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Giurisprudenza:

Energia e Fonti Rinnovabili



Massime 2009, 2010, 2011





























Giurisprudenza:
Energia e Fonti Rinnovabili
Massime 2009, 2010, 2011







II





























III

INDICE



RASSEGNA GIURISPRUDENZA 2009 .1

RASSEGNA GIURISPRUDENZA 2010 15

RASSEGNA GIURISPRUDENZA 2011 33




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RASSEGNA GIURISPRUDENZA 2009


NAZIONALE e COMUNITARIA:


Insediamenti di impianti eolici e fotovoltaici - Potest legislativa concorrente
La disciplina degli insediamenti di impianti eolici e fotovoltaici attribuita alla potest legislativa
concorrente di Stato e Regioni in tema di produzione, trasporto e distribuzione nazionale
dell'energia di cui all'art. 117, terzo comma, della Costituzione.
CORTE COSTITUZIONALE - 6 novembre 2009, n. 282

Impianti eolici e fotovoltaici - Fonti rinnovabili.
L'energia prodotta da impianti eolici e fotovoltaici ascrivibile al novero delle fonti rinnovabili,
come desumibile dalla lettura dell'art. 2 della direttiva n. 2001/77/CE e dell'art. 2, comma 1,
lettera a), del decreto legislativo n. 387 del 2003.
CORTE COSTITUZIONALE - 6 novembre 2009, n. 282

Fonti energetiche rinnovabile- Favor legis. La normativa internazionale, comunitaria e
nazionale manifestano un favor per le fonti energetiche rinnovabili, nel senso di porre le
condizioni per una adeguata diffusione dei relativi impianti. In particolare, in ambito europeo
una disciplina cos orientata rinvenibile nella direttiva n. 2001/77/CE e in quella di pi
recente emanazione del 23 aprile 2009, n. 2009/28/CE (Direttiva del Parlamento europeo e del
Consiglio sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili, recante modifica e
successiva abrogazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE), che ha confermato questa
impostazione di fondo. In ambito nazionale, come noto, la normativa comunitaria stata
recepita dal decreto legislativo n. 387 del 2003, il cui art. 12 enuncia, i princpi fondamentali in
materia. Ulteriori princpi fondamentali sono stati fissati, anche in questo ambito, dalla legge n.
239 del 2004 che ha realizzato il riordino dell'intero settore energetico, mediante una
legislazione di cornice.
CORTE COSTITUZIONALE - 6 novembre 2009, n. 282

Misure di promozione dellenergia da fonti rinnovabili - Art. 267, c. 4 D.L.vo n. 152/2006 -
Intervento statale.
Lart. 267, c. 4, lett. a), D.L.vo n. 152/2006 non prevede ladozione, da parte dello Stato, di atti
che si sovrappongono alla sfera di competenza regionale e ne ledono lautonomia finanziaria.
La disposizione in oggetto si limita infatti ad impegnare lo Stato alla promozione dellenergia da
fonti rinnovabili per mezzo di misure, non meglio definite, la cui natura ed il cui contenuto -
ove adottate - non potranno che conformarsi allattuale assetto delle competenze costituzionali
di Stato e Regioni. Tra queste, rileva la competenza concorrente regionale in materia di
produzione, trasporto e distribuzione nazionale dellenergia, mentre va esclusa la configurabilit
di una competenza residuale concernente lassetto locale del sistema energetico ( si veda in tal
senso la sentenza Corte Costituzionale n. 383 del 2005).
Parimenti non sembra potersi escludere che le misure promosse dallo Stato possano incidere
nellambito riservato al governo del territorio, piuttosto che lautonomia finanziaria della
Regione, pur in un contesto finalistico che parimenti attiva le competenze nazionali in tema di
tutela dellambiente e di tutela della concorrenza: sar, perci, necessario che lintervento dello
Stato sia rispettoso di siffatti limiti, anche con riguardo allintroduzione di forme di
coinvolgimento della Regione.
CORTE COSTITUZIONALE - 24 luglio 2009, n. 250


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Impianti di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile - Costituzione di servit .
La disciplina prevista in ambito civilistico per la costituzione di servit volontarie o coattive tra
privati non assume valore determinante in materia di impianti di produzione di energia elettrica
posto che lo stesso codice civile, allarticolo 834, secondo comma contempla espressamente la
possibilit di regimi espropriativi speciali che trovano in apposite leggi la loro disciplina
specifica ed esaustiva. Le norme che giustificano il regime speciale si rinvengono nellart. 43, c.
6 bis del DPR n. 327/2001, nellart. 1, c. 4 della L. n. 10/1991 e nellart. 12 del d.lgs. n.
387/2003: non vi dubbio, quindi, che una servit possa essere legittimamente costituita per
realizzare un impianto di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile. Il potere
concesso allautorit amministrativa consente inoltre la definizione di contenuti e modalit
proprie per ogni diversa tipologia di impianto produttivo di energia da fonte rinnovabile.
CONSIGLIO DI STATO, Sez. IV - 12/06/2009, n. 3723

Beni culturali e ambientali - Art. 12, c. 10, d.lgs. n. 387/2003
L'art. 12, comma 10, del d.lgs. n. 387 del 2003 prevede che In Conferenza unificata, su
proposta del Ministro delle attivit produttive, di concerto con il Ministro dell'ambiente e della
tutela del territorio e del Ministro per i beni e le attivit culturali, si approvano le linee guida
per lo svolgimento del procedimento di cui al comma 3, relativo al rilascio dell'autorizzazione
per l'installazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili. Tale disposizione da ritenersi
espressione della competenza statale in materia di tutela dell'ambiente, in quanto, inserita
nell'ambito della disciplina relativa ai suddetti procedimenti, ha la primaria finalit di
proteggere il paesaggio. Il legislatore, infatti, oltre a prevedere il coinvolgimento del Ministro
dell'ambiente e della tutela del territorio e del Ministro per i beni e le attivit culturali, ha
espressamente sancito, nella medesima norma, il ruolo delle linee guida volte, in particolare,
ad assicurare un corretto inserimento degli impianti, con specifico riguardo agli impianti eolici,
nel paesaggio. La prevalenza della tutela paesaggistica, non esclude che la norma in esame, in
quanto inserita nella pi ampia disciplina di semplificazione delle procedure autorizzative
all'installazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili, incida anche su altre materie quali la
produzione, il trasporto e la distribuzione di energia o il governo del territorio, attribuite alla
competenza concorrente. La presenza delle indicate diverse competenze legislative giustifica il
richiamo alla Conferenza unificata, ma non consente alle Regioni, proprio in considerazione
del preminente interesse di tutela ambientale perseguito dalla disposizione statale, di
provvedere autonomamente alla individuazione di criteri per il corretto inserimento nel
paesaggio degli impianti alimentati da fonti di energia alternativa.
CORTE COSTITUZIONALE - 29/05/2009, n. 166

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CAMPANIA

Produzione - Controversie - Art. 41 c. 1, L. 99/09 - Giurisdizione esclusiva del Tar.
La norma di cui allart. 41 co. 1 l. 99/09, attribuisce alla giurisdizione esclusiva del giudice
amministrativo ed alla competenza del tribunale amministrativo regionale del Lazio, con sede
in Roma, tutte le controversie comunque attinenti alle procedure e ai provvedimenti
dell'amministrazione pubblica o dei soggetti alla stessa equiparati concernenti la produzione di
energia elettrica e fa espresso riferimento alle centrali di potenza superiore a 400 MW.
TAR CAMPANIA, Napoli, Sez. VII - 16 dicembre 2009, n. 8807

Autorizzazione allinstallazione di impianti eolici - Sospensione sine die.
Il Comune non pu bloccare, senza prevedere un termine finale, listallazione degli impianti
eolici. Un potere di sospensione sine die infatti generalmente vietato dallordinamento e deve
ritenersi a maggior ragione inammissibile nei casi in cui il legislatore abbia inteso, come con il
d.lgs. n. 387/2003, accelerare ( prevedendo un termine perentorio di 180 giorni entro cui il

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procedimento debba concludersi) - e semplificare determinate procedure. Tale decisione
peraltro conforme alla pi recente giurisprudenza in materia che ha confermato che il blocco
sine die degli impianti eolici non pu essere consentito (si veda in tal senso, C. Cost. n.
364/2006; Tar Molise, n. 20/2007).
TAR CAMPANIA, Napoli, Sez.VII - 17 novembre 2009, n.7547

Installazione di impianti eolici - decisione del Comune al di fuori della Conferenza di Servizi.
Il legislatore ha previsto, con il d.lgs. n. 387/2003, una conferenza unificata, in cui tutte le
Amministrazioni coinvolte debbono esprimere le proprie valutazioni, tale che il Comune non
pu decidere autonomamente, al di fuori di tale contesto, di vietare listallazione degli impianti
eolici. Lart. 12 co. 3 del medesimo decreto, stabilisce inoltre che lente competente al rilascio
dellautorizzazione la Regione, o un ente da essa delegato: il Comune deve pertanto essere
ritenuto incompetente.
TAR CAMPANIA, Napoli, Sez.VII - 17/11/2009, n.7547

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EMILIA ROMAGNA

Abilitazione alla certificazione energetica ed abilitazione alla progettazione di edifici e impianti.-
Esclusione dei Chimici dal novero dei soggetti certificatori.
LAllegato III al D.Lgs. n. 115/2008 stabilisce una diretta relazione tra abilitazione alla
certificazione energetica e abilitazione alla progettazione di edifici e impianti asserviti agli edifici
stessi. La congiunzione e , presente allart. riveste pertanto valore congiuntivo e non
disgiuntivo. Non essendovi nessuna norma che abilita espressamente i Chimici alla
progettazione di impianti dutenza asserviti agli edifici, cos come definiti, dal D.M. 22 gennaio
2008, n. 37, per i Chimici non , possibile stabilire la necessaria corrispondenza biunivoca tra
abilitazione alla progettazione degli impianti e abilitazione alla certificazione energetica;
cosicch non si rivela illegittima la loro esclusione da parte della Regione Emilia Romagna dal
novero dei soggetti certificatori.
T.A.R. EMILIA ROMAGNA, Bologna, Sez. I - 16/06/2009, n. 956

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LAZIO

Artt. 12 d.lgs. n. 387/2003 e 14 quater L . n. 241/90 - Impianti alimentati da fonti rinnovabili
Autorizzazione - Amministrazione dissenziente.
Dal combinato disposto dellart. 12 comma 4 del D.L.gs 387/2003 e dellart. 14 quater comma
1 della L. 241/90 deriva lobbligo dellAmministrazione dissenziente di esprimere la propria
opposizione con un atto costruttivo che oltre ad essere congruamente motivato, deve anche
recare le specifiche indicazioni delle modifiche progettuali necessarie ai fini dell'assenso.
TAR LAZIO, Latina, Sez. I - 22/12/2009, Sentenza n. 1345

Art. 12 ter d.lgs. n. 387/2003 - Potere di veto del Comune.
Nel procedimento volto al rilascio dellautorizzazione unica per la realizzazione di un impianto
alimentato da fonti rinnovabili di cui allart. 12 ter del D.L.vo 387/2003, tenuto conto dei
numerosi interessi collettivi coinvolti, il parere negativo opposto dai Comuni il cui territorio sia
interessato dalla realizzazione dellopera pubblica svolge la funzione di mera rappresentazione
degli intereressi afferenti a tali enti, rimessi alla valutazione discrezionale della Regione, che
rimane libera di recepire o meno quanto da essi evidenziato, nella formulazione del proprio
atto di autorizzazione unica. Diversamente, al Comune verrebbe attribuito un potere di veto
che non previsto n dalla disciplina della conferenza di servizio di cui agli artt. 14 e ss. della
L. 241/90, n dal richiamato art. 12 del D.Lgs 387/03.

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TAR LAZIO, Latina, Sez. I - 22/12/2009, Sentenza n. 1345

Realizzazione di un impianto alimentato a fonti rinnovabili - Art. 123 D.P.R. n. 380/2001 -
Semplificazione del regime urbanistico-edilizio.
La disposizione speciale contenuta allart. 123 del D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380, ispirata alla
di necessit di favorire lutilizzazione di fonti rinnovabili di energia e prevede una
semplificazione del regime urbanistico-edilizio volta a permettere la realizzazione dellimpianto
anche quando esso implichi, per esigenze tecnologiche, modifiche esterne e/o la realizzazione
di necessari volumi tecnici.
TAR LAZIO, Latina, Sez. I - 15 ottobre 2009, n.948

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LOMBARDIA

ENERGIA - impianti fotovoltaici fotovoltaica- art. 4, c. 1-bis DPR n. 380/2001
La tecnologia fotovoltaica oggetto di un particolare favor legis (art. 4 comma 1-bis del DPR 6
giugno 2001 n. 380) tale per cui il diniego dellamministrazione deve essere basato sulla precisa
individuazione di interessi pubblici prevalenti. La presenza di pannelli sulla copertura degli
edifici, pur innovando la tipologia e la morfologia della copertura, non deve essere percepita
esclusivamente come un fattore di disturbo visivo. Tutto ci comporta che, prima di negare
lautorizzazione allinstallazione di un impianto fotovoltaico, in mancanza di alternative
tecnologiche disponibili sul mercato, dovr essere data prova dellassoluta incongruenza delle
opere rispetto alle peculiarit del paesaggio.
T.A.R. LOMBARDIA, Brescia, Sez. I - 15 aprile 2009, n. 859

Autorit per lEnergia Elettrica e il Gas Natura di autorit indipendente
L indipendenza che contraddistingue le Autorit indipendenti e le separa dalle altre
organizzazioni differenziate, si concreta nella rescissione del legame strutturale e funzionale
che generalmente lega le amministrazioni statali allautorit di Governo; con la rilevante
conseguenza che questultimo privo, nei loro riguardi, di poteri di direttiva e controllo [].
LAEEG rientra, senza dubbio a pieno titolo, nel paradigma appena tracciato. Nella sua attivit
di regolazione e controllo del settore di competenza, infatti, la stessa opera, per espressa
volont di legge, in piena autonomia e con indipendenza di giudizio e di valutazione (art. 2,
comma 5, l. 481 del 1995). LAeeg non dunque riconducibile al medesimo ambito
organizzatorio dellautorit governativa decidente, ed assume nelleventuale procedimento
contenzioso straordinario, la veste di mera controparte rispetto al ricorrente, senza alcun potere
di decidere e neppure di influire sulla vertenza.
T.A.R. LOMBARDIA, Milano, Sez.III - 10/04/2009, n. 3239

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MOLISE

Energia eolica - Conflitto tra tutela paesaggio e tutela dellambiente - Ponderazione
comparativa, in concreto, di tutti gli interessi coinvolti.
La tutela dellambiente, oggetto di recente e condivisibile revisione critica, non pu sostituirsi
allinteresse alla tutela del paesaggio, postulando una protezione ad ogni costo anche
mediante lo sviluppo di fonti di energia alternativa di grave ed irreversibile impatto, perch se la
riduzione delle emissioni attraverso la ricerca, promozione, sviluppo e maggiore utilizzazione di
fonti energetiche rinnovabili e di tecnologie avanzate e compatibili con l'ambiente, tra le quali
rientrano gli impianti eolici, costituisce un impegno internazionale assunto dallo Stato italiano e
recepito nell'ordinamento statale dalla l. 1 giugno 2002 n. 120 (concernente "Ratifica ed

5
esecuzione del Protocollo di Kyoto alla convenzione quadro delle Nazioni Unite sui
cambiamenti climatici, fatto a Kyoto l'11 dicembre 1997), parimenti vero che anche la
salvaguardia del Paesaggio costituisce oggetto di impegni assunti dallItalia in sede
internazionale (cfr. Convenzione Europea del Paesaggio promossa dal Consiglio dEuropa e
firmata a Firenze il 20 ottobre 2000 ratificata con legge 9 gennaio 2006, n. 14) sicch il conflitto
tra tutela del paesaggio e tutela dellambiente non pu essere risolto in forza di una nuova
gerarchia che inverte la scala di valori, ma deve essere necessariamente valutato un confronto
concreto, attraverso una ponderazione comparativa di tutti gli interessi coinvolti, non potendosi
configurare alcuna preminenza valoriale n in un senso n nellaltro.
T.A.R. MOLISE, Sez. I - 08/04/2009, n. 115

Delibera di Giunta Regionale n. 1670/2004 - Integrazione della procedura di VIA nel
procedimento unico ex art. 12 d.lgs. n. 387/2003.
In forza dellart. 4 della delibera di Giunta della Regione Molise n.1670 del 13.12.2004, la
procedura di valutazione di impatto ambientale deve ritenersi integrata nel procedimento
unico ex art. 12 del d. lgs. 387 del 2003. Il Presidente della Giunta deve, infatti, designare un
componente del comitato tecnico VIA incaricato di partecipare ai lavori della conferenza di
servizi con funzioni di raccordo tra la conferenza ed il comitato e che al termine dei lavori del
comitato, ne riporta gli esiti in Conferenza Il parere del comitato V.I.A., dunque, non si pone
come atto conclusivo di un procedimento, suscettibile di autonoma ed immediata impugnativa
ma si inserisce nel distinto procedimento unico che si sviluppa secondo le forme della
conferenza di servizi, quale atto che concorre alla adozione della determinazione conclusiva
della conferenza stessa.
T.A.R. MOLISE, Sez. I - 08/04/2009, n. 115

Illegittimit costituzionale dell art. 2, c. 1, lett. e), g), h), i), j), k), l) e n), L.r. n. 15/2008- Limiti
allinsediamento degli impianti eolici e fotovoltaici.
La questione di legittimit costituzionale avente ad oggetto l'art. 2, comma 1, lettere e), g), h), i),
j), k), l) e n), della legge della Regione Molise n. 15 del 2008 fondata. previsioni Sono, infatti,
individuate, una serie di aree territoriali non idonee all'installazione di impianti eolici e
fotovoltaici. In merito, la normativa statale di cornice non contempla alcuna limitazione
specifica, n divieti inderogabili, rinviando alle linee guida di cui all'art. 12, comma 10, del
decreto legislativo n. 387 del 2003, il compito di assicurare un corretto inserimento degli
impianti, con specifico riguardo agli impianti eolici, nel paesaggio. ben vero che la
richiamata disposizione statale abilita le Regioni a procedere alla indicazione di aree e siti non
idonei alla installazione di specifiche tipologie di impianti, ma ci pu aver luogo solo in
attuazione delle predette linee guida. Al riguardo, questa Corte ha precisato che la presenza
delle indicate diverse competenze legislative giustifica il richiamo alla Conferenza unificata, ma
non consente alle Regioni [] di provvedere autonomamente alla individuazione di criteri per
il corretto inserimento nel paesaggio degli impianti alimentati da fonti di energia alternativa
(sentenza n. 166 del 2009). Il bilanciamento tra le esigenze connesse alla produzione di energia
e gli interessi, variamente modulati, rilevanti in questo ambito impone, infatti, una prima
ponderazione in virt del principio di leale cooperazione, al fine di consentire alle Regioni ed
agli enti locali di contribuire alla compiuta definizione di adeguate forme di contemperamento
di tali esigenze. Una volta raggiunto tale equilibrio, ogni Regione potr adeguare i criteri cos
definiti alle specifiche caratteristiche dei rispettivi contesti territoriali.
CORTE COSTITUZIONALE - 6 novembre 2009, n. 282

Illegittimit costituzionale dell art. 2, c. 1, lett. e), g), h), i), j), k), l) e n), L.r. n. 15/2008- Limiti
allinsediamento degli impianti eolici off-shore - Opere connesse.
La questione di legittimit costituzionale ad oggetto l'art. 2, comma 1, lettera m), della legge
regionale del Molise n. 15 del 2008 fondata. L'impugnata disposizione vieta l'installazione

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degli impianti eolici off-shore, ivi incluse le opere connesse ricadenti sul territorio regionale.
Lart. 12, comma 3, del decreto legislativo n. 387 del 2003, prevede che per gli impianti off-
shore l'autorizzazione rilasciata dal Ministero dei trasporti, sentiti il Ministero dello sviluppo
economico e il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, con le modalit
di cui al comma 4 e previa concessione d'uso del demanio marittimo da parte della competente
autorit marittima. Inoltre, ai sensi dell'art. 1, comma 7, lettera l), della legge n. 239 del 2004,
allo Stato spetta l'esercizio delle funzioni amministrative afferenti alla utilizzazione del
pubblico demanio marittimo e di zone del mare territoriale per finalit di approvvigionamento
di fonti di energia. Le richiamate disposizioni legislative statali operano quali princpi
fondamentali nella materia concorrente della produzione, trasporto e distribuzione nazionale
dell'energia.
CORTE COSTITUZIONALE - 6 novembre 2009, n. 282

Illegittimit costituzionale dell art. 2, c. 1, lett. e), g), h), i), j), k), l) e n), L.r. n. 15/2008- art. 12,
c. 4 d.lgs. n. 387/2003.
La questione di legittimit costituzionale avente per oggetto gli artt. 3 e 5 della legge regionale
del Molise n. 15 del 2008 fondata. Lart. 3 dispone che sino alla definizione degli obiettivi di
cui all'art. 10 del decreto legislativo n. 387 del 2003, il rilascio delle autorizzazioni per gli
impianti eolici e fotovoltaici subordinato al rispetto dei limiti ivi previsti (in particolare, l'art. 3
fissa un numero massimo di pali e di parchi eolici, e una potenza massima complessiva, per
l'intero territorio regionale, degli impianti fotovoltaici). Il censurato art. 5, estende invece,
l'operativit di tali limiti anche ai procedimenti amministrativi in corso, relativamente alle fasi
istruttorie non ancora esaurite. Tali norme si pongono in contrasto con l'art. 12, comma 4, del
decreto legislativo n. 387 del 2003, che fissa nel termine di centottanta giorni il termine
massimo per la conclusione del procedimento amministrativo di rilascio dell'autorizzazione alla
installazione degli impianti in oggetto. Tale il principio fondamentale vincolante, cui lintero
procedimento deve essere ispirato, in virt di quelle regole di semplificazione amministrativa e
di celerit del procedimento che garantiscono, in modo uniforme sull'intero territorio
nazionale, la conclusione entro un termine definito del procedimento autorizzativo.
CORTE COSTITUZIONALE - 6 novembre 2009, n. 282

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PIEMONTE

Autorizzazione unica - Procedimento ex art. 12 d.lgs. n. 387/2003 - Conferenza di servizi.
Il procedimento definito dallart. 12 del d.lgs. n. 387/2003, volto al rilascio dellautorizzazione
unica alla realizzazione di impianti produttori di energia da fonti energetiche rinnovabili, ha
carattere omnicomprensivo ed assorbe ogni altro procedimento previsto dalle leggi regionali
volto alla verifica o alla valutazione dellimpatto ambientale, poich la conferenza di servizi la
sede nella quale le varie amministrazioni preposte alla tutela dei beni ambientali, paesaggistici e
storico - artistici debbono esternare le loro valutazioni tecniche (si veda in tal senso, T.A.R.
Piemonte, Sez. I, 5.6.2009, n. 1597), non consentendo il generico richiamo di cui allart. 12
citato al rispetto delle normative vigenti in tema di tutela dellambiente, del paesaggio e del
patrimonio storico artistico, di essere inteso come salvezza anche dei moduli procedimentali di
settore che secondo la previgente legislazione erano intesi alla salvaguardia di quei valori.
TAR PIEMONTE, Sez. I - 25 settembre 2009, n. 2292

Autorizzazione unica - Procedimento ex art. 12 d.lgs. n. 387/2003 - Conferenza di servizi e
valutazione dimpatto ambientale
La valutazione di impatto ambientale va effettuata in seno alla conferenza di servizi, in seno al
procedimento unico di cui allart. 12 del d.lgs. n. 387/2003, pena la vanificazione del termine di

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180 giorni entro il quale la stessa deve concludersi. (si veda anche, in tal senso, T.A.R. Sicilia -
Palermo, Sez. III, 19 febbraio 2009, n. 368).
TAR PIEMONTE, Sez. I - 25 settembre 2009, n. 2292

Autorizzazione unica - Procedimento ex art. 12 d.lgs. n. 387/2003 - Conferenza di servizi e
partecipazione di tutte le amministrazioni interessate.
Lart. 12 del d.lgs. n. 387/2003 impone la contestuale partecipazione alla conferenza di servizi
di tutte le Amministrazioni interessate, ma nulla stabilisce quanto alle modalit con cui esse
possono esternare la loro valutazione, potendo ci avvenire anche mediante la redazione di un
testo che sia trasmesso successivamente ai lavori della conferenza, sempre che tale redazione e
trasmissione avvenga antecedentemente alladozione dellautorizzazione unica.
TAR PIEMONTE, Sez. I - 25 settembre 2009, n. 2292

D.P.R.G. 16.11.2001, n. 16/R - Valutazione di incidenza.
Il D.P.G.R. 16.11.2001, n. 16/R disciplina Piemonte il procedimento di valutazione di
incidenza, unicamente per gli impianti rientranti nelle tipologie definite agli allegati A e B della
L.Reg. Piemonte n. 40/1998. Ne consegue che l omissione del procedimento nei confronti di
un impianto per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili che sviluppa una potenza
inferiore a 50 MW termici, sia da considerarsi legittima.
TAR PIEMONTE, Sez. I - 25 settembre 2009, n. 2292

Art. 12 d.lgs. n. 387/2003 - Procedura autorizzatoria per linstallazione di una centrale a
biomasse.
In tema di autorizzazione unica, ai sensi dellart. 12 del d.lgs. 387/2003 per linstallazione di
una centrale elettrica a biomasse, la definizione di biomassa si ricava direttamente dallart. 2
della dir. 77/2001/CE di cui tale decreto legislativo attuativo. Di conseguenza, non del tutto
pertinente leventualmente diversa definizione ricavabile dal d.lgs. 152/2006 e relativo allegato
X alla parte V, non dettata in attuazione specifica della direttiva in materia di fonti rinnovabili di
energia. E infatti pur vero che lart. 267 co. 4 del d.lgs. 152/2006 formula espresso richiamo
alla direttiva 2001/77/CE e al d.lgs. 387/2003, ma ci avviene senza modificare la definizione di
biomassa ivi contenuta. Daltro canto la configurabilit come rifiuto di una sostanza non
esclude lapplicabilit alla medesima, in una fase successiva, della normativa afferente le fonti di
energia rinnovabili per quella parte di rifiuti biodegradabili che sono infatti espressamente
contemplati dalla direttiva 77/2001 e quindi dal d.lgs. 387/2003.
T.A.R. PIEMONTE, Sez. I - 05/06/2009, n. 1563


***
PUGLIA

Art. 12 d.lgs. n. 387/2003 - Termine di 180 giorni.
Il termine di 180 giorni previsto dallart. 12 del d.lgs. n. 387/2003 per la conclusione del
procedimento di autorizzazione unica per la realizzazione di impianti di produzione di energia
elettrica da fonte rinnovabile stato considerato dalla giurisprudenza costituzionale (si veda in
tal senso Corte cost., sent. n. 364 del 2006) alla stregua di principio fondamentale della
legislazione statale in materia di energia. A tale principio la Regione deve inderogabilmente
uniformarsi anche nelle ipotesi in cui il termine di conclusione delleventuale procedimento di
Valutazione dellImpatto Ambientale risulti pari o superiore - per espressa previsione di
normative regionali - a quello previsto dalla citata normativa statale in tema di energie
rinnovabili: pertanto, in presenza di termini fissati da norme regionali in materia di VIA
eventualmente difformi o comunque incompatibili con la normativa statale in discussione, i

8
primi non possono trovare applicazione e debbono essere ricondotti al termine complessivo di
180 giorni stabilito dal decreto legislativo n. 387 del 2003.
TAR PUGLIA, Lecce, Sez. I - 17 dicembre 2009, n. 3173

Art. 12 d.lgs. n. 387/2003 - documentazione a supporto della DIA.
La denuncia dinizio attivit per la realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica
alimentati da fonte eolica rappresenta, un regime sostitutivo della normale procedura
autorizzatoria. Di conseguenza, la documentazione a supporto della dichiarazione non pu che
ricalcare in linea di massima quella da produrre con listanza per lottenimento
dellautorizzazione unica di cui ai commi terzo e quarto dellarticolo 12 del decreto legislativo
29 dicembre 2003 n. 387. Ci conduce alla conclusione che, nellassenza della
documentazione, se pertinente ed essenziale, la dichiarazione dinizio attivit non pu reputarsi
formalmente presentata e che quindi dalla data del suo deposito non pu iniziare a decorrere il
termine dilatorio di 30 giorni.
TAR PUGLIA, Bari, Sez. I - 2 ottobre 2009, n.2226

Impianti di produzione alimentati da fonte eolica - Soggetti legittimati alla presentazione della
D.I.A..
Alla denuncia dinizio attivit per linstallazione di impianti di produzione di energia da fonte
eolica sono applicabili gli stessi principi elaborati in tema di denuncia edilizia. La DIA deve
pertanto essere prodotta, dal soggetto legittimato e dunque dal proprietario dell'immobile,
titolare del diritto di propriet sul fondo o da chi, pur essendo titolare di altro diritto, reale o di
obbligazione, abbia, per effetto di questo, obbligo o facolt di eseguire i lavori per cui chiede il
permesso. Vengono ricompresi in tale categoria, quindi, anche il locatario laddove il contratto
di locazione rechi esplicita o implicita, ma inequivocabile, autorizzazione all'esecuzione di dati
interventi di trasformazione edilizia del bene, in funzione dell'uso per il quale lo stesso stato
concesso ad altri.
TAR PUGLIA, Bari, Sez. I - 2 ottobre 2009, n.2226

L.r. n. 1/2008, art. 27, c. 1 - Questione di legittimit costituzionale.
Le norme che disciplinano le procedure autorizzative in materia di energia sono riconducibili
alla produzione, trasporto e distribuzione nazionale dellenergia di cui al terzo comma
dellart. 117 Cost., mentre va esclusa lassimilabilit della materia dellenergia al governo del
territorio. Con riferimento alle soglie fissate per la denuncia di inizio attivit, per gli impianti di
produzione di energia da fonti rinnovabili, ai sensi dellart. 12, quinto comma, del d. lgs. n. 387
del 2003, leventuale innalzamento del limite di capacit produttiva degli impianti ,(rispetto a
quelli fissati dalla tabella A allegata al decreto, pu essere disposto solo con decreto del
Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dellambiente, previa intesa con
la Conferenza unificata di cui allarticolo 8 del d. lgs. 28 agosto 1997 n. 281. Viceversa, la
Regione Puglia ha unilateralmente introdotto, con lart. 27 della legge regionale n. 1 del 2008,
una pi elevata soglia di potenza massima costituente il limite per lesperibilit della d.i.a., al di
fuori della Conferenza unificata, sede istituzionalmente deputata allattuazione del principio di
leale collaborazione tra Stato e Regioni.
TAR PUGLIA, Bari, Sez. I - 24 settembre 2009, ord. n. 155

L.R. Puglia n. 40/2007 - Regolamento reg. n. 16/2006 - Questione di legittimit costituzionale
Impianti eolici
Non manifestamente infondata la questione di costituzionalit dellarticolo 3, comma 16,
della L.R. Puglia 31 dicembre 2007 n. 40 e degli articoli 4, 5, 6, 7, 8, 10, 13 e 14 del
regolamento regionale 4 ottobre 2006 n. 16, per violazione dellarticolo 117, secondo comma -
lett. s), e terzo comma Cost.. Lart. 12, comma 10, del d. lgs. n. 387 del 2003 prevede, infatti,
che in Conferenza unificata siano approvate le linee guida per lo svolgimento del procedimento

9
di rilascio dellautorizzazione per linstallazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili. Tale
disposizione espressione della competenza dello Stato in materia di tutela dellambiente, in
quanto, sebbene inserita nellambito della disciplina relativa alla produzione di energia da fonti
rinnovabili, ha quale precipua finalit quella di proteggere il paesaggio. La prevalenza della
tutela paesaggistica perseguita dalla disposizione, non esclude che essa incida anche su altre
materie, quali, ad esempio la produzione, trasporto e distribuzione nazionale di energia ed il
governo del territorio, attribuite alla competenza concorrente Stato/Regioni. Tutto ci non
consente alle Regioni, proprio in considerazione del preminente interesse di tutela ambientale
perseguito dalla norma statale, di provvedere autonomamente allindividuazione di criteri per il
corretto inserimento nel paesaggio degli impianti alimentati da fonti di energia alternativa (si
veda in tal senso Corte cost., sent. n. 166/2009). A tanto ha invece provveduto la Regione
Puglia, introducendo ampie e tassative fattispecie di divieto di installazione degli impianti eolici.
Sotto diverso profilo, deve giudicarsi manifestamente fondata la questione di costituzionalit in
relazione allart. 117, terzo comma, della Costituzione, ai sensi del quale le materie relative alla
produzione, trasporto e distribuzione nazionale di energia e governo del territorio
rientrano nella potest legislativa concorrente.
T.A.R. PUGLIA, Bari, Sez. I - 9 settembre 2009, ord. n. 148

Legge finanziaria 2008- Impianti alimentati da fonti rinnovabili - Inizio dei lavori.
Per lindividuazione del momento in cui devono ritenersi iniziati i lavori relativi agli impianti
alimentati da fonti rinnovabili occorre fare riferimento al disposto dellart. 2, comma 159, legge
n. 244 del 24.12.2007(legge finanziaria 2008). La norma richiede la disponibilit delle aree
destinate ad ospitare limpianto e l'accettazione del preventivo di allacciamento alla rete elettrica
formulato dal gestore competente, o, in alternativa alla suddetta accettazione del preventivo di
allacciamento alla rete elettrica, a) l'indizione di gare di appalto o la stipulazione di contratti per
l'acquisizione di macchinari o per l a costruzione di opere relative all'impianto, ovvero b) la
stipulazione di contratti di finanziamento dell'iniziativa o l'ottenimento in loro favore di misure
di incentivazione previste da altre leggi a carico del bilancio dello Stato. Tale normativa
speciale e successiva a quella generale prevista in materia edilizia: non pu, quindi, essere
condivisa la prospettazione che ritiene trattarsi di opere meramente edilizie a cui si
applicherebbe il concetto classico di inizio lavori in base al quale i lavori possono ritenersi
iniziati solo allorquando le opere intraprese sono di consistenza tale da manifestare in modo
concreto e palese il serio intento di realizzare il complesso delle opere autorizzate.
T.A.R. PUGLIA, Bari, Sez. III - 22 aprile 2009, n. 983

D.lgs. 387/2003, art. 12, cc. 1 e 7, - Favor legis - Protocollo di Kyoto - Installazione degli
impianti in zona agricola.
L'utilizzazione delle fonti di energia rinnovabile considerata di pubblico interesse e di
pubblica utilit, e le opere relative sono dichiarate indifferibili ed urgenti, anche in
considerazione del fatto che la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra attraverso la
produzione di energia da fonti energetiche rinnovabili costituisce un impegno internazionale
assunto dall'Italia con la sottoscrizione del Protocollo di Kyoto dell'11 dicembre 1997.
Espressione evidente di tale favor legislativo per le fonti rinnovabili contenuta nellarticolo 12,
comma 7, del d.lgs. 387/2003, che contempla la possibilit di installare gli impianti anche in
zona agricola. Peraltro, detta possibilit non senza limiti. I Comuni possono infatti prevedere,
nell'esercizio della propria discrezionalit in materia di governo del territorio, aree
specificamente destinate ad impianti eolici. Solo in mancanza di una simile previsione, detti
impianti possono essere localizzati, senza distinzione, in tutte le zone agricole
T.A.R. PUGLIA, Bari, Sez. III - 22 aprile 2009, n. 983

L.R. Puglia n. 1/2008 - D.lgs. n. 387/2003 - Impianti eolici on shoredi potenza inferiore a 1
MW.

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Lart. 27 della L.R. Puglia n. 1/2008 prevede la applicazione degli artt. 22 e 23 del DPR n. 380
del 2001 in merito a tutti gli impianti eolici on shore (art. 27 comma 1, lettera b), a prescindere
dalla destinazione finale dellenergia prodotta e purch la potenza elettrica nominale non superi
1 MW. Listituto della D.I.A deve pertanto ritenersi applicabile ad un aerogeneratore di
potenza pari a 0,85 MW non destinato allautoconsumo, a prescindere dalle disposizioni di cui
alla delibera regionale n. 35 del 2007, che limita la DIA ai soli impianti eolici on shore di
potenza non superiore a 0,6 MW, oppure di potenza ricompresa tra 0,6 MW ed 1 MW ma
destinati allautoconsumo.
T.A.R. PUGLIA, Lecce, Sez. I - 29 gennaio 2009, n.127

. L.R. Puglia n. 1/2008 - D.lgs. n. 387/2003 art. 27, c. 2.
Il richiamo agli impianti di cui al comma 1, contenuto nellart. 27,c. 2 della L.r. Puglia n.
1/2008 deve intendersi come riferito a tutte le strutture genericamente enucleate nellart. 2,
comma 1, del d.lgs. n. 387 del 2003, con esclusivo riguardo a tipologia, dimensioni e potenza
delle medesime e non anche alla loro particolare integrazione. La disposizione sembra dunque
prevedere la possibilit di realizzare gli impianti per la produzione di energia elettrica da fonti
rinnovabili anche in zona agricola (comma 2), a prescindere dalla loro integrazione strutturale
con altri impianti a carattere industriale, commerciale o di servizi (comma 1). Tale
interpretazione peraltro lunica a consentire una lettura costituzionalmente compatibile della
disposizione in parola, considerato che la possibilit giuridica di installare tali impianti anche in
zone agricole rappresenta un principio fondamentale della legislazione statale in materia di
energia (art. 12, comma 7, d.lgs. n. 387 del 2003).
T.A.R. PUGLIA, Lecce, Sez. I - 29 gennaio 2009, n.127

D.lgs. n. 387/2003 - Principi di semplificazione - Illegittimit di eventuali sospensioni.
I principi fondamentali di semplificazione stabiliti dal d.lgs. n. 387, che prevede termini
perentori per la conclusione dei relativi procedimenti amministrativi, non tollerano sospensioni
del procedimento, quandanche ad tempus e non sine die.
T.A.R. PUGLIA, Lecce, Sez. I - 29 gennaio 2009, n.127

D.lgs. n. 387/2003, art. 12, c. 6 - Competenza di Stato o regione.
L art. 12, comma 6, del D.lgs. n. 387/2003, secondo cui lautorizzazione non pu essere
subordinata n prevedere misure di compensazione a favore delle regioni e delle province, va
letto in via coordinata con lart. 1, comma 4, lett. f), della legge n. 239/2004, a tenore del quale
lo Stato e le Regioni garantiscono ladeguato equilibrio territoriale nella localizzazione delle
infrastrutture energetiche, nei limiti consentiti dalle caratteristiche fisiche e geografiche delle
singole regioni, prevedendo eventuali misure di compensazione e di riequilibrio ambientale e
territoriale qualora esigenze connesse agli indirizzi strategici nazionali richiedano
concentrazioni territoriali di attivit, impianti e infrastrutture ad elevato impatto territoriale, con
esclusione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili. Possono pertanto essere imposte
misure compensative di carattere ambientale e territoriale, ma non meramente patrimoniali, e
sempre che ricorrano tutti gli altri presupposti indicati nel citato art. 1, comma 4, lett. f) e che
siano concrete e realistiche, cio determinate tenendo conto delle specifiche caratteristiche
dellimpianto e del suo specifico impatto ambientale e territoriale. Tali misure compensative
sono di competenza dello Stato o della Regione, e non possono unilateralmente essere stabilite
da un singolo Comune.
T.A.R. PUGLIA, Lecce, Sez. I - 29 gennaio 2009, n. 118

Domande incomplete delle documentazione richiesta - Invito a presentare nuova domanda -
Discrezionalit amministrativa - Par condicio. Lesplosione del fenomeno delle energie
alternative, nella Regione Puglia, nonch il sopravvenire della L. r. n. 17/07, depongono a
favore della discrezionalit della P.A. in ordine alla scelta tra il considerare una domanda di

11
autorizzazione incompleta di documentazione come irregolare e quindi passibile di
regolarizzazione ovvero invitare il privato interessato a presentarne una nuova e questa volta
corredata a norma. La scelta, nella specie, del secondo criterio appare pi coerente, sul
presupposto di una situazione emergenziale per la abnorme quantit delle domande, con il
principio della par condicio e della osservanza dei tempi procedimentali tra le imprese che si
sono fatto carico di presentare tutta la documentazione prevista e quelle che invece non sono
state diligenti a riguardo e che intendano agevolarsi d una istruttoria prioritaria in virt di una
istanza precedente ma non regolare.
T.A.R. PUGLIA, Bari, Sez. III - 7 gennaio 2009, n. 1

***
SICILIA

D.lgs. n. 387/2003, art. 12, c. 4 - Termine di 180 giorni.
L'intento del legislatore di favorire le iniziative volte alla realizzazione degli impianti eolici,
semplificando il relativo procedimento autorizzativo e concentrando l'apporto valutativo di tutte
le Amministrazioni interessate nella conferenza di servizio ai fini del rilascio di una
autorizzazione unica. non pu non conseguire l'obbligo per la Regione di adottare le relative
determinazioni, positive o negative, nei modi e nei termini di legge, entro il termine massimo di
180 giorni di cui allart. 12, comma 4 del D.Lgs. 387/2003.
TAR SICILIA, Palermo, Sez. II - 11 novembre 2009, n. 1760

Art. 12 d.lgs. n. 387/2003 - Termine per la convocazione della conferenza di servizi e per la
conclusione del procedimento.
Linutile decorso del termine di conclusione del procedimento fissato dallart. 12 del D.lgs. n.
387/2003 sia per la convocazione della conferenza di servizi, sia per la conclusione del
procedimento, in contrasto, altres, con il generale dovere di concludere il procedimento
mediante adozione di un provvedimento espresso contemplato dallart. 2 della legge n
241/1990, anche nel testo risultante dallultima novella legislativa di cui alla legge 18 giugno
2009 n 69.
TAR SICILIA, Palermo, Sez. II - 11 novembre 2009, n. 1757

Impianti eolici - Decreto dell Assessorato Regionale del Territorio e dellAmbiente n.
123/2005.
Il decreto assessoriale del 28 aprile 2005 n. 123, che ha introdotto prescrizioni ulteriori
rispetto a quelle fino a quel momento esistenti per il rilascio dellautorizzazione alla
realizzazione di un impianto eolico illegittimo, atteso che con esso sono state introdotte
norme di carattere regolamentare, aventi le caratteristiche della novit, della generalit e
dellastrattezza. Esso viola pertanto le competenze, desumibili dallo Statuto della Regione
siciliana e dettagliatamente specificate con il D. P. Reg. n. 70/1979, relative alla predisposizione
degli atti a contenuto normativo: nellOrdinamento siciliano i regolamenti devono essere
deliberati dalla Giunta di Governo ed adottati nella forma del Decreto Presidenziale, mentre ai
singoli assessori spetta esclusivamente il potere di proporre ladozione di regolamenti nelle
materie di rispettiva competenza.
T.A.R. SICILIA, Palermo, Sez. I - 19 ottobre 2009, n. 1632

Art. 12 d.lgs. n. 387/2003 - Conferenza di servizi.
Gli enti intervenuti nella conferenza di servizi di cui allart. 12 del D. Lgs. 29 dicembre 2003,
n. 387 non sono legittimati passivi nel giudizio di impugnazione del provvedimento di
autorizzazione unica: simmetricamente, oggetto del giudizio ex art. 21-bis, l. 1034/1971, non
linadempimento degli organi od enti che hanno partecipato alla conferenza di servizi, bens

12
dellautorit che avrebbe dovuto emanare latto finale, con ogni consequenziale effetto in punto
di legittimazione passiva.
TAR SICILIA, Palermo, Sez. II - 25 settembre 2009, n. 1539

Art. 12 d.lgs. n. 387/2003 - Procedimento autorizzatorio - Conferenza di servizi - Adozione del
provvedimento conclusivo nel termine di 180 giorni.
Dalla lettura dellart. 12 del d.lgs. n. 387/2003 si ricava l'intento del legislatore di favorire le
iniziative volte alla realizzazione degli impianti di produzione di energia elettrica da fonti
rinnovabili, semplificando il relativo procedimento autorizzativo e concentrando l'apporto
valutativo di tutte le Amministrazioni interessate nella "conferenza di servizio" ai fini del rilascio
di una "autorizzazione unica". Ci comporta l'obbligo della Regione di adottare le relative
determinazioni, positive o negative, nei modi e nei termini di legge, entro il termine di 180
giorni avente un evidente intento acceleratorio del procedimento, e posto come limite
temporale massimo per l'adozione della determinazione conclusiva, qualunque essa sia.
TAR SICILIA, Palermo, Sez. II - 25 settembre 2009, n. 1539

Art. 12 d.lgs. n. 387/2003 - Procedimento autorizzatorio - Conferenza di servizi.
Ai sensi dellart. 12 d. lgs. n. 387/2003, la costruzione e l'esercizio degli impianti di produzione
di energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili richiede un autorizzazione unica, a seguito di
un procedimento unico al quale partecipano tutte le Amministrazioni interessate, mediante lo
strumento della conferenza dei servizi. In tal senso, le determinazioni delle amministrazione
interessate, devono essere espresse solo in tale sede, cos da assicurare lunicit del
procedimento, mediante il coordinamento dei vari interessi pubblici, rilevanti per
lautorizzazione unica finale.
T.A.R. SICILIA, Palermo, Sez. I - 9 settembre 2009, n. 1478

Art. 12 d.lgs. n. 387/2003 - Procedimento di V.I.A. ex D.P.R. 12 aprile 1996.
Sebbene sia indubbio il collegamento, tra il procedimento compatibilit sulla valutazione di
impatto ambientale per la realizzazione di un impianto eolico ed il pi ampio procedimento
per il rilascio dellautorizzazione unica, coinvolgente un maggior numero di interessi pubblici
rispetto al primo, considerato non pu non considerarsi che i due procedimenti sono retti da
distinte norme che individuano le autorit coinvolte e le rispettive modalit e termini di azione:
ill D.lgs. n. 387/2003, per quanto concerne la c.d. autorizzazione unica e D.P.R. 12 aprile 1996
in ordine al procedimento di V.I.A., cui sono assoggettai i progetti dimpianti industriali per la
produzione di energia mediante lo sfruttamento del vento. Il procedimento diretto alla
espressione del giudizio di compatibilit ambientale mantiene inoltre una sua autonomia
giuridica, che si esprime in una decisione finale direttamente incidente sulla sfera giuridica del
richiedente, a prescindere dalla successiva e ulteriore valutazione, comparazione e
bilanciamento con altri interessi pubblici e privati, potenzialmente confliggenti, in seno alla
Conferenza di servizi indetta al fine di rilasciare l autorizzazione unica ex D. Lgs. 29 dicembre
2003, n. 387.
T.A.R. SICILIA, Palermo, Sez. III - 08/07/2009, sentenza n. 1209

Art. 12 d.lgs. n. 387/03 - Autorizzazione unica - Termine acceleratorio di 180 gg..
Lart. 12 del D.Lgs. 387/03, in combinato disposto con lart. 14 ter L. 241/90, impone
allamministrazione procedente ladozione del provvedimento finale, che, se positivo,
costituisce titolo a costruire ed esercire limpianto di produzione di energia elettrica da fonti
rinnovabili. Il procedimento disciplinato per il rilascio dellautorizzazione unica di cui al citato
art. 12 indice della volont del legislatore di favorire le iniziative volte alla realizzazione degli
impianti in questione. A siffatto favor legis consegue l'obbligo della Regione di adottare le
relative determinazioni, positive o negative, nei modi e nei termini di legge, entro quel termine
massimo di 180 giorni avente un evidente intento acceleratorio del procedimento, e posto

13
come limite temporale massimo per l'adozione della determinazione conclusiva, qualunque
essa sia.
TAR SICILIA, Palermo, Sez. II, 6 aprile 2009, n. 642

***
TOSCANA

L.r. n. 79/98 - Impianti eolici Procedura di screening - Esclusione della VIA subordinata
allosservanza di prescrizioni.
Lart. 11 della legge regionale toscana n. 79/98 sottopone alla procedura di screening, fra gli
altri, i progetti relativi ad impianti di produzione di energia mediante lo sfruttamento del vento,
di cui allAllegato B1 co. 1 lett. f), sostanzialmente riproducendo il combinato disposto dellart.
4 par. 2 e dellAllegato II par. 3 lett. i) della Direttiva 85/337/CE, che rimette agli Stati membri
di stabilire se il progetto di impianti eolici debba essere assoggettato a valutazione di impatto
ambientale sulla base di una valutazione da effettuarsi caso per caso, ovvero sulla base di criteri
predeterminati.
Lart. 11 comma 8 della menzionata legge stabilisce che lesclusione dalla VIA pu essere
subordinata a specifiche prescrizioni finalizzate all'eliminazione e/o alla mitigazione degli
impatti sfavorevoli sull'ambiente, alle quali il proponente tenuto ad adeguarsi nelle fasi della
progettazione successive a quella preliminare; la realizzazione del progetto pu essere inoltre
sottoposta a specifica azione di monitoraggio, da effettuarsi nel tempo e con le modalit
stabilite.
T.A.R. TOSCANA, Sez. II - 25 maggio 2009, n. 888

***
VENETO

Impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili - Procedimento di
autorizzazione - Art. 17 D.P.R. n. 203/1988.
In sede di presentazione al Ministero dellIndustria del progetto per il rilascio, ai sensi dellart.
17 del D.P.R. n. 203/1988, dellautorizzazione alla realizzazione e gestione di un impianto per
la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, lindicazione del sito sul quale localizzare
limpianto di per s non risulta vincolante, dovendo essere esaminata, in termini generali, la
compatibilit del progetto con i profili di tutela ambientale e sanitaria. Sicch, il sopravvenuto
mutamento di localizzazione non in grado di inficiare le valutazioni che hanno condotto al
rilascio del provvedimento abilitativo. In ogni caso, compito del Ministero specificare, una
volta avvenuta la comunicazione, la rilevanza di tale modifica sullefficacia dellautorizzazione
rilasciata e non certo del Comune che non ha poteri in merito. Lamministrazione comunale
sar piuttosto chiamata in un secondo momento a rilasciare i permessi necessari per la
realizzazione dellimpianto nel sito individuato, esaminando la richiesta sotto il profilo della
conformit urbanistico-edilizia dellintervento, senza tuttavia poter incidere sulla piena efficacia
dellautorizzazione conseguita a tal fine.
TAR VENETO, Sez. I - 24 novembre 2009, n. 2990

Impianti di energia elettrica di potenza superiore a 300 MW termici - D.L. n. 7/2002 e n.
239/2003 - Autorizzazione unica.
Attraverso lintroduzione della normativa in materia di sicurezza del sistema elettrico nazionale
con la previsione di unautorizzazione unica per la costruzione e lesercizio di impianti di
energia elettrica di potenza superiore a 300 MW termici, il legislatore statale ha operato la
precisa scelta di conferire allo Stato la responsabilit amministrativa unitaria della materia,
spostando al livello superiore nazionale ogni valutazione in merito alla necessit di interventi
che assicurino il soddisfacimento del fabbisogno energetico nazionale, pur garantendo, entro i

14
limiti del procedimento cos disciplinato, la cura degli interessi locali attraverso il meccanismo
dellintesa Stato-Regioni. In questottica, non legittimo larresto del procedimento
autorizzatorio giustificato dalla esigenza di una elaborazione coerente del Piano Energetico
Regionale, atteso che un simile riferimento finisce per ancorare ad interessi locali la valutazione
circa la sussistenza dei presupposti per il rilascio dellautorizzazione, quando invece, il
procedimento procedimento delinato dal Dlgs 387/2003 tende proprio a superare valutazioni
settoriali per orientarsi - attraverso lattribuzione delle competenze in capo allo Stato - verso
valutazioni che tengano conto del complessivo fabbisogno nazionale di energia elettrica.
T.A.R. VENETO, Sez. I - 19/06/2009, n. 1857

Impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili - Procedimento di
autorizzazione - Art. 23 bis L. n. 1034/1971.
Le disposizioni acceleratorie contenute nellarticolo 23 bis della legge 6 dicembre 1971, n.
1034, nella misura in cui derogano allordinario regime processuale, devono essere considerate
di stretta interpretazione e di conseguenza non possono essere applicate in via estensiva al di
fuori delle ipotesi specificamente individuate dal legislatore.
T.A.R. VENETO, Sez. III - 22/05/2009, n. 1539

15
RASSEGNA GIURISPRUDENZA 2010


NAZIONALE:


Autorizzazione alla costruzione e all esercizio di elettrodotti- Competenza
Al di fuori della procedura di autorizzazione unica, al cui rilascio, ai sensi dellart. 1, comma
26, della legge 23.8.2004. n. 239, competente il Ministero delle attivit produttive, di concerto
con il Ministero dellambiente, lautorizzazione alla costruzione ed esercizio di elettrodotti
esula dalla competenza del Ministero dellambiente. La competenza inizialmente attribuita alla
Direzione generale della difesa del suolo, stata in seguito assegnata al Ministero dei Lavori
Pubblici. Per effetto della soppressione, ai sensi del Decreto Legislativo 30 luglio 1999, n. 300,
del Ministero dei Lavori Pubblici, le relative competenze sono state distribuite tra il Ministero
dellAmbiente e della Tutela del territorio ed il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti,
attribuendo, a questultimo, le funzioni e i compiti spettanti allo Stato in materia di reti
infrastrutturali e opere di competenza statale. In particolar modo, sonos tate attribuite allo Stato
le funzioni connesse alla realizzazione delle reti infrastrutturali di interesse nazionale, ivi
comprese le reti elettriche e delle altre opere pubbliche di competenza dello Stato (d.P.R. 2
luglio 2004, n.184). Fermo restando che il d.lgs. 300/1999 nulla dispone in merito alla
competenza specifica di autorizzazione alla costruzione ed esercizio degli impianti in questione,
in quanto il decreto disciplina soltanto la ripartizione delle attribuzioni funzionali di primo
livello e non la loro articolazione in competenze puntuali, si precisa che, pur in tale quadro, la
materia delle reti elettriche e, in connessione, delle opere pubbliche di competenza statale, e
perci degli elettrodotti, richiamata per la sua attribuzione al Ministero delle infrastrutture e
dei trasporti e non invece al Ministero dellambiente, spettando a questultimo, infatti, la
funzione della tutela dellambiente, del territorio e dellecosistema, articolazioni intesa in
senso lato, alla quale non attiene la responsabilit diretta per la realizzazione di opere con
finalit diversa da quella della tutela ambientale, essendo volti gli elettrodotti ad assicurare la
specifica finalit del trasporto dellenergia elettrica, ma la distinta responsabilit di garantire che
tali opere siano ambientalmente compatibili, attraverso lesercizio dei propri poteri nelle
diverse, previste forme di necessaria compartecipazione procedimentale. Il trasferimento al
Ministero dellambiente della Direzione generale delle difesa del suolo, disposto con d.P.C.M.
10 aprile 2001, non pu di per s derogare a quanto disposto espressamente con il D. lgs
300/1999.
CONSIGLIO DI STATO, Sez. VI - 20 luglio 2010, n. 4664

Natura di principio fondamentale dellart. 12 d.lgs. n. 387/2003 - Modifica ad opera dellart. 2,
c. 158, L. n. 244/2007
Lart. 12, comma 4, del d.lgs. n. 387 del 2003 non ha perso la natura di principio fondamentale
a seguito della sua modifica, per effetto dellart. 2, comma 158, della legge 24 dicembre 2007,
n. 244 - periodo peraltro eliminato successivamente dallart. 27, c. 44, della L. n. 99/2009. La
novella non ha infatti inciso sul termine di conclusione del procedimento volto al rilscio dell
autorizzazione unica prevista allart 12, ma ha solo previsto una ulteriore possibile fase di
questultimo, non potendosi da ci ritenere venuta meno la perentoriet dellindicato termine.
CORTE COSTITUZIONALE - 1 aprile 2010, n. 124

Art. 12 d.lgs. n. 387/2003 - Principi di semplificazione e accelerazione - Autorizzazione unica -
Valutazioni di carattere paesaggistico, storico e artistico.
Lart. 12, d.lgs. n. 387/2003, ispirato a principi di semplificazione e accelerazione delle
procedure finalizzate alla realizzazione e gestione degli impianti di energia elettrica prodotta da

16
fonti energetiche rinnovabili, ha previsto un procedimento autorizzativo che, a seguito della
indizione di una conferenza di servizi, si conclude con ladozione di una autorizzazione unica,
che sostituisce tutti i pareri e le autorizzazioni altrimenti necessari, e in cui confluiscono anche
le valutazioni di carattere paesaggistico, nonch quelle relative alla esistenza di eventuali vincoli
di carattere storico- artistico.
CONSIGLIO DI STATO, Sez. VI - 22 febbraio 2010, n. 1020

Art. 12 d.lgs. n. 387/2003 - conferenza di servizi - Dissenso delle amministrazioni preposte alla
tutela ambientale, paesaggistico-territoriale
Per effetto del rinvio operato dallart. 12, d.lgs. n. 387/2003, alla legge 7 agosto 1990 n. 241 in
tema di conferenza di servizi, ai sensi dellart. 14-quater della suddetta legge, le amministrazioni
convocate devono manifestare il proprio eventuale dissenso, a pena di inammissibilit,
allinterno della conferenza di servizi, motivandolo adeguatamente. Ove poi il dissenso sia
espresso, tra laltro, da amministrazioni preposte alla tutela ambientale, paesaggistico-
territoriale, del patrimonio storico-artistico, sono dettate specifiche norme procedurali per il
superamento del dissenso.
CONSIGLIO DI STATO, Sez. VI - 22 febbraio 2010, n. 1020

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CALABRIA

Procedimento autorizzativo per la realizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili -
Termine di centottanta giorni di cui allart. 12, comma 4 d.lgs. n. 387/2003 - Art. 1 L.r.
Calabria n. 38/2008 - Illegittimit costituzionale.
Lart. 1 della legge regionale della Calabria n. 38 del 2008, stabilendo la possibilit di
sospendere il procedimento autorizzativo per la costruzione e lesercizio di impianti alimentati
da fonti rinnovabili sospensione per un ulteriore periodo di sessanta giorni, rispetto al termine
di centoventi giorni inizialmente prevista dallart. 53 della legge regionale n. 15 del 2008, si
pone in contrasto con lart. 12, comma 4, del d.lgs. n. 387 del 2003 che, nel disciplinare liter
autorizzativo per la realizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili, fissa il termine
massimo per la sua conclusione in centottanta giorni. Anche la parte della norma censurata
che, in virt del richiamo allart. 53, della legge regionale n. 15 del 2008 dispone la proroga
della sospensione della realizzazione degli impianti assentiti si pone in contrasto con lindicato
parametro costituzionale, in quanto elusiva dei principi fondamentali di semplificazione e
celerit amministrativa, risultando inutile il rilascio dellautorizzazione se ad esso non consegue
la possibilit del suo concreto utilizzo.
CORTE COSTITUZIONALE - 1 aprile 2010, n. 124

Produzione di energia da fonti rinnovabili - Art. 2, L.r. Calabria n. 42/2008 - Limiti alla
produzione. Contrasto con norme internazionali e nazionali - Illegittimit costituzionale. Lart.
2 della L.R. Calabria n. 42 del 2008 prevede alcuni limiti alla produzione di energia da fonti
rinnovabili sul territorio regionale cos definendo una disciplina in contrasto con le norme
internazionali (Protocollo di Kyoto) e comunitarie (art. 3 direttiva n. 2001/77/CE) le quali,
infatti, nellincentivare lo sviluppo delle fonti rinnovabili di energia, individuano soglie minime
di produzione che ogni Stato si impegna a raggiungere entro un determinato periodo di tempo.
CORTE COSTITUZIONALE - 1 aprile 2010, n. 124

Art. 3 L.r. Calabria n. 42/2008- Contrasto con lart. 41 Cost. - Illegittimit costituzionale. Lart.
3, comma 1, della L.R. Calabria n. 42 del 2008, pone in essere una disciplina in contrasto con
il principio della libert di iniziativa economica privata sancito dallart. 41 della Costituzione,
quanto dal momento che sottrae al libero mercato il 20% della potenza di energia autorizzabile

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e, nel destinarlo a determinate finalit, individua i possibili legittimati ad ottenere la suddetta
quota in considerazione di requisiti privi di carattere tecnico (che abbiano preferibilmente
partenariato calabrese), ponendo, inoltre, a loro carico una serie di condizioni estranee
alloggetto della autorizzazione ottenuta. Discriminare le imprese per effetto di un elemento di
localizzazione territoriale contrasta con il principio secondo cui la Regione non pu adottare
provvedimenti che ostacolino in qualsiasi modo la libera circolazione delle persone e delle cose
fra le Regioni, discendendo da ci il divieto per i legislatori regionali di frapporre barriere di
carattere protezionistico alla prestazione, nel proprio ambito territoriale, di servizi di carattere
imprenditoriale da parte di soggetti ubicati in qualsiasi parte del territorio nazionale
CORTE COSTITUZIONALE - 1 aprile 2010, n. 124

Impianti autorizzabili tramite DIA - Art. 12 d.lgs. n. 387/2003 - Punto 2.3 Allegato sub 1 della
L.r. Calabria n. 42/2008 .
Quanto previsto dal punto 2.3 dellAllegato sub 1 della L.R. n. 42 del 2008 si pone in palese
contrasto con lart. 12 del d.lgs. n. 387/2003, il quale fissa i principi fondamentali in materia di
produzione, trasporto e distribuzione nazionale dellenergia. Il legislatore regionale ha indicato
un criterio di individuazione degli impianti autorizzabili sulla base della denuncia di attivit,
difforme da quello del legislatore statale, definendo in ununica soglia il limite che consente
laccesso al procedimento di DIA, senza tener conto della tipologia di fonte utilizzata,.
Leterogeneit della disciplina statale e regionale, rende palese anche la violazione dellart. 12,
comma 5, del d.lgs. n. 387 del 2003, che permette lindividuazione di soglie diverse rispetto a
quelle indicate dalla tabella A, ma soltanto ed esclusivamente a seguito di un procedimento
che, in ragione delle diverse materie interessate quali ad esempio la tutela del territorio, la
tutela dellambiente, la produzione,il trasporto e la distribuzione nazionale dellenergia,
coinvolge lo Stato e le Regioni in applicazione del principio di leale collaborazione, per effetto
del quale precluso ogni autonomo intervento legislativo regionale
CORTE COSTITUZIONALE - 1 aprile 2010, n. 124

Punto 4.2., lett. i) All. sub 1 L.r. Calabria n. 42/2008 - Domanda di autorizzazione
allinstallazione di impianti eolici di potenza superiore a 500 kW - Violazione dellart. 12 del
d.lgs. n. 387/2003.
Il punto 4.2, lettera i), dellAllegato sub 1 della L.R. Calabria n. 42 del 2008, nella parte in cui
prevede che la domanda di autorizzazione per gli impianti di potenza superiore a 500 kW sia
corredata anche dalla deliberazione favorevole del Consiglio comunale sul cui territorio insiste
il progetto si pone in evidente contrasto con lart. 12 del d.lgs. n. 387/2003, il quale, nel
disciplinare il procedimento autorizzativo per linstallazione di impianti alimentati da fonti
alternative, prevede che tale procedimento si concluda con il rilascio di unautorizzazione
unica, senza alcun riferimento alla necessit delladozione di altri atti qual latto consiliare
comunale indicato dalla norma regionale impugnata. Il punto 4.2, lettera i), dellAllegato sub 1
della L.R. Calabria n. 42 del 2008 prescrive, pertanto, un ulteriore adempimento in contrasto
con le finalit di semplificazione perseguite dal legislatore statale.
CORTE COSTITUZIONALE - 1 aprile 2010, n. 124

L.r. Calabria n. 42/2008 - Punto 4.2., lettere l) ed o) dellAllegato sub 1 - Misure di
compensazione di carattere economico - Illegittimit costituzionale
Per misure di compensazione sintende la monetizzazione degli effetti negativi che limpatto
ambientale comporta. Ne cosegue che chi propone listallazione di un determinato impianto
simpegna a devolvere allente cui compete lautorizzazione, determinati servizi o prestazioni.
La legge statale vieta tassativamente limposizione di corrispettivo (le cosiddette misure di
compensazione patrimoniale) quale condizione per il rilascio dei suddetti titoli abilitativi, in
quanto la costruzione e lesercizio di impianti per lenergia eolica sono libere attivit dimpresa,
soggette alla sola autorizzazione amministrativa della Regione, secondo lart. 12, comma 6, del

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d.lgs. n. 387 del 2003. Sono ammessi, invece, gli accordi che contemplino misure di
compensazione e riequilibrio ambientale: alla luce di tali accordi, il pregiudizio subito
dallambiente per limpatto del nuovo impianto, per il quale stata richiesta autorizzazione,
viene compensato dallimpegno assunto dalloperatore economico proponente di ridurre le
emissioni inquinanti.
Il punto 4.2 lettere l) ed o) dellAllegato sub 1 della L.R.Calabria n. 42 del 2008, nella parte in
cui prevedono condizioni e oneri economici per il rilascio dellautorizzazione unica per
linstallazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili estranee
alloggetto del provvedimento richiesto, configurano compensazioni di carattere economico,
che, in quanto tali, sono espressamente precluse dal legislatore statale. La disciplina impugnata,
infatti, prescinde dallesistenza di concentrazioni di attivit, impianti e infrastrutture ad elevato
impatto territoriale, presupposto questultimo previsto dallart. 1, c. 4, lett. f) della L. n.
239/2004, che legittima la previsione di misure di compensazione finalizzate al riequilibrio
ambientale in deroga al principio fondamentale fissato dallart. 12, comma 6, del d.lgs. n. 387
del 2003.
CORTE COSTITUZIONALE - 1 aprile 2010, n. 124

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CAMPANIA

Impianti di produzione di energia da fonte rinnovabile - Autorizzazione unica ex art. 12 d.lgs.
n. 387/2003 - Deliberazione di Giunta regionale campana n. 1955/2006 - Microgenerazione -
Disciplina. Conformemente a quanto disposto dal D.Lgs. 387/2003, lart. 3 della D.G.R.
Campana n. 1955/2006 prevede che la costruzione, lesercizio, ivi inclusi gli interventi di
modifica, potenziamento, rifacimento totale o parziale, la riattivazione, nonch le opere
connesse e le infrastrutture indispensabili per gli impianti di produzione di energia elettrica da
fonte rinnovabile sono soggetti allautorizzazione unica regionale ai sensi dellart. 12 del D.Lgs.
387/3003. A tale regola di carattere generale si sottraggono gli impianti di microgenerazione.
Infatti, ai sensi dellart. 3, comma 2, della suddetta deliberazione regionale, tali linee guida non
si applicano alle procedure relative ad impianti con potenza non superiore ad 1 MW, in
quanto, per tali impianti, la norma prevede che i proponenti debbano richiedere al Comune
interessato il titolo abilitativo ai fini urbanistici per la realizzazione dellimpianto e trasmettere
alla Regione una relazione tecnica dellintervento, comunicando la data di messa in esercizio
dellimpianto stesso.
TAR CAMPANIA, Napoli, Sez. VIII - 22 luglio 2010, n. 16938

Comuni - Disciplina del territorio - Distribuzione equilibrata e razionale degli impianti eolici -
Potere - Sussistenza. Le norme di cui al d.lgs. n. 387/2003 e alla deliberazione di giunta
regionale campana n. 1955/2006 non impediscono al Comune di disciplinare luso del
territorio al fine di procedere ad una distribuzione equilibrata e razionale degli impianti eolici,
in considerazione dellelevato numero di richieste di autorizzazione e della necessit di evitare
eventuali sovrapposizioni ed interferenze tra parchi eolici con potenza superiore ad 1 MW ed
impianti di microgenerazione.
TAR CAMPANIA, Napoli, Sez. VIII - 22 luglio 2010, n. 16938
Impianti eolici - Contemperamento tra interesse alla tutela del paesaggio e interesse alla
produzione di energia da fonti rinnovabili - Misure atte ad assicurare un corretto insediamento
- Art. 12, c. 10 d.lgs. n. 387/2003. La realizzazione degli impianti eolici impone un
contemperamento tra linteresse alla tutela del paesaggio e quello alla produzione di energia
attraverso fonti pulite e rinnovabili. Non c dubbio, infatti, che se, da un lato, tali impianti
possono contribuire notevolmente alla riduzione dei gas serra, dall'altro, essi incidono
negativamente sul paesaggio, tenuto conto che le zone di maggiore ventosit sono proprio
quelle dei crinali, delle colline e delle montagne, tutte per lo pi rilevanti sotto il profilo

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paesaggistico. Il D.Lgs. n. 387/03 prevede, infatti all art. 12, comma 10, che siano assunte le
opportune misure atte ad assicurare un corretto inserimento nel paesaggio degli impianti, con
specifico riguardo agli impianti eolici.
TAR CAMPANIA, Napoli, Sez. VIII - 22 luglio 2010, n. 16938

Impianti eolici - Applicabilit delle previsioni di cui agli artt. 24 e 29 della L.r. n. 16/2004 -
Esclusione.
Il Regolamento Comunale di Programmazione per linsediamento di impianti eolici uno
strumento di programmazione del tutto autonomo rispetto al Regolamento Urbanistico
Comunale, con valenza su tutto il territorio comunale limitatamente alla sola materia
concernente leolico che non interferisce con altri atti di programmazione e/o previsione
urbanistica. Lo stesso, quindi, non comporta variante al vigente P.R.G. e non potranno ad
esso applicarsi le previsioni contenute negli artt. 24 e 29 della L. Reg. 16/2004 .
TAR CAMPANIA, Napoli, Sez. VIII - 22 luglio 2010, n. 16938

Art. 12 d.lgs. n. 387/2003 - Semplificazione amministrativa e celerit procedimentale -
Termine di 180 giorni dallattivazione deliter.
Alla luce dellart. 12 del d.lgs. n. 387/2003, in conformit a quanto affermato dalla Corte
Costituzionale con la sentenza n 364/2006 ( "L'indicazione del termine, contenuto nell'art. 12,
comma 4, deve qualificarsi quale principio fondamentale in materia di <produzione, trasporto
e distribuzione nazionale di energia, in quanto tale disposizione risulta ispirata alle regole della
semplificazione amministrativa e della celerit garantendo, in modo uniforme sull'intero
territorio nazionale, la conclusione entro un termine definito del procedimento autorizzativo"),
deve ritenersi che le priorit perseguite dal legislatore nella materia siano la semplificazione
amministrativa e la celerit del procedimento (si veda in tal senso, T.A.R. Basilicata, n.
144/2007). Linerzia mantenuta dalla Regione a fronte di unistanza di autorizzazione unica per
la realizzazione di un impianto fotovoltaico viola, dunque, il principio fondamentale di cui
allart. 12 comma 4 del d.lgs. n. 387/2003 che impone, invece, la definizione del
procedimento, mediante adozione di un provvedimento espresso, nel termine di 180 giorni
dalla data in cui vi stata lattivazione delliter.
TAR CAMPANIA, Napoli, Sez. VII - 25 marzo 2010, n. 1652

Costruzione ed esercizio degli impianti di produzione di energia elettrica da FER -
Autorizzazione - Art. 12, cc. 3 e 4 d.lgs. n. 387/2003 - Unicit del procedimento.
In virt dei principi posti dallart. 12 commi 3 e 4 D.Lgs 29 dicembre 2003, n. 387, la
costruzione e lesercizio degli impianti di produzione di energia elettrica alimentati da fonti
rinnovabili richiede unautorizzazione unica, a seguito di un procedimento al quale sono
chiamate a partecipare tutte le Amministrazioni interessate, mediante conferenza dei servizi;
in tal modo, le determinazioni delle amministrazioni interessate, possono essere espresse solo
in sede di conferenza, al fine di garantire lunicit del procedimento, mediante il
coordinamento dei vari interessi pubblici rilevanti per ladozione dellautorizzazione unica
finale.
TAR CAMPANIA, Napoli, Sez. V - 16 marzo 2010, n. 1479

Impianti di energia eolica - Autorizzazione - Termine di 180 giorni di cui allart. 12 del d.lgs. n.
387/2003 - Termine posto nell'esclusivo interesse del richiedente - Pretesa del rispetto del
termine.
Pur ammettendo il carattere perentorio del termine di 180 giorni decorrente dalla data della
presentazione della relativa domanda previsto dallart. 12, comma 4, del D.Lgs 29 dicembre
2003, n. 387, per la conclusione del procedimento finalizzato al rilascio dellautorizzazione
unica alla costruzione di impianti di energia eolica il Legislatore ha fissato tale termine
nellesclusivo interesse del richiedente lautorizzazione; pertanto, solo il richiedente

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lautorizzazione pu pretenderne il rispetto e lamentarsi del suo mancato rispetto, mentre
analogo interesse non ha il soggetto espropriando.
TAR CAMPANIA, Napoli, Sez. V - 16 marzo 2010, n. 1479

Procedimento autorizzatorio - Art. 12, c. 4 d.lgs. n. 387/2003 - Riferimento alle
amministrazioni interessate.
Il riferimento alle Amministrazioni interessate, di cui allinciso del primo periodo del
comma 4 dellart. 12 del D.Lgs n. 387 del 2003, concerne testualmente la partecipazione al
procedimento autorizzatorio nel suo complesso, al quale potranno prendere parte, ai sensi
degli artt. 9 e 10 della legge n. 241 del 1990, tutte le amministrazioni cui sia riconoscibile un
interesse anche di mero fat-to rispetto al progetto della cui approvazione si tratta, e non alla
conferenza dei servizi decisoria convocata per lassunzione della determinazione finale.
Lindividuazione delle Autorit chiamate ad esprimere la loro decisione rimane regolata
dalla disposizione di cui allart. 14 della legge n. 241 del 1990 che delimita la legittimazione
alla conferenza decisoria alle sole amministrazioni cui spetti per legge esprimere, sulloggetto
del procedimento, intese, concerti, nulla osta o assensi comunque denominati.
TAR CAMPANIA, Napoli, Sez. V - 16 marzo 2010, n. 1479

Art. 12 d.lgs. n. 387/2003 - Disciplina procedimentale auto applicativa - Regioni.
La disciplina procedimentale dettata dallart. 12 del D.L. vo n. 387 del 2003 auto applicativa:
le Regioni debbono immediatamente uniformarsi alla stessa, a prescindere della eventuale
adozione da parte loro di atti normativi di attuazione o di Linee Guida.
TAR CAMPANIA, Napoli, Sez. V - 16 marzo 2010, n. 1479

Impianti di produzione di energia da fonte rinnovabile - Ubicazione in zona agricola -
Legittimit - Autorizzazione unica.
Sulla base della consolidata giurisprudenza, in base al D.Lgs 29 dicembre 2003, n. 387, art. 12
comma 7, possibile ubicare legittimamente gli impianti di produzione di energia elettrica da
fonte rinnovabile - quali i generatori eolici anche in zone classificate agricole dallo strumento
urbanistico vigente nel Comune. In assenza, pertanto, di una puntuale previsione di apposite
aree destinate ad impianti eolici, tali impianti possono essere localizzati, senza distinzioni -
almeno, per quanto riguarda la valutazione di compatibilit urbanistica - in tutte le zone
agricole. Ne consegue che lautorizzazione unica produce, tra gli altri, anche leffetto di variante
urbanistica automatica, con possibilit di derogare anche ad eventuali limiti in tema di altezza
previsti dallo strumento urbanistico generale.
TAR CAMPANIA, Napoli, Sez. V - 16 marzo 2010, n. 1479

Realizzazione e gestione di impianti eolici - Attivit dimpresa liberalizzate - Autorizzazione
unica regionale - Titolo sostitutivo del permesso di costruire.
La realizzazione e gestione di impianti eolici rientra tra le attivit di impresa liberalizzate. Tale
attivit soggetta, a scopo di semplificazione burocratica e conformemente ai principi
comunitari, ad una autorizzazione unica regionale, previa conferenza di servizi. L
autorizzazione unicacostituisce anche titolo per la costruzione dellimpianto, e, in quanto tale,
sostitutiva anche del permesso di costruire.Il Comune, pertanto, pu far valere il proprio
interesse ad una corretta localizzazione urbanistica del parco eolico, e alla sua conformit
edilizia, nellambito della conferenza di servizi che precede il rilascio dellautorizzazione unica.
CONSIGLIO DI STATO, Sez. V - 26 febbraio 2010, n. 1139

Art. 12 d.lgs. n. 387/2003 - Impianti per la produzione di energia elettrica da fonti energetiche
rinnovabili - termine di 180 giorni.
Per costante giurisprudenza, il termine di centottanta giorni entro cui lAmministrazione deve
concludere il procedimento unico di cui allart. 12 del d.lgs. n. 387/2003 perentorio (si veda

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in tal senso Tar Sicilia, Palermo, III, 1277/2008; Tar Basilicata, I, 78/2008), sicch non pu
dubitarsi che, scaduto inutilmente predetto termine, il soggetto interessato possa ricorrere
contro linerzia della p.a. ai sensi dellart. 21 bis comma l.
TAR CAMPANIA, Napoli, Sez.VII - 9 febbraio 2010, n. 808

Impianti di produzione da fonti rinnovabili - Art. 12, c. 4 d.lgs. n. 387/2003 - Procedimento
unico - Modifiche ex art. 27, c. 44 L. n. 99/2009.
L'art. 27 co. 44 della l. 99/2009 ha soppresso, nel co. 4 dell'art. 12 d.lgs. 387/2003, l'inciso in
forza del quale "In caso di dissenso, purch non sia quello espresso da una amministrazione
statale preposta alla tutela ambientale, paesaggistico-territoriale, o del patrimonio storico-
artistico, la decisione, ove non diversamente e specificamente disciplinato dalle regioni,
rimessa alla Giunta regionale ovvero alle Giunte delle province autonome di Trento e di
Bolzano". Daltronde, ai sensi del comma 3 dell'art. 12, la competenza a rilasciare
l'autorizzazione unica resta in capo alla Regione o alla Provincia delegata dalla Regione: non
pertanto condivisibile l'assunto in forza del quale deve essere riconosciuto al Comune una
sorta di potere di veto. Tale conclusione contrasterebbe con la lettera e la ratio dell'art. 12
d.lgs. 387/2003, che, al contrario, ha inteso semplificare e snellire la procedura, al fine di
favorire l'istallazione di impianti destinati alla produzione delle energie rinnovabili.
TAR CAMPANIA, Napoli, Sez. VII - 15 gennaio 2010, n. 157

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LAZIO

VIA - Autorizzazione unica per la costruzione e lesercizio di impianti di energia elettrica di
potenza superiore a 300 MW - Procedimento applicabile - Art. 1 D.L. 7/2002 - Art. 34, c. 1
d.lgs. n. 152/2006 - Richiamo al procedimento ex DPCM 27 dicembre 1988.
materialmente vero che lart. 34, c. 1, ult. per. del Dlg 152/2006 ha mantenuto ferma, nelle
more dell'emanazione delle norme tecniche sulla valutazione ambientale l'applicazione di
quanto previsto dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 27 dicembre 1988.
Tuttavia, tale regola va intesa nel senso che, ferme restando lautorizzazione unica per la
costruzione e l'esercizio di impianti denergia elettrica di potenza superiore a 300 MW termici
ex art. 1 del DL 7/2002 e la stabilizzazione dellintero sistema ivi definito grazie al predetto art.
1-sexies, c. 8, la permanenza delle esigenze energetiche giustifica lattualit del sistema
semplificato, ma non per questo meno garantistico, rispetto al sistema dettato dal citato DPCM,
incentrato sul pi obsoleto ed ormai superato metodo dello studio dimpatto ambientale
(denominato SIA). Sicch il richiamo al suindicato DPCM al pi, pu riferirsi allutilizzabilit
delle regole tecniche ivi contenute e non pu prescindere da un giudizio di compatibilit con il
principio di semplificazione procedurale di cui al successivo c. 7. In altre parole, fuori dalle
richiamate regole tecniche esistenti ivi disciplinate, il procedimento e resta soltanto quello
evincibile dalla ratio dellart. 1 del DL 7/2002.
TAR LAZIO, Roma, Sez. II - 8 settembre 2010, n. 32176

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MOLISE

Centrali eoliche off-shore - Interessi incisi - Interesse allapprovvigionamento energetico -
Navigazione e utilizzo del demanio marittimo - Dimensione ultraregionale - Interesse
ambientale - Competenza territoriale del TAR - Individuazione.
In tema di centrali eoliche off shore, linteresse ambientale inciso dalla realizzazione
dellimpianto, differentemente dallinteresse allapprovvigionamento energetico (affidato al
Ministero dello sviluppo economico nellambito del procedimento finalizzato rilascio
dellautorizzazione unica) nonch dallinteresse alla navigazione ed allutilizzo del demanio

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marittimo (affidato alla ponderazione dellautorit marittima nellambito di un ulteriore
autonomo sub-procedimento di rilascio della concessione demaniale alluopo prevista cfr. art.
12, comma 3 del d. lgs. 29 dicembre 2003, n. 387), non ha dimensione ultraregionale, dal
momento che gli effetti diretti ed indiretti del possibile pregiudizio arrecato dallimpianto di
produzione di energia elettrica alle varie componenti del valore ambientale non pu
prescindere dal criterio della vicinitas. Il maggiore o minore impatto dellopera sui fattori
ambientali, infatti, strettamente connesso alla dimensione spaziale e ci soprattutto in
presenza di impianti che, pur non inquinanti, sono ad elevato impatto visivo. Ne deriva che, a
fronte dellimpugnazione del giudizio favorevole di compatibilit ambientale dellopera in
questione, va ritenuto competente il Tribunale amministrativo avente sede nella Regione il cui
territorio inciso dagli effetti dellimpianto.
TAR MOLISE, Sez. I - 23 luglio 2010, n. 374

Impianti alimentati a fonti rinnovabili - Art. 3, c. 1, L.r. Molise n. 22/2009 - Competenza
autorizzatoria derogatoria rispetto allasse delineato dallart. 12 d.lgs. n. 387/2003 - Illegittimit
costituzionale.
Lart. 3, comma 1, della legge della Regione Molise n. 22 del 2009, crea una competenza
autorizzatoria, a favore dei Comuni, per gli impianti caratterizzati da determinate capacit di
generazione. Tale previsione riveste carattere derogatorio rispetto a quanto previsto dal D.lgs.
n. 387 del 2003, che allart. 12 assoggetta la costruzione ed esercizio degli impianti alimentati da
fonti rinnovabili allautorizzazione unica delle Regioni (o delle Province delegate), e laddove la
capacit di generazione degli stessi impianti sia inferiore alle soglie individuate dalla tabella A
del citato decreto legislativo, ne subordina la costruzione e lesercizio alla sola denuncia di
inizio attivit (DIA). Lautorizzazione unica di cui al d.lgs. n. 387 del 2003, solo limitatamente
derogabile a favore di procedure semplificate, concreta una procedura uniforme finalizzata a
realizzare le esigenze di semplificazione e contenimento dei termini per la conclusione dei
procedimenti amministrativi relativi alla costruzione ed esercizio degli impianti alimentati da
fonti rinnovabili, che sarebbe vanificata se ad essa si abbinasse o sostituisse una disciplina
regionale. Ulteriore profilo di illegittimit della norma regionale si riscontra nellaumento della
soglia di potenza per la quale, innalzando la capacit, dai limiti ben pi contenuti indicati nella
tabella A allegata al d.lgs. n. 387 del 2003, a 1 Mw elettrico, la costruzione dellimpianto risulta
subordinata a procedure semplificate, laddove maggiori soglie di capacit di generazione e
caratteristiche dei siti di installazione, per i quali si proceda con diversa disciplina, possono
essere individuate soltanto con ladozione di un decreto del Ministro dello sviluppo
economico, di concerto con il Ministro dellambiente e della tutela del territorio e del mare,
dintesa con la Conferenza unificata, senza che la Regione possa provvedervi autonomamente
(si vedano in tal senso le sentenze Corte Costituzionale n. 119 e n. 124 del 2010).
CORTE COSTITUZIONALE - 4 giugno 2010, n.194

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PUGLIA

Autorizzazione unica ex art. 12 d.lgs. n. 387/2003 - Istanza - Decorso del termine di centottanta
giorni - Obbligo di concludere il procedimento.
Decorso il termine di 180 giorni per la definizione del procedimento previsto dallart. 12, 4
comma del d.lgs. 29 dicembre 2003, n. 387, nessun dubbio pu sussistere in relazione
allobbligo dellAmministrazione Regionale di concludere, con provvedimento espresso e
motivato ( cos come previsto all art. 2, c. 1, L. n. 241/1990), il procedimento instaurato a
seguito dellistanza tesa ad ottenere lautorizzazione unica ai sensi del citato art. 12.
TAR PUGLIA, Lecce, Sez. I - 21 luglio 2010, n. 1799


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Impianti eolici - Regione Puglia - Art. 3, c. 1 reg. reg. n .16/2006 - Impianti eolici di potenza
superiore a 60 KW.
La normativa regolamentare sui piani regolatori per linstallazione degli impianti eolici (PRIE)
prevista dal Regolamento regionale n. 16 del 2006, allart. 3, comma 1, si applica unicamente
agli impianti eolici di potenza superiore a 60 KW se costituiti da pi di un aerogeneratore
nonch agli impianti eolici costituiti da un solo aerogeneratore di potenza superiore a 1MW.
TAR PUGLIA, Bari, Sez. I - 24 giugno 2010, n. 2637

Art. 12 d.lgs. n. 387/2003 - Impianti eolici - Zone agricole - Compatibilit.
Conformemente alle previsioni dellart. 12 del d. lgv. n. 387 del 2003, gli impianti eolici
possono essere ubicati nelle zone classificate agricole dai vigenti piani urbanistici.
TAR PUGLIA, Bari, Sez. I - 24 giugno 2010, n. 2637

Impianti di energia rinnovabile - Esigenze di semplificazione procedimentale e di
liberalizzazione del sistema - Normativa nazionale e comunitaria .
Lesigenza di semplificazione procedimentale e di liberalizzazione del sistema riveste natura
particolarmente accentuata in materia di impianti di energia rinnovabile, considerato che, da
una parte, gli stessi impianti per la produzione di energia elettrica da FER sono considerati
dalla normativa nazionale (d.lgs. n. 387 del 2003) come opere di interesse pubblico; dallaltra,
che la normativa comunitaria di riferimento (2001/77/CE), nella prospettiva di una progressiva
liberalizzazione del mercato dellenergia, esprime un netto favor per la produzione di energia
derivante da fonti rinnovabili nonch per la realizzazione dei relativi impianti: in tale ottica, il
legislatore comunitario impone agli stati membri di rimuovere gli ostacoli normativi e di altro
tipo allaumento della produzione di elettricit da fonti rinnovabili.
Alla luce dellobiettivo di massima semplificazione perseguito, ogni tipo di adempimento
istruttorio posto a carico del privato deve essere soggetto ad un criterio di stretta interpretazione
ed applicazione.
TAR PUGLIA, Lecce, Sez. I - 30 aprile 2010, n. 1064

Impianti di produzione di energia elettrica da FER - Comune - Introduzione di discipline
regolatrici - Strumentazione urbanistica e piano regolamentare - Art. 12, c. 7 d.lgs. n. 387/2003.
Il Comune ha facolt - anche coerentemente a quanto disposto dallart. 12, comma 7, del
decreto legislativo n. 387 del 2003, nonch ai sensi della L. R. Puglia n. 31 del 2008,
relativamente alle aree di particolare pregio agricolo, di introdurre preventivamente discipline
regolatrici degli impianti di produzione di energia elettrica da FER, tanto a livello di
strumentazione urbanistica (per quanto attiene ai criteri ed ai limiti di localizzazione) quanto sul
piano regolamentare (per ci che concerne in particolare il procedimento istruttorio, in diretta
applicazione dellart. 117, sesto comma, Cost.), di modo che un tale assetto normativo
comunale possa poi fungere da parametro di conformit dei successivi interventi proposti
mediante DIA.
TAR PUGLIA, Lecce, Sez. I - 30 aprile 2010, n. 1064

Impianti di produzione di energia elettrica - Interferenze con le linee di comunicazione
elettronica - Nulla osta ministeriale - Procedimento urbanistico - Diversit. Il nulla osta
ministeriale circa lassenza di interferenze con le linee di comunicazione elettronica deve essere
acquisito allinterno del procedimento, delineato espressamente disciplinato dalla L.R. Puglia
n. 25 del 2008, relativamente alla costruzione e allesercizio di linee ed impianti elettrici, il
quale si colloca - in funzione dellesercizio dellimpianto stesso - su un piano differente rispetto
a quello urbanistico, tanto pi che differente - rispetto a quella comunale - lautorit che
provvede ad attivarlo ed a concluderlo (Provincia).
TAR PUGLIA, Lecce, Sez. I - 30 aprile 2010, n. 1064


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Varianti di tracciato degli impianti elettrici esistenti - Art. 4, c. 4 L.r. Puglia n. 25/2008 -
Sottrazione alla VIA degli interventi concordati con i proprietari dei fondi e le amministrazioni
interessate - Illegittimit costituzionale. Va dichiarata lillegittimit costituzionale dellart. 4,
comma 4, della L.R. Puglia n. 25 del 2008, nella parte in cui, comprendendo tra gli interventi
di manutenzione ordinaria le varianti di tracciato degli impianti elettrici esistenti, concordate
con i proprietari dei fondi interessati e le amministrazioni interessate, ha leffetto di sottrarle
alla valutazione dimpatto ambientale.
CORTE COSTITUZIONALE - 26/03/2010, n. 120

Installazione ed esercizio di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili -
Imposizione di misure di compensazione patrimoniale - Divieto - Art. 12 d.lgs. n. 387/2003 -
Misure di compensazione e riequilibrio ambientale - Ammissibilit - Art. 1 L. r. Puglia n.
31/2008 - Questione di legittimit costituzionale - Infondatezza. La legge statale vieta
tassativamente imporre le cosiddette misure di compensazione patrimoniale quale condizione
per il rilascio di titoli abilitativi per linstallazione e lesercizio di impianti da energie rinnovabili,
considerato, tra laltro che, secondo lordinamento comunitario e quello nazionale, la
costruzione e lesercizio di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili sono
libere attivit dimpresa soggette alla sola autorizzazione amministrativa della Regione (art. 12
del d.lgs. n. 387 del 2003, in attuazione dellart. 6 della direttiva 2001/77/CE). Devono, invece,
ritenersi consentiti gli accordi che prevedano misure di compensazione e riequilibrio
ambientale, per effetto dei quali loperatore economico proponente si impegna a ridurre le
emissioni inquinanti del nuovo impianto oggetto di autorizzazione, compensando, in tal modo,
il pregiudizio subito dallambiente per limpatto del suddetto impianto,. E pertanto infondata la
questione di legittimit costituzionale dellart. 1 della L.r. Puglia n. 31/2008, sollevata in
riferimento allart. 117, c. 3 Cost. . E da escludere, inoltre, il contrasto con gli artt. 3 e 41 della
Costituzione. La norma regionale non preclude infatti il rilascio di autorizzazioni per
linstallazione e lesercizio di impianti da energie rinnovabili ad operatori non industriali: essa
stabilisce diversamente che, ai fini del riequilibrio ambientale, ove il proponente sia operatore
industriale, laccordo pre-autorizzativo possa prevedere una compensazione, nel senso della
diminuzione delle quantit delle emissioni inquinanti delle industrie di cui loperatore stesso
titolare.
CORTE COSTITUZIONALE - 26 marzo 2010, n. 119

Installazione ed esercizio di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili -
Mancata approvazione delle linee guida di cui allart. 12 del d.lgs. n. 387/2003 - Regioni -
Individuazione delle aree territoriali ritenute non idonee allinstallazione degli impianti eolici e
fotovoltaici - Art. 2, cc. 1, 2 e 3 L.r. Puglia n. 31/2008 - Illegittimit costituzionale. La mancata
approvazione, da parte dello Stato, delle linee guida di cui allart. 12 del d.lgs. n. 387/2003 non
permette alle Regioni di provvedere autonomamente alla individuazione di criteri per il
corretto inserimento degli impianti alimentati da fonti di energia alternativa. Ne consegue che
lindividuazione di aree territoriali ritenute non idonee allinstallazione di impianti eolici e
fotovoltaici, non ottempera alla necessit di ponderazione concertata degli interessi rilevanti in
questo ambito, in ossequio al principio di leale cooperazione, risulta in contrasto con lart. 12,
comma 10, del d.lgs. n. 387 del 2003 (sent. n. 382 del 2009).Ne deriva lillegittimit
costituzionale dellart. 2, cc. 1, 2 e 3 della L.R. Puglia n. 31/2008, pur essendo opportuno
affermare la necessit che lo Stato assuma liniziativa di attivare la procedura di cooperazione
prevista per lelaborazione delle linee guida.
CORTE COSTITUZIONALE - 26 marzo 2010, n. 119

Installazione ed esercizio di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili -
Autorizzazione - Art. 12 d.lgs. n. 387/2003 - Procedura autorizzativa semplificata - Allegato A -
DIA - Art. 3, cc. 1 e 2 L.r. Puglia n. 31/2008 - Estensione delle ipotesi sottoposte a DIA -

25
Illegittimit costituzionale. La costruzione e lesercizio degli impianti da fonti rinnovabili,
nonch le opere connesse, sono soggetti allautorizzazione unica (art. 12, comma 3, del d.lgs. n.
387 del 2003). Sussiste una procedura autorizzativa semplificata soltanto per gli impianti con
una capacit di generazione inferiore rispetto alle soglie indicate tabella A, di cui al citato
decreto, diversificate per ciascuna fonte rinnovabile: a tali mpianti si applica la disciplina della
denuncia di inizio attivit,.Lart. 3 della legge regionale Puglia n. 31 del 2008 estende l'ambito di
applicabilit della disciplina della denuncia di inizio attivit anche a tipologie di impianti
specificamente elencati, per la produzione di energia da fonti rinnovabili, non solo solare ed
eolica, ma anche per impianti idraulici, a biomassa e a gas - per potenze elettriche nominali
superiori (fino a 1 MWe) a quelle previste alla tabella A allegata al d.lgs. n. 387 del 2003. Detta
norma regionale, limitatamente ai commi 1 e 2, pertanto illegittima, in quanto maggiori soglie
di capacit di generazione e caratteristiche dei siti di installazione per i quali si procede con la
DIA possono essere individuate solo con decreto del Ministro dello sviluppo economico, di
concerto con il Ministro dellambiente e della tutela del territorio e del mare, dintesa con la
Conferenza unificata, senza che la Regione possa provvedervi autonomamente.
CORTE COSTITUZIONALE - 26 marzo 2010, n. 119

Regolamento Regione Puglia n. 16/2006 - Mancanza del piano regolatore per linstallazione di
impianti eolici - Contrasto con il principio fondamentale di cui al d.lgs. n. 387/2003 -
Conclusione del procedimento autorizzatorio in 180 giorni - Sentenza Corte Cost. n. 364/2006.
Lassenza del piano regolatore per linstallazione di impianti eolici (art. 14 del regolamento
della Regione Puglia n. 16/2006) non pu impedire la realizzazione sul territorio comunale di
tale tipologia di impianti, in quanto che una simile interpretazione verrebbe a sospendere sine
die le richieste di autorizzazione alla costruzione e allesercizio di questo tipologia di impianti
ponendosi, in tal modo, in contrasto con il principio fondamentale definito dal D.L.vo n.
387/2003, che esige la conclusione del procedimento in 180 giorni.
CONSIGLIO DI STATO, Sez. V - 26/02/2010, n. 1139

Impianti di produzione da fonti rinnovabili - Procedure autorizzative - Termine di 180 giorni -
Principio fondamentale in materia di produzione trasporto e distribuzione dellenergia -
Regioni - Obbligo di attenersi. Il complessivo termine di 180 giorni previsto dal decreto
legislativo n. 387/2003 per la conclusione delle procedure autorizzative in materia di impianti di
produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili stato qualificato come principio
fondamentale in materia di produzione, trasporto e distribuzione nazionale dellenergia dalla
Corte costituzionale (sentenza 9 novembre 2006 n. 364): le Regioni pertanto, nellesercizio
delle proprie competenze legislative e amministrative devono attenersi a siffatto principio .
TAR PUGLIA, Bari, Sez. I - 8 gennaio 2010, n. 2

***
SICILIA

Impianti di produzione di energia da fonte rinnovabile - Art. 12 d.lgs. n. 387/2003 -
Autorizzazione unica - Obbligo di concludere il procedimento - Termine di 180 giorni. Dal
testo dellart. 12 D.Lgs.387/03 si evince che l'intento del legislatore favorire le iniziative volte
alla realizzazione degli impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili,
semplificando il relativo procedimento autorizzativo e coinvolgendo tutte le Amministrazioni
interessate al procedimento, mediante il meccanismo della Conferenza di Servizi ai fini del
rilascio di una autorizzazione unica. A siffatto intento del legislatore (come anche al principio
dell'obbligo della P.A. di concludere il procedimento ex art. 2 L. n. 241/1990, recepita in Sicilia
con L.r. n. 10/1991), non pu non conseguire lobbligo della Regione di adottare le relative
determinazioni, positive o negative, entro il termine massimo di 180 giorni, essendo infatti
evidente la volont del legislatore di accelerare i termini entro i quali concludere il

26
procedimento con ladozione della determinazione conclusiva, qualunque essa sia ( cfr., fra le
altre, sentenze n.1539 del 25 settembre 2009 e n.3253 del 19 marzo 2010).
TAR SICILIA, Palermo, Sez. II - 28 luglio 2010, n. 9042

Impianti eolici - Art. 52 d.lgs. n. 152/2006 - Procedure di VIA - Regime intertemporale -
Circolare assessoriale n. 17/2006 - Applicazione delle disposizioni in essa contenute ai progetti
per i quali non fosse gi stato emesso il giudizio di compatibilit ambientale. Lart. 52 del
D.lgs.vo 3 aprile 2006, n. 152, prevedendo che i procedimenti amministrativi in corso alla data
di entrata in vigore della parte seconda del presente decreto, nonch i procedimenti per i quali
a tale data sia gi stata formalmente presentata istanza introduttiva da parte dell'interessato, si
concludono in conformit alle disposizioni ed alle attribuzioni di competenza in vigore
all'epoca della presentazione di detta istanza, risponde alla finalit di definire lambito di
applicazione delle disposizioni di cui al DPR 12 aprile 1996 n. 856500, rispetto a quelle di cui
al D.lgs.vo 3 aprile 2006, n. 152, in virt dellavvenuta abrogazione del DPR ad opera dellart.
48 del citato decreto legislativo, e la conseguente esigenza di individuare il regime transitorio
della normativa in tema di procedure di valutazione di impatto ambientale. Ne consegue che
non pu essere invocata a sostegno dellillegittimit della circolare assessoriale 14 dicembre
2006 n.17 (GURS N. 1 del 05/01/2007) con la quale sono state definite nuove disposizioni in
tema di Impianti di produzione di energia eolica in Sicilia, in relazione alla normativa di
salvaguardia dei beni paesaggistici, prevedendo lapplicazione delle disposizioni in essa
contenute a tutti i progetti per i quali, alla data di pubblicazione della stessa, non fosse ancora
stato emesso il giudizio di compatibilit ambientale.
TAR SICILIA, Palermo, Sez. I - 19 luglio 2010, n. 8677

Impianti eolici - D.A. 25.6.2007 n. 91/GAB - Norme di carattere regolamentare - Illegittimit -
Regione siciliana - Competenza ad emanare i regolamenti - Giunta di Governo. Le disposizioni
dettate con il D.A. 25.6.2007 n. 91/GAB presentano il carattere della novit in quanto
introducono condizioni e prescrizioni ulteriori rispetto a quelle fino a quel momento esistenti
per il rilascio dellautorizzazione alla realizzazione di un impianto eolico - della generalit e
dellastrattezza; sono configurabili come vere e proprie norme di carattere secondario. Ne
consegue che tale D.A. illegittimo, tenuto oonto che lOrdinamento della Regione Siciliana
non consente lintroduzione di norme di carattere regolamentare attraverso un mero D.A..
Invero dal combinato degli artt. 2 e 3 del Decreto Legislativo del Presidente della Regione
Siciliana 28 febbraio 1979 n. 70 si ricava che nellOrdinamento siciliano i regolamenti devono
essere deliberati dalla Giunta di Governo ed adottati nella forma del Decreto Presidenziale,
spettando, invece, ai singoli assessori esclusivamente il potere di proporre ladozione di
regolamenti nelle materie di rispettiva competenza.
TAR SICILIA, Palermo, Sez. I - 19 luglio 2010, n. 8677

Impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili - Art. 12 d.lgs. n. 387/20003
- Procedimento autorizzativo - Favor legis - Adozione della determinazione conclusiva -
Termine di 180 giorni - Intento acceleratorio. Dallart.. 12 del d.lgs. n. 387/2003 si evince che
l'intento del legislatore favorire le iniziative volte alla realizzazione degli impianti per la
produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, semplificando il relativo procedimento
autorizzativo e coinvolgendo le Amministrazioni interessate al procedimento con lo strumento
della "conferenza di servizi" ai fini del rilascio di una "autorizzazione unica A suddetto intento
(come anche al principio dell'obbligo della P.A. di concludere il procedimento ex art. 2 L. n.
241/1990, recepita in Sicilia con L.r. n. 10/1991), non pu non conseguire lobbligo della
Regione di adottare le relative determinazioni, positive o negative, entro il termine massimo di
180 giorni, essendo evidente la volont del legislatore di accelerare i termini entro i quali
concludere il procedimento, attraverso ladozione della determinazione conclusiva
TAR SICILIA, Palermo, Sez. II - 19 marzo 2010, n. 3253

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Art. 12 d.lgs. n. 387/2003 - Conferenza di servizi - Provvedimento di autorizzazione unica -
Impugnazione - Legittimazione passivi - Enti intervenuti nella conferenza - Esclusione. Gli enti
intervenuti nella conferenza di servizi finalizzata al rilascio dellautorizzazione unica di cui
allart. 12 del D. Lgs. 29 dicembre 2003, n. 387 non sono legittimati passivi nel giudizio di
impugnazione del provvedimento di autorizzazione unica (T.A.R. Umbria, sentenza 13 agosto
2009 n. 483).
TAR SICILIA, Palermo, Sez. II - 18 febbraio 2010, n.1952

Regioni - Potere di determinare la distanza minima tra impianti - Esclusione - Giurisprudenza
in materia di localizzazione di impianti elettromagnetici. Lart. 12, comma 10, del d. lgs
387/2003, non attribuisce alle regioni il potere di definire la distanza minima tra impianti.
Valgono, a tale proposito, le considerazioni gi effettuate dalla giurisprudenza in tema di
legittimit del potere regolamentare comunale in materia di localizzazione sul territorio di
impianti elettromagnetici e stazioni radio base, e della finalit reale cui rispondono previsioni
generalizzate di distanze minime particolarmente impeditive, del tutto avulse dalla concreta
verifica dello stato dei luoghi.
TAR SICILIA, Palermo, Sez. II - 18 febbraio 2010, n.1952

Regione siciliana - PEARS - Obbligo della prestazione di una garanzia nellipotesi di mancato
ripristino dei luoghi - Legittimit - Ragioni. In materia di impianti di energia da fonti
rinnovabili, la previsione nel PEARS dellobbligo della prestazione di una garanzia per le
ipotesi di mancato ripristino dello stato dei luoghi a seguito dellintervenuta decadenza o
inefficacia dellautorizzazione, deve considerarsi legittima, tenuto conto che la disposizione
mira a tutelare linteresse dellamministrazione, e della collettivit, ad evitare una lesione al
territorio non giustificata laddove non fosse funzionale ad alcuna esigenza di produzione
energetica (e comunque ad alcuna esigenza). Considerando che la materia ha rilevanza anche in
punto di tutela paesaggistica ed ambientale, la previsione della garanzia risponde ad un
interesse pubblico antagonista dotato di copertura costituzionale anche maggiore rispetto a
quello alla produzione di energia. Linteresse pubblico cui preordinata la garanzia, la clausola
che pone un onere al soggetto istante peraltro attribuito alla cura dellautorit regionale
siciliana, sicch lintroduzione in sede di disciplina regolamentare degli effetti sul territorio
dellinstallazione di impianti eolici non appare svincolata, sul piano funzionale, dallambito
delle competenze dellautorit emanante.
TAR SICILIA, Palermo, Sez. II - 18 febbraio 2010, n.1952

Impianti di produzione di energia eolica - Regime di disponibilit delle aree interessate - Art.
12 d.lgs. n. 387/2003 - Art. 1 d.P.R. 327/2001 - PEARS - Violazione della norma statale. Dal
combinato disposto dellart. 12 del d.lgs. n. 387/2003 e dellart. 1 del d.P.R. 327/2001
consegue che la qualificazione legale degli impianti di produzione di energia eolica implica un
regime della disponibilit delle relative aree incompatibile con quello posto dal PEARS:, il
legislatore statale, qualificando tali impianti opere di pubblica utilit indifferibili ed urgenti,
ha inteso consentire la loro realizzazione anche oltre e al di l della limitazione costituita dalla
attuale disponibilit dellarea in capo al richiedente lautorizzazione, scindendo chiaramente i
due profili. La norma regionale ha invece posto luno quale condizione dellaltro: con ci
violando allevidenza la regola posta dalla norma primaria di rango statale.
TAR SICILIA, Palermo, Sez. II - 18 febbraio 2010, n.1952

PEARS - Indizione della conferenza di servizi - Art. 12 d.lgs. n. 387/2003 - Previsione di in
trasmissibilit della responsabilit - Illegittimit. E illegittimo lart.2, comma 1, lett. c) del
P.E.A.R.S. per il quale, ai fini dellottenimento dellindizione della conferenza di servizi di cui
allart.12 del D.Lgs. 387/2003, necessario che il proponente depositi presso lAssessorato
Regionale Industria una autocertificazione con la quale il richiedente assume nei confronti

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dellAmministrazione la responsabilit, diretta e non trasmissibile, per linterezza delle fasi di
realizzazione e avvio dellimpianto. Lautorizzazione, nel sistema del diritto comunitario
(essendo le posizioni dinteresse coinvolte direttamente protette dal Trattato), non connotata
dallintuitu personae, ma dallesercizio di una funzione amministrativa ricognitiva di elementi,
legittimanti lesercizio di attivit economiche, gi sufficientemente delineati dalla norma
attributiva del diritto ad esercitare lattivit, a valle della verifica della compatibilit della stessa
con gli interessi pubblici (tanto che opinione ormai pacifica, in dottrina e in giurisprudenza,
quella per cui il potere autorizzatorio, per effetto dell'influsso del diritto comunitario, ha subto
una sensibile dequotazione dei margini di discrezionalit che in passato - in un passato ormai
incompatibile con la giurisprudenza comunitaria - ne caratterizzavano l'esercizio: la legge, e
non l'auctoritas, la fonte del diritto del privato di esercitare una certa attivit). Il significato della
disposizione impugnata nel senso di incidere sulla circolazione giuridica delle posizioni
dinteresse connesse alla realizzazione di impianti eolici: ci che contrario alla disposizione
costituzionale invocata quale parametro, ma anche alle disposizioni del Trattato istitutivo che
tutelano le libert fondamentali.
TAR SICILIA, Palermo, Sez. II - 18 febbraio 2010, n.1952

Domanda di autorizzazione - Comunicazione dellistituzione di una sede legale in Sicilia -
Obbligo - Illegittimit. Lart. 2, comma 1, lett. e) del P.E.A.R.S., nella parte in cui prevede che
il richiedente lautorizzazione deve depositare, unitamente alla domanda di autorizzazione, una
comunicazione ai fini della celerit dei procedimenti, della sede legale istituita dal richiedente
in Sicilia e limpegno al suo mantenimento nel territorio della regione per il tempo di efficacia
dellautorizzazione illegittima, in quanto impedisce alle imprese non aventi sede legale in
Sicilia di potere chiedere lautorizzazione per la realizzazione di impianti di produzione di
energia da fonti rinnovabili. In questo senso La previsione di siffatto onere contrasta con i
principi di libert economica e con quello di libert di stabilimento, sanciti dal Trattato
istitutivo della Comunit europea.
TAR SICILIA, Palermo, Sez. II - 18/02/2010, n.1952

P.e.a.r.s. - Natura - Atto regolamentare - Conseguenze - Subordinazione dei contenuti alle fonti
di diritto di rango primario - Successione temporale. Il P.E.A.R.S. ha natura formalmente
amministrativa, ma sostanzialmente normativa, vale a dire natura regolamentare ( cfr. sent.ze
TAR Palermo, sez.I n.1632/2009 - e n. 1719/09 ). Ne consegue, pertanto, sul piano della
gerarchia delle fonti, la subordinazione dei contenuti normativi del piano alle fonti del diritto di
rango primario; sul piano della successione temporale della disciplina dei procedimenti
amministrativi concernenti la materia regolata dal piano, la qualificazione del piano stesso come
ius superveniens rispetto alle istanze gi presentate.
TAR SICILIA, Palermo, Sez. II - 18 febbraio 2010, n.1952

Normativa statale di cui al d.lgs. n. 387/2003 - Obiettivi di sviluppo e incremento occupazionale
- Estraneit - Regione siciliana - Modifica dei profili temporali del procedimento autorizzatorio
- Deroga alla disciplina di rango primario - Illegittimit. Lobiettivo dello sviluppo e
dellincremento delloccupazione regionale non entra in comparazione con gli interessi di cui al
d.lgs. n. 387/2003 che disciplina la tempistica del procedimento autorizzativo per gli impianti di
produzione di energia da fonti rinnovabili, rimanendo estraneo a questa materia (se non quale
effetto indiretto), e, pertanto, non pu giustificare una deroga a quanto previsto dalla norma di
rango primario.
TAR SICILIA, Palermo, Sez. II - 18 febbraio 2010, n.1952

Impianti per la produzione di energia eolica - Impatto territoriale - Poteri urbanistici e
paesaggistici - Interesse nazionale allapprovvigionamento energetico da fonti non inquinanti.
Limpatto territoriale degli impianti per la produzione di energia eolica, per quanto rilevante e

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tale da giustificare lesercizio dei poteri urbanistici e paesaggistici, non tuttavia un elemento da
considerare in via esclusiva, dovendo lattivit in parola in cosiderazione altres (e
principalmente)interesse nazionale - costituzionalmente rilevante - allapprovvigionamento
energetico (per di pi, in forme non inquinanti)
TAR SICILIA, Palermo, Sez. II - 9 febbraio 2010, n. 1775

Mancato esercizio delle competenze legislative in materia -Norme regolamentari - Rapporto di
non contraddizione con le norme statali di rango primario. Il mancato esercizio,da parte della
Regione Sicilia, delle proprie competenze legislative per il recepimento dei principi stabiliti dal
d. lgs. n 387 del 2003, nonch dalla direttiva n. 2001/77/CE comporta - sia per il rispetto del
principio di legalit sostanziale, sia per il rispetto del principio di gerarchia fra le fonti - che le
norme regolamentari da essa emanate al fine di disciplinare lestensione e le modalit delle
attivit amministrative propedeutiche al rilascio delle autorizzazioni per la realizzazione e
lesercizio di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili , si pongano in
rapporto di non contraddizione con le sovrastanti norme di rango primario (statali).
TAR SICILIA, Palermo, Sez. II - 9 febbraio 2010, n. 1775

Ordinamenti regionali anche a statuto speciale - Assenza di normativa di esecuzione degli
obblighi comunitari - Fonte legislativa - Natura suppletiva - L. n. 11/2005 - Parametro di
legittimit degli atti regolamentari regionali - D. lgs. n. 387/2003 - L. n. 239/2004. Pur in
assenza di unespressa qualificazione del carattere cedevole delle norme di cui al d.lgs. n
387/2003 e alla legge n 239/2004 negli ordinamenti regionali anche a Statuto speciale privi di
normativa di esecuzione degli obblighi comunitari, la fonte legislativa statale assume natura
suppletiva ai sensi della legge n 11/2005 e, come tale, si applica anche per la disciplina di
dettaglio, nelle more dellesercizio della potest legislativa regionale concorrente.
TAR SICILIA, Palermo, Sez. II - 9 febbraio 2010, n. 1775

Impianti di produzione di energia eolica - Regime di disponibilit delle aree interessate - Art.
12 d.lgs. n. 387/2003 - Art. 1 d.P.R. 327/2001 - PEARS - Violazione della norma statale. Dal
combinato disposto dellart. 12 del d.lgs. n. 387/2003 e dellart. 1 del d.P.R. 327/2001
consegue che la qualificazione legale degli impianti di produzione di energia eolica implica un
regime della disponibilit delle relative aree incompatibile con quello posto dalla norma
regolamentare regionale impugnata: pi in particolare, il legislatore statale, imprimendo ai
suddetti impianti la qualificazione di opere di pubblica utilit indifferibili ed urgenti, ha inteso
consentire la loro realizzazione anche oltre e al di l della limitazione costituita dalla attuale
disponibilit dellarea in capo al richiedente lautorizzazione, scindendo chiaramente i due
profili. Il PEARS ha invece posto luno quale condizione dellaltro: con ci violando la regola
posta dalla norma primaria di rango statale.
TAR SICILIA, Palermo, Sez. II - 9 febbraio 2010, n. 1775

Misure di compensazione ex art. 1, c. 4, lett. f) L. n. 239/2004 - Individuazione su base
regionale - Limiti - Fonte legislativa. Le eventuali misure di compensazione e di riequilibrio
ambientale e territoriale (art. 1, comma 4, lettera f), della legge n. 239 del 2004), nella misura in
cui possono essere individuate su base regionale, devono essere disciplinate con legge, e non
con atto amministrativo regolamentare.
TAR SICILIA, Palermo, Sez. II - 9 febbraio 2010, n. 1775


Impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili - Previsione di una distanza minima tra
impianti - Illegittimit. E illegittima la previsione di una distanza minima tra impianti di
produzione di energia da fonti rinnovabili. Valgono per tale tipologia di previsione le medesime
considerazioni che la giurisprudenza ha gi espresso in relazione alla legittimit del potere

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regolamentare comunale in materia di localizzazione sul territorio di impianti elettromagnetici e
stazioni radio base, e della finalit reale cui rispondono previsioni generalizzate di distanze
minime particolarmente impeditive, del tutto avulse dalla concreta verifica dello stato dei
luoghi.
TAR SICILIA, Palermo, Sez. II - 9 febbraio 2010, n. 1775

DIRITTO DELLENERGIA - Art. 12 d.lgs. n. 387/2003 - Procedimento autorizzativo -
Indicazione del termine - Principio fondamentale in materia di produzione, trasporto e
distribuzione dellenergia - Regione Sicilia - Potest legislativa concorrente - Inerzia -
Applicazione integrale dellart. 12, d.lgs. n. 387/2003 - Disciplina di dettaglio. Il termine
indicato dall'art. 12, comma 4, del d.lgs. n. 387/2003 deve qualificarsi quale principio
fondamentale in materia di produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell'energia, dal
momento che tale disposizione risulta ispirata alle regole della semplificazione amministrativa e
della celerit procedimentale, garantendo, in modo uniforme sull'intero territorio nazionale, la
conclusione entro il termine individuato del procedimento autorizzativo. Inoltre, essendo
rimasta Regione Sicilia inerte nellesercizio della potest legislativa concorrente in materia di
produzione di energia, nonch rispetto al recepimento degli obblighi comunitari derivanti dalla
direttiva 2001/77/CE, lart. 12 del d.lgs. n 387/2003 trova integrale applicazione anche per la
disciplina di dettaglio, ossequio conformemente a quanto disposto dallart. 117, comma quinto,
della Costituzione e dagli artt. 11 e 16 della legge n 11/2005, attuativa del dettato costituzionale
da ultimo evocato.
TAR SICILIA, Palermo, Sez. II - 11 gennaio 2010, n. 275

DIRITTO DELLENERGIA - Art. 12 d.lgs. n. 387/2003 - Procedimento autorizzativo -
Termine - Inutile decorso - Violazione dellart. 2, L. n. 241/90 - L. n. 69/2009. Linutile
decorso del termine di conclusione del procedimento fissato dallart. 12, c. 4 del d.lgs. n.
387/2003 risulta in contrasto con il generale dovere di concludere il procedimento mediante
adozione di un provvedimento espresso, ai sensi di quanto dallart. 2 della legge n 241/1990,
anche nel testo risultante dallultima novella legislativa di cui alla legge 18 giugno 2009 n 69.
TAR SICILIA, Palermo, Sez. II - 11 gennaio 2010, n. 275

D.lgs. n. 387/2003 e L. n. 239/2003 - Ordinamenti regionali anche a Statuto speciale -
Mancanza di normativa regionale di esecuzione degli obblighi comunitari - Fonte legislativa
statale - Natura suppletiva - Disciplina di dettaglio. Pur in assenza di unespressa qualificazione
del carattere cedevole delle norme di cui al d.lgs. n 387/2003 e alla legge n 239/2004 negli
ordinamenti regionali anche a Statuto speciale privi di normativa di esecuzione degli obblighi
comunitari, la fonte legislativa statale assume natura suppletiva ai sensi della legge n 11/2005 e,
come tale, si applica anche per la disciplina di dettaglio, nelle more dellesercizio della potest
legislativa regionale concorrente.
TAR SICILIA, Palermo, Sez. II - 11 gennaio 2010, n. 274

Art. 12 d.lgs. n. 387/2003 - Realizzazione ed esercizio di un parco eolico - Comune -
Espletamento di una selezione informale per laffidamento in concessione - Incompetenza -
Funzioni abilitative regionali - Tassativit delle previsioni normative. Ai sensi di quanto previsto
dallart. 12 del d.lgs. n. 387/2003, il Comune non ha alcuna competenza in merito alla
selezione informale espletata per laffidamento in concessione della realizzazione ed esercizio
di un parco eolico, considerata la titolarit delle relative funzioni abilitative in capo alla Regione
e la tassativit delle previsioni legislative disciplinanti il procedimento per il rilascio
dellautorizzazione unica regionale.
TAR SICILIA, Palermo, Sez. II 11 gennaio 2010, n. 273


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Autorizzazione unica ex art. 12 d.lgs. n. 387/2003 - Termine procedimentale di durata massima
- Finalit acceleratorie - Introduzione con atto amministrativo di diversa decorrenza o scansione
- Illegittimit. In materia di procedimento per il rilascio dellautorizzazione unica di cui allart.
12 d. lgs. 387/2003, la fissazione di un termine procedimentale di durata massima, con evidenti
finalit acceleratorie, ancorch non perentorio comporta che linutile decorso del termine,
posto a presidio della certezza dei tempi dellazione amministrativa, senza che sullistanza della
parte sia stato emsso alcun provvedimento, debba qualificarsi come inadempimento. Nel
sistema delineato dallart. 2 della legge n. 241 del 1990, tra laltro, le cause di interruzione o
sospensione del termine per provvedere sono tipiche e di stretta interpretazione. A fronte di
tale rigorosa disciplina di rango primario, non in potere dellamministrazione introdurre a
disciplinare, con atto amministrativo, una diversa decorrenza o scansione del termine
procedimentale
TAR SICILIA, Palermo, Sez. II - 11 gennaio 2010, n. 265

***
TOSCANA

Parco eolico - Impatto visivo - Fatto notorio - Processo amministrativo - Necessit di specifiche
prove - Esclusione. Che linstallazione di un parco eolico rappresenti opera di considerevole
impatto visivo, fatto notorio, del quale si pu tenere conto nel giudizio senza che sul punto
occorrano particolari prove o dimostrazioni.
TAR TOSCANA, Sez. II - 20 aprile 2010, n. 986

VIA - Illegittimit del procedimento di autorizzazione unica ex art. 12 d.lgs. n. 387/2003 -
Illegittimit derivata del giudizio di compatibilit ambientale - Esclusione - Autonomia.
Leventuale illegittimit del procedimento di cui all'art. 12 del d.lgs. n. 387/2003, non pu
dispiegare alcuna illegittimit derivata sulla valutazione negativa di compatibilit ambientale,
considerata lautonoma funzione di questultima.
TAR TOSCANA, Sez. II - 20/04/2010, n. 986

***
VALLE DAOSTA

Disciplina degli insediamenti di impianti di energia eolica - Potest legislativa concorrente -
Regione Valle dAosta - Assenza di specifica previsione statutaria - Legge costituzionale n.
3/2001. La disciplina degli insediamenti di impianti di energia eolica attribuita alla potest
legislativa concorrente in materia di produzione, trasporto e distribuzione nazionale
dellenergia di cui allart. 117, terzo comma, Cost. (cfr. le sentenze n. 124 e n. 119 del 2010, n.
282 del 2009 e n. 342 del 2008). Pur non trascurando la rilevanza che, in relazione a, riveste,
questi impianti, la tutela dellambiente e del paesaggio (sentenza n. 166 del 2009), si rivela
centrale nella disciplina il profilo alla inerente la gestione delle fonti energetiche in vista di un
efficiente approvvigionamento nei diversi ambiti territoriali (sentenza n. 282 del 2009). Tale
inquadramento materiale vale anche per la Regione Valle dAosta, pur in assenza di una
puntuale previsione nello Statuto. Tale lacuna va colmata applicando lart. 10 della legge
costituzionale n. 3 del 2001, in forza del quale anche la Regione Valle dAosta titolare di
potest legislativa concorrente, ex art. 117, terzo comma, Cost. nella materia della produzione,
trasporto e distribuzione nazionale dellenergia. Ne consegue che la Regione Valle dAosta, nel
disciplinare i citati impianti, essendo titolare della potest legislativa concorrente, tenuta al
rispetto dei princpi fondamentali dettati dal legislatore statale.
CORTE COSTITUZIONALE - 6 maggio 2010, n. 168

Regione Valle dAosta - Art. 2, L.r. n. 18/2009 - Illegittimit costituzionale - Art. 12, c. 10 d.lgs.

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n. 387/2003. Lart. 2 della legge regionale della Valle dAosta n. 18 del 2009 incostituzionale
per violazione dellart. 117, terzo comma, Cost., poich vola il principio fondamentale di cui
allart. 12, comma 10, del d.lgs. n. 387 del 2003, il quale, infatti, preclude alle Regioni di
procedere ad unautonoma individuazione dei criteri generali delle aree e dei siti non idonei
alla localizzazione degli impianti di energia eolica.
CORTE COSTITUZIONALE - 6 maggio 2010, n. 168

Regione Valle dAosta - Art. 6, c. 3, L.r. n. 18/2009 - Illegittimit costituzionale - Art. 12, c. 4
d.lgs. n. 387/2003. Lart. 6, comma 3, della legge regionale della Valle dAosta n. 18 del 2009,
prevedendo la sospensione dei procedimenti di autorizzazione per gli impianti di energia eolica
sino allindividuazione, da parte dei Comuni, degli ambiti territoriali nei quali potranno essere
insediati tali impianti costituzionalmente illegittimo per violazione dellart. 117, terzo comma,
Cost., in quanto in contrasto con il principio fondamentale fissato dallart. 12, comma 4, del
d.lgs. n. 387 del 2003, che fissa, per la conclusione di tale procedimento, un termine massimo
non superiore a centottanta giorni.
CORTE COSTITUZIONALE - 6 maggio 2010, n. 168

33
RASSEGNA GIURISPRUDENZA 2011


NAZIONALE


L. n. 55/2002 - Autorizzazione - Procedimento unico - Intesa con la regione interessata. Il
procedimento disciplinato dalla legge n. 55/2002 unico e si conclude con un provvedimento di
autorizzazione del Ministero delle Attivit Produttive emanato dintesa con la regione interessata:
come rilevato dalla Corte costituzionale (sentenza n. 6 del 13 gennaio 2004), si tratta di
unintesa forte, nel senso che il suo mancato raggiungimento costituisce ostacolo insormontabile
alla conclusione del procedimento.
CONSIGLIO DI STATO, Sez. VI - 11 febbraio 2011, n. 910

Autorizzazione alla costruzione delle centrali - D.L. n. 7/2002 - Variante agli strumenti
urbanistici vigenti. Ai sensi dellart. 1 del d.l. 7/2002, lautorizzazione alla costruzione delle
centrali, rilasciata a valle del procedimento cui partecipano gli enti locali in sede di conferenza di
servizi, implica anche variante agli strumenti urbanistici vigenti. Ne consegue pertanto che la
compatibilit con gli strumenti di pianificazione esistenti non pu costituire un fattore vincolante.
CONSIGLIO DI STATO, Sez. VI - 11 febbraio 2011, n. 910

Nucleare - Costruzione ed esercizio degli impianti - Autorizzazione - Parere della Regione
interessata - Necessit - Art. 4 d.lgs. n. 31/2010 - Illegittimit costituzionale. E illegittimo lart. 4
del d.lgs. n. 31 del 2010 nella parte in cui non prevede che la Regione interessata, anteriormente
allintesa con la Conferenza unificata, esprima il proprio parere relativamente al rilascio
dellautorizzazione unica per la costruzione e lesercizio degli impianti nucleari.
CORTE COSTITUZIONALE - 2 febbraio 2011, n. 33

Tariffa incentivante - Art. 8, comma 6 D.M. 28 luglio 2005 - Inosservanza del termine di
comunicazione - Irrilevanza. Nellart. 8, comma 6 del decreto ministeriale del 28 luglio 2005, i
termini la cui inosservanza determina la decadenza dal diritto alla tariffa incentivante sono riferiti
esclusivamente al mancato compimento delle fasi di realizzazione ed esercizio dellimpianto e
non invece alla omissione della realativa comunicazione, emergendo da ci la ratio della norma,
ovvero di sanzionare con la decadenza dal diritto allincentivazione non linadempimento
formale della comunicazione delle operazioni di realizzazione ed esercizio dellimpianto ma
quello, sostanziale, di non avere dato luogo a tali operazioni, in coerenza con il fine ultimo della
normativa consistente infatti nella incentivazione della realizzazione degli impianti.
CONSIGLIO DI STATO, Sez. VI - 28 gennaio 2011, n. 657

D.M. 19 febbraio 2007 - Disciplina innovativa - Normativa transitoria ex art. 16. Il decreto
ministeriale del 19 febbraio 2007 ha introdotto una disciplina innovativa della precedente,
incidente su requisiti e modalit dellincentivazione, risultando pertanto necessaria una
normativa transitoria e finale disposta con lart. 16, che prevede, al riguardo, lapplicazione della
normativa di cui ai decreti del 28 luglio 2005 e del 6 febbraio 2006 agli impianti che, ai sensi
della normativa previgente, abbiano acquisito, entro il 2006, il diritto alle tariffe incentivanti
(comma 1), la proroga del termine per le comunicazioni di inizio lavori (comma 2), labolizione
della possibilit di scorrimento delle graduatorie in caso di rinuncia o decadenza dei suddetti
aventi titolo (comma 3), con ulteriori previsioni connesse e conseguenti. Tale normativa non
illegittima n irragionevole poich salvaguarda la posizione dei soggetti che abbiano maturato il
diritto allincentivazione, ai sensi della disciplina previgente, nellanno antecedente lentrata in
vigore della nuova normativa, essendo una diversa previsione affetta da illegittima retroattivit a

34
fronte di un diritto quesito, a consentire in tal caso un breve differimento del termine per la
comunicazione di inizio lavori, non viziata per disparit di trattamento poich riferita ai soggetti
aventi titolo allincentivazione, a non consentire lo scorrimento delle graduatorie, in quanto
relativo a soggetti comunque non aventi titolo nel regime precedente, ai sensi del gi citato art. 7,
comma 6, del decreto ministeriale del 28 luglio 2005, ed alla luce dellesigenza di non incidere
sullapplicazione di una disciplina innovativa con effetti di ultrattivit di quella precedente basata
su presupposti e regole procedimentali diversi.
CONSIGLIO DI STATO, Sez. VI - 28 gennaio 2011, n. 657

***
MOLISE

Impianti da fonti rinnovabili - Tutela costituzionale del paesaggio - Garanzia della libert
economica. La costruzione e lesercizio di impianti da fonti rinnovabili - soggetta ad
autorizzazione unica regionale - deve rispettare le normative vigenti in materia di tutela
dellambiente, del paesaggio e del patrimonio storico-artistico, ai sensi dellart. 12 comma terzo
del D.Lgs. 29 dicembre 2003 n. 387 (cfr.: Corte Cost., 26.3.2010 n. 119). Mentre la tutela
costituzionale del paesaggio e dei beni culturali incondizionata e assoluta, la garanzia della
libert economica subordinata alla sua <<funzione sociale>>, rientrando nella generale
accezione della funzionalizzazione anche la salvaguardia delle bellezze naturali, del patrimonio
pubblico e dei beni destinati alla fruizione collettiva.
TAR MOLISE, Sez. I - 8 marzo 2011, n. 99

Impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili Conflitto tra Interesse paesaggistico e
interesse ambientale. Se la riduzione delle emissioni nocive attraverso lutilizzazione di fonti
energetiche rinnovabili costituisce oggetto di impegni internazionali assunti dallo Stato italiano,
altres vero che anche la salvaguardia del paesaggio costituisce oggetto di impegni internazionali.
Pertanto, alla concezione totalizzante dellinteresse paesaggistico non pu sostituirsi una
concezione totalizzante dellinteresse ambientale, che ne postuli la tutela a ogni costo mediante
lo sviluppo di impianti di energia alternativa, che abbiano un grave e irreversibile impatto
paesaggistico. Ci significa che il conflitto tra tutela del paesaggio e tutela dellambiente e della
salute non pu essere risolto in forza di una nuova aprioristica gerarchia che inverta la scala dei
valori, ma deve essere operato in concreto mediante ponderazione comparativa di tutti gli
interessi coinvolti, potendosi configurare una preminenza valoriale a favore del paesaggio, o
tuttal pi unequivalenza ponderata tra il paesaggio, lambiente e il diritto dintrapresa
economica.
TAR MOLISE, Sez. I - 8 marzo 2011, n. 99

Comparazione con gli interessi economici. Se vero che i conflitti tra tutela del paesaggio e
tutela dellambiente (e indirettamente della salute) che si possono innescare nello sviluppo di
fonti di energia alternativa, in caso di grave e irreversibile impatto paesaggistico, devono essere
risolti in concreto, attraverso una ponderazione comparativa tra tutti gli interessi coinvolti, e ci
deve avvenire allinterno della conferenza di servizi altrettanto vero che allautorit tutoria non
compete - neppure in virt dei princpi generali della normativa sul procedimento
amministrativo, n dell art. 152 del D.Lgs. n. 42 del 2004 - di comparare e ponderare, nel
procedimento, gli interessi tutelati con gli altri interessi economici e di salvaguardia ambientale,
intrinseci alle politiche di promozione delle energie da fonti alternative, in quanto tale concreta
comparazione avviene in un momento e nellesercizio di un potere diverso, in sede di
conferenza di servizi regionale
TAR MOLISE, Sez. I - 8 marzo 2011, n. 99

Art. 12 d.lgs. n. 387/2003 - Autorizzazione unica - Conferenza di servizi - Illegittimit

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dellautorizzazione. Lart. 12 del d. lgs. 387 del 2003 prevede che lautorizzazione unica debba
essere rilasciata a seguito di procedimento unico articolato secondo il modulo della conferenza
di servizi. Tale Conferenza di Servizi obbligatoria considerato che ai sensi del comma 3 deve
essere necessariamente convocata dalla regione entro trenta giorni dal ricevimento della
domanda di autorizzazione ed alla stessa, ai sensi del successivo comma 4, vi partecipano tutte le
Amministrazioni interessate. La mancata indizione della conferenza di servizi o la mancata
partecipazione di amministrazioni titolari per legge di una competenza primaria, non pu che
comportare la illegittimit dellautorizzazione unica quanto atteso che ne risulta frustrata la
finalit del legislatore di favorire la composizione degli interessi in conflitto attraverso la
predisposizione di una apposita sede unitaria di confronto
TAR MOLISE, Sez. I - 8 marzo 2011, n. 98

Art. 12 d.lgs. n. 387/2003 - Autorizzazione unica - Incompetenza assoluta.
In tema di autorizzazioni unica ex art. 12 d.lgs. n. 387/2003, il parere espresso dalla
Soprintendenza al di fuori della conferenza di servizi illegittimo per incompetenza assoluta.
TAR MOLISE, Sez. I - 8 marzo 2011, n. 98

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PUGLIA

Art. 12 d.lgs. n. 387/2003 - Finalit di accelerazione e semplificazione - Procedimento
autorizzatorio - Conduzione nel rispetto della disciplina statale - Obbligo. Le finalit di
semplificazione e accelerazione dellart. 12, quarto comma, del decreto legislativo 29 dicembre
2003 n. 387, sono state sottolineate anche dalla Corte costituzionale, che (cfr. sentenza 9
novembre 2006 n. 364)
LAmministrazione deve pertanto condurre il procedimento unico nel rispetto della disciplina
statale, espressione dei principi di economicit, di efficacia, di pubblicit e di trasparenza
dell'azione amministrativa, nonch dei principi dell'ordinamento comunitario.
TAR PUGLIA, Bari, Sez. I - 3 marzo 2011, n. 366

D.lgs. n. 387/2003 - Impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili - Intento
promozionale - Finalit di interesse pubblico. Il decreto legislativo 29 dicembre 2003 n. 387
manifesta una precisa volont promozionale relativa ai procedimenti dinstallazione dimpianti di
produzione di energia mediante fonti rinnovabili che corrisponde a evidenti finalit di interesse
pubblico (la riduzione delle emissioni di gas all'effetto serra attraverso la ricerca, promozione,
sviluppo, maggior utilizzazione di fonti energetiche rinnovabili di tecniche avanzati compatibili
con l'ambiente tra i quali rientrano impianti eolici, costituisce un impegno internazionale assunto
dallo Stato italiano recepito nell'ordinamento statale dalla 120/2002, recante "Ratifica ed
esecuzione del Protocollo di Kyoto alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui
cambiamenti climatici, fatto a Kyoto l'11 dicembre 1997).
TAR PUGLIA, Bari, Sez. I - 18 gennaio 2011, n. 101

Art. 12 d.lgs. n. 387/2003 - Termine per la conclusione del procedimento - Principio
fondamentale in materia di produzione, trasporto e distribuzione dellenergia. Larticolo 12,
quarto comma del d.lgs. n. 387/2003 dispone: Il termine massimo per la conclusione del
procedimento di cui al presente comma non pu comunque essere superiore a centottanta
giorni. Le evidenti finalit di semplificazione e accelerazione sono state sottolineate anche dalla
Corte costituzionale, che ha qualificato tale termine come principio fondamentale in materia di
produzione, trasporto e distribuzione nazionale dellenergia.
TAR PUGLIA, Bari, Sez. I - 18 gennaio 2011, n. 101

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BASILICATA

Art. 54 c. 2 l.r. Basilicata n. 42/2009 - Terreni destinati allinsediamento di impianti di energia da
fonti alternative - Contrasto con lart. 12, c. 10 d.lgs. n. 387/2003 e con il principio di leale
collaborazione. Lart. 54, comma 2, della LR Basilicata n. 42/2009, prevede fasce di rispetto e
svariate restrizioni sui terreni destinati allinsediamento di impianti alimentati da fonti di energia
alternativa. Tale regime vincolistico, per, completamente avulso dalle linee guida nazionali
previste dallart. 12, comma 10, del d.lgs. n. 387 del 2003, in violazione della tutela dellambiente
riservata allo Stato dallart. 117, secondo comma, lettera s), Cost. Essendo infatti lart. art. 12,
comma 10, espressione della competenza statale in materia di tutela dellambiente, non
conforme a Costituzione ladozione da parte delle Regioni, nelle more dellapprovazione delle
linee guida previste dallart. 12, di una normativa tale da produrre limpossibilit di realizzare
impianti alimentati da energie rinnovabili in un determinato territorio (), dal momento che
lemanazione delle linee guida nazionali per il corretto inserimento nel paesaggio di tali impianti
da ritenersi espressione della competenza statale di natura esclusiva in materia di tutela
dellambiente (sentenza n. 119 del 2010). Anche sotto il profilo dellart. 117, terzo comma,
Cost., peraltro, lindividuazione, da parte della norma regionale impugnata, di aree territoriali
interdette allinstallazione di impianti eolici e fotovoltaici contrasta con il principio sancito
dallart. 12, che prevede esplicitamente lintervento della legislazione regionale unicamente in
attuazione delle linee guida nazionali. Alla data di entrata in vigore della legge impugnata, le
linee guida nazionali non erano state ancora emanate. Avendo ignorato lesigenza di
ponderazione concertata degli interessi rilevanti in questo ambito, la Regione si posta in
contrasto con il principio di leale collaborazione. Deve, quindi, essere dichiarata lillegittimit
costituzionale dellart. 54, comma 2, della legge reg. Basilicata n. 42 del 2009.
CORTE COSTITUZIONALE - 3/03/2011, n. 67

Art. 7, c. 1, lett. c) L.R. Basilicata n. 1/2010 - Deroga allobbligo di VIA per alcune tipologie di
progetti - Contrasto con il d.lgs. n. 152/2006 - Illegittimit costituzionale. Va dichiarata
lillegittimit costituzionale dellart. lart. 7, comma 1, lettera c), della legge reg. Basilicata n. 1 del
2010, laddove, modificando lAllegato A della legge reg. Basilicata n. 47 del 1998 circa la
valutazione dimpatto ambientale in relazione ad alcune tipologie di progetti che devono essere
ad essa sottoposti, aggiunge il seguente punto: 25. Progetti relativi ad impianti di produzione di
energia mediante lo sfruttamento del vento con potenza installata superiore ad 1 MW. Soglia in
aree naturali protette 0,5 MW.. Mentre la legge regionale impugnata consente infatti
linstallazione di impianti al di sotto delle soglie stabilite anche in mancanza di valutazione
dimpatto ambientale, l Allegato III al d.lgs. n. 152 del 2006 invece ricomprende testualmente
sub lettera c-bis), senza alcuna esclusione sotto soglia, lintera categoria degli Impianti eolici
per la produzione di energia elettrica, sulla terraferma, con procedimento nel quale prevista la
partecipazione obbligatoria del rappresentante del Ministero per i beni e le attivit culturali. La
normativa statale prescrive inderogabilmente la procedura di valutazione dimpatto ambientale
per tutti gli interventi, pur se inferiori ai limiti previsti a livello regionale. Ne consegue pertanto
che se lobbligo di sottoporre qualunque progetto alla procedura di valutazione dimpatto
ambientale attiene al valore della tutela ambientale, la norma regionale impugnata, nel sottrarvi la
tipologia degli impianti sotto soglia, invasiva dellambito di competenza statale esclusiva di cui
allart. 117, secondo comma, lettera s).,
CORTE COSTITUZIONALE - 3 marzo 2011, n. 67

PIEAR allegato alla L.R. Basilicata n. 1/2010, punti 2.1.2.1., 2.2.2. e 2.2.3.1. dellAppendice A -
Illegittimit costituzionale - Preclusione assoluta alla realizzazione di impianti da fonti rinnovabili
- Disciplina statale di tutela delle aree protette. Va dichiarata lillegittimit costituzionale dei punti
2.1.2.1., 2.2.2. e 2.2.3.1. dellAppendice A al Piano di Indirizzo Energetico Ambientale
Regionale (P.I.E.A.R.), Allegato alla LR Basilicata n. 1/2010, laddove pongono vincoli tassativi

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alla realizzazione di determinati impianti (solari termodinamici, fotovoltaici di microgenerazione
e di grande generazione) nei siti della Rete Natura 2000 (siti di importanza comunitaria - SIC e
pSIC - e zone di protezione speciale - ZPS e pZPS). Tale assoluta preclusione risulta
ingiustificata e in evidente contrasto la disciplina protezionistica statale gi esistente, che regola gli
interventi allinterno delle aree protette, non gi escludendone incondizionatamente
linstallazione, ma piuttosto sottoponendone la fattibilit alla valutazione di incidenza, al fine di
individuarne e valutarne preventivamente gli effetti in virt di un concreto confronto con gli
obiettivi di conservazione dei siti. Ne consegue pertanto che il divieto aprioristico posto dalla
legge svuota di ogni significato la valutazione di incidenza, che invece potrebbe preludere, nei
singoli casi, alla praticabilit dellintervento. La competenza esclusiva statale in materia di tutela
dellambiente (art. 117, secondo comma, lettera s) Cost.), infatti, intesa ad assicurare livelli di
protezione, non solo adeguati, ma anche uniformi, fungendo cos da limite invalicabile per la
legislazione regionale.
CORTE COSTITUZIONALE - 3 marzo 2011, n. 67

***
PIEMONTE

Impianto di produzione di energia elettrica da FER - Conferenza di servizi - Esigenze di tutela
della qualit dellaria - Area caratterizzata da valori al limite rispetto agli obiettivi di qualit. La
valutazione del progetto di un impianto di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, in
sede di conferenza di servizi, non tiene in unica ed unilaterale considerazione la promozione
dello sfruttamento delle fonti di energia rinnovabile avulsa da ogni altro aspetto, dovendo
necessariamente valutare, in unottica di bilancio ambientale positivo, la complessiva
compatibilit dellopera con plurime esigenze quali, a mero titolo esemplificativo, la tutela della
qualit dellaria. Tale valutazione si impone con maggior vigore se larea liberamente prescelta
dallinteressato ricade in zona caratterizzata da valori al limite rispetto agli obiettivi di qualit
dellaria fissati proprio dallUnione Europea (direttive 96/62/CE, 1999/30/CE, 2000/69 CE,
2002/3/CE e, da ultimo, 2008/50/CE).
TAR PIEMONTE, Sez. I - 26 febbraio 2011, n. 219

Impianto di produzione di energia elettrica - Impatto inquinante - Valutazione Non pu
ritenersi arbitraria la scelta amministrativa di privilegiare i sistemi di produzione di energia da
biomassa di carattere cogenerativo, soluzione che risponde al criterio generale di incentivare le
strutture pi efficienti; ci conforme alla disciplina comunitaria, atteso che tende a privilegiare
quegli impianti che garantiscono un maggior rendimento energetico unitamente ad un minor
impatto ambientale.
TAR PIEMONTE, Sez. I - 26 febbraio 2011, n. 219

***
LOMBARDIA

V.I.A. - Impianti di produzione di energia elettrica - Art. 31, c. 2, d.lgs. n. 112/98 - Parere
positivo espresso in sede di v.i.a. - Affidamento della parte circa la realizzazione dellimpianto -
Limiti - Emersione di sopravvenienze rilevanti - Subordinazione dellautorizzazione finale a
ulteriori prescrizioni - Legittimit. Nell'ambito della pi ampia procedura volta al rilascio
dell'autorizzazione finale di cui all'art. 31, comma 2, lett b) del Dlgs. 31 marzo 1998, n. 112, il
parere espresso in sede di valutazione di impatto ambientale, sul piano istruttorio e per le
tematiche ad esso inerenti, determina un forte vincolo procedimentale. Ne consegue che i
risultati cui pervenuto, non potrebbero essere legittimamente disattesi dalla successiva attivit
istruttoria per gli aspetti che costituiscono il presupposto logico essenziale del giudizio espresso
in quella sede. Tuttavia la positiva valutazione di impatto ambientale non esaurisce ogni aspetto

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della procedura autorizzativa e non dunque idonea ad esprimere un giudizio definitivo
sullintervento, reso possibile solo dal rilascio dellautorizzazione finale. Deve pertanto ritenersi
che l'Amministrazione competente al rilascio del provvedimento finale sia comunque legittimata
a chiedere chiarimenti ed integrazioni ovvero a subordinare ad ulteriori condizioni e prescrizioni
il rilascio dell'autorizzazione finale, qualora, nel corso dell'istruttoria, emergano nuovi elementi,
precedentemente non considerati, i quali rendano evidente l'impossibilit di conseguire le
esigenze di equilibrio ecologico e ambientale poste a fondamento del giudizio favorevole di
compatibilit ambientale. (cfr. Cass. civ., s.u., 7 luglio 2010, n. 16039). E evidente che
laffidamento della parte alla realizzazione dellimpianto per effetto del rilascio della v.i.a. non
cristallizza la situazione al momento in cui la stessa stata rilasciata, ma consente di valutare
anche rilevanti sopravvenienze
TAR LOMBARDIA, Brescia, Sez. I - 16 febbraio 2011, n. 282

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CAMPANIA

Impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili - Limiti di edificabilit su determinate
aree del territorio regionale - Art. 1, c. 25 l.r. Campania n. 2/2010 - Illegittimit costituzionale. In
assenza di linee guida approvate in Conferenza unificata, le Regioni non possono disporre limiti
di edificabilit degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili su determinate zone
del territorio regionale La disciplina attiene infatti alla materia di potest legislativa concorrente
della produzione, trasporto e distribuzione di energia, ambiti nei quali le Regioni devono
attenersi ai principi stabiliti dalla legislazione statale. Ne deriva lillegittimit costituzionale, per
violazione dellart. 117, terzo comma, della Costituzione, dellart. 1, comma 25, primo periodo,
della legge della Regione Campania n. 2 del 2010, il quale infatti prescrive, per la dislocazione di
centrali di produzione di energia da fonti rinnovabili, il rispetto di una distanza minima non
inferiore a cinquecento metri lineari dalle aree interessate da coltivazioni viticole con marchio
DOC e DOCG, e non inferiore a mille metri lineari da aziende agrituristiche ricadenti in tali
aree.
CORTE COSTITUZIONALE - 11 febbraio 2011, n. 44

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SARDEGNA

Impianti eolici - Delibera di giunta regionale n. 10/3 - Blocco generalizzato - Illegittimit -
Contrasto con la direttiva 2001/77/CE e con il d.lgs. n. 387/2003. Un blocco generalizzato nel
settore eolico si pone in stridente contrasto con lo spirito di favor per tipologia tale tipologia di
impianti che traspare sia dalla direttiva 2001/77/CE cui il d.lgs. 387/2003 ha dato attuazione e, sia
dagli accordi internazionali funzionali alla valorizzazione e incentivazione della produzione di
energia da fonti rinnovabili. Lart. 12 del d.lgs. 387/2003, peraltro, identifica espressamente gli
impianti eolici quali "di pubblica utilit ed indifferibili ed urgenti. Anche questa qualificazione
collide palesemente con il blocco generalizzato del settore previsto dalla delibera di giunta
regionale della Sardegna n. 10/3, in attesa della costituzione della societ prevista dalla delibera
G.R. 10/1 del 12.03.2010.
TAR SARDEGNA, sez. I - 14 gennaio 2011, n. 37

Impianti alimentati da fonti rinnovabili - Autorizzazione unica -Termine di centottanta giorni -
Art. 12 d.lgs. n. 387/2003 - Principio fondamentale. La previsione di un termine massimo di
centottanta giorni per la conclusione del procedimento finalizzato al rilascio dellautorizzazione
unica di cui allart. 12 del d.lgs. n. 387 rappresenta un principio fondamentale della materia, in
quanto ispirata alle regole della semplificazione e della celerit amministrativa.
TAR SARDEGNA, sez. I - 14 gennaio 2011, n. 37

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Energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili - D.lgs. n. 387/2003 - Principi di semplificazione
ed accelerazione - Conferenza di servizi - Art. 12. Il d.lgs. 387 del 2003,emanato in ossequio agli
impegni internazionali e comunitari, ispirato a principi di semplificazione e accelerazione delle
procedure finalizzate alla realizzazione e gestione degli impianti di energia elettrica prodotta da
fonti energetiche rinnovabili. In particolar modo, l'art. 12, evidenzia lintentio legislatoris di
favorire le iniziative tese alla realizzazione di tali impianti, semplificando il relativo iter
autorizzativo e concentrando l'apporto valutativo di tutte le Amministrazioni interessate nella
conferenza dei servizi ai fini del rilascio dellautorizzazione unica. Allarticolo 12 del d.lgs. n.
387/2003 va pertanto riconosciuto il valore di principio fondamentale, ai sensi e per gli effetti
dell'art. 117, comma 3, Cost., in quanto tale vincolante per le Regioni nella materia di
legislazione concorrente di produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell'energia, cui da
ascrivere la realizzazione e la gestione degli impianti di energia da fonte eolica.
TAR SARDEGNA, sez. I - 14 gennaio 2011, n. 37

Libero mercato concorrenziale - Riserva e monopoli pubblici - Incompatibilit. Dal quadro
normativo di riferimento, art. 41 della Costituzione, d.lgs. n. 79/1999, Direttiva 2001/77/CE,
d.lgs. n. 387/2003, si evince che la produzione di energia anche da fonti rinnovabili avviene in un
regime di libero mercato concorrenziale, incompatibile, in quanto tale, sia con riserve e
monopoli pubblici, sia con privative industriali. Si tratta, in altri termini, di una attivit libera,
soggetta ad autorizzazione e non, invece, di una attivit riservata ai poteri pubblici.
TAR SARDEGNA, sez. I - 14 gennaio 2011, n. 37

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SICILIA

Impianti alimentati da fonti rinnovabili - Autorizzazione unica ex art. 12 d.lgs. n. 387/2003 -
Valutazioni di carattere paesaggistico - Conferenza di servizi - Parere reso al di fuori della
conferenza - Illegittimit per incompetenza assoluta. Lart. 12 del d.lgs. n. 387/2003 prevede che
la costruzione e l'esercizio degli impianti di produzione elettrica alimentate da fonti rinnovabili
sono soggetti ad un'autorizzazione unica rilasciata dalla Regione, tenuta a convocare la
conferenza di servizi entro 30 giorni dal ricevimento dellistanza di autorizzazione.
Lautorizzazione unica sostituisce pertanto tutti i pareri e le autorizzazioni necessari, e in essa
confluiscono tramite la Conferenza di servizi, anche le valutazioni di carattere paesaggistico,
nonch quelle inerenti lesistenza di vincoli di carattere storico-artistico. Ne consegue che se
l'organo competente al rilascio dellautorizzazione unica effettua la valutazione comparativa di
tutti gli interessi coinvolti, tenendo conto delle posizioni di dissenso espresse dagli Enti
partecipanti alla Conferenza di servizi, le Amministrazioni interessate, ivi inclusa quella deputata
alla tutela del paesaggio, sono invece tenute a partecipare alla suddetta conferenza e ad
esprimere in quella sede i pareri di cui sono investiti per legge. Qualora, invece, il singolo parere
sia reso al di fuori della conferenza esso illegittimo per incompetenza assoluta alla stregua di un
atto adottato da un'autorit amministrativa priva di potere in materia.
TAR SICILIA, Catania, Sez.I - 14 gennaio 2011, n. 35

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CALABRIA

Fonti di energia rinnovabili - Pubblico interesse e pubblica utilit - Art. 12, comma 1 del d.lgs. n.
387/2003 - Protocollo di Kyoto. L'utilizzazione delle fonti di energia rinnovabile considerata di
pubblico interesse e di pubblica utilit, e le opere relative sono considerate indifferibili ed urgenti
(art 12, comma 1, del D.Lgs. 387/2003), anche in virt del fatto che la riduzione delle emissioni
di gas ad effetto serra attraverso la ricerca, la promozione, lo sviluppo e la maggior utilizzazione

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di fonti energetiche rinnovabili e di tecnologie avanzate e compatibili con l'ambiente costituisce
un impegno internazionale assunto dall'Italia con la sottoscrizione e il successivo recepimento
con la legge di ratifica n. 120/2002 del Protocollo di Kyoto.
TAR CALABRIA, Catanzaro, Sez. I - 12 gennaio 2011, n. 32

Realizzazione e gestione di impianti eolici - Autorizzazione unica - Interesse urbanistico ad una
corretta localizzazione - Conferenza di servizi. La realizzazione e la gestione di impianti eolici
rientra tra le attivit di impresa liberalizzate, sottoposta, in conformit ai principi comunitari,
previa conferenza di servizi, ad unautorizzazione unica che, costituendo titolo per la costruzione
dell'impianto quindi, anche sostitutiva del permesso di costruire, in quanto il Comune pu far
valere, in sede di Conferenza di servizi, il proprio interesse, ambientale ed urbanistico, ad una
corretta localizzazione urbanistica del parco eolico e alla sua conformit edilizia.
TAR CALABRIA, Catanzaro, Sez. I - 12 gennaio 2011, n. 32

Impianti eolici - Autorizzazione - Mancata approvazione del piano energetico comunale -
Determinazione negativa - Illegittimit - D. Lgs. n. 387/2003 - Termine di conclusione del
procedimento - 180 gg. E illegittima la determinazione negativa del Comune relativamente
allautorizzazione per la realizzazione di un impianto eolico, sul rilievo della mancata
approvazione del piano energetico comunale: tale determinazione viene a tradursi, in sostanza,
in una sorta di sospensione sine die delle richieste di autorizzazione in tale settore, in evidente
contrasto con il principio fondamentale di cui al D.L.vo n. 387/2003, che esige, infatti, la
conclusione del procedimento entro il termine massimo di 180 giorni, in conformit alle regole
della semplificazione amministrativa e della celerit, in modo uniforme sull'intero territorio
nazionale
TAR CALABRIA, Catanzaro, Sez. I - 12 gennaio 2011, n. 32

Interesse paesaggistico e interesse allapprovvigionamento energetico - Principio di
proporzionalit. L'impatto territoriale degli impianti per la produzione di energia eolica, per
quanto rilevante e tale da giustificare l'esercizio dei poteri urbanistici e paesaggistici, non
rappresenta, tuttavia, un elemento da considerare in via esclusiva, dovendosi tener conto altres
(e principalmente) dell'interesse nazionale - costituzionalmente rilevante - all'approvvigionamento
energetico, soprattutto se in forme non inquinanti, il quale richiede la necessit, in base al
principio di proporzionalit, della puntuale indicazione dei motivi ostativi al rilascio della
autorizzazione paesaggistica, allo scopo di eliminare sproporzioni fra la tutela dei vincoli e la
finalit di pubblico interesse sotteso alla produzione ed utilizzazione dell'energia elettrica.
TAR CALABRIA, Catanzaro, Sez. I - 12 gennaio 2011, n. 32

Regioni - Linee guida nazionali Impianti eolici. Lindividuazione, da parte delle Regioni, dei
luoghi ove non possibile realizzare gli impianti di energia rinnovabile pu avvenire soltanto a
seguito della approvazione delle linee guida nazionali per il corretto inserimento degli impianti
eolici nel paesaggio da parte della Conferenza unificata ai sensi dellart. art. 12, comma 10, del
D. Lgs. 2003, n. 387.
TAR CALABRIA, Catanzaro, Sez. I - 12 gennaio 2011, n. 32

Impianti di energia rinnovabile - Artt. 12 d.lgs. n. 387/2003 e 14 quater L. n. 241/90 -
Amministrazione dissenziente. Dal combinato disposto dell'art. 12 comma 4 del D.L.vo
387/2003 e dell'art. 14 quater comma 1 della L. 241/90, deriva l'obbligo dell'Amministrazione
dissenziente di esprimere la propria opposizione con un atto "costruttivo", ovvero con un atto che
oltre ad essere congruamente motivato, rechi puntualmente le indicazioni delle modifiche
progettuali necessarie ai fini dell'assenso.
TAR CALABRIA, Catanzaro, Sez. I - 12 gennaio 2011, n. 32

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Comuni - aree destinate ad impianti eolici - Mancanza di specifiche previsioni conformative -. Se
vero che i Comuni possono prevedere, nell'esercizio della propria discrezionalit in materia di
governo del territorio, aree specificamente destinate ad impianti eolici, anche alla luce delle
(diverse) disposizioni vigenti in tema di sostegno nel settore agricolo, di valorizzazione delle
tradizioni agroalimentari locali, di tutela della biodiversit, di tutela del patrimonio culturale e del
paesaggio rurale, etcc., bisogna tuttavia ritenere che, in mancanza di espressa previsione
conformativa, tale tipologia di impianti, pu essere localizzata, senza distinzione (almeno con
riferimento alla valutazione di compatibilit urbanistica), in tutte le zone.
TAR CALABRIA, Catanzaro, Sez. I - 12 gennaio 2011, n. 32

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