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Lezione n.

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La professione del giornalista
Tra i giovani una delle professioni pi ambite quella del giornalista, che , per, anche
una delle pi difcili da intraprendere.
Difatti, seppure con larrivo di Internet le iniziative editoriali si sono moltiplicate fornendo
a tanti aspiranti giornalisti la possibilit di realizzare il proprio obiettivo, il Web deve
comunque fare i conti con le leggi italiane: pubblicare degli articoli non signifca
automaticamente potersi considerare giornalisti. Secondo la legge n.69/1963 sullOrdine
dei Giornalisti "nessuno pu assumere il titolo n esercitare la professione di giornalista, se
non iscritto nellAlbo professionale" (art.45).
Nel nostro Paese, quindi, per diventare giornalisti occorre iscriversi allAlbo dellapposito
Ordine professionale, analogamente a ci che bisogna fare per divenire avvocati, ingegneri,
medici, ecc..
Tale iscrizione pu avvenire in pi modi.
Le categorie di giornalisti in cui si dividono i soci dellAlbo sono tre: nella prima
sono inseriti i professionisti, cio coloro che si dedicano esclusivamente al
giornalismo, nella seconda i pubblicisti, nella terza gli iscritti ad un elenco speciale,
che raccoglie i direttori responsabili di pubblicazioni scientifche, professionali o
tecniche che non siano gi pubblicisti o professionisti - ci consente a chiunque di
creare una rivista in detti campi, nel rispetto della libert di stampa garantita
dallart.21 della Costituzione -.
Ad esclusione degli appartenenti allelenco speciale, i giornalisti veri e propri, quindi, si
dividono in due categorie: professionisti e pubblicisti.
Ognuna di queste fgura ha sue modalit di accesso alla professione e sue distinte
caratteristiche.
Il professionista colui che esercita "in modo esclusivo e continuativo la professione di
giornalista", ossia un giornalista a tempo pieno. Per diventare professionisti bisogna avere i
seguenti requisiti:
- et non inferiore ai 21 anni
- iscrizione al registro dei praticanti
- esercizio continuativo della pratica giornalistica per almeno 18 mesi (o seguire
unapposita scuola di specializzazione)
- superamento di un esame di abilitazione professionale, che piuttosto selettivo, al
termine del praticantato o della scuola.
Diventare pubblicisti pi facile. Difatti, per ottenere liscrizione allelenco dei pubblicisti
occorre:
- aver pubblicato articoli con regolarit per almeno due anni
- presentare i giornali sui quali sono apparsi i propri articoli
- presentare i certifcati dei direttori di queste pubblicazioni che comprovino lattivit
biennale regolarmente retribuita.
Tuttavia, nella realt i vari Consigli dellOrdine Regionali hanno la libert di interpretare
cosa intendere per "attivit pubblicistica regolarmente retribuita". Alcuni, in base ad
uninterpretazione letterale, ritengono sufcienti un paio di articoli mensili. Altri
richiedono da un minimo di 20 ad un massimo di 80 articoli in due anni. Alcuni variano le
proprie richieste a seconda che si collabori con un mensile o con un quotidiano, altri no.
Pertanto, per sapere come regolarsi necessario informarsi presso il Consiglio della
propria Regione.
Agli iscritti allAlbo viene richiesta periodicamente la documentazione dellattivit
professionale: chi giudicato troppo poco attivo viene radiato dallOrdine. Pure a tale
riguardo ai criteri variano molto a seconda dellOrdine Regionale; di solito i controlli sono
efettuati con periodicit compresa tra due e cinque anni, e il numero di articoli pubblicati
richiesto per conservare la qualifca di pubblicista comunque inferiore a quello
necessario per ottenerla.
La deontologia
La deontologia professionale (dal greco deontos ("dovere") dettata da un
insieme di regole che guidano lattivit giornalistica e ne garantiscono
limparzialit e lobbiettivit.
Le regole deontologiche sono numerose e sempre in corso di aggiornamento
anche se, oltre alla legge istitutiva dellOrdine che prevede che vengano
rettifcate le notizie che risultino inesatte e riparati gli eventuali errori, i
giornalisti hanno frmato protocolli e carte di principi o codici interni ad uno
stesso giornale.
L'articolo 2 della legge che ha costituito il Consiglio Nazionale dei Giornalisti
infatti, assume una grande importanza: diritto insopprimibile dei giornalisti
la libert d'informazione e di critica, ma sempre nei limiti imposti dal rispetto
della personalit altrui; obbligo del giornalista rammentare i doveri imposti
dalla buona fede e dalla realt in fase di resoconto, attenendosi all'osservanza
della verit sostanziale.
In particolare, si rammentano le seguenti norme e doveri:
Carta dei doveri del giornalista
Carta dei diritti e dei doveri del giornalista radiotelevisivo
Carta di Treviso
Comitato Nazionale per la correttezza e la lealt
Trattamento dei dati personali
Carta Informazione e Pubblicit
Carta dei Doveri dell'informazione economica
Com fatto un giornale
Il formato "classico" dei giornali italiani il 55x40 cm, la grandezza per esempio del
Corriere della Sera. Anche se oggi un po' tutti i giornali quotidiani hanno introdotto il
colore, fno a pochi anni fa erano tutti in bianco e nero.
Anche nel loro apparire, insomma, volevano avere un'immagine seria e pesante, lontana
dalla vistosit delle riviste scandalistiche, quasi a voler mostrare che si rivolgevano al
"lettore impegnato".
Il giornale classico si sviluppa su 9 colonne di testo. Solo per le notizie di eccezionale
importanza si pu avere un titolo a nove colonne, grande cio quanto tutta la larghezza
del giornale. "Titolo a nove colonne" entrato ormai nel linguaggio comune (anche
ironico) per riferirsi a una notizia che merita la massima attenzione.
Il giornale La Stampa, che pure mantiene il formato classico, ha recentemente cambiato la
sua impaginazione dividendo le pagine in sette colonne.
La vera "rivoluzione grafca" nei giornali quotidiani italiani stata fatta dal giornale La
Repubblica che esce nel 1976 in formato tabloid, ovvero 47x32 cm.
La Repubblica si presenta subito come giornale nuovo e alternativo, nelle dimensioni certo,
ma anche nel linguaggio. Naturalmente anche questo giornale nei primi anni era in bianco
e nero e il colore una innovazione di tempi piuttosto recenti.
Il formato tabloid stato ripreso poi da parecchi altri quotidiani.
Per muoversi nel lessico caratteristico della struttura di un giornale, indichiamo qui il
signifcato di alcune parole fondamentali:
La TESTATA il titolo del giornale (Corriere della sera, La Stampa, La
Repubblica).
Le manchette (manichette) sono dei box pubblicitari che le stanno al lato
LA PRIMA PAGINA
in prima pagina compaiono le notizie pi importanti (avvenimenti politici, fatti di
cronaca clamorosi). In genere gli articoli tendono a concludersi nella pagina stessa;
in prima pagina compaiono titoli-annuncio (le civette ), seguiti da un commento
brevissimo. Larticolo si trova quasi totalmente allinterno;
in prima pagina compare solo una met dellarticolo, che poi si conclude allinterno
LARTICOLO DI APERTURA,
E la notizia pi importante, occupa una posizione centrale di TAGLIO ALTO
A sinistra dellarticolo di apertura c lARTICOLO DI FONDO. Si tratta del commento di
un fatto importante, oppure di costume e societ.
Infatti come se la prima pagina fosse divisa in tre parti: TAGLIO ALTO, TAGLIO MEDIO
e TAGLIO BASSO, dove limportanza delle notizie diminuisce man mano che si scende
Quello che si trova invece alla destra dellarticolo di apertura si chiama SPALLA
Il titolo svolge funzioni precise:
vuole suscitare lattenzione e invitare alla lettura (preannuncia il contenuto)
vuole presentare subito tutta la notizia, sia pure in forma sintetica ed assume la funzione
di guida alla lettura
Componenti del titolo
Locchiello serve a introdurre il tema generale di cui si parla ed posto sopra al titolo,
con caratteri meno evidenti rispetto al titolo.
Il titolo fa risaltare la notizia, scritto con caratteri pi grandi ed evidenti rispetto al
resto del testo.
Il sottotitolo e il sommario aggiungono informazioni indispensabili con un brevissimo
riassunto del pezzo.
I giornali mettono laccento su aspetti diversi, cio fltrano una stessa notizia in modi
diversi.
La notizia (o trafletto) il testo base che riferisce di un fatto, la presentazione di un
avvenimento nelle sue linee essenziali: a seconda delle dimensioni si possono
distinguere trafletto (notizia brevissima), breve (notizia breve), notizia (notizia
completa).
Il pezzo (o articolo) indica un testo pi lungo, in cui la notizia viene riportata con
maggiori dettagli e analizzata in modo pi ricco. Esistono numerosi tipi di pezzo a
seconda del modo in cui si riportano i fatti: il servizio, il reportage, l'inchiesta,
l'intervista ecc.
Il servizio in sostanza una notizia corredata di approfondimenti che analizzano
tutta la situazione che ruota intorno all'informazione centrale.
Il reportage un articolo lungo che analizza un fatto o una situazione. Non ha tanto
la pretesa di riportare un'informazione nuova, quanto piuttosto di raccogliere dati
per raccontare in modo ampio e dettagliato un contesto generale (un reportage
sull'inquinamento in una certa citt, o sulla condizione della donna in una certa
nazione, per esempio).
L'inchiesta (la parola "inchiesta" ha del resto in s qualcosa di poliziesco, no?) una
vera e propria indagine. Se il reportage illustra una situazione, l'inchiesta cerca di
scoprire cosa c' dietro (quanti fnanziamenti prendono i giornali italiani? Chi guadagna
con la crisi delle borse internazionali? A chi fa comodo l'immigrazione clandestina?). E
qualche volta una inchiesta giornalistica provoca l'apertura di una inchiesta della
polizia.
Lintervista un articolo in cui il giornalista fa domande a un interlocutore.
L'intervista caratterizzata dal "virgolettato", cio dalle parole autentiche
pronunciate dalla persona intervistata che, per questo, sono scritte tra virgolette.
Larticolo di fondo (o semplicemente fondo) si chiama cos perch normalmente
occupa una colonna a sinistra sulla prima pagina del giornale e arriva fno in fondo
al foglio (naturalmente le soluzioni grafche possono anche essere diverse). Esprime
la linea del giornale e se non frmato evidentemente del Direttore.
Leditoriale come l'articolo di fondo, esprime cio la linea del giornale. L'unica
diferenza dal fondo consiste nel fatto che scritto da una "personalit autorevole" e
non direttamente dal Direttore. Per questo un articolo frmato.
Il corsivo (si chiama cos perch i caratteri grafci sono appunto in corsivo) un
commento breve, polemico o ironico, su un fatto di attualit o su una questione
all'ordine del giorno. Spesso il corsivo e vuole essere un po' velenoso.
La rubrica lo spazio fsso afdato ad un giornalista di prestigio. Viene pubblicata
a intervalli regolari e ha un titolo che la caratterizza.
La terza pagina lo spazio dedicato alla cultura. Oggi in realt questo spazio non
pi nella terza pagina (frequentemente nel paginone centrale): tuttavia
l'espressione "terza pagina" cos consolidata che il suo signifcato ormai
cristallizzato nel senso di pagina culturale, a prescindere dalla sua reale
collocazione nel giornale.
Elzeviro l'articolo di apertura della terza pagina, una specie di editoriale afdato a
una personalit di spicco nel mondo culturale. Si chiama cos dal carattere
tipografco usato per la prima volta nel Seicento da stampatori olandesi che si
chiamavano appunto Elzevier.
Coccodrillo il pezzo scritto in memoria di un personaggio importante; viene
pubblicato appena difusa la notizia della sua morte. Si chiama cos in relazione alle
"lacrime di coccodrillo" (animale che "piange" dopo aver divorato la sua preda).
Infatti il pezzo "in memoria di..." normalmente gi pronto nelle redazioni di tutti i
giornali, specialmente se il personaggio famoso molto vecchio. Le lacrime quindi
sono in realt molto poco spontanee.
La vignetta l'immagine satirica afdata al disegnatore umoristico: negli ultimi
anni il vignettista diventato qualche volta una frma prestigiosa quanto e pi di
quella di un giornalista.
La struttura di un quotidiano
Un giornale quotidiano strutturato in maniera verticistica. In modo pi schematico si
potrebbe dire che una rete difusa a forma di piramide. Al vertice c il direttore, sotto di
lui i vicedirettori (in genere da due a quattro), lufcio centrale (tre o quattro capiredattori),
redazioni (Politica, Interni, Esteri, Cronaca (nera, giudiziaria, rosa, bianca), Economia,
Cultura, Spettacoli, Sport.
La redazione spettacoli
La redazione spettacoli si occupa delle notizie di cinema, teatro, musica, danza, televisione
e di politica dello spettacolo. La redazione normalmente ha in carico da tre a cinque
pagine del giornale, e chi vi lavora redige articoli, inchieste, interviste, scrive le tramine dei
flm o dei programmi nella pagina dei palinsesti tv o dei tamburini del cinema e dei teatri
(gli elenchi completi con la programmazione giornaliera delle sale vengono invece redatti
in appositi ufci, non da giornalisti, ma da personale amministrativo).
Data la specializzazione elle notizie, la redazione degli spettacoli, come lo Sport e la
Cultura, lavora con sufciente autonomia allinterno del giornale, non rientra cio nella
diretta sfera di infuenza della direzione. Lufcio centrale tiene comunque sotto controllo
per tutto il giorno le agenzie di stampa e i telegiornali e informa la redazione degli
spettacoli di una notizia riportata dalle televisioni o apparsa nelle agenzie.
La redazione degli spettacoli di un grande quotidiano cos organizzata:
Caporedattore (decide con i suoi pi stretti collaboratori quali sono le notizie del
giorno, assegna i servizi ai collaboratori, agli inviati).
Vicecaporedattori e capiservizio (sono coloro i quali hanno con gli ufci stampa).
A loro il compito di leggere gli articoli e di titolarli.
Redattori e inviati sono coloro i quali prendono parte alle conferenze stampa e
spesso scrivono gli articoli. Gli inviati sono di fatto, redattori che viaggiano e
seguono manifestazioni fuori sede ecc.
Collaboratori. Sono i giornalisti free lance, esterni alla redazione. Ofrono la loro
competenza professionale in un ramo degli spettacoli in forma assidua e
continuativa con articoli.
Strumenti e tecniche per comunicare lo spettacolo
Lattivit di un ufcio stampa trova posto tra le attivit di relazione che unorganizzazione
sviluppa verso lesterno per raggiungere i propri obiettivi. Si pu trattare di unazienda, di
un ente pubblico, di unassociazione culturale, e diverse possono essere le forme, le
strategie, gli interlocutori che ogni organizzazione individua come i pi adatti alla propria
missione. In generale questo sistema prende il nome di relazione pubblica.
Alle origini delle relazioni pubbliche c un uomo che si occupato di spettacoli.
Emigrato da Vienna nel 1905, sbarcato in America forte soltanto della propria
intraprendenza, Edward Bernays ha incominciato la sua lunga carriera di comunicatore
occupandosi dei balletti russi del coreografo Sergej Diaghilev e studiando il modo per
interessare la stampa allimmagine di un cantante, Enrico Caruso, di un danzatore, Vaclav
Nijinskij, e delle Ziegfld Follies, i famosi spettacoli di variet di Broadway.
In seguito si impegn i varie campagne di comunicazione (General Motors) dando origine
allattivit di press agent in altre parole di addetto stampa.
Quando al nostro fu chiesto di interessarsi al tour americano dei Ballet russes di Diaghilev,
lopinione che aveva della danza non era molto diversa da quella della maggior parte degli
americani: i ballerini maschi erano dei pervertiti, e danzare non era n bello n
interessante. Mi era stato dato un incarico del quale non sapevo nulla. Non avevo
assolutamente interesse per la danza. Ma Bernays si rimbocc le maniche e cominci a
pensare a un legame possibile tra quel settore cos negletto e ci che invece gli americani
consideravano appetibile e interessante.
Bernays cominci a lavorare ai fanchi la stampa quotidiana. Invent una newsletter di
quattro facciate, indirizzata ai responsabili dei giornali e agli organizzatori locali. Il foglio
ospitava fotografe e articoli sui danzatori, sui costumi, sui compositori delle musiche.
Bernays intu che bisognava tagliare la notizia a seconda delle esigenze delle testate.
Quando da Ladies home journal gli fecero osservare che non stava bene pubblicare immgini
dove si vedevano le gambe scoperte sopra il ginocchio, fece intervenire un fotografo
ritoccatore che sistem gli orli. Questa capacit di ascoltare le esigenze editoriali frutt ai
balletti russi una straordinaria copertura. Ne parlarono in tanti da Vanity fair a Vogue, da
The Indipendent a Musical America.
Bernays cre a questo punto una piccola guida pubblicitaria, che dava istruzioni ai
responsabili organizzativi della compagnia, mandati in avanscoperta presso le redazioni.
La guida conteneva, tra laltro, le biografe dei danzatori, articoli di diversa lunghezza,
trafletti gi pronti e addirittura una pagina di domande e risposte.
Bernays convinse cos alcune aziende a realizzare prodotti ispirati ai colori e al disign della
scena e dei costumi, e spinse delle catene di grandi magazzini a pubblicizzarli. Lo stile
balletti russi divenne cos popolare che anche i negozi della quinta strada cominciarono
a vendere questo tipo di prodotti. Perfno le riviste doltreoceano furono coinvolte e
contribuirono ad aumentare negli Stati Uniti lattesa.
Quando fnalmente la compagnia fece scalo nel porto di New York, cera una folla ad
aspettarla. Bernays scatt numerose fotografe, che ovviamente fnirono sui domenicali
nazionali, assicurando ai teatri il tutto esaurito ben prima dellinizio del tour.
Se limmagine del balletto e della danza era cambiata, o meglio cominciava a cambiare
nella mentalit degli americani, era stato merito di Bernays.
Questa capacit si rivel da allora in poi in tutte le imprese comunicative nelle quali
Bernays fu coinvolto.
Oggi il settore delle pubbliche relazioni non vive pi di pionierismo e di iniziative
individuali anche se meritorie. Inseriti in una complessit mediatica che non nemmeno
paragonabile a quella degli anni Venti, e forse nemmeno degli anni Sessanta, i
comunicatori di oggi non possono pi sperare che le intuizioni come quelle di Bernays
pongano allattenzione dellopinione pubblica le esigenze dei loro committenti.
Come funziona un ufficio stampa
Giornali, radio, televisione, internet. Lo spettacolo dal vivo non sa farne a meno. Se i
media dellinformazione non porgessero loro una mano, le sale abituate a accogliere il
pubblico attivo, venuto apposta per assistere a una rappresentazione teatrale, a un
concerto di musica, a una serata di balletto, rimarrebbero quasi vuote. Gli spettatori
semplicemente, non arriverebbero, o ne arriverebbero pochi, troppo pochi.
Il pubblico non si crea col passaparola individuale (SMS, Facebook, inviti postali), e
nemmeno afggendo i manifesti per strada (afssione murale). Pubblico non sono soltanto
i dieci, mille o diecimila spettatori che si troveranno dinanzi al palcoscenico. pubblico
anche chi osserva attraverso la lente dellinformazione dei giornali, i servizi radiotelevisivi,
gli stream informativi di Internet. Accanto a chi vi partecipa direttamente, ogni spettacolo
totalizza un numero imprecisato di spettatori che lo percepiscono attraverso il sistema dei
mezzi informativi.
Lufcio stampa assume in questo contesto un ruolo strategico.
La professione delladdetto stampa ha una data di nascita e una tradizione piuttosto
recenti e ci sono stati alcuni tentativi di teorizzarla e farla diventare oggetto di una
didattica, ma lesperienza sul campo ad avere un ruolo determinante. Chi studia e si sta
orientando verso un lavoro pu decidere di specializzarsi nel settore degli ufci stampa.
Laddetto stampa: scrive comunicati e non articoli o recensioni, deve avere buone capacit
organizzative, che invece a un redattore o un critico possono mancare, devessere inventivo
e creativo sul piano della comunicazione.
Gli interlocutori di un addetto stampa
Lo sviluppo degli strumenti tecnologici, la moltiplicazione dei veicoli comunicativi hanno
trasformato lufcio stampa in ufcio media. Per il vecchio termine rimasto e lo si usa
ancora volentieri per indicare un tipo di lavoro che comprende contatti con la stampa vera
e propria e con il suo pi tradizionale veicolo, il quotidiano, ma deve essere giorno per
giorno adattato alle nuove forme di comunicazione ch si impongono attraverso la radio e la
televisione, alle nuove risorse di Internet (il sito web, la posta elettronica, lintegrazione tra
telefonia cellulare e Internet) e anche alla loro interazione (oggi le radio si ascoltano su
Internet e non raro che uno spettatore decide di assistere o non assistere a uno spettacolo
dopo aver visionato un breve video oferto in rete).
Cerchiamo adesso immedesimarci nel lavoro di un addetto stampa e sul modo di muoversi
allinterno delle fliere mediatiche.
stampa: dietro a questa parola Si suddivide in quotidiana e periodica (settimanale,
quindicinale, mensile, bimestrale, trimestrale), in locale e nazionale.
Laddetto stampa deve conoscerla, individuarne le caratteristiche e il target (la tipologia di
lettore a cui si rivolge), conoscere i nomi dei giornalisti che vi scrivono (e possibilmente i
relativi recapiti e indirizzi e-mail).
Si tratta di un lavoro quotidiano di lettura e comprensione necessario per individuare i
giornalisti verso cui rivolgere le proprie iniziative di comunicazione.
In ogni testata, che si tratti di quotidiani o di riviste, una pagina, generalmente allinizio o
alla fne, dedicata alla composizione della redazione (direttore, vicedirettore,
caporedattori, capiservizio, collaboratori): questa pagina costituisce il colophon del
giornale. Nella maggior parte dei casi presente anche lindicazione dei recapiti e degli
indirizzi e-mail.
Un altro strumento utile alladdetto stampa lAgenda del Giornalista, una pubblicazione
dellOrdine dei Giornalisti che ogni anno efettua una ricognizione delle testate quotidiane
e periodiche pubblicate sul territorio nazionale, con i nomi dei giornalisti che collaborano e
relative funzioni e recapiti.
Dalla lettura continuativa delle testate, si iniziano a conoscere i nomi di chi vi collabora,
per poi poterli contattare. Il caporedattore e il caposervizio sono le persone da contattare e
a cui inviare i nostri comunicati. Saranno loro ad afdare larticolo ai collaboratori esterni,
che per lo pi scrivono da casa. il caporedattore che imposta la pagina del giornale, che
decide gli spazi, se pubblicare la nostra notizia e quanto spazio e quale rilevanza
allinterno della pagina riservarle.
La stampa specializzata
Si tratta di riviste nella maggior parte patinate, a cadenza mensile, bimestrale
o trimestrale.
Le riviste telematiche
Nel campo dello spettacolo sono ormai diverse le testate di rilievo. Hanno un ruolo
signifcativo dal momento che vi collaborano anche autorevoli giornalisti e critici di chiara
fama. Coprono le carenze dei quotidiani che dedicano sempre meno spazio alla danza, alla
musica e al teatro. Hanno la stessa funzione della stampa specializzata (danno spazio ad
approfondimenti, interviste, recensioni), ma rispetto ad esse hanno il vantaggio di
Internet: un aggiornamento agile e la possibilit di seguire le notizie con immediatezza.
Le agenzie di stampa
Sono le fonti pi autorevoli delle notizie, sono rivolte principalmente ai giornali e agli altri
media, non direttamente al lettore fnale. Le agenzie lanciano pezzi brevi (i fash
dagenzia), che vengono ripresi poi dai giornalisti delle testate. Uscire su una agenzia con
un nostro comunicato signifca con molta probabilit uscire su tutti i giornali del nostro
territorio e forsanche del territorio nazionale. Una notizia di agenzia ha pi autorevolezza
di una notizia che arriva direttamente dallufcio stampa alla redazione (anche perch
spesso lufcio stampa non arriva a tutte le redazioni, le notizie di agenzia s). Le pi
importanti agenzie stampa sul territorio nazionale sono lAnsa, lAGI (Agenzia
Giornalistica Italia), lADN Kronos, Radiocor (economico fnanziaria), AP Biscom, lAsca.
Radio e TV
Le radio costituiscono un interessante canale di comunicazione, sono molto seguite da un
pubblico sensibile e interessato alle tematiche culturali. Nel campo dello spettacolo le tre
grandi reti della Radio Rai sono di estrema importanza. Oltre allaltissimo numero di
ascoltatori che raggiungono RadioUno, RadioDue e in particolare RadioTre riservano
ampi spazi al mondo delle attivit culturali. Per chi opera in questo settore la conoscenza
dei palinsesti radiofonici Rai fondamentale, anche se non semplice districarsi nel
grande contenitore di programmi, RadioTre Suite, per esempio, un articolato magazine
da tenere in evidenza per il nostro settore.
Le radio locali sono innumerevoli e dedicano spesso spazio agli eventi del territorio.
consigliabile costruire una mappa delle radio, con lindicazione del genere che trattano e
del pubblico cui principalmente si rivolgono, cercando di ascoltarle ma anche di
confrontarsi con chi le ascolta, e con i suoi gusti.
Le televisioni dedicano pochissimo spazio al teatro e alla musica. Una delle trasmissioni
pi interessanti certamente Prima della prima (RaiTre), Palcoscenico (RaiDue), Il
loggione (Canale 5). Sulle televisioni locali pi facilmente uscire con la segnalazione
delliniziativa che stiamo promuovendo, a condizione per di essere in possesso di
immagini signifcative da consegnare alla redazione e soprattutto fornire occasioni di
interviste, una cronaca dellevento appena svolto.
Lindirizzario
Lindirizzario lo strumento pi prezioso dellufcio stampa. Contiene tutti i contatti
dellufcio stampa: i contatti nazionali, da utilizzare per i debutti importanti e per il lancio
della stagione, e i contatti locali da utilizzare quotidianamente. Indirizzo postale dei
giornalisti e delle redazioni (per linvio di materiali cartacei, linvito per un debutto, la
cartella con tutta la documentazione relativa ad uno spettacolo, la cartella della conferenza
stampa di lancio della stagione);
Indirizzo e-mail (dei caporedattori, dei redattori, dei collaboratori del giornale);
Numero di telefono; Numero di cellulare (soprattutto dei collaboratori esterni e dei critici,
che non hanno sede fssa allinterno della redazione e che quindi non sono reperibili in
altro modo); Numero di fax .
I contatti devono poi essere organizzati in liste di distribuzione, per invii veloci, anche se
sempre preferibile una comunicazione personalizzata con il singolo giornalista.
La raccolta dei materiali la preparazione dei documenti
Allinizio della stagione, quando la direzione artistica o lamministrazione comunale avr
comunicato gli spettacoli e le compagnie in cartellone, sar nostra cura recuperare tutto il
materiale necessario per la redazione del comunicato stampa e per la comunicazione con le
redazioni:
una scheda dello spettacolo
eventuale rassegna stampa
fotografa ad alta risoluzione
Potremmo poi noi in autonomia ricercare in internet (attraverso i motori di ricerca o
direttamente sul sito della compagnia o del teatro che produce lo spettacolo) eventuali
informazioni aggiuntive, necessarie per perfezionare la nostra comunicazione.
A questo punto siamo in grado di scrivere il comunicato stampa.
Il comunicato stampa
lo strumento tradizionale di comunicazione dellufcio stampa con le redazioni. Si
articola in:
un titolo, che riassume brevemente il contenuto della nostra comunicazione; un testo,
conciso ed efcace;
le informazioni di biglietteria;
i nostri recapiti (indirizzo del teatro, numeri telefonici).
Il comunicato stampa, che non deve superare la lunghezza di una cartella, ha la stessa
struttura di un articolo giornalistico. Lapprofondimento della notizia deve essere
progressivo: tutte le informazioni necessarie devono essere contenute nelle prime 3 o 4
righe. Nei capoversi successivi possiamo procedere ad aggiungere informazioni. Ogni
capoverso deve precisare un concetto.
Fondamentali sono per le prime righe, che dovranno essere composte seguendo la regola:
(chi?, che cosa?, dove?, quando?, perch?). In questo modo saremo certi che la notizia
passi con immediatezza al giornalista che ha solo il tempo di scorrere il comunicato.
La regola da seguire per la redazione del comunicato deve essere la semplicit: con il suo
testo, lufcio stampa ha il compito di agevolare il lavoro del giornalista, che deve trovare
immediatamente la chiave di scrittura e i principali elementi informativi.
Il comunicato deve essere sobrio, opportuno evitare aggettivi enfatici: il giornalista in
grado di riconoscere la rilevanza della notizia autonomamente.
Il comunicato non un testo critico, un testo informativo. Il materiale raccolto allinizio
del lavoro utile anche per laggiornamento del nostro sito web. Nelle pagine del sito
dedicate allevento che dobbiamo comunicare, abbiamo pi spazio per lapprofondimento:
possiamo pubblicare le note di regia dello spettacolo, la rassegna stampa, il materiale
fotografco (opportunamente alleggerito, per agevolare il caricamento della pagina anche
per quegli utenti che non possiedono una connessione veloce), eventuali dichiarazioni
degli artisti, stralci di interviste Ci che conta la struttura che diamo al materiale, che
dovr essere articolato in brevi paragraf, in pagine successive, arricchito di link.
Proporre le notizie: tempi e modi
Perch il nostro comunicato sia pubblicato necessario che arrivi in tempi utili alle
redazioni dei giornali. Ogni redazione ha una sua tempistica, a seconda della tipologia a
cui appartiene, se si tratta cio di un quotidiano, di un settimanale, di un mensile. Una
volta che il giornale chiuso, non ci sar pi modo di uscire. quindi necessario che
lufcio stampa conosca i tempi delle redazioni con cui comunica.
Ci sono regole che sono valide in generale, ogni redazione poi ha le sue modalit di lavoro
e sar opportuno conoscere quelle delle redazioni con cui comunichiamo con pi
frequenza.
I quotidiani
Il nostro comunicato deve arrivare alla redazione del giornale la mattina del giorno prima
dellevento. Il caposervizio deve avere modo di riceverlo e scorrerlo prima della riunione
di redazione della mattina, riunione in cui verr decisa la composizione della pagina.
Per notizie di rilevanza e a cui vorremmo fosse dato maggiore spazio e luscita su pi
giornate, possiamo inviare il comunicato con qualche giorno danticipo, accompagnando
linvio con una telefonata al giornalista attraverso la quale cerchiamo di trasmettere
limportanza dellevento che stiamo comunicando, la possibilit di approfondire la notizia
con materiale aggiuntivo, leventuale disponibilit dellartista principale o del regista ad
unintervista telefonica.
I settimanali
I settimanali patinati (ad esempio, Il Venerd, Viaggi, Io Donna) chiudono con 3 settimane
di anticipo sul giorno delluscita (per un evento in programma sabato 8 aprile, il nostro
comunicato dovr essere pervenuto alla redazione almeno il 15 o il 16 di marzo).
I settimanali locali (ad esempio ContrAppunti, Wemag), stampati hanno tempi molto pi
ridotti. Per un giornale che esce il venerd, sufciente che il comunicato arrivi alla
redazione il luned della stessa settimana.
I mensili
I mensili patinati chiudono con grande anticipo, almeno 2 mesi prima. Per riuscire ad uscire
quindi necessario avere predisposto il materiale e avere raccolto le fotografe (che in
questo caso devono essere di alta qualit) per quel tempo.
Il comunicato deve essere inviato alle redazioni via e-mail, in allegato insieme alle
fotografe. Linvio pu essere personalizzato (inviamo le-mail al singolo redattore) o
generico (invio ad una lista di distribuzione che conterr gli indirizzi di tutti i giornalisti
che intendiamo contattare).
preferibile linvio personalizzato, in cui aggiungiamo nel testo delle-mail due righe
indirizzate proprio al giornalista che stiamo contattando: in questo modo la
comunicazione risulta pi diretta.
Nelle-mail possiamo aggiungere che lartista disponibile per unintervista, oppure che il
giornalista invitato ad assistere allo spettacolo.
La conferenza stampa
Si convoca una conferenza stampa solo nel caso in cui linformazione che dobbiamo
comunicare sia di particolare rilevanza: quindi, a inizio stagione per comunicare il
cartellone degli spettacoli, oppure per presentare un appuntamento di particolare
rilevanza, o in occasione di un debutto Negli altri casi sufciente il comunicato. Le
conferenze stampa sono sempre meno frequentate dai giornalisti, che non hanno inviati da
mandare e spesso devono rimanere in redazione a comporre le pagine dei giornali.
Per convocare una conferenza stampa necessario individuare:
il luogo in cui si terr (potrebbe essere il teatro nel quale si svolger levento o una sala del
comune in cui operiamo, oppure una sala dellente istituzionale che ci sostiene);
lora: lorario migliore tra le 11 e le 12 del mattino, in modo da dare il tempo poi ai
redattori di scrivere il pezzo;
lallestimento della sala: necessario predisporre un tavolo da dove parleranno gli artisti
coinvolti e anche le istituzioni. opportuno individuare uno spazio appartato vicino alla
sala dove condurre interviste radio o tv, che possono avere luogo anche nel corso della
conferenza stampa.
A questo punto necessario preparare linvito da spedire ai giornalisti.
Linvito deve contenere:
il nome dei soggetti che indicono la conferenza stampa: il direttore del teatro, il sindaco,
lassessore alla cultura lieto di invitarla
quando e dove: venerd 7 marzo alle ore 11.30 presso la sala consiliare del Comune di
levento: alla conferenza stampa di presentazione di
lospite o gli ospiti di grido, che generalmente invogliano il giornalista a partecipare alla
conferenza stampa: intervarranno anche
infne i nostri recapiti
e deve essere recapitato almeno 3 o 4 giorni prima del giorno della conferenza stampa. Nei
giorni tra linvio dellinvito e la conferenza stampa provvederemo a chiamare al telefono
(recall) i giornalisti invitati per accertarci che abbiano ricevuto linvito, che ne abbiano colto
limportanza e che riescano a partecipare o comunque ad inviare un loro collaboratore.
La cartella stampa
Il giorno della conferenza stampa laddetto stampa accoglie i giornalisti e consegna loro la
cartella stampa, quel dossier che contiene i materiali di supporto alla conferenza stampa.
La cartella stampa deve contenere:
il comunicato stampa generale, che presenta il progetto, la stagione, lo spettacolo
(solitamente il documento che verr utilizzato dai giornalisti che non hanno potuto
partecipare alla conferenza stampa)
testi di presentazione
estratti dalla rassegna stampa
cd con le immagini
eventuale materiale promozionale se gi pronto (cartoline, locandine, depliant)
Al termine della conferenza stampa, laddetto stampa deve essere pronto a spedire alle
redazioni (ai giornalisti che non hanno partecipato, ma anche a quelli che erano presenti)
la cartella stampa via e-mail
Preparare levento
Per la sera dellevento dovremo avere raccolto tutti gli articoli di presentazione usciti sulla
stampa. Di questi avremo preparato la rassegna stampa e provvederemo ad afggerli in
teatro, insieme alle eventuali recensioni che ci saremo fatti dare dalla compagnia.
Avremo invitato i giornalisti e i critici locali e anche nazionali (a seconda della rilevanza
dellevento), e avremo provveduto a riservare dei posti i platea per coloro che si sono
accreditati, in accordo con la biglietteria.
La verifca del lavoro: la rassegna stampa
La rassegna stampa, vale a dire la raccolta di tutti gli articoli usciti sulle diverse testate
riguardo alla attivit del teatro o dellassociazione per cui lavoriamo, il segno tangibile
del nostro lavoro.
compito dellufcio stampa raccogliere e conservare tutto questo materiale: bene
conservare gli originali catalogandoli in ordine cronologico e preparando eventualmente
dossier tematici su un intervento di particolare rilevanza.
La rassegna stampa pu essere efettuata:
in digitale, provvedendo a scansionare gli originali e attraverso un programma di
impaginazione (PageMaker ad esempio), e inserendo poi gli articoli in singoli fle, con
lindicazione della testata e della data;
in cartaceo, ritagliando gli originali e incollandoli in fogli che conterranno lindicazione
della testata e della data.
Non sempre facile riuscire a raccogliere proprio tutti gli articoli che escono sulla stampa,
soprattutto su quei giornali che non monitoriamo con regolarit. E possibile afdarsi a
agenzie specializzate (ad esempio lEco della stampa) che provvedono ad efettuare la
rassegna stampa per le diverse realt, ricercando in tutta la stampa locale e nazionale,
quotidiana e periodica, una o pi parole-chiave da noi indicate e segnalate e recapitando
per posta gli articoli individuati.
Bibliografa
M. Lo Vetere, "13 giornalisti, la professione raccontata da chi la fa", Edizione AeB.
M. Emanuelli, "50 anni. Storia della televisione attraverso la stampa settimanale", Greco
e Greco.
N. Filippo, "A cinque secondi dal via. I cronisti del giornale radio", RAI.
A.A.V.V., "Accostarsi al quotidiano. Organizzazione del giornale e analisi sociologica,
semiologica e psicosociale del messaggio stampato", RAI.
"Agenda del Giornalista", Edizioni CDG.
Roberto Canziani, Comunicare Spettacolo, Franco Angeli 2005.

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