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ASPETTI NEUROBIOLOGICI ED EDUCAZIONALI
ABSTRACT
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INTRODUZIONE
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Possiamo considerare che ci sono due grandi gruppi di Difficoltà di Apprendimento
(figura sotto):
Specifico
Difficultà Pedagogico,
Scolastiche psicosociali, altri
quadri
neurologici,
disabilità, ecc
a) Difficoltà Scolastiche (DS), che possono avere come causa, le lacune nel
processo di alfabetizzazione, metodo di insegnamento inadeguato agli stili e
alle caratteristiche di apprendimento dell'allievo; eccessive variazioni di
scuole, problemi scolastici diversi (nella dinamica scolastica), oltre che poter
essere dovuti da condizioni neurologiche diverse (epilessia, paralisi cerebrale
e altri quadri neurologici), disabilità in generale (fisica, mentale, uditiva,
visiva, multipla) e psicosociali (problemi nelle dinamiche familiari,
stimolazione inadeguata e altri problemi sociali). E' evidente che tali
condizioni non sono determinanti perchè un bambino presenti una difficoltà di
apprendimento, ma tuttavia, andranno ad influenzare il processo di
apprendimento.
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b) Disturbi di Apprendimento (DA), caratterizzati da una disfunzione del Sistema
Nervoso Centrale e causa di una lacuna nella elaborazione delle informazioni.
In questo modo il bambino riceve adeguatamente le informazioni
dall'ambiente esterno (visive, uditive e cinestetiche), ma c'è un difetto
nell'integrazione, processamento e archiviamento di queste informazioni
risultando in problemi nell'"uscita" delle informazioni sia in forma scritta,
lettura o calcolo.
In questo modo, abbiamo i seguenti criteri che sono considerati come d'esclusione
per la diagnosi delle Disturbi di Apprendimento, ossia, il bambino può non presentare:
deficenze sensoriali, mentali e deve essere stato esposto in condizioni adeguate per
imparare.
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Il National Joint Committe on Learning Disabilities (Hammill, 1991) definisce che il
disturbo di apprendimento è un gruppo di frastorni che si manifestano in difficoltà
nell'acquisizione e l'uso della scrittura, della parola, nella lettura, il ragionamento o abilità
matematiche, essendo dovuto ad una disfunzione del Sistema Nervoso Centrale.
Come può essere osservato nella figura, i DA possono essere suddivisi in "specifici"
e "non specifici". Gli "specifici", come dice il nome, si verificano quando le abilità
specifiche sono compromesse: la lettura/scrittura (dislessia evolutiva, disortografia,
disgrafia) o di calcolo (discalculia evolutiva) e i "non specifici" quando il bambino presenta
grandi difficoltà in tutte e tre le abilità scolastiche. L’ICD-10 dell’OMS (1992) classifica
DSSAS in: Frastorni Specifici di Lettura, del sillabare, dell'abilità in aritmetica, misto dellle
capacità scolastiche e non specificato. Tra i DA attualmente quello che è stato
maggiormente discusso e affrontato è la Dislessia Evolutiva.
DISLESSIA EVOLUTIVA
L'abilità di lettura è una funzione cerebrale complessa, che coinvolge una serie di aree
cerebrali, come possiamo vedere nella foto qui sotto. Secondo Shaywitz (2005) i lettori
proficui attivano sistemi neurali altamente interconnessi e coinvolgono regioni delle aree
anteriori e posteriori dell'emisfero sinistro del cervello. Inizialmente, il circuito comprende
regioni responsabili per il processo visivo di grafemi (lettere) e le loro caratteristiche
generali (linee, curve, forme) (Occipitotemporale), dopo la conversione dei grafemi in
fonemi (suoni corrispondenti) e comprensione delle parole (Area di Wernicke) e, a seguire,
l'articolazione delle parole nell'area motoria della parola (Area di Broca).
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Sistemi cerebrali coinvolti nell’abilità di lettura
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Nel 1994, il “Research Committee of The Orton Dyslexia Society” ha proposto la
definizione:
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Per quanto riguarda le cause è osservata una relazione tra le condizioni biologiche
(genetiche e neurologiche) ed ambientali e cognitivamente vi è un deficit nell'elaborazione
fonologica delle informazioni. E' importante sottolineare che gli aspetti ambientali
(famigliari e scolastici) hanno una forte relazione con lo svolgimento di questo bambino
nella fase di sviluppo scolastico, ossia, la difficoltà o non può essere influenzata da una
lacuna nell'alfabetizzazione o problemi socio-culturali, non caratterizzando
necessariamente la dislessia.
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Le ricerche utilizzando neuroimmagine funzionale (PET, SPECT, RMf), dimostrano
differenti stati di attività cerebrale durante la lettura di bambini dislessici nelle regioni
responsabili del processo fonologico delle informazioni, principalmente nella regione del
lobo temporale, come possiamo osservare in ricerche nazionali e internazionali (Lozano et
al., 2003; Ciasca, 2005).
Questi dati sono stati confermati in una ricerca realizzata da Willcutt e Pennington
(2000) presso l'Università del Colorado. In questo studio hanno verificato che le principali
difficoltà emotive associate ai disturbi di lettura sono quelli legati ai comportamenti
internalizzanti, come la depressione e l'ansia. Le analisi di genere indicano che questi
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comportamenti sono più ristretti per le ragazze, in quanto che la presenza di comportamenti
esternalizzanti, come l'aggressività, comportamento oppositore e di rottura delle regole
sono più frequenti nei maschi.
Diversi segnali indicativi possono essere identificati in età precoce dello sviluppo
infantile essendo confermati dopo l'ingresso dei bambini nella scuola. Questi segnali
devono essere ben osservati, perché non tutti i "sintomi" significano che il bambino rientri
nel quadro della dislessia, in quanto: molti di essi possono fare parte dello sviluppo del
bambino, un sintomo isolato non caratterizza il quadro, e possono anche essere associati ad
altre diagnosi. Di seguito sono riportati alcuni di questi segnali.
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Alcuni segnali indicativi della Dislessia Evolutiva
LINGUAGGIO
LETTURA
SCRITTA
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Difficoltà nella presa della matita;
Difficoltà per copiare la lezione dalla lavagna;
Difficoltà per esprimersi attraverso la scrittura, elaborazione di testi scritti/
pianeggiamento e realizzare redazioni;
Scrivere con errori significativi: omissioni, modifiche, aggiunte / omissioni
fonemiche e sillabiche, e macchie.
Alcuni aspetti che possono essere evidenziati in relazione alla gestione delle
difficoltà e nell'orientamento agli insegnanti possono essere visti nella tabella che segue.
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Suggerimenti per la gestione in classe
Sottolineiamo la necessità di una diagnosi precisa, che deve occorrere dopo che il
bambino abbia ricevuto un'adeguata istruzione educazionale, una volta che determinate
difficoltà tornino comuni nel processo di sviluppo della lettura e della scrittura, dato che il
bambino sta costruendo ipotesi attraverso l'utilizzo del metalinguaggio. In genere, questa
diagnosi è confermata alla fine del 3° anno di Scuola Elementare, il che non esclude
l'importanza di ottenere segnali dalla Scuola Infantile.
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Pertanto, riteniamo che il raggiungimento di una diagnosi adeguata è un passo importante
per garantire la qualità della vita del bambino con dislessia. Dovremmo evitare "etichette"
semplicemente perché il bambino ha difficoltà nella lettura/scrittura e senza che sia passato
per una valutazione realizzata da professionisti specializzati nell'assunto, perché, come
abbiamo visto le difficoltà possono essere causate da vari fattori.
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Note: Evitare le note a piè di pagina. Quando necessario, numerarle consecutivamente e riportare le diciture
appropriate a piè di pagina.
Bibliografia: nel testo segnalare i riferimenti degli autori (cognomi ed anno di pubblicazione) tra parentesi.
L’elenco dei riferimenti deve essere in ordine alfabetico secondo il cognome del primo autore di ogni
riferimento. Il cognome di ogni autore è seguito dalle iniziali del nome. Si prega di citare tutti gli autori: ‘et
al.’ non è sufficiente. A questi devono seguire: l’anno tra parentesi, titolo, rivista, volume e numero delle
pagine.
Esempi:
Libri: Atkinson, J. (2000). The developing visual brain. Oxford: Oxford University Press Oxford Psychology
Series.
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