovato delle piccole perle. Infatti, la maggior par te dei molluschi che pro- ducono perle sono bivalve, il che significa che la loro conchiglia hanno due met connesse da una cerniera. Nonostante ci siano approssimativamente 20mila specie di molluschi bivalve, solo relativamente poche quelle che vengono utilizzate nella coltivazione delle perle per il commercio. Il termine ostrica perlifera, comunemente usato nel mercato delle perle, di fatto incorretto, perch i molluschi che producono perle non sono ostriche. Seppure le ostriche commestibili possano occasionalmente produrre una perla, queste non hanno alcun significato dal punto di vista com- merciale. Inoltre, per la salute dei nostri denti, le perle nelle ostriche commestibili non sono desiderabili. Gli alle- vamenti commerciali di banchi di ostriche commestibi- li sono destinati a chiudere i battenti se persistono a formarsi delle perle al loro interno. LAnodonta Woodiana prender il sopravvento sulle specie di vongole autoctone? Di cer to ancora presto per dirlo. Occorrer capire quanto riescono a colo- nizzare e analizzarne in seguito le ripercussioni sulla biodiversit. Di solito, per, quando una specie numerosa e molto resistente le conseguenze si verifi- cano presto, cos come la loro gravit. N elle nostre acque dolci dei fiumi e dei canali dellAgro Pontino si sta diffon- dendo con una certa velocit un mol- lusco molto particolare, il cosiddetto vongolone. Chiaramente, le conseguenze dellimpatto di queste vongole giganti sullecosistema acquatico locale sono davvero pericolose: la sua diffusione potrebbe cancellare le specie autoctone che sono di dimensio- ni pi piccole. LAnodonta Woodiana questo il nome scientifico dellanimale un mollusco proveniente dal con- tinente asiatico ed noto per essere tra le specie invasive di pi rapida e ampia diffusione a livello mondiale. stato avvistato per la prima volta in Italia nellanno 2004 in Toscana. Da allora tante segna- lazioni, dalla Montagnola senese al fiume Tevere ad altri bacini idrici che sfociano nel Mar Adriatico, fino a giungere nei fiumi pontini. una vongola come tante altre se non fosse per le sue dimensioni, che mediamente sono di 16 centimetri, ma pu arrivare a misurare anche fino a 30 centimetri. Meglio non farsi tentare dalle dimensioni giganti e cucinarle, perch sono una specie molto for te che riesce a vivere in acque non proprio cristalline. Come tutti i molluschi, la sua funzione quella di filtrare S ituata in via Napoli, al civico n 1, la gioielleria Elda Gioielli fa ormai parte della storia di Pontinia. Era la fine degli anni sessanta, un periodo di splendo- re e speranza nel futuro, quando i due novelli sposi, Antonio ed Elda hanno scelto Pontinia per aprire la loro attivit. Lui era un giovane appassionato di orologi, attratto da quei piccoli meccanismi capaci di calcolare il tempo cos, da autodidatta, ha iniziato a impara- re e poi a lavorare in quella che era allinizio una piccola oreficeria. Lei una fedele compagna pronta a iniziare una nuova avventura senza alcuna sicu- rezza. Allinizio, lentrata del negozio dava su via Marconi e aveva delle dimensioni ridotte di un terzo rispet- to allassetto attuale, con una piccola vetrina, il banchetto e il laboratorio. Poi con gli anni, grazie alla loro professionalit e passione, la clientela andava aumentando e a questo consegu una serie di cambiamenti. Cos, quando agli inizi degli anni novanta sono subentrati il figlio Angelo, insieme alla consor te Marina, il locale si ingrandito. Lacquisto del negozio adiacente ha permesso di ampliare lo spazio riser vato al pubblico, che verr poi sommato allaggiunta dei metri quadri per il laboratorio interno di primaria impor tanza. Infatti Angelo, ereditando dal padre lamore per gli oggetti preziosi, autore di notevoli creazioni ar tigianali, uniche nel genere, con combinazione di oro, argen- to e pietre preziose. Allaffabilit dei titolari si addiziona la scelta quali- tativa dei materiali. Contano, infatti, marchi di alta gioielleria, non reperibili facilmente. La selezione attenta dei prodotti, grazie allesperienza decenna- le, ha permesso loro di combinare la qualit senza rinunciare a un prezzo accessibile ai pi. Inoltre, per i pi esigenti sono custoditi con cura quelli che si suol chiamare oggetti dei desideri. Unattivit che con i suoi quarantanni ha visto cre- scere Pontinia e ha accompagnato i suoi clienti lun- go la strada della vita. Come dimostra lesperienza di una coppia venuta ad acquistare le loro fedi nuziali fiduciosi, perch proprio l i genitori si era- no recati per le loro prime fedi e anche per quelle delle nozze dargento. Un sigillo sicuro, quindi, per il loro amore. Ed stato bello ha detto Ange- lo che a ser vire i genitori sia stato mio padre e poi toccato a me e Marina. Spero che i miei figli potranno continuare questa strada. Un percorso fatto di sacrifici, dato il tempo in cui viviamo, ma anche di tante gioie, perch non c niente di pi bello di saper rendere felici le persone, che rac- chiudono nella forma di un oggetto, quale un gioiel- lo, i loro sentimenti pi puri e for ti. Verso la met degli anni 90, Antonio ed Elda aprono un secondo punto vendita a Sabaudia, per espor tare anche nella rinomata localit balneare la loro ar te orafa e il loro gusto per i gioielli, consapevoli di trovare anche l una clientela che avrebbe apprezzato il loro lavoro. Oggi, la gioielleria gestita da Katia Cologgi, insieme ai suoi figli. Elda Gioielli resta un punto di riferimento per la qualit della merce e del ser vizio, non solo per i concittadini, ma anche per i diversi clienti prove- nienti da Sabaudia, Latina, Cisterna e anche Roma. Tutto ci grazie al costante impegno dei titolari nel seguire ogni cliente dallacquisto alla durata intera del prodotto: garanzia di un investimento sicuro in un gioiello od orologio che possa davvero durare per sempre. IL CHININO Anno IV n 1 13 Nella foto: Angelo e Marina allinterno della loro attivit di via Napoli AGRI_CULT UN FRENO AL BUSINESS DEL BIOGAS IL CHININO Aprile 2014 12 L o stop alle cupole verdi arriva dallAmmi- nistrazione Comunale con la delibera n. 23 del 10 luglio 2014, che mette un freno al proliferare degli impianti biogas. Potranno essere prese in considerazione e valutate le biomasse derivanti per oltre il 50 per cento in termini di peso, dalla coltivazione del fondo o del bosco o dallal- levamento di animali. Per poter generare energia da un digestore biogas c bisogno di una sostanza organica (biomassa), da accumulare dentro una cisterna di ce- mento (la cupola verde), in assenza di ossigeno. Per biomassa si intende qualsiasi materiale organico: liquami e letame bovino, suino e avicolo, legno verde triturato, scarti della lavorazione agro-industriale, colti- vazioni vegetali dedicate o residuali, compresi i fanghi di depurazione fognari e industriali e la frazione umida dei rifuti solidi urbani. La biomassa viene distrutta dai batteri creando cos il gas (Ch4, H2S, O2 e Co2), me- tano al 55 per cento. Il gas prodotto viene bruciato a 800/900 C sprigionando nanoparticelle Pm 2,5 e tanti altri elementi. Un motore fa girare la turbina da questa energia. Il materiale inserito quando perde la sua azione per gli addetti ai lavori un sottoprodotto, per le regole europee un rifuto speciale da trattare con metodi di compostaggio e integrato nei terreni come ammendante. Studi agrari confermano che il digestato, il rifuto a fne processo, un buon ammendante per le coltivazioni. Michele Corti, docente allUniversit degli Studi di Milano, ha messo in guardia i dirigenti delle Asl: La fermentazione anaerobica favorisce la produzione di batteri sporigeni come il Clostridium Botulinum, Salmo- nella ssp., Lysteria monocytogenes e Escherichia coli. Il processo di pastorizzazione non basta, c sempre il rischio che i Clostridi possano causare infezioni nelle fe- rite di animali, come accadde in Svezia con il Costridum Chauvoei fautore della zampa nera. Gli elementi chimici e batteriologici contenuti negli sversamenti dei digestati sui terreni, specie quando questi sono saturi di acqua, fltrano nelle falde e nei canali dirrigazione inquinandoli. Allinterno dellimpianto, oltre agli escrementi degli ani- mali, vengono inserite coltivazioni cerealicole ricche di zucchero, esperimenti dibridazione hi-tech: il mais delle multinazionali americane e francesi. Per il mantenimento di un impianto a biogas da 50 Kwe (Kilo Watt elettrici), servono 3 tonnellate di mais al giorno, 20 ettari di superfcie solo per il digestore, come affermano i produttori del Nord Italia sul sito forumdia- graria.org. Da questi ettari devono uscire due cicli di mais, pi altre coltivazioni energetiche e anche lalimen- tazione per il bestiame. Per dare unidea delle quantit che occorrono, le aziende agricole che vogliono ottenere energia dai loro campi devono sfruttarli allosso con tutti i rischi del caso (depauperamento), lavorare per alimen- tare un digestore e sostenere spese aggiuntive per il trasporto della materia organica in uscita e in entrata e, come se non bastasse, anche per lacquisto di bio- massa aggiuntiva. E se gli incentivi fnissero? La nuova regola introdotta dal Consiglio Comunale un primo passo che limita in modo marginale il boom del biogas. Linserimento della clausola crea una linea direttrice per chi pu e chi no. La strada si divide tra piccoli impianti di autosuffcienza da 10 Kwe a situazioni pi grandi per chi vuole farne un business: la nuova regola non specif- ca se lafftto di altri terreni da considerarsi parte del fondo. La Commissione Agricoltura dovr lavorare sodo per strutturare e salvaguardare un territorio che rischia di cadere nella bolla speculativa degli afftti, cambiando il mercato dei prodotti alimentari per lallevamento. arri- vata lora per i politici di pensare a progetti pi vicini alle persone e meno alle industrie e di salvaguardare i pochi caseifci che rimarranno dopo il boom del biogas. di GIANPAOLO DANIELI foto di FABRIZIO BELLACHIOMA Impianto a biogas in zona La Cotarda. IL CHININO Anno IV n 3 13 PRIME PIETRE di GRAZIANO LANZIDEI foto di SIMONE OLIVIERI LABORATORIO POMEZIA Citt simbolo, centro di sperimentazione dellitaliano di ieri e di oggi. IL CHININO Aprile 2014 14 A Pomezia ho lavorato dieci lunghissimi anni, in unazienda del Gruppo Telecom che si chiamava Saritel. Si trovava ai mar- gini della citt, proprio sulla strada che ti riporta sulla Pontina e quindi verso Roma. La Saritel era una comunit a s, in cui vigevano rego- le e comportamenti che hanno anticipato lItalia che sarebbe venuta poi. Quella della decadenza berlusco- niana, della facciata perbenista e dei comportamenti libertini. Si cacciavano dipendenti perch portavano la gonna troppo corta e perch avevano comportamenti non consoni, ma i festini dellultimo piano rimangono leggendari, almeno nei racconti delle bariste che do- vevano portare le vivande rifocillanti. Dice che cera Comunione e Liberazione a farla da padrona, ma questo non lo so, solo un sentito dire. Quello che so che si trattava di un centro di sperimentazione. L ci sono stati i primi contratti interinali, l sono state messe a punto le tecniche di flessibilit del personale, l si sono fatte le prove per schiacciare una generazione con la formula hobbesiana che oggi impera in ogni posto di lavoro: homo homini lupus. L hanno spezzato le reni al sindacato e ai diritti del lavoro. Perch capivi subito che la tua sorte dipendeva dalla disgrazia di un qual- siasi altro tuo collega. Non sempre, perch altrimenti la regola si notava subito, ma spesso, cos da poterla comunque considerare una regola. Capi stronzi, sottopo- sti selezionati in base allinfamit. Diventavi una bestia e per un periodo di tempo, bestia lo sono stato anche io. Poi, allimprovviso, lilluminazione. E la fuga. Il ritor- no a casa. Ma ci sono colleghi che ancora non hanno realizzato, altri che invece lo hanno fatto ma si sono sbrigati a rimuovere il ricordo, altri che hanno scoperto la bestialit che covava dentro da sempre e ci si sono trovati bene. Tutti siamo stati cavie a nostra insaputa e ne siamo usciti cambiati, in qualche maniera, chi in peggio e chi in meglio.
Credo per che Pomezia non sia stata scelta a caso. Essere centro di sperimentazione una questione di dna, di origini, di nascita. una delle citt di fondazione dellAgro Pontino. La prima pietra venne posata il 25 aprile 1938 e il 29 ottobre 1939 vennero inaugurati i primi insediamenti con le quaranta famiglie di coloni fatte venire direttamente dallEmilia Romagna il giu- gno precedente. L sarebbe dovuta nascere una nuova classe di rurali che avrebbe dovuto costituire la nuova spina dorsale del regime. Erano loro che dovevano permettere a Mussolini il cambio di passo che aveva in mente. Perch la borghesia era una classe troppo molle per poterci contare, erano i contadini, e il sistema di sopravvivenza in cui erano calati a forza, che avrebbero dovuto costituire il modello, lUomo Nuovo. E per non far dimenticare a nessuno lobiettivo di fondo che si era posto il regime, basta andare a vedere il simbolo della citt. Dazzurro alla bordura doro, al busto di giovinet- ta rurale di carnagione, vestita di verde, con fazzoletto rosso sul capo annodato alla nuca, ed una cesta doro, sistemata sulla testa ricolma di spighe e di frutta al naturale. Ma il progetto che aveva in testa Mussolini fallito miseramente, visto che lItalia, nemmeno un anno dopo linaugurazione, entr in una guerra che trascin tutto il Paese alla distruzione e alla rovina. Sono i casi della vita, fondi una delle tante citt per poter formare una nuova classe dominante e poi la fai morire durante la guerra. Perch a Pomezia devono essere stati tragi- ci gli anni della guerra, visto che venne praticamente annientata dagli Alleati con decine di bombardamenti. Soprattutto a copertura dello sbarco di Anzio. A testi- monianza dei bombardamenti, degli scontri e dei morti, nascosto in una zona periferica della citt, c il cimite- ro tedesco che viene annunciato da un cartello stradale, piccolo e scuro, alluscita della Pontina.
La rimozione del passato e dei ricordi e delle responsa- IL CHININO Anno IV n 3 15 Veduta di Pomezia con la chiesa di San Benedetto e la Casa del Fascio. IL CHININO Agosto 2014 16 bilit a Pomezia cosa seria. Per esempio sulla storia, non so se per i danni e le vittime causate dai bombar- damenti o per la damnatio memori che ha colpito la questione della fondazione fascista in epoca repub- blicana. Ma sta di fatto che nonostante avessi molti colleghi di Pomezia, nessuno ha mai fatto cenno al fatto che fosse stata fondata da Mussolini. Mai. A Latina quasi una ossessione, a Pomezia sembra non farci caso nessuno. A Latina il palazzo comunale e la fontana con la palla sono ritratte in ogni foto o cartolina o disegno dei bambini, a Pomezia parecchi dei cittadini non sanno nemmeno che forma ha la torre civica della citt. Sar per questo che appare come una citt senza storia. Con un vissuto che parte da un punto imprecisato degli anni 60, del boom economico, dello sviluppo industriale. Pensare, per esempio, che nonostante il piano rego- latore lo disegni unurbanista stimato come Concezio Petrucci, il centro oggi caratterizzato dai palazzoni che ti accompagnano, a destra e a sinistra, lungo tutta via Roma. E i palazzoni sono un po il tratto distintivo della citt. Li vedi dalla Pontina, li vedi su via Roma. Sono compagni costanti di chiunque si fermi in citt. Loro, i palazzoni, e le fabbriche. Perch Pomezia, da centro rurale che doveva essere, con la Cassa del Mezzogiorno diventata la zona industriale pi importante di tutto il basso Lazio. Migliaia e migliaia di operai che sono arrivati da ogni parte del circondario e dItalia e che, almeno cos pare, han- no cancellato ogni traccia della storia cittadina.
In quei dieci anni di lavoro, a contatto con migliaia di al- tri giovani pi o meno della mia et, mi sono reso conto di quanto Pomezia sia una citt che ti scivola addosso, perch niente riesce a rimanerti attaccato, se non lo smog, il traffico nelle ore di punta, qualche bella perso- na che si incontra casualmente. Sar forse per questo che, nonostante sia una citt in cui la bruttezza si accumulata nel tempo, in ogni tempo dalla sua fondazio- ne fino a oggi, uno strato sopra laltro senza soluzioni di continuit, nessuno se ne sente responsabile. O se ne sentono responsabili un po tutti. Questo, a voler essere sincero, non lho ancora capito.
I cittadini alle ultime elezioni comunali hanno votato compatti per il M5S, eleggendo il sindaco Fabio Fucci. Giovane e competente, almeno a stare al curriculum. E nonostante a Pomezia, da allora, non sia migliorato assolutamente niente, tutti ancora mantengono fiducia. Lasciamolo lavorare esattamente cos come si diceva di Stefano Zap- pal o di Enrico De Fusco. Rispetto al passato, dicono tutti, anche un ex collega di lavoro che pare essersi interessato tutto a un tratto di politi- ca, si fanno assemblee pubbliche su ogni singola questione amministrati- va, viene spiegato nel dettaglio che si devono pagare le tasse al massimo per evitare che venga dichiarato il dissesto finanziario, per i debiti lasciati dalle amministrazioni precedenti, si accolgono le proposte dei cittadini anche se sono delle cagate pazzesche, come lultima polemica sulle men- se a doppia velocit, per i figli dei benestanti e i figli dei poveri. Non so come andr questultima sperimentazio- ne. Per i cittadini di Pomezia spero bene. Certo, a vede- re come sono andate le due sperimentazioni precedenti, non c da stare allegri. Palazzoni, fabbriche e un passato che sembra cancellato PRIME PIETRE Interno di uno dei tanti stabilimenti industriali ora abbandonati. Gioielleria GAZZETTI dal 1997 Il tuo gioielliere di fiducia in questo negozio/laboratorio Effettua: Realizzazione di gioielli su disegno Riparazioni e restauro di gioielli antichi e moderni Valutazione e acquisto di oro, argento e oggetti preziosi Scegli lesclusiva raffinatezza del vero gioiello made in Italy Via Lazio, 4 PONTINIA (LT) Tel. 0773 848532 IL CHININO IL CHININO Agosto 2014 Anno IV n 3 19 18 PONTINIA OTTANTA di PAOLO PERIATI FERRARESI IN AGRO Sacrici e soferenze dei coloni nelle parole di Cristina Rossetti Cristina Rossetti davanti lingresso dellArchivio di Stato di Latina. G iunta a Pontinia con un po di ritardo rispetto ai suoi conterranei, durante i suoi insegnamenti alle scuole medie G. Verga negli anni 70, Cristina Ros- setti scopr che molti ragazzi e ragazze conosce- vano il dialetto ferrarese che anche lei parlava. Da qui, la curiosit di chi vuol saperne di pi e la passione per la ricerca storica lhanno porta- ta a indagare sulla storia dellimmigrazione in Agro Pontino, un modo per non dimenticare le proprie radici e potersi fregiare di due patrie: Ferrara e Latina. Il pi alto numero dimmigrati proveniente dallarea ferrarese venne assegnato al comune di Pontinia. Ora che abbiamo 80 anni sembrato doveroso ascoltare chi li ha ascoltati e di loro ha scritto in diversi libri tra cui: I fer- raresi nella colonizzazione dellAgro Pontino, dato alle stampe esattamente dieci anni fa. Il Chinino Come ha svolto e che metodo ha utilizzato per la sua ricerca? Cristina Rossetti La consulenza scientifica di Mario Einaudi e Mario Sitti (direttore del centro etnografi- co di Ferrara), mi ha fatto considerare limpor tanza delle testimonianze orali. Parlando di un periodo in cui cera la censura, le fonti scritte risultano omolo- gate alla volont del regime e non facevano altro che parlare bene dellimmigrazione in Agro Pontino. Per conoscere se ci che i canali di governo dicevano era vero, cio che realmente quel tipo di vita era accet- tata, e se era vero che tutti i venuti fossero di fede fascista, decisi di controllare inter vistando le perso- ne pi anziane. Pur troppo non potei seguire il meto- do che avevo pianificato a tavolino con le domande e le schede da riempire con i dati (numero di uomini e donne, distribuzione geografica della popolazione e altri parametri), perch alcune persone non volle- ro parlare, alcune erano decedute, mentre altre si fecero avanti, e cos dovetti sfruttare le oppor tunit adeguando il progetto alla realt. Il Chinino Cos scaturito dalle inter viste effettuate? Cristina Rossetti Che pur essendo obbligatorio lessere di fede fascista per i coloni che dovevano emigrare, invece i sindacalisti che nel ferrarese si occuparono di trovare le persone adatte usarono criteri diversi. E questo lo seppi solo facendo le inter viste. Alcuni affermarono che i propri nonni e genitori vennero mandati qui proprio perch antifasci- sti e, dunque, davano fastidio. In generale, riscontrai come la realt dellantifascismo fosse abbastanza comune: il maggior numero degli inter vistati mi disse che la gran par te degli immigrati era antifascista. Lanalisi dei dati che emergono dalle elezioni libere del dopoguerra a Pontinia, che ho analizzato, mostra- no come sia sempre stato votato il par tito socialista e questo conferma le voci raccolte con le inter viste riguardo allantifascismo di tanti ferraresi. Per, ci tengo a sottolineare che, una volta giunti a Ponti- nia, allinterno della comunit ferrarese molte delle divisioni politiche cessarono e ci fu uno stringersi assieme di fronte alle difficolt. La vita era talmente dura allinizio, che ebbero bisogno di unirsi e trovare solidariet fra di loro. Mi piaciuto riscontrare che alcune abitudini sopravvissero, come per esempio il ballo che, siccome destava sorpresa, spesso fu la fonte da cui scaturiva il confronto tra locali e ferraresi e tra questi ultimi e i veneti. Pi che altro fu un modo per criticarsi che piano piano por t gli uni e gli altri ad assumere a vicenda carat- teri e usi specifici. Poi con i matrimoni misti si giunti a unintegrazione che ha arricchito lintera comunit. Il Chinino Ci sono margini dapprofondimento per la storia dellimmigrazione in Agro Pontino? Cristina Rossetti Moltissimi. I dati utilizzati sono lacunosi e andrebbero integrati. Riuscii a fare ricerca nella sede dellOpera Nazionale Combattenti, prima che venisse soppressa, e trovai le schede podera- li. Fra esse scelsi quelle relative ai ferraresi, ma spesso ho riscontrato errori e vuoti che andrebbero riempiti. Occorre completare i dati e analizzare lesat- tezza delle fonti. Il Chinino Perch il governo fascista si rivolse proprio al bacino ferrarese per bonifica e colonizzazione? Cristina Rossetti Le ragioni si trovano nei rappor ti dei prefetti di Ferrara in cui si fa riferimento allenor- me massa di braccianti presente in quellarea. Un numero che era cresciuto dopo le grandi bonifiche e con la nascita delle societ latifondiste e capitali- ste che richiedevano molta manodopera. Per, dalla fine della semina al raccolto non cera nulla da fare per una massa umana che, dopo un primo momento in cui era stagionale, col tempo cominci a essere stanziale trasformandosi in una elevata quantit di disoccupati che per sei o sette mesi allanno preme- va in cerca di lavoro. I braccianti arrivarono a essere almeno 75mila. Non si deve dimenticare anche la for te presa che ebbe in quei territori lideale socia- lista, a par tire dai primi del 900 e con il culmine nelle turbolenze del biennio rosso (1919-1920). La situazione era esplosiva dal punto di vista sociale, politico ed economico. I ras premevano sul governo affinch si concedessero terre ai ferraresi per poterli spostare e far diminuire le tensioni. A tal fine fecero tanta propaganda attraverso le organizzazioni sin- dacali per convincere le persone a par tire, ma dalle car te dei prefetti emerge come ci fosse una difficolt nel concepire unemigrazione definitiva, unostilit a lasciare amici, famiglia e paese. Il Chinino Come ci si dovrebbe porre nei confronti di questesperienza per comprenderla meglio? Cristina Rossetti Apprezzando molto ci che stato fatto e riconoscendo valore e merito, tenacia e coraggio di ferraresi e non. Vanno onorati per aver tenuto duro in condizioni difficili. Soprattutto si deve riconoscere il merito delle donne, molte delle quali si fecero carico di tante fatiche. In par ticolare quando ci fu la chiamata alle armi degli elementi pi validi. Le donne si occupavano della casa, della famiglia e faticavano nei campi. Luomo al ritorno dal lavoro andava allosteria o si piazzava davanti al caminetto a fumare, mentre la donna cominciava len- nesima mansione della sua lunga giornata per pre- parare i pasti. Andrebbe messa in luce la sua impor- tanza: stato fatto un monumento al bonificatore e al contadino, sarebbe giusto erigerne uno anche alla donna della bonifica, perch senza il suo coraggio la famiglia non sarebbe mai potuta rimanere qui. Il Chinino Perch resiste una cer ta visione idilliaca della bonifica? Cristina Rossetti In tutto questo grandioso scenario di epopea non devessere dimenticato il sacrificio e le sofferenze costate a quella gente, anche in termi- ni politici. Pur troppo, c il timore di far emergere i lati riguardanti i grandi sacrifici, le ingiustizie subite e le limitazioni alle liber t fondamentali attuate dal regime fascista. Chi vuole cancellare ci vuol mettere in evidenza solo il lato positivo di quellesperienza, che invece va vista nel complesso. Anzi, a maggior ragione andrebbero sottolineate le sofferenze per aumentare il riconoscimento dei meriti. Andrebbe eretto un monumento anche alla donna della bonica. IL CHININO Agosto 2014 20 Cala il buio sulla citt Come coriandoli a carnevale Cadono a terra riuti, Gettati dalla mano cieca alla sua citt. Il primo strappa gambi, Il secondo spezza rami. Su tutto passa, Quasi un elefante Dal pesante piede. Abbiamo, crudeli, lattenzione dellape che Impollinato il ore Lo abbandona. La nostra piazza cinta Di aiuole colme Di terra frastagliata. Non zampillano le fontane Di acqua limpida E la luna copre I suoi grandi occhi Alla sgradevole vista Spaventosa. Casa comune o pattumiera? Camminando per la citt mi sono resa conto che la malcuranza sta crescendo, con disinteresse e inconsapevolezza. I fumatori non si preoccupano che but- tare le loro cicche a terra sporca, dallal- tro canto non ci sono abbastanza secchi dellimmondizia e posti dove gettare i mozziconi. Ho sentito spesso dire: Lo butto a terra, gli spazzini vengono pagati per pulire, e dietro questa frase si nasconde tutta lindiferenza verso lambiente nel quale cresciamo, nel quale respiriamo, nel quale facciamo giocare i nostri bambini. La questione non pi chi pulisce, ma chi sporca. Linquinamento europeo sta raggiungendo dei picchi massimi e sono state imposte delle tasse extra da pagare a quei Paesi che non adottano la raccolta diferenziata. Eppure, la disinformazione per tali que- stioni duopo e sembra che preferiamo risolvere tutto con i soldi, piuttosto che pensare alle ripercussioni future dei no- stri comportamenti. LANGOLO DEL POETA di FEDERICA GUZZON Mens Sana in Corpore Sano di Roberta Fanti Vendita di alimenti Biologici - Celiaci - Vegani Agosto 10% di sconto sulla linea Pane Via Napoli 52-54 - 04014 Pontinia (Lt) - Tel. 0773868251 p.i. 02778050597 Orario di apertura Lun 16.30-20 - Mar-Sab 09-13 / 16.30-20 email: menssanaincorporesanopontinia@gmail.com IL CHININO IL CHININO Agosto 2014 Anno IV n 3 23 22 ANTICHE ORME foto di ALESSANDRO ROGATO VERSO SUD Appia antica, regina delle strade Il nome di Regina Viarum gli venne dato dai romani per la sua maestosit e bellezza, quando nel 312 a. C. lAppia fu trasformata per volere di Appio Claudio Cieco. Sulla base di strade gi esistenti e dopo un attento studio di bonica delle zone, gli ingegneri iniziarono i lavori. Apportarono alcune modiche importanti allargando la carreggiata di 4,1 metri facendo s che lAppia avesse il doppio senso di marcia e ponendovi ai lati le pietre miliari che segnavano la distanza percorsa. Lunga 540 chilometri, collegava Roma con diverse citt del sud no a Brindisi e fu la prima strada romana extraurbana ad avere una pavimentazione, in modo da permettere il transito in qualsiasi condizione climatica. In alto a sinistra: lAppia del 1784 con veduta di Mesa. In basso a sinistra: lAcquedotto Traiano e tratto dellantica strada ricoperto con il bitume. In alto: il basolato dellAppia del 312 a. C. In basso: lAppia del 112 a. C. nel centro di Terracina. CRONACHE CITTADINE IL CHININO Agosto 2014 24 L e aree urbane consumano circa l80 per cento di tutta lenergia prodotta e rappre- sentano la fonte di emissione pi importan- te di anidride carbonica (CO2), per questo importante che le amministrazioni locali siano impegnate in prima linea. Pi di 5mila e 885 citt europee hanno aderito a unini- ziativa della Commissione Europea, chiamata Patto dei Sindaci, con lobiettivo della riduzione del 20 per cento entro il 2020 del consumo di energia. Anche Pontinia frmataria del Patto: il 13 luglio 2012 il Consiglio Comunale e il sindaco, in rappresentanza dellintera comunit, si sono formalmente impegnati a ridurre limpatto ambientale della nostra cittadina su suggerimento di un gruppo di dieci giovani ingegneri professionisti, membri dellassociazione Gap (Generation Activities Projects), costituitasi tre anni fa con lobiettivo di affancare il Comune da un punto di vista tecnico per le questioni ambientali ed energetiche. Cos hanno bussato alle porte del Sindaco e hanno spiegato chiaramente qua- li vantaggi ambientali ed economici garantiva ladesione al Patto, proponendosi come volontari per il lavoro prepa- ratorio. Difatti, al fne di tradurre limpegno politico delle amministrazioni in misure e progetti concreti, il Patto dei Sindaci richiede che queste ultime si impegnino a preparare un Inventario di Base delle Emissioni (Ibe), e a presentare un Piano dazione per lenergia sostenibile (Paes), in cui sono delineate le azioni principali che si vorrebbero avviare. Questo lavoro preparatorio, se tra- dotto in proposte progettuali concrete, potr trovare una corsia preferenziale nellaccedere a fonti di fnanziamento europee: sia attraverso fondi diretti al Comune stanziati dalla Commissione Europea, dalla Banca Europea degli Investimenti, dal Comitato delle Regioni e da altre isti- tuzioni e con specifci programmi di assistenza europei dai nomi piuttosto stravaganti come Jessica (Sostegno europeo comune agli investimenti sostenibili nelle aree urbane), ed Elena (European Local Energy Assistance); sia attraverso fondi strutturali, ovvero quelli di provenien- za europea, per gestiti da Province, Regioni e Ministeri. Per realizzare lIbe di Pontinia, i ragazzi della Gap, a parti- re dal 2005 (lanno precedente al boom degli ecoincentivi per lenergia rinnovabile), hanno confrontato la misura del consumo energetico (elettrico e termico), di tutti gli edifci pubblici di Pontinia, delle residenze private, i consumi del settore terziario e primario e dei trasporti privati. Il risultato, defnito in merito allanno 2012, segna meno 14 per cento di emissione di CO2 grazie a un aumento dellenergia prodotta da fonti rinnovabili (pannelli solari su terreni agricoli), e alla recente crisi economica e fnanzia- ria che ha dimezzato i consumi energetici degli impianti privati, soprattutto a causa della chiusura di diverse attivit imprenditoriali. I risultati fuoriusciti dal calcolo dellIbe vanno letti con molta attenzione, considerato che si tratta di sostenibilit, energie alternative, ambiente e consumi energetici. Lo studio dellIbe ha permesso di rile- vare determinate criticit del territorio e, proprio partendo da questi dati concreti, gli esperti dellassociazione Gap hanno stilato il Piano di Azione per lEnergia Sostenibile per Pontinia, che si dovrebbe realizzare attraverso bandi pubblici che prenderanno in considerazione i progetti pi validi. Le azioni sono molte, le idee allavanguardia e richiederanno un impegno concreto da parte dellAmmi- nistrazione Comunale se vuole tenere fede al Patto dei Sindaci che stato sottoscritto. Le proposte del Paes interessano il settore dei trasporti (ammodernamento e acquisto di bus ecologici a metano o attuazione del progetto Piedibus che ha riscosso molto successo in Nord Europa per le scuole del cen- tro), la pianifcazione territoriale sostenibile (introduzione di premialit per la bioedilizia, piano urbano della mobilit sostenibile, catasto energetico), la produzione locale di elettricit (impianti fotovoltaici da porre sui tetti degli edi- fci del Comune e anche per i privati, microimpianti di co- generazione a biogas), oltre al coinvolgimento dei cittadini con la raccolta differenziata, la sensibilizzazione al rispet- to del territorio e leducazione ambientale. Tra i risultati gi ottenuti dal lavoro di progettazione dellassociazione Gap che i ragazzi stanno svolgendo in modo ancora del tutto volontario, senza ricevere alcun compenso ci sono la riqualifcazione energetica di quattro scuole e di impian- ti sportivi comunali, grazie al fnanziamento regionale di circa 240mila euro da poco ricevuto dal Comune. Dallen- te provinciale, inoltre, stato ottenuto un fnanziamento di circa 400mila euro per la raccolta differenziata (acqui- sto materiali e mezzi), e si spera di riceverne altrettanti nei prossimi mesi sempre dalla Regione Lazio e dalla Provincia di Latina per avviare una dinamica raccolta porta a porta. Questi contributi sono diventati accessibili e resteranno tali solo grazie al lavoro di qualit eseguito da pro- fessionisti del settore, come i giovani della Gap, i quali negli ultimi due anni hanno portato avanti un lavoro di dimensioni enormi, con la redazione di un Inventario di Base delle Emissioni, realizzando il Piano dazione per lenergia sostenibile e spesso andando anche oltre il loro impegno iniziale per supportare lAmministrazione Comunale. Secondo i ragazzi dellassociazione le poten- zialit per raggiungere lobiettivo di riduzione delle emis- sioni di CO2 da oggi al 2020 sono molto concrete, per serve una maggiore volont politica e, da parte degli uffci competenti, pi capacit nel cogliere le occasioni quando esse si presentano. di ILENIA ZUCCARO foto di FABRIZIO BELLACHIOMA PATTO DEI SINDACI Ridurre le emissioni di CO2 e i consumi energetici per una Pontinia pi verde IL CHININO Anno IV n 3 25 Le scuole medie G. Verga rientrano nel progetto di riqualifcazione energetica. IL CHININO Anno IV n 3 27 D ove non arrivarono i romani arriv il duce, niente gli fu impossibile, almeno a chiac- chiere e fanatismi. Nel mezzo, per, anche i papi si misero a scavare, o meglio, a far insudiciare poveri cristiani per redimere il tratto di via Appia sommerso nel vortice oscuro delle acque della Palude Pontina. Di Bonifacio VIII, nulla di tangibile, non come quel papa che faceva coniare in forma circolare le proprie vittorie, i traguardi raggiunti e, certo non fu Dio, ma i vicari dellaltissimo a mandare a morire genti per tracciare la grande retta che in par- te prosciug la via romana che portava a Brindisi. Alla fne, per, con qualche mal di pancia, la Linea Pia fu navigabile e lAppia torn a facilitare il transito ai gran- di possidenti e blasonati del tempo; tutto merito di papa Pio VI. Lonore dello- pera trov il conio in oro, in argento e in bronzo. Ed ecco arrivare al Map due medaglie coniate per le opere fatte sul territorio pontino, nelle quali raffgurato chiara- mente il papa del momento. Il canale che costeggia lAppia a Pontinia semplicemente il Linea. Per la storia e per i reperti conservati nelle teche del museo, il canale Linea Pio, o meglio la Linea Pia. Le medaglie ci restituiscono le vicende di questo e, se polemica pu nascere per i poveri scavatori mandati a mo- rire di malaria, non fu pi la stessa cosa per chi la terra di confne la transitava con il cocchio: ricchi curiosi nel voler QUEL LUCCICHIO BRONZEO CHE CELEBRA PIO VI Custodite nel Map le medaglie in onore degli sforzi voluti da papa Braschi per la bonica delle Paludi Pontine di ALESSANDRO COCCHIERI I SEGRETI DEL MAP attraversare via monte, si ritrovarono spianata e percorribi- le la terra pontina. Ci troviamo alla fne del 1700, forse un inizio vista la gran- de opera che ha la paternit fascista, ma a dare il primo segno di bonifca tangibile furono i papi, una ventina, e le nostre medaglie portano il segno indelebile dellultimo vescovo a tentare lopera. La prima, coniata nel 1788, fu dedicata al restauro del- la Via Appia, mentre la seconda del 1791 fssa il primo punto fermo sulla bonifca della valle. Due reperti, ben conservati, di bronzo lucente, portatemi da un collezionista della vicina Sabaudia. Brillano oggi nel fondo del padi- glione che racconta gli anni pre-bonifca integra- le: raccontano di Stato pontifcio, di magnifcenza, di lustro al portavoce di Dio, ma nascondono dietro la loro lucentezza la paura dei monti al confne, dei briganti e di quel limbo alimentato da uno stato che, come negli anni segnati dal ventennio mussoliniano, con la scusa della malaria mand a morire per solcare la terra e, seppur con il nulla osta del divino, segnare la forza terrena del potere del pontefce. Forse una storia visionaria, forse il papa si ferm perch troppo rischioso andare oltre, forse non aveva pi troppi consensi. Certo che il mezzo busto di Pio VI si lega a noi e alle nostre radici e il Linea Pio ancora oggi un fonda- mentale meccanismo di acque e affuenti. I SEGRETI DEL MAP I SEGRETI DEL MAP I SEGRETI DEL MAP AUTOSCUOLA MIGLIOLI AGENZIA PRATICHE AUTO PAGAMENTO BOLLI AUTO ASSICURAZIONI migliolisara@gmail.com Viale Cavour, 131 04014 Pontinia (LT) Cell. 335.8362363 Tel./Fax 077386301 IL CHININO IL CHININO Agosto 2014 Anno IV n 3 29 28 Storia di un eroe di casa nostra Presidente della Repubblica perch: Bench inesperto del nuoto, si slanciava nelle acque di un canale per trar- re in salvo i tre occupanti di un automezzo ivi precipitato in seguito ad un incidente stradale; con reiterati sforzi, riusciva ad estrarre dalle lamiere contorte del veicolo semisommerso, uno alla volta, i malcapitati, gravemente feriti. Luminoso esempio di grande ardimento e di ope- rante solidariet umana, concessa dal Ministro degli Interni Francesco Cossiga, in data 31 marzo 1977. Ho avuto il piacere di incontrare pi volte il Cav. Pasqua- le Rinaldi al Centro Anziani di via Aldo Moro a Pontinia, e ho potuto cos approfondire la sua conoscenza venendo a sapere leroica avventura di un signore distinto, umile e timido. Nato a Ceccano l11 dicembre 1929, qui ha vissuto sin quando il padre non dovette trasferirsi a Pon- tinia perch impiegato al Consorzio di Bonifca Pontino. A Ceccano ha frequentato la prima elementare, la secon- da alla don Milani di Pontinia, la terza a La Cotarda, la quarta e la quinta a Mesa di Pontinia. Terminati gli studi dellobbligo anchegli venne assunto dal Consorzio di Bonifca Pontino nel periodo 1945-1949 per mettere i ceppi lungo il fume Sisto e segnare i confni di compe- tenza dellente. Inseritosi nel settore caseario, ha lavorato in alcuni gran- di caseifci del territorio dal 1966 al 1994, guadagnan- dosi il titolo di Pioniere del latte e ricevendo nel 2009 lattestato di merito come raccoglitore di latte dallazien- da Latticini Francia. Dal 1983 inscritto nellelenco dei Cavalieri Nazionali. Onorifcenza conferitagli dal Presi- dente della Repubblica Sandro Pertini, controfrmata dal Presidente del Consiglio Amintore Fanfani. E ra il 2 giugno 1975, ore 22 circa. Il Cav. Pasquale Rinaldi fu testimone di un gra- vissimo incidente stradale: unautomobile con tre militari a bordo era piombata nelle acque del Linea Pio, il grande canale che costeggia la via Appia. Nellincidente morirono due coniugi che si erano immes- si sulla strada senza rispettare la segnalazione, ma il colonnello Arcangelo Esposito, il capitano Paolo De Filip- pis e il militare Vincenzo Maddaloni riuscirono a salvarsi. I giovani erano rimasti imprigionati nellautomobile e il signor Pasquale, nonostante non sapesse nuotare, non esit neanche un secondo e si slanci in loro aiuto por- tandoli in salvo uno ad uno. Dopo aver traghettato a riva due uomini, mentre portava aiuto allultimo ancora rima- sto incagliato, da costui ricevette una fortuita testata trovandosi anchegli in pericolo di vita. Fu salvato grazie allintervento di un medico di Frosinone. Per festeggiare i protagonisti dellavventura, una commo- vente cerimonia si svolse il 21 dicembre del 1975 allin- terno del palazzo comunale di Pontinia, inserita anche nelle solenni celebrazioni per il 40esimo compleanno di Pontinia. Nelloccasione il signor Rinaldi ricevette la medaglia doro, tutto riportato nella cronaca del giornali- no parrocchiale diretto dal parroco Gaetano Manfredini. Soprattutto, per questo gesto impavido gli venne confe- rita la medaglia dargento al valor civile con decreto del di LUCREZIA ZUCCARO Il Cav. Pasquale Rinaldi (II da dx), ritratto assieme agli uomini che ha salvato. I SEGRETI DEL MAP TIPI PONTINI IL CHININO Agosto 2014 30 rotonda la trovo un ottima soluzione, perch questa strada si stava degradando e sembrava abbandonata a se stessa. Ora c bisogno che gli interventi di riqualifi- cazione continuino. Anche per Cristina, commerciante a ridosso della nuova rotonda, questa soluzione non male: Ora la situazione meno caotica e c pi spazio per parcheggiare. Certo bisognerebbe rispettare la segnaletica. Perch quello che si nota stazionando nei pressi della rotatoria la totale mancanza di rispetto del nuovo senso unico in direzione della farmacia. Si creato ancora pi disagio il pensiero dei dipendenti della Liabel perch la gente parcheggia sempre sui due lati e nessuno rispetta il senso unico andando contromano e creando il caos pi totale. Se la si centrava di pi e si faceva un senso unico con due macchinette per il controllo degli accessi questo caos non ci sarebbe. Insomma, ci vorrebbe un energico intervento di educa- zione stradale da parte della Municipale. Molte sono state anche le critiche per via della presen- za di new jersey di plastica posizionati in modo precario e pericoloso. Presto toglieremo tutto e completeremo la riqualificazione dellarea assicura Giovanni Bottoni, assessore ai Lavori Pubblici e verr creata un aiuola alberata e altri parcheggi con la riduzione dei marcia- piedi. Il tutto coster tra i 10mila e i 15mila euro. Bottoni difende anche la scelta della rotatoria definen- dola come Lunica soluzione per mettere in sicurezza un incrocio con tre strade. E poi bisognava alleggerire il traffico su via Cavour e forse dovremmo istituire il senso unico anche in via Cattaneo. CRONACHE CITTADINE H a suscitato non poche perplessit tra commercianti, cittadini, passanti e automobilisti la nuova rotonda di via Fedor Von Donat. In quellarea da anni gli abitanti chiedono un interven- to urbanistico per regolare il traffico delle macchine e dei pedoni, visto che il doppio senso di marcia rendeva difficile e pericoloso avventurarsi per quella via. Cos come era sempre lasciata al buon senso la regolazione dellincrocio tra via F. Von Donat, via Toscana e via G. Mazzini. Un altro punto diventato pericoloso era lincrocio tra via Von Donat e via Cavour, dove si formava un collo di bottiglia che rallentava la circolazione in tutta la zona. Insomma ci voleva una svolta, ma nessuno pensava a un intervento del genere, oltretutto fatto un po per vol- ta e in base alle disponibilit economiche del Comune. Magari si pensava a un semplice senso unico o di limi- tare i parcheggi. La rotonda andrebbe anche bene spiega Pamela, commerciante della via ma avrebbero dovuto farla pi grande perch la gente di Pontinia non rispetta la nuova segnaletica. Bisognava fare qualcosa per risolvere il problema del parcheggio allincrocio con via Cavour. Chi la considera un ottima iniziativa Maddalena, anche lei commerciante di via Fedor Von Donat: La di ANDREA ZUCCARO LA ROTONDA DEL NON-SENSE Veduta notturna della recente rotonda in via Fedor Von Donat.
INSIEME
PER FAR VIVERE
LA NOSTRA
CITT IL CHININO Agosto 2014 32 principi la base della loro azione: la Caritas Diocesana di Latina per lattenzione alle famiglie in diffcolt e lassociazione La Rete per limpegno a favore dei disabili e delle loro famiglie. Sul palco cerano anche il direttore generale della Bcc, Gilberto Gisandri, il parroco di Pontinia padre Valeriano e il vescovo di Latina, Mariano Crociata, il quale ha sottolineato che: Solo attraverso una fducia reciproca tra banca, clienti, soci e terri- torio si creano delle solide basi per portare avanti dei progetti che arricchiscono la nostra societ. Anche un arricchimento materiale, oltre che spirituale. Bisogna continuare su questa strada incoraggiando chi si dedica allaiuto dei pi deboli per far crescere la comunit. Una festa che sar ricordata anche per lo spettacolo pirotecnico che si tenuto venerd sera. Tanti fuochi dartifcio che hanno incantanto gli ospiti e i cittadini di tutto il paese. Un augurio e un invito a ritrovarsi lanno prossimo, magari in altro prato di unaltra citt per continuare a condividere i valori e la missione della Cassa Rurale ed Artigiana dellAgro Pontino. BCC
stata una festa come non se ne vedevano da anni, quella organizzata della Cassa Rurale ed Artigiana dellAgro Pontino al parco Baden Powell di Ponti- nia. Per la prima volta, nella lunga storia della Bcc locale, la Festa del Socio si svolta nel paese dove la banca nata e dove continua a tenere il suo quartier generale. Per questo motivo i preparativi sono durati settimane, mobilitan- do parrocchia e associazioni per far s che quelle due sere di inizio agosto potessero essere ricordate sia dai soci, sia dagli ospiti, come un evento unico. Basta il numero dei partecipanti per dare il senso delle serate: pi di 3mila e 200 persone. Il colpo docchio era spettacolare: lunghe fle di gazebo bianchi con tavoli e sedie occupavano in modo intelligente il prato, mentre negli angoli strategici del parco erano state sistemate le cucine e i punti di ristoro, che mettevano a disposizione degli ospiti cibi e bevande del territorio di Pontinia, mentre due gruppi musicali hanno allietato la fase digestiva. La cucina stata affdata allassociazione Nemesis, una macchina da guerra con tanta esperienza nel portare a termine questo compito. la prima volta che festeggiamo i nostri soci a Pontinia ha spiegato il presidente della Cassa Rurale Maurizio Manfrin con il breve discorso di apertura della kermesse e abbiamo voluto condividere con il maggior numero possibile di persone i valori che da sempre animano le azioni della banca. Perch uno dei nostri capisaldi lattenzione verso il sociale e quelle persone che aiutano chi in diffcolt. Stasera ha continuato pre- mieremo due associazioni che da sempre hanno fatto di questi di ANDREA ZUCCARO In alto: i fuochi dartifcio salutano i soci della Bcc. In basso: lintervento del presidente Maurizio Manfrin. FESTA DEL SOCIO IL CHININO Agosto 2014 34 Dieci anni di passione ma, ci si riuniti presso il noto locale Dolcevita di Misano Adriatico, tra laltro gi meta prestabilita durante tutti gli altri eventi World Ducati Week, dove si festeggiato tutti insieme. A onorare con la loro presenza e a rendere il tut- to unico, due grandi piloti della Sbk come Davide Giugliano e Pierfrancesco Chili, insieme a Giuseppe Filippi (club manager Ducati). Inoltre, erano presenti i presidenti di altri club Ducati, oltre alla miriade di ducatisti che hanno potuto festeggiare consumando, tra laltro, la tor ta gigante fatta per loccorrenza. Il Ducati Desmo Club uno dei club storici ufficia- li Ducati, fondato nellanno 2004 da un gruppo di amici che nutrivano la stessa passione del sistema desmodromico e che tuttoggi conta pi di duecento cinquanta inscritti. Un Ducati Club che ha fatto e con- tinuer a far sentire la sua presenza ovunque corra una rossa di Borgo Panigale. Sono ospiti fissi della pista di Misano Adriatico ogni volta che c una gara, sia di SuperBike sia di Moto GP. Senza dimenticare le tre edizioni di Motori Romban- ti che si sono tenute a Pontinia negli anni passati. Eventi dove donne e motori, di tutti i tipi, invadevano larea industriale di Mazzocchio richiamando migliaia di appassionati e di curiosi. Volevo ringraziare la giunta e il sindaco di Misano Adriatico Stefano Giannini conclude Milanese e Luca e Fabio, i proprietari del locale Dolcevita e tut- ti gli amanti della Ducati per questi giorni fantastici. SPORT CITTADINO S i conclusa domenica 20 luglio lottava edizione del World Ducati Week (Wdw), il raduno internazionale della comunit Ducati. Levento ormai dal 1998 si svolge ogni due o tre anni presso il circuito di Misano Adriatico, intitolato al campione di motocicli- smo Marco Simoncelli, tragicamente scomparso in pista. Con la stupenda cornice di tutta la riviera romagno- la, il grande raduno ha visto la par tecipazione di oltre 65mila appassionati provenienti da ogni par te del mondo, riuniti per celebrare il loro attaccamento al famoso marchio di Borgo Panigale, azienda fiore allocchiello del Made In Italy. Non potevano cer to mancare i soci del Ducati Desmo Club D.O.C, che ha scelto la stessa loca- tion come meta per celebrare il festeggiamento del decimo anniversario della fondazione. il mio settimo World President Meeting spiega il fonda- tore, nonch presidente del club Gianluca Milanese questanno siamo par titi da Vienna insieme ad altri cinquantacinque presidenti dei club Ducati sparsi per tutto il mondo. stato magnifico poter approfittare dellevento Ducati per festeggiare questa nostra im- por tante ricorrenza insieme a tutti gli appassionati. Al termine degli eventi ufficiali previsti in program- di ANDREA ZUCCARO Istantanea dei festeggiamenti del Ducati Desmo Club.