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L’eco-mobile
Sul pianale andranno collocati e posti in sicurezza a norma di legge i seguenti contenitori,
ognuno specificato rispetto al rifiuto di competenza:
Dato il forte impatto ambientale di queste tipologie di rifiuti, va fatto ogni sforzo per
assicurarne l’intercettazione.
Il Centro Comunale di Raccolta o l’isola ecologica (si rimanda all’Allegato 5 per le relative
definizioni e differenze), d’ora in poi denominate entrambe per semplicità CCR, assumono una
grande importanza perché potrebbero divenire un eco-centro di carattere comunale e/o
comprensoriale, fungendo anche da polmone per lo stoccaggio provvisorio dei rifiuti secchi
riciclabili, imballaggi e non, prima dell’avvio alle piattaforme convenzionate Conai e al sistema
industriale per il recupero.
Il CCR va attrezzato con contenitori (benne, cassoni scarrabili, ecc.) specificatamente dedicati
alla raccolta di ogni frazione.
Il progetto del CCR dovrà essere comunale; nel momento in cui si costituisce la Società di
ambito tutti i CCR già realizzati o comunque finanziati con fondi pubblici non comunali dovranno
confluire nel patrimonio della Società, come contributo della parte pubblica, al fine di ottenere una
gestione dei rifiuti integrata efficiente, efficace ed economica.
Nel caso in cui la Società di ambito già esista ed il Comune ne faccia parte, il progetto dovrà
essere presentato dalla Società di ambito e dovrà essere prevista una gestione efficiente, efficace ed
economica. Nel caso vi sia stata la richiesta di finanziamento pubblico, il progetto dovrà contenere,
oltre gli elaborati tecnici, un piano di gestione dello stesso, con chiara indicazione dei soggetti
incaricati e dei loro compiti, degli orari di apertura e delle funzioni del centro (raccolta e stoccaggio,
consulenze informative sulla gestione rifiuti e punto di scambio di informazioni, mercatino
dell’usato, certificazione conferimenti differenziati, ecc.), nonché il corrispettivo per l’eventuale
utilizzo del centro stesso da parte di soggetti diversi dall’Ente o dai soggetti di ambito; in
particolare, in caso di affidamento della gestione a terzi, il corrispettivo deve essere chiaramente
indicato nei capitolati di appalto e nei successivi contratti di affidamento.
Per i CCR già finanziati con fondi pubblici (commissariali, statali, europei) i soggetti gestori
devono trasmettere, entro 180 giorni dalla pubblicazione delle presenti “Linee guida”, il suddetto
“piano di gestione”, completo della parte finanziaria.
L'attività del CCR, di norma, rientrerà tra l’attività svolta in privativa dal Comune, ai sensi
dell'articolo 21, co. 1 del D.Lgs. n° 22/97, in quanto sarà effettuato il deposito dei soli rifiuti urbani
(e cioè rifiuti domestici e speciali assimilati agli urbani ai sensi dell'apposito regolamento
comunale) conferiti direttamente dal produttore o depositati dal gestore del servizio pubblico al fine
del loro raggruppamento prima del trasporto agli impianti di recupero o smaltimento di rifiuti di cui
rispettivamente, agli allegati B e C dello stesso decreto; non ci sarà, quindi, bisogno di alcuna
procedura autorizzativa alle seguenti condizioni:
− il regolamento comunale è stato redatto in sintonia con il regolamento tipo approvato dalla
struttura commissariale con Ordinanza commissariale n°159 del 26.07.2000 ed è stato
adottato ai sensi del comma 2 dell’art. 21 del D.Lgs. n° 22/97;
− l’attività da effettuarsi nel CCR è correttamente svolta nel rispetto delle previsioni del
regolamento comunale;
− sono rispettati i termini del deposito temporaneo di cui all’art. 6 lett. m) del D.Lgs. n° 22/97.
Ove le attività che si svolgono nel centro di raccolta superino i predetti limiti, il soggetto
gestore del centro potrà, ove ne ricorrano i presupposti, attivare le procedure semplificate ex art. 33
del D.Lgs. n° 22/97 o richiedere l’autorizzazione ex art. 27 e 28 del D.Lgs. n° 22/97.
Una seconda funzione che il CCR potrebbe assumere è quella di intercettazione della frazione
verde ed eventualmente potrebbe esservi localizzato un piccolo impianto di compostaggio della sola
frazione verde vegetale; in tal caso il CCR dovrà soddisfare tutti i requisiti richiesti per la
localizzazione di impianti di compostaggio, di cui alle “Linee guida per la progettazione degli
impianti di compostaggio”.
Il CCR potrà comunque assumere una importante funzione di tipo culturale e promozionale,
divenendo un centro di informazioni e scambio, sede di un “mercatino dell’usato”, possibile
certificatore dei conferimenti in raccolta differenziata per consentire alle utenze di accedere alle
agevolazioni e alle riduzioni tariffarie.
In questo senso una grande importanza va data non solo alla corretta progettazione e
realizzazione della struttura, ma alla sua gestione, in particolare al contributo di organizzazioni del
terzo settore.
Analisi
• Raccolta ed analisi dei macro dati: tipologia del Comune, delle unità produttive, dei
flussi storici, ecc.;
Progettazione
• Studio degli spazi per i rifiuti pericolosi e delle relative norme di sicurezza/emergenza;
• Rispetto delle norme in materia di sicurezza, con particolare riguardo per la sicurezza
dei bambini;
• Guardiania;
• Presidi e procedure per le emergenze (idrante e/o estintori, telefono, istruzione del
personale).
Apertura
Gestione
• massima pulizia;