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GZA SALLAY

Dante e Virgilio nei canti I e II dellInferno


*
Uno dei temi principali del I canto litinerario dantesco nella selva
selvaggia e aspra. Evidentemente la selva a !n valore allegorico ma
la s!a interpreta"ione ris!lta troppo ampia per poter essere
riass!nta come il l!ogo della danna"ione# essa il l!ogo della vita$
essa la realt% nella &!ale Dante stesso vive e per &!esto si mostra
incapace di spiegare come ci sia gi!nto e come ne sia !scito. Epp!re
!n dato di 'atto ce si sia trascinato attraverso &!esta selva e sia
!scito a mala pena$ ma ignora come. (!esto smarrimento della
dritta via avviene dopo la morte di )eatrice$ &!ando Dante si lascia
coinvolgere nei con'!si orientamenti 'iloso'ici del tempo *per es.
laristotelismo radicale$ laverroismo +,aria -orti./. Latmos'era
descritta dopo la '!ori!scita dice molto# limmagine della piaggia
diserta ce si ripete pi0 volte nella Commedia corrisponde ad !no
stato danimo nel &!ale Dante volente o nolente trova !n sollievo
gra"ie alla gioia provata per la propria !scita dalla selva$ e la pa!ra
e il terrore della selva cedono il proprio posto alla speran"a sorta
con la visione della piaggia a g!isa di deserto. La strada ce cond!ce
alla cima del colle ill!minato dai raggi del Sole sem1ra pi!ttosto
'acile# Dante a linten"ione di mettersi in cammino per poter
gi!ngere in cima. (!esta !na visione interna di Dante ce
nonostante evoci lisola di Ulisse con !na montagna in me""o *ce
viene visto !nivocamente come la montagna del 2!rgatorio/
presenta ance !na di''eren"a palese# il colle dinan"i a Dante
1aciato dai raggi del Sole mentre lisola apparsa ad Ulisse resta
coperta da !nosc!rit% 1r!na. *La meta'ora del na!'ragio !n
motivo !lisseo$ ma Dante si salva e raggi!nge la costa. La 'ede
istintiva e in parte incoscente lo ai!ta. Lo spettacolo del colle
ill!minato dal Sole$ la dolce stagione e lora del tempo in'ondono in
3 Il testo stato c!rato da 45"se' 6ag7 nell8am1ito della ricerca 9:;A 2D <=<><.
?
l!i la speran"a$ pensando alla -rea"ione$ &!ando i corpi celesti
'!rono messi in movimento./ La mancan"a del Sole gode di !n
esplicito signi'icato allegorico# Dante s!l colle ill!minato p!@
riconoscere ciaramente il l!ogo dove deve gi!ngere in &!anto il
Sole lill!mina"ione divina$ la g!ida vol!ta da Dio a''incA gli
!omini possano percorrere la strada gi!sta. La visione proseg!e.
Dopo ce Dante si mette in cammino$ gli appaiono le tre 'iere# la
lon"a$ il leone e la l!pa. Il 'atto di trovarci dinna"i ad !na visione
viene appoggiato ance dal 'atto ce nella selva Dante non aveva
mai incontrato 'iere di &!esta nat!ra B il ce non signi'ica ce gli
ostacoli sim1oleggiati dalle 'iere non 'ossero gi% esistiti.
Lallegoria delle tre 'iere assai ciara e non riciede !lteriori
appro'ondimenti. Ance nelle str!tt!re s!ccessive dellInferno
ritroviamo i l!ogi relativi ad esse con delle precisa"ioni. Le tre
'iere t!tto sommato non sono altro ce &!elle disposi"ioni spirit!ali
presenti nell!omo ce sono dannose e peccaminose o com!n&!e
portano 'ino al peccato. Citeniamo sensato accettare &!elle
posi"ioni secondo le &!ali la lon"a rappresenti lincontinenza$ il
leone la superbia e la violenza$ e la l!pa sia linterpreta"ione pi0
complessa di &!ello ce ciamiamo cupidigia$ ce inglo1a tanti altri
conten!ti essendo imparentata com molti altri peccati. Spesso
emerge in Dante e nella critica cosa sia il vi"io capitale# lorgoglio$ la
s!per1ia$ lavari"ia$ o linvidia. ,a osservando strettamente le
de'ini"ioni dantesce$ emerge ce il vi"io principale la cupidigia$
ossia lavidit% priva di 'reni ce incl!de ance la violen"a$
larrogan"a e linvidia *vedi ance la de'ini"ione di prima invidia da
parte di Dante/. 6el termine cupidigia vi t!tto ci@ ce rappresenta
nella propria gravit% ogni peccato !mano in campo sociale$ morale
e intellett!ale.
In &!esta sit!a"ione Dante reagisce in modi diversi. Dinan"i
alla lon"a spera ancora B e &!esta s!a speran"a gi!sti'icata dalla
visione del colle ill!minato dal Sole e da &!elle circostan"e
astrologice e astronomice tra le &!ali Dante pone ance latto di
D
scorgere il colle. In 1reve# &!esto il periodo delle&!ino"io di
primavera$ esattamente nel momento della crea"ione# &!ella
crea"ione ce B con le parole di Dante B a 'atto nascere Ecose
1elleF$ ossia i corpi celesti$ la validit% eterna dei &!ali o''re rimedio
allincontinenza cio al vi"io dellintemperan"a$ della m!ta1ilit% e
della vol!1ilit%.
Dinnan"i al leone Dante non reagisce in modo eccessivo$ e
1encA la 'iera gli metta pa!ra$ &!esta visione tende a mescersi con
&!ella della lupa$ e la s!per1ia$ la violen"a e la cr!delt% vedono la
proprie massime espressioni proprio in &!esta 'iera *oltre a t!tto ci@
ce a11iamo gi% detto a proposito della lupa/. Vedendo la lon"a
Dante era s!l p!nto di tornare indietro$ a11andonando la speran"a
di poter gi!ngere al colle$ ma in'ine non cam1ia dire"ione# '!
solamente per ritornar pi volte vlto. Il leone invece ce si
avvicinava sempre di pi0 e ad !n tratto m!t@ in !na lupa$ lo
costrinse a voltarsi e a s'!ggire non nella selva$ come osservano
alc!ni interpreti$ 1ensG s!i 1ordi di &!ella dove El sol taceF. (!indi
ritorn@ s!l p!nto esatto della propria '!ori!scita dalla selva e in
conseg!en"a della visione delle 'iere cadde in !no stato danimo
ancor pi0 agitato.
A &!esto p!nto avviene lincontro con Virgilio. Dante cerca
disperatamente lai!to sia contro le 'iere$ sia per gi!ngere in cima al
colle. Ancora !na volta$ come !na visione$ appare a Dante !na
'ig!ra somigliante ad !nom1ra s!lla piaggia diserta del &!ale
nemmeno Dante sa a prima vista se sia vivo o morto. Il nostro
protagista non vede altra sol!"ione ce rivolgersi a &!estessere
apparso nella visione e di domandargli ai!to. 6on lo riconosce$
&!indi$ epp!re nella Commedia i corpiHom1ra dei de'!nti sono tali
da non impedire di essere riconosci!ti. E &!i possiamo rintracciare
il 'enomeno pi0 interessante *almeno nella rela"ione tra Dante e
Virgilio/# Virgilio si presenta come col!i ce omo gi '! e ce '!
ance poeta$ e presentandosi men"iona ance la propria opera
principale$ lEneide. Dante viene a conoscen"a del 'atto di trovarsi
I
davanti a Virgilio e sem1ra vergognarsi per non averlo
riconosci!to$
?
ma s!ccessivamente esplode in l!i il 'orte interesse
presente da l!ngo tempo ormai verso il talento poetico e verso il
'ilantropismo e la sage""a !mana presenti nelle opere di &!el
Virgilio ce ora a 'inalmente riconosci!to. Se consideriamo &!esto
'atto$ allora possi1ile modi'icare ance linterpreta"ione
dellaggettivo relativo a Virgilio presente nel passo Eparea 'iocoJ
*Inf. I$ KI/$ nel senso ce per !n l!ngo periodo si a''ioc@ proprio il
pensiero cosG caro ance a Virgilio$ cio lidea della nascita
dellImpero romano. Dante dovette &!indi rendersi conto del 'atto
ce in Virgilio oltre a &!elle gi% elencate &!estidea dellimpero
ris!lta essere la pi0 signi'icativa$ e ce )eatrice si sia rivolta a
Virgilio non gi!sti'icato solo dalla conseg!en"a della Eparola
ornataF *Inf. II$ K</ ma ance dal 'atto ce Virgilio in &!anto alto
rappresentante dellidea dellImpero sar% capace di ai!tare Dante.
6on p!ra cas!alit% ce a &!esto p!nto viene pron!nciata la
pro'e"ia del Veltro. E non p!ra cas!alit% neance ce Virgilio
sottolinei di essere nato sotto Gi!lio -esare$ di essere viss!to sotto
limpero di A!g!sto e di aver cantato del Egi!sto 'igli!ol dAncise
*Inf. I$ <IH<L/$ ossia di Enea B &!indi Virgilio stesso sem1ra
sottolineare la necessit% da parte di Dante di dover adottare
&!estidea dellImpero$ in &!anto il Veltro non altro ce !n '!t!ro
imperatore ce verr%. M altrettanto importante ce Virgilio dice di
essere viss!to al tempo delle divinit% false e bugiarde. -on &!este
parole dimostra ce ance sotto le divinit% 'alse e 1!giarde possono
vivere individ!i ce cond!cono !na vita degna di essere
ricompensata nelloltretom1a con certe gra"ie di carattere cristiano
*il Lim1o e il Eno1ile castelloJ$ -atone$ Ci'eo$ ecc./.
? In verit% lespressione vergognarsi mi sem1ra troppo sempli'icato da parte di alc!ni
commentatori ce a''ermano ce si tratti di !n segno di riveren"aN molto pi0
pro1a1ile ce Dante scopra ce Virgilio non solo &!anto l!i ne aveva pensato 'in lG$
ma B osservando la presenta"ione di Virgilio B e11e !n r!olo molto pi0
'ondamentale nella &!estione della 'onda"ione dellImpero.
L
,a percA troviamo &!esta d!alit% particolare tra la
presenta"ione di Virgilio e la 'orma dellestasi dantescaO Dante
d!rante la propria estasi non accenna lEneide 1encA Virgilio parti
proprio da &!estopera e la consideri importante. Cagionandoci
sopra$ t!tto ci@ a !n componente psicologico# limmagine di Dante
s! Virgilio c!lmina s!l p!nto dove Dante a il maggior 1isogno di
l!i. La presenta"ione di Virgilio esprime &!el concetto ce non era
ciaro a Dante. Il Sommo 2oeta esprime in modo geniale ce
Virgilio non !n personaggio a l!i esterno ma ce egli la
massima espressione dellimmagine di Virgilio presente in Dante.
(!indi non si tratta solo di riconoscere &!anto Dante a11ia
imparato da Virgilio e ce deve a l!i il proprio s!ccesso *dato
app!nto dallimita"ione dello stile di Virgilio/ in &!anto t!tto ci@ si
ri'erisce ai tempi passati e ad !na tappa 1en de'inita della vita di
Dante. In'atti$ considerando le opere di Dante$ costante in esse
lin'l!en"a di Virgilio. ,a pi0 ci avviciniamo alla Commedia$ pi0
spettacolare &!estin'l!en"a il ce rintraccia1ile nella!mentare
delle cita"ioni sempre pi0 're&!enti e sempre pi0 mirate dallEneide
B proprio nel periodo della scritt!ra della Monarchia$ il ce ci 'a
s!pporre ce la Commedia e la Monarchia cronologicamente siano
nate pressocA parallelamente$ e ce la Commedia e la Monarchia
a11iano visto la l!ce dopo linterr!"ione della stes!ra del Convivio
&!ando Dante era particolarmente interessato alle &!estioni
dellImpero. E proprio a &!esto p!nto interrompe s!1itamente la
composi"ione del Convivio.
M c!rioso come Dante riporti !n elemento a!to1iogra'ico nel
-anto I# &!ando allini"io della Monarchia scrive ce !n tempo
aveva pensato ce lesisten"a dellImpero romano sia stato dov!to
solo alla violen"a e alle con&!iste$ ma ormai crede ce il popolo
romano a11ia occ!pato con pieno diritto &!ei territori$ an"i$ crede
ce &!estocc!pa"ione sia avven!ta sotto la g!ida della
2rovviden"a *sen"a ce i Comani ne 'ossero coscienti/$ esprime ce
t!tto ci@ port@ a compimento !n piano vol!to dal Signore in &!anto
=
B secondo Dante B lImpero romano rappresentava per t!tta
l!manit% !na monarcia !niversale nel &!ale ogni !omo era e&!o
e dove regnava la pace. E &!esto Dante lo gi!sti'ic@ con i passi tratti
dalla )i11ia# per le''icacia della reden"ione di -risto erano
indispensa1ili l!nit% e la pace. -on &!esto la storia dellImpero
divenne !n antecedente dello svil!ppo del cristianesimo e per
&!esto sottolinea Dante ce Coma e11e !n d!plice r!olo# da !n lato
era la capitale dellImpero$ dallaltro era il centro della -iesa di
-risto.
(!estidea di 1ase spiega ance percA g!ardava Dante a
Virgilio come ad !nanima ispirata da )eatrice. )eatrice !na delle
tre donne del 2aradiso e in 1ase allanalisi del testo dantesco si p!@
a''ermare ce essa sia il sim1olo della gra"ia e della rivela"ione
divine. M noto ce vi sono tre tipi di gra"ia. La 'orma pi0 generale e
pi0 pro'onda della gra"ia la Vergine ,aria *la gra"ia preveniente/N
L!cia la cosiddetta gra"ia ill!minante$ ossia il sim1olo di !na
delle leggi 1asilari della Monarchia dantescaN )eatrice invece$ oltre
alla rivela"ione$ la 'ig!ra della gra"ia concomitante. Ivi ci sono
n!merose &!estioni da ciarire$ come per esempio &!ella del c!lto
mariano dantesco. In'atti particolarmente interessante nel caso
delle tre 'ig!re 'emminili ce non sia )eatrice a cercare
personalmente Dante e a soccorrerlo B ci@ avviene solo &!ando la
Vergine ,aria *mediante Santa L!cia/ ciede a )eatrice di andare in
ai!to di Dante$ in &!anto &!ello si trova in !n pericolo mortale
*inteso come peccato e danna"ione/.
La Vita nuova ci insegna ce )eatrice era lEamoreF p!erile e
giovanile di Dante$ ma in &!esto l!ogo EamoreF non va inteso col
signi'icato com!ne della parola ma nel senso ce il sentimento
mitico e trascendente dellin'an"ia ac&!isisce sempre maggior
coscien"a in et% giovanile$ e nella Commedia )eatrice diventa !n
sim1olo molto complesso del 'atto ce Dio si sia rivelato agli
!omini. Da &!esto p!nto di vista nellatto della rivela"ione a !na
grande importan"a la caritas cristiana ce a s!o modo non altro
K
ce la versione cristiana delleros dei neoplatonici. Dopo di ce
comprensi1ile la spiega"ione ce Virgilio d% s! )eatrice$ ossia ce
lei sia la ter"a 'ig!ra 'emminile come mediatrice tra il cielo e gli
!onimi$ e percA e in ce modo dipenda dalla Vergine e da Santa
L!cia. Da &!este parole ris!lta ciaro ce '! ,aria la motrice del
salvare Dante da &!ella sit!a"ione ce &!est!ltimo ciama
impedimento. M ,aria ce riciama latten"ione di L!cia e le dice E9r
a 1isogno il t!o 'edele Pdi te$ e io a te lo raccomandoF *Inf. II$
>QH>>/. (!indi Dante era !n 'edele seg!ace ance di L!cia. Di
&!ella L!cia ce Enimica di ciasc!n cr!deleF *Inf. II$ ?RR/. M &!esta
la cr!delt% per la &!ale Dante vede la necessit% della nascita di !na
,onarcia !niversale. -osG L!cia altro non ce la gra"ia
ill!minante in &!anto patrona dei ceci e dei malati alloccio$
poicA lei stessa venne accecata per la s!a 'ede cristiana# da &!esto
deriva la s!a prote"ione verso i ceci e i malati doccio e il s!o
carattere opposto ad ogni sorta di cr!delt% elimina1ile dalla
conviven"a !mana solo nellam1ito della ,onarcia !niversale$
cosG come solo in essa sia possi1ile p!re reali""are la gi!sti"a. E
&!indi Santa L!cia a cercare )eatrice percA essa vada in soccorso
di Dante.
M particolarmente interessante comprendere percA Dante
a11ia posto )aetrice tra le tre donne celesti dopo L!cia ce B come
ormai !nivocamente accettato B ance il sim1olo della
,onarcia$ 'atto sosten!to ance dallanagramma del s!o nome#
LU-IA S A-UILA$ ossia !uila men"ionato pi0 volte da Dante sia come
A&!ila$ sia come L!cia e ce ai!ta Dante a s!perare certe sit!a"ioni
di''icili. La L!cia dantesca ance il sim1olo della ,onarcia
!niversale s!ccessiva allImpero romano al &!ale inerentemente
connessa la gi!sti"ia. (!esto concetto lo possiamo capire
considerando ce B come viene espresso ciaramente da Dante
nella Monarchia B l!manit% vive nel migliore dei modi se vive in
!na ,onarcia !niversale$ percA solo in &!ello stato p!@
reali""are il 2aradiso terrestre ce !n gradino necessario per
<
gi!ngere poi al 2aradiso celeste. (!indi prima deve sorgere la
,onarcia a''incA possa rinascere il 2aradiso terrestre ce !n
gradino indispensa1ile percA gli animi *dopo la morte/ possano
gi!ngere direttamente al 2aradiso celeste.
Ance !n altro momento si rivela di particolare interesse
percA$ come scrive Dante a proposito di ,aria$ Esi compiange Pdi
&!esto mpedimento +cio il 'ermarsi di Dante s!lla via. ovio ti
mando$ PsG ce d!ro gi!dicio l% s0 'rangeF *Inf. II$ >LH>K/. (!esto
recepi1ile nel senso ce gra"ie a ,aria ance il duro giudicio *o
volendo la dura sentenza di "io/ si infrange *&!indi si rompe persino
il gi!di"io divino/. :!tto ci@ interessante ance percA nel
#urgatorio incontriamo !na diciara"ione molto simile a &!esta. 6el
I canto del #urgatorio -atone domanda a Virgilio ci siano# E-i
va g!idati$ o ce vi '! l!cerna$ P!scendo '!or de la pro'onda notte
Pce sempre nera 'a la valle in'ernaO PSon le leggi da1isso cosG rotteO
Po m!tato in ciel novo consiglio$ Pce$ dannati venite a le mie
grotteOF *#urg. I$ LIHLQ/. A &!esto Virgilio risponde dicendo# EDa
me non venni# Pdonna scese del ciel$ per li c!i priegi Pde la mia
compagnia cost!i sovvenniF *#urg. I$ =DH=L/. :ale risposta per@ pone
!n pro1lema# come interpretarlaO Torse in modo ce la domanda di
-atone in 'in dei conti era legittimo$ e Dante e Virgilio el!dono la
risposta sottolineando ancora di pi0 la''ema"ione infernale# Ed!ro
gi!dico in'rangeF. A &!esto p!nto$ d!n&!e$ Dante gi!nge ad !n
livello del c!lto mariano ce sare11e esplica1ile solo tramite l!nge
spiega"ioni teologice B ma allora gi!ngeremmo ad !n paradosso
teologico# la volont% del Signore m!ta1ile ma solo da !na
persona# la Vergine ,aria. 6on dimenticiamo nepp!re ce nel
canto UUUIII del #aradiso &!ando )eatrice ormai si sar% sed!ta al
s!o posto riservatole nella candida rosa$ come g!ida di Dante
s!1entrer% San )ernardo$ ma nepp!re l!i lo cond!rr% direttamente
da Dio# si rivolger%$ in'atti$ a Santa ,aria percA Dante riesca a
tralasciare i moti terrestri.
M noto ce i moti terrestri possono intersecarsi tra loro$
Q
possono essere retti o c!rvilinei ecc.$ ma il moto per'etto ce non
solo terrestre ma ance celeste &!ello circolare *secondo San
)onavent!ra/. Dante$ in'atti$ vede in tre moti circolari concentrici la
Santa :rinit% alla &!ale si adatta ance il s!o personale moto
interno. Valre11e la pena di appro'ondire ance &!esti argomenti$
ma &!esti non 'anno parte delloggetto della nostra ricerca. In
&!esta sede mi limiterei a ciarire ce le tre donne 1eate B
direttamente o indirettamente B ricoprono !n r!olo centrale nel
corso di t!tta la "ivina Commedia e Dante costantemente 'a dei
ri'erimenti al loro r!olo. -om!n&!e sia$ sen"a &!este tre donne
1eate Dante non avre11e mai pot!to gi!ngere all!nione con Dio
alla 'ine del #aradiso. Inoltre$ &!este tre donne anno sentito la
necessit% di inviare Virgilio in ai!to di Dante e ce Dante riconosca
in sA stesso &!el Virgilio ce B consapevole o no B diede !n grande
contri1!to alla nascita del cristianesimo. (!esto Virgilio per@ non
il Virgilio storico 1ensG il Virgilio da l!ngo tempo presente in Dante
e ora compreso nella propria integrit%. Da &!esto si capisce ce
Virgilio la proie"ione di !no degli ego dantesci$ e come tale !na
delle mani'esta"oni pi0 geniali della crea"ione dantesca. (!esta
genialit% in Dante viene in s!per'icie sopratt!tto &!ando pone certe
domande o pro1lemi irrisolti presenti in l!i stesso e cerca di trovare
!na risposta ad esseN e lo 'a &!ando in alc!ni s!oi personaggi di
rilievo proietta sA stesso e i propri pro1lemi$ cercando cosG di
ottenere le risposte possi1ili ad esse. 2ensiamo a personaggi come
Trancesca$ Tarinata degli U1erti$ )r!netto Latini$ 2ier della Vigna$
Ulisse o Ugolino.
Alle pro1lematice sollevate potremmo aggi!ngere ance
&!ella dellaltro viaggio virgiliano. Laltro viaggio porta attraverso
lIn'erno e il 2!rgatorio e non porta direttamente in cima al colle. In
principio Dante deve scendere nelle pro'ondit% in'ernali per
conoscere non semplicemente i peccati$ ma t!tte le possi1ilit% del
peccato B sia proprie ce &!elle dell!manit% intera B per rivelarne
le ca!se. Una caratteristica della rappresenta"ione dantesca la
>
&!estione dei rivoltamenti e sormontamenti *ossia metamor'osi/.
Ance &!esta discesa gode di !n d!plice signi'icato# da !n lato
Dante deve scendere ance in sA stessoN dallaltro lato p!@
conoscere la verit% solo scendendo 'ino in 'ondo allIn'erno da dove
ini"ia la via dellascesa. (!esta !na delle leggi 'ondamentali del
pensiero e della rappresenta"ione dantesci e &!esto spiega il
rapporto tra i peccati e le pene nella cosGddetta legge di contrappasso.
Lo stesso concetto rintraccia1ile in Dante nel rapporto tra il
peccato e la virt0 &!ando viene esposto l!ngamente ce lamore *o
la''etto/ la 'onte di ogni virt0 e di ogni peccato *diversamente dal
pensiero stilnovista dove lamore era visto come &!alcosa di
accidentale/. 2ossiamo gi!ngere alla comprensione ciara di &!esto
'atto solo se consideriamo ce Dante &!anta importan"a dia alle
diverse interpreta"ioni delle espressioni da l!i !sate$ &!anto
pr!dentemente si avvicini ad esse$ e &!anto vada 'ino in 'ondo
anali""ando ce alc!ni sensi percA e in ce modo possano
ass!mere diversi signi'icati a seconda della loro intensit%$ cosa ce
incl!de il pensiero di 1ase di Dante$ latt!a"ione della giusta misura.
(!esti sono concetti ce a volte possono essere omessi ma in &!esti
casi ance lomissione a !nimportan"a particolare.
Adesso introd!ciamo !na sola pro1lematica# nella Commedia
in &!ale mis!ra Virgilio p!@ essere riten!to il Virgilio antico e in
&!ale il Virgilio dantesco. In &!esta materia possiamo trovare
alc!ne incerte""e nella rappresenta"ione dantesca nei primi d!e
canti. 2er esempio come concepi1ile ce Virgilio sollevi &!estioni
teologice anticipando a Dante liter da percorrere men"ionando
ce &!ello lo cond!rr% nel regno eterno$ dei dannati dove patiscono
in un '!oco sia i condannati agli eterni s!ppli"i ce le anime
espiantiO (!est!ltima &!estione rappresentava !na pro1lematica
costante ai tempi di Dante# dove si trova lIn'erno e dove il
2!rgatorioO 6ella teologia medievale tanti pensavano ce il '!oco
dellIn'erno e &!ello del 2!rgatorio siano lo stesso identico '!oco$ e
ce le anime dannate e &!elle espianti si trovino in !n posto !nico$
?R
ance se in &!est!ltimi sia viva la speran"a di poter lasciare &!el
l!ogo ad !n certo p!nto B nel momento della propria p!ri'ica"ione
B$ mentre i dannati vi resteranno per leternt%. :ra tanti altri$ ance
&!esto p!@ essere !n indi"io ce rimanda alla creden"a di Dante e
Virgilio secondo il &!ale lIn'erno e il 2!rgatorio occ!pano lo stesso
l!ogo$ come credette !n tempo ance San :ommaso dA&!ino.
(!esto dimostra ce dietro alle parole di Virgilio si nascondono
&!elle di Dante ce in !n tempo credeva veramente ce In'erno e
2!rgatorio a11iano occ!pato lo stesso l!ogo$ ma rivela ance ci@
ce a''ermano n!merosi st!diosi attenti$ ossia ce Dante a11ia
scritto i primi sette canti dellInferno prima dellesilio. 2ersonalH
mente tendo a non escl!dere &!esta possi1ilit% ma non ne sono
nepp!re del t!tto convinto.
(!i si possono rintracciare ance altre incerte""e. 2er
esempio &!ando Dante dalle la11ra di Virgilio ci com!nica ce#
+.... io sar@ t!a g!ida$
e trarrotti di &!i per loco etternoN
ove !dirai le disperate strida$
vedrai li antici spiriti dolenti$
ca la seconda morte ciasc!n gridaN
e vedrai color ce son contenti
nel 'oco$ percA speran di venire
&!ando ce sia a le 1eate genti.
*Inf. I$ ??IH?DR/
In &!esto passaggio oltre all!1ica"ione *distinta o !nica/
dellIn'erno e del 2!rgatorio solleva certe incerte""e ance
lespressione Egrida la seconda morteF# ce cos &!esta Eseconda
morteFO (!i non c !n accordo nepp!re tra i commenti e lasciano
aperta la &!estione. Le d!e interpreta"ioni pi0 di''!se sono le
seg!enti# secondo )!ti la cosa pi0 pro1a1ile ce con prima morte
si intenda la morte del corpo$ con seconda morte invece il momento
dell!nione tra il corpo risorto e lanima ce m!ore in &!el p!nto.
??
Lincomprensi1ilit% deriva dalla parola EgridaF. In genere si
s!ppone ce grida &!i volesse signi'icare invoca ma ance &!esto
solleva il pro1lema della molteplice interpreta"ione. Le incerte""e
vengono !lteriormente aggravate dallespressione Evedrai li antici
spiriti dolentiJ# ma ci sono &!esti spiriti invocanti la seconda
morteO Le interpreta"ioni si dividono tra la posi"ione secondo la
&!ale gli antichi spiriti siano gli in&!ilini del Eno1ile castelloJ del
Lim1o o se siano ance gli spiriti degli !omini viss!ti prima
dellanticit%. Solleva !lteriori pro1lemi ling!istici ce il Virgilio
dantesco parli di sA stesso dicendo Ee perci '! ri1ellante a la s!a
leggeF *Inf. I$ ?D=./. -ome va intesa lespressione Eri1ellanteFO
Sic!ramente non nel senso att!ale della parola in &!anto se Virgilio
'osse stato veramente ribellante nei con'ronti del cristianesimo$ non
avre11e mai pot!to ricoprire le '!n"ioni ce gli vengono attri1!ite
nella Commedia. (!indi 1isogna essere ca!ti nello spiegare
ribellante$ percA ris!lta pi0 sensato para'rasarlo come Ecol!i ce
non era sottoposto alle leggi del cristianesimo ce non conoscevaF
invece ce Ecol!i ce si ri11ell@ contro di esseF.
Il I canto o''re ancora pro1lematice simili per esempio nel
caso di EsG cio veggia la porta di San 2ietro Pe color c!i t! 'ai
cotanto mestiF *Inf. I$ ?ILH?I=/. -osa potre11e essere la Eporta di
San 2ietroFO La maggior parte dei critici di oggi s!ppone ce &!esta
sia la porta del 2!rgatorio c!stodita da !n angelo incaricato da San
2ietro. 2ossiamo a''idarci a &!esta spiega"ione in &!anto nella
Commedia non troviamo alc!na porta del #aradiso *e non vi ragione
per c!i de11a esserci/. Il Ecolor c!i 'ai cotanto mestiF indica &!ei
tristi ce ance Virgilio men"iona a proposito del 2!rgatorio ce
anno la speran"aN la parola mesti per@ non in rela"ione con
lespressione precedente Econtenti nel '!ocoF. Limprecisione a
'atto sG ce alc!ni a11iano pensato alle anime magne del Eno1ile
castelloF del Lim1o B ma in &!esto caso il pro1lema ce in &!el
l!ogo non si gi!nge attraverso la porta di San 2ietro.
:!tto ci@ ci rimanda al 'atto ce Dante d!rante la stes!ra del
?D
I canto aveva gi% !na conce"ione ciara$ ce per@ non era ancora
a11astan"a ragionata e mancava ancora la precisione ce
caratteri""a i testi s!ccessivi. Da &!este parole di Dante e di Virgilio
emerge ce am1ed!e sono indecisi in certi campi$ e sopratt!tto
nelle &!estioni teologice Virgilio si rivela tanto disorientato
&!anto lo Dante. Accetto &!anto detto da Sapegno ce la
Commedia dantesca sia !nopera ce plasmi sA stessa *opera in fieri/
nel corso della &!ale diventano pi0 appro'ondite le conoscen"e di
Dante e pi0 precise le spiega"ioni di Virgilio. Ance &!esto
parallelo mostra come le 'ig!re di Dante e di Virgilio siano
connesse l!no con laltro e ce l!nit% DanteHVirgilio contri1!isca
insieme allevol!"ione di t!tta la Commedia. Lesisten"a di
&!est!nit% B ce Virgilio sia !n ego interno di Dante B viene
appoggiata ance dal 'atto ce &!ando Dante e Virgilio appaiono
dinnan"i a )eatrice e la donna ini"ia a parlare$ Virgilio scompare$ e
Dante B nonostante le severe impreca"ioni di )eatrice B dolorosaH
mente dimentica Virgilio e so''re per la s!a scomparsa. )eatrice$
in'atti$ rimprovera Dante percA &!ello non dovre11e piangere per
la mancan"a di Virgilio$ 1ensG con'essare i propri peccati per
li1erarsi da &!elli$ e Dante s!pera con grande di''icolt% il tra!ma
s!1ito per la scomparsa della s!a g!ida precedente. 6on perse$
in'atti$ solo la propria g!ida$ ma ance !na parte della propria
anima. -on &!esto spiega1ile ance il r!olo di Sta"io$ ce dal
p!nto di vista storico rimette al proprio posto la 'ig!ra di Virgilio$
a''ermando ce il poeta antico '! &!el portatore di 'iaccola ce
illl!min@ la strada non per scopi personali$ ma all!ngando la mano
dietro di sA mostr@ la strada a coloro ce lo seg!ivano *come Sta"io
aggi!nge# E2er te poeta '!i$ per te cristianoF$ #urg. UUII$ <I/.
Citeniamo molto particolare la reali""a"ione artistica del I e
del II canto. Cis!lta molto ciara &!ella sol!"ione dantesca nella
&!ale allegoria e sim1olo restano legati e ce in'ine Dante
percepisca ce la rappresenta"ione allegorica sia adatta percA in
essa compaiano !lteriormente allegorie e sim1oli. Sim1oli di &!esto
?I
genere sono per esempio le tre 'iere ce appaiono come visioni
allinterno di !na visione ai!tando ce Dante riesca ad esprimere
&!ello ce nellInferno diventer% sistematico$ ossia il ri'erimento
reciproco di !n peccato ad !n altro. La prima grande di''eren"a la
distin"ione tra la lon"a e le altre d!e 'iere. Dante$ in'atti$ contro la
lon"a scopre la via per '!ggire$ ma prima di '!ggire lappari"ione
&!asi sim!ltanea del leone e della l!pa rappresentano per l!i !n
ostacolo invalca1ile.
La nat!ra della visione potre11e avere la 'acolt% di
gi!sti'icare le parole insolite ce Dante adopera in rela"ione alla
l!pa# lespressione EsammogliaF *E,olti son li animali a c!i
sammogliaF$ Inf. I$ ?RR/ sic!ramente non la !sere11e al di '!ori
della visione$ essendo consapevole delle leggi e delle regolarit%
della 1iologia e della 'isiologia. 6ella pro'e"ia di Virgilio s!l Veltro
si p!@ trovare !n verso ce riciama 'ortemente latten"ione. Il
poeta antico dice ce Enon ci1er% terra n peltro Pma sapien"a$
amore e virt!teF *Inf. I$ ?RIH?RL/. (!este espressioni aventi !n
signi'icato attri1!tivo compaiono ance nellepisodio di Ulisse dove
il protagonista del canto riass!me lessen"iale nel modo seg!ente#
E'atti non 'oste a viver come 1r!ti$ Pma per seg!ir virt!te e
canoscen"aF *Inf. UUVI$ ??>H?DR/. 2ossiamo notare ce delle tre
espressioni d!e sono presenti ance nellorazion picciola di Ulisse
*Evirt!te e canoscen"aF/$ mentre nelle parole di Virgilio troviamo
tre espressioni. ,a percA vi troviamo &!esta distin"ioneO Virgilio
nella 'ig!ra del Veltro vede lincarna"ione del potere imperiale
irradiato direttamente dal Signore. (!este tre espressioni$ ce
secondo alc!ni dantisti non rappresentano altro ce la Santa :rinit%$
in alc!ni casi portano addiritt!ra a scoprire nel Veltro la 'ig!ra di
!n ponte'ice. :roverei '!ori l!ogo ce Virgilio pro'eti""i !n '!t!ro
papa e non !n imperatore ce com!n&!e deve avere t!tte e tre le
caratteristice sovraelencate. Dal discorso di Ulisse spicca la
mancan"a dellamore ma egli stesso lo gi!sti'ica nella 'amosa
ter"ina# EnA dolce""a di 'iglio$ nA pieta Pdel veccio padre$ nA l
?L
de1ito amore Plo &!al dovea 2enelop 'ar lietaF *Inf. UUVI$ >LH>K/.
2ercA il desiderio di sapere e di conoscere vince nel s!o intimo
ance la triplice nat!ra dellamore e allo stesso tempo assente in
l!i &!ellamore ce non rientra in &!esta triplice str!tt!ra$ ma ce
lamore di provenien"a divina. M necessario notare ce Dante
allini"io del Convivio$ parlando del desiderio di sapere e di
conoscere sem1ra accettare interamente la tesi di Ulisse secondo il
&!ale i pro1lemi 'amiliari costit!iscano !n impedimento nella via
verso la conoscen"a. Dante convinto ce la ,onarcia de11a
avere &!este caratteristice 'ondamentali &!ando tratta della
colla1ora"ione tra il monarca e i 'iloso'i$ e con 'iloso'ia intende
innan"it!tto gli st!di etici e morali. Dante nella 'ig!ra di Virgilio
immagina !na sintesi. 6on rappresenta solo il Virgilio storico e
nepp!re solo col!i ce gi% conosceva$ ma vi pone p!re le posi"ioni
generalmente accettate del ,edioevo secondo le &!ali Virgilio '!
!n saggio$ !no st!dioso e ance !n mago.
D
Alla stessa pro1lematica virgiliana appartiene la presentaH
"ione di )eatrice da parte di Virgilio. Sapegno a gi!stamente
sottolineato il carattere stilnovista delle parole di Virgilio e &!esto
non p!@ essere riten!to nA cas!ale$ nA insensato. Il Dolce stil novo
non era$ in'atti$ !na corrente omogenea# tra i poeti aderenti vi erano
delle grandi di''eren"e di visione del mondo *pensiamo solo alla
di''eren"a tra Dante e -avalcanti nella perce"ione dellamore/$ ma
era com!ne il loro concetto di donna$ particolarmente nell!so dei
voca1oli ce esprimeva !na certa ideali""a"ione e la donna
angelicata divenne &!asi !na manieraN Dante era l!nico a proporre
seriamente lallegoria della donna$angelo. Il Dolce stil novo '! !n
antecedente di &!ellamore ce Dante provava gi% nella Vita nuova
ma sopratt!tto nella Commedia$ collegandola a &!ella conce"ione
damore$ c!i 1ase 'iloso'ica sar% poi 'orm!lata nel #urgatorio. La
D I ri'erimenti alla nat!ra magica di Virgilio in Dante si mani'estano solo nelle
'orm!le magice adoperate dal poeta$ e in verit% non viene considerato come !n
mago. Dante$ in'atti$ dispre""ava i magi.
?=
conce"ione stilnovista di Dante si distinta sempre da &!ella dei
s!oi compagni poeti. Dante nello Stil novo come se avesse
g!ardato sempre dritto verso la 'iloso'ia dellamore$ an"i$ per l!i ne
costit!isce la prima 'ase. Avviene la stessa cosa nel 2aradiso
terrestre alla riappari"ione di )eatrice# gli elementi stilnovisti si
ra''or"ano !lteriormente e nonostante le di''eren"e concett!ali
Dante concede la gi!sti"ia poetica a -avalcanti in &!anto in
n!merosi passi del 2aradiso terrestre palese il ri'erimento ai versi
cavalcantiani.
Si a la sensa"ione come se Dante ance in Virgilio
riconoscesse !n poeta ce corrisponda alle esigen"e degli stilnovisti
coevi di Dante o viss!ti poco prima$ e &!esta la spiega"ione per la
&!ale Dante nei con'ronti di )eatrice 'a pron!nciare a Virgilio
parole ce evocano lo Stil novo. -osG il rapporto tra Virgilio e
)eatrice ris!lta molto pi0 convincente di come se provassimo ad
anali""arlo con metodi teologici$ ance percA Dante evita ce
Virgilio si occ!pi di &!estioni teologice. Vi per@ !necce"ione nel
II canto ove Virgilio si rivolge a )eatrice dicendo# E9 donna di
virt0$ sola per c!i Pl!mana spe"ie eccede ogne contento Pdi &!el
ciel ca minor li cerci s!iF *Inf. II$ <KH<Q/. Torse vale la pena di
osservare di ce nat!ra sia &!ella virt0 della &!ale si 'a men"ione in
&!esta ter"ina e de'inire linterpreta"ione grammaticale di &!esti
versi dantesci. )isogna sapere ce vi !na divergen"a tra i
dantisti se lespressione sola si ri'erisca alla virt o alla donna
*)eatrice/. Virgilio$ d!n&!e$ possiede la 'acolt% di decidere se la
specie !mana sar% capace di s!perare la mondanit% con la!silio di
una sola virt0 o di una sola donnaO Se vogliamo ce sola si ri'erisca a
)eatrice$ a &!ale '!n"ione sim1olica della donna riteniamo ce
pensi VirgilioO Se invece vogliamo ce lespressione si ri'erisca alla
virt$ &!ale p!5 essere la virt0 con la &!ale l!manit% sar% capace di
oltrepassare i propri vi"i mondaniO
Un!ltima &!estione$ ce per@ s!pera i limiti dei primi d!e
canti$ la scomparsa di Virgilio dopo lappari"ione di )eatrice il ce
?K
rattrista cosG tanto Dante da 'arlo scoppiare in lacrime$ e per il &!ale
s!o atto deve essere rimproverato da )eatrice. In'atti$ per poter
contin!are il proprio cammino$ deve praticare a!tocritica$ e solo
dopo &!esto gli viene concesso di rimpiangere Virgilio# EDante$
percA Virgilio se ne vada Pnon pianger anco$ non pianger ancoraN
PcA pianger ti convien per altra spadaF *#urg. UUU$ ==H=</. M come
se )eatrice trovasse esagerato il legame tra Dante e Virgilio ed
come se trovasse altrettanto esagerate le parole di Virgilio s! Dante#
E6on aspettar mio dir pi0 nA mio cennoN Pli1ero$ dritto e sano t!o
ar1itrio$ Pe 'allo 'ora non 'are a s!o senno# Pper cio sovra te corono
e mitrioF *#urg. UUVII$ ?I>H?LD/. In verit% Dante deve vivere
!nesperien"a catartica con la scomparsa di Virgilio e con
lass!n"ione dei s!oi compiti da parte di )eatrice. 6on si tratta di
!n passaggio lineare$ 1ensG del riconoscimento di !nesperien"a
talmente commovente ce Virgilio sic!ramente si sar% ri'erito alla
vita di Dante nel mondo dei vivi. 2er lingresso al 2aradiso terrestre
e per lascensione al 2aradiso celeste la 'ig!ra di Virgilio non si
rivel@ s!''iciente# egli svolge solamente attivit% preparatorie$ e non
per voler proprio$ ma per volont% divina. ,a Dante non considera
seriamente le parole di Virgilio$ ce oltre a &!el p!nto non potr%
pi0 dirgli niente$ giaccA Dante a ormai riac&!isito la propria
li1era volont% e pratica pienamente le proprie 'acolt% intellettive$ e
proprio per &!esto Virgilio gli pone s!l capo la corona e la mitra.
(!est!ltima espressione *come ne a11iamo gi% 'atto men"ione/
desidera alc!ne spiega"ioni in &!anto non ciaro come possa
Virgilio 'are delle diciara"ioni in materia religiosa e come possa
pron!nciare la senten"a !ltima. (!indi s!pponiamo ce per &!este
parole )eatrice non 'accia ri'erimenti a Virgilio$ 1encA sia stata
proprio lei ad andare dal poeta percA &!ello salvi Dante e lo
cond!ca a lei. La donna considera lintelletto di Dante ancora
troppo legato alla terra e considera le parole di Virgilio esagerate$ in
&!anto per la sosta nel 2aradiso terrestre era necessaria la
precedente immersione di Dante nei 'i!mi Let e E!no$ ed era
?<
necessaria ance la rival!ta"ione del r!olo di )aetrice. Solo in
&!esto modo pot Dante rivelarsi degno di salire alle stelle.
(!esta 1reve carrellata adatta per convincere il lettore del
'atto ce prima del settecentesimo anniversario della morte di
Dante$ e &!indi dopo sette secoli di critica dantesca$ restano ancora
varie &!estioni e pro1lematice non ciarite ce riciedono
!lteriori ricerce molto appro'ondite.
*:rad!"ione in italiano di ,VrW )erAn7i/
?Q
4XZSET 6AGY
Alle porte della citt% di Dite
Analisi dei canti VIII e IU dellInferno
3
I. Canto VIII
I.?. I temi principali del canto
Il l!ogo di parten"a B nel &!into cercio B la pal!de dello
Stige *dove i d!e poeti navigano con la g!ida di Tlegias/$ ce il
l!ogo della so''eren"a eterna degli incontinenti nell%ira ce si
lacerano$ inoltre degli iracondi e degli accidiosi. Ance in &!esto
canto a !nimportan"a centrale la conce"ione moraleHpolitica di
Dante$ oltre al s!o impegno intellett!ale$ ce erano stati messi in
eviden"a nella Commedia B per la prima volta B nellepisodio di
-iacco *Inf. VI$ ILH<=/# lG Dante aveva mostrato ce le ragioni della
corr!"ione e della decaden"a di Tiren"e e del mondo 'ossero
linvidia e la c!pidigia. Il modo in c!i Aligieri scrive del proprio
esilio$ ce !na conseg!en"a della lotta tra G!el'i )ianci e 6eri
*&!est!ltimi$ in &!anto vincitori di tale con'litto$ erano appoggiati
da )oni'acio VIII/$ e&!ivale ad !na!tode'ini"ione morale$ s!lla
&!ale il poeta 'iorentino 'onda la dignit% B attri1!ita a se stesso B di
poter 'orm!lare dei gi!di"i s!lla sorte dell!manit%. Allincontro
con gli avari sia per Dante ce per il lettore si rivela lodio
identi'ica1ile nellamore smis!rato dei 1eni terreni$ ce la ca!sa
principale del con'litto tra i cittadini. Dal discorso di -iacco si
des!me ce molti 'iorentini$ originalmente con 1!ona volont% e
virt!osi *come Tarinata$ :eggiaio$ ecc./$ sono andati in perdi"ione.
:ra i dannati 'iorentini !n s!sseg!ente personaggio Tilippo
Argenti$ ce appare nel canto presente# si tratta di !n commerciante
risalito$ c!i orgoglio *dannoso innan"it!tto dal p!nto di vista
3 Il presente lavoro stato reali""ato nellam1ito del programma di ricerca 9:;A 2D
<=<><. Cingra"io il 2ro'. GA"a Salla7$ il 2ro'. 4Vnos ;elemen$ il 2ro'. Gi!seppe
,a""otta$ il 2ro'. )Ala Yo''mann$ il 2ro'. 6or1ert ,Vt7!s e il 2ro'. ,icele Sit% per il
loro generoso ai!to.
?>
sociale/ pro'ondamente dispre""ato da Dante.
Il comportamento di Dante nei con'ronti di Argenti
spiega1ile come impazienza&rabbia giustificata *ira per zelum/$ ispirata
al proprio ideale di gi!sti"ia. Argenti in !n certo senso intende
a11assare Dante al proprio livelloN &!est!ltimo$ alla domanda del
dannato *E-i se t! ce vieni an"i oraOF$ Inf. VIII$ II/ gli 'a capire
ce gra"ie alla 2rovviden"a divina l!i B Dante B solo !n
viaggiatore nelloltretom1a$ e nel mondo terreno 'ar% p!11lica la
noti"ia s!ll!milia"ione di Argenti# &!i importante tener doccio
ce nel dialogo col nemico B pro1a1ilmente B personale non
a''atto la vendetta di Dante$ ma la punizione di coloro che causano
gravi danni alla vita pubblica il motivo principale. In 1ase alla s!a
rea"ione ris!lta evidente ce per Dante il momento eticoHpolitico si
trovi in prima linea nel reali""arsi del proprio pellegrinaggio
*considera1ile come la pre'ig!ra"ione del viaggio nelleternit%/#
EZSi vegno$ non rimango[F *Inf. VIII$ IL/.
Lincontro con Argenti d% di n!ovo !noccasione a Dante per
dimostrare il carattere m!lticolore del proprio ling!aggio poetico#
tra &!estri registri identi'ica1ile tra laltro il ling!aggio sotto !n
certo aspetto s!perato B nel periodo della stes!ra della Commedia B
delle 'ime petrose *c!i rilevan"a sar% trattata oltre/$ inoltre !n
pec!liare realismo drammatico$ c!i ris!ltato pi0 spettacolare il
collo&!io con tre protagonisti in c!i si cristalli""a la colpevole""a di
Argenti$ il tomismo aristoteliano di Virgilio e la drammaticit% della
conce"ione eticoHpolitica di Dante.
La citt% di Dite ra''ig!rata come !na 'or"a animatrice
nellosc!rit% in'ernale# il ling!aggio poetico a &!esto p!nto si
tras'orma in narrativo per la prepara"ione di !na sit!a"ione
satanica# i demoni *c!i pre'ig!ra"ione in !n determinato senso era
stato Argenti/ ce ostacolano il passaggio a Dante scat!riscono lira
di &!est!ltimo a tal p!nto da 'ar &!asi perdere la s!a 'ede nella
2rovviden"a. Linterpreta"ione di ;arl Vossler dellepisodio di Dite
a !na gran 'or"a ill!minatrice# come scrive$ dalla met% del canto
DR
VIII 'ino alla 'ine del canto IU perd!ra lintento rivolto ad entrare
nella citt% di Dite$ e tale episodio B se viene decontest!ali""ato B
p!@ essere concepito come !n dramma a &!attro atti# nelle prime
d!e scene *'ine del canto VIII$ ini"io del canto IU/ siamo testimoni
dellins!''iencien"a della 'or"a spirit!ale dell!omo$ nella ter"a
siamo testimoni della minaccia in'ernale nei con'ronti di Dante e
Virgilio$ mentre nella &!arta siamo testimoni della risposta del
cieloN t!tto ci@ permeato dal timore$ dalle aspettative$ dalla
speran"a e dal senso della perdi"ione dei pellegrini.
?
Alc!ni critici$
nei rig!ardi dellimpedimento di Dante a &!esto p!nto del s!o
viaggio B connettando ci@ col con'litto con Argenti B$ nei propri
approcci anagogici anno sottolineato il ra''or"amento ricorrente e
temporale del timore di Dante. Vedendo limpedimento ancora pi0
grave dei demoni$ Dante &!asi si mette in '!ga# E+\. se l passar
pi] ci negato$ Pritroviam lorme nostre insieme rattoF *Inf. VIII$
?R?H?RD/. :ra i dantisti esoterici ed ermetici L!igi 2ietro1ono
*partendo dai resoconti di Dino -ompagni e di Giovanni Villani/$
inoltre Giovanni 2ascoli *partendo dalla s!pposi"ione ar1itraria
secondo la &!ale la Dite sim1oleggiante Tiren"e rappresenti il
mondo allontanato dalla gi!sti"ia e ce il ,esso ce appare nel
canto IU sia Enea/ nel rinci!dersi e nella resisten"a dei demoni
credevano di vedere linterpreta"ione anagogica dellesilio di Dante#
le porte di Tiren"e sono state ci!se dinnan"i ad Aligieri$ inoltre
la pal!de dello Stige non altra ce la valle dellArno. Secondo la
spiega"ione di Domenico -onsoli tali approcci al tema dello Stige
potevano essere ispirati in parte dallinterpreta"ione EmoraleF di
Anonimo$ di )enven!to e di )occaccio$ secondo la &!ale E&!esto
nome Stige sinterpreta Ztristi"ia[F *c!i 'onte il commento di
Servio ad Eneide VI ?IL# Ea tristitia St7^ dicta estF/. In 1ase al
commento di Trancesco da )!ti$ giacc secondo Dante l!omo
? c'r. ;arl Vossler$ (a "ivina Commedia studiata nella sua genesi e interpretata$ vol. II$
Later"a$ ComaB)ari$ ?>D<$ p.KD$ in Gi!seppe Giacalone *commento e analisi critica
di/$ (a "ivina Commedia di "ante lighieri$ Inferno$ Zanicelli$ )ologna$ DRR=$ p.DR?.
D?
iracondo *in &!esto caso Argenti/ infame$ il poeta la''onda con
pieno diritto nella pal!de dello Stige sim1oleggiante la triste""aN
Vell!tello nel proprio commento rileva il carattere buio dello Stige$
ra''ig!rante la cecit% della mente delliracondo. Gli intrepreti
moderni considerano lo )tige *pi!ttosto ce lAceronte/ il 'i!me
dellEalto In'ernoF$ in c!i si raccolgono le lacrime dellincontinen"a#
in &!esto modo lo Stige !no stadio inevita1ile nella strada ce
cond!ce a Dite.
D
:!tto sommato da sta1ilire ce se p!r ci 'ossero
dei motivi a!to1iogra'ici o psicologicoHmorali nellimmagine di
Dite$ &!esti sono !tili""ati dal poeta per mostrare la rilevan"a del
r!olo della 2rovviden"a nel viaggio dantesco nellaldil%$ il &!ale
viaggio a s!a volta indica la dire"ione ce cond!ce allo stato ideale
dell!manit%.
I
I.D. Motivi- e protagonisti-chiave: ira; viaggio interrotto;
passo; Argenti.
Secondo il p!nto di parten"a della maggior parte dei critici il
canto VIII &!ello degli iracondi e di ArgentiN poci ritengono
come motivo principale in senso a!tentico il viaggio interrotto.
,icelangelo 2icone ci riciama latten"ione al 'atto ce nelle
interpreta"ioni sovraccennate laccent!a"ione in 1ase morale del
r!olo degli iracondi a 'avore della categori""a"ione dei castigi$
mentre lapproccio politico a 'avore del rilievo della 'ig!ra di
ArgentiN 2icone stesso$ dal p!nto di vista del tema centrale del
viaggio ritiene adeg!ato lapproccio narrativo.
L
2er &!anto rig!arda
Argenti evidente ce lincontro con l!i si svolga non nellam1ito
della visio oltremondana$ ma nellam1ito della peregrinatio e''ett!ata
dallio$ ossia tale incontro non 'a parte delleternit%$ ma solo !n
D c'r. Domenico -onsoli$ )tige$ in Enciclopedia dantesca$ Istit!to della Enciclopedia
Italiana 'ondata da Giovanni :reccani$ Coma$ ?>QL *d_ora in poi E"/$ vol. V$
pp.LILHLI=.
I c'r. lintera analisi preliminare con Giacalone$ op. cit.$ pp.?>QHDR?.
L c'r. ,icelangelo 2icone$ Canto VIII$ in Georges G`ntertB,icelangelo 2icone *a c.
di/$ (ectura "antis +uricensis$ Tranco -esati$ Tiren"e$ DRRR$ p.??I.
DD
momento nella ricerca roman"esca di Dio da parte dellio. Si tratta
d!n&!e di !n incontro in itinere B analogo a &!ello con Sta"io *#urg.
UUI/ B ce 'a parte della narrativa primaria. Lepisodio accennato
della navigatio !no dei vari motivi della naviga"ione nella
Commedia *comprendente &!elli del s!perstite$ del na!'ragio e della
nave Argo +#ar. UUUIII$ >K./N dal verso ?R a &!ello QR troviamo varie
espressioni negative rela"ionate alla naviga"ione e allac&!a$ ce
*contrapposte a Emiglior ac&!eF +#urg. I$ ?. e Elalto saleF +#ar. II$
?I./ si ri'eriscono alle di''icolt% rela"ionate al viaggio nellIn'erno.
6ellam1ito del ling!aggio na!tico diventa importante
lespressione passo$ ce appare &!attro volte# nel verso D? *EZpi]
non ci avrai ce sol passando il loto[F/ si ciarisce per Tlegias ce
Virgilio e Dante si trovino solo di passaggio nel l!ogo in &!estioneN
nel verso ?R? *Epassar pi] oltreF/ e in &!ello ?RL *EpassoF/ da !na
parte trova espressione il d!11io di Dante s!lla possi1ilit% di poter
entrare nella citt% di Dite opponendosi alla resisten"a dei demoni$
dallaltra Virgilio B 'acendo appello allai!to della 2rovviden"a B
ri1adisce ce saranno in grado di entrare nella citt%. La sit!a"ione
critica dei d!e poeti analoga a &!ella in c!i lanima di Dante Esi
volse a retro a rimirar lo passo Pce non lasci@ gi% mai persona
vivaF *Inf. I$ DKHD</$ inoltre tale sit!a"ione anticipa il principio
irreversi1ile della tragedia dUlisse# Epoi ce ntrati eravam ne lalto
passoF *Inf. UUVI$ ?ID/. :ra &!esti d!e poli B positivo e negativo B si
trova il EpassoF di''icile dellentrata in Dite. La &!arta occoren"a di
passo si trova nei versi concl!sivi del canto# Ee gi% di &!a da lei
discende lerta Ppassando per li cerci san"a scorta$ Ptal ce per l!i
ne 'ia la terra apertaF *Inf. VIII$ ?DQH?IR/. Lespressione in
&!est!ltimo caso si ri'ersice allarrivo glorioso del ,esso celeste$
ce rim!over% in senso positivo lio dalla s!a sit!a"ione di crisi$
rendendo in tal modo possi1ile la contin!a"ione del pellegrinaggio.
6el canto VIII$ d!n&!e$ con lai!to di !n demone *Tlegias/ per i d!e
viaggiatori era stato possi1ile il passo attraverso la pal!de dello
Stige$ mentre il passo attraverso la porta di Dite per ora non
DI
ris!ltava possi1ile$ p!r avendo la speran"a di poterlo 'are con
lai!to del ,esso celeste.
La voce narrantePda!tore in modo straordinario si 'a sentire
&!attro volte# nel verso ?$ KR$ KL e *in 'orma di apostro'e/ nei versi
>LH>K. Secondo lo sciarimento di 2icone$ Ei &!attro interventi
a!toriali anno +\. !na '!n"ione demarcativa o c!lminativaN
servono o a str!tt!rare il canto o a p!ntellarlo nei s!oi p!nti di
maggiore tensione ideologica e narrativaF.
=
Inoltre$ nonostante il
ger!ndio di Eseg!itandoF *v. ?/ teoricamente assic!ri la contin!it%
col canto anteriore$ in realt% il canto VIII pi0 strettamente legato ai
primi tre canti dellInferno$ nei &!ali il pro1lema centrale &!ello
del viaggio.
K
La str!tt!ra del canto VIII p!@ essere ricostr!ita come
seg!e .
<
I parte#
*A./ arrivo di Tlegias e in"io della traversata dello Stige *vv. ?HIR/N
*)./ incontroPscontro con Tilippo Argenti ce espia la s!a colpa nello
Stige#
*a./ contrasto a parole e a 'atti col dannato$ scon'itto da Dante e
Virgilio *vv. I?HLD/N
*1./ esalta"ione di Dante *vv. LIH=?/N
*c./ p!ni"ione esemplare di Tilippo Argenti *vv. =DHKI/.
II parte#
*A./ 'ine della traversata e arrivo alla citt% di Dite *vv. KLHQ?/N
*)./ incontroPscontro con i diavoli ce di'endono le porte della citt%#
*a./ opposi"ione dei diavoli allingresso di Dante *vv. QDH>I/N
*1./ a11attimento di Dante e con'orto di Virgilio *vv. >LH?RQ/N
*c./ scon'itta di Virgilio nel tentativo di s!perare lopposi"ione
dia1olica e attesa dellesemplare p!ni"ione divina *vv. ?R>H?IR/.
= 2icone$ op. cit.$ p.??K.
K c'r. 2icone$ op. cit.$pp.??KH??<.
< 2icone$ op. cit.$ p.??<.
DL
Le d!e parti mostrano !na simmetria in &!anto in am1ed!e
ci sono tre 'attori principali *ovviamente &!ello ter"o$ ossia lesito
della se&!en"a dei 'atti sono di segno contrario in &!este d!e parti/#
viaggio , ostacolo , superamento&non$superamento dell%ostacolo.
Q
2er &!anto rig!arda Tlegias B la prima 'ig!ra demoniaca ce
appare nel canto presente B noto ce stato trasposto da Dante
dallEneide di Virgilio e dalla +ebaide accennata da Sta"io in #urg.
UUI. 6ella crea"ione di Tlegias$ oltre ai commenti medievali alla
+ebaide e le enciclopedie mitologice$ Dante si servito di !lteriori
personaggi epici *per es. di -aronte +Inf. III./ ed ance delle analisi
nominaliste contemporanee *in'atti$ per i semantici medievali il
signi'icato della radice flegi E'iammeggianteF/. Il carattere iracondo
di Tlegias *la s!a ra11ia contro Apollo/ si ricond!ce a delle 'onti
enciclopedicoHesegetice$ la s!a 'ig!ra di nocciero ad !na
contaminatio virgiliana$ il s!o stat!to !ltraterreno allinterpreta"ione
di Sta"io$ in'ine limmagine della 'iamma associata alla s!a persona
si riconnette alletimologia 'iloso'ica accennata *col!i ce nel s!o
nome E'!ocoF$ porta il poetaHpellegrino nella citt% del '!oco/.
2icone sottolinea# Tlegias non da considerare escl!sivamente n
come il nocciero dello Stige$ n come la g!ardia degli iracondi$
giacc in realt% compie am1ed!e '!n"ioni$ sostenendo ce nella
s!a '!n"ione di nocciero dello Stige appare escl!sivamente nel
caso straordinario della naviga"ione di Dante e Virgilio.
>
Secondo
l!lteriore precisa"ione di ,anlio 2. Stocci$ Tlegias il ministro
in'ernale della gi!sti"ia divina$ c!i carattere demoniaco non
a''atto di rilievo$ an"i$ non nemmeno !nivoco. La conce"ione
tradi"ionale ricond!ci1ile a Trancesco d9vidio$ secondo la &!ale la
1arca di Tlegias sia il me""o di trasporto 'l!viale di t!tte le anime
dirette a Dite *e in tal modo Tlegias sare11e il -aronte dello Stige/$
stata ri'orm!lata da diversi critici contemporanei assieme alla
s!pposi"ione etimologica men"ionata. Lapostro'e a!tomatica di
Q c'r. 2icone$ op. cit.$ p.??Q.
> c'r. 2icone$ op. cit.$ p.?DR.
D=
Tlegias alle anime gi!nte allo Stige *EZ9r se gi!nta$ anima 'ellaa[FN
Inf. VIII$ ?Q/$ ce sono B d!n&!e B da trasportare a Dite$ secondo
,icele )ar1i signi'ica il seg!ente# E9r se raggi!nta$ presaa Ecco$
se in mio potereaF. In 1ase a ci@ pla!si1ile s!pporre ce Tlegias in
!n certo senso disponga di giurisdizione s!lle anime del &!into
cercio.
?R
La para'rasi della domanda agressiva dArgenti$ rivolta a
Dante$ potre11e essere la seg!ente# Ecome p!@ !no della t!a
condi"ione sociale compiere !nimpresa del genereOF$ o in altre
parole$ Eperc sei stato predestinato t! a !n tale onore$ e non
ioOF.
??
6ella propria risposta Dante rileva lopposi"ione tra essere
eletto ed essere alienato$ ossia tra la via della salvezza del pellegrino e
lirrigidimento infernale del dannato. 6ella prima parte della s!a
rea"ione *EZSi vegno$ non rimango[FN Inf. VIII$ IL/ Dante ri1adisce
ce il proprio io attraversa lIn'erno sen"a rimanerci$ giacc
predestinato alla salva"ioneN nella seconda parte$ con ri'erimento
alla domanda anteriore dArgenti *EZ-i se t! ce vieni an"i
oraO[FN Inf. VIII$ II/$ ri1atte insistendo s!lla ragione dellaliena"ione
dArgenti *EZma t! ci se$ ce sb se 'atto 1r!ttoO[FN Inf. VIII$ I=/$
'acendo percepire ce il dannato proprio per la s!a lord!ra non sia
atto alla salva"ione. Argenti risponde a ci@ con !na specie di
captatio pietatis *EZVedi ce son !n ce piango[FN Inf. VIII$ IK/$ ma
neance in &!esto modo capace di 'ar scat!rire la misericordia di
Dante *E+\. Z-on piangere e con l!tto$ Pspirito maledetto$ ti rimaniN
Pci ti conosco$ ancor sie lordo t!tto[FN Inf. VIII$ I<HI>/. A ci@
Argenti non p!5 ce reagire con !n atto di violen"a *EAllor distese
al legno am1o le maniN Pper ce l maestro accorto lo sospinse$
Pdicendo# ZVia cost% con li altri cania[FN Inf. VIII$ LRHLD/. In tale gesto
alc!ni critici intravvedevano la volont% dArgenti diretta alla
salva"ione. Linterpreta"ione di Tioren"o Torti *legata ad !na
determinata tradi"ione esegetica/ particolarmente ill!strativa in
?R c'r. ,anlio 2astore Stocci$ -legias$ in E"$ vol. II$ p.>LK.
?? 2icone$ op. cit.$ p.?D?.
DK
&!anto secondo &!esta nello Stige ci sono d!e tipi di circ!i"ioni#
Enella prima glirosi si 1attono al di sopra degli accidiosi sommersi$
nella seconda gli invidiosi$ sottoposti$ assalgono i s!per1i
emergentiF$ di modo ce Argenti Esare11e !n s!per1o e s!oi
assalitori glinvidiosiF.
?D
Limportan"a di t!tto ci@ sta nel 'atto ce
limpeto dArgenti da categori""are come ira acuta$ distinta da
Dante B in 1ase a delle argomenta"ioni scolastice B dallira lenta$
giacc nello Stige *come &!esto era stato anticipato in Inf. VII$ ?DI#
Eaccidioso '!mmoF/ la presen"a dellira lenta &!ella rilevante.
?I

2er &!anto rig!arda linterpeta"ione della s!per1ia$ per Dante sono
le tesi al rig!ardo della )umma +heologica di :ommaso &!elle
'ondamentali$ le &!ali a loro volta si 1asano s!lle spec!la"ioni s!llo
stesso tema della "e Civitate "ei agostiniana e della Moralia di
Gregorio ,agno. 2er primo nellopera accennata di Gregorio
,agno a ass!nto !n particolare rilievo la classi'ica"ione settenaria
dei peccati *Es!per1iaHinanis gloria$ invidia$ ira$ tristitia$ avaritia$
ventris ingl!ves$ l!^!riaF/# tale s!ddivisione era largamente
conosci!ta nella c!lt!ra laica 'iorentina$ gra"ie per esempio al
+esoretto di )r!netto Latini$ di modo ce Dante non a 'atto altro
ce B attraverso la pro'onda conoscen"a e ladattamento del
tomismo aristotelico B 'orm!lare i 'ondamenti 'iloso'ici di alc!ni
concetti teologicamente rilevanti e dampia di''!sione.
?L
Sempre in connessione alla &!estione della superbia vale la
pena di tener doccio ce per Dante linterpreta"ione di &!esto
peccato era !na &!estione centrale. -om noto$ gi% nel canto I
dellInferno$ allincontro allegorico con le tre 'iere ce
em1lemati""ano i tre peccati pi0 gravi per eccellen"a *lon"aB
l!ss!ria$ leoneBs!per1ia$ l!paBavidit%Pc!pidigia/ rileva
limportan"a della s!per1ia. 6egli st!di di Salvatore )attaglia B ce
a av!to !n r!oloHciave nella rival!ta"ione dellesegesi dei testi
?D Tioren"o Torti$ -ilippo rgenti$ in E"$ vol. II$ p.Q<=.
?I c'r. ibidem.
?L c'r. Torti$ )uperbia e superbi$ in E"$ vol. V$ p.LQ=.
D<
dantesci e''ett!ata da Giovanni 2ascoli B in primo piano la
conce"ione dantesca della s!per1ia$ tra laltro perc in 1ase a tale
conce"ione lorgoglio !mano paragona1ile innan"it!tto con la
ri1ellione degli angeli.
?=
In connessione a &!est!ltimo tema B per
!na migliore comprensione dellanalisi dantesca della s!per1ia$
s!lla traccia della dis&!isi"ione di Attilio ,ellone B vale la pena di
sta1ilire le seg!enti tesi. Dante ritiene L!ci'ero il primo s!per1o
*Ela vendetta del s!per1o str!poF# Inf. VII$ ?DN EE ci@ 'a certo ce l
primo s!per1o$ Pce '! la somma dogne creat!ra$ Pper non aspettar
l!me$ cadde acer1oF# #ar. UIU$ LKHLQ/$ allo stesso tempo$ per@$
L!ci'ero lesempio per eccellen"a della superbia punita *EVedea
col!i ce '! no1il creato Ppi] caltra creat!ra$ gi0 dal cielo$
P'olgoreggiando scender$ da l!n latoFN #urg. UII$ D=HD</$ rilevando il
contrasto con lE!milt%F degli angeli 'edeli *E2rincipio del cader '!
l maledetto Ps!per1ir di col!i$ ce t! vedesti Pda t!tti i pesi del
mondo costrettoFN #ar. UUIU$ ==H=</. L!ci'ero ance il
rappresentante della prima invidia. (!ando Dante in connessione a
L!ci'ero parla dinvidia e livore$ si ri'ersice alla c!pidigia ce
corrompe il genere !mano e ce la ca!sa principale del con'lito
tra gli !omini# &!esti !omini$ ce so''rono per il peccato originale
dei progenitori$ rimpiangono linvidia di L!ci'ero.
?K
Argenti in
&!anto orgoglioso castigato nel cercio degli iracondi dellIn'erno.
:ra i s!per1i in senso speci'ico Dante presenta dettagliatamente tre
persone in #urgatorio UI# 9m1erto Aldo1randesci$ ce B stimolato
dalla propria s!per1ia alimentata dalla s!a coscien"a della
discenden"a no1ile B a commesso !n atto degosimo estremo *vv.
I<H<D/$ 9derisi da G!11io$ ce allincontro con Dante ormai onora
la gloria celeste in opposi"ione alla 'ama terrestre *vv. <IH?RQ/$ e
2roven"ano Salvani$ ce B ancora d!rante la s!a vita B perdendo
le&!ili1rio morale nei con'ronti della propria esisten"a da ricco$ a
?= c'r. Salvatore )attaglia$ .li scritti danteschi di .. #ascoli$ in (/rchiginnasio$ vol. II$
A""og!idi$ )ologna$ ?>KD$ p.D?K.
?K c'r. Attilio ,ellone$ #eccato +degli angeli.$ in E"$ vol. IV$ pp.IKRHIK?.
DQ
cominciato a mendicare per ai!tare !n amico *vv. ?R>H?LD/.
:ornando allepisodio con Argenti$ a &!esto p!nto della
nostra indagine altrettanto importante vedere ce
lappre""amento di Dante da parte di Virgilio *E+\. ZAlma
sdegnosa$ P1enedetta colei ce n te sincinsea[F$ Inf. VIII$ LLHL=/$
para'rasando L!ca UI D< *EZ)eato il ventre ce ti a portato +\.a[F/
rileva la '!n"ione cristologica della 'ig!ra dAligieri$ mettendo in
paragone in &!esto modo la discesa agli in'eri di -risto con &!ella
di Dante. La p!ni"ione esemplare di Tilippo Argenti B a livello
storico B rig!arda la 'amiglia Adimari *a c!i Argenti era legato/$ ce
sim1oleggia i n!ovi ricci e ce non a riconosci!to la grande""a
dAligieri. 2icone sottolinea# lepisodio dArgenti a !na funzione
metatestuale in &!anto non il re'erente$ ma il codice lelemento
rilevante. La scena in &!estione non ri'orm!la n contrasti tra
partiti *6eri contro )ianci/$ n contrasti tra classi sociali *popolani
contro magnani/$ ma contrappone d!e tipologie polari""ate$ delle
&!ali l!na a per 'onte dispira"ione lhumilitas$ mentre laltra la
superbia *vv. LKHL>/$ l!na 1asata s!lla magnanimit% a!tentica$
mentre laltra s! &!ella 'alsa *vv. L>H=?/$ e in'ine l!na gi!sti'icata
dalla parola piena B ossia dalla poesia B$ mentre laltra dalla parola
v!ota B ossia dalla 1oria B.
?<
6ellintento di entrare nella citt% di Dite spettacolare il
r!olo dei demoni$ messo in eviden"a per la prima volta nella
Commedia$ nonostante lassen"a della loro descri"ione dettagliata
*oltre a rilevare il loro accanimento e il loro grande n!mero/.
Secondo la caratteri""a"ione in Inferno UIV LL i demoni sono duri$
ossia ostinati B cosG non a caso ce si trovino nel cercio degli
ostinati eretici. Ulteriori sciere di demoni si trovano nellottavo
cercio$ dove nella prima 1olgia i demoni cornuti s'er"ano r!''iani e
sed!ttori *Inf. UVIII$ I= e s./$ mentre nella &!inta 1olgia !ncinano i
1arattieri ce vogliono !scire dalla pece 1ollente *Inf. UUI$ DD e s./$
in'ine nella nona 1olgia !n demonio 'erisce contin!amente e
?< c'r. 2icone$ op. cit.$ p.?DI.
D>
cr!delmente coloro ce ca!sano discordie *Inf. UUVIII$ I< e s./. :ra
&!este descri"ioni di demoni solo &!ella del canto UUI
particolareggiata 'ino ad !n certo p!nto *Ee vidi dietro a noi !n
diavol nero +\.FN Inf. UUI$ D>HL=/. I demoni con la denomina"ione
collettiva Malebranche *Inf. UUI$ I< e s./ c!stodiscono il &!into
cercio# il loro capo ,alacoda *Inf. UUI$ <KN ?RKH??</$ ce coi
demoni a l!i s!1ordinati *Scarmiglione$ Alicino$ ecc./ porta nel
nome il proprio carattere malvagio. -ome Giorgio 2adoan
sottolinea$ a prescindere da alc!ne ecce"ioni Ela demonologia
dantesca aderisce strettamente alle convin"ioni teologice
contemporaneeF$ mentre Eper gran parte indipendente da &!ella
tradi"ione +\. la massiccia presen"a nellIn'erno dantesco di
personaggi mitologici tras'ormati in demoniF$ come nel caso di
-aronte$ ,inosse$ -er1ero$ Tlegias$ le T!rie$ le Arpie$ ,ed!sa$
,inota!ro$ Gerione# Dante$ d!n&!e$ !tili""a &!esti elementi pagani
sen"a torvarsi in contraddi"ione n con la propria conce"ione
cristiana$ n col rispetto dei classici.
?Q
Le parole dei demoni rivolte a
Virgilio *E+\. ZVien t! solo$ e &!ei +Dante. sen vada Pce sb ardito
intr@ per &!esto regno. PSol si ritorni per la 'olle strada# Ppr!ovi$ se
sa +\.[FN Inf. VIII$ Q>H>D/ come se 'orm!lassero !na pro'e"ia s!lla
s!pposta 'ine !lissiaca del pellegrinaggio del poeta. Vale la pena di
'are !n ri'erimento &!i allanalisi di )Ala Yo''mann e 4Vnos
;elemen del canto UUVI dellInferno$ al c!i centro sta la dimensione
epistemologicoHretorica della storia dUlisse# secondo !na delle
concl!sioni importanti degli a!tori sia il na!'ragio inevita1ile
dUlisse ce la salva"ione di Dante servono ad esempli'icare ce la
ragione a11ia 1isogno d!na guida$ come ance di freno.
?>
6ella
concl!sione del canto VIII viene rappresentato il contrasto tra il
modello dominante del viaggio dUlisse e il modello apparenteH
mente secondario del descensus ad Inferos di -risto. Virgilio B come
?Q Giorgio 2adoan$ "emonio0 demonologia$ in E"$ vol. II$ p.I<D.
?> c'r. )Ala Yo''mannB4Vnos ;elemen$ #o1ol 22VI 3ne1. 45olcadi1 bug5or6 hamis
tan7csad816 9li:es 3s "iom3desz$ in ;uaderni "anteschi L. *DPDRRQ/$ pp.I=HIK.
IR
stato gi% accennato B nel corso del con'litto coi demoni perde la
propria sic!re""a$ ed invano 'a appello alla 2rovviden"a in
connessione al pellegrinaggio di Dante# i demoni ci!dono le porte
di Dite in 'accia ai d!e poeti *vv. ?R>H??</. A &!esto p!nto ris!lta
evidente ce Virgilio$ ossia la ra"ionalit%$ gi% non s!''iciente per
vincere la s!per1ia e la malvagit% assol!ta *per poter passare
attraverso la porta della citt%/# sar% necessario lintervento di !n
,esso celeste$ di !n Angelo. -on &!esta ci!s!ra del canto Dante
da !na parte rileva i limiti della!torit% dei pensatori classiciH
pagani$ dallaltra accent!a la!torit% assol!ta della cristianit%.
II. Canto IX
II.?. I temi principali del canto
Le scene di &!esto canto in parte si svolgono nella citt% di
Dite$ nel sesto cercio dellIn'erno$ dove vengono p!nite le anime
eretiche ce negano limmortalit% dellanima. In connessione al canto
presente *oltre al V/ 6iccol@ :ommaseo nel s!o -ommento alla
Commedia del ?QI< a rilevato con pieno diritto limportan"a della
rappresenta"ione della lotta tra tracotan"a in'ernale e onnipoten"a
celeste$ ma B come ci riciama latten"ione Giacalone B &!i a !na
rilevan"a particolare ance lallegorismo$ innan"it!tto nei seg!enti
versi ce anno dato l!ogo a tante interpreta"ioni inadeg!ate# E9
voi cavete li ntelletti sani$ Pmirate la dottrina ce sasconde Psotto
l velame de li versi straniF.
DR
La maggior parte degli st!diosi
esoterici utilizzava lallegorismo di Dante *giacc la loro attivit% a
mala pena potre11e essere considerata come !ninterpreta"ione
scienti'ica/ per rivelare la pres!nta connessione di Dante coi
templari e coi rosacroce# linadeg!ate""a del loro approccio stata
gi% provata da n!merosi a!tori.
D?
-ome Emilio 2as&!ini ri1adisce$
nellespressione versi strani il signi'icato di EstranoF *in armonia con
la de'ini"ione dellallegoria di Convivio IIPI# Everitade ascosa sotto
DR Inf. IU$ K?HKI. -'r. #urg. VIII$ ?>HD?.
D? vedi 2o""ato ?>Q>$ ;elemen ?>>K$ 6ag7 DR?R.
I?
1ella men"ognaF/ innan"it!tto EmisteriosoF$ EallegoricoF$ E'!ori
della normaF$ Ediverso dal cons!etoF$ Edi rara$ !nica vage""aF.
DD
M pec!liare ce la rilevan"a dellallegorismo nel canto
presente *come precondi"ione essen"iale del tono poetico/ non sia
stato eval!ato adeg!atamente n da Trancesco De Sanctis$ n da
)enedetto -roce. ;arl Vossler B com stato gi% accennato B a
pot!to vedere il dramma sacro a &!attro atti$ inserito nei canti VIII
e IU *nei primi d!e atti +'ine del canto VIII e principio del IU. siamo
testimoni dellins!''icien"a della 'or"a dello spirito !mano$ nel
ter"o della minaccia in'ernale$ nel &!arto della risposta celeste/$ ma
neance l!i era capace di comprendere pienamente la '!n"ione
dellallegoria ce determina la poesia. Erano Eric A!er1ac e
-arles S. Singleton i primi ce erano capaci di rivelare ce nel
presente canto in realt% non lallegoria poetica B trattata nel
Convivio B &!ella messa in vigore da Dante$ ma *per me""o della
reinterpreta"ione in ciave cristiana della storia$ c!lt!ra e mitologia
antice/ lallegoria teologica# il signi'icato delle T!rie
pres!m!1ilmente rimorso di coscienza$
DI
,ed!sa pro1a1ilmente
signi'ica la disperazione per limpossi1ilit% della salva"ione$ inoltre B
sotto !n altro aspetto B la c!pidigiaN per la resisten"a dei demoni si
deve intendere &!elle tenta"ioni ce sc!otono la 'ede di Dante in
Virgilio e in Dio. (!i allora non si tratta pi0 del velame allegorico
posto s!l testo narrativoHpoetico$ ma della lett!ra drammaticaHepica
del testo.
DL
Di modo ce &!i lallegoria non per niente !na
Estr!tt!ra allotriaF$ ma !n ling!aggio 'ig!rale ce parte
immanente della rappresenta"ione# la conoscen"a della dottrina ce
si rivela nei versi strani raccomandata da Dante ad !n p!11lico
lettore ce dispone dEintelletto sanoF$ ce capace di eliminare
DD c'r. Emilio 2as&!ini$ )trano$ in E"$ vol. V$ p.L==.
DI In !n altro approccio loro sare11ero i sim1oli della violen"a e della ra11ia# c'r.
Dante Aligieri$ +utte le opere *a c. di Italo )or"i$ Giovanni Tallani$ 6icola ,aggi/$
6ecton -ompton$ Coma$ DRR=$ p.QD$ n.L=.
DL c'r. Giacalone$ op. cit.$ pp.D?IHD?L.
ID
lerrore$ ce a 'ede e ce in 'in dei conti in grado di comprendere
in tale dottrina la vittoria del 1ene s!l male.
D=
Attilio ,omigliano$ L!igi 2ietro1ono$ 6atalino Sapegno e
altri con pieno diritto sottolineavano le analogie tra i canti IU e I$
proprio per &!anto rig!arda limpedimento da parte B
rispettivamente B dei demoni e delle tre 'iere# in am1ed!e i casi al
centro si trovano la pa!ra e la vilt% del pellegrino *ce o''endono il
s!o spirito/$ ma B come stato gi% notato B nel presente canto tale
impedimento presentato nellam1ito di !na tensione drammatica
molto pi0 estrema *rispetto al canto I/$ di modo ce gli elementi
allegorici &!asi sidenti'icano con le rea"ioni psicologicoHmorali dei
d!e poeti$ e cosG viene rilevato con maggior e''icien"a il carattere
umano del pellegrino e del maestro. Il ling!aggio marcatamente
realista !tili""ato nel canto serve p!re alla rappresenta"ione della
dispera"ione$ ansia e incerte""a morale s!scitate dalle tenta"ioni.
DK
:!tto sommato$ i versi K?HKI anteriormente citati B con
ri'erimento allintera Commedia B non rilevano semplicemente
limportan"a della deci'ra"ione dellallegoria$ ma rilevano la
necessit% di comprendere l%insegnamento religioso da parte di Dante
pellegrino e del lettore di t!tti i tempi.
II. D. Motivi- e protagonisti-chiave: Dite; Medusa; eresia;
Furie; Messo celeste.
Dante$ d!n&!e$ ci riciama latten"ione alla rappresenta"ione
allegorica dei protagonisti classicoHmitici proprio nei versi K?HKI# in
!n certo senso &!esti versi si ri'eriscono in primo piano al ,esso
celeste ce annienter% la resisten"a dei mostri mitologici$ e solo a
livello secondario ai mostri stessi. 6ei con'ronti degli !ltimi i
ricercatori 'inora non erano in grado di rivelare il meccanismo
preciso delle allegorie.
D<
D= c'r. Giacalone$ op. cit.$ p.D?L.
DK c'r. Giacalone$ op. cit.$ pp.D?LHD?=.
D< c'r. Edoardo T!magalli$ Canto I2$ in G`ntertB2icone$ op. cit.$ p.?D<.
II
Alla 'ine del canto VIII Virgilio e Dante arrivano alle m!ra di
Dite$ dove si vedono impediti dagli inn!merevoli demoni apparsi
s!lle m!ra della citt%. A &!el p!nto Virgilio pronostica larrivo di
!n ,esso celeste ce render% possi1ile a Dante e al s!o maestro il
passaggio. Dante con !n ri'erimento indiretto domanda alla s!a
g!ida se &!esto conosce la strada da 'are dinnan"i *Inf. IU$ ?KH?Q/#
la risposta di Virgilio positiva$ aggi!ngendo ce anteriormente
era stata la maga Eritone della :essaglia a ciamarlo nel 1assoH
In'erno *vv. DDHIR/$ e tale risposta riassic!ra Dante ce Virgilio sia
!na g!ida a valore pieno nel regno dei dannati. In seg!ito
latten"ione dei d!e viaggiatori si rivolge alle E'eroci ErineF ce
predicono la ven!ta di ,ed!sa$ ce sar% capace di impietrire
Dante$ e secondo le &!ali la!dacia di Dante sia ricond!ci1ile al
'atto ce al s!o tempo le Erine *ossia le T!rie/ e ,ed!sa non anno
p!nito nel modo appropriato :eseo disceso nellIn'erno *vv. =DH=L/.
In &!el momento Virgilio ordina a Dante di voltarsi$ perc se
l!ltimo vedesse Gorgone *,ed!sa/$ perdere11e la possi1ilit% della
salva"ione e del ritorno alla vita terrena *vv. ==H=</. Il ,esso celeste
ce gi!nge al l!ogo$ d!n&!e$ rende possi1ile ai d!e viaggiatori
lentrata a Dite# p!re dal p!nto di vista poetico ris!lta interessante
la descri"ione dellarrivo del ,esso *vv. KLH<D/ e il s!o 1reve
discorso rivolto ai demoni e alle T!rie *vv. >?H>>/. In seg!ito a ci@
Dante e Virgilio entrano nella citt% di Dite$ dove si rivela dinnan"i
a loro limmagine delle tom1e in'ocate# tale immagine
evidentemente !n ri'erimento al supplizio del rogo degli eretici *allo
stesso tempo ance lanticipa"ione dellepisodio di Tarinata nel
canto U/.
Gli elementi sopraccennati sono allora i motivi e i
protagonisti principali del canto IU$ ma t!tti &!esti B sottolinea
T!magalli B sollevano !na serie di &!estioni# cosa il signi'icato
delle Erine e di ,ed!sa$ cosa il signi'icato del ri'erimento a :eseo$
e cosa rappresenta il ,esso celesteO -ome era stato gi% accennato$
le T!riePErine virgiliane possono signi'icare il rimorso della
IL
coscien"a o linvidia$ e possono ass!mere il r!olo delle ancelle di
,ed!sa$ mentre ,ed!sa stessa p!@ essere interpretata come
lostina"ione eretica. Le T!rie *Aletto$ ,egera e :isi'one/ appaiono
s!lla torre del m!ro ce separa lo Stige da Dite. La descri"ione B nel
canto IU B del loro aspetto e delle loro attit!dini in gran parte seg!e
'edelmente ci@ ce si legge in connessione a t!tto &!esto nellEneide
di Virgilio$ nelle Metamorfosi di 9vidio e nella +hebaide di Sta"io. La
'!n"ione delle T!rie discussa in &!anto di''icile determinare se
esse appartengano ancora al &!into cercio *degli iracondi/$ o gi% al
sesto cercio *degli eretici/. La caratteri""a"ione dantesca delle
T!rie si rid!ce al seg!ente# E+\. le mescine Pde la regina de
letterno piantoF *Inf. IU$ LIHLL/$ ossia le ancelle di 2roserpina. In
1ase al loro r!olo sem1rano dessere per lo pi0 i messaggeri di
,ed!sa$ ossia dellostina"ione eretica. :ra le interpreta"ioni
alternative *ce di solito 'orniscono delle argomenta"ioni poco
convincenti/ da men"ionare &!ella di Giovanni 2ascoli$ ce nelle
T!rie vedeva la triplice mali"ia# 'or"a *violen"a/$ 'rode e
tradimentoN Giovanni A. Scarta""ini e ,ario ,arca""an
s!ggerivano il rimorso della coscienza *gi% accennato
nellintrod!"ione dellanalisi del presente canto/$ mentre
nellinterpreta"ione di Ca''aello Tornaciari le T!rie ra''ig!rano
linvidia. :ra i primi commentatori di Dante secondo Iacopo
Aligieri *c!i approccio stato ripreso da 2ietro Aligieri$ come
ance dall<ttimo commento incl!dente le interpreta"ioni di diversi
commentatori/ B in '!n"ione dellimportan"a sim1olica di GorgoneP
,ed!sa B Aletto incarna la Eprava cogitatioF *Epensare malvagioF/$
:isi'one la Eprava eloc!tioF *Eparlare malvagioF/$ mentre ,egera la
Eprava operatioF *Eagire malvagioF/# &!este tre costit!iscono il
prel!dio delleresia.
DQ
6el proprio commento Iacopo della Lana
*seg!endo rigorosamente il testo dantesco/ per -urie intendeva tre
!ualit dalle &!ali deriva il male# lEinconctinenciaF$ la EmaliciaF e la
E1estialitateFN Trancesco da )!ti e -risto'oro Landino nelle tre
DQ c'r. 2adoan$ -urie$ in E"$ vol. III$ pp.<QH<>.
I=
'ig!re vedevano le radici della s!per1ia e dellinvidia$ ricond!ci1ili
d!n&!e alla malvagit%. Secondo Lana ,ed!sa il sim1olo
delleresia$ secondo Giovanni )occaccio della sens!alit%$ mentre per
2ietro Aligieri e )enven!to da Imola sim1olo del terrore. :ali
interpreta"ioni antice sono state riprese da diversi st!diosi
moderni# si sono rinnovati il tema delleresia da Livio Galanti e
L!dcig Gott'ried )lanc$ &!ello della sens!alit% da 6iccol@
:ommaseo e Giacomo 2oletto$ in'ine &!ello del rimorso della
coscien"a e della dispera"ione da 6atalino Sapegno$ nelle loro
interpreta"ioni delle T!rie. Alc!ni rappresentanti della tradi"ione
esotericaHermetica *Giovanni 2ascoli$ L!igi Valli$ Daniele ,attalia/
in molti casi anno pre'erito lapproccio politico# in 1ase a &!esto le
T!rie e ,ed!sa sono sim1oli della violen"a e malvagit% in'rangenti
le leggi della recta civilitas$ mentre il ,esso celeste sim1olo
della!torit% imperiale.
Cispetto agli approcci appena men"ionati alla 'ig!ra di
,ed!sa$ 4on Treccero parte da pres!pposti ed arriva a delle
conl!sioni in parte diverse. 6el s!o st!dio intitolato Medusa6 the
letter and the spirit reali""a !na vera e propria esegesi 1i1lica# da !na
parte mette in stretta rela"ione ,ed!sa e i versi gi% citati *E9 voi
cavete li ntelletti sani\F/$ dallaltra sottolinea B in connessione
agli stessi versi B limportan"a di d!e l!ogi della )econda lettera ai
Corinzi di San 2aolo.
D>
Torti di tale speran"a$ ci comportiamo con molta 'rance""a e non 'acciamo
come ,os ce poneva !n velo s!l s!o volto$ percA i 'igli di Israele non
vedessero la 'ine di ci@ ce era solo e''imero. ,a le loro menti '!rono
accecateN in'atti 'ino ad oggi &!el medesimo velo rimane$ non rimosso$ alla
lett!ra dellAntico :estamento$ percA in -risto ce esso viene eliminato.
Tino ad oggi$ &!ando si legge ,os$ !n velo steso s!l loro c!oreN ma !uando
ci sar la conversione al )ignore0 !uel velo sar tolto.
IR
D> c'r. 4on Treccero$ Medusa6 the letter and the spirit$ in Dante Aligieri$ Inferno
*translated 17 ,icael 2alma$ edited 17 Gi!seppe ,a""otta/$ d.d. 6orton e
-ompan7$ 6ec YorW$ DRRQ$ pp.DDQHDD>.
IR San 2aolo$ )econda lettera ai Corinzi$ in (a =ibbia di .erusalemme$ -entro Editoriale
IK
Inoltre$
+S.e il nostro vangelo rimane velato$ lo per coloro ce si perdono$ ai &!ali il
dio di &!esto mondo a accecato la mente incred!la$ percA non vedano lo
splendore del glorioso vangelo di -risto ce immagine di Dio. +\. +6.oi
non 'issiamo lo sg!ardo s!lle cose visi1ili$ ma s! &!elle invisi1ili. Le cose
visi1ili sono d!n momento$ &!elle invisi1ili sono eterne.
I?
-ome Treccero sottolinea$ le di''icolt% connesse allinterH
preta"ione del canto IU riciedono !nanalisi dettagliata del rapH
porto tra &!esto canto e i l!ogi paolini citati. Innan"it!tto 1isogna
prendere in considera"ione la dialettica tra lettera e spirito nel testo
di 2aolo$ ce viene 'orm!lato coi termini contrapposti velo *velame/
e volto di Mos>. 6el testo dantesco non reso esplicito$ com!n&!e
da pres!pporre ce ,ed!sa come sim1olo della pietri'ica"ione sia
lallegoria della Elettera ce !ccideF. (!i la prima domanda la
seg!ente# Ein ce modo il volto di ,ed!sa lopposto al volto di
,osOF$ mentre la seconda &!esta# Ein ce senso si p!@ dire ce la
minaccia di ,ed!sa stia mascerando !na dottrina ce non per
niente ritrova1ile nella pagina stampata +della Commedia.OF.
ID
2er
ciarire &!esti pro1lemi necessario intendere adeg!atamente la
rilevan"a dei versi strani.
Anali""ando nei dettagli gli aspetti mitologici di ,ed!sa e di
2roserpinaP2ersepone$ Treccero ri1adisce ce p!re nella versione
dantesca *come in &!ella orginale/ di &!este 'ig!re si p!@
individ!are !n ri'erimento erotico$ e d!e l!ogi della Commedia ne
sono la prova. Innan"it!tto$ il verso E,al non vengiammo in :esfo
lassaltoF *Inf. IU$ =L/$ com stato gi% accennato$ 'a ri'erimento
allimpresa 'allita di :eseo ce *con 2iritoo/ in !noccasione
disceso agli in'eri per reali""are il ratto di 2roserpina$
evidentemente per !n o1iettivo erotico. Inoltre$ in connessione
Deoniano$ )ologna$ ?>>? *ed. elettronica DRRL$ versione onHline/$ I#?DH?K$ corsivi
miei$ 4.6.
I? San 2aolo$ )econda lettera ai Corinzi$ ed. cit.$ L#IHLN L#?Q.
ID Treccero$ op. cit.$ p.DIR.
I<
allinnocen"a edenica di ,atelda scrive Dante ce E:! mi 'ai
rimem1rar dove e &!al era P2roserpina nel tempo ce perdette Pla
madre lei$ ed ella primaveraF *#urg. UUVIII$ L>H=?/. (!esti
ri'erimenti a 2roserpina lasciano s!pporre ce nel testo dantesco
2roserpina e ,atelda siano connesse tra loro nel senso ce ,ed!sa
nel presente canto impedisce a Dante la ripresa dellinnocen"a
edenica$ ce sar% invece possi1ile allincontro con ,atelda. Secondo
la 'orm!la"ione di Treccero$ Eal di '!ori dellEden non esiste
innocen"a erotica o poeticaF$ inoltre$ Ela minaccia della presen"a di
,ed!sa$ 'orm!lata dalle T!rie$ nellascesi del pellegrino
rappresenta !na 'ascina"ione sens!ale e !na trappola poten"iale
ce potre11e rendere impossi1ile &!alsiasi !lteriore progressoF.
II

La"ione del canto IU concepi1ile ance come !nill!sione dal
p!nto di vista di Dante$ la &!ale viene contrastata dalla realt%
disill!sionante di ,ed!sa# la 'onte di tale contrapposi"ione tra
ill!sione e disill!sione da indenti'icare in determinati versi del
d!ecentesco 'oman de la 'ose$ attri1!iti a 4ean de ,e!n$ ai &!ali B
secondo !nipotesi recente B Dante in giovent0 intendeva scrivere
!n commento.
IL
Si p!@ aggi!ngere ce Dante$ indipendentemente
dalla lett!ra del 'oman de la 'ose$ a11ia viss!to pienamente
lesperien"a dellimpietrimento del c!ore di !na donna# ne
costit!iscono la prova le 'ime petrose B ossia le 'ime ULIIIHULVI B di
data"ione incerta *secondo !na s!pposi"ione del ?D>K/. 2er &!anto
rig!arda la descri"ione di !n mondo privo damore Gian'ranco
-ontini a riciamato latten"ione allanalogia tra i versi =IHKR della
'ima ULIII e i versi L>H=L di Inferno IU.
I=
6on a caso ce p!re nel
Canzoniere di 2etrarca appaia ,ed!sa come 'ig!ra allegorica
dellimpietrimeto# EVergine$ in c!i @ t!tta mia speran"a Pce possi et
vogli al gran 1isogno aitarme$ Pnon mi lasciare in s! le^tremo
passo. P6on g!ardar me$ ma -i degn@ crearmeN Pno l mio valor$
II Treccero$ op. cit.$ p.DIDN DII.
IL c'r. Treccero$ op. cit.$ p.DII.
I= c'r. Treccero$ op. cit.$ p.DI=.
IQ
ma lalta S!a sem1ian"a$ Pc in me$ ti mova a c!rar d!om sb
1asso. PMedusa et l%error mio m%n fatto un sasso Pd!mor vano
stillante.
IK
6ella s!a concl!sione Treccero sottolinea ce secondo
la''erma"ione di 2aolo il Ver1o di Dio interpreta il c!ore
dell!omo$ di modo ce rende le tavole di pietra nei c!ori di pietra
dei nonHcredenti$ mentre lo spirito scrive s!lle tavole di carne dei
'edeliN analogamente a ci@$ p!re nel testo dantesco il potere della
lettera a pers!adere losservatore e a renderlo !na ,ed!sa$ ossia lo
pone in !no stato mentaleHspirit!ale irrigidito$ ce del t!tto
contrario al dinamismo del ling!aggio e del desiderio. M necessario
d!n&!e tras'ormare leros di ,ed!sa nellEros trascendente della
-arit%.
I<
2assando alla conce"ione dantesca delleresia$ Cao!l ,anselli
sottolinea ce Aligieri nella Commedia *mostrando in'l!en"e
gioacimite e 'rancescane/ disting!e let dell%eresia# come scrive
Dante$ nel contesto della persec!"ione romana dei cristiani E+\.
vidi avventarsi ne la c!na Pdel tri!n'al veic!lo +ra''ig!rante la
-iesa. !na volpe Pce dogne pasto 1!on parea digi!naF.
IQ
La
volpe *leresia/ '!gge per lappari"ione di )eatrice. Dante scrive
t!tto &!esto rinnovando !na tradi"ione esegetica secolare$ connessa
ad !n l!ogo 1i1lico *E2rendeteci le volpi$ P le volpi piccoline P ce
g!astano le vigneFN Cantico dei cantici$ DP?=/# in 1ase a tale tradi"ione
nella cita"ione le volpi sono gli eretici$ mentre l!va la meta'ora
della -iesa. ,anselli ri1adisce ce la conce"ione dantesca
delleresia non si connette speci'icamente allarianesimo del IV
secolo$ negante la dottrina della :rinit% *come diversi st!diosi
sostenevano/$ ma si ri'erisce in senso generale alleresia. -i@
con'ermato dal 'atto ce )eatrice 'a '!ggire leresia non in &!anto
IK Trancesco 2etrarca$ Canzoniere *ed. onHline/$ ---LUVI$ vv. ?R=H??D$ corsivi miei$
4.6.
I< c'r. Treccero$ op. cit.$ p.DI>.
IQ #urg. UUUII$ ??QH?DRN la 'onte pro1a1ile di &!esto l!ogo lrbor vitae crucifi:ae
?esu di U1ertino da -asale *ce p!re tratta dellepoca delleresia/$ il &!ale a s!a volta
ricond!ci1ile al commento del 'rancescano 2ietro di Giovanni allpocalisse.
I>
!na persona speci'ica$ ma in &!anto sim1olo della teologia. Inoltre$
la conce"ione dantesca delleresia a grande rilevan"a p!re nei
rig!ardi della divisione dei peccati dellInferno. Leresia *come lo
scrive ance San :ommaso in )umma +heologica IIPII ?? D/ sorge
dallinterpreta"ione errata B ricond!ci1ile a mancan"e morali e
spirit!ali B della Sacra Scritt!ra# tale interpreta"ione 'alsa della
)i11ia ovviamente non stata ispirata dallo Spirito Santo. -ol
carattere complesso delleresia *secondo la conce"ione tommaseaH
dantesca/ si spiega la colloca"ione degli eretici *topogra'icamente in
seg!ito agli incontinenti e prima dei violenti/ nella citt% di Dite.
I>
Al livello dellanalisi dottrinale della rappresenta"ione della
salva"ione nel presente canto importante identi'icare pro1lemi
analogi a &!ello di Dante. :ra &!esti !no B come contrapp!nto
possi1ile dellepisodio di Dite B il capitolo L< del li1ro UVIII del "e
civitate "ei di Agostino#
Citengo ce neance i Gi!dei osino sostenere ce ness!no$ '!orcA gli
Israeliti$ si 'osse dedicato a Dio da &!ando e11e ini"io la ra""a da Israele con
la destit!"ione del s!o 'ratello maggiore. -ertamente non ci '! ness!n altro
popolo ce si potesse considerare veramente popolo di Dio. 6on possono
negare per@ ce ance negli altri popoli vi '!rono per !n vincolo derivante
dal cielo degli appartenenti ai veri Israeliti$ cittadini della patria dellalto. Se
lo negano$ vengono 'acilmente con'!tati dal santo e meraviglioso Gio11e ce
non '! nA indigeno nA proselito$ cio !n 'orestiero del popolo dIsraele$ ma
discendente dalla stirpe degli Id!mei$ lG nato$ lG morto$ ma viene cosG esaltato
dalle parole di Dio ce$ per &!anto attiene alla morale e alla religione$
ness!no dei s!oi contemporanei p!@ essergli paragonato. +\. +Gio11e. '! di
tre genera"ioni posteriore a Israele. 6on o d!11i ce il 'atto rientrato nei
disegni della divina 2rovviden"a a''incA da &!esto !nico esempio +il Li1ro
di Gio11e. apprendessimo ce anche fra gli altri popoli vi poterono essere
individui appartenenti alla .erusalemme spirituale0 che vissero secondo "io e
furono a lui accetti. E si deve ammettere ce a ness!no '! concesso tale 'avore
se non a ci con divina ispira"ione '! rivelato l!nico ,ediatore di Dio e
degli !omini$ l!omo -risto Ges0. Allora agli eletti dellanticit% si
ann!nciava ce egli sare11e ven!to nel mondo$ come oggi a noi si ann!ncia
ce gi% ven!to$ a''incA per la s!a media"ione l!nica vera 'ede cond!ca a
I> c'r. Cao!l ,anselli$ Eresia$ in E"$ vol. II$ p.<DR.
LR
Dio t!tti i predestinati a gi!ngere nella citt% di Dio$ casa di Dio$ tempio di
Dio.
LR
Alla domanda se ci 'osse stato alc!n popolo prima di -risto B
a parte gli e1rei B al &!ale Dio avesse dato la salva"ione$ la risposta
di Agostino ce ness!n popolo era in &!este condi"ioni$ ma
almeno !na persona sG$ Gio11e della stirpe degli Id!mei. Dato ce
Gio11e gi!nto alla salva"ione$ p!re l!i a pot!to diventare !n
a1itante della citt% di Dio. La salva"ione di Gio11e *ce B come si
legge B secondo Agostino non era e1reo n dal p!nto di vista
EetnicoF$ n da &!ello della conversione alle1raismo/ mostra ce
oltre agli e1rei p!re i 'igli daltri popoli B giacc vivevano secondo
Dio e Dio li a accettati B avevano la possi1ilit% di diventare
mem1ri della Ger!salemme spirit!ale.
L?
La domanda e la sol!"ione
'orm!late da Dante$ d!n&!e$ sono analoge a &!elle di Agostino$
ma il poeta a !tili""ato delle 'onti diverse rispetto a &!elle del
2adre della -iesa# Agostino si 1asato &!asi escl!sivamente s!lla
)i11ila$ mentre Aligieri B com noto B ance s! testi classici$
innan"it!tto s! Virgilio. 6ella Commedia oltre a -ato solo un
pagano viss!to prima di -risto si salva# Ci'eo di :roia$ ce si trova
tra gli spiriti gi!sti ce 'ormano la ciglia dellA&!ila *#ar. UU$
K<H<D/$ e ce appena accennato da Virgilio nellEneideN Dante B
come poeta cristiano B rileva la 'ig!ra di Ci'eo proprio perc
Virgilio da poeta pagano ancora non aveva pot!to comprenderne
la!tentica importan"a.
LD
In connessione alla citt% di Dite$ inoltre al tema della
Ger!salemme celeste e terrena vale la pena di dare !nocciata
ance alle opere di !n a!tore temporalmente pi0 vicino a Dante$
ossia ai 'amosi "e Ierusalem coelesti e "e =abilonia civitate infernali di
Giacomino da Verona$ 'rate minore del D!ecento. Dal p!nto di
LR Sant_Agostino$ (a citt di "io *trad. di -arlo -arena/$ Eina!di$ :orino$ ?>>D
*versione onHline/$ corsivi miei$ 4.6.
L? c'r. T!magalli$ op. cit.$ pp.?D>H?IR.
LD c'r. T!magalli$ op. cit.$ p.?IR.
L?
vista della presente analisi l!ltima ris!lta dessere pi0 importante$
t!ttavia si deve tener doccio ce per Aligieri poteva servire da
'onte dispira"ione la contrapposi"ione poetica magistrale B
e''ett!ata da Giacomino B delle d!e citt% oltremondane. 9ltre a
&!esta contrapposi"ione il "e Ierusalem coelesti poteva avere solo
!na scarsa in'l!en"a s! Dante$ giacc in &!estopera di Giacomino
la 'elicit% paradisiaca rappresentata come !na specie di
'!n"ionamento armonico dei sensi$ e non c alc!na traccia del
misticismo dantesco. Invece$ in connessione al "e =abilonia civitate
infernali$ con pieno diritto a sollevato va 4aWa1 ce &!estopera
teoricamente potesse essere la 'onte *dispira"ione/ della
descri"ione di Dite nellInferno.
LI
La descri"ione di Dante *nei canti
VIII e IU dellInferno/ come se eceggiasse la ra''ig!ra"ione
giacominiana della Ecitt% malegnaF.
LL
Innan"it!tto am1ed!e citt%
sono circondate da m!ra# ESovra la cit% 'ato !n cel reondo Pdagal
e de 'erro dandranego e de 1rongo$ Pde sa^i e de monti t!ta m!raa
datorno Pag@ Wel peccaor gamai no sen retornoFN
L=
Ele m!ra mi
parean ce 'erro 'osseF *Inf. VIII$ <Q/. Inoltre in am1ed!e appaiono
le &!attro 'ig!re delle g!ardie# ESovra sG !na porta c!n &!atro
g!ardhan$ P:ri'on e ,acometo$ )aracin e Sat%nFN
LK
E+\. loccio
mavea t!tto tratto Pver lalta torre a la cima rovente$ Pdove in !n
p!nto '!ron dritte ratto Ptre '!rhe in'ernal di sang!e tinteF$ in pi0
EZVegna ,ed!sa# sb l 'arem di smalto[$ Pdicevan t!tte rig!ardando
in gi!soF.
L<
Inoltre sopra le porte di am1ed!e le citt% si trova !na
torre# EAncora s! la porta sG !na tor molto altaFN
LQ
Ever lalta torre
LI -'r. va 4aWa1$ "ico "ite$ in M@zeum 1rt. A&c *a c. di va 4aWa1/$ 2rae.!$ )!dapest$
DRRK$ pp.?KIH?KL.
LL Giacomino da Verona$ "e =abilonia civitate infernali...$ in #oeti del "uecento *a c. di
Gian'ranco -ontini/$ C. Cicciardi$ ,ilanoB6apoli$ ?>KR$ p.KIQ$ v. DD.
L= Giacomino$ op. cit.$ p.KI>$ vv. L?HLL.
LK Giacomino$ op. cit.$ p.KI>$ vv. L=HLK.
L< Inf. IU$ I=HIQN =DH=I.
LQ Giacomino$ op. cit.$ p.KLR$ v. L>.
LD
a la cima roventeF.
L>
In'ine in am1ed!e citt% identi'ica1ile *oltre
agli a1itanti/ il sovrano# ELo re de &!esta terra sG &!el angel re Pde
L!ci'r +\.FN
=R
Esappressa la citt% ca nome DiteF$
=?
giacc Dite
+Dis. il nome latino di #lutone$ il sovrano dellin'erno pagano.
Siccome non esiste alc!na prova 'ilologica$ lipotesi dellin'l!en"a
di Giacomino s! Dante deve essere trattata con grande preca!"ione.
Alc!ni critici mettono in rela"ione lepisodio connesso coi demoni
g!ardiani del &!into cercio *i ,ale1rance$ app!nto$ Inf. UUI I< e
s./ coi 'atti descritti nei versi ?=<HDRR del "e =abilonia civitate
infernali$ poi lespressione dantesca del topos della bestemmia
=D
con
linvettiva descritta nei versi DL=HDLQ di "e =abilonia *E,afeta sia
lora$ la noito$ l dG e l ponto P&!ando la mha mare c!n me pare
sagonso$ Pet ancora &!el!i We me trasso de 'onto$ P&!and el no
maneg%$ tal omo c!m e sontoF/. :!tto sommato E!genio Cagni
sottolinea# Dante conosceva per'ettamente la tradi"ione teologicoH
retorica ce serviva da 1ase alle opere di Giacomino da Verona e
del contemporaneo )onvesin de la Civa$ &!indi &!esti a!tori in
senso rigoroso non possono essere considerati come delle 'onti per
Dante$ giacc Aligieri a rappresentato tale tradi"ione teologicoH
retorica in !na sintesi ad !n livello B rispetto a loro B molto pi]
alto.
=I
In connessione al ,esso celeste T!magalli ci riciama
latten"ione ad !n pro1lema semantico importante# nel verso Q=
*E)en maccorsi celli era dal ciel messoF/ lespressione messo$ come
participio$ la parte ini"iale di !na 'rase in imper'etto passivo B di
modo ce per n!lla p!@ essere !n sostantivo$ e cosG il signi'icato del
verso citato # ho compreso0 che lui > stato mandato dal cielo. *6ei
'amosi versi LIHLL di #urgatorio UUUIII E+\. !n cin&!ecento diece e
L> Inf. IU$ IK.
=R Giacomino$ op. cit.$ p.KI>$ vv. D=HDK.
=? Inf. VIII$ KQ.
=D E)estemmiavano Dio e lor parenti Pl!mana spe"ie e l loco e l tempo e l seme Pdi
lor semen"a e di lor nascimentiF *Inf. III$ ?RIH?R=/.
=I c'r. E!genio Cagni$ .iacomino da Verona$ in E"$ vol. III$ pp.?LKH?L<.
LI
cin&!e$ Pmesso di Dio +\.F messo ind!11iamente !n sostantivo./ I
di1attiti rela"ionati al protagonista in &!estione anno per
posi"ioniHlimite le seg!enti# si tratta di !n angelo o di inviato
imperiale *e &!esti d!e casi in realt% non sono inconcilia1ili/.
2ossiamo approssimarci alla 'onte dispira"ione di tale 'ig!ra per
me""o della trad!"ione latina del verso citato# Bcaelo demittebatur$
ce B con &!alce varia"ione del tempo ver1ale B sem1ra dessere
ricond!ci1ile allespressione dei versi =H< dellegloga IV *di carattere
messianico/# E,agn!s a1 integro saeclor!m nascit!r ordoN Piam
redit et Virgo$ rede!nt sat!rnia regna$ Piam nova progenies caelo
demittitur altoF +Eil grande ordine dei secoli nasce di n!ovo. PE gi%
ritorna la vergine$ ritornano i regni di Sat!rno$ Pgi% la n!ova
progenie discende dallalto del cieloF.. Leggendo tali versi ris!lta
ciaro ce Virgilio sperava nel rista1ilirsi della gi!sti"ia e della pace
segnalate con le espressioni Virgo e straea$ ossia nellarrivo dellet%
doro$ ce concl!desse !na g!erra civile di molti anni. Dal secolo IV
*ossia da -ostantino/ &!esti versi sono stati interpretati come la
pro'e"ia della ven!ta di -risto. 2roprio &!esti versi sono para'rasati
da Dante nel discorso di Sta"io *#urg. UUII$ K<H<D/# ETacesti come
&!ei ce va di notte$ Pce porta il l!me dietro a sA non giova$ Pma
dopo sA 'a le persone dotte$ P&!ando dicesti# ZSecol si rinnovaN
Ptorna gi!sti"ia e primo tempo !mano$ Pe progenie scende da ciel
nova[ +c'r. d!n&!e Virgilio$ =ucolica IV$ =H<.F. Dal p!nto di vista
della nostra analisi il verso <D del l!ogo appena citato del #urgatorio
*Ee progenie scende dal ciel novaF/ ris!lta dessere particolarmente
interessante$ giacc rende ciaro ce Aligieri a11ia tradotto con
!na certa tenden"iosit% proprio il verso < dellegloga IV di Virgilio.
In 1ase allanalisi di T!magalli$ al passivo virgiliano Edemittit!rF
p!@ essere corrisposto sia laltrettanto passivo Eera messoF di
Inferno IU$ sia lattivo Escende +dal cielo.F di #urgatorio UUII. Il
discorso di Sta"io rig!arda essen"ialmente d!e temi# da !na parte
'a ri'erimento alle condi"ioni della gi!sti"ia e della pace$ in c!i il
ver1o di Dio si incarnato$ daltra parte B nell!ltimo verso B
LL
rig!arda lIncarna"ione stessa. 6on a caso ce nell!ltimo caso
Dante !tili""i !n tempo attivo# in 1ase a ci@ si p!@ s!pporre ce il
testo si ri'erisca allo stesso Credo# E(!i propter nos$ omines Pet
propter nostram sal!tem$ descendit de coelisF +E2er noi !omini Pper
la nostra salve""a discese dal cieloF.. Il ver1o$ d!n&!e$ non E
inviatoF$ ma EdiscendeF# tale modi'ica"ione dantesca B
apparentemente insigni'icante B modi'ica il testo dellegloga IV di
n!ovo nel senso ce sia proprio Aligieri$ il poeta cristiano a poter
rivelare nella s!a totalit% la verit% appena int!ita dal Virgilio
pagano.
=L
Silvio 2as&!a"i ci indica ce il ,esso celeste sic!ramente il
sim1olo della!torit% imperiale$ impersoni'icata secondo alc!ni dal
veltro$ da Enrico VII *secondo Ga1riele Cossetti/ o da !n du: in
senso generico *secondo :ommaseo/$ mentre in 1ase ad !lteriori
approcci *,icelangelo -aetani$ L!igi 2ietro1ono e Gi!seppe
:o''anin/ da Enea. I primi commentatori *laccennato 9ttimo$ )!ti$
Landino$ inoltre Alessandro Vell!tello/ nel ,esso celeste vedevano
per lo pi0 !n angelo$ altri *2ietro Aligieri$ )enven!to da Imola$
Giovanni da Serravalle/ lo identi'icavano con la 'ig!ra angelica di
,erc!rio$ altri ancora con &!ella mitologica dErcole. 2as&!a"i
ri1adisce ce sia !nipotesi pla!si1ile &!ella di vedere nel ,esso !n
angelo celeste$ ce legato sia al mondo celeste ce a &!ello terrestre
*e$ idealmente$ al Lim1o/N contro &!estipotesi possono essere
'orm!late solo degli argomenti de1oli$ per es. ce nel s!o
comportamento il ,esso appare in'astidito *Ee sol di &!ellangoscia
parea lassoF$ Inf. IU$ QL/ e preocc!pato *Edomo c!i altra c!ra
stringa e mordaF$ v. ?RD/$ ma tali o1ie"ioni possono essere rigettate
a''ermando ce nella Commedia p!re gli a1itanti del cielo anno
delle mani'esta"ioni dimpeto ed emo"ionali.
==
:ale angelo celeste$
d!n&!e$ disceso nellIn'erno dal Lim1o# ci@ reso !nivoco dal
verso ce dice Ee gi% di &!a da lei discese lertaF *Inf. VIII$ ?DQ/. :ale
=L c'r. T!magalli$ op. cit.$ pp.?I?H?ID.
== c'r. 2as&!a"i$ Messo celeste$ in E"$ vol. III$ p.>?>.
L=
,esso sic!ramente n!tre dei sentimenti di 'raternit% e di paternit%
verso le anime a l!i a''idate# proprio a &!esto p!@ ri'erirsi
laccennata EangosciaF$ inoltre il E:al ne so''erseF
=K
di IU Q. Gli
st!diosi moderni anno accettato le posi"ioni dominanti degli
antici con ri'erimento al ,esso celesteN 6atalino Sapegno le a
precisate a''ermando ce in !n senso pi0 generico il ,esso la
ra''ig!ra"ione della 2rovviden"a divina. Ca''aello Tornaciari e
Giovanni Teder"oni anno identi'icato il ,esso con -risto.
=<
2er avviarci verso la concl!sione$ do11iamo vedere
precisamente in ce modo 1isogna interpretare il ri'erimento
allegloga IV in Inferno IU. Secondo T!magalli Dante in modo velato
esprime ce la persona inviata dal cielo in 'in dei conti sia &!ella
stessa di c!i aveva parlato Virgilio nellegloga IV$ ma Virgilio B
contrariamente a Dante B ancora non era capace di comprendere
pienamente e sen"a e&!ivoci lidentit% di tale persona. (!esta
persona$ ce discende dal cielo ed della stripe di !na n!ova
genera"ione *nova progenies/$ come ci@ ris!lta evidente ance in 1ase
alla 'orm!la"ione di Sta"io$ nella conce"ione dAligieri a !na
connessione stretta col potere imperiale. :ale conce"ione della
Commedia in armonia con altri l!ogi test!ali$ nei &!ali Aligieri
'a p!re ri'erimento ai versi in &!estione dellegloga IV. 6ella
Monarhcia si legge il seg!ente.
+I.l mondo disposto nel miglior modo &!ando in esso regna sovrana la
gi!sti"ia. 9nde Virgilio$ per esaltare &!el secolo ce pareva stesse per
sorgere al tempo s!o$ cantava nelle s!e =ucoliche# EGi% la Vergin ritorna$
ritornano i regni Sat!rniiF. -A EVergineF era detta la gi!sti"ia$ la &!ale
ciamavano p!re EAstreaFN Eregni Sat!rniiF dicevano let% 'elicissima$ ce
denominavano ance EdelloroF.
=Q
=K ossia il ,esso stato o''erto dalla 2rovviden"a per ai!tare Virgilio e DanteN c'r.
2as&!a"i ?>QL# >DR.
=< c'r. Vittorio C!sso$ "ite$ in E"$ vol. II$ p.=?>.
=Q Dante$ Monarchia IPUI$ in Dante Aligieri$ <pere minori$ :omo II *a c. di
2iervincen"o ,engaldo et al./$ C. Cicciardi$ ,ilanoB6apoli$ ?><>$ pp.ID<HID>.
LK
6ellEpistola VII Dante scrive il seg!ente.
E &!ando t!$ s!ccessore di -esare e di A!g!sto$ valicando i giogi
dellAppennino$ riportasti le venerande insegne tarperie$ d!n tratto si
arrestarono i l!ngi sospiri e il pro'l!vio delle lacrime cess@N e$ come :itano
sorgente desideratissimo$ !na n!ova speran"a di et% migliore 1rill@ per il
La"io. Allora i pi0 prevenendo i loro desideri nel gi!1ilo con ,arone
cantavano i sat!rni regni e la Vergine ce tornava.
=>
In 1ase a t!tto &!esto si p!@ a''ermare ce secondo Dante
Virgilio avesse identi'icato erroneamente limperatore con la
En!ova genera"ioneF$ ma allo stesso tempo Virgilio non aveva torto
&!ando a connesso limperatore con la 'ig!ra della Vergine e col
regno di Sat!rno. Il seg!ente l!ogo dellEpistola VII$ ce incl!de
linvettiva di Dante contro la propria citt% natale e ce rappresenta
la prefigurazione del con'litto tra le T!rie e limpero concepito da
Aligieri$ da comparare poi con IU >?H>> *ossia col discorso del
,esso/$ con'erma ce il ,esso del canto presente si legi
strettamente allimpero e sia &!indi da considerare !na persona
inviata direttamente da Dio$ a c!i in!tile contrapporsi.
KR
+T.orse ignori$ eccellentissimo 'ra i principi$ e non scorgi dalla specola della
somma alte""a dove si rintani la piccola volpe di codesto 'etore$ nonc!rante
dei cacciatoriO -erto la scellerata non si a11evera alle ac&!e precipiti del 2o$
nA al t!o :evere$ ma le s!e 'a!ci in'ettano ancora la corrente dellArno
impet!oso$ e si ciama Tiren"e$ 'orse non saiO$ &!esto cr!dele 'lagello.
(!esta la vipera avventatasi contro le viscere della madreN &!esta la
pecora malata ce in'etta col s!o contagio il gregge del s!o pastoreN &!esta la
scellerata ed empia ,irra ce arde per gli amplessi del padre -iniraN &!esta
&!ella Amata '!riosa ce$ ri'i!tate le no""e 'atali$ non e11e pa!ra di
prendersi per genero col!i ce i 'ati vietavano$ an"i lo eccit@ '!ri1onda alla
g!erra e in'ine$ pagando il 'io delle a!dacie malvagie$ si impicc@.
K?
=> Dante$ Epistola VII$ in <pere minori$ ed. cit.$ pp.=KIH=K=.
KR c'r. T!magalli$ op. cit.$ p.?II.
K? Dante$ Epistola VII$ in <pere minori$ ed. cit.$ p.=<?.
L<
:!ttavia da esaminare perc Virgilio non sia capace di
vincere da solo la resisten"a degli a1itanti di Dite. 6el loro
itinerario 'atto 'inora Dante e Virgilio anno passato in rassegna i
peccati di carattere individ!ale dellincontinen"a *l!ss!ria$ gola$
c!pidigia$ prodigalit%/$ ce teoricamente sono corregi1ili dalla sola
ragione. In cam1io i peccati degli a1itanti di Dite sono dei peccati
sociali$ giacc non si ri'eriscono meramente allindivid!o e alla s!a
salva"ione$ ma allintera societ%$ cosG per la loro ne!trali""a"ione la
ragione in s non pi0 s!''iciente. La ragione *in &!esto caso
Virgilio/ con ri'erimento ai peccati sociali al massimo p!@ dare
delle indica"ioni$ mentre contro tali peccati escl!sivamente la
persona rivestita di potere politico ce capace di agire$ giacc
solo l!i dispone della 'or"a coercitiva della legge. -on &!esta
ciave esegetica pro1a1ilmente si p!@ interpretare adeg!atamente
lepisodio in &!estione.
KD
2er &!anto rig!arda lincontinen"a$ in 1ase allanalisi di
Andrea -iotti importante sta1ilire i seg!enti. Lincontinen"a !na
delle tre disposi"ioni condannate da Dio$ ce portano alla
perdi"ione. -ome Virgilio dice a Dante# E6on ti rimem1ra di &!elle
parole Pcon le &!ai la t!a Etica pertratta Ple tre disposi"ion ce l ciel
non vole$ Pincontenen"a$ mali"ia e la matta P1estialidadeO e come
incontenen"a Pmen Dio o''ende e men 1iasimo accattaOF *Inf. UI$
<>HQL/. 6ota 1ene# lincontinen"a *s!scitata dalla passione o
dallimpeto/ da considerare !n peccato minore escl!sivamente
rispetto alleresia$ ma p!r cosG lincontinen"a la radice e il
principio di t!tti i peccatiN gli incontinenti sen"a pentimento si
trovano nei cerci IIHV *nei canti VHVIII/$ mentre &!elli pentiti si
trovano in determinati l!ogi del #urgatorio$ cosG nel ter"o cercio
cogli iracondi *UV Q=N UVI DLN UVII ?D?H?DI/$ nel &!into cercio cogli
avidi e i prodigi *UIU <RBUU ?H?DI/$ nel sesto cercio coi golosi
*UUV ?R>BUUVII =</. -ome Ta!sto ,ontanari e Antonino 2agliaro
lavevano ri1adito$ la conce"ione dantesca delleresia strettamente
KD c'r. T!magalli$ op. cit.$ pp.?ILH?I=.
LQ
legata a &!ella del diritto$ giacc Aligieri disting!eva nettamente
la de1ole""a della volont% *c!i caso paradigmatico sare11e$
d!n&!e$ lincontinen"a/ dalla deli1arata volont% di 'are del male
agli altri# proprio in 1ase a &!esta distin"ione si trovano gli
incontinenti '!ori di Dite.
KI
6el canto presente diversi esempi mostrano il carattere
inverso dellIn'erno rispetto al 2aradiso. Ad esempio$ lespressione
con delle connota"ioni positive Edal ciel messoF '!nge da
contrapp!nto di Edal ciel piov!tiF di VIII QI$ la &!ale !ltima si
ri'erisce ai demoni. Limmagine poetica della cad!taPdiscesa appare
ance in altri l!ogi della Commedia$ per es. nel discorso di Vanni
T!cci# EZIo piovvi di :oscana$ Ppoco tempo $ in &!esta gola 'iera[F
*Inf. UUIV$ ?DDH?DI/. In &!anto alla copert!ra da parte di Virgilio
degli occi di Dante$ p!re &!esto a il s!o contrapp!nto nei canti
UUVHUUVI del #aradiso. -om noto$ in &!esti !ltimi canti$ per
riciesta di )eatrice i tre apostoli prediletti *2ietro$ Giacomo e
Giovanni/ esaminano Dante nei rig!ardi della conoscen"a delle tre
virt0 teologice *'ede$ speran"a$ carit%/. Vedendo Giovanni$ ce
esamina la conoscen"a dantesca della carit%$ Dante temporaneaH
mente diventa cieco$ 'ino a &!ando rende evidente ce per l!i
lamore corrisponde allamore di "io$ di c!i ogni creat!ra partecipe$
precisando ce la 'ede e la speran"a si dissolvono nella carit%
diretta sia a Dio ce alle creat!re. In !n primo ravvicinamento$
allora$ Dante nel 2aradiso temporalmente accecato dalla carit%$
mentre nellIn'erno dallodioN ce ci@ sia in &!esto modo$ ciarito
nel seg!ente l!ogo della Monarchia.
+-.ome la c!pidigia$ per &!anto piccolo$ anne11ia in &!alce modo la1ito
della gi!sti"ia$ cosG la carit%$ cio il retto amore$ lo rende pi0 attivo e pi0
ciaroveggente. D!n&!e in &!ello nel &!ale il retto amore p!@ gi!ngere al
pi0 alto grado$ la gi!sti"ia p!@ trovare la sede pi0 acconcia. 9ra tale il
,onarca. D!n&!e$ solo sotto di l!i v$ o p!@ esservi$ somma gi!sti"ia. -e
poi il retto amore operi &!anto sA detto$ si p!@ ricavare da ci@$ ce la
KI c'r. Andrea -iotti$ Incontinenza e incontinenti$ in E"$ vol. III$ pp.L?=HL?<.
L>
c!pidigia$ spregiata la perseit% dell!omo$ perseg!e altri 1eniN invece la
carit%$ spre""ando t!tti gli altri 1eni$ cerca Dio e l!omo$ e di conseg!en"a il
vero 1ene dell!omo. E siccome 'ra gli altri 1eni dell!omo$ di somma
importan"a &!ello di vivere in pace +\.$ e a &!esto sopratt!tto e nel modo
pi0 e''icace cond!ce la gi!sti"ia$ la carit% pi0 dogni altra cosa ra''or"er% la
gi!sti"ia e tanto pi0 &!anto pi0 sar% intensa.
KL
D!n&!e$ non semplicemente lodio$ ma la cupidigia ce lo
catali""a costit!isce la radice della rovina sociale. -on tale
ciari'ica"ione 'orse siamo in grado dinterpretare con maggior
e''icien"a lepisodio in c!i Virgilio copre gli occi a Dante# EVirgilio
non a$ da solo$ il potere di vincere la c!pidigia# occorre la legge$
rappresentata dal ,esso celesteN +Virgilio. a per@ la capacit% di
non lasciarsene personalmente travolgereN Dante$ invece$ non
ancora in possesso di &!el li1ero ar1itrio ce con&!ister% solo dopo
lesperien"a del #urgatorio +\.$ corre il riscio di essere travolto$ e
non deve vedere ,ed!saF.
K=
La c!pidigia sim1oleggiata dalla l!pa
appare B come si detto B gi% nel canto I$ e la lotta con essa viene
espressa ance in altri l!ogi della Commedia# E,aledetta sie t!$
antica l!pa$ Pce pi] ce t!tte laltre 1estie ai preda Pper la t!a
'ame san"a 'ine c!paaF *#urg. UU$ ?RH?D/.
In'ine$ vale la pena di ciarire 1revemente di n!ovo e sotto
!n altro aspetto cosa signi'ici esattamente limpietrire da parte di
,ed!sa.# ance secondo T!magalli per Dante &!esta lallegoria
della obduratio cordis$ ossia dellimpietrimento del c!ore$
dellincapacit% di avere empatCa. 6on a caso ce lespressione
indurare sia cosG 're&!ente nel (ibro dell%Esodo. Lind!rimento del
c!ore del Taraone a av!to per conseg!en"a B per me""o
dell!ccisione dei primogeniti B la tragedia del popolo e1raico$ ma
ancora pi0 spettacolare linsensi1ilit% del Taraone in connessione
all!scita degli e1rei dallEgitto. La sciavit0 egi"iana degli e1rei
determinata$ d!n&!e$ dallindurimento del c!ore del Taraone$
KL Dante$ Monarchia IPUI$ in <pere minori$ ed. cit.$ pp.IL?HILI.
K= T!magalli$ op. cit.$ pp.?IKH?I<.
=R
mentre il passaggio per il ,ar Cosso signi'ica la li1era"ione degli
e1rei. Il corrispondente di t!tto ci@ nella Commedia$ e precisamente
nel 1assoHIn'erno$ ,ed!sa$ ossia la ra''ig!ra"ione dellind!H
rimento del c!ore$ mentre il contrapp!nto di tale episodio il canto
In e:itu Israel de eg5pto *dal Salmo ??I/$ cantata dalle anime ce si
trovano alle rive del 2!rgatorio. Di modo ce il 1assoHIn'erno
costit!isce !n passaggio tra ,ed!sa e la li1era"ione dallEgitto.
KK
KK c'r. T!magalli$ op. cit.$ pp.?I<H?IQ.
=?
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-am1ridge$ ?>>=.
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,ELL96E$ Attilio$ #eccato Kdegli angeliL$ in E"$ vol. IV$ pp.I=>HIKD.
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=I
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CAG6I$ E!genio$ .iacomino da Verona$ in E"$ vol. III$ pp.?LKH?L<.
CUSS9$ Vittorio$ "ite$ in E"$ vol. II$ pp.=?QH=?>.
S:9--YI$ ,anlio 2astore$ -legias$ in E"$ vol. II$ pp.>L=H>LK.
V9SSLEC$ ;arl$ (a "ivina Commedia studiata nella sua genesi e
interpretata *trad. di Ste'ano 4acini e Leonello Vincenti/$ vol. II *parte
I e II/$ Later"a$ ComaB)ari$ ?>D<.
=L
ESZ:EC DCAS;X-ZY
Str!tt!re antitetice e metamor'osi
nel canto UIII dellInferno
Allini"io del canto UIII Dante e Virgilio entrano in !n 1osco ce
nella s!a contrapposi"ione ai 1osci mondani si riciama alla
Jselva osc!raF del I canto# gli al1eri di &!esto 1osco sono Jdi color
'oscoF$ con rami Jnodosi e _nvoltiF in c!i non crescono 'r!tti ma
p!nte spinose e velenose. Dante$ s! invito di Virgilio$ strappa !n
ramicello di !n al1eroN dal ramo esce sang!e$ e il tronco reagisce
rimproverando Dante per la s!a cr!delt%# EUomini '!mmo$ e or
siam 'atti sterpiF B dice la pianta con voce ce esce insieme al
sang!e attraverso la 'erita del ramo. (!i$ a prima vista$ sem1ra
molto 'orte lin'l!en"a dellantecedente virgiliano dellepisodio$ ma$
anali""ando lintero canto$ possi1ile notare come esso sia cosparso
di molteplici riciami a 9vidio. 6ella seconda parte di &!esto
saggio mi occ!per@ delle all!sioni ovidiane disseminate nel canto
dei s!icidi prestando !na particolare atten"ione alle di''eren"e tra
le metamor'osi ovidiane e &!elle dantesce. La prima parte sar%
invece dedicata alle st!tt!re antitetice ce costit!iscono lo
str!mento retorico dominante in &!esto canto noto proprio per la
s!a retoricit%.
I. Retorica e dolore: le strutture antitetiche
I.?. Il canto UIII a !na notevole popolarit% critica$ e tra i pi0 di
cento lett!re e saggi
?
a esso dedicati$ possi1ile trovare non poci
contri1!ti ce si occ!pano ance dellaspetto ling!isticoHretorico del
canto. 2er men"ionarne solo alc!ni eccellenti# Leo Spit"er
D
scrive
per primo s!l ling!aggio i1rido B si deve notare s!1ito ce in
&!esto canto !no dei motivi cond!ttori li1ridismo$ la nat!ra
? Tonte# ccc.danteonline.it *)i1liogra'ia/.
D Spit"er$ Leo$ Il canto 2III dell%Inferno$ ?>K=$ pp.DDIHDLQ.
==
doppia# dal centa!ro 6esso$ attraverso le arpie e ,inosse$
I
'ino agli
!ominiHpiante. Accanto a Spit"er$ 4Vnos ;elemen
L
si concentra s!lle
caratteristice della genesi del ling!aggio$ scoprendo !n paraH
lellismo nel carattere di contrappasso ce la prod!"ione del
ling!aggio a nel caso di Ulisse e in &!ello degli !ominiHpiante.
Ga1riele ,!res! nel s!o saggio intitolato (a selva dei disperati
=

anali""a le espressioni ling!istice ce caratteri""ano latmos'era
del canto in generale$ e in particolare &!ella della selvaN 4on -.
)arnes
K
si occ!pa a s!a volta soprat!tto delle di''eren"e 'ra il modo
di esprimersi di Virgilio e &!ello di 2ier della Vigna. Ettore
2aratore
<
e Igna"io )aldelli$
Q
polemi""ando con le tesi di Spit"er$
mettono in rilievo i me""i retorici !tili""ati da 2ier della Vigna e
ce danno 'orma alla s!a personalit%. S!lla scia di 2arodi e 2ietro
,a""am!to$
>
in 1ase a ricerce s!llepistolario di 2iero$ sono poi
mat!rati i saggi di dilliam A. Stepan7
?R
e -la!dia Villa.
??
Gli a!tori di &!esti articoli disting!ono d!n&!e pi0 aspetti
del ling!aggio e del modo di parlare nel canto. :enendo in vista
lintero canto$ ci si accorge della colorit!ra particolare ca!sata in
parte dall!so delle parole onomatopeice# il lessico dei primi trenta
versi con i s!oi Jnessi consonantici nodosi e stridentiF
?D
*per es.
bosco&foscoM bronchi&tronchiM stecchi con toscoM aspri sterpi/ esprime
per'ettamente lo spavento provocato dal paesaggio. La pec!liarit%
ling!istica$ atmos'erica e iconica di &!esto canto si mostra ance a
I Vedi la s!a descri"ione in Inf.0 V$ LH?D.
L 4Vnos ;elemen$ JA n7elvi moralitVs# a n7elvi contrappassoF in ;elemen$ filoz8fus
"ante. MNv3szet$ 3s n5elvelm3leti e:pedDci81$ DRRD$ pp.?DDH?D<.
= *JIn'.F UIII/$ in 'assegna della letteratura italiana$ >> *?>Q=/$ pp.=HL=.
K Inferno 2III$ in "ante soundings$ ?>Q?$ pp.DQH=Q.
< nalisi retorica del canto di #ier delle Vigne$ ?>KQ$ pp.?<QHDDR.
Q Il canto 2III dell%OInfernoO$ ?><R$ pp.IIHL=.
> (/epistolario di #ier della Vigna e l/opera di "ante0 ?>K<$ pp.DR?HD=.
?R (%autoadempimento delle profezie di #ier della Vigna6 l%HElogio di -ederico II e PInferno
2IIIH0 ?>Q>$ pp.I<HKD.
?? Canto 2III$ DRRR$ pp.?QIH?>?.
?D -esare Angelini$ Canto 2III0 ?><?$ p.LIR.
=K
livello lessicale# troviamo !na gamma talmente vasta di espressioni
di dispera"ione$ dolore e in'elicit%$ ce non p!@ essere s!perata da
ness!n altro canto dellInferno. Ga1riele ,!res! conta dodici ver1i
relativi allespressione o alla ca!sa del dolore *per es. gemere *v. L?/$
piangere *v. ?I?/$ dilacerare *v. ?DQ//N otto nomi di signi'icato l!tt!oso
*per es. dolore *v. ?RD/$ guai *v. DD/$ morte *vv. KK e ??Q//N e dieci
aggettivi c!pi *per es. tristo *vv. ?D$ K>$ ?LD$ ?L=/$ mesto *v. ?RK/$
fosche *v. L//
?I
. Sono osc!ri$ Jnodosi e _nvoltiF$ coperti da Jstecci
con t@scoF non soltanto gli al1eri del secondo girone del settimo
cercio ma ance le parole ce li descrivono$ e le radici mentali di
t!tto ci@# i pensieri nellanima dei s!icidi$ protagonisti a''litti di
&!esto canto. (!esto orrendo am1iente nat!rale dipinto con !n
lessico escl!sivamente c!po$ v!ol essere nel s!o complesso segno
della dispera"ione dei s!icidi$ secondo &!anto avvertiva 2ietro di
Dante s!lla scorta di !n passo di San )ernardo# Jomo a1s&!e
gratia !t desperans est vel!t ar1or silvestris$ 'erens 'r!ct!s &!i1!s
porci in'ernales *!t Yarpiae ic/ pasc!nt!rF.
?L
,ettendo a '!oco le 'ig!re parlanti del canto vediamo come
lo stile caratteristico del loro parlare d% 'orma alle loro personalit%.
Il modo di esprimersi di 2ier della Vigna !na delle prove della
s!a identit%# la str!tt!ra considerata delle epistole e larco delle
peri'rasi ornate si ri'lettono nel primo monologo di 2ier della Vigna
nel c!i lessico si misciano poi i termini tecnici della caccia ce '!
attivit% gradita al s!o signore$ Tederico II.
?=
Il ling!aggio tipico di
2iero a c!i si accostano lo stile denso di 'ig!re retorice in t!tto il
canto e lelo&!en"a del s!icida 'iorentino$ l!ltimo personaggio ce
?I (a selva dei disperati$ ?>Q=$ pp.QH>. Unaltra analisi 1asata s!l lessico denotante
orrore e l!tto del canto si trova nel saggio di Ettore 2aratore ce conta ??< termini
dedicati a costit!ire e sottolineare &!esta colorit!ra speciale *pp.?>QHDRR/.
?L 2ietro Aligieri *?ILRHLD/$ commento ai versi ?H>. -ita ance# Angiolillo$ ?>>K$
p.?RD.
?= Il trattato s!lla caccia col 'alcone di Tederico il "e arte venandi cum avibus a c!i si
trovano contri1!ti interessanti nella monogra'ia Il volo della mente6 falconeria e sofia nel
mondo mediterraneo6 Islam0 -ederico Q.0 "ante di Daniela )occassini.
=<
appare nel canto$ sono in rela"ione antitetica con le disadorne
spiega"ioni virgiliane e con il tacere tremante del Dante
viaggiatore. Inoltre$ &!esto stile retorico costit!isce !n contrasto
con la prod!"ione del ling!aggio da parte degli i1ridi !ominiH
piante.
?K
Il parlare dei s!icidi si connette al dolore# le piante sono
capaci di parlare solo attraverso le loro 'erite B &!indi Dante deve
solo cogliere !n ramicello dal cesp!glio per rendere possi1ile a
Virgilio di dimostrare ce lEneide non sia !na mera favola$
?<
ma il
s!o atto a ance !na precisa '!n"ione concreta. Il carattere di
contrappasso di &!esta dolorosa prod!"ione del ling!aggio viene
messo in particolare eviden"a da Spit"er nel saggio intitolato
Moralit linguistica6 il contrappasso linguistico# Jsi esprime !na
conce"ione ragionata nella pena dei s!icidi$ siccome gettando la
vita$ si nega in sA lessen"a !mana. Dallessen"a !mana
inscindi1ile la capacit% di parlare *possiamo ricordarci# Zsolo
all!omo data la capacit% di parlare[F.
?Q
6ella s!a interpreta"ione
Spit"er sottolinea il carattere i1rido della ling!a dei s!icidi *met%
!mana$ met% vegetale/.
?>
,a &!este p!r notevoli di''eren"e e la variet% stilistica tra gli
interloc!tori non spe""ano l!nit% del canto$ giaccA sia le
descri"ioni ce i discorsi vengono ten!ti insieme da !n doppio
sistema interno ce da !na parte consta di !na rete logica di antitesi
e paralellismi *&!esto costit!isce la str!tt!ra del canto/$ dallaltra
costit!ito da !na rete tematica di all!sioni classice e immagini
ripet!te *come per es. &!elle della caccia o della nat!ra i1rida/.
?K Spit"er$ Il canto 2III dell%Inferno$ ?>K=$ pp.DDIHDLQ.
?< -osG viene interpretato &!esto atto di Dante da D9vidio *?>ID$ p.D?=$ p.D?</ e da
)ioc *?>>?$ pp.L=HK?/ nel s!o saggio intitolato -rom Ignorance to InoRledge6 +he
Marvelous in GInfernoH ST.
?Q ;elemen$ DRRD$ pp.?D=H?DK.
?> c'r. Spit"er$ ?>K=$ pp.DD>HDIR.
=Q
I.D. e strutture antitetiche
Una parte delle interpreta"ioni del canto UIII accent!a le
contrapposi"ioni presenti nel canto# Giorgio 2etrocci
DR
nota la
1ipolarit% caratteristica c 'r!tto di !n attento lavoro retoricoH
stilistico. Angelo 4acom!""i
D?
diciara ce lantitesi il principio
'ondamentale nella str!tt!ra"ione del discorso$ e ce tra le 'ig!re
retorice &!ella ce appare con maggior 're&!en"a nel canto. Altri
st!diosi sottolineano invece limportan"a della nega"ione# secondo
Georges G`ntert li1ridismo nel canto non 1asato s! !na
mescolan"a ordinaria di d!e nat!re$ ma caratteri""ato da !na
negativit% reciproca#
DD
gli !ominiHpiante devono esistere sen"a la
parola !mana *sostit!ita da !n doloroso ling!aggio ar1oreo/$ sen"a
la capacit% di m!oversi ce propria di ogni essere animato eccetto
&!elli vegetali$ ma essi non sono dotati neance dall!nico
vantaggio della vita vegetale$ &!ello di essere insensi1ili al dolore.
L!igi Scorrano nel s!o saggio intitolato OInfernoO 2III6 un orizzonte
di negazione cerca di dimostrare come nel canto la retorica della
nega"ione prevalga ance sopra le str!tt!re antitetice. Secondo
Scorrano nei versi LHK il primo emisticio$ aperto dalla nega"ione$
aggetta 'ortemente s!llaltra met% della str!tt!ra versale$ in parte
de1ilitando la vigoria dellavversativa. Inoltre$ secondo lo st!dioso$
le 'orme ver1ali in costr!"ione negativa$ ce dominano il canto
*vedi nei versi# DI$ IK$ L>$ =K$ K=$ <L$ QR$ QL/$ contri1!iscono a
ra''or"are &!esto Fori""onte della nega"ioneF.
DI
4on -. )arnes
daccordo con Scorrano# JnonF la parola ciave di t!tto il cantoN
DL

in'atti JnonF in posi"ione ini"iale di canto si a !nicamente
nellInferno$ e &!i tale nega"ione si ripete addiritt!ra tre volte
DR Canto 2III$ ?>QK$ pp.DI?HDLD.
D? Il palinsesto della retorica$ ?><D$ pp.=IH=L.
DD Mito e poesia$ Atti del secondo Seminario dantesco interna"ionale$ Tranco -esati
Ed.$ Tiren"e$ ?>><$ p.LD.
DI L!igi Scorrano$ Il "ante fascista. )aggi0 letture0 note dantesche$ Longo$ Cavenna$
DRR?$ p.??.
DL Inferno 2III$ ?>Q?$ p.IR.
=>
allini"io delle prime tre ter"ine del canto. 6ellanalogia tra peccato
e pena *&!elli ce respingono da s stessi la vita$ all_aldil% sono
costretti di esistere in !nimpotente 'orma vegetale$ e non gli sar%
ridata la 'orma !mana neance nel giorno del Gi!di"io Universale/$
ce !na sol!"ione caratteristica di Dante$ '!n"iona con certe""a e
con convin"ione il principio della nega"ione. Secondo Scorrano la
nega"ione della vita di 2iero ci@ ce implica la retorica della
nega"ione. ,a do11iamo notare ce nel canto si trovano diversi tipi
di nega"ione$ i &!ali 'orse non sono per'ettamente paragona1ili tra
loro. La nega"ione della vita in &!esto contesto non altro ce il
ri'i!to dell!nica possi1ilit% data$ mentre la 1ase delle nega"ioni
della seconda ter"ina indisc!ti1ilmente !nantitesi# l_essen"a della
contrapposi"ione non il ri'i!to del 1osco verde e vivo$ ma la
descri"ione di !na selva 'osca e velenosa. Le nega"ioni in &!esta
parte della descri"ione prod!cono limpressione di essere di 'ronte
soltanto a !na parodia di !n 1osco verde e realeN mentre al posto
della mera parodia troviamo !n paesaggio esistente e ricco di
signi'icati ce non vengono pi0 conosci!ti attraverso nega"ioni. Leo
Spit"er nota ce latmos'era moraleHstilistica del canto
caratteri""ata dalla tort!ra$ dalla scissione$ dallo sdoppiamento$ in
!na parola$ dalla disarmonia.
D=
Ed esiste !n me""o retorico pi0
adatto dellantitesi per rappresentare &!esta scissioneO
La *gi% men"ionata/ seconda ter"ina del canto B ce
rappresenta la particolare atmos'era e stile del tredicesimo B$
composta di tre antitesi$ le &!ali contrappongono la piacevole""a
del paesaggio realistico allorrore ce pervade il paesaggio
sim1olico. Il risalto dato allana'ora e la descri"ione della selva 'osca
con ogni pro1a1ilit% derivano dallUercules furens di Seneca#
EYorrent opaca 'ronde nigrantes comae P... 6on prata viridi laeta
'acie germinant$ P6ec ad!lta lenti 'l!ct!at "ep7ro segesN P6ec !lla
ramos s7lva pomi'eros a1etF.
DK
Le tre opposi"ioni$ la triplice
D= Spit"er$ ?>K=$ pp. DID e DI=.
DK Vv. KQ>H<RR. Ed. 17 -arles )ecW$ )oston$ 4ames ,!nroe e -o.$ ?QL=$ p.ID.
KR
ripeti"ione del JnonF ini"iale e del connettivo JmaF da !n lato
rendono monotona la costr!"ione delle 'rasi$ dallaltro per@
contri1!iscono a creare !nintensi'ica"ione ce c!lmina nella ter"a
opposi"ione$ meno esposta delle altre$ in c!i vengono contrapposte
le spine velenose con la dolce""a dei 'r!tti. 6ei versi QH> sono le
J'iere selvaggeF e i El!ogi c8ltiF a costit!ire !n contrasto. Le
contrapposi"ioni s!ccessive *nei versi DRHD? tra la!tenticit%
dellesperien"a e lincredi1ilit% delle storie lette$ e nei versi DDHDI tra
le d!e esperien"e sensoriali# JIo sentia d_ogne parte trarre g!ai Pe
non vedea persona ce _l 'acesseF/ servono da transi"ione tra la
descri"ione mitica e il doloroso monologo di 2iero. Lantitesi molto
e''icace 'ra la piccole""a dellatto di Dante *JAllor porsi la mano !n
poco avante Pe colsi !n ramicel da !n gran pr!no/
D<
e la terri1ilit%
delle''etto *Je _l tronco s!o grid@# Z2ercA mi scianteO[. PPDa ce
'atto '! poi di sang!e 1r!no/
DQ
stata notata da alc!ni st!diosi.
D>

2iero nei s!oi primi gridi di dolore identi'ica cosG sA stesso e i s!oi
compagni di pena# Uomini '!mmo$ e or siam 'atti sterpi *v. I</ B
mettendo in contrasto il loro stato nat!rale di prima col degradato
stato di adesso. 6ella spiega"ione di Virgilio *vv. LKH=?/ ritorna il
tema dei versi DDHDI$ costit!endo !nantitesi tra la possi1ile B ma
mancata B credi1ilit% della storia di 2olidoro da parte di Dante
* jS_elli avesse pot!to creder prima ... ci@ c_a ved!to p!r con la mia
rimaj/ e la cosa incredibile. La prima ter"ina *vv. ==H=</ del discorso
di 2iero pervasa dalla gentile""a ra''inata e 'orm!lata con lo stile
elevato ce '!rono proprii del letterato 2ier della Vigna. (!esto
ling!aggio ricercato sta in posi"ione nettamente antitetica rispetto
ai s!oi gridi di dolore registrati poco prima nel testo. 6ella s!a
a!toHpresenta"ione
IR
*ce in realt% !na peri'rasi/ si p!@ osservare
D< Vv. I?HID. Vedi la di''eren"a tra lincerte""a dellatto dantesco e il modo violento
con c!i Enea strappa 1en tre volte dal cesp!glio di mirto di 2olidoro *III$ vv. D<HLR/.
DQ Vv. IIHIL.
D> 2er. es.# Angelini$ ?><?$ p.LILN Antonio -esari.
IR Vv. =QHKI.
K?
!na 'ig!ra etimologica antitetica *serrando e diserrando/N e !n
contrasto doloroso
I?
tra laggettivo posto in rilievo sintattico e
metrico$ a ci!s!ra di verso *EsG soaviF/ e il m!tamento tragico ce
seg!ir%. -omincia &!a la divisione *Jdal secreto s!o &!asi ogn_ !om
tolsiF/ tra 2iero e gli altri !omini di corte ce cond!sse allinvidia
verso di l!i e$ attraverso linvidia$ alla s!a cad!ta. La parola fede
ritorna tre volte *vv. D?$ KD e <L/ nellepisodo$ ra''or"ando cosG la s!a
importan"a nellinterpreta"ione dantesca$ la c!i sostan"a non
altro ce il contrasto ingi!sto tra le a"ioni e le conseg!en"e# J'ede
portai al glorhoso o''i"io$ Ptanto c_i_ ne perde_ li sonni e _ polsiF.
Lantitesi ac!ta e grave tra la 'ede di 2iero e il s!o ris!ltato del t!tto
negativo$ la perdita delle notti tran&!ille e in'ine della vita stessa$
costit!isce il n!cleo della tragedia di 2iero. Dal verso KL ini"ia la
descri"ione peri'rastica dellinvidia personi'icata$ ce viene
nominata soltanto nel verso <Q *retardatio nominis/. Le pi0 ricce di
arti'ici retorici sono le d!e ter"ine dei versi K<H<D# limpiego di tali
me""i sottolinea ce la tragedia di 2iero gi!nge &!i al s!o c!lmine.
6ei versi K<HKQ la triplice ripeti"ione del ver1o Jin'iammareF
*Einfiamm contra me li animi t!ttiN Pe li /nfiammati infiammar sG
A!g!stoF/ e il netto contrasto tra 2iero e gli Janimi t!ttiF
costit!iscono il crescendo delle peripe"ie di 2iero ce trova l_apice
nella d!plice antitesi del verso K># Elieti onor tornaro in tristi luttiF$
in c!i i d!e nomi e i d!e aggettivi$ sia separatamente sia nei
rispettivi sintagmi$ stanno in contrapposi"ione tra loro. La
narra"ione dell!ltima decisione di 2iero *vv. <RH<D/ si compone di
!na catena di &!attro antitesi di c!i le pi0 'orti sono &!elle
sottolineate da gioci di parole# Eper disdegnoso g!sto$ ... '!ggir
disdegnoFN ingiusto 'ece me contra me giusto. 6ellespressione Jme
contra meF
ID
!n!nit% *me/ paradossalmente contrasta con sA stessa$
I? -iavacci Leonardi$ p.DID.
ID La''erma"ione di 2iero contraria al concetto tomistico secondo c!i il s!icidio
non contro la persona ce lo commette$ ma contro Dio e lo stato# il s!icidia
Jini!riam &!idem 'acit non si1i$ sed civitate et DeoF. *)umma +h.$ II$ II$ =>$ I$ D/.
KD
mentre il ger!ndio credendo , il ver1o credere viene ripet!to otto
volte nel canto
II
B accent!a la tragica ill!sione del gesto. Il credere
di 2iero sta in contrapposi"ione con la realt% della gi!sti"ia divina e
rievoca i passi UVII$ UIU$ UUII e UUIII della "e Civitate "ei di
Agostino ce trattano Jla morte volontaria per il timore del
disonoreF ce rende il s!icida Jtanto pi0 colpevole &!ando si
!ccise$ &!anto pi0 '! incolpevole nella vicenda per la &!ale ritenne
di doversi !ccidereF.
6atalino Sapegno nel s!o commento
IL
sottolinea larti'iciosit%
della costr!"ione del primo racconto di 2iero$ ce riciede !n
notevole s'or"o di comprensione da parte dei viaggiatori e dei
lettori. La comprensione deve necessariamente precedere il gi!di"io
degli am1ig!i processi mentali ce portano al s!icidio. Il secondo
discorso di 2iero *vv. >IH?RQ/$ invece$ gi% privo di arti'ici retoriciN
la spiega"ione ciara e tendente a !na immediata comprensi1ilit%.
In &!esto 1rano troviamo d!e distinte antitesi ce indicano le
di''eren"e tra la sorte nellaldil% dei s!icidi e &!ella delle altre
anime. I versi ><H>Q$ ce spiegano ce le anime dei s!icidi non
anno !n l!ogo presta1ilito in &!esto girone$ ma vengono gettate
cas!almente nella selva$ mettono in contrasto i negatori della vita
con le altre anime gi!dicate da ,inosse$ in &!anto negli altri cerci
e gironi i peccatori sono variamente divisi e raggr!ppati secondo il
loro peccato. Trancesco da )!ti spiega cosG &!esta sol!"ione
dantesca# Ela despera"ione non % gradi# imper@ ce in pari grado
ogn!no ce si disperaF.
I=
6el verso ?RL si amplia lo spettro
dellopposi"ione# nel giorno del gi!di"io t!tte le anime
riprenderanno i loro corpi *?oel I$D/N eccetto i s!icidi ce non li
riavranno$ in nome della gi!sti"ia$ in &!anto essi anno distr!tto
l!nit% organica 'ra lanima e il corpo.
6ella rappresenta"ione degli scialac&!atori$ altri peccatori
II :re volte nel verso D=$ poi nei versi LK$ <?$ Q? e??R. 4acom!""i$ ?><D$ p.K=.
IL Sapegno$ ?>Q=$ pp.?L<H?LQ.
I= 6el s!o commento ai versi >?H?RQ.
KI
del canto$ domina pi0 il nesso logico dellanalogia ce &!ello
dellantitesi. 2arallelamente alla prima ill!sione dei sensi nei versi
DDHDI$ si sente !n contrasto tra lavvenimento previsto e &!ello ce
veri'ica nei versi ?R>H??Q# davanti a Dante$ ce sente i r!mori di !na
caccia$ si svolge !na scena contraria al cons!eto$ dato ce al posto
del cingiale '!ggono d!e anime gra''iate. :ra i d!e gr!ppi di
peccatori si nota lanalogia *sono distr!ttori della vita e delle
proprie cose/$ mentre tra le loro pene si genera !n rapporto
antitetico# i s!icidi sono diventati m!ti e immo1ili a ca!sa della loro
tras'orma"ione in cesp!glio$ invece gli scialac&!atori B n!di$ percA
si sono spogliati dai 1eni temporali
IK
B '!ggono gridando 'ortemente
davanti alle nere cagne in'ernali.
II. a pianta sanguinante del canto XIII: l!antecedente
virgiliano" le metamor#osi mitiche di $vidio e %uella etica di
Dante
I. ?. La 'onte virgiliana dell_episodio si trova nel ter"o li1ro
*vv. DDHKQ/ dell_Eneide0 a c!i peraltro lo stesso Dante accenna nel
verso LQ del canto. La str!tt!ra e la sit!a"ione di 1ase della storia
dantesca e di &!ella virgiliana sono 'ondamentalmente con'ormi$ e
la somiglian"a tra le scene si mostra tanto nell_atteggiamento degli
a!tori &!anto nel comportamento degli eroi# nella piet% verso il
misera1ile stato !mano espresso dal grido proveniente dalla
terraPdal tronco$ e nell_orrore ce viene provato sia dall_eroe
virgiliano *vv. D>HIR$ I>/ sia da &!ello dantesco *vv. LLHL=/ e da c!i
scat!risce il sentimento di piet%. La di''eren"a pi0 notevole tra le
d!e scene concerne nell_elemento della metamor'osi# il mirto cresce
sopra il corpo di 2olidoro *le parole ce &!est_!ltimo rivolge a Enea
ind!11iamente escono dal terreno$ dal pro'ondo di !n t!m!loN
I<

mentre le anime dei s!icidi vivono all_interno di !na pianta B
IK 4acopo Aligieri *?IDD/$ nel commento ai versi ??=H??<.
I< Eneide$ III$ I>HLR# Egemit!s lacrima1ilis imo P a!dit!r t!m!loF.
KL
secondo la legge del contrappasso il loro corpo !mano stato
sostit!ito da !n corpo vegetale e le loro mem1ra sono diventate
'oglie$ sensi1ili al dolore$ ma incapaci di m!oversi. 6el caso
dellantecedente virgiliano non si tratta dello stesso tipo di
metamor'osi EdirettaF *da !omo in pianta/ ce troviamo in 9vidio$
e nepp!re di &!ella EindirettaF$ dantesca$ ce sta a indicare !na
diversa modalit% di imprigionamento dell_anima. ,a ance se non
il corpo di 2olidoro a tras'ormarsi in mirto$ siamo com!n&!e di
'ronte a !na metamor'osi# da !n lato percA i dardi ce anno
tra'itto il s!o corpo$ radicandosi nel terreno$ danno origine a !n
cesp!glio di corniola e di mirtoN
IQ
dallaltro lato percA la pianta$
avendo vicino l_anima$ ce l_essen"a dell_!manit%$ diventa simile
al corpo !mano$ e ci@ si rende evidente sia nel sang!e ce ne esce
'!ori$ ce nella sensa"ione del dolore.
Laltra importante di''eren"a tra lantecedente virgiliano e la
riscritt!ra di Dante il motivo della p!ni"ione. ,entre 2olidoro a
so''erto !na morte violenta e la s!a sopravviven"a in 'orma di
pianta terrena non il ris!ltato dei s!oi atti precedenti$ la n!ova
esisten"a dei s!icidi dantesci viene invece determinata in ogni
particolare dalla pena$ ce la conseg!en"a dell_atto commesso. Il
cespo di 2olidoro non prigione dellanima$ ma !na sorta di lapide
del giovane ingi!stamente !cciso. 6on trovo convincente lopinione
di Giovanni Tallani
I>
*e di altri/$ secondo i &!ali il giovane troiano
ricevere11e in &!esta tras'orma"ione J!n compenso alle s!e pene$
per volere degli diF$ percA la concl!sione dellepisodio virgiliano
consister% nella descri"ione della cerimonia di sepolt!ra di 2olidoro
*vv. KDHKQ/$ nella &!ale viene sepolta ance lanima *vv. K<HKQ/$ per
poter riposare 'inalmente in pace. D!n&!e la s!a metamor'osi a
pi0 il signi'icato di !n ai!to temporaneo ricev!to dagli Dei ce non
IQ III$ vv. L=HLK# JYic con'i^!m 'errea te^it Ptelor!m seges et iac!lis increvit ac!tisF.
*_!na 'errea selva di dardi P&!i mi tra'isse e t!tto il mio corpo a coperto$ Ped alta in
rami p!ngenti cresci!ta_/.
I> -ommento al verso I<.
K=
&!ello di !na vera ricompensa.
I.2. 6ella descri"ione della metamor'osi del canto UIII B come
indica D9vidio
LR
B$ Dante si ispirato non soltanto a Virgilio ma
ance alla!tore delle Metamorfosi. In 9vidio troviamo n!merosi
esempi di tras'orma"ioni in piante *dalla storia di Da'ne 'ino a
&!ella di Tilemone e )a!ci/$
L?
ma soltanto in tre casi si tratta di
piante sang!inanti. 6el caso delle Eliadi piangenti il 'ratello Tetonte
si tratta di !na metamor'osi non ancora completata ed per &!esta
ragione ce i loro rami sang!inano e si mostrano in grado di
parlare mentre stanno ass!mendo !na 'orma vegetale$ e la loro
madre$ -limene$ tenta di strappare i loro corpi dai tronci. Invece$ a
metamor'osi !ltimata$ &!ando la corteccia copre le loro la11ra$ esse
tacciono$ e non sono capaci di esprimersi in altro modo ce con le
lacrime diventate gocce dam1ra.
LD
,entre nel mito di Driope
LI
ce
coglie dei 'iori p!rp!rei da !n al1ero di loto$ lei ignara del 'atto
ce in &!ell_al1ero si era tras'ormata la nin'a LotiN e nel mito di
Erisittone
LL
ce consapevolmente$ in spregio agli Dei$ a11atte la
&!ercia del 1osco sacro a -erere sotto la &!ale si nasconde !na
nin'a carissima alla divinit%$ si tratta di metamor'osi compi!te da
l!ngo tempo$ e il sang!e e la parola sono i segni indisc!ti1ili
dellessen"a !mana rimasta nella 'ig!ra vegetale.
Anali""ando le metamor'osi dantesce del canto UIII
dellInferno e &!elle ovidiane do11iamo porre l_accento s! alc!ne
di''eren"e 'ondamentali. Leo Spit"er
L=
nota !na di''eren"a notevole
tra la metamor'osi in 9vidio e in Dante$ per &!el ce rig!arda il
processo stesso attraverso c!i la metamor'osi si compie# &!ando$ in
9vidio$ !na persona vivente diventa !na pianta *coi piedi ce si
LR Canto di #ier della Vigna.
L? Vedi# Ivi$ pp.?D<H?IR$ YarsVn7i$ 4Fv3nn53v7ltoz7so1 <vidius OMetamorphosisO$aiban$
*8Metamorfosi vegetali in <vidio/$ ?>RQ.
LD Met.$ II$ ILRHIKK.
LI Met.$ IU$ IILH>I.
LL Met.$ VIII$ <IQHQL.
L= op. cit.$ DDI.
KK
irrigidiscono in radici$ la cioma ce si tras'orma in 'ogliame$ ecc./
vi !na identit% ininterrotta tra la persona come totalit% e la pianta
in c!i essa viene tras'ormata. 6el caso dei s!icidi di Dante$ invece$
il corpo e lanima sono stati disgi!nti dallatto del s!icidio e l!nica
parte ce sopravvive lanima. -i@ con'ermato dal 'atto ce nel
giorno del Gi!di"io &!este anime non riprenderanno il loro corpo$
ma ne rimarranno prive$ e i loro corpi saranno appesi al Jpr!noF
della propria anima.
-i sono altre d!e di''eren"e importanti tra le metamor'osi
ovidiane e &!elle dantesce delle anime del canto UIII$ di''eren"e
s! c!i riciama latten"ione ,icelangelo 2icone nel s!o saggio
intitolato "ante e i miti.
LK
La 'antasia dellauctor classico
L<
non aveva
in'atti mai contemplato lipotesi della tras'orma"ione dell!omo in
pianta irreale$ alienata dallordine nat!rale *!na pianta dalle 'ronde
non verdi ma sc!re$ da rami non diritti ma contorti$ e ce al posto
di 'r!tti porta spine velenose
LQ
/. E mentre le Metamorfosi sono
interessate a spiegare ci@ ce precede la tras'orma"ione *per
esempio delle Eliadi in pioppi
L>
/$ la Commedia interessata a rivelare
ci@ ce segue la tras'orma"ione dei s!icidi in piante$ ad eviden"iare
cio come '!n"iona la gi!sti"ia divina. Se le Metamorfosi sono !n
poema e"iologico$ ce v!ol conoscere le ca!se prime$ la Commedia
!n poema escatologico$ ce v!ole capire le cons!eg!en"e !ltime
delle cose. Le Eliadi diventando pioppi terminano la loro esisten"a
in'eliceN i s!icidi invece ass!mendo la nat!ra vegetale ini"iano !na
esisten"a di in'elicit% sen"a 'ine.
Si p!@ notare ance !na di''eren"a nellaspetto narrativo#
mentre Dante testimone del ris!ltato della metamor'osi vegetale
dei s!icidi e ne d% !n_a!tentica descri"ione s!l piano narrativo$
LK ,. 2icone$ "ante e i miti$ in ,. 2iconeB:. -rivelli *a c. di/$ "ante. Mito e poesia$
?>><$ pp.D?HID.
L< ,. 2icone$ "ante e i miti$ in "ante. Mito e poesia$ ?>><$ pp.D?HID.
LQ Vv. LHK.
L> I pioppi$ ce ora crescono l!ngo la riva del 2o$ '!rono !na volta le sorelle di
Tetonte ce piansero la rovinosa cad!ta del 'ratello dal cielo.
K<
9vidio svolge soltanto il r!olo di raccoglitore di miti$ e$ 'acendoli
raccontare dai s!oi personaggi$ come accade in alc!ni casi$ ne
ra''or"a il carattere 'ia1esco e li allontana da sA.
2rendendo in considera"ione soltanto le descri"ioni delle
metamor'osi$ non sem1ra convincente l_esisten"a di !no stretto
collegamento tra &!elle del canto UIII e le metamor'osi vegetali
ovidiane. In 1ase alla str!tt!ra della storia$ allatteggiamento degli
a!tori e alle rea"ioni emotive degli eroi$ sem1ra ovvio ce noi
lettori siamo testimoni del compimento del modello virgiliano. ,a
non si p!@ trasc!rare la 'itta rete di all!sioni ovidiane di c!i il canto
intess!to dal primo all!ltimo verso. 6el primo verso viene citato
il centa!ro 6esso$ la c!i storia era nota a Dante tramite 9vidio$
=R

come viene con'ermato sia dalla s!a mansione di tragettatore del
Tlegetonte$ col compito di ai!tare i poeti della Commedia ad
attraversare il 'i!me di sang!e 1ollente$ sia dalle scelte lessicali del
canto UII dellInferno#
=?
per es. la E1ella DeianiraF *v. KQ/ dantesca
la Ep!lcerrima virgoF delle Metamorfosi *IU$ >/N e ance l!so
delle varianti della parola Jg!adoF riciamano la storia ovidiana# al
6esso 'orte ed esperto di g!adi *IU. ?RQ# E6ess!s ... mem1ris&!e
valens scit!s&!e vadorumF/ viene ciesto da Virgilio di mostrare
Edove si guadaF *UII. >L/N e &!esta parola sar% poi rieceggiata$
ance se solo 'onicamente$ persino nell!ltima parola nel canto *UII$
?I>/# E2oi si rivolse e ripassossi l guazzo/.
Ance le tras'orma"ioni in piante sang!inanti comportano
inevita1ili associa"ioni alle metamor'osi ovidiane. Lantecedente
ovidiano$ la descri"ione della morte di ,eleagro$
=D
Ea!t dedit a!t
vis!s gemitus
&'
est ille dedisse P stipes et invitis corrept!s a1 igni1!s
=R Met.$ IU$ >QHD<D.
=? Vedi# G. I""i $ 4esso in Enciclopedia "antesca$ ?>QL$ vol. IV$ p.LD.
=D c'r. "ante and Uis (iterar5 #recursors. +Relve Essa5s$ *ed. 17 4.-. )arnesB4. 2etrie/$
To!r -o!rts 2ress$ D!1lin$ DRR<$ p.DID.
=I La parola gemitus appare ance nella storia del 2olidoro nellEneide *III$ I>/.
KQ
arsitF
=L
dei versi LRHLD *E-ome d_!n sti""o verde c_arso sia P da l_!n
de_ capi$ ce da l_altro gemeF/ gi% stato 'atto notare da L7nne
2ress nel s!o saggio Modes of Metamorphosis in the VComediaW 6 +he
case of VInfernoW 2III. ,a la st!diosa non considera !n elemento
'ondamentale del riciamo# il motivo della p!ni"ione. Il 2olidoro
virgiliano so''re da innocente la propria morte$ mentre nelle storie
ovidiane la metamor'osi appare ance come pena$ o almeno come
conseg!en"a delle a"ioni del soggetto ce s!1isce la
tras'orma"ione. Le Eliadi$ ce piangono il 'ratello$ si radicano nella
loro triste""a inesting!i1ileN Driope ed Erisittone B ignari o
consapevoli ce siano B o''endono !n potere s!premo *i prediletti
degli Dei/. ,eleagro *il 'ratello di Deianira/$ dopo la caccia al
cingiale di -alidonia$ !ccide d!e s!oi "ii$ e cosG s!a madre B Alteia
B per vendicarsi dei s!oi 'ratelli$ getta nel '!oco lo sti""o a c!i le
,oire avevano dato la stessa l!nge""a di vita assegnata al
,elegro neonato.
==
6ellesempio di ,eleagro il lettore della
Commedia si im1atter% nel canto UUV del #urgatorio *JSe
t_ammentassi come ,eleagro Psi cons!m@ al cons!mar d_!n
sti""oF
=K
/$ dove la parola stizzo B ce a solo d!e occorren"e
nellopera *Inf. UIII$ LR e #urg. UUV$ DD/ B d% !n_ind!1ita1ile
con'erma del s!o collegamento al mito ovidiano di ,eleagro$
ra''or"ando e accent!ando il carattere di all!sione della s!a
presen"a nel canto UIII.
Limportan"a sostan"iale del motivo della p!ni"ione emerge
non soltanto dal paragone tra la storia dantesca e &!ella ovidiana$
ma ance dal 'atto ce esso o''re !n antecedente per linserimento
delle metamor'osi nel sistema morale. Le metamor'osi dantesce
dellInferno B al contrario di &!ella virgiliana$ e diversamente dal
=L Met.$ VIII$ =?IH=?L# Z(!esto +lo ti""one. manda !n gemito$ o cosG sem1ra$ poi
1r!cia in me""o alle 'iamme$ ce par non vogliano attaccarlo[.
== vv. L=?HL==.
=K vv. DDHDI.
K>
modello mitico di 9vidio B si 'ondano s! 1asi etice *descritte da
)oe"io$ a c!i Dante 'a esplicitamente ri'erimento nel Convivio
=<
/# EE
per@ ci da la ragione si parte$ e !sa p!r la parte sensitiva$ non vive
!omo$ ma vive 1estiaN sG come dice &!ello eccellentissimo )oe"ioF.
D!n&!e le metamor'osi in'ernali sono in ogni caso conseg!en"e del
peccato$ cio degrada"ioni ce si mostrano nella dis!mani""a"ione
dellatteggiamento e delle 'atte""e. La ca!sa delle tras'orma"ioni
del canto UIII veniva gi% indicata dai primissimi commentatori# da
4acopo Aligieri
=Q
nel ?IDD e da 4acopo della Lana negli anni ?IDLHDQ
B cito le parole di &!est!ltimo#
9r 'a tale transm!ta"ione Dante per allegorGa$ c_elli dice# l_!omo &!ando
nel mondo animale ra"ionale$ sensitivo e vegetativo# &!ando ancide s
stesso$ el con'erisce a cotale morte solo la possan"a dell_anima ra"ionale e
sensitiva$ e per@ c_anno colpa in tale o''esa$ son privi di &!elle d!e
possan"eN rimangli solo la vegetativa.
=>
Unaltra interessante e convincente interpreta"ione presente
nei saggi di dilliam A. Stepan7
KR
e di -la!dia Villa$
K?
secondo i
&!ali la metamor'osi in pianta di 2etr!s de Vinea
'ondamentalmente determinata dal s!o nome
KD
e da !n l!ogo del
li1ro di E"eciele *?<$DH?R/. Il gioco etimologico e interpretativo col
nome di 2ier della Vigna e le all!sioni 1i1lice sono gi% presenti in
epistole scritte nella corte di Tederico II# nellepistola Y) ?R< B
lettera elogio di 2ier della Vigna allimperatore$ anali""ata da
Stepan7 B$ e nell_epistola Y) D$ scritta dal giovane notaio 6icola
=< II$ VII$ L.
=Q 4acopo Aligieri *?IDD/$ commento ai versi ?HI del canto UIII dellInferno.
=> 4acopo della Lana *?IDLHDQ/$ #roemio.
KR (%autoadempimento delle profezie di #ier della Vigna6 l%HElogio di -ederico II e PInferno
2IIIH0 pp.I<HKD.
K? Canto 2III$ DRRR$ pp.?QIH?>?.
KD 6ella corrisponden"a di Vigna e dei s!oi contemporanei si trovano n!merosi
gioci di parole col s!o nome B la raccolta di &!esti 1rani era gi% cominciata da
Y!illardH)rAolles.
<R
della Cocca ce organi""a la lode di 2iero intorno alletimologia del
s!o nome.
KI
6ei passi 1i1lici leggiamo di !na&!ila ce stronc il
ramo *E". ?<$D/ di !n cedro B !n movimento ce possiamo
riconoscere nellatto di Dante$ e degli animali *arpie e cagne nere/
ce spe""ano e 'eriscono i cesp!gli dei dannati. E la&!ila Jscelse un
germoglio del paese e lo depose in un campo da semeN l!ngo il corso di
grandi ac&!e$ lo piant come !n salice$ perch3 germogliasse e
diventasse una vite estesa$ poco elevata ce verso l_a&!ila volgesse i
rami e le radici crescessero sotto di essa. "ivenne una vite...F *E".$
?<$=HK$ corsivi miei/$ ce ricorda la sorte delle anime dei s!icidi
dopo il gi!di"io di ,inosse. ,a dopo lallegorico tradimento della
vite 1i1lica *si rivolge verso !naltra a&!ila/ essa raggi!nta da !na
pro'e"ia tragica# J< non seccher del tutto non appena l_avr% s'iorata
il vento d_orienteO 2roprio nell/aiuola dove > germogliata0 seccheraF
*E".$ ?<$?R$ corsivi miei/$ ce p!@ essere interpretata come pro'e"ia
para1olica della sorte di 2ier della Vigna.
Un_!lteriore all!sione ovidiana del canto UIII traspare
nellepisodio degli scialac&!atori inseg!iti e s1ranati da cagne nere
demoniace$ episodio ce si ri'% alla storia di Atteone ce$
tras'ormato in cervo$ '! s1ranato dai propri &!aranta cani da
caccia.
KL
-ercando !n collegamento con la sol!"ione dantesca$
Lodovico -astelvetro nel s!o commento del ?=<R
K=
men"iona
linterpreta"ione allegorica del capitolo "e ctaeone del "e
incredibilibus historiis di 2al'ato$ ce narrava ce Atteone sera
rovinato trasc!rando il s!o patrimonio$ intento t!tto alla caccia$
Jsicc lo prover1iassero dessersi lasciato mangiare dai proprii
caniF. Leditore del commento di -astelvetro$ Tranciosi
KK
a''erma
ce Dante poteva conoscere la descri"ione di T!lgen"io *III$ I/ dove
KI Villa$ p.?Q<.
KL Met.$ III$ ?L=HD=D.
K= Al verso ?R>.
KK L. -astelvetro *?=<R/# )posizione di (odovico Castelvetro a 22I2 Canti dell/Inferno
dantesco...0 Societ% tipogra'ica$ ,odena$ ?QQK. Lo cita# D9vidio$ op. cit.0 pp.?KDH?KI.
<?
si legge ce Atteone$ avendo troppo amato la caccia e sentitane
linanit%$ si disanim@, e il s!o c!ore divenne come !n c!or di cervo.
,a p!r a11andonando la caccia$ mantenne la passione per i cani$
per la &!ale sprec@ ogni s!o avere$ e cosG si disse ce era stato
divorato dai s!oi cani. Un 1rano del mito ovidiano di Atteone$ dove
sono descritti gli !ltimi gemiti dolorosi del giovane cacciatore$
strettamente collegato alle caratteristice della prod!"ione del
ling!aggio nel canto UIII# Egemit ille son!m&!e$ Petsi non ominis$
&!em non tamen edere possit Pcerv!sF.
K<
Le !ltime parole del
cacciatore non sono nA !mane nA di cervo# ma parla nella ling!a
i1rida e degradata con c!i le animeHpiante dantesce emettono e
sang!inano i loro lamenti.
Ance lanonimo s!icida 'iorentino del canto UIII$ non
identi'icato nepp!re dai commentatori
KQ
B ce si presenta con le
parole JIo 'ei gi1etto a me de le mie caseF
K>
B p!@ avere !n
precedente ovidiano nella persona dI'ide$ ce similmente al
'iorentino simpicca alla porta di casa.
<R
Accettando ce ance in
&!esto l!ogo sia presente !nin'l!en"a ovidiana$ la concl!sione
necessariamente ce il canto$ cosG come si aperto$ si ci!de con
!nall!sione allantico poema delle metamor'osi.
K< Vv. DI<HDIQ.
KQ Le d!e s!pposi"ioni con le &!ali i commentatori antici e moderni anno cercato
di identi'icare tale personaggio sono le seg!enti# da !n lato potre11e trattarsi di
Lotto degli Agli *priore di Tiren"e nel ?DQ= e podest% di :rento nel ?DQ</$ dallaltro di
Cocco dei ,o""i$ di ricca 'amiglia cad!to in miseria$ entram1i s!icidi. )occaccio e
)enven!to sono propensi a credere ce Dante ne a11ia taci!to il nome$ essendo tale
mania !na colpa assai 're&!ente nella s!a citt% *c'r. TallaniHZennaro$ ?>>K$ p.??R/.
K> v. ?=?.
<R Met.$ UIV$ <IIH<L?# E\ad postes ornatos saepe coronis P!mentes oc!los et pallida
1raccia tollens$ Pc!m 'ori1!s la&!ei religaret vinc!la s!mmis$Pjaec ti1i serta
placent$ cr!delis et impiaaj di^it Pinser!it&!e cap!t$ sed t!m &!o&!e vers!s ad
illam$ Pat&!e on!s in'eli^ elisa 'a!ce pependit. PIcta ped!m mot! trepidant!m
aperire i!1entem Pvisa dedisse son!m est adaperta&!e ian!a 'act!mP prodidit. \F
<D
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<L
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VICGILI9$ Eneide *a c!ra di E. -etrangolo/$ )ompiani$ ,ilano$ ?>>L.
Commenti
ALIGYIECI 4acopo *?IDD/$ Chiose alla Cantica dell/Inferno di "ante lighieri
scritte da ?acopo lighieri *p!11licate per la prima volta in corretta
le"ione con riscontri e 'acsimili di codici$ e preced!te da !na indagine
critica per c!ra di 4arro +Gi!lio 2iccini./$ C. )emporad e 'iglio$ Tiren"e$
?>?=.
ALIGYIECI 2ietro (?ILRHLD/$ #etri llegherii super "antis ipsius genitoris
Comoediam Commentarium0 nunc primum in lucem editum... +ed. Vincen"o
6ann!cci.$ G. 2iatti$ Tlorentiae$ ?QL=.
)A,)AGLI9LI Gra"iolo *?IDL/$ Commento all/VInfernoW di "ante *a c. di L!ca
-arlo Cossi/$ Sc!ola 6ormale S!periore$ 2isa$ ?>>Q.
)E6VE6U:9 da Imola *?I<=HQR/$ =enevenuti de 'ambaldis de Imola Comentum
super "antis ldigheriE Comoediam *n!nc prim!m integre in l!cem
edit!m s!mpti1!s G!ilielmi darren Vernon$ c!rante 4aco1o 2ilippo
Lacaita/$ G. )ar1ra$ Tlorentiae$ ?QQ<.
)9--A--I9$ Giovanni *?I<IH<=/$ Esposizioni sopra la Comedia di "ante0 a cura
di .iorgio #adoan$ vol. VI o' :!tte le opere di Giovanni )occaccio$ a c!ra
di Vittore )ranca. ,ilano$ ,ondadori$ ?>K=.
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di Um1erto )osco e Giovanni Ceggio/$ Le ,onnier$ Tiren"e$ ?><K$
pp.=R?H=?L.
)U:I *?IQ=H>=/# Commento di -rancesco da =uti sopra (a "ivina Commedia di
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2rogetti Editoriali$ DRR?.
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Zanicelli$ )ologna$ DRR?.
GUID9 DA 2ISA *?ID<HDQ+O./# .uido da #isa/s E:positiones et .lose super
Comediam "antis0 or Commentar5 on "ante/s Inferno. Edited cit 6otes
and an Introd!ction 17 Vincen"o -io''ari. State Universit7 o' 6ec YorW
2ress$ Al1an7 *6.Y./$ ?><L.
4A-929 dELLA LA6A *?IDLHDQ/# Comedia di "ante degli llaghieri col Commento di
?acopo della (ana bolognese *a c. di L!ciano Scara1elli/$ :ipogra'ia Cegia$
)ologna$ ?QKKHK<.
DEL LU6G9$ Isidoro *?>I?/# DA6:E ALIGYIECI$ (a "ivina Commedia$ Inferno
*commentata da Isidoro del L!ngo/$ Le ,onnier$ Tiren"e$ ?>I?$
pp.ILKHI=I.
TALLA6I$ G.PZE66AC9$ S. *?>>K/# (a "ivina Commedia *a c. di Giovanni Tallani e
Silvio Zennaro/$ 6ecton e -ompton$ Coma$ pp.DDQHDII.
LA6DI69$ -risto'oro *?LQ?/$ I commenti danteschi dei secoli 2IV0 2V e 2VI
*!nder te direction o' 2aolo 2rocaccioli/$ editorial director Trancesca
Terrario$ ?>>>.
L96GTELL9d$ Yenr7 dadscort$ +he "ivine Comed5 of "ante lighieri$ 4otes
to Inferno$ Yo!gton$ ,i''lin e -ompan7$ )oston$ ?Q>=$ pp.?L>H?=D.
,ACA,AUC9$ G!glielmo *?IK>H<I/$ E:positione sopra l/PInfernoH di "ante
lighieri *a c. di Giacomo 2isoni e Saverio )ellomo/$ Antenore$ 2ad!a$
?>>Q.
2IE:C9)969, L!igi *?>LK/$ (a "ivina Commedia di "ante lighieri commentata
da (uigi #ietrobono *L. ed./$ Societ% Editrice Interna"ionale$ :orino$
ristampa ?>QD.
SA2EG69$ 6. *?>Q=/$ DA6:E ALIGYIECI$ (a "ivina Commedia$ Inferno *a c. di
6atalino Sapegno/$ La 6!ova Italia$ Tiren"e$ ?>Q=$ pp.?L?H?=I.
<K
)LA Y9TT,A66 B 4k69S ;ELE,E6
Il canto UUVI dellIn'erno
?. Riassunto tematico del canto
6el canto UUVI o e poi nel seg!ente$ dove si contin!a a
trattare della stessa 1olgia o incontriamo i consiglieri 'ra!dolenti$
ideatori di maligni stratagemmi$ peccatori ce '!rono capaci$ con
parole l!singevoli e ast!te$ di sottomettere altri al proprio volere$
per raggi!ngere o1iettivi premeditati. :ali 'ig!re d!n&!e spiccano$
nella memoria storica *mitologica$ letteraria/ non tanto per il
coraggio personale o la1ilit% nel maneggiar le armi$ &!anto
pi!ttosto per !nelo&!en"a speciosa e !na ra''inata cavillosit%$ in
contraddi"ione con i dettami delletica. Al centro tematico del canto
lincontro di Dante$ accompagnato da Virgilio$ con Ulisse e
Diomede$ d!e degli eroi greci della g!erra di :roia# dei d!e$ !niti
nella 'iamma ce li ospita nella dimensione !ltraterrena$ Ulisse a
raccontare$ s! riciesta esplicita di Virgilio$ &!ellultimo viaggio ce
lo cond!sse$ insieme con gli antici compagni$ alla morte. La
narra"ione !lissiaca non si limita per@ allavvent!ra oceanica d!rata
appena cin&!e mesi$ 1ensG B con'ermando ancora !na volta$ al
cospetto di cosG importanti ascoltatori$ le 1rillanti capacit% retorice
dellItacense B rappresenta lultima impresa in 'orma di !na
pec!liare ed !nica ci!s!ra di !n vagare ce d!r@ la met% di !na
media esisten"a !mana$ mettendo in risalto il 'atto di esservi stato
spinto$ insieme ai compagni di viaggio e di avvent!ra$ dal desiderio
di conoscere le virt0 morali e di esplorare il mondo *noto e ignoto/.
La nave capitanata da Ulisse gi!nge cosG alle soglie del mondo
senza gente$ mai visto da alc!no$ il c!i limite 1en segnalato dalle
colonne di Ercole. -on !nora"ione 'ervida e 1en costr!ita$ 9disseo
convince i compagni$ propensi a non tornare indietro$ a proseg!ire
il viaggio# nonostante let% ormai avan"ata delle&!ipaggio$ la rotta
non si volge verso il porto patrio$ ma indica !na meta sconosci!ta. I
naviganti si ritrovano a procedere sotto !n cielo ce mostra
<<
costella"ioni estranee alla loro provata esperien"a$ 'incA non si
delinea ai loro occi !na montagna$ enorme per la lontanan"a$ da
c!i piom1a s!lla nave !na tempesta di straordinaria e ina!dita
poten"a$ ce 'inisce per seppellirli$ insieme con il natante$
nella1isso aperto dal vortice delle onde.
D. Varianti interpretative
M pi0 ce verosimile ce tra i -anti o i singoli passi della
Commedia$ ness!no sia in grado di provocare tra i critici !na cosG
impressionante diversit% dinterpreta"ioni B talvolta persino
intess!te di accenti indegni$ motivati per lo pi0 da contrasti di
nat!ra personale B come &!esto UUVI dellInferno$ contraddistinto
dal cosiddetto episodio di 9lisse.
Una delle posizioni cardinali dalla c!i prospettiva considerare
le opinioni dei dantisti s!l -anto$ p!@ essere intravista gi% nell!so
del termine di episodio$ ce segnalere11e come la storia narrata da
Ulisse a11ia 1en poco a ce vedere con i peccati commessi dalleroe$
a ca!sa dei &!ali egli condannato nel cercio dei 'ra!dolenti$
nellottava 1olgia popolata dai cattivi consiglieri. (!esta posi"ione
cerca di mettere in rilievo la possi1ilit% di scorgere$ nella storia di
Ulisse$ il desiderio magni'ico di conoscen"a insito nell!omo
pagano e linevita1ilit% del Ena!'ragioF$ mentre la narra"ione
rimane 'ino alla 'ine priva di !na &!alsiasi de'orma"ione della
personalit% dellio narrante.
?
M pres!mi1ilmente &!esta la 'onte
delle interpreta"ioni ce tendono a vedere in Ulisse la pre'ig!H
ra"ione dell!omo rinascimentale$
D
leroe dell!manesimo.
I
? ,icele )ar1i$ Con "ante e coi suoi interpreti$ Le ,onnier$ Tiren"e$ ?>L?$ pp.?R<H??KN
,ario T!1ini$ "ue studi danteschi$ Sansoni$ Tiren"e$ ?>=?$ p.II.
D Trancesco De Sanctis$ )toria della letteratura italiana$ )ari# Later"a$ ?>D=$ vol. I$ p.?QIN
)r!no 6ardi$ (a tragedia di 9lisse$ in Id.$ "ante e la cultura medievale$ Later"a$ )ari$
?>LD$ p.>LN GA"a Salla7$ 9lisse come protagonista della "ivina Commedia0 in Dante
,arianacci *a c. di/$ 9lisse0 l%avventura e il mare in "ante e nella poesia italiana del
4ovecento$ Istit!to Italiano di -!lt!ra$ )!dapest$ DRR<$ p.?I<.
I :i1or ;ardos$ "ante a 1Fz3p1or 3s a renaissance 1FzFtt$ AWadAmiai$ )!dapest$ ?>KK$
<Q
Contrapposta a &!este interpreta"ioni &!ella ce s!ppone
!na stretta rela"ione tra il peccato dei consiglieri 'ra!dolenti e
lultimo viaggio$ poicA la 'rode viene celata nella parola retorica
dellora"ione$
L
ovvero lopinione secondo c!i leroe ind!rre11e i
compagni ad opporsi alla volont% divina.
=
La terza posi"ione critica
K
comprende i dantisti ce vedono e
concepiscono B mutatis mutandis B nellatto di Ulisse ce oltrepassa
le colonne dErcole *non plus ultra/$ la mani'esta"ione della
s!per1ia$ della ri1ellione l!ci'erina$ o addiritt!ra il rinnovarsi della
caduta$ del peccato originale$ a motiva"ione principale del castigo di
Ulisse# in &!esto caso le el!c!1ra"ioni sono complicate dalla
&!estione ce latto di varcare il con'ine segnato da Ercole potre11e
signi'icare il dispre""o della proi1i"ione *ce viene d!n&!e
ignorata/$ opp!re solo del monito ce a essa si ri'erisce.
<
Accanto
alle posi"ioni principali sopra segnalate ne esistono nat!ralmente
molte altre$ pre"iosissime e ce mostrano spesso assai sottili
di''eren"e rispetto ad altre$ come ad esempio tra linterpreta"ione
ce aderisce ai dettami dellantropologia c!lt!rale e della 'iloso'ia
della c!lt!ra$ portata a ravvisare nellepisodio i primi segni della
separa"ione tra etica e sapere$
Q
rispetto a &!ella di !n )oitani ce$
nella scelta di Ulisse di visitare il mondo sanza gente$ reperisce !n
1arl!me del desiderio inconscio della morte$ nel senso ce dopo
pp.QLHQK.
L Giorgio 2adoan$ Gsz8ban mesterH 9li:es 3s a tud7s @tEai. Eg5 hag5om7n5 7llom7sai
*Vergiliuszt8l "ant33igX$ Ueli1on$ DRR?PDHI$ pp.?QKH?Q<p ;arl Vossler$ (a "ivina
Commedia studiata nella sua genesi e interpretata$ Later"a$ )ari$ ?>D<$ p.???.
= Igna"io )aldelli$ "ante e 9lisse$ in (ettere italiane$ =R$ ?>>QPI$ p.I<R.
K )r!no 6ardi$ (a tragedia di 9lisse$ ed. cit.$ p.>LN Trancesco da )!ti$ Commenti sopra la
"ivina Commedia di "ante lighieri$ *a c. di D. Giannini/$ 2isa$ ?Q=Q$ p.KQN )Vn Imre$
"ante 9l5:ese0 in Id$ "ante tanulm7n5o1$ S"Apirodalmi$ )!dapest$ ?>QQ$ p.?IQN
)enedetto -roce$ (a poesia di "ante$ Later"a$ )ari$ ?>D?$ p.>Q.
< Giovanni Getto$ spetti della poesia di "ante$ Tiren"e$ Sansoni$ ?>L<$ p.?RDN Antonio
2agliaro$ Il canto 22VI dell%Inferno$ in 4uove letture dantesche III$ Tiren"e$ ?>K>$ p.II.
Q 4!rim Lotman$ #utesestvie 9lissa v V=ozestvennoE IomediiW "ante$ in Vnutri
m5slEashchi1h mirov$ 4a"iWi r!ssWom W!lt!ri$ ,osWva$ ?>>>$ p.DKI.
<>
aver conosci!to lessere *d!rante il viaggio 'atto 'ino allo stretto di
Gi1ilterra$ e d!n&!e ancora entro i con'ini del mondo conosci1ile/
oramai il viaggiatore tende a conoscere il nonHessere$ vale a dire
lessere come n!lla$ o il n!lla come essere.
>

I. (uestioni di s#ondo rispetto all!)accordo tematico*
La ciave pro1lematica dellepisodio consiste nel 'atto ce il
poetaHviandante non c!rioso di riascoltare la storia o ce del resto
gi% conosce gra"ie alle opere di Virgilio$ 9vidio e Sta"io o in c!i
lItacense si presenta innan"it!tto come 'ig!ra caratteri""ata dalla
'ra!dolen"a retorica$ dotata di spiccate capacit% argomentative$ dal
c!i contesto B e seg!endo le ciose di Virgilio B si arg!iscono le
motiva"ioni del castigo in'ertogli nellaldil%$ 'ermo restando ce
'ino a &!esto p!nto gli eroi dellin'erno dantesco anno
commentato i peccati commessi in vita. A prima vista sem1rere11e
immotivato il 'atto ce nel s!o FmonologoF Ulisse cerci di
presentarsi come eroe della conoscen"a !mana$ d!n&!e !omo ce
di''erisce completamente dalla 'ig!ra protagonista delle storie a c!i
Virgilio 'a ri'erimento# per &!esto diremo ce se le s!e parole
'ossero concepite a!tenticamente$ avremmo di 'ronte !n altro B o$ in
altri termini$ !n doppio B Ulisse. M &!esto il p!nto in c!i si rivela il
cosiddetto distacco$ nel contrasto ce passa tra i fatti precedenti
occorsi nella vita delleroe$ e t!tto ci@ da l!i narrato nel monologo$
tra il 'atto di trovarsi ad alimentare la 'olla dei consiglieri
'ra!dolenti nellottava 1olgia dellottavo cercio e il s!o
rappresentare B s!lla scorta delle s!e stesse parole B la 'ig!ra
delleroe pronto a trion'are s!gli ostacoli di !n ard!o e sinora
intentato viaggio$ g!idato dalla sete di sempre n!ove conoscen"e$
intese come il segno$ il decoro pi0 no1ili dellesisten"a !mana. M pi0
ce verosimile ce sia stata e sia ancora proprio &!esta duplicit a
costit!ire la 1ase delle posi"ioni critice ce la interpretano come
segno di !na posi"ione non a11astan"a consolidata$ ma minacciata
> 2ietro )oitani$ (%ombra di 9lisse$ Il ,!lino$ )ologna$ ?>>D$ pp.LKHL<.
QR
dalla mancan"a di !n e&!ili1rio assol!to ce vede Dante in 1ilico
tra le convin"ioni del poeta e del teologo$ del pensatore e del
'edele$
?R
o vi ravvisano addiritt!ra !na ri1ellione morale della!tore
nei con'ronti dellordine di valori rivelato da Dio.
??
A nostro avviso
sare11e per@ pi0 opport!no sottolineare limportan"a
dellosserva"ione 'ilologica ce vede la doppie""aPd!plicit%
dellhabitus di Ulisse come ris!ltato della rice"ione da parte di
Dante della tradi"ione letteraria latina a tal proposito.
Dietro lFaccordo tematicoF ce porta Ulisse$ gra"ie al s!o
racconto e in opposi"ione al giudizio morale negativo di Virgilio B
anticipando il p!nto di vista sia di 9ra"io ce di Seneca B a
rivestirsi di !na conce"ione di vita stoica$ animata dal desiderio
ardente del sapere$
?D
sin'iltra linten"ione della!tore in c!i il
carattere e la moralit% si rivelano inseparabili dal desiderio di essere
saggi$ come propriet% privilegiata dell!omo. Dante sottolinea
&!esto tratto ance nel Convivio$ argomentando ce Jla moralitade
la 1elle""a de la 'iloso'ia$ ce la 1elle""a de la sapien"a +\.
res!lta da lordine de le virt!di moraliF.
?I
Lasser"ione trova
con'erma nella Commedia stessa$ precisamente nel passo in c!i i
saggi del Lim1o vengono riten!ti e diciarati esenti dal peccato per
aver accettato il li1ero ar1itrio come factum. M &!anto Virgilio
spieger% poi a Dante protagonista$ con le parole seg!enti# J9nde$
poniam ce di necessitate Ps!rga ogni amor ce dentro a voi
saccende Pdi ritenerlo in voi la podestateF *#urg. UVIII$ <RH<D/F.
Da ci@ conseg!e ce la d!plicit% o il distacco *vale a dire la
mancan"a di armonia tra il desiderio di sapere o riten!to pi0 ce
pre"ioso dallintegrit% test!ale della Commedia o e le virt0 morali/
costit!iscono !na caratteristica notevole della 'ig!ra di Ulisse$
?R )r!no 6ardi$ op. cit.$ p.>L.
?? )enedetto -roce$ (a poesia di "ante$ Later"a$ )ari$ ?>D?$ p.QQ.
?D Giorgio 2adoan$ Gsz8ban mesterH\ $ ep. cit.$ p.IIR.
?I Dante Aligieri$ Convivio$ in Id.$ +utte le opere *a c. di Tredi -iappelli/$ ,!rsia$
,ilano$ ?>K=$ p.=<Q.
Q?
nienta''atto del pensiero della!tore immanente. Le ri'lessioni
delleroe s!lla !uestione della conoscen"a !mana$ s!llorigine$ s!l
'ine e s!lla dire"ione della sagge""a e del pensiero$ vale a dire s!
&!ale sia la retta via del sapere e &!ali i possibili limiti B pietra
angolare sia della storia evol!tiva$ della 1iogra'ia ideale del Dante
viaggiatore$ ce di t!tta la Commedia B in connessione con la divinit%
trascendente$ diventano al tempo stesso pro1lema e necessit%
dellinterpreta"ione allegorica del testo. Le colonne dErcole$ la c!i
realt% risiede nella loro '!n"ione di segno$ si ri'eriscono ai limiti
ontologicamente inelimina1ili della comprensione !mana$ sia del
mondo ce di Dio$ rapportati alla possi1ilit% di penetrare nella
&!iddit% e nellattivit% '!n"ionale del -reatore. Il monito ce Ercole
incaricato di materiali""are$ proveniente da 2allade Atena$ dalla
dea della sagge""a$ nella s!a dimensione olimpica mostra !na
parentela con il pensiero aristotelico riportato da Dante nel
Convivio$ secondo c!i Jnon solamente da la parte de l!omo
desiderante$ ma deesi 'ine attendere da la parte de lo sci1ile
desideratoF.
?L
Il senso dellavverten"a coincide con &!anto Virgilio
dice a Dante nel verso JState contenti$ !mana gente$ al !uiaF *#urg.
III$ I</.
6on si deve per@ prescindere dal 'atto ce il pensiero
dantesco ce tiene 1en presenti la dire"ione e i 'ini del sapere$
rispeccia la conce"ione medievale per la &!ale l!niverso si
presenta come un mondo chiuso$ ce riconosce il diritto della ragione
solo entro i s!oi con'ini severamente 'issati. La verit%$ d!n&!e$
data# il poeta protagonista$ come navigatore di &!esto mondo
ci!so$ solca le onde verso il Dio dei cristiani$ e lo 'a non per scoprire
il mondo ma$ !11idiente a !na volont% a l!i s!periore$ per darne
notizia. EIl "e monarchia prende ini"io non dal desiderio di sapere
*come accade in Aristotele/$ 1ensG dalla ricerca appassionata della
verit% inseminata da Dio in noi$ cosa ce ab ovo pres!ppone ogni
&!alsiasi desiderio mirante al sapere. Il principio epistemologico$ di
?L Dante$ Convivio$ ed. cit.0 p.K?D.
QD
conseg!en"a$ altro non p!@ esser ce la ded!"ione$ in &!esto
o''rendo !na corrisponden"a con la conce"ione della 'iloso'ia
medievale ce considera la 'iloso'ia la via verso Dio percorsa
dall!omoF.
?=
2er &!el ce ne rig!arda le 'orme$ il pensiero ded!ttivo nella
Commedia si mani'esta *#ar. U/ nella consideratio intensa dellarmonia
della realt% celestiale$ delle costella"ioni B come sottolinea la ,ocan
in !n passo pi0 avanti da noi riass!nto a &!esto proposito B$
nellattivit% delle anime ardenti dei sapienti nel cielo del Sole$ come
in &!ella di San Ciccardo ce si presenta come 'ig!ra della caritas e
della sapien"a. Saggio ci riesce a vedere Dio in modo sempre pi0
intenso nello speccio dellarmonia ce regna nell!niverso$ e non si
'erma a contemplare solo le stelle isolate. M &!esta larmonia a c!i
)eatrice rimanda *#ar. I$ ?RIH?R=/ nella s!a spiega"ione relativa
allordine !niversale# FLe cose t!tte &!ante Panno ordine tra loro$ e
&!esto 'orma Pce l!niverso a Dio 'a simiglianteF. 6ella
consideratio la conoscen"a$ gra"ie FalloccioF della ragione$
raggi!nge il senso spirit!ale della ri'lessione intensa sopra le
costella"ioni e$ gra"ie alla 'iamma interiore n!trita dallo Spirito
Santo$ si eleva 'ino alla verit% s!prema in conseg!en"a di &!anto
ded!ci1ile nel passaggio dal visi1ile allinvisi1ile$ il ce si con'ig!ra
&!ale 'onte della vera sagge""a. )asti a &!esto p!nto accennare$
seg!endo la ri'lessione di DronWe$ citata e condivisa da ,ira
,ocan$
?K
alle !ltime parole della Commedia ce si ri'eriscono
allamore divino ce m!ove i cieli e$ ce attinge la s!a ispira"ione
allinno di )oe"io Jce ri'lette s!llamore ce regge il cielo *amor
!uo caelum regitur/F.
?<
M &!est!ltimo a identi'icare nel "e
?= :iamAr :5t$ szabads7g teleol8gi7Ea. 43h7n5 gondolat "ante G"e MonarchiaH mNve
1apcs7n$ in ;uaderni "anteschi$ IPDRRQ$ p.Q=.
?K Si veda# 2eter DronWe$ "ante and Medieval (atin +raditions$ -.U.2.$ -am1ridge$ ?>QK
*trad. it. "ante e le tradizioni latine medievali0 Il ,!lino$ )ologna$ ?>>R$ p.?LR$ in ,ira
,ocan$ 9lisse0 rnaut e 'iccardo )an Vittore6 convergenze figurali e richiami lessicali nella
Commedia$ in (ettere italiane$ anno LVII$ no. D$ DRR=$ p.?<>.
?< )oe"io$ "e consolatione philosophiae0 IV0 I0 in #( ZT0 coll. [\Y0 \Q]C.
QI
consolatione philosophiae la medita"ione s!lla 2rovviden"a con la
consideratio dei cieli pro'ondi ce annegano nellin'inito. 6ei saggi
della s'era del Sole si mostrano gli attri1!ti della sagge""a$
nellintersecarsi del fuoco propriamente detto0 del calore della caritas
e della l!ce pro'!sa della ragione.
?Q
Al tempo stesso$ nellora"ione
!lissiaca la consideratio e lardore si limitano alla naviga"ione e al
volo$ a una conoscenza del mondo *scientia mundiX puramente razionale0
non illuminata dalla grazia divina$
?>
lent!siasmo dei compagni viene
s!scitato soltanto 'acendo pressione s!l riciamo al loro essere
!omini# lardore !lissiaco d!n&!e Jaccende sen"a ill!minareF
DR
e ci@
si contrappone$ evidentemente$ alle 'iamme ardenti dei sapienti.
Esaminando il pro1lema 1asandoci s! &!esta tesi$ dovremo
ammettere ce prima della rivela"ione del Dio cristiano Ulisse non
avre11e pot!to percorrere Ela via dov!taF. (!ando la!tore cede la
parola ad Ulisse$ lo stile$ il tono e il tema del discorso di &!esti si
con'ormano allimmo1ilit% caratteristica degli eroi delle epopee.
Intendiamo dire ce nellepopea leroismo di &!esti personaggi non
viene messo in d!11io$ poicA le vicissit!dini non si presentano
sotto 'orma di &!estioni interiori$ morali$ 1ensG servono a mis!rare
il livello della virt0$ tanto ce leroe epico$ nonostante le s!e
avvent!re$ gi compiuto e$ in &!esto senso$ p!@ essere riten!to
immobile.
QS
M per &!esto motivo ce Ulisse an"iano non avre11e
pot!to ammonirsi e o11ligarsi ad ammainare le vele per tornare a
porti noti$ in vista di !na n!ova vita !ltraterrena$ come s!cceder%
invece con G!ido da ,onte'eltro *Inf. UUVII$ <>HQL/. -iononostante$
il 'atto ce nelle epopee$ a di''eren"a ce nel roman"o E il carattere
a mis!rare la strada ce leroe percorre nella vitaF$ crea la
possi1ilit% ce il canto$ e la Commedia nella s!a integrit$ 'acciano
?Q ,ira ,ocan$ 9lisse0 rnaut e 'iccardo )an Vittore...$ ed. cit.$ p.?<>.p p.?QR.p p.?><N
p.DR= e passim.
?> ,ira ,ocan$ 9lisseB$ ed. cit.0 p.?Q?.
DR ,ira ,ocan$ 9lisseB$ ed. cit.0 p.DRR.
D? Si veda# ,iail )at7in$ sz8 "osztoEevsz1iEn3l0 in Id.$ "osztoEevsz1iE po3ti17E7na1
probl3m7i$ GondH-!ra$ )!dapest$ DRR?$ p.D>=.
QL
valere la classi'ica"ione degli eroi secondo il dettato delle virt0
cristiane$ in modo ce dalla prospettiva di !nanalisi morale
delloltretom1a si sottopone a reinterpreta"ione e critica leroismo
pagano$ ovvero il 'atto ce gli eroi dellanticit% miravano ad
ingannare la morte con la gloria e la 'ama.
DD
Il viaggio di Ulisse$ in senso meta'orico$ rappresenta !na
delle vie speci'ice percorse nel mare dellessere o !n possi1ile
modello del pensiero 'iloso'ico. Le caratteristice di &!esto modello
possono essere descritte tramite lanalisi del discorso FmonologicoF
delleroe$ cercando di dar risposta alla &!estione se esista !na
connessione tra largomento e il modo del s!o discorso$ ce mira al
no1ile 'ine della conoscen"a$ ovvero se vi si rispeccino i di'etti
morali delleroe$ men"ionati da Virgilio in anticipo rispetto a
DanteO Si p!@ in esso veri'icare lidentit% dei peccatori dellIn'erno
come corrispondente a &!ella degli stessi ancora in vitaO
L. Alle origini del discorso di +lisse: il carattere della
%uestione #ormulata da Virgilio
M innega1ile ce le parole con c!i Dante si rivolge a Virgilio
per 'arlo parlare con Ulisse s!onino come !na sorta di s!pplica. ,a
da &!esto 'atto non deriva in modo conseg!ente ce Dante
glori'ici Ulisse$ 1ensG do11iamo leggervi il rispetto sentito per il
,aestro$ poicA Dante personaggio 1en cosciente del 'atto ce
Virgilio$ nellEneide$ ra''ig!r@ Ulisse come artista della 'rode e del
discorso sim!lato$ dimostrando in tal modo di non aver simpatia
per lavvent!riero di Itaca# cosG$ a 1!on diritto$ poteva temere ce il
,aestro per &!esta volta non sare11e ven!to incontro alla s!a
riciesta. Il motivo per c!i Virgilio ritiene lodevole linteressamento
del s!o discepolo non va cercato nel 'atto ce la s!a val!ta"ione
negativa nei con'ronti della personalit% di Ulisse potesse aver
s!1ito !na revisione totale$ 1ensG nella circostan"a per c!i Jsolo la
DD Si veda# 4on Treccero$ "ante <d^sszeusza$ in Ueli1on$ DRR?PDHI$ pp.I=?HI=I e
passim.
Q=
storia dei grandi individ!i 'amosi p!@ prod!rre delle avvincenti
morali da imitare +\.N Dante doveva passare in rassegna app!nto
&!elle anime ce Zson di 'ama note[ percA lesempio potesse
in'l!en"arloF.
DI
E app!nto percA nellEneide Virgilio parla di Ulisse
con sdegno e dispre""o$ non p!@ essere accettata come veri'ica1ile
la posi"ione di alc!ni critici secondo c!i le parole in'initamente
cortesi ce Virgilio rivolge a Ulisse avre11ero$ per cosG dire$ !n tono
pi0 conveniente
DL
per prevenire levent!ale ri'i!to da parte
dellinterloc!tore. Esse devono in'atti essere interpretate proprio al
contrario$ poicA Virgilio si rivolge a Ulisse ri'erendosi app!nto alle
proprie opere# le parole del ,aestro sono$ d!n&!e$ im1ev!te di
!nironia p!ngente.
D=
(!i si deve sottolineare ce Virgilio non a in
'ondo 1isogno di ness!n tr!cco$ dato ce Ulisse non in grado di
el!dere la riciesta# Virgilio B gra"ie al personaggio Dante ce
inviato da Dio B a a!torit% s! di l!i ed in s!o potere interrogarlo.
Ecco percA il greco non p!@ non rispondergli. La prima ter"ina del
canto seg!ente con'erma poi ce 9disseo p!@ allontanarsi gra"ie al
permesso *licenza/ concessogli da Virgilio. ,a !n argomento ancor
pi0 decisivo per lo stile$ l!so delle parole e il tono del permesso$ si
legge nel verso D? del -anto# EIstra ten va$ pi0 non tadi""oF. La
contraddi"ione tra il tono della riciesta s!pplicevole e
in'initamente cortese e &!ello della licen"a$ lampante. Daltro
canto Ulisse$ 'amoso e 'amigerato per le s!e 1rillanti capacit%
retorice$ non sare11e il tipo da non replicare allo s1erle''o di
Virgilio. Il ,antovano ironi""a per spronare lelo&!en"a di Ulisse e
con'ermare le propriet% delleroe$ ce gli consentivano di essere
sempre in grado di capovolgere !na sit!a"ione svantaggiosa$ di
'arsela tornare !tile. (a mancanza della replica ulissiaca sarebbe dun!ue
DI 4Vnos ;elemen$ szentl3le1 po3t7Ea$ ;VvA$ )!dapest$ ?>>>$ p.=D.
DL ,ario T!1ini$ "ue studi...0 ed. cit.$ p.?L.
D= Ance 2adoan all!de a &!esta''erma"ione *v. 9lisse...$ ed. cit.$ p.?>R/. Altrettanto
insosteni1ile appare ance la spiritosa ri'lessione di Steiner$ secondo c!i Virgilio
'inge di essere 9mero davanti ai greci *citato in ,ario T!1ini$ "ue studi...$ ed. cit.$
p.?L/.
QK
una contraddizione completa alla tradizione letteraria. Aggi!ngeremo
ancora ce palese ce il narratore$ con la 'rase porta nella 'orma
lui parlare audivi$ riciama latten"ione del lettore s!lla distinta
importan"a della forma del discorso virgiliano.
Del resto )eatrice stessa a con'ermare in modo mediato
lopposi"ione tra Ulisse e Virgilio. -e Ulisse 'osse capace di
portare a termine con s!ccesso le s!e inten"ioni peccaminose
avvalendosi del potere dellingegno e della parola$ cosa risap!ta#
la parola ornata0 in Ulisse semplice parola retorica poicA non p!@
nello stesso tempo corrispondere ance a &!el parlare onesto ce
)eatrice attri1!isce propriamente a Virgilio *Inf. II$ K<p ??I/$ !omo e
poeta.
DK
)eatrice si rivolge al cantore di Enea percA egli$ con la s!a
parola retorica *ce del resto in &!esta acce"ione appartiene ance ad
Ulisse/$ in grado di avviare Dante verso il bene. Larmonia dello
stile dellargomento nel discorso virgiliano$ viene d!n&!e sosten!ta
ance moralmente da )eatrice. Virgilio si con'ig!ra d!n&!e come
l%opposto per antonomasia di Ulisse.
LItacense risponde alla domanda postagli da Virgilio$ ma
per contro1attere allironia del poeta e annientarne il p!ngiglione$
in &!esto modo capovolgendo la sit!a"ione$ si concede solo a patto
di principiare il racconto da !n passato 1en pi0 remoto di &!anto
riciesto$ cercando cosG di mettere in risalto leccellen"a del proprio
io. La replica si articola s! d!e livelli# da !n lato$ a livello tematico e
caratteriologico$ Ulisse$ per trovare !n p!nto in com!ne con
Virgilio men"iona B non a caso B la 'ig!ra di Enea$ prediletta dal
poeta mantovano$ insieme alle tre 'orme di amore *'iliale$ paterno$
coni!gale/ ad Enea sopra t!tto care$ ce vengono sacri'icate
s!llaltare della conoscen"a e ce sono ora men"ionate come valori
da c!i il girovago del ,editerraneo si congeda$ almeno per trenta
anni. A livello ling!istico poi$ per ottenere lappre""amento di
DK A &!esto accenna gi!stamente 2ierantonio Trare$ in rela"ione alla 'ig!ra di
Giasone *nel saggio Il potere della parola6 su Inferno I e II$ in (ettere Italiane$ anno LUVI
no. L$ otto1reHdicem1re DRRL$ p.==>$ p.=KI/.
Q<
Virgilio$ oltre all!so 're&!ente dellenEambement *caratteristico
ance del ling!aggio poetico del ,arone/$ il discorso$ sia a livello
della diciara"ione ce del ling!aggio registrato da Dante narratore$
vale a dire del ritmo$ dell!so speci'ico della parola poetica$ gra"ie
allo stile e al tono$ mette di volta in volta in rilievo limportan"a
dellio parlante$ a testimoniare ance la grande stima ce Ulisse a
di se stesso.
=. Il monologo di +lisse: modo retorico del discorso e ritmo"
sonorit, del verso e caratteri meta#orici
Ulisse$ con !na se&!en"a incal"ante di rapide e sempre 1en
scelte parole$ si accinge a tenere il s!o discorso 1rontolando$
malvolentieri e malagevolmente disposto *vv. Q=H>R/#
Lo maggior corno della 'iamma antica
cominci@ a crollarsi mormorando
p!r come &!ella c!i vento a''aticaN
indi la cima &!a e l% menando$
come 'osse la ling!a ce parlasse$
gitt@ voce '!ori e disse#...
La di''icolt% ini"iale della risposta B i c!i motivi vanno cercati
nellinevita1ilit% di dover reagire alla domanda$ nellidentit% della
persona ce la pone e in'ine nel 'allimento ce ci!de la storia da
raccontare B non !na volta segnalata nel testo$ a livello del
ling!aggio. 6el verso cominci a crollarsi mormorando *v. QK/ le
connota"ioni del ver1o onomatopeico mormorare corrispondono a
!n senso dinsoddis'a"ione$ alla sonorit% del 1rontolio$ di ci parla
di mala voglia$ mentre il signi'icato di &!el crollarsi in rela"ione
con il movimento di nega"ione gest!ale della scrollata di spalle$ con
la nega"ione stessa ce gi!nge addiritt!ra a identi'icarsi con
lannicilimento insito nel signi'icato generico del ver1o crollare. La
cattiva disposi"ione danimo viene sottolineata ance dalla voce del
QQ
ver1o affaticare e dallespressione gitt voce fuori nella ter"ina
seg!ente$ mentre il vento citato a similit!dine sostiene
linterpreta"ione secondo c!i leroe in 1alia di !na volont% e di !n
potere a l!i s!periori$ data limpossi1ilit%$ per l!omo$ di 'ermare il
vento. D!n&!e$ la domanda di Virgilio inel!di1ile ed esige !na
risposta immediata$ cosG come la 'iamma non p!@ ce avvampare
per e''etto del vento. In senso 'ig!rale il vento d!n&!e Virgilio
stesso ce 'a parlare la ling!a di '!oco. La connessione tra lo spirito
ce g!ida Dante e il vento$ ris!lta ciara non solo gra"ie alla
signi'icativa vicinan"a sonora del sostantivo vento al participio
passato del ver1o venire$ e cio venuto B momento in c!i si conserva
ancora lidentit% totale sonora del ventus latino *nel senso del
sostantivo vento/ e del ventus$ 'orma participiale del ver1o venio B$
ma ance per il rinnovamento della memoria c!lt!rale resa attiva
dalla sonorit%# !na leggenda di''!sa nel ,edioevo$ a dimostra"ione
delle doti magice di Virgilio$ racconta ce egli$ provocando un vento
forte$ spa""@ via da 6apoli !n vero e proprio mare di mosce$ in c!i
risiedevano i cattivi spiriti ce avevano invaso la citt%. Ulisse non
sare11e se stesso$ se non tentasse di 'are di necessit% virt0$ se non
appro'ittasse al meglio delle possi1ilit% ce si celano nel genere
dellora"ione$ e t!tto ci@ al 'ine di con&!istare la simpatia di Virgilio
e di Dante$ sottolineando per primo la scelta del proprio sacri'icio
di lasciare i s!oi cari$ noncA il desiderio ardente di conoscere.
Ancor prima ce Ulisse pron!nci !na sola parola$ Dante o''re
ai lettori !n &!adro panoramico dellottava 1olgia dellottavo
cercio. Un &!adro infernale ce incanta ci lo g!ardi da lontano# il
poeta paragona la gente dalle parole 'alse$ ce so''re nelle ling!e di
'!oco$ alla visione delle l!cciole a tarda sera. Si tratta di !n
panorama ce 'ig!ra"ione evidente della 1elle""a ingannevole$
app!nto dellapparen"a da c!i i consiglieri 'ra!dolenti$ i peccatori
di ling!a sono *o possono essere/ caratteri""ati$ per aver 'into di
esser diversi da &!el ce sono$ a''ascinando il prossimo con la l!ce
ingannevole del proprio intelletto. -ome la l!ce delle l!cciole
Q>
nasconde e rende invisi1ile !n insetto disg!stoso$ allo stesso modo
agisce la 'iamma con i peccatori ce anno a1!sato della ling!a$ e
cio della parola !mana e dellintelletto$ traviando il prossimo. Il
loro essere nascosti nella e dalla ling!a di '!oco !no speccio in
c!i si rivedono gli atti compi!ti in vitaN !na mascera indossata
!na volta$ e ce ormai li a marciati per sempre. -osG come la l!ce
emanata dalle l!cciole ce vagano nellaria ins!''iciente a
mostrare la gi!sta via$ prive di vera l!ce sono le parole dei
'ra!dolenti. 6on !n caso ce a c!stodire t!tto lottavo cercio sia
Gerione$ il mostro dal viso !mano e dal corpo di serpente ce
termina in !na coda di scorpione$ li1rido camaleontico della 'rode.
Del resto lenorme &!antit%$ la de1ole""a e leterna inversione della
dire"ione della l!ce$ '!ngono da contrapp!nto rispetto
allimmagineHsimilit!dine con Elia# il rapimento in cielo del pro'eta
v!ole &!asi anticipare limmagine delle astronaviHmissili cosa ce$
osserva 2icone$ Jci 'ornisce !nin'orma"ione di tipo &!alitativoF
D<

ass!mendo !n r!olo gnoseologico.
D!n&!e la lingua$ il discorso$ sia meta'oricamente ce in modo
temati""ato$ stanno al centro del canto. La ling!a di '!oco
metafora della retorica# essa rinvia allars lo!uendi con c!i
lindoma1ile ardore interiore$ provocato dalla sete di conoscen"a$
diventa per Ulisse il me""o pi0 adatto alla convin"ione$ per
in'iammare e poi cons!mare i compagni. +ematicamente$ per@$
presente nellorazion di Ulisse$ vale a dire nella 'orma diretta del
discorso. M evidente ce il monologo de11a essere anali""ato a d!e
livelli ling!istici# da !na parte come ora"ione$ d!n&!e soggetta alle
leggi della retorica$ e in &!esto caso parola dell%eroe B di Ulisse B$
dallaltra come parola di "ante0 d!n&!e parola che tratta della parola. Il
primo livello potr% essere colto nella 'orma in c!i la parola tende a
convincere e nel s!o ritmo$ mentre il secondo nel modo di
organi""arsi del testo a livello della parola poeticoHmeta'orica.
D< ,icelangelo 2icone$ Canto 22VI *?>>Q/$ in (ectura "antis +uricensis *a c. di
Georges G`ntert e ,icelangelo 2icone/$ -esati$ Tiren"e$ DRRR$ vol. I$ p.IKI.
>R
"a una parte ind!11io ce Ulisse non solo o11edisce alla
riciesta di Virgilio ma$ nel corso della narra"ione$ v!ole ottenere il
proprio scopo$ vale a dire gi!sti'icarsi davanti al ,antovano$
smentendo cosG il motivo di &!el dispre""o la c!i ciara
testimonian"a nellEneide scritta dal poeta$ ce considerato
ance nel s!o a1it!s di pro'eta. Ecco percA Ulisse$ invece di
limitarsi a raccontare i s!oi !ltimi cin&!e mesi di vita$ cio di fatto a
pron!nciarsi s!l s!o !ltimo viaggio$ comincia da molto pi0 lontano
nel tempo$ a''idando !n r!olo di grande importan"a alla parte
proemiale. Il s!o o1iettivo B come conviene alle regole stesse
dellelo&!en"a B convincere gli ascoltatori della gi!ste""a del s!o
p!nto di vista$ e della s!a posi"ione. 6on solo il proemio l!ngo$
ma l!ngi sono ance i precedenti temporali ce vengono
a11racciati dallio narrante# la storia del s!o !ltimo viaggio ini"ia
in'atti con la li1era"ione dalla prigionia di -irce. Ulisse cerca di
porre gli ascoltatori in sintonia con la s!a posi"ione$ in'l!en"andoli$
dicendo ce Jio ecompagni eravam vecci e tardi P&!ando
venimmo a &!ella 'oce strettaF *vv. ?RKH?R</N 'orse sen"a neance
accorgersene$ rivela di non essere mai ritornato a casa nemmeno una
volta per almeno !na trentina danni$ d!n&!e per t!tto il periodo
ce passa dal s!o soggiorno presso -irce 'ino alla morte. E il testo$
aspirando per cosG dire alla commo"ione degli ascoltatori$ cam1ia
tono$ 'ormando d!e versi in discesa$ 'atto ce rende ancor meglio
comprensi1ile la vecciaia degli eroi$ oltre a s!ggerire la &!alit%
delliter ce li aspetta per cond!rli verso la profondit intesa in senso
diretto e ance meta'orico. D!n&!e$ nel proemio Ulisse collega
strettamente gli eventi divisi dal tempo mis!ra1ile con il tempo
della narra"ione$ come si conviene alle esigen"e dellora"ione$
trovando al tempo stesso il modo per evitare di parlare di
&!ellenorme varco temporale a c!i si gi% accennato noncA$
nat!ralmente$ della s!a noma precedente$ di !omo non tanto noto
per il desiderio di conoscere$ 1ensG per le s!e 'alse parole$ per la
pronte""a di spirito e la 'ra!dolen"a.
>?
(!el frati *v. ??D/ dal signi'icato cosG intimo$ con c!i Ulisse si
rivolge ai s!oi compagni$ &!asi predice !na terminologia e !n tono
cristiani$ ponendosi in netta contrapposi"ione al 'atto di aver
trasc!rato le tre 'orme dellamore *'iliale$ paterno$ coni!gale/. La
parola serve a preparare lora"ione e a 'ar valere il principio della
captatio benevolentiae$ per poi convincere i compagni. Del resto$
Ulisse cosciente ce !no scopo no1ile 'orm!lato nellora"ione$
no1ilita ci la pro'erisce.
Le caratteristice ritmiche del monologo di Ulisse$ la
colloca"ione degli accenti$ rimandano ad !na str!tt!ra"ione di alto
grado del discorso$ e al tempo stesso svelano lidea ce il parlante
a di se stesso. (!estio di tanto in tanto si mette in mostra$ come si
vede nel verso ma misi me per l%alto mare aperto *v. ?RR/$ in c!i la
posi"ione postver1ale del soggetto e la parola stessa sono in
posi"ione accentata rilevante. Il carattere accent!ato dellio viene
ancor meglio sottolineato dalla s!a contrapposi"ione con lalto mare
aperto# commis!rando il piccolo allenorme$ limmagine mostra il
primo nella s!a grande""a ed eroicit%$ mentre il viaggio B sol con un
legno ,$ per me""o della metonimia$ ass!me le dimensioni di
!nimpresa eroica. E in'ine$ &!estimmensit% del mare$ gra"ie alle
vocali tonice *ma misi me per alto mare aperto/ si allarga di grado in
grado# le vocali tonice e il ritmo accent!ato delle consonanti
allitteranti del sintagma ma misi me$ mettono in rilievo ancora
maggiore lio in posi"ione tonica$ e insieme alla costr!"ione alto
mare aperto rimandano$ al livello semantico della diciara"ione$
allini"io del viaggioN mediante il ritmo e il carattere degli accenti e
della sonorit%$ JsegnanoF invece le prime energice vogate. (!esto
carattere iterativo ritmico e dinamico dei colpi di remo$ in modo
conveniente allinten"ione di Ulisse$ rappresenta la grande""a
dellio e dellimpresa in !n crescendo sempre pi0 intenso di eroismo$
!n eroismo ce del resto non si pu negare in senso assoluto.
6el com!nicare agli ascoltatori il s!ccesso della propria
ora"ione$ Ulisse non p!@ astenersi dal mani'estare 'iere""a e
>D
soddis'a"ione. (!estelogio di sA 1en visi1ile nel ritmo del verso (i
miei compagni fec%io sC aguti *v. ?D?/ in c!i lio si trova di n!ovo in
posi"ione accentata e in rilievo$ non soltanto gra"ie alla s!a
posi"ione postver1ale$ 1ensG ance per il verso in ascesa$ in JcimaF
al &!ale ci sem1ra gi% di avvertire linspira"ione del 'iato necessario
a pron!nciarloN 'iato ce non solo s!''iciente per raggi!ngere
&!ello ce ciameremo il s!o Jo1iettivo di espressione vocaleF$ ma
lo oltrepassa 'ino a pron!nciare il sC di petto$ cosG ce Jlalte""aF
dellio riceve !na solenne con'erma. E se11ene il sC$ secondo la
logica sintattica$ si ri'erisca allattri1!to aguti$ gra"ie alla dialefe e
alla ripeti"ione della vocale tonica *fec%io sC aguti/ esso aderisce
pi!ttosto allio$ mentre nellintervallo lio p!@ J'are !n 1agnoF nella
propria grande""a. Al tempo stesso il complemento ce costit!isce
il n!cleo del verso$ con !uesta orazion picciola B oltre a rendere
evidentissima sia vis!almente ce !ditivamente la 1revit%
dellora"ione$ elidendo le 'inale della parola orazione$ per c!i il
discorso p!@ ass!mere !n carattere ascendente e sen"a sol!"ione di
contin!it% B gra"ie allacc!m!la"ione degli accenti mette in risalto
lattri1!to picciola a tal p!nto da arriccirlo di connota"ioni di
signi'icato &!ali irresistibile0 impressionante. (!esto verso$ come si sa$
non fa pi parte dell%orazione$ ma ciononostante privo di &!ella
oggettivit% ce avre11e pot!to 'ar valere con la costr!"ione orazione
picciola in c!i lattri1!to ass!me il s!o signi'icato letterale. La
costr!"ione attri1!tiva porta d!n&!e in sA la!toval!ta"ione di
Ulisse$ l%apprezzamento della propria arte.
-e nel monologo sia notevole il 'enomeno dellenEambement
pi0 ce evidente. Le virgolette stesse segnano come il narratore
rievoci$ per cosG dire$ le parole altr!i in 'orma scritta. ,a la 'orma
scritta B gra"ie app!nto ai vincoli propri del metro$ della ter"ina e
per me""o dellenmam1ement B in grado di Jdoc!mentareF da !n
lato lintona"ione del discorso$ i pensieri interrotti dalle pa!se del
parlante$ le &!ali pa!se ci in'ormano ance s!lle s!e inten"ioniN
dallaltro per@$ se Dante narratore a limpegno di rievocare con
>I
J'edelt%F le parole di Ulisse nel monologo$ gra"ie allenmam1ement$
!n altro aspetto ancesso test!ale emerge$ ovvero il 'atto ce
mediante larticola"ione della 'rase ne sentiamo ance la posi"ione
di gi!di"io. La ling!a &!i rappresenta se stessa$ e ind!ce il lettore a
interpretarla. 2er con'ermare ce il principio della finalit a
motivare Ulisse$ la!tore B oltre la scelta signi'icativa da parte
dellItacense dello stile sublime proprio dellEneide B eterna nella
propria parola scritta il discorso di <disseo0 utilizzando senza sosta la
specificit stilare tanto caratteristica del poetare classico e virgiliano0 vale
a dire il gesto prosodico dell%enEambement.
Q\
Il soggetto del testo$ gra"ie
alla ling!a del verso$ d!n&!e gra"ie al 'atto stesso ce Dante
trasmette il parlare del personaggio con lai!to dellenEambement$
JdiciaraF ce 9lisse viola sistematicamente anche il confine *morale/
con e nel suo discorso. Lenmam1ement $ d!n&!e$ la meta'ora della
viola"ione del con'ine$ il ce crea la motivazione semantica tra
largomento
D>
e il modo del discorso. Il 'enomeno stesso$ vale a dire
linarcarsi della 'rase da !n verso allaltro$ o 'ino alla ter"ina
seg!ente$ rima in strano modo con il momento tematico del
monologo# la viola"ione del con'ine accade non solo 'isicamente
presso le colonne dErcole$ 1ensG B gra"ie alla str!tt!ra"ione
test!ale B ance nella lingua del verso. Lo stile del discorso di Ulisse
non a le caratteristice retorice di !n monologo$ ma B gra"ie alla
stili""a"ione$ al s!o carattere a!tori'lessivo e al 'atto ce si
incorpora nel t!tto dellopera B un fenomeno poetico$ ovvero !n
DQ S!llenEambement c'r. T5nag7 IvVn.$ EnEambement$ in Vil7girodalmi le:i1on$
AWadAmiai$ )!dapest$ ?><D$ t. II$ p.??DR.
D> M assai signi'icativa la viola"ione del con'ine poetico della ter"ina$ in c!i la
'orm!la"ione dellammonimento coincide con la pi0 totale inc!ran"a dello stesso a
livello della scrittura e della visualit# JdovErcole segn@ li s!oi rig!ardiP acci@ ce
l!om pi0 oltre non si mettaF*vv. ?RQH?R>/. ,a t!tto il discorso di Ulisse prende
ini"io da !na EviolazioneH duplice del confine$ del verso come della ter"ina# F(!andoP
mi dipartb da -irce$ ce sottrasseP me...F *vv. >RH>D/$ e ance lattraversamento del
con'ine viene s!llaltro polo segnalato a livello metaling!istico da !n enmam1ement#
J:!tte le stelle gi% de laltro poloP vedea la notteF *vv. ?D<H?DQ/.
>L
momento ce crea !n genere. -ome osserva ance Cicoe!r# Ji modi
del discorso sono al servi"io della com!nica"ione individ!ale$
personale per ai!tarli a nascere$ e non viceversaF.
IR
"%altro canto si deve tener presente ce lespressione orazion
picciola rivela la!toval!ta"ione di Ulisse non solo gra"ie al modo
retorico del discorso$ ma gra"ie al 'atto ce le s!e componenti
trovano posto ance in !n altro sistema semantico e prod!cono
senso ormai non mediante il modo di parlare retorico o per ca!se
ritmice$ 1ensG in virt0 di altre sol!"ioni di natura discorsiva.
In primo l!ogo$ la 'orma picciola ritorna tre volte nel
monologo# prima come attri1!to della compagna$ poi a indicare la
'or"a ce nella compagnia va sempre pi0 cons!mandosi B come si
evince da picciola vigilia , e in'ine come attri1!to dellorazione. Il
signi'icato del lessema ce a11raccia il monologo diventa cosG
proprio ance di t!tto il discorso di Ulisse *&!esta piccolezza tanto
eviden"iata dallio narrante si contin!a ad avvertire ance in parole
come vecchi$ tardi$ legno/ e per &!esto carattere iterativo il monologo
ass!me sempre di pi0 !na nat!ra retorica$ consapevole e cosciente$
capovolgendo il senso letterale di !n attri1!to ricorrente di tanto in
tanto nel s!o contrario# d!n&!e lio e limpresa si ampliano e
crescono nella loro grande""a$ se11ene si parli solo del loro
carattere di n!llit%.
In secondo l!ogo laltro elemento dellespressione$ lorazion$ si
ritrova in ci!s!ra del monologo e del canto$ &!ando il turbo$ ce
piom1a dalla montagna$ a''erra il legno per il s!o primo canto$ e
'acendolo girare tre volte con t!tte le ac&!e$ ne solleva la poppa
allin s!$ mentre la prora preme verso il 1asso. La parola prora ce
nel s!o corpo 'onico conserva il signi'icato del primo canto delle
navi *ci ri'eriamo alle ora naviumX$ in modo !ditivo attivi""a ance il
signi'icato dellorare *e cio del discorso di stile elo&!ente$ ardente$
IR 2a!l Cicoe!r$ =ibliai hermeneuti1a0 in Id.$ =ibliai hermeneuti1a0 Yermene!tiWai
;!tat5Wn"pont$ )!dapest$ ?>>=$ p.QK. I Emodi del discorsoF$ a nostro avviso$ possono
intendersi come Fgeneri letterariF.
>=
ten!to in p!11lico/ ce nel latino discende dal sostantivo os *$oris/$
ce proprio per levidente signi'icato di 8bocca in stretta rela"ione
semantica ance con lingua e discorso$ con latto intellett!ale ce si
mani'esta &!ale primaria opera"ione del cervello$ del pensare *nel
senso di oratio at!ue ratio/. La ling!a$ non a caso$ !na lingua di
fuoco ce mormora$ in c!i Ulisse sconta la pena di aver destato negli
altri !na passione ardente *ardore/ con le proprie parole$ per aver
convinto altri a seg!ire i s!oi 'ini$ a s!o piacimento# p!re laggettivo
aguti si collega alla rappresenta"ione della &!alit% di !n desiderio
ardente e indoma1ile. (!ando la prora viene a trovarsi sottac&!a$
termina ance lorare di Ulisse. I versi pen!ltimo e ter"!ltimo sono
di carattere ascendente$ ovvero aderiscono alla semantica della
diciara"ione$ secondo c!i il turbo a''erra il primo canto della nave
*in senso 'ig!rato il t!r1ine$ str!mento di p!ni"ione$ piom1a
s!ll!omo$ a''errandolo per il s!o p!nto pi0 sensi1ile$ e cio per il
s!o intelletto 1aldo e a""ardoso/$ ne solleva la poppa e con lai!to
di !nonda *reale e vocale$ ovvero con !n accento/$ ne sommerge la
prora o e t!tto ci@ vien reso ancor pi0 verosimile dallo scrocciare
del 'onosim1olismo prora.
2er &!anto Ulisse presti la massima atten"ione alle proprie
parole$ dal s!o ling!aggio si li1era !n altro ling!aggio$ il discorso
poetico$ generatore di signi'icati$ ce B gra"ie alladeg!ate""a
!ditiva B mette in rela"ione semantica la ling!a o &!ale attivit%
della ragione o con il fuoco e la fiamma 'ino a creare poi !nopposH
i"ione speci'ica con il signi'icato del calore e della l!minosit% dei
saggi del 2aradiso.
6ellimmagine di ci!s!ra la nave p!@ essere d!n&!e
interpretata come sim1olo tendente al pensiero ori""ontale0 alle
conoscenze$ ma non alla comprensione concepita in senso ontologico.
(!ando la nave sta a testa in gi$ la dire"ione del viaggio$ 'ino a &!el
p!nto ori""ontale$ tende a diventare verticale# &!esta dire"ione$ via
interiore concepita nel senso della virt0 e della contempla"ione$ era
'ino a &!el momento estranea ai tentativi della conoscen"a esperiti
>K
da Ulisse. In modo grottesco cost!i$ ce aveva sempre allontanato
da sA la possi1ilit% di compiere !n Jviaggio verticaleF$ costretto
ormai a procedere seg!endo !n asse verticale in !na sola dire"ione$
dallalto verso il 1asso$ in !n percorso ce cond!ce alla morte$
allInferno e a !na comprensione di se stessi meno s!per'iciale$
ance se tardiva$ da parte dello stesso Ulisse$ come si osserva
nellosserva"ione relativa al J folle voloF.
Le caratteristice ling!istice di &!esto JmonologoF
dimostrano come Dante con'ermi il gi!di"io negativo di Virgilio nei
con'ronti di Ulisse$ a livello del linguaggio stesso. -i troviamo di
'ronte !n eroe ce$ ance per me""o della parola$ maestro della
retorica e del silen"io$ da intendersi come elo&!en"a del convinH
cimento. Lo stile e la composi"ione del discorso$ d!n&!e$ ne svelano
anche il vero carattere0 che > motivazione del castigo infernale$ come
vediamo di seg!ito esempli'icato6
B -osG come in !naltra occasione$ &!ando gra"ie alle s!e
grandi capacit% eloc!tive lItacense ri!scG a pers!adere Acille$ ora
v!ole 'ar accettare il s!o volere alla piccola compagnia ce gli
rimasta 'edele# i s!oi compagni JvecciF$ per evitare di essere
!miliati *come era avven!to ad Acille/$ optano per il viaggio$
nonostante si ann!nci pericolosissimo. Altrimenti essi non
sare11ero$ secondo Ulisse$ ce dei bruti incapaci di servirsi
dellintelletto. 9ltre al 'atto ce &!estosserva"ione
pro'ondamente o''ensiva e 'alsa nei con'ronti dei compagni ce
lanno accompagnato nel corso di trentanni di temerarie avvenH
t!re e l!ngi vaga1ondaggi$ registriamo il pres!pposto implicito
ce persino Ulisse sare11e d!n&!e viss!to 'ino a &!el momento da
bruto$ 'atto ce ancesso 'also. E va aggi!nto ce ci@ varre11e per
lo stesso Ercole$ ce compG imprese non meno ardite dellItacense$
per esempio accompagnando Giasone s!lla nave Argo. 6elloH
ra"ione di Ulisse la possi1ilit% di caratteri""are i compagni paraH
gonandoli ai bruti0 anticipa !na verit% del pensiero di Aristotele
><
rig!ardante lessen"a dell!omo$
I?
ma 1asandosi s! premesse 'alse$
avvalendosene sen"a gi!sto diritto contro i propri compagnip
B !naltra con'erma viene dal 'atto ce dopo lora"ione
indiri""ata ai s!oi seg!aci$ perfettamente cosciente di averne provocato
la morte$ Ulisse si rivolga a Virgilio e a Dante per lodare la propria
ora"ione$ de'inendola geniale$ 1reve$ appropriata. -e egli
prescinda ancora$ dopo le conseg!en"e della s!a ne'asta opera di
pers!asione$ dallass!mersi !na &!alsiasi responsa1ilit% personale$
v!ol dire ce ance a posteriori resta per lui d%importanza primaria la
con&!ista della 'ama$ del s!ccesso retorico$ come si legge del resto
nelle tesi di ,ontanoN
ID
B men"ionando lamore 'iliale$ paterno e coni!gale$ Ulisse
accent!a di condividere lattit!dine di Enea$ ance se in realt% si
rivela !omo privo di carit.
Le parole di Ulisse$ volenti o nolenti$ con'ermano ance le
ca!se della s!a colloca"ione nellIn'erno$ en!merate prima da
Virgilio. Ulisse$ come le altre anime in'ernali$ rimane immutabile6 >
tale e &!ale era prima.
9ltre a t!tto &!esto esiste p!re !na sorta di sistema di
condi"ioni oggettive dellora"ione$ a ca!sa del &!ale
linterpreta"ione pagana di virtute e canoscenza si distacca da &!ella
cristiana. (!esto spostamento di signi'icato rende visi1ile il
pensiero !mano nello speccio della ling!a e inserisce il discorso
!lissiaco nella pro1lematica del mondo ling!istico e
dellinterpreta"ione della ling!a di c!i intess!ta t!tta la
Commedia.
I? Dante$ Convivio$ ed. cit.$ p.KR?.
ID Cocco ,ontano$ )uggerimenti per una lettura di "ante$ -onti$ 6apoli$ ?>=K$ p.?=K.
>Q
K. Il linguaggio di +lisse e il pro-lema della lingua nella
Commedia
:!tti e tre i canti UUVI della Commedia anali""ano in senso
lato alc!ni aspetti del pro1lema ling!istico# nellInferno0 per me""o
dellanalisi morale del ling!aggio di Ulisse *preso come esempio/$
Dante dimostra la moralit% in 1ase alla &!ale la ling!a donata da
Dio ad Adamo$ ossia la forma locutionis ce si mani'estava nella
connessione necessaria tra segno e re'erente$ ormai
de'initivamente perd!ta$ con ci@ connettendosi ance
allammonimento ce Dante narratore rivolge a se stesso# Ee pi0 lo
ngegno a''reno ci non soglio$ PpercA non corra ce virt] nol
g!idiF *Inf. UUVI$ D?HDD/. In &!alit% di poeta egli deve trattenersi dal
mostrare sotto 'orma di 1ene$ di virt0$ ci@ ce male$ vi"io$ ossia la
mentalit% dUlisse$ la c!i sete di conoscen"a presentata dallo
stesso Dante come &!alcosa di degno allessere !mano. Si tratta$
d!n&!e$ della ricreazione poetica del ling!aggio$ ce B ance solo
per la straordinaria esperien"a ce costit!isce la Jsostan"a poeticaF
della Commedia B p!@ essere considerato solo come ling!a nascente.
Daltra parte dal carattere di dona"ione della ling!a dovre11e
scat!rirne per conseg!en"a il r!olo primario nellencomio del
-reatore. 6el UUVI -anto del #urgatorio invece$ laccento B a
proposito di G!ini""elli B viene posto s!lla possi1ilit% poten"iale
segnalata nel volgare illustre *ossia nella ling!a neolatina della
c!lt!ra/ sempre nel senso di parola poetica# tale possi1ilit% data
nella dire"ione adeg!ata della parola$ a rispecciare in modo
ling!isticoHpoetico lAmore es!1erante di Dio. 6el -anto
corrispondente del #aradiso Fil discorso di Adamo 'inisce con il
gi!sti'icare la li1ert% storica del ling!aggio n!ovo di Dante per !na
materia eterna$ &!ale era la rivela"ione dellaldil%F$
II
ossia Adamo
stesso riconosce la n!ova ling!a poetica di Dante$ ce tiene Fdesta
II Gi!seppe Giacalone$ Canto 22VI$ in Dante Aligieri$ (a "ivina Commedia. #aradiso
*a c. di G. Giacalone/$ Zanicelli$ )ologna$ DRR<$ p.=Q<.
>>
la memoria dellevento da c!i il linguaggio a tratto origine. In
!uesto senso poesia e redenzione linguistica sono tutt%uno.
IL
<. Il modello cognitivo di +lisse .+lisse" /nea e Dante
protagonista0
Secondo la conce"ione dantesca il modello della conoscenza
proprio di 9lisse incl!dere11e !nimpresa eroica$ a testimonian"a
della sete insa"ia1ile di conoscen"a$ di &!esto desiderio no1ile
dell!omo pagano$ o in genere dell!omo come tale$ ce in s3
val!ta1ile del t!tto positivamente. Si tratta di !n e:emplum in c!i$
mancando ancora la rivela"ione del Dio cristiano$ come ance la
conoscen"a e laccetta"ione del Dio del Veccio :estamento$ era
inevita1ile ce la ri'lessione si 1asasse semplicemente s!lle modeste
'or"e dell!omo# Ulisse non riconosce i limiti della ragione$ ed F
convinto ce lingegno sia !na dota"ione personaleF.
I=
Da ci@
conseg!e ce la sua destinazione infernale e dun!ue la sua perdizione
stessa0 non sono conseguenze del suo desiderio di conoscere0 del
GtrapassoH. (!indi non sosteni1ile linterpreta"ione secondo c!i
nellatto di Ulisse si sare11e mani'estato il peccato originale$ con
!na ripeti"ione della rivolta di L!ci'ero$ giaccA lo stesso Adamo
*#ar. UUVI$ ??=H??</ testimonia al 2ellegrino come non sia il 'atto di
assaggiare il 'r!tto proi1ito in sA$ d!n&!e il desiderio di sapere a
costit!ire la ca!sa dellesp!lsione dal 2aradiso$ ma lino11edien"a
mani'estata contro "io$ la mancan"a d!milt%$ la s!per1ia *h5bris/$ il
desiderio$ d!n&!e$ di conoscere il 1ene e il male non per me""o di
Dio$ ma partendo dallessere !mano. 6onostante siano
caratteristice dello stesso Ulisse la mancan"a d!milt%$ la s!per1ia$
la spavalderia$ &!estatteggiamento non si oppone a Dio B come nel
caso di Adamo B$ ma parte 'ondamentale di !nindole orientata
verso la gloria$ la E'amaF.
IL Alessandro Ca''i$ (a nobilt della lingua in "ante$ in (ettere italiane$ LVIIIP?.$ DRRK$
p.??D.
I= 2icone$ Canto 22VI$ ed. cit.$ p.IKD.
?RR
Il viaggio dUlisse$ ce del t!tto ori""ontale nel senso ce
a per scopo escl!sivo la de'ini"ione della mappa del mondo ed
motivato da !na c!riosit% inesa!ri1ile$ per Dante !n traviamento
spirituale$ giaccA tale Esagge""aF non p!@ essere soddis'atta# dopo
aver av!to t!tte le esperien"e possi1ili del mondo$ gi!ngendo alle
colonne dErcole$ il girovago non capace di ri'lettere *in 1ase a
&!anto sinora visto/ s! &!anto resta celato alla vista !mana. A
proposito di ci@ Dante a''erma# E"esistano adun!ue0 desistano gli
uomini dalla indagine delle cose alle !uali essi non possono giungere0 e
volgano con ogni potere il pensiero alle immortali e divine0 tralasciando
!uelle che avanzano il loro intellettoF.
IK
M proprio &!esto il signi'icato
delle colonne dErcole ce segnano il limite# tali colonne nella storia
dellUlisse dantesco rappresentano le immagini oggettivate della
'orm!la della scolastica espressa da Virgilio col termine !uia nei
con'ronti della 'iloso'ia$ e ce denota lessere cosC della cosa$ mentre
il !uid sit$ ossia laltra met% del con'ine$ rig!arda il modo dessere e
la consisten"a dellesisten"a dellesistente$ dietro c!i si nasconde il
segreto dellessere stesso del ,assimo Tattore$ &!ello ce
potremmo de'inire il J'!n"ionamento di DioF#
I<
,atto ci spera ce nostra ragione
possa trascorrer la in'inita via$
ce tiene !na s!stan"a in tre persone.
State contenti$ !mana gente$ al &!iaN
cA$ se poss!to aveste veder t!tto$
mestier non era part!rir ,ariaN
e disiar vedeste san"a 'r!tto
tai ce sare11e lor disio &!etato$
cetternalmente dato lor per l!tto#
io dico dAristotile e di 2lato
e di moltaltri[N e &!i cin@ la 'ronte$
e pi] non disse$ e rimase t!r1atoF. *#urg. III$ ILHL=/
IK Dante$ ;uaestio de a!ua et terra$ in Dante Aligieri$ +utte le opere$ 6ecton
-ompton$ Coma$ DRR=$ p.?D?D.
I< Si veda# Giacalone$ #urgatorio , Canto III$ in Dante Aligieri$ (a "ivina Commedia0
#urgatorio$ *a c. di G. Giacalone/$ Zanicelli$ )ologna$ DRR<$ p.?II.
?R?
Virgilio$ dopo la morte e insieme agli altri poeti$ constata
tristemente B giaccA viene privato dalla visione dell!ltima Verit% B
ce lintelletto$ partito da e 1asatosi s! se stesso nel tentativo di
comprendere i segreti di un certo Dio$ ossia dellesisten"a$ a sotto
&!estaspetto s!1ito !na scon'itta de'initiva. Diremo d!n&!e ce la
ragione in s3 non > capace di trapassare il limite varcato da "io tra la
capacit cognitiva di se stesso e !uella dell%uomo. M pec!liare ce
lepiteto EmattoF sia ance sinonimo dellirrazionale *v. il folle volo/
!lissiaco$ &!asi per ra''or"are il processo di ri'lessione s! se stesso
del pensatoreHnavigatore greco. In apparen"a$ il 'atto di
riconoscere lin!tilit% del trapasso del limite$ il motivo della
persec!"ione di Ulisse da parte di 2allade Atena# last!to itacense '!
appena in grado di rapire la stat!a$ il sim!lacro$ d!n&!e l%immagine
della sapien"a divina *gi% &!esto aveva il signi'icato di !n ciaro
intento di travalicare !n con'ine/N il '!rto della stat!a considerato
da Ulisse escl!sivamente come !n atto proprio$ mentre con tale
atto$ in realt%$ il s!o agire si con'ig!ra manipolato dalla volont%
della Dea. Ulisse d!n&!e diven!to vittima dellastuzia della
ragione. 6on a compreso$ poicA non era in grado di
comprenderlo$ ce la conoscen"a 1asata s!llintelletto a!tonoma
solo allinterno dei propri limiti. Egli avre11e pot!to conoscere la
verit% mistica$ Fscoprire !n al di l% da se stesso a c!i aspiraF
IQ
solo in
possesso dellesperien"a dei propri limiti$ del limite della ragione$
ossia in senso negativo. ,a vi arriva solo col ritardo. In senso
allegorico d!n&!e Ulisse non a travalicato$ poicA non era in
grado di travalicarlo$ il limite tra Dio e se stesso$ nonostante B in
senso letterale B a11ia commesso !na viola"ione.
Il signi'icato della 'ig!ra di Ulisse si ciari'ica ancor meglio
nella compara"ione con !naltra 'ig!ra di navigatore$ Enea. A 'are
IQ Se11ene &!estosserva"ione di Derla si ri'erisca al pro1lema delle d!e vie della
conoscen"a accettata da Dante pensatore$ essa p!@ o''rire !na spiega"ione presa in
senso opposto ance alla 'ig!ra di Ulisse. Si veda L!igi Derla$ (%altro Virgilio dantesco$
in +esto$ ?>>=$ p.==.
?RD
da modello al discorso dUlisse &!el l!ogo 'amoso dellEneide in
c!i il protagonista esorta e consola i compagni in preda alla
triste""a# F-ompagni$ rimem1rando i nostri a''anni$ voi navete
in'initi omai so''erti vie pi] gravi di &!estiF.
I>
A livello 'ormale la
str!tt!ra retorica dei d!e discorsi simile$ con la di''eren"a ce
mentre Ulisse esorta i compagni 'acendo appello alla loro !manit%
*persino in senso 1iologico$ giaccA erano stati in preceden"a
tras'ormati in maiali dalla maga -irce/ sen"a prendere in
considera"ione la possi1ilit% di poterne ca!sare la morte incitandoli
a compiere !n viaggio tanto pericoloso$ Enea tenta di dissolvere le
n!1i di triste""a ce si addensano s!i compagni *e s! se stesso/
ricordando come il l!ngo iter da percorrere a11ia !na mta ce si
reali""a in !nimportante prospettiva storica *la rinascita di :roia
attraverso la 'onda"ione di Coma/$ oltre ad argomentare s! ragioni
e motivi di sopravvivere alle calamit%# Eso''rite$ mantenetevi$
ser1atevi a &!esto$ ce dal ciel si ser1a a voi$ sb glorioso e sb 'elice
statoF.
LR
Ulisse s'ida il 'ato ce gli contrario$ mentre Enea deve
compiere !na missione di ispira"ione divina. Indubbiamente ci
corrisponde all%opposizione tra 9lisse e Pl%autore immanenteH. 6ella
'ig!ra di Ulisse potremmo d!n&!e vedere lincarna"ione precoce
delleroe a!tonomo$ se non apparisse$ a latere$ la 'ig!ra di Enea$
vale a dire la verit del testo ce ci impedisce di ravvisare nella
visione del mondo dantesca la pre'ig!ra"ione della ri'lessione propria
dell!omo moderno.
:!tto ci@ inoltre in rela"ione con il gi!di"io dell!omo
medievale s!lla conoscen"a$ ce incl!deva lo scopo a c!i la
conoscen"a stessa tende$ disting!endo cosG la vera conoscenza dalla
sapientia mundi e dalla curiosit$ e di conseg!en"a dallorgoglio e
dalla sete di gloria ce dalle prime derivano# in &!est!ltimo caso la
conoscen"a evidentemente str!mento del male# FS!nt nam&!e &!i
scire vol!nt eo 'ine tant!m !t sciantN et t!rpis c!riositas est. Et s!nt
I> Eneide I$ vv. IDDHIDL *trad!"ione di Anni1al -aro).
LR Eneide I$ vv. IIQHILR.
?RI
&!i scire vol!nt$ !t sciant!r ipsiN et t!rpis vanitas est. Et s!nt &!i
scire vol!nt !t scientiam s!am vendant$ ver1igratia pro pec!nia$
pro onori1!sN et t!rpis &!aest!s est. Sed s!nt &!o&!e &!i scire
vol!nt !t aedi'icentN et caritas est. Et s!nt &!i scire vol!nt !t
aedi'icent!rN et pr!dentia est. Yor!m tamen !ltimi soli d!o non
invenient!r in a1!sione scientieF.
L?
)e i primi due possono essere
riferiti ad 9lisse0 gli ultimi due possono rapportarsi alla totalit del
pensiero espresso nel Convivio e nella Commedia.
Lanalisi della 'ig!ra di Ulisse$ alla l!ce di !n ra''ronto con
Enea$ con'erma ce il primo prigioniero del desiderio di
conoscere$ di &!ellattivit% conoscitiva ce v!ole reali""are
!nacc!m!la"ione delle conoscen"e$ nel corso della &!ale si rimane
per@ entro la rela"ione soggettoHoggettoN leroe greco divora le
novit% della conoscen"a sen"a venirne toccato nella s!a integrit%
!mana. La conoscen"a di c!i in tal modo simpadronisce *diremmo
espropriandola/ rimane cosG in !n certo &!al modo sempre di
stampo esteriore$ sen"a contri1!ire allatto di comprensione di sA da
parte delleroe. Enea$ al contrario$ leroe della comprensione$
capace di interiori""are e render proprio *ass!mere nel senso pi0
pro'ondo/ ci@ ce alla comprensione sottoposto$ soggettivandolo.
La comprensione da l!i otten!ta lo cond!ce sempre ad !n altro
grado di comprensione del proprio essere$ al capovolgimento della
realt% &!otidiana$ da ori""ontale in verticale e d!n&!e$
meta'oricamente$ verso il senso morale. (!esta la via ce si ripete
nel viaggio dantesco$ nella Commedia$ ora escl!sivamente in
'!n"ione della gra"ia divina.
4on Treccero a''erma ce FUlisse d!n&!e stare11e a
rappresentare !n momento della vita del pellegrinoF.
LD
:ra la 'ig!ra
L? Giovanni Gal1i in Giorgio 2adoan$ 9lisse Gfandi fictorH e le vie della sapienza.
Momenti di una tradizione *da Virgilio a "ante/$ in 2adoan$ Il pio Enea0 l%empio 9lisse.
+radizione classica e intendimento medievale in "ante0 Cavenna$ Longo$ ?><<$
pp.?Q=H?QK.
LD 4on Treccero$ (%9lisse di "ante6 dall%epica al romanzo0 in ?ohn -reccero0 "ante. (a
poetica della conversione$ Il ,!lino$ )ologna$ ?>Q>$ p.DR=.
?RL
ce erra *nella Jselva osc!raF/ di Dante e &!ella altrimenti
vaga1onda di Ulisse$ si p!@ ind!11iamente sostenere !n parallelo$
in &!anto il traviamento B in am1ed!e i casi B denota la via errata
sia in senso morale ce intellett!ale *Dante protagonista$ per !n certo
lasso di tempo$ non in grado di sentire la parola$ mentre Ulisse
non v!ole ascoltarla/. Ulisse$ valicando le colonne dErcole per
contin!are a viaggiare sol con un legno nel mondo sanza gente$
na!'rager% realmente *ance se nella realt% immaginaria della
narra"ione/ nei pressi del monte del 2!rgatorio$ lG dove ai viventi
non lecito gi!ngere *giaccA non concesso loro di entrare nel
2aradiso :errestre/. Il pellegrino na!'raga invece allegoricamente$
mentre si trascina per scampare alla selva osc!ra# JE come &!ei ce
con lena a''annata +\.F *Inf. I$ DDHD</. Del resto$ neance Dante
protagonista p!@ salire al 2!rgatorio$ al monte della p!ri'ica"ione$
siccome oltre &!el p!nto nessuno era passato vivo. Se non gi!ngesse
in s!o ai!to B inviato dal cielo B Virgilio$ Dante si perdere11e Js! la
'i!mana ove 8l mar non a vantoF *Inf. II$ ?RQ/. D!n&!e$ la 'ig!ra di
Dante protagonista e &!ella di Ulisse possono essere imparentate dal
'atto ce am1ed!e sare11ero destinati alla perdi"ione# Dante per@
a ricev!to la gra"ia e p!@ a''idarsi alla g!ida di Virgilio e di
)eatrice.
(a figura di "ante che precede il suo PrisveglioH B il Dante ce da
giovane seg!iva incoscientemente )eatrice$ il giovane !omo in c!i
lideale$ in seg!ito alla morte della Donna$ a perso 'or"a proprio
per aver seg!ito solo istintivamente il bene$ giaccA il signi'icato
!niversale dellamore ancora non si determinato a livello
intellett!aleHmorale B d!n&!e analoga a &!ella di Ulisse. Dopo la
morte di )eatrice Dante Jvive nel sognoF$ poicA in &!el periodo gli
manca il r!olo cosciente sia dellamore della sapienza *della 'iloso'ia/$
ce della sapienza dell%amore *si tratta &!i del JDanteF anteriore alla
stes!ra del Convivio$ ce sar% ricondotto s!lla via della ri'lessione e
della comprensione proprio per me""o delle spiega"ioni di Virgilio$
ce aderiscono alle ricieste di )eatrice/. ,entre Ulisse g!idato
?R=
dallorgoglio *ossia dallh5bris/$/ B ce in sA 'onte di
inottemperan"e morali B e per &!esto e non dal desiderio di sapere
perd!to$ il 2ellegrino cristiano$ ce p!r possiede la rivela"ione di
-risto$ viene tentato da desideri terreni *l!ss!ria$ s!per1ia e
c!pidigia/. 2er comprendere i motivi dello smarrimento 1aster%
ricordare ce Virgilio costretto a spiegare al protagonista
lesisten"a del li1ero ar1itrio *#urg. UVIII$ ?>HDL/$ ce il 2ellegrino
gi!nger% a comprendere solo alla 'ine del #urgatorio$ per e''etto
delle parole di )eatrice. Il momento in c!i la sirena svia Ulisse
*#urg. UIU$ DDHDI/ si lega strettamente alla critica ce )eatrice
m!ove nei con'ronti di Dante *#urg. UUUI$ LIHL=/$ avvisandolo ce
in seg!ito dovr% essere pi0 'orte$ &!ando sentir% il canto delle
sirene. 6el testo si condanna tanto la 'ig!ra di "ante che fu traviato
&!anto &!ella di Ulisse$ imparentata allaltro nel senso generale del
traviamento.
In tale Jprocesso dapprendimentoF il 2ellegrino dellaldil%
costit!isce ance il contrapp!nto dUlisse$ come reso esplicito
dalle connessioni tra le opposi"ioni semantice nella totalit% del
testo della Commedia$ in c!i sempre presente il travalicamento
della mis!ra !mana
LI
e il contrapp!nto dell!milt%. L!milt% si
ri'erisce alla dignit% !mana di 'ondamento escatologico$ ce a s!a
volta deriva dalla somiglian"a dell!omo a Dio$
LL
costit!endo del
resto la caratteristica 'ondamentale di )eatrice nella Vita nuova. :ale
contrasto dato nel primo -anto del #urgatorio *I$ ?II/$ dove
lespressione com%altrui piac!ue sta nel senso di come "io riteneva
giusto$ sintagma gi% espresso da Ulisse *Inf. UUVI$ ?L?/ nel senso di
non piaceva a "io. 6el -anto II dellInferno *II$ I=/ il 2ellegrino teme
ce la propria impresa nellaldil% possa essere folle$ e la s!a proroga
indica limposi"ione di !n freno all%intelletto$ a''incA non si trovi ad
a''rontare !n folle volo$ come s!ccede a Ulisse. 6ello stesso -anto
LI c'r. ;Vrol7 ;erAn7i$ U3ra1leitos$ in z FrF1 ntigon3$ in #aidon$ DRRI$ p.?=.
LL c'r. -arlo 6ardi$ Il canto 2I2 del #urgatorio$ in )tudi danteschi$ vol. LUUI *<?/$ DRRK$
p.Q?.
?RK
*II$ ?D/ il ri'erimento al viaggio nellaltro mondo come a !n alto
passo *!nimpresa dimportan"a straordinaria/ racci!de com!n&!e
in sA !n carattere di umilt$ mentre il signi'icato dellalto passo a c!i
accenna Ulisse *UUVI$ ?ID/ impresa grandiosa$ no1ile e ardita ce
deriva dalla 1ramosia di gloria.
Il na!'ragio inevita1ile dUlisse e la salve""a di Dante anno
insieme la '!n"ione di dimostrare ce lintelletto a 1isogno di !na
guida. La tragedia dUlisse ca!sata dallessere dominato
totalmente dalla ragione sic!ra di sA$ in modo s!per1o$ sen"a 'reni
imposti dalla compassione verso i compagni$ o verso i propri cari.
Lintelletto per@ non a semplicemente 1isogno di !na g!ida *di
esser g!idato dalla virt0/$ ma innan"it!tto di !n freno. Allini"io del
-anto *UUVI$ ?>HDD/$ in !n p!nto interpreta1ile come !n prologo o
!n commento$ il narratore parla di !n J'renoF e della necessit% di
J'renareF# Je pi] lo ngegno a''reno ci non soglio$ PpercA non
corra ce virt] nol g!idiF. D!n&!e solo lintelletto 'renato$
de1itamente domato$ p!@ essere g!idato. Il 'reno in &!esto senso
denota la volont ce &!ali'ica l!omo per me""o del li1ero ar1itrio.
Daltra parte$ nellammonimento a se stesso ce v!ole rallentare la
corsa impet!osa dei pensieri$ il signi'icato del ver1o correre passa al
campo semantico del folle volo.
L=
Sotto &!estaspetto il tentativo del
trapasso dUlisse sim1oleggia linsensate""a derivante
dallam1i"ione.
Q. a meta#ora del navigatore (l!impresa d!+lisse" la
scoperta e la scrittura come viaggio)
La meta'ora del navigatore determina !n JisotopoF
semantico 1en disting!i1ile nella totalit% del testo della Commedia. I
tratti semantici del JmareF$ della JnaveF e della Jnaviga"ioneF si
ri'eriscono a !n campo 1en esteso. Si connettono da !na parte alle
!nit% narrative ce temati""ano esplicitamente lavvent!ra del mare
L= c'r. Imre ,adarVs"$ EIFlt_1 legmagasabbEaH*"ante$tanulm7n5o1/$ Y!ngarovo^$
)!dapest$ DRR?$ p.K>.
?R<
*innan"it!tto &!ella dUlisse/$ daltra parte ad !lteriori elementi del
discorso poetico$ in modo da collegare B come parti di !n!nit%
semantica B in senso verticale alc!ni livelli e ori""ontalmente alc!ni
p!nti del testo tematicamente lontani ed indipendenti tra loro. In
altre parole la meta'ora della Jnaviga"ioneF e del JmareF sono da
anali""arsi sia dal p!nto di vista dellJepisodioF tematicamente
disting!i1ile$ sia da &!ello del pro1lema dellorgani""a"ione
semantica del testo$ sia per &!anto rig!arda le''etto m!t!o tra
&!esti d!e livelli.
La pre'ig!ra"ione dantesca del navigatore rintraccia1ile in
SantAgostino# nelle prime pagine del "e vita beata$ essa viene !sata
per mostrare &!ali strade possono percorrere coloro ce la filosofia
pu accogliere *!uos philosophia potest accipere/.
LK
2er &!anto rig!arda
la 'ig!ra del poeta della Commedia e &!ella dUlisse$ la rilevan"a
della connessione intertest!ale sta nel 'atto ce la meta'ora del
navigatore rig!arda la 'ig!ra del filosofo. I naviganti smarriti in
mare$ ossia i 'iloso'i erranti$ vengono s1att!ti dalle onde$ e nelle
ac&!e si aggirano a l!ngo$ trascinandosi attraverso pericoli e
peripe"ie. Se in'ine !na &!alce calamit% B !na tempesta B li
ricond!ce verso la vita$ essi dovranno temere lenorme monte ce si
erge a nascondere lentrata del porto$ ce per lintelletto p!@
signi'icare escl!sivamente il conato superbo per la vana gloria
*superbum studium inanissimae glorie/.
L<
Lo stesso Agostino si vede
come ci si smarrito nella ne11ia e osserva a l!ngo le stelle che
cadono nell%oceano *labentia in oceanum astra/$
LQ
le stelle ce lo avevano
deviato dalla gi!sta rotta. M incon'ondi1ile lidentit% tra le
agostiniane Jstelle ce cadono nelloceanoF e il cielo dUlisse ce si
nasconde nel mare *Inf. UUVI$ ?D<H?D>/. I naviganti presi ad
esempio da Agostino saranno in grado di ritornare al porto solo per
!na l!nga via tort!osa$ dove per@ vengono ostacolati da !n
LK SantAgostino$ "e vita beata *li1er I$ IP?/$ in ). urelii gustini opera omnia$ 2L ID.
L< ibidem0 I PI.
LQ ibidem0 I PL.
?RQ
immenso monte. Allo stesso modo Ulisse verr% colto dalla tempesta
'atale p!re ai piedi di !n monte *vicinissimo al 2aradiso :errestre$
presso il 2!rgatorio/$ e Dante protagonista$ ancora errante$ si aggira
nello stesso l!ogo.
6el mondo della Commedia Ulisse diventa leroe della pi0
grande impresa marittima di t!tti i tempi. M nat!rale perci@ ce la
s!a 'ig!ra sia costit!ita da !na 'itta rete di meta'ore$ ce
dispongono ance di !na '!n"ione a!tore'eren"iale e rappreH
sentano latto dell_a!tore'eren"ialit% del testo. Il ling!aggio poetico
riconosci!to persino da Adamo$ ce poten"ialmente adatto a
trad!rre laldil% cristiano$ e del &!ale il 2oeta disporr% solo alla
concl!sione degli JeventiF$ in sA non > ancora un linguaggio a portata
di mano. 6onostante nella 'in"ione narrativa la 'ig!ra del poeta
appaia non come &!ella di !n a!tore$ ma di ci JnotaF il testo$
riceve il messaggio divino$ d!n&!e autore ideale al &!ale si
attri1!iscono i tratti sacri del 'iloso'oHpoeta e del poeta$vate$ in 'in
dei conti la 'ig!ra del poeta p!@ essere rappresentata in 'orma di
navigatore ce naviga B nel mare aperto B verso le direzioni
sconosciute della formulazione linguistica della Verit. In &!esto senso la
scrittura naviga"ione$ avvent!ra$ e sotto &!estaspetto si connette
sia alla tematica dellimpresa dUlisse ce allorientamento teoricoH
ling!istico portato alla scoperta B in senso ance sim1olico B della
naviga"ione. La di''eren"a ce Ulisse si dirige B incoscientemente
e con la 'id!cia della sic!re""a di sA *per &!anto rig!arda la
comprensione dellesisten"a/ insita nellintelletto !mano B verso il
Dio cristiano a l!i davvero ignoto$
L>
mentre la scrittura tenta di 'ar
comprendere alla ragione !mana la certe""a delle verit% dei d!e
:estamenti e di &!elle espresse da -risto$ per me""o del ling!aggio
poetico ispirato dallo Spirito Santo.
Le immagini del JmareF e della Jnaviga"ioneF si presentano
in i t!tti e tre i l!ogi JprioritariJ del testo$ ossia nei canti
introd!ttivi dellInferno$ del #urgatorio e del #aradiso. S!1ito
L> GA"a Salla7$ 9lisse come protagonista della "ivina Commedia$ ed. cit.$ p.?<.
?R>
allini"io del primo -anto il poeta smarrito nella selva$ arrivato ai
piedi del 2!rgatorio$ si g!arda indietro e contempla il cammino
percorso$ come 'a il na!'rago alla deriva *Inf. I$ DDHD</. 2i0 tardi
sentir% dire a Virgilio ce Santa L!cia$ rivoltasi a )eatrice$ a
caratteri""ato lo stato del poeta 1isognoso dai!to nel modo
seg!ente# J6on odi t! la pieta del s!o pianto Pnon vedi t! la morte
ce l com1atte Ps! la 'i!mana ove l mar non a vantoOF *Inf. II$
?RKH?RQ/. Allini"io dellInferno Dante protagonista com1atteva la
morte$ ora Dante poeta a sollevare le vele. In realt%$ dal p!nto di
vista del signi'icato delle meta'ore$ la di''eren"a tra Dante poeta e
Dante protagonista secondaria. Allini"io dellInferno Dante
protagonista g!arda il cammino gi% percorso$ la selva osc!ra$ alla
streg!a di ci '!gge il mare$ mentre Dante poeta ini"ia a compiere il
proprio r!olo *il canto del #urgatorio/$ in modo da lasciarsi dietro i
canti dellInferno$ ce altro non sono se non !n mare terri1ile.
6ella Jseconda introd!"ioneF del #aradiso ritorna limmagine
del poeta ce intraprende il viaggio s!l mare$ &!esta volta seg!ito
ance dai lettori come !n navigatore# J+\. seg!bti Pdietro al mio
legno ce cantando varcaF *#ar. II$ DHI/. Il poeta ass!me i tratti
dellesploratore ce naviga per ac&!e sconosci!te e ce indica !na
strada riservata a poci# JLac&!a cio prendo gi% mai non si corseF
*#ar. II$ </. Lesploratore percorre per primo &!esto mare con la s!a
nave$ esattamente come$ gi!ngendo al piede del 2!rgatorio$ si
trover% oltre !n cammino mai percorso in vita da ness!no.
Im1arcarsi signi'ica &!esta volta volgere la rotta verso il 2aradiso$ il
ce non consiste semplicemente nel percorso delle s'ere celesti$ ma
nella rivela"ione B per i viaggiatori B di !ltime verit% 'iloso'icoH
teologice. -e la meta'ora si compia pienamente in &!esto senso$
creando cosG !n!nit% semantica ce a11raccia lintera opera$ reso
ciaro dal grande discorso introd!ttivo di )eatrice *ce anticipa il
viaggio paradisiaco/. )eatrice spiega al poeta lordine dell!niverso#
??R
+\. Le cose t!tte &!ante
Panno ordine tra loro$ e &!esto 'orma
Pce l!niverso a Dio 'a simigliante.
+\. P6e lordine cio dico sono accline
Pt!tte nat!re$ per diverse sorti$
Ppi] al principio loro e men vicineN
onde si m!ovono a diversi porti
per lo gran mar del lessere$ e ciasc!na
Pcon istinto a lei dato ce la porti.
*#ar. I$ ?RIH??L/.
Si tratta d!n&!e del mare dell%essere$ ossia dell!niverso$
percorso da inn!merevoli navi ce vanno ogn!na verso il proprio
porto$ la propria mta$ come gi% s!ggerito dallimmagine
agostiniana. Il poeta della Commedia ce sim1arca per il viaggio
paradisiaco !no dei tanti naviganti dell!niverso$ solo ce$
di''eren"iandosi dagli altri$ intraprende il viaggio verso poli
sconosci!ti. Da ci@ ris!lta ciaro ce linsieme dei concetti ce serve
per descrivere meta'oricamente la 'ig!ra del poetaHvate fa parte
della meta'ora principale ce ill!mina lordine dell!niverso# il
poeta da comparare direttamente con l!niverso$ la c!i immagine
rivelata dal poema ce narra le esperien"e di !n viaggio
ecce"ionale. Inoltre$ attraverso la 'ig!ra del poetaHvate la scrittura
a il r!olo di com!nicare ce lam1i"ione B il c!i rappresentante per
eccellen"a in &!esto caso Ulisse$ e il c!i scopo la J'elicit% dei
'iloso'iF B per l!omo cristiano interpreta1ile solo se mossa dal
desiderio della 1eatit!dine# per il cristiano d!n&!e la 'elicit% non
possi1ile sen"a il desiderio della 1eatit!dine.
>. Il secondo modello della conoscen1a. a #igura d!+lisse e i
saggi del im-o
I sapienti pagani del Lim1o$ nati prima della rivela"ione del
Dio cristiano$ non potevano possedere le virt teologiche in diretta
connessione allesisten"a in sA di Dio$ per me""o delle &!ali
Jlintera essen"a personale e spirit!ale dell!omo p!@ mirare al
???
processo della conoscen"a e nei s!oi atti li1eri alla :rinit% divina
della vita eternaF.
=R
2roprio &!esta privazione la ca!sa B
nonostante il possesso delle virt cardinali dellintelligen"a$ della
gi!sti"ia$ della 'orte""a e della temperan"a B dellimpossi1ilit%
*intesa ance come dispera"ione/ della loro reden"ione *#urg. VII$
<HQN ILHIK/. 2er &!esto motivo i saggi potevano gi!ngere alla
ragione spirit!ale generale e alletica a essa connessa solo partendo
dalla ragione !manaN nelletica in &!estione B in 1ase alle tesi
socratice e stoice B ri1adito ce Fnon esiste scien"a sen"a
coscien"a$ la scien"a a!tentica solo se con'ermata dalla
coscien"aF$
=?
il ce v!ol dire ce la virt0 il pi0 1el 'r!tto della
sapien"a. 2er &!esto troviamo Socrate$ 2latone$ -icerone e Seneca
nel Lim1o$ -atone nel 2!rgatorio. Il signi'icato di co*nXscientia *ce
racci!de in sA il termine scienza/ coscienza in armonia con la
sapienza$ ove si deve intendere larmonia tra la ri'lessione e le virt0$
ossia la 'iloso'ia morale. 2erci@ 9lisse non > in grado di giungere alla
felicit dei filosofi$ ce inserisce nella totalit% dellintelletto sia il
sapere ce le virt0 morali$ poicA essi Jerano cosG in grado di
costr!ire i pilastri etici 1asandosi s!lle virt0 conosci1ili e
governa1ili dalla ragioneF.
=D
I 'iloso'i antici collegano la 1rama
della gloria a delle condi"ioni morali$ ce Ulisse ris!lta d_essere del
t!tto ina1ile a soddis'are. In altre parole$ dicendola con )oe"io# Eil
'iloso'o ce non pratica le virt0 vere e proprie$ poicA g!idato
dalla s!per1a 1ramosia di gloria$ non possiede propriamente
&!esto titolo$ ma lo !s!rpaJ.
=I
-e la gi!sti"ia sia la Jvirt0 ce si
mani'esta tramite i nostri rapporti con il prossimo$ ce non
danneggiaF$
=L
lo testimonia !n esempio concreto di Aristotele ce
del -ilottete di So'ocle loda il carattere di 6eottolemo$ giaccA
=R ;arl CanerHYer1ert Vorgrimler$ +eol8giai 1issz8t7r0 S"ent IstvVn :Vrs!lat$
)!dapest$ ?>QR$ p.?<=.
=? 6Vndor VVrWon7i$ z FtFdi1 ember$ S"Apalom$ )!dapest$ ?>>K$ vol II$ p.DDQ.
=D ibidem0 p.DI?.
=I )oeti!s$ filoz8fia vigasztal7sa$ E!r5pa$ )!dapest$ ?><>$ p.L=.
=L Aris"totelAs"$ 4i1oma1hoszi Ethi1a$ ,ag7ar YeliWon$ )!dapest$ ?><?$ p.?ID.
??D
&!est!ltimo non si lasciato pers!adere a 'are ci@ ce Ulisse gli
aveva ciesto *ossia a ingannare Tilottete per la vittoria troiana
delle tr!ppe grece/$ poicA lo sconcertava la menzogna.
==
D!n&!e$ 9lisse e i sapienti del (imbo , per !uanto riguarda il
desiderio di sapere , mostrano delle somiglianze$ ma dal p!nto di vista
di motiva"ioni e metodi$ sono 1en diversi tra loro. Lesisten"a di !n
limite relativo alla conoscen"a necessaria$ come lo ance
Jlintento della trasgressioneF$ ce pu comportare smarrimento0 senza
giungere fino alla perdizione. 2er &!esto motivo troviamo nel Lim1o
&!ellAverroA ce B secondo ,ar5t B a''ermava partendo da
Aristotele lesisten"a eterna del mondo materiale *attestandosi s!
!na posi"ione contraria sia allIslam ce al -ristianesimo/$ e nel
Lim1o sta lo stesso Aristotele$ ce a''erma come lintelletto non
!na caratteristica individ!ale dellanima# l!omo partecipa soltanto
dellintelletto$ &!indi con la morte lanima si annienta.
=K
2rendendo sp!nto dalle tesi di San :ommaso$
=<
secondo le
&!ali ness!na realt% 'inita p!@ sa"iare il desiderio di sapere
dellintelletto$ ce sar% soddis'atto solo &!ando arriva a Dio$ si
constata inoltre ce il desiderio della comprensione totale
dellesisten"a p!@ sG sviarci intellettualmente$ sen"a per@ ce da ci@
conseg!a lin!tilit% della ri'lessione$ giaccA &!esta proviene dalla
sapien"a in noi in'!sa per me""o dellamore di Dio.
?R. +lisse e l!autore del Convivio
M evidente ce la!tore immanente del Convivio$ Dante
cristiano$ non poteva condividere del t!tto le conce"ioni dei
sapienti pagani s!llesisten"a$ o addiritt!ra le riteneva erronee.
6ella propria opera ne cita solo &!ei l!ogi ce B ded!"ioni
== Aris"totelAs"$ 4i1oma1hoszi Ethi1a$ ed. cit.$ p.?<L.
=K ,iWl5s ,ar5t$ Iereszt3n5s3g 3s iszl7m0 I3t vil7gvall7s$ in AA.VV.$ Muszlim
mNvel_d3stFrt3neti el_ad7so1$ IsWolaW!lt]ra$ 2Acs$ DRR?$ pp.?KH?Q.
=< Sancti :omae de A&!ino )umma contra .entiles0 vol. III$ cap!t =R$ in
ttp#PPccc.corp!stomistic!m.orgPscg?RR?.tml.
??I
dellintelletto nat!rale B sono in armonia con le verit% della propria
'ede. 6el proprio trattato s!lla 'iloso'ia morale$ lAligieri de'inisce
in pi0 occasioni lesisten"a di !n limite$ 'acendo appello proprio ad
Aristotele e ai s!oi seg!aci# la Tiloso'ia ci ai!ta nella nostra 'ede$ il
c!i 'ondamento il -risto$ Jlo &!ale cre@ la nostra ragione$ e volle
ce 'osse minore del s!o potereF$
=Q
e JpercA elli lo si 'acesse$
pres!nt!oso sare11e a ragionareF.
=>
(a coscienza del limite e la
conoscenza$comprensione che avanza nell%alveo della virt0 costituiscono
il fondamento della filosofia dantesca. Il rimprovero di )eatrice nei
con'ronti del 2oeta$ ce lo acc!sa di procedere s! di !n cammino
non appropriato *Jimagini di 1en seg!endo 'alseF +#urg. UUU$
?I?./$ si ri'erisce allJerrante in sognoF$ ossia ai precedenti biografici
di Dante protagonista$ e non alla!tore immanente del Convivio. 6el
Convivio$ sia p!re mai nominato$ in absentia$ Ulisse J presenteF
come contrapp!nto delle ri'lessioni 'iloso'icoHmorali. Sotto
&!estaspetto la 'ig!ra d9lisse non corrisponde al "ante del Convivio.
6el Convivio$ come gi!stamente osserva Im1ac$ Dante
tras'erisce la J'!n"ione della prima 'iloso'iaF B in netto contrasto
con Aristotele B dalla meta'isica alla 'iloso'ia morale$ ed en!ncia il
primato dellintelletto pratico ossia$ rivolgendosi al p!11lico laico$
intende contri1!ire alla 'orma"ione di !na vita degna dell!omo.
KR
Il
primato della 'iloso'ia morale si ri'erisce proprio alla necessit% di
mettere in secondo piano lanalisi meta'isica$ ri'erendosi ai limiti
delle spec!la"ioni rivolte a spiegare il '!n"ionamento B s!lla 1ase
della volont% divina B dell!niverso$ limiti ce a loro volta si
connettono al limite cognitivo. In realt% gi% le spec!la"ioni
meta'isice in sA segnalano ciaramente il limite tra il sapere
!mano e &!ello divino. 6on a caso la!tore dice ce Fla dottrina
veracissima di -ristoF sen"a errore ed Esopra t!tte le altre
=Q Dante$ Convivio$ ed. cit.$ p.=KR.
=> ibidem0 p.==D.
KR c'r. C!edi Im1ac# "ante0 la philosophie et les laics0 Editions Universitaires de
Tri1!rg S!isseBEditions d! -er'$ 2aris$ ?>>K$ p.?IQ.
??L
ragioniF$ ce se11ene a11iamo !n &!alce concetto delle sostan"e
immateriali$ non siamo in grado di comprenderle pienamente$ e
non si tratta di !n errore dell!omo.
K?
:!tto &!esto in seg!ito verr%
con'ermato meta'oricamente nei con'ronti di Virgilio e degli altri
sapienti dellanticit%$ come ance di )eatrice e dei sapienti del
2aradiso$ ance loro privati della capacit di possedere pienamente la
conoscenza di "io.
??. Il Convivio e la Commedia
La maggior parte dei dantisti sostiene$ s!l rapporto tra
Convivio e Commedia$ ce l!ltima sia !na specie di rival!ta"ione del
primo$ nel senso ce nella Commedia sare11e avven!ta la
s!1ordina"ione della 'iloso'ia alla 'ede$ e d!n&!e il Convivio
rappresentere11e lo smarrimento di Dante$ ce trover% nella
Commedia la retta via. Secondo &!estipotesi di''!sa$ il Dante del
Convivio dovre11e percorrere le diverse sta"ioni dellaldil%$
s'!ggendo alla perdi"ione$ per me""o della gra"ia divina. Il
pro1lema insito in &!esta conce"ione consiste nellidenti'ica"ione
totale della!tore immanente col Dante protagonista$ pi0
precisamente con gli antecedenti 1iogra'ici delleroe ce ormai
cosciente del proprio smarrimentoN ci condivide &!esta
interpreta"ione$ vede nellincompi!te""a del trattato !n 'allimento
del 2oeta. In realt% i principi 'iloso'icoHteologici e morali del
Convivio sono t!tti presenti ance nella Commedia# le risposte di
Virgilio$ le spiega"ioni e i ciarimenti degli altri protagonisti B
'orm!lati s!lla scorta delle domande di Dante viandante B
rieceggiano le tesi della!tore del Convivio. La narra"ione poetica
Jill!straF leroe in !n genere particolare del roman"o dellevol!H
"ione morale$ l_eroe ce non rappresenta solo se stesso$ ma B
g!idato dallinten"ione esplicita della Commedia$ la rievange$
lizzazione B lintero mondo cristiano in preda allo smarrimento. M
ormai ciaro ce leroe deve ass!mersi la responsa1ilit% B almeno in
K? Dante$ Convivio$ ed. cit.$ pp.=D<H=DQ.
??=
parte B ance dei peccati ce *nonostante lispira"ione a!to1ioH
gra'ica del materiale !tili""ato dalla!tore immanente/ non
rispecciano le conoscen"e e le posi"ioni morali e di 'ede
della!tore del Convivio. 6on sono m!tati i principi di Dante$
cam1iato il genere della scritt!ra. 2er me""o della 'or"a meta'orica
e del carattere dialogico della parola poetica$ le a''erma"ioni e le
argomenta"ioni si dissolvono e vengono poste s! !n altro livello. Il
Convivio non mostra ness!na traccia nA dellinsta1ilit% della 'ede di
Dante$ nA della s!1ordina"ione della 'ede alla ragione *alla
'iloso'ia/. Se &!esti !ltimi m!tamenti 'ossero avven!ti$ ci@ varre11e
ance per la Commedia$ nella &!ale invece il rappresentante
dellaristotelismo radicale o neoplatonico$ Sigieri da )ra1ante *il
grande avversario nelle disp!te teologice dellA&!inate/ si trova
tra i sapienti del 2aradiso. Im1ac sostiene con pieno diritto ce
Dante in realt% non a mai negato le proprie posi"ioni originarie$ nA
avremmo alc!n motivo per accettare il parere di alc!ni critici *di
6ardi$ per esempio/ secondo c!i si trattere11e di !na evol!"ione
intellett!aleHspirit!ale in c!i Dante sare11e gi!nto dalla 'iloso'ia
radicale alla ri'lessione religiosa e ortodossa.
KD
6on si p!@ tracciare
!n arco di &!esto tipo tra il Convivio e la Commedia# la
riconcilia"ione dantesca tra le posi"ioni di :ommaso e &!elle di
Sigieri avviene in 1ase al momento identico incl!so nella loro
di''eren"a. 9ltre alla di''eren"a tra i d!e B tra la 'iloso'ia antica e la
rivela"ione Sigieri vedeva solo !n 'i!me$ mentre :ommaso vedeva
ance il ponte B lidentit% consiste nel 'atto ce sia Sigieri ce
:ommaso gi!dicavano &!este d!e positivamente$ ance se il primo
lo 'aceva in modo separato$ mentre il secondo appre""ava la
'iloso'ia antica ance come !n sistema ce p!@ servire da
'ondamento per esporre a livello spec!lativoHteologico le verit% di
'ede.
KI
Il limite imposto da Sigieri categorico$ ma in armonia con
KD Im1ac$ "ante0 la philosophie$ ed. cit.$ p.?LQ.
KI Giacalone$ #aradiso , Canto 2$ in Dante Aligieri$ (a "ivina Commedia. #aradiso0
Zanicelli$ )ologna$ DRR<$ p.DQ<.
??K
la conce"ione dantesca secondo la &!ale Jcongi!ngasi la 'iloso'ica
a!toritade con la imperiale$ a 1ene e per'ettamente reggereF
KL
e ce
B allo stesso tempo B di'ende la sovranit% dellImpero JordinatoF da
Dio contro la -iesa. -on ci@ Dante non accetta la cosiddetta doppia
verit$ ma sostiene il '!n"ionamento dell!nica verit% in !na d!plice
rela"ione$ vale a dire ce Dio$ come !nica verit%$ sare11e la 'onte di
t!tte le realt% e verit%.
K=
6ellargomenta"ione di :ommaso Dante
scorge il rispetto della 'iloso'ia$ o almeno crede di vedere ce Jse
&!alcosa rimane al di fuori di !n &!alsiasi campo 1en determinato
della realt% del mondo *vale a dire$ in &!esto caso$ al di fuori del
campo della rivela"ione storica$ della -iesa e della teologia/$ da
t!tto ci@ il cristiano non deve nienta''atto ded!rre ce &!el
&!alcosa rimanga al di '!ori ance della competen"a del s!o DioF.
KK

Il 'atto ce B secondo Dante B per la 'iloso'ia lessen"a dellesisten"a
di Dio rimane necessariamente ine''a1ile$ con'ermato sia da
n!merosi passi del Convivio ce dalla storia della comprensione ce
leroe vive nella Commedia. In connessione al li1ero ar1itrio$ Virgilio
cond!ce 'ino a )eatrice il 2ellegrino$ per !na spiega"ione de'initiva
*#urg. UVIII$ LQ/. Il viandante p!@ provare persino Js!lla propria
pelleF il li1ero ar1itrio# la s!a capacit% di comprensione viene da
)eatrice apostro'ata con 1enevola ironia *#urg. UUUIII$ ==H>R/. -e
Dante non sia capace di comprendere appieno il modus lo!uendi B
ce corrisponde alla ragione s!prema B di )eatrice$ in sA la prova
*drammatica/ del 'atto ce la mente di Dante$ ed!cata per me""o
della 'iloso'ia$ incapace di seg!ire le vie del cielo. Ance in alc!ni
canti del #aradiso$ in'atti$ si a''erma ce l!omo non capace di
vedere pienamente il J'!n"ionamento di DioF$ ce in'inito$
mis!ra di se stesso$ ce col s!o compasso a segnato !n limite tra le
cose velate e &!elle rivelate *#ar. UIU$ LRHL=/$ ce persino L!ci'ero$
nellintento della s!a trasgressione$ a 'allito$ &!anto in'ine sia
KL Dante$ Convivio$ ed. cit.$ p.=>K.
K= c'r. ;arl CanerHYer1ert Vorgrimler$ +eol8giai 1issz8t7r$ ed. cit.$ p.DD?.
KK ibidem.
??<
stolto gi!dicare Dio dal basso *#ar. UU$ ?IDH?II/. In realt% neance
!n sera'ino sare11e capace di dare delle risposte a tali domande$
nonostante tale creat!ra riesca a g!ardare in maggiore pro'ondit% i
segreti di Dio *#ar. UUI$ >?H>>/. Il dovere del 2ellegrino sar%
raccontare !lteriormente in :erra ce l!omo non deve procedere
armato solo della sic!re""a s!per1a in se stesso$ &!ando si dirige
verso !na mta cosG remota *il mistero di Dio/. Il termine segno$ con
la segnala"ione del limite posto alla conoscen"a !mana e ordinata
da Dio$ ci ricond!ce col proprio signi'icato al monito di Ercole$
mentre nello stesso tempo > riconfermata ance la coscienza del limite
espressa nel Convivio. (!ando la -orti a''erma ce nella storia di
Ulisse Dante 'a con'l!ire Fi sollecitanti topoi meta'orici dellerrore
intellett!aleF$
K<
a ragione per &!anto rig!arda il cosiddetto
aristotelismo radicale del Convivio$ poicA alc!ni passi della Commedia
con'!tano davvero determinate ri'lessioni averroistice. )aster%
citare #urg. UUV$ KDHKK$ nel &!ale Sta"io si oppone alla conce"ione
dAverroA B e &!indi di Aristotele B s!lla separa"ione dellanima e
dellintelletto *percA in &!estargomento menti maggiori di Dante
avevano ancesse errato/$ ricordando poi ce )eatrice$ nel secondo
canto del #aradiso$ corregge lopinione di Dante protagonista a
proposito della L!na$ gi% a''ermata nel Convivio$
KQ
sottolineando ce
J+\. non ti dovrien p!nger li strali Pdammira"ione omai$ poi dietro
ai sensi Pvedi ce la ragione a corte laliF *==H=</.
In t!tti &!esti casi ci troviamo di 'ronte ad !n paradosso
pec!liare# nonostante il Dante del Convivio$ oltre a 'ar lelogio della
'iloso'ia$ metta contin!amente e in senso generico in rilievo il riscio
dello smarrimento B come conseg!en"a dello scon'inamento e della
penetra"ione$ da parte della ragione !mana$ nelle Jac&!e territoriali
divineF B$ 'inisce egli stesso per smarrirsi$ di tanto in tanto. Epp!re$
per &!anto lo smarrimento di carattere nonHetico dellintelletto
desideroso di sapere non a11ia come conseg!en"a la perdi"ione B si
K< ,aria -orti$ #ercorsi dell%invenzione0 Eina!di$ :orino$ ?>>I$ p.?LL.
KQ Dante$ Convivio$ ed. cit.$ p.=IL.
??Q
vedano gli esempi notevoli dei sapienti del Lim1o e dello stesso
2ellegrino cristiano$ ce nonostante a11ia pareri errati$ non per
&!esto imp!ta1ile di apostasGa B$ si evince ciaramente come
accanto allesisten"a del limite in &!estione sia ind!11iamente
indispensabile la c!lt!ra dellintelletto !mano$ giaccA Dio non pone
se stesso del tutto al di fuori del campo della conoscen"a ra"ionale.
Gi% il 'atto ce )eatrice a11ia riciesto Virgilio come g!ida del
Viandante$ indica come non si tratti &!i di !n ri'i!to della virt0
della ri'lessione ra"ionale. 6on !n caso ce la JconsegnaF si
svolga proprio allentrata del 2aradiso :errestre. La tesi virgiliana
ce lascia letica a!tentica al mondo terreno *#urg. UVIII$ K<HK>/ non
viene con'!tata. In #ar. UUVI$ D=HLD il 2ellegrino con'essa a San
Giovanni ce il sorgere dellamore verso Dio stato reso possi1ile$
oltre ce dai Li1ri Sacri$ dagli argomenti 'iloso'ici$ secondo i &!ali
ogni cosa$ per il s!o essere creatura$ tende al 1ene$ ovvero alla prima
ca!sa. :ale pensiero platonicoHaristotelico$ Jri'orm!latoF da
:ommaso$ interpreta1ile nel modo seg!ente# nella crea"ione
lamore di Dio verso l!omo e in armonia con la propria sagge""a
*in 1reve la caritas/ necessariamente precede come 'onte lamore
dell!omo verso Dio *Jamore di DioF/. -i@ vale ance per il
Convivio$ la c!i Jteoria del limiteF con'ermata dal processo di
comprensione di Dante nella Commedia. Il J'allimentoF del tentativo
di comprensione non gi!sti'ica a''atto leresia di pensiero$ come
ri1adisce ance )eatrice *#ar. IV$ K<HK>/# J2arere ingi!sta la nostra
gi!sti"ia Pne li occi de mortali$ argomento Pdi 'ede e non
deretica ne&!i"iaF. 6at!ralmente$ il 'atto ce il 2ellegrino domandi
pi0 volte se sia Jgi!staF la colloca"ione dei sapienti pagani$ segnala
ce lispira"ione del testo poetico alimentata da !na passione
metafisica
K>
tale da voler interpretare la pro1lematica della
comprensione ance come !na &!estione morale.
6el corso della Jrappresenta"ioneF ling!istica della visione
K> Um1erto Eco$ (ettura delH#aradisoH$ in Eco$ )ulla letteratura0 )ompiani$ ,ilano$
DRRI$ p.DQ.
??>
del mondo dei sapienti nelle s'ere del 2aradiso B a dire il ter"o
modello di conoscen"a$ il modello della comprensione$ giaccA esso
non intende scoprire &!anto del t!tto sconosci!to$ ma intende
comprendere e rivivere in massima pro'ondit% il mistero di Dio ce
si rivelato ai cristiani B riappaiono alc!ni momenti terminologici
del canto dUlisse nel verso Jci non simpenna sb ce l% s] voli
+\.F *#ar. U$ <L/$ a esprimere il concetto ce ci non in grado di
spiccare il volo per ascendere al 2aradiso con lai!to della gra"ia$
n!lla p!@ comprendere dalla parola del narratore. (!esto riporta il
lettore alla nota immagine del folle volo *Jde remi 'acemmo ali al
'olle voloF/$
<R
come ance al verso ?I> dell!ltimo -anto del
#aradiso *Jma non eran da ci@ le proprie penneF/$ in c!i ancora !na
volta si sottolinea lesisten"a del limite$ noncA il 'atto ce la sete di
Dio$ ossia il desiderio vivo nel 2ellegrino$ cosG come &!ello dei
1eati$ rimane p!r sempre vivo$ nonostante il desiderio di volare a
Dio venga soddis'atto solo per !n istante.
<?
G!ardando la 'ig!ra dUlisse dalla prospettiva della totalit%
del pensiero e!ropeo sem1ra accetta1ile la posi"ione ce in
Ungeria ass!nse Imre )Vn$
<D
secondo il &!ale Ulisse non
prec!rsore dell!omo rinascimentale$ nA sim1olo del desiderio
rinascimentale del sapere$ ma incl!de in sA Jil pathos della
grande""a !manaF. -i@ possi1ile percA JDante a prestato la
propria grande""a spirit!ale$ la sete insa"ia1ile di sapere$ la
diritt!ra morale nel dissidio tra 'ede e ragioneF alla propria 'ig!ra.
:ale interpreta"ione ind!11iamente oltrepassa le lett!re
romantice$ secondo le &!ali la storia raccontata da Dante
tessere11e le lodi delleroe ce vince ogni ostacolo$ disposto ance
all!ltimo sacri'icio. Si p!@ a""ardare poi !n altro gi!di"io$
<R c'r. ,ira ,ocan$ 9lisse0 rnaut e 'iccardo di )an Vittore6 convergenze figurali e
richiami lessicali nella Commedia$ in (ettere italiane$ LVIIPD$ DRR=$ p.?Q=.
<? Si veda# Lino 2ertile$ (a punta del disio. )emantica del desiderio nella GcommediaH0
-admo$ Tiesole$ DRR=$ p.?L=.
<D )Vn$ "ante 9l5:ese$ ed. cit.$ p.?L=.
?DR
ancesso 1en poco romantico e moderatamente moderni""ante$ ma
ce in 'in dei conti p!@ essere in armonia col signi'icato JletteraleF
del testo# la ragione sfrenata$ ce non o11edisce ai principi etici
s!periori$ *a!to/distr!ttiva. :ale pensiero$ ind!11iamente
presente nella narra"ione dantesca$ si avvicina alla conce"ione
critica della ragione ce mat!rer% nel corso di l!ngi secoli e avr% la
s!a 'orma de'initiva nella Critica della ragion pura di ;ant.
*:rad!"ione in italiano di 45"se' 6ag7$ reali""ata
nellam1ito del programma di ricerca 9:;A 2D <=<></
?D?
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Il ,!lino$ )ologna$ ?>Q>/.
TU)I6I$ ,ario$ "ue studi danteschi$ Sansoni$ Tiren"e$ ?>=?.
GE::9$ Giovanni$ spetti della poesia di "ante$ Tiren"e$ Sansoni$ ?>L<.
?DD
GIA-AL96E$ Gi!seppe$ #urgatorio , Canto III$ in Dante Aligieri$ (a "ivina
Commedia0 #urgatorio$ *a c. di G. Giacalone/$ Zanicelli$ )ologna$ DRR<.
GIA-AL96E$ Gi!seppe$ Inferno , Canto 22VI$ in Dante Aligieri$ (a "ivina
Commedia. Inferno *a c. di G. Giacalone/$ Zanicelli$ )ologna DRR<.
GIA-AL96E$ Gi!seppe$ #aradiso , Canto 2$ in Dante Aligieri$ (a "ivina
Commedia. #aradiso *a c. di G. Giacalone/$ Zanicelli$ )ologna$ DRR<.
I,)A-Y$ C!edi# "ante0 la philosophie et les laics. Editions Universitaires de
Tri1!rg S!isse B Editions d! -er'$ 2aris$ ?>>K.
;ACD9S$ :i1or *a c. di/$ "ante a 1Fz3p1or 3s a renaissance 1FzFtt$ AWadAmiai$
)!dapest$ ?>KK.
;ELE,E6$ 4Vnos$ szentl3le1 po3t7Ea$ ;VvA$ )!dapest$ ?>>>.
;EC6YI$ ;Vrol7$ U3ra1leitos$ in z FrF1 ntigon3$ in #aidon$ DRRI.
L9:,A6$ 4!rim ,.$ #utesestvie 9lissa v V=ozestvennoE IomediiW "ante$ in Vnutri
m5slEashchi1h mirov$ 4a"iWi r!ssWom W!lt!ri$ ,osWva$ ?>>>.
,ADACkSZ$ Imre$ EIFlt_1 legmagasabbEaH*"ante$tanulm7n5o1/$ Y!ngarovo^$
)!dapest$ DRR?.
,ACIA6A--I$ Dante *a c. di/$ 9lisse0 l%avventura e il mare in "ante e nella poesia
italiana del 4ovecento$ Istit!to Italiano di -!lt!ra$ )!dapest$ DRR<.
,ACX:Y$ ,iWl5s$ Iereszt3n5s3g 3s iszl7m0 I3t vil7gvall7s$ in AA.VV.$ Muszlim
mNvel_d3stFrt3neti el_ad7so1$ IsWolaW!lt]ra$ 2Acs$ DRR?.
,9-A6$ ,ira$ 9lisse0 rnaut e 'iccardo di )an Vittore6 convergenze figurali e
richiami lessicali nella Commedia$ in (ettere italiane$ LVIIPD$ DRR=.
,96:A69$ Cocco$ )uggerimenti per una lettura di "ante$ -onte$ 6apoli$ ?>=K.
6ACDI$ )r!no$ "ante e la cultura medievale$ Later"a$ )ari$ ?>LD.
6ACDI$ -arlo$ Il canto 2I2 del #urgatorio$ in )tudi danteschi$ vol. LUUI *<?/$
DRRK.
2AD9A6$ Giorgio$ Gsz8ban mesterH 9li:es 3s a tud7s @tEai. Eg5 hag5om7n5
7llom7sai *Vergiliuszt8l "ant33igX$ in Ueli1on$ DRR?PDHI$ pp.?QKH?Q<
*trad!"ione !ngerese del saggio 9lisse Pfandi fictorH e le vie della
sapienza$ originalmente p!11licato nella rivista )tudi danteschi$ UUUVII$
?>KR$ pp.D?HK?/.
2AD9A6$ Giorgio$ 9lisse Gfandi fictorH e le vie della sapienza. Momenti di una
tradizione *da Virgilio a "ante/$ in 2adoan$ Il pio Enea0 l%empio 9lisse.
+radizione classica e intendimento medievale in "ante$ Longo$ Cavenna$
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2AGLIAC9$ Antonio$ Il canto 22VI dell%Inferno$ in 4uove letture dantesche$ III$
Tiren"e$ ?>K>.
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2I-96E$ ,icelangelo$ Canto 22VI *?>>Q/$ in (ectura "antis +uricensis *a c. di
Georges G`ntert e ,icelangelo 2icone/$ -esati$ Tiren"e$ DRRR$ vol. I.
2EC:ILE$ Lino$ (a punta del disio. )emantica del desiderio nella GCommediaH$
-admo$ Tiesole$ DRR=.
CATTI$ Alessandro$ (a nobilt della lingua in "ante$ in (ettere italiane$ LVIIIP?$
DRRK.
CAY6EC$ ;arlBVorgrimler$ Yer1ert$ +eol8giai 1issz8t7r0 S"ent IstvVn :Vrs!lat$
)!dapest$ ?>QR.
CI-9EUC$ 2a!l$ =ibliai hermeneuti1a$ in Cicoe!r$ =ibliai hermeneuti1a$
Yermene!tiWai ;!tat5Wn"pont$ )!dapest$ ?>>= *titolo originale# Essa5s
on =iblical Uermeneutics/.
SALLAY$ GA"a$ 9lisse come protagonista della "ivina Commedia0 in Dante
,arianacci *a c. di/$ 9lisse0 l%avventura e il mare in "ante e nella poesia
italiana del 4ovecento$ Istit!to Italiano di -!lt!ra$ )!dapest$ DRR<.
:X:Y$ :iamAr$ szabads7g teleol8gi7Ea. 43h7n5 gondolat "ante G"e
MonarchiaH mNve 1apcs7n$ in ;uaderni "anteschi$ IPDRRQ$ p.Q=.
VkC;96YI$ 6Vndor$ z FtFdi1 ember$ S"Apalom$ )!dapest$ ?>>K.
VICGILI9$ Eneide I$ vv. IDDHIDL *trad!"ione di Anni1al -aro/.
V9SSLEC$ ;arl$ (a "ivina Commedia studiata nella sua genesi e interpretata$
Later"a$ )ari$ ?>D<.
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AUCL 2969CI :YEdCEd;
Dante e lastronomia medievale
3
6ella presente rela"ione sare11e in!tile trattare della vita e
dellopera di Dante$ ma ritengo importante accennare ce per
lac&!isi"ione della c!lt!ra generale del tempo era necessario
compiere gli st!di delle )eptem artes liberales *)ette arti liberali/$ ce
consistevano del +rivium e del ;uadrivium. Tacevano parte del
primo la Grammatica$ la Dialettica e la Cetorica$ ce rendevano
possi1ile agli al!nni lapprendimento della scritt!ra$ della lett!ra$
della 'orm!la"ione corretta e del parlare in latino. Gli st!denti
progrediti dovevano apprendere p!re le materie del secondo
gr!ppo$ ce in ordine sono le seg!enti# Aritmetica$ Geometria$
Astronomia e ,!sica. LAritmetica e la Geometria non incl!deva
solo app!nto larea dellaritmetica e della geometria di !na volta$
giacc comprendeva ance per es. la conta1ilit% commerciale$ la
calcola"ione del periodo di 2as&!a e la geogra'ia delle aree della
:erra conosci!te a &!el tempo. LAstronomia o''riva la versione
cristiana della conce"ione tolemaica *del sec. II d.-./$ ce a s!a volta
sinteti""ava le cosmologie grece anteriori. La ,!sica insegnava
innan"it!tto la teoria e la pratica della m!sica ecclesiastica. Lampia
conoscien"a del :rivi!m e del (!adrivi!m 'acilmente
riconosci1ile nelle opere di Dante. 2er la tratta"ione del nostro tema
sar% necessaio conoscere ance il s!pposto inventore delle )eptem
artes liberales$ ,artian!s -apella. Il 'atto ce lastronomia e la
m!sica siano accennate insieme nel (!adrivio$ ma p!re il titolo ce
'orm!la le Sette arti li1erali$ mostrano ciaramente ce nel
,edioevo le scien"e nat!rali e le arti avessero 'ormato !n!nit%. Il
mondo della scien"a a &!el tempo ancora non era divisa in d!e
*come oggi molti pensano ce lo 'osse/. La m!sica era considerata
scienza allo stesso modo ce lastronomia era considerata arte#
3 Cela"ione presentata alla sed!ta della Societ% Dantesca Ungerese del D= mar"o
DR??.
?D=
&!este d!e aree della c!lt!ra erano conosci!te in modo
appro'ondito da Dante.
Dante poteva appro'ondire i propri st!di s!llastronomia con
lai!to di diverse personalit% eccellenti. La cosmologia geocentrica
descritta nella Megale )5nta:is *.rande Composizione/ del scien"iato
alessandrino :olomeo$ conosci!ta ance col titolo l MaEisti$
sta1iliva per circa !n millennio e me""o la conce"ione astronomica
del mondo. I p!nti cr!ciali di tale teoria erano i seg!enti# il cielo
con le stelle s'erico e giraN la :erra a la 'orma di !na s'eraN la
:erra si trova al centro dellUniversoN la :erra solo !n p!nto
rispetto allUniversoN ogni corpo celeste si m!ove nel proprio corso
intorno alla terraN la :erra non si m!ove.
Se !no conosce il testo dellAntico :estamento$ p!@
constatare ce la conce"ione tolemaica dell!niverso sia in netto
contrasto con &!ella 1i1lica. Le conce"ioni di 1ase delll MaEisti gi%
nel secolo IV a.-. erano state 'orm!late dal polistore Aristotele$ ma
la lett!ra delle s!e opere era proi1ita ai 'edeli 'ino al secolo UIII. Le
opere aristotelice$ per lo pi0 tradotte dallara1o$ sono state rese
accessi1ili agli st!diosi B per opera di Al1erto ,agno e di San
:ommaso B proprio allepoca di Dante# grad!almente di n!ovo si
poteva parlare della 'orma s'erica della :erra$ ossia della teoria ce
*p!r costit!endo !n principio 'ondamentale della conce"ione
tolemaica/ 'ino allora era proi1itaN per la pressione della -iesa per
secoli la :erra doveva essere considerata come !n oggetto piatto$ di
'orma &!adrata o discoide. 2er laccetta"ione della 'orma s'erica
della :erra B nellam1ito dellopinione p!11lica scienti'ica B Dante
stesso si impegnato intensivamente e ind!11iamente con esito
positivo. (!i vale la pena men"ionare il nome di !no dei pro'essori
padovani di Dante$ &!ello dellastrologo e astronomo 2ietro
dA1ano# l!i la!tore del (ucidator$ !na delle opere astronomice
pi0 importanti del periodo$ nella &!ale la :erra presentata non
solo come !n oggetto a 'orma s'erica$ ma rilevato ce p!re
nellaltro emis'ero ci vivono delle persone !mane. 6el secolo IV
?DK
d.-. Lattan"io e Agostino dIppona cercavano di con'!tare
la1ita1ilit% dellemis'ero opposto a''ermando ce gli !omini di
&!ellarea non avessero pot!to essere redimessi da Ges0$ inoltre ce
&!elli dovessero vivere con la testa in gi0 e in seg!ito alla morte la
loro anima si dovesse m!overe in dire"ione opposta a &!ella di
Ges0 stesso. DA1ano in !naltra opera s!a$ nel Conciliatore
a''ermava ce i 'ondatori delle religioni 'ossero nati &!ando Giove
e Sat!rno stavano sim!ltaneamente nel cielo. A tali s!pposi"ioni
pro'ane in &!el periodo non si poteva associare il 'atto della Sacra
6ativit%. 9ltre t!tto &!esto$ dA1ano pro'essava le tesi di I1n Cosd
di -5rdova *c!i nome latineggiante Averroe/$ ce commentava in
!na ciave &!asi materialistica le opere di Aristotele. LIn&!isi"ione
a mosso !n processo contro dA1ano$ ce sare11e sic!ramente
c!lminato nella condanna al rogo$ ma B per s!a grande 'ort!na B
morto in prigione ancora sotto processo *e ancora d!rante la vita
dAligieri$ nel ?I?=/. Un altro contemporaneo di Dante$ -ecco
dAscoli$ pro'essore di astrologia allUniversit% di )ologna$ proprio
per le s!e idee considerate analogamente eretice a terminato la
vita s!l rogo nel ?ID<.
Diamo ora !nocciata ai ri'erimenti astrologici in alc!ne
opere minori dantesce. -ome noto$ la Vita 4uova stata scritta in
seg!ito alla morte di )eatrice *intorno al ?D>R/. Dante de'inisce la
data di nascita del s!o amore platonico in !n modo pec!liare#
Ella era in &!esta vita gi% stata tanto$ ce ne lo s!o tempo lo cielo stellato era
mosso verso la parte doriente de le dodici parti l!na d!n grado$ sG ce
&!asi dal principio del s!o anno nono apparve a me$ ed io la vidi &!asi da la
'ine del mio nono *Vita 4uova IIPD/.
Al lettore ce esperto B o almeno interessato B nelle
&!estioni astronomice si rivela d!n tratto ce &!i si tratta del
movimento rotativo a trottola dellasse della :erra$ ossia della
precessione. Torse lo stesso lettore non calcoler% ce Ela parte
!ndodicesima diviso per Q \annoF &!anto tempo dar% per lintera
?D<
precessione$ per il cosidetto Egrande annoFN e pro1a1ilmente non
controller% la 'onte di &!esti dati. D!n&!e$ Dante sic!ramente a
preso la tesi dei IK.RRR anni *per Eil grande annoF/ 'orm!lata da
Ipparco$ Epadre dellastronomiaF$ e non lanaloga tesi tolemaica ce
s!pponeva !n periodo pi0 1reve. *In realt% il periodo dellintera
precessione di circa D=.QRR anni./
M noto ce la data"ione delle 'ime petrose sia incerta# per gli
storici letterari sare11e importante sapere se &!este 'ossero
composte prima o dopo la Commedia B com!n&!e le si data tra il
?D>K e il ?I?R. 6ella prima poesia scritta a ,adonna 2ietra si
trovano diversi dati astronomici$ in 1ase ai &!ali si potre11e
de'inire la data di stes!ra#
Io son ven!to al p!nto de la rota
ce lori""onte$ &!ando il sol si corca$
ci partorisce il geminato cielo$
e la stella damor ci sta remota
per lo raggio l!cente ce la n'orca
sG di traverso$ ce le si 'a veloN
e &!el pianeta ce con'orta il gelo
si mostra t!tto a noi per lo grandarco
nel &!al ciasc!n di sette 'a poca om1ra\
*'ime ULIII$ ?H>/
Da ci@ ce seg!e diventa evidente ce cera !n tempo di gielo. Da
t!tto ci@ si des!me ce al crep!scolo i Gemelli erano visi1ili
allori""onteN Venere$ p!r trovandosi in cielo$ era invisi1ile per la
ne11iaN Sat!rno si trovava al centro del -ancroN era inverno.
Vale la pena di osservare i commenti rig!ardanti il l!ogo
citato. 6elledi"ione *del ?>KD/ di t!tte le opere di Dante :i1or
;ardos tra laltro scrive il seg!ente# E accad!to nel ?D>K ce la
costella"ione dei Gemelli apparsa al tramonto$ il Sole si trovava
nella costella"ione dAriete$ in congi!n"ione con Venere$ mentre
?DQ
Sat!rno si trovava s!lla linea dello "odiaco del -ancroF.
?
In realt% i
Gemelli in ogni inverno appaiono al tramontoN il Sole *nellanno in
&!estione/ non si trovava nella costella"ione dAriete e non era in
congi!n"ione con VenereN inoltre Sat!rno nel ?D>K era visi1ile non
nel -ancro$ ma nei Gemelli. Anali""ando i dati della poesia citata
con dei programmi astronomici per il comp!ter si des!me ce
Dante poteva scrivere la poesia trattata escl!sivamente alla 'ine del
gennaio ?D>> B ma tale data non 'ig!ra in ness!n commento. La
morale ce nel campo della storiogra'ia letteraria a volte persino
la cronologia astronomica p!@ o''rire !n ai!to !tile e sic!ro.
2!re per es. nel Convivio troviamo ri'erimenti astronomici in
a11ondan"a B ma mi limito ad accennare !n!nica opera dantesca
!lteriore *insieme ad !n s!o commento/. 6ella ;uaestio de a!ua et de
terra$ ce l!ltima opera dAligieri$ scritta ed esposta nel ?IDR$
Dante dimostra ce il centro della terra secca e del mare sia lo
stesso$ e d!n&!e ce sia impossi1ile ce il mare si elevi rispetto alla
s!per'icie s'erica ce si trova B come si detto B ad !na distan"a
identica dal centro sopradetto. A 'avore della 'orma s'erica della
:erra gi% alc!ni pensatori antici anno 'orm!lato tre argomenti
importanti. Dante$ ce non era !n astronomo di pro'essione$ a
trovato !n argomento !lteriore# lini"io di !neclissi l!nare al p!nto
estremoHovest della 2enisola I1erica$ ossia a -Vdi"$ era percepita
allal1a$ mentre allo s1occo del Ganges al tramonto.
D
Secondo Dante
i d!e l!ogi geogra'ici si trovano nei d!e p!nti estremi di !n
grande semicercio$ a ?QR gradi rispetto ad essi stessi. In realt% la
distan"a angolare dei d!e l!ogi dosserva"ione s!pera appena i
?RR gradi$ ma largomenta"ione dantesca nei con'ronti di tale
'enomeno a 'avore della 'orma s'erica della :erra *prescindendo$
d!n&!e$ dellimprecisione geogra'ica/ ris!lta di essere corretta$
giacc nel caso di !na :erra piatta &!esto 'enomeno sare11e stato
percepito sim!ltaneamente$ nello stesso periodo del giorno.
? "`M$ p.?RIL.
D c'r. "+<$ pp.?DRLH?DR>.
?D>
2artendo da &!esto$ davvero s1alorditiva la''erma"ione di
;ardos# Dante Eparla della 'orma della :erra. La :erra naH
t!ralmente considerata ancora non di 'orma s'erica$ ma discoide$
in armonia alla cosmologia medievale ereditata dallanticit%F.
I

2rima di t!tto la c!lt!ra e!ropea a ereditato la conce"ione della
'orma sferica della :erra. Inoltre$ col!i ce in connessione allopera
dantesca in &!estione parla di :erra piatta$ non a compreso Dante$
e non sa nemmeno ce cosa intende con'!tare e dimostrare.
2assiamo allora ad !na delle opere pi0 magni'ice della
letterat!ra mondiale$ alla "ivina Commedia. I commenti e le
interpreta"ioni rig!ardanti la Commedia riempiscono intere 1i1lioH
tece$ per@ giacc tali lavori interpretativi generalmente non sono
stati scritti da letterati con !na orienta"ione scienti'icoHnat!rale$
nelle spiega"ioni dei pensieri dantesci di carattere scienti'icoH
nat!rale in modo comprensi1ile si possono scoprire n!merosi
'raintendimenti$ mancevole""e$ an"i$ errori. La Commedia tocca
&!asi t!tte le aree c!lt!rali B &!indi gli specialisti di diversi campi
anno la possi1ilit% di anali""arla in modo 'r!tti'ero *per es.
medici$ psicologi$ teorici del diritto$ teologi$ ecc./.
Essendo astronomo$ ed avendo !n grande interesse ance
per gli st!di !manistici$ leggo Dante da molto tempo e con
!nammira"ione crescente. Gi% nel ?>K> o ten!to !na con'eren"a a
YelsinWi dal titolo "ante 1aE la natursciencoE$ al -onvegno
esperantista interna"ionale di &!ellanno. 2er@ solo tre decenni
dopo o osato p!11licare !n piccolo vol!me intitolato "ivina
stronomia *'acendo ri'erimento ovviamente allopera maestra
dantesca/$ ce contiene alc!ne interpreta"ioni delle ri'lessioni del
sommo poeta s!llastronomia. In parte gra"ie a &!esto mio lavoro
o pot!to aderire alla Societ% Dantesca Ungerese$ ce raccoglie la
maggior parte dei ricercatori !ngeresi eccellenti dellopera
dantesca.
La "ivina Commedia piena di ri'erimenti e di spec!la"ioni
I "`M$ p.?R>I.
?IR
astronomici. Ance in 1ase a &!esti diventa ciaro ce Dante si
'osse perd!to nella Eselva osc!raF nella settimana di 2as&!a del
?IRR. LIn'erno consiste di nove cerci ce si dimin!iscono in
discesa$ 'ormando !na specie di im1!toN nel primo cercio$ ossia
nel Lim1o$ si trovano n!merosi poeti$ 'iloso'i e scien"iati
*conoscitori della nat!ra/ viss!ti prima della nascita di Ges0. Vale la
pena di accennare i nomi di alc!ni *viss!ti B a parte &!alce
ecce"ione B prima di -risto/$ ce erano rispettati da Dante
pro1a1ilmente perc a appreso molto dal loro# Aristotele$
Socrate$ Democrito$ Anassagora$ :alete$ E!clide$ :olomeo$
Avicenna$ ecc. ,eritano !na particolare atten"ione d!e scien"iati
orientali ce scrivevano in ara1o. Lirano I1n Sina B col nome
latineggiante Avicenna B era !n medico e poeta$ ma si occ!pava
ance di &!estioni astronomice. Dante sic!ramente conosceva le
s!e poesie di &!attro versi. Averroe il E-ommentatoreF$ come si
gi% detto$ interpretava &!asi in ciave materialistica le opere
dAristotele$ maggior 'iloso'o antico agli occi di Dante. La
cosmologia tolemaica era considerata troppo complicata dallo
scien"iato di -5rdova *Averroe/$ ma per la s!a et% avan"ata non
sintraprendeva a 'orm!lare !na n!ova. Secondo l!i esistono d!e
verit%$ &!ella oggettiva e &!ella secondo la religione# per &!esto la
-iesa era sospettosa nei con'ronti di ci!n&!e ce avesse
men"ionato il s!o nome o le s!e tesi. Dante avre11e pot!to
en!merare tra gli a1itanti del Lim1o p!re AlHTergani *Al'ragan!s/
e Al )attani *Al1ategni!s/$ accennati com!n&!e in altre opere s!e$
giacc p!re da loro a preso dei dati ad esempio in connessione al
diametro della :erra.
Discendiamo d!n&!e nelle pro'ondit% dellIn'erno. 2ersino
nellimpero sotterraneo delle tene1re troviamo delle all!sioni
astronomice in connessione alla segnala"ione dei termini di
tempo. 2er es. Virgilio$ la g!ida di Dante$ dice#
?I?
,a seg!imi oramai ce l gir mi piaceN
cA i 2esci g!i""an s! per lori""onta$
e l -arro t!tto sovra l -oro giace
*Inf. UI$ ??DH??L/
9vviamente ness!no dei d!e era in grado di vedere B in
&!ella sit!a"ione B i 2esci o il -arro$ ma allora$ allal1a del Sa1ato
santo$ nel mondo terreno &!esta era la realt%.
-onosciamo gli !lteriori cerci e i penitenti di &!ei l!ogi. Il
l!ogo pi0 stretto dellIn'erno il centro della :erra$ dove si trova
L!ci'ero. Dante sa 1ene ce &!esto il centro della gravita"ione$
per@ non considera la gravita"ione come !na 'or"a ce dimin!isce
discendendo$ ma la ritiene !na 'or"a ce dimprovviso cam1ia
dire"ione. Dante e la s!a g!ida arrivano prima dellal1a della
domenica di 2as&!a al l!ogo geogra'ico contrapposto a Sion *ossia
a Ger!salemme/$ s! !n monte a 'orma di cono tronco$ dove i
peccatori passano il tempo presta1ilito della propria p!ni"ione
provvisoria s!i nove cerci del 2!rgatorio. I d!e arrivati
dallIn'erno gi!ngono &!i sotto il cielo aperto e Dante a delle
esperien"e particolari# il cielo sta girando in dire"ione opposta$ il
-arro scomparso$ le stelle e le costella"ioni sono sconosci!te#
I mi volsi a man destra$ e p!osi mente
a laltro polo$ e vidi &!attro stelle
non viste mai '!or ca la prima gente.
Goder pareva l ciel di lor 'iammelle
*#urg. I$ DDHD=/
Dante immaginava lEden di !na volta s!llaltipiano del
monte del 2!rgatorio$ dove vissero Adamo ed Eva. Le &!attro stelle
viste vicino al 2olo S!d del cielo ind!11iamente la costella"ione
del -roce del S!d. 6on ciaro$ come avesse pot!to avere delle
in'orma"ioni s! &!esta 1ella costella"ione prima ancora delle
grandi scoperte geogra'ice navali. 6aviganti portogesi anno
dato !n resoconto s! &!esta 1en d!e secoli in seg!ito a Dante. I
commentatori identi'icavano le (!attro stelle con le &!attro virt0
?ID
cardinali# 2r!den"a$ Torte""a$ :emperan"a e Gi!sti"ia.
6ellemis'ero s!d p!re il Sole si m!ove in dire"ione opposta$
e alle domande di Dante con ri'erimento ai diversi 'enomeni
pec!liari Virgilio$ come esperto div!lgatore della scien"a$ a dato
delle risposte ciare e corrette. Verso sera Virgilio domandava a
Dante#
+\. JTigli!ol$ ce l% s] g!ardeOF.
E io a l!i# JA &!elle tre 'acelle
di ce l polo di &!a t!tto &!anto ardeF.
9ndelli a me# JLe &!attro ciare stelle
ce vedevi staman$ son di l% 1asse$
e &!este son salite ov eran &!elleF.
*Inf. VIII$ QQH>I/
Secondo i commentatori &!este tre stelle rappresentere11ero
le tre virt0 teologice# Tede$ Speran"a e -arit%. ,a in
&!estinterpreta"ione sim1olica si scorge !na contraddi"ione#
perc &!este tre non potre11ero trovarsi nello stesso cielo con le
&!attro virt0 cardinaliO In realt% appena la -roce del S!d tramonta$
vista dal l!ogo contrapposto a Ger!salemme$ salgono le tre stelle
pi0 l!minose del cielo del s!d# la -anop!s *al'a -arinae/$
lAcernar *al'a Eridani/ e la Tomala!t *al'a 2iscis A!strini/. M
d!n&!e in!tile sostit!ire la realt% con !ninterpreta"ione allegorica.
,a sia &!esto lerrore pi0 grave dei commentatoria
2rocediamo con Dante$ ce ormai g!idato non da Virgilio$
ma da )eatrice verso il 2aradiso. 6otiamo ce stato proprio Dante
ad e''ett!are il viaggio spa"iale virt!ale pi0 completo$ trapassando
lintero -osmo del periodo dal centro della :erra$ attraverso le s'ere
dei pianeti e delle stelle$ 'ino al 2aradiso ce B nellimmagina"ione
dantesca B si trova oltre a &!elle stelle. Seg!iamo$ d!n&!e$ Dante
dal giardino dellEden 'ino alle s'ere dei corpi celesti. La prima
s'era &!ella della L!na. Scendono p!re s!lla s!a s!per'icie liscia$
simile ad !na pietra pre"iosa$ di 'orma per'ettamente s'ericoH
?II
geometrica. Dopo &!esta viene la s'era di ,erc!rio e di Venere. E a
&!esto p!nto Dante scrive &!alcosa dimpressionante s!l corso di
Venere# in'atti nel caso di &!esto pianeta si tratta Jde la stella Pce l
sol vageggia or da coppa or da ciglioF *#ar. VIII$ ??H?D/. *9ggi
diremmo viso e nuca per le stesse parti del corpo./ 6ella cosmologia
tolemaica Venere B visto dalla :erra B si m!ove sempre davanti al
Sole e non p!@ gi!ngere dietro il Sole. Dante 'orse avre11e vol!to
dire ce Venere gira intorno al SoleO 6ella cosmologia in vigore al
tempo di Dante Venere p!@ m!oversi escl!sivamente intorno alla
:erraa -i@ ce scrive Dante ra''or"er% o con'!ter% il nostro sospettoO
La vista del viso e della n!ca spiegata da t!tti i commentatori col
'atto ce Venere sia !n pianeta a volte visi1ile allal1a$ altre volte al
tramonto$ e per &!esto JvedeF Venere il Sole da d!e dire"ioni. In
realt% lappari"ione di Venere ai d!e lati del Sole al massimo
potre11e avere per ris!ltato ce sia capace di JvedereF certe volte la
'accia sinistra$ altre volte la 'accia destra del Sole B ma sic!ramente
non la n!ca.
Dante p!re in connessione allo spa"io interplanetare 'orm!la
delle osserva"ioni interessanti dal p!nto di vista astronomico.
Secondo Dante$ d!n&!e$ la :erra molto piccola$ la s!a 'orma a
globo. *M del t!tto cas!ale$ per@$ ce descrive laltra met% della L!na
come !na s!per'icie sen"a maccie$ giacc 'ino al ?>=>$ ossia
allarrivo dietro la L!na della (una$T ness!no poteva sapere niente
con certe""a s! &!esto./
In #aradiso UUII si p!@ leggere la costata"ione pi0
s1alorditiva non solo della Commedia$ ma dellintera opera dantesca$
ce B allo stesso tempo B p!re la gi!sti'ica"ione del nostro
sospetto$ 'orm!lato anteriormente#
Laspetto del t!o nato$ Iperhone$
&!ivi sostenni$ e vidi com si move
circa e vicino a lui Maia e "aone. *#ar. UUII$ ?LDH?LL$ corsivi miei$ A.2.:./
Sostit!endo coi nomi dei propri 'igli le deit% accennate *il
'iglio dIperione Elio$ ossia il )ole$ &!ello di ,aia Yermes$ ossia
?IL
Mercurio$ mentre la 'iglia di Dia A'rodite$ ossia Venere/$ d!n&!e$
nei versi ?LDH?LL si legge ho resistito a vedere il )ole0 e ho visto
Mercurio e Venere che girano intorno al )ole. (!indi$ &!esti d!e pianeti
Jsi m!ovonoF intorno al Sole$ e non intorno alla :erra$ come la
cosmologia del tempo lavre11e riciesto. Adesso ricordiamoci di
n!ovo del 'ondatore delle Sette arti li1erali$ ossia di ,artian!s
-apella. 6el s!o -ommento allstronomia a dato !n a11o""o
proprio di &!esta cosmologia$ ciamata dagli antici Jegi"iaF# i
corpi celesti r!otano intorno alla :erra$ tranne ,erc!rio e Venere$
perc &!esti !ltimi girano intorno al Sole. 2er@ per otto secoli non
cera alc!n commentatore o critico di tale cosmologia. 6on
sappiamo se Dante avesse pot!to avere in'orma"ioni s! &!esta
cosmologia$ opp!re B e da parte mia ritengo ce &!esto sia pi0
pro1a1ile B lavesse 'orm!lata Dante stesso$ nonostante il 'atto di
non averla descritta in tal modo in ness!na delle altre s!e opere.
2!re nella Commedia la 'orm!lata in modo ce B analogamente ai
lettori di oggi B i contemporanei non potessero sospettare ce tra le
rige si nascondesse !na tale cosmologia geoHeliocentrica.
6onostante t!tto &!esto sic!ramente t!tti si sono resi conto
ce l!ltima parola delle tre parti della Commedia sia !nivocamente
stelle. Dante non a 'atto e non a scritto niente sen"a !na ca!sa. Ya
rilevato coscientemente i n!meri I$ ?R e le somme molteplici di
&!esti *il rispetto nei con'ronti della :rinit%$ l!so delle ter"ine$ i
cento canti della Commedia$ ecc./$ &!indi ance la parola 'inale
*stelle/ a il s!o signi'icato velato. A mio parere Dante s!ggerisce ai
lettori ce la Commedia contenga &!alcosa di signi'icativo dal p!nto
di vista astronomico ce ancora B al tempo di Aligieri B non era
descrivi1ile esplicitamente$ ma !n giorno 'orse sare11e stato
esprimi1ile. Siamo arrivati a &!ellet%# a11iamo compreso il
signi'icato occ!lto.
*:rad!"ione in italiano di 45"se' 6ag7$ reali""ata nellam1ito
del programma di ricerca 9:;A 2D <=<></
?I=
Bibliografia
Aligieri$ Dante$ (a "ivina Commedia$ Son"ogno$ ,ilano$ ?>RK.
)ar1i$ ,icele$ "ante. Vita0 opere e fortuna +?>IL.$ Sansoni$ Tiren"e$
?>=D.
"`M "ante lighieri Fsszes mNvei +<pere complete di "ante lighieri.
*a c!ra di :i1or ;ardos/$ ,ag7ar YeliWon$ )!dapest$ ?>K=.
"+< Aligieri$ Dante$ +utte le opere *a c!ra di Italo )or"i$ Giovanni
Tallani$ 6icola ,aggi e Silvio Zennaro/$ 6ecton -ompton$
Coma$ DRR=.
2onori :.$ A!rAl$ "ante 1aE la natursciencoE$ in )cienca 'evuo$ Vol. D?$
n. D *?><R/. )eograd$ pp.ILHLL.
2onori :.$ A!rAl$ "ivina stronomia$ ,ag7ar -sillagVs"ati Eg7eH
s`let$ )!dapest$ DRR?.
Vollmann$ dol'gang B 2ietscnig$ ,icael$ UraniaStar *programmi
2-/$ dien$ ?>>=.
?IK
4XZSET 6AGY
Toscolo e Leopardi esegeti di Dante
3
Ugo Toscolo e Giacomo Leopardi erano i d!e teoriciHpoeti ce
anno concl!so il processo *ini"iato con Giam1attista Vico e contiH
n!ato tra laltro con Gasparo Go""i e con Vittorio Al'ieri/$ di circa
!n secolo$ della rival!ta"ione dellopera di Dante Aligieri nel caH
none letterario.
?
In seg!ito a Toscolo e Leopardi ness!no &!estioH
nava pi0 lassol!ta grande""a poeticoHletteraria di Dante. M evidenH
te per@$ ce le contri1!"ioni in &!esto senso dei d!e grandi poeti e
teorici del primo 9ttocento sono state reali""ate in modi 1en diverH
si. Toscolo ind!11iamente il primo dantista in senso scienti'ico$
mentre Leopardi B p!r 'orm!lando delle tesi importanti s! Dante B
non a svolto ricerce sistematice s! Aligieri.
6el presente st!dio intendo dare !n resoconto dei 'ondaH
menti dellesegesi di Toscolo e di Leopardi$ per me""o dei &!ali
anno de'initivamente modi'icato la posi"ione di Dante nella
storiogra'ia letteraria italiana e mondiale.
I. Lattivit% critica di Toscolo
Limpegno storicoH e criticoHletterario di Ugo Toscolo si
inserisce in B e allo stesso tempo sinteti""a B &!ella serie di
ini"iative ce si erano reali""ate in &!esta dire"ione d!rante il
Settecento# i primi grandi teorici e storici settecentesci della
3 Cingra"io il 2ro'. Andrea )attistini *Un. di )ologna/$ il 2ro'. 2aolo -risto'olini
*S6S$ 2isa/$ il 2ro'. GA"a Salla7 *Un. EL:E/$ la 2ro'.ssa )eVta :om1i *Un. 2:E/$ il
2ro'. ,icele Sit% *Un. 22;E/ e il ricercatore DVniel Tarag5 *Un. EL:E/ per il loro
pre"ioso ai!to. Il presente st!dio stato reali""ato nellam1ito del programma di
ricerca 9:;A 2D <=<><.
? :ra gli scritti recenti di st!diosi !ngeresi s!l r!olo di Vico nella rival!ta"ione in
&!estione vedi 45"se' 6ag7$ (%interpretazione vichiana di "ante$ in ;uaderni "anteschi
=. *?PDRR>/$ pp.?==H?QRN s!l r!olo di Al'ieri nello stesso processo$ oltre alle analisi s!
&!esto tema di Imre ,adarVs"$ vedi ,Vrton ;aposi$ lfieri e la scoperta del "ante$
poeta +lfieri 3s a 1Flt_ "ante felfedz3se.$ in ;aposi$ bl_ 1Fz3p1or 3s halhatatlan renesz7nsz$
Y!ngarovo^$ )!dapest$ DRRK$ pp.DD=HD<I.
?I<
letterat!ra intendevano soddis'are lesigen"a *da parte dei lettori/
di ordinare e di val!tare secondo dati criteri i 'enomeni letterari
dellItalia. Toscolo E'a di :acito la voce della li1ert% so''ocata dalla
tirannideN riscopre e di''onde L!cre"io$ rec!pera lellenismo
alessandrino di -allimacoF.
D
6ellEsperimento di traduzione della
GIliadeH di <mero *?QR</ a 'orm!lato delle ri'lessioni s!i criteri di
volgari""amento e di esegesi storica di 9mero. 2er Toscolo Ei
classici greci e latini sono il tramite per immergersi nel mondo
poetico degli idoli$ entro le 'or"e della nat!ra vergine$ grandiosa$
incontaminataF#
I
in parole povere Toscolo cercava di rec!perare
loriginalit% degli antici per ricrearla in n!ove 'orme.
Il nome di Dante *accanto a &!ello di 9mero$ 9ssian$ Virgilio$
:asso e ,ilton/ gi% 'ig!rava nel giovanile Epiano di st!diF
*pro1a1ilmente del ?<>K/$ ossia nellelenco degli a!tori ce il
giovane Toscolo intendeva st!diare in modo appro'ondito. 6el
EpianoF in &!estione Toscolo accoppiava p!re i nomi di 9mero e
Dante$ inoltre &!elli di 9ssian e ,ilton.
L
Lode "ante *p!11licata
nel ?<>K/ Etestimonia nella mente del Toscolo !n mito gi% cresci!to
a s!''icien"a per credere nella 'or"a della parola poetica come
s!peratrice e vendicatrice di politice ne&!i"ieF.
=
Secondo losH
serva"ione di Andrea )attistini$ per il giovane poeta Dante come
E!n 'armaco dal &!ale attendersi !na missione ri'ormatrice nella
&!ale la parola poetica p!@ restit!ire la li1ert% agognata Zcon &!elle
tinte gagliarde e c!pe con c!i lAligieri percosse la 'rode g!el'a e
la papale avari"ia[F.
K
Un !lteriore l!ogo 'amoso B con ri'erimento
D Anna )ellio$ (a critica romantica tra accademia e militanza$ in Giorgio )aroni *a c. di/$
)toria della critica letteraria in Italia$ U:E: Li1reria$ :orino$ DRR?$ p.ID<.
I i1idem.
L Introd!"ione di Giovanni Da 2o""o$ in Ugo Toscolo$ )tudi su "ante$ 2arte I *a c. di
G. Da 2o""o/$ Le ,onnier$ Tiren"e$ ?><>$ p.UUV.
= i1idem.
K )attistini$ Il modello e le suggestioni letterarie6 "ante nella tradizione della letteratura e
nella cultura popolare$ in V#er correr miglior ac!ueBW$ :omo I$ Salerno Ed.$ Coma$ DRR?$
p.L<I. *)attistini cita dal )ul G=onaparte in ItaliaH di -rancesco .ianni del Toscolo./
?IQ
ad Aligieri B nella poesia di Toscolo costit!ito dai versi ?<IH?<L
del carme "ei sepolcri *p!11licato nel ?QR</# Ee t! prima$ Tiren"e$
!divi il carme Pce allegr@ lira al Gi1ellin '!ggiascoF. Si deve
osservare ce &!esta 'orm!la"ione$ straordinaria per &!anto rig!arH
da il 'atto ce DanteHpersonaggio storico era g!el'o 1ianco *poi nelH
lesilio a ass!nto !na posi"ione in c!i a de'initivamente s!perato
sia la divisione g!el'aHgi1ellina$ sia &!ella g!el'a 1iancaHg!el'a
nera/$ a av!to !na 'ort!na del t!tto indipendente dalle inten"ioni
di Toscolo. )attistini ri1adisce ce Toscolo era tra i primi a tentare
di interpretare la Commedia come Epoesia pro'eticaF e Esacra visiH
oneF$ Eda prendersi alla lettera$ sen"a le misti'ica"ioni esegetice
degli interpreti$ pavidi nel riconoscere in Dante lavversario della
Zteocra"ia papale[ e il sacerdote di !na missione destinata con la
poten"a apocalittica della s!a voce poetica a rigenerare nel passato
come nel '!t!ro !na na"ione prostrata spirit!almenteF.
<
M ovvio ce gli a!tori esoterici B contrariamente a Toscolo B
proprio accent!ando limportan"a del livello allegorico del signiH
'icato del poema dantesco erano in grado di !tili""are lopera di
Dante *e gli scritti s! Dante di Toscoloa/ ai propri scopi. 2er esempio
L!igi Valli a dedicato la s!a opera *p!11licata nel ?>DQ/ dal titolo
Il linguaggio segreto di "ante e dei -edeli d%amore JZalla gloriosa
memoria di Ugo Toscolo$ di Ga1riele Cossetti$ di Giovanni 2ascoli$ i
tre poeti dItalia ce in'ransero i primi s!ggelli della misteriosa
opera di Dante[F.
Q
Gi% E!gne Aro!^$ nel s!o lavoro *del ?Q=L/ intiH
< )attistini$ Il modello e le suggestioni letterarieB$ ed. cit.$ p.L<=. 2er ,ario Scotti$ Eil
gi1ellinismo di Dante$ s! c!i +Toscolo. ritorna a insistere +\. altra cosa da &!el
ce intendeva il giaco1ino di !na volta +nel periodo della stes!ra *?<>=/ della
tragedia intitolata +ieste.# Dante resta sempre ai s!oi occi lacerrimo avversario di
ponte'ici indegni$ la Commedia sempre lopera ce t!r1er% i sonni degli apologeti del
2apatoF$ tenendo presente ce nel caso di Dante Enon si p!@ parlare di posi"ione
ereticale &!asi preann!n"io della ri'orma di L!teroF. -oscolo *,. Scotti/$ in
Enciclopedia dantesca$ Ist. della Enciclopedia Italiana 'ondata da G. :reccani *dora in
poi E"/$ vol. II$ Coma +?><R. ?>QL$ p.>>?.
Q ,aria 2ia 2o""ato$ (uigi Valli e la setta dei V-edeli d%amoreW$ in (%idea deforme *a c. di
?I>
tolato "ante h3r3ti!ue aveva accettato B condividendo il parere di !n
!lteriore esoterico$ TrAdAric 9"anam B lipotesi s!l Dante gi1elH
lino$ segnalando come JpredecessoriF tra laltro a Gasparo Go""i e a
Ugo Toscolo.
>
Il "iscorso sul testo della "ivina Commedia$ ce incl!de
i lineamenti metodologici del commento di Toscolo$ !scito a
Londra nel ?QD=N il Commento analitico alla P"ivina CommediaH di
Ga1riele Cossetti *?<QIH?Q=L/$ di c!i stato completato solo il comH
mento allInferno e del &!ale si p!@ gi!stamente a''ermare ce sia
stato il p!nto di parten"a di t!tte le !lteriori interpreta"ioni esoH
terice di Dante$ !scito p!re a Londra$ nel ?QDK. M c!rioso ce$ per
&!anto rig!arda la rilevan"a letteraria$ poci anni anteriormente
Dante non era stato ancora !nivocamente riconosci!to nel canone
letterario$ mentre negli anni DR dell9ttocento B vedendo limpegno
di Toscolo e Cossetti B era come se gi% ci 'osse stata !na specie di
rivalit% tra &!esti d!e es!li nellinterpreta"ione di Dante.
?R
6el periodo del s!o esilio in Ingilterra *dal ?Q?K 'ino alla
morte/ Toscolo si era dedicato pienamente allattivit% di critico
letterario$ cominciata ancora in Italia per me""o delle stes!re di
lavori B oltre a &!elli accennati B come il "ell%origine e dell%ufficio
della letteratura *?QR>/ e i -rammenti sul Machiavelli *?Q?R/. Ulteriori
importantissimi lavori critici$ del decennio trascorso in Ingilterra$
sono gli Essa5s on #etrarch *?QD?H?QDI/$ il parallel betReen "ante and
,.2. 2o""ato/$ )ompiani$ ,ilano$ ?>Q>$ p.?=I.
> c'r. ,aria C. Lacalle Zald!endo$ Il "ante eretico0 rivoluzionario e socialista di E. rou:$
in (%idea deforme$ ed. cit.$ p.Q=.
?R Si deve aggi!ngere a t!tto ci@ ce gi% il parallelo tra 9mero e Dante$ tracciato per
primo *a parte alc!ni antecendenti/ da Gianvincen"o Gravina nel s!o "ella ragion
poetica *del ?<RQ/$ in modo pec!liare a contri1!ito alla 'orma"ione dellimmagine
del EDante esotericoF in &!anto secondo il gi!di"io graviniano la Commedia B
nonostante i livelli dinterpreta"ione de'initi nel Convivio e nellEpistola 2III B
diretta innan"it!tto agli ini"iati *ossia il livello allegorico a pi0 rilevan"a rispetto a
&!ello letterale/$ mentre le opere d9mero anno sia !na lett!ra essoterica ce
esoterica. -'r. )attistini$ "ante in giudizio6 re!uisitorie e apologie *Saggio introd!ttivo/$
in "ante oscuro e barbaro. Commenti e dispute *secoli 2VII e 2VIIIX *a c. di )r!no -apaci$
introd!"ione di Andrea )attistini/$ -arocci$ Coma$ DRR>$ pp.?QH?>.
?LR
#etrarch *?QDI/$
??
il "iscorso critico sul testo del "ecamerone *?QD=/$ e
lincompi!to "ella nuova scuola drammatica in Italia *?QDK/$ !na
specie di polemica antiman"oniana. Secondo Antonia ,a""a$
Toscolo a ela1orato !na Jsorta di em1rionale 'iloso'ia della
criticaF
?D
ed a contri1!ito notevolmente alla 'orma"ione della
'ig!ra del critico pro'essionale. Si p!@ constatare ce JToscolo
s!pera la critica er!dita settecentesca$ valori""a il poeta primitivo
*9mero$ i 2ro'eti E1rei$ Dante$ SaWespeare/$ esalta il rapporto
li1ert%Hpoesia$ le''icacia dellespressione nata dalla verit% dellidea
e dallintensit% del sentimento e$ mentre trova le ragioni dellarte
nellintimo dellispira"ione$ non tralascia lindagine s!i precedenti
delloperaF$
?I
ossia lindagine relativa al contesto storicoHsociale.
Lanalisi stilistica 'oscoliana ill!minata proprio dal mito del poeta
primitivo$ nel &!ale si risolvono le contraddi"ioni tra gli scemi
della retorica classicistica e la considera"ione storica dellarte$ JcA
la poesia delle et% primitiva$ epica e lirica ad !n tempo +\. rimane
in !n certo senso al di &!a della retorica +\.# e la considera"ione
storica tanto pi0 necessaria alla critica di &!esta poesia &!anto pi0
ricci di vita completa sono i s!oi poeti e pi0 intimamente legati al
proprio popoloF.
?L
?? :ra le analisi recenti di a!tori !ngeresi s!gli st!di petrarcesci di Toscolo vedi
&!elle di )eVta :om1i# (%influenza di #etrarca su -oscolo$ in 4uova Corvina ?=. *DRRL/$
pp.=KHKLN (%allegoria del tempo nei :rion'i di #etrarca e nei Sepolcri di -oscolo$ in
Gianmario AnselmiBL!igi :assoniB)eVta :om1i *a c. di/$ #etrarca europeo$ Gedit$
)ologna$ DRRQ$ pp.DK<HDQ?. 2er i cam1iamenti della rilevan"a di Dante e di 2etrarca
nel canone letterario vedi il pre"ioso lavoro di Amedeo (!ondam# #etrarca0 l/italiano
dimenticato$ Ci""oli$ ,ilano$ DRRL.
?D ,a""a$ 'iflessioni foscoliane sulla figura e sui compiti del critico$ in <tto&4ovecento$ IIP
?$ ?><QN citato da )ellio$ in )ellio$ op. cit.$ p.I=<. *Un altro st!dio di ,a""a$
interessante sotto &!esto aspetto$ il seg!ente# ppunti sulla storia della critica
letteraria foscoliana$ in evum$ D e L$ ?>=Q./
?I )ellio$ op. cit.$ pp.I=<HI=Q.
?L ,ario T!1ini$ Il -oscolo critico$ in ,ario T!1iniBEttore )onora *a c. di/$ ntologia
della critica letteraria$ 2etrini$ :orino$ ?><R$ p.LKIN citato da )ellio$ in )ellio$ op. cit.$
p.I=Q.
?L?
Lopera di Toscolo era oggetto di di1attiti letterari ai pi0
diversi livelli nel primo 9ttocento# ne !n esempio lepistola critica
in versi )ui )epolcri di 9go -oscolo e di Ippolito #indemonte$ p!11licata
da Giovanni :orti nel ?QRQ. Un p!11licista della =iblioteca italiana$
2aride Zamotti *ce era ance !n magistrato e istr!ttore del processo
contro gli aderenti alla Giovine Italia/ appoggiava la proi1i"ione
della 'icciarda di Toscolo *rappresentata nel ?Q?I/$ e a''ermava ce
Toscolo B per me""o delle proprie p!11lica"ioni in riviste inglesi B
di''amasse lItalia. M ancora da accennare ce Toscolo *insieme a
Vincen"o ,onti/ a ri'i!tato di colla1orare col Conciliatore.
I.?. Linterpreta"ione 'oscoliana di Dante
Si sono 'orm!lati per la prima volta nel "ella ragion poetica di
Callimaco *ossia nel discorso IV de (a PChioma di =ereniceH di
Callimaco tradotta da Valerio Catullo$ p!11licata nel ?QRI nella
trad!"ione e col commento di Toscolo/ &!ei princGpi ce saranno
'ondamentali nella critica dantesca 'oscoliana. In 1ase a &!esti
impossi1ile ce la poesia sia separata dalla religione$ inoltre JZi
poeHtiprimitivi$ teologi e storici delle loro na"ioni vissero +\. in et%
'erocemente magnanime[. In &!esta l!ce vichiana il Toscolo vedeva
9mero e SaWespeare$ accanto ai &!ali collocava Dante$ ce aveva
cantato Zi t!m!lti dItalia s!l tramontare della 1ar1arie$ valoroso
g!erriero$ ardente cittadino ed es!le venerando[F.
?=
6ellanalisi di
Giovanna Scianatico$ Toscolo B 1asandosi s! Vico B Ja partire dalla
Chioma di =erenice 'issa nellanimismo delle antice religioni la 'onH
damentale risorsa della poesia +\.. Di &!i (e .razie$ ce nel loro
stato di 'rammenti testimoniano insieme lalte""a del tentativo e
limpossi1ilit% di tale poesia nel modernoF.
?K
La colloca"ione sim!lH
tanea dei tre nomi accennati appare precisamente nelledi"ione del
?QRD delle 9ltime lettere di ?acopo <rtis$ nel modo seg!ente#
?= EToscoloF$ in E"$ p.>QQ$ corsivi miei$ 4.6.
?K Scianatico$ Vico e il 4eoclassico$ in .iambattista Vico e l%enciclopedia dei saperi *a c. di
Andrea )attistini e 2as&!ale G!aragnella/$ 2ensa ,!ltimedia$ Lecce$ DRR<$ p.=DQ.
?LD
9mero$ Dante e SaWespeare$ tre maestri di t!tti glingegni sovr!mani$
anno investito la mia immagina"ione ed in'iammato il mio c!ore# o
1agnato di caldissime lagrime i loro versiN e o adorato le loro om1re divine
come se le vedessi assise s! le volte eccelse ce sovrastano l!niverso a
dominare leternit%.
?<
I.?.?. I d!e articoli della Edinburgh 'evieR
I primi lavori veramente importanti di Toscolo nel campo
della dantistica sono i d!e articoli p!11licati in inglese s!i 'ascicoli
della Edinburgh 'evieR *del 'e11raio e del settem1re ?Q?Q/.
?Q
SeconH
do la 'orm!la"ione di Scotti in &!esti st!di Jlint!i"ione centrale
ce Dante vada spiegato alla l!ce della c!lt!ra$ delle passioni$ delle
vicende dei s!oi tempiF$ constatando ce Jper &!anto lesegesi seH
colare si sia travagliata intorno alla Commedia$ essa resti in massima
parte avvolta da tene1re impenetra1iliF.
?>
Il primo articolo in &!eH
stione d% !n resconto dei commenti e delle edi"ioni del poema danH
tesco. In seg!ito alla rassegna storica dei primi commenti allopera
di Aligieri$ Toscolo presenta la sit!a"ione delle ricere s! Dante
nel -in&!ecento come seg!e. In &!esto tempo
la popolarit% di Dante '! soggetta a &!alce oscilla"ione. Lamore escl!sivo
per la letterat!ra greca e romana +\. 'ece inclinare i critici di &!el periodo a
considerare Dante come !no scrittore irregolare e 1ar1aro. )occaccio e
2etrarca erano diven!ti gli !nici modelli di scritt!ra italiana$ +\.. L<rlando
innamorato e l<rlando furioso dilettavano di pi0 e a''aticavano meno. La
ri'orma aveva in'iammato lE!ropa e Dante aveva osato condannare ance i
papi allIn'erno. 6el #aradiso$ San 2ietro stesso pro'erisce !na altissima
invettiva contro il potere temporale della -iesa. In !nopera Latina s!lla
monarcia$ il 2oeta aveva sosten!to la s!periorit% degli imperatori sopra i
papiN e gli scrittori protestanti +consideravano. la s!a a!torit% come J!na
delle testimonian"e della verit%F.
DR
?< citato nell_Introd!"ione$ in Toscolo$ )tudi su "ante$ 2arte I$ ed. cit.$ p.UUVI$ n.D.
?Q Toscolo$ #rimo articolo della VEdinburgh 'evieRW$ in Toscolo$ )tudi su "ante$ 2arte I$
ed. cit.$ pp.DH==N Toscolo$ )econdo articolo della VEdinburgh 'evieRW$ in )tudi su "ante$
2arte I$ ed. cit.$ pp.=QH?L=.
?> -oscolo$ in E"$ p.>Q>.
DR Toscolo$ #rimo articolo della VEdinburgh 'evieRW$ ed. cit.$ pp.DIHD=.
?LI
Dal ?==R in poi B scrive Toscolo B col dominio c!lt!rale dei
ges!iti e per opera di loro Aligieri stato JscreditatoFN p!r cosG$ tre
grandi personalit%$ Speroni$ ,icelangelo e :asso anno espresso
p!11licamente in pi0 occasioni la propria ammira"ione per Dante.
Il peggior periodo per la rice"ione dantesca t!ttavia era &!ello tra
?KRR e ?<IR$ in c!i JDante non e11e commentatori ed e11e poce
edi"ioniF.
D?
2er &!anto rig!arda il Settecento$ Toscolo rievoca alc!ni
momenti 1en noti della critica nei con'ronti di Aligieri# nelle
(ettere virgiliane )ettinelli Jridicoli""a Dante 'acendolo passare per
il pi0 1ar1aro dei poetiFN Girolamo :ira1osci$ mentre st!diava nei
dettagli lopera di 2etrarca$ Jsi limita a parlare di Dante servendosi
di poce date e di &!alce vagissimo sp!nto criticoF.
DD
6el secondo articolo Toscolo traccia tra laltro !n &!adro
storico dellItalia dai tempi di Gregorio VII *ossia dalla 'ine del
secolo UI/ a &!elli di Dante. 6ella para'rasi di Scotti$ si tratta di
!net% Ja me""o 'ra la civilt% e la 1ar1arie$ lacerate da pro'onde
passioni$ mistica e violenta# la Commedia ne la voce poeticaF
DI
B
tema ce Toscolo svil!pper% nel "iscorso sul testo del poema di "ante.
Aggi!nge a t!tto ci@ Scotti# Jdaccordo con Yenr7 Yallam e in poleH
mica con Triedric Sclegel$ ce aveva riconosci!to in Dante il masH
simo poeta cristiano ma gli aveva rimproverato !na certa r!vide""a
danimo$ +Toscolo. sostiene ce in &!el gran spirito +Dante.$ accanto
alle passioni violente$ al1ergavano sentimenti teneri e delicatiF.
DL

:ra i diversi temi del secondo articolo vale la pena di 'are accenno
alle ri'lessioni 'oscoliane s!llispira"ione del poema dantesco.
La 'iloso'ia di Epic!ro aveva av!to !na certa 'ort!na tra le classi pi0 elevate
al tempo di DanteN G!ido -avalcanti$ s!o intimo amico$ '! perseg!itato dal
popolo per le s!e ri'lessioni contro lesisten"a di Dio. In tal modo$ i pi0 gravi
a1!si della s!persti"ione e del 'anatismo venivano mescolati alla licen"iosit%
erotica$ allincerte""a di gi!di"io$ alla cred!lit% popolare e allateismoN e$
D? op. cit.$ p.D=.
DD i1idem.
DI -oscolo$ in E"$ p.>Q>.
DL i1idem.
?LL
nondimeno$ la religione era ancora il grande centro attorno al &!ale t!tte le
passioni e gli interessi dell!manit% si m!ovevano. In &!esta singolare
condi"ione della societ%$ )oni'acio +VIII.$ nell!ltimo anno del tredicesimo
secolo$ proclam@ !na ind!lgen"a plenaria per t!tti &!elli ce 'acessero !n
pellegrinaggio a Coma. +\. 2er dare t!tta la possi1le solennit% ed e''etto agli
insegnamenti ce egli +Aligieri. si propose di inc!lcare$ Dante 'iss@ lepoca
della s!a Visione della Gi!sti"ia Divina nella settimana santa di &!ellanno
+?IRR.$ &!ando t!tta E!ropa in tal modo si present@ per ottenere la
remissione dei peccati.
D=
Ulteriori ri'lessioni$ sempre s!lle 'onti dispira"ione della
Commedia$ rig!ardano il r!olo di )r!netto Latini$ !no dei maestri di
Dante$ ce nel s!o +esoretto Jsi immagina g!idato da 9vidio
attraverso gli intrici di !na 'oresta$ in cerca degli oracoli della
nat!ra e della 'iloso'iaF#
DK
in 1ase a ci@ sem1ra logico s!pporre B
come tra laltro Giam1attista -orniani da 9r"inovi e 2ierreHLo!is
Ging!enA lo 'acevano B ce Dante avesse preso per modello lopera
in &!estione di Latini. In realt% tale tesi attri1!i1ile a Tilippo
Villani *?ID=H?LR</$ ed stata 'orm!lata nel periodo della stes!ra
del s!o commento al poema dantesco *dal titolo E:positio seu
Comentum/$ per il &!ale a redatto il 'amoso Codice (aurenziano
*detto di Santa -roce/ della "ivina Commedia tra il ?I>?H?LRD.
D<
I.?.D. St!dio comparativo s! Dante e 2etrarca
6ello st!dio intitolato parallel betReen "ante and #etrarch
*del ?QDI/ Toscolo non intendeva con'rontare i d!e a!tori$ nA voleva
mettere in rilievo le event!ali coinciden"e e di''eren"e$ ma cercava
di dare J!na stringente caratteri""a"ione di d!e opposti mondi
!mani e artistici$ di d!e idealiF
DQ
ce am1ed!e avevano il proprio
valore. Gi% nella 4otizia intorno a "idimo Chierico *del ?Q?I/ aveva
'atto ri'erimenti alla contrapposi"ione delle d!e corone 'iorentine
D= Toscolo$ )econdo articolo della VEdinburgh 'evieRW$ ed. cit.$ p.Q>.
DK op. cit.$ p.>?.
D< op. cit.$ pp.>?H>I. *Toscolo 'a ri'erimento alledi"ione di Tederico U1aldini$ !scita
nel ?KLD$ del +esoretto./
DQ -oscolo$ in E"$ p.>>R.
?L=
accennateN nellarticolo inglese in &!estione a svil!ppato proprio
&!elle compara"ioni ancora in germe.
D>
Dalle considera"ioni del
parallelB si des!me ce J2etrarca ci mostra ogni cosa 'iltrata da !na
sola predominante passione$ Zci avvil!ppa in o"iosa melanconia$
nelle pi0 molli e dolci visioni[N il s!o '!oco Zpi0 ce 1r!ciare$
risplendeva[F$ mentre JDante eccita Zt!tte le 'acolt% dellanima[F$
giacc Jegli Zcome t!tti i poeti primitivi$ lo storico de cost!mi
del s!o secolo$ il pro'eta della s!a patria e il pittore dell!man
genere[F$ inoltre Jil s!o '!oco '! Zpi0 pro'ondamente concentratoN
pi0 di !na passione non ardeva in &!ello a !n tempo[F.
IR
2er
&!anto rig!arda il temperamento morale dei d!e$ secondo Toscolo
JDante tras'onde nella poesia limpeto di !na genera"ione
impegnata nell!ltima lotta contro la tirannide e scende nel sepolcro
Zcome gli !ltimi eroi del medioevo[F$ mentre J2etrarca vive tra
coloro ce preparano lingloriosa servit0 secolare dellItaliaF.
I?
I.?.I. S!lla conce"ione ling!istica di Dante
Un tema importante nella ter"a parte delle Epoche della lingua
italiana *scritta nel ?QDLH?QD=/ la teoria ling!istica dantesca.
Lapproccio di Toscolo a &!esta era &!ello del critico e dello storico
*non del grammatico/# in tal modo era capace di vedere
rispecciarsi nella parola JZle 'acolt% t!tte &!ante dell!omo[FN il
ling!aggio poetico di Dante$ JZtalvolta s!1lime$ talvolta strana$ e
spesso ineg!ale[ non p!@ essere imitato dagli scrittori$ ZnA
osservata con 'r!tto da legislatori di ling!a[$ percA espressione di
!n singolarissimo sentire# le 'rasi e le parole s!e non si sciolgono in
!n impasto diverso$ possono adoperarsi solo ove si voglia ce
spiccino nella pagina n!ovaF.
ID
D> c'r. i1idem.
IR i1idem.
I? i1idem.
ID i1idem.
?LK
I.?.L. Il "iscorso sul testo della "ivina Commedia *?QD=/
In &!esto ampio st!dio dellopera maestra di Aligieri$ oltre
ad !tili""are i ris!ltati delle ricerce di Girolamo :ira1osci$ GiamH
maria ,a""!ccelli e L!dovico Antonio ,!ratori$ il poeta neoH
classico prestava grande atten"ione ad a!tori come Gasparo Go""i$
in senso negativo a Saverio )ettinelli$ alla JZsc!ola ges!itica e gli
e!n!ci metastasiani[ di c!i Toscolo coglie il dato per l!i essenH
"iale$ &!ello di aver inteso esporre Dante alla derisione di t!ttiF.
II

Da 2o""o osserva# sia per lAl'ieri tragediogra'o ce per il Toscolo
dantista lintertest!alit% 1i1lica era di 'ondamentale importan"a. Il
Toscolo st!dioso di Dante rivolgendo sempre di pi0 la propria
atten"ione al Vecchio e al 4uovo +estamento$ J&!asi a coronamento di
!na l!nga cons!et!dine con il testo 1i1lico$ proiettava s!l proprio
att!ale$ tormentato lavoro di critico la s!a convin"ione dellatt!alit%
dellappello dantesco a !na rigenera"ione della vita civileF.
IL
(!indi
sia nel caso dellAl'ieri tragediogra'o ce in &!ello del Toscolo
dantista si nota linten"ione di att!ali""are il pro'etismo 1i1licoH
dantesco nel contesto politico e c!lt!rale att!ale. Le Jmalinconie di
)i11iaF *espressione al'ieriana/ diventano per Toscolo Jla cele1raH
"ione 'ilologica delle riscoperte verit% 1i1lice nellermene!tica del
poema dantescoF.
I=
(!i si deve prendere in considera"ione ance la
revisione al'ieriana della storia letteraria$ essen"ialmente accettata
da Toscolo$ in c!i !na distin"ione 'ondamentale &!ella tra letH
terato *ce tenden"ialmente serve il potere/ e scrittore *ce capace
di preservare la propria indipenden"a spirit!aleHintellett!ale nei
con'ronti del potere/$ e in 1ase alla &!ale J9ra"io e Virgilio$ Ariosto
e :asso rappresentano i prototipi di scrittori eccellenti$ ma non
s!1limi per !n di'etto di ent!siasmo poetico$ ispira"ione ce in
Dante +\. 'ece t!tt!no con la s!a vita erra1onda$ aspra e disagiata$
II Introd!"ione$ in Toscolo$ )tudi su "ante$ 2arte I$ ed. cit.$ p.LUUIII *cita"ione dal
"iscorso/.
IL op. cit.$ p.LUUIU.
I= i1idem.
?L<
e d!n&!e lo rese straordinario. +\. +M. al proprio tempo$ ai nemici
della s!a vita e del s!o pensiero ce Dante rivolge t!tta la s!a aspra
invettivaF.
IK
In connessione a t!tto ci@ importante vedere ce B coH
me p!re Valerio ,ar!cci lo sottolinea B Jlo st!dio$ la rival!ta"ione$
lincorpora"ione nella societ% contemporanea dei valori patriottici e
civili del poema dantesco sono compiti politici e morali di !n inH
tellett!ale moderno +\.N e la decisiva int!i"ione +'oscoliana. dell!H
nit% del poema$ della centralit% in esso di Dante come personaggio
attivo e dei canti Zdove la poesia e la storia sill!strano maggiorH
mente 'ra loro[ 'anno del "iscorso !n contri1!to ce non a ancora
perso il s!o carattere stimolante e provocatorio$ al di l% delle 'acili
critice ce gli sono state portate a ca!sa delle interpreta"ioni +\.
prive di 'ondamento 'ilologico +\.$ di c!i a11onda e s! c!i si pogH
gia &!esto saggio apertamente e s'acciatamente Zneogi1ellino[F.
I<
Si veda nei seg!enti !n esempio dellevidente in'l!en"a
viciana *e al'ieriana/ nel "iscorso.
La poesia primitiva sgorgava spontanea da &!elle epoce singolari insieme e
1revissime$ e pi0 meritevoli dosserva"ione$ nelle &!ali i 'antasmi
dellimmagina"ione erano immedesimati nelle anime$ nella religione$ nella
storia$ e in t!tte le imprese +\. de popoli. 9ggi la 'in"ione poetica$ e le
dottrine 'iloso'ice e religiose$ e la pratica della vita$ e 'inance le pi0
generose 'ra le passioni del c!ore$ sem1rano non p!re dissimili$ ma separate
nella mente dogni !omo da largi intervalli. +\. (!al!n&!e p!r sia il p!nto
intermedio in ce i popoli$ nel loro corso invisi1ile dalla st!pida in'an"ia
dello stato selvaggio alla corrottissima decrepite""a della civilt%$ si sentono
meno miseri$ p!r mani'esto ce l!mana ragione si sta 'ra gli estremi della
mania e della 'at!it%. +\. +T.ra let% poetica e la scienti'ica il tempo s
'rapposto sempre di tanto ce l!na rimase osc!rissima allaltra. E se p!re
non sorridiamo arrogantemente di popoli a &!ali !nica vol!tt% dintelletto
era la poesia$ non per@ stiamo meno attoniti a loro poeti$ ridomandando
&!ale si 'osse la terra e lepoca procreatrice del Genio gigante.
IQ
IK )r!no -apaci$ V(%immensa superiorit degli ingegni sprotettiW6 Vittorio lfieri
*2remessa al "el principe e delle lettere/$ in "ante oscuro e barbaro$ ed. cit.$ p.D?D.
I< ,ar!cci$ I commenti moderni della "ivina Commedia *in Italia0 fra <tto$ e 4ovecentoX$
in V#er correr miglior ac!ueBW$ ed. cit.$ pp.KL<HKLQ.
IQ Toscolo$ "iscorso sul testo della "ivina Commedia$ in Toscolo$ )tudi su "ante$ 2arte I$
?LQ
Gi!stamente osserva Da 2o""o ce la maggior parte del
"iscorso riprod!ce Jlassimilato messaggio di Vico e di Al'ieriF$
aggi!ngendo ce Jla presen"a del pensiero viciano +\. va letta
nel concetto di poesia primitiva$ dal Toscolo riproposto variamente
+\. in maniera t!tta personale$ nella convin"ione dellesisten"a di
epoce singolariF$
I>
in c!i la creativit% poetica a la possi1ilit% di
'iorire. Lin'l!en"a di Vico a !n r!olo centrale ance dal p!nto di
vista dei pres!pposti esegetici 'oscoliani nei con'ronti di Aligieri# la
visione viciana della Jgrande""a magnanima dei tempi e degli
!ominiF viene ri'orm!lata alla 'ine del "iscorso nel Jconcetto della
possi1ilit% di ristora"ione della pron!n"ia della ling!a dantesca$
nella convin"ione ce lettera e lett!ra possano rista1ilire le&!ili1rio
del loro originario rapporto e tornino a 'arsi sciette e Zitaliane[
dopo lo s1ilanciato peso ce s! di esse vi anno lasciato i secoliF.
LR

E con pieno diritto a''erma Scotti ce Jnella predominante passione
religiosa il Toscolo vede la 'or"a ce !ni'ica t!tte le altre passioni di
!na personalit% straordinaria e dei tempi ce la esprimono. E
siccome egli vichianamente pensa ce loriginalit% di !n ingegno
poetico ris!lti in gran parte dalla originalit% dei s!oi tempi$
ill!strare i tempi di Dante signi'icava +\. ill!strare la s!a poesiaF.
L?

Si p!@ aggi!ngere a t!tto ci@ ce Toscolo a assimilato le idee di
Vico non solo a livello esteticoHpoetico# giacc Dante apparso in
!n possi1le ricorso della 1ar1arie$ evidentemente il poeta
neoclassico tende ad accettare la tesi viciana secondo la &!ale la
1ar1arie e i riapparenti momenti della 1ar1arie della ri'lessione
siano i contesti ideali per il sorgere della grande poesia. 2erci@ del
t!tto legittima losserva"ione di Vitilio ,asiello *ri'eri1ile p!re
ed. cit.$ pp.?QDH?QI.
I> Introd!"ione$ in Toscolo$ )tudi su "ante$ 2arte I$ ed. cit.$ p.LUUU. *Va notato ce
Toscolo nel "iscorso solo !na volta 'a ri'erimento esplicito a Vico$ in connessione
allinterpreta"ione viciana d9mero# c'r. Toscolo$ "iscorso$ in Toscolo$ )tudi su
"ante$ 2arte I$ ed. cit.$ p.?>K./
LR Introd!"ione$ in Toscolo$ )tudi su "ante$ 2arte I$ ed. cit.$ p.LUUU.
L? -oscolo$ in E"$ p.>>?$ corsivi miei$ 4.6.
?L>
allepoca di Dante/ in c!i cita -arlo -attaneo# in &!anto Jlidea
'ondamentale di Vico ce Zla providen"a$ colloccasione delli
interessi$ trae dalle ini&!e passioni la gi!sti"ia$ e''ett!andola
gradatamente nel mondo delle na"ioni[$ nel Toscolo$ scomparsa la
provviden"a$ restano la d!ra lotta degli interessi e il gioco delle
ini&!e passioni a sospingere il moto della storia e a dar corpo a
!nidea di gi!sti"ia di aspro sapore maciavellicoHo11esianoF.
LD

Toscolo *come si detto$ innan"it!tto in 1ase alla le"ione dantescoH
viciana$ e ovviamente con la propria esperien"a giaco1ina/ era del
t!tto cosciente del 'allimento dei progetti$ delle !topie e dei miti
'iloso'icoHsociali# ai s!oi occi Jsi dispiega la d!ra realt% di !na
gi!sti"ia desacrali""ata$ ce nei rapporti 'ra i popoli si identi'ica
con la logica della ragion di stato e nei rapporti sociali +\. con la
legge del pi0 'orteFN vedeva$ d!n&!e$ ciaramente la realt% sociale
J'ondata s!lla dis!g!glian"a e ten!ta insieme dai vincoli della
violen"a istit!"ionali""ataF$ ossia la realt% di J!na societ% c!i
cons!stan"iata Zla necessit% di poverissimi e riccissimi$ di padroni
e servi$ di regnanti e di s!dditiN &!indi le&!it% ce possa sperarsi
sta nellapplica"ione eg!ale e severissima di &!elle leggi le &!ali$
t!tto ce talvolta perc!otono molti individ!i in!manamente$
servono ad ogni modo a mantenere la societ%$ percA sen"a esse
glindivid!i tornere11ero nellanarcia[. La le"ione viciana
con'l!iva cosG in &!ella o11esianaF$
LI
e si p!@ aggi!ngere# in
&!ella dantesca$ giacc in &!esto l!ogo del )ull%origine e i limiti
della .iustizia di Toscolo *citato da ,asiello/ si possono riconoscere
ciaramente ance i tratti del contrappasso dantesco in senso teoricoH
gi!ridico e morale.
LD ,asiello$ -oscolo e Vico. (e fondazioni foscoliane della coscienza tragica$ in ,asiello$ I
miti e la storia6 saggi su -oscolo e Verga$ Lig!ori$ 6apoli$ ?>QL$ pp.D<HDQ.
LI ,asiello$ op. cit.$ pp.IIHIL. Un!lteriore analisi importante dellin'l!en"a
dantescoHviciana s! Toscolo il seg!ente# Giancarlo ,a""ac!rati$ 'etaggi vichiani
nella filologia e nella storiografia del -oscolo$ in tti -oscoliani$ 6apoli$ ?>QR.
?=R
I.?.=. S!lla Commedia di "ante lighieri 'oscoliana
6on a caso ce ledi"ione 'oscoliana della Commedia$ come
parte di !n grandioso progetto di c!i praticamente solo il comH
mento allInferno stato portato a termine$ nella s!a p!11lica"ione
moderna sia stata c!rata proprio dallinsigne dantista Giorgio
2etrocci.
LL
Il commento di Toscolo allInferno stato p!11licato nel
secondo dei &!attro vol!mi *con alc!ni scritti dantesci$ indici e
note/ ce avre11ero compreso il commento allintera Commedia 1en
&!indici anni dopo la morte del poeta neoclassico$ a c!ra di 2ietro
Colandi e Gi!seppe ,a""ini$ a Londra nel ?QLDH?QLI.
L=
DellimH
portante analisi petrocciana del testo in &!estione vale la pena di
rilevare da !na parte i limiti$ dallaltra la 'or"a innovativa delle
ricerce dantesce di Toscolo ce Jnon nasconde la sostan"iale
povert% delle s!e 'onti di doc!menta"ione e din'orma"ione s!l
testo della Commedia. Diciara con onest% ce a esaminato soltanto
d!e codici in s!o possesso$ il ,a""!ccelliano e il Coscoe$ e ce s
servito oltre ce di essi$ del lavoro altr!i +\.. +S.!l s!o scrittoio
cerano pocissimi li1ri$ meno ancora di &!anti ne avr% poi il
,a""ini# d!e codici e cin&!e stampe$ con rarissime e 'orse non s!e
+\. cons!lta"ioni esterneF.
LK
2!r cosG da appre""are linten"ione
'ilologica 'oscoliana *ce in seg!ito oltre !n secolo sar% reali""ata$
in !n certo senso$ proprio da 2etrocci/ di standardizzare il testo
della Commedia in 1ase alle versioni test!ali e ai commenti signi'iH
cativi. In !na certa Jposi"ione di e!uilibrio a tre *Volgata della -r!sH
ca$ 6ido1eatina e )artoloniano/ si svolse t!tto il gi!oco 'ilologico
del Toscolo$ il &!ale si avvalse +\. dei s!oi d!e codici +accennati.
LL Toscolo$ )tudi su "ante$ 2arte II *a c!ra di G. 2etrocci/$ Le ,onnier$ Tiren"e$ ?>Q?.
(!estedi"ione incl!de tra laltro ance d!e epistole dantesce in versione italiana
*d rrigo di (u:emburg Imperadore e principi e cardinali dopo la morte di Clemente V#
Toscolo$ )tudi su "ante$ 2arte II$ ed. cit.$ pp.I?<HIDL/$ inoltre &!attro parti dellInferno
in latino e in esametro$ c!rate originalmente da Toscolo *op. cit.$ pp.ID=HII=/.
L= c'r. Introd!"ione di 2etrocci$ in Toscolo$ )tudi su "ante$ 2arte II$ ed. cit.$ pp.UUUH
UUUI.
LK op. cit.$ p.UUUIU.
?=?
+\.$ ma con molta pr!den"a$ ora s'r!ttandoli con tenacia$ ora a1H
1andonandoli sen"a adeg!ata disc!ssione per limpossi1ilit% siH
stematica di s!perare la forza congiunta dei tre principali avversariH
interloc!tori# Volpi$ Lom1ardi e Viviani$ rispettivamentre ai tre testi
o meglio alle tre tradi"ioni s!ccitateF.
L<
:!tto sommato si p!@
a''ermare ce nonostante i propri limiti metodologici$ il commento
'oscoliano allInferno sia ind!11iamente il modello 1asico per gli
!lteriori commenti dantesci moderni.
2er concl!dere &!esto 1reve st!dio dellesegesi 'oscoliana di
Aligieri$ torniamo al discorso di Da 2o""o *1asato in gran parte
s!lle analisi di ,ario T!1ini/ s! alc!ni tratti ce accom!nano il
poeta medievale con Toscolo. JLammira"ione per Dante$ !omo e
scrittore$ passa ance attraverso la solidariet% ideale delles!le con
les!le. E les!le medievale +\. trae 'or"a dalla s!a condi"ione di
poeta Zprimitivo[. M il mito del poeta primitivo +\. ce permette al
Toscolo di scavalcare i limiti impostigli dalla retorica classicistica$
idoleggiando !n concetto di vera$ piena poesia ce poi il s!o
p!nto di 'or"a e il s!o storico limiteF.
LQ
II. Leopardi dantista
Giacomo Leopardi$ come era stato gi% accennato$ non a
espresso le proprie tesi s! Dante in 'orma di dis&!isi"ioni analitiH
ce$ ma B da !na parte B in 'orma poetica *)opra il monumento di
"ante che si preparava in -irenze$ ?Q?Q/$ dallaltra parte in alc!ne
ri'lessioni del s!o pi0 importante scritto teoricoHletterario *"iscorso
di un italiano intorno alla poesia romantica$ p!re del ?Q?Q/$ inoltre del
s!o Jibaldone *scritto tra il ?Q?< e il ?QID/. Alc!ni st!diosi anno
riten!to *a mio parere in modo esagerato/ irrilevante lesegesi leoH
pardiana di Dante# Ji l!ogi dantesci dellopera leopardiana non
lasciano +\. della poesia di Dante !n gi!di"io ce si ricordi. Sotto
lincondi"ionato e p!r sincero riconoscimento della grande""a
L< op. cit.$ p.ULII.
LQ Introd!"ione di Da 2o""o$ in Toscolo$ )tudi su "ante$ 2arte I$ ed. cit.$ p.U-I.
?=D
dellAligieri$ si annida di 'atto !na irrid!ci1ile tiepide""a per le
scelte e i conten!ti della CommediaF.
L>
Secondo -onsoli Leopardi
'ondamentalmente Jinterpreta larte dantesca alla l!ce delle proprie
idee e della propria poetica$ immettendola nella dialettica nat!raH
ragioneN Dante$ sollevato al livello per'etto di poeta Znat!rale[$
Zincorrotto[ dalla civilt% scienti'icoHra"ionale$ diviene nella visione
leopardiana !n Zmito[$ !n e:emplumN la s!a personalit% storica
soggiace alle esigen"e del Zsistema[$ si con'orma alle imperiose raH
gioni di !n pensiero ce ancora crede$ p!r con &!alce sospetto$ al
potere 1ene'ico della nat!raF.
=R
Lapproccio pec!liarmente personale
e contemporaneamente universale nelle en!ncia"ioni leopardiane s!
Dante ri1adito ance da )attistini# Jindipendente dallopinione
v!lgata$ Leopardi 'orm!la s! Dante val!ta"ioni personali e proietta
s! di l!i la propria in'elicit%$ in !na prospettiva di so''eren"a
com!ne a t!tti gli !maniF.
=?
II.?. La rilevan"a della can"one )opra il monumento di "ante
9sservando la can"one s!l mon!mento di Dante$ la serie di
ri'lessioni poetice ce si legge nei seg!enti versi *??HD>/
ind!11iamente di 'ondamentale importan"a#
Volgiti indietro$ e g!arda$ o patria mia$
(!ella sciera in'inita dimmortali$
E piangi e di te stessa ti disdegnaN
-e sen"a sdegno omai la doglia stolta#
Volgiti e ti vergogna e ti risc!oti$
E ti p!nga !na volta
L> G!ido Di 2ino$ "issonanze nel (eopardi lettore di "ante$ in (eopardi e la letteratura
italiana dal "uecento al )eicento$ Leo S. 9lscWi$ Tiren"e$ ?><Q$ p.=L?. In realt% il
gi!di"io di Leopardi s! Dante s!''icientemente categorico per avere !n e''etto
'ormativo s!lle interpreta"ioni dantesce della posterit%# EDante$ +\. in &!anto
poeta$ non e11e n avr% mai pari 'ra glitalianiF. Leopardi$ Jibaldone *D? VII ?QDD/$
citato da Domenico -onsoli$ in -onsoli$ (eopardi e "ante$ in (eopardi e la letteratura
italiana dal "uecento al )eicento$ ed. cit.$ p.>R$ n.?D?.
=R (eopardi *D. -onsoli/$ in E" *+?><?. ?>QL/$ vol. III$ p.KDK.
=? )attistini$ Il modello e le suggestioni letterarieB$ ed. cit.$ p.L<>.
?=I
2ensier degli avi nostri e de nepoti.
Daria e dingegno e di parlar diverso
2er lo toscano s!ol cercando gi%
Lospite desioso
Dove giaccia col!i per lo c!i verso
Il meonio cantor non pi0 solo.
Ed$ o vergognaa Udia
-e non ce il cener 'reddo e lossa n!de
Giaccian es!li ancora
Dopo il '!nereo dG sottaltro s!olo$
,a non sorgea dentro a t!e m!ra !n sasso$
Tiren"e$ a &!ello per la c!i virt!de
:!tto il mondo tonora.
=D
In &!esta can"one JDante incarna la mis!ra pi0 alta del genio
italiano$ rappresenta il prototipo di &!ella Zsciera in'inita
dimmortali[ ai &!ali per il corrompersi della storia s!cced!ta !na
prava genia di Z'igli sonnacciosi ed egri[. La!tore della Commedia
di conseg!en"a cele1rato ed evocato a sc!otere la miseria dei
tempi perversi$ sia come poeta$ sia come patriotaF$ e il s!o essere
patriota in de'initiva prevale s! &!ello del poeta$ in &!anto Jla
gloria poetica di Dante essa stessa riciamata nel pi0 vasto am1ito
delle virt0 eticoHpolitice$ &!ale coe''iciente di civilt%F.
=I
-ome -onH
soli osserva$ lo sdegno B dello stesso Leopardi nei con'ronti dellIH
talia contemporanea B attri1!ito a Dante *nei versi ?I<H?IQ/ a !n
particolare rilievo# J2adre$ se non ti sdegni$ P,!tato sei da &!el ce
'osti in terraF.
=L
Lo sdegno J ci@ ce pi0 colpisce nel Dante leoparH
diano$ ed in 'ondo connota"ione ce$ nellingrandimento miti"H
"ante$ non de'orma la 'isionomia del personaggioF$ analogamente
agli atti1!ti ereditati innan"it!tto da Al'ieri$ ce per@ sono en!nH
ciati Jcon !na 'erme""a di tono ce sa e&!ili1rare il rispetto della
storia con la medita"ione dolorosa s!lla realt% presenteF.
==
=D Leopardi$ )opra il monumento di "ante che si preparava in -irenze$ in Leopardi$ <pere
*a c!ra di Gi!seppe De Co1ertis/$ vol. I$ Ci""oli$ ,ilanoBComa$ ?>I<$ pp.?L?H?LD.
=I (eopardi$ in E"$ p.KDK.
=L Leopardi$ )opra il monumento di "anteB$ ed. cit.$ p.?L=.
== -onsoli$ (eopardi e "ante$ ed. cit.$ p.LK.
?=L
II.D. Il "iscorso di un italiano intorno alla poesia romantica
6el "iscorso leopardiano sono identi'ica1ili d!e idee nelle
&!ali si vedono ciaramente i pres!pposti dellinterpreta"ione viH
ciana di Dante# Jl!na lopposi"ione e inconcilia1ilit% tra intelH
letto e 'antasia$ e laltra +\. ce a''erma lassol!ta identit% ed eterniH
t% della crea"ione poeticaF.
=K
)isogna precisare ce per Leopardi la
rela"ione tra immagina"ione e intelletto non categorialeHsinH
cronica *come s!ppostamente per Vico/$ ma diacronica. JLa poeH
sia lespressione delle ill!sioni$ e il ling!aggio delle ill!sioni
limmagina"ione$ la &!ale e le &!ali non possono stare con la ragioH
ne e con lintelletto$ ce il principale str!mento della Cagione. SicH
cA la poesia a rigore$ nellet% moderna +\. dovre11e necessariaH
mente morire# e di 'atto sare11e morta$ se LeopardiF$ come !necceH
"ione nel s!o sistema$ Jnon ammettesse ance oggi il poetare come
!n resta!ro prodigioso dellimmagina"ione antica$ come !n
ripristino '!gacissimo della condi"ione di 6at!raFN d!n&!e la
distin"ione in &!estione Jsi ri'erisce al ling!aggio di d!e et%
inconcilia1ili$ non a d!e ling!aggi eternamente diversiF.
=<
-ome
t!tto ci@ si legge nella 'orm!la"ione del "iscorso#
=K ,ario Sansone$ (eopardi e la filosofia del )ettecento$ in (eopardi e il )ettecento$ Leo S.
9lscWi$ Tiren"e$ ?>KL$ p.?=L.
=< op. cit.$ p.?==. Secondo Scianatico$ nel "iscorso di Leopardi *sinteti""ando
lesperien"a dantesca$ viciana$ 'oscoliana e scilleriana/ Esi sta1ilisce !na sorta di
e&!ivalen"a tra la nat!ra e gli antici nel potere di ridestare negli !omini del
moderno le idee perd!te dellin'an"ia di ciasc!no e dei popoli$ e sta al poeta di 'are
da tramite$ mettere in contatto$ 'ar scoccare la scintilla ce riporti in vita$ o almeno
'accia risplendere la ricce""a del perd!to$ contro lispira"ione cittadinesca *le
scien"e$ lind!stria$ lanalitica dellanima/ ce +\. Leopardi attri1!isce ai romantici.
+\. La poesia neoclassica +\. +per Leopardi. interviene a li1erare$ a ripristinare la
li1ert% della nat!ra e dellimmagina"ione nell!omo della civilt% cittadinescaF.
Scianatico$ Vico e il 4eoclassico$ ed. cit.$ p.=ID. -on ri'erimento ad Aligieri e in
termini generali si p!@ a''ermare ce Leopardi a11ia portato 'ino alle conseg!en"e
estreme la tesi principale della "ifesa di "ante di Go""i$ secondo la &!ale Dante 'osse
da di'endere innan"it!tto come !n a!tore classico in contrapposi"ione ai moderni.
-'r. )attistini$ "ante in giudizio6 re!uisitorie e apologie$ ed. cit.$ pp.DLHDK.
?==
-erto la mente dell%uomo non si era per ance ripiegata sul cuore$ non ne aveva
notato i lamenti$ non ascoltato la lunga istoriaN l%animo umano non avea raccontato
le migliaia cose alla immaginazione ritornando sulle diverse epoche e svolgendo le
diverse sue Epopeie naturali0 giudaiche0 pagane0 cristiane0 selvagge0 barbare0
maomettane0 cavalleresche0 filosofiche$ &!ando &!ello stesso secolo ce prod!sse
in Dante il secondo 9mero$ prod!sse nel 2etrarca il maraviglioso$
lincompara1ile$ il sovrano poeta sentimentale$ ciamato cosb non dico dai
nostri ma dai romantici.
=Q
Ettore ,a""ali percepisce come motivoHciave *con s'ondo
dantescoHvicianoH'oscoliano/ del "iscorso di Leopardi Elanelito
alla grande poesia t!tta immagina"ione$ sia essa idoleggiata nel
capolavoro ideale$ sia essa storicamente concretata nei grandi poeti
passati$ nei poeti cio della =ibbia$ in 9mero$ in Esidio$ in
Anacreonte$ in -allimaco$ e poi in Dante$ nel 2etrarca$ nellAriosto$
le cime di !na tradi"ione a!t@ctona$ grecoHlatina e italianaN e poi in
Virgilio e nel :asso$ ce sono per@ gi% poeti ri'lessi e d!n&!e di
grande ma non grandissima 'antasia$ dintense ma non 'iere
passioni$ di eccellente ma non s!1lGme e divina semplicit%F.
=>

(!esto elenco p!@ essere completato ance col gi!di"io di
Leopardi s! 9vidio *'orm!lato per me""o di !na 1ellissima
meta'ora/$ ce !n!lteriore importante 'onte della poesia
dantesca#
+(.!al !omo savio antepone 9vidio a &!esti poeti +9mero$ Virgilio e
Dante.O An"i ci non lo pospone di l!ngo trattoO -i non lo pospone a
DanteO Il &!ale gi!sto il contrario d9vidio$ in &!anto con d!e pennellate
vi 'a !na 'ig!ra spiccatissima$ cosb 'ranco e 1ellamente trasc!rato ce appena
pare ce si serva delle parole ad altro ce a raccontare o a simili !si ordinari$
mentrecA dipinge s!per1amente$ e il s!o poema pieno di immagini
vivacissime +\..
KR
=Q Leopardi$ "iscorso di un italiano intorno alla poesia romantica$ in Leopardi$ <pere$
vol. II$ ed. cit.$ p.=LR *corsivi nelloriginale/.
=> ,a""ali$ <sservazioni sul V"iscorso di un italianoW$ in (eopardi e il )ettecento$ ed. cit.$
pp.LLRHLL?.
KR Leopardi$ "iscorso$ ed. cit.$ p.=LI. 2er !nanalisi recente del UIII -anto dellInferno$
con particolare atten"ione allin'l!en"a ovidiana$ vedi Es"ter DrasW5c"7$ VCome
?=K
Si deve tener presente ce nel "iscorso B ce la 'orm!laH
"ione della prima poetica leopardiana B EDante ancora il Zsecondo
9mero[$ 1encA appaia circondato da !na sciera di degni sodali#
Anacreonte$ 2indaro$ 2etrarca$ Ariosto$ :asso$ ,icelangelo$ Al'ieri$
Ca''aello e -anovaFN tale compagnia E cosG eterogenea da 'ar
nascere 'ondati sospetti circa il rigore critico del gi!di"io
leopardiano$ ce ance &!ando colloca +\. al vertice della piramide
9mero e Dante *salt!ariamente +\. Virgilio/$ inimita1ili esemplari
di poesia scietta$ spontanea$ p!ra$ imitatrice della nat!ra e non
daltri modelli +\.$ conserva !na certa rigide""a scematica$
riconosci1ile del pari in !n altro motivo destinato a divenir topico
nel pensiero del LeopardiF$ ossia Enel contrasto DanteH9vidio$ conH
seg!ente a &!ellordine gerarcicoF.
K?
Si deve 'are !n accenno a parte allin'l!en"a di Al'ieri nella
'orma"ione del gi!di"io leopardiano s! Dante# lapproccio
dellastigiano ad Aligieri era almeno tanto importante per
Leopardi &!anto lo era stato per Toscolo.
9 gran padre Aligier &!esto giV non ti tocca per amor di te ce non ai
1isogno di mon!mento$ e sei glorioso per t!tto e immortale e se lItalia
tavesse dimenticato sare11e giV 1ar1ara ec. nA certo ti dimentic@$ le
avvengano t!tte le svent!re se lo 'ece.
KD
6on ci si p!@ nonHricordare dei cele1ri versi al'ieriani E9 gran
padre Aligier$ se dal ciel miri Pme t!o discepol non indegno starmi
Pdal cor traendo pro'ondi sospiri Pprostrato innan"i ai t!oi '!nerei
marmiF.
KI
Secondo lo sciarimento di ,a""ali nel pensiero
pintor che con essempro pingaW6 l%influenza ovidiana sulle metamorfosi vegetali della
Commedia$ in "al testo alla rete. (etteratura0 arte0 cultura e storia in nuove prospettive *a c.
di Endre S"WVrosi e 45"se' 6ag7/$ Un. degli St!di Entvns L5rVnd$ )!dapest$ DR?R$
pp.?IHDQ.
K? -onsoli$ (eopardi e "ante$ ed. cit.$ p.LL.
KD Leopardi$ rgomento di una canzone sullo stato presente dell%Italia$ in Leopardi$ <pere$
vol. II$ ed. cit.$ p.=<<.
KI Al'ieri$ 'ime *LIII/$ citato in "ante oscuro e barbaro$ ed. cit.$ p.D?=.
?=<
leopardiano B sempre in '!n"ione della rice"ione della teoria
storicoH'iloso'ica di Vico B sono molto evidenti Ei legami con
lAl'ieri$ in armonia al vigoroso al'ierismo del poeta delle can"oni
patriotticeHciviliF$ inoltre sic!ramente c !n legame Etra il Z'orte
sentire[ dell!no e Zlimpeto e 'or"a e grande""a di a''etti e di
pensieri[ dellaltroFN t!tto sommato per@ Jla lett!ra ce pi0
direttamente in'l!G s!l Leopardi del "iscorso '! &!ella del
ToscoloF.
KL
Lassimila"ione della conce"ione 'oscoliana *di radice
dantescoHviciana/ a condotto Leopardi a delle 'orm!la"ioni s!l
r!olo della mitologia ce sono analoge con$ ma certamente non
!g!ali a &!elle di Toscolo# Jla mitologia p!ra immagina"ione$ cio
p!ro conten!to di poesiaFN nel caso di Leopardi per@ la mitologia
non altro ce J!na 'in"ione$ !nill!sione privata$ !n ameno
inganno e dilettoso$ ce accende la 'antasia del poeta e si com!nica
!niversalmente ai lettoriF$ mentre nel caso di Toscolo *in
!narmonia maggiore con Dante e Vico/ Jla mitologia si risolve in
teologia$ in istit!"ione religiosa$ d!n&!e in !nistit!"ione collettiva$
civile$ na"ionale. I miti per il Toscolo corrispondono ad a"ioni
magnanime# e d!n&!e sono le 'orme religiose di &!ei popoli
'ierissimi per sensi$ passioni e immagina"ione ce '!rono i popoli
antici$ e dei loro poetiHteologiF B in 1reve$ per Toscolo la 'avola
teologica J !nistit!"ione storicaF.
K=
II.I. Lo Jibaldone
2assando ai ri'erimenti dantesci dello Jibaldone cospic!o
ce in &!esti$ in 1ase allapproccio leopardiano$ Esolo Dante 'ra gli
a!tori trecentesci Ze11e inten"ione$ scrivendo$ di applicar la
ling!a italiana alla letterat!ra[$ e ci@ rese mani'esto nei programmi
KL ,a""ali$ <sservazioni sul V"iscorso di un italianoW$ ed. cit.$ p.LLL.
K= ,a""ali$ op. cit.$ p.LL= *corsivi miei$ 4.6./. Diversi st!diosi 'anno ri'erimento ance
alla can"one leopardiana d ngelo Mai come ad !nopera ce a certa rilevan"a dal
p!nto di vista dellin'l!en"a dantesca# c'r. per es. -onsoli$ "ante e (eopardi$ ed. cit.$
p.L<. -onsoli accenna ance (%appressamento della morte *?Q?K/ come !na poesia ce
mostra tratti dantesci *c'r. -onsoli$ op. cit.$ p.LI/.
?=Q
teorici e nellimpegno pratico con c!i a''ront@ la grande impresa del
poema sacro Zdovegli tratt@ le materie pi0 gravi della 'iloso'ia e
teologia[$ e laltra non meno ard!a del Convivio$ Zopera t!tta
'iloso'ica$ teologica$ e insomma dottrinale e gravissima[ +\.N per
att!are i s!oi intenti os@ prendereF la ling!a popolare ed elevarla
alle materie pi0 s!1limiN inoltre Eattinse parimente dalla letterat!ra
proven"ale e 'ece largo !so di 1ar1arismi$ ri!scendo$ attraverso tali
Zpellegrini[$ elegante +\.N accortosi +\. &!anto convenisse il
volgare allavan"are dei cost!mi$ lettere e 'iloso'ia dopo il
risorgimento degli st!di$ sollev@ la parlata popolare all dignit% di
ling!a ill!stre$ sostit!endola alla latina in !nopera classica
Zappartenente a ogni genere di letterat!ra[$ e con ci@ dette
lesempio$ addit@ lo scopo$ in'!se coraggio aglItalianiF.
KK
A &!esto
rig!ardo del t!tto legittima p!re losserva"ione di )attistini$
secondo la &!ale da parte di Leopardi non vengono mai Emessi in
disc!ssione i meriti ling!istici e poetici +di Dante.$ 1encA applicati
a !n %m1ito$ &!ello teologico e religioso$ dal &!ale nello Jibaldone ci
si sente irrimedia1ilmente estranei# ZDante col s!o magnanimo
ardire$ pigliando &!ella ling!accia greggia ed in'orme dalle 1occe
ple1ee$ e volendo innal"arla 'in dove si p!@ mai gi!ngere$ si
compiac&!e$ ance in onta della convenien"a e 1!on g!sto poetico$
di applicarla a ci@ ce allora si stimava la pi] s!1lime materia$ cio
la teologia[ +DK otto1re ?QD?.F.
K<
6el caso di certe ri'lessioni
leopardiane s! Dante nello Jibaldone opport!no s!pporre
lin'l!en"a dei saggi dantesci di Gi!lio 2erticari *scritti intorno al
?QDR/$
KQ
nei &!ali !n elementoHciave lapproccio 'iloso'icoH
ling!istico# nelle ri'lessioni 'rammentarie di Leopardi proprio
&!esta pro1lematica *gi% anali""ata anteriormente da Toscolo
dantista/ costit!isce lelemento di 1ase com!ne. -ome Di 2ino
KK (eopardi$ in E"$ pp.KDKHKD< *con cita"ioni locali""ate dallo Jibaldone/.
K< )attistini$ Il modello e le suggestioni letterarieB$ ed. cit.$ p.L<>.
KQ 2erticari$ "ell%amor patrio di "ante lighieri e del suo libro intorno al volgare elo!uioN
"egli scrittori del +recento e de% loro imitatoriN "ifesa di "ante.
?=>
sottolinea$ Jcerti gi!di"i s! Dante +\. non anno mai preso
svil!ppoF$ al massimo Jsi sono complicati alla l!ce di ri'lessioni
s!llo stile$ la grammatica$ let% della scritt!ra. +\. +A. tale
proposito$ le dis!g!glian"e tra sceda e sceda sono motivate dal
vario e progressivo p!nt!ali""arsi di &!ella filosofia della lingua ce
sem1ra costit!ire lasse maggiore della critica leopardiana. +\.
9sservato nella storia della ling!a$ da !na parte Dante ass!nto
come il genio ce insta!ra la nostra civilt% roman"aN dallaltra$
esplorato nei modi$ nelle caratteristice e nei limiti del s!o
volgareF.
K>
G!ardando alc!ni l!ogi dantesci paradigmatici dello
Jibaldone$ evidentemente dimportan"a ciave il paragone :assoH
Dante#
Dei nostri sommi poeti$ d!e sono stati s'ort!natissimi$ Dante e il :asso. Di
am1ed!e a11iamo e visitiamo i sepolcri# '!ori delle patrie loro am1ed!e. ,a
io$ ce o pianto sopra &!ello del :asso$ non o sentito alc!n moto di
tenere""a a &!ello di Dante# e cosb credo ce avvenga generalmente. E
nondimeno non mancava in me$ nA manca negli altri$ !naltissima stima$
an"i ammira"ione$ verso DanteN maggiore 'orse *e ragionevolmente/ ce
verso laltro. Di pi]$ le svent!re di &!ello +Dante. '!rono sen"a d!11io reali e
grandiN di &!esto +:asso. appena siamo certi ce non 'ossero +\.
immaginarie +\.. ,a noi veggiamo in Dante !n !omo danimo 'orte$
danimo 1astante a reggere e sostenere la mala 'ort!naN oltracci@ !n !omo
ce contrasta e com1atte con essa$ colla necessitV$ col 'ato. +\. 6el :asso
veggiamo !no ce +\. a ced!to allavversitV$ ce so''re contin!amente e
patisce oltre modo. Siano ancora immaginarie e vane del t!tto le s!e
calamitV$ la in'elicitV s!a +di :asso. certamente reale. An"i sen"a 'allo$ se
1en sia meno s'ort!nato di Dante$ egli +:asso. molto pi] in'elice.
<R
M altrettanto importante la ricorrente *e gi% accennata/
K> Di 2ino$ "issonanze nel (eopardi lettore di "ante$ ed. cit.$ p.=I<$ corsivi miei$ 4.6.
<R Leopardi$ Jibaldone scelto *+Cecanati$ ?L mar"o ?QD<. VII$ ?>=$ K/$ in Leopardi$
<pere$ vol. III$ ed. cit.$ pp.<>QH<>>. Secondo lopinione *a mio parere &!estiona1ile/ di
-onsoli E&!esta nota segna il de'initivo distacco di Leopardi da Dante$ il rigetto di
!n modello di vita e di c!lt!ra$ intatta restando$ t!ttavia$ lammira"ione per il poeta
e per il creatore della ling!aF. -onsoli$ (eopardi e "ante$ ed. cit.$ p.=K.
?KR
opposi"ione di Dante con 9vidio B in &!anto caratteri diversi B$
'orm!lata in vari l!ogi dello Jibaldone. A livello speci'icamente
letterario la di''eren"a tra &!esti d!e caratteri presentata nel
modo seg!ente#
9vidio$ il c!i modo di dipingere len!merare$ come i moderni descrittivi
sentimentali ec.$ non lascia &!asi niente a 'are al lettoreN laddove Dante$ ce
con d!e parole desta !nimmagine$ lascia molto a 'are alla 'antasiaN ma dico
'are$ non giV 'aticare$ giaccA ella +la 'antasia. spontaneamente concepisce
&!ellimmagine e aggi!nge &!ello ce manca ai tratti del poeta$ ce son tali
da riciamar &!asi necessariamente lidea del t!tto. E cosb presso gli antici
in ogni genere di imita"ione della nat!ra.
<?
Inoltre$
9vidio descrive$ Virgilio dipinge$ Dante *e cosb propor"ionatamente nella
prosa il nostro )artoli/$ +\. non solo dipinge da maestro in d!e colpi e vi 'a
!na 'ig!ra con !n tratto di pennello$ non solo dipinge sen"a descrivere
*come 'a ance Virgilio ed 9mero/$ ma intaglia e scolpisce dinan"i agli occi
del lettore le proprie idee$ concetti$ immagini$ sentimenti.
<D
Una 'orm!la"ione sintetica della poetica di Leopardi B con
ri'erimento allopposi"ione DanteH9vidio B la seg!ente#
Il poeta dee mostrar di avere !n 'ine pi] serio ce &!ello di destar delle
immagini e di 'ar delle descri"ioni. E &!anto p!r &!esto sia il s!o intento
principale$ ei deve cercarlo in modo come se non se ne c!rasse$ e 'ar vista di
non cercarlo$ ma di mirare a cose pi] gravi# ma descrivere 'ra tanto$ e
introd!rre nel s!o poema le immagini$ come cose a l!i poco importanti ce
gli scorrano nat!ralmente dalla pennaN e per dir cosb$ descrivere e introd!rre
immagini$ con gravitV$ con serietV$ sen"alc!na dimostra"ione di
compiacen"a e di st!dio apposito$ e di pensarci e 1adarci$ nA di voler ce il
lettore ci si 'ermi. -osb 'anno 9mero e Virgilio e Dante$ i &!ali$ pienissimi di
vivissime immagini e descri"ioni$ non mostrano p!r daccorgersene$ ma
<? Leopardi$ Jibaldone scelto *I$ ?K=$?/$ ed. cit.$ p.KR.
<D op. cit. *+D> gi!gno ?QDD. IV$ DQ>$ ?/$ p.=?R. Il padre ges!ita Daniello )artoli *del
Seicento/ ciamato da Leopardi addiritt!ra Eil Dante della prosa italianaF# c'r. op.
cit. *+DD mar"o ?QDD. IV$ D?=$ D/$ p.L<Q.
?K?
'anno vista di avere !n 'ine molto pi] serio ce stia loro !nicamente a c!ore$
e dal &!al solo festinent +appaiono rapidi. contin!amente +\. il racconto
della"ioni e levento o s!ccesso di esse. Al contrario 'a 9vidio$ il &!ale non
dissim!la$ non ce nascondaN ma dimostra$ e +\. con'essa &!ello ce .
<I
Leopardi B come gi% era stato segnalato B ass!me !na
posi"ione ce decisamente contraria allallegorismo in
connessione allesegesi della Commedia. 6ella 'orm!la"ione 'orse
pi0 sintetica di tale posi"ione *con !n ri'erimento critico
allesoterismo/ si legge#
-i s!ppone allegorie in !n poema$ roman"o +\. come si tanto 'atto
anticamente e modernamente nellIliade e <dissea$ come 'ece il :asso
medesimo nella s!a .erusalemmeN come ora il +Ga1riele. Cossetti nel
commento alla "ivina Commedia ce si stampa in Londra$ la v!ol t!tta
allegorica$ allegorico il personaggio di Trancesca da Cimini$ allegorico
Ugolino$ +\. distr!gge t!tto linteresse del poema +\.. 6oi possiamo
interessarci per !na persona ce sappiamo interamente 'inta dal poeta$
drammatico$ novelliere ec.N non possiamo per !na ce s!ppongiamo
allegorica. 2ercA allora la 'alsitV +\. nellinten"ione stessa dello scrittore.
<L
In &!anto seg!e$ si vedr% il l!ogo test!ale in c!i Leopardi
espone la propria pec!liare conce"ione cristiana$ 'acendo
importanti ri'erimenti al contrappasso e di conseg!en"a alla teoria
del diritto e alla teologia dantesci$ sottolineando tra laltro ce il
carattere e il campo da"ione delle pene dellIn'erno e del
2!rgatorio *p!r essendo concepiti &!esti d!e come l!ogi
delloltretom1a/ sono strettamente legati al mondo terreno.
+2.!@ dirsi con veritV ce il -ristianesimo pi] atto ad atterrire ce a
consolare$ o a rallegrare$ a dilettare$ a pascere colla speran"a. Ed certissimo
in'atti ce lin'l!en"a da l!i +dal -ristianesimo. esercitata s!lle a"ioni degli
!omini sempre stata ed t!ttavia come di religion minacciante assai pi]
ce come di religion promettenteN cegli +il -ristianesimo. a indotto al
1ene e allontanato dal male$ e giovato alla societV ed alla morale assai pi] col
<I op. cit. *+DR settem1re ?QDI. V$ L?D$ ?/$ pp.KILHKI=.
<L op. cit. *+D settem1re ?QDQ. VII$ IR<$ D/$ p.QI=.
?KD
timore ce colla speran"aN ce i cristiani osservarono e osservano i precetti
della religion loro pi] per rispetto dellin'erno e del 2!rgatorio ce del
2aradiso. E Dante ce riesce a spaventar dellin'erno$ non riesce$ nA ance
poeticamente parlando$ a invogliar p!nto del 2aradisoN e ci@ non per
mancan"a darte nA dinven"ione +\.$ ma per nat!ra de s!oi s!11ietti e
degli !omini +\.. M ance certo ce siccome il -ristianesimo sen"a il s!o
in'erno e il s!o 2!rgatorio$ e col s!o 2aradiso$ non avre11e av!ta e non
avre11e s!lla condotta e s!i cost!mi degli !omini &!ella in'l!en"a cegli
e11e ed a$ cosb non lavre11e av!ta$ o minore assai$ se e +il -ristianesimo.
non avesse minacciato nellin'erno e nel 2!rgatorio !na pena di &!alitV
concepi1ile$ e segli avesse solo minacciata la pena del danno c di &!alitV
inconcepi1ile$ e di nat!ra diversa dalle pene di &!esto mondoN 1encA non
tanto$ &!anto la 1eatit!dine celeste dalle terreneN percA noi concepiamo
p!re e sentiamo per esperien"a come ci possa 'are in'elici la priva"ione e il
desiderio di 1eni non mai provati$ mal conosci!ti$ ed ance non de'ini1ili
+\.. 9nde ance non concependo il 1ene del 2aradiso$ possiamo in &!alce
modo concepire come la priva"ione irrepara1ile e il desiderio contin!o ed
eterno di esso possa 'are in'elici$ massime ci sa di non poter esser mai
soddis'atto$ e p!r sempre desidera$ e sa daver sempre a desiderare$ e ci
certo di penar sempre allo stesso modo$ e di essere eternamente in'elice
sen"a riparo$ e sen"a sollievo alc!no +\.. :!tto ci@ noi possiamo 1en
concepire$ &!asi secondariamente$ come possa esser ca!sa di somma
in'elicitV$ 1encA non possiamo concepirlo primariamente$ cio la &!alitV di
&!el 1ene ce nellin'erno +\. si desidera$ e la c!i priva"ione e desiderio 'a
in'elici i dannati.
<=
2er concl!dere$ !n 1reve cenno alla colloca"ione adeg!ata
delle ri'lessioni leopardiane s! Dante nella ;uerelle des ncients et
des Modernes. Si p!@ a''ermare ce con Dante a11ia av!to ini"io la
tradi"ione letteraria a c!i Leopardi Esente di appartenere$
nonostante il distacco della civilt% moderna dallantica$ essendo
Zsempre vero ce la letterat!ra italiana la pi0 antica delle viventi$
perc Dante$ 2etrarca$ )occaccio sono i pi0 antici classici 'ra
moderni$ pi0 antici ce si leggano e nominino$ non solo 'ra gli
eruditi na"ionali$ ma 'ra t!tti i colti dE!ropa[ +Jibaldone$ DR otto1re
?QDQ.F.
<K
<= op. cit. *+DI settem1re ?QDI. V$ LDI$ ?/$ pp.K=RHK=D.
<K -onsoli$ (eopardi e "ante$ ed. cit.$ p.>R.
?KI
-oncl!sione
In &!esto lavoro si cercato di dare !n analisi delle tappe pi0
importanti dellattivit% letteraria B in connessione alla rival!ta"ione
dellopera dantesca nel canone letterario B di Toscolo e di Leopardi.
Toscolo$ in &!alit% di primo dantista in senso scienti'ico$ a
sinteti""ato le tesi interpretative s! Dante di a!tori settecentesci B
e con grande 'or"a innovativa B come Vico$ Go""i e Al'ieri.
Leopardi a e''ett!ato pressappoco la stessa sintesi$ completandola
ormai con lesperien"a dellesegesi 'oscoliana di Dante$ sen"a per@
!n particolare rigore disciplinare$ pi!ttosto in 'orma di ri'lessioni e
in 'orma poetica. Sotto laspetto della 'onda"ione dellesegesi
dantesca moderna$ tra i d!e a!tori del primo 9ttocento Toscolo
ris!lta di essere pi0 importante$ giacc stato l!i a porre le 1asi
della n!ova disciplina conosci!ta in seg!ito col nome di dantistica$
oltre ad aver integrato nella propria arte poetica leredit% di
Aligieri. 9vviamente per@ ance Leopardi a 'orm!lato delle tesi
s! Dante ce B nel processo della stes!ra di commenti in senso
moderno alle opere di Dante B ris!ltavano di essere molto
stimolanti. 6ella tradi"ione esegetica con rig!ardo alle opere di
Dante presente sia leredit% di Toscolo ce &!ella di Leopardi$
&!indi in 'in dei conti am1ed!e eredit% esegetice sono da
considerare 'ondamentali.
?KL
:IYA,C :X:Y
Leopardi e Dante
Limpatto di Dante s!lla letterat!ra italiana &!asi inestima1ile$
non solo per aver creato !n ling!aggio com!ne$ ma per aver dato
vita a !n originale commento letterario ce grad!almente
diventato !n vero genere a!tonomo nel corso dei secoli. -ommenH
tare Dante o 'are !n semplice aggi!nto al&!anto par"iale alle serie
di commenti pare inevita1ile a ci voglia considerarsi il s!ccessore
di &!esta tradi"ione letteraria italiana. Egli come Aristotele '! per
gli st!diosi e 'iloso'i medievali. -osG dalle ri'lessioni s! Dante
ness!no p!@ prescindere sen"a risciare la propria posi"ione
letteraria# la!tore del presente st!dio app!nto pensa ce Leopardi
a11ia risciato proprio &!esto.
Il tema JLeopardi e DanteF a prima vista sem1ra dessere
marginale nella critica dantesca$ non solo allestero *ce potre11e
essere nat!rale/$ ma ance in Italia#
?
le p!11lica"ioni legate al
nostro tema sono molto scarse. Trancesco )iondolillo *?QQ<H?><L/$
'amoso critico letterario$ a p!11licato !n vol!metto s! &!esto
tema# Con "ante e (eopardi *?>?K/. Si trovano 'ra le edi"ioni pi0
'resce gli Atti di !n convegno$ p!11licati nel ?><Q a Tiren"e#
(eopardi e la letteratura italiana dal "uecento al )eicento *contenendo i
testi delle con'eren"e ten!te d!e anni prima/N e !naltra$ dei coH
a!tori Ste'ano Verdino e ,ario L!"i$ "ante e (eopardi0 o della
modernit *?>>D/. A livello generale la modernit% p!@ essere !n
'ermaglio tematico importante *parla ance Senardi dei tratti di
JmodernitF
D
/ 'ra Leopardi e Dante. Am1ed!e si trovano al centro di
!na crisi ce tentano di comprendere per me""o delle loro opere$
per meglio dire$ am1ed!e sostengono in 'in dei conti ce !nopera
? Il pi0 recente saggio di T!lvio Senardi *2ro'essore allUniversit% di 2Acs/# Senardi$
"ante e (eopardi$ in Verbum$ DRR?P?$ p.?=?. 2i0 avanti per@ dovremo riconsiderare
alc!ni p!nti del saggio ce sem1rano taglienti ed esagerati.
D i1id.
?K=
artistica sia il prodotto di !na crisi# !na crisi ce si ricond!ce al
ri1attimento dellin'inito al 'inito. L!"i dice poeticamente#
J(%infinito lavora0 si fa sentire anche nel finito0 nel circoscritto terreno
della nostra condizione0 ripercuote come battito di fondo. E !uesta
tensione tra l%infinito e il finito > una condizione congenita in uno
scrittore0 > la situazione da cui nasce la scritturaF.
I
In &!estam1iente si
sit!ano ance i testi dantesci e leopardiani# non decisiva la
lontanan"a ideologica tra loro$ invece li annoda &!ella tensione 'ra
il 'inito e lin'inito$ dalla &!ale !n opera poetica nasce. E per am1eH
d!e la crisi a !n valore# per Dante ci@ signi'icava la necessit% di
rompere con lidea del potere mondiale assol!to del papa$ se11ene
il senso morale restasse intatto. -on Leopardi siamo allaltro lato
delle soglie della modernit%$ ce gi% so''re ance dalla lang!ide""a
del senso morale.
Il primo p!nto ce do11iamo prendere in cosidera"ione la
&!estione della ling!a. Senardi a''erma nel saggio citato ce
Leopardi non a11ia pot!to rimanere imm!ne a Dante in d!e eleH
menti 'ondamentali# l!no &!el sentimento na"ionale ce trova coH
m!nit% con la grande""a della creativit% ling!istica di Dante$ oltre
alla s!a immagina"ione politica$ nei con'ronti dellItalia. Laltro
p!nto elementare la conce"ione del genio in c!i lattivit% e il
pensiero stanno al livello pi0 alto. ,a torniamo ora al pro1lema
della ling!a.
L
Torse la conce"ione pi0 conven"ionale$ con ri'erimento a
Dante$ mirarlo come il creatore della ling!a$ il padre della letteraH
t!ra italiana e il seminatore dellidea della na"ione italiana. LeoparH
di accetta a t!tta spalla &!ella conce"ione$ e Dante come poeta
na"ionale gli resta !n importante p!nto di ri'erimento. 2arlando
delle convenien"e ce sono diverse nei vari popoli$ in certi casi B a'H
'erma Leopardi B Jsi crede ce elle sieno 'isseFN in connessione ai
I L!ca 6annipieri$ Mario (uzi. Il maestro e i suoi dialoghi$ TaraEditore$ Cimini$ DRR=$
p.<Q.
L Senardi$ op. cit.$ p.?=I.
?KK
'rancesi domanda# JDante non egli !n mostro per li 'rancesi nelle
s!e pi0 1elle partiN !n Dio per noiOF.
=
-io il g!sto per c!i Dante si
scopra come !n vero JDioF determinato dalle convenien"e$ dalle
idee na"ionali$ o da !n ling!aggio col &!ale si capaci di ricordare
!na ling!a anteriore in c!i limmagina"ione ancora prevaleva s!lla
ragione sterileO Toscolo aveva notato ce Dante '! il primo ce
JconcepG e att!@ il progetto di creare la ling!a e la poesia di !na
na"ioneF.
K
In modo analogo$ nello Jibaldone si legge ce Dante era
Jil primo scrittore e 'ormatore della ling!aF. Leopardi nei s!oi
canti$ principalmente nelld ngelo Mai e nel )opra il monumento di
"ante eleva Dante al panteon na"ionale dei padri 'ondatori come
ad !n Enea na"ionale. 6ell!ltimo canto applica il paragone
viciano DanteH9mero *JIl meonio cantor non pi0 soloF$ v.DD/
mentre nel primo presenta Dante come !n grande condottiero della
na"ione e di s stesso contro la 'ort!na '!nesta *J6on domito
nemico PDella 'ort!na$ al c!i sdegno e dolore PT! pi0 laverno ce la
terra amicoF$ vv. KDHKL/.
<
2er Leopardi lattivit% e il pensiero si ricond!cono ad !n
com!ne terreno ce la na"ione stessaN egli v!ole p!re dimostrare
il s!o amore per essa e v!ole oltrepassare il pensare sterile# in
Dante vede !na 'ig!ra em1lematica di !na vita energica e
com1attante. Allor&!ando egli sente ce con la s!a vita$ non
potendo prendere la propria parte nel risorgimento na"ionale e
diventando di grado in grado incapace di 'arne parte$ Dante
diventa ai s!oi occi !n grande pro'eta veterotestamentario$ inoltre
!n creatore geniale ce p!@ essere adorato ma non amato$ c!i
moralit% pesa s!lla na"ione come &!ella di E"eciele s! Israele. Il
= Jib.$ ?KQQH?KQ>. :!tte le cita"ioni leopardine sono estratte dal pi0 recente vol!me
sintetico# (eopardi0 +utte le poesie0 tutte le prose e lo Jibaldone *a c. di L!cio Telici e
Eman!ele :revi/$ 6ecton -ompton$ Coma$ DR?R.
K Il Toscolo citato da Senardi$ op. cit.0 pp.?=KH?=<.
< M c!rioso vedere in &!este rige d!e reminiscen"e dantesce# l!no Inferno II$ K?$
laltro #aradiso UVII$ DL$ dove 'ig!ra# J1en tetragono ai colpi di vent!raF.
J:etragonoF !n_espressione militare ce si ri'erisce alla 'orma del phalan: antico.
?K<
recanatese p!@ dissolvere il sentimento penoso della propria
inettit!dine esisten"iale in 2etrarca e in :asso$ i &!ali presentavano
simili sentimenti e tensioni esisten"iali nelle loro poesie.
2er@ a !na rilevan"a ancora maggiore la conce"ione leoparH
diana del classico e dellet% classica. In Leopardi molto importante
lattesa di !na n!ova ling!a dellE!ropa$
Q
ce B in seg!ito al latino e
al greco B possa esprimere la nostra condi"ione !niversalmente
cam1iata$ p!r conservando leredit% delle ling!e antice. Leopardi
pensa ce &!esta ling!a sia litaliano come !n vero s!ccessore e
erede del latino e del greco antico in E!ropa. E Dante nat!ralmente
a !n legame incontesta1ile 'ra lanticit% e la modernit%$ c!i ling!a
il volgareN inoltre egli J'! il primo assol!tamente in E!ropa$ ce
ardG concepire e scrisse !nopera classica e di letterat!ra in ling!a
volgare e moderna$ inal"ando !na ling!a moderna al grado di
ling!a ill!streF.
>
La Commedia !nopera classica$ perc Jcome i
poemi d9mero$ a11racci@ espressamente t!tto il sapere di &!ella
et%$ in teologia$ 'iloso'ia$ politica$ storia$ mitologia ec. E ri!scG
classica non rispetto solamente al tempo$ ma a t!tti i tempi$ e tra le
primarieN n solo rispetto allItalia ma a t!tte le na"ioni e
letterat!reF.
?R
Dante d!n&!e !niversale per t!tti gli !omini del
mondo in &!anto a vol!to sostit!ire la ling!a latina col volgare
per poter esprimere Jle circostan"e dei tempi e la nat!re delle
coseF. Siamo al p!nto. Secondo lestetica di Leopardi la poesia
Jdeve ill!dere$ e ill!dendo imitar la natura$ e imitando la nat!ra
dilettareF# il maggior accento s!llimita"ione. Limita"ione tale
da concepire il discorso della nat!ra# ci@ lessen"a di t!tto il
classico. JLa nat!ra parl@ agli antici$ cio glinspir@$ ma sen"a
svelarsiF.
??
-omprendere &!esta parola della nat!ra lessen"a del
classico$ ma non t!tte le ling!e sono capaci di comprenderla 1ene.
Q Vedi Jib.$ II?QHIIIQ.
> Jib.$ IIIQHIII> *D Settem1re ?QDI/.
?R Ibid.
?? G. Leopardi$ Canti$ ,ondadori$ ,ilano$ ?>Q<$ p.KD *annota"ione al margine/.
?KQ
La greca '! taleN per Dante ci@ sar% stato &!ella volgare.
2ossiamo dire ce Leopardi investigi Dante innan"it!tto
ling!isticamente$ paragonandolo alleredit% del mondo antico.
(!este ricerce mostrano l%universalit di "ante$ inoltre mostrano la
s!a opera come un modello della conoscienza umana per c!i possi1ile
comprendere la nat!ra *divina/ parlante. M proprio &!esta l!niverH
salit% di c!i a parlato ,ario L!"i$ so''ermando ce esistono dei
testi ce portano in s &!ell!niversalit% ed entrano Jnella storia$
nel ciclo dell!manit%F.
?D
-osG mi pare troppo grave la senten"a di Senardi$ secondo la
&!ale Leopardi non 'osse ri!scito$ non avesse sap!to Jcogliere il
segreto della Divina -ommediaF$ comprendere il signi'icato e la
centralit% storica della visione poeticoH'iloso'ica di Dante$ a parte le
str!tt!re letterarie medievali.
?I
Leopardi$ in contrasto con la s!a
genialit% intellett!ale *ce$ in modo pec!liare$ ravvisata da
Senardi solo con ri'erimento allo Jibaldone/$ capitato in !na
serrat!ra 'iloso'ica ce semplicemente non a dato !n codice per
risolvere il segreto. :!tto ci@ ce gi!dica1ile in Leopardi come
Jdi'etto di appro'ondimentoF in realt% non altro ce !naltra posiH
"ione nella conoscien"a di Dante$ non direttamente letteraria$ ma
pi!ttosto 'ilologicoH'iloso'ica.
M &!estiona1ile p!re se in tal modo 'osse possi1ile comparare
Leopardi e Dante. Secondo me la risposta sare11e Jnemmeno !n
noF. Leopardi non pone al centro della s!a ricerca la Commedia$ ma
non perc non riconosce la s!a rilevan"a$ 1ensG perc la conosca
1ene per il s!o carattere classico. La parola antica era ac&!isita da
Dante attraverso il volgare$ cosG si p!@ conoscere ottimamente DanH
te app!nto per la crea"ione di !nopera classica$ per il movimento
a!tentico dellarte. -osG a Leopardi non interessa tanto il commento
ad !n testo *ance il commento p!@ essere classico$ per es. il
commento di Averroe ad AristoteleN e la traduzione p!re riten!ta
?D 6annipieri$ op. cit.$ p.KQ.
?I Senardi$ op. cit.$ p.?<Q.
?K>
tale da Leopardi/$ ma gli interessa creare l%arte$ creare la poesia per
me""o della &!ale possi1ile 'ar parlare la nostra nat!ra e 'ar
vedere gli di nascosti sotto il velo della negativit%.
Ecco perci@ limportan"a del genio del &!ale neance
Leopardi a pot!to rimanere impassi1ile. La genialit% l!nica$ c!i
r!olo positivo il poeta recanatese riconosce nella storia !mana.
AltresG Dante ammirava gli !omini geniali$ ance se viss!ti '!ori
*prima/ della cristianit%$ mettendoli in !n castello lim1ico
ill!minato dallintelletto. 6el genio pensamento ed a"ione
convergono$ e si p!@ pensare a Ynlderlin leggendo la seg!ente
annota"ione leopardiana# J6ess!n !omo '! n sar% mai grande
nella 'iloso'ia o nelle lettere$ il &!ale non 'osse nato per operare pi0
e pi0 gran cose degli altriF.
?L
6ellopera darte latto eroico si mat!ra
in !n pensiero artistico. E lopera dantesca non tiene 'orse
strettamente in !n!nit% il pensiero *linten"ione/ e lattivit%$ e non
mette nel pro'ondissimo l!ogo dellIn'erno i diversi tipi di traditori
e sed!ttori in c!i altro il pensiero e altro loperareO
2er@ c !nimportante di''eren"a# per Leopardi il genio J!n
'atto soloF e appare Ja casoF$ le s!e rivela"ioni possono p!re essere
perd!te nel corso della storia come se non 'ossero esistite mai. 2er
Dante$ o meglio dire per il lettore della "ivina Commedia lopera vale
da modello e ci stimola a p!ri'icarsi per poter riconoscere
lann!n"io divino. 6ella -ommedia ci troviamo invitati a 'ar parte
di &!esto viaggio e raggi!ngere cosG il J1ene dellintellettoF. In
Leopardi non esiste tale invita"ione$ se non per la negativit%
a''rontata B ma non credo ce ci@ sia inten"ionale. In l!i t!tti sono
destinati a lottare con &!esto mondo c!po$ sen"a &!alsiasi ai!to
trascendentale. Il genio assol!tamente solo e non p!@ essere altro.
A Dante il genio !n dono del Dio creatore$ ce a la capacit% di 'ar
parte dellintellect!s agens$ diventando cosG !n pro'eta a livello
della sublevatio$ div!lgando la via att!ale a Dio.
?=
Lopera del genio
?L Jib.$ DL=I. IR *,aggio ?QDD/.
?= Al tema del pro'etismo vedi# Sandra De1enedetti Stoc$ "ante e la mistica ebraica$
?<R
non la prod!"ione del caso$ ma dellintelletto$ Jal &!ale an posto
mano e cielo e terraF.
2assiamo ora al terreno poetico. Leopardi teori""a d!e
grandi et% della poesia. L!na &!ella ce si potre11e caratteri""are
con la poesia d%immaginazione e poeta di genio *ne si addice il paragone
DanteH9mero$ limmagine viciana dellJ9mero cristianoF$ e la
teoria poetica ce con'ronta come lantitesi la poesia dellimH
magina"ione e la poesia sentimentale/$ ce caratteri""a ance il
periodo storico ce termina con la scon'itta politicoHmilitare di
)r!to. Laltro grande periodo si trova sotto le''etto del poeta di stile.
La poesia di Dante ro1!sta per &!anto rig!arda la s!a capacit% di
creare !na ling!a 'ormante concetti n!ovi B legata al periodo
viciano della 1ar1arie della ri'lessione B$ ma priva di stile. Invece
di Dante$ col!i ce impersoni'ica il poeta di stile sar% 2etrarca$ nei
con'ronti del &!ale la val!ta"ione *positiva/ romantica di Leopardi
'orse la pi0 evidente. Scrive ce in Dante lo stile J1ellissimo
1ensG$ ma poco diverso da &!el della prosaF trap!ntata da concetti
teologici e scolastici. -i si mescolano Jil letterario e +il. popolareF.
-ontrariamente$ la poesia di 2etrarca o di :asso signi'ica &!ella
pesante$ dal 'ascino della m!sicalit% delle parole. E se ci@ sia p!r
verissimo$ non signi'icere11e ce lopera dantesca non avesse il
primato in &!anto la maggiore della poesia dellimmagina"ione.
-ome lavevo gi% detto$ Leopardi cerca il proprio modo di
prod!rre !nopera classica negli anni giovanili imitando Dante. 6el
?Q?K scrive !na poesia$ lppressamento della morte$ ce a
mani'estamente dei caratteri dantesci. In &!esto saggio non voglio
ripetere gli accertamenti di Senardi in connessione a &!ella$ ma
mostrerei alc!ni p!nti rilevanti. (!esta poesia come se 'osse !n
tentativo creatoreHinterpretativo nei con'ronti di Dante. -ontiene
cin&!e canti 'ormati in ter"ine$ !na str!tt!ra di rime simile a &!ella
di Dante$ c!i IV canto ci mostra !n elisio di poeti con Dante$
2etrarca e :asso$ similmente al canto IV dellInferno dantesco ove
La Gi!ntina$ Coma$ DRRL.
?<?
stanno i pi0 generosi spiriti del mondo '!ori del cristianesimo.
6at!ralmente ci si trovano molti ri'erimenti test!ali e
immaginativi# Je taiti colei ce t!tto move Pce dir tA d!opo di s!o
santo ragnoF *IV$ L?HLD/$ all!dendo al verso 'inale del #aradiso$ e
potre11e trattarsi di !na reminiscen"a dantesca p!re nel caso
dellappari"ione degli spiriti di &!a# Ealme vestite di l!cido mantoF.
-i sono ance delle immagini complesse come &!ella ce
congi!nge il vedere e la 'ede *IV$ ?<=H?<</. M emo"ionante l!san"a
di concetti speci'ici come il ver1o dilatare$ ce d!e volte appare nella
poesia leopardiana e ce signi'ica lapert!ra della ragione !mana al
soprannat!rale#
E poi laperta vidi dilatarse
e crescer lo splendore a poco a poco
sb ce l!cido campo in cielo apparse. *IV$ KLHKK/
6el primo canto lavven!ta dellangelo ci 'a ricordare la
ven!ta di Virgilio. Langelo mandato dalla Vergine Santa dai raggi
sereni del cielo per poter salvare e dirigere il poeta$ sentendo cosG
vicina la s!a morte. La parola dellangelo non passa sen"a e''etto$
presentandogli lesteriorit% caretteristica della morte e
lincoraggiamento al poeta di prender la via &!ietamente
*Elevommi a !n tratto e$ P'a cor$ disse$ o 'iglio.F I$ ??L./. Allora
langelo gli mostra loltremondo$ a''inc il s!o distacco da &!esto
mondo non sia tanto doloroso. -on !na loc!"ione tipica 'inisce
&!estincontro# E,ira$ ed i miraiF.
2ossiamo trovare molte somiglian"e ance nelle storielle
para1olice. La storia di Trancesca e 2aolo *ce riten!ta da
Leopardi la parte pi0 poetica della Commedia/ &!i raccontata in
!naltra storiella damore similmente tragica$ &!ella di Ugo e
2arisiana. E ance la cla!s!ra s!lle orme del grande antenato# Eo
dolore Pin ricordarmi di mia voglia pravaaF.
(!i non non posso andare oltre &!esti 'rammenti$ ma gli
esempi sem1rano essere s!''icienti per dimostrare &!anto Leopardi
?<D
seg!isse il modello dantesco. Dopo &!esto tentativo poetico
Leopardi si volta in !naltra dire"ione$ per poter s!onare la nat!ra
nella nostra epoca$ e nella s!a prosa veramente sem1ra pi0 sordo al
s!ono dantesco.
La 'ig!ra ro1!sta e 'orte di Dante per Leopardi cessa di
essere !n tema principale$ ma non perc egli non a11ia pot!to
diventare talmente 'orte$ a ca!sa dei pro1lemi esisten"iali e
'iloso'ici dei &!ali scrive molte volte nelle s!e lettere personali.
Leopardi a trovato meglio lespressione poetica della s!a so''erenH
"a in 2etrarca o in :asso$ coi &!ali poteva identi'icarsi pi0 pro'ondaH
mente. :!ttavia p!@ essere importante ce non solo !na di''eren"a
concett!ale tra Dante e 2etrarca appare per l!i$ ma p!re !na
di''eren"a tra Dante e :asso$ rig!ardante le rela"ioni personali ed
esisten"iali. ,an'red Lent"en scrive# ELeopardi mette a con'ronto
:asso e Dante$ entram1i segnati dalla so''eren"aN ma mentre Dante
a intrapreso !na lotta contro la Zmala 'ort!na[$ contro necessitV e
'ato$ :asso si ci!so in sA stesso per dare li1ero corso al s!o dolore
personale$ ce in 'ondo sen"a valore e 'orse pi] pres!nto ce
realeF.
?K
6ei con'ronti di :asso$ ce gi!dicato come !n
personaggio psicopatologico da Lom1roso o da Ga!den"i$
Leopardi conserva ancora !na certa distan"a. E in &!esta lontananH
"a si sit!a la perce"ione del com!ne destino di t!tta l!manit%$ ce
la nat!ra lasci@ nelle mani dell!omo$ ance se &!ella com!nit%
veniva conosci!ta attraverso le prove e le tri1ola"ioni. Senardi nega
ce in Leopardi &!esta conce"ione valga# Jal sensista Leopardi +.
del t!tto priva di signi'icato per l!manit% e la s!a esisten"aF.
?<

)ensG Leopardi negasse lo scopo s!periore dell!manit%$ cancellanH
do cosG la possi1ilit% di &!alsiasi idea politica$ ci@ non v!ol dire il
'allimento di t!tta l!manit%. L!ltimo elemento il dolore
?K ,an'red Lent"en$ +aedium vitae. (eopardi e +or!uato +asso$ in (eopardi. #oeta e
pensatore , "ichter und "en1er *a c. di Se1astian 6e!meister e Ca''aelle Sirri/$ G!ida$
6apoli$ ?>><$ p.Q=.
?< Senardi$ op. cit.$ p.?<Q.
?<I
attraverso c!i p!@ essere organi""ato la com!nit% dei so''erenti.
JL!mana compagnia P:!tti 'ra se con'ederati estima PGli !omini$ e
t!tti a11raccia P-on vero amor$ porgendo PValida e pronta ed
aspettando aita P6egli alterni perigli e nelle angosce PDella g!erra
com!neF *.inestra$ ?D>H?I=/. Di &!ale altro concetto avremmo
1isognoO 2!r non in 'orma positiva$ ma &!i appare la conce"ione
dell!manit% ance in Leopardi$ sopratt!tto nella s!a !ltima grande
poesia# la .inestra. Sem1ra ce la compagnia !mana non a11ia altra
'onte *come 'ondamento/ ce la com!ne so''eren"a o la ricordan"a
di essa. Il piacere incapace di essere !n 'ondamento$ perc la s!a
'onte lappari"ione e lill!sione. Insomma$ la via attraverso
lIn'erno e il 2!rgatorio non p!@ essere risparmiata.
-on rig!ardo alla di''eren"a ideologica 'ra Dante e Leopardi$
possiamo dire ce la storia della rice"ione in &!esto senso non sia
essen"iale. Dante si interessa di pi0 dellimmanen"a ce della
trascenden"a perc$ da a!tentico pro'eta$ il principale p!nto per
l!i implicito nello svil!ppo morale dell!omo. E &!esto svil!ppo
reali""a1ile solo in &!esta terra. 6on si p!@ dire neance per@ ce
in Leopardi manci interamente la mentalit% ed!cativa. ,a
lesperien"a religiosa per l!i viene sostit!ita dallesperien"a sociale
e scienti'ica$ con linten"ione determinata di rivelare la realt%
sociale alle '!t!re genera"ioni *#ensieri$ ?QIK/. E il vero p!@ essere
!n 'ondamento s!''iciente per creare !na vita B come antitesi B in
opposi"ione agli scritti$ meno ri1alda e malsana$ spiccando
linten"ione dantesca.
?<L
,kC; )EC6YI
La lett!ra contemporanea di Dante
VA VqGY *a c!ra di/
(eggere "ante oggi.
Interpretare0 commentare0 tradurre
alle soglie del settecentesimo anniversario
Coma# Aracne$ DR??$ pp.L?R
Si svolto !n convegno. Lontano da noi$ vero# a Coma. E11e
ance dei ri'erimenti !ngeresi$ epp!re lopinione p!11lica del
nostro paese ne sa molto poco. 9vviamente non mi ri'erisco
allopinione p!11lica scienti'ica$ epp!re sare11e cosG giovevole se$
ai giorni nostri$ in piena epoca della c!lt!ra di massa$ ler!di"ione
tradi"ionale potesse avere accesso ad am1ienti ove 'inora lo e11ero
solo c!lt!re di carattere diverso. Vol!tamente non desidero
pron!nciare gi!di"io alc!no e non penso nepp!re di avere il diritto
di val!tare !na c!lt!ra migliore rispetto ad !naltra. Semplicemente
le rep!to essere diverse. -ertamente ancio o !na mia pre'eren"a
ce si orienta verso le 1elle lettere e proprio per &!esto o ragionato
pi0 volte a l!ngo s!l come trasmettere &!ester!di"ione verso degli
am1ienti ce invece ne pre'eriscono !naltra. 6on credo ce nel
corso di !n convegno vi possa essere la minima possi1ilit% di
accogliere grandi masse in &!alit% di !ditorio. 6on sare11e
nepp!re sal!tare. ,a p!11licare la versione scritta delle rela"ioni
di !n convegno potre11e gi% signi'icare !n passo verso la presa di
conoscen"a di !n maggior n!mero di persone intorno ad !n evento
del genere. E cosG a11iamo gi% delineato cosa potre11e essere la
'inalit%$ dalla prospettiva dellopinione p!11lica nonHscienti'ica$ di
!n vol!me contenente i saggi esposti nel corso di !n convegno$
oltre ad essere ovviamente !tile per la codi'ica"ione del messaggio
orale$ eternandolo e rendendolo cosG ricerca1ile per la scien"a.
Il li1ro ce tengo ora in mano contiene gli Atti del -onvegno
?<=
Interna"ionale (eggere "ante oggi. Interpretare0 commentare0 tradurre
alle soglie del settecentesimo anniversario$ svoltosi tra il DLHDK gi!gno
del DR?R presso lAccademia dUngeria in Coma.
)isogna sottolineare ce$ come ce lo ricorda ance va Vbg B
la c!ratrice del vol!me B nella s!a premessa al li1ro$ il -onvegno
non stato reali""ato con degli scopi cele1rativi$ poicA manca
ancora &!asi !n decennio al grande annivesario. Esso stato
pi!ttosto il 'r!tto di !nidea la &!ale stata s!ccessivamente
svil!ppata dal 2residente della Societ% Dantesca Ungerese$ 4Vnos
;elemen$ p!r non seg!endo esattamente i progetti ini"iali. Lidea
ini"iale prevedeva$ in'atti$ !n seminario avente come argomento la
'iloso'ia della ling!a e varie &!estioni interpretative. -ol passare
del tempo$ poi$ &!esti progetti ac&!isirono !n vol!me sempre pi0
ampio per gi!ngere$ in'ine$ ad !n convegno interna"ionale$ con !n
argomento molto pi0 esteso rispetto alle idee precedenti$ con la
partecipa"ione di n!merosi st!diosi e trad!ttori provenienti da
ogni parte del mondo.
Le di''eren"e tra i proggeti ini"iali e la reali""a"ione e''ettiva
del -onvegno si riscontrano leggendo lindice del li1ro. La
redattrice p!11lica nella prima parte del vol!me i saggi con'ormi ai
proggetti ini"iali$ mentre riporta nella seconda parte i saggi relativi
agli argomenti inseriti in !na 'ase s!ccessia nel programma del
-onvegno. La prima grande !nit% a per titolo Commento0
interpretazione0 lettura$ mentre la seconda intitolata -ortuna0
ricezione0 traduzione. Se percorriamo velocemente i nomi dei relatori$
ci accorgiamo immediatamente del gran n!mero di partecipanti
provenienti da paesi stranieri. :!tto ci@ ci riporta nella Tiren"e del
UII e UIII secolo$ ed come se nella 1i1lioteca di !n ricco mecenate
stessimo leggendo i titoli dei vol!mi coi nomi dei relativi a!tori. Il
carattere interna"ionale del -onvegno evidente ance per la
partecipa"ione degli istit!ti c!lt!rali a Coma di n!merosi paesi
*Esc!ela Esparola de Yistoria 7 Ar&!eologba en Coma$ Accademia
2olacca delle Scien"e$ Accademia di Danimarca$ Accademia di
?<K
Comania$ Istit!to di 6orvegia in Coma/$ tenendo nat!ralmente
presente ce i principali organi""atori dellevento erano lIstit!to
ETraWn5iF dellAccademia dUngeria in Coma e la Societ%
Dantesca Ungerese.
Se parliamo di Dante$ t!tti pensano$ gi!stamente$ allItalia.
Siamo$ &!indi$ 'ortemente portati a dimenticare ce la critica
dantesca sorpassa le att!ali 'rontiere politice del )el 2aese.
Secondo la tesi disc!ti1ile di Giovanni 2apini esposta in "ante vivo
*?>II/ s!l Sommo 2oeta capace di scrivere !na monogra'ia
solamente col!i ce sia Italiano$ 'iorentino di nascita e cattolico di
religione. 6el nostro caso$ ovviamente$ non parliamo di !na
monogra'ia$ epp!re il materiale ivi raccolto 1astere11e per
scriverne !na B in &!esto caso per@ i relatori italiani costit!ire11ero
!na netta minoran"a. I dantisti !ngeresi e il p!11lico attento al
loro operato pro1a1ilmente non si meraviglia leggendo i nomi di
st!diosi tanto prestigiosi$ come *in ordine di appari"ione/ ZoltVn
-se7$ 45"se' 2Vl$ 4Vnos ;elemen$ ;ornAlia YorvVt$ )Ala
Yo''mann$ 45"se' 6ag7$ LVs"l5 S"nrAn7i$ va Vbg$ 2Ater SVrWn"7$
6or1ert ,Vt7!s$ kdVm 6Vdasd7$ 4!dit )Vrdos. -erto ce da noi$
in Ungeria$ la popolarit% degli st!di dantesci 'acilmente
spiega1ile coi n!merosi secoli di storia in com!ne con lItalia e con
la vicinan"a geogra'ica ad essa. LUngeria$ in'atti$ non si trova
tanto distante dallItalia &!anto altri paesi dellE!ropa o addiritt!ra
di altri continenti ove$ in 1ase a &!esto li1ro$ possiamo s!pporre
ce operino ad altissimo livello altrettanti appassionati di Dante. Se
prima$ event!almente$ non avessimo sentito parlare degli st!di
dantesci scandinavi$ ora possiamo colmare &!este lac!ne
leggendo i saggi di Unn TalWeid *6orvegia/ e 9le ,e7er
*Danimarca/. Lo stesso discorso vale per gli st!di dantesci slavi# se
prima non avessimo av!to lopport!nit%$ ora 'inalmente possiamo
esplorare la loro ricce""a tramite gli st!di di ,aria ,aslanWa
*2olonia/$ Snmetana Y!siu e ,orana vale *-roa"ia/. 6onostante cosG
tanti ottimi scritti$ per me lesperien"a pi0 commovente stata
?<<
&!ella di leggere il saggio intorno alla trad!"ione della "ivina
Commedia nella propria ling!a del relatore vietnamita 6g!7en Van
Yoan.
Detto ci@$ entriamo 'inalmente nella str!tt!ra del vol!me
osservando &!ali saggi possiamo trovarci esattamente. -ome stato
gi% detto$ il vol!me si divide in d!e parti costit!enti. 2er prima
passiamo in rassegna gli st!di relativi alle &!estioni della 'iloso'ia
della ling!a. Leggendo il saggio di 4Vnos ;elemen$ )ull%asimmetria
tra le affermazioni filologiche e !uelle ermeneutiche$ notiamo ce
;elemen prende le distan"e dalle posi"ioni secondo le &!ali ogni
n!ova tesi 'ilologica nasca con tono polemico$ in &!anto sempre
possi1ile trovare !na tesi precedente ce la contraddicaN tale tesi
per@$ a''erma ;elemen$ non valida in campo ermene!tico. Lo
st!dioso dedica inoltre !n ampio spa"io al carattere a!toH
re'eren"iale della Commedia$ a''ermando ce la grande opera
dantesca sia la prima opera della letterat!ra mondiale ce a11ia
s'r!ttato la nat!ra a!tore'eren"iale della ling!a. Ance )Ala
Yo''mann tocca &!estioni relative alla 'iloso'ia della ling!a nel
saggio 1asato s!l canto UIU dellInferno e intitolato Complicanze
semantiche nel canto dei simoniaci$ anali""ando nel canto
lorgani""a"ione ritmicoHling!istica ce costit!ise !n 'attore
signi'icativo dellattit!dine narrativa. La!tore anali""a inoltre il
r!olo dellapostro'e nel ritmo narrativo$ noncA &!ello delle rime$
capaci di predeterminare lo scioglimento del 'ilo narrativo.
Lapproccio comparativo rappresentato innan"itt!tto dal
saggio di 45"se' 2Vl .razia e missione nella Commedia e nel -aust. In
&!esto scritto lo st!dioso scopre !nanalogia tra i prel!di del -aust e
i primi d!e canti della Commedia. :enendo presente ce lopera pi0
conosci!ta di Dante sia la "ivina Commedia$ essa certamente non
l!nica. :ra gli ela1orati riportati nel vol!me$ ci sono alc!ni ce si
occ!pano di altre opere di Dante. :ali sono i saggi di L!igi :assoni
ce anali""a il Convivio$ opp!re &!elli di 45"se' 6ag7 e di Unn
TalWied ce trattano della Monarchia.
?<Q
Laltra grande !nit% costit!tiva del vol!me si occ!pa delle
tecnice e della scien"a della trad!"ione. In &!esta seconda !nit%
troviamo lo st!dio di 4osA ,ic5$ +radurre "ante in )pagna. Lo
st!dioso dopo aver trattato le &!estioni relative alla trad!"ine
dellopera dantesca in spagnolo$ lancia la pro1lematica della
di''icolt% di adattare lendecasilla1o e la ter"ina ad alc!ne ling!e
sen"a !n intervento troppo violento nel conten!to dellopera da
parte del trad!ttore. kdVm 6Vdasd7 come se volesse rispondere a
,ic5 nel saggio =ellezza o semplicit6 il dilemma del traduttore. -ome
emerge gi% dal titolo$ 6Vdasd7 si occ!pa di t!tti &!ei dilemmi ce il
trad!ttore p!@ incontrare nel volgere all!ngerese la Commedia.
6Vdasd7 motiva ance la propria scelta di aver 'atto ricorso al
giam1o non rimato. Secondo lo st!dioso e trad!ttore va sempre
considerato il contesto in c!i si legge !n testo. 2er il lettore odierno$
in'atti$ non detto ce siano cosG evidenti alc!ni ri'erimenti
dantesci &!anto lo erano nellItalia dellepoca. 6Vdasd7 riporta
come esempio il nome di Ciacco ce alc!ni trad!ttori spesso e
volentieri trad!cono nella propria ling!a. E visto ce trattiamo la
&!estione della trad!"ione di !n testo alla propria ling!a$ va
aggi!nto ce gli st!di di 2Ater SVrWn"7 e 6or1ert ,Vt7!s si
occ!pano proprio dei pregi e degli event!ali di'etti della
trad!"ione all!ngerese di ,iVl7 )a1its. 6el vol!me si trovano
rappresentate ance le trad!"ioni tedesce$ 'rancesi$
nordamericane$ r!mene e vietnamite della Commedia tramite i
pensieri relativi di Yans derner SoWop$ ,arina ,arietti$ Cino
-ap!to$ ,oniWa TeWete e 6g!7en Van Yoan.
Un ampio spa"io ac&!ista ance linterdisciplinarit%. 6el
li1ro vediamo svil!ppati d!e esempi estremamente interessanti del
'enomeno nei saggi Moralit zoomorfe nella Commedia di va Vbg e
Identit animali nella Commedia dantesca6 tassonomia e interpretazione di
Snmetana Y!siu. I d!e a!tori cercano di riavvicinare m!t!amente la
letterat!ra appartenente alle scien"e !manistice e la tassonomia
ce 'a parte delle scien"e della nat!ra. (!esti saggi godono di !n
?<>
grandissimo valore$ percA oggi$ &!ando le scien"e tendono a
divergere sempre di pi0$ non permettendo alc!na intera"ione tra di
loro$ ammiriamo il 'atto ce Dante era ri!scito a conciliare dei rami
cosG divergenti della scien"a.
Un argomento altrettanto interdisciplinare &!ello dello
st!dio di 4!dit )Vrdos$ "ante e il cinema$ ce si concentra
principalmente s!lladatta"ione dellInferno s!l grande scermo da
parte di Gi!seppe De Lig!oro$ risalente al ?>??$ e s!ccessivamente
men"iona ance altre adatta"ioni cinematogra'ice$ come &!ella di
2eter Greenca7 e di :om 2ilips del ?>QQ. Un !lteriore
l!ngometraggio anali""ato da )Vrdos il Ianac *I dannati di
Varsavia/ di Andr"em damda ce$ p!r non essendo 1asato s!lla "ivina
Commedia$ vede comparire lInferno come intertesto.
M stata !nidea gentile e lodevole &!ella di inserire i dipinti
di Antonio :ripodi ispirati dalla Commedia ed esposti in occasione
del -onvegno.
-onsiglio il li1ro in &!estione a t!tti coloro ce conoscono$ e
ance a coloro ce ancora non conoscono loperato del Sommo
2oeta$ ma anno voglia di accedere a &!ellimmensa c!lt!ra ce si
svil!ppata gra"ie alle opere dantesce ormai &!asi sette secoli 'a$ e
ce contin!a a vivere ed a 'iorire ance nella nostra epoca.
?QR
4XZSET :A;k-S B 4XZSET 6AGY
CRONACA
Attivit% della Societ% Dantesca Ungerese
3
6el presente n!mero della nostra rivista B analogamente ai n!meri
precedenti B diamo il resoconto delle attivitV della Societ% Dantesca
Ungerese svolte nellAnno Accademico DR?RHDR?? e nel primo
semestre dellAnno Accademico DR??HDR?D.
6el corso delle sessioni ordinarie della SDU$ il DL settem1re
DR?R il 2ro'. 4Vnos ;elemen a esposto la s!a rela"ione dal titolo
EUlisse# la 'ig!ra del 'iloso'o *ancora !na volta B ma non l!ltima
volta B s! Ulisse/F +EUli^es# a 'ilo"5'!s alaWma *mAg eg7s"er$ de nem
!tolmVra Uli^esrll/F..
Il DD otto1re DR?R 45"se' 6ag7 a presentato il proprio st!dio
s! d!e grandi poeti e saggisti ce anno av!to !n r!olo
'ondamentale nella rival!ta"ione di Dante nella storiogra'ia
letteraria# EToscolo e Leopardi$ esegeti di DanteF +EToscolo As
Leopardi$ Dante Artelme"liF.. Il coHrelatore era :iamAr :5t$ ce
a completato con delle in'orma"ioni aggiornate il tema della
lett!ra leopardiana di Dante.
Il DK novem1re DR?R la SDU a ospitato !n grande
rappresentante della dantistica spagnola$ 4!an VarelaH2ortas de
9rd!ra *dellUniversit% -ompl!tense di ,adrid/$ ce a rivelato le
proprie tesi interpretative s!lla can"one dantesca *scritta in seg!ito
alla Vita nuova e inserita nel Convivio/ Voi che /ntendendo dal cielo di
Venere$ dalla perspettiva dei canti VIII e IU del #aradiso.
6ell!ltima sessione del semestre da!t!nno$ il ?< dicem1re
DR?R 6or1ert ,Vt7!s a presentato la propria lectura del canto UU
dellInferno.
Alla sessione plenaria del DQ gennaio DR?? il 2ro'. Imre
,adarVs" a presentato la propria lectura del canto di )r!netto
3 La presente -ronaca e il Cesoconto s!sseg!ente sono stati reali""ati nellam1ito del
programma di ricerca 9:;A 2D <=<><.
?Q?
Latini$ intitolata EZ-ome l!om setterna[# immortalit% oltreH
mondana e terrena nel canto UV dellInfernoF +EZYog7 nrnWbti meg
magVt a" em1er[. :]lvilVgi As 'nldi alatatlansVg a dantei #o1ol
UV AneWA1enF.N il coHrelatore era il 2ro'. 4Vnos ;elemen.
Il D= 'e11raio DR?? si pot!to assistere ad !neccellente
analisi semanticoHling!istica B esposta dal 2ro'. Giampaolo Salvi B
del canto U dellInferno$ col titolo enigmatico E-i stato
dispre""ato da G!idoOF +E;it vetett meg G!idoOF..
Il D= mar"o DR?? il 'amoso astronomo A!rAl 2onori
:ecrecW *a!tore del vol!me B p!11licato nel DRR? in !ngerese B
"ivina astronomia. stronomia nelle opere di "ante/ a parlato s!
EDante e lastronomia medievaleF +EDante As a Wn"ApWori
csillagVs"atF..
Il ?= aprile DR?? la SDU a ospitato il noto poeta !ngerese
Terenc )aran7i$ ce nella s!a rela"ione intitolata ELa trad!"ione
della "ivina Commedia# princGpi$ pro1lemi e sol!"ioniF +EA" Isteni
szDnE7t31 'ordbtVsa# elveW$ pro1lAmVW As megoldVsoWF. a parlato
app!nto delle di''icolt% rela"ionate alla trad!"ione moderna
dellopera maestra di Dante. In seg!ito alla con'eren"a di )aran7i
*preced!ta dalle parole introd!ttive del 2ro'. Imre ,adarVs"/ era
particolarmente interessante il di1attito tra lo stesso )aran7i e il
2ro'. kdVm 6Vdasd7$ il &!ale !ltimo B in stretta colla1ora"ione con
la SDU B sta p!re lavorando s! !na trad!"ione !ngerese
aggiornata della Commedia.
6ell!ltima sessione della SDU del semestre di primavera$
del D< maggio DR??$ il ricercatore :iamAr :5t a presentato la
propria lectura del canto IV dellInferno$ con la coHrela"ione di )Ala
Yo''mann.
Dopo lintervallo destate i mem1ri della SDU si sono ri!niti
B insieme ad !n p!11lico accademico pi0 vasto B in occasione
dellevento c!lt!rale 9n%ora con "ante il I settem1re DR??$ c!i
resoconto seg!e la presente -ronaca.
Il ?R settem1re a av!to l!ogo la sessione straordinaria della
?QD
SDU nella citt% di 4Vss"entandrVs$ preced!ta da !n programma
*rela"ionato a determinati anniversari/ alla -attedrale della stessa
citt%$ nella &!ale si trovano tra laltro gli a''resci degli anni ?>IR B
con tema oltremondano B di Vilmos A1a 6ovVW. Gli eventi in
&!estione B ai &!ali anno dato avvio coi propri discorsi *dalla
parte della SDU/ il 2ro'. 45"se' :aWVcs e il 2ro'. 4Vnos ;elemen B
sono stati organi""ati dal -om!ne e da ;inga DVvid *originaria del
l!ogo e Docente al Dipartimento dItalianistica dellUniversit% di
S"eged/.
Alla sed!ta ordinaria del D? otto1re DR?? la dottoranda Es"ter
DrasW5c"7 a presentato i ris!ltati della propria ricerca *ce a per
tema principale lanalisi delle in'l!en"e ovidiane s! Dante/$
nellam1ito della rela"ione dal titolo E,etamor'osi$ imitatio ed
aemulatio nel canto UUV dellInfernoF +E,etamor'5"is$ imitatio As
aemulatio a #o1ol UUV. AneWA1enF..
Il ?Q novem1re DR??$ ce era l!ltima sessione della SDU nel
semestre dinverno$ si pot!to assistere alla lectura del canto UUU
dellInferno$ presentata dal giovanissimo dantista ,VrW )erAn7i.
+n!ora con Dante.
Resoconto di un evento culturale del Club dei Professori
del Banco !B
Il I settem1re DR?? a av!to l!ogo con grande s!ccesso levento
intitolato 9n%ora con "ante +Eg5 8ra "ant3val. organi""ato dal -l!1
dei 2ro'essori del )anco per il -ommercio Estero Ungerese
+,ag7ar ;`lWeresWedelmi )anW. nella Sala -on'eren"e del
complesso commerciale L!rd7 di )!dapest$ alla presen"a di K=R
invitati accademici. Al centro dellevento stava la rappresenta"ione
del pe""o teatrale 9n%ora con "ante. Il primo settem1re stata
e''ett!ata B per !n p!11lico generale B la prova 'inale del pe""o
accennato$ mentre il D settem1re lopera stata eseg!ita per i
rappresentanti della stampa# nel presente resoconto si intende dare
?QI
noti"ie s! &!est!ltima occasione.
Il pe""o teatrale 9n%ora con "ante consiste essen"ialmente
nella recita"ione B da parte dellattore trentacin&!enne ;ris"tiVn
;olovratniW B di alc!ni cantiHciave della "ivina Commedia$ nella
trad!"ione !ngerese di ,iVl7 )a1its. Gli incipit dei canti recitati
sono preced!ti da 1revi 1rani m!sicali$ eseg!iti s!lla 'la!ta traversa
dal compositore e m!sicologo ZoltVn G7nng7nss7. Il direttore del
pe""o teatrale Andor L!WVts$ il progettista degli scenari Antal
)od5c"W7$ il progettista del cost!me :i1or ;iss$ la drammat!rga
IldiW5 LlWns. ,eritano !na particolare atten"ione gli scenari# la
topogra'ia e i 'enomeni allegorici principali della Commedia *tra
laltro la selva osc!ra$ il mare del E'olle voloF dUlisse$ il monte del
2!rgatorio$ e in'ine la Visio "ei B sim1oleggiata da diverse piastre
circolari concentrice$ messe !na sopra laltra e girate per me""o
della 'iamma di candele B$ t!tti in miniat!ra/ sono posti s! !na
grande tavola. Limmagine del l!ogo e del 'enomeno allegorico
connesso al canto recitato registrata da !na microcamera$ e tale
immagine viene proiettata s! diversi scermi$ com1inata B col
montaggio B con limmagine dellattore ce recita i canti in
&!estione$ imitando coi movimenti della mano la scritt!ra$ &!indi
rappresentando la rievocazione dei momenti principali dellitinerario
nellaldil%. 6el momento in c!i gi!nge ormai alla recita"ione della
Visio "ei dantesca$ lattore 'inisce latto della scritt!ra e 'a alc!ni
passi verso la camera *ossia verso gli spettatori/$ e poi B avendo
terminato la recita"ione B scompare dagli scermi. La parte audio
dellopera teatrale in &!estione$ ossia la recita"ione artistica di
;olovratniW della versione !ngerese dei cantiHciave accennati
della Commedia stata p!11licata nel DR?? *dalle case editrici
!ngeresi ;oss!t e ,om"er$ con lappoggio del -l!1 dei 2ro'essori
del ,;) e della rivista economica Vil7ggazdas7g/ s! !n -D
intitolato "ante0 (a "ivina Commedia. )elezione +"ante0 Isteni
)zDnE7t31. V7logat7s.$ col prologo e lepilogo di 6or1ert ,Vt7!s.
Il D settem1re DR??$ d!n&!e$ la rappresenta"ione dellopera
?QL
teatrale stata seg!ita da !na con'eren"a stampa con la presen"a di
tre pro'essori !niversitari eminenti# 4Vnos ;elemen$ 45"se' 2Vl e
laccennato 6or1ert ,Vt7!s. 6elle s!e parole introd!ttive il
vicepresidente del ,;)$ Imre )alog a sottolineato limportan"a
della missione del -l!1 dei 2ro'essori dello stesso )anco$ ri1adendo
ce listit!"ione c!lt!rale Club dei #rofessori nel corso della s!a
attivit% di me""o decennio era in grado di diventare !n 'attore
importante nella vita c!lt!rale ed accademica dellUngeria.
:ra gli interventi degli st!diosi di Dante merita !n accenno
&!ello di 4Vnos ;elemen$ secondo il &!ale tale prod!"ione teatrale
incl!de delle risposte alle seg!enti domande# come > possibile ce
!no spirito medievale sia capace di comunicare &!alcosa per il
mondo contemporaneoO In ce cosa consiste la forza del testo
dantescoO Il 'atto ce att!almente d!e grandi poeti !ngeresi$
kdVm 6Vdasd7 e Terenc )aran7i stiano preparando delle
trad!"ioni moderne della Commedia dimostra p!re ce il messaggio
di Dante sia dimportan"a 'ondamentale ance per gli intellett!ali e
per il p!11lico lettore della nostra epoca. Secondo ;elemen si
pot!to assistere ad !na 1ellissima rappresenta"ione interpretativa
della Commedia$ &!indi si a!spica ce &!estopera teatrale a11ia in
'!t!ro !lteriori rappresenta"ioni. In connessione allaspetto tecnico
;elemen a sottolineato ce la rappresenta"ione vis!ale della Visio
"ei B sia dal p!nto di vista scenico ce tecnico B sia da ritenere
geniale$ giacc stata capace di visualizzare !n 'enomeno astratto$
descritto da Dante verbalmente.
Lattore ;ris"tiVn ;olovratniW a spiegato ce nel corso della
prepara"ione per la recita"ione il p!nto di parten"a era la propria
esperien"a di vita$ ma ovviamente era importante p!re conoscere il
contesto della genesi del testo# in &!est!ltimo stato ai!tato dai tre
dantisti !ngeresi men"ionati. -ome sottolineava ;olovratniW$ il
testo evidentemente tratta dellitinerario dell%essere umano come tale.
Lorgani""atrice del -l!1 dei 2ro'essori$ ;ata ;o"ma a p!re
a!spicato la possi1ile contin!a"ione della rappresenta"ione
?Q=
dellopera.
(!estini"iativa del -l!1 dei 2ro'essori del ,;) a
ind!11iamente arriccito la vita c!lt!rale !ngerese
contemporanea ed a contri1!ito notevolmente alla rinnova"ione
del c!lto di Dante in Ungeria$ con'ermando la grande""a
!niversale ed eterna della poesia dantesca.
?QK
"OARIO # $AR$A%O
GZA SALLAY# Dante e Virgilio nei canti I e II
dellInferno ?
4XZSET 6AGY# Alle porte della citt% di Dite.
Analisi dei canti VIII e IU dellInferno ?>
DCAS;X-ZY ESZ:EC# Str!tt!re antitetice e metaH
mor'osi nel canto UIII dellInferno ==
)LA Y9TT,A66 B 4k69S ;ELE,E6# Il canto UUVI
dellIn'erno <<
AUCL 2969CI :YEdCEd;# Dante e lastronomia
medievale ?D=
4XZSET 6AGY# Toscolo e Leopardi esegeti di Dante ?I<
:IYA,C :X:Y# Leopardi e Dante ?K=
,kC; )EC6YI# La lett!ra contemporanea di Dante ?<=
4XZSET 6AGY B 4XZSET :A;k-S# -ronaca B Attivit%
della Societ% Dantesca Ungerese ?Q?
?Q<

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