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ANCORA SULLA VIA NOVA 569
Fig. 7 - Palatino. Il basamento del Tempio di Giove Statore.
gersi a circondare il Germalus ; lungo tale direzione ritengono una grande
irregolarit per certe disposizioni sporgenti che non possono riconoscersi
per torri, ma piuttosto contrafforti. . . La forma delle pietre pi irrego
lare di quelle sopra menzionate della via Nova, ma la pietra la medesi
ma fragilissima del monte Palatino stesso, . . .53.
Trovata la via Nova e la porta Mugonia, diventava semplice, quasi
automatico, identificare il grandioso podio rimesso in luce a poca distan
za con il tempio di Giove Statore (fig. 7).
Oggi che la tradizionale identificazione di questo tempio con il basa
mento visibile presso l'Arco di Tito stata rimessa in dubbio54, non sar
53 Lettera 30 marzo 1867, f. 253; nella stessa lettera (f. 255) Rosa specifica che
le pietre impiegate in questi due stili di costruzione sono provenienti dalle latomie
stesse del Palatino, cio le prime sono di tufo pi friabili, perch derivanti dalle
latomie pi superficiali, le seconde pi solide, per essere di quelle pi profonde.
54 Scavi condotti in collaborazione con l'Accademia spagnola; cfr. J. Arce,
J. Sanchez-Palencia y R. Mar, Monumento junto al Arco de Tito en el Foro Romano
(Campana de abril 1989), in Noticiario AEspA, 1989, p. 307 sq. Si veda anche Id., in
570 GIUSEPPE MORGANTI ET MARIA ANTONIETTA TOMEI
ozioso riproporre la vecchia localizzazione del Rosa, cui si deve ... la
completa conoscenza dei limiti dei resti del Tempio di Giove Statore 55, di
cui vien detto altres che II prospetto principale era rivolto ad oriente e
nel medesimo tempo guardava la menzionata via che viene ad essere
quella che Livio e Solino insieme ci mostrano che in tempi pi antichi
appellavasi summa Nova via ... . Inoltre l'antichit del tempio, secondo
le fonti consacrato da Romolo e ricostruito nel III sec. a.C, confermata
dal fatto che se ne vide la parte posteriore . . . fondata sopra il tufo del
monte Palatino stesso (fig. 8)56.
Id., Monumento presso l'Arco di Tito nel Foro Romano : campagna 1989, in Qua-
dAEI, 19, 1990, p. 43 sq.
55 Lettera 3 luglio 1866, ff. 218-19; Rosa nella stessa lettera aggiunge : I resti
di questo importante monumento . . . oggi finalmente sono a tutti resi nuovamente
visibili in tutta la loro gigante proporzione ed estensione ... fornendo anche pre
cise indicazioni sul tempio, da lui ritenuto, in base ai precetti di Vitruvio (III, 1),
fra i peripteri : ... si considera la proporzione che ne risulta dalla misura dei suoi
lati, in lunghezza di met. 54 ed in larghezza metri 24. Il pavimento della cella del
tempio doveva inalzarsi per lo meno metri 5 al di sopra del livello della via che ivi
si ritrovata ancora lastricata dei grandi poligoni silicei.
In un altro passo precisa che La esatta e concorde corrispondenza dei resti di
questo tempio con tutto quello che con grande precisione ci viene indicato sulla
corrispondenza del sito di esso da Ovidio (Trist. Ili, 1) ed in Livio (I, 12. 41) e Dio-
nisio (L. IV, 6), sarebbe stata sufficiente per giustificarla. Ma lo stato in cui si trov
questa importante memoria dell'antichit romana, ora mancante di tutto quello
che materialmente avrebbe potuto documentare la data della sua edificazione
come ce lo attesta Livio (X, 36), dicendoci che la edificazione propriamente venne
effettuata per quel voto di Attilio Regolo fatto nella guerra sannitica, dichiarando
in esso che lo avrebbe edificato l dove Romolo gi lo aveva stabilito con altro
simile voto. . . ed infatti proseguendo la fortuna a proteggere questi risultati, non
mancarono subito ad apparire quelle poche pietre rimaste con tutto quel carattere
proprio delle costruzioni del V secolo di Roma tanto per la specie delle pietre del
colle Palatino stesso . . . anche contenenti alcuni nomi sculpiti nelle pietre stes
se. . . (lettera 18 novembre 1866, ff. 233-34).
56 Lettera 3 luglio 1866, ff. 220-21. Rosa ci da anche altre notizie sulla struttura
e la datazione del tempio : Questa importante scoperta consiste in due nomi scol
piti nelle pietre della fondazione . . . dei tempi della met della repubblica Roma
na :
PILOCRATE
DIOCLE
II primo nome si estende sopra due pietre che formano un angolo rientrante : il
secondo completamente nella pietra stessa. Questi nomi si giudica da tutti che
dovettero essere stati fatti nell'atto della costruzione stessa, perch quelle pietre
nelle quali si trovano scritti appartengono (al)la parte interna del muro e non alla
superficie esterna ; il loro livello appartenendo alla fondazione ... (lettera 1 5 otto
bre 1866, f. 228).
Illustration non autorise la diffusion
ANCORA SULLA VIA NOVA 571
Fig. 8 - Palatino. I blocchi del Tempio di Giove Statore in
una foto dell'epoca degli scavi Rosa (1866).
Questi appunti inediti, pur nella loro forma sommaria ed estemporan
ea, forniscono le sole informazioni su scavi e ritrovamenti di cui non si
aveva altra notizia, in un'area, com' quella davanti alla Domus Flavia,
ancora oggi poco nota e assai discussa57, e sono quindi fondamentali per
la definizione di questioni dibattute e di difficile soluzione. Fra l'altro
rappresentano una conferma della ipotesi, esposta pi sopra, che l'origi-
57 Si vedano i recenti scavi nella zona di A. Cassatella, Arco di Domiziano sul
clivo Palatino, in BullCom, XCI, 2, 1986, p. 522 sq. Nel basamento in questione
stato recentemente proposto di identificare l'Aedes Iovis Victoris : cfr. Torelli,
Culto imperiale, art. cit. a nota 43.
MEFRA 1991, 2. 38
572 GIUSEPPE MORGANTI ET MARIA ANTONIETTA TOMEI
naria cinta muraria del Palatino, con le sue porte, fosse posta piuttosto in
alto rispetto alla sommit del colle. Infatti Rosa afferma che i siti della
porta Mugonia e della Romana risultarono ... ambedue ad un livello
ben elevato al di sopra del Foro e del Velabro, e non gi alle radici del
Monte come spesso si era in avanti supposto . . . delle due porte stesse
dovendosi ritrovare la prima nella sommit della via Nova, l'altra al di
sopra di quelle scale che Festo ci menziona che per quelle, da essa porta,
si scendeva nel Velabro; e conclude, rifiutando la tesi che la cinta della
Roma Quadrata potesse coincidere con i limiti del pomerio riportati da
Tacito : La corrispondenza di questi due punti riferibili alle dette due
porte, ritrovandosi appoggiati ambedue unicamente al Germalo, confe
rmavano sempre pi come la Roma primitiva romulea non si sarebbe
dovuta riconoscere estesa sull'intiero Palatino, ma invece soltanto sopra
la collina occidentale soprastante al Foro e al Velabro ed al principio del
la Valle Murcia. Ed infatti ad ognuno deve essere abbastanza cognito
come il passo di Tacito (Annal. XII, 24) con il quale ci viene con tanti
dettagli descritto il preciso giro di quelle mura della primitiva citt,
incontrava costantemente difficolt nelle sue applicazioni. . ,58.
Ma pi ancora questi appunti sono importanti perch permettono di
riproporre, se non di risolvere definitivamente, alla luce delle indicazioni
che forniscono, l'annoso problema della summa Nova via.
Da un passo dei manoscritti, infatti, sembra potersi desumere che il
Rosa vide i resti di un tracciato stradale, continuazione del clivo della
Vittoria (da noi identificato con la via Nova di et repubblicana), che si
dirigeva verso il tempio di Giove Statore59; a conferma di ci stanno
anche i resti di strada che recenti scavi hanno, sia pure marginalmente,
evidenziato come probabile collegamento [del clivo Palatino] con il ed.
clivo della Vittoria60.
La denominazione di clivo Palatino per la strada che dall'Arco di Tito
sale a raggiungere la Domus Flavia, come abbiamo detto, fu introdotta
dal Rosa che per primo la scav, mentre non ve n' traccia nelle fonti.
Siccome nella pianta degli scavi del 186861 sul tratto sommitale di tale
58 Lettera 9 giugno 1867, f. 275.
59 Nel medesimo tempo si complet il discoprimento del Clivo della Vittoria
in tutta la sua. . . estensione che. . . dal sito della romulea Porta Romana, doveva
avvicinarsi al tempio di Giove Statore, come esattamente ha risultato (Lettera 14
luglio 1866, f. 222).
60 A. Cassatella, Arco di Domiziano, art. cit. a nota 57, p. 523.
61 Cfr. nota 52.
ANCORA
SULLA VIA NOVA 573
clivo Rosa appone invece la denominazione Summa Nova Via, si pu
supporre che ad un certo stadio delle sue ricerche egli ritenesse che la
strada in questione, anzich essere quel clivo Palatino arbitrariamente
introdotto, fosse un rifacimento della summa Nova via che, dalla porta
Romana, seguendo il percorso di quello che oggi chiamato clivo della
Vittoria , girava intorno al tempio di Giove Statore per arrivare alla porta
Mugonia62.
Ma allora occorre qui aggiungere che, poich dalle fonti (Plut. Cic.
16, 3) sappiamo che il tempio di Giove Statore e la Porta Mugonia erano
collocati pxfj e che quindi i tratti iniziali delle due
strade dovevano congiungersi nei pressi della stessa porta, ne deriverebbe
la suggestiva ipotesi che la via Sacra, dopo aver voltato ad angolo retto
nei pressi dell'Arco di Tito, giungesse fin quasi alla sommit del Palati
no.
A conclusione e a conferma della ricostruzione avanzata, si propone
una rilettura del passo di Ovidio (Trist. 3, 1, 31-34) che da il quadro pi
chiaro della zona fra la porta Mugonia e il tempio di Giove Statore a
ll'epoca di Augusto63 :
Inde petens dextram 'Porta est'
ait 'ista Palati,
hic Stator, hoc primum condita Roma loco est.
Singula dum miror, video fulgentibus armis
conspicuos postes tectaque digna deo ...
Ovidio non lascia dubbi che dal suo punto d'osservazione potesse
abbracciare con un solo colpo d'occhio la porta Mugonia, il tempio di
Giove Statore e la Roma Quadrata, insieme ai conspicuos postes tectaque
digna deo della casa di Augusto.
Gi Rosa si era reso conto che ... tutto quello che viene detto da
Ovidio . . . diviene completamente visibile in tutta la sua estensione di
62 L'ipotesi del Rosa dovette sembrare convincente nell'ambiente degli archeol
ogi dell'epoca se egli stesso arriv a proclamare con soddisfazione che ... la
topografia delle adiacenze del Palatino e particolarmente il Foro ed il Velabro ven
gono ad ottenere la tanto desiderata stabilit. Tutte le persone della scienza gi ne
conoscono questo grande profitto e l'Henzen ed il Jordan allontanano oggi anche
quei pochi dubbi che ritenevano sul proseguimento della direzione della via
Nova. . . (lettera 26 giugno 1867, f. 277).
63 Per quanto superato in parte nelle identificazioni, si veda G. Lugli, Comment
o topografico all'Elegia I del III libro dei Tristia, in Studi Ovidiani, Roma, 1959,
p. 31-37.
574 GIUSEPPE MORGANTI ET MARIA ANTONIETTA TOMEI
quelle parole . . . avendo io stimato quei due versi i pi utili a servirmi da
guida. . . 64.
La contraddizione topografica che si crea localizzando la summa
Nova via, la porta Mugonia e il tempio di Giove Statore pi in basso verso
il Foro, stata rilevata da Peter Wisemann in un recente articolo : But
there was a price to pay for this manoeuvre. It was a walk of more than
300 m from Iuppiter Stator and the Porta Mugonia to the piazza in front
of Augustus' new Vestibulum65.
Accettando la ricostruzione qui proposta, ponendo la Porta Mugonia,
la summa Nova via e il tempio di Giove Statore pi vicini alla sommit del
colle, le contraddizioni sparirebbero e non ci sarebbero pi prezzi da
pagare.
Giuseppe Morganti
Maria Antonietta Tomei
64 Lettera 20 marzo 1867, I, f. 248.
65 P. T. Wisemann, Conspicui postes, art. cit. a nota 26, p. 404 ; lo studioso ingle
se, che accetta la ricostruzione proposta da Coarelli, supera la contraddizione topo
grafica interpretando l'espressione singula dum miror di Ovidio come una sorta di
colpo d'occhio ideologico.