La Considerazione Che Il Parere Ambientale Reso in Conferenza, Ad Impianto Realizzato, Sia Sostitutivo Di Una Propedeutica Via Rappresenta Modalita' Autoriz Non Prevista
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OGGETTO: richiesta informazioni sui provvedimenti adottati a carico del Dottor Anzà a seguito della condanna penale n. 5055 del 18/10/2012
Il sottoscritto Giuseppe Ciampolillo coordinatore del Comitato Cittadino Isola Pulita sezione Legambiente di Isola delle Femmine, con la presente chiede di conoscere, ai sensi della normativa vigente in materia di trasparenza amministrativa, i provvedimenti che questo spettabile Ufficio ha adottato nei confronti del dirigente pro tempore del Dipartimento Ambiente della Regione Sicilia, Salvatore Anzà, a seguito della condanna n 5455 del 18 ottobre 2012 che lo ha visto condannato a 1 anno e 8 mesi, e che fa seguito alla condanna 2708 del 2010 depositata il 5/3/2010.per diffamazione ai danni di Giuseppe Messina, portavoce cittadino di Legambiente, emessa dal Tribunale Civile di Palermo con sentenza
Il sottoscritto avanza tale richiesta in quanto parte in causa in diversi procedimenti giudiziari connessi all'attività del dottor Salvatore Anzà nell'esercizio delle sue funzioni di dirigente presso il Dipartimento Ambiente.
Giuseppe Ciampolillo coordinatore di Comitato Cittadino Isola Pulita,
Firmato: Giuseppe Ciampolillo
Per comunicazioni: Giuseppe Ciampolillo Isola Pulita Via Sciascia 13 90040 Isola delle Femmine isolapulita@gmail.com 3331017981
Si allega
4. sentenza di condanna a 1 anno e 8 mesi n 5455 2012 del 18 ottobre 2012 a carico del dr. Salvatore Anzà:
5. sentenza di condanna per diffamazione del dr. Salvatore Anzà n. 2708 2010 depositata il 5 3 2010 ;
6. Articolo Quotidiano di Sicilia Luigi Solarino “Piano dell’aria finisce in tribunale condannato direttore del progetto”
Isola delle Femmine 16 aprile 2013
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2014/01/audizione-assessore-lo-bello-dr-capilli.html
Titolo originale
La Considerazione Che Il Parere Ambientale Reso in Conferenza, Ad Impianto Realizzato, Sia Sostitutivo Di Una Propedeutica via Rappresenta Modalita' Autoriz Non Prevista (1)
OGGETTO: richiesta informazioni sui provvedimenti adottati a carico del Dottor Anzà a seguito della condanna penale n. 5055 del 18/10/2012
Il sottoscritto Giuseppe Ciampolillo coordinatore del Comitato Cittadino Isola Pulita sezione Legambiente di Isola delle Femmine, con la presente chiede di conoscere, ai sensi della normativa vigente in materia di trasparenza amministrativa, i provvedimenti che questo spettabile Ufficio ha adottato nei confronti del dirigente pro tempore del Dipartimento Ambiente della Regione Sicilia, Salvatore Anzà, a seguito della condanna n 5455 del 18 ottobre 2012 che lo ha visto condannato a 1 anno e 8 mesi, e che fa seguito alla condanna 2708 del 2010 depositata il 5/3/2010.per diffamazione ai danni di Giuseppe Messina, portavoce cittadino di Legambiente, emessa dal Tribunale Civile di Palermo con sentenza
Il sottoscritto avanza tale richiesta in quanto parte in causa in diversi procedimenti giudiziari connessi all'attività del dottor Salvatore Anzà nell'esercizio delle sue funzioni di dirigente presso il Dipartimento Ambiente.
Giuseppe Ciampolillo coordinatore di Comitato Cittadino Isola Pulita,
Firmato: Giuseppe Ciampolillo
Per comunicazioni: Giuseppe Ciampolillo Isola Pulita Via Sciascia 13 90040 Isola delle Femmine isolapulita@gmail.com 3331017981
Si allega
4. sentenza di condanna a 1 anno e 8 mesi n 5455 2012 del 18 ottobre 2012 a carico del dr. Salvatore Anzà:
5. sentenza di condanna per diffamazione del dr. Salvatore Anzà n. 2708 2010 depositata il 5 3 2010 ;
6. Articolo Quotidiano di Sicilia Luigi Solarino “Piano dell’aria finisce in tribunale condannato direttore del progetto”
Isola delle Femmine 16 aprile 2013
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2014/01/audizione-assessore-lo-bello-dr-capilli.html
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La Considerazione Che Il Parere Ambientale Reso in Conferenza, Ad Impianto Realizzato, Sia Sostitutivo Di Una Propedeutica Via Rappresenta Modalita' Autoriz Non Prevista
OGGETTO: richiesta informazioni sui provvedimenti adottati a carico del Dottor Anzà a seguito della condanna penale n. 5055 del 18/10/2012
Il sottoscritto Giuseppe Ciampolillo coordinatore del Comitato Cittadino Isola Pulita sezione Legambiente di Isola delle Femmine, con la presente chiede di conoscere, ai sensi della normativa vigente in materia di trasparenza amministrativa, i provvedimenti che questo spettabile Ufficio ha adottato nei confronti del dirigente pro tempore del Dipartimento Ambiente della Regione Sicilia, Salvatore Anzà, a seguito della condanna n 5455 del 18 ottobre 2012 che lo ha visto condannato a 1 anno e 8 mesi, e che fa seguito alla condanna 2708 del 2010 depositata il 5/3/2010.per diffamazione ai danni di Giuseppe Messina, portavoce cittadino di Legambiente, emessa dal Tribunale Civile di Palermo con sentenza
Il sottoscritto avanza tale richiesta in quanto parte in causa in diversi procedimenti giudiziari connessi all'attività del dottor Salvatore Anzà nell'esercizio delle sue funzioni di dirigente presso il Dipartimento Ambiente.
Giuseppe Ciampolillo coordinatore di Comitato Cittadino Isola Pulita,
Firmato: Giuseppe Ciampolillo
Per comunicazioni: Giuseppe Ciampolillo Isola Pulita Via Sciascia 13 90040 Isola delle Femmine isolapulita@gmail.com 3331017981
Si allega
4. sentenza di condanna a 1 anno e 8 mesi n 5455 2012 del 18 ottobre 2012 a carico del dr. Salvatore Anzà:
5. sentenza di condanna per diffamazione del dr. Salvatore Anzà n. 2708 2010 depositata il 5 3 2010 ;
6. Articolo Quotidiano di Sicilia Luigi Solarino “Piano dell’aria finisce in tribunale condannato direttore del progetto”
Isola delle Femmine 16 aprile 2013
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Giurisprudenza: Energia e Fonti Rinnovabili Massime 2009, 2010, 2011
II
III
INDICE
RASSEGNA GIURISPRUDENZA 2009 .1
RASSEGNA GIURISPRUDENZA 2010 15
RASSEGNA GIURISPRUDENZA 2011 33
1 RASSEGNA GIURISPRUDENZA 2009
NAZIONALE e COMUNITARIA:
Insediamenti di impianti eolici e fotovoltaici - Potest legislativa concorrente La disciplina degli insediamenti di impianti eolici e fotovoltaici attribuita alla potest legislativa concorrente di Stato e Regioni in tema di produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell'energia di cui all'art. 117, terzo comma, della Costituzione. CORTE COSTITUZIONALE - 6 novembre 2009, n. 282
Impianti eolici e fotovoltaici - Fonti rinnovabili. L'energia prodotta da impianti eolici e fotovoltaici ascrivibile al novero delle fonti rinnovabili, come desumibile dalla lettura dell'art. 2 della direttiva n. 2001/77/CE e dell'art. 2, comma 1, lettera a), del decreto legislativo n. 387 del 2003. CORTE COSTITUZIONALE - 6 novembre 2009, n. 282
Fonti energetiche rinnovabile- Favor legis. La normativa internazionale, comunitaria e nazionale manifestano un favor per le fonti energetiche rinnovabili, nel senso di porre le condizioni per una adeguata diffusione dei relativi impianti. In particolare, in ambito europeo una disciplina cos orientata rinvenibile nella direttiva n. 2001/77/CE e in quella di pi recente emanazione del 23 aprile 2009, n. 2009/28/CE (Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE), che ha confermato questa impostazione di fondo. In ambito nazionale, come noto, la normativa comunitaria stata recepita dal decreto legislativo n. 387 del 2003, il cui art. 12 enuncia, i princpi fondamentali in materia. Ulteriori princpi fondamentali sono stati fissati, anche in questo ambito, dalla legge n. 239 del 2004 che ha realizzato il riordino dell'intero settore energetico, mediante una legislazione di cornice. CORTE COSTITUZIONALE - 6 novembre 2009, n. 282
Misure di promozione dellenergia da fonti rinnovabili - Art. 267, c. 4 D.L.vo n. 152/2006 - Intervento statale. Lart. 267, c. 4, lett. a), D.L.vo n. 152/2006 non prevede ladozione, da parte dello Stato, di atti che si sovrappongono alla sfera di competenza regionale e ne ledono lautonomia finanziaria. La disposizione in oggetto si limita infatti ad impegnare lo Stato alla promozione dellenergia da fonti rinnovabili per mezzo di misure, non meglio definite, la cui natura ed il cui contenuto - ove adottate - non potranno che conformarsi allattuale assetto delle competenze costituzionali di Stato e Regioni. Tra queste, rileva la competenza concorrente regionale in materia di produzione, trasporto e distribuzione nazionale dellenergia, mentre va esclusa la configurabilit di una competenza residuale concernente lassetto locale del sistema energetico ( si veda in tal senso la sentenza Corte Costituzionale n. 383 del 2005). Parimenti non sembra potersi escludere che le misure promosse dallo Stato possano incidere nellambito riservato al governo del territorio, piuttosto che lautonomia finanziaria della Regione, pur in un contesto finalistico che parimenti attiva le competenze nazionali in tema di tutela dellambiente e di tutela della concorrenza: sar, perci, necessario che lintervento dello Stato sia rispettoso di siffatti limiti, anche con riguardo allintroduzione di forme di coinvolgimento della Regione. CORTE COSTITUZIONALE - 24 luglio 2009, n. 250
2 Impianti di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile - Costituzione di servit . La disciplina prevista in ambito civilistico per la costituzione di servit volontarie o coattive tra privati non assume valore determinante in materia di impianti di produzione di energia elettrica posto che lo stesso codice civile, allarticolo 834, secondo comma contempla espressamente la possibilit di regimi espropriativi speciali che trovano in apposite leggi la loro disciplina specifica ed esaustiva. Le norme che giustificano il regime speciale si rinvengono nellart. 43, c. 6 bis del DPR n. 327/2001, nellart. 1, c. 4 della L. n. 10/1991 e nellart. 12 del d.lgs. n. 387/2003: non vi dubbio, quindi, che una servit possa essere legittimamente costituita per realizzare un impianto di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile. Il potere concesso allautorit amministrativa consente inoltre la definizione di contenuti e modalit proprie per ogni diversa tipologia di impianto produttivo di energia da fonte rinnovabile. CONSIGLIO DI STATO, Sez. IV - 12/06/2009, n. 3723
Beni culturali e ambientali - Art. 12, c. 10, d.lgs. n. 387/2003 L'art. 12, comma 10, del d.lgs. n. 387 del 2003 prevede che In Conferenza unificata, su proposta del Ministro delle attivit produttive, di concerto con il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del Ministro per i beni e le attivit culturali, si approvano le linee guida per lo svolgimento del procedimento di cui al comma 3, relativo al rilascio dell'autorizzazione per l'installazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili. Tale disposizione da ritenersi espressione della competenza statale in materia di tutela dell'ambiente, in quanto, inserita nell'ambito della disciplina relativa ai suddetti procedimenti, ha la primaria finalit di proteggere il paesaggio. Il legislatore, infatti, oltre a prevedere il coinvolgimento del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del Ministro per i beni e le attivit culturali, ha espressamente sancito, nella medesima norma, il ruolo delle linee guida volte, in particolare, ad assicurare un corretto inserimento degli impianti, con specifico riguardo agli impianti eolici, nel paesaggio. La prevalenza della tutela paesaggistica, non esclude che la norma in esame, in quanto inserita nella pi ampia disciplina di semplificazione delle procedure autorizzative all'installazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili, incida anche su altre materie quali la produzione, il trasporto e la distribuzione di energia o il governo del territorio, attribuite alla competenza concorrente. La presenza delle indicate diverse competenze legislative giustifica il richiamo alla Conferenza unificata, ma non consente alle Regioni, proprio in considerazione del preminente interesse di tutela ambientale perseguito dalla disposizione statale, di provvedere autonomamente alla individuazione di criteri per il corretto inserimento nel paesaggio degli impianti alimentati da fonti di energia alternativa. CORTE COSTITUZIONALE - 29/05/2009, n. 166
*** CAMPANIA
Produzione - Controversie - Art. 41 c. 1, L. 99/09 - Giurisdizione esclusiva del Tar. La norma di cui allart. 41 co. 1 l. 99/09, attribuisce alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo ed alla competenza del tribunale amministrativo regionale del Lazio, con sede in Roma, tutte le controversie comunque attinenti alle procedure e ai provvedimenti dell'amministrazione pubblica o dei soggetti alla stessa equiparati concernenti la produzione di energia elettrica e fa espresso riferimento alle centrali di potenza superiore a 400 MW. TAR CAMPANIA, Napoli, Sez. VII - 16 dicembre 2009, n. 8807
Autorizzazione allinstallazione di impianti eolici - Sospensione sine die. Il Comune non pu bloccare, senza prevedere un termine finale, listallazione degli impianti eolici. Un potere di sospensione sine die infatti generalmente vietato dallordinamento e deve ritenersi a maggior ragione inammissibile nei casi in cui il legislatore abbia inteso, come con il d.lgs. n. 387/2003, accelerare ( prevedendo un termine perentorio di 180 giorni entro cui il
3 procedimento debba concludersi) - e semplificare determinate procedure. Tale decisione peraltro conforme alla pi recente giurisprudenza in materia che ha confermato che il blocco sine die degli impianti eolici non pu essere consentito (si veda in tal senso, C. Cost. n. 364/2006; Tar Molise, n. 20/2007). TAR CAMPANIA, Napoli, Sez.VII - 17 novembre 2009, n.7547
Installazione di impianti eolici - decisione del Comune al di fuori della Conferenza di Servizi. Il legislatore ha previsto, con il d.lgs. n. 387/2003, una conferenza unificata, in cui tutte le Amministrazioni coinvolte debbono esprimere le proprie valutazioni, tale che il Comune non pu decidere autonomamente, al di fuori di tale contesto, di vietare listallazione degli impianti eolici. Lart. 12 co. 3 del medesimo decreto, stabilisce inoltre che lente competente al rilascio dellautorizzazione la Regione, o un ente da essa delegato: il Comune deve pertanto essere ritenuto incompetente. TAR CAMPANIA, Napoli, Sez.VII - 17/11/2009, n.7547
*** EMILIA ROMAGNA
Abilitazione alla certificazione energetica ed abilitazione alla progettazione di edifici e impianti.- Esclusione dei Chimici dal novero dei soggetti certificatori. LAllegato III al D.Lgs. n. 115/2008 stabilisce una diretta relazione tra abilitazione alla certificazione energetica e abilitazione alla progettazione di edifici e impianti asserviti agli edifici stessi. La congiunzione e , presente allart. riveste pertanto valore congiuntivo e non disgiuntivo. Non essendovi nessuna norma che abilita espressamente i Chimici alla progettazione di impianti dutenza asserviti agli edifici, cos come definiti, dal D.M. 22 gennaio 2008, n. 37, per i Chimici non , possibile stabilire la necessaria corrispondenza biunivoca tra abilitazione alla progettazione degli impianti e abilitazione alla certificazione energetica; cosicch non si rivela illegittima la loro esclusione da parte della Regione Emilia Romagna dal novero dei soggetti certificatori. T.A.R. EMILIA ROMAGNA, Bologna, Sez. I - 16/06/2009, n. 956
*** LAZIO
Artt. 12 d.lgs. n. 387/2003 e 14 quater L . n. 241/90 - Impianti alimentati da fonti rinnovabili Autorizzazione - Amministrazione dissenziente. Dal combinato disposto dellart. 12 comma 4 del D.L.gs 387/2003 e dellart. 14 quater comma 1 della L. 241/90 deriva lobbligo dellAmministrazione dissenziente di esprimere la propria opposizione con un atto costruttivo che oltre ad essere congruamente motivato, deve anche recare le specifiche indicazioni delle modifiche progettuali necessarie ai fini dell'assenso. TAR LAZIO, Latina, Sez. I - 22/12/2009, Sentenza n. 1345
Art. 12 ter d.lgs. n. 387/2003 - Potere di veto del Comune. Nel procedimento volto al rilascio dellautorizzazione unica per la realizzazione di un impianto alimentato da fonti rinnovabili di cui allart. 12 ter del D.L.vo 387/2003, tenuto conto dei numerosi interessi collettivi coinvolti, il parere negativo opposto dai Comuni il cui territorio sia interessato dalla realizzazione dellopera pubblica svolge la funzione di mera rappresentazione degli intereressi afferenti a tali enti, rimessi alla valutazione discrezionale della Regione, che rimane libera di recepire o meno quanto da essi evidenziato, nella formulazione del proprio atto di autorizzazione unica. Diversamente, al Comune verrebbe attribuito un potere di veto che non previsto n dalla disciplina della conferenza di servizio di cui agli artt. 14 e ss. della L. 241/90, n dal richiamato art. 12 del D.Lgs 387/03.
4 TAR LAZIO, Latina, Sez. I - 22/12/2009, Sentenza n. 1345
Realizzazione di un impianto alimentato a fonti rinnovabili - Art. 123 D.P.R. n. 380/2001 - Semplificazione del regime urbanistico-edilizio. La disposizione speciale contenuta allart. 123 del D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380, ispirata alla di necessit di favorire lutilizzazione di fonti rinnovabili di energia e prevede una semplificazione del regime urbanistico-edilizio volta a permettere la realizzazione dellimpianto anche quando esso implichi, per esigenze tecnologiche, modifiche esterne e/o la realizzazione di necessari volumi tecnici. TAR LAZIO, Latina, Sez. I - 15 ottobre 2009, n.948
*** LOMBARDIA
ENERGIA - impianti fotovoltaici fotovoltaica- art. 4, c. 1-bis DPR n. 380/2001 La tecnologia fotovoltaica oggetto di un particolare favor legis (art. 4 comma 1-bis del DPR 6 giugno 2001 n. 380) tale per cui il diniego dellamministrazione deve essere basato sulla precisa individuazione di interessi pubblici prevalenti. La presenza di pannelli sulla copertura degli edifici, pur innovando la tipologia e la morfologia della copertura, non deve essere percepita esclusivamente come un fattore di disturbo visivo. Tutto ci comporta che, prima di negare lautorizzazione allinstallazione di un impianto fotovoltaico, in mancanza di alternative tecnologiche disponibili sul mercato, dovr essere data prova dellassoluta incongruenza delle opere rispetto alle peculiarit del paesaggio. T.A.R. LOMBARDIA, Brescia, Sez. I - 15 aprile 2009, n. 859
Autorit per lEnergia Elettrica e il Gas Natura di autorit indipendente L indipendenza che contraddistingue le Autorit indipendenti e le separa dalle altre organizzazioni differenziate, si concreta nella rescissione del legame strutturale e funzionale che generalmente lega le amministrazioni statali allautorit di Governo; con la rilevante conseguenza che questultimo privo, nei loro riguardi, di poteri di direttiva e controllo []. LAEEG rientra, senza dubbio a pieno titolo, nel paradigma appena tracciato. Nella sua attivit di regolazione e controllo del settore di competenza, infatti, la stessa opera, per espressa volont di legge, in piena autonomia e con indipendenza di giudizio e di valutazione (art. 2, comma 5, l. 481 del 1995). LAeeg non dunque riconducibile al medesimo ambito organizzatorio dellautorit governativa decidente, ed assume nelleventuale procedimento contenzioso straordinario, la veste di mera controparte rispetto al ricorrente, senza alcun potere di decidere e neppure di influire sulla vertenza. T.A.R. LOMBARDIA, Milano, Sez.III - 10/04/2009, n. 3239
*** MOLISE
Energia eolica - Conflitto tra tutela paesaggio e tutela dellambiente - Ponderazione comparativa, in concreto, di tutti gli interessi coinvolti. La tutela dellambiente, oggetto di recente e condivisibile revisione critica, non pu sostituirsi allinteresse alla tutela del paesaggio, postulando una protezione ad ogni costo anche mediante lo sviluppo di fonti di energia alternativa di grave ed irreversibile impatto, perch se la riduzione delle emissioni attraverso la ricerca, promozione, sviluppo e maggiore utilizzazione di fonti energetiche rinnovabili e di tecnologie avanzate e compatibili con l'ambiente, tra le quali rientrano gli impianti eolici, costituisce un impegno internazionale assunto dallo Stato italiano e recepito nell'ordinamento statale dalla l. 1 giugno 2002 n. 120 (concernente "Ratifica ed
5 esecuzione del Protocollo di Kyoto alla convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, fatto a Kyoto l'11 dicembre 1997), parimenti vero che anche la salvaguardia del Paesaggio costituisce oggetto di impegni assunti dallItalia in sede internazionale (cfr. Convenzione Europea del Paesaggio promossa dal Consiglio dEuropa e firmata a Firenze il 20 ottobre 2000 ratificata con legge 9 gennaio 2006, n. 14) sicch il conflitto tra tutela del paesaggio e tutela dellambiente non pu essere risolto in forza di una nuova gerarchia che inverte la scala di valori, ma deve essere necessariamente valutato un confronto concreto, attraverso una ponderazione comparativa di tutti gli interessi coinvolti, non potendosi configurare alcuna preminenza valoriale n in un senso n nellaltro. T.A.R. MOLISE, Sez. I - 08/04/2009, n. 115
Delibera di Giunta Regionale n. 1670/2004 - Integrazione della procedura di VIA nel procedimento unico ex art. 12 d.lgs. n. 387/2003. In forza dellart. 4 della delibera di Giunta della Regione Molise n.1670 del 13.12.2004, la procedura di valutazione di impatto ambientale deve ritenersi integrata nel procedimento unico ex art. 12 del d. lgs. 387 del 2003. Il Presidente della Giunta deve, infatti, designare un componente del comitato tecnico VIA incaricato di partecipare ai lavori della conferenza di servizi con funzioni di raccordo tra la conferenza ed il comitato e che al termine dei lavori del comitato, ne riporta gli esiti in Conferenza Il parere del comitato V.I.A., dunque, non si pone come atto conclusivo di un procedimento, suscettibile di autonoma ed immediata impugnativa ma si inserisce nel distinto procedimento unico che si sviluppa secondo le forme della conferenza di servizi, quale atto che concorre alla adozione della determinazione conclusiva della conferenza stessa. T.A.R. MOLISE, Sez. I - 08/04/2009, n. 115
Illegittimit costituzionale dell art. 2, c. 1, lett. e), g), h), i), j), k), l) e n), L.r. n. 15/2008- Limiti allinsediamento degli impianti eolici e fotovoltaici. La questione di legittimit costituzionale avente ad oggetto l'art. 2, comma 1, lettere e), g), h), i), j), k), l) e n), della legge della Regione Molise n. 15 del 2008 fondata. previsioni Sono, infatti, individuate, una serie di aree territoriali non idonee all'installazione di impianti eolici e fotovoltaici. In merito, la normativa statale di cornice non contempla alcuna limitazione specifica, n divieti inderogabili, rinviando alle linee guida di cui all'art. 12, comma 10, del decreto legislativo n. 387 del 2003, il compito di assicurare un corretto inserimento degli impianti, con specifico riguardo agli impianti eolici, nel paesaggio. ben vero che la richiamata disposizione statale abilita le Regioni a procedere alla indicazione di aree e siti non idonei alla installazione di specifiche tipologie di impianti, ma ci pu aver luogo solo in attuazione delle predette linee guida. Al riguardo, questa Corte ha precisato che la presenza delle indicate diverse competenze legislative giustifica il richiamo alla Conferenza unificata, ma non consente alle Regioni [] di provvedere autonomamente alla individuazione di criteri per il corretto inserimento nel paesaggio degli impianti alimentati da fonti di energia alternativa (sentenza n. 166 del 2009). Il bilanciamento tra le esigenze connesse alla produzione di energia e gli interessi, variamente modulati, rilevanti in questo ambito impone, infatti, una prima ponderazione in virt del principio di leale cooperazione, al fine di consentire alle Regioni ed agli enti locali di contribuire alla compiuta definizione di adeguate forme di contemperamento di tali esigenze. Una volta raggiunto tale equilibrio, ogni Regione potr adeguare i criteri cos definiti alle specifiche caratteristiche dei rispettivi contesti territoriali. CORTE COSTITUZIONALE - 6 novembre 2009, n. 282
Illegittimit costituzionale dell art. 2, c. 1, lett. e), g), h), i), j), k), l) e n), L.r. n. 15/2008- Limiti allinsediamento degli impianti eolici off-shore - Opere connesse. La questione di legittimit costituzionale ad oggetto l'art. 2, comma 1, lettera m), della legge regionale del Molise n. 15 del 2008 fondata. L'impugnata disposizione vieta l'installazione
6 degli impianti eolici off-shore, ivi incluse le opere connesse ricadenti sul territorio regionale. Lart. 12, comma 3, del decreto legislativo n. 387 del 2003, prevede che per gli impianti off- shore l'autorizzazione rilasciata dal Ministero dei trasporti, sentiti il Ministero dello sviluppo economico e il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, con le modalit di cui al comma 4 e previa concessione d'uso del demanio marittimo da parte della competente autorit marittima. Inoltre, ai sensi dell'art. 1, comma 7, lettera l), della legge n. 239 del 2004, allo Stato spetta l'esercizio delle funzioni amministrative afferenti alla utilizzazione del pubblico demanio marittimo e di zone del mare territoriale per finalit di approvvigionamento di fonti di energia. Le richiamate disposizioni legislative statali operano quali princpi fondamentali nella materia concorrente della produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell'energia. CORTE COSTITUZIONALE - 6 novembre 2009, n. 282
Illegittimit costituzionale dell art. 2, c. 1, lett. e), g), h), i), j), k), l) e n), L.r. n. 15/2008- art. 12, c. 4 d.lgs. n. 387/2003. La questione di legittimit costituzionale avente per oggetto gli artt. 3 e 5 della legge regionale del Molise n. 15 del 2008 fondata. Lart. 3 dispone che sino alla definizione degli obiettivi di cui all'art. 10 del decreto legislativo n. 387 del 2003, il rilascio delle autorizzazioni per gli impianti eolici e fotovoltaici subordinato al rispetto dei limiti ivi previsti (in particolare, l'art. 3 fissa un numero massimo di pali e di parchi eolici, e una potenza massima complessiva, per l'intero territorio regionale, degli impianti fotovoltaici). Il censurato art. 5, estende invece, l'operativit di tali limiti anche ai procedimenti amministrativi in corso, relativamente alle fasi istruttorie non ancora esaurite. Tali norme si pongono in contrasto con l'art. 12, comma 4, del decreto legislativo n. 387 del 2003, che fissa nel termine di centottanta giorni il termine massimo per la conclusione del procedimento amministrativo di rilascio dell'autorizzazione alla installazione degli impianti in oggetto. Tale il principio fondamentale vincolante, cui lintero procedimento deve essere ispirato, in virt di quelle regole di semplificazione amministrativa e di celerit del procedimento che garantiscono, in modo uniforme sull'intero territorio nazionale, la conclusione entro un termine definito del procedimento autorizzativo. CORTE COSTITUZIONALE - 6 novembre 2009, n. 282
*** PIEMONTE
Autorizzazione unica - Procedimento ex art. 12 d.lgs. n. 387/2003 - Conferenza di servizi. Il procedimento definito dallart. 12 del d.lgs. n. 387/2003, volto al rilascio dellautorizzazione unica alla realizzazione di impianti produttori di energia da fonti energetiche rinnovabili, ha carattere omnicomprensivo ed assorbe ogni altro procedimento previsto dalle leggi regionali volto alla verifica o alla valutazione dellimpatto ambientale, poich la conferenza di servizi la sede nella quale le varie amministrazioni preposte alla tutela dei beni ambientali, paesaggistici e storico - artistici debbono esternare le loro valutazioni tecniche (si veda in tal senso, T.A.R. Piemonte, Sez. I, 5.6.2009, n. 1597), non consentendo il generico richiamo di cui allart. 12 citato al rispetto delle normative vigenti in tema di tutela dellambiente, del paesaggio e del patrimonio storico artistico, di essere inteso come salvezza anche dei moduli procedimentali di settore che secondo la previgente legislazione erano intesi alla salvaguardia di quei valori. TAR PIEMONTE, Sez. I - 25 settembre 2009, n. 2292
Autorizzazione unica - Procedimento ex art. 12 d.lgs. n. 387/2003 - Conferenza di servizi e valutazione dimpatto ambientale La valutazione di impatto ambientale va effettuata in seno alla conferenza di servizi, in seno al procedimento unico di cui allart. 12 del d.lgs. n. 387/2003, pena la vanificazione del termine di
7 180 giorni entro il quale la stessa deve concludersi. (si veda anche, in tal senso, T.A.R. Sicilia - Palermo, Sez. III, 19 febbraio 2009, n. 368). TAR PIEMONTE, Sez. I - 25 settembre 2009, n. 2292
Autorizzazione unica - Procedimento ex art. 12 d.lgs. n. 387/2003 - Conferenza di servizi e partecipazione di tutte le amministrazioni interessate. Lart. 12 del d.lgs. n. 387/2003 impone la contestuale partecipazione alla conferenza di servizi di tutte le Amministrazioni interessate, ma nulla stabilisce quanto alle modalit con cui esse possono esternare la loro valutazione, potendo ci avvenire anche mediante la redazione di un testo che sia trasmesso successivamente ai lavori della conferenza, sempre che tale redazione e trasmissione avvenga antecedentemente alladozione dellautorizzazione unica. TAR PIEMONTE, Sez. I - 25 settembre 2009, n. 2292
D.P.R.G. 16.11.2001, n. 16/R - Valutazione di incidenza. Il D.P.G.R. 16.11.2001, n. 16/R disciplina Piemonte il procedimento di valutazione di incidenza, unicamente per gli impianti rientranti nelle tipologie definite agli allegati A e B della L.Reg. Piemonte n. 40/1998. Ne consegue che l omissione del procedimento nei confronti di un impianto per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili che sviluppa una potenza inferiore a 50 MW termici, sia da considerarsi legittima. TAR PIEMONTE, Sez. I - 25 settembre 2009, n. 2292
Art. 12 d.lgs. n. 387/2003 - Procedura autorizzatoria per linstallazione di una centrale a biomasse. In tema di autorizzazione unica, ai sensi dellart. 12 del d.lgs. 387/2003 per linstallazione di una centrale elettrica a biomasse, la definizione di biomassa si ricava direttamente dallart. 2 della dir. 77/2001/CE di cui tale decreto legislativo attuativo. Di conseguenza, non del tutto pertinente leventualmente diversa definizione ricavabile dal d.lgs. 152/2006 e relativo allegato X alla parte V, non dettata in attuazione specifica della direttiva in materia di fonti rinnovabili di energia. E infatti pur vero che lart. 267 co. 4 del d.lgs. 152/2006 formula espresso richiamo alla direttiva 2001/77/CE e al d.lgs. 387/2003, ma ci avviene senza modificare la definizione di biomassa ivi contenuta. Daltro canto la configurabilit come rifiuto di una sostanza non esclude lapplicabilit alla medesima, in una fase successiva, della normativa afferente le fonti di energia rinnovabili per quella parte di rifiuti biodegradabili che sono infatti espressamente contemplati dalla direttiva 77/2001 e quindi dal d.lgs. 387/2003. T.A.R. PIEMONTE, Sez. I - 05/06/2009, n. 1563
*** PUGLIA
Art. 12 d.lgs. n. 387/2003 - Termine di 180 giorni. Il termine di 180 giorni previsto dallart. 12 del d.lgs. n. 387/2003 per la conclusione del procedimento di autorizzazione unica per la realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile stato considerato dalla giurisprudenza costituzionale (si veda in tal senso Corte cost., sent. n. 364 del 2006) alla stregua di principio fondamentale della legislazione statale in materia di energia. A tale principio la Regione deve inderogabilmente uniformarsi anche nelle ipotesi in cui il termine di conclusione delleventuale procedimento di Valutazione dellImpatto Ambientale risulti pari o superiore - per espressa previsione di normative regionali - a quello previsto dalla citata normativa statale in tema di energie rinnovabili: pertanto, in presenza di termini fissati da norme regionali in materia di VIA eventualmente difformi o comunque incompatibili con la normativa statale in discussione, i
8 primi non possono trovare applicazione e debbono essere ricondotti al termine complessivo di 180 giorni stabilito dal decreto legislativo n. 387 del 2003. TAR PUGLIA, Lecce, Sez. I - 17 dicembre 2009, n. 3173
Art. 12 d.lgs. n. 387/2003 - documentazione a supporto della DIA. La denuncia dinizio attivit per la realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica alimentati da fonte eolica rappresenta, un regime sostitutivo della normale procedura autorizzatoria. Di conseguenza, la documentazione a supporto della dichiarazione non pu che ricalcare in linea di massima quella da produrre con listanza per lottenimento dellautorizzazione unica di cui ai commi terzo e quarto dellarticolo 12 del decreto legislativo 29 dicembre 2003 n. 387. Ci conduce alla conclusione che, nellassenza della documentazione, se pertinente ed essenziale, la dichiarazione dinizio attivit non pu reputarsi formalmente presentata e che quindi dalla data del suo deposito non pu iniziare a decorrere il termine dilatorio di 30 giorni. TAR PUGLIA, Bari, Sez. I - 2 ottobre 2009, n.2226
Impianti di produzione alimentati da fonte eolica - Soggetti legittimati alla presentazione della D.I.A.. Alla denuncia dinizio attivit per linstallazione di impianti di produzione di energia da fonte eolica sono applicabili gli stessi principi elaborati in tema di denuncia edilizia. La DIA deve pertanto essere prodotta, dal soggetto legittimato e dunque dal proprietario dell'immobile, titolare del diritto di propriet sul fondo o da chi, pur essendo titolare di altro diritto, reale o di obbligazione, abbia, per effetto di questo, obbligo o facolt di eseguire i lavori per cui chiede il permesso. Vengono ricompresi in tale categoria, quindi, anche il locatario laddove il contratto di locazione rechi esplicita o implicita, ma inequivocabile, autorizzazione all'esecuzione di dati interventi di trasformazione edilizia del bene, in funzione dell'uso per il quale lo stesso stato concesso ad altri. TAR PUGLIA, Bari, Sez. I - 2 ottobre 2009, n.2226
L.r. n. 1/2008, art. 27, c. 1 - Questione di legittimit costituzionale. Le norme che disciplinano le procedure autorizzative in materia di energia sono riconducibili alla produzione, trasporto e distribuzione nazionale dellenergia di cui al terzo comma dellart. 117 Cost., mentre va esclusa lassimilabilit della materia dellenergia al governo del territorio. Con riferimento alle soglie fissate per la denuncia di inizio attivit, per gli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, ai sensi dellart. 12, quinto comma, del d. lgs. n. 387 del 2003, leventuale innalzamento del limite di capacit produttiva degli impianti ,(rispetto a quelli fissati dalla tabella A allegata al decreto, pu essere disposto solo con decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dellambiente, previa intesa con la Conferenza unificata di cui allarticolo 8 del d. lgs. 28 agosto 1997 n. 281. Viceversa, la Regione Puglia ha unilateralmente introdotto, con lart. 27 della legge regionale n. 1 del 2008, una pi elevata soglia di potenza massima costituente il limite per lesperibilit della d.i.a., al di fuori della Conferenza unificata, sede istituzionalmente deputata allattuazione del principio di leale collaborazione tra Stato e Regioni. TAR PUGLIA, Bari, Sez. I - 24 settembre 2009, ord. n. 155
L.R. Puglia n. 40/2007 - Regolamento reg. n. 16/2006 - Questione di legittimit costituzionale Impianti eolici Non manifestamente infondata la questione di costituzionalit dellarticolo 3, comma 16, della L.R. Puglia 31 dicembre 2007 n. 40 e degli articoli 4, 5, 6, 7, 8, 10, 13 e 14 del regolamento regionale 4 ottobre 2006 n. 16, per violazione dellarticolo 117, secondo comma - lett. s), e terzo comma Cost.. Lart. 12, comma 10, del d. lgs. n. 387 del 2003 prevede, infatti, che in Conferenza unificata siano approvate le linee guida per lo svolgimento del procedimento
9 di rilascio dellautorizzazione per linstallazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili. Tale disposizione espressione della competenza dello Stato in materia di tutela dellambiente, in quanto, sebbene inserita nellambito della disciplina relativa alla produzione di energia da fonti rinnovabili, ha quale precipua finalit quella di proteggere il paesaggio. La prevalenza della tutela paesaggistica perseguita dalla disposizione, non esclude che essa incida anche su altre materie, quali, ad esempio la produzione, trasporto e distribuzione nazionale di energia ed il governo del territorio, attribuite alla competenza concorrente Stato/Regioni. Tutto ci non consente alle Regioni, proprio in considerazione del preminente interesse di tutela ambientale perseguito dalla norma statale, di provvedere autonomamente allindividuazione di criteri per il corretto inserimento nel paesaggio degli impianti alimentati da fonti di energia alternativa (si veda in tal senso Corte cost., sent. n. 166/2009). A tanto ha invece provveduto la Regione Puglia, introducendo ampie e tassative fattispecie di divieto di installazione degli impianti eolici. Sotto diverso profilo, deve giudicarsi manifestamente fondata la questione di costituzionalit in relazione allart. 117, terzo comma, della Costituzione, ai sensi del quale le materie relative alla produzione, trasporto e distribuzione nazionale di energia e governo del territorio rientrano nella potest legislativa concorrente. T.A.R. PUGLIA, Bari, Sez. I - 9 settembre 2009, ord. n. 148
Legge finanziaria 2008- Impianti alimentati da fonti rinnovabili - Inizio dei lavori. Per lindividuazione del momento in cui devono ritenersi iniziati i lavori relativi agli impianti alimentati da fonti rinnovabili occorre fare riferimento al disposto dellart. 2, comma 159, legge n. 244 del 24.12.2007(legge finanziaria 2008). La norma richiede la disponibilit delle aree destinate ad ospitare limpianto e l'accettazione del preventivo di allacciamento alla rete elettrica formulato dal gestore competente, o, in alternativa alla suddetta accettazione del preventivo di allacciamento alla rete elettrica, a) l'indizione di gare di appalto o la stipulazione di contratti per l'acquisizione di macchinari o per l a costruzione di opere relative all'impianto, ovvero b) la stipulazione di contratti di finanziamento dell'iniziativa o l'ottenimento in loro favore di misure di incentivazione previste da altre leggi a carico del bilancio dello Stato. Tale normativa speciale e successiva a quella generale prevista in materia edilizia: non pu, quindi, essere condivisa la prospettazione che ritiene trattarsi di opere meramente edilizie a cui si applicherebbe il concetto classico di inizio lavori in base al quale i lavori possono ritenersi iniziati solo allorquando le opere intraprese sono di consistenza tale da manifestare in modo concreto e palese il serio intento di realizzare il complesso delle opere autorizzate. T.A.R. PUGLIA, Bari, Sez. III - 22 aprile 2009, n. 983
D.lgs. 387/2003, art. 12, cc. 1 e 7, - Favor legis - Protocollo di Kyoto - Installazione degli impianti in zona agricola. L'utilizzazione delle fonti di energia rinnovabile considerata di pubblico interesse e di pubblica utilit, e le opere relative sono dichiarate indifferibili ed urgenti, anche in considerazione del fatto che la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra attraverso la produzione di energia da fonti energetiche rinnovabili costituisce un impegno internazionale assunto dall'Italia con la sottoscrizione del Protocollo di Kyoto dell'11 dicembre 1997. Espressione evidente di tale favor legislativo per le fonti rinnovabili contenuta nellarticolo 12, comma 7, del d.lgs. 387/2003, che contempla la possibilit di installare gli impianti anche in zona agricola. Peraltro, detta possibilit non senza limiti. I Comuni possono infatti prevedere, nell'esercizio della propria discrezionalit in materia di governo del territorio, aree specificamente destinate ad impianti eolici. Solo in mancanza di una simile previsione, detti impianti possono essere localizzati, senza distinzione, in tutte le zone agricole T.A.R. PUGLIA, Bari, Sez. III - 22 aprile 2009, n. 983
L.R. Puglia n. 1/2008 - D.lgs. n. 387/2003 - Impianti eolici on shoredi potenza inferiore a 1 MW.
10 Lart. 27 della L.R. Puglia n. 1/2008 prevede la applicazione degli artt. 22 e 23 del DPR n. 380 del 2001 in merito a tutti gli impianti eolici on shore (art. 27 comma 1, lettera b), a prescindere dalla destinazione finale dellenergia prodotta e purch la potenza elettrica nominale non superi 1 MW. Listituto della D.I.A deve pertanto ritenersi applicabile ad un aerogeneratore di potenza pari a 0,85 MW non destinato allautoconsumo, a prescindere dalle disposizioni di cui alla delibera regionale n. 35 del 2007, che limita la DIA ai soli impianti eolici on shore di potenza non superiore a 0,6 MW, oppure di potenza ricompresa tra 0,6 MW ed 1 MW ma destinati allautoconsumo. T.A.R. PUGLIA, Lecce, Sez. I - 29 gennaio 2009, n.127
. L.R. Puglia n. 1/2008 - D.lgs. n. 387/2003 art. 27, c. 2. Il richiamo agli impianti di cui al comma 1, contenuto nellart. 27,c. 2 della L.r. Puglia n. 1/2008 deve intendersi come riferito a tutte le strutture genericamente enucleate nellart. 2, comma 1, del d.lgs. n. 387 del 2003, con esclusivo riguardo a tipologia, dimensioni e potenza delle medesime e non anche alla loro particolare integrazione. La disposizione sembra dunque prevedere la possibilit di realizzare gli impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili anche in zona agricola (comma 2), a prescindere dalla loro integrazione strutturale con altri impianti a carattere industriale, commerciale o di servizi (comma 1). Tale interpretazione peraltro lunica a consentire una lettura costituzionalmente compatibile della disposizione in parola, considerato che la possibilit giuridica di installare tali impianti anche in zone agricole rappresenta un principio fondamentale della legislazione statale in materia di energia (art. 12, comma 7, d.lgs. n. 387 del 2003). T.A.R. PUGLIA, Lecce, Sez. I - 29 gennaio 2009, n.127
D.lgs. n. 387/2003 - Principi di semplificazione - Illegittimit di eventuali sospensioni. I principi fondamentali di semplificazione stabiliti dal d.lgs. n. 387, che prevede termini perentori per la conclusione dei relativi procedimenti amministrativi, non tollerano sospensioni del procedimento, quandanche ad tempus e non sine die. T.A.R. PUGLIA, Lecce, Sez. I - 29 gennaio 2009, n.127
D.lgs. n. 387/2003, art. 12, c. 6 - Competenza di Stato o regione. L art. 12, comma 6, del D.lgs. n. 387/2003, secondo cui lautorizzazione non pu essere subordinata n prevedere misure di compensazione a favore delle regioni e delle province, va letto in via coordinata con lart. 1, comma 4, lett. f), della legge n. 239/2004, a tenore del quale lo Stato e le Regioni garantiscono ladeguato equilibrio territoriale nella localizzazione delle infrastrutture energetiche, nei limiti consentiti dalle caratteristiche fisiche e geografiche delle singole regioni, prevedendo eventuali misure di compensazione e di riequilibrio ambientale e territoriale qualora esigenze connesse agli indirizzi strategici nazionali richiedano concentrazioni territoriali di attivit, impianti e infrastrutture ad elevato impatto territoriale, con esclusione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili. Possono pertanto essere imposte misure compensative di carattere ambientale e territoriale, ma non meramente patrimoniali, e sempre che ricorrano tutti gli altri presupposti indicati nel citato art. 1, comma 4, lett. f) e che siano concrete e realistiche, cio determinate tenendo conto delle specifiche caratteristiche dellimpianto e del suo specifico impatto ambientale e territoriale. Tali misure compensative sono di competenza dello Stato o della Regione, e non possono unilateralmente essere stabilite da un singolo Comune. T.A.R. PUGLIA, Lecce, Sez. I - 29 gennaio 2009, n. 118
Domande incomplete delle documentazione richiesta - Invito a presentare nuova domanda - Discrezionalit amministrativa - Par condicio. Lesplosione del fenomeno delle energie alternative, nella Regione Puglia, nonch il sopravvenire della L. r. n. 17/07, depongono a favore della discrezionalit della P.A. in ordine alla scelta tra il considerare una domanda di
11 autorizzazione incompleta di documentazione come irregolare e quindi passibile di regolarizzazione ovvero invitare il privato interessato a presentarne una nuova e questa volta corredata a norma. La scelta, nella specie, del secondo criterio appare pi coerente, sul presupposto di una situazione emergenziale per la abnorme quantit delle domande, con il principio della par condicio e della osservanza dei tempi procedimentali tra le imprese che si sono fatto carico di presentare tutta la documentazione prevista e quelle che invece non sono state diligenti a riguardo e che intendano agevolarsi d una istruttoria prioritaria in virt di una istanza precedente ma non regolare. T.A.R. PUGLIA, Bari, Sez. III - 7 gennaio 2009, n. 1
*** SICILIA
D.lgs. n. 387/2003, art. 12, c. 4 - Termine di 180 giorni. L'intento del legislatore di favorire le iniziative volte alla realizzazione degli impianti eolici, semplificando il relativo procedimento autorizzativo e concentrando l'apporto valutativo di tutte le Amministrazioni interessate nella conferenza di servizio ai fini del rilascio di una autorizzazione unica. non pu non conseguire l'obbligo per la Regione di adottare le relative determinazioni, positive o negative, nei modi e nei termini di legge, entro il termine massimo di 180 giorni di cui allart. 12, comma 4 del D.Lgs. 387/2003. TAR SICILIA, Palermo, Sez. II - 11 novembre 2009, n. 1760
Art. 12 d.lgs. n. 387/2003 - Termine per la convocazione della conferenza di servizi e per la conclusione del procedimento. Linutile decorso del termine di conclusione del procedimento fissato dallart. 12 del D.lgs. n. 387/2003 sia per la convocazione della conferenza di servizi, sia per la conclusione del procedimento, in contrasto, altres, con il generale dovere di concludere il procedimento mediante adozione di un provvedimento espresso contemplato dallart. 2 della legge n 241/1990, anche nel testo risultante dallultima novella legislativa di cui alla legge 18 giugno 2009 n 69. TAR SICILIA, Palermo, Sez. II - 11 novembre 2009, n. 1757
Impianti eolici - Decreto dell Assessorato Regionale del Territorio e dellAmbiente n. 123/2005. Il decreto assessoriale del 28 aprile 2005 n. 123, che ha introdotto prescrizioni ulteriori rispetto a quelle fino a quel momento esistenti per il rilascio dellautorizzazione alla realizzazione di un impianto eolico illegittimo, atteso che con esso sono state introdotte norme di carattere regolamentare, aventi le caratteristiche della novit, della generalit e dellastrattezza. Esso viola pertanto le competenze, desumibili dallo Statuto della Regione siciliana e dettagliatamente specificate con il D. P. Reg. n. 70/1979, relative alla predisposizione degli atti a contenuto normativo: nellOrdinamento siciliano i regolamenti devono essere deliberati dalla Giunta di Governo ed adottati nella forma del Decreto Presidenziale, mentre ai singoli assessori spetta esclusivamente il potere di proporre ladozione di regolamenti nelle materie di rispettiva competenza. T.A.R. SICILIA, Palermo, Sez. I - 19 ottobre 2009, n. 1632
Art. 12 d.lgs. n. 387/2003 - Conferenza di servizi. Gli enti intervenuti nella conferenza di servizi di cui allart. 12 del D. Lgs. 29 dicembre 2003, n. 387 non sono legittimati passivi nel giudizio di impugnazione del provvedimento di autorizzazione unica: simmetricamente, oggetto del giudizio ex art. 21-bis, l. 1034/1971, non linadempimento degli organi od enti che hanno partecipato alla conferenza di servizi, bens
12 dellautorit che avrebbe dovuto emanare latto finale, con ogni consequenziale effetto in punto di legittimazione passiva. TAR SICILIA, Palermo, Sez. II - 25 settembre 2009, n. 1539
Art. 12 d.lgs. n. 387/2003 - Procedimento autorizzatorio - Conferenza di servizi - Adozione del provvedimento conclusivo nel termine di 180 giorni. Dalla lettura dellart. 12 del d.lgs. n. 387/2003 si ricava l'intento del legislatore di favorire le iniziative volte alla realizzazione degli impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, semplificando il relativo procedimento autorizzativo e concentrando l'apporto valutativo di tutte le Amministrazioni interessate nella "conferenza di servizio" ai fini del rilascio di una "autorizzazione unica". Ci comporta l'obbligo della Regione di adottare le relative determinazioni, positive o negative, nei modi e nei termini di legge, entro il termine di 180 giorni avente un evidente intento acceleratorio del procedimento, e posto come limite temporale massimo per l'adozione della determinazione conclusiva, qualunque essa sia. TAR SICILIA, Palermo, Sez. II - 25 settembre 2009, n. 1539
Art. 12 d.lgs. n. 387/2003 - Procedimento autorizzatorio - Conferenza di servizi. Ai sensi dellart. 12 d. lgs. n. 387/2003, la costruzione e l'esercizio degli impianti di produzione di energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili richiede un autorizzazione unica, a seguito di un procedimento unico al quale partecipano tutte le Amministrazioni interessate, mediante lo strumento della conferenza dei servizi. In tal senso, le determinazioni delle amministrazione interessate, devono essere espresse solo in tale sede, cos da assicurare lunicit del procedimento, mediante il coordinamento dei vari interessi pubblici, rilevanti per lautorizzazione unica finale. T.A.R. SICILIA, Palermo, Sez. I - 9 settembre 2009, n. 1478
Art. 12 d.lgs. n. 387/2003 - Procedimento di V.I.A. ex D.P.R. 12 aprile 1996. Sebbene sia indubbio il collegamento, tra il procedimento compatibilit sulla valutazione di impatto ambientale per la realizzazione di un impianto eolico ed il pi ampio procedimento per il rilascio dellautorizzazione unica, coinvolgente un maggior numero di interessi pubblici rispetto al primo, considerato non pu non considerarsi che i due procedimenti sono retti da distinte norme che individuano le autorit coinvolte e le rispettive modalit e termini di azione: ill D.lgs. n. 387/2003, per quanto concerne la c.d. autorizzazione unica e D.P.R. 12 aprile 1996 in ordine al procedimento di V.I.A., cui sono assoggettai i progetti dimpianti industriali per la produzione di energia mediante lo sfruttamento del vento. Il procedimento diretto alla espressione del giudizio di compatibilit ambientale mantiene inoltre una sua autonomia giuridica, che si esprime in una decisione finale direttamente incidente sulla sfera giuridica del richiedente, a prescindere dalla successiva e ulteriore valutazione, comparazione e bilanciamento con altri interessi pubblici e privati, potenzialmente confliggenti, in seno alla Conferenza di servizi indetta al fine di rilasciare l autorizzazione unica ex D. Lgs. 29 dicembre 2003, n. 387. T.A.R. SICILIA, Palermo, Sez. III - 08/07/2009, sentenza n. 1209
Art. 12 d.lgs. n. 387/03 - Autorizzazione unica - Termine acceleratorio di 180 gg.. Lart. 12 del D.Lgs. 387/03, in combinato disposto con lart. 14 ter L. 241/90, impone allamministrazione procedente ladozione del provvedimento finale, che, se positivo, costituisce titolo a costruire ed esercire limpianto di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Il procedimento disciplinato per il rilascio dellautorizzazione unica di cui al citato art. 12 indice della volont del legislatore di favorire le iniziative volte alla realizzazione degli impianti in questione. A siffatto favor legis consegue l'obbligo della Regione di adottare le relative determinazioni, positive o negative, nei modi e nei termini di legge, entro quel termine massimo di 180 giorni avente un evidente intento acceleratorio del procedimento, e posto
13 come limite temporale massimo per l'adozione della determinazione conclusiva, qualunque essa sia. TAR SICILIA, Palermo, Sez. II, 6 aprile 2009, n. 642
*** TOSCANA
L.r. n. 79/98 - Impianti eolici Procedura di screening - Esclusione della VIA subordinata allosservanza di prescrizioni. Lart. 11 della legge regionale toscana n. 79/98 sottopone alla procedura di screening, fra gli altri, i progetti relativi ad impianti di produzione di energia mediante lo sfruttamento del vento, di cui allAllegato B1 co. 1 lett. f), sostanzialmente riproducendo il combinato disposto dellart. 4 par. 2 e dellAllegato II par. 3 lett. i) della Direttiva 85/337/CE, che rimette agli Stati membri di stabilire se il progetto di impianti eolici debba essere assoggettato a valutazione di impatto ambientale sulla base di una valutazione da effettuarsi caso per caso, ovvero sulla base di criteri predeterminati. Lart. 11 comma 8 della menzionata legge stabilisce che lesclusione dalla VIA pu essere subordinata a specifiche prescrizioni finalizzate all'eliminazione e/o alla mitigazione degli impatti sfavorevoli sull'ambiente, alle quali il proponente tenuto ad adeguarsi nelle fasi della progettazione successive a quella preliminare; la realizzazione del progetto pu essere inoltre sottoposta a specifica azione di monitoraggio, da effettuarsi nel tempo e con le modalit stabilite. T.A.R. TOSCANA, Sez. II - 25 maggio 2009, n. 888
*** VENETO
Impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili - Procedimento di autorizzazione - Art. 17 D.P.R. n. 203/1988. In sede di presentazione al Ministero dellIndustria del progetto per il rilascio, ai sensi dellart. 17 del D.P.R. n. 203/1988, dellautorizzazione alla realizzazione e gestione di un impianto per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, lindicazione del sito sul quale localizzare limpianto di per s non risulta vincolante, dovendo essere esaminata, in termini generali, la compatibilit del progetto con i profili di tutela ambientale e sanitaria. Sicch, il sopravvenuto mutamento di localizzazione non in grado di inficiare le valutazioni che hanno condotto al rilascio del provvedimento abilitativo. In ogni caso, compito del Ministero specificare, una volta avvenuta la comunicazione, la rilevanza di tale modifica sullefficacia dellautorizzazione rilasciata e non certo del Comune che non ha poteri in merito. Lamministrazione comunale sar piuttosto chiamata in un secondo momento a rilasciare i permessi necessari per la realizzazione dellimpianto nel sito individuato, esaminando la richiesta sotto il profilo della conformit urbanistico-edilizia dellintervento, senza tuttavia poter incidere sulla piena efficacia dellautorizzazione conseguita a tal fine. TAR VENETO, Sez. I - 24 novembre 2009, n. 2990
Impianti di energia elettrica di potenza superiore a 300 MW termici - D.L. n. 7/2002 e n. 239/2003 - Autorizzazione unica. Attraverso lintroduzione della normativa in materia di sicurezza del sistema elettrico nazionale con la previsione di unautorizzazione unica per la costruzione e lesercizio di impianti di energia elettrica di potenza superiore a 300 MW termici, il legislatore statale ha operato la precisa scelta di conferire allo Stato la responsabilit amministrativa unitaria della materia, spostando al livello superiore nazionale ogni valutazione in merito alla necessit di interventi che assicurino il soddisfacimento del fabbisogno energetico nazionale, pur garantendo, entro i
14 limiti del procedimento cos disciplinato, la cura degli interessi locali attraverso il meccanismo dellintesa Stato-Regioni. In questottica, non legittimo larresto del procedimento autorizzatorio giustificato dalla esigenza di una elaborazione coerente del Piano Energetico Regionale, atteso che un simile riferimento finisce per ancorare ad interessi locali la valutazione circa la sussistenza dei presupposti per il rilascio dellautorizzazione, quando invece, il procedimento procedimento delinato dal Dlgs 387/2003 tende proprio a superare valutazioni settoriali per orientarsi - attraverso lattribuzione delle competenze in capo allo Stato - verso valutazioni che tengano conto del complessivo fabbisogno nazionale di energia elettrica. T.A.R. VENETO, Sez. I - 19/06/2009, n. 1857
Impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili - Procedimento di autorizzazione - Art. 23 bis L. n. 1034/1971. Le disposizioni acceleratorie contenute nellarticolo 23 bis della legge 6 dicembre 1971, n. 1034, nella misura in cui derogano allordinario regime processuale, devono essere considerate di stretta interpretazione e di conseguenza non possono essere applicate in via estensiva al di fuori delle ipotesi specificamente individuate dal legislatore. T.A.R. VENETO, Sez. III - 22/05/2009, n. 1539
15 RASSEGNA GIURISPRUDENZA 2010
NAZIONALE:
Autorizzazione alla costruzione e all esercizio di elettrodotti- Competenza Al di fuori della procedura di autorizzazione unica, al cui rilascio, ai sensi dellart. 1, comma 26, della legge 23.8.2004. n. 239, competente il Ministero delle attivit produttive, di concerto con il Ministero dellambiente, lautorizzazione alla costruzione ed esercizio di elettrodotti esula dalla competenza del Ministero dellambiente. La competenza inizialmente attribuita alla Direzione generale della difesa del suolo, stata in seguito assegnata al Ministero dei Lavori Pubblici. Per effetto della soppressione, ai sensi del Decreto Legislativo 30 luglio 1999, n. 300, del Ministero dei Lavori Pubblici, le relative competenze sono state distribuite tra il Ministero dellAmbiente e della Tutela del territorio ed il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, attribuendo, a questultimo, le funzioni e i compiti spettanti allo Stato in materia di reti infrastrutturali e opere di competenza statale. In particolar modo, sonos tate attribuite allo Stato le funzioni connesse alla realizzazione delle reti infrastrutturali di interesse nazionale, ivi comprese le reti elettriche e delle altre opere pubbliche di competenza dello Stato (d.P.R. 2 luglio 2004, n.184). Fermo restando che il d.lgs. 300/1999 nulla dispone in merito alla competenza specifica di autorizzazione alla costruzione ed esercizio degli impianti in questione, in quanto il decreto disciplina soltanto la ripartizione delle attribuzioni funzionali di primo livello e non la loro articolazione in competenze puntuali, si precisa che, pur in tale quadro, la materia delle reti elettriche e, in connessione, delle opere pubbliche di competenza statale, e perci degli elettrodotti, richiamata per la sua attribuzione al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e non invece al Ministero dellambiente, spettando a questultimo, infatti, la funzione della tutela dellambiente, del territorio e dellecosistema, articolazioni intesa in senso lato, alla quale non attiene la responsabilit diretta per la realizzazione di opere con finalit diversa da quella della tutela ambientale, essendo volti gli elettrodotti ad assicurare la specifica finalit del trasporto dellenergia elettrica, ma la distinta responsabilit di garantire che tali opere siano ambientalmente compatibili, attraverso lesercizio dei propri poteri nelle diverse, previste forme di necessaria compartecipazione procedimentale. Il trasferimento al Ministero dellambiente della Direzione generale delle difesa del suolo, disposto con d.P.C.M. 10 aprile 2001, non pu di per s derogare a quanto disposto espressamente con il D. lgs 300/1999. CONSIGLIO DI STATO, Sez. VI - 20 luglio 2010, n. 4664
Natura di principio fondamentale dellart. 12 d.lgs. n. 387/2003 - Modifica ad opera dellart. 2, c. 158, L. n. 244/2007 Lart. 12, comma 4, del d.lgs. n. 387 del 2003 non ha perso la natura di principio fondamentale a seguito della sua modifica, per effetto dellart. 2, comma 158, della legge 24 dicembre 2007, n. 244 - periodo peraltro eliminato successivamente dallart. 27, c. 44, della L. n. 99/2009. La novella non ha infatti inciso sul termine di conclusione del procedimento volto al rilscio dell autorizzazione unica prevista allart 12, ma ha solo previsto una ulteriore possibile fase di questultimo, non potendosi da ci ritenere venuta meno la perentoriet dellindicato termine. CORTE COSTITUZIONALE - 1 aprile 2010, n. 124
Art. 12 d.lgs. n. 387/2003 - Principi di semplificazione e accelerazione - Autorizzazione unica - Valutazioni di carattere paesaggistico, storico e artistico. Lart. 12, d.lgs. n. 387/2003, ispirato a principi di semplificazione e accelerazione delle procedure finalizzate alla realizzazione e gestione degli impianti di energia elettrica prodotta da
16 fonti energetiche rinnovabili, ha previsto un procedimento autorizzativo che, a seguito della indizione di una conferenza di servizi, si conclude con ladozione di una autorizzazione unica, che sostituisce tutti i pareri e le autorizzazioni altrimenti necessari, e in cui confluiscono anche le valutazioni di carattere paesaggistico, nonch quelle relative alla esistenza di eventuali vincoli di carattere storico- artistico. CONSIGLIO DI STATO, Sez. VI - 22 febbraio 2010, n. 1020
Art. 12 d.lgs. n. 387/2003 - conferenza di servizi - Dissenso delle amministrazioni preposte alla tutela ambientale, paesaggistico-territoriale Per effetto del rinvio operato dallart. 12, d.lgs. n. 387/2003, alla legge 7 agosto 1990 n. 241 in tema di conferenza di servizi, ai sensi dellart. 14-quater della suddetta legge, le amministrazioni convocate devono manifestare il proprio eventuale dissenso, a pena di inammissibilit, allinterno della conferenza di servizi, motivandolo adeguatamente. Ove poi il dissenso sia espresso, tra laltro, da amministrazioni preposte alla tutela ambientale, paesaggistico- territoriale, del patrimonio storico-artistico, sono dettate specifiche norme procedurali per il superamento del dissenso. CONSIGLIO DI STATO, Sez. VI - 22 febbraio 2010, n. 1020
*** CALABRIA
Procedimento autorizzativo per la realizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili - Termine di centottanta giorni di cui allart. 12, comma 4 d.lgs. n. 387/2003 - Art. 1 L.r. Calabria n. 38/2008 - Illegittimit costituzionale. Lart. 1 della legge regionale della Calabria n. 38 del 2008, stabilendo la possibilit di sospendere il procedimento autorizzativo per la costruzione e lesercizio di impianti alimentati da fonti rinnovabili sospensione per un ulteriore periodo di sessanta giorni, rispetto al termine di centoventi giorni inizialmente prevista dallart. 53 della legge regionale n. 15 del 2008, si pone in contrasto con lart. 12, comma 4, del d.lgs. n. 387 del 2003 che, nel disciplinare liter autorizzativo per la realizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili, fissa il termine massimo per la sua conclusione in centottanta giorni. Anche la parte della norma censurata che, in virt del richiamo allart. 53, della legge regionale n. 15 del 2008 dispone la proroga della sospensione della realizzazione degli impianti assentiti si pone in contrasto con lindicato parametro costituzionale, in quanto elusiva dei principi fondamentali di semplificazione e celerit amministrativa, risultando inutile il rilascio dellautorizzazione se ad esso non consegue la possibilit del suo concreto utilizzo. CORTE COSTITUZIONALE - 1 aprile 2010, n. 124
Produzione di energia da fonti rinnovabili - Art. 2, L.r. Calabria n. 42/2008 - Limiti alla produzione. Contrasto con norme internazionali e nazionali - Illegittimit costituzionale. Lart. 2 della L.R. Calabria n. 42 del 2008 prevede alcuni limiti alla produzione di energia da fonti rinnovabili sul territorio regionale cos definendo una disciplina in contrasto con le norme internazionali (Protocollo di Kyoto) e comunitarie (art. 3 direttiva n. 2001/77/CE) le quali, infatti, nellincentivare lo sviluppo delle fonti rinnovabili di energia, individuano soglie minime di produzione che ogni Stato si impegna a raggiungere entro un determinato periodo di tempo. CORTE COSTITUZIONALE - 1 aprile 2010, n. 124
Art. 3 L.r. Calabria n. 42/2008- Contrasto con lart. 41 Cost. - Illegittimit costituzionale. Lart. 3, comma 1, della L.R. Calabria n. 42 del 2008, pone in essere una disciplina in contrasto con il principio della libert di iniziativa economica privata sancito dallart. 41 della Costituzione, quanto dal momento che sottrae al libero mercato il 20% della potenza di energia autorizzabile
17 e, nel destinarlo a determinate finalit, individua i possibili legittimati ad ottenere la suddetta quota in considerazione di requisiti privi di carattere tecnico (che abbiano preferibilmente partenariato calabrese), ponendo, inoltre, a loro carico una serie di condizioni estranee alloggetto della autorizzazione ottenuta. Discriminare le imprese per effetto di un elemento di localizzazione territoriale contrasta con il principio secondo cui la Regione non pu adottare provvedimenti che ostacolino in qualsiasi modo la libera circolazione delle persone e delle cose fra le Regioni, discendendo da ci il divieto per i legislatori regionali di frapporre barriere di carattere protezionistico alla prestazione, nel proprio ambito territoriale, di servizi di carattere imprenditoriale da parte di soggetti ubicati in qualsiasi parte del territorio nazionale CORTE COSTITUZIONALE - 1 aprile 2010, n. 124
Impianti autorizzabili tramite DIA - Art. 12 d.lgs. n. 387/2003 - Punto 2.3 Allegato sub 1 della L.r. Calabria n. 42/2008 . Quanto previsto dal punto 2.3 dellAllegato sub 1 della L.R. n. 42 del 2008 si pone in palese contrasto con lart. 12 del d.lgs. n. 387/2003, il quale fissa i principi fondamentali in materia di produzione, trasporto e distribuzione nazionale dellenergia. Il legislatore regionale ha indicato un criterio di individuazione degli impianti autorizzabili sulla base della denuncia di attivit, difforme da quello del legislatore statale, definendo in ununica soglia il limite che consente laccesso al procedimento di DIA, senza tener conto della tipologia di fonte utilizzata,. Leterogeneit della disciplina statale e regionale, rende palese anche la violazione dellart. 12, comma 5, del d.lgs. n. 387 del 2003, che permette lindividuazione di soglie diverse rispetto a quelle indicate dalla tabella A, ma soltanto ed esclusivamente a seguito di un procedimento che, in ragione delle diverse materie interessate quali ad esempio la tutela del territorio, la tutela dellambiente, la produzione,il trasporto e la distribuzione nazionale dellenergia, coinvolge lo Stato e le Regioni in applicazione del principio di leale collaborazione, per effetto del quale precluso ogni autonomo intervento legislativo regionale CORTE COSTITUZIONALE - 1 aprile 2010, n. 124
Punto 4.2., lett. i) All. sub 1 L.r. Calabria n. 42/2008 - Domanda di autorizzazione allinstallazione di impianti eolici di potenza superiore a 500 kW - Violazione dellart. 12 del d.lgs. n. 387/2003. Il punto 4.2, lettera i), dellAllegato sub 1 della L.R. Calabria n. 42 del 2008, nella parte in cui prevede che la domanda di autorizzazione per gli impianti di potenza superiore a 500 kW sia corredata anche dalla deliberazione favorevole del Consiglio comunale sul cui territorio insiste il progetto si pone in evidente contrasto con lart. 12 del d.lgs. n. 387/2003, il quale, nel disciplinare il procedimento autorizzativo per linstallazione di impianti alimentati da fonti alternative, prevede che tale procedimento si concluda con il rilascio di unautorizzazione unica, senza alcun riferimento alla necessit delladozione di altri atti qual latto consiliare comunale indicato dalla norma regionale impugnata. Il punto 4.2, lettera i), dellAllegato sub 1 della L.R. Calabria n. 42 del 2008 prescrive, pertanto, un ulteriore adempimento in contrasto con le finalit di semplificazione perseguite dal legislatore statale. CORTE COSTITUZIONALE - 1 aprile 2010, n. 124
L.r. Calabria n. 42/2008 - Punto 4.2., lettere l) ed o) dellAllegato sub 1 - Misure di compensazione di carattere economico - Illegittimit costituzionale Per misure di compensazione sintende la monetizzazione degli effetti negativi che limpatto ambientale comporta. Ne cosegue che chi propone listallazione di un determinato impianto simpegna a devolvere allente cui compete lautorizzazione, determinati servizi o prestazioni. La legge statale vieta tassativamente limposizione di corrispettivo (le cosiddette misure di compensazione patrimoniale) quale condizione per il rilascio dei suddetti titoli abilitativi, in quanto la costruzione e lesercizio di impianti per lenergia eolica sono libere attivit dimpresa, soggette alla sola autorizzazione amministrativa della Regione, secondo lart. 12, comma 6, del
18 d.lgs. n. 387 del 2003. Sono ammessi, invece, gli accordi che contemplino misure di compensazione e riequilibrio ambientale: alla luce di tali accordi, il pregiudizio subito dallambiente per limpatto del nuovo impianto, per il quale stata richiesta autorizzazione, viene compensato dallimpegno assunto dalloperatore economico proponente di ridurre le emissioni inquinanti. Il punto 4.2 lettere l) ed o) dellAllegato sub 1 della L.R.Calabria n. 42 del 2008, nella parte in cui prevedono condizioni e oneri economici per il rilascio dellautorizzazione unica per linstallazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili estranee alloggetto del provvedimento richiesto, configurano compensazioni di carattere economico, che, in quanto tali, sono espressamente precluse dal legislatore statale. La disciplina impugnata, infatti, prescinde dallesistenza di concentrazioni di attivit, impianti e infrastrutture ad elevato impatto territoriale, presupposto questultimo previsto dallart. 1, c. 4, lett. f) della L. n. 239/2004, che legittima la previsione di misure di compensazione finalizzate al riequilibrio ambientale in deroga al principio fondamentale fissato dallart. 12, comma 6, del d.lgs. n. 387 del 2003. CORTE COSTITUZIONALE - 1 aprile 2010, n. 124
*** CAMPANIA
Impianti di produzione di energia da fonte rinnovabile - Autorizzazione unica ex art. 12 d.lgs. n. 387/2003 - Deliberazione di Giunta regionale campana n. 1955/2006 - Microgenerazione - Disciplina. Conformemente a quanto disposto dal D.Lgs. 387/2003, lart. 3 della D.G.R. Campana n. 1955/2006 prevede che la costruzione, lesercizio, ivi inclusi gli interventi di modifica, potenziamento, rifacimento totale o parziale, la riattivazione, nonch le opere connesse e le infrastrutture indispensabili per gli impianti di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile sono soggetti allautorizzazione unica regionale ai sensi dellart. 12 del D.Lgs. 387/3003. A tale regola di carattere generale si sottraggono gli impianti di microgenerazione. Infatti, ai sensi dellart. 3, comma 2, della suddetta deliberazione regionale, tali linee guida non si applicano alle procedure relative ad impianti con potenza non superiore ad 1 MW, in quanto, per tali impianti, la norma prevede che i proponenti debbano richiedere al Comune interessato il titolo abilitativo ai fini urbanistici per la realizzazione dellimpianto e trasmettere alla Regione una relazione tecnica dellintervento, comunicando la data di messa in esercizio dellimpianto stesso. TAR CAMPANIA, Napoli, Sez. VIII - 22 luglio 2010, n. 16938
Comuni - Disciplina del territorio - Distribuzione equilibrata e razionale degli impianti eolici - Potere - Sussistenza. Le norme di cui al d.lgs. n. 387/2003 e alla deliberazione di giunta regionale campana n. 1955/2006 non impediscono al Comune di disciplinare luso del territorio al fine di procedere ad una distribuzione equilibrata e razionale degli impianti eolici, in considerazione dellelevato numero di richieste di autorizzazione e della necessit di evitare eventuali sovrapposizioni ed interferenze tra parchi eolici con potenza superiore ad 1 MW ed impianti di microgenerazione. TAR CAMPANIA, Napoli, Sez. VIII - 22 luglio 2010, n. 16938 Impianti eolici - Contemperamento tra interesse alla tutela del paesaggio e interesse alla produzione di energia da fonti rinnovabili - Misure atte ad assicurare un corretto insediamento - Art. 12, c. 10 d.lgs. n. 387/2003. La realizzazione degli impianti eolici impone un contemperamento tra linteresse alla tutela del paesaggio e quello alla produzione di energia attraverso fonti pulite e rinnovabili. Non c dubbio, infatti, che se, da un lato, tali impianti possono contribuire notevolmente alla riduzione dei gas serra, dall'altro, essi incidono negativamente sul paesaggio, tenuto conto che le zone di maggiore ventosit sono proprio quelle dei crinali, delle colline e delle montagne, tutte per lo pi rilevanti sotto il profilo
19 paesaggistico. Il D.Lgs. n. 387/03 prevede, infatti all art. 12, comma 10, che siano assunte le opportune misure atte ad assicurare un corretto inserimento nel paesaggio degli impianti, con specifico riguardo agli impianti eolici. TAR CAMPANIA, Napoli, Sez. VIII - 22 luglio 2010, n. 16938
Impianti eolici - Applicabilit delle previsioni di cui agli artt. 24 e 29 della L.r. n. 16/2004 - Esclusione. Il Regolamento Comunale di Programmazione per linsediamento di impianti eolici uno strumento di programmazione del tutto autonomo rispetto al Regolamento Urbanistico Comunale, con valenza su tutto il territorio comunale limitatamente alla sola materia concernente leolico che non interferisce con altri atti di programmazione e/o previsione urbanistica. Lo stesso, quindi, non comporta variante al vigente P.R.G. e non potranno ad esso applicarsi le previsioni contenute negli artt. 24 e 29 della L. Reg. 16/2004 . TAR CAMPANIA, Napoli, Sez. VIII - 22 luglio 2010, n. 16938
Art. 12 d.lgs. n. 387/2003 - Semplificazione amministrativa e celerit procedimentale - Termine di 180 giorni dallattivazione deliter. Alla luce dellart. 12 del d.lgs. n. 387/2003, in conformit a quanto affermato dalla Corte Costituzionale con la sentenza n 364/2006 ( "L'indicazione del termine, contenuto nell'art. 12, comma 4, deve qualificarsi quale principio fondamentale in materia di <produzione, trasporto e distribuzione nazionale di energia, in quanto tale disposizione risulta ispirata alle regole della semplificazione amministrativa e della celerit garantendo, in modo uniforme sull'intero territorio nazionale, la conclusione entro un termine definito del procedimento autorizzativo"), deve ritenersi che le priorit perseguite dal legislatore nella materia siano la semplificazione amministrativa e la celerit del procedimento (si veda in tal senso, T.A.R. Basilicata, n. 144/2007). Linerzia mantenuta dalla Regione a fronte di unistanza di autorizzazione unica per la realizzazione di un impianto fotovoltaico viola, dunque, il principio fondamentale di cui allart. 12 comma 4 del d.lgs. n. 387/2003 che impone, invece, la definizione del procedimento, mediante adozione di un provvedimento espresso, nel termine di 180 giorni dalla data in cui vi stata lattivazione delliter. TAR CAMPANIA, Napoli, Sez. VII - 25 marzo 2010, n. 1652
Costruzione ed esercizio degli impianti di produzione di energia elettrica da FER - Autorizzazione - Art. 12, cc. 3 e 4 d.lgs. n. 387/2003 - Unicit del procedimento. In virt dei principi posti dallart. 12 commi 3 e 4 D.Lgs 29 dicembre 2003, n. 387, la costruzione e lesercizio degli impianti di produzione di energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili richiede unautorizzazione unica, a seguito di un procedimento al quale sono chiamate a partecipare tutte le Amministrazioni interessate, mediante conferenza dei servizi; in tal modo, le determinazioni delle amministrazioni interessate, possono essere espresse solo in sede di conferenza, al fine di garantire lunicit del procedimento, mediante il coordinamento dei vari interessi pubblici rilevanti per ladozione dellautorizzazione unica finale. TAR CAMPANIA, Napoli, Sez. V - 16 marzo 2010, n. 1479
Impianti di energia eolica - Autorizzazione - Termine di 180 giorni di cui allart. 12 del d.lgs. n. 387/2003 - Termine posto nell'esclusivo interesse del richiedente - Pretesa del rispetto del termine. Pur ammettendo il carattere perentorio del termine di 180 giorni decorrente dalla data della presentazione della relativa domanda previsto dallart. 12, comma 4, del D.Lgs 29 dicembre 2003, n. 387, per la conclusione del procedimento finalizzato al rilascio dellautorizzazione unica alla costruzione di impianti di energia eolica il Legislatore ha fissato tale termine nellesclusivo interesse del richiedente lautorizzazione; pertanto, solo il richiedente
20 lautorizzazione pu pretenderne il rispetto e lamentarsi del suo mancato rispetto, mentre analogo interesse non ha il soggetto espropriando. TAR CAMPANIA, Napoli, Sez. V - 16 marzo 2010, n. 1479
Procedimento autorizzatorio - Art. 12, c. 4 d.lgs. n. 387/2003 - Riferimento alle amministrazioni interessate. Il riferimento alle Amministrazioni interessate, di cui allinciso del primo periodo del comma 4 dellart. 12 del D.Lgs n. 387 del 2003, concerne testualmente la partecipazione al procedimento autorizzatorio nel suo complesso, al quale potranno prendere parte, ai sensi degli artt. 9 e 10 della legge n. 241 del 1990, tutte le amministrazioni cui sia riconoscibile un interesse anche di mero fat-to rispetto al progetto della cui approvazione si tratta, e non alla conferenza dei servizi decisoria convocata per lassunzione della determinazione finale. Lindividuazione delle Autorit chiamate ad esprimere la loro decisione rimane regolata dalla disposizione di cui allart. 14 della legge n. 241 del 1990 che delimita la legittimazione alla conferenza decisoria alle sole amministrazioni cui spetti per legge esprimere, sulloggetto del procedimento, intese, concerti, nulla osta o assensi comunque denominati. TAR CAMPANIA, Napoli, Sez. V - 16 marzo 2010, n. 1479
Art. 12 d.lgs. n. 387/2003 - Disciplina procedimentale auto applicativa - Regioni. La disciplina procedimentale dettata dallart. 12 del D.L. vo n. 387 del 2003 auto applicativa: le Regioni debbono immediatamente uniformarsi alla stessa, a prescindere della eventuale adozione da parte loro di atti normativi di attuazione o di Linee Guida. TAR CAMPANIA, Napoli, Sez. V - 16 marzo 2010, n. 1479
Impianti di produzione di energia da fonte rinnovabile - Ubicazione in zona agricola - Legittimit - Autorizzazione unica. Sulla base della consolidata giurisprudenza, in base al D.Lgs 29 dicembre 2003, n. 387, art. 12 comma 7, possibile ubicare legittimamente gli impianti di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile - quali i generatori eolici anche in zone classificate agricole dallo strumento urbanistico vigente nel Comune. In assenza, pertanto, di una puntuale previsione di apposite aree destinate ad impianti eolici, tali impianti possono essere localizzati, senza distinzioni - almeno, per quanto riguarda la valutazione di compatibilit urbanistica - in tutte le zone agricole. Ne consegue che lautorizzazione unica produce, tra gli altri, anche leffetto di variante urbanistica automatica, con possibilit di derogare anche ad eventuali limiti in tema di altezza previsti dallo strumento urbanistico generale. TAR CAMPANIA, Napoli, Sez. V - 16 marzo 2010, n. 1479
Realizzazione e gestione di impianti eolici - Attivit dimpresa liberalizzate - Autorizzazione unica regionale - Titolo sostitutivo del permesso di costruire. La realizzazione e gestione di impianti eolici rientra tra le attivit di impresa liberalizzate. Tale attivit soggetta, a scopo di semplificazione burocratica e conformemente ai principi comunitari, ad una autorizzazione unica regionale, previa conferenza di servizi. L autorizzazione unicacostituisce anche titolo per la costruzione dellimpianto, e, in quanto tale, sostitutiva anche del permesso di costruire.Il Comune, pertanto, pu far valere il proprio interesse ad una corretta localizzazione urbanistica del parco eolico, e alla sua conformit edilizia, nellambito della conferenza di servizi che precede il rilascio dellautorizzazione unica. CONSIGLIO DI STATO, Sez. V - 26 febbraio 2010, n. 1139
Art. 12 d.lgs. n. 387/2003 - Impianti per la produzione di energia elettrica da fonti energetiche rinnovabili - termine di 180 giorni. Per costante giurisprudenza, il termine di centottanta giorni entro cui lAmministrazione deve concludere il procedimento unico di cui allart. 12 del d.lgs. n. 387/2003 perentorio (si veda
21 in tal senso Tar Sicilia, Palermo, III, 1277/2008; Tar Basilicata, I, 78/2008), sicch non pu dubitarsi che, scaduto inutilmente predetto termine, il soggetto interessato possa ricorrere contro linerzia della p.a. ai sensi dellart. 21 bis comma l. TAR CAMPANIA, Napoli, Sez.VII - 9 febbraio 2010, n. 808
Impianti di produzione da fonti rinnovabili - Art. 12, c. 4 d.lgs. n. 387/2003 - Procedimento unico - Modifiche ex art. 27, c. 44 L. n. 99/2009. L'art. 27 co. 44 della l. 99/2009 ha soppresso, nel co. 4 dell'art. 12 d.lgs. 387/2003, l'inciso in forza del quale "In caso di dissenso, purch non sia quello espresso da una amministrazione statale preposta alla tutela ambientale, paesaggistico-territoriale, o del patrimonio storico- artistico, la decisione, ove non diversamente e specificamente disciplinato dalle regioni, rimessa alla Giunta regionale ovvero alle Giunte delle province autonome di Trento e di Bolzano". Daltronde, ai sensi del comma 3 dell'art. 12, la competenza a rilasciare l'autorizzazione unica resta in capo alla Regione o alla Provincia delegata dalla Regione: non pertanto condivisibile l'assunto in forza del quale deve essere riconosciuto al Comune una sorta di potere di veto. Tale conclusione contrasterebbe con la lettera e la ratio dell'art. 12 d.lgs. 387/2003, che, al contrario, ha inteso semplificare e snellire la procedura, al fine di favorire l'istallazione di impianti destinati alla produzione delle energie rinnovabili. TAR CAMPANIA, Napoli, Sez. VII - 15 gennaio 2010, n. 157
*** LAZIO
VIA - Autorizzazione unica per la costruzione e lesercizio di impianti di energia elettrica di potenza superiore a 300 MW - Procedimento applicabile - Art. 1 D.L. 7/2002 - Art. 34, c. 1 d.lgs. n. 152/2006 - Richiamo al procedimento ex DPCM 27 dicembre 1988. materialmente vero che lart. 34, c. 1, ult. per. del Dlg 152/2006 ha mantenuto ferma, nelle more dell'emanazione delle norme tecniche sulla valutazione ambientale l'applicazione di quanto previsto dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 27 dicembre 1988. Tuttavia, tale regola va intesa nel senso che, ferme restando lautorizzazione unica per la costruzione e l'esercizio di impianti denergia elettrica di potenza superiore a 300 MW termici ex art. 1 del DL 7/2002 e la stabilizzazione dellintero sistema ivi definito grazie al predetto art. 1-sexies, c. 8, la permanenza delle esigenze energetiche giustifica lattualit del sistema semplificato, ma non per questo meno garantistico, rispetto al sistema dettato dal citato DPCM, incentrato sul pi obsoleto ed ormai superato metodo dello studio dimpatto ambientale (denominato SIA). Sicch il richiamo al suindicato DPCM al pi, pu riferirsi allutilizzabilit delle regole tecniche ivi contenute e non pu prescindere da un giudizio di compatibilit con il principio di semplificazione procedurale di cui al successivo c. 7. In altre parole, fuori dalle richiamate regole tecniche esistenti ivi disciplinate, il procedimento e resta soltanto quello evincibile dalla ratio dellart. 1 del DL 7/2002. TAR LAZIO, Roma, Sez. II - 8 settembre 2010, n. 32176
*** MOLISE
Centrali eoliche off-shore - Interessi incisi - Interesse allapprovvigionamento energetico - Navigazione e utilizzo del demanio marittimo - Dimensione ultraregionale - Interesse ambientale - Competenza territoriale del TAR - Individuazione. In tema di centrali eoliche off shore, linteresse ambientale inciso dalla realizzazione dellimpianto, differentemente dallinteresse allapprovvigionamento energetico (affidato al Ministero dello sviluppo economico nellambito del procedimento finalizzato rilascio dellautorizzazione unica) nonch dallinteresse alla navigazione ed allutilizzo del demanio
22 marittimo (affidato alla ponderazione dellautorit marittima nellambito di un ulteriore autonomo sub-procedimento di rilascio della concessione demaniale alluopo prevista cfr. art. 12, comma 3 del d. lgs. 29 dicembre 2003, n. 387), non ha dimensione ultraregionale, dal momento che gli effetti diretti ed indiretti del possibile pregiudizio arrecato dallimpianto di produzione di energia elettrica alle varie componenti del valore ambientale non pu prescindere dal criterio della vicinitas. Il maggiore o minore impatto dellopera sui fattori ambientali, infatti, strettamente connesso alla dimensione spaziale e ci soprattutto in presenza di impianti che, pur non inquinanti, sono ad elevato impatto visivo. Ne deriva che, a fronte dellimpugnazione del giudizio favorevole di compatibilit ambientale dellopera in questione, va ritenuto competente il Tribunale amministrativo avente sede nella Regione il cui territorio inciso dagli effetti dellimpianto. TAR MOLISE, Sez. I - 23 luglio 2010, n. 374
Impianti alimentati a fonti rinnovabili - Art. 3, c. 1, L.r. Molise n. 22/2009 - Competenza autorizzatoria derogatoria rispetto allasse delineato dallart. 12 d.lgs. n. 387/2003 - Illegittimit costituzionale. Lart. 3, comma 1, della legge della Regione Molise n. 22 del 2009, crea una competenza autorizzatoria, a favore dei Comuni, per gli impianti caratterizzati da determinate capacit di generazione. Tale previsione riveste carattere derogatorio rispetto a quanto previsto dal D.lgs. n. 387 del 2003, che allart. 12 assoggetta la costruzione ed esercizio degli impianti alimentati da fonti rinnovabili allautorizzazione unica delle Regioni (o delle Province delegate), e laddove la capacit di generazione degli stessi impianti sia inferiore alle soglie individuate dalla tabella A del citato decreto legislativo, ne subordina la costruzione e lesercizio alla sola denuncia di inizio attivit (DIA). Lautorizzazione unica di cui al d.lgs. n. 387 del 2003, solo limitatamente derogabile a favore di procedure semplificate, concreta una procedura uniforme finalizzata a realizzare le esigenze di semplificazione e contenimento dei termini per la conclusione dei procedimenti amministrativi relativi alla costruzione ed esercizio degli impianti alimentati da fonti rinnovabili, che sarebbe vanificata se ad essa si abbinasse o sostituisse una disciplina regionale. Ulteriore profilo di illegittimit della norma regionale si riscontra nellaumento della soglia di potenza per la quale, innalzando la capacit, dai limiti ben pi contenuti indicati nella tabella A allegata al d.lgs. n. 387 del 2003, a 1 Mw elettrico, la costruzione dellimpianto risulta subordinata a procedure semplificate, laddove maggiori soglie di capacit di generazione e caratteristiche dei siti di installazione, per i quali si proceda con diversa disciplina, possono essere individuate soltanto con ladozione di un decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dellambiente e della tutela del territorio e del mare, dintesa con la Conferenza unificata, senza che la Regione possa provvedervi autonomamente (si vedano in tal senso le sentenze Corte Costituzionale n. 119 e n. 124 del 2010). CORTE COSTITUZIONALE - 4 giugno 2010, n.194
*** PUGLIA
Autorizzazione unica ex art. 12 d.lgs. n. 387/2003 - Istanza - Decorso del termine di centottanta giorni - Obbligo di concludere il procedimento. Decorso il termine di 180 giorni per la definizione del procedimento previsto dallart. 12, 4 comma del d.lgs. 29 dicembre 2003, n. 387, nessun dubbio pu sussistere in relazione allobbligo dellAmministrazione Regionale di concludere, con provvedimento espresso e motivato ( cos come previsto all art. 2, c. 1, L. n. 241/1990), il procedimento instaurato a seguito dellistanza tesa ad ottenere lautorizzazione unica ai sensi del citato art. 12. TAR PUGLIA, Lecce, Sez. I - 21 luglio 2010, n. 1799
23 Impianti eolici - Regione Puglia - Art. 3, c. 1 reg. reg. n .16/2006 - Impianti eolici di potenza superiore a 60 KW. La normativa regolamentare sui piani regolatori per linstallazione degli impianti eolici (PRIE) prevista dal Regolamento regionale n. 16 del 2006, allart. 3, comma 1, si applica unicamente agli impianti eolici di potenza superiore a 60 KW se costituiti da pi di un aerogeneratore nonch agli impianti eolici costituiti da un solo aerogeneratore di potenza superiore a 1MW. TAR PUGLIA, Bari, Sez. I - 24 giugno 2010, n. 2637
Art. 12 d.lgs. n. 387/2003 - Impianti eolici - Zone agricole - Compatibilit. Conformemente alle previsioni dellart. 12 del d. lgv. n. 387 del 2003, gli impianti eolici possono essere ubicati nelle zone classificate agricole dai vigenti piani urbanistici. TAR PUGLIA, Bari, Sez. I - 24 giugno 2010, n. 2637
Impianti di energia rinnovabile - Esigenze di semplificazione procedimentale e di liberalizzazione del sistema - Normativa nazionale e comunitaria . Lesigenza di semplificazione procedimentale e di liberalizzazione del sistema riveste natura particolarmente accentuata in materia di impianti di energia rinnovabile, considerato che, da una parte, gli stessi impianti per la produzione di energia elettrica da FER sono considerati dalla normativa nazionale (d.lgs. n. 387 del 2003) come opere di interesse pubblico; dallaltra, che la normativa comunitaria di riferimento (2001/77/CE), nella prospettiva di una progressiva liberalizzazione del mercato dellenergia, esprime un netto favor per la produzione di energia derivante da fonti rinnovabili nonch per la realizzazione dei relativi impianti: in tale ottica, il legislatore comunitario impone agli stati membri di rimuovere gli ostacoli normativi e di altro tipo allaumento della produzione di elettricit da fonti rinnovabili. Alla luce dellobiettivo di massima semplificazione perseguito, ogni tipo di adempimento istruttorio posto a carico del privato deve essere soggetto ad un criterio di stretta interpretazione ed applicazione. TAR PUGLIA, Lecce, Sez. I - 30 aprile 2010, n. 1064
Impianti di produzione di energia elettrica da FER - Comune - Introduzione di discipline regolatrici - Strumentazione urbanistica e piano regolamentare - Art. 12, c. 7 d.lgs. n. 387/2003. Il Comune ha facolt - anche coerentemente a quanto disposto dallart. 12, comma 7, del decreto legislativo n. 387 del 2003, nonch ai sensi della L. R. Puglia n. 31 del 2008, relativamente alle aree di particolare pregio agricolo, di introdurre preventivamente discipline regolatrici degli impianti di produzione di energia elettrica da FER, tanto a livello di strumentazione urbanistica (per quanto attiene ai criteri ed ai limiti di localizzazione) quanto sul piano regolamentare (per ci che concerne in particolare il procedimento istruttorio, in diretta applicazione dellart. 117, sesto comma, Cost.), di modo che un tale assetto normativo comunale possa poi fungere da parametro di conformit dei successivi interventi proposti mediante DIA. TAR PUGLIA, Lecce, Sez. I - 30 aprile 2010, n. 1064
Impianti di produzione di energia elettrica - Interferenze con le linee di comunicazione elettronica - Nulla osta ministeriale - Procedimento urbanistico - Diversit. Il nulla osta ministeriale circa lassenza di interferenze con le linee di comunicazione elettronica deve essere acquisito allinterno del procedimento, delineato espressamente disciplinato dalla L.R. Puglia n. 25 del 2008, relativamente alla costruzione e allesercizio di linee ed impianti elettrici, il quale si colloca - in funzione dellesercizio dellimpianto stesso - su un piano differente rispetto a quello urbanistico, tanto pi che differente - rispetto a quella comunale - lautorit che provvede ad attivarlo ed a concluderlo (Provincia). TAR PUGLIA, Lecce, Sez. I - 30 aprile 2010, n. 1064
24 Varianti di tracciato degli impianti elettrici esistenti - Art. 4, c. 4 L.r. Puglia n. 25/2008 - Sottrazione alla VIA degli interventi concordati con i proprietari dei fondi e le amministrazioni interessate - Illegittimit costituzionale. Va dichiarata lillegittimit costituzionale dellart. 4, comma 4, della L.R. Puglia n. 25 del 2008, nella parte in cui, comprendendo tra gli interventi di manutenzione ordinaria le varianti di tracciato degli impianti elettrici esistenti, concordate con i proprietari dei fondi interessati e le amministrazioni interessate, ha leffetto di sottrarle alla valutazione dimpatto ambientale. CORTE COSTITUZIONALE - 26/03/2010, n. 120
Installazione ed esercizio di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili - Imposizione di misure di compensazione patrimoniale - Divieto - Art. 12 d.lgs. n. 387/2003 - Misure di compensazione e riequilibrio ambientale - Ammissibilit - Art. 1 L. r. Puglia n. 31/2008 - Questione di legittimit costituzionale - Infondatezza. La legge statale vieta tassativamente imporre le cosiddette misure di compensazione patrimoniale quale condizione per il rilascio di titoli abilitativi per linstallazione e lesercizio di impianti da energie rinnovabili, considerato, tra laltro che, secondo lordinamento comunitario e quello nazionale, la costruzione e lesercizio di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili sono libere attivit dimpresa soggette alla sola autorizzazione amministrativa della Regione (art. 12 del d.lgs. n. 387 del 2003, in attuazione dellart. 6 della direttiva 2001/77/CE). Devono, invece, ritenersi consentiti gli accordi che prevedano misure di compensazione e riequilibrio ambientale, per effetto dei quali loperatore economico proponente si impegna a ridurre le emissioni inquinanti del nuovo impianto oggetto di autorizzazione, compensando, in tal modo, il pregiudizio subito dallambiente per limpatto del suddetto impianto,. E pertanto infondata la questione di legittimit costituzionale dellart. 1 della L.r. Puglia n. 31/2008, sollevata in riferimento allart. 117, c. 3 Cost. . E da escludere, inoltre, il contrasto con gli artt. 3 e 41 della Costituzione. La norma regionale non preclude infatti il rilascio di autorizzazioni per linstallazione e lesercizio di impianti da energie rinnovabili ad operatori non industriali: essa stabilisce diversamente che, ai fini del riequilibrio ambientale, ove il proponente sia operatore industriale, laccordo pre-autorizzativo possa prevedere una compensazione, nel senso della diminuzione delle quantit delle emissioni inquinanti delle industrie di cui loperatore stesso titolare. CORTE COSTITUZIONALE - 26 marzo 2010, n. 119
Installazione ed esercizio di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili - Mancata approvazione delle linee guida di cui allart. 12 del d.lgs. n. 387/2003 - Regioni - Individuazione delle aree territoriali ritenute non idonee allinstallazione degli impianti eolici e fotovoltaici - Art. 2, cc. 1, 2 e 3 L.r. Puglia n. 31/2008 - Illegittimit costituzionale. La mancata approvazione, da parte dello Stato, delle linee guida di cui allart. 12 del d.lgs. n. 387/2003 non permette alle Regioni di provvedere autonomamente alla individuazione di criteri per il corretto inserimento degli impianti alimentati da fonti di energia alternativa. Ne consegue che lindividuazione di aree territoriali ritenute non idonee allinstallazione di impianti eolici e fotovoltaici, non ottempera alla necessit di ponderazione concertata degli interessi rilevanti in questo ambito, in ossequio al principio di leale cooperazione, risulta in contrasto con lart. 12, comma 10, del d.lgs. n. 387 del 2003 (sent. n. 382 del 2009).Ne deriva lillegittimit costituzionale dellart. 2, cc. 1, 2 e 3 della L.R. Puglia n. 31/2008, pur essendo opportuno affermare la necessit che lo Stato assuma liniziativa di attivare la procedura di cooperazione prevista per lelaborazione delle linee guida. CORTE COSTITUZIONALE - 26 marzo 2010, n. 119
Installazione ed esercizio di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili - Autorizzazione - Art. 12 d.lgs. n. 387/2003 - Procedura autorizzativa semplificata - Allegato A - DIA - Art. 3, cc. 1 e 2 L.r. Puglia n. 31/2008 - Estensione delle ipotesi sottoposte a DIA -
25 Illegittimit costituzionale. La costruzione e lesercizio degli impianti da fonti rinnovabili, nonch le opere connesse, sono soggetti allautorizzazione unica (art. 12, comma 3, del d.lgs. n. 387 del 2003). Sussiste una procedura autorizzativa semplificata soltanto per gli impianti con una capacit di generazione inferiore rispetto alle soglie indicate tabella A, di cui al citato decreto, diversificate per ciascuna fonte rinnovabile: a tali mpianti si applica la disciplina della denuncia di inizio attivit,.Lart. 3 della legge regionale Puglia n. 31 del 2008 estende l'ambito di applicabilit della disciplina della denuncia di inizio attivit anche a tipologie di impianti specificamente elencati, per la produzione di energia da fonti rinnovabili, non solo solare ed eolica, ma anche per impianti idraulici, a biomassa e a gas - per potenze elettriche nominali superiori (fino a 1 MWe) a quelle previste alla tabella A allegata al d.lgs. n. 387 del 2003. Detta norma regionale, limitatamente ai commi 1 e 2, pertanto illegittima, in quanto maggiori soglie di capacit di generazione e caratteristiche dei siti di installazione per i quali si procede con la DIA possono essere individuate solo con decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dellambiente e della tutela del territorio e del mare, dintesa con la Conferenza unificata, senza che la Regione possa provvedervi autonomamente. CORTE COSTITUZIONALE - 26 marzo 2010, n. 119
Regolamento Regione Puglia n. 16/2006 - Mancanza del piano regolatore per linstallazione di impianti eolici - Contrasto con il principio fondamentale di cui al d.lgs. n. 387/2003 - Conclusione del procedimento autorizzatorio in 180 giorni - Sentenza Corte Cost. n. 364/2006. Lassenza del piano regolatore per linstallazione di impianti eolici (art. 14 del regolamento della Regione Puglia n. 16/2006) non pu impedire la realizzazione sul territorio comunale di tale tipologia di impianti, in quanto che una simile interpretazione verrebbe a sospendere sine die le richieste di autorizzazione alla costruzione e allesercizio di questo tipologia di impianti ponendosi, in tal modo, in contrasto con il principio fondamentale definito dal D.L.vo n. 387/2003, che esige la conclusione del procedimento in 180 giorni. CONSIGLIO DI STATO, Sez. V - 26/02/2010, n. 1139
Impianti di produzione da fonti rinnovabili - Procedure autorizzative - Termine di 180 giorni - Principio fondamentale in materia di produzione trasporto e distribuzione dellenergia - Regioni - Obbligo di attenersi. Il complessivo termine di 180 giorni previsto dal decreto legislativo n. 387/2003 per la conclusione delle procedure autorizzative in materia di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili stato qualificato come principio fondamentale in materia di produzione, trasporto e distribuzione nazionale dellenergia dalla Corte costituzionale (sentenza 9 novembre 2006 n. 364): le Regioni pertanto, nellesercizio delle proprie competenze legislative e amministrative devono attenersi a siffatto principio . TAR PUGLIA, Bari, Sez. I - 8 gennaio 2010, n. 2
*** SICILIA
Impianti di produzione di energia da fonte rinnovabile - Art. 12 d.lgs. n. 387/2003 - Autorizzazione unica - Obbligo di concludere il procedimento - Termine di 180 giorni. Dal testo dellart. 12 D.Lgs.387/03 si evince che l'intento del legislatore favorire le iniziative volte alla realizzazione degli impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, semplificando il relativo procedimento autorizzativo e coinvolgendo tutte le Amministrazioni interessate al procedimento, mediante il meccanismo della Conferenza di Servizi ai fini del rilascio di una autorizzazione unica. A siffatto intento del legislatore (come anche al principio dell'obbligo della P.A. di concludere il procedimento ex art. 2 L. n. 241/1990, recepita in Sicilia con L.r. n. 10/1991), non pu non conseguire lobbligo della Regione di adottare le relative determinazioni, positive o negative, entro il termine massimo di 180 giorni, essendo infatti evidente la volont del legislatore di accelerare i termini entro i quali concludere il
26 procedimento con ladozione della determinazione conclusiva, qualunque essa sia ( cfr., fra le altre, sentenze n.1539 del 25 settembre 2009 e n.3253 del 19 marzo 2010). TAR SICILIA, Palermo, Sez. II - 28 luglio 2010, n. 9042
Impianti eolici - Art. 52 d.lgs. n. 152/2006 - Procedure di VIA - Regime intertemporale - Circolare assessoriale n. 17/2006 - Applicazione delle disposizioni in essa contenute ai progetti per i quali non fosse gi stato emesso il giudizio di compatibilit ambientale. Lart. 52 del D.lgs.vo 3 aprile 2006, n. 152, prevedendo che i procedimenti amministrativi in corso alla data di entrata in vigore della parte seconda del presente decreto, nonch i procedimenti per i quali a tale data sia gi stata formalmente presentata istanza introduttiva da parte dell'interessato, si concludono in conformit alle disposizioni ed alle attribuzioni di competenza in vigore all'epoca della presentazione di detta istanza, risponde alla finalit di definire lambito di applicazione delle disposizioni di cui al DPR 12 aprile 1996 n. 856500, rispetto a quelle di cui al D.lgs.vo 3 aprile 2006, n. 152, in virt dellavvenuta abrogazione del DPR ad opera dellart. 48 del citato decreto legislativo, e la conseguente esigenza di individuare il regime transitorio della normativa in tema di procedure di valutazione di impatto ambientale. Ne consegue che non pu essere invocata a sostegno dellillegittimit della circolare assessoriale 14 dicembre 2006 n.17 (GURS N. 1 del 05/01/2007) con la quale sono state definite nuove disposizioni in tema di Impianti di produzione di energia eolica in Sicilia, in relazione alla normativa di salvaguardia dei beni paesaggistici, prevedendo lapplicazione delle disposizioni in essa contenute a tutti i progetti per i quali, alla data di pubblicazione della stessa, non fosse ancora stato emesso il giudizio di compatibilit ambientale. TAR SICILIA, Palermo, Sez. I - 19 luglio 2010, n. 8677
Impianti eolici - D.A. 25.6.2007 n. 91/GAB - Norme di carattere regolamentare - Illegittimit - Regione siciliana - Competenza ad emanare i regolamenti - Giunta di Governo. Le disposizioni dettate con il D.A. 25.6.2007 n. 91/GAB presentano il carattere della novit in quanto introducono condizioni e prescrizioni ulteriori rispetto a quelle fino a quel momento esistenti per il rilascio dellautorizzazione alla realizzazione di un impianto eolico - della generalit e dellastrattezza; sono configurabili come vere e proprie norme di carattere secondario. Ne consegue che tale D.A. illegittimo, tenuto oonto che lOrdinamento della Regione Siciliana non consente lintroduzione di norme di carattere regolamentare attraverso un mero D.A.. Invero dal combinato degli artt. 2 e 3 del Decreto Legislativo del Presidente della Regione Siciliana 28 febbraio 1979 n. 70 si ricava che nellOrdinamento siciliano i regolamenti devono essere deliberati dalla Giunta di Governo ed adottati nella forma del Decreto Presidenziale, spettando, invece, ai singoli assessori esclusivamente il potere di proporre ladozione di regolamenti nelle materie di rispettiva competenza. TAR SICILIA, Palermo, Sez. I - 19 luglio 2010, n. 8677
Impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili - Art. 12 d.lgs. n. 387/20003 - Procedimento autorizzativo - Favor legis - Adozione della determinazione conclusiva - Termine di 180 giorni - Intento acceleratorio. Dallart.. 12 del d.lgs. n. 387/2003 si evince che l'intento del legislatore favorire le iniziative volte alla realizzazione degli impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, semplificando il relativo procedimento autorizzativo e coinvolgendo le Amministrazioni interessate al procedimento con lo strumento della "conferenza di servizi" ai fini del rilascio di una "autorizzazione unica A suddetto intento (come anche al principio dell'obbligo della P.A. di concludere il procedimento ex art. 2 L. n. 241/1990, recepita in Sicilia con L.r. n. 10/1991), non pu non conseguire lobbligo della Regione di adottare le relative determinazioni, positive o negative, entro il termine massimo di 180 giorni, essendo evidente la volont del legislatore di accelerare i termini entro i quali concludere il procedimento, attraverso ladozione della determinazione conclusiva TAR SICILIA, Palermo, Sez. II - 19 marzo 2010, n. 3253
27 Art. 12 d.lgs. n. 387/2003 - Conferenza di servizi - Provvedimento di autorizzazione unica - Impugnazione - Legittimazione passivi - Enti intervenuti nella conferenza - Esclusione. Gli enti intervenuti nella conferenza di servizi finalizzata al rilascio dellautorizzazione unica di cui allart. 12 del D. Lgs. 29 dicembre 2003, n. 387 non sono legittimati passivi nel giudizio di impugnazione del provvedimento di autorizzazione unica (T.A.R. Umbria, sentenza 13 agosto 2009 n. 483). TAR SICILIA, Palermo, Sez. II - 18 febbraio 2010, n.1952
Regioni - Potere di determinare la distanza minima tra impianti - Esclusione - Giurisprudenza in materia di localizzazione di impianti elettromagnetici. Lart. 12, comma 10, del d. lgs 387/2003, non attribuisce alle regioni il potere di definire la distanza minima tra impianti. Valgono, a tale proposito, le considerazioni gi effettuate dalla giurisprudenza in tema di legittimit del potere regolamentare comunale in materia di localizzazione sul territorio di impianti elettromagnetici e stazioni radio base, e della finalit reale cui rispondono previsioni generalizzate di distanze minime particolarmente impeditive, del tutto avulse dalla concreta verifica dello stato dei luoghi. TAR SICILIA, Palermo, Sez. II - 18 febbraio 2010, n.1952
Regione siciliana - PEARS - Obbligo della prestazione di una garanzia nellipotesi di mancato ripristino dei luoghi - Legittimit - Ragioni. In materia di impianti di energia da fonti rinnovabili, la previsione nel PEARS dellobbligo della prestazione di una garanzia per le ipotesi di mancato ripristino dello stato dei luoghi a seguito dellintervenuta decadenza o inefficacia dellautorizzazione, deve considerarsi legittima, tenuto conto che la disposizione mira a tutelare linteresse dellamministrazione, e della collettivit, ad evitare una lesione al territorio non giustificata laddove non fosse funzionale ad alcuna esigenza di produzione energetica (e comunque ad alcuna esigenza). Considerando che la materia ha rilevanza anche in punto di tutela paesaggistica ed ambientale, la previsione della garanzia risponde ad un interesse pubblico antagonista dotato di copertura costituzionale anche maggiore rispetto a quello alla produzione di energia. Linteresse pubblico cui preordinata la garanzia, la clausola che pone un onere al soggetto istante peraltro attribuito alla cura dellautorit regionale siciliana, sicch lintroduzione in sede di disciplina regolamentare degli effetti sul territorio dellinstallazione di impianti eolici non appare svincolata, sul piano funzionale, dallambito delle competenze dellautorit emanante. TAR SICILIA, Palermo, Sez. II - 18 febbraio 2010, n.1952
Impianti di produzione di energia eolica - Regime di disponibilit delle aree interessate - Art. 12 d.lgs. n. 387/2003 - Art. 1 d.P.R. 327/2001 - PEARS - Violazione della norma statale. Dal combinato disposto dellart. 12 del d.lgs. n. 387/2003 e dellart. 1 del d.P.R. 327/2001 consegue che la qualificazione legale degli impianti di produzione di energia eolica implica un regime della disponibilit delle relative aree incompatibile con quello posto dal PEARS:, il legislatore statale, qualificando tali impianti opere di pubblica utilit indifferibili ed urgenti, ha inteso consentire la loro realizzazione anche oltre e al di l della limitazione costituita dalla attuale disponibilit dellarea in capo al richiedente lautorizzazione, scindendo chiaramente i due profili. La norma regionale ha invece posto luno quale condizione dellaltro: con ci violando allevidenza la regola posta dalla norma primaria di rango statale. TAR SICILIA, Palermo, Sez. II - 18 febbraio 2010, n.1952
PEARS - Indizione della conferenza di servizi - Art. 12 d.lgs. n. 387/2003 - Previsione di in trasmissibilit della responsabilit - Illegittimit. E illegittimo lart.2, comma 1, lett. c) del P.E.A.R.S. per il quale, ai fini dellottenimento dellindizione della conferenza di servizi di cui allart.12 del D.Lgs. 387/2003, necessario che il proponente depositi presso lAssessorato Regionale Industria una autocertificazione con la quale il richiedente assume nei confronti
28 dellAmministrazione la responsabilit, diretta e non trasmissibile, per linterezza delle fasi di realizzazione e avvio dellimpianto. Lautorizzazione, nel sistema del diritto comunitario (essendo le posizioni dinteresse coinvolte direttamente protette dal Trattato), non connotata dallintuitu personae, ma dallesercizio di una funzione amministrativa ricognitiva di elementi, legittimanti lesercizio di attivit economiche, gi sufficientemente delineati dalla norma attributiva del diritto ad esercitare lattivit, a valle della verifica della compatibilit della stessa con gli interessi pubblici (tanto che opinione ormai pacifica, in dottrina e in giurisprudenza, quella per cui il potere autorizzatorio, per effetto dell'influsso del diritto comunitario, ha subto una sensibile dequotazione dei margini di discrezionalit che in passato - in un passato ormai incompatibile con la giurisprudenza comunitaria - ne caratterizzavano l'esercizio: la legge, e non l'auctoritas, la fonte del diritto del privato di esercitare una certa attivit). Il significato della disposizione impugnata nel senso di incidere sulla circolazione giuridica delle posizioni dinteresse connesse alla realizzazione di impianti eolici: ci che contrario alla disposizione costituzionale invocata quale parametro, ma anche alle disposizioni del Trattato istitutivo che tutelano le libert fondamentali. TAR SICILIA, Palermo, Sez. II - 18 febbraio 2010, n.1952
Domanda di autorizzazione - Comunicazione dellistituzione di una sede legale in Sicilia - Obbligo - Illegittimit. Lart. 2, comma 1, lett. e) del P.E.A.R.S., nella parte in cui prevede che il richiedente lautorizzazione deve depositare, unitamente alla domanda di autorizzazione, una comunicazione ai fini della celerit dei procedimenti, della sede legale istituita dal richiedente in Sicilia e limpegno al suo mantenimento nel territorio della regione per il tempo di efficacia dellautorizzazione illegittima, in quanto impedisce alle imprese non aventi sede legale in Sicilia di potere chiedere lautorizzazione per la realizzazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili. In questo senso La previsione di siffatto onere contrasta con i principi di libert economica e con quello di libert di stabilimento, sanciti dal Trattato istitutivo della Comunit europea. TAR SICILIA, Palermo, Sez. II - 18/02/2010, n.1952
P.e.a.r.s. - Natura - Atto regolamentare - Conseguenze - Subordinazione dei contenuti alle fonti di diritto di rango primario - Successione temporale. Il P.E.A.R.S. ha natura formalmente amministrativa, ma sostanzialmente normativa, vale a dire natura regolamentare ( cfr. sent.ze TAR Palermo, sez.I n.1632/2009 - e n. 1719/09 ). Ne consegue, pertanto, sul piano della gerarchia delle fonti, la subordinazione dei contenuti normativi del piano alle fonti del diritto di rango primario; sul piano della successione temporale della disciplina dei procedimenti amministrativi concernenti la materia regolata dal piano, la qualificazione del piano stesso come ius superveniens rispetto alle istanze gi presentate. TAR SICILIA, Palermo, Sez. II - 18 febbraio 2010, n.1952
Normativa statale di cui al d.lgs. n. 387/2003 - Obiettivi di sviluppo e incremento occupazionale - Estraneit - Regione siciliana - Modifica dei profili temporali del procedimento autorizzatorio - Deroga alla disciplina di rango primario - Illegittimit. Lobiettivo dello sviluppo e dellincremento delloccupazione regionale non entra in comparazione con gli interessi di cui al d.lgs. n. 387/2003 che disciplina la tempistica del procedimento autorizzativo per gli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, rimanendo estraneo a questa materia (se non quale effetto indiretto), e, pertanto, non pu giustificare una deroga a quanto previsto dalla norma di rango primario. TAR SICILIA, Palermo, Sez. II - 18 febbraio 2010, n.1952
Impianti per la produzione di energia eolica - Impatto territoriale - Poteri urbanistici e paesaggistici - Interesse nazionale allapprovvigionamento energetico da fonti non inquinanti. Limpatto territoriale degli impianti per la produzione di energia eolica, per quanto rilevante e
29 tale da giustificare lesercizio dei poteri urbanistici e paesaggistici, non tuttavia un elemento da considerare in via esclusiva, dovendo lattivit in parola in cosiderazione altres (e principalmente)interesse nazionale - costituzionalmente rilevante - allapprovvigionamento energetico (per di pi, in forme non inquinanti) TAR SICILIA, Palermo, Sez. II - 9 febbraio 2010, n. 1775
Mancato esercizio delle competenze legislative in materia -Norme regolamentari - Rapporto di non contraddizione con le norme statali di rango primario. Il mancato esercizio,da parte della Regione Sicilia, delle proprie competenze legislative per il recepimento dei principi stabiliti dal d. lgs. n 387 del 2003, nonch dalla direttiva n. 2001/77/CE comporta - sia per il rispetto del principio di legalit sostanziale, sia per il rispetto del principio di gerarchia fra le fonti - che le norme regolamentari da essa emanate al fine di disciplinare lestensione e le modalit delle attivit amministrative propedeutiche al rilascio delle autorizzazioni per la realizzazione e lesercizio di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili , si pongano in rapporto di non contraddizione con le sovrastanti norme di rango primario (statali). TAR SICILIA, Palermo, Sez. II - 9 febbraio 2010, n. 1775
Ordinamenti regionali anche a statuto speciale - Assenza di normativa di esecuzione degli obblighi comunitari - Fonte legislativa - Natura suppletiva - L. n. 11/2005 - Parametro di legittimit degli atti regolamentari regionali - D. lgs. n. 387/2003 - L. n. 239/2004. Pur in assenza di unespressa qualificazione del carattere cedevole delle norme di cui al d.lgs. n 387/2003 e alla legge n 239/2004 negli ordinamenti regionali anche a Statuto speciale privi di normativa di esecuzione degli obblighi comunitari, la fonte legislativa statale assume natura suppletiva ai sensi della legge n 11/2005 e, come tale, si applica anche per la disciplina di dettaglio, nelle more dellesercizio della potest legislativa regionale concorrente. TAR SICILIA, Palermo, Sez. II - 9 febbraio 2010, n. 1775
Impianti di produzione di energia eolica - Regime di disponibilit delle aree interessate - Art. 12 d.lgs. n. 387/2003 - Art. 1 d.P.R. 327/2001 - PEARS - Violazione della norma statale. Dal combinato disposto dellart. 12 del d.lgs. n. 387/2003 e dellart. 1 del d.P.R. 327/2001 consegue che la qualificazione legale degli impianti di produzione di energia eolica implica un regime della disponibilit delle relative aree incompatibile con quello posto dalla norma regolamentare regionale impugnata: pi in particolare, il legislatore statale, imprimendo ai suddetti impianti la qualificazione di opere di pubblica utilit indifferibili ed urgenti, ha inteso consentire la loro realizzazione anche oltre e al di l della limitazione costituita dalla attuale disponibilit dellarea in capo al richiedente lautorizzazione, scindendo chiaramente i due profili. Il PEARS ha invece posto luno quale condizione dellaltro: con ci violando la regola posta dalla norma primaria di rango statale. TAR SICILIA, Palermo, Sez. II - 9 febbraio 2010, n. 1775
Misure di compensazione ex art. 1, c. 4, lett. f) L. n. 239/2004 - Individuazione su base regionale - Limiti - Fonte legislativa. Le eventuali misure di compensazione e di riequilibrio ambientale e territoriale (art. 1, comma 4, lettera f), della legge n. 239 del 2004), nella misura in cui possono essere individuate su base regionale, devono essere disciplinate con legge, e non con atto amministrativo regolamentare. TAR SICILIA, Palermo, Sez. II - 9 febbraio 2010, n. 1775
Impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili - Previsione di una distanza minima tra impianti - Illegittimit. E illegittima la previsione di una distanza minima tra impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili. Valgono per tale tipologia di previsione le medesime considerazioni che la giurisprudenza ha gi espresso in relazione alla legittimit del potere
30 regolamentare comunale in materia di localizzazione sul territorio di impianti elettromagnetici e stazioni radio base, e della finalit reale cui rispondono previsioni generalizzate di distanze minime particolarmente impeditive, del tutto avulse dalla concreta verifica dello stato dei luoghi. TAR SICILIA, Palermo, Sez. II - 9 febbraio 2010, n. 1775
DIRITTO DELLENERGIA - Art. 12 d.lgs. n. 387/2003 - Procedimento autorizzativo - Indicazione del termine - Principio fondamentale in materia di produzione, trasporto e distribuzione dellenergia - Regione Sicilia - Potest legislativa concorrente - Inerzia - Applicazione integrale dellart. 12, d.lgs. n. 387/2003 - Disciplina di dettaglio. Il termine indicato dall'art. 12, comma 4, del d.lgs. n. 387/2003 deve qualificarsi quale principio fondamentale in materia di produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell'energia, dal momento che tale disposizione risulta ispirata alle regole della semplificazione amministrativa e della celerit procedimentale, garantendo, in modo uniforme sull'intero territorio nazionale, la conclusione entro il termine individuato del procedimento autorizzativo. Inoltre, essendo rimasta Regione Sicilia inerte nellesercizio della potest legislativa concorrente in materia di produzione di energia, nonch rispetto al recepimento degli obblighi comunitari derivanti dalla direttiva 2001/77/CE, lart. 12 del d.lgs. n 387/2003 trova integrale applicazione anche per la disciplina di dettaglio, ossequio conformemente a quanto disposto dallart. 117, comma quinto, della Costituzione e dagli artt. 11 e 16 della legge n 11/2005, attuativa del dettato costituzionale da ultimo evocato. TAR SICILIA, Palermo, Sez. II - 11 gennaio 2010, n. 275
DIRITTO DELLENERGIA - Art. 12 d.lgs. n. 387/2003 - Procedimento autorizzativo - Termine - Inutile decorso - Violazione dellart. 2, L. n. 241/90 - L. n. 69/2009. Linutile decorso del termine di conclusione del procedimento fissato dallart. 12, c. 4 del d.lgs. n. 387/2003 risulta in contrasto con il generale dovere di concludere il procedimento mediante adozione di un provvedimento espresso, ai sensi di quanto dallart. 2 della legge n 241/1990, anche nel testo risultante dallultima novella legislativa di cui alla legge 18 giugno 2009 n 69. TAR SICILIA, Palermo, Sez. II - 11 gennaio 2010, n. 275
D.lgs. n. 387/2003 e L. n. 239/2003 - Ordinamenti regionali anche a Statuto speciale - Mancanza di normativa regionale di esecuzione degli obblighi comunitari - Fonte legislativa statale - Natura suppletiva - Disciplina di dettaglio. Pur in assenza di unespressa qualificazione del carattere cedevole delle norme di cui al d.lgs. n 387/2003 e alla legge n 239/2004 negli ordinamenti regionali anche a Statuto speciale privi di normativa di esecuzione degli obblighi comunitari, la fonte legislativa statale assume natura suppletiva ai sensi della legge n 11/2005 e, come tale, si applica anche per la disciplina di dettaglio, nelle more dellesercizio della potest legislativa regionale concorrente. TAR SICILIA, Palermo, Sez. II - 11 gennaio 2010, n. 274
Art. 12 d.lgs. n. 387/2003 - Realizzazione ed esercizio di un parco eolico - Comune - Espletamento di una selezione informale per laffidamento in concessione - Incompetenza - Funzioni abilitative regionali - Tassativit delle previsioni normative. Ai sensi di quanto previsto dallart. 12 del d.lgs. n. 387/2003, il Comune non ha alcuna competenza in merito alla selezione informale espletata per laffidamento in concessione della realizzazione ed esercizio di un parco eolico, considerata la titolarit delle relative funzioni abilitative in capo alla Regione e la tassativit delle previsioni legislative disciplinanti il procedimento per il rilascio dellautorizzazione unica regionale. TAR SICILIA, Palermo, Sez. II 11 gennaio 2010, n. 273
31 Autorizzazione unica ex art. 12 d.lgs. n. 387/2003 - Termine procedimentale di durata massima - Finalit acceleratorie - Introduzione con atto amministrativo di diversa decorrenza o scansione - Illegittimit. In materia di procedimento per il rilascio dellautorizzazione unica di cui allart. 12 d. lgs. 387/2003, la fissazione di un termine procedimentale di durata massima, con evidenti finalit acceleratorie, ancorch non perentorio comporta che linutile decorso del termine, posto a presidio della certezza dei tempi dellazione amministrativa, senza che sullistanza della parte sia stato emsso alcun provvedimento, debba qualificarsi come inadempimento. Nel sistema delineato dallart. 2 della legge n. 241 del 1990, tra laltro, le cause di interruzione o sospensione del termine per provvedere sono tipiche e di stretta interpretazione. A fronte di tale rigorosa disciplina di rango primario, non in potere dellamministrazione introdurre a disciplinare, con atto amministrativo, una diversa decorrenza o scansione del termine procedimentale TAR SICILIA, Palermo, Sez. II - 11 gennaio 2010, n. 265
*** TOSCANA
Parco eolico - Impatto visivo - Fatto notorio - Processo amministrativo - Necessit di specifiche prove - Esclusione. Che linstallazione di un parco eolico rappresenti opera di considerevole impatto visivo, fatto notorio, del quale si pu tenere conto nel giudizio senza che sul punto occorrano particolari prove o dimostrazioni. TAR TOSCANA, Sez. II - 20 aprile 2010, n. 986
VIA - Illegittimit del procedimento di autorizzazione unica ex art. 12 d.lgs. n. 387/2003 - Illegittimit derivata del giudizio di compatibilit ambientale - Esclusione - Autonomia. Leventuale illegittimit del procedimento di cui all'art. 12 del d.lgs. n. 387/2003, non pu dispiegare alcuna illegittimit derivata sulla valutazione negativa di compatibilit ambientale, considerata lautonoma funzione di questultima. TAR TOSCANA, Sez. II - 20/04/2010, n. 986
*** VALLE DAOSTA
Disciplina degli insediamenti di impianti di energia eolica - Potest legislativa concorrente - Regione Valle dAosta - Assenza di specifica previsione statutaria - Legge costituzionale n. 3/2001. La disciplina degli insediamenti di impianti di energia eolica attribuita alla potest legislativa concorrente in materia di produzione, trasporto e distribuzione nazionale dellenergia di cui allart. 117, terzo comma, Cost. (cfr. le sentenze n. 124 e n. 119 del 2010, n. 282 del 2009 e n. 342 del 2008). Pur non trascurando la rilevanza che, in relazione a, riveste, questi impianti, la tutela dellambiente e del paesaggio (sentenza n. 166 del 2009), si rivela centrale nella disciplina il profilo alla inerente la gestione delle fonti energetiche in vista di un efficiente approvvigionamento nei diversi ambiti territoriali (sentenza n. 282 del 2009). Tale inquadramento materiale vale anche per la Regione Valle dAosta, pur in assenza di una puntuale previsione nello Statuto. Tale lacuna va colmata applicando lart. 10 della legge costituzionale n. 3 del 2001, in forza del quale anche la Regione Valle dAosta titolare di potest legislativa concorrente, ex art. 117, terzo comma, Cost. nella materia della produzione, trasporto e distribuzione nazionale dellenergia. Ne consegue che la Regione Valle dAosta, nel disciplinare i citati impianti, essendo titolare della potest legislativa concorrente, tenuta al rispetto dei princpi fondamentali dettati dal legislatore statale. CORTE COSTITUZIONALE - 6 maggio 2010, n. 168
Regione Valle dAosta - Art. 2, L.r. n. 18/2009 - Illegittimit costituzionale - Art. 12, c. 10 d.lgs.
32 n. 387/2003. Lart. 2 della legge regionale della Valle dAosta n. 18 del 2009 incostituzionale per violazione dellart. 117, terzo comma, Cost., poich vola il principio fondamentale di cui allart. 12, comma 10, del d.lgs. n. 387 del 2003, il quale, infatti, preclude alle Regioni di procedere ad unautonoma individuazione dei criteri generali delle aree e dei siti non idonei alla localizzazione degli impianti di energia eolica. CORTE COSTITUZIONALE - 6 maggio 2010, n. 168
Regione Valle dAosta - Art. 6, c. 3, L.r. n. 18/2009 - Illegittimit costituzionale - Art. 12, c. 4 d.lgs. n. 387/2003. Lart. 6, comma 3, della legge regionale della Valle dAosta n. 18 del 2009, prevedendo la sospensione dei procedimenti di autorizzazione per gli impianti di energia eolica sino allindividuazione, da parte dei Comuni, degli ambiti territoriali nei quali potranno essere insediati tali impianti costituzionalmente illegittimo per violazione dellart. 117, terzo comma, Cost., in quanto in contrasto con il principio fondamentale fissato dallart. 12, comma 4, del d.lgs. n. 387 del 2003, che fissa, per la conclusione di tale procedimento, un termine massimo non superiore a centottanta giorni. CORTE COSTITUZIONALE - 6 maggio 2010, n. 168
33 RASSEGNA GIURISPRUDENZA 2011
NAZIONALE
L. n. 55/2002 - Autorizzazione - Procedimento unico - Intesa con la regione interessata. Il procedimento disciplinato dalla legge n. 55/2002 unico e si conclude con un provvedimento di autorizzazione del Ministero delle Attivit Produttive emanato dintesa con la regione interessata: come rilevato dalla Corte costituzionale (sentenza n. 6 del 13 gennaio 2004), si tratta di unintesa forte, nel senso che il suo mancato raggiungimento costituisce ostacolo insormontabile alla conclusione del procedimento. CONSIGLIO DI STATO, Sez. VI - 11 febbraio 2011, n. 910
Autorizzazione alla costruzione delle centrali - D.L. n. 7/2002 - Variante agli strumenti urbanistici vigenti. Ai sensi dellart. 1 del d.l. 7/2002, lautorizzazione alla costruzione delle centrali, rilasciata a valle del procedimento cui partecipano gli enti locali in sede di conferenza di servizi, implica anche variante agli strumenti urbanistici vigenti. Ne consegue pertanto che la compatibilit con gli strumenti di pianificazione esistenti non pu costituire un fattore vincolante. CONSIGLIO DI STATO, Sez. VI - 11 febbraio 2011, n. 910
Nucleare - Costruzione ed esercizio degli impianti - Autorizzazione - Parere della Regione interessata - Necessit - Art. 4 d.lgs. n. 31/2010 - Illegittimit costituzionale. E illegittimo lart. 4 del d.lgs. n. 31 del 2010 nella parte in cui non prevede che la Regione interessata, anteriormente allintesa con la Conferenza unificata, esprima il proprio parere relativamente al rilascio dellautorizzazione unica per la costruzione e lesercizio degli impianti nucleari. CORTE COSTITUZIONALE - 2 febbraio 2011, n. 33
Tariffa incentivante - Art. 8, comma 6 D.M. 28 luglio 2005 - Inosservanza del termine di comunicazione - Irrilevanza. Nellart. 8, comma 6 del decreto ministeriale del 28 luglio 2005, i termini la cui inosservanza determina la decadenza dal diritto alla tariffa incentivante sono riferiti esclusivamente al mancato compimento delle fasi di realizzazione ed esercizio dellimpianto e non invece alla omissione della realativa comunicazione, emergendo da ci la ratio della norma, ovvero di sanzionare con la decadenza dal diritto allincentivazione non linadempimento formale della comunicazione delle operazioni di realizzazione ed esercizio dellimpianto ma quello, sostanziale, di non avere dato luogo a tali operazioni, in coerenza con il fine ultimo della normativa consistente infatti nella incentivazione della realizzazione degli impianti. CONSIGLIO DI STATO, Sez. VI - 28 gennaio 2011, n. 657
D.M. 19 febbraio 2007 - Disciplina innovativa - Normativa transitoria ex art. 16. Il decreto ministeriale del 19 febbraio 2007 ha introdotto una disciplina innovativa della precedente, incidente su requisiti e modalit dellincentivazione, risultando pertanto necessaria una normativa transitoria e finale disposta con lart. 16, che prevede, al riguardo, lapplicazione della normativa di cui ai decreti del 28 luglio 2005 e del 6 febbraio 2006 agli impianti che, ai sensi della normativa previgente, abbiano acquisito, entro il 2006, il diritto alle tariffe incentivanti (comma 1), la proroga del termine per le comunicazioni di inizio lavori (comma 2), labolizione della possibilit di scorrimento delle graduatorie in caso di rinuncia o decadenza dei suddetti aventi titolo (comma 3), con ulteriori previsioni connesse e conseguenti. Tale normativa non illegittima n irragionevole poich salvaguarda la posizione dei soggetti che abbiano maturato il diritto allincentivazione, ai sensi della disciplina previgente, nellanno antecedente lentrata in vigore della nuova normativa, essendo una diversa previsione affetta da illegittima retroattivit a
34 fronte di un diritto quesito, a consentire in tal caso un breve differimento del termine per la comunicazione di inizio lavori, non viziata per disparit di trattamento poich riferita ai soggetti aventi titolo allincentivazione, a non consentire lo scorrimento delle graduatorie, in quanto relativo a soggetti comunque non aventi titolo nel regime precedente, ai sensi del gi citato art. 7, comma 6, del decreto ministeriale del 28 luglio 2005, ed alla luce dellesigenza di non incidere sullapplicazione di una disciplina innovativa con effetti di ultrattivit di quella precedente basata su presupposti e regole procedimentali diversi. CONSIGLIO DI STATO, Sez. VI - 28 gennaio 2011, n. 657
*** MOLISE
Impianti da fonti rinnovabili - Tutela costituzionale del paesaggio - Garanzia della libert economica. La costruzione e lesercizio di impianti da fonti rinnovabili - soggetta ad autorizzazione unica regionale - deve rispettare le normative vigenti in materia di tutela dellambiente, del paesaggio e del patrimonio storico-artistico, ai sensi dellart. 12 comma terzo del D.Lgs. 29 dicembre 2003 n. 387 (cfr.: Corte Cost., 26.3.2010 n. 119). Mentre la tutela costituzionale del paesaggio e dei beni culturali incondizionata e assoluta, la garanzia della libert economica subordinata alla sua <<funzione sociale>>, rientrando nella generale accezione della funzionalizzazione anche la salvaguardia delle bellezze naturali, del patrimonio pubblico e dei beni destinati alla fruizione collettiva. TAR MOLISE, Sez. I - 8 marzo 2011, n. 99
Impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili Conflitto tra Interesse paesaggistico e interesse ambientale. Se la riduzione delle emissioni nocive attraverso lutilizzazione di fonti energetiche rinnovabili costituisce oggetto di impegni internazionali assunti dallo Stato italiano, altres vero che anche la salvaguardia del paesaggio costituisce oggetto di impegni internazionali. Pertanto, alla concezione totalizzante dellinteresse paesaggistico non pu sostituirsi una concezione totalizzante dellinteresse ambientale, che ne postuli la tutela a ogni costo mediante lo sviluppo di impianti di energia alternativa, che abbiano un grave e irreversibile impatto paesaggistico. Ci significa che il conflitto tra tutela del paesaggio e tutela dellambiente e della salute non pu essere risolto in forza di una nuova aprioristica gerarchia che inverta la scala dei valori, ma deve essere operato in concreto mediante ponderazione comparativa di tutti gli interessi coinvolti, potendosi configurare una preminenza valoriale a favore del paesaggio, o tuttal pi unequivalenza ponderata tra il paesaggio, lambiente e il diritto dintrapresa economica. TAR MOLISE, Sez. I - 8 marzo 2011, n. 99
Comparazione con gli interessi economici. Se vero che i conflitti tra tutela del paesaggio e tutela dellambiente (e indirettamente della salute) che si possono innescare nello sviluppo di fonti di energia alternativa, in caso di grave e irreversibile impatto paesaggistico, devono essere risolti in concreto, attraverso una ponderazione comparativa tra tutti gli interessi coinvolti, e ci deve avvenire allinterno della conferenza di servizi altrettanto vero che allautorit tutoria non compete - neppure in virt dei princpi generali della normativa sul procedimento amministrativo, n dell art. 152 del D.Lgs. n. 42 del 2004 - di comparare e ponderare, nel procedimento, gli interessi tutelati con gli altri interessi economici e di salvaguardia ambientale, intrinseci alle politiche di promozione delle energie da fonti alternative, in quanto tale concreta comparazione avviene in un momento e nellesercizio di un potere diverso, in sede di conferenza di servizi regionale TAR MOLISE, Sez. I - 8 marzo 2011, n. 99
Art. 12 d.lgs. n. 387/2003 - Autorizzazione unica - Conferenza di servizi - Illegittimit
35 dellautorizzazione. Lart. 12 del d. lgs. 387 del 2003 prevede che lautorizzazione unica debba essere rilasciata a seguito di procedimento unico articolato secondo il modulo della conferenza di servizi. Tale Conferenza di Servizi obbligatoria considerato che ai sensi del comma 3 deve essere necessariamente convocata dalla regione entro trenta giorni dal ricevimento della domanda di autorizzazione ed alla stessa, ai sensi del successivo comma 4, vi partecipano tutte le Amministrazioni interessate. La mancata indizione della conferenza di servizi o la mancata partecipazione di amministrazioni titolari per legge di una competenza primaria, non pu che comportare la illegittimit dellautorizzazione unica quanto atteso che ne risulta frustrata la finalit del legislatore di favorire la composizione degli interessi in conflitto attraverso la predisposizione di una apposita sede unitaria di confronto TAR MOLISE, Sez. I - 8 marzo 2011, n. 98
Art. 12 d.lgs. n. 387/2003 - Autorizzazione unica - Incompetenza assoluta. In tema di autorizzazioni unica ex art. 12 d.lgs. n. 387/2003, il parere espresso dalla Soprintendenza al di fuori della conferenza di servizi illegittimo per incompetenza assoluta. TAR MOLISE, Sez. I - 8 marzo 2011, n. 98
*** PUGLIA
Art. 12 d.lgs. n. 387/2003 - Finalit di accelerazione e semplificazione - Procedimento autorizzatorio - Conduzione nel rispetto della disciplina statale - Obbligo. Le finalit di semplificazione e accelerazione dellart. 12, quarto comma, del decreto legislativo 29 dicembre 2003 n. 387, sono state sottolineate anche dalla Corte costituzionale, che (cfr. sentenza 9 novembre 2006 n. 364) LAmministrazione deve pertanto condurre il procedimento unico nel rispetto della disciplina statale, espressione dei principi di economicit, di efficacia, di pubblicit e di trasparenza dell'azione amministrativa, nonch dei principi dell'ordinamento comunitario. TAR PUGLIA, Bari, Sez. I - 3 marzo 2011, n. 366
D.lgs. n. 387/2003 - Impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili - Intento promozionale - Finalit di interesse pubblico. Il decreto legislativo 29 dicembre 2003 n. 387 manifesta una precisa volont promozionale relativa ai procedimenti dinstallazione dimpianti di produzione di energia mediante fonti rinnovabili che corrisponde a evidenti finalit di interesse pubblico (la riduzione delle emissioni di gas all'effetto serra attraverso la ricerca, promozione, sviluppo, maggior utilizzazione di fonti energetiche rinnovabili di tecniche avanzati compatibili con l'ambiente tra i quali rientrano impianti eolici, costituisce un impegno internazionale assunto dallo Stato italiano recepito nell'ordinamento statale dalla 120/2002, recante "Ratifica ed esecuzione del Protocollo di Kyoto alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, fatto a Kyoto l'11 dicembre 1997). TAR PUGLIA, Bari, Sez. I - 18 gennaio 2011, n. 101
Art. 12 d.lgs. n. 387/2003 - Termine per la conclusione del procedimento - Principio fondamentale in materia di produzione, trasporto e distribuzione dellenergia. Larticolo 12, quarto comma del d.lgs. n. 387/2003 dispone: Il termine massimo per la conclusione del procedimento di cui al presente comma non pu comunque essere superiore a centottanta giorni. Le evidenti finalit di semplificazione e accelerazione sono state sottolineate anche dalla Corte costituzionale, che ha qualificato tale termine come principio fondamentale in materia di produzione, trasporto e distribuzione nazionale dellenergia. TAR PUGLIA, Bari, Sez. I - 18 gennaio 2011, n. 101
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36 BASILICATA
Art. 54 c. 2 l.r. Basilicata n. 42/2009 - Terreni destinati allinsediamento di impianti di energia da fonti alternative - Contrasto con lart. 12, c. 10 d.lgs. n. 387/2003 e con il principio di leale collaborazione. Lart. 54, comma 2, della LR Basilicata n. 42/2009, prevede fasce di rispetto e svariate restrizioni sui terreni destinati allinsediamento di impianti alimentati da fonti di energia alternativa. Tale regime vincolistico, per, completamente avulso dalle linee guida nazionali previste dallart. 12, comma 10, del d.lgs. n. 387 del 2003, in violazione della tutela dellambiente riservata allo Stato dallart. 117, secondo comma, lettera s), Cost. Essendo infatti lart. art. 12, comma 10, espressione della competenza statale in materia di tutela dellambiente, non conforme a Costituzione ladozione da parte delle Regioni, nelle more dellapprovazione delle linee guida previste dallart. 12, di una normativa tale da produrre limpossibilit di realizzare impianti alimentati da energie rinnovabili in un determinato territorio (), dal momento che lemanazione delle linee guida nazionali per il corretto inserimento nel paesaggio di tali impianti da ritenersi espressione della competenza statale di natura esclusiva in materia di tutela dellambiente (sentenza n. 119 del 2010). Anche sotto il profilo dellart. 117, terzo comma, Cost., peraltro, lindividuazione, da parte della norma regionale impugnata, di aree territoriali interdette allinstallazione di impianti eolici e fotovoltaici contrasta con il principio sancito dallart. 12, che prevede esplicitamente lintervento della legislazione regionale unicamente in attuazione delle linee guida nazionali. Alla data di entrata in vigore della legge impugnata, le linee guida nazionali non erano state ancora emanate. Avendo ignorato lesigenza di ponderazione concertata degli interessi rilevanti in questo ambito, la Regione si posta in contrasto con il principio di leale collaborazione. Deve, quindi, essere dichiarata lillegittimit costituzionale dellart. 54, comma 2, della legge reg. Basilicata n. 42 del 2009. CORTE COSTITUZIONALE - 3/03/2011, n. 67
Art. 7, c. 1, lett. c) L.R. Basilicata n. 1/2010 - Deroga allobbligo di VIA per alcune tipologie di progetti - Contrasto con il d.lgs. n. 152/2006 - Illegittimit costituzionale. Va dichiarata lillegittimit costituzionale dellart. lart. 7, comma 1, lettera c), della legge reg. Basilicata n. 1 del 2010, laddove, modificando lAllegato A della legge reg. Basilicata n. 47 del 1998 circa la valutazione dimpatto ambientale in relazione ad alcune tipologie di progetti che devono essere ad essa sottoposti, aggiunge il seguente punto: 25. Progetti relativi ad impianti di produzione di energia mediante lo sfruttamento del vento con potenza installata superiore ad 1 MW. Soglia in aree naturali protette 0,5 MW.. Mentre la legge regionale impugnata consente infatti linstallazione di impianti al di sotto delle soglie stabilite anche in mancanza di valutazione dimpatto ambientale, l Allegato III al d.lgs. n. 152 del 2006 invece ricomprende testualmente sub lettera c-bis), senza alcuna esclusione sotto soglia, lintera categoria degli Impianti eolici per la produzione di energia elettrica, sulla terraferma, con procedimento nel quale prevista la partecipazione obbligatoria del rappresentante del Ministero per i beni e le attivit culturali. La normativa statale prescrive inderogabilmente la procedura di valutazione dimpatto ambientale per tutti gli interventi, pur se inferiori ai limiti previsti a livello regionale. Ne consegue pertanto che se lobbligo di sottoporre qualunque progetto alla procedura di valutazione dimpatto ambientale attiene al valore della tutela ambientale, la norma regionale impugnata, nel sottrarvi la tipologia degli impianti sotto soglia, invasiva dellambito di competenza statale esclusiva di cui allart. 117, secondo comma, lettera s)., CORTE COSTITUZIONALE - 3 marzo 2011, n. 67
PIEAR allegato alla L.R. Basilicata n. 1/2010, punti 2.1.2.1., 2.2.2. e 2.2.3.1. dellAppendice A - Illegittimit costituzionale - Preclusione assoluta alla realizzazione di impianti da fonti rinnovabili - Disciplina statale di tutela delle aree protette. Va dichiarata lillegittimit costituzionale dei punti 2.1.2.1., 2.2.2. e 2.2.3.1. dellAppendice A al Piano di Indirizzo Energetico Ambientale Regionale (P.I.E.A.R.), Allegato alla LR Basilicata n. 1/2010, laddove pongono vincoli tassativi
37 alla realizzazione di determinati impianti (solari termodinamici, fotovoltaici di microgenerazione e di grande generazione) nei siti della Rete Natura 2000 (siti di importanza comunitaria - SIC e pSIC - e zone di protezione speciale - ZPS e pZPS). Tale assoluta preclusione risulta ingiustificata e in evidente contrasto la disciplina protezionistica statale gi esistente, che regola gli interventi allinterno delle aree protette, non gi escludendone incondizionatamente linstallazione, ma piuttosto sottoponendone la fattibilit alla valutazione di incidenza, al fine di individuarne e valutarne preventivamente gli effetti in virt di un concreto confronto con gli obiettivi di conservazione dei siti. Ne consegue pertanto che il divieto aprioristico posto dalla legge svuota di ogni significato la valutazione di incidenza, che invece potrebbe preludere, nei singoli casi, alla praticabilit dellintervento. La competenza esclusiva statale in materia di tutela dellambiente (art. 117, secondo comma, lettera s) Cost.), infatti, intesa ad assicurare livelli di protezione, non solo adeguati, ma anche uniformi, fungendo cos da limite invalicabile per la legislazione regionale. CORTE COSTITUZIONALE - 3 marzo 2011, n. 67
*** PIEMONTE
Impianto di produzione di energia elettrica da FER - Conferenza di servizi - Esigenze di tutela della qualit dellaria - Area caratterizzata da valori al limite rispetto agli obiettivi di qualit. La valutazione del progetto di un impianto di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, in sede di conferenza di servizi, non tiene in unica ed unilaterale considerazione la promozione dello sfruttamento delle fonti di energia rinnovabile avulsa da ogni altro aspetto, dovendo necessariamente valutare, in unottica di bilancio ambientale positivo, la complessiva compatibilit dellopera con plurime esigenze quali, a mero titolo esemplificativo, la tutela della qualit dellaria. Tale valutazione si impone con maggior vigore se larea liberamente prescelta dallinteressato ricade in zona caratterizzata da valori al limite rispetto agli obiettivi di qualit dellaria fissati proprio dallUnione Europea (direttive 96/62/CE, 1999/30/CE, 2000/69 CE, 2002/3/CE e, da ultimo, 2008/50/CE). TAR PIEMONTE, Sez. I - 26 febbraio 2011, n. 219
Impianto di produzione di energia elettrica - Impatto inquinante - Valutazione Non pu ritenersi arbitraria la scelta amministrativa di privilegiare i sistemi di produzione di energia da biomassa di carattere cogenerativo, soluzione che risponde al criterio generale di incentivare le strutture pi efficienti; ci conforme alla disciplina comunitaria, atteso che tende a privilegiare quegli impianti che garantiscono un maggior rendimento energetico unitamente ad un minor impatto ambientale. TAR PIEMONTE, Sez. I - 26 febbraio 2011, n. 219
*** LOMBARDIA
V.I.A. - Impianti di produzione di energia elettrica - Art. 31, c. 2, d.lgs. n. 112/98 - Parere positivo espresso in sede di v.i.a. - Affidamento della parte circa la realizzazione dellimpianto - Limiti - Emersione di sopravvenienze rilevanti - Subordinazione dellautorizzazione finale a ulteriori prescrizioni - Legittimit. Nell'ambito della pi ampia procedura volta al rilascio dell'autorizzazione finale di cui all'art. 31, comma 2, lett b) del Dlgs. 31 marzo 1998, n. 112, il parere espresso in sede di valutazione di impatto ambientale, sul piano istruttorio e per le tematiche ad esso inerenti, determina un forte vincolo procedimentale. Ne consegue che i risultati cui pervenuto, non potrebbero essere legittimamente disattesi dalla successiva attivit istruttoria per gli aspetti che costituiscono il presupposto logico essenziale del giudizio espresso in quella sede. Tuttavia la positiva valutazione di impatto ambientale non esaurisce ogni aspetto
38 della procedura autorizzativa e non dunque idonea ad esprimere un giudizio definitivo sullintervento, reso possibile solo dal rilascio dellautorizzazione finale. Deve pertanto ritenersi che l'Amministrazione competente al rilascio del provvedimento finale sia comunque legittimata a chiedere chiarimenti ed integrazioni ovvero a subordinare ad ulteriori condizioni e prescrizioni il rilascio dell'autorizzazione finale, qualora, nel corso dell'istruttoria, emergano nuovi elementi, precedentemente non considerati, i quali rendano evidente l'impossibilit di conseguire le esigenze di equilibrio ecologico e ambientale poste a fondamento del giudizio favorevole di compatibilit ambientale. (cfr. Cass. civ., s.u., 7 luglio 2010, n. 16039). E evidente che laffidamento della parte alla realizzazione dellimpianto per effetto del rilascio della v.i.a. non cristallizza la situazione al momento in cui la stessa stata rilasciata, ma consente di valutare anche rilevanti sopravvenienze TAR LOMBARDIA, Brescia, Sez. I - 16 febbraio 2011, n. 282
*** CAMPANIA
Impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili - Limiti di edificabilit su determinate aree del territorio regionale - Art. 1, c. 25 l.r. Campania n. 2/2010 - Illegittimit costituzionale. In assenza di linee guida approvate in Conferenza unificata, le Regioni non possono disporre limiti di edificabilit degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili su determinate zone del territorio regionale La disciplina attiene infatti alla materia di potest legislativa concorrente della produzione, trasporto e distribuzione di energia, ambiti nei quali le Regioni devono attenersi ai principi stabiliti dalla legislazione statale. Ne deriva lillegittimit costituzionale, per violazione dellart. 117, terzo comma, della Costituzione, dellart. 1, comma 25, primo periodo, della legge della Regione Campania n. 2 del 2010, il quale infatti prescrive, per la dislocazione di centrali di produzione di energia da fonti rinnovabili, il rispetto di una distanza minima non inferiore a cinquecento metri lineari dalle aree interessate da coltivazioni viticole con marchio DOC e DOCG, e non inferiore a mille metri lineari da aziende agrituristiche ricadenti in tali aree. CORTE COSTITUZIONALE - 11 febbraio 2011, n. 44
*** SARDEGNA
Impianti eolici - Delibera di giunta regionale n. 10/3 - Blocco generalizzato - Illegittimit - Contrasto con la direttiva 2001/77/CE e con il d.lgs. n. 387/2003. Un blocco generalizzato nel settore eolico si pone in stridente contrasto con lo spirito di favor per tipologia tale tipologia di impianti che traspare sia dalla direttiva 2001/77/CE cui il d.lgs. 387/2003 ha dato attuazione e, sia dagli accordi internazionali funzionali alla valorizzazione e incentivazione della produzione di energia da fonti rinnovabili. Lart. 12 del d.lgs. 387/2003, peraltro, identifica espressamente gli impianti eolici quali "di pubblica utilit ed indifferibili ed urgenti. Anche questa qualificazione collide palesemente con il blocco generalizzato del settore previsto dalla delibera di giunta regionale della Sardegna n. 10/3, in attesa della costituzione della societ prevista dalla delibera G.R. 10/1 del 12.03.2010. TAR SARDEGNA, sez. I - 14 gennaio 2011, n. 37
Impianti alimentati da fonti rinnovabili - Autorizzazione unica -Termine di centottanta giorni - Art. 12 d.lgs. n. 387/2003 - Principio fondamentale. La previsione di un termine massimo di centottanta giorni per la conclusione del procedimento finalizzato al rilascio dellautorizzazione unica di cui allart. 12 del d.lgs. n. 387 rappresenta un principio fondamentale della materia, in quanto ispirata alle regole della semplificazione e della celerit amministrativa. TAR SARDEGNA, sez. I - 14 gennaio 2011, n. 37
39 Energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili - D.lgs. n. 387/2003 - Principi di semplificazione ed accelerazione - Conferenza di servizi - Art. 12. Il d.lgs. 387 del 2003,emanato in ossequio agli impegni internazionali e comunitari, ispirato a principi di semplificazione e accelerazione delle procedure finalizzate alla realizzazione e gestione degli impianti di energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili. In particolar modo, l'art. 12, evidenzia lintentio legislatoris di favorire le iniziative tese alla realizzazione di tali impianti, semplificando il relativo iter autorizzativo e concentrando l'apporto valutativo di tutte le Amministrazioni interessate nella conferenza dei servizi ai fini del rilascio dellautorizzazione unica. Allarticolo 12 del d.lgs. n. 387/2003 va pertanto riconosciuto il valore di principio fondamentale, ai sensi e per gli effetti dell'art. 117, comma 3, Cost., in quanto tale vincolante per le Regioni nella materia di legislazione concorrente di produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell'energia, cui da ascrivere la realizzazione e la gestione degli impianti di energia da fonte eolica. TAR SARDEGNA, sez. I - 14 gennaio 2011, n. 37
Libero mercato concorrenziale - Riserva e monopoli pubblici - Incompatibilit. Dal quadro normativo di riferimento, art. 41 della Costituzione, d.lgs. n. 79/1999, Direttiva 2001/77/CE, d.lgs. n. 387/2003, si evince che la produzione di energia anche da fonti rinnovabili avviene in un regime di libero mercato concorrenziale, incompatibile, in quanto tale, sia con riserve e monopoli pubblici, sia con privative industriali. Si tratta, in altri termini, di una attivit libera, soggetta ad autorizzazione e non, invece, di una attivit riservata ai poteri pubblici. TAR SARDEGNA, sez. I - 14 gennaio 2011, n. 37
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SICILIA
Impianti alimentati da fonti rinnovabili - Autorizzazione unica ex art. 12 d.lgs. n. 387/2003 - Valutazioni di carattere paesaggistico - Conferenza di servizi - Parere reso al di fuori della conferenza - Illegittimit per incompetenza assoluta. Lart. 12 del d.lgs. n. 387/2003 prevede che la costruzione e l'esercizio degli impianti di produzione elettrica alimentate da fonti rinnovabili sono soggetti ad un'autorizzazione unica rilasciata dalla Regione, tenuta a convocare la conferenza di servizi entro 30 giorni dal ricevimento dellistanza di autorizzazione. Lautorizzazione unica sostituisce pertanto tutti i pareri e le autorizzazioni necessari, e in essa confluiscono tramite la Conferenza di servizi, anche le valutazioni di carattere paesaggistico, nonch quelle inerenti lesistenza di vincoli di carattere storico-artistico. Ne consegue che se l'organo competente al rilascio dellautorizzazione unica effettua la valutazione comparativa di tutti gli interessi coinvolti, tenendo conto delle posizioni di dissenso espresse dagli Enti partecipanti alla Conferenza di servizi, le Amministrazioni interessate, ivi inclusa quella deputata alla tutela del paesaggio, sono invece tenute a partecipare alla suddetta conferenza e ad esprimere in quella sede i pareri di cui sono investiti per legge. Qualora, invece, il singolo parere sia reso al di fuori della conferenza esso illegittimo per incompetenza assoluta alla stregua di un atto adottato da un'autorit amministrativa priva di potere in materia. TAR SICILIA, Catania, Sez.I - 14 gennaio 2011, n. 35
*** CALABRIA
Fonti di energia rinnovabili - Pubblico interesse e pubblica utilit - Art. 12, comma 1 del d.lgs. n. 387/2003 - Protocollo di Kyoto. L'utilizzazione delle fonti di energia rinnovabile considerata di pubblico interesse e di pubblica utilit, e le opere relative sono considerate indifferibili ed urgenti (art 12, comma 1, del D.Lgs. 387/2003), anche in virt del fatto che la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra attraverso la ricerca, la promozione, lo sviluppo e la maggior utilizzazione
40 di fonti energetiche rinnovabili e di tecnologie avanzate e compatibili con l'ambiente costituisce un impegno internazionale assunto dall'Italia con la sottoscrizione e il successivo recepimento con la legge di ratifica n. 120/2002 del Protocollo di Kyoto. TAR CALABRIA, Catanzaro, Sez. I - 12 gennaio 2011, n. 32
Realizzazione e gestione di impianti eolici - Autorizzazione unica - Interesse urbanistico ad una corretta localizzazione - Conferenza di servizi. La realizzazione e la gestione di impianti eolici rientra tra le attivit di impresa liberalizzate, sottoposta, in conformit ai principi comunitari, previa conferenza di servizi, ad unautorizzazione unica che, costituendo titolo per la costruzione dell'impianto quindi, anche sostitutiva del permesso di costruire, in quanto il Comune pu far valere, in sede di Conferenza di servizi, il proprio interesse, ambientale ed urbanistico, ad una corretta localizzazione urbanistica del parco eolico e alla sua conformit edilizia. TAR CALABRIA, Catanzaro, Sez. I - 12 gennaio 2011, n. 32
Impianti eolici - Autorizzazione - Mancata approvazione del piano energetico comunale - Determinazione negativa - Illegittimit - D. Lgs. n. 387/2003 - Termine di conclusione del procedimento - 180 gg. E illegittima la determinazione negativa del Comune relativamente allautorizzazione per la realizzazione di un impianto eolico, sul rilievo della mancata approvazione del piano energetico comunale: tale determinazione viene a tradursi, in sostanza, in una sorta di sospensione sine die delle richieste di autorizzazione in tale settore, in evidente contrasto con il principio fondamentale di cui al D.L.vo n. 387/2003, che esige, infatti, la conclusione del procedimento entro il termine massimo di 180 giorni, in conformit alle regole della semplificazione amministrativa e della celerit, in modo uniforme sull'intero territorio nazionale TAR CALABRIA, Catanzaro, Sez. I - 12 gennaio 2011, n. 32
Interesse paesaggistico e interesse allapprovvigionamento energetico - Principio di proporzionalit. L'impatto territoriale degli impianti per la produzione di energia eolica, per quanto rilevante e tale da giustificare l'esercizio dei poteri urbanistici e paesaggistici, non rappresenta, tuttavia, un elemento da considerare in via esclusiva, dovendosi tener conto altres (e principalmente) dell'interesse nazionale - costituzionalmente rilevante - all'approvvigionamento energetico, soprattutto se in forme non inquinanti, il quale richiede la necessit, in base al principio di proporzionalit, della puntuale indicazione dei motivi ostativi al rilascio della autorizzazione paesaggistica, allo scopo di eliminare sproporzioni fra la tutela dei vincoli e la finalit di pubblico interesse sotteso alla produzione ed utilizzazione dell'energia elettrica. TAR CALABRIA, Catanzaro, Sez. I - 12 gennaio 2011, n. 32
Regioni - Linee guida nazionali Impianti eolici. Lindividuazione, da parte delle Regioni, dei luoghi ove non possibile realizzare gli impianti di energia rinnovabile pu avvenire soltanto a seguito della approvazione delle linee guida nazionali per il corretto inserimento degli impianti eolici nel paesaggio da parte della Conferenza unificata ai sensi dellart. art. 12, comma 10, del D. Lgs. 2003, n. 387. TAR CALABRIA, Catanzaro, Sez. I - 12 gennaio 2011, n. 32
Impianti di energia rinnovabile - Artt. 12 d.lgs. n. 387/2003 e 14 quater L. n. 241/90 - Amministrazione dissenziente. Dal combinato disposto dell'art. 12 comma 4 del D.L.vo 387/2003 e dell'art. 14 quater comma 1 della L. 241/90, deriva l'obbligo dell'Amministrazione dissenziente di esprimere la propria opposizione con un atto "costruttivo", ovvero con un atto che oltre ad essere congruamente motivato, rechi puntualmente le indicazioni delle modifiche progettuali necessarie ai fini dell'assenso. TAR CALABRIA, Catanzaro, Sez. I - 12 gennaio 2011, n. 32
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Comuni - aree destinate ad impianti eolici - Mancanza di specifiche previsioni conformative -. Se vero che i Comuni possono prevedere, nell'esercizio della propria discrezionalit in materia di governo del territorio, aree specificamente destinate ad impianti eolici, anche alla luce delle (diverse) disposizioni vigenti in tema di sostegno nel settore agricolo, di valorizzazione delle tradizioni agroalimentari locali, di tutela della biodiversit, di tutela del patrimonio culturale e del paesaggio rurale, etcc., bisogna tuttavia ritenere che, in mancanza di espressa previsione conformativa, tale tipologia di impianti, pu essere localizzata, senza distinzione (almeno con riferimento alla valutazione di compatibilit urbanistica), in tutte le zone. TAR CALABRIA, Catanzaro, Sez. I - 12 gennaio 2011, n. 32