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So AMBIENTE S.r.l. AUTORIZZAZIONE INTEGRATA


AMBIENTALE
L'autorizzazione integrata ambientale (AIA) il provvedimento che
autorizza l'esercizio di un impianto o di parte di esso a determinate
condizioni, che devono garantire la conformit ai requisiti di cui alla
parte seconda del decreto legislativo
3 aprile 2006, n. 152, come modificato dal decreto legislativo 29
giugno 2010, n. 128, che costituisce l'attuale recepimento della
direttiva comunitaria 2008/1/CEdel Parlamento Europeo e del
Consiglio del 15 gennaio 2008 sulla prevenzione e la riduzione
integrate dell'inquinamento

Ai sensi di quanto previsto dall'articolo 29-quattuordecies del citato
D.Lgs. 152/06, tale autorizzazione necessaria per poter esercire le
attivit specificate nell'allegato VIII alla parte seconda dello stesso
decreto.


B) Cannova Gianfranco Sodano Nicol Sodano Calogero.

per il reato di cui agli artt. 81 cpv., 319 e 321 c.p., perch, con pi azioni esecutive
di un medesimo disegno criminoso, anche in tempi diversi, CANNOVA Gianfranco, in
qualit di funzionario dellAssessorato Regionale Territorio e Ambiente, quindi pubblico
ufficiale, riceveva ed accettava la promessa di denaro ed altre utilit da Sodano Nicol e
Sodano Calogero, legali rappresentanti, rispettivamente, della SICEDIL Srl - con sede in
Villaseta in c.da Zunica, Agrigento, attiva nel settore dello smaltimento dei rifiuti - e della
SOAMBIENTE Srl - con sede in Villaseta in c.da Zunica, Agrigento, attiva nel settore del
trattamento, trasporto e smaltimento di rifiuti - a titolo di controprestazione per la
commissione di atti contrari ai doveri del proprio ufficio di fedelt, imparzialit e onest,
quali il garantire una corsia preferenziale nel rilascio dei necessari provvedimenti
autorizzativi per le discariche di Noto e Pachino gestite dalle predette societ, anche
omettendo atti doverosi del proprio ufficio, il fornire consulenza tecnica nella risoluzione di
problematiche amministrative, il comunicare preventivamente e continuamente tutte le
informazioni, anche riservate, di cui era a conoscenza in forza del ruolo ricoperto
allinterno della P.A. e comunque nel mettere a disposizione la propria funzione a tale
titolo.
In particolare, riceveva somme di denaro in contanti, pari ad almeno centomila euro, una
cesta piena di prodotti alimentari, lofferta di una villetta, in fase di realizzazione, sita ad
Agrigento, localit Scala dei Turchi. In Palermo, dal maggio 2011 al maggio
2012.

..Questi ultimi assumono rilevanza nellambito di questa misura come titolari di due
societ la SICEDIL s.r.l. (vds. A.I.A. VOL III aff. 21 ss e 46 ss.), con sede in Villaseta in
c.da Zunica (Agrigento), operante nello smaltimento di rifiuti e la SOAMBIENTE s.r.l. con
sede in Villaseta in c.da Zunica Agrigento (vds. A.I.A. - VOL III aff. 62 ss.), operante nel
trattamento, trasporto e smaltimento di rifiuti, di varie tipologie.

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In questa loro veste i fratelli Sodano erano impegnati nella ricerca di siti,
prevalentemente cave dismesse, allocate in diverse province siciliane, da destinare a
discariche per varie tipologie di rifiuti in specie per risolvere i problemi connessi alla
gestione della societ SICEDIL s.r.l. in riferimento alla discarica, in fase di saturazione,
per rifiuti non pericolosi in localit Monserrato di Agrigento.

Tramite lUfficio dellAssessorato Regionale al Territorio e Ambiente, in cui prestava
servizio larch. Cannova, il 18.4.2011 i medesimi Sodano ottenevano lautorizzazione
(D.D.G. n.253), non ancora esecutiva (per via dei ricorsi amministrativi presentati da un
comitato di cittadini), per unulteriore discarica, sita ad un centinaio di metri della
precedente, da gestire tramite la SOAMBIENTE s.r.l. e da destinare alla medesima
categoria di rifiuti, ovvero rifiuti non pericolosi.

Sempre tramite la SOAMBIENTE s.r.l., gli stessi fratelli Sodano erano interessati ad
ottenere autorizzazioni per diverse altre discariche, per varie tipologie di rifiuti, localizzate
in ambito regionale, anche extraprovinciale (Pachino, Noto, Sciacca e Siculiana).
Per come precisato in esordio i Sodano venivano inizialmente intercettati per acquisire
elementi di prova che confermassero le connivenze dei predetti con ambienti della
criminalit organizzata ma, come spesso accade quando si opta per questo tipo di
strategia investigativa, alla ricerca di elementi di prova che andassero a confermare
loriginario impianto accusatorio si accompagnavano nuove emergenze che, a loro volta,
necessitavano di un approfondimento dindagine.

Infatti, sin dalle fasi iniziali, venivano intercettati assidui contatti telefonici con il citato
funzionario regionale, Cannova Gianfranco, in qualit di responsabile del procedimento
funzionale al rilascio del provvedimento di autorizzazione che rivelavano il rapporto di
corruttela adesso di diretto interesse. (pag 39 ORDINANZA DI CUSTODIA CAUTELARE )

Questa telefonata seguita, dopo pochi minuti, da altra intercorrente tra Sodano Calogero
ed un proprio collaboratore della SICEDIL s.r.l., a cui veniva chiesto di quantificare la
disponibilit di soldi contanti presso lazienda; unistanza alla quale il dipendente riferiva
lammontare di 3.585,00 che Sodano Calogero, pur lamentato la scarsit della
liquidit, chiedeva che gli venisse portato, in quanto doveva recarsi urgentemente a
Palermo, cio dal Cannova (VOL. I aff. 215 ss).

Risulta, infatti, che la societ SOAMBIENTE s.r.l. aveva presentato unistanza per i lavori
di recupero ambientale di una ex cava di calcarenite, mediante la realizzazione di un
impianto di smaltimento per rifiuti non pericolosi, principalmente terre e rocce da scavo; lo
stop definitivo alla realizzazione della discarica di contrada Camporeale, che
rischiava di essere riempita con materiali terrosi provenienti da siti fortemente inquinati,
avveniva con il diniego del citato Comune di Pachino, in contrasto con il proprio iniziale
parere favorevole, anche a causa delle vibranti proteste della popolazione locale.
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Al fine di delineare il comportamento a dir poco disinvolto del Cannova
opportuno richiamare un documento del Comune di Pachino, a firma del Capo
Area Tecnica, Arch. Vincenzo Frazzetto (cfr. in atti) in cui questo funzionario
comunale, dietro precisa richiesta del Sindaco di Pachino, forniva delucidazioni
in merito al primo parere positivo dato al progetto di discarica gestita dalla
SOAMBIENTE.
Questo il passaggio di particolare importanza, riportato anche nella richiesta di misura: Il
responsabile dellUrbanistica ed il responsabile del SUAP non ha mai espresso parere per
limpianto, in quanto si limitato a trasmettere via fax alla C.D.S. il parere dellart.40 in
fax, tanto che in data posteriore alla C.D.S. del 13.04.2011 lArch. Cannova, responsabile
di procedimento richiedeva stranamente per via telefonica al sottoscritto al posto del
parere inviato via fax lo stesso parere ma con intestato lAssessorato ARTA di Palermo,
servizio 1 VIA-VAs inviato il 21.04.2011 con nota n. 13492 via fax, quindi oltre che parere
endo-procedimentale da non prendere in considerazione, fuori termine e assolutamente
ininfluente per il procedimento; [] inoltre si comunicava in data 27.05.2011 con nota
prot. N.17660 che la Soprintendenza di Siracusa non era stata invitata alle precedenti
C.D.S. per cui si invitava lARTA a voler invitare la Soprintendenza di Siracusa la sezione
archeologica . (VOL. III aff. 832 ss).
Dunque lennesimo comportamento fuori dalle regole tenuto dallarch.
Cannova che agiva quale responsabile del procedimento.

Lo scoramento dei fratelli Sodano emerge anche nel loro dialogo dell03.01.2012, ore
16:15:22, sullutenza numero 329-3141067 in uso a Sodano Nicol Giovanni
(telefonata in uscita verso l'utenza 393-9184874 in uso a Sodano Calogero) nella
quale Nicol commentava amaramente: ci hanno... ci hanno fottuto solamente soldi e
basta...; unesperienza negativa ( una esperienza che non ha portato a un cazzo...) che
induceva Sodano Calogero ad affermare: e noi... e noi non dobbiamo fare pi niente e da
lui ci dobbiamo allontanare completamente... () e invece io non ci credo... io non... non
ci posso credere io va... parliamoci chiaro... non ci posso credere... io credo che... credo
che... abbiamo fatto minchiate... solo questo credo... cio minchiate relative, minchiate
che nel senso che in buona fede, per ugualmente soli siamo... ugualmente non te ne
approvano decreto, ugualmente se ne stanno fottendo di me e di te... ugualmente...
capisci che ti voglio dire... ()cio... se una discarica ha da passare si passa, se non ha da
passare non ti passa va... parliamoci chiaro...

Per suo conto il Cannova cercava di recuperare la situazione rivolgendosi al legale
dei due fratelli Sodano indicando il rimedio giurisdizionale del ricorso al TAR per superare
lostacolo del parere negativo e per poter portare egualmente avanti liter amministrativo.

Nonostante queste vibranti lamentale i fratelli Sodano tornavano a sollecitare lintervento
di questo funzionario corrotto per la vicenda delle autorizzazioni amministrative finalizzate
allapertura della discarica nel comprensorio del Comune di Noto (SR) - C.da Stallaini,
rappresentando sul punto che la societ SOAMBIENTE S.r.l. era riuscita ad ottenere
lAutorizzazione Integrata Ambientale (AIA) per la realizzazione di un impianto
di smaltimento e di recupero di rifiuti non pericolosi in data 08.01.2013
dallARTA (VOL. III aff. 316 ss).

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Appare a questo punto persino superfluo dover rimarcare che il responsabile del
procedimento AIA era, ancora una volta, Cannova Gianfranco legato dai soliti
rapporti con i Sodano come emerge dalla conversazione in data 06.02.2012 ora :
10:43:17: C: Tutto bene, grazie. Novit ne abbiamo L (n.d.r. diminutivo di Lillo)? S: No,
novit... nessuna novit, dico, non... non... aspettiamo, dico, vediamo... verso gioved lo
vengo a trovare a Palermo cos... parliamo un poco. C: va bene L! ()

In particolare, veniva accertato che i fratelli SODANO - titolari di due societ ed in
particolare della SICEDIL Srl 23, (vds. A.I.A. VOL III aff. 21 ss e 46 ss.), con
sede in Villaseta in c.da Zunica (Agrigento), che si occupa dello smaltimento di
rifiuti, e della SOAMBIENTE Srl 24 con sede in Villaseta in c.da Zunica
Agrigento (vds. A.I.A. - VOL III aff. 62 ss.), che si occupa del trattamento,
trasporto e smaltimento di rifiuti, di varie tipologie - erano impegnati nella
ricerca di siti, prevalentemente cave dismesse, allocate in diverse province
siciliane, da destinare a discariche per varie tipologie di rifiuti. In tale contesto,
lindagine in carico alla DDA di Palermo volgeva, altres, a verificare eventuali
connivenze tra i medesimi imprenditori ed esponenti inseriti e/o appartenenti,
a vario titolo, alla criminalit organizzata di stampo mafioso.

Di fatto, da quellattivit tecnica (p.p.nr.11574/10 D.I. nr. 981/11), emergeva che i f.lli
SODANO, attraverso la SICEDIL Srl, stavano effettivamente gestendo una
discarica in fase di saturazione 25, per rifiuti non pericolosi, in localit
Monserrato di Agrigento.

Per tale motivo, tramite lAssessorato Regionale al Territorio e Ambiente, in cui presta
servizio larch. CANNOVA, il 18.4.2011 i medesimi Sodano ottenevano
lautorizzazione (D.D.G. n.253), non ancora esecutiva (per via dei ricorsi
amministrativi presentati da un comitato di cittadini), per unulteriore
discarica26, sita ad un centinaio di metri della precedente, da gestire tramite la
SOAMBIENTE s.r.l. e da destinare alla medesima categoria di rifiuti, ovvero
rifiuti non pericolosi.

Altres, sempre tramite la SOAMBIENTE s.r.l., gli stessi f.lli SODANO erano
interessati ad ottenere autorizzazioni per diverse altre discariche, per varie
tipologie di rifiuti, localizzate in ambito regionale, anche extraprovinciale
(Pachino, Noto, Sciacca e Siculiana).


Per una migliore comprensione dei fatti, di seguito si delinea a grandi linee liter
burocratico avente ad oggetto la discarica di Pachino (SR), cos come riscontrato da
successiva acquisizione documentale effettuata presso lARTA di Palermo: la
SOAMBIENTE S.r.l. aveva presentato unistanza per i lavori di recupero ambientale di
una ex cava di calcarenite, mediante la realizzazione di un impianto di smaltimento per
rifiuti non pericolosi, principalmente terre e rocce da scavo. Ma lo stop definitivo alla
realizzazione della discarica di contrada Camporeale, che rischiava di essere
riempita con materiali terrosi provenienti da siti fortemente inquinati, avveniva con il
diniego del Comune di Pachino che fece marcia indietro dopo avere espresso il proprio
favore, correggendo dunque l'indirizzo frettolosamente espresso.

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La casa municipale, inizialmente, giustific il proprio assenso poich il progetto prevedeva
lo stoccaggio di inerti e materiali terrosi non pericolosi. Tuttavia si scopr,
successivamente, che i codici indicanti i materiali stoccabili prevedevano anche quelli
provenienti da siti industriali potenzialmente inquinati. Spinto da una vera e propria
sommossa popolare, il sindaco Bonaiuto rivide la propria posizione e neg le autorizzazioni
prima concesse.

In questa sede, sempre al fine di delineare il comportamento opaco e disinvolto del
CANNOVA, opportuno richiamare un documento del Comune di Pachino, a firma del
Capo Area Tecnica, Arch. Vincenzo Frazzetto (cfr. in atti) in cui il medesimo
funzionario comunale, dietro precisa richiesta del Sindaco di Pachino, forniva delucidazioni
in merito alla primo parere positivo dato al progetto di discarica gestita dalla
SOAMBIENTE. Scriveva tra laltro nella sua nota, il FRAZZETTO, questo passaggio di
particolare importanza:

Il responsabile dellUrbanistica ed il responsabile del SUAP non ha mai
espresso parere per limpianto, in quanto si limitato a trasmettere via fax alla
C.D.S. il parere dellart.40 in fax, tanto che in data posteriore alla C.D.S. del
13.04.2011 lArch. Cannova, responsabile di procedimento richiedeva
stranamente per via telefonica al sottoscritto al posto del parere inviato via fax
lo stesso parere ma con intestato lAssessorato ARTA di Palermo, servizio 1
VIA-VAs inviato il 21.04.2011 con nota n. 13492 via fax, quindi oltre che parere
endo-procedimentale da non prendere in considerazione, fuori termine e
assolutamente ininfluente per il procedimento; [] inoltre si comunicava in
data 27.05.2011 con nota prot. N.17660 che la Soprintendenza di Siracusa non
era stata invitata alle precedenti C.D.S. per cui si invitava lARTA a voler
invitare la Soprintendenza di Siracusa la sezione archeologica . (VOL. III aff.
832 ss)


Di seguito, viene presentata altra conversazione, tra il CANNOVA ed i fratelli SODANO,
che verte sulle autorizzazioni amministrative finalizzate allapertura della discarica nel
comprensorio del Comune di Noto (SR) - C.da Stallaini, rappresentando sul punto che la
SOAMBIENTE S.r.l. riusciva ad ottenere lAutorizzazione Integrata Ambientale
(AIA) per la realizzazione di un impianto di smaltimento e di recupero di rifiuti
non pericolosi in data 08.01.2013 dallARTA (VOL. III aff. 316 ss)


Ovviamente il responsabile del procedimento A.I.A. non poteva che essere
Cannova Gianfranco

(tratto da Ordinanza ex art. 292 c.p.p. n. 10308/11 RG NR n. 7485/11 RG GIP)
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Un iter lungo tre anni: larea protetta, lungo il corso del fiume, occupa 2.760
ettari
Loasi e i rifiuti
In Sicilia la contrariet del Comune di Noto non basta a fermare lapertura di una
discarica ai margini della Riserva naturale orientata di Cavagrande del Cassibile.
All'inizio del 2014 arrivato il parere negativo dell'assessorato regionale ai Beni
culturali, ma resta pendente un ricorso amministrativo che potrebbe far ripartire
l'iter autorizzativo ---
Tra le rocce dei monti Iblei il corso del fiume Cassibile forma
un canyon dalle pareti ripide, profondo fino a 250 metri. Lunga una decina
di chilometri, una delle aree protette pi grandi e importanti della Sicilia: la
Riserva naturale orientata di Cavagrande del Cassibile
(www.cavagrandedelcassibile.it) occupa circa 2.760 ettari, e si estende tra i
comuni di Noto (Sr), Avola (Sr) e Siracusa.

In contrada Stallaini (Noto), a circa 300-400 metri dal canyon, stata
autorizzata a fine 2012 linstallazione di una discarica per lo smaltimento di
amianto e di rifiuti provenienti da aree industriali, terreni bonificati, lavorazioni
delle cave ed edili, che verrebbe realizzata dalla ditta agrigentina So
Ambiente srl.

Lintervento rischia di modificare lecosistema di unarea ricca di vegetazione,
un regno della biodiversit: oltre allalterazione dei tratti fisici della zona, a
seguito dei lavori di ampliamento della strada e alle conseguenze legate
allaumento di traffico di mezzi pesanti, la natura calcarea della roccia (ad alta
porosit) faciliterebbe le infiltrazioni nella falda.


La presenza di una discarica, inoltre, potrebbe danneggiare il turismo: il sito,
divenuto riserva nel 1990, riceve annualmente la visita di migliaia di turisti,
guidati alla scoperta dei sentieri ricchi di vegetazione che si snodano al suo
interno e dei famosi laghetti che, in estate, diventano luogo di refrigerio per chi
desidera fare un bagno in una cornice paradisiaca.


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La storia dellintervento di So Ambiente srl lunga. Il progetto di discarica
risale a diversi anni fa, ma ha conosciuto unaccelerazione nel 2010, con
lapertura della Conferenza dei servizi -spiega Corrado Bianca, assessore
allUrbanistica del Comune di Noto-. Tuttavia, solo a gennaio 2013, con la
notifica del decreto di rilascio dellAutorizzazione integrata ambientale (Aia) alla
societ ci siamo resi conto di ci che stava avvenendo. Siamo responsabili, non
abbiamo vigilato abbastanza. Per capire questa vicenda bisogna partire dalla
Conferenza dei servizi del 25 novembre 2010. Tre anni fa, in quella sede, il
Comune di Noto espresse la necessit di approfondimenti, dato che larea
interessata dal progetto era vicina ai siti dinteresse comunitario Cava
Contessa (400 metri a Sud) e Cavagrande del Cassibile, Cava Cinque Porte,
Cava e Bosco Bauli (400 metri a Nord). Meno di un mese dopo, il 16 dicembre
2010, lUfficio tecnico comunale dava parere negativo in materia di valutazione
di impatto ambientale (Via), dichiarandosi contrario alla realizzazione della
discarica.

Nacque allora il conflitto con la Regione Sicilia, perch il parere trasmesso dal
Comune sarebbe arrivato in ritardo: nellambito di una Conferenza dei servizi,
dopo 15 giorni scatta il principio del silenzio-assenso, anche se questo principio
non dovrebbe riguardare le procedura Aia e quelle di Via e Vas, la valutazione
ambientale strategica, che prevedono che i pareri siano esplicitamente
acquisiti, anche se tardivi, come ha sottolineato in una interrogazione il
deputato regionale del Movimento 5 Stelle Stefano Zito, facendo riferimento
stabilito in sede giurisdizionale il Consiglio di Stato: Abbiamo presentato una
mozione per chiedere la revoca dellautorizzazione. Vigiliamo affinch sia
calendarizzata. Nel frattempo, a partire dalle ultime settimane del 2010, sono
stati acquisiti i pareri favorevoli di Arpa, Genio civile di Siracusa,
Sovrintendenza ai beni culturali, Azienda sanitaria provinciale di Siracusa,
anche se alcuni ponevano prescrizioni per il rilascio dellAutorizzazione.

Ladozione del Piano paesaggistico della Provincia di Siracusa -a febbraio 2012-
evidenzia che larea vincolata e sottoposta al livello di tutela 2-3, che
prevede il divieto di costruire discariche e impone di evitare opere incompatibili
con la tutela dei valori ambientali o che comportino varianti urbanistiche. Un
mese dopo, il Comune di Noto sancisce allunanimit il proprio no alla discarica.
Ma non basta: il 21 dicembre 2012, lassessorato Ambiente e territorio della
Regione Sicilia rilascia lAia, e il decreto viene notificato al Comune di Noto l8
gennaio 2013.

Secondo la Regione la contrariet dellente comunale, sottolineata in una nota
del luglio del 2012, si sarebbe limitata alle considerazioni di un professionista
esterno, comprensive di prescrizioni, ma non esprimeva la volont del
Comune. Tale mancanza veniva acquisita come parere favorevole, sempre in
virt del principio del silenzio-assenso. Cos, nel protocollo con cui si notifica il
decreto, si afferma che il progetto come approvato costituisce
automaticamente variante del Piano regolatore del Comune.
Una scelta che porta i rappresentanti del municipio netino a preparare un
ricorso al Tar, per contestare quella che appare come una forzatura delle
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procedure autorizzative (la decisione era attesa per il 23 novembre, quando Ae
155 era gi in stampa). Nemmeno il tempo di perfezionare il ricorso che entra
in gioco unaltra variabile: a febbraio 2013, lAssessorato regionale allEnergia,
a seguito di uninformativa della Procura di Agrigento, revoca tutte le
autorizzazioni rilasciate alla So Ambiente srl (anche quelle a realizzare due
discariche in territorio agrigentino, oltre a Cavagrande). Linformativa avrebbe
riguardato il rischio di infiltrazioni mafiose a causa di legami di alcuni soci con
soggetti ritenuti controindicati, in quanto arrestati nel corso di alcune
operazioni di Polizia. Lelemento avrebbe lasciato presagire, secondo la
Procura, la possibilit di un condizionamento nella gestione dellimpresa da
parte della malavita.

Mentre a Noto si sperava in uno stop definitivo, i legali rappresentanti della So
Ambiente, in virt della scarcerazione dei soggetti ritenuti controindicati dalla
Prefettura, presentavano un immediato ricorso al Tar, respinto. stato
il Consiglio di giustizia amministrativa (Cga, lequivalente siciliano del
Consiglio di Stato) che ha accolto il ricorso, a luglio 2013, consentendo a So
Ambiente di ottenere nuovamente le autorizzazioni per le tre discariche.
Lorgano di giustizia amministrativa, infatti, in virt della scarcerazione dei
soggetti segnalati dalla Prefettura di Agrigento, ha ordinato la sospensione
dellesecuzione dei provvedimenti di revoca e dellinformativa prefettizia.
Riguardo, invece, alla questione della legittimit delle autorizzazioni per la
realizzazione della discarica in unarea vincolata come quella di Cavagrande, il
Cga ha rimandato la questione al Tar, che avrebbe dovuto pronunciarsi entro la
fine del 2013, salvo rimandare la sentenza poich So Ambiente avrebbe
presentato nuovi elementi.


Il Comune di Noto per non si arreso: Abbiamo nuovamente espresso -
afferma lassessore Corrado Bianca- tutta la nostra contrariet alla discarica,
inviando un documento al presidente della Regione e agli assessorati Ambiente
e territorio, Energia e Beni Culturali, diffidandoli dal rilasciare ulteriori atti
autorizzativi. Il Piano paesaggistico provinciale stato ignorato, la variante al
Prg stata apportata in sede di Conferenza dei servizi, sulla base di un
silenzio-assenso discutibile, senza passare dal Consiglio comunale. Noi
lotteremo per evitare che venga distrutta unarea importante come quella di
Cavagrande.
A livello regionale, sono state presentate interrogazioni da consiglieri del Pd e
del Movimento 5 Stelle. Ad agosto 2013 stata presentata anche
uninterrogazione in Senato da otto senatori del Pd, su iniziativa della senatrice
siciliana Venera Padua. La parola al ministro dellAmbiente, che a oggi non ha
ancora risposto. ---


(Aggiornato al 3 febbraio 2014)
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http://www.altreconomia.it/site/fr_contenuto_stampa.php?intId=4396

Marted 26 Marzo 2013 10:53
La Sicilia orientale si mobilita contro
una nuova discarica


Cresce la mobilitazione in provincia di Siracusa contro la discarica di contrada Stallaini, nel
Comune di Noto, subito ribattezzata "discarica di Cava Grande" per l'inquietante vicinanza
con l'omonima Riserva Naturale Orientata.

Il 21 dicembre 2012 l'Assessorato Territorio e Ambiente della Regione Siciliana ha
concesso alla ditta SOAMBIENTE di Agrigento l'Autorizzazione Integrata Ambientale per
trasformare alcune cave di pietra abbandonate in una discarica di ben 614.000 metri cubi.
Le vecchie cave di pietra dovrebbero essere riempite, nei piani della SOAMBIENTE, con
rifiuti di metalli non ferrosi (rame, piombo, nichel, cromo, zinco, titanio, ecc...), rifiuti
provenienti da operazioni di bonifica, carboni attivi esauriti, amianto, rifiuti non
biodegradabili, pietrisco ferroviario, cemento, miscele bituminose, polveri, rifiuti da
estrazione di minerali metalliferi e non metalliferi, e altro ancora.

Quello messo in atto non il primo tentativo di costruzione di una discarica sul sito di
Stallaini. Tentativi sempre falliti per l'opposizione del territorio che, cos com' accaduto
con le mobilitazioni contro le trivellazioni petrolifere, ha respinto l'avanzata degli
speculatori nel sud-est della Sicilia.

L'area del progetto, totalmente circondata da campi coltivati e da aree incontaminate
adibite al pascolo, si trova a qualche centinaio di metri dalla Riserva Naturale di Cava
Grande del Cassibile e a poche decine di metri da uno degli affluenti del fiume Manghisi,
protetto sia dall'istituzione della riserva, sia dalla popolazione locale, che gli ha sempre
riconosciuto una funzione fondamentale nel mantenimento della biodiversit in tutta l'area
iblea. Il fiume alimenta, inoltre, la quasi totale disponibilit d'acqua del sottostante
comune di Avola, oltre ad essere meta di decine di migliaia di visitatori l'anno.

La zona del progetto ricade, inoltre, e per intero, all'interno dell'area sottoposta a vincolo
paesaggistico, in cui vietata la costruzione di "discariche di materiale di qualsiasi genere"
e nelle immediate vicinanze di una necropoli bizantina.

Alle prime notizie del progetto la popolazione e le associazioni di Avola e Noto (ma anche
di Siracusa, Canicattini Bagni e altri comuni della zona) si sono subito mosse in difesa della
propria salute, lanciando una raccolta di firme per ottenere la revoca dell'autorizzazione.
L'adesione all'iniziativa stata massiccia e le firme si contano nell'ordine delle migliaia.
Ma c' la consapevolezza che pu non bastare, che bisogner proseguire nella lotta in
difesa del territorio, per ogni via praticabile. I confini comunali e il campanilismo sono stati
abbattuti dalla coscienza che se a rischio l'ambiente di Cava Grande, allora lo tutta la
Sicilia sud-orientale.

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Il Comune di Noto, pressato con decisione dalle associazioni e dai cittadini, gi nel
dicembre del 2010 espresse parere negativo sulla costruzione della discarica, formulando
dubbi circa l'ubicazione, la stabilit del terreno, l'ammissibilit dei rifiuti e il sistema di
controlli. Ma venne scavalcata dalla Regione che fece proprie le conclusioni di una
Valutazione d'Impatto Ambientale da molti giudicata inesatta e compiacente verso le
intenzioni della SOAMBIENTE.

Un primo risultato stato gi raggiunto: il progetto stato fermato (a quanto pare anche
per il sospetto di infiltrazioni mafiose nell'affare). Risultato accolto senza eccessi
d'entusiasmo dalla popolazione, ma rilanciato con soddisfazione dai sindaci di Noto e
Canicattini Bagni.

I rappresentanti delle istituzioni (e molte sono quelle che, al tempo, hanno espresso
parere favorevole sulla discarica), sanno gi che la popolazione non ha pi intenzione di
riporre fiducia negli annunci e nelle promesse. L'esperienza della discarica di Bommiscuro
ha lasciato segni profondi nella zona.

I cittadini di quest'area hanno gi sanzionato decenni di malgoverno e i partiti un tempo
pi gettonati registrano un calo di voti nell'ordine delle decine di migliaia, senatori e
deputati hanno perso il loro scranno, forse per sempre.

Una popolazione che, tra elezioni regionali e politiche, ha disertato in massa le urne,
arrivando a marcare una soglia di astensionismo massima del 41% in alcuni comuni.

Una popolazione gi segnata dalla crisi del settore agricolo, dall'industrializzazione
selvaggia e dall'invasione dei centri commerciali, che non attende pi concessioni dall'alto
e proclami dall'aspetto benefico, ma si organizza per la difesa del proprio ambiente e della
propria salute.

Non c' pi spazio per le discariche, la lottizzazione, i petrolieri e i mille assalti del
capitalismo.

Movimento Ales, Avola


http://www.infoaut.org/index.php/blog/no-tavabenicomuni/item/7273-la-sicilia-orientale-si-
mobilita-contro-una-nuova-discarica



A CURA DEL COMITATO CITTADINO ISOLA PULITA DI ISOLA DELLE FEMMINE
SEDE DELLO STABILIMENTO ITALCEMENTI

COORDINATORE
GIUSEPPE CIAMPOLILLO
posta certificata: GIUSEPPECIAMPOLILLO@pec.it
email: pciampolillo@gmail.com
SITO:
http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.it
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