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PICCOLO
 
il 
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Anno I • n. 30 •
SABATO 26 LUGLIO 2014
 
Periodico • € 0,02 copia omaggio
 Non riceve alcun finanziamento pubblico
 Edizione chiusa  alle ore 21
 
 IL PROCESSO
TARI: FINO A 24 RATE E FONDO DI SOSTEGNO
SETTIMANALE 
 Pisacane (Asvicom): «Nei pomeriggi d’estate i cremonesi vanno alle canottieri, non a fare compere. Si dovrebbe stare aperti la sera»
 Si apre il dibattito sugli orari dei negozi: le esigenze dei consumatori si concentrano nella pausa pranzo e tra le 18 e le 22
QUANDO POTREMO FARE SHOPPING DOPO CENA?
PARCHEGGI A NORMA DI LEGGE?LO SAPREMO IL PRIMO AGOSTO
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SINDACATI 
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Cremona Solidale,in 10 rischianoil posto di lavoro
n qualche numero fa ci sia-mo divertiti a prendere in giro i luoghi comuni. Occor-re avere cura della lingua, dicevamo: perché, citando Nan-ni Moretti, “chi parla male pen-sa male”. Ora, se considerassi-mo il linguaggio che utilizziamo con cuore puro e libera mente, avremmo delle belle sorprese. Sorvoliamo sul terribile italia-no burocratico: da “obliterare il titolo di viag-già”, invece che “timbrare il biglietto”, a “previo versamento del corrispettivo”, invece di “dopo avere pagato la somma dovuta”. Vo-glio soffermarmi su un fenomeno che non è solo dovuto alla misoginia che ancora si aggi-ra tra di noi, ma alla pessima conoscenza del-la lingua, con esilaranti sgrammaticature, e anche al cattivo giornalismo: l’uso scorretto del genere. Esilarante, dicevo. Abbiamo potuto leggere, anni fa, che il sindaco di ... aspettava un bambino da... O che il sottotenente... con-volava a giuste nozze con il capitano... Per  fortuna che ci ha messo una parola conclusiva la benemerita Accademia della Crusca: se si dice “cameriere” e “cameriera”, allora si di-ce anche “direttore” e “direttora”, “assesso-re” e “assessora”. “Sindaco” e “sindaca”, certamente. Niente più dubbi, quindi, si dice chirurga, ministra, avvocata e così via, non esistono due opzioni, “Il genere è un parame-tro fisso come lo è un numero, è un meccani-smo regolatore della nostra lingua”. Lo dice la suddetta Accademia che insieme ad un’as-sociazione di giornaliste ha presentato, poco tempo fa, alla presenza di Laura Boldrini, “la”  presidente della Camera, un manuale che co-adiuvi nello scrivere in maniera corretta anche dal punto di vista del genere. E il rispetto del genere presto sarà applicato in tutti i docu-menti ufficiali. Non è cosa strana. E’ solo grammatica italiana. #sappiatelo.
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Si dice e si scrive assessora...
L’EDITORIALE
di Daniele Tamburini
TASSE 
 Alessia Manfredini: «Sarà necessario un confrontocon le società che gestiscono i posteggi»
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 ECONOMIA
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Tutela del made in Italy per il semestreitaliano Ue
 AMMINISTRAZIONE 
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Pinotti nominatocommissariodella Provincia
 CASALMAGGIORE 
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Nasce la Consultaper la sicurezzadella città
SENTENZA CASO TAMOIL, RADICALI: «UN SISTEMA GENUFLESSO ALL’AZIENDA»
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CICLISMO
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Giovane dell’Imbalplastmuore in un incidentementre si sta allenando
 BASKET SERIE A
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Dopo l’ingaggio di dueamericani, la Vanolisi è rinforzata con Mei
CANOTTAGGIOCALCIO LEGA PRO
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Mondiali Under 23:ottime prestazionidi Rodini e Manzoli
La Cremo è più fortecon l’arrivo di Bassolie del bomber Marchi
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La Sentenza Tamoil è arrivata e con essa la condanna per disastro ambientale di alcu-ni dirigenti dell'azienda. La domanda che ci siamo posti sin dall'inizio del processo Ta-moil è stata: i cittadini di Cremona conosco-no la vicenda? Avendo seguito il processo, grazie al gruppo locale del M5S, possiamo permetterci di rispondere di no, non la cono-scevano prima del processo e non la cono-scono ora che la condanna in primo grado è giunta. E chi ha responsabilità di questo buio in-formativo? Pensiamo di non sbagliare nel ri-spondere che è della classe politica locale che nei decenni e sino ai nostri giorni si è alternata ai vertici della nostra amministra-zione pubblica. I tre poteri locali dominanti, il potere politico, il potere economico ed il potere mediatico locale hanno trasformato Cremona in una città abitata da cittadini in-colpevolmente inconsapevoli. Sono anni che alcune fonti, ancora da verificare, parla-no di Cremona come di una Taranto del nord a causa dell'inquinamento prodotto princi-palmente dalla Tamoil e dall'Acciaieria Arve-di. Peccato che nessuno lo sa. Ci permettiamo sommessamente di ricor-dare che il compito della politica è quello di rappresentare i cittadini e di amministrare bene e con responsabilità la cosa pubblica. Entrambi questi compiti sono stati disattesi da molti amministratori locali di Cremona. Per decenni la Tamoil ha inquinato sapendo di inquinare, come indicato nella sentenza. Per decenni la Tamoil ha operato sul nostro territorio andando a braccetto con gli ammi-nistratori locali. Una comunanza di intenti che è stata tale che l'allora giunta Perri deci-se di non costituirsi parte civile nel processo Tamoil, abbandonando di fatto la difesa dei diritti di tutti i cittadini cremonesi e dell'am-biente. Per non parlare del Ministro dell'Am-biente, che la costituzione di parte civile l'ha depositata in ritardo e che non ha ad oggi ri-sposto ad una interrogazione parlamentare in cui si chiedevano spiegazioni di questa orrenda svista. Ma ci ha pensato un cittadi-no, il sig. Ruggeri, a rappresentare la città e col suo gesto civico ha ottenuto un anticipo al futuro risarcimento totale di ben un milione di euro. Grazie sig. Ruggeri, grazie davvero»
M5S: « E’ il potere politico il principale responsabiledel buio informativo»
di Michele Scolari
el processo celebrato con rito abbreviato davanti al gup di Cremona Guido Sal-vini, in cui cinque manager della Tamoil di Cremona era-no chiamati a rispondere dell'inquina-mento della falda acquifera causato, secondo l'accusa, dalla raffineria cre-monese, il gup Guido Salvini ha emes-so quattro condanne per disastro am-bientale e un’assoluzione. «Una sen-tenza – aveva commentato a margine il pm Fabio Saponara – che rende giusti-zia all’intera città», mentre l’azienda aveva ribadito la «piena fiducia nei pro-pri manager», convinta della loro «asso-luzione in appello». All’indomani, resta-no molti problemi aperti, dai tempi di effettuazione della bonifica alla ricollo-cazione del personale, e alcuni interro-gativi, tra cui la mancata costituzione di parte civile da parte del Comune di Cremona. All’origine dellìinquinamento, secondo gli elementi contenuti nel fa-scicolo istruito dal pm Fabio Saponara lo scorso ottobre a partire da un espo-sto anonimo pervenuto alla Procura di Cremona, vi sarebbero stati la rete fo-gnaria vetusta ed altamente compro-messa nonché i ritardi della dirigenza negli interventi (ritardi riconducibili ad «un discorso di risparmio economico», come aveva dichiarato un teste in aula, riferendo che «l’indirizzo generale era risparmiare ovuqnue»). Di questi pro-blemi abbiamo parlato con Sergio Ra-velli, da sempre in prima linea con i Radicali «contro l’inquinamento prodot-to dalla raffineria Tamoil», che «è stato non solo di natura ambientale, ma an-che economico, sociale e politico».
Dopo anni di sit-in, pubblici dibat-titi, petizioni popolari e interrogazio-ni parlamentari, come interpreta la sentenza?
«Solo la cocciutaggine dei Radicali ha consentito di arrivare a questo pro-cesso. Ora che l'accertamento della verità è iniziato e ha trovato una prima verifica con la sentenza del giudice Salvini, è tempo che la comunità cre-monese e chi oggi la rappresenta rial-zino la testa per rivendicare il proprio diritto di vivere in un ambiente salubre, anche politicamente».
Secondo Lei perché il Comune, guidato dalla Giunta Perri, non si costituì parte civile?
«La giunta Perri ha rappresentato solo il terminale occasionale di un si-stema politico, sindacale e istituziona-le, di destra, di centro e di sinistra, ge-nuflesso di fronte al potere economico della multinazionale libica. C'è chi si è genuflesso per sudditanza e chi per connivenza. Tutti, comunque, hanno ceduto al cosiddetto “ricatto occupa-zionale”. Tutti, tranne i Radicali».
Di fronte all'entità della sentenza appare ancor più grave la mancata costituzione di parte civile del Co-mune?
«Quando nell'aprile 2011, in piena emergenza ambientale, si firma un ac-cordo in cui la controparte Tamoil si autoassolve da ogni responsabilità dell'inquinamento in corso, ben prima che abbia inizio l'accertamento delle responsabilità, ci si preclude colpevol-mente la possibilità di difendere un'in-tera comunità dai gravi danni subiti».
Chi avrebbe dovuto vigilare ha sempre sostenuto di aver appreso dell'inquinamento nel 2007, "dalla stampa"...
«Non è necessario essere degli esperti per sapere che le raffinerie, di per sé, hanno un forte impatto ambien-tale. Per questo devono essere atten-tamente monitorate, soprattutto dopo decenni di attività produttiva. Impianti obsoleti, serbatoi e reti fognarie non sottoposti a manutenzioni e a risana-menti periodici costituiscono delle mi-nacce permanenti. In ogni caso, fin dall'autodenuncia Tamoil del 2001, l'in-quinamento all'interno del sito indu-striale era certo. Bastava mettere qual-che piezometro all'esterno per consta-tare che la contaminazione si era este-sa oltre il perimetro aziendale. Per fare ciò si è aspettato fino al 2007. E' evi-dente che gli enti pubblici preposti alla vigilanza e ai controlli ambientali non hanno fatto il loro dovere».
La verità sulle perdite del sistema fognario all'origine dell'inquinamen-to nonché sulle responsabilità di parte della dirigenza è emersa in seguito ad un esposto anonimo. Una casualità dell'ultima ora o, forse, una realtà che non doveva emergere?
«Da anni, come Radicali, in solitudi-ne, segnalavamo le possibili fonti dell'inquinamento: rete fognaria e ser-batoi, in gran parte costruiti negli anni '50. Il procedimento giudiziario è stato l'occasione per rompere finalmente l'omertà generale».
Ora l'urgenza primaria è la bonifi-ca e la ricollocazione del personale. Due priorità che rischiano di restare un miraggio?
«I buoni risultati ottenuti sul fronte occupazionale (rispetto ad altre crisi aziendali le sofferenze lavorative sono state contenute, anche se ancora da affrontare e risolvere) non sono stati accompagnati da concreti risultati sui fronti ambientale e industriale. L'ac-cordo sottoscritto oltre tre anni fa da enti locali, sindacati e Tamoil è stato largamente disatteso e si sta rivelando sempre più un accordo-bidone: la di-smissione degli impianti non è ancora avvenuta, la bonifica - sia interna che esterna - non si farà e, di conseguen-za, il riutilizzo produttivo delle aree di-smesse (oltre 650.000 mq) non è più all'ordine del giorno. Opportunamente il dispositivo della sentenza Salvini prevede per i due manager condanna-ti per disastro ambientale colposo la sospensione della pena solo se prose-guirà il ripristino ambientale e se verrà avviata la bonifica. Ma la prospettiva rimane incerta. Temo che l'occasione storica per rimediare al disastro ambientale cau-sato dalla Tamoil sia stata perduta. Nel marzo 2001, con la chiusura della raffi-neria, la guerra in Libia e la caduta del rais Gheddafi, c'erano le condizioni concrete per tutelare gli interessi della città attraverso un'azione conservativa nei confronti dei beni Tamoil-Oilinvest (bloccati, come tutte gli enormi fondi libici in Europa, dalle sanzioni Onu). La classe politica cremonese (la grande ammucchiata partitocratica) ha scelto diversamente e si è accontentata di un piatto di lenticchie!».
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 Dopo la sentenza di condanna,
Ravelli: «Un sistema genuflesso a Tamoil»
CREMONA
Il sindaco Gianluca Galimberti, e le asses-sore Barbara Manfredini e Alessia Manfredi-ni incontrano residenti, commercianti e tito-lari di esercizi pubblici di corso Garibaldi per illustrare il progetto che vuole mettere insie-me iniziative di varia natura. L’appuntamento è per lunedì 28 luglio alle ore 21 nella saletta al piano terra di palazzo Cittanova.
CORSO GARIBALDI
Sindaco e assessori incontrano cittadini e commercianti
Il protagonista, suo malgra-do, della vicenda Tamoil si chia-ma Gino Ruggeri. Una persona come tante, che però ha fatto una scelta coraggiosa: costituir-si parte civile in vece del Comu-ne di Cremona, che aveva deci-so di non costituirsi. «Come Ra-dicali abbiamo seguito le vicen-de di Tamoil da tempo immemo-re, fin dal 1985, quando si rinno-vò la concessione alla raffineria, e noi fummo gli unici ad oppor-ci». Poi si arrivò al 2007 quando emerse lo scandalo dell'inquina-mento e furono avviate le inda-gini. «L'accordo che il Comune stipulò con Tamoil era tutt'altro che vantaggioso, sia dal punto di vista ambientale che lavorati-vo, nonostante quanto afferma Pizzetti» ci dice Ruggeri. Un ac-cordo che impedì al Comune di costituirsi parte civile, secondo quanto ha affermato più volte lo stesso Perri. «Comprendemmo che il Comune non voleva costi-tuirsi parte civile, così valutam-mo di ripetere esperienze già portate avanti da altri radicali in altre città, facendolo come citta-dini. Io ci ho messo il nome, ma è stato un lavoro collettivo, in cui hanno preso parte avvocati, in-gegneri e altri professionisti. Ab-biamo permesso che il Comune portasse a casa un milione, ma potrebbero arrivarne altri, nelle successive fasi del processo». Secondo Ruggeri «sul ver-sante politico abbiamo visto una connivenza silenziosa da parte dell'amministrazione. Ma anche sotto l'aspetto più burocratico e amministrativo, si è assistito a una carenza di competenze. L'Arpa, che doveva essere l'or-gano di controllo, è uscita con le ossa a pezzi, perché non ha fat-to nulla di quanto avrebbe dovu-to, come è emerso dal proces-so. Tanto che è dovuta interveni-re la magistratura, che si è lette-ralmente sostituita alle istituzio-ni». Intanto il fronte ambientale ri-mane una ferita aperta: «E' as-surdo che Tamoil non sia obbli-gata a bonificare l'area solo per-ché ha una piccola attività in essere sulla stessa. Quella zona della città, dopo tanti anni, ri-schia di restare compromessa per sempre». Nei giorni scorsi Ruggeri ha incontrato la nuova amministrazione. Il sindaco Ga-limberti ha chiesto a Ruggeri di mettere a disposizione del Co-mune tutta la documentazione in loro possesso in modo da poterla consultare.
Gino Ruggeri: «Quell’area rischia di essere compromessa per sempre»
Sergio Ravelli
 
Cronaca
Sabato 26 Luglio 2014
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di Laura Bosio
l tema dei parcheggi in città conti-nua a coinvolgere l'opinione pub-blica e le associazioni di categoria, e ora la neoeletta amministrazione comunale deve assumere delle de-cisioni, affrontando è questo l'intento dichiarato _ questa ed altre questioni con un approccio interdisciplinare diver-so rispetto al passato. Ne parliamo con l'assessora
 Alessia Manfredini.
 
Da tempo la situazione dei par-cheggi a Cremona è criticata dalla cittadinanza e dal mondo del. com-mercio: avete già fatto una prima va-lutazione della situazione?
«Nei giorni immediatamente succes-sivi all'insediamento della Giunta abbia-mo iniziato ad affrontare le principali criticità alle quali dobbiamo porre ma-no. Tra queste vi è senza dubbio la mobilità. Per lavorare al meglio e in linea con l'innovativo metodo che questa  Amministrazione ha introdotto, abbia-mo avviato la prima fase per la riorga-nizzazione dell'assetto della struttura comunale: un passaggio indubbiamen-te forte, coraggioso che si basa su semplificazione ed efficienza. Non si possono infatti affrontare le varie tema-tiche senza prima porre mano all'asset-to organizzativo in modo tale che sia in grado di supportare la parte politica nella realizzazione delle sue linee di azione. Per questo abbiamo riunito la mobilità in capo ad un unico settore: la divisione tra mobilità sostenibile e mo-bilità non ha prodotto, con la preceden-te amministrazione, grandi risultati, an-zi, la divergenza tra le visioni dei due assessori sono state sotto gli occhi di tutti. Nel frattempo abbiamo già fatta una ricognizione con Aem sulla situa-zione dei parcheggi e abbiamo in calen-dario un incontro con Saba, gestore in-sieme ad Aem dei parcheggi cittadini».
Secondo alcuni, c'è un numero ec-cessivo di parcheggi a pagamento, soprattutto nel centro città, rispetto a quelli liberi: avete già fatto una verifi-ca in questo senso?
«Lo affronteremo nella prima riunione dello staff mobilità che prende avvio il 1° agosto. Ci siamo infatti dati questa nuova modalità di lavoro: affrontare i temi in riu-nione specifiche, dove partecipano gli as-sessori di riferimento, i dirigenti, i dipen-denti con esperienza e, in determinati ca-si, anche i rappresentanti delle partecipa-te. Lo stato dell'arte viene affrontato colle-gialmente, vengono passate in rassegne le varie criticità e proposte soluzioni. In questo modo saremo più strutturati e con i gestori avremo un rapporto più stretto».
Un altro problema è l'impossibilità di pagare solo per frazioni orarie, so-prattutto in piazza Marconi...
«Ne siamo a conoscenza, per questo è necessario rafforzare il confronto con i gestori dei parcheggi. In tal senso abbia-mo già avuto un confronto con Aem per quanto riguarda la rigenerazione di cor-so Garibaldi a proposito del parcheggio di via Villa Glori e speriamo di avere quanto prima il via libera definitivo».
Parliamo infine dei prezzi, che vengono definiti eccessivi per una città come Cremona: ci sono i mar-gini per abbassarli? Se si, come?
«La questione è nota e condivisibile, ma la cornice deve essere il nuovo pia-no della sosta. Un piano strutturato e con una visione a breve ma anche me-dio e lungo termine, uno strumento la-sciato disatteso per anni dalla prece-dente amministrazione. E su questo abbiamo le idee chiare. E' necessario un progetto integrato: piano soste, piano carico e scarico merci, pedonalizzazione, zone a traffico limitato, trasporto pubblico locale, ci-clabilità in un’unica visione. Un piano generale della sosta: per commercianti e residenti occorre rendere standard i costi; occorre incentivare l’uso dei par-cheggi esistenti e implementare quello della stazione, serve applicare un piano di carico e scarico merci.
In una visione complessiva del pia-no della mobilità e della sosta, cosa si dovrebbe cambiare?
«E' giusto parlare di visione comples-siva, quella che è appunto mancata in questi anni. Come prima cosa cerchere-mo, partendo dalle professionalità che ci sono in Comune, di ricostruire il settore della mobilità, strutturando gli uffici su progetti mirati.  A settembre, con l'approvazione delle linee programmatiche di governo in Consiglio comunale, alle quali stiamo appunto lavorando in queste settimane, avremo l'indirizzo politico che si tradurrà in azioni e scelte da attuare nell'imme-diato futuro per migliorare la mobilità e la sosta».
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Costi troppo alti e pochi posteggi liberi. Secondo la nuova giunta: «In questi anni è mancata una visione complessiva del problema»
Parcheggi, legge rispettata? Si saprà il 1º agosto
Alessia Manfredini
«Cercheremo di ricostruire il settore della mobilità, strutturando  gli uffici su progetti mirati. A settembre nuovo indirizzo politico»
Grazie ad Auser Università Popolare e Linea Com gli over 65 potranno partecipare gratui-tamente a un corso per creare il proprio blog ed essere così tra i protagonisti della Festa del Tor-rone 2014.L’associazione cerca infatti “giovani” over 65enni che abbiano voglia di mettersi in gioco con le nuove tecnologie, per essere protagonisti alla Festa del Torrone 2014 che si terrà dal 15 al 23 novembre. A partire dal mese di settembre sarà possibile accedere ad una formazione specifica per essere in grado di creare e gestire un Blog.Il progetto è sostenuto da Linea Com e si inserisce nell’ ambito della rassegna sulle nuove tecnologie denominata “Se il futuro è smart”, filo con-duttore della Festa del Torrone di quest’anno. Il percorso “Terza età e social network” coinvolge come interlocutore privilegiato l’associazione no profit. Verrà offerta ad un gruppo di over65enni la possibilità di par-tecipare gratuitamente ad un corso per essere in grado di creare un blog ed apprendere un nuovo modo di raccontare una storia, anche la propria sto-ria personale, intrecciata alla tradizione cremonese del torro-ne. Sarà possibile frequentare gratuitamente, per chi ne farà richiesta entro l’8 agosto, il corso “Come si crea un blog” che si strutturerà in 6 lezioni da 2 ore, due volte a settimana, e un percorso con altri incontri in cui si lavorerà con un tutor per diventare “redattori attivi” del blog stesso, fornendo i propri contributi (foto, storie, proverbi, ricette a base di torrone) o rac-cogliendoli dal territorio per condividerli pubblicamente in occasione della Festa del Torro-ne, durante la quale verranno anche consegnate dolci sorpre-se a tutti i partecipanti.
Creare un blog per la Festa del Torrone
Corso per over 65 organizzato dall’Università Popolare Auser

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