Sei sulla pagina 1di 37

MICHAL VANNESSE

:
Lesercito romano e i contingenti barbarici nel V secolo: il
caso della difesa dellItalia
Premessa
Vorrei innanzitutto ringraziare gli organizzatori del convegno per aver-
mi invitato a questo incontro. Largomento che mi stato affidato riguar-
da il problema della presenza di barbari nellesercito romano nel V secolo
e, pi precisamente, di quella parte dellesercito di stanza in Italia che, in
quel periodo, aveva il compito di difendere la penisola (Tab. :).
La storia politico-militare dellItalia tardo romana affonda le sue radici
nel periodo delle invasioni della seconda met del III secolo. Conseguenze
di quella crisi furono le prime misure di emergenza di Gallieno a cui fece-
ro seguito delle vere e proprie riforme sotto la Tetrarchia e il regno di
Costantino. Questi furono anni particolari per lItalia che, se da una parte
perdeva i suoi privilegi perch costretta a partecipare allo sforzo militare
del IV secolo, attraverso listituzione dellItalia Annonaria, dallaltra rice-
veva in cambio un periodo di sicurezza e tranquillit sul fronte delle inva-
sioni barbariche che dur pi di un secolo.
Il primo quarto del V secolo (vv-:)
Il V secolo si apre con Stilicone, vero periodo di transizione per quello
che riguarda il nostro argomento che conobbe le prime invasioni germa-
niche sul territorio italiano dallepoca di Aureliano, addirittura due nel-
larco di cinque anni
:
. Il generale, di origine vandala, ereditava una situa-
:
C/o Prof. Y. Le Bohec, Maison de la Recherche, Universit Paris IV-Sorbonne. :,
rue Serpente, F-;,cco Parigi, Francia.
:
Per una bibliografia generale su questi eventi, rimandiamo a F. Sartori, Verona
romana, Storia politica, Economica, Amministrativa, in Verona e il suo territorio.
Volume I, Verona, :,oc, pp. :-:,c; S. Mazzarino, Stilicone. La crisi imperiale dopo
zione difficile che si era creata, in linea di massima, subito dopo il disa-
stro romano di Adrianopoli. La sua opera si inquadra strettamente nella
continuazione della politica di Teodosio che gli aveva affidato lincarico di
proteggere suo figlio Onorio.
In quel periodo persegu una politica di arruolamento massiccio di bar-
bari la parola va intesa senza un significato peggiorativo nellesercito.
I primissimi anni del generale furono consacrati allimpegno in regioni
lontane dallItalia con due interventi in Grecia e uno in Africa. E, secon-
do le fonti che sono arrivate fino a noi, quella fu lultima volta che una
flotta romana occidentale entr in azione. Sin dal ,,o, dopo aver inviato
le truppe orientali a Costantinopoli lanno precedente, consacr il suo
impegno al rafforzamento del proprio esercito recandosi sul Reno con un
doppio scopo: assicurare la stabilit della regione, confermando i trattati
con i popoli barbari, e reclutare nuovi soldati. Ma dal cc in poi, il rag-
gio dazione di quello che potremmo chiamare lesercito dItalia si ridus-
se decisivamente. Il problema del reclutamento divent una questione
ricorrente per Stilicone e i suoi successori. Lintera reggenza del generale
vandalo fu centrata su questo tema al fine di disporre di un esercito allal-
tezza dei problemi dellepoca. Questo squilibrio cre una grave mancanza
nellambito della difesa dellOccidente e anche dellItalia.
Sappiamo che Stilicone era impegnato in Rezia quando Alarico invase
lItalia nel novembre c:. La penisola, sguarnita, non oppose una resisten-
za valida ed organizzata al re Visigotico. Egli, infatti, incontr solo una
resistenza sporadica e passiva nelle piazzeforti di Aquileia e di Milano,
capitale dellImpero dOccidente. Il generalissimo, pur trovandosi in una
regione vicina allItalia, non fu in grado di intervenire prima di ben quat-
tro mesi, essendo costretto a provvedere in gran fretta al rafforzamento del
proprio esercito.
Sappiamo della partecipazioni di federati Alani sotto la guida di Saul
nella prima battaglia di Pollentia. Dopo aver cacciato Alarico, Stilicone fu
di nuovo impegnato al potenziamento del suo esercito attraverso lemana-
zione di numerose leggi nel c,-c
,
. Per questo motivo non ci risulta
nessuna operazione militare in questo arco di tempo. Il problema si pone
Teodosio, :a ed., Milano, :,,c; V. Neri, Verso Ravenna capitale: Roma, Ravenna e le
residenze tardoantiche, in Storia di Ravenna. I. Levo antico, a cura di G. Susini,
Ravenna, :,,c, p. ,,; Storia di Roma, ,, :, :,,,, Torino, pp. ,;,-,c; Y. Le Bohec,
Larme romaine sous le Bas-Empire, Parigi, :cco.
,
CTh VII, XIII, :, (o dicembre c:); CTh, VII, XVIII, :: (: febbraio c,); CTh, VI,
Lesercito romano e i contingenti barbarici nel V secolo
oo
di nuovo con linvasione di Radagaiso alla fine del c,. La vera risposta di
Stilicone scatt soltanto durante lestate successiva e lo port alla vittoria,
nellagosto del co. Di nuovo, il nemico entr in profondit in territorio
romano e fu bloccato solo allaltezza di Firenze. In questo caso, il genera-
le si era assicurato laiuto di Unni e di Goti sotto la guida dei loro capi.
Il problema strutturale della forza dellesercito romano e del suo reclu-
tamento non venne mai perso di vista da Silicone che anzi approfitt
anche delle invasioni in Italia per rafforzarsi militarmente. Infatti pi
che probabile che proprio questa fu la ragione principale per assicurarsi il
concorso di Alarico per le guerre programmate dal generale dopo il c:

.
Il Vandalo approfitt anche della sconfitta di Radagaiso per assicurarsi
nuove reclute dallesercito ostrogoto nel co
,
.
Per conoscere lesercito di cui disponevano i romani dOccidente e sape-
re di pi intorno allorganizzazione della difesa della penisola, disponiamo
di due fonti essenziali: la Notitia Dignitatum
o
e le iscrizioni di Concordia
;
(Tab. :). Per lItalia, il documento

elenca anche sei fabbriche darmi


,
la
XXVII, :, (:
o
luglio c,); CTh, VII, XVIII, :: (:, luglio c,); CTh, VII, XVIII, :, (:
ottobre c,); CTh, VII, XVIII, : (: ottobre c,); CTh, VII, V, : (: marzo c).

Stilicone aveva incaricato Alarico per impadronirsi dellIllyricum orientale tra il c,


e il c; (Sozo., VIII, ,, :- e IX, , :-; Zos., V, XXVI, :-, e XXVII, :) e poi contro
il ribella Costantino III nel c (Zos., V, XXXI, ,-o).
,
Olimp., fr. , secondo il quale furono in dodicimila uomini ad arruolarsi nellesercito di
stanza in Italia. La cifra giustamente ridimensionata in P. J. Heather, :,,:, p. ::,.
o
Per un orientamento bibliografico, rimandiamo a G. Clemente, La Notitia
Dignitatum, Cagliari, :,o, :, pp.; Id., La Notitia Dignitatum, in Convegno interna-
zionale: Passaggio dal mondo antico al Medio Evo. Da Teodosio a Carlo Magno. Roma, :,-
:8 maggio 1,;;, Roma, :,c, pp. ,,-,; D. Hoffmann, Das sptrmische Bewegungsheer
und die Notitia Dignitatum, Dsseldorf, :,o,-:,;c, : vol. e M. Kulikowski, The
Notitia Dignitatum as a historical source, in Historia, ,, , (:ccc), pp. ,,-,;;.
Segnaliamo inoltre una nuova edizione del documento: La Notitia dignitatum.
Nueva edicin crtica y comentario histrico, a cura di C. Neira Faleiro, Madrid, :cc,.
;
D. Hoffmann, Die sptrmischen Soldatengrabschriften von Concordia, in Museum
Helveticum, :c, : (:,o,), pp. ::-,;; Id., :,o,-:,;c; G. Lettich, Le iscrizioni sepolcrali tar-
doantiche di Concordia, Trieste, :,,, :, pp. e M. Vannesse, La religion dans larme
romaine duIVe sicle: lexempledAquile et delItalie du Nord, in corso di stampa
(:cc) in Actes du me congrs sur larme romaine (Lione, ottobre :cco).

A questo proposito, si affrontato il problema dellattendibilit dei dati della


Notitia riguardo alla situazione dellItalia. Nello stato attuale della ricerca, le infor-
mazioni sembrano valide per la penisola nel V secolo. Rimandiamo a G. Clemente,
:,o, pp. ::,-::o e Id., :,c, p. .
Michal Vannesse
o;
cui ubicazione risponde a motivi sia strategici che pratici e quindici
Prefetture sarmatiche
:c
. A questo proposito, se tutti concordano nel valu-
tare che linsediamento di barbari dovesse essere su terre da coltivare e che
avessero lobbligo di prestare servizio militare
::
, si molto discusso su la
loro dislocazione stessa nella penisola. Vorremmo tornare brevemente sul-
largomento. Due delle Prefetture sono ubicate nel sud, mentre le altre si
concentrano soprattutto in Italia nord-occidentale. Undici stavano in
regioni sprovviste di veri interessi strategici in epoca tardoromana e si tro-
vavano lungo percorsi stradali di importanza secondaria
::
. Perci, non
pensiamo che si tratti di una qualsiasi organizzazione strategica di presi-
di militari creati nellambito di un piano organico di difesa della peniso-
la, ma piuttosto dellorganizzazione, dellistituzionalizzazione di una pra-
tica gi diffusa nel IV secolo tramite linsediamento stabile di barbari sul
territorio italiano. Questa scelta si inquadrava pienamente nella politica
dela fine del III secolo della perdita progressiva dei privilegi dellItalia e
della sua messa a contributo nello sforzo militare in Occidente
:,
.
La struttura del comando in Occidente va inquadrata nella politica di
Ravenna che consisteva nella scelta di affidare la difesa dellOccidente
(ma vale soprattutto per lItalia) ad un generale in capo che comandava
lintero esercito e elaborava de facto la politica militare della pars Occidentis.
Questo generale era contrapposto ad un imperatore debole sul piano mili-
tare, anche se rimaneva teoricamente il capo supremo dellesercito.
Riguardo agli effettivi dellesercito di stanza in Italia, abbiamo informa-
,
Concordiensia sagittaria (Not. Dig. Occ., IX, :): fabbrica di frecce a Concordia;
Veronensia scutaria et armorum (Not. Dig. Occ., IX, :,): fabbrica di scudi ed armi a
Verona; Mantuana loricaria (Not. Dig. Occ., IX, :o): fabbrica di corazze a Mantova;
Cremonensia scutaria (Not. Dig. Occ., IX, :;): fabbrica di scudi a Cremona; Ticenensia
arcuaria (Not. Dig. Occ., IX, :): fabbrica di archi a Pavia e Lucensia spatharia (Not.
Dig. Occ., IX, :,): fabbrica di spatha a Lucca.
:c
Not. Dig. Occ., XLII, ,: (Villa del Foro/Valenza); ,: (Oderzo); ,, (Padova); ,
(Verona); ,, (Cremona); ,o (Torino); ,; (Acqui Terme e Tortona); , (Novara); ,,
(Vercelli); oc (Reggio Emilia); o: (Bologna); o: (Verolengo e Ivrea) e o, (Pollenzo).
::
Una conferma viene da CTh, VII, :c, :: (,c gennaio cc). E. Bianchi, :cc, pp. :c,-
:c; L. Cracco Ruggini, :,, pp. :o e ,:; Id., :,,, p. :;;; E. Demougeot, :,;,, pp.
:c,-:c,,, nota o;; S. Giorcelli Bersani, :cc, pp. :::-:::; V. B. Kovalevskaja, :,,,,
p. ::c; A. Marcone, :,,, pp. :,-:,c; M. Sannazaro, :,,cb, p. ;,.
::
Solo due citt godendo di unimportanza militare rilevante, Verona e Bologna,
ospitavano Prefetture sarmatiche.
:,
A. Marcone, :,,, p. :,; M. Sannazaro, :,,cb, p. ;,.
Lesercito romano e i contingenti barbarici nel V secolo
o
zioni precise tramite Zosimo per un episodio datato co
:
. In effetti, lau-
tore dice che Stilicone aveva radunato trenta reparti a Pavia per fronteg-
giare linvasione di Radagaiso. C da notare che lo scrittore fornisce un
quadro dellesercito regolare e tralascia di far riferimento alle truppe degli
alleati barbari che compaiono massicciamente nelle fonti letterarie sin
dagli ultimi decenni del IV secolo. Ma, pi oltre, precisa che gruppi di
Unni e di Alani dovevano essere aggiunti allesercito romano.
Quasi sistematicamente gli autori eseguono una differenza tra le truppe
regolari dellesercito romano e quelle dei federati, respettivamente chia-
mate e
:,
dagli autori in lingua greca come Zosimo,
Socrate, Teodoreto e Sozomeno
:o
. Si trattava di gruppi etnicamente com-
patti, di solito sotto la guida del loro capo/re come gli Unni di Uldin e i
Goti di Saro
:;
che compaiono entrambi nella guerra del co e che presta-
rono servizio per i Romani per un periodo ben determinato: il tempo di
una guerra. In questo modo, il governo traeva vantaggi, oltre che milita-
ri, sia economici che politici
:
.
Per lOccidente, allepoca di Stilicone che si pu collocare la nascita dei
cosiddetti bucellarii
:,
, pur ancora allo stato iniziale. Allorigine semplice
guardia personale, composta sostanzialmente da soldati barbari dallepoca
:
Zos., V, XXVI, .
:,
Sulluso e il significato di questo termine, rimandiamo a A. Chauvot, :,,, pp.
o,-;o.
:o
Nellambito degli eventi collegati a Gainas (Socr.,VI, o, :-,; Sozo., VIII, , : e VIII,
, :-:c; Teod., V, ,:, :; Zos., V, XIII, :; XVII, :; XVIII, :c e XX, :), durante la cala-
ta di Radagaiso nel co (Zos., V, XXVI, ) e anche nel c, poco prima della caduta di
Stilicone (Sozo., IX, , ;-; Zos., V, XXXI, ,; XXXIII, :-: e XXXIV, :-,).
:;
Entrambi appaiono come capi o re: Iord., Rom., ,:: (rex-re); Marc., a. vo, in Chron.
Min., II, p. o, (rex-re); Oros., VII, ,;, :: (dux-capo).
:
Limportanza della pratica confermata da Giovanni Antiocheno (fr. :c, [:,,])
allepoca della guerra che Maioriano preparava contro i Vandali. Dopo il fallimento
della campagna militare, lautore precisa che limperatore conged in Gallia le trup-
pe alleate, fra cui Goti, prima di tornare in Italia. Il primo riferimento a Giovanni
Antiocheno viene dalledizione di R. C. Blockley, The fragmentary classicising
Historians of the later Roman Empire. Eunapius, Olimpiodorus, Priscus and Malchus,
Liverpool, Francis Cairns (:,:-:,,), : vol.; il secondo riferimento invece, messo tra
parentesi quadrate, quello di U. Roberto, Ioannis Antiocheni Fragmenta ex Historia
chronica, Berlino-New York, Walter de Gruyter (:cc,).
:,
Secondo Olimpiodoro, fr. , il termine comparso sotto limperatore Onorio e
includeva soprattutto barbari a partire da questepoca.
Michal Vannesse
o,
di Onorio, diventarono veri eserciti privati strettamente legati al loro
capo
:c
. Per lItalia nel primo quarto del V secolo, il caso documentato
per Stilicone e per Saro
::
. Perno tra luso dei federati nellesercito e il raf-
forzamento del potere personale, questo fenomeno consacrava il ricorso
oramai sempre pi importante ai barbari per la difesa dellImpero
::
.
Ma qualera la proporzione complessiva dei barbari nella loro partecipa-
zione allo sforzo di guerra romana? Disponiamo di alcuni dati per leser-
cito regolare. Tra le truppe elencate in Italia dalla Notitia, ci sono quaran-
tacinque reparti, di cui diciasette portano esplicitamente il nome di un
popolo barbaro (quasi il c %) (Tab. , e ). La proporzione tra i reparti di
Honoriani cresce al ,c %. Se si vuol sapere se alla denominazione corri-
sponde un reclutamento su una base germanica, dobbiamo prendere in
esame le quanranta iscrizioni militari del sepolcreto delle milizie di
Concordia, inquadrabili tra la fine del IV e linizio del V secolo. Quattro
sono i reparti su un totale di ventidue a portare un nome barbaro.
Questi sono documentati da sedici soldati e tra di essi, ben tredici hanno
un nome barbaro
:,
, pari a pi dellc %
:
. Inoltre, sulle trentotto epitaffi
per cui il gentilizio conservato, venti sono di stirpe barbara
:,
.
:c
Per un orientamento bibliografico sul fenomeno: si veda H.-J. Diesner, :,;:, pp.
,::-,;; D. Hoffmann, :,o,-:,;c, p. :; (Privatsldner e persnlichen
Gefolgschaftskorps); J. H. W. G. Liebeschuetz, :,o, pp.oo-;c (definendo i bucel-
larii in pagina o come a body of soldiers enjoying so close a relationship to their
commander that they appear to be members of a private force rather than of the
imperial army); W. Pohl, :,,, p. ;.
::
I bucellarii del primo erano soprattutto Unni e quelli di Saro Goti, stimabili tra
duecento e trecento.
::
Si nota la presenza di truppe barbariche fedelissime al capo romano nellagosto del
c, che schierandosi apertamente col loro generale contro Onorio, cercarono in vano
di spingere Stilicone ad attacare le truppe romane dopo la rivolta di Pavia. Il Vandalo,
fedele alla dinastia teodosiana, e quindi allimperatore Onorio, prefer essere giusti-
ziato da costui piuttosto che ribellarsi e scatenare uninizio di guerra civile. Cf. Zos.,
V, XXXIV, :-,.
:,
Brachiati: AE :,c, :, (b); CIL V ;oc (b) e ;c (b); Eruli: AE :,c, : (b), :o
(b), : (b) e CIL V ;,c (b); Batavi: AE :,c, :; (b); :,: :c: (b); CIL V ;, (b),
;,: (b), ;,, (r), ;o: (r), ;;, (b) e ;;o (r); Bructerorum: CIL V ;o (b).
:
Questo dato concorda sostenzialmente con quanto affermato da M. Buora, :cc, p.
:o;; D. Hoffmann, :,o,-:,;c, pp. :-:; G. Lettich, :,,, p. ,o; J. H. W. G.
Liebeschuetz, :,o, p. o; R. Tomlin, :,;:, p. :,;; C. Zuckerman, :,,,, pp. :; e :,.
:,
M. Vannesse, in corso di stampa (:cc).
Lesercito romano e i contingenti barbarici nel V secolo
;c
Presenza di gentilizi barbari nei reparti di origine germanica delle iscrizioni di
Concordia
:o
Quindi, se cerchiamo di stabilire cifre per quanto riguarda lesercito di
stanza in Italia nella seconda parte del periodo stiliconiano, pur con la mas-
sima cautela dovuta a queste stime, ci avviciniamo per lesercito regolare a
una cifra stimabile tra i quindici e ventimila uomini con allincirca la met
di barbari. Come per Zosimo, la Notitia elenca solo i reparti dellesercito
regolare e di conseguenza le truppe dei federati non ne fanno parte. Il che
potrebbe spiegare la scarsa presenza di cavalleria (solo sei reparti su quaran-
tacinque, pari al :o%), che molto probabilmente era affidata a truppe bar-
:o
Per una bibliografia esauriente sullargomento, rimandiamo a M. Vannesse, :cc.
Michal Vannesse
;:
RIFERIMENTI GENTILIZI BARBARI-ROMANI
Brachiati
AE 18,v, 1, Fl(avius) Odiscus Barbaro
CIL V 8;v Fl(avius) Andia, Otraustaguta e Ilateuta Barbari
CIL V 8;ov Fl(avius) Saumae, Alagildus e Evingus Barbari
Eruli
AE 18,v, 1 Fl(avius) Sindila Barbaro
AE 18,v, 1o Gunthia Barbaro
AE 18,v, 18 Fl(avius) Batemodus Barbaro
CIL V 8;,v Fl(avius) Hariso Barbaro
Batavi
AE 18,v, 1; Fl(avius) Fasta o Fassa Barbaro
AE 18,1, 1v1 Fl(avius) Abruna Barbaro
CIL V 8;, Fl(avius) Carpilio Barbaro
CIL V 8;,: Fl(avius) Launio Barbaro
CIL V 8;,, Fl(avius) Savinus Romano
CIL V 8;o1 Fl(avius) Vict[o]rinus Romano
CIL V 8;;, Vassio e Suandacca Barbari
CIL V 8;;o Ursacius Romano
Bructerorum
CIL V 8;o8 Manio ? Barbaro
bariche
:;
ma non esclusivamente. Le informazioni corrispondono con
quelle fornite da Zosimo. In questo modo, nei casi eccezionali, si poteva
superare questa percentuale, sin dalla fine del IV secolo ai tempi delle guer-
re civili e dallinizio del V secolo con le invasioni barbariche, lesercito
dItalia pu essere stimato ad un massimo di trenta trentacinquemila
uomini. Pertanto se ne pu dedurre che allinizio del V secolo lesercito era
composto per met da barbari, per i reparti regolari, e da circa due terzi di
truppe barbariche con il rinforzo complessivo dei federati.
Questo quadro mostra soprattutto la stretta dipendenza del potere
romano dai contingenti barbarici in caso dello scoppio di una guerra, sia
nellesercito che con i federati
:
. La rivolta di Pavia dellagosto c segn
una svolta importante
:,
. Da una parte, ebbe leffetto di stroncare lo Stato
Maggiore dellesercito alla vigilia della seconda invasione di Alarico e
questo spiega almeno in parte la mancanza di reazioni contro linvasore tra
il c e il :c. Dallaltra di provocare la diserzione della maggior parte dei
barbari federati, compresi quelli di stanza nelle citt italiane
,c
. Tuttavia,
in linea di massima, non si pu affermare che lesercito regolare romano
fosse uscito sostanzialmente indebolito da questi eventi.
Il fatto che non vi furono veri e propri scontri con i Visigoti se si eccet-
tua un solo raid, e che arrivarono rinforzi dallOriente: circa a quattromi-
la uomini. Nel c,-:c, al servizio di Ravenna cerano ancora piccoli
nuclei di barbari, come gli Unni e i Goti di Saro
,:
. Limpreparazione e lin-
competenza dei gerarchi romani per fronteggiare lemergenza si rende evi-
dente allindomani delluccisione di Stilicone e dei suoi fedeli. Lesercito
non si ritenne in grado di affrontare i Visigoti scesi nella penisola, n
prima n dopo il sacco di Roma. Infatti, il primo intervento di Costanzo
III nel :: mir a eliminare lusurpatore Costantino III in Gallia, compi-
to ritenuto pi accessibile che sferrare un attacco contro i Goti che stava-
no saccheggiando lItalia meridionale
,:
.
Questo quadro sostanzialmente valido anche per lesercito regolare
:;
Soprattutto con gli Alani e gli Unni. Cfr. D. Hoffmann, :,o,-:,;c, pp. :,,-:,; J.
H. W. G. Liebeschuetz, :,o, p. oo.
:
Ibid., p. o: It appears to be a fact that in this period the standing army was not
large enough to deal with emergencies as they arose [].
:,
Zos., V, XXXII, :-XXXV, o.
,c
Zos., V, XXXV, ,-o.
,:
Zos., V, XLV, o e VI, XIII, :.
,:
Oros., VII, :, :.
Lesercito romano e i contingenti barbarici nel V secolo
;:
dellepoca del comes Costanzo III. Infatti, i quarantacinque reparti elenca-
ti dalla Notitia in Italia, nello stato in cui ci pervenuta, sono ascrivibili
al pi tardi agli anni :c. Per quanto riguarda i reparti che portano il
nome di Onorio nella parte occidentale, di cui solo tre si trovano in Italia
(contro sei in Gallia), sebbene si consideri generalmente che siano creazio-
ni di Stilicone, niente vieta anche che lo siano dal suo successore, Costanzo
III, pure in misura minore
,,
. Ammettendo in questo caso che ci siano vere
formazioni rispetto al primo periodo stiliconiano, sarebbero da collegare
allattivit del generale per rafforzare lesercito dItalia. Solo un reparto
sicuramente ascrivibile allepoca di Valentinano III, perch porta il nome
dellimperatore, che di solito datato della seconda met degli anni :c,
cio dagli inizi del suo regno.
Al problema strettamente militare ne se aggiunge unaltro di tipo eco-
nomico. Infatti, le scorrerie dei Visigoti crearono un problema per tutta la
parte centro-meridionale della penisola a causa delle riduzioni delle tasse
varate da Onorio e della conseguente mancanza di denaro per il tesoro
imperiale
,
: allindebolimento militare fece seguito lindebolimento eco-
nomico.
Il primo quarto del V secolo si chiude con la morte di Onorio e la rivol-
ta di Giovanni, la prima a interessare direttamente lItalia da tre decenni
se si esclude lincursione mancata di Costantino III nellestate del :c.
Nonostante la scarsit delle fonti, emergono chiaramente due elementi: il
ruolo di Ravenna come fortezza nella quale il tirano Giovanni si rinchiu-
se e linadeguatezza dellesercito dItalia per fronteggiare una spedizione
dellImpero dOriente.
Il periodo aeziano e il secondo sacco di Roma (:,-,,)
Dopo il quinquennio :,-,c, le fonti si diradano in modo decisivo per
la nostra conoscenza dellesercito romano, specialmente per quello che
riguarda le fonti epigrafiche dato che pochissime iscrizioni militari sono
sicuramente ascrivibili al pieno V secolo per la penisola.
Lesercito dItalia apparve subito debole sin dallinizio del periodo esa-
minato. Infatti, nel :-:,, era sotto il comando di Giovanni e non si
ritenne in grado di fronteggiare le forze guidate da Aspar e da Ardabur ed
,,
D. Hoffmann, :,o,-:,;c, pp. :, e :o. Secondo lautore, sono almeno : (su :) i
reparti onoriani ascrivibili allattivit di Stilicone.
,
CTh, XI, XXVIII, ; (maggio :,) e CTh, XI, XXVIII, :: (novembre :).
Michal Vannesse
;,
Ezio fu costretto a recarsi dagli Unni per ottenere mercenari. E indubbio
che questi giocassero un ruolo importante durante laffermazione del pote-
re di Ezio. Se si pu ragionevolmente pensare che tenesse con s una parte
degli Unni che port con lui in Italia nel :,, il potere di Ezio si rafforz
soprattutto nel ,, quando pot contare sul sostegno di migliaia di altri
Unni dal re Rua
,,
.
Lo sviluppo dei bucellarii si registra soprattutto in concomitanza con
Bonifacio
,o
ed Ezio
,;
nel nostro caso. Le loro guardie private sono stima-
bili in migliaia di uomini e furono protagonisti della guerra fra i due
generali del ,:. Furono anche due bucellarii di Ezio a eliminare
Valentiniano III nel ,, per vendicare luccisione del loro capo dalla mano
dello stesso imperatore
,
.
LAfrica, prima sfida importante di questo periodo, apparve presto come
il segno della debolezza militare e politica dellImpero. Il tema del fronte
africano ha inizio con una guerra civile (:) e finisce con la sconfitta
romana di fronte ai Vandali (,,). Il periodo fa emergere bene i due pro-
blemi maggiori e ricorrenti per il V secolo: la debolezza tattica delle trup-
pe romane e gli importanti problemi logistici collegati allinvio di un vero
esercito sul continente. Sin dallinizio, Bonifacio non fu in grado di bloc-
care i Vandali, nonostante laiuto militare fornito dallOriente. Lo scacco
dellOccidente si pu spiegare con la debolezza degli effettivi delleserci-
to a sua disposizione e la mancanza di una vera flotta, nonch con la scar-
sit dei mezzi mandati. Tra le forze inviate in Africa prima contro
Bonifacio e poi contro i Vandali tra il : e il ,c, ci furono molti Goti
,,
.
La conquista dellAfrica non era di poco conto per lItalia perch modi-
ficava in modo irrevocabile il quadro geostrategico della penisola e si trat-
tava perci della modifica pi importante avvenuta durante il V secolo.
Da una parte, lItalia perse la principale fonte di approviggionamenti fuori
dalla penisola e dalle sue isole. E questo fatto determin un doppio pro-
blema: metteva a repentaglio il rifornimento di Roma
c
in grano e creava
,,
Chron. Gall. a. CCCCLII, :::, in Chron. Min., I, p. o,; P. Diac., Hist. Rom., XIII,
::; Prosp., :,:c.
,o
Agost., Ep., ::c, o (homines); Possid., Vita S. Aug., XXVIII, :: (Gothi federati).
,;
Addid. ad Prosp., in Chron. Min., I, p. ,c, (bucillarius); Cassiod., Chron., ::o: (amici);
Ida., :o: (familiares); Marc., a. ,,, in Chron. Min., II, p. o (satellites); Prosp., :,;,
(amici armigeri).
,
Si veda la nota precedente.
,,
Possid., Vita S. Aug., XVII, ; e XVIII, ::.
c
L. Cracco Ruggini, :,,,, p. :,:.
Lesercito romano e i contingenti barbarici nel V secolo
;
una sfida anche dal punto di vista militare perch il potere romano paga-
va spesso truppe barbariche con rifornimenti di grano
:
.
Inoltre, la perdita dellAfrica rompeva il dominio romano sul mare. Ma
il pericolo vandalo per lItalia non arriv prima della conquista di
Cartagine
:
e del suo porto, avvenuta nel ,,. Data la sua posizione geo-
grafica, lItalia costituiva il primo bersaglio. Ed proprio sotto la diretta
minaccia vandala che si inquadra lultimo tentativo di difesa della peniso-
la, datato del c.
Allinizio di questo decennio, la politica di Ravenna mirava ad assicura-
re la difesa dellItalia affidandola al generale Goto Sigisvulto. Tre novelle
(Nov. V, , del : marzo, VI del :c marzo e IX del : giugno c) consen-
tono di vedere che i provvedimenti si articolavano su quattro livelli: il raf-
forzamento dellesercito di stanza nella penisola, la dichiarazione dello
stato dellauto-difesa, lo schieramento di presidi militari (soldati e federa-
ti) nelle citt della fascia costiera (urbibes ac litora)
,
e la richiesta di rinfor-
zi aeziani e orientali. La manovra era strettamente ridotta a misure difen-
sive e mostrava unItalia impreparata di fronte ad una minaccia vandalica
che era in atto sulla penisola da un quinquennio. Ma soprattutto mostrava
la consapevolezza del potere di non essere in grado di avviare una difesa ade-
guata. Liniziativa, lattacco, spettava a Genserico. Se cerano gi segni del-
lindebolimento della marina militare romana dalla fine del IV secolo,
abbiamo la conferma della sua scomparsa a partire dalla conquista vandala

.
Se non conosciamo i risultati immediati di questi provvedimenti nei
confronti dellesercito, possiamo immaginarli come abbastanza scarsi e
dubitare che un vero rafforzamento delle forze armate di stanza in Italia
ebbe effettivamente luogo. Infatti, anche se nel c non ci fu unoffensi-
va vandala in grande stile sul territorio italiano, Valentiniano III ammise
gi dal , le difficolt, se non lo scacco, dellimpresa di difesa della peni-
:
Si pensi ai negoziati con Alarico (Zos., V, LXVIII, ), agli approviggionamenti che
sarebbero stati necessari per larrivo di rinforzi Unni sotto Onorio nel c, (Zos., V,
L, :) e al pagamento di seicentomila modi di grano a Vallia in cambio della pace
(Olimp., fr. ,:).
:
Lincursione vandala del , in Sicilia, di cui sappiamo solo da Prospero (:,,:),
generalmente considerata come una prova prima delle grandi mosse di Genserico.
Cfr. G. Fasoli, :,:, p. ,; F. Giunta, :,,o, pp.:::-:::.
,
Non si tratta quindi di una difesa organizzata al livello delle citt e degli horrea-
maggazzini (shores) come lo pensa N. Christie (:,,, pp. :,,-:,o),basandosi per
sulla traduzione errata del brano di Cl. Pharr del :,,: (pagina ,:).

M. Redd, :,o, pp. o-o,c.


Michal Vannesse
;,
sola per la mancanza strutturale di fondi e lincapacit di procedere a
nuovi reclutamenti. Lo stesso imperatore, nel , riconobbe che il tesoro
imperiale
,
non bastava (Nov., VI, ,) per le ingenti spese militari a difesa
della penisola con la conseguenza di notevoli problemi per attrezzare
lesercito regolare (Nov., XV, :). In effetti, i Vandali avevano danneggiato
direttamente il tesoro imperiale a partire dallo loro conquista dellAfrica
nel ,, ma anche attraverso le loro incursioni in Italia e nelle sue isole. A
questo si accompagnavano spesso ingenti danni economici
o
e di conse-
guenza importanti riduzioni di tasse per le regioni colpite
;
, sul modello
dellinvasione visigotica del :c-:: nel sud dellItalia (cfr. sopra). Per cer-
care di porre un rimedio al problema, Valentiniano III introdusse una
nuova tassa nel

, il siliquaticum.
Invece, siamo meglio informati intorno alle misure di difesa del territo-
rio in quanto sappiamo che lapprestamento di soldati nelle citt costiere
si accompagn della fortificazione di alcune di esse. Infatti, la Novella V
(c) ordinava il restauro delle mura Aureliane di Roma. Inoltre attesta-
to un terremoto che, verso il :
,
, danneggi la parte meridionale del
recinto della Citt. Sembra anche possibile intravedere nellalzato conser-
vato del recinto tracce che potrebbero risalire a questepoca secondo le fasi
individuate dalla cronologia relativa
,c
. Sappiamo anche da uniscrizione
,
Ricorderemo le riduzioni delle tasse varate da Onorio (CTh, XI, XXVIII, ; di mag-
gio :, e CTh, XI, XXVIII, :: di novembre :) dopo le devastazioni legate alla pre-
senza di un paio di anni dei Visigoti nel sud dellItalia. Le due leggi elencano le pro-
vince del centro-sud della penisola: Campania, Toscana, Picenum (Suburbicario),
Samnium, Apulia, Calabria, Lucania e Bruttium per colpa della vetustatis gravior one-
rat adscriptio et post hostium vastavit incursio (nel caso della Campania).
o
Cfr. la testimonianza di Paolo Diacono (Hist. Rom., XIV, :;) secondo la quale le
mura di Napoli garantirono la sua salvezza ma non ai campi circonstanti che furono
saccheggiati dai Vandali.
;
Nov., I, : del c per la Sicilia (con numerose citt elencate che beneficiarono di
provvedimenti imperiali speciali); Nov., XIII del , per le province arficane. Ci fu
anche la cancellazione dei privilegi fiscali (Nov., IV del gennaio c e X del marzo
:). Sul problema aggiuntivo dellindisciplina fiscale dei senatori, rimandiamo a S.
Cosentino, :cco, pp. ,;-c. Cfr. N. Christie e A. Rushworth, :,, p. ;; Kn.
Hannestad, :,o:, pp. :c e ,-,c.

Nov., XV con lo scopo di robur numerosi exercitus praeparetur.


,
Il terremoto attestato sia da alcune iscrizioni (CIL VI ,:co-,:c,), accenando
del restauro di anfiteatri della citt, che da fonti letterarie. Cfr. P. Diac., Hist. Rom.,
XIII, :o; Fasti Vind., ,,;, in Chron. Min., I, p. ,c:.
Lesercito romano e i contingenti barbarici nel V secolo
;o
che, nel c, si provvide ad interventi sulle mura di Napoli
,:
. Ed anche
probabile che il poderoso recinto della citt alta di Terracina risalga a que-
sto periodo
,:
. Avremmo cos lavori di fortificazione su almeno tre citt
marittime della fascia tirrenica risalenti agli anni c.
Il dotare la penisola di difese contro la minaccia vandalica sarebbe quin-
di opera da attribuire a Sigisvulto. Lo scopo sarebbe stato quello di appog-
giarsi su piazzeforti per fronteggiare la minaccia, sia per il rifugio delle
popolazioni in caso di attacco, sia per difendere il territorio tramite una
controffensiva. Tuttavia, i problemi del reclutamento e del potenziamento
dellesercito dovettero cancellare in buona parte questo piano di difesa
,,
.
A partire da questepoca, il crollo della difesa dellItalia era gi effetti-
vo. La conferma arriv un decennio pi tardi, con linvasione di Attila nel
,: e il secondo sacco di Roma nel ,,. Una prima volta Ezio era riuscito
a sconfiggere il re Unno che aveva invaso la Gallia nel ,:. Egli era inter-
venuto dopo una lunga preparazione causata da problemi logistici e dagli
effettivi. Lesercito che aveva radunato era romano solo di nome perch
composto quasi esclusivamente da federati al punto che il lato eteroclito
non sfugge a Sidonio Appolinario che disse che non cera pi un solo
legionario sotto gli ordini del generale romano
,
. Tuttavia, la seconda
invasione Unna, in Italia, colse Ezio di sorpresa. Gli Unni seguirono
sostanzialmente il percorso di Alarico nel c:-c: attraversando le Alpi
Giulie al passo del Piro e le sue fortificazioni sguarnite.
,c
I rifacimenti, che sembrano eseguiti dopo il terremoto del :, includono unalter-
nanza di mattoni e di pezzi di pepperino (dirty pozzolana) e sono concentrati nella
parte meridionale del recinto. Si veda N. Christie,:,,, p.:,o; Id., :,,:, p. :,,; Id.,
:cc:, p. ::; L. Pani Ermini, :,,,, pp. ,;-,; M. Quercioli, :,:, pp. :o:-:o,; I. A.
Richmond, :,,c, pp. ,o, -, e :o,; M. Todd, :,;, pp. oo-o;.
,:
CIL X :,. P. Diac., Hist. Rom., XIV, :; afferma che la citt, invece di Capua e di
Nola, non fu presa dai Vandali perch era prottetta da un recinto. A proposito dei
lavori sulle mura napoletane risalendo a questo periodo: cfr. N. Christie e A.
Rushworth, :,, pp. : e o-;; N. Christie,:,,, p. :,o; Id., :,,:, p. :,,; Id., :cc:,
p. ::; M. Napoli, :,,,, pp. ,:, ,; e o: (anche se lautore, parlando del c, pensa che
sia Alarico ad aver indotto il rinforzo!).
,:
N. Christie e A. Rushworth, :,, pp. : e o-;; N. Christie, :,,, p. :,; Id.,
:cc:, p. ::; G. Ortolani, :,, pp. o,-; e ;o-:.
,,
Abbiamo una conferma indiretta da Prisco ,, che spiega che i Vandali attacarono
citt che erano sprovviste da guarnigioni sapendo che i Romani non erano in grado
di intervenire in tutti i posti colpiti.
,
Sid. Appol., Carm., VII, ,:c-,:,.
Michal Vannesse
;;
Se riteniamo di non dover prendere alla lettera la testimonianza a caldo
di Prospero, che accenna alla fuga di Ezio di fronte al pericolo attiliano,
non possiamo che constatare lassenza totale di risposta militare coordina-
ta per tutta la durata dellinvasione. Non neanche sicuro che la resisten-
za di Aquileia non sia stata il frutto di iniziativa locale
,,
. La carestia, la
pestilenza
,o
e la preparazione di unoffensiva sul Danubio da parte dellim-
peratore dOriente furono le principali cause che indussero il ritiro di
Attila dopo aver sacchegiato Aquileia, Milano e altre citt dellItalia set-
tentrionale. Questa calata vide la distruzione delle due citt pi importan-
ti del Nord Italia secondo gli equilibri stabiliti dalla Tetrarchia, sia dal
punto di vista militare che politico e religioso.
Alluccisione di Ezio nel , da parte di Valentiniano III in persona fece
seguito lanno seguente lesecuzione dello stesso imperatore dai fedelissi-
mi del generale ormai scomparso. Pochi mesi pi tardi, lannuncio dellar-
rivo di una flotta vandala allo sbocco del Tevere costrinse alla fuga il suc-
cessore di Valentiniano III, Massimo, che venne poi subito giustiziato.
Lapice della crisi in Italia era oramai raggiunto. I Vandali saccheggiarono
Roma indisturbati per ben due settimane.
Durante questo periodo, si notato lavvicinamento tra Ravenna e
Roma come residenza imperiale in continuit di una pratica gi percepi-
,,
Prosp., :,o; e Chron. Gall. a. CCCCLII, ::, in Chron. Min., I, p. oo:.Non sareb-
be il primo caso nella storia romana. Si ricordi lepisodio del :, in cui la popolazio-
ne organizz con successo la resistenza della citt di fronte allinvasione di Massimino
e quello dello scacco di Alarico nel prendere la metropoli nel c: nonostante lasse-
dio delle sue truppe. Laccenno di Iordanes (Rom., XLII, ::c) della presenza di mili-
tari nel centro non esclude a priori che si tratti di uniniziativa presa da Ezio per ral-
lentare gli Unni e comunque deve probabilmente intendersi come una semplice
guarnigione. Cfr. R. Brato, :cc,, pp. ,:,-,: e nota :,o; Y.-M. Duval, :,;o, pp. :,:-
:,,. Contra G. Zecchini, :,,, p. :c,.
,o
Lepisodio non senza ricordare due sviluppi nellambito delle prime invasioni ger-
maniche dellItalia nel V secolo. Per il primo, Claudiano (VI Cons. Hon., ::-::,, :,-
:,: e ,::-,:,) accenna che la fame e le malattie hanno duramente colpito lesercito di
Alarico durante la battaglia di Verona nel c: e che poi fu accerchiato dalle truppe
romane. Il secondo evento port alla sconfitta degli Ostrogoti di Radagaiso nel co.
Circondati da Stilicone sulle alture di Fiesole, numerosi barbari morirono infatti per
colpa della mancanza di cibo e delle malattie. Gi a questepoca, la tecnica di
Stilicone (un grande maestro dellaccerchiamento secondo S. Mazzarino, :,,c, p.
:,;) tradiva le difficolt di reclutamento (come ben spesso la sua inferiorit numeri-
ca) e la volont del Vandalo di sconfiggere i barbari cercando di evitare al massimo le
perdite romane.
Lesercito romano e i contingenti barbarici nel V secolo
;
bile nella seconda met del regno di Onorio. Questa politica, maggior-
mente seguita sotto Valentiniano III, fa in modo che il secondo sacco di
Roma costituisca una sconfitta militare pi importante di quella patita
dai romani con il primo. Durante gli episodi del ,: e del ,,, si nota
come ogni volta in cui mancata una reazione militare romana, sia inter-
venuta, invece, la massima autorit religiosa del momento, nella persona
del papa Leone I, allo scopo di arginare al massimo i danni. Tuttavia, egli
non ebbe una vera importanza nel campo militare
,;
.
Il periodo si chiude con luccisione di colui che possiamo considerare
luomo forte dellOccidente da due decenni, dalla morte di ben due impe-
ratori e da due pesanti sconfitte senza nessuna reazione romana.
Ricimero e la caduta dellImpero dOccidente (,o-;o)
Se il periodo precedente era stato condizionato soprattutto dallinsedia-
mento dei Vandali in Africa e dallinizio della minaccia marittima, gli
anni ,,-;c sono maggiormente caratterizzati dallestendersi e dal raffor-
zarsi del potere vandalo che raggiunse il suo apice nel Mediterraneo occi-
dentale. A questo punto, si tratta dellultima vera sfida militare per il
potere romano in Italia. La penisola, isole incluse, era infatti il territorio
pi colpito dalle razzie vandale con il rischio di carestia
,
e danni molto
ingenti. Sin dallinizio, il nuovo generale in capo, Ricimero dovette subi-
to fronteggiare questo problema. Per questo allinizio i Romani fecero
registrare velocemente i primi successi: nel ,o in Sicilia e in Corsica
,,
e
nel , in Campania
oc
. Secondo la testimonianza di Sidonio Appolinario,
lepisodio in Campania costitu una vittoria facile perch il nemico era
,;
M. Calzolari, :,,, p. :,c. Contra Y.-M. Duval, :,;o, p. :,,.
,
Dopo la caduta di Cartagine, ma soprattutto a partire dal ,,, i Vandali sferrarono
attachi sulla Sicilia e la Sardegna, principali fonti di approviggionamenti dellItalia
dopo lannona africana. Salviano, De Gub. Dei, VI, o fornisce unanalisi accurata
della situazione accusando i Vandali di essersi impadroniti delle due isole maggiori
chiamate granai del fisco (fiscalibus horreis), e di aver di conseguenza tagliato le vene
essenziali dellImpero. Sid. Appol., Ep., I, :c parla inoltre di uninizio di carestia a
Roma nel o e che la popolazione stava aspettando con ansia cinque navi cariche di
grano in provenienza da Brindisi.
,,
Ida., :;o; Sid. Appol., Carm., II, ,o;.
oc
La testimonianza di Sidonio Appolinario (Carm., V, ,,-c) lascia intravedere il
modus operandi dei Vandali per le loro razzie. In questo episodio, erano aiutati da
Mauri che si occupavano dei saccheggi mentre i Vandali rimanevano nelle loro navi.
Michal Vannesse
;,
poco numeroso, poco organizzato e non attrezzato per una vera e propria
guerra ma solo per attacchi di tipo piratesco.
Ma, senza un vero piano strategico mirato a colpire i Vandali nel loro
cuore, queste vittorie furono soltanto successi tattici e quindi molto tem-
poranei. La realt di questa situazione non sfugg a Maioriano. In un primo
tempo, egli mand Marcellino in Sicilia, nel oc, con la carica di magister
militum. Con lui vi erano truppe prevalentemente di origine Unna. Una
volta protetto il fronte siciliano, limperatore si prepar a invadere lAfrica
e a sconfiggere Genserico ripercorrendo il percorso seguito dal re vandalo
dal :,. Per la guerra richiese un lungo tempo di preparazione per tre
motivi ben precisi. Primo, lassenza di mezzi navali costrinse lAugusto a
costruire una flotta di trecento navi
o:
. Inoltre, fu costretto a recarsi in
Gallia per reclutare nuovi soldati, soprattutto di stirpe barbara, e dovette
domare una ribellione di soldati barbari del suo esercito durante il passag-
gio delle Alpi. In quelloccasione ne approfitt anche per assicurarsi la leal-
t dei federati nel sud del paese
o:
. Infine, limpresa militare richiese anche
uno sforzo economico particolare testimoniato da diverse fonti
o,
.
Nel suo insieme, questa lunga preparazione, poco meno di un anno e
mezzo dalla sua partenza dallItalia, tolse ogni possibilit di sorprendere
solo quando i Mauri, colti di sorpresa dalle truppe romane, hanno cercato di trova-
re riparo che i Vandali sono intervenuti. Si trattava di un piccolo gruppo composto
da uomini che non erano pronti e tutti attrezzati per la guerra, ma la loro forza risie-
deva soprattutto nella loro mobilit e la loro velocit a colpire dovunque la costa ita-
liana al fine di saccheggiare. Questi particolari spiegano il sopravvento facile dei
Romani sui gruppi di pirati. Se lautore sottolinea la grande vittoria romana, che non
esita a chiamare una prodezza, lo scontro va ridimensionato nel senso che si tratt
solo di un successo tattico su un gruppo di pirati che si inquadra nella sfida pi ampia
creata dagli attachi dei Vandali mirati a fare bottino. Per ulteriori sviluppi sulla pre-
senza di Mauri al fianco dei Vandali a partire dal sacco di Roma del ,,: cfr. Chr.
Courtois, :,,,, pp. :,: e ,c; Y. Modran, :cc,, pp. ,:-,o.
o:
Giov. Ant., fr. :c, [:,,]; Prisc., ,o (Exc. De Leg. Gent., :,); Sid. Appol., Carm., V, :-,,.
o:
Sid. Appol., Carm., V, ,o,-,;o.
o,
Nov., II del :c marzo ,, indirizzata al Prefetto del Pretorio dellItalia Basilio, con-
tiene misure riguardo la fiscalit, di cui lobbligo di condonare tutte le tasse arretra-
te. La ripresa dellattivit della zecca di Ravenna anche testimoniata sotto
Maioriano. Si nota anche lemissione di monete (con rappresentazioni della Vittoria)
di bronzo a Ravenna e a Milano mentre era una prerogativa esclusiva di Roma dopo
la chiusura della zecca di Aquileia. Queste attivit sono da collegare con la prepara-
zione della guerra dallimperatore contro i Vandali e al bisogno sostenziale di nume-
rario sottostante. Cfr. F. Panvini Rosati, :,o,, pp. :-:,; Id., :,;, p. :,,.
Lesercito romano e i contingenti barbarici nel V secolo
c
il nemico e fu fatale alla stessa spedizione
o
. Se ci soffermiamo un attimo
sulla composizione dellesercito che egli intendeva mandare in Africa,
nelle fonti non compaiono pi reparti strettamente romani, ma, sul
modello delle truppe di Ezio nel ,:
o,
, numerosi barbari federati con quel-
lo che sembra essere una prevalenza di Goti e di Unni-Sciri
oo
.
Lepisodio costituisce una prova chiara che lImpero dOccidente non era
pi in grado di intraprendere una guerra schierando ingenti mezzi in ter-
ritori lontani, e a maggior ragione in oltremare per il caso dei Vandali che
richiedeva il possesso di una flotta da guerra. Questa situazione rispec-
chiata dalla scelta di aprire il fronte siciliano dal ,o: questo fronte, infat-
ti, era ritenuto pi facile di quello africano e per questo rese la regione
vera protagonista dello scontro armato contro i Vandali
o;
. Data la debo-
lezza militare romana, lo scenario si basava sulla scelta naturale dellisola
per un confronto tra Roma e Cartagine in quanto strettamente dettata
dalla geografia.
Senza una vera politica, come quella concepita da Maioriano, i successi
romani furono effimeri. Limpossibilit di sconfiggere i Vandali, legata
allincapacit romana di portare la guerra in territorio vandalo, costrinse a
concordare la pace con Genserico. I governi sia dOccidente che dOriente
lo avevano capito bene perch tutti i due cercheranno a loro volta di col-
pire direttamente Genserico, ma invano, nel :, nel oc e nel o.
Durante lultimo ventennio dellImpero occidentale, non si riscontra
una politica coerente per la difesa dellItalia. E si pu a volte addirittura
dubitare che ci fosse ancora questo obiettivo
o
, nonostante il lungo perio-
do dellonnipotente Ricimero. Egli fu pi preoccupato a difendere il pro-
prio potere che la sicurezza della penisola che era ancora difesa dagli inva-
o
Genserico ebbe modo di prepararsi avvelenando i pozzi di Mauretania e cercando
di stabilire una pace con Ravenna. Ma di fronte al rifiuto dellimperatore di concor-
dare la pace, egli decise di porre fine alla minaccia dinvasione faccendo distruggere
la flotta allestita da Maioriano in Spagna.
o,
Cassiod., Chron., ::,,; P. Diac., Hist. Rom., XIV, ; Sid., Carm., VII, ,:-,,: e ,,-,,:.
oo
Ida., :,;; Prisc., ,o (Exc. De Leg. Gent., :,); Giov. Ant., fr. :c, [:,,]; Sid. Appol.,
Carm., V, ,o,-,o,, ;c-;, ,:,-,:c; ,:,-,,c e ,o:-,o,.
o;
La mancanza di una vera flotta romana per fronteggiare i Vandali esplicitamente
confermata da Prisc., ,,. Sullo scontro tra Romani e Vandali in Sicilia: Chr. Courtois,
:,,,, pp. :,c-:,:; F. Giunta, :,,o, pp.:::-:c; R. J. A. Wilson, :,,c, p.,,:.
o
Si pensi alluccisione di Maioriano nel o: e agli sforzi di Ricimero per eliminare
Marcellino, trascurando di conseguenza la difesa della Sicilia contro gli attachi dei
Vandali.
Michal Vannesse
:
sori solo perch minacciavano il dominio di Ricimero che ci si era insedia-
to. questo il modo in cui dobbiamo interpretare la sua vittoria contro
Alani a Bergamo nel o. Questo periodo si contrappone a quello di Ezio
anche dal punto di vista dellinstabilit politica (con cinque imperatori, di
cui tre eliminati da Ricimero stesso) alimentata da numerosi scontri inter-
ni, con ben due sotto Ricimero: :,, ,:, ,o e ;:
o,
.
Se durante lepoca stiliconiana non documentato nessun intervento da
Costantinopoli (ma ben il contrario nel ,,, e nel ,,;), tra il : e il ;,
ci furono ben sei interventi militari diretti in Occidente. Ne emerge che
la potenza militare, la stabilit politica e la vitalit economica di questa
parte dellImpero fossero decisivamente superiori a quella dellOccidente
ma il segno di questo chiaro contrasto tra le due partes era gi percepibile
nel IV secolo. Basti pensare che limperatore dOriente scelse impose
il suo collega in Occidente per due volte con Antemio
;c
e Nepos
;:
, contri-
buendo non poco allinstabilit politico-militare, e che anche i barbari
ebbero addirittura modo di scegliere i loro candidati (Avito
;:
e Olibrio
;,
).
Gli ultimi anni trascorsero dunque tra guerre di potere in Italia tra
Ricimero e Leone I e poi fra Oreste e Zenone. Segno del tramonto oramai
compiuto dellesercito romano dItalia, per lultimo scontro tra Ricimero e
Antemio, nel ;:, i due antagonisti furono costretti a chiamare rinforzi
barbari: i Burgondi di Gundobaldo, lo Sciro Odoacre e altri barbari per
Ricimero e i Visigoti di Vidimero per Antemio. Erano barbari che si bat-
tevano contro altri barbari. Abbiamo una conferma ulteriore della fine del-
lesercito romano sotto Oreste visto che furono proprio le popolazioni bar-
bariche di cui era capo che lo eliminarono e portarono Odoacre al potere.
E fu proprio Odoacre a deporre lultimo imperatore occidentale,
Romolo, che godeva solo di un potere nominale. Con lui spariva ufficial-
mente lImpero dOccidente, che nel ;o era gi scomparso de facto da
tempo. Un Impero nel quale i capi militari e le loro truppe barbare non si
riconoscevano pi. La fine della parte occidentale dellImpero non fu quin-
di opera di uninvasione ma bens di una rivolta interna dei barbari
;
.
o,
Con le relative carestie a Roma nel ,o e nel ;:-;:, questultima fecendo segui-
to allassedio di Ricimero.
;c
Marc., a. o;, in Chron. Min., II, p. ,.
;:
P. Diac., Hist. Rom., XV, ;.
;:
Ida., :,.
;,
Giov. Ant., fr.:c [:,o]; Prisc., Exc. de Leg. Rom., :c.
;
Procop., B.G., I, :, -.
Lesercito romano e i contingenti barbarici nel V secolo
:
Conclusione
Pratica di antica data, il reclutamento di barbari nellesercito romano
divenne sempre pi diffuso nel corso del IV secolo. Sin dal cc, i barbari
furono protagonisti in modo decisivo nella difesa dellItalia sulla quale
Stilicone fu costretto a concentrarsi per fronteggiare le prime invasioni del
V secolo e cercando in questo modo di rafforzare il proprio esercito attraver-
so il reclutamento di barbari, proseguendo ampiamente lopera teodosiana.
Il fenomeno della barbarizzazione
;,
dellesercito and avanti con
Costanzo III e soprattutto con Ezio la cui forza, come pure quella dei suoi
generali
;o
, risiedeva prevalentemente nei suoi alleati Unni. Dopo la met
del V secolo scompare dalle fonti letterarie ogni testimonianza di truppe
romane. Questo non significa che non ci fosse pi un solo soldato romano
nellesercito, ma che lo sforzo di sostenere la guerra fosse assicurato per la
stragrande maggioranza da guerrieri di stirpe barbara
;;
.
In Italia, nel V secolo, abbiamo soprattutto tre personaggi che oscurano
la figura dellimperatore
;
sul piano militare, salvo poche eccezioni, e pi
;,
La parola va intesa senza un senso negativo. Questo fenomeno divenne pericoloso
per lesercito romano solo quando ci furono reclute barbariche in proporzioni impor-
tanti, specialmente sotto la forma di contingenti di Germani, mai vinti dai Romani,
che prestarono servizio sotto i loro capi. A partire da questo momento, le fonti docu-
mentano numerosi problemi collegati allindisciplin sottostante a tale pratica. In
Occidente, i problemi dellindebolimento dellesercito romano, incontrati in questa
sede per il V secolo, traggono i radici nella seconda met del IV secolo e in modo pi
accentuato nellultimo quarto. In questo periodo, la mancanza di soldi, il succedersi
di ben due guerre civili in poco meno di un decennio (,,-, e ,,:-,,), accrescen-
do la penuria di uomini, il ricorso sempre pi importante a barbari, e lassenza della
concezione di una strategia sul lungo termine nonch la volont politica costitui-
scono le principali cause ad aver indotto il crollo dellesercito romano nel V secolo.
;o
Citeremo lesempio degli Unni di Litorio in Gallia nella seconda met del decen-
nio ,c: Cassiod., Chron., ::,:; Ida., ::o; Isid., :; Prosp., :,,,; P. Diac., Hist. Rom.,
XIII, :,; Sid. Appol., Carm., VII, :,-:o.
;;
Sid. Appol., Carm., VII, ,:-,,: (,:); Giov. Ant., fr. :c, [,c:] (;:); P. Diac., Hist.
Rom., XV, , (;o).
;
A questo proposito, J. M. OFlynn, :,,, p. c nota giustamente che la guerra che
vide opporsi Ezio e Bonifacio presso Rimini nel ,: costituisce la prima volta che due
antagonisti si scontrarono non pi per diventare Augusto ma ben il generale dellim-
peratore.
;,
Questa relazione di causa-effetto ben percepita da Giov. Ant., fr. :c: [:,,, :].
Michal Vannesse
,
generalmente della politica. La scomparsa dei tre generali fu seguita da
eventi disastrosi e decisivi per lItalia: il primo sacco di Roma (primo
segno dei problemi militari), il secondo sacco della Citt Eterna (simbolo
dello scacco della strategia romana)
;,
e la caduta ufficiale dellImpero. Dal
punto di vista geostrategico, rispetto alla prevalenza politico-militare
della pianura dellItalia settentrionale in cui lasse Milano-Aquileia domi-
n gli altri durante il IV secolo, nel pieno V secolo si assiste ad un impor-
tanza rinnovata di Roma
c
, allapertura di nuovi fronti (isole maggiori e
coste italiane) e al ruolo del porto di Salona
:
come base navale arretrata
dellOriente sia per lItalia che per lAfrica
:
.
Dopo i primi successi timidi, ma accertati, di Stilicone nel c: e nel
co, la difesa italiana croll totalmente per la prima volta durante la
seconda invasione di Alarico. Infatti, dopo il periodo stiliconiano, non si
registrano pi veri scontri sul territorio della penisola. Un quarto di seco-
lo pi tardi, la situazione non cambi pi e i Romani persero le ultime
sfide strategiche in Italia. Non seppero fronteggiare n la nuova minaccia,
dal punto di vista marittimo, portata dai Vandali insediatosi in Africa, n
quella pi classica del fronte terrestre tramite uno schema che rimase
invariato dal IV secolo con uninvasione a partire dalle Alpi Giulie. Dopo
il primo sacco di Roma, lassenza di una flotta romana si fece sentire in un
modo molto acuto restringendo il raggio dazione dellesercito alla sola
penisola e alle sue isole maggiori e compromettendo ogni possibilit di
portare la guerra in territorio vandalo anche se il pericolo vandalico si
affacci veramente su larga scala solo dopo la morte di Valentiniano III.
Tutto il Mediterraneo occidentale era allora sottoposto a razzie e incursio-
ni. In questo senso, per il potere romano, la guerra dusura contro i
c
F. Guidobaldi, :cc, p. .
:
Sullimportanza militare di Salona nellambito della storia della Dalmazia nel V
secolo: J. J. Wilkes, :,o,, pp. :-::; Fr. R. Wozniak, :,:, pp. ,,;-,o,.
:
Citeremo loffensiva di Ardabur e di Aspar nel :-:,: Cassiod., Hist. Trip., XI,
XVIII; Filost., XII, :,; Giov. Ant., fr. :,, [:,]; Socr., VII, XXIII, :-,; larrivo di
Antemio in Italia con un esercito nel o; con laiuto di Marcellino: Ida., :, e lof-
fensiva navale sferrata da Costantinopoli contro i Vandali nel o: Cons. Const., o,
, in Chron. Min., I, p. :;; Ida., :;; Marc., a. o8, in Chron. Min., II, p. ,c.
Limportanza di Salona, pure come il suo stretto legame con Aquileia in questo perio-
do, documentata dalle fibule a croce latina del tipo Keller o rinvenute nei due cen-
tri. Cfr. M. Buora, :cc:, pp. :,-:; Id., :cc;, pp. :,,-:,.
Lesercito romano e i contingenti barbarici nel V secolo

Vandali fu molto pi drammatica dellassedio di Attila, spettacolare ma


chiaramente circoscritto nel tempo e nello spazio.
In linea di massima, si pu notare nel V secolo una continuit con la
politica di Stilicone che privilegi la difesa dellItalia. Questo atteggia-
mento pragmatico spiega le numerose iniziative romane, sia con azioni
militari che con trattati, nei riguardi dei Vandali perch lItalia era la
prima regione ad esser direttamente minacciata e pesantemente colpita da
loro. LItalia fu in questo senso lultima provincia occidentale che non
ebbe una presenza germanica stabile sul proprio territorio. E fu precisa-
mente questo elemento, raggiunto nel corso degli anni oc, che port alla
fine dellImpero.
Tabella 1: presenza di barbari nellesercito romano di stanza in Italia secondo
le fonti letterarie dal 400 al 476 d.C.
Michal Vannesse
,
DATA ESERCITO-EVENTO PRESENZA DI BARBARI RIFERIMENTI
I
n
v
e
r
n
o

c
:
-

c
:
Esercito di Stilicone
Barbari arruolati in
Rezia.
Claud., Bel. Get., cc-
c.
M
a
r
z
o

c
:
Esercito di Stilicone
Barbari alleati lasciati
indietro.
Claud., VI Cons. Hon.,
o:-o,.
A
p
r
i
l
e

c
:
Esercito di Stilicone
Alani di Saul, Goti e
Unni contro Alarico a
Pollentia e poi a Verona.
Claud., Bel. Get., ,:-,,,;
VI Cons. Hon., ::,-::o;
Oros., VII, ,;, :.
A
g
o
s
t
o

c
o
Esercito di Stilicone
Alani, Unni di Uldin e
Goti di Saro contro
Radagaiso.
Marc., Chron., a. co, ,,
in Chron. Min., II,
p.o,; Oros., VII, ,;, ::;
Zos., V, XXVI, .
A
g
o
s
t
o

c
o
Esercito di Stilicone
Dodicimila optimates
vinti arruolati.
Olimp., fr. ,.

c
;
Esercito di Stilicone
Saro contro Costantino
III in Gallia.
Sozo., IX, XI, ,; Zos.,
VI, II, :-o.
A
g
o
s
t
o

Rivolta di Pavia Federati a Bologna.


Zos., V, XXXIII, :-
XXXIV, ,.
A
g
o
s
t
o

Rivolta di Pavia
Guardi del corpo Unni
di Stilicone massacrati
dai Goti di Saro.
Zos., V, XXXIV, :.

c
,
Seconda invasione di
Alarico
Trecento Unni a
Ravenna.
Zos., V, XLV, o.
Lesercito romano e i contingenti barbarici nel V secolo
o
DATA ESERCITO-EVENTO PRESENZA DI BARBARI RIFERIMENTI

c
,
Esercito dItalia
Rinforzo da diecimila
Unni?
Zos., V, L, :.

:
c
Seconda invasione di
Alarico
Saro con ca. trecento
Goti contro Alarico.
Olimp., fr. ,; Sozo., IX,
IX, ,; Zos., VI, XIII, :.

:
,
Esercito di Giovanni Migliaia di barbari. Socr., VII, :,, .

:
,
Rinforzi di Ezio Seimila Unni.
Cassiod., Chron., ::::;
Chron. DXI ,;; Chron.
Gall. a. CCCCLII, :cc,
in Chron. Min., I, p.
o,; Filost., XII, :;
Greg. Turon., Hist.
Franc., II, ; P. Diac.,
Hist. Rom., XIII, ,;
Prosp., ::; Socr., VII, ,.

:
;
Rivolta di Bonifacio
Felice manda tre genera-
li barbari in Africa
(Mavo rzio, Sanoece
(Unno) e Gal lione).
P. Diac., Hist. Rom.,
XIII, :c; Prosp., ::,.

Rivolta di Bonifacio
Il generale goto Si -
gisvulto inviato contro
Bonifacio in Africa con
un esercito di Goti.
Chron. Gall. a.
CCCCLII, ,o, in Chron.
Min., I, p. o,; Possid.,
Vita S. Aug., XVII, ;.

,
c
Invasione vandala in
Africa
Bonifacio fronteggia i
Vandali con Goti.
Possid., Vita S. Aug.,
XVIII, ::.

,
:
-

,
,
Esercito di Ezio Numerosi Unni.
Chron. Gall. a.
CCCCLII, :::, in Chron.
Min., I, p. o,; P. Diac.,
Hist. Rom., XIII, ::;
Prosp., :,:c.

c
Esercito dItalia
Schieramento di truppe
romane e di federati nelle
citt costiere italiane.
Nov. IX.

,
:
Esercito di Ezio contro
Attila in Gallia
Romani e barbari di cui
soprattutto Goti, ma
anche Burgondi, Franchi,
Alani e Sarmati.
Cassiod., Chron., ::,,; P.
Diac., Hist. Rom., XIV,
; Sid. Appol., Carm.,
VII, ,:-,,: e ,,-,,:.
Michal Vannesse
;
DATA ESERCITO-EVENTO PRESENZA DI BARBARI RIFERIMENTI

,
,
Alleati federati di Ezio Ad gentes, di cui Svevi. Ida., :o:.

,
,
Uccisione di
Valentiniano III
I due sicari sono Sciti.
Giov. Ant., fr. :c:, ,
[:,,, :].

,
,
Esercito dItalia
Carestia a Roma per
colpa della presenza
delle truppe gote di
Avito.
Giov. Ant., fr. :c:
[:,,, :].

o
c
Esercito di Maioriano
contro i Vandali
Federati (ex gentibus
addens); molti barbari
fra cui Goti e Unni-Sciri
di cui gruppo (probabil-
mente Unni) di Tuldila
che si ribella.
Giov. Ant., fr. :c, [:,,];
Ida., :,; e :c:; Prisc.,
,o (Exc. De Leg. Gent.,
:,); Sid. Appol., Carm.,
V, ,o,-,o,, ;c-;, ,:,-
,:c, ,:,-,,c e ,o:-,o,.

o
:
Esercito di Marcellino in
Sicilia
Unni-Sciri. Prisc., ,.

;
:
-

;
:
Esercito di Ricimero
contro Antemio
Burgondi di
Gundobaldo, Odoacre
(Sciro) e Goti.
Cassiod., Chron., ::;,;
Giov. Ant., fr. :c,, :
[,c:]; Malal., Chron.,
XIV, ,;-,;,.

;
:
-

;
:
Esercito di Antemio
contro Ricimero
Barbari: Visigoti di
Vidimero.
Ennod., V, ,,-,,.

;
o
Esercito di Oreste Sciri, Alani e Goti. Proc., B.G., I, :, ,-.

;
o
Esercito di Odoacre
Eruli, Sciri, Turcilingi e
altri barbari.
Anon. Vales., in Chron.
Min., I, p. ,c; Cons.
Ital., o:c; Iord., Get., ::
e Rom., ,; Giov. Ant.,
fr. :c,, : [,c:]; P. Diac.,
Hist. Rom., XV, .
Lesercito romano e i contingenti barbarici nel V secolo

RIFERIMENTI REPARTI
TIPO DI REPARTI (secondo
la Notitia Dignitatum)
: AE :,c, :,
numerus Leonum
sen(iorum)
auxilia palatini: Leones
seniores
: AE :,c, :
numerus Herul[o]rum
sen[i]orum
auxilia palatini: Heruli
seniores
, AE :,c, :,
n(umerus) Brac(chiato-
rum) sen(iorum)
equit(um)
Vexillatione palatina e
comitatensis: Equites
Bracchiati seniores
AE :,c, :o n(umerus) Herulorum
auxilia palatini: Heruli
seniores
, AE :,c, :;
Batavi equ(ites)
sen(iores)
vexillatione palatina e
comitatensis: Equites
Batavi seniores
o AE :,c, :
n(umerus) Erulorum
sen(iorum)
auxilia palatini: Heruli
seniores
; AE :,:, :c:
numerus Bata(v)orum
seniorum
auxilia palatini: Batavi
seniores
AE :,:, :c:
n(umerus) prim(a)e
Marti(a)e vic(tricis)
legione palatina e comi-
tatensis: Martiie Schola
armaturarum
, AE :,:, :c numerus armaturarum
Schola armaturarum
seniorum o iuniorum
:c AE :,:, :c,
numerus octava
Dalmata{rum}
vexillatione palatina e
comitatensis: Equites
Octavodalmatae
:: AE :,:, :co
numer[us]
equitu[m]
catafractarioru[m]
vexillatione palatina e
comitatensis: Equites
catafractarii seniores
:: AE :,:, :::
n(umerus) milit(um)
Iovianorum
legione palatina e comi-
tatensis: Iovani seniores
o iuniores
Tabella 2: confronto tra i reparti delle iscrizioni di Concordia e quelli elencati
dalla Notitia Dignitatum
Michal Vannesse
,
RIFERIMENTI REPARTI
TIPO DI REPARTI (secondo
la Notitia Dignitatum)
:, CIL V ;,;
numer[us]
Mattiacoru(m) seniorum
auxilia palatini :
Mattiaci seniores
: CIL V ;,
:, CIL V ;,,
n(umerus)
Mattiacorum sen(iorum)
auxilia palatini :
Mattiaci seniores
:o CIL V ;c numerus Bracchiatorum
auxilia palatini: Brac -
chiati iuniores o seniores
:; CIL V ;,
num(erus) Bat(avorum)
sen(iorum)
auxilia palatini: Batavi
seniores
: CIL V ;
numerus
Mat<t>iacorum iunio-
rum
auxilia palatini: Mattiaci
iuniores
:, CIL V ;,
n(umerus)
[I]b[e]r(or)um
auxilia palatini: Hiberi
:c CIL V ;; numerus Armigerorum
legione palatina e comi-
tatensis: Armigeri pro-
pugnatores seniores o
iuniores o Armigeri
defensores seniores
:: CIL V ;,
:: CIL V ;,c
numerus
Er[u]lorum seniorum
auxilia palatini :
Heruli seniores
:, CIL V ;,:
numerus
Mattiacor(um)
iunior(um)
auxilia palatini :
Mattiaci iuniores
: CIL V ;,:
numerus
Bata(v)orum [s]eniorum
auxilia palatini :
Batavi seniores
:, CIL V ;,, Iovii iuniores
auxilia palatini: Iovii
iuniores
:o CIL V ;,,
numerus Leonum senio-
rum
auxilia palatini: Leones
seniores
Lesercito romano e i contingenti barbarici nel V secolo
,c
RIFERIMENTI REPARTI
TIPO DI REPARTI (secondo
la Notitia Dignitatum)
:; CIL V ;,
equites
comit[es]
seni(ores) sagit(tarii)
vexillatione palatina e
comitatensis: Comites
sagittarii seniores
: CIL V ;,,
numerus Batavorum
sen(iorum)
auxilia palatini: Batavi
seniores
:, CIL V ;oc
numerus
e[q]ui[t]um
Bracchia[t]orum
vexillatione palatina e
comitatensis: Equites
Bracchiati seniores
,c CIL V ;o:
n(umerus) Bata(v)orum
seniorum
auxilia palatini: Batavi
seniores
,: CIL V ;o:
n(umerus) sagit<t>ario-
rum Ner(viorum)
auxilia palatini:
Sagittarii Nervii
,: CIL V ;o numerus Regi(orum)
legione comitatensis:
Regii
,, CIL V ;o
numerus
Bruch[t]er(or)um
auxilia palatini: Bructeri
, CIL V ;;,
numerus
Bata(v)orum sen(iorum)
auxilia palatini: Batavi
seniores
,, CIL V ;;o
numerus
Bata(v)orum seniorum
auxilia palatini: Batavi
seniores
,o CIL V ;;;
numerus e[q]uit(um)
VIII Dalm[atarum]
vexillatione palatina e
comitatensis: Equites
Octavodalmatae
,; ILCV ,,,
auxiliarii mil(ites)
L[at]ovi[c]i ?
limitanei pseudocomita-
tenses: Auxiliarii milites
Latovici ?
, ILCV ,o
,, ILCV ,; numerus [F]orten[si]um
legione palatina e comi-
tatensis: Fortenses
c ILS , Schola armaturarum
Schola armaturarum
seniorum o iuniorum
Michal Vannesse
,:
Tabella 3: elenco dei reparti dislocati in Italia dalla Notitia Dignitatum
(intra Italiam)
REPARTI TIPO DI REPARTI RIFERIMENTI
Sotto il magister equitum praesentalis
:
Comites seniores Vexillationes palatinae
Not. Dig. Occ., VI, ,;
VII, :,,
:
Equites promoti seniores Vexillationes palatinae
Not. Dig. Occ., VI, ;
VII, :oc
,
Equites brachiati senio-
res
Vexillationes palatinae
Not. Dig. Occ., VI, ,;
VII, :o:

Equites cornuti seniores Vexillationes palatinae


Not. Dig. Occ., VI, ;
VII, :o: o :o
,
Comites Alani Vexillationes palatinae
Not. Dig. Occ., VI, ,c;
VII, :o,
o
Equites constantes
Valentinianenses senio-
res
Vexillationes palatinae
Not. Dig. Occ., VI, ,:;
VII, :o,
;
Equites Mauri feroces
Vexillationes comitaten-
ses
Not. Dig. Occ., VI, o:;
VII, :o
Sotto il magister equitum praesentalis

Ioviani seniores Legiones palatinae


Not. Dig. Occ., V, :,;
VII, ,
,
Herculiani seniores Legiones palatinae
Not. Dig. Occ., V, :o;
VII,
:c
Divitenses seniores Legiones palatinae
Not. Dig. Occ., V, :;;
VII, ,
::
Tungrecani seniores Legiones palatinae
Not. Dig. Occ., V, :;
VII, o
::
Pannoniciani seniores Legiones palatinae
Not. Dig. Occ., V, :,;
VII, ;
:,
Moesiaci seniores Legiones palatinae
Not. Dig. Occ., V, :,c;
VII,
:
Octavani (sic) Legiones palatinae
Not. Dig. Occ., V, :,,;
VII, :
Lesercito romano e i contingenti barbarici nel V secolo
,:
REPARTI TIPO DI REPARTI RIFERIMENTI
:,
Thebaei Legiones palatinae
Not. Dig. Occ., V, :,;
VII, :,
:o
Cornuti seniores Auxilia palatina
Not. Dig. Occ., V, :,;
VII, ,
:;
Brachiati seniores Auxilia palatina
Not. Dig. Occ., V, :,,;
VII, :c
:
Petulantes seniores Auxilia palatina
Not. Dig. Occ., V, :oc;
VII, ::
:,
Celtae seniores Auxilia palatina
Not. Dig. Occ., V, :o:;
VII, ::
:c
Heruli seniores Auxilia palatina
Not. Dig. Occ., V, :o:;
VII, :,
::
Batavi seniores Auxilia palatina
Not. Dig. Occ., V, :o,;
VII, :
::
Mattiaci seniores Auxilia palatina
Not. Dig. Occ., V, :o;
VII, :,
:,
Iovii seniores Auxilia palatina
Not. Dig. Occ., V, :o;
VII, :o
:
Cornuti iuniores Auxilia palatina
Not. Dig. Occ., V, :o,;
VII, :
:,
Leones iuniores Auxilia palatina
Not. Dig. Occ., V, :;:;
VII, :,
:o
Exculcatores seniores Auxilia palatina
Not. Dig. Occ., V, :;,;
VII, :c
:;
Grati Auxilia palatina
Not. Dig. Occ., V, :;;
VII, ::
:
Sabini Auxilia palatina
Not. Dig. Occ., V, :,,;
VII, ::
:,
Felices iuniores Auxilia palatina
Not. Dig. Occ., V, :c;
VII, :,
,c
Honoriani Atecotti
iuniores
Auxilia palatina
Not. Dig. Occ., V, :cc;
VII, :
Michal Vannesse
,,
REPARTI TIPO DI REPARTI RIFERIMENTI
,:
Brisigavi iuniores Auxilia palatina
Not. Dig. Occ., V, :c:;
VII, :,
,:
Honoriani Mauri iunio-
res
Auxilia palatina
Not. Dig. Occ., V, :c;
VII, :o
,,
Galli victores Auxilia palatina
Not. Dig. Occ., V, ::;
VII, :;
,
Gratianenses iuniores Auxilia palatina
Not. Dig. Occ., V, :,;
VII, ,;
,,
Honoriani Marcomanni
seniores
Auxilia palatina
Not. Dig. Occ., V, :, o
:,,; VII, ,
,o
Mattiarii iuniores Legiones comitatenses
Not. Dig. Occ., V, :,:;
VII, ,c
,;
Septimani iuniores Legiones comitatenses
Not. Dig. Occ., V, ::;
VII, ,:
,
Regii Legiones comitatenses
Not. Dig. Occ., V, ::,;
VII, ,:
,,
Tertia Iulia Alpina Legiones comitatenses
Not. Dig. Occ., V, :;
VII, ,,
c
Germaniciani iuniores Legiones comitatenses
Not. Dig. Occ., V, :,o;
VII, ,,
:
Legio Prima Iulia
Legiones pseudocomita-
tenses
Not. Dig. Occ., V, :,;;
VII, ,
:
Pontinenses (sic)
Legiones pseudocomita-
tenses
Not. Dig. Occ., V, :o,;
VII, ,,
,
Victores seniores Sconosciuto Not. Dig. Occ., VII, :;

Placidi Valentinianici
felices
Sconosciuto Not. Dig. Occ., VII, ,o
Sotto il magister militum praesentalis a parte peditum
,
milites iuniores
Italiciani
Sconosciuto Not. Dig. Occ., XLII, o
Tabella 4: reparti di origine germanica elencati in Italia dalla Notitia
Dignitatum
Lesercito romano e i contingenti barbarici nel V secolo
,
REPARTI GERMANICI BIBLIOGRAFIA
:
Equites cornuti seniores
D. Hoffmann, :,o,-:,;c, p.:,o; C. Zuckerman,
:,,,, p. :.
:
Comites Alani
D. Hoffmann, :,o,-:,;c, pp. :oo, :,, :,-: e II,
p. ,,, nota ,o.
,
Equites Mauri feroces M. J. Nicasie, :,,, p. ,;.

Tungrecani seniores
A. H. M. Jones, :,o, p. ,; J. Rodrguez Gonzlez,
:cc,, p. ,c; M. Sannazaro, :,,ca, p.,,; C.
Zuckerman, :,,,, p. :,.
,
Cornuti seniores
Th. Drew-Bear, :,;;, pp. :;:-:;,; D. Hoffmann,
:,o,-:,;c, p. :,o; M. P. Speidel, :,,o, pp. :o;-:o;
Id., :ccb, pp. :,,-:, e nota ::.
o
Brachiati seniores
D. Hoffmann, :,o,-:,;c,pp. :,,-:,; M. P. Speidel,
:cc, pp. :,, e :c; C. Zuckerman, :,,,, p. :.
;
Petulantes seniores
D. Hoffmann, :,o,-:,;c,p. :,o; M. P. Speidel,
:cc, pp. :,, e :,;.

Celtae seniores cfr. Petulantes seniores


,
Heruli seniores
G. Cresci Marrone, :cc:,p. :o; D. Hoffmann, :,o,-
:,;c, pp. : e :,o, G. Lettich, :,,, p. ,o; R. Tom lin,
:,;:, p.:,;; C. Zuckerman, :,,,, pp.:-:,.
:c
Batavi seniores
G. Cresci Marrone, :cc:,p. :o; D. Hoffmann,
:,o,-:,;c,p.:; G. Lettich, :,,, p. ,o; C.
Zuckerman, :,,,, pp.:-:,.
::
Mattiaci seniores
G. Cresci Marrone, :cc:,p. :o; G. Lettich, :,,, p.
,o; C. Zuckerman, :,,,, pp. :-:,.
::
Cornuti iuniores cfr. Cornuti seniores
:,
Honoriani Atecotti iunio-
res
G. Clemente, :,o, p. :,; D. Hoffmann, :,o,-
:,;c,pp.:,, :o-:o, e ,,,-,o,; R. Tomlin, :,;:, p. :,;.
:
Brisigavi iuniores
D. Hoffmann, :,o,-:,;c, pp. :o e :o; R. Tomlin,
:,;:, p. :,;.
:,
Honoriani Mauri iuniores
G. Clemente, :,o, p. :,; D. Hoffmann, :,o,-
:,;c,pp.:o-:o, e ,,,-,o,; F. Lot, :,,o, p. :,.
:o
Honoriani Marcomanni
seniores
G. Clemente, :,o, p. :,; D. Hoffmann, :,o,-
:,;c,pp.:o-:o, e ,,,-,o,; F. Lot, :,,o, p. :,.
:;
Regii
M. P. Speidel, :,,o, pp. :o,-:o;. Contra C.
Zuckerman, :,,,, p. :,.
Michal Vannesse
,,
BIBLIOGRAFIA
E. Bianchi, :cc = E. Bianchi, I Srmati e il controllo viario tra Genova e Libarna,
in Insediamenti e territorio. Viabilit in Liguria tra I e VII secolo D.C., a cura di M.
Pozzar, Bordighera, :cc, pp. :c,-:c, (Istituto Internazionale di Studi Liguri. Atti
dei convegni VII).
R. Brato, :cc, = R. Brato, Aquileia tra Teodosio e i Longobardi (,;,-,o), in
Aquileia dalle origini alla costituzione del ducato longobardo. Storia amministrazione
societ (:cc,), pp. ;;-,:; (Antichit Altoadriatiche LIV).
M. Buora, :cc: = M. Buora, Osservazioni statistiche sulle zwiebelknopffibeln
con particolare riferimento ad Aquileia e a Spalato, in Quaderni friulani di Archeologia,
XII (:cc:), pp. :,,-:,:.
M. Buora, :cc = M. Buora, Germani in Aquileia e nel territorio circostante, in
Societ e cultura in et tardoantica. Atti dellincontro di studi, Udine :,-,v maggio :vv,, a
cura di A. Marcone, Firenze, :cc, pp. :,-:;o.
M. Buora, :cc; = M. Buora, Fibule dal territorio di Aquileia e dallarea di Salona
dal I sec. A.C. al IV sec. D.C. Un confronto, in Le regioni di Aquileia e Spalato in epoca
romana. Convegno. Castello di Udine, aprile :vvo, Treviso, :cc;, pp. :,,-:,,.
M. Calzolari, :,, = M. Calzolari, Litinerario di Attila nella pianura padana:
aspetti topografici, in Attila, flagellum Dei? Convegno internazionale di studi storici
sulla figura di Attila e sulla discesa degli Unni in Italia nel ,: d.C., a cura di S. Blason
Scarel, Roma, :,,, pp. ::-:,c (Studia Historica ::,).
A. Chauvot, :,, = A. Chauvot, Opinions romaines face aux barbares au IVe sicle ap.
J.-C., Parigi, :,,, ,:, pp.
N. Christie e A. Rushworth, :, = N. Christie e A. Rushworth, Urban
Fortification and Defensive Strategy in Fifth and Sixth Century Italy: the Case of
Terracina, in Journal of Roman Archaeology, : (:,), pp. ;,-.
N. Christie, :,, = N. Christie, The City Walls of Ravenna: the Defence of a
Capital, A.D. c:-;,c, in Corso di Cultura sullArte Ravennate e Bizantina, XXXVI
(:,,), pp. ::,- :,.
N. Christie, :,,: = N. Christie, Urban defence in later Roman Italy, in Papers of
the Fourth Conference of Italian Archaeology. The Archaeology of power, :, Londra, :,,:, pp.
:,-:,,.
N. Christie, :cc: = N. Christie, War and Order: Urban Remodelling and
Defensive Strategy in Late Roman Italy, in Recent Research in Late-antique Urbanism, a
cura di L. Lavan, Portsmouth, :cc:, pp. :co-::: (Journal of Roman Archaeology :).
G. Clemente, :,o = G. Clemente, La Notitia Dignitatum, Cagliari, :,o, :, pp.
(Saggi di storia e letteratura ).
G. Clemente, :,c = G. Clemente, La Notitia Dignitatum, in Convegno internaziona-
le: Passaggio dal mondo antico al Medio Evo. Da Teodosio a Carlo Magno. Roma, :,-:8 mag-
gio 1,;;, Roma, :,c, pp. ,,-, (Atti dei convegni Lincei ,).
Lesercito romano e i contingenti barbarici nel V secolo
,o
S. Cosentino, :cco = S. Cosentino, Politica e fiscalit nellItalia bizantina (secc.
VI-VIII), in Le citt italiane tra la tarda Antichit e lalto Medioevo. Atti del convegno
(Ravenna, :o-:8 febbraio :vv), a cura di A. Augenti, Firenze, :cco, pp. ,;-,,.
Chr. Courtois, :,,, = Chr. Courtois, Les Vandales et lAfrique, Parigi, :,,,, ,, pp.
L. Cracco Ruggini, :, = L. Cracco Ruggini, I Barbari in Italia nei secoli dellim-
pero, in Magistra Barbaritas. I Barbari in Italia, a cura di G. P. Carratelli, Milano,
:,, pp. ,-,:.
L. Cracco Ruggini, :,,, = L. Cracco Ruggini, Economia e societ nellItalia
Annonaria. Rapporti fra agricoltura e commercio dal IV al VI secolo d.C., :a ed., Milano,
:,,,, ;:o pp. (Fondazione Guglielmo Castelli ,c).
L. Cracco Ruggini, :,, = L. Cracco Ruggini, La fisionomia sociale del clero e il
consolidarsi delle istituzioni ecclesiastiche nel Norditalia (IV-VI secolo), in Morfologie
sociali e culturali in Europa fra Tarda Antichit e Alto Medioevo. ,-, aprile 1,,;. Tomo
secondo, Spoleto, :,,, pp. ,:-,c: (Settimane di studio del Centro italiano di studi
sullalto medioevo XLV).
G. Cresci Marrone, :cc: = G. Cresci Marrone, Lo stanziamento militare, la fabbri-
ca di frecce e la comunit di commercianti orientali nella Concordia tardo antica, in
Concordia Sagittaria. Tremila anni di storia, a cura di P. Croce Da Villa e E. Di Filippo
Balestrazzi, Padova, :cc:, pp. :,-:,.
E. Demougeot, :,;, = E. Demougeot, La Notitia Dignitatum et lhistoire de
lEmpire dOccident au dbut du Vme sicle, in Latomus, XXXIV, (:,;,), pp.
:c;,-::,.
H.-J. Diesner, :,;: = H.-J. Diesner, Das Buccellariertum von Stilicho und Sarus
bis auf Aetius (,/,,), in Klio, , (:,;:), pp. ,::-,,c.
Th. Drew-Bear, :,;; = Th. Drew-Bear, A fourth-century latin soldiers epitaph at
Nakolea, in Harvard Studies in Classical Philology, : (:,;;), pp. :,;-:;.
Y.-M. Duval, :,;o = Y.-M. Duval, Aquile sur la route des invasions (,,c-,:), in
Aquileia e larco alpino orientale (:,;o), pp. :,;-:, (Antichit Altoadriatiche IX).
G. Fasoli, :,: = G. Fasoli, Le citt siciliane tra Vandali, Goti e Bizantini, in Felix
Ravenna, CXIX-CXX (:,:), pp. ,,-::c.
S. Giorcelli Bersani, :cc = S. Giorcelli Bersani, Tracce di tardoantico nellItalia
nordoccidentale: lidentit di un territorio tra universalit e particolarismo, in
Romani e barbari: incontro e scontro di culture. Atti del convegno, Bra, 11-1, aprile :vv,, a
cura di S. Giorcelli Bersani, Torino, :cc, pp. :c,-::.
F. Giunta, :,,o = F. Giunta, Genserico e la Sicilia, in Kokalos, II, : (:,,o), pp.:c-
::.
F. Guidobaldi, :cc = F. Guidobaldi, Le residenze imperiali della Roma tardoan-
tica, in Mlanges dAntiquit tardive. Studiola in honorem Nol Duval, Turnhout, :cc,
pp. ,;-, (Bibliothque de dAntiquit Tardive ,).
Kn. Hannestad, :,o: = Kn. Hannestad, Lvolution des ressources agricoles de lItalie du
me au ome sicle de notre re, Copenhagen, :,o:, ::; pp.
Michal Vannesse
,;
P. J. Heather, :,,: = P. J. Heather, Goths and Romans. ,,:-8,, Oxford, :,,:, ,;
pp.
D. Hoffmann, :,o,-:,;c = D. Hoffmann, Das sptrmische Bewegungsheer und die
Notitia Dignitatum, Dsseldorf, :,o,-:,;c, : vol. (Epigraphische Studien ;, I-II).
A. H. M. Jones, :,o = A. H. M. Jones, The later Roman Empire :8-ov:. A social
economic and administrative Survey, Oxford, :,o, , vol.
V. B. Kovalevskaja, :,,, = V. B. Kovalevskaja, La prsence alano-sarmate en Gaule:
confrontation des donnes archologiques, paloanthropologiques, historiques et
toponymiques, in Larme romaine et les Barbares du IIIe au VIIe sicle, a cura di F. Vallet
e M. Kazanski, Rouen, :,,,, pp. :c,-::: (Association Franaise dArchologie
Mrovingienne V).
Y. Le Bohec, :cco = Y. Le Bohec, Larme romaine sous le Bas-Empire, Parigi, :cco,
:,o pp. (Antiquit-Synthses ::).
Y. Le Bohec, in corso di stampa = Y. Le Bohec, Larme romaine dAfrique de ,;,
,,. Mythes et ralits, in corso di stampa in Atti del convegno Lesercito tardo anti-
co nel vicino Oriente (Potenza-Matera, :c-: maggio :cc,).
G. Lettich, :,, = G. Lettich, Le iscrizioni sepolcrali tardoantiche di Concordia, Trieste,
:,,, :, pp. (Centro Studi storico-religiosi Friuli-Venezia Giulia ::).
J. H. W. G. Liebeschuetz, :,o = J. H. W. G. Liebeschuetz, Generals, Federates
and Buccellarii in roman armies around AD cc, in The Defence of the Roman and
Byzantine East. Proceedings of a colloquium held at the University of Sheffield in April 1,8o,
Part II, a cura di Ph. Freeman e D. Kennedy, Oxford, :,o, pp. o,-; (BAR
International Series :,;).
F. Lot, :,,o = F. Lot, La Notitia dignitatum utriusque imperii. Ses tares, sa date de
composition, sa valeur, in Revue des tudes anciennes, XXXVIII (:,,o), pp.:,-,,.
A. Marcone, :,, = A. Marcone, Dal contenimento allinsediamento: i Germani in
Italia da Giuliano a Teodosio Magno, in Germani in Italia, a cura di B. e P. Scardigli,
Roma, :,,, pp. :,,-:,:.
S. Mazzarino, :,,c = S. Mazzarino, Stilicone. La crisi imperiale dopo Teodosio, :a ed.,
Milano, :,,c, ;, pp.
Y. Modran, :cc, = Y. Modran, Les Maures et lAfrique romaine (IVe-VIIe sicle),
Roma, :cc,, ,cc pp. (Bibliothque des coles franaises dAthnes et de Rome ,:).
M. Napoli, :,,, = M. Napoli, Napoli greco-romana, Napoli, :,,,, pp. ,:-o,.
M. J. Nicasie, :,, = M. J. Nicasie, Twilight of the Empire. The roman Army from the
Reign of Diocletian until the Battle of Adrianople, Amsterdam, :,,, ,:: pp.
J. M. OFlynn, :,, = J. M. OFlynn, Generalissimos of the Western Roman Empire,
Edmonton, :,,, :, pp.
G. Ortolani, :, = G. Ortolani, Osservazioni sulle mura di Terracina, in Palladio,
: (:,), pp. o,-.
L. Pani Ermini, :,,, = L. Pani Ermini, Roma da Alarico a Teodorico, in The tran-
sformations of Urbs Roma in late Antiquity, a cura di W. V. Harris, Portsmouth, :,,,,
Lesercito romano e i contingenti barbarici nel V secolo
,
pp. ,,-,: (The Journal of Roman Archaeology ,,).
F. Panvini Rosati, :,o, = F. Panvini Rosati, La produzione della zecca di Ravenna
fino alla conquista bizantina della citt, in Corso di Cultura sullArte Ravennate e
Bizantina, X (:,o,), pp. :;;-:,:.
W. Pohl, :,, = W. Pohl, La sfida attiliana. Dinamica di un potere barbaro, in
Attila, flagellum Dei? Convegno internazionale di studi storici sulla figura di Attila e sulla
discesa degli Unni in Italia nel ,: d.C., a cura di S. Blason Scarel, Roma, :,,, pp. o,-
,: (Studia Historica ::,).
M. Quercioli, :,: = M. Quercioli, Le mura e le porte di Roma. Dalla Roma quadra-
ta alle mura aureliane, dalla citt leonina alle moderne fortificazioni, un singolare itinerario
storico tra imponenti porte e possenti bastioni alla riscoperta delle difese di Roma, Roma,
:,:, ,,o pp. (QuestItalia ,:).
M. Redd, :,o = M. Redd, Mare Nostrum. Les infrastructures, le dispositif et lhis-
toire de la marine militaire sous lEmpire romain, Parigi, :,o, ;,, pp. (Bibliothque des
coles franaises dAthnes et de Rome :oc).
I. A. Richmond, :,,c = I. A. Richmond, The City Wall of imperial Rome. An Account
of its architectural Development from Aurelian to Narses, Oxford, :,,c, :;, pp.
J. Rodrguez Gonzlez, :cc, = J. Rodrguez Gonzlez, Historia de las legiones
romanas, Madrid, :cc,, : vol., :o pp.
M. Sannazaro, :,,ca = M. Sannazaro, La dislocazione delle truppe mobili in Italia,
in Milano capitale dellimpero romano :8o-v: d.C. Milano-Palazzo Reale. : gennaio-::
aprile 1,,v, a cura di E. A. Arslan et alii, Milano, :,,c, pp. ,,-,o.
M. Sannazaro, :,,cb = M. Sannazaro, Lo stanziamento di Sarmates Gentiles, in
Milano capitale dellimpero romano :8o-v: d.C. Milano- Palazzo Reale. : gennaio-::
aprile 1,,v, a cura di E. A. Arslan et alii, Milano, :,,c, p. ;,.
M. P. Speidel, :,,o = M. P. Speidel, Raising New Units for the Late Roman Army:
Auxilia Palatina, in Dumbarton Oaks Papers, ,c (:,,o), pp. :o,-:;c.
M. P. Speidel, :cc = M. P. Speidel, The four earliest auxilia palatina, in Revue des
tudes Militaires Anciennes, : (:cc), pp. :,,-:o.
Storia di Roma, ,, : = Storia di Roma, Let tardoantica. Crisi e trasformazioni ,, :,
Torino, :,,,, ::: pp.
M. Todd, :,; = M. Todd, The Walls of Rome, Londra, :,;, ,: pp.
R. Tomlin, :,;: = R. Tomlin, Seniores Iuniores in the Late Roman Field Army, in
American Journal of Philology, XCIII, : (:,;:), pp. :,,-:;.
M. Vannesse, in corso di stampa (prevista nel :cc) = M. Vannesse, La religion
dans larme romaine du IVe sicle: lexemple dAquile et de lItalie du Nord, in
corso di stampa in Actes du me congrs sur larme romaine (Lione, ottobre :cco).
J. J. Wilkes, :,o, = J. J. Wilkes, Dalmatia, Londra, :,o,, ,;: pp.
R. J. A. Wilson, :,,c = R. J. A. Wilson, Sicily under the roman Empire, The archae-
ology of a roman province, ,o BC-AD ,,,, Warminster, :,,c, ,: pp.
Fr. R. Wozniak, :,: = Fr. R. Wozniak, East Rome, Ravenna and Western
Michal Vannesse
,,
Illyricum: ,-,,o A.D., in Historia, XXX (:,:), pp. ,,:-,:.
G. Zecchini, :,, = G. Zecchini, Attila in Italia: ragioni politiche e sfondo ideo-
logico di uninvasione, in Attila, flagellum Dei? Convegno internazionale di studi sto-
rici sulla figura di Attila e sulla discesa degli Unni in Italia nel ,: d.C., a cura di S.
Blason Scarel, Roma, :,,, pp. ,:-:c; (Studia Historica ::,).
C. Zuckerman, :,,, = C. Zuckerman, Les Barbares romains: au sujet des auxi-
lia ttrarchiques, in Larme romaine et les Barbares du IIIe au VIIe sicle, a cura di F.
Vallet e M. Kazanski, Rouen, :,,,, pp. :;-:c (Association Franaise dArchologie
Mrovingienne V).
* Si ringraziano le seguenti persone che ci hanno aiutato durante la preparazione
del saggio tramite la loro disponibilit, i loro suggerimenti, commenti e correzioni:
i Prof. P. Delogu, St. Gasparri, Y. Le Bohec e i dottori G. De Chirico, S. Janniard e
N. Nexon. Il testo qui pubblicato riproduce, salvo alcune modifiche, la relazione pre-
sentata alloccasione del convegno tenutosi a Poggibonsi i :-:c ottobre :cc;.
Lesercito romano e i contingenti barbarici nel V secolo
:cc

Potrebbero piacerti anche