spettive lavorative, nelle quali non mi addentro, ma anche sul versante delle Societ Scientifiche, sul loro ruolo e sulla possibilit di essere veramente un punto di riferimento e di aggrega- zione costruttiva. La penuria di risor- se certo non giova, ma forse anche dalla crisi qualche cosa di buono pu alla fine uscire. Da parte nostra siamo stati costretti a snellire la gestione societaria, eli- minando sprechi, riordinando lindi- rizzario, eliminando i morosi, affidan- do linformazione al formato elettro- nico ridimensionando il ruolo della carta stampata, ottimizzando le riu- nioni del Consiglio Direttivo. Certo c ancora molto da fare: ad esempio va incentivata la rappresen- tanza femminile, visto che ormai, fra i neurologi, le Colleghe sono sicura- mente di pi dei maschi. Andr anche ripensato il modo di concepire il Con- gresso Nazionale e sar da valutare la possibilit di fornire ulteriori servizi ai Soci. Inoltre, la SNO deve iniziare a sedersi ai tavoli tecnici ministeriali e non essere solo spettatrice. Altri- menti, gli amministrativi faranno sparire la realt delle neuroscienze ospedaliere. La SNO ha istituito, fino ad ora, 3 Gruppi di Studio, ma si spera altri ne verranno. Oltre quello delle Malattie rare, c quello di Neuroestetica e quello sullo Stato Vegetativo. Ad oggi molto attivo quello sulle Malattie Rare, coordinato da Ebba Buffone, che ha gi realizzato una giornata di studio a Brindisi, con la fattiva collaborazione di Bruno Pas- sarella. La rivista Progress in Neuroscience, organo ufficiale, ormai una realt SOMMARIO Memo per il congresso nazionale Incontro SNO Appulo-Lucana Rete stabile di dialogo tra professioniste Il successo delle neuroscienze toscane Premio SNO-Anemos Le infermiere volontarie della Croce Rossa Italiana durante la Grande Guerra Proposte di lettura EDITORIALE MEMO PER IL CONGRESSO NAZIONALE NO NOTIZIARIO UFFICIALE DELLA SNO TIZIARIO UFFICIALE DELLA SNO SOCIET DEI NEUROLOGI, NEUROCHIRURGHI E NEURORADIOLOGI OSPEDALIERI N. 13 - APRILE 2014 ISSN 1124-1403 Bollettino - periodico di informazione Nuova Serie N. 13 - APRILE 2014 Comitato Redazionale CONSIGLIO DIRETTIVO SNO PRESIDENTE: Giuseppe Neri PAST PRESIDENT: Massimo de Bellis vICE PRESIDENTI: Salvatore Mangiafico, Maurizio Melis, Angelo Taborelli PRESIDENTE ELETTO: Enrico Cotroneo SEGRETARIO: Bruno Zanotti TESORIERE: Davide Zarcone CONSIGLIERI: Marco Aguggia, Mauro Campello, Carmine Carapella, Erminio Costanzo, Massimo Del Sette, Franco Galati, Roberto Marconi, Stefano Ricci, Marina Rizzo, Luca Valvassori CDA SNO SERVICE PRESIDENTE: Domenico Consoli CONSIGLIERI: Massimo de Bellis, Maurizio Melis, Gian Andrea Ottonello, Bruno Zanotti Autorizzazione del Tribunale di Trento del 31.05.82 - Iscrizione Registro della Stampa n. 379 e Registro degli Operatori di Comunicazione (ROC) n. 3810 - Bimestrale. Editore: new MAGAZINE s.r.l., via dei Mille 69, 38122 Trento. Direzione, Redazione, Pubblicit: new MAGAZINE edizio- ni, viale Rovereto 51, 38122 Trento. www.newmagazine.it Stampa: Nuove Arti Grafiche, via dell'ra del Garda 25, ZI settore A, 38121 Gardolo (TN). Numero singolo: 1,00 euro. Direttore Responsabile: Angelo Gaccione Responsabile Redazione: Angela Verlicchi Redazione: redazione@bollettinosno.it Il materiale ricevuto anche se non pubblicato non ver- r restituito. Il contenuto degli articoli pubblicati non ri- specchia necessariamente la posizione dellEditore. Gli Autori scrivono e sviluppano liberamente le loro opi- nioni, delle quali assumono ogni responsabilit legale e morale. Utilizzazione libera dei testi, citando la fonte. Il Bollettino stampato su carta ecologica che non contiene acidi, cloro ed imbiancante ottico. Periodico riservato ai soci. Distribuito agli iscritti alla SNO in regola con la quota sociale. Copyright 2014 by new MAGAZINE s.r.l. (www.progressneuroscience.com). Il sito web della SNO (www.snoitalia.it), seguito dal Presidente Giuseppe Neri, deve essere sempre pi il nostro bi- glietto da visita interattivo con tutti i Soci. Sono molti gli argomenti sui quali anche voi siete invitati a meditare e ad essere propositivi per migliorare la SNO, affinch sia sempre pi vicina alle reali esigenze dei suoi Soci. La Segreteria SNO sempre aperta ed il Bollettino SNO pu fungere da vo- stra cassa di risonanza per le vostre iniziative professionali e segnalazioni (redazione@bollettinosno.it). Il fatto che le iscrizioni di nuovi Soci siano in costante incremento ci fa ben sperare che la strada intrapresa sia quella giusta. Bruno Zanotti Segretario Nazionale SNO scorso marzo ha organizzato, a Brin- disi, presso la Tenuta Moreno di Me- sagne, labituale incontro annuale. Questa riunione scientifica ha fornito una puntuale opportunit di aggiorna- mento e confronto su alcuni temi di particolare attualit e rilevanza, in un contesto multidisciplinare (nello spi- rito SNO). Per far questo si avvalsa del contributo di esperti del settore di indiscussa competenza, provenienti da varie realt italiane, attraverso ap- profondimenti specifici, a cui stato dedicato un ampio spazio di discus- sione, definendo i pi opportuni per- corsi diagnostico-terapeutici. Nel corso della mattinata sono state trattate alcune patologie disimmuni del sistema nervoso, nonch altri ar- gomenti di particolare interesse clini- co: le ipercreatinchinasemie, le possi- bilit ed i limiti della deep brain sti- mulation nella malattia di Parkinson, nuove tecniche di neurochirurgia ri- costruttiva cranica. Ampio spazio stato dato al contributo diagnostico delle neuroimmagini, anche in ambito neurovascolare. Il pomeriggio stato dedicato alla presentazione ed alla discussione di numerosi casi clinici, strumento inso- stituibile per capitalizzare collettiva- mente le singole esperienze cliniche. Ha portato il saluto del Presidente Giu- seppe Neri e del Consiglio Direttivo SNO Nazionale il Segretario Bruno Zanotti, che ha ricordato che la SNO, da alcuni anni, partendo dalla presi- denza di Marcello Bartolo, ha cercato di avviare con le Sezioni Regionali un pi stretto rapporto pianificando degli incontri con i Coordinatori, al fine di raccogliere proposte e cercare di com- prendere le criticit. La sezione Appulo-Lucana una delle realt pi vive ed stata anche quella che ha dato ospitalit al primo incontro del Gruppo di Studio SNO sulle Malattie rare, coordinato da Ebba Buffone. Zanotti ha concluso auspicando un costante rinnovamento allinterno della Societ SNO, soprattutto per quanto riguarda la partecipazione delle Colleghe che, nelle neuroscien- ze, sono ora la maggioranza. 2 Periodico di informazione La SNO soprattutto realt locale. Molto attiva la sezione Appulo-Luca- na coordinata da Bruno Passarella. Lo RESOCONTO INCONTRO SNO APPULO-LUCANA Bruno Passarella, Coordinatore della sezione Appulo-Lucana. Proseguono gli appuntamenti di Donne in Neuroscienze. Questa volta toccato a Milano (14 febbraio 2014), presso lUniversit Cattolica del Sacro Cuore. Il prossimo incontro sar in occasione del Congresso Nazio- nale SNO di Genova e tratter Evi- dence Based Medicine (EBM) e ma- lattie di genere. Queste ultime sono una branca recente delle scienze bio- mediche che ha lobiettivo di ricono- scere e analizzare le differenze deri- vanti dal genere di appartenenza. Donne medico, donne ricercatrici, donne scienziate, donne imprenditri- ci, donne manager della sanit, donne che operano nel campo delle Neuro- scienze si sono messe nuovamente a confronto per discutere di femmini- lizzazione delle carriere, problemi, successi, marginalit, conciliazione con la famiglia e conseguenze nella societ. Donne in Neuroscienze con la testa, con il cuore e con lo spirito di chi la questione di genere lha vissuta senza complessi, discutendo sempre alla pari con i colleghi maschi, in un sistema che impone per ancora scel- te al maschile, a parit di merito. Fare rete, creare alleanze e collaborazioni tra donne lobiettivo del progetto messo a punto dalle neurologhe Ma- rina Rizzo e Maria Grazia Piscaglia, per abbattere barriere ed ostacoli nel percorso verso luguaglianza di gene- re nelle Neuroscienze, in un Paese che risente ancora dellinsufficienza di carattere legislativo nella tutela fem- minile. Lincontro si aperto sotto i buoni au- spici del Parlamento Europeo, che ha designato il 2014 Anno Europeo della Conciliazione Famiglia e Lavoro, anno che coincide anche con il 20 anniversario dellInternational Year of the Family. Simbolo della campa- gna europea 2014 una famiglia di pinguini, emblema di condivisione dei compiti allinterno della famiglia. Siamo particolarmente contenti che sulla medicina di genere la SNO, con le sue qualificate rappresentanti, ab- bia, di fatto, il compito di battistrada in questo dibattito. Marina Rizzo, che anche Consigliere SNO, ha intrapre- so un lavoro estremamente qualifi- cante per tutti noi. N. 13 - Aprile 2014 3 RESOCONTO RETE STABILE DI DIALOGO TRA PROFESSIONISTE Donne in Neuroscienze EBM E MALATTIE DI GENERE 54 CONGRESSO NAZIONALE SNO Genova, 21 maggio 2014 (ore 16.30) Hotel Tower Genova Airport, Sala 2 Nei giorni 11 e 12 aprile 2014 si svolto presso lIRCCS Centro di Ria- bilitazione Don Carlo Gnocchi di Firenze il II Meeting della Sezione Toscana della SNO. Levento ha registrato una grande af- fluenza ed una grande partecipazione ai lavori scientifici. stato un incontro che ha visto alcu- ni dei temi pi importanti che caratte- rizzano le neuroscienze affrontati per gli aspetti scientifici, ma anche per quelli organizzativi del contesto re- gionale toscano. Il congresso, dal titolo Nuove fron- tiere diagnostiche e terapeutiche nelle neuroscienze, si sviluppato, in una serie di sessioni, con relazioni su: epi- lessie causate da tumori encefalici, neuroimaging e terapie della sclerosi multipla, terapie della malattia di Par- kinson nella fase avanzata, integra- zione multidisciplinare in neuroriabi- litazione, trattamento e profilassi del- lictus e percorsi assistenziali per la malattia diAlzheimer. Altri argomenti trattati sono stati quelli del percorso diagnostico e terapeutico della malat- tia di Pompe, della plasticit cerebra- le e depressione e della gestione clini- ca delliponatriemia. Molto significativa stata la parteci- pazione dei giovani colleghi, che han- no marcato la loro presenza con 83 poster e 3 comunicazioni orali; il nu- mero complessivo di presenze calco- late nei due giorni stato di 243; le pre-iscrizioni al meeting sono risulta- te 99 e le nuove iscrizioni alla Societ SNO sono state 81; molte sono state le aziende presenti e tutte hanno e- spresso un significativo apprezzamento per levento. Hanno portato i loro saluti le autorit sanitarie cittadine, Pasquale Palumbo, Coordinatore Regionale SNO Tosca- na, e Giuseppe Neri, Presidente Nazio- nale della SNO. Il programma si articolato anche at- traverso il dibattito della tavola roton- da sviluppata sul tema Le neuro- scienze toscane nel cambiamento del sistema sanitario regionale. La tavola rotonda ha visto la parteci- pazione di Rossano Mancusi (in rap- presentanza di Luigi Marroni, Asses- sore per il diritto alla salute della Re- gione Toscana), di Antonio Panti (Pre- sidente della Federazione Regionale Toscana dellOrdine dei Medici) e di Marco Remaschi (Presidente della IV Commissione del Consiglio Regionale della Regione Toscana). Hanno mode- rato Antonio Federico, Paolo Zolo ed Alfio Cantini. Nella sua introduzione Pasquale Palumbo ha inviato un mes- saggio forte alle istituzioni chiedendo che, in una fase di difficile cambia- mento, le neuroscienze, per limpor- tanza che rivestono, vengano sostenu- te nei loro ambiti assistenziali, di ri- cerca e di rappresentanza. Gli invitati hanno dichiarato a nome dellistituzione regionale un forte in- teresse, assicurando un impegno ver- so le politiche a sostegno delle neuro- scienze toscane. Il meeting, dopo 2 anni di esistenza della SNO regionale, stata una ulte- riore conferma che le neuroscienze in Toscana sono uscite dallangolo ed hanno recuperato compattezza e po- tere contrattuale. Tutto questo stato reso possibile so- prattutto grazie al lavoro svolto dal Coordinatore ed alla partecipazione ed allimpegno dei rappresentanti del- 4 Periodico di informazione RESOCONTO IL SUCCESSO DELLE NEUROSCIENZE TOSCANE Pasquale Palumbo, ex Coordinatore Regionale SNO Toscana. Giuseppe Neri, Presidente della SNO. le neuroscienze di tutti i territori to- scani. Il Consiglio Regionale SNO, nel corso dellassemblea dei soci, ha espresso un corale e forte apprezza- mento per il Coordinatore regionale uscente, Pasquale Palumbo (UO di Neurologia di Prato), che ha saputo tenere insieme impegno scientifico ed attenzione verso i temi dellorganiz- zazione sanitaria. stato quindi eletto allunanimit il nuovo Coordinatore SNO Toscana Nino Zaccara (UO di Neurologia di Firenze). Appena eletto, Zaccara ha chiesto al Coordinatore uscente, Pa- lumbo, di collaborare e continuare a lavorare per le neuroscienze toscane nella veste di Past President; las- semblea ha approvato e come ulterio- re riconoscimento dellimpegno pro- fuso ha indicato Prato quale sede del prossimo meeting regionale 2015. Inoltre, durante lassemblea emersa la volont di raggiungere nuovi e pi ambiziosi traguardi attraverso uno spirito unitario, uno sguardo ampio e soprattutto superando vecchi steccati. Le neuroscienze (neurologiche, neu- rochirurgiche e neuroradiologiche) delle aziende territoriali, dintesa anche con le realt universitarie, do- vranno insieme trovare un orizzonte comune che sappia valorizzare gli elementi unificanti, superando visioni particolari e mettendo in rete le diver- se discipline, lambito ospedaliero, quello territoriale, il settore della ri- cerca e quello assistenziale. La segreteria organizzativa della gior- nata stata garantita da More Comu- nicazioni (06-89011781), che ora impegnata anche per il prossimo in- contro di Prato 2015. Alcuni sicuramente ricorderanno che tempo fa stato promosso il premio SNO-Anemos (Bollettino SNO, n. 9, ottobre 2012) inerente lavori originali su argomenti di neuroscienze. Ebbene, ora abbiamo i vincitori. Anzi, no, le vincitrici! Infatti, i due lavori, fra quelli pervenuti, sono stati realiz- zati da giovani professioniste a ripro- va, se mai ce ne fosse ancora bisogno, che le neuroscienze battono sempre pi al femminile. Si tratta di due lavo- ri particolari che sono prossimi alla stampa. Infatti, il premio consisteva proprio nella stampa dei lavori stessi. Il primo studio selezionato, di Fede- rica Sanfilippo (Catania), ha per tito- lo: Musica e cervello: la sinfonia perfetta. La Sanfilippo anche una valente musicista. Riportiamo la pre- sentazione di Lorenzo Genitori (Fi- renze), membro della giuria. Musica e cervello: La sinfonia perfetta? Il punto interrogativo dobbligo quan- do si intenda affrontare uno degli ar- gomenti pi spinosi ed affascinanti della scienza. Esiste una correlazione tra musica e cervello? Quanto di que- sta umanissima trascrizione espres- sione della umanissima funzione ce- rebrale? Quanto la musica fa bene al cervello? O quanto pu fare male? Come si vede vi possono essere tan- tissime domande alle quali spesso non possibile dare una risposta che abbia basi sufficientemente solide da poter essere definita scientifica. Questo il razionale da cui parte questo impor- tante lavoro, assolutamente rigoroso, che tenta di valutare leffetto della musica di Mozart in alcune malattie del sistema nervoso centrale. Dopo una introduzione molto interessante sulle caratteristiche intrinseche della musica di diversi compositori, lAu- trice analizza specificatamente le mo- tivazioni per cui, forse, la musica di Wolfgang Amadeus Mozart, si avvici- na, pi di altri, alle modalit di fun- zionamento della corteccia cerebrale umana. Quanto ci faccia parte pro- prio delle modalit compositive del nostro, od invece non sia soltanto le- spressione di una pi ampia melodia universale che il nostro ha saputo co- gliere, rimarr un segreto. Ma ci non importa in quanto, molto intelligente- mente, lAutrice si lancia immediata- N. 13 - Aprile 2014 5 RESOCONTO PREMIO SNO-ANEMOS Le principali aree cerebrali coinvolte nella processazione della musica. CORPO CALLOSO CORTECCIA MOTORIA Movimento, tapping del piede, danzare, suonare uno strumento CORTECCIA PRE-FRONTALE NUCLEO ACCUMBENS Reazioni emozionali alla musica AMIGDALA Reazioni emozionali alla musica CORTECCIA SENSITIVA Feedback tattile dal suonare uno strumento o ballare CORTECCIA UDITIVA I primi stadi dellascolto dei suoni. La percezione e lanalisi dei toni IPPOCAMPO Memoria per la musica, esperienze musicali e contesti CORTECCIA VISIVA Lettura della musica, guardare i movimenti di un artista o i propri CERVELLETTO Movimento come il tapping del piede, la danza e suonare uno strumento. Coinvolto anche nelle reazioni emozionali alla musica mente nella descrizione degli effetti della sua musica sulluomo. Viene cos descritta la sindrome di Lennox- Gastaut e la rigorosa metodologia di analisi dei risultati. Leffetto Mozart funziona! Dopo lascolto della sonata per due pianoforti KV448, i pazienti dimostrano un miglior controllo delle crisi epilettiche ed altri miglioramenti clinici, come gi riportato in lettera- tura. Anche i pattern elettroencefalo- grafici evidenziano un miglioramento sensibile. Mozart muore giovane nel 1791. Aveva composto la sonata KV448 a 25 anni. Era stato un enfant prodige ed aveva probabilmente un orecchio perfetto. Poco si sa sulle patologie che portarono a morte un cos grande genio a soli 35 anni. Re- centemente ne sono state contate ben 118! Sicuramente tutto ci rimarr un mistero, ma a noi questo non importa. Questo compositore ha saputo sicura- mente entrare in contatto con la me- lodia universale e ce ne ha lasciato un aspetto che continua a sedurci tutti. Laltra premiata Sara Pinelli (Vene- zia), con il lavoro intitolato Faust. Il fatto. Riportiamo di seguito la pre- sentazione di Marco Ruini (Reggio Emilia), membro della giuria. I temi che trattano della natura delluomo sono stati affrontati dalla letteratura e dallarte ben prima che se ne interes- sasse la scienza moderna. Per molti secoli la religione e il mito hanno dato risposte metafisiche alle domande che luomo si poneva sulla vita, sulla men- te e sulla morte, preferendo il mondo delle idee platonico alla realt terrena, al mondo delle cose aristotelico. Quando le neuroscienze hanno inizia- to a studiare questi argomenti, fino a quel momento di competenza teologi- co-filosofica, e hanno finalmente esplorato le potenzialit del nostro cervello, il rapporto tra la biologia e la mente, i meccanismi inconsci alla base delle nostre capacit decisionali, lapprendimento, la memoria, le emo- zioni, utilizzando il metodo scientifi- co della sperimentazione e della veri- fica, le tragedie greche erano gi state scritte da duemila anni e lanimo umano era stato sondato dai poeti e dai filosofi in tutte le sue sfumature. Quando poi il nuovo mito empiristico della scienza ha iniziato il suo svilup- po esponenziale non ha soppiantato il pensiero artistico o filosofico specu- lativo. Ad esempio limportanza del- linconscio sulla personalit e sui comportamenti umani emersa con- temporaneamente nell800 in filoso- fia, in psicologia e nella letteratura russa; la convivenza con la ciberneti- ca, con luomo protesico e con il no- stro doppio sono stati esplorati prima da Asimov che dalla scienza medica o ingegneristica. Le neuroscienze deb- bono tanto alla intuizione e al mito ed una loro caratteristica cercare di guardare i temi a loro cari da pi punti di vista. Una visione multidisciplina- re, la capacit di vedere di lato sugge- rita da Foucault, fondamentale per avere una visione di insieme e non ca- dere nei particolarismi. Lo studio del- larte stato fondamentale, ad esem- pio, per le scoperte di Eric Kandel e di Semir Zeki. Non c quindi da mera- vigliarsi di trovare corrispondenze tra le scienze e il mito di Faust, che pro- babilmente anche esistito, come del resto Paracelso, che viene pi volte citato in questo lavoro. Il pensiero che si svincolato dalle linee guida e dalle regole della tradizione e delle istituzioni, per quanto osteggiato e vi- lipeso, riemerge periodicamente e, ri- trovando dignit, diviene la base del progresso. La fama futura non toglie per ai protagonisti la sofferenza e lamarezza dellincomprensione e del vilipendio. La ricerca della conoscen- za, il tentativo di andare avanti e non accontentarsi di ci che viene presen- tato come ragione costituita o ve- rit assoluta ha accompagnato la sto- ria delluomo moderno con le stigma- te delleresia e del patto col diavolo. Negli ultimi secoli avere una visione diversa del mondo non era ammesso senza essere inseriti nella sfera della sragione e Foucault attribuisce al po- tere di turno il tentativo di arginare questa devianza nella istituzione ma- nicomiale tramite la diagnosi di follia. Liberi pensatori, eretici, scienziati, in- ventori, artisti, utopisti sono cos ac- comunati, col biasimo generale, a leb- brosi e delinquenti e vengono emargi- nati o internati, in quanto entrare nel mistero e cercare la conoscenza in modo autonomo sono frutto di deside- ri perversi, idee degenerate e immora- li. La paura, la demonizzazione, il senso di colpa debbono tenerle lonta- ne dalla cives per evitare il contagio. Ecco accostati il libertino al demonio o alla follia, il piacere e il corpo al peccato. I luoghi comuni e i dogmi aprono quindi il tema del libero arbi- trio: quanto il determinismo della no- stra mente condizionata dal nostro in- conscio influisce sulla nostra capacit decisionale, quanto influiscono la cul- tura, leducazione, le credenze. Il mito di Faust confermerebbe che il libero arbitrio non esiste, quando non sono le istanze morali a guidarci nelle deci- sioni lo sarebbe il patto col demonio. La struttura di questo meccanismo, di questo patto che potrebbe anche esse- re stipulato in buona fede, viene ben rappresentata dal testo teatrale che ac- compagna e completa questa opera. Partendo dalla vita di Rita Levi Mon- talcini, a detta dellAutrice consacrata esclusivamente alla scienza, alla men- te, allessere, la protagonista vorrebbe ripercorrerla dando questa volta im- portanza al corpo e allapparire. Il suo assistente le apre le porte del virtuale ed ecco che, nonostante la sua vene- randa et, la scienziata pu guidare due avatar e vivere quelle soddisfa- zioni mondane che la vita reale le aveva precluso. Si ritrover per alla fine spogliata di quei successi, deru- bata delle identit da lei inventate come era stato delle sue scoperte scientifiche utilizzate per fini contrari a quelli che la sua etica avrebbe volu- to. Il suo assistente risulter essere Mefisto, ritorna il patto col diavolo che prima d la conoscenza, il succes- so per poi chieder pegno, lasciandoti privo di ogni identit. Questa volta il Faust donna ma, il paradigma che giudica le azioni e la vita lo stesso, utilizza un linguaggio di genere ma- schile, una visione maschilista del po- tere e soprattutto una struttura della societ che segue la pastorale cristia- na: il pastore o il governante o il de- monio che ben conoscono le proprie 6 Periodico di informazione pecorelle e le istruiscono a seguirlo con la paura, con la lusinga o con lin- ganno lasciando loro credere nel libe- ro arbitrio. Partendo quindi dal mito antico, passando per Faust e per il suo patto, attraverso la ricerca della cono- scenza e del libero arbitrio si arriva al tema del doppio e del mondo virtuale, una delle frontiere delle neuroscienze e della psicologia ancora da attraver- sare e della quale il finale di questo libro sembra aprirci le porte. (Figura 1) o in comodi letti. Immagini da cui non si percepisce il rumore della battaglia o lorrore della guerra, ma che anzi trasmettono una materna serenit, infondono tranquillit. Ma se non una bugia, sicuramente meno di una mezza verit, figlia di un preconcetto del tutto maschile. O me- glio, come scrive Stefania Bartoloni (Italiane alla guerra. Lassistenza ai feriti 1915-1918), dovuta al fatto che la storia degli uomini non va di pari passo con la storia della donne. Basta scavare un po e saltano subito fuori foto di crocerossine in trincea sul Carso (Figura 2) e non in gita pre- mio; di crocerossine in punti di medi- cazione improvvisati e non in comode ville palladiane (Figura 3). Esse agi- rono al fronte (Figura 4), nelle imme- diate retrovie (Figura 5), sui treni ospedale (Figura 6) e negli ospedali Era lormai lontano 1908 quando, su iniziativa della Regina Margherita di Savoia, nacque a Roma il Corpo delle Infermiere Volontarie, componente tutta al femminile della Croce Rossa Italiana (CRI) che proseguiva, in for- ma pi organizzata, le attivit socio- sanitarie delle Dame della Croce Rossa dinizio 800. Dato che siamo a pochi mesi dallan- niversario della Grande Guerra, cre- diamo valga la pena ricordare anche questa storia, che apparentemente sembra una storia minore. S perch le cartoline dellepoca ci raccontano di donne ben vestite e curate che si prendevano cura di feriti neanche troppo laceri, appoggiati ad alberi N. 13 - Aprile 2014 7 STORIA DELLA MEDICINA LE INFERMIERE VOLONTARIE DELLA CROCE ROSSA ITALIANA DURANTE LA GRANDE GUERRA Figura 2. Infermiere volontarie presso la trincea del San Michele nel- laltopiano carsico, 1916 (dalla galleria fotografica www.cri.it). Figura 1. Cartolina italiana dellepoca. Figura 3. Infermiera in un punto di medicazioni improvvisato. Figura 4. Devetaki, 1917. Infermie- re a ridosso del fronte (www.cri.it). (Figura 7 e 8). Con la loro presenza, abnegazione e istinto materno, riusci- rono ad umanizzare il volto crudele della guerra (Figura 9). Da uno studio pi attento e accurato dei documenti dellepoca, emerge una struttura di vera e propria unit com- battente che aveva un suo comando e una sua organizzazione. La regina Ele- na, consapevole che, per ragioni di si- curezza, non avrebbe potuto ricoprire il ruolo di Ispettrice nazionale del Corpo delle infermiere volontarie, nellaprile del 1915 affid questinca- rico alla duchessa Elena dAosta (Fi- gura 10), moglie di Emanuele Fili- berto, duca dAosta, comandante della III Armata. La scelta non poteva esse- re pi indovinata, in quanto la duches- sa aveva gi prestato servizio nella guerra libica. Equiparata al grado di generale (alle crocerossine, infatti, per dotarle di autorit e difesa in un mondo tipicamente maschile vennero dati i gradi da ufficiale), ella non trov nella organizzazione della Cro- ce Rossa quella professionale effi- cienza necessaria ad affrontare la dura realt della guerra; ma la duchessa Elena era una formidabile organizza- trice e cos intraprese una azione di ri- strutturazione a tappeto fra gli ospe- dali gestiti dallassociazione. Le 4.000 infermiere volontarie del 1915 arrivarono a 6.000 lanno suc- cessivo e alla fine del conflitto se ne contarono 10.000. Una organizzazione, dicevamo, che fu caratterizzata, fra laltro, da una ferrea disciplina; in quanto donne erano pi controllate e censurate degli uomini. E da una altrettanto rigida au- todisciplina per essere ammesse tra i combattenti. Come tutte le unit combattenti ebbe le sue perdite. La pi famosa sepol- ta nel Sacrario di Redipuglia. I solda- ti della Terza Armata la vollero con i loro morti e sulla stele che la ricorda scritto: Crocerossina Margherita Parodi di anni 21 - Caduta di Guerra Anoi tra bende, fosti di carit ancel- la. Morte ti colse: resta con noi sorel- la. Non fu lunica: al termine delle operazioni belliche si contarono 44 vittime (per ferita o causa di servizio) e 3 prigioniere. Tuttavia quella delle crocerossine non solo una storia di guerra, ma anche una piccola, grande storia di donne. Una storia contraddistinta da contrad- dizioni e ambiguit, una storia di e- mancipazione femminile, una storia che non si esaurisce nel 1918. Qualcuno ha scritto che l800 non fin con linizio del XX secolo, ma con lo scoppio della Grande Guerra ed infat- ti durante i primi anni del nuovo se- colo si trascinarono antichi retaggi, contraddizioni ed ambiguit, che la guerra, almeno in parte, spazz via. Per esempio le crocerossine coniuga- te, per andare al fronte e magari sacri- ficare la loro vita, dovevano chiedere lautorizzazione al marito (di con- seguenza le infermiere che non ave- vano vincoli familiari o almeno senza figli apparivano senzaltro preferibi- li). Senza contare quelle che scappa- rono di casa non avendo ottenuto il beneplacito dei genitori. Oppure, dato che le infermiere appartenevano alle classi sociali pi elevate, a loro fu fatto divieto di occuparsi degli uffi- ciali del loro stesso ceto e quindi alle volontarie venivano affidati i soldati semplici di estrazione popolare. Chi non ha letto o visto Addio alle armi di Ernest Hemingway? Il tenen- 8 Periodico di informazione Figura 5. Devetaki, 1917. Infermiera in re- trovia (www.cri.it). Figura 6. Infermiere sui treni ospedale. Figura 7. Infermiere dellospedale da campo 0.73 di Schio (Vicenza). te americano che diserta per raggiun- gere linfermiera inglese di cui in- namorato sullo sfondo della disfatta di Caporetto. Vista la ferrea disciplina e i divieti di cui sopra, questa storia non poteva certamente avere una pro- tagonista italiana! Per le nostre croce- rossine, soprattutto quelle impegnate in zona di guerra, cerano soldati ur- lanti da medicare, turni massacranti, stress psicologico e granate che la- sciavano poco spazio alle relazioni sentimentali e a qualsiasi tipo di sva- go o passatempo. Una storia di emancipazione femmi- nile: la prima guerra mondiale richie- se uno sforzo collettivo che port le donne fuori di casa e le introdusse nel mondo del lavoro. Operaie, spazzine, tranviere, barbiere, postine, impiegate amministrative, direttrici dorchestra, boscaiole, ecc. In pochi mesi le donne si trovarono proiettate nel bel mezzo del mondo lavorativo stravolgendo, loro malgrado, una realt da secoli immutata. Tanto che su un quotidiano dellepoca, a proposito di questo ar- gomento, troviamo scritto il mondo alla rovescia. Ma lesperienza delle crocerossine nella Grande Guerra stata una via allemancipazione fem- minile. In questa frase della croceros- sina Annie Vilanti ... Una ragazza che chiamata a curare i feriti nel corpo e nellanima non pu vivere nella bella e puerile ignoranza di una volta... troviamo tutta la spinta che poi permise al volontariato femmini- le, quando a guerra finita quasi tutte le donne rientrarono a casa lasciando il posto ai reduci dal fronte, di tornare meno indietro. Tanto vero che prete- sero ed ottennero listituzione di scuole professionali, da cui uscirono le prime infermiere specializzate. Un passo importante e basilare per can- cellare il preconcetto secolare secon- do cui il medico (uomo) si occupa delle ferite e linfermiera (donna) dei feriti ed aprire le porte della medici- na e della chirurgia anche alle donne, che fino ad allora erano rimaste so- stanzialmente lontane da questa bran- ca (a parte qualche rarissima eccezio- ne), feudo indiscusso della categoria maschile. Una storia che continuata e continua ancora perch le abbiamo trovate nel gelo della Russia o sotto il sole ro- vente del deserto africano durante la seconda guerra mondiale. Le trovia- mo ancora oggi in tutte le terre deva- state dalla natura o dagli uomini. La dura e drammatica esperienza del- la prima guerra mondiale ha rafforza- to la piccola storia del Corpo delle Infermiere Volontarie della CRI, che da allora in poi ha accompagnato la grande storia dellItalia. FONTI CONSULTATE - Bartoloni S. Italiane alla guerra. Lassistenza ai feriti 1915-1918. Marsilio Editori, Venezia, 2003. - De Napoli D. La sanit militare in Italia duran- te la prima Guerra Mondiale. Editrice Apes, Roma, 1989. - Le infermiere volontarie della Croce Rossa Ita- liana a 100 anni dalla loro istituzione. Lalpino Imolese 2008; 2. - Urbano F.G., Urbano P. La sanit militare du- rante la Grande Guerra. Atti del XXXIV Con- gresso di Storia della Medicina, Firenze, 1998. - Variola G., Scandaletti P. Le crocerossine nella Grande Guerra. Una via allemancipazione femminile. Aristocratiche e borghesi nei diari e negli ospedali militari. Gaspari Editore, Udine, 2008. Angelo Nataloni (Societ Storica per la Guerra Bianca) Angela Verlicchi (Associazione SOS Cervello) Bruno Zanotti (Segretario Nazionale SNO) N. 13 - Aprile 2014 9 Figura 10. Foto della duchessa dAosta a Nebole, nel 1916, per la commemorazione dei caduti (www. cri.it). Figura 8. Infermiere che preparano la sala operatoria. Figura 9. Infermiere che si occupano dei feriti. SALVATORE SPINNATO LA RAPPRESENTAZIONA ANATOMICA DELLIMMAGINE DEL CORPO UMANO Anemos Libri, new Magazine, Trento 2013, pagg. 192, euro 15,00 ISBN 978-88-8041-069-0 Salvatore Spinnato, neurochirurgo a Milano, ha recentemente dato alle stampe un elegante volume che narra di storia della medicina, anatomia, antropologia, mito, estetica e neuro- scienze. Un percorso anatomo-artistico che rappresenta laspetto culturale di un impegno e di un interesse per lanato- mia umana, con un personale viaggio iconografico nel corso della storia nella rappresentazione del corpo umano attraverso incisioni, libri a stampa, sculture, dipinti e immagini fotografiche che documentano il rap- porto tra arte e scienza nella raffigu- razione e nella diffusione delle cono- scenze anatomiche. Anatomia e arte, un binomio inevitabi- le nella storia della cultura per gli arti- sti e gli anatomisti, a dimostrazione dellinscindibile relazione tra la cul- tura umanistica e quella scientifica. Una lettura della fabbrica del corpo dallepoca preistorica a quella contem- poranea, che contempla limportanza artistica, scientifica e didattica delli- conografia anatomica e che focalizza lattenzione sulla bellezza del cor- po umano attraverso le immagini nelle arti figurative. Nella prefazione al volume da parte di Rosa Borgia, Presidente della Fon- dazione per le Neuroscienze Massimo Collice e moglie del Collega neurochi- rurgo Collice, prematuramente scom- parso, si legge: Frutto dello scon- finamento di un uomo di scienza nel campo dellarte, mi piace la sua im- postazione concettuale. Avrebbe po- tuto intitolarsi: Lanatomia del corpo umano: sua evoluzione oppure La- natomia del corpo umano nellarte, ma lui sceglie di collocare tra i due dati: anatomia e corpo umano, due parole chiave: rappresentazione ed immagine, cos lattenzione del let- tore viene subito richiamata sul ruolo centrale dellatto conoscitivo. Si trat- ta, in questo caso, di un atto conosci- tivo peculiare in quanto doppiamente creativo: creativo una prima volta, come qualunque altro atto cognitivo, come ci hanno insegnato da tempo la filosofia e pi recentemente anche la scienza quando affermano che la co- noscenza costruisce il proprio ogget- to; ma creativo una seconda volta perch proprio la creazione ci che identifica lopera darte. Di opere dar- te oltre che di scienza, il libro tratta. LAutore un neurochirurgo, un ap- passionato darte e di storia della me- dicina che dichiara di aver contratto questa passione dal suo maestro il dr. Massimo Collice nel corso degli anni di lavoro insieme presso la Struttura Complessa di Neurochirurgia dellO- spedale Niguarda Ca Granda di Mila- no. Questo mi rende il lavoro del dr. Salvatore Spinnato ancora pi caro. Il prossimo sforzo di Spinnato sulla nuca, in specifico la nuca di donna, sempre con un viaggio antropologico- onirico fra arte e medicina. Spinnato sar presente con un suo in- tervento al Congresso Nazionale di Genova, mercoled 21 maggio, alla fine della sessione di neuroestetica, curata da Enrico Grassi, Coordinatore del Gruppo di Studio SNO Neuro- estetica, nello spazio dedicato al Pre- mio SNO-Anemos. (Angela Verlicchi) 10 Periodico di informazione BIBLIOTECA PROPOSTE DI LETTURA Se vuoi partecipare attivamente alla vita del Bollettino inoltra note, segnalazioni di iniziative professionali, percorsi culturali della propria citt, suggerimenti, alla Redazione: redazione@bollettinosno.it Se non ricevi la newsletter del Bollettino invia il tuo indirizzo email alla Redazione: redazione@bollettinosno.it Particolare da Lanatomista di Hyman Bloom, 1953, New York, Whitney Museum of American Art. Moderna rappresentazio- ne dellarte medica autoptica. N. 13 - Aprile 2014 11 12 Periodico di informazione The website of Bollettino SNO: www.bollettinosno.it PROGRESS IN NEUROSCIENCE - SNO Official Journal - SUBMIT ANARTICLE! Progress in Neuroscience is a scientific peer-reviewed periodical for specialists in Neurology, Neurosurgery, Neuroradiology, Neuroanaesthesia, Neurorehabilitation and other related areas. Progress in Neuroscience aims to become a journal of international significance, featuring high-quality original papers on all aspects of scientific study of the nervous system, including basic research, training and education, organization and management. www.progressneuroscience.com