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Melanconia e speranza

Cammino nella pioggia. Tutto scivola via; quelle voci di studenti con la rabbia nel cuore e
con la tristezza negli occhi riecheggiano sole nella mia testa.
Vane sono state quelle proteste cancellate dalla pioggia come se fosse un sogno.
Nel silenzio che ammorba i corridoi dell'Universit ovattati come la neve che ricopre gli
alberi d'inverno si accende in me un sentimento di rassegnazione e di mestizia misto alla
placida serenit di un ragazzo il quale pur con mancanze e imperfezioni ha fatto
laboriosamente la sua parte per aggiungere un buon tassello all'interno del multiforme
mosaico della societ.
!l vuoto mi circonda come una coperta soffice ricordandomi un amico silenzioso che come
un'ombra mi ha accompagnato fino ad ora" il mio passato.
#nche quest'anno si avvicina Natale che con i suoi luccichii e i suoi regali mi riporta ad
atmosfere lontane e al tempo stesso liete e conosciute.
$a mercificazione consumistica segna il suo apice in questo periodo di feste eppure oltre
l'incanto dorato delle merci si erge attorno a me una societ divisa solitaria sempre pi%
impoverita ed egoista.
! valori comunitari che a stento sopravvivevano in quella che gli antichi romani chiamavano
&communitas& oggi sono sepolti sotto alle macerie di esistenze vuote che come automi si
spostano e transitano all'interno dei negozi discount e centri commerciali.
!l disagio di tanti ragazzi che come me aspirano ad un'esistenza migliore di rado viene
ascoltato da parte di una generazione di adulti che formatasi sulla base delle conquiste
libertarie del ''( non ) riuscita ad apportare nuova &linfa etica& all'interno di una globalit
sociale sempre pi% falsa e narcisistica.
*i% passano i giorni e pi% prende forza in me la convinzione che il Natale non sia solo
un'occasione per festeggiare ma soprattutto un momento dell'anno che ci porti a riflettere su
ci+ che stiamo facendo e su ci+ che lasciamo fare agli altri. ,embra che il &must&
predominante l'unico output accettabile sia quello di festeggiare. -a festeggiare cosa.
Un bambino che nato a /etlemme in una mangiatoia 00 anni dopo sar crocifisso da parte di
un'umanit che al suo posto ha preferito salvare &/arabba&. 1'accordo lasciamo perdere
l'aspetto religioso e volgiamo lo sguardo a quello sociale e politico dei nostri tempi"
festeggeremo forse il record di disoccupazione giovanile in !talia consolidatosi negli ultimi
mesi. 2esteggeremo un governo che si salva grazie ai voti comprati come se fossero delle
&figurine *anini& mentre si affossa il futuro dell'Universit garantendolo invece alle guerre
a suon di miliardi per finanziare soldati e cacciabombardieri.
$eviamo tutta questa patina di ipocrisia cari signori qui non c') nulla da festeggiare c') da
rialzarsi tutti assieme risvegliando le nostre coscienze ammorbate da un inutile consumismo
e utilizzare le nostre energie per creare un modo alternativo di far vivere la nostra societ.
3isveglio per+ non significa violenza atavica in stile hobbesiano come avveniva nelle
rivoluzioni &vecchio stile&" risveglio significa la possibilit di realizzare forme di protesta
condivise ed eclatanti in grado di ridare voce agli oppressi utilizzando nuove strumenti di
linguaggio; oggi per cambiare non servono le bombe della violenza terroristica" basta
l'estetica4 Ci+ che si vede acquisisce rilevanza ontologica e il cambiamento per essere reale
deve essere visibile e mediaticamente presente oltre che largamente condiviso.
,e la standardizzazione dei gesti non si ripete solo per i comportamenti che il sistema si
aspetta da noi ma si apre a nuove sperimentazioni che oltrepassino le solite etichettature
ideologiche e moralistiche creeremo un nuovo solco grazie al quale non saremo pi% presenti
solo come cittadini5consumatori ma finalmente conteremo come &persone&.
$a persona deve riacquistare quella dignit ontologica e relazionale che ha perso
esaurendosi all'interno di un circo mediatico che come un immenso Truman sho6 l'ha
ipostatizzata a merce virtualmente scambiabile con qualsiasi altra cosa e quindi sempre pi%
controllabile da una forza di bio5politica globalizzata 72aucault docet8. ,e la visibilit
mediatica conta il cambiamento non va operato dall'esterno del sopracitato circo mediatico
bens9 dal suo interno presupponendolo e rovesciandone dialetticamente i presupposti e le
impalcature democratizzandolo veramente creando una forma di &censura& anzi di &cesura&
buona ed efficace che faccia da contro5potere alle lobbies che finora hanno fatto
surrettiziamente di tutto pur di limitare &pseudo5democraticamente& le libert dei singoli.
$'ingiunzione sfrenata al godimento che le strategie del mar:eting globale cercano di
&iniettare& nei singoli non ci rende migliori e tanto meno pi% liberi. 1iventiamo schiavi
anche se non ce ne accorgiamo diventiamo &cattivi& proprio come indicato dall'originale
etimo latino &captivus&cio) &prigionieri& inconsapevoli come fiere ammaestrate bisognosi e
scalpitanti alla ricerca di nuove merci che ci diano l'illusione di essere &cool& per
distinguerci dalla massa. Tutto questo dispositivo invece ci fa annegare nella
standardizzazione e nell'anonimato numerico del consumo sfrenato senza &ethos& e senza
legami con chi ci sta vicino. $a consapevolezza razionale di tutto ci+ ) all'inizio pesante da
sopportare tuttavia ) l'unico strumento che ci pu+ portare a quel rovesciamento dialettico
da me tanto invocato che capovolga il concetto di &ragione della forza& con quello di &forza
della ragione&. ,i scavalcherebbe cos9 ogni presupposto fatalistico e fideistico e le nostre
assopite coscienze di uomini si riapproprierebbero dello &scettro dell'agire&.
,e il comportamento della nostra classe politica e dirigente grazie alla distorsione del
dispositivo mercificante5spettacolare si ) tramutato in menzogna impunit e diseguaglianza
sociale l'unico vero modo per contrastarlo ) instaurare razionalmente un processo in cui
l'isotopia ieratica del leader non sia pi% trascendente al singolo individuo ma anzi
immanente e lo porti a connettersi con gli altri suoi simili cercando sempre pacatamente
nuove forme di confronto e di soluzione dei problemi.
,e &*arlamento& diventa metafora di &fallimento& del disegno costituzionale della societ
italiana evidentemente al di l
delle cause le soluzioni non possono provenire dalle &immorali& e &sempre meno segrete&
stanze del potere ma in seno alla cosiddetta societ civile che ritrovando di nuovo il
vincolo sociale della communitas ne abbandoni tuttavia i vetusti presupposti leaderistici e
fideistici orientando l'agire morale all'interno di un'impronta pragmatica.
;uesto non significa eliminare i principi ma significa cercarli e reperirli in luoghi diversi
della nostra interiorit percependoci come responsabilizzati e come &leader di noi stessi& in
grado tassello per tassello di mutare il mosaico della globalit in cui viviamo. *er dirla
tutta ) necessario un nuovo tipo di umanesimo che raccolga le sfide della modernit non
rifiutando aprioristicamente le nuove tecnologie ma utilizzandole per unire anzich< per
dividere. !n tutto ci+ l'elemento che pu+ fare la differenza si chiama &!nternet&; la rete del
&=orld 6ide 6eb& al di l dei pericoli e dei lati negativi che essa reca con s< porta anche
molte occasioni positive di progresso morale e civile per l'intero genere umano.
,e utilizzata in modo responsabile e intelligente la rete oltre alla pornografia e alle banalit
varie pu+ diventare veicolo di auto5coscienza di milioni di c>ber5cittadini del mondo i
quali oltrepassando le barriere geografiche e culturali condividono la loro ricchezza ideale
su come edificare un nuovo mondo che veda protagoniste proposte provenienti dal basso al
fine di sconvolgere lo status quo delle architetture politiche ed economiche sovranazionali
infestate da banche multinazionali e poteri forti di vara natura.
,i devono oltrepassare i presupposti censori della &morale dei padroni& che attecchiscono
purtroppo anche nelle obsolete norme che regolano il cop>right digitale le quali restringono
di molto la possibilit di scambio di dati e di informazioni che servirebbero per formare
coscienze pi% aperte all'alterit e pi% lontane dalla vecchia concezione del mondo come terra
di conquista del pi% forte e del pi% ricco.
,e la classe dominante borghese a partire dalla fine del ?V!!! secolo ha costruito la propria
fortuna sul possesso individualistico dei beni economici e dei mezzi di produzione oggi la
vera chiave di volta per poter far parte della futura &classe dirigente& ) e sempre di pi% sar
il concetto dell'accesso come possibilit virtualizzata e condivisa di accedere a quell'insieme
di conoscenze e informazioni che possono modificare il modo di organizzare le nostre vite
mentre transitano in quella rete globale di relazioni sociali reali e virtuali al tempo stesso.
@cco che le vecchie dicotimie servo5padrone
leader5massa che lo cerca ricco5povero sono sempre pi% inutili e lontane da ci+ che il
mondo con il suo ricco bagaglio di contraddizioni e di problemi pu+ diventare.
!n questa sede non ) mia intenzione proporre un'apologia estensiva della 3ete poich< sono
consapevole di tutte le contaminazioni moralmente ed eticamente controverse che purtroppo
in alcuni siti la animano.
,ono consapevole per+ del fatto che caratterizzare la 3ete solo in termini negativi sia un
grosso errore indotto da una complessit di sistemi sociali e bio5politici messi in atto per
controllare le nostre coscienze attuando cos9 come sopra ho gi specificato una forma di
censura preventiva che si arroga il diritto di limitare la libera creativit dei singoli anche
quando essa pu+ rivelarsi utile e funzionale al progresso del consorzio sociale. !l
cambiamento che la rete porter all'umanit del terzo millennio sar lento ma inarrestabile" i
vecchi dispositivi biopolitici sia quelli mercificanti5mercatistici che quelli legalistico5
securitari saranno armi spuntate pronte a soccombere non appena una &massa critica& di
c>ber5cittadini prender coscienza che ormai il &dado ) tratto& e il mondo non ) pi%
appannaggio di leader e salvatori che &messianicamente& risolveranno i nostri problemi
senza l'intervento dell'opinione pubblica costituita dai cittadini. $a &c>ber5democrac>& esige
un rapporto di parit gerarchica e funzionale tra la massa e il leader facendo s9 che
quest'ultimo perda quella legittimazione quasi divinizzante di cui ha goduto nell'epoca che
ha visto l'accaparramento inconsulto di risorse depredate dall'ambiente grazie allo
sfruttamento sfrenato dei combustibili fossili sempre pi% vicini alla fase di esaurimento.
;uest'epoca cos9 piena di ingiustizie compiute anche rovinando l'ambiente sta per
concludersi e la logica conseguenza ) che questo sistema capitalistico costruito sul possesso
delle ricchezze da parte dei &furbetti del quartierino& ) di fatto gi fallito 7lo testimonia la
recente crisi finanziaria conclamata dal fallimento della $ehman /rothers nell'autunno del
ABB(8. Tutti i presupposti politici economici e finanziari che hanno tenuto in piede questo
sistema fatto di guerre sangue e persone spogliate dalla loro dignit per mantenere i
privilegi di pochi deve essere messo radicalmente in discussione ora pi% che mai. $a storia
ci ha insegnato che i sogni idealizzati del cambiamento possono diventare realt. Nonostante
gli errori fatti l'umanit si ) resa capace di redigere Costituzioni di enorme spessore etico e
morale 7 come ad esempio quella italiana8 e di abbattere fisicamente i muri che la
disumanizzavano 7 ad esempio quello di /erlino nel CD(D8. Era occorre abbattere i muri
dell'ipocrisia e del conformismo che ancora troviamo celati in noi prima di riuscire a
cambiare fisicamente la &fisionomia morale& della societ intera. -entre ho scritto tutto ci+
la storia ha nel frattempo proseguito il suo tortuoso cammino chiss forse anche con
qualche piccola goccia di speranza nel confuso oceano del divenire.
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