Sei sulla pagina 1di 8

Platone. Il Simposio.

Il discorso di Socrate
Il Simposio ( letteralmente bere insieme, banchetto, convivio) uno dei pi famosi
ed importanti dialoghi di Platone. arra delle festa tenuta a casa di !gatone, poeta
tragico e amico di Socrate, per celebrare la vincita di un premio. el me""o delle
bevute viene proposto a tutti gli invitati al banchetto di pronunciare un discorso in
onore di #ros $ !more. %gni presente fa il suo discorso elogiando vari aspetti di
!more. &ltimo della serie, Socrate prima si schernisce, poi ini"ia un dialogo con
!gatone sul tema proposto. 'uesto il discorso di Socrate, che riportato in parte
anche a pag ()* del libro di testo.
+a tradu"ione di ino ,ar"iano
XXI. Socrate invitato a iniziare il suo elogio allAmore.
'uando !gatone ebbe finito di parlare, raccont- !ristodemo, ci fu uno scroscio di applausi da parte di
tutti i presenti che riconobbero come il discorso del giovane fosse stato degno di lui e del dio. #, allora,
Socrate volgendosi ad #rissimaco. /# cos0, figlio di !cumeno, ti sembra ancora fuori posto il mio timore
di prima o non ho forse previsto giusto, poco fa, 1uando ho detto che !gatone avrebbe parlato
benissimo e che io mi sarei trovato in un bell2imbara""o34 /Per il primo punto,4 rispose #rissimaco, /ti
do anche ragione, cio 1uando dici di aver previsto che !gatone avrebbe parlato bene, ma che tu, poi,
ti trovi nell2imbara""o 1uesto proprio non lo credo.4 /,a come faccio a non esserlo, mio caro, e come
me chiun1ue altro dovesse parlare dopo un discorso cos0 bello e cos0 interessante3 5erto in 1ualche
parte non stato stupendo come nel resto, ma verso la fine chi non sarebbe rimasto sbalordito di fronte
a tanta belle""a di vocaboli e di espressioni3 'uasi 1uasi, pensando che non sarei mai stato capace di
dire 1ualcosa che solo si avvicinasse a tanta belle""a, stavo per fuggirmene dalla vergogna. Perch6 il
suo discorso m2ha fatto venire in mente 7orgia, tanto da farmi sentire nella stessa situa"ione di cui
parla %mero, temevo proprio, cio, che alla fine !gatone con il suo discorso, gettasse sul mio la testa
di 7orgia, di 1uel formidabile oratore, togliendomi l2uso della favella e facendomi diventare di pietra. #
ho capito, allora, di essere stato proprio un ingenuo 1uando ho accettato di celebrare, insieme a voi,
!more, dicendo che ero un, esperto su 1uesto argomento, mentre invece, e me ne accorgo adesso,
non sapevo un bel niente, persino come si fa un elogio 1ualun1ue. 8a 1uell2ingenuo che sono credevo
che nel fare l2elogio di chicchessia o di 1ualcosa si dovesse dire la verit9 e che 1uesta era la cosa
fondamentale: poi pensavo che bisognasse scegliere, tra le cose vere, le pi belle e disporle nel modo
migliore: ed ero tutto contento del fatto mio, sicurissimo che avrei fatto un figurone dato che conoscevo
esattamente il modo di imbastire un elogio. #, invece, a 1uanto pare, non cos0 che si fa un bell2elogio.
bisogna al contrario fare le lodi pi sperticate e pi belle, corrispondano o meno al vero. si vede che
eravamo d2accordo di lodare !more, cos0, per burla, non di farne l2elogio seriamente. #d per 1uesto,
credo, che voi tirate in ballo ogni sorta di argomenti e li affibbiate ad !more e affermate che egli
1uesto e 1uello ed la causa di un sacco di cose in modo che appaia bellissimo e perfettissimo ma,
chiaro, a chi non lo conosce, non a 1uelli che ne sanno 1ualcosa. Sfido io che, cos0, il bel panegirico
presto fatto. ,a io non conoscevo un simile sistema di far gli elogi e proprio per 1uesto fui d2accordo
con voi di pronunciarne uno anche io, seguendo il mio turno. la lingua lo promise, non il cervello. #,
allora, statevi bene, perch6 io un elogio con 1uesto sistema non ve lo faccio, pi forte di me. +a
verit9, invece, se volete, eccomi 1ua, pronto a dirvela, a modo mio, sen"a far gare con nessuno perch6
non ho proprio voglia di farmi ridere dietro. ;edi tu, 1uindi, <edro se proprio necessario un discorso di
1uesto genere e sentire come veramente stanno le cose, a proposito dell2!more, con 1uei termini e con
1uello stile poi che l0 per l0 mi passeranno per la mente.4 ,a <edro e gli altri, mi rifer0 !ristodemo, lo
invitarono a parlare come volesse. /# va bene, <edro, per- lasciami prima fare una piccola domanda
ad !gatone, perch6 voglio mettermi un po2 d2accordo con lui e poi parler-.4 /,a figurati,4 comment-
<edro, /fa pure.4 # allora Socrate cominci- presso a poco cos0.

1
XXI
Socrate tenta di definire la natura di Amore
/8un1ue, mio caro !gatone, m2 parso proprio buono l2ini"io del tuo discorso 1uando hai detto che
prima di tutto bisogna esporre 1uale sia la natura d2!more e poi passare alle sue opere: un esordio che
mi proprio piaciuto. ,a ora, dato che hai cos0 magnificamente parlato su tutto 1uel che riguarda la
natura d2!more, dimmi una cosa. !more, amore di 1ualche cosa o amore di nulla3 =ada che non ti
chiedo se amore per una madre o per un padre (sarebbe ridicolo chiedere se !more sia amore verso la
madre o il padre), ma come se ti chiedessi a proposito del padre. il padre padre di 1ualcuno o no3 tu,
certo, mi risponderesti, se volessi darmi una risposta appropriata, che il padre deve essere
necessariamente padre di un figlio o di una figlia, non ti pare34
/!h, certamente,4 ammise !gatone. /# la stessa cosa per una madre34 #ra d2accordo anche in
1uesto. /# rispondimi ancora,4 prosegu0 Socrate, /a una piccola cosa per capire meglio dove voglio
arrivare. se ti chiedessi. e allora, un fratello, come tale, fratello di 1ualcuno34 /Sicuro che lo .4
/<ratello di un fratello o di una sorella34 /82accordo.4 /Prova a dire la stessa cosa a proposito di
!more. !more amore di 1ualcosa o amore di nulla34 /5erto amore di 1ualcosa.4
/#bbene,4 riprese Socrate, /1uesto tientelo per te bene a mente e dimmi, invece. !more desidera o
meno ci- di cui amore34 /5erto,4 rispose. /# 1uel che egli desidera e ama, l2ama e lo desidera
perch6 lo possiede o proprio perch6, invece, gli manca34 /Probabilmente perch6 non lo possiede,4
rispose. /Sta attento,4 insist6 Socrate, /che non si tratta di probabilit9, ma necessariamente logico
che si desidera 1uello che non si possiede: 1uando si ha una cosa, invece, non la si desidera affatto. 8i
1ui non si scappa ed io ne sono assolutamente convinto, tu no, invece34 /!h, anch2io lo sono,4 fece.
/=en detto. #d effettivamente uno che lo gi9 potrebbe desiderare di essere grande3 # essere forte
uno che gi9 tale34 /8opo 1uel che s2 convenuto, impossibile.4 /#ffettivamente, non pu- essere
privo di 1ueste 1ualit9 chi le ha gi9.4 /> chiaro.4 /#ppure,4 osserv- Socrate, /se uno che forte,
volesse esser forte o se veloce, volesse essere veloce o, ancora, se sano, volesse esser sano,
dato che 1ualcuno potrebbe pensare, di fronte a un esempio simile o a casi del genere, che vi siano
persone che pur possedendo tutte 1ueste 1ualit9, tuttavia le desiderano sempre (ti sto dicendo 1uesto
per non lasciarci trarre in inganno): ebbene, !gatone, se ci pensi, costoro che al momento posseggono
1ueste 1ualit9, inevitabile che le abbiano, lo vogliano o meno, e se le posseggono gi9, come possono
desiderarle3 ,a se uno dicesse. ?lo che son sano voglio essere sano o, pur essendo gi9 ricco, voglio
essere ricco e desidero 1uesto che gi9 posseggo,@ gli potremmo rispondere. ?Au, caro mio, che hai gi9
ricche""e, salute, for"a, vuoi continuarle ad avere anche per l2avvenire, giacch6, per il momento, tu
voglia o non voglia, gi9 le possiedi: pensa un po2 se, 1uando dici che desideri le cose che hai, tu non
voglia dire, invece, semplicemente, che desideri di possedere anche per l2avvenire 1uello che oggi gi9
possiedi.@ 5redi che non sarebbe d2accordo34 # !ristodemo mi rifer0 che !gatone lo ammise. Socrate
allora prosegu0. /# desiderare che per l2avvenire ci siano preservate le cose che noi gi9 possediamo
oggi, non vuol forse dire amare 1uel che ancora non si possiede o di cui tuttora non si dispone34
/5erto,4 ammise. /# 1uindi, se Ai"io o 5aio desiderano 1ualcosa, sar9 sempre ci- di cui ancora non
dispongono, che ancora non hanno o 1uelli che essi stessi non sono o di cui si sentono privi: non
tutto 1ui il loro desiderio e il loro amore34 /Sen"a dubbio,4 fece.
/=ene, ricapitoliamo, allora, 1uanto s2 convenuto. !more, prima di tutto amore di 1ualcosa e, in
secondo luogo, di ci- di cui si privi34 /S0, sempre.4 /# adesso ricordati 1uello che hai detto poco fa,
che cio l2!more tende a 1ualcosa. Se credi cercher- io di ricordartelo. se non sbaglio, tu hai detto, su
per gi, che le 1uestioni tra gli dei s2aggiustarono gra"ie all2!more del bello e che per le cose brutte non
c2 amore: non 1uesto che hai detto34 /S0, 1uesto,4 ammise !gatone. /# l2hai detto molto
opportunamente, mio caro,4 riprese Socrate: /e se le cose stanno cos0, !more, che altro se non
amore del bello e non del brutto34 /82accordo.4 /,a non abbiam detto che si ama ci- di cui si privi,
ci- che non si ha34 /S0,4 fece. /8un1ue, l2!more, non ha la belle""a, ne privo.4 /Per for"a.4 /#
allora3 5hi privo di belle""a, chi non ne ha, tu lo chiami bello34 /!ffatto.4 /Se le cose stanno cos0, tu
sei sempre del parere che !more sia bello34
/Aemo proprio, Socrate, di non capir pi niente di 1uel che ho detto,4 esclam- !gatone. /#ppure hai
parlato bene, !gatone,4 incal"- Socrate. /,a dimmi un2altra cosetta. 1uello che buono, secondo te,
non anche bello34 /Per me s0.4 /Se, dun1ue, !more non ha la belle""a e se 1uello che bello
anche buono, egli sar9 anche privo di bont9.4 /Io non sono in grado di contraddirti, Socrate e 1uindi sia
2
pure come tu dici.4 /> la verit9, !gatone carissimo, e tu non puoi contestarla: Socrate, invece, s0, lo
puoi contraddire e la cosa non per niente difficile.4
XXXIII - IL DISCORSO DI DIOI!A
/,a s0, via, ora ti lascer- in pace. ;i racconter-, piuttosto, 1uello che sull2!more, mi disse un giorno
una donna di ,antinea, 8iotima, molto dotta sull2argomento e su un2infinit9 di altre 1uestioni. <iguratevi
che una volta, con i sacrifici che fece fare agli ateniesi, prima della peste, riusc0 a ritardare l2epidemia di
dieci anni. <u lei a erudirmi nelle 1uestioni d2amore e 1uindi, partendo dalle conclusioni che !gatone ed
io abbiamo tratto, cercher- di ripetervi, come posso, a parole mie, il discorso che ella mi fece. #bbene,
proprio come tu dicevi, !gatone, bisogna definire prima chi sia !more, 1uale la sua natura e poi le sue
opere. %ra io penso che la cosa pi facile per me, sia 1uella di seguire lo stesso metodo che us- 1uella
straniera 1uando discusse con me. !nch2io, infatti, le dicevo un po2 le stesse cose che ora mi ha
ripetuto !gatone, cio che !more un grande dio, che amore di cose belle ed ella cominci- a
confutarmi con gli stessi argomenti, precisamente, che io ho usati ora con costui, cio che !more non
n6 bello (per usare le mie parole) n6 buono. #d io. /,a com2 che dici 1uesto, 8iotima3 !llora !more
brutto e malvagio34 /,a che3 %ra ti metti pure a bestemmiare34 fece lei. /5redi forse che ci- che non
bello debba necessariamente essere brutto34 /Sicuro, io s0.4 /# credi anche che chi non sapiente,
sia ignorante3 ,a non ti accorgi che c2 sempre una via di me""o tra sapien"a e ignoran"a34 /#
1uale34 /!vere un2opinione giusta, ecco, ma sen"a poterne dare una spiega"ione: non sai,4 fece /che
1uesto non sapere (e come pu- esserlo se non se ne sa dare una spiega"ione3), ma non
nemmeno ignoran"a (e come, infatti, potrebbe se coglie nel vero3). Insomma, la retta opinione
1ualcosa di simile, una via di me""o tra la sapien"a e l2ignoran"a.4 /> vero 1uello che dici,4 ammisi io.
/# 1uindi non insistere a credere che ci- che non bello debba essere, a tutti i costi, brutto e ci- che
non buono, debba esser malvagio. # cos0 anche a proposito di !more, visto che anche tu sei
d2accordo che non buono n6 bello, non pensare che debba essere malvagio e brutto,4 concluse, /ma
1ualcosa tra 1uesti due estremi.4 /#ppure,4 obbiettai io, son tutti d2accordo che un dio potente.4
/Autti chi34 ribatt6 lei, /1uelli che non sanno o anche 1uelli che sanno34 /Autti 1uanti.4 /,a come
fanno, Socrate, a dirlo un gran dio,4 fece lei, ridendo, /se affermano che non nemmeno un dio34 /#
chi sono 1uesti34 /&no, intanto, sei tu, l2altra sono io.4 /,a come fai a dir 1uesto34 /Semplice. # tu,
infatti, rispondimi. non affermi che gli dei son tutti beati e belli3 avresti il coraggio di dire che 1ualcuno
non bello o non beato34 /Santo cielo, io no,4 risposi. /# beati, secondo te, non sono 1uelli che
hanno bont9 e belle""a34 /Sicuro.4 /,a non hai convenuto che !more desidera le cose buone e belle,
proprio perch6 ne privo34 /7i9, certo.4 /#, allora, come pu- essere un dio chi non ha n6 belle""a n6
bont934 /!h, no, assolutamente.4 /;edi, dun1ue,4 concluse, /che anche tu affermi che !more non
un dio.4

XXIII
Amore un dmone. Amore filosofo
/,a, allora,4 chiesi, /chi sarebbe !more3 &n essere mortale34 /,a niente affatto.4 /,a allora34
/5ome nel caso precedente, 1ualcosa di me""o, tra, il mortale e l2immortale.4 /# cio, 8iotima34 /&n
demone possente, Socrate, che come tutti i demoni, sta tra il divino e l2umano.4 /# 1ual il suo
potere34 chiesi. /'uello di interpretare e di recare agli dei le preghiere e i sacrifici degli uomini e, agli
uomini, i comandamenti e i premi degli dei per i sacrifici compiuti: nel suo ruolo di intermediario, egli
colma l2enorme distan"a tra gli uni e gli altri, cos0 l2universo risulta in se stesso collegato. 8a lui procede
tutta l2arte della divina"ione, tutta la scien"a sacerdotale, per 1uel che riguarda i sacrifici e le ini"ia"ioni
e poi gli incantesimi, ogni sorta di profe"ie e la magia. 8io non scende a contatto con l2uomo ma
attraverso i demoni che egli parla e ha rapporto con gli uomini, sia 1uando sono svegli, sia durante il
sonno: e chi sapiente in 1ueste cose un ispirato chi invece s2intende d2altro, esercita, per esempio,
una diversa arte o un mestiere 1ualsiasi, non che un manovale. ,olti sono i demoni e di ogni specie.
!more ne uno.4 /# suo padre e sua madre,4 chiesi, /chi sono34 />, una cosa lunga,4 fece, /ma te
la racconter- ugualmente. 'uando nac1ue !frodite, gli dei si trovavano a banchetto e, tra gli altri, c2era
anche Poro, il figlio di ,etide. !vevano gi9 finito di pran"are, 1uando giunse Penia, per elemosinare,
dato che sontuoso era stato, il banchetto e se ne rimase sull2uscio. In 1uel mentre Poro, gonfio di
3
nettare (il vino infatti non era ancora conosciuto), se ne usc0 nel giardino di 7iove e, me""o ubriaco
com2era, s2addorment-. !llora, Penia, sempre afflitta dalle sue angustie, pens- se non le fosse
possibile avere un figlio da Poro e cos0 gli si stese al fianco e rest- incinta di !more. Per 1uesto !more
compagno e ministro di !frodite, perch6 fu concepito nel giorno della sua nascita ed , nello stesso
tempo, amante del bello perch6 bella !frodite. 82altro canto, per il fatto che !more figlio di Poro e di
Penia, si trova in 1uesta condi"ione. !n"itutto sempre povero e tutt2altro che delicato e bello, come i
pi se lo figurano: an"i grossolano, me""o selvatico, sempre scal"o, vagabondo, dorme sempre per
terra, allo scoperto, davanti agli usci e nelle strade, sotto il sereno, perch6 ha la natura della madre ed
tutt2uno con la miseria. Per parte del padre, invece, fatto per insidiare ci- che bello e buono,
essendo di natura virile, audace, violento, gran cacciatore, sempre pronto a tramare inganni, amico del
sapere, ricco di espedienti, tutta la vita dedito a filosofare, abilissimo imbroglione, esperto di veleni,
sofista. Inoltre n6 immortale, n6 mortale, ma, in uno stesso giorno, sboccia rigoglioso alla vita e muore,
poi torna a vivere gra"ie a mille espedienti e in virt della natura paterna: sfumano tra le sue dita le
ricche""e che si procura, cos0 che !more non mai al verde e mai ricco. Inoltre a me""o tra sapien"a
e ignoran"a. #cco come. nessun dio s2occupa di filosofia, n6 ambisce a diventar sapiente (ch6 gi9 lo ),
n6, del resto, chi sapiente, si dedica alla filosofia: d2altra parte, nemmeno gli ignoranti si dedicano alla
filosofia, n6 ambiscono a diventar sapienti: e 1uesto il brutto dell2ignoran"a, che chi non n6 bello, n6
buono, n6 saggio, crede, invece, di esserlo abbondantemente: naturalmente chi non si accorge di
esser privo di 1ualcosa, non desidera 1uello di cui non sente il bisogno.4 /,a, allora,4 feci io, /chi
sono, 8iotima, 1uelli che si dedicano alla filosofia, se non sono n6 i sapienti, n6 gli ignoranti34 /,a
chiaro,4 mi rispose, /anche un bambino lo capirebbe che son 1uelli che stanno in una posi"ione
intermedia, tra, i primi e i secondi e, tra 1uesti, c2 anche !more. +a sapien"a, infatti, tra le cose pi
belle e !more ama le belle cose e, 1uindi, necessariamente, anche filosofo e, come tale, sta fra il
sapiente e l2ignorante. # la sua origine un po2 la causa di tutto 1uesto. suo padre sapiente e pieno di
estro, ma sua madre, invece, non lo affatto, ignorante. Aale, Socrate, la natura di 1uesto demone.
5ome poi tu immaginavi che fosse, non c2 da meravigliarsi: per 1uel che ho potuto capire dalle tue
parole, credevi che !more fosse colui che si ama, non colui che ama. #cco perch6, io penso, ti
sembrava cos0 bello. Infatti, chi amato veramente bello, seducente, perfetto, degno di ogni felicit9:
colui che ama, invece, ha un altro aspetto, 1uale io ti ho descritto.4

XXI"
Amore desiderio di #ossedere il $ello %c&e il $ene'

#d io. /# sia, straniera, tu parli bene, ma se tale !more, che utilit9 arreca agli uomini34 /> 1uesto
che ora cercher- di chiarirti, Socrate. Aale, dun1ue, !more e cos0 nato. !more del bello, come tu
dici. Se 1ualcuno, ora, domandasse. ?In che senso, Socrate e 8iotima, l2!more amore del bello@ o pi
precisamente, ?chi ama le cose belle, ama, ma ama che cosa3@4 /5he diventino sue,4 risposi. /,a
1uesta tua risposta,4 mi precis-, /esige che si ponga un2altra domanda, di 1uesto genere, per
esempio. ?5he cosa gliene viene a chi possiede le cose belle3@4 Io risposi che, a una domanda simile,
non sapevo sul momento che dire. /# immaginiamo, allora, incal"-, che uno al posto del bello
mettesse il bene e che chiedesse. ?;ia, Socrate, chi ama il bene, ama, ma ama che cosa3@4 /5he
diventi suo,4 risposi. /# che cosa gliene viene a chi possiede il bene34 /! 1uesto,4 dissi, /mi pi
facile rispondere. sar9 felice.4 /#, infatti, concluse, proprio per il possesso del bene che le persone
felici sono tali e non proprio il caso di star l0 a chiedersi perch6 uno vuole essere felice. ,i pare che la
domanda abbia gi9 avuto la sua risposta definitiva.4 /> vero 1uello che dici,4 ammisi. /# allora, 1uesto
desiderio e 1uesto amore, credi siano un po2 comuni a tutti gli uomini e che tutti desiderano sempre
possedere il bene o pensi diversamente34 /S0, io credo proprio che siano comuni a tutti,4 feci. /#,
allora, Socrate,4 continu-, /come mai non diciamo che tutti 1uanti gli uomini amano dato che tutti
desiderano sempre le stesse cose, ma diciamo, invece, che solo alcuni amano ed altri no34 /!nch2io
me ne meraviglio,4 ammisi. /# non devi stupirtene,4 riprese, /siamo noi, infatti, che prendiamo,
dell2amore, soltanto un aspetto e a 1uesto solo diamo il nome generico di ?amore@, mentre per il resto
usiamo altri appellativi.4 /5io,4 chiesi. /#cco, tu sai che la poesia crea"ione ed ha un significato
1uanto mai vasto: tutto ci-, infatti per cui 1ualcosa passa dal non essere all2essere, poesia e, 1uindi,
ogni attivit9 creativa poesia e tutti i creatori sono poeti.4 /> vero.4 /,a intanto,4 continu- lei, /sai
che non tutti sono chiamati poeti, ma con altri nomi: di tutte le attivit9 creative, solo alcune e
precisamente 1uelle che si occupano della musica e della metrica, noi chiamiamo poesia: solo 1uesta
poesia e poeti, solo 1uelli che si dedicano a 1uesto particolare aspetto della poesia.4 /> vero,4
ammisi. /# cos0 anche per l2amore. In genere ogni desiderio di bene e di felicit9 , per ognuno,
4
?possente e ingannevole amore@, ma mentre 1uelli che cercano di reali""arlo per altre vie, come per
esempio attraverso i guadagni o l2educa"ione fisica o la filosofia, noi non diciamo che amano n6 che
sono amanti, gli altri, invece, 1uelli che seguono e preferiscono un particolare tipo d2amore, ne
prendono anche il nome generico. amore, amare, amanti.4 /Sembra proprio che tu abbia ragione,4
confermai. /#ppure va in giro un certo discorso secondo il 1uale gli amanti sono 1uelli che cercano la
loro met9. +a mia opinione, invece, che non esiste amore n6 per la met9, n6 per l2intero, a meno che,
mio caro, non si tratti di un bene: perch6 gli uomini si lascerebbero tagliare volentieri e mani e piedi se li
credessero dannosi per loro, perch6 io credo che nessuno ami le cose proprie a meno che ci- che ci
appartiene non sia il bene e ci- che ci estraneo, invece, il male: infatti, gli uomini non amano altro che
il bene. on pare anche a te34 /Per 7iove, a me s0,4 ammisi. /#, dun1ue, possiamo sen"2altro
affermare che gli uomini amano il bene34 /S0,4 confermai. /#bbene, non bisogna aggiungere che essi,
1uesto bene, desiderano anche possederlo34 /Sicuro.4 /# non solo possederlo per un momento, ma
per sempre34 /Sicuro, anche 1uesto bisogna aggiungere,4 feci. /Per concludere, l2amore possesso
perenne del bene.4 /> verissimo 1uello che dici,4 feci.

XX"
Amore desiderio di immortalit(
/%ra, se 1uesto l2amore,4 prosegu0, /1uando che la sollecitudine e lo sfor"o di 1uelli che, in ogni
modo e in ogni a"ione, lo perseguono, pu- chiamarsi, appunto, amore3 'uand2, insomma, che 1uesto
succede3 Sai rispondere34 /Se lo sapessi, 8iotima, non sarei cos0 pieno di meraviglia per la tua
sapien"a, n6 sarei venuto da te per imparar tutto 1uesto.4 /#, allora, te lo dir- io. 1uando si concepisce
nel bello, sia da parte del corpo che da parte dello spirito.4 /=isognerebbe essere indovini,4 a""ardai
io, /per capire 1uello che dici ed io, proprio non lo sono.4 /,i spiegher- pi chiaramente,4 fece. /Autti
gli uomini, Socrate, hanno in loro, nel corpo come nell2anima, un seme fecondo e 1uando giungono a
una certa et9, come per un bisogno naturale, desiderano produrre 1ualcosa: concepire nel brutto, per-,
non possibile, nel bello, invece, s0. 5os0 l2unione dell2uomo con la donna procrea"ione ed
veramente 1uest2atto una cosa divina, 1uesto concepire e generare veramente ci- che di immortale
ha la creatura che pure ha vita mortale. ,a tutto ci- non pu- avvenire nella disarmonia: e disarmonia,
rispetto a tutto ci- che divino, il brutto, come il bello armonia. 'uindi la belle""a fa da Parca e da
Ilitia al miracolo della vita. Per 1uesto, 1uando chi ha dentro di s6 un seme fecondo, si avvicina al bello,
diventa sereno, atteggia a leti"ia l2animo suo e allora crea, produce: 1uando, invece, s2accosta al brutto,
allora, s2incupisce, si chiude in se stesso tutto afflitto, si ritrae, si ravvolge e non genera ma resta col
suo seme fecondo e ne soffre. 8i 1ui, nella creatura feconda e gi9 ricca, sorge un intenso desiderio per
tutto ci- che bello perch6 il bello soltanto libera chi lo possiede da atroci doglie. Infatti, Socrate,4
concluse, /!more non amore del bello, come tu credi.4 /,a, allora, cos234 /Produrre e creare nel
bello.4 /# sia,4 ammisi. /Sicuro,4 conferm- lei. /# perch6 1uesto generare3 Perch6 generare
1uanto di sempre rinascente e immortale vi possa essere in una creatura mortale. # l2immortalit9
naturale che si desideri come il bene, almeno da 1uel che abbiamo convenuto se vero che amore
possesso perenne del bene: ne consegue, inoltre, da tutto 1uesto discorso che l2amore amore di
immortalit9.4

XX"I
La #rocreazione il mezzo attraverso il )uale la creatura mortale cerca l*immortalit(
'ueste cose ella mi insegnava, 1uando indugiava a parlarmi di 1uestioni d2amore e, un giorno, mi
chiese. /'uale pensi, Socrate, sia la causa di tutto 1uesto amore, 1uesto desiderio3 on vedi in che
terribile stato son tutti gli animali, sia 1uelli che camminano sulla terra che 1uelli che volano nel cielo,
1uando son presi dal desiderio di generare, malati tutti d2amore, prima per il desiderio d2accoppiarsi tra
loro, poi per la cura e per l2allevamento dei loro nati, e son pronti a combattere per essi, perfino i pi
deboli contro i pi forti e a dare la vita oppure a lasciarsi morire di fame per nutrirli e a far 1ualun1ue
altra cosa. 7li uomini, si pu- dire, che facciano tutto 1uesto perch6 dotati di ragione ma, negli animali,
donde proviene 1uesta disposi"ione all2amore3 Sai dirmelo34 # io ancora ad ammettere di non
saperlo. /# credi,4 continu- ella, /allora di diventare un esperto nelle 1uestioni d2amore se non sai
5
nemmeno 1uesto34 /,a proprio per 1uesto, 8iotima, come t2ho gi9 detto, io son 1ui, perch6 so che ho
bisogno di maestri. 8immela tu, dun1ue, la causa di 1ueste cose e di tutto ci- che riguarda l2amore.4
/%rbene, se tu sei convinto che l2amore, per natura, tende a ci- su cui pi volte s2 discusso, non devi
meravigliarti: anche ora vale il discorso di prima che cio la natura mortale tende, sempre, per 1uanto
le sia concesso, di essere immortale. # le possibile in un modo soltanto, attraverso la procrea"ione,
per cui essa lascia sempre un essere nuovo al posto del vecchio, il che succede anche nella vita di
ogni creatura, 1uando si dice che resta sempre la stessa: si dice, per esempio, che uno sempre la
stessa persona, da 1uando bambino fino a che vecchio: in effetti, si dir9 che sempre lo stesso
individuo, bench6 in lui molte cose si mutino: ma si rinnova continuamente, perdendo sempre
1ualcosa, nei capelli, nelle sue ossa, nel suo sangue, insomma in tutto il suo corpo. # non solo nel
corpo, ma anche nell2animo. sentimenti, abitudini, modo di pensare, desideri, piaceri, dolori, timori,
ognuna di 1ueste cose non resta sempre la stessa in un individuo, ma si rinnova e poi muore. ,a 1uel
che ancora pi straordinario che anche le nostre cogni"ioni non solo nascono e periscono e 1uindi
noi non siamo sempre gli stessi nemmeno per 1uel che riguarda il nostro sapere, ma ciascuna, presa
in se stessa, segue, anch2essa sempre la stessa sorte. Infatti 1uel che si dice esercitarsi nello studio
presuppone che 1ualche cogni"ione possa sfuggire: dimenticare, infatti, vuol dir perdita di cogni"ioni,
l2eserci"io nello studio, invece, suscita un nuovo ricordo al posto di 1uel che s2 perduto e salva il
sapere in modo che esso appaia sempre eguale. 8el resto in 1uesto modo che si perpetua tutto ci-
che mortale, non col rimanere sempre e immutabilmente se stesso, come ci- che divino, ma
lasciando B ci- che invecchia e vien meno B 1ualcosa di nuovo al suo posto in tutto simile ad esso.
#cco, Socrate,4 concluse, /in che modo tutto ci- che mortale, sia esso corpo od altro, ha la
possibilit9 di partecipare dell2immortalit9: diversamente non c2 altro me""o. on stupirti, 1uindi, se ogni
creatura, per legge naturale, cura e protegge il suo seme, perch6 in tutti, 1uesto "elo e 1uesto amore
nascono dal desiderio dell2immortalit9.4

XX"II
Alcuni uomini sono atti non alla #rocreazione fisica+ ma a )uella s#irituale
#d io sentendola parlare cos0, tutto stupito, le chiesi. /,a sapientissima 8iotima, sono proprio vere
1ueste cose34 #d ella con un fare tipicamente cattedratico. /Persuaditi pure, Socrate, che proprio
cos0: basta che tu faccia caso al desiderio di onori che hanno gli uomini: se tu non riflettessi a 1uel che
ho detto, ti meraviglieresti della loro follia, considerando 1uanto grande il loro desiderio di diventar
famosi
e ac1uistar gloria immortale per l2eternit9
e come per 1uesto siano disposti a correre tutti i rischi, pi che per i loro figli e sperperare ricche""e,
sopportare fatiche, sacrificare perfino la loro vita. 5redi proprio che !lcesti sarebbe morta per !dmeto o
!chille per Patroclo o il vostro 5odro per conservare il regno ai figli, se essi non avessero creduto che
sarebbe rimasta immortale la loro memoria, 1uale oggi noi la serbiamo3 !ssolutamente,4 disse.
/Invece, credo che ognuno faccia di tutto per ottenere merito imperituro le fama gloriosa (e 1uesto
1uanto pi si migliori) affascinato com2 dall2immortalit9. # cos0 1uelli che han fecondo il corpo si
volgono essen"ialmente alle donne e il loro modo d2amore si risolve nel generare figli e cos0 procurarsi
secondo loro, immortalit9, memoria e felicit9 per tutto il tempo a venire. 'uelli, invece, che han feconda
l2anima (e ve ne sono fecondi spiritualmente pi di 1uanto non lo siano nel corpo), di una fecondit9,
beninteso che si addice all2anima, ma 1uale3 la sagge""a e ogni altra specie di virt,4 diceva, /di cui
tutti i poeti sono gli artefici, insieme a 1uegli artigiani che hanno il nome di inventori: la pi alta e pi
bella forma di sagge""a 1uella relativa all2ordinamento dello Stato e di ogni organismo sociale, 1uella
che prende il nome di pruden"a e di giusti"ia. 8un1ue, 1uando uno di 1uelli, 1uasi esseri divini, fin da
giovane, ha l2animo fecondo di tali cose e 1uando, giunto all2et9 giusta, desidera creare e produrre, io
credo che anche lui vada alla ricerca del bello in cui generare: perch6 nel brutto non lo far9 mai. 'uindi,
fecondo com2, sentir9 maggiore attra"ione per le belle sembian"e che per le brutte, figuriamoci poi se,
in pi, incontra un2anima bella e gentile: 1uando si rallegra di 1uesto felice connubio, accanto a una
simile creatura egli sentir9 tutto un fervore di ammaestramenti sulla virt e sul come un uomo per bene
debba comportarsi, ini"iando, cos0, la sua opera di educatore. Infatti, penso che a contatto con una
bella creatura, convivendole accanto, egli esprima e dia alla luce ci- che da tempo custodiva dentro e,
o che le stia vicino o che le stia lontano, sempre la porta alla memoria e nutre, insieme con lei, ci- che
6
nato dalla loro unione: e tra loro nasce un2intimit9, un legame molto pi profondo di 1uello che lega i
genitori ai figli, un affetto pi intenso dato che hanno in comune figlioli pi belli e immortali. %gnuno
preferirebbe figli simili piuttosto che creature umane e guardando a %mero o a #siodo o agli altri grandi
poeti non pu- non provare invidia pensando 1uale progenie, immortale essa stessa, essi hanno
lasciato, che ha loro assicurato memoria e gloria eterna o, se tu vuoi, diceva, figli come 1uelli che
+icurgo lasci- a Sparta, a salve""a di Sparta o meglio ancora di tutta la 7recia: cos0 presso di voi
onorato Solone per avervi dato le leggi e cos0 altrove, altri grandi uomini, sia in 7recia che nei paesi
stranieri, che hanno compiuto molte e belle opere, reali""ando ogni sorta di virt. Per 1uesti loro figli
sono gi9 stati tributati ad essi molti onori, il che mai nessuno s2ebbe per 1uelli di carne e di ossa.4

XX"III
,er costoro necessaria una #articolare iniziazione all*amore+ c&e consenta la risalita
attraverso i vari gradi dell*eros
/#bbene, Socrate, io penso,4 continu-, /che anche tu potresti essere ini"iato alle cose d2!more, ma fin
1ui: a un grado pi alto, a 1uello contemplativo, cui si giunge appunto passando attraverso 1uesti stadi,
sempre che si proceda sulla via giusta, non credo tu sia adatto. Auttavia te ne parler- egualmente e
far- del mio meglio,4 disse: /tu cerca, intanto, di seguirmi come puoi. 8un1ue,4 incominci- a dire, /
necessario, prima di tutto che chi vuol tendere a 1uesto fine, debba, fin da giovane, avvicinarsi alla
belle""a fisica e, sin dall2ini"io, se chi lo guida lo dirige bene, amare una sola persona e ad essa
rivolgere i migliori discorsi: successivamente dovr9 pur rendersi conto che la belle""a che alberga nel
corpo di una persona, sorella di 1uella che pu- esservi in ogni altra e che 1uindi se bisogna ricercare
1uella belle""a che insita nelle forme visibili, sarebbe sciocco pensare che essa non sia identica e
uguale per tutti i corpi: convinto di 1uesto deve, allora, sentire trasporto per tutti 1uelli che hanno belle
sembian"e e frenare un po2 la sua passione nei riguardi di una sola persona, riconoscendo come ci-
sia meschino e mediocre. ,a, infine, deve ben comprendere che la belle""a spirituale ha pregi assai
maggiori di 1uella fisica, di modo che se dovesse incontrare una creatura dall2anima bella ma dal corpo
non florido, se ne contenti egualmente ed ugualmente se ne innamori e le mostri sollecitudine e sia
l2autore di discorsi tali che rendano migliori i giovani, per cogliere poi, da 1ui, la belle""a che nelle
a"ioni e nelle istitu"ioni umane e comprendere come essa sia, ovun1ue, sempre se stessa e
persuadersi come la belle""a fisica sia ben piccola cosa. 8opo le attivit9 umane, si rivolga alla scien"a
per conoscerne la belle""a e ammirarne l2ampio dominio sul 1uale ormai ella si spande. cos0 non sar9
pi come uno schiavo, preso d2amore per un sol giovinetto o per un solo uomo o per una sola attivit9,
non sar9 pi succube inetto e meschino ma, rivolto allo sterminato oceano della belle""a e
contemplandolo, potr9 dar vita a molti e bei discorsi, a splendidi pensieri concepiti nell2amore infinito
per la sapien"a finch6 egli stesso, rinvigorito e arricchito, non riuscir9 a scorgere che una scien"a unica
che ha per oggetto la stessa belle""a. ,a cerca, ora,4 continu-, /pi che puoi, di farmi atten"ione.

XXIX
La mta finale la contem#lazione della $ellezza divina
/5hi stato, via via, guidato fin 1ui nelle 1uestioni d2amore attraverso la contempla"ione delle cose
belle, 1uando sar9 giunto al termine di 1uesta ini"ia"ione, scorger9, Socrate, a un tratto, una
meravigliosa belle""a, 1uella stessa che era un po2 la ragione di ogni sua precedente fatica, una
belle""a, an"itutto, eterna, che non ha origine n6 fine, che non cresce n6 si consuma e, inoltre, che non
per un verso bella e per un altro brutta o che a volte s0 e a volte no, n6 bella da un punto di vista e
brutta da un altro, n6 bella 1ui e brutta l9, come se lo fosse per alcuni e per altri no, n6, 1uesta
belle""a, gli apparir9 con un volto o con due mani, n6 come 1ualcosa che possa riferirsi ad alcunch6 di
corporeo e nemmeno come discorso o come dottrina, n6 come 1uella che possa esistere in 1ualche
altra cosa, in altri esseri viventi, per esempio, o nella terra o nell2aria o altrove, ma 1uale essa , in s6 e
per s6, sempre uniforme e mentre tutte le altre cose belle che di 1uella partecipano, nascono e
periscono, essa non ha altera"ione di sorta, in pi o in meno, non subisce mutamento. # cos0, 1uando
sollevandosi dalle cose terrene, in virt anche dell2amore che si porta ai giovinetti, uno comincia a
scorgere 1uesta belle""a, allora potr9 dire di essere vicino alla meta. Infatti 1uesto il retto cammino
7
per procedere da soli o insieme a una guida verso le 1uestioni d2amore, cominciare, cio, dalle cose
belle di 1uaggi e, avendo come fine ultimo 1uesta belle""a, innal"arsi continuamente, come su una
scala, da uno a due, da due fino a tutti i bei corpi e da 1uesti alle belle occupa"ioni e poi alle belle
scien"e, finch6 non si giunga a 1uella scien"a che di null2altro scien"a che della stessa belle""a e
finch6 non si conosca, giungendo, cos0, alla meta, il =ello in s6. 'uesto, caro Socrate,4 diceva la
straniera di ,antinea, / il momento della vita che pi di ogni altro, per un uomo, val la pena di vivere.
1uando giunge alla contempla"ione della =elle""a in s6. Se una volta sola tu riuscirai a vederla, oh, ti
sembrer9 assai pi pre"iosa dell2oro o di una veste o degli stessi bei fanciulli e giovinetti che ora guardi
non sen"a un palpito e per i 1uali, tu e molti altri, se fosse possibile, rimarreste anche sen"a mangiare
e sen"a bere, pur di poterveli sempre contemplare e stare in loro compagnia. 5osa succederebbe
allora,4 continuava a dire, /se uno riuscisse a vedere la =elle""a in s6, in tutta la sua adamantina
pure""a e non gi9 1uella offuscata dalla carne, dai colori, da tutte le altre vanit9 terrene, se gli
riuscisse, insomma, di scoprire la =elle""a in s6, divina e uniforme3 5redi forse che sarebbe miserabile
la vita di 1uest2uomo che fissasse 1uel punto, lass e lo contemplasse come va contemplato, congiunto
con esso3 #d soltanto in 1uel punto,4 continuava, /contemplando la belle""a con 1uella facolt9 che
la rende visibile, che egli potr9 dar vita non a parven"e di virt, dato che non a una falsa immagine di
belle""a che egli si accostato, ma a una virt vera, per il fatto che egli nella verit9: non pensi, del
resto, che avendo dato vita alla virt vera e avendola continuamente alimentata, costui potr9 diventare
caro agli dei ed essere anch2egli immortale, se mai altro uomo lo stato34 'ueste cose, <edro e anche
tutti voi, 8iotima mi ha detto ed io ne sono rimasto persuaso e come tale, 1uindi, cerco ora di
persuadere gli altri che per il conseguimento di tanto bene, non facile che l2uomo trovi chi possa
meglio soccorrerlo dell2!more. Per 1uesto io affermo che ogni uomo deve onorare !more, come io
stesso faccio, esercitandomi nelle sue discipline ed esorto gli altri a fare altrettanto ed ora e sempre
esalto la poten"a e la for"a d2!more, nel modo che ne sono capace. #d ora, <edro, 1uesto discorso
giudicalo, se credi, come un elogio d2!more, altrimenti definiscilo pure come meglio ti piace.4
'uando Socrate ebbe concluso, continu- a riferirmi !ristodemo, e mentre tutti ne elogiavano il
discorso, !ristofane stava per intervenire, perch6 Socrate aveva a un certo punto, fatto un2allusione sul
suo conto a proposito di una certa teoria. ,a ecco che, a un tratto, si sent0 picchiare alla porta dell2atrio
e, poi, un gran vociare, come di gente allegra e la voce di una suonatrice di flauto. /#, allora, raga""i,
non correte a vedere34 esclam- !gatone ai servi: /se gente di casa, fatela pure entrare, altrimenti
dite che abbiam gi9 finito di bere e stiamo riposando.4 8opo un po2 si udi nell2atrio la voce di !lcibiade,
ubriaco fradicio, che urlava a s1uarciagola chiedendo dove fosse !gatone e che lo conducessero da
lui. #gli, infatti, comparve sulla soglia, sostenuto dalla suonatrice di flauto e da alcuni della compagnia e
s2avan"- verso i convitati, incoronato da una folta ghirlanda di edera e di viole e con la testa piena di
nastri. /Salve, amici,4 esclam-, /lo volete con voi, a bere, un uomo gi9 completamente ubriaco3
%ppure possiamo soltanto mettere 1uesta corona in testa ad !gatone, dato che siamo venuti per
1uesto e poi filarcela subito3 Ieri non mi stato possibile venire e cos0 eccomi 1ua ora, con 1uesti
nastri in testa, per passarli su 1uella di uno che, sen"a offesa per nessuno, il pi sapiente e il pi
bello di tutti. ,a voi ridete perch6 sono ubriaco3 # ridete pure, tanto lo so: ma, piuttosto, ditemi, posso
o non posso entrare3 =errete con me, o no34
Autti allora si misero ad applaudirlo e gli dissero di entrare e di prender posto in me""o a loro. !nche
!gatone lo invita ed egli si fa avanti sorretto dai suoi amici e, togliendosi dal capo i nastri, fa le mosse
di incoronarlo sen"a accorgersi che Socrate era proprio l0, sotto i suoi occhi, al punto che, 1uando egli
si pose a sedere in me""o a loro, 1uesti dovette scostarsi per fargli posto.

8

Potrebbero piacerti anche