Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
12 giugno 2009
L’abuso di posizione
dominante
nel diritto comunitario e nel
diritto interno
Valeria Amendola
COVEC
Autorità Garante Concorrenza e mercato
L’ABUSO DI POSIZIONE DOMINANTE
NEL DIRITTO COMUNITARIO E NEL DIRITTO INTERNO
4. GLI EFFETTI DELLE DECISIONI ANTISTRUST E IL NUOVO STRUMENTO DEGLI IMPEGNI
7. ALCUNI ESEMPI DI ABUSI ESCLUDENTI: COCA-COLA (1999, scontistica escludente) Telecom Italia/ADSL
(2001,preemption abusiva), Comportamneti abusivi di Telecom Italia (2004, price-squeeze, contrattualistica
escludente), INTEL (2009, scontistica escludente, comunitario)
Master in Diritto
2 Europeo Valeria Amendola
LA LEGGE ANTITRUST NON PUNISCE
LA POSIZIONE DOMINANTE
MA IL SUO ABUSO
Master in Diritto
3 Europeo Valeria Amendola
1.COS’È LA POSIZIONE DOMINANTE
DEFINIZIONE
Economicamente parlando, si potrebbe dire che è un’impresa che ha “potere di mercato”, inteso banalmente
come capacità di aumentare i prezzi, o, più in generale, di modificare le proprie condizioni contrattuali senza
perdere quote di mercato; tuttavia, questa caratteristica deve essere posseduta in misura significativa.
Non esiste una definizione assoluta, l’accertamento dipende dal contesto di mercato in cui si muove
l’impresa. Per definire l’esistenza di dominanza, è quindi essenziale identificare il mercato rilevante sul quale
valutare il potere dell’impresa.
Master in Diritto
4 Europeo Valeria Amendola
1. COS’È LA POSIZIONE DOMINANTE
IL CONCETTO DI MERCATO RILEVANTE
Il più piccolo contesto, merceologico e geografico, nel quale competono le imprese; equivale a identificare l’insieme
effettivo dei concorrenti.
Si identificano normalmente le due dimensioni merceologica e geografica attraverso le due categorie del
Mercato rilevante del prodotto
Mercato rilevante geografico
Test utilizzati: SNIPP test, ovvero test dell’elasticità incrociata della domanda (se il prezzo praticato dall’impresa
aumenta del 5%-10%, i consumatori si rivolgono ad altri prodotti? Se si, allora questi prodotti sono considerati
sostituibili e quindi il mercato rilevante li comprende, e i loro produttori sono in rapporto di concorrenza con l’impresa
esaminata).
Principale limite: Cellophane Phallacy, ovvero se l’impresa ha già imposto prezzi sovracompetitivi, il test perde di
significato.
Master in Diritto
5 Europeo Valeria Amendola
1. COS’È LA POSIZIONE DOMINANTE
L’ACCERTAMENTO DELLA DOMINANZA
Master in Diritto
6 Europeo Valeria Amendola
2. La nozione di POSIZIONE DOMINANTE COLLETTIVA
Dal punto di vista della teoria economica, l’esito di dominanza collettiva è definito anche
come “effetti coordinati” (mentre nella dominanza singola si parla di “effetti unilaterali”).
Master in Diritto
7 Europeo Valeria Amendola
2. POSIZIONE DOMINANTE COLLETTIVA
: l’accertamento
La Commissione ha individuato in una prima fase (primi anni ’90) indici presuntivi dell’esistenza di una PDC:
Comportamenti pregressi dell’oligopolio prima della concentrazione (ad es., in senso favorevole, parallelismo di prezzi
in passato),
Legami fra i membri dell’oligopolio (condivisione di alcuni soci e esistenza di accordi commerciali)
Prime trattazioni:
Alactel/AEG Kabel (1991), mercato dei cavi elettrici
Thorn EMI/Virgin Music (1992)
Nestlè/Perrier (1992), Nestlè e BSN con quota dell’82% sul mercato delle acque minerali francesi avrebbero costituito
una posizione di dominanza collettiva.
Rhone Poulenc/SNIA(1992) e Rhone Poulenc /SNIA II (1993), (no dominanza collettiva)
Master in Diritto
8 Europeo Valeria Amendola
2. POSIZIONE DOMINANTE COLLETTIVA e concentrazioni
In una seconda fase (fine anni ’90) con decisioni anche TPG e Corte di Giustizia si è
stabilita esplicitamente l’applicabilità al controllo delle concentrazioni della fattispecie di
PCD.
I tre leading case sono:
Kali und Salz (1998, Corte di Giustizia) : il reg. 4064/89 va applicato anche nei casi di
dominanza congiunta.
Master in Diritto
9 Europeo Valeria Amendola
2. POSIZIONE DOMINANTE COLLETTIVA: lo standard
per la sussistenza
Absence of competitive constraints (role of entry, fringe and/or mavericks, and consumers)
“third, to prove the existence of a collective dominant position to the requisite legal standard, the Commission must
also establish that the foreseeable reaction of current and future competitors, as well as of consumers, would not
jeopardise the results expected from the common policy.”
Master in Diritto
10 Europeo Valeria Amendola
2. L’ ABUSO DI POSIZIONE DOMINANTE COLLETTIVA
L’apporto di tale nozione a casi di abuso nella prassi e nella giurisprudenza comunitaria è’
estremamente limitato:
Società Italiana Vetro e altri c. Commissione –TPG, 1992 (dec. Comm. Vetro Piano, 1989)
Compagnie Marittime Belge Transport SA e altri c. Commissione, 2000, mercato dei servizi marittimi
di linea per il trasporto merci.
Tele2/TIM-VODAFONE-WIND
Si presumeva la sussistenza della posizione dominante collettiva dei tre gestori nel mercato dei servizi
all’ingrosso di accesso alle infrastrutture di rete mobile (fornitura di capacità di rete). L’abuso presunto
consisteva in un rifiuto di fornitura a terzi della capacità trasmissiva (rifiuto di stipulare contratti di
roaming) con soggetti che volevano operare come MVNO (Mobile Virtual Network Operator) nel
mercato mobile di riferimento a valle.
Non è mai stata accertata la sussistenza di una dominanza collettiva.
Master in Diritto
11 Europeo Valeria Amendola
3. I COMPORTAMENTI ANTICONCORRENZIALI DELLE
IMPRESE DOMINANTI:
IMPOSTAZIONE TRADIZIONALE
speciale responsabilità:
Una stessa condotta ( ad esempio clausole di esclusiva nei contratti di distribuzione) potrebbe essere
lecita per un’impresa e illecita per un’altra in posizione dominante, in quanto questa, poiché può agire
indipendentemente da concorrenti e clienti, possiede una speciale responsabilità riguardo la tutela dei
meccanismi concorrenziali; l’idea sottostante è che le pratiche poste in essere dall’impresa dominante
abbiano sempre l’effetto di alterare il mercato, mentre se poste in essere da un’impresa qualsiasi no;
Master in Diritto
12 Europeo Valeria Amendola
3. LE FATTISPECIE DI ABUSO
L’Art. 82 del Trattato CE propone alcune Condotte abusive nel diritto interno:
categorizzazioni:
Master in Diritto
13 Europeo Valeria Amendola
3. LE FATTISPECIE DI ABUSO
Master in Diritto
14 Europeo Valeria Amendola
3. LE FATTISPECIE DI ABUSO
Dal punto di vista economico, si possono categorizzare gli abusi con diverse
modalità.
Abusi escludenti
Abusi di prezzo
Rientrano certamente in questa categoria gli abusi di cui alla lettera a e c dell’art. 82, ovvero
l’imposizione di prezzi non equi e le pratiche di discriminazione verso le controparti commerciali.
Si tratta, più in generale, di pratiche che mirano a sfruttare il proprio potere di mercato per
incrementare i propri profitti e quindi pratiche per così dire abusive di tipo “diretto”.
L’imposizione di un prezzo di monopolio sul mercato nei confronti dei consumatori o di altre
imprese, o l’applicazione di condizioni commerciali differenziate verso i propri fornitori, più gravose,
ad esempio, nel caso che questi riforniscano anche la concorrenza sono esempi di alterazione
dell’equilibrio concorrenziale derivanti direttamente dallo sfruttamento del potere di mercato
dell’impresa.
Es. Commissione: United Brands, 1978, appl. 82, a) per i prezzi di vendita delle banane in Germania,
Olanda, Belgio e Danimarca sulla base del confronto con i prezz più bassi, pur profittevoli, sul
mercato irlandese.Annullata dalla Corte.
Sono fattispecie di cui ci sono pochi casi, in considerazione della particolare complessità della
dimostrazione della “non equità” dei prezzi, in un contesto e di asimmetria informativa forte fra
l’impresa e l’antitrust, e di assenza di benchmark oggettivi sul concetto di equità.
Master in Diritto
16 Europeo Valeria Amendola
3. ABUSI ESCLUDENTI
La maggior parte dei casi antitrust condotti dalla Commissione e dalle autorità nazionali in materia di abusi riguardano
viceversa pratiche escludenti.
Si tratta in questo caso di pratiche miranti a proteggere il potere di mercato attraverso l’innalzamento di barriere
all’entrata, di carattere tecnico o economico; nei casi di imprese verticalmente integrate che operano in concorrenza su
uno solo dei due mercati e sono fornitori dei propri concorrenti per i servizi a monte, tipicamente, questi abusi si
possono concretare, ad esempio, mediante l’applicazione di condizioni contrattuali discriminatorie nei confronti dei
concorrenti, a favore delle proprie controllate; ancora, i casi di pre-emption su mercati nuovi, sfruttando la posizione di
dominanza su mercati collegati, risultano costituire normalmente pratiche escludenti.
In linea generale, si qualificano come escludenti il complesso delle pratiche, che possono essere anche molto
eterogenee, che hanno come oggetto e come effetto l’impedimento all’accesso, o la fuoriuscita dal mercato (ad esempio
per l’applicazione di prezzi predatori) di concorrenti rispettivamente potenziali o attuali; tali pratiche sono lesive in
quanto impediscono lo svilupparsi di offerte concorrenti a quelle dell’impresa in posizione dominante, e, per questa
via, aumentano il rischio di sfruttamento, nei confronti dei consumatori, di tale posizione dominante.
Vale sottolineare che il vantaggio della presenza di un maggior numero di operatori non deve essere visto solo
necessariamente in termini di miglioramento della qualità e dei prezzi dei servizi/prodotti già esistenti sul mercato, ma
anche in termini di maggiore garanzia dello sviluppo di nuove tecnologie o di innovazioni tecniche/ organizzative della
produzione a favore dei consumatori.
Master in Diritto
17 Europeo Valeria Amendola
3. ABUSI DI PREZZO
Nella categoria degli abusi di prezzo si possono far rientrare comportamenti che hanno la comune
caratteristica di esplicarsi attraverso la fissazione delle condizione economiche dei servizi/prodotti
offerti dall’impresa in posizione dominante:
Prezzi eccessivamente gravosi: l’abuso di sfruttamento, se attuato verso i clienti, diventa pratica
escludente se attuato verso il concorrente su mercati contigui. (La disciplina antitrust statunitense non
contempla questo tipo di abuso ogniqualvolta ritiene applicabile la teoria della contendibilità dei
mercati)
Prezzi predatori: pratica escludente, consiste nel praticare sul mercato prezzi che il concorrente non
può eguagliare in quanto al di sotto dei costi medi variabili dell’impresa dominante (Areeda –Turner)
ovvero prezzi al di sopra dei costi medi variabili, ma al di sotto dei costi medi totali nel caso in cui
esistono elementi per dimostrare che la stategia di prezzo ha intento anticompetitivo (sentenza Akzo,
1991), per poi recuperare le perdite praticando prezzi sovracompetitivi una volta che il concorrente
sia uscito. Tipico per imprese multiprodotto.
Pratiche di “price squeeze”: pratica escludente di imprese generalmenteintegrate che operano in
concorrenza su un mercato essendo, su un altro mercato, fornitore dei propri concorrenti. La pratica
consiste nel praticare prezzi sui due mercati tali da comprimere i margini di profitto dei concorrenti,
ed indurli quindi a uscire dal mercato. Tipica pratica attuata dagli ex monopolisti nelle industrie a rete.
Master in Diritto
18 Europeo Valeria Amendola
3. ABUSI DI PREZZO
Pratiche scontistiche: è un tema antitrust molto controverso; nei rapporti produttore –distributore deve essere analizzato
come accordo verticale.
Scontistica fidelizzante: L’applicazione di sconti non oggettivamente giustificabile in quanto non basata su risparmi di costo, se
applicata da un’impresa in posizione dominante viene normalmente ritenuta abusiva in quanto fidelizzante del cliente.
Normalmente rientrano in questa categoria gli sconti che non siano sconti quantità, ma che ad esempio sono concessi a fronte
di impegni di approvvigionamento in esclusiva, o sconti che si incrementano in funzione della durata del contratto.
C’è un “premio fedeltà” indipendente dal volume degli acquisti effettuati, il cui unico scopo è escludere il concorrente.
Clausole inglesi: E’ una politica di prezzo (anche se in realtà è una clausola contrattuale) in quanto stabilisce la vigenza di una
regola di adeguamento al miglior prezzo di mercato: se il cliente trova un’offerta migliore, l’impresa si impegna a praticare lo
stesso prezzo. E’ quindi una forma di definizione del prezzo del tutto scollegato dai costi sottostanti, ma solo determinato
dalla volontà di sottrarre il cliente alla concorrenza.
Es: caso Comportamenti abusivi di Telecom Italia, AGCM, 2004
Sconti target : una particolare forma di scontistica escludente si registra poi nei rapporti con i distributori, nel momento in cui
questi ultimi ricevono degli sconti predefiniti e retroattivi al raggiungimento di determinati obiettivi di vendita. Per ottenere lo
sconto, il distributore ( che ha un tetto alle proprie vendite) tenderà a non rivolgersi ad altri produttori per soddisfare il
proprio fabbisogno, realizzando così l’obiettivo escludente dell’impresa dominante.
Es: caso Coca-Cola, AGCM 1999
Master in Diritto
19 Europeo Valeria Amendola
3. ABUSI NON DI PREZZO
Questa categoria di abuso è una delle più interessanti del diritto antitrust. Il rifiuto a contrarre è abusivo solo
quando produce effetti escludenti. Quando accade? Di norma quando la fornitura o l’accesso rifiutato
impediscono o ostacolano la concorrenza su di un mercato collegato.
Si presuppone quindi come contesto:
Il rifiuto a contrarre è infatti razionale quando il mercato a monte è regolamentato, e quindi i profitti di
monopolio si estraggono dal mercato a valle
Master in Diritto
20 Europeo Valeria Amendola
3. ABUSI NON DI PREZZO
Essential Facility Doctrine: dinieghi di accesso a infrastrutture, intese in senso molto ampio
è una categoria particolare di rifiuti a contrarre nata nella giurisprudenza statunitense (casi Otter
Tail, Aspen, ecc…), e poi intensamente utilizzata dalla Commissione Europea e anche dall’Autorità
italiana prevalentemente per casi antitrust nati nell’ambito dei processi di liberalizzazione degli ex-
monopoli di rete.
la Facility sia realmente essential, ovvero sia irriproducibile e indispensabile per operare sul mercato;
l’irriproducibilità va intesa in senso economico, n. b. però Oscar Bronner);
Master in Diritto
21 Europeo Valeria Amendola
3. ABUSI NON DI PREZZO
Una seconda categoria particolare di rifiuti a contrarre è quella in cui la titolarità dell’esclusiva è
relativa ad un bene immateriale (diritto di proprietà intellettuale tutelato attraverso brevetto o
copyright)
La vecchia impostazione tutelava il diritto di privativa e limitava in nome del diritto antitrust le
modalità di esercizio di tale diritto (ad esempio se concedevo una licenza di brevetto non potevo
discriminare con roialties diverse a seconda dei contraenti, oppure concederlo ad alcuni ed a altri no);
dopo i casi comunitari Magill e IMS, ciò che viene messo in discussione è la stessa legittimità del
diritto di privativa quando integri una fattispecie abusiva.
In particolare, ciò può succedere quando il rifiuto (della licenza, dell’accesso alla banca dati, delle
informazioni sul palinsesto televisivo per organizzare una guida ai programmi..) impedisce l’emergere
di un nuovo prodotto e impedisce del tutto la concorrenza.
In alcuni casi nazionali recenti (Merck e Glaxo) l’abuso pur riguardando l’uso dei diritti brevettuali è
configurabile come EFD: rifiuto dell’accesso all’essential facility (la licenza per la produzione di un
principio attivo coperto da brevetto in Italia) comportava l’impossibilità di competere su un altro
mercato geografico dove le imprese farmaceutiche Merck e Glaxo non erano più coperte da brevetto
Master in Diritto
22 Europeo Valeria Amendola
3. ABUSI NON DI PREZZO
Una forma particolare è il tie-in negli aftermarket (manutenzione, pezzi di ricambio): dominanza
accertata sulla posizione che l’impresa detiene sui propri ricambi: potere di mercato relativo.
Dall’after market, si cerca di rafforzare o estendere la dominanza sul mercato primario. KODAK,
Corte Suprema USA, 1992, si subordinava la fornitura di pezzi di ricambio all’assistenza in esclusiva:
posizione dominante sui pezzi di ricambio.
Esempio recente di tie-in della Commissione: nel caso Microsoft quest’ultima abbinava gratuitamente
Windows Media Player (software applicativo che aveva molti concorrenti) a Windows, sistema
operativo, su cui è assolutamente dominante. La pratica era destinata a contrastare lo sviluppo di
software concorrenti di WMP.
Master in Diritto
23 Europeo Valeria Amendola
3. ABUSI NON DI PREZZO
Pratiche discriminatorie
La discriminazione di prezzo della domanda viene vista come abusiva solo in un’ottica
molto formale, dal punto di vista economico può non avere effetti necessariamente
negativi.
Pratiche discriminatorie dei concorrenti possono avere diversissima forma.
Master in Diritto
24 Europeo Valeria Amendola
3. ABUSI NON DI PREZZO
Anche imporre determinate forme di distribuzione dei prodotti o dei servizi può avere
questa finalità (cfr. di nuovo Coca-Cola, 1999, nell’imposizione di esposizione dei
prodotti Cocc-Cola nei supermercati per contrastare Pepsi).
Master in Diritto
25 Europeo Valeria Amendola
4. GLI EFFETTI DELLE DECISIONI ANTISTRUST E IL
NUOVO STRUMENTO DEGLI IMPEGNI
Con recenti modifiche della 287/90 (Legge 4 agosto 2006, n. 248 recante “Conversione in legge, con
modificazioni, del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223 (Bersani 1)), nel diritto interno si è normato lo
strumento degli impegni, già previsto a livello comunitario (art. 9 del Reg. 1/2003)
Art. 14-ter. Impegni
1. Entro tre mesi dalla notifica dell'apertura di un'istruttoria per l'accertamento della violazione degli articoli 2
o 3 della presente legge o degli articoli 81 o 82 del Trattato CE, le imprese possono presentare impegni tali da
far venire meno i profili anticoncorrenziali oggetto dell'istruttoria. L'Autorità, valutata l'idoneità di tali impegni,
può, nei limiti previsti dall'ordinamento comunitario, renderli obbligatori per le imprese e chiudere il
procedimento senza accertare l'infrazione.
2. L'Autorità in caso di mancato rispetto degli impegni resi obbligatori ai sensi del comma l può irrogare una
sanzione amministrativa pecuniaria fino al 10 per cento del fatturato.
Master in Diritto
26 Europeo Valeria Amendola
4. GLI IMPEGNI
A LIVELLO NAZIONALE: ASPETTI PROCEDURALI
Master in Diritto
27 Europeo Valeria Amendola
4. GLI IMPEGNI
A LIVELLO NAZIONALE: ASPETTI PROCEDURALI
Master in Diritto
28 Europeo Valeria Amendola
4. GLI IMPEGNI
A LIVELLO NAZIONALE: ASPETTI INNOVATIVI DI POLICY
Master in Diritto
29 Europeo Valeria Amendola
4. GLI IMPEGNI
A LIVELLO NAZIONALE: ASPETTI INNOVATIVI DI POLICY
Master in Diritto
30 Europeo Valeria Amendola
5. IL PROCESSO COMUNITARIO DI “REVIEW “ DEI CRITERI
APPLICATIVI DELL’ART. 82
Nel dicembre 2005 la Direzione generale Concorrenza della Commissione europea ha pubblicato
un documento di discussione in materia di applicazione dell’art. 82 del Trattato alle pratiche
escludenti poste in essere da imprese in posizione dominante
Revisione degli abusi escludenti: l’ambito oggettivo del documento è limitato all’analisi dei problemi
e delle modalità di applicazione dell’art. 82 CE alle pratiche poste in essere da imprese dominanti
che siano dirette o comunque idonee a impedire, scoraggiare o limitare la crescita o l’entrata di
concorrenti effettivi o potenziali nel mercato.
Non c’è revisione degli abusi di sfruttamento: sono infatti escluse dalla trattazione le altre tipologie di
condotte potenzialmente abusive contemplate dall’art. 82 - come l’imposizione di condizioni
contrattuali eccessivamente gravose o le pratiche discriminatorie – almeno nella misura in cui dette
pratiche rappresentino unicamente modalità di sfruttamento del potere di mercato detenuto
dall’impresa dominante e non siano invece strumentali all’attuazione di strategie escludenti.
Master in Diritto
31 Europeo Valeria Amendola
5. IL PROCESSO COMUNITARIO DI “REVIEW “ DEI CRITERI
APPLICATIVI DELL’ART. 82
Il processo di review dell’art. 82 comincia nel 2005 con un discussion paper della Commissione sui seguenti punti:
definizione del mercato rilevante nei casi di abuso (indebolimento della validità dello SSNIP test)
criteri di individuazione della posizione dominante (relativizzazione del ruolo della quota di mercato)
analisi dei vincoli che possono impedire all’impresa di esercitare il proprio potere di mercato (concorrenza attuale, potenziale e ruolo della
domanda-countervailing buyer power)
Definizione del nuovo approccio metodologico che la DG concorrenza intende utilizzare nell’applicazione dell’art. 82
alle pratiche escludenti delle imprese dominanti, che è basato su due criteri:
2. Criterio delle efficienze dei comportamenti: si richiede dimostrazione di efficienza della pratica, altrimenti abusiva
“Competition on the merits” verifica della finalità di efficienza economica delle condotte
Parallelismo nell’applicazione dell’Articolo 82 con l’Articolo 81 con riferimento al meccanismo di esenzione previsto
dall’Articolo 81 (3). : “Exclusionary conduct may escape the prohibition of Artiche 82 in case the dominant
undertaking can provide an objective justification for its behaviour or it can dimostrate that its conduct produces
efficiencies which outweigh the negative effect on competition”.
Master in Diritto
32 Europeo Valeria Amendola
5. IL PROCESSO COMUNITARIO DI “REVIEW “ DEI CRITERI
APPLICATIVI DELL’ART. 82
Master in Diritto
33 Europeo Valeria Amendola
6. LE LINEE GUIDA COMUNITARIE DEL 2009
SULL’APPLICAZIONE DELL’ART. 82
(La Comunicazione C(2009) 864 del 9 febbraio 2009 della Commissione sulle priorità
nell’applicazione dell’art. 82 ai comportamenti abusivi escludenti.)
A seguito del processo di Rewiev, la Commissione ha infine emanato una Comunicazione esplicativa,
chiarendo definitivamente il proprio approccio valutativo ai seguenti concetti:
Il concetto di “potere di mercato”
Il concetto di “preclusione anticoncorrenziale” (con danno ultimo ai consumatori)
Il concetto di “comportamenti di esclusione basati sui prezzi”
I concetti di “obbiettiva necessità ed efficienze”
Master in Diritto
35 Europeo Valeria Amendola
5. LE LINEE GUIDA COMUNITARIE DEL 2009
SULL’APPLICAZIONE DELL’ART. 82
i concetti fondamentali
• N.b. la Commissione precisa che esistono casi in cui non è necessaria valutazione dettagliata (esclusive esplicite, divieti
espliciti di distribuzione del concorrente, sono per se abusivi).
Master in Diritto
36 Europeo Valeria Amendola
5. LE LINEE GUIDA COMUNITARIE DEL 2009
SULL’APPLICAZIONE DELL’ART. 82
i concetti fondamentali
Master in Diritto
37 Europeo Valeria Amendola
5. LE LINEE GUIDA COMUNITARIE DEL 2009
SULL’APPLICAZIONE DELL’ART. 82
i concetti fondamentali
Master in Diritto
40 Europeo Valeria Amendola
7.Casi concreti
A 224 COCA-COLA (1999, AGCM) scontistica escludente
Master in Diritto
45 Europeo Valeria Amendola
Casi concreti
c-3/37990 INTEL 2009 (Comm. Europea)
Valeria Amendola
Comitato per le Valutazioni Economiche
Autorità garante della Concorrenza e del mercato
Piazza Verdi 6/A 00198 ROMA 06-858211
E-mail: va@agcm.it
Master in Diritto
47 Europeo Valeria Amendola